|
[Studio del Mizukage]
Le prove proseguivano e l'Artefice osservava minuziosamente i propri sottoposti. Al suo fianco, Aiko e Sawa, contemplavano la medesima situazione, sebbene fossero preposte all'incolumità del Mizukage. Non che ne avesse bisogno, o vi fosse una possibile nefanda evenienza, ma era una procedura dalla quale non poteva sottrarsi. Qualora si fosse presentato da solo, gli altri Kage avrebbero potuto pensare che il villaggio non fosse sicuro, o quantomeno, che non vi fossero un numero tale di Shinobi da eseguire entrambi i compiti. Sedeva nella loggia d'onore, a pochi passi da Chiye, la donna con cui aveva giaciuto dopo il tramonto del Kyodan e di quell'accaduto. Difficilmente avrebbe dimenticato ciò che aveva visto, la volpe a nove code si era palesata a loro, per poi rifugiarsi nell'anima di un suo sottoposto. L'avrebbe tenuto sotto controllo, finché avrebbe potuto farlo. Aveva riposto la sua fiducia in Kyomei, e non l'avrebbe tradita così facilmente. Aveva visto di cosa fosse capace, le sue abilità e vi era solo una remota possibilità che potesse far prevalere la volpe sulla sua anima. In ogni caso, mentre verificava quale fosse lo stato in cui versavano i genin di Kiri, s'accorse che nell'arena vi era un'altra presenza a lui familiare. Fu proprio la voce di Aoki a confermarglielo.
- Mizukage-sama, sono arrivati degli Anbu di Kiri. Da quanto mi hanno riferito hanno scortato una Kunoichi che desidera incontrarti. Da quanto traspare dalle loro parole è una questione importante.
Proferì, riassestando gli occhiali in una posizione maggiormente consona alla sua caratura. Hayate le indirizzò solamente un cenno del capo, posto come assenso, per poi congedarsi dalla padrona di casa.
- Chiye-sama, ho questioni importanti da risolvere, tornerò appena possibile.
Le riferì, innalzandosi dal proprio scranno e invitando gli Shinobi giunti in quel di Iwa a seguirlo. Li avrebbe ascoltati nei porticati antistanti gli Spalti. Non avrebbero dovuto trovare nessuno in quel momento, dato che tutti erano impegnati a seguire il proseguo degli scontri. Fu in quell'istante che osservò i lineamenti di Urako, la Kunoichi che aveva richiesto di tentare di far propria una delle Sette. Quella a cui era stata indirizzata da Hayate era la Nuibari. Che fosse riuscita nel suo intento? Era scappata? No. Era successo qualcosa o non sarebbe venuta fin lì per chiedere qualcosa al Mizukage in persona. Le Hiramekarei fremettero, e così anche gli ultimi dubbi si dissiparono. Avevano percepito la presenza di una delle loro sette sorelle ed erano soggette all'estasi di una tale riunione. Finalmente uno dei suoi grandi sogni sin da quando era diventato l'Artefice stava divenendo realtà.
- E quindi, Urako-san, sei riuscita nella tua impresa?
Disse, rivolgendole un sorriso compiaciuto.
Edited by Steve. - 6/3/2020, 21:23
|