Posts written by ¬BloodyRose.

view post Posted: 2/2/2024, 18:14     [∞] - Censimento - Censimenti
FEBBRAIO

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Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
Rango: Chunin
Lavoro bonus: ///
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Nome e Cognome PG: Harada Takumi
Rango: Chunin
Lavoro bonus: Reggente/Controllore
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view post Posted: 28/1/2024, 20:37     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Nonostante avesse personalmente riscontrato una notevole difficoltà nel soprassedere al nodo che minacciava di formarglisi in gola nel tentativo di impedirgli di aprire totalmente la sua anima, era riuscito a sganciare la bomba. Finalmente era riuscito a chiedergli di vivere con lui, pregandolo di restare al suo fianco e di non andare mai più via. La maledetta speranza, sua acerrima nemica, foriera di delusioni cocenti, attivò immediatamente i suoi meccanismi facendogli palpitare il cuore in attesa di una semplice approvazione che, in fin dei conti, avrebbe potuto non giungere a destinazione per svariate motivazioni. Motivazioni, queste ultime, a cui aveva posto in essere delle contromisure ma che, fino a prova contraria, non gli garantivano il successo assoluto. Tutto era nelle mani di colui al quale aveva aperto spregiudicatamente il suo cuore, che sapeva per certo avrebbe tentennato in un primo acchito. Lo conosceva troppo bene e fu facile per il castano scorgere nelle espressioni del Kyōmei l’iniziale sorpresa, la gioia susseguente e infine le scure nuvole del dubbio offuscare tutto quanto vi era di buono in quella proposta. Non era mai stato di pancia quando si trattava di questioni importanti; non poteva esserlo in quanto vi era oggettivamente molto in ballo. Lo comprendeva. Eppure vederlo tribolare in quella maniera non fu per nulla facile da incassare. Faceva male, perché la speranza - quella gran prostituta - aveva attecchito bene, creando delle aspettative che potevano benissimo essere disattese. Com’è che si dice? Chi vola troppo in alto corre il rischio di schiantarsi e fare più rumore? Una cosa del genere, forse..
Trattenne il fiato, mantenendo però saldo lo sguardo sul compagno dubbioso, senza mai lasciare la presa sulle sue mani - quasi a volerlo rassicurare della sua presenza. Gli permise di ragionare mantenendo un religioso silenzio, esprimere tutti i concetti che riteneva opportuno far uscire per far luce nella sua mente. Abbozzò un tiepido sorriso, quando il Rosso si confutò da solo. Doveva essersi accorto lui stesso perché dopo quella ammutolì per qualche secondo, per poi sollevare lo sguardo al cielo in cerca di risposte. Takumi lo seguì con lo sguardo, rimirando le stesse stelle stagliate nel firmamento pennellato dell’oscurità della notte, per poi tornare ad osservare il suo Mizukage, non appena espresse quel balsamico ‘sarebbe bello’ che ebbe l’effetto di fargli mancare un battito. Kyōmei Yūzora VOLEVA stare con lui, in quella casa. Sarebbe stato tutto molto più semplice se non avesse ottenuto la carica più alta e pericolosa del villaggio, perché sostanzialmente - per sua stessa ammissione - quello che lo impensieriva maggiormente era il tema dalle sicurezza. Sospirò, quasi sollevato all’idea di dover fugare soltanto quel dubbio. Incrociò nuovamente il suo sguardo, specchiandosi nei suoi occhi chiari mentre lo avvertiva ancorarsi maggiormente alle sue mani, cercando in lui un’ancora di salvezza in quel turbinio di quesiti e problemi.

Sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri e rassicuranti che solo con lui potevano esprimersi liberamente. Lentamente fece scivolare via la sinistra da quell’intreccio di mani per poterlo nuovamente carezzare in viso.
Il mio posto è con te, Kyōmei Yūzora; non importa quanto pericoloso possa essere. disse, scendendo con la carezza fino alle sue labbra, sfiorandole appena con i polpastrelli. Sfiderei tutti i demoni dell’inferno per proteggerti. proseguì, dando enfasi alle sue parole con una serietà e un trasporto disarmante. Doveva essergli chiaro che anche non vivendo sotto lo stesso tetto per lui avrebbe rischiato tutto, per scelta e non per imposizione, perché, per quanto ancora fosse restio ad ammetterlo, lo amava con ogni fibra del suo essere. Ah.. per la cronaca.. nessuno sa che ho comprato casa qui, eccetto il simpaticissimo ghiacciolo formato karkadè che chiami sensei. Nessuno. Né gli ANBU, né i tuoi fratelli, né Eichiro o Tanaka-san.. tutti all’oscuro. tenne a precisare ulteriormente, per fargli notare che aveva pensato proprio a tutto per la sua e la loro sicurezza, finanche a scendere a compromessi con se stesso e chiedere aiuto e consiglio all’impomatato Fuyu No Yuki (che era certo lo avrebbe aiutato nell’impresa soltanto per il bene di Yūzora). Voglio averti qui tutte le notti, Yu; accarezzarti al mattino e sapere che per quanto lunghe siano le giornate, è qui che ti ritroverò.. ribadì dolcemente, non prima di avergli strappato un altro bacio, lento, passionale, di quelli che solitamente avevano il potere di far agitare le farfalle nello stomaco. Ce la stava mettendo proprio tutta per rassicurarlo e non avrebbe mollato la presa fino a quando non avesse ottenuto quel semplicissimo ma maledetto si.



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#takumicriminale
view post Posted: 9/1/2024, 09:19     Conto di Harada Takumi - Banca
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view post Posted: 9/1/2024, 09:17     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
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    = 48.804 ryo
view post Posted: 9/1/2024, 09:14     ## ARCHIVIO PG 2023 ## - Archivio Schede
CITAZIONE (¬BloodyRose. @ 8/9/2023, 11:13) 
Di seguito comunico schede da archiviare a Iwa:

- Shoichi Miura [Burbda]
Da archiviare, ultimo post GDR ON fatto il 03/01/2023 nella Spedizione D – La Diga. Ultimo post effettivo dell'utente fatto il 10/01/2023 nel censimento del mese di riferimento.

- Masaru Takeda [Eldastorel]
Non so se effettivamente da archiviare, considerato che l'ultimo post è stato fatto nel censimento di Dicembre 2023. Ultimo post effettivo di gioco il 28/04/2022. Lo inserisco come promemoria.
- Kaoru Kamizuru [-Egeria-]
Anche qui non so se effettivamente da archiviare, perché l'utente risulta attivo con il 1° personaggio. Ultimo post fatto GDN ON con Kaoru non riesco a risalirci, passato troppo tempo (penso cmq dall'evento Kakusei, o dal VII Torneo Chunin).
- Tengu [.Kuroro]
Da archiviare, ultimo post GDR ON fatto il 03/12/2022. C'è da dire che povero figlio aspettava un master per una missione che penso non sia mai partita.
view post Posted: 9/1/2024, 09:02     [∞] - Censimento - Censimenti
GENNAIO

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Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
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Nome e Cognome PG: Harada Takumi
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view post Posted: 13/12/2023, 18:44     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Dolcemente avvolti dal tepore dell’acqua dell’onsen, in netta contrapposizione alla frescura tipica della sera incalzante, brindarono. Un brindisi particolare quello proposto dal castano, rivolto tanto al compagno quanto alla lussuosa dimora che aveva acquistato per loro, nella fervida speranza di poter vivere la loro – purtroppo risicata - intimità senza doverla strappare a qualche altro momento, costringendoli a stare allerta per il timore di essere scoperti. Nonostante un brivido come quello appena accennato potesse essere un ottimo ingrediente per mantenere vivo quell’incommensurabile bisogno di aversi, appartenersi e amarsi, pur costretti a mantenere una certa dignitosa distanza dettata dai ruoli di ognuno, essere costretti a vivere costantemente quel tipo rapporto come due clandestini non era certo l’ideale per saziare i loro desideri. Tutt’altro! Oltretutto, il castano credeva fermamente fosse arrivato il momento giusto per un passo di quella portata. Mai nella sua vita aveva desiderato tanto stare accanto a una persona, o di avere il bisogno fisiologico di viverla giorno dopo giorno, condividere con lei la quotidianità, finanche sacrificando spazi, abitudini, tempo dedito all’arte e alla musica. Era senza ombra di dubbio un passo molto importante, per entrambi.
Bevve ancora un sorso, pensando a come sarebbe potuta essere la loro vita da quel momento in avanti, nascosti ad occhi e orecchie indiscrete (soltanto Fuyu conosceva quel posto, avendolo aiutato a trovarlo), immersi nel verde e nel silenzio che avrebbe accolto le loro passioni nel momento in cui il lavoro non avrebbe richiesto la loro presenza. Dormire insieme e svegliarsi la mattina col profumo dell’altro accanto; gustare un buon pranzo assieme, senza persone moleste in grado di bussare alla porta nei momenti meno opportuni; suonare l’erhu seduto sul patio, sapendo che nella stanza accanto Yūzora leggeva uno dei suoi libri, o scriveva qualcosa nel suo diario..
Era un’immagine sublime, un pensiero stupendo.

Sorrise alle sue parole, accompagnate dall’entusiasmo mitigato di chi ancora non riesce a capacitarsi di quello che aveva ascoltato. Lo conosceva quello sguardo, limpido come l’acqua dello stagno più cheto. Temeva di aver frainteso tutto, che le sue parole fossero abbastanza criptiche da fargli fare un passo indietro, e per tale ragione cercava in lui una conferma. Baka.
Non dovrei? chiese suadente, appoggiando elegantemente la coppetta semivuota sul vassoio con la caraffa fumante per poter poi avvicinarsi sensuale a colui che solo era riuscito a mettere in ginocchio il suo cuore, speranzoso di essere amato e custodito. Lo accarezzò dolcemente in volto, dalla guancia sino al mento, osservandolo rapito, come il perfetto seduttore che era, primi di appropriarsi delle sue labbra per un bacio lento e passionale che di casto, credetemi, non aveva nemmeno il nome. E’ la mia arma migliore per convincerti a rimanere. sussurrò, a un passo dalle labbra che aveva appena carezzato con le proprie. Abbassò lo sguardo, prima su di esse, poi sulle mani che aveva avvolto nelle proprie per poter enfatizzare le parole che avrebbe dovuto proferire, cercando il coraggio per poter sopravvivere a un improbabile – ma pur sempre possibile – rifiuto da parte del Kyōmei. Resta con me, Yu.. disse, non appena ebbe trovato la forza d’animo necessaria. Sai.. tutto questo.. non voglio che sia solo mio. azzardò ancora, andando maggiormente in profondità, cercando di far comprendere al Rosso di volerlo con sé, per sempre. Sospirò. Ho bisogno del mio cuore, per trasformare questa dimora in una casa. Onegai, resta.. concluse, per poi tornare a guardarlo negli occhi, col cuore a mille. Avrebbe accettato di vivere con lui? Si sarebbe preso la responsabilità di sopportarlo anche al di fuori dello studio che spesso e volentieri li tratteneva in una morsa nel cuore della notte?
Inutile dire che quel suo cuore, fremente nell’attesa di una risposta, sperava ardentemente in un si.

view post Posted: 7/12/2023, 19:09     Conto di Harada Takumi - Banca
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    = 31.926 ryo


Edited by ¬BloodyRose. - 9/1/2024, 09:18
view post Posted: 7/12/2023, 19:07     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Dicembre -
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    = 48.684 ryo
view post Posted: 7/12/2023, 19:06     [Dicembre] - Censimento mensile - Censimenti
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Nome e Cognome PG: Hyuga Setsuna
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Nome e Cognome PG: Harada Takumi
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view post Posted: 4/11/2023, 22:07     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Esprimere quello che avvertiva dentro di sé con sincerità quasi disarmante non era stato per nulla semplice per il castano, che credeva spesso di poter apparire stupido nel farlo, o debole. Lui, che aveva imparato col tempo e a sue spese ad essere un cuore di pietra, un tempio impenetrabile fatto di sagacia e sarcasmo. Ma non poteva farci nulla, oramai. In presenza del Rosso, il suo cuore non conosceva alcuna vergogna e le sue difese si annullavano, permettendogli con estrema facilità di profanare la sua anima. Forse era proprio quella ritrovata capacità di esprimersi, in qualche modo, nonostante tutto, la chiave di volta di quel sentimento tanto tormentato che per molto tempo lo aveva fatto soffrire, portandolo ad affogare nel cinismo, nel menefreghismo e nell’opportunismo. Come sempre, sin da quando era entrato burrascosamente nella sua vita, Yūzora si confermava il suo raggio di luce nell’oscurità; il cuore che aveva perduto e che, ritrovato, avrebbe protetto contro tutto e tutti, con le unghie e con i denti. E lo sapeva bene che tutto questo tendeva ad inibirlo, costringendolo a mitigare quella sua vena violenta e meschina per paura di spaventarlo, di farlo scappare, di farsi detestare per il vile essere umano che era diventato a suon di pestaggi, rappresaglie e insensibilità.. ma cosa poteva farci? Per anni, da che aveva incontrato per puro caso il suo sguardo nel quartiere Hōzuki dove al tempo viveva con la sua famiglia, inconsapevolmente era divenuto la sua motivazione a vivere, a non mollare, a reagire. Senza saperlo, Kyōmei Yūzora lo aveva salvato dall’oscurità che si allargava dentro di lui, ritagliando un piccolo spazio bianco a difesa del bambino che non era potuto essere. Gli doveva più di quanto riusciva effettivamente a dargli, questo era poco ma sicuro, e proteggerlo, da se stesso o dagli altri, era una scelta consapevole e per nulla scontata. Nel proteggerlo non stava soltanto proteggendo il suo Mizukage, come il soldato che gli avevano insegnato ad essere, ma proteggeva anche una parte di se stesso, la sua felicità e il sentimento che, forse, aveva salvato entrambi.

Sorrise bonariamente, indugiando sulle espressioni che si pennellavano sui lineamenti del suo viso mentre carezzava il serpente d’argento al suo collo, custode della iridescente bolla.
Te lo prometto. rispose allora, non appena ebbe finito di parlare, stringendo dolcemente la sua mano al petto, giurando a se stesso che mai gli avrebbe fatto scordare chi era, chi erano. Promessa facile da fare e altrettanto da mantenere, perché quella dimora (piccola scusa della loro escursione clandestina) mirava proprio a quel proposito. Li, più che in qualunque altro luogo, poteva essere semplicemente Yu, e lui semplicemente Takumi.

Sospirò piano, non appena il contatto fra i loro corpi caldi venne meno. Un po’ gli dispiaceva di aver mandato in frantumi quel momento tanto intimo, ma era giusto togliere entrambi dall’imbarazzo delle loro reciproche confessioni e godere insieme di una serata tranquilla. Con garbo e attenzione ai più piccoli dettagli, versò per entrambi una generosa coppetta di ottimo saké - che Tanaka-san aveva insistito a regalargli dopo aver saputo che avrebbe cambiato casa, come buon augurio. Ne porse una al suo ospite, prima di prendere la propria e immergersi nuovamente nel tepore dell’acqua calda. Lo osservò attentamente, cogliendo nell’immediato il sorrisetto furbo dietro quell’innocua domanda. Mattaku. La curiosità lo stava divorando, ne era certo.
Vediamo.. cominciò, facendo volutamente il vago, dilatando il discorso per poter giocare ancora un po’ con la sua cocente curiosità. Brindiamo a noi, a questa magnifica serata e a questa nuova residenza, che vorrei presto poter chiamare casa. concluse, alzando leggermente la coppetta e portandola di conseguenza alle labbra, saggiandone il contenuto fumante. Era squisito. Il vecchio Tanaka sapeva bene come viziarlo e ci era riuscito per l’ennesima volta! Ovviamente non è ancora completata, ma non è questo quello che intendo. confessò, rifacendosi al discorso del chiamare casa quella lussuosa dimora e forse rispondendo ai dubbi che quell’affermazione avrebbe potuto generare nel Rosso. Si. Era arrivato il momento di dirglielo. Manca qualcosa di più importante.. manca ancora il cuore, per poterla definire davvero casa. concluse, osservandolo con sguardo magnetico, seducente, attento, felino, alludendo molto chiaramente al fatto che mancava proprio il giovane uomo dalla chioma fulva che aveva accanto per completare l’opera, per sentirsi davvero a casa. Lui, il cuore di ogni cosa.

view post Posted: 2/11/2023, 21:01     Conto di Harada Takumi - Banca
- Stipendio Novembre -

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    = 31.806 ryo
view post Posted: 2/11/2023, 21:00     Conto di Setsuna Hyuga - Banca
- Stipendio Novembre -
    +120 ryo Shinobi Chunin (X)

    = 48.564 ryo
view post Posted: 2/11/2023, 20:58     [Novembre] - Censimento mensile - Censimenti
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Nome e Cognome PG: Harada Takumi
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view post Posted: 22/10/2023, 16:06     Yubikiri Genman 指切りげんまん - Dove Porta il Filo Rosso - Nel Villaggio

Era un privilegio poter avere quel tipo di contatto col Rosso. Da quando era divenuto a pieno titolo il sovrano della Nebbia e lui il suo consigliere, le responsabilità reciproche e il lavoro avevano tolto moltissimo tempo alla loro intimità e spesso si ritrovavano a rubare dei momenti. Che fosse un bacio affamato, uno scambio di sguardi infuocato.. ogni occasione era buona per poter strappare quei brevi attimi.
Averlo tra le braccia era una sensazione davvero paradisiaca per il castano, un qualcosa che riusciva a riempire quei baratri che spesso, nel silenzio, scavava forsennato nell’oscurità profonda della sua anima. Yūzora riusciva con estrema semplicità a farlo sentire migliore di quello che in realtà si sentiva. E poi quelle frizioni dietro la nuca, quel desiderio che riusciva chiaramente a percepire esser pienamente ricambiato dal compagno, era un balsamo. Fu quasi un peccato mortale doversi staccare dalle sue labbra e doversi accontentare soltanto del suo respiro, del calore del suo corpo.

Sorrise al suo scherzoso esprimersi per tentare di mitigare l’imbarazzo suscitato dal suo non eccessivamente velato complimento, mentre ancora indugiava sulle sue labbra.
Chi se ne frega. rispose, altrettanto scherzosamente. Non mi priverò di certo di uno spettacolo come questo per una stupida etichetta. affermò, accarezzando quei capelli meravigliosi che con estrema semplicità riuscivano ad esaltare il colore dei suoi occhi, limpidi come le acque di uno stagno e specchio di un’anima che era riuscito a stregarlo. Ma dopo quel breve sipario caratterizzato da lusinghe e imbarazzi, il discorso cambiò drasticamente e finalmente il Kyōmei trovò il coraggio di esprimere quelle che erano le sue preoccupazioni. Preoccupazioni di cui Takumi si era accorto, forse ancor prima che lo facesse lui stesso. Era facile per lui scrutarlo, comprenderlo. Aveva visto che quel lavoro, quelle grosse responsabilità che il suo predecessore gli aveva lasciato in eredità, in un certo senso lo stavano divorando, strappandolo dalla sua quotidianità, dalla loro spensieratezza. A pensarci sul serio era molto pesante conviverci, per lui ma anche per il castano, che di riflesso viveva sia il bisogno del Rosso di riavere quel minimo di libertà per essere se stesso, sia il bisogno personale di viverlo come faceva prima, senza dover nascondere il suo sentimento per proteggerlo, senza essere costretto a trattarlo quasi come un estraneo in determinate occasioni. Per questo lo aveva compreso e per tale ragione non perdeva occasione di baciarlo, quando tutti lasciavano il suo ufficio; ed esattamente per la stessa ragione lo aveva portato li, nel tentativo di distrarlo, di regalargli quella spensieratezza di un tempo, ricostruendo l’intimità che avevano vissuto la sera del lancio delle lanterne.

Rimase in silenzio ad ascoltarlo, lasciandolo esprimere e sfogare quei pensieri che chissà da quanto tempo lo assillavano, divorandolo dall’interno. E mentre parlava, ricercava il suo sguardo sfuggente, accarezzandogli il viso esattamente come lui continuava a frizionargli dolcemente la nuca.
Non devi né ringraziarmi, né tanto meno scusarti. sussurrò, dolcemente. Ma quelle parole non bastavano, no. Non era corretto sminuire con due semplici parole quei sentimenti, che con tanta difficoltà il Rosso aveva espresso, aprendo il suo cuore. Per questo, sospirando, con un’altra carezza e un involontario movimento atto a tenerlo stretto, decise di aprirsi. O almeno, ci provò. Non era bravo in queste cose. E’ vero. Anche io ho avuto paura di perderti. Questo lavoro.. non soltanto ti espone a pericoli dai quali avrei preferito tirarti fuori, ma in un certo senso era come se ti avesse strappato dalle mie braccia. E’ stato come un allontanamento forzato che, non posso nasconderlo, mi mette a dura prova. sciorinò, cercando le parole adatte, facendo fatica a spiegarlo. Ma niente e nessuno potrà portarti via da me. Non lo permetterò mai. era serio, convinto di quello che stava dicendo. Anche quei pochi momenti che sono riuscito a rubarti, per me sono stati importanti. Indimenticabili. ridacchiò, pensando a quante volte doveva averlo messo in difficoltà portandolo sull’orlo dell’essere scoperto. Poi tornò serio, cercò il suo sguardo, e soltanto non appena lo ebbe trovato disse quel Lascia che rimanga al tuo fianco, Yu, Lascia che sia io a strapparti dal pantano delle tue responsabilità, quando ne avrai bisogno. Permettimi di regalarti questo.. che nascondeva tanti di quei significati da far girare la testa. Sostanzialmente, era come se stesse chiedendogli di permettergli di amarlo, anche se nemmeno lui aveva ancora ammesso a se stesso di amare qualcuno, convinto com’era di non essere in grado di amare o che amare fosse una debolezza. In effetti non aveva mai dato un nome al sentimento per provava per il Rosso. Probabilmente aveva solo timore di ammettere a se stesso di esserci caduto con entrambi gli zori.

Gradisci un po’ di sakè? chiese poi, quasi a voler togliere entrambi dall’imbarazzo, allungando una mano verso le coppette per poter saggiare la prelibatezza liquorosa che ancora fumava nella caraffa di ceramica.

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