Posts written by Memphos

view post Posted: 16/8/2019, 16:31     Potere ai Barboni - Off-Topic
CITAZIONE ('nD @ 14/8/2019, 17:52) 
Per quanto Jojo sia piuttosto penoso e i meme a riguardo pure, devo dire che questo mi è piaciuto. :asd:

view post Posted: 16/8/2019, 14:57     Album della mangiafuoco - Grafica
CITAZIONE (~ErudaJibriru @ 14/8/2019, 16:37) 
Questo per Andry. Ignora le mani e la gamba plisu. eme

this nigga misses a foot, but very good :re:
view post Posted: 13/8/2019, 12:09     Come il Raffreddore. - Benvenuti
Nulla che qualche randellata non possa raddrizzare
view post Posted: 13/8/2019, 11:56     Come il Raffreddore. - Benvenuti
La beffa é che ha il nick grosso ma scrive in piccolo

Edit

Noto che è na cosa per gli utenti non iscritti, come non detto
view post Posted: 13/8/2019, 06:43     Come il Raffreddore. - Benvenuti
Bentornato dudo. Ora che sei tornato, perdiamo le brutte abitudini, tipo scrivere in microscopico, you nasty hater of people with low vision!
view post Posted: 9/8/2019, 08:22     [Liberi, Nukenin, Aka] Censimento Agosto - Paesi Minori
Gruppo: Nukenin

[Mestiere GdR On] - Sasaki Keigo [Memphos] - [Conto con link]
Impegnato in: "未完の頁 - Mikan no pēji - La pagina incompleta" link

Ninja o Nukenin di Grado: B
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view post Posted: 20/7/2019, 20:25     [Liberi, Nukenin, Aka] Censimento Luglio - Paesi Minori
CITAZIONE (Memphos @ 20/6/2019, 06:22) 
CITAZIONE (Memphos @ 20/5/2019, 16:19) 
Gruppo: Nukenin

[Mestiere GdR On] - Sasaki Keigo [Memphos] - [Conto con link]
Impegnato in: "未完の頁 - Mikan no pēji - La pagina incompleta" link

Ninja o Nukenin di Grado: B
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view post Posted: 10/7/2019, 16:29     未完の頁 - Mikan no pēji - La pagina incompleta - Eremi


Q
uanto potevano essere potenti i polmoni di quella stupida femmina?

Questo fu il primo pensiero che si manifestò nella sua mente nell0avvicinarsi al bradipo. Le urla di quella pseudo-scimmia gli stavano spaccando i timpani, stridule e vigorose com'erano. Quando gli alberi si erano abbassati sotto il suo peso, aveva creduto che sarebbe caduto di certo. Non considerare che la sua possanza avesse un certo effetto su dei rami era stata una mossa molto astuta. Impetuosa, come suo solito, ma di un'intelligenza sopraffina non da poco, degna del migliore dei saggi. Al suo avvicinarsi e al suo tentativo di tenere ferma quella cosa – che tanto non solo non aveva capito un'acca di quello che le aveva detto, ma soprattutto aveva iniziato a strillare ancora più forte di prima – la reazione della femmina di bradipo fu particolare. Al suo irrigidirsi, al suo inarcare la schiena, una certa immagine si delineò nella sua mente.

(Heh, sono proprio tutte uguali le femmine, non importa la specie, huh?

Huh.

Già già, tutte uguali, huh...non dirmi che...?)


Furono le risate sguaiate di Chisaru a confermare il suo dubbio. Non aveva idea della cosa perché non era certo un esperto di zoologia, ma la foga con cui quella stupida si abbracciò a lui, squarciandogli vestiti e schiena, fu la conferma di tutto.

Sasaki: ”Guarda, io che ero convinto che tu fossi ancora innocente, eh Chi-chan? Ma pensa te in che situazione del cazzo mi hai cacciato, piccola peste gialla che non sei altro!”

L'eccitazione della femmina di bradipo era palpabile nelle sue grida stridule, direttamente nelle orecchie ovviamente, e nel suo contorcersi nell'abbraccio nel quale Sasaki l'aveva avvolta, nel tentativo di tenerla ferma e di non peggiorare la situazione. Per essere una creatura così piccola, e per essere lui così grosso, diavolo se si dimenava. Ancora una volta aveva potuto assaggiare che – almeno in determinati contesti – le dimensioni non facevano il monaco.

Nel scendere dall'albero seguendo le parole di Chisaru, poté constatare che no, non era incinta, era solo molto grassa, stupida e arrapata.

Sasaki: ”Ahia porca puttana, smettila di graffiarmi, stupida che non sei altro!” gridò ad un certo punto, ma forse il bradipo scambiò la cosa come una sorta di richiamo, perché non solo non si spaventò, ma strinse ancora di più le spalle del Rosso.

Giunti nel suo rifugio, riuscì a districarsela di dosso e mentre la legava letteralmente su una sedia con le sue catene – stringendole non poco ma assicurandosi che ci fossero degli stracci per evitare che le sue catene lamellate la squarciassero ulteriormente – iniziò a togliersi i vestiti madidi del suo stesso sangue.

Sasaki: ”Ma guarda te porca troia...”

Avrebbe dovuto dare le sue vesti ad uno dei monaci esperti di sartoria per ripararle. Forse avrebbe fatto prima a farle rifare da capo totalmente.

Sasaki: ”Uhm, beh, non ho davvero idea del principio, per quante volte l'abbia letto, ma...in teoria...”

Guardandosi allo specchio, pose le sue grosse mani sopra le ferite sulla schiena e sulle spalle, iniziando ad emettere chakra. Dapprima irruppe violento, senza fornire alcun effetto se non il classico irrigidimento dei muscoli e irrobustimento della carne, ma poi, con un piccolo sforzo, riuscì a creare una sorta di alone di chakra che, come un balsamo, cadeva sulla sua pelle. Le ferite iniziarono a richiudersi, lentamente ma certamente, e il dolore si ovattò non poco.

Sasaki: ”Ah, però, non era davvero così difficile allora...beh...vediamo.”

La ferita al ventre del grasso bradipo era incrostata ora di sangue, nonostante la pioggia. Sasaki ripulì la ferita, creando grida di eccitazione da parte della femmina. Ad ogni suo passaggio della mano si contorceva sulla sedia, guardando Sasaki con occhi spiritati dall'eccitazione.

Sasaki: ”Sei davvero stupida sai? Non ti rendi conto che non sono neppure della tua stessa specie?”

Disse incredulo della scena. Poi replicò la stessa tecnica che aveva usato su se stesso sulla creatura, ottenendo un risultato simile. Non era nulla di che, ma era certamente meglio di prima.

Sasaki: ”Guarda, ti tengo legata perché sei una stupida e non voglio tu faccia cazzate...quando ti si saranno calmati i bollenti spiriti, ti lascerò andare, fosse anche riportarti a casa, perché immagino si sia già diffusa la notizia. Datti una ghiacciata d'animo che se no ti butto in fondo al pozzo, poi vediamo se non ti calmi.”

view post Posted: 9/7/2019, 08:38     Missione 3S - Nosferatu - Missioni


L
a voce della giovin fanciulla che tempo prima aveva salvato giungeva gracchiante, quasi fosse stata registrata. All'ingresso nella porta, avrebbe potuto notare che era così.

In una stanza più simile ad uno sgabuzzino, era presente una sorta di apparato di radiosorveglianza. I complessi sistemi e meccanismi che lo regolavano sembravano alimentati tra un misto di batterie di chakra e corrente. Le batterie erano tuttavia immerse in un liquido amniotico di consistenza viscosa e colore giallastro, di forma ovoidale, ed erano la fonte dello strano odore che Kinji aveva percepito. L'apparato sembrava essere solo in grado di captare, non essendoci periferiche di comunicazione con l'esterno, ma non vi erano altri cavi al di fuori di quelli che si potevano notare per il suo stesso sostentamento, quindi la stanza era, a livello audio, sigillata.

La voce di Ai giungeva gracchiante come detto, e sembrava singhiozzare. Qualcuno le stava facendo delle domande, che non si capivano bene, ma dal tono della risposta si poteva evincere che qualcuno le aveva fatto del male e chiunque le stesse rivolgendo la parola, era lì per soccorrerla.

È giunto dal nulla, non ho potuto fare niente...mi sento così inutile...

”Stai tranquilla, rischi di peggiorare la situazione, stai perdendo molto sangue, calma...”

Rumori di operazioni, bestemmie mormorate, gemiti di dolore.

I-io non capisco...sembrava un uomo a posto, mi ha aiutato poco fa, perché? Cos'è successo? Che cos'ho fatto?

”Sei assolutamente sicura di quello che dici? Sono accuse gravi quelle che fai”

Il sangue non si ferma, ogni volta che tamponiamo sembra aumentare il flusso e i coagulanti non hanno effetto. Qua è stata usata una sostanza molto pericolosa...qualcosa che un civile di certo non può ottenere, e neppure un normale shinobi, signore

”Grazie per la delicatezza, spaventi solo la ragazza così”

Non sento dolore, signore, non si preoccupi! Ormai sono sola al mondo, quindi non non mi importa neppur...-

”Dannazione, la state perdendo, fate qualcosa!”

Non possiamo fare nulla signore, così com'è stato per gli altri. Almeno non soffre.

La comunicazione si interrompe di colpo, quasi sia una registrazione. Passano diversi minuti di strani rumori di sottofondo dal macchinario prima che una voce torni a fuoriuscire dall'apparato.

”Dunque, i suoi ricordi premorte confermano le accuse?”

La voce di Hachi Yamanaka, l'unica riconoscibile, fa il suo ingresso.

”...Per quanto non capisca cosa stia succedendo, sì...non sono memoria alterate, non sono instillate, non sono falsificate. Per quel che ne posso sapere e capire io, sono ricordi autentici e il volto che ho visto è il suo, anche se l'azione è stata così rapida che le dinamiche non mi sono chiare neppure a rivederle più volte. O Kinji ha sempre tenuto nascosto un potenziale più elevato di quello che conosciamo o...non so che dire”

”Pertanto, era proprio Kinji Uchiha.”

”Ripeto...sì. Assurdo, ma sì. O qualcuno in grado di copiarne aspetto, voce e movimenti in maniera perfetta, cosa possibile ma...con tutto il resto delle cose che stanno capitando...è un'ipotesi allettante, ma che temo bisogna iniziare ad escludere.”

”Capisco. Grazie della consulenza, Hachi-san.”

”Di nulla, Kyūketsuki”

La voce si ferma. Poi riprende.

"Andate a prenderlo"

Come questa comunicazione giunge, Kinji sente un tonfo distante provenire dall'assurda struttura nella quale si è trovato. Una porta è stata aperta in lontananza.




view post Posted: 1/7/2019, 19:29     Conoscenze Perdute - Paese del Fuoco
*Il boato accompagna un caldo infernale. Esso, a sua volta, accompagna l'ingresso in scena di una strana figura alta quasi dieci metri. Il suo fisico è slanciato e imponente, grossa braccia pendono lungo i fianchi, lunghe in maniera smisurata paragonate al suo corpo. La figura indossa una strana armatura esotica, non appartiene a questo mondo, sembra più un “uomo di ferro”, con strane placche e giunture a protezione dei legamenti. Da quello che sembra essere un elmo, che ricopre tutta la figura, una lunga barba nasconde parte del petto. Il ferro dell'armatura sembra arrugginito e sporco di strana icore indistinguibile dalla ruggine che la ricopre interamente. Questo golem di carne e ferro emana un puzzo tremendo, avanza incessante e implacabile nella stanza mentre la sua figura emana un'aura disturba chakra. Al suo solo passaggio, perfino Gyuki, dall'alto della sua onnipotenza e dei suoi infiniti poteri demoniaci racchiusi in un piccolo guscio mortale, urla dall'angoscia e dal dolore al passaggio del gigante. Mentre il golem cammina a fianco a Raion, può notare gli occhi della creatura illuminarsi di un azzurro intenso, capace di emanare propria luminescenza. Ogni passo della creatura accompagna uno strano gong che riehceggia nella stanza come un rintocco funebre. La figura ammanta Fumio che inizia ad urlare dal terrore.

In un battito di ciglia, infinite pergamene avvolgono la creatura che regge ancora in mano il vecchio. Sembra che i fogli gli si attacchino addosso e, nel fare ciò, lo consumino. Con sguardo terrorizzato, il golem cattura Fumio e scompare letteralmente nella pagine del tempo che, nel loro vorticare continuamente, tornano a comporre le pergamene e i libri della biblioteca.

La distorsione spaziotemporale causata dal caos dello scontro, breve ma intenso, sembra riassestarsi. Poi, una voce alle spalle di Raion lo potrebbe far trasalire.*


Abducalsar è molto paziente, ma non tollera che vi siano scontri materiali all'interno delle sue mura, Le battaglie mentali, psicologiche, interiori...quelle le accetta volentieri, le studia, contempla e registra minuziosamente. Ma non oltre.

Dato che sei stato coinvolto sotto inganno e contro la tua volontà, la Biblioteca ha deciso di risparmiarti, ma in futuro ti consiglio di essere più saggio, Raion Kamata. Anche se immagino che con l'aiuto di colui che ti dona tutto quel potere, forse in futuro eviterai questi spiacevoli avvenimenti. E spero che tu ti ricorda le mie parole in futuro quando e se visiterai un'altra Biblioteca. Perchè Noi siamo Tanti.


*Gli porge una mano. Nell'altra regge una piccola tazza fumante, dal sapore di cannella*

Mi sembra di capire che ora tu possa gradire un pizzico della mia tisana. Ti vedo un po' secco, più di quanto non sia già di tuo. In compenso ti vedo molto cadaverico.

*Se si fosse osservato, avrebbe notato che la sua pelle non era più nera inchiostro e nessuna sporgenza poliposa usciva da nessuna parte del suo corpo, nessuna ventosa. Era tornato il Raion di sempre, almeno fisicamente*


///Role libero my nibba, sono costernato per il ritardo :( ///
view post Posted: 20/6/2019, 05:22     [Liberi, Nukenin, Aka] Censimento Giugno - Paesi Minori
CITAZIONE (Memphos @ 20/5/2019, 16:19) 
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view post Posted: 17/6/2019, 15:05     未完の頁 - Mikan no pēji - La pagina incompleta - Eremi


U
n piede.lento. Insomma un bradipo.

(Ah, quindi non sono della stessa famiglia? Questa mi giunge nuova in effetti)

La creatura aveva un aspetto goffo e sporco e persisteva nell'urlare a squarciagola senza un apparente motivo. Motivo che venne presto a galla quando Chisaru notò il sangue che, seccatosi sulla sua pelliccia, dava alla creatura un aspetto inquietante.

La situazione era al limite del ridicolo quando seguì con lo sguardo quanto era successo.

(Si è infilata la sua stessa mano nel ventre? E quel gonfiore...sarà mica una femmina? Gravida? Kami, Cervello-lento, no piede!)

Sasaki: ”Ma che diavolo...”

Fece l'unica cosa che gli veniva in mente di fare in questa situazione. Balzare sul posto e cercare di staccare la creatura con calma dall'albero, impedendole di sfilare la mano dal ventre. Se lo avesse fatto, il sangue sarebbe uscito a fiotti. Considerò anche l'idea di cauterizzare quelle poche ferite che ancora zampillavano usando le sue catene roventi, e lo avrebbe fatto non fosse stato in stato interessante.

Sasaki: ”Ehi amica, senti qua, adesso ti porto giù da quest'albero, chiaro? Non, ripeto, NON toglierti la zampa dal ventre, hai una brutta ferita e rischi solo di peggiorare le cose, smettila di urlare e fidati di me, non preoccuparti di nulla, ho una certa forza non rischi che ti molli...come diavolo hai fatto a fare una cosa del genere? Sei stata aggredita spero...”



In sostanza, nulla da aggiungere rispetto a quanto detto. Se proprio la creatura cade, Sasaki la afferra al volo.
view post Posted: 17/6/2019, 14:57     Missione 3S - Nosferatu - Missioni


M
uoversi con cautela in un ambiente sospetto era una prassi da manuale che non andrebbe neppure spiegata, qualunque persona dotata di un minimo di senso del pericolo dovrebbe sapere che buttarsi rocambolescamente in qualcosa che non si conosce non può portare a nulla di buono. Nonostante questo, questa lezione spesso deve essere ricordata, dato che ci sono delle teste calde capaci di buttarsi a capofitto in situazioni di pericolo evidenti e manifeste.

Non è questo il caso di Kinji ovviamente che, con fare guardingo, inizia ad aggirarsi per quegli strani corridoi. L'aria ha un sapore asettico, con sferzate di curioso odore salmastro, simile a quanto si può annusare stando nei pressi del mare. Una cosa curiosa quell'odore, perché se odore c'era, significava che qualcosa o qualcuno doveva esserci. Ma fresca era la memoria della sua percezione naturale, che indicava come non ci fosse nulla nel raggio di due chilometri. E quel dedalo di corridoi e porte chiuse non sembrava promettere nulla di buono.

Le pareti avevano una tonalità senape, illuminate fiocamente da lampadine tipiche degli ospedali, poste a intervalli regolari, non sembravano funzionare correttamente dato il loro sfarfallio continuo che avrebbe potuto generare un mal di testa non da poco. Se avesse provato ad aprire una delle tante porte poste anch'esse a cadenza regolare, intervallandosi prontamente con le luci sul soffitto, le avrebbe trovate chiuse. Una situazione tipica di un sogno, di un incubo o di una genjutsu che dir si voglia. Ma se avesse tentato qualche abilità o applicato qualche conoscenza tipica del suo addestramento, avrebbe avuto modo di constatare che no, non c'era illusione in quanto stava vedendo: erano letteralmente vere porte, in veri corridoi, con vere luci, in un vero labirinto a quanto pare immerso nel nulla.

Una prigione insomma.

Questo poteva indicare diverse cose: poteva essere un complesso jutsu spazio-temporale per rinchiudere qualcuno che si ritiene troppo pericoloso, o poteva ancora essere che qualcosa di molto bizzarro fosse successo in quella stanza e che davvero fosse dentro un'illusione. Fatto sta che, mentre passava di fronte all'ennesima porta, non solo la trovo aperta, vedendo una leggera apertura dalla quale usciva luce, ma sentì anche una voce molto familiare.

La voce della giovane ragazza che qualche tempo fa aveva salvato dal suicidio.




Role Libero
view post Posted: 20/5/2019, 17:15     未完の頁 - Mikan no pēji - La pagina incompleta - Eremi


L
e urla di Chisaru scossero il suo studio matto et disperatissimo. Non che stesse davvero leggendo, sfogliava più con gli occhi che non col cervello.

Sasaki: ”Vieni dentro piccola peste, cosa aspetti?”

Inzuppò il suo ingresso, non che gli importasse più di tanto. Considerando l'ordine che aleggiava nella sua stanza, dove le vesti passavano da sedia-a-letto e da letto-a-sedia, qualche goccia d'acqua non sarebbe davvero stata un dramma.

Sasaki: ”Allora, ripeto un secondo, c'è una creatura grassa, goffa, piena di pelo che non capisce la tua lingua appesa agli alberi? Ed Enma dice che non è affar nostro? E allora effettivamente che cosa dovrei farci io? Sei sicuro, inoltre, che sia davvero incastrato? Magari urlava perché gli stavi dando fastidio e non aveva nulla da temere eh...”

Qualcosa catturò la sua attenzione. Il tintinnio. La scia di luce.

Sasaki: ”...ma guarda, vediamo che cos'è così mi distraggo, huh? Trova un paio di ombrelli e andiamo”


***

Camminare sotto il diluvio nella foresta era stata un'idea molto stupida. Gli ombrelli dopotutto faceva fatica a passare per le fronde degli alberi e non fosse stato il suo insight di portarsi dietro delle tute contro la pioggia, sarebbe giunto sul luogo zuppo come un bicchier d'acqua bagnato. Un'analogia molto interessante.

Sasaki: ”Allora, sarebbe quella la cosa che hai visto?”

Disse indicando la cosa che aveva di fronte. All'apparenza non sembrava nulla di strano. Sembrava effettivamente una scimmia, ma era diversa dalle altre. Non volendo avvicinarsi troppo, tentò un approccio molto banale.

Sasaki: ”Ehm, il mio amico qua dice che sei in difficoltà e che non riuscite a comunicare, per qualche idea stupida provo a parlarti la lingua degli umani e vediamo che succede...serve mica una mano?”

Se la creatura avesse risposto, Sasaki avrebbe atteso di sapere la risposta. Se non l'avesse capito, Sasaki si sarebbe avvicinato per tentare di sciogliere i grovigli nei quali appariva i castrato. Certo, sembrava chiaramente in difficoltà ma ehi, ne aveva viste di cose bizzarre nella sua vita, per quel che ne sapeva, quella cosa stava vivendo nel suo perfetto habitat naturale.

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