Studio dell'Hokage

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view post Posted on 21/1/2017, 10:57     +1   -1
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La voce di Akane arrivò all'orecchio solo dopo vari tentativi, distogliendo l'attenzione del giovane dall'oggetto sospetto appena rivenuto nella tasca. Lo sguardo della bella Uchiha era fisso sull'allievo, preoccupata e forse persino un po' seccata per via dello strano comportamento del più giovane.

- Non è come sembra...

Cercò di giustificarsi senza troppa convinzione prima che il Sandaime gli chiedesse se l'anello gli stava causando più rogne del previsto. Stavolta però Kinji non ne era così sicuro: solitamente l'anello gli forniva visioni quasi incoerenti, dolorose e solo recentemente aveva capito quale forma aveva assunto nel suo subconscio.
Stavolta aveva visto una figura estranea a quello che era solito vedere, aveva sentito qualcuno parlargli e avvertirlo; per non parlare dell'oggetto rinvenuto nella tasca di cui poteva solo immaginare il significato.
Cercò dunque di calmarsi e di spiegare razionalmente l'accaduto.


- Non ne sono certo, Akane-sama. Non appena sono entrato qui ho visto qualcosa... qualcuno. Una figura ammantata di luce e ombra che mi ha mostrato delle cose. Mi ha avvertito della pericolosità dell'anello e confessato che per ora lo Spettro d'Argento è sotto controllo grazie alla "loro" presenza, ma è difficile dire per quanto ancora.
E poi ho trovato questo oggetto nella tasca che prima non avevo...


Una serie di avvenimenti decisamente strani, ma forse Akane era più avvezza al modus operandi di Keiichi e avrebbe attribuito ad egli tutto il corso di eventi legato alla visita in studio.

- Comunque non preoccupatevi per me, sto bene. Di cosa volevate parlarmi?
 
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view post Posted on 21/1/2017, 17:43     +1   -1
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GdrOff// https://media.giphy.com/media/Yf7kN6Xdle87K/giphy.gif xD //GdrOn


Non seppe dare una vera risposta alla sua domanda, sembrava confuso per qualcosa accaduto nell'esatto istante in cui aveva messo piede nello studio e solo quando fu abbastanza vicino da poter vedere l'oggetto che teneva per le mani potè capire. Eravamo alle solite, quella piuma incatenata era senza dubbio un'opera di sabbia di Keiichi, ma non poteva comunicare con le persone in modo, non so, più normale? Infastidita e al tempo stesso grata per quell'interessamento Akane posò irrimediabilmente il suo sguardo sulla rosa del deserto tricolore che aveva sulla scrivania: impolverato il fermacarte presentava petali di tre colorazioni diverse ognuna del quale rappresentava un lato del suo creatore, la rettitudine dorata di Sabaku no Keiichi, l'oscurità di Shinigami e per finire l'equilibrio immacolato della sua forma eremitica.
Un sospiro poi anticipò la sua risposta.


"Credo di sapere cos'è stato.. quella non può che avertela passata Keiichi, perdonalo ma ha i suoi modi per dimostrare il suo interesse. Di qualsiasi natura si tratti."

Sollevando con una mano la rosa fece intendere cosa intendeva e che conosceva piuttosto bene il modus operandi del nuovo Consigliere di Konoha: non c'erano dubbi che si fosse trattato di un suo intervento.

"Se può tranquillizzarti non hai nulla da temere da lui ma aspettati altri interventi simili, se ho ragione si farà vivo di nuovo, avrà iniziato ad analizzare quello che ti sta accadendo. Ma tornando a noi e al motivo per cui ti ho fatto chiamare.."

Finito di rigirare tra le dita la rosa finì per rimetterla al suo posto e arretrando con la poltrona Kinji la vide adoperarsi per prendere altro da un cassetto della scrivania. Un pacco bianco abbastanza voluminoso tenuto insieme da un nastro rosso che ben teso esibiva nel centro una pergamena di ottima fattura e tipica dei documenti ufficiali del villaggio. Sistemò il regalo sulla scrivania e con un gesto lo invitò a prenderlo e rompere il sigillo in ceralacca che chiudeva la lettera.

Una volta aperta scorrendo la pagina sarebbe saltata subito all'occhio la nota centrale che, riportata in rilievo e con caratteri dorati era seguita poi dalla firma di lei.


[Konohagakure no Sato] ~ Documenti Ufficiali ~

    Kinji Uchiha,
    per l'affidabilità e le competenze dimostrate in servizio
    Konohagakure no Sato è lieta di conferirti la qualifica di Jonin.


Akane Uchiha, Sandaime Hokage
Konohagakure no Sato.

Le promozioni giungevano sempre inaspettate e ormai il Sandaime era abituata a vedere le reazioni più disparate. Talvolta capitava anche che qualcuno rifiutasse il titolo preferendo restare al proprio posto e con meno responsabilità ma questo non era il caso, conosceva bene Kinji e nonostante le difficoltà che stava vivendo non si sarebbe mai tirato indietro.

"Il Consiglio è stato unanime, sei un elemento prezioso per il villaggio e questo è il minimo che possiamo fare per ringraziarti dell'aiuto che ci stai dando. Ricordo cosa provai quando fu data a me questa promozione, ero agitata, contrariata anche.. ma parliamo di altri tempi, la Foglia era priva di una guida e al suo posto, per quanti sforzi stessero facendo, gli anziani saggi non seppero gestire molto bene la situazione." - ricordando quei giorni per un attimo nel suo sguardo fu possibile catturare al tempo stesso un misto di nostalgia e amarezza - "Comunque sia prima di darmi una risposta è mio dovere informarti che non sei obbligato ad accettare, da Jonin verrai abilitato a svolgere missioni ancora più complesse e rischiose, con ancora meno informazioni in partenza e inoltre potresti essere chiamato a svolgere il ruolo di supervisore, in quel caso avrai la responsabilità di crescere un team di neo-genin."

Spiegato con minuzia a cosa andava incontro sul finire abbandonò i termini formali e puntando il regalo sperò ne avrebbe apprezzato il contenuto. Una volta che lo ebbe aperto avrebbe quindi commentato con un po' d'imbarazzo:

"L'ho fatta preparare apposta per te, spero ti piaccia.

Gran parte del merito va a Setsuna, senza di lei nemmeno tra mille anni avrei saputo indovinare che taglie porti.
"

 
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view post Posted on 21/1/2017, 22:58     +1   -1
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Akane sembrò piuttosto sorpresa di ciò che aveva raccontato l'Uchiha, ma al tempo stesso qualcosa nel suo sguardo suggeriva che non fosse la prima volta che capitavano simili incidenti. Gli occhi perennemente cremisi della donna si posarono istintivamente su un cimelio simile a quello dell'Anbu, ma la forma era quella di una rosa e i colori erano ben tre. Kinji notò solo allora la presenza dell'oggetto sulla scrivania del Sandaime, pensando che somigliasse decisamente a quello che aveva tra le mani.
Akane stessa informò l'allievo che l'oggetto rinvenuto in tasca non poteva che essere opera di Sabaku no Keiichi e, a detta della più grande, aveva un modo particolare per mostrare interesse in qualsiasi cosa. Secondo l'Hokage, presto si sarebbe fatto vivo nuovamente e la piuma significava dunque che aveva preso in considerazione il suo singolare caso.
Rincuorato ma al tempo stesso dubbioso, Kinji lasciò che Akane gli facesse capire il reale motivo per cui la sua presenza era stata richiesta, tirando fuori da uno dei cassetti un pacco. La grandezza e il fiocco rosso potevano far intendere che si trattasse di un regalo piuttosto voluminoso e importante, ma l'Uchiha non si scompose.
Si avvicinò lentamente tenendo ben a freno la curiosità e si concentrò prima sulla pergamena finemente decorata posta al centro del fiocco. Una volta rotto il sigillo di ceralacca, l'Anbu potè leggerne il contenuto.


"Per l'affidabilità e servizio... qualifica di Jonin"?

Rimase un attimo interdetto dalla scritta, cercando con stupore l'approvazione di Akane, la quale spiegò che quello non era altro che il ringraziamento per tutto quello che aveva fatto e stava facendo per il villaggio; divagò leggermente sul momento in cui elle stessa ottenne quel titolo ambito da molti nelle mura della Foglia, ma non abbastanza da risultare noiosa.
Essere Jonin comportava grandi responsabilità, missioni sempre più dure e sacrifici enormi da fare per il bene del paese e questo Kinji lo sapeva, eppure nulla gli avrebbe impedito di accettare la nuova nomina...nulla.
Si sentiva felice di aver avuto l'approvazione di tutto il consiglio e la dove tanti avrebbero visto un traguardo nel diventare Jonin, lui non vedeva altro se non l'inizio di tanto. Akane lo aveva elogiato poco tempo prima quando gli aveva fatto visita a casa, e le sue premure valevano davvero tanto per Kinji, ma essere promosso non era che la conferma delle belle parole spese dal Sannin.


- Non ci sarà alcun bisogno di attendere una mia risposta: accetto con gioia la nuova qualifica. Ve ne sono davvero grato.

Una volta volta terminata la breve spiegazione su quali sarebbero stati eventualmente i nuovi compiti dell'eremita, Akane indicò il pacco ancora intatto come per invitarlo a scoprirne il contenuto.
Kinji ovviamente non se lo fece ripetere due volte e, con sua grande sorpresa, trovò il contenuto decisamente utile e bello da vedere: si trattava di un abito confezionato su misura la cui giubba superiore in pelle si sposava con i particolari scuri e le parti di kimono dai motivi familiari.
Akane confessò con una nota di imbarazzo che gran parte del merito andava a Setsuna; senza di lei non avrebbe saputo quali fossero le misure del ragazzo e quindi l'Uchiha doveva ringraziare non solo la kunoichi davanti a se, ma anche la sua compagna.


- Direi che è perfetto. Non avrei potuto chiedere di meglio... grazie mille Akane-sama.

Cercò di esprimere a parole tutta la gratitudine per la fiducia riposta nelle sue capacità e le attenzioni mostrate fino ad allora, ma davvero non sapeva cos'altro dire per la gioia.

- Comincerò subito i preparativi per svolgere alcuni dei miei nuovi compiti. Se non c'è altro io tornerei a casa a dare la buona notizia ad Hayato-kun. Penso che sarà più entusiasta di me.
 
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view post Posted on 9/3/2017, 01:17     +1   -1
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GdROff// Continua da [La fine di un incubo (?)] //GdrOn

Anche il personale che lavorava negli uffici del palazzo non rimase indifferente all'accaduto, allarmati dal brusio furono in molti ad abbandonare la postazione per affacciarsi dalla finestre che davano in strada. Chi lavorava al pian terreno invece uscì direttamente in strada osservando la scena dalla scalinata antecedente l'ingresso, attoniti seguirono l'avanzata del Sandaime fino a quando non varcò la soglia. Una volta dentro si fermò al centro della grande sala d'attesa, era più seria che mai e in quel momento nessuno avrebbe osato chiederle spiegazioni, nessuno sano di mente almeno.
La videro fissare il vuoto per lunghi istanti, sembrava quasi che si aspettasse una reazione da parte tutti loro e in parte ci avevano preso, Akane sperava che tutti riprendessero a lavorare come se niente fosse successo. Ahimè purtroppo nessuno si mosse, la tensione per la presenza di Namida era alta e gli shinobi presenti erano sull'attenti, alcuni perfino con le mani pericolosamente vicine all'elsa delle proprie armi.
Quando poco dopo ruppe il silenzio lo fece spronando tutti i presenti in servizio a rimettersi in moto.


"Non c'è nulla da guardare signori. Tornate alle vostre occupazioni."

In quell'esatto momento scendendo la rampa di scale si fece avanti una giovane kunoichi che, nonostante dimostrasse su per giù quindici anni, indossava la tipica giubba verde degli ufficiali di Konoha, aveva lunghi capelli scuri e nell'insieme i tratti somatici ricordavano quelli di Akane e degli Uchiha. Titubante nel vedere la consanguinea in compagnia dei due Hyuga strinse la cartellina al petto e a momenti sbiancò; quando le furono dati degli ordini tuttavia annuì senza fiatare.

" Ayumi manda a chiamare gli anziani, voglio tutto il Consiglio riunito in sala prima di adesso."

Inspirando a fondo chi le era dietro vide le spalle della donna alzarsi di una spanna ma stranamente non la sentirono rilasciare tutta l'aria accumulata nei polmoni e questo fino a quando, una volta ripreso a camminare, non fu raggiunta da un pargolo dalla chioma bionda. Entrato di fretta e furia il figlio del Sandaime fece come per ostacolare la sua avanzata verso i piani superiori, i suoi occhioni verdi erano spaesati ma al tempo stesso incattiviti e privi di paura nell'incrociare quelli cremisi della madre.

"Che sta succedendo!? Aiko, sono loro i vostri genitori? PERCHE' NESSUNO PARLA!"

"Non adesso Hikari, fatti da parte.."

Uscendo dall'apnea Akane sussurrò quelle parole stancamente, quasi in modo superficiale e purtroppo sapeva già che non avrebbe funzionato con una testa dura come quella che aveva difronte. Prevedendo la reazione prima di ripetersi aspettò giusto il tempo che riaprisse bocca.

"Perchè non ci spieghi mamma? E poi che razza di missione era la mia-"

"N o n A d e s s o."

Stavolta le sue intenzioni furono piuttosto eloquenti e non servì nemmeno alzare la voce, molto semplicemente si pose nel modo giusto e questo sottolineando implicitamente che simili domande erano fuori luogo; più che un rimprovero in realtà nella voce di lei fu avvertita una vera e propria richiesta e lo stesso Hikarikage ne rimase stupito a giudicare da come si lasciò mettere da parte al loro passaggio. Confuso più di prima ma no meno arrabbiato li osservò sparire al piano di sopra, impotente chiamò debolmente Hachi-sensei ma stavolta nemmeno lui potè essergli d'aiuto.

* * * *



Non era passato molto dall'ultima riunione del Consiglio [X], un paio di giorni forse. Quell'ultimo incontro per quanto lungo e controverso era servito principalmente a rivelare il segreto che l'Hokage aveva taciuto circa il finto tradimento di Fuyuki e sulla partenza per cacciare Hyou, ma non si era mai discusso del dopo, anche perchè non v'era certezza nel domani. Ma ora eccoli li, erano tornati, erano tutti vivi e vegeti e la situazione andava affrontata come di consuetudine.

L'ampia sala riunioni si presentava come sempre in un'atmosfera tesa e formale, seppur spoglia e piccola nelle dimensioni trasmetteva tuttavia un senso di grande solennità vista la natura del suo utilizzo nonché del contesto odierno. Gli interni di quelle spesse mura erano illuminati come sempre da una mezza dozzina di luci coniche che intrecciandosi dall'alto rendevano agevole la lettura di documenti a chiunque sedesse a quel grande tavolo ovale.
Varcando la soglia era facile intuire a chi spettasse il seggio più grande sistemato nel mezzo. Così come da un decennio a quella parte quella seduta spettava al Sandaime Hokage mentre quelli subito affianco appartenevano ai due shinobi su cui lei faceva più affidamento: il suo braccio destro, nonchè capo del reparto medico, Hachi Yamanaka, e sulla sinistra, un suo amico di vecchia data e forse uno dei più potenti ninja che il villaggio potesse vantare, Shinichi Kobayashi del loto. Quell'oggi il jonin sedeva al tavolo in divisa e con la maschera di canide ben fissa in volto in quanto era probabile che nel mezzo della riunione sarebbe stato chiesto ai due Hyuga di entrare per rispondere ad alcune domande.


"Keiichi-san, prendi posto prego..

Bene, ci siamo tutti, perdonate la fretta, soprattutto lei Hisashi-dono.
"

A quel richiamo l'anziano rispose togliendo la maschera per l'ossigeno e poggiata al bracciolo della sua sedia a rotelle, con voce rauca tranquillizzò la donna dalla chioma corvina circa la sua salute. Nel farlo lasciò trasparire dai suoi piccoli occhi e dalle curve delle sue molte rughe che, nonostante gli acciacchi dell'età, aveva ancora molto da dare per Konoha. Finiti i convenevoli Akane fece un cenno all'anbu che senza farselo ripetere poggiò al centro del tavolo un rotolo del richiamo ben sigillato. Seguirono due semplici parole poi per far calare un lungo silenzio in sala.

"Hyou è morto."

...

..


Sachiyo: "Oh per tutti i kami, finalmente, aspettavamo da tempo questa notizia, immagino vi avrà dato del filo da torcere. Dobbiamo scrivere il prima possibile alla Raikage per ringraziarla a modo."

"Non molto a dire il vero, quando lo abbiamo trovato aveva già capito che non aveva speranze e con una mossa disperata si è tolto la vita cercando di coinvolgere anche noi.

La Raikage? Oh giusto, per l'informazione sul Paese del Gelo che ha ottenuto torturando Shiroko certo.. si dobbiamo scriverle, indubbiamente si è dimostrata disponibile a collaborare per la cattura dell Pantera ma se avessimo continuato a indagare unicamente su quella pista probabilmente non avremmo concluso nulla. In tal senso è stato molto più d'aiuto la collaborazione di Fuyuki e Chiaki..
"

Ben presto il discorso verté sull'operato e sul destino dei due Hyuga che nel mentre, stretti ai loro pargoli, aspettavano il verdetto.
Fuori da quella porta per loro sfortuna non fu possibile udire o vedere nulla, questo nemmeno con l'ausilio del byakugan, l'intera sala era schermata infatti da alcuni sigilli che impedivano all'abilità oculare di superare quelle mura.

Informato il Consiglio sui recenti avvenimenti la prima a parlare fu proprio Nahoko Hyuga, anch'ella presente in sala con indosso la divisa anbu e la maschera felina.


"Se le cose sono andate così non abbiamo nessuna certezza, non possiamo sapere a chi va la loro lealtà. Il duello non è stato nemmeno combattuto, potrebbero aver deciso semplicemente di assecondare gli eventi, perdendo un alleato si, ma avvicinandosi così a noi e a lei Hokage-sama."

Sachiyo: "Sarebbe terribile, non possiamo rischiare un altro episodio di infiltrazione.. da lassù il nostro amato Daisuke non ce lo perdonerebbe mai."

"E' una possibilità me ne rendo conto ma se avessero voluto attentare alla mia vita non credete che avrebbero potuto farlo mentre eravamo da soli in mezzo alla neve, magari di notte mentre dormivo o mentre ci dirigevamo all'eremo delle salamandre? Potevano attirarci un una trappola portandoci dritti tra le fauci della Pantera ma non l'hanno fatto.

Non vi nascondo che ho temuto l'eventualità di un tradimento in corso d'opera ma riflettiamo, su cosa si basano realmente i nostri sospetti?
"

"Apprezzo il tentativo ma non possiamo andare ad esclusione, solo perchè non hanno agito fin ora non significa nulla e poi ammettiamolo, siamo fin troppo condizionati dalle menzogne che ci avete rifilato in tutti questi anni.."

Poco incline a giustificare il segreto tenuto dal Sandaime il capo anbu commentò acidamente e lei non non potè che incassare il colpo. Far passare Fuyuki per un traditore e quindi per una reale minaccia era stato l'unico modo per tenere Kai, il leader di Kirinaki, lontano dal villaggio: si trattava di un soggetto pericoloso che era stato denunciato dallo stesso Fuyuki a più riprese ma che per un motivo o per un altro non era mai stato preso sul serio. Lo Hyuga ad un certo punto era arrivato a veder minacciare dallo stesso i suoi affetti e il suo villaggio e per riuscire a tenerlo lontano aveva deciso di fuggire da Konoha facendosi etichettare come nukenin; in un secondo momento - sempre di sua iniziativa - per rintracciarlo e combatterlo si era unito ad Akatsuki.
Kai era interessato allo Hyuga e avrebbe fatto di tutto pur di ferirlo ma c'era anche da dire anche che infine era morto combattendo Watashi e che da allora ne era passata di acqua sotto i ponti e Fuyuki nel mentre non era tornato nè aveva fatto nulla per anticipare le mosse di Akatsuki.


"Mi sono posta anch'io queste domande ma è più complicato di così. A dire il vero nemmeno io posso essere sicura al cento per cento sul loro conto ma questi sono i fatti.. "

Chiudendo gli occhi riportò alla memoria quella mattina di appena una settimana prima, il giorno in cui rivide i due dopo anni di silenzio e in cui le fu spiegato tutto [X]. Con calma e minuzia spiegò al Consiglio che lo Hyuga al termine di una dura battaglia era entrato in coma, forse per lo sforzo, forse perchè doveva succedere e basta, fatto stava che la moglie per potersi occupare di lui e tenere al sicuro la famiglia aveva dovuto chiudere a riccio l'intero eremo. Per diversi mesi rimasero isolati dal mondo tagliando così anche ogni contatto con Akatsuki e finendo per apprendere dell'attacco di Hyou con grande ritardo. Una volta saputo si erano messi subito in moto tentando di estorcere informazioni a Hyou con le buone e poi contattando finalmente lei e rivelando tutto ciò che sapevano sul suo conto: compresa la posizione dell'eremo delle Salamandre, informazione chiave che aveva portato alla riuscita di quella missione.

"In più a loro favore gioca il fatto di avermi chiesto di tenere al sicuro i loro figli, al villaggio, all'eremo dei rospi, non fa molta differenza, non è qualcosa che dei genitori farebbero a cuor leggero sapendo di dover tentare un colpo basso di questa portata."

Sachiyo: "Quei bambini sarebbero stati usati senz'altro contro di loro al primo passo falso è vero. Hee che brutta storia. Hachi-san lei cosa ne pensa, è particolarmente silenzioso quest'oggi."

"Ci sono molte cose da tenere in conto e altrettante che non sappiamo su di loro e che forse mai sapremo. Hanno passato anni sotto copertura in Akatsuki e il rischio che alla fine abbiano davvero abbandonato gli ideali della Foglia sono concreti.. quella che mi preoccupa maggiormente è Chiaki, sembrava essere davvero molto legata alla Pantera."

"E ad Ashi anche, non dimentichiamoci di lei, Chiaki sa dove trovarla."

"Si.. prima ancora di iniziare la missione ha chiesto ad Akane-sama si essere indulgente con lei confessandole che aveva seguito Ryu solo per amore.. Non sappiamo se sapeva dell'attacco, in quel caso tacendo ne è diventata complice e ora che è morto non è da escludere che possa sognare di vendicare la sua morte."

"Tsk, che ci provi pure, non ha speranze da sola. "

Era ormai già da un'ora buona che il Consiglio era riunito in quella stanza che priva di finestre a momenti rischiava di soffocare i suoi illustri ospiti.
Toccati tutti i punti della faccenda fu quindi il momento di riprendere in mano la situazione e Akane presto chiese ai presenti di tirare le somme. In primis furono tutti d'accordo che il corpo dello Yotsuki doveva fare ritorno a Kumo per ricambiare il favore e la disponibilità dimostrata dalla Raikage. In realtà era suo dovere aiutare a prendere quel pazzo furioso contando che era stato un loro shinobi e anbu ma insomma, dettagli.
In secondo luogo c'era da decidere cosa fare con Fuyuki e Chiaki Hyuga, cosa rivelare o meno al villaggio e al mondo e in ultima istanza, pensare ad Ashi Uchiha.


"Non so voi ma non dormirei sonni tranquilli sapendoli nel villaggio. E parlo di tutti e tre. Certo possiamo farli seguire notte e giorno ma perchè sprecare risorse quando possiamo lasciarli fuori dalle nostre porte?"

"Mi stupisce questo cinismo da parte tuo Nahoko-san ma immagino che il legame di sangue con loro non aiuti.. Ho quasi paura a chiedere ma nell'eventualità di un loro ritorno come verrebbero accolti dalle rispettive casate?"

"Accolti? Ti prego Hachi-san, è già un eufemismo contando già tutte le tensioni interne delle casate. Dovendo immaginare una scala gerarchica figurerebbero sull'ultimo gradino, capite che il sospetto non può sparire dall'oggi al domani ma comunque non spetta me dirlo. "

"Ovvio che nell'eventualità non sarà così semplice reintegrarli, servirà tempo.."

"Di certo non lo riprenderemo in squadra con noi. Vi rammento che l'idea di sfruttare Akatsuki per dare la caccia a quel Kai è stata una sua iniziativa, ha deciso tutto da solo. Per quanto nobile il suo intento significa che non ha avuto fiducia nei suoi compagni nè in voi Akane-sama e se anche è vero che il sigillo del silenzio è rimasto intatto, lo è altrettanto il fatto di non poter fare più affidamento su di lui come anbu.

Non sono bravo con le parole ma spero abbiate capito cosa intendo.
"

Prendendo qualche appunto Akane segnò le parti salienti della riunione con anche vari promemoria. Su tutti svettavano il no categorico a farlo rientrare in servizio come anbu e quello che impegnava lei nel sentire direttamente il capo clan Hyuga sulla questione: non era infatti da escludere che per riammetterli all'interno della famiglia questi avesse delle richieste specifiche.

"A parte questi meccanismi interni a me preoccupa maggiormente il messaggio che trasmetteremo all'esterno. Ho immaginato ormai ogni scenario possibile e per quanto in proporzioni diverse, abbiamo sempre qualcosa da rimetterci.

Contando che abbiamo eliminato il leader dell'organizzazione forse l'opzione migliore è quella di dire che l'infiltrazione in Akatsuki è stata programmata per distruggerla dall'interno fin dal principio. Certo passeremmo per bugiardi e gli altri villaggi potrebbero pensare che abbiamo altre spie infiltrate ma sicuramente meglio questo che rivelare dell'insubordinazione di Namida non trovate? Senza contare che nel riammetterlo passeremmo per smidollati, io in primis.
"

Ticchettando con la piuma d'oca sul bordo della pergamena Akane rimase a fissare un punto importante, uno di quelli che avrebbe potuto sviscerare solo chiedendo ai diretti interessati ma era ancora presto per farli entrare. In più, fino ad ora il Rosso non si era ancora espresso e se Akane lo conosceva bene tra non molto avrebbe iniziato uno dei suoi lunghi monologhi. Le bastò alzare lo sguardo in sua direzione per capirlo.

"Altro?"


GdrOff//Edit: ho tolto la parte in cui Akane giochicchiava con l'anello perchè a quanto pare Ryu non lo indossava, non potevo saperlo, in scheda i bonus li aveva e quindi vabbè, tolto. //GdrOn


Edited by ~Angy. - 9/3/2017, 21:56
 
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rande l'agitazione che regna tra le strade di Konoha. Il subbuglio che regna fuori, misto di agitazione e tensione che blocca i muscoli crea una cacofonia di voci e urla, sussurri e gesti che lo distraggono dalla sua lettura. Si accarezza la barba, concedendosi qualche secondo di riflessione. Chiude gli occhi, osservando la scena, anche se già immagina di cosa si tratta. Lei è tornata, in pompa magna, accompagnata dai due che la seguono come cani al guinzaglio, tenendo il viso fisso sul suolo dove posano i piedi.

Mormora qualcosa tra sé e sé, mentre la sclera dei suoi occhi cambiano colore a velocità di battito di ciglia. Si alza dalla sedia, conscio che tanto la sua lettura non potrà continuare e che a breve sarà comunque chiamato in causa. Come Ayumi Uchiha bussa alla porta timidamente e religiosamente, osando un passo nella sua stanza, se lo ritrova già di fronte, gli occhi cerulei glaciali la fissano dall'alto della sua altezza. Per un istante la ragazza prova un timore reverenziale nei confronti dell'uomo e rimane bloccata nell'osservarlo. Ma lui scioglie il timore con un sorriso e con un gesto di accoglienza.

Grazie cara, so già cosa vuoi dirmi, vai pure a chiamare gli anziani saggi. Hisashi-dono avrà bisogno di aiuto, le sue condizioni non gli permettono molta celerità, purtroppo.

La oltrepassò così, mentre la Jonin andava a chiamare il vecchio Hisashi che, costretto su una sedia a rotelle, passava i giorni a sperare in un miracolo da parte sua. Quando Akane lo aveva accennato come candidato per il consiglio, in lui si erano illuminati gli occhi di un fervore vitale degno di una tigre, che con tutta la forza si aggrappa alla vita, che macina giorno per giorno ogni secondo che gli resta, convinto che qualcuno possa aiutarlo a dargliene altri di secondi, uno dopo l'altro, minuti che diventano ore, ore che diventano giorni, giorni che diventano mesi e da qui anni, magari decenni.

Quello che non capiva Hisashi era che sì, tecnicamente ne sarebbe stato in grado. Ma l'energia vitale di cui abbisognava lui era qualcosa che non poteva semplicemente dargli. Non senza un prezzo.
Hisashi stava giungendo alla sua destinazione finale. Il suo corpo era malato sì, ma malato di una malattia alla quale tutti sarebbero giunti prima o poi, volenti o nolenti. Una malattia scritta nel genoma umano fin dalla sua creazione. L'età.

Forse era stato il suo aspetto, forse era il suo vederlo giovane e vecchio al tempo stesso, il suo vederlo cambiare di aspetto coi giorni a seconda dell'umore che gli conferiva una speranza di salvezza. Non ci teneva a dirgli che sì, avrebbe potuto donargli qualche anno forse, ma al suo posto, svariate persone sarebbero dovute morire. Non si può semplicemente prendere l'energia vitale di qualcuno e trasferirla, va cambiata, metabolizzata, alterata a adattata a seconda delle necessità del paziente. E quello che Hisashi sperava da lui era quasi simile ad un massacro. Contava almeno una dozzina abbondante di sacrifici per allungargli la vita di quanto, un anno? Valeva davvero il prezzo?

In parte, lo sperava. Aveva visto durante l'avanzata di Hyou quella sfera di energia vitale scendere come pioggia sui ninja di Konoha. Ma non aveva capito una cosa, o forse faceva finta di non capirla. Quella cosa aveva avuto il suo prezzo. Ogni ninja che aveva donato parte di sé, aveva visto la sua vita accorciata di diverse spanne. Non se ne sarebbero accorti subito, forse neppure dopo un anno. Ma col tempo avrebbero visto il proprio corpo invecchiare precocemente rispetto ai loro coetanei. Avrebbero visto sintomi della senilità avanzare prima in loro. Prima o poi, avrebbero dovuto pagare il pegno del loro gesto. Nobile, non c'era dubbio. Ma costoso.

Quando quindi entrò nella stanza del consiglio, non si stupì di essere raggiunto in tutta furia da Hisashi e dalla moglie, ma si limitò a salutarlo con riverenza, senza dare chi sa quali false speranze. La determinazione di quell'uomo di proseguire nella vita era ammirevole, non c'era dubbio. Prese posto dopo che Akane glielo permise, salutando gli altri membri del consiglio con un gesto. Tutti iniziarono a parlare, mentre lui sembrava intento a fissare un foglio di carta posto di fronte a lui, senza accennare nulla con lo sguardo o muovere un gesto. Arrivati a metà della discussione, prese il calamio posto di fronte a lui e lo rovesciò sul foglio, che si macchiò d'inchiostro copiosamente. Un semplice gesto, le punte di indice e medio che toccano la pergamena di fronte a lui. L'inchiostro si redistribuì, spinto da una leggerissima brezza, risucchiato in parte, fuoriuscì dalla carta, quasi fosse indelebile in quell'istante. Si riconfigurò, iniziando a formare kanji. Appunti venivano presi mentre i simboli si scrivevano da soli sul foglio. Mentre tutti parlavano, lui fissava il foglio. Con la mano destra si toccò il mento. I kanji sulla pergamena cambiarono. Con la mano sinistra raggiunse alcuni rotoli del richiamo nella sua vestaglia. Li srotolò leggermente sul palmo della mano destra, ora aperta di fronte a lui. Il richiamo rilasciò una leggera nebbiolina, mentre dei takoyaki apparivano su un piccolo vassoio sul fondo del quale un curioso kanji sembrava inciso a fuoco. Iniziò a mangiare, sommessamente, ma voracemente.

L'atmosfera della stanza col passare delle ore iniziava a surriscaldarsi. La pergamena continuava a prendere appunti, lui, armato di bacchette, continuava a mangiare takoyaki, che sembravano essere infiniti da quel piccolo vassoio. Quando sentì che la fine di tutti quei discorsi stava per terminare, posò il vassoio e lo richiamò dentro il rotolo, mentre il suo sguardo che mai si era distaccato dalla pergamena, fissava i kanji con intensità. E quando Akane fece un cenno nella sua direzione, per un attimo restò in silenzio. Poi prese i fogli e iniziò a parlare.

Questa Kirinaki sembra tornare sempre in auge...soprattutto perché oltre a Fuyuki, ha perseguitato una mia certa conoscenza... riferì sgranchendosi il collo Un gesto nobile quello di Namida, ma fa sorgere dei dubbi: questo Kai era davvero così ossessionato da lui al punto tale da dover far finta di tradire il villaggio per metterlo al sicuro? Non so quanto possa essere valida questa motivazione, ma non mi interessa la questione. Si è discusso di tanto in questa stanza: shinobi che per amore lasciano il villaggio, shinobi che per amicizia portano rispetto ad un distruttore che ha ucciso i propri fratelli, shinobi che per il loro bluff mettono in pericolo la propria kekkei genkai e il figlio dell'Hokage stesso, oltre a incastrare in beghe politiche altre persone ignare.... si alzò in piedi, iniziando a camminare intorno alla tavolata. Nel mentre, agitava la mano in movimenti circolari, mentre con l'altra stringeva il pugno. Nel giro di qualche istante, l'atmosfera sembrò più respirabile, merito di semplici jutsu fuuton che avevano purificato l'aria facendo concentrare tutta l'anidride carbonica sul soffitto e avevano abbassato la temperatura della stanza. Per un attimo si avvicinò al saggio sulla sedia a rotelle, osservando il suo volto determinato ma ormai vecchio, stanco di una vita vissuta tra troppi intrighi e sgomenti di guerra. Gli appoggiò una mano sulla schiena, constatandone le condizioni. Sì, non poteva fare nulla, se non offrire sollievo a quell'anima in pena. Una densa aurora di energia verde si sprigionò dalla sua mano, irradiando i polmoni di Hisashi di energia rinvigorente. Almeno per qualche ora, avrebbe potuto respirare normalmente, senza usare quell'odiosa maschera.

Questo Hyou è giunto qui, a cavallo della sua lucertola, sfondando le porte del villaggio e iniziando ad inondarlo di lava. Poi, quasi per giustificarsi, ha affermato che stava facendo tutto ciò per la libertà. Sappiamo dell'esistenza di Furikami, organizzazione nata da Kirinaki. A giudicare dal nome e da quanto successo, potrei dedurre che anche Hyou ne faceva parte. E sappiamo che Fuyuki e Chiaki ne fanno parte a loro volta, avendone i marchi sulla pelle. Si potrebbe dire che fosse tutto un modo per infiltrarsi ancora meglio, per cercare di distruggere Kai dall'interno...ma la cosa mi sembra tutta troppo macchinosa per un piano improvvisato.

Continuò a girare attorno al tavolo, pensieroso, la mano sul mento, l'altra dietro la schiena, piegata a pugno.

Una persona sente la sua famiglia minacciata e decide di lasciare il villaggio. L'altra, per amore, lo segue. Un'altra kunoichi di Konoha segue per amore Hyou all'eremo delle salamandre. Curiosamente, tutti questi ninja in un modo o nell'altro sono collegati. Encomiabile il gesto di indicare il luogo dell'eremo delle salamandre e senza dubbio lasciare i loro figli custoditi in mani altrui fa pensare che dietro ci siano intenzioni buone, ma nutro seri dubbi al riguardo. Sono più convinto che tutta questa sia una scusa, che dietro ci fossero davvero intenzioni losche....ma le acque sono cambiate, qualcosa è andato storto e i piani sono mutati. Lo deduco per due cose: la prima, la lascio ad Akane. La seconda...una cosa che voi non potete sapere.

Si sedette al suo posto, tornando a fissare il vuoto.

Non credo di dover ricordare a tutti in cosa consistono i poteri dovuti a questo marchio, vero? Sapete quindi che mi consentono una sorta di visione sulla vita di qualcuno a cui sono legato da qualcosa, sia esso un legame emozionale o di puro chakra.

Ebbene, lasciate che vi racconti una storia. Tanto tempo fa, mentre viaggiavo per Tetsu no Kuni, incontrai un giovane ragazzino ferito a morte da un colpo di frusta sull'occhio. In qualche modo, la frustata non l'avevo reso cieco, ma gravemente sfigurato. Lo presi in carico e iniziai a curarlo...nel farlo, stabilì il mio legame empatico ed ebbi modo di conoscere il suo passato. Il ragazzino era in missione con suo padre e due suoi compagni, in cerca di un assassino seriale che si presumeva avesse ucciso perfino la loro madre e moglie. Quando aveva avuto una pista della cosa, il ragazzino si era lanciato all'inseguimento, preso dalla furia, preso dalla ferocia. Era inesperto, ben addestrato certo, ma troppo impulsivo...il suo gesto costò la vita ai due compagni di missione, amici di infanzia del padre.

Quando fece ritorno a Shirokabe, il giovane ronin venne esiliato dallo stesso padre, che premette con tutte le sue forze affinché il Signore del Ferro esiliasse il figlio con un condanna perenne sulla testa. Semmai si fosse fatto vedere ancora dentro i confini del Ferro, sarebbe stato messo a morte.

Ho seguito di nascosto questo ragazzino. L'ho visto crescere e arrangiarsi. L'ho addestrato di nascosto, inizialmente, rendendo sua l'arma che lo aveva ferito, fino a quando non mi sono rivelato a lui.

Abbiamo passato alcuni anni insieme, ma più il tempo passava, più vedevo che i miei insegnamenti lo rendevano succube nei miei confronti. Così lo abbandonai senza dire niente. Sai di chi parlo Akane, vero? Ti ha forgiato lui quelle wakizashi che ora porti ai fianchi. E sai perché l'hai visto a Kiri, col coprifronte del villaggio legato al braccio?


Rimase in silenzio un attimo, creando tensione nella stanza.

Perché qualche mese prima Fuyuki Hyuga è andato da lui con una proposta che non poteva rifiutare, pena la morte. Infiltrarsi a Kiri, spiare Hogo, spiare le difese di Kiri, spiare i suoi ninja e possibilmente rubare i rotoli segreti del villaggio. Come se non bastasse, una donna sotto controllo di un Seishin è stata mandata da Fuyuki a controllare che il mio allievo stesse davvero andando a Kiri, cercando di minacciarlo a sua volta, anche se in maniera più subdola. A questo punto sorge una domanda: perché Fuyuki Hyuga ha ingaggiato Sasaki Keigo per infiltrarsi a Kiri? In che cosa conoscere le debolezze di Kiri avrebbe aiutato nella guerra contro Kai?

Silenzio nella stanza. Riprese a parlare.

Delle persone che stanno solo fingendo di aver tradito il villaggio spierebbero Kiri? La cosa non mi convince. Ma sarò lieto di sentire le loro motivazioni....nel dubbio, consiglierei affinché Hachi-san leggesse nella loro memoria.

Inoltre...dato che Kirinaki è tornata, visto che Sasaki Keigo ha avuto modo di incontrare nuovamente questa organizzazione durante una missione a Kiri, e dato quanto si è detto prima, perché dovremmo credere che la morte di Hyou non faccia parte di un piano più grande?

Ammettiamo poi che tutto questo sia vero. C'è da discutere del messaggio che lasceremo agli altri villaggi. Già la mia presenza qua ha incrinato i rapporti con gli altri Kage: Suna giustamente è incerta su cosa stia facendo Akane, Kiri non sarà contenta di sapere che a Konoha il loro vecchio tiranno continua a vivere come nulla fosse, Kumo si domanda se io non sia l'ultimo rimasuglio di Watashi e Iwa...beh, chi sa cosa pensa Iwa, avvolta nel suo bozzolo di sospetti. Si aprono molti scenari al riguardo, ma la domanda è: chi bisogna sacrificare per il bene del villaggio?

Se trapela che Fuyuki ha fatto tutto questo di sua iniziativa, la posizione di Akane come capo leader supremo degli Anbu si sgretolerà come sabbia, oltre a denotare che la leadership di Akane si è ormai indebolita oltre ogni limite.
Se trapela che Fuyuki ha agito sotto ordine di Akane, ogni proposito di alleanza e pace fatta fin'ora dalla sua bocca si scioglierà come ghiaccio al sole, e tutti i villaggi crederanno che Konoha si sia ormai macchiata di infamia, agendo alle spalle dei suoi stessi alleati, cercando di accumulare dalla sua parte quante più informazioni possibili.
Se trapela che Fuyuki ha fatto tutto questo di sua iniziativa e che solo dopo ha contattato Akane spiegando la situazione, l'Hokage passerà come un'idiota che non sa tenere a bada i suoi ninja e che mette pezze ai suoi stessi sbagli invece di prendersi la responsabilità delle sue azioni e agire di conseguenza verso un sottoposto insubordinato. Se trapela poi la motivazione che ha spinto Fuyuki a lasciare il villaggio, Akane passerà come un leader inadatto, che ignora sensibili segnali di minaccia da uno dei suoi sottoposti. Certo, erano tempi difficili, la guerra era in corso, ma a nessuno interesserà la cosa, temo.
Se trapela che Akane non sapeva nulla di tutto ciò, se anche facciamo sapere al mondo di cosa è successo, Akane rimarrà sempre una leader che ha perso la sua posizione, perché Fuyuki Hyuga ha preferito fingere piuttosto che chiedere il suo aiuto, il che rende comunque Namida sospetto, dato che non si è fidato del suo Kage e dei suoi compagni Anbu, tra cui Shinichi e Nahoko, evidentemente giudicati inadatti al loro ruolo per affrontare la questione o per cercare di far ragionare l'Hokage.
Se invece non trapelano le intenzioni di Namida e che Akane ne sapeva qualcosa, si potrebbe ancora pensare che la loro condanna a morte possa essere commutata in un esilio perenne dal villaggio in cambio dell'aiuto dato contro Hyou, dato che il sigillo Anbu è ancora intatto. Ovviamente il Byakugan andrebbe sigillato in loro, in modo che alla loro morte si dissolva....questa sarebbe già una soluzione dove Konoha esce intatta, per quanto comunque indebolita. Ma mi pare la meno peggiore.

Ma se anche si volesse tenere in conto del loro aiuto contro Hyou in maniera spropositata, il loro reintegro darebbe un'immagine di decadenza del villaggio sia al suo interno che all'esterno, visto quanto si è detto fin'ora. Ma d'altronde...è ancora da capire se siano davvero dei martiri che si sono sacrificati per la causa, visto l'invio di una spia a Kiri.


Terminò così il suo discorso, osservando Akane con sguardo enigmatico.



GDR OFF Dopo questo post deve postare ancora Angy GDR ON

Edited by Memphos - 15/3/2017, 17:28
 
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view post Posted on 11/3/2017, 02:54     +1   -1
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♫ Peace ♫

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*E come da previsione il monologo arrivò.
Ringraziando i kami prima di iniziare a parlare Akane vide che ebbe l'accortezza di smettere di mangiare e mettere via il tutto, in più, con una semplice manipolazione del fuuton rese l'aria viziata di quella stanza più respirabile. Fatto ciò Keiichi organizzò il suo discorso partendo con delle premesse che andarono a ripercorrere quanto si era detto fino ad ora ma, prima di proseguire e inoltrarsi nel discorso, lo videro iniziare a passeggiare fino a fermarsi su Hisashi per fargli un dono: presto i polmoni del vecchio ringraziarono e così lui a giudicare dal sollievo provato nell'abbandinare temporaneamente il respiratore da cui dipendeva.

Le perplessità circa i comportamenti tenuti in quegli anni erano molte e così come aveva già accennato Nahoko, anche Keiichi fece notare che non era da escludere che la morte di Hyou non fosse altro che un escamotage per avvicinarsi a Konoha.
A chi era votata la fedeltà dei due Hyuga? A konoha, a Furikami, ai mustelidi? Alla Famiglia?
Il loro allontanamento era classificabile come tradimento? Che prove avevano per dirlo? Che Kai fosse una minaccia era risaputo, Fuyuki l'aveva messa in guardia ma lei l'aveva sottovalutato per via di problemi più gravi e imminenti.
Se quindi non c'erano prove a sostegno di un tradimento il loro era classificabile come un semplice allontanamento, poteva essere considerato alla stregua di una fuga per "causa forza maggiore", un caso in cui al fuggitivo non venivano attribuite colpe di nessun tipo. Questo diceva la legislatura.

Intanto Keiichi prese a narrare di un certo ragazzino che si era sfregiato da solo allenandosi con una frusta - un suo allievo disse - ma Akanr non riuscendo a intuire dove volesse andare a parare di rimando alzò gli occhi al cielo e prima che la storia si facesse interessante tornò ai fogli che aveva davanti. In particolare si soffermò su una copia impolverata della legislatura vigente, più precisamente sul capitolo dedicato alle squadre speciali. La legge purtroppo parlava chiaro nel trattare l'allontanamento di un anbu: uno shinobi che non si fida più delle istituzioni è un pericolo pubblico.


(Valido tanto per gli anbu quanto per un semplice genin o per i civili non addestrati..)

Poco dopo tornando ad ascoltando la storia capì che quella che stava venendo narrata era la storia di Sasaki Keigo, il fabbro originario del Ferro che lei aveva conosciuto in guerra e che le aveva forgiato le wakizashi. Lo aveva rivisto di recente durante la cerimonia di apertura del Torneo Chunin di Kiri ma per quanto stranita dalla presenza del coprifronte della Nebbia al braccio non aveva avuto modo di scambiarci due chiacchiere.

"Quindi è esattamente come mi fu detto da Cain.. "
    " Kai è qualcosa di più e non importa se sia morto o sia vivo, ciò che lo renderà immortale è il suo nome riecheggiante tra le gesta dei suoi compagni. E' riuscito a passare la sua parola ed è diventato il loro martire. E' ancora vivo? Non è questo il punto, Kirinaki continuerà a essere guidata da Kai in ogni caso. "

Scoprire che Kirinaki era ancora attiva non la mise affatto di buon umore, era la prova vivente che non c'era mai fine al peggio. Ogni volta che si liberavano di un problema o che abbattevano un nemico ne saltava sempre fuori un altro, vecchio o nuovo che fosse.
Prendendo così un nuovo appunto il Sandaime rimase ad ascoltare le ultime osservazioni del Consigliere più logorroico del pianeta.
Adesso stava approfondendo nel dettaglio i vari scenari possibili che si aprivano per il futuro della Foglia e il solo sentir parlare di esilio ebbe un impatto notevole su Akane. Avrebbe appoggiato un simile provvedimento solo in caso di prove concrete perchè certo, i loro figli avrebbero potuto frequentare l'accademia, ma sarebbe rimasto un grande distacco tra loro così come tra la famiglia e il villaggio.
Un esilio con tutte le conseguenze del caso era davvero preferibile alla pena di morte o all'ergastolo o ad un'altra alternativa?
Riordinati gli appunti e sentiti pochi altri commenti dai membri del Consiglio, Akane fece un sospiro profondo e infine indicando la porta diede un'occhiata allo Yamanaka.


"Molto bene, credo di aver segnato tutto. Al solito prima di prendere una decisione faremo loro qualche domanda dando la possibilità di difendersi.

Facciamoli entrare.
"

Colto l'invito Hachi si alzò godendo del semplice atto di rimettersi in piedi, dopo tutto quel tempo passato seduto fu rigenerante fare quei pochi passi. La porta in legno massiccio fu spalancata verso l'interno, Ayumi che faceva la guardia li di fianco capì che il momento fosse giunto e di rimando andò a chiamare i due Hyuga.


* * * *


Una volta varcata la soglia Chiaki e Fuyuki ebbero gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. La tensione nell'aria era palpabile, sembrava che a momenti quella sala stesse per esplodere eppure cercando uno sguardo su cui potersi appoggiare i due non mancarono di notare che Akane era li, seria ma non per questo ostile nei loro confronti.
Mentre gli anbu restavano nascosti dietro le loro maschere di gelida freddezza, le espressioni dei due anziani non rimasero affatto impassibili al loro ingresso e infatti i due Hyuga notando anzitutto quanto erano invecchiati in quegli anni, scorsero anche un certo sdegno tra le righe.
Prima di iniziare l'Hokage li invitò a sedere al tavolo con loro, due sedie erano disponibili esattamente nei posti. Sul tavolo due bicchieri e una brocca d'acqua.


"Come avrete immaginato abbiamo discusso di quello che è successo all'eremo delle salamandre ma anche e soprattutto di voi e di come gestire un vostro eventuale ritorno. Ho già detto tutto ai miei colleghi, dal motivo che ha spinto te Fuyuki ad allontanarti e te Chiaki, a seguire lui."

Bevuto un sorso d'acqua si schiarì la voce e scorrendo lo sguardo sui documenti che aveva alla mano riprese a parlare.

"Prima di decidere il da farsi abbiamo alcune domande per voi, nel rispondere vi pregherei di attenervi a queste senza divagare. Se alla fine vorrete aggiungere altro in vostra difesa, nin temete, ne avrete la possibilità. Sono passati anni ma a Konoha vige ancora la libertà di espressione e di innocenza fino a prova contraria."

A quel punto l'Uchiha si rivolse ad Hachi e lasciò che fosse lui ad iniziare.

"Fuyuki-san, sappiamo che sei entrato in Akatsuki per avere più possibilità di trovare Kai e al contempo per allontanare la minaccia che questi rappresentava per Konoha. Chiaki, se l'istinto non m'inganna, hai avuto un profondo legame con Hyou, capisco che entrare in confidenza con i membri dell'organizzazione sia un buon modo per integrarsi ma.. perchè aderire anche a Furikami, in che modo questo avrebbe aiutato Konoha?"

Chiesto il primo chiarimento Hachi avrebbe atteso la risposta per poi passare la parola al vecchio Hisashi.

Hisashi: "Lavorando per Akatsuki vi sarà capitato certamente di dover seguire gli ordini del leader e di compiere missioni che avevano ben poco di etico. C'è qualche episodio di cui dovremmo essere a conoscenza? Chiediamo perchè in caso decidessimo di riammettervi al villaggio dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro, di cosa potrebbero accusare voi e indirettamente, Konoha e la nostra stimata Hokage. "

Incredibile come il vecchio riuscisse a parlare senza soffrire nella respirazione, il tocco di Keiichi era stato davvero una manna a giudicare dallo sguardo vivo e ardente che mostrò il saggio.

"Perdonate Hisashi-dono, mi vorrei ricollegare a questo discorso. Ci risulta che ad un certo punto avete iniziato a reclutare nuovi membri per conto di Akatsuki ponendo anche delle sfide per l'ottenimento di questo traguardo e affiancando di conseguenza una sorveglianza sul lavoro che svolgevano per voi. In particolare sappiamo che avete fatto infiltrare qualcuno a Kiri chiedendogli spiarne le difese, i suoi ninja, il Mizukage perfino.. e possibilmente rubare documenti segreti. "

"Anche questo faceva parte della copertura da mantenere o dobbiamo pensare che ad un certo punto avete davvero abbracciato gli ideali anarchici di queste organizzazioni? "

Inserendosi a modo Inu completó il discorso ponendo quella che effettivamente era una domanda chiave alla quale avrebbero fatto bene a rispondere sinceramente. Nel mentre Keiichi si limitò ad osservare i due ospiti, ad ogni domanda rivoltagli entrambi sembravano rimpicciolire sempre più ma non per questo lui abbassó la guardia.
In cuor suo Akane sperava davvero con tutte le sue forze che i due avrebbero portato buone motivazioni in loro difesa..


"Per finire, prima di lasciarvi la parola su quanto vorrete dirci liberamente, ho da chiedervi un'ultima cosa.

Fuyuki, mi hai detto più volte che non hai avuto la possibilità di metterti in contatto con me e questo per svariate ragioni, dal pericolo di essere rintracciato fino alla malattia che ti ha colpito.. ma allora cosa ci facevate qualche mese fa a Kiri durante il torneo chunin in compagnia della Koizumi?
"

A quella domanda a sorpresa Hachi e la donna in maschera sentendosi chiamati in causa per aver scoperto la presenza dei due all'evento si mossero in sintonia; una reazione quasi impercettibile ma che denotava grande interesse e coinvolgimento.

GdrOff
// EDIT: corretto al volo degli errori di battitura, a sta ora sono cotta. Melo, Karen, postate pure. //GdrOn


Edited by ~Angy. - 11/3/2017, 03:44
 
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Infine, il momento giunse. Durante gli ultimi minuti l'attesa si era fatta snervante, dato che il clima confusionario che regnava all'interno della magione non faceva che impensierire i piccoli e aumentare le paure dei genitori. Esso rifletteva perfettamente ciò che i due amanti avevano avuto modo di saggiare durante il cammino che li aveva condotti sin lì: odio, stizza e sfiducia nei loro confronti... elementi che, nonostante fossero stati al centro degli anni trascorsi tra le ombre, non cessavano di provocare un loro un certo effetto. L'eremita prese un profondo respiro, dopo aver concesso un bacio sulla fronte alla piccola Amane. Con l'affetto che provava per la figlia e quel tenero momento a fargli forza, varcò quindi la soglia che lo separava dalla sala riunioni.

Tutti i consiglieri, nessuno escluso, avevano preso parte alla discussione. Tra i presenti, oltre Akane, lo Hyuga non poté che scorgere coloro che lo avevano affiancato durante la missione che aveva infine condotto alla testa di Hyou. Rivedere Nahoko suscitò una strana sensazione in lui, qualcosa che non avrebbe nemmeno saputo spiegare; in ogni caso, era niente in confronto a quanto provò nell'incrociare lo sguardo di Sabaku no Keiichi. La storia narrava parecchie vicende sul suo conto, leggende persino, eppure adesso si trovava lì, seduto ad un tavolo allo stesso modo degli anziani Hisashi e Sachiyo. Un uomo, un mortale, niente di più.
"Dunque è questo il conquistatore di Kiri?" pensò e in effetti, a vederlo in quelle vesti, sembrava tutto fuorché uno shinobi da temere. La sua fama in ogni caso lo precedeva e non era un caso, nel mondo dei ninja, che l'apparenza riuscisse spesso ad ingannare. Tuttavia non era quello il momento adatto a simili pensieri e fu la stessa Akane a riportarlo con i piedi per terra; accogliendo il suo invito, si accomodò al tavolo attorno al quale i vertici della Foglia si erano riuniti, pronto ad ascoltare quali fossero le conclusioni raggiunte dal consiglio. Come aveva immaginato, erano molti gli interrogativi sorti e il Sandaime non dimenticò di farlo presente. Non ci volle molto, prima che i dubbi venissero palesati alle sue orecchie e non poté che rimanere sorpreso di fronte ad alcune domande. Nonostante ciò, sorrise compiaciuto; non sapeva come i presenti fossero venuti a conoscenza di simili vicende, ma era lieto di constatare quanto fosse solida la capacità dei guerrieri di Konoha di tenere tutto sotto controllo.

- Spero che il mio racconto non vi annoi. Inizierò dal principio, ma prima, con il vostro permesso... - lasciò la frase in sospeso, prendendo un respiro prima di procedere - Ho intenzione di essere sincero con tutti voi, il sigillo che sto per usare mi obbliga a pronunciare necessariamente il vero. Vi chiedo solo di non interrompermi e di rivolgermi eventuali domande quando avrò terminato... in caso di quesiti infatti sarei costretto a rispondere, lasciando perdere quando stessi dicendo in precedenza. Cercherò quindi di essere il più esaustivo possibile.

Lasciò ai presenti il tempo di metabolizzare la cosa e dargli il consenso, componendo poi in fretta una serie rapida e precisa di sigilli. Senza esitare infine poggiò le cinque dita della mano destra sulla propria fronte, lasciando che su di essa prendesse vita un kanji particolare. Qualcosa che alcuni tra i presenti non avevano modo di conoscere, ma che Inu e Kūgā avrebbero senz'altro riconosciuto come il coronamento degli studi che, un tempo, erano stati condotti da un loro prezioso collaboratore, il cui nome rimaneva ancora tristemente famoso tra gli ANBU: Kyōfu.

Shinjitsu no Fuin.

<fuuinjutsu> - Shinjitsu no Fuin ~ Sigillo della Verità - [Chk: variabile] "Fuyuki è sempre stato un maniaco del controllo ed è consapevole che, spesso, le informazioni possono rivelarsi anche più pericolose di un tremendo jutsu. Per questo motivo ha deciso di soddisfare questa sua esigenza e così, dopo mesi di intenso studio ed esperimenti, è riuscito a ideare un sigillo particolare: affinché questo si attivi, al jonin basterà comporre alcuni sigilli delle mani e toccare la fronte dell'interessato, facendo confluire il proprio chakra e farlo entrare a contatto con il suo. Sulla fronte del malcapitato appariranno quindi i kanji 真実 (Shinjitsu - Verità) e a quel punto il malcapitato sarà costretto a rispondere ai quesiti che gli verranno posti. Tuttavia si tratta di una tecnica non del tutto perfetta, dato che ogni jutsu nasconde le proprie lacune, che tuttavia possono essere colmate in altro modo. Per questo motivo la tecnica seguirà le seguenti regole:
• L'interessato dovrà essere stato sconfitto in combattimento o dovrà essere consenziente.
• Non è semplice mantenere questo sigillo, che presenta una durata limitata. La resistenza del sigillo è data dal punteggio di chk che vi viene immesso inizialmente. Dopo ogni turno la resistenza si abbasserà di 60 punti e quando essa arriverà a 0, il sigillo sarà spezzato. In seguito bisognerà attendere un tempo in GDR on di tre ore prima di utilizzarlo sulla stessa persona.
• Chi finisce sotto l'effetto di questo fuuinjutsu sarà obbligato a rispondere alle domande dell'utilizzatore. Non sarà tuttavia obbligato ad aggiungere particolari, se non esplicitamente richiesti. Quindi a una domanda, se non formulata nel modo giusto, si potrà anche rispondere soltanto nel limite della domanda stessa. Ovviamente l'utilizzatore, se non a conoscenza dei dettagli, non potrà approfondire troppo la questione senza correre il rischio di incorrere in metagame.
• La vittima di questo sigillo potrà rispondere entro il limite delle sue conoscenze. Qualora non conoscesse la risposta a una domanda rimarrà in silenzio e i kanji sulla sua fronte si tingeranno di rosso, diminuendo il punteggio della resistenza di ulteriori 30 unità."

Occhi pieni di determinazione incontrarono quelli dei presenti, soffermandosi in maniera particolare sulle iridi scarlatte dell'Hokage. Mai avrebbe pensato di dover ricorrere a quella tecnica in un modo simile, ma non aveva intenzione di permettere che vi fossero dubbi sulla sua lealtà, non dopo tutto ciò che aveva sopportato durante gli ultimi anni nella speranza di garantire un futuro migliore alla Foglia. Prese un profondo respiro quindi, deciso ad andare sino in fondo. Quanto gli era stato chiesto in fondo era legittimo e, in ogni caso, lui non aveva assolutamente nulla da nascondere.

- Furikami è Akatsuki. Non era nei miei programmi lasciare Konoha per vestire le nuvole rosse; fu Jagura, quattro anni fa, a trovarmi e propormi di diventare un membro della sua strana organizzazione. In un primo momento ero stato chiaro sul mio rifiuto, ma pensando a Kai e alla ghiotta occasione di poter tenere sotto controllo i nukenin di Alba presi la decisione definitiva. Furikami non è mai stato un mio interesse, il marchio che porto sulla mia pelle per me è solo il pegno che si è rivelato necessario per entrare nelle grazie dei vertici delle nuvole rosse. Dopo essere stato condotto al covo, tentai di inviare un kage bunshin a Konoha affinché l'Hokage venisse avvertita, ma Jagura scoprì quel trucco e non smise di tenermi d'occhio, nel periodo successivo... non molte settimane in realtà, prima che tutti noi fossimo chiamati a combattere Watashi tra le montagne della Nuvola. Occasione in cui, senza più il fiato di quel bastardo sul collo, rivelai infine il mio segreto ad Akane.

Confidò tutti ai presenti, dai dubbi che avevano caratterizzato quei giorni fino all'accordo stipulato con l'Uchiha: dare voce ad una minaccia ai danni della Foglia, così che il mondo intero - Kai incluso - potesse essere convinto della sua appartenenza alle nuvole rosse. Una recita pericolosa, poiché si era visto costretto a mantenere un certo atteggiamento non solo di fronte ad occhi esterni, ma anche e soprattutto in presenza di coloro che come lui vestivano le nuvole rosse. Aveva lavorato come mercenario, svolto compiti di cui non andava fiero e proprio parlando di ciò si giunse a quanto gli era stato chiesto riguardo l'infiltrazione di un elemento estraneo all'interno della Nebbia.

- Il suo nome è Sasaki Keigo. In quel periodo Akatsuki aveva deciso di studiare le difese di Kiri, ma mi presi la briga di essere io stesso a coordinare l'operazione. Il motivo era semplice, in realtà. Ogni candidato sapeva di lavorare per me e non per Alba, pertanto anche qualora mi fossero arrivate informazioni attendibili sulla Nebbia queste non avrebbero raggiunto gli altri membri dell'organizzazione. In pratica, ero un filtro. A differenza di molti altri, Sasaki ha accettato e non escludo che, al suo ritorno, potessi decidere di farlo fuori... in fin dei conti quel ragazzo sarebbe diventato di sua volontà un membro di Akatsuki e non era mio interesse conoscere quali fossero le sue intenzioni, se mero divertimento o semplice desiderio di potere e ricchezza. In fin dei conti, avevo intenzione di eradicare ognuno dei più pericolosi nukenin dell'organizzazione. Tuttavia, passò poco tempo prima di vedermi costretto a tirarmi fuori dai giochi, a causa della mia malattia. Non ho più avuto sue notizie. - una volta detto ciò, cercò complicità nello sguardo di Akane; lei conosceva bene quel pensiero, così come il loro accordo di fungere da spia all'interno di Alba anche dopo il termine della guerra (con la conseguente morte di Kai) e la missione per stanare Yo Saito, mai partita a causa della sua improvvisa malattia. - Non era mia intenzione nemmeno escludere la possibilità di utilizzare le stesse informazioni per avvicinare qualcuno dei ninja di Kiri, in modo da scoprire qualcosa sulla kekkei genkai di Tensai Takei o meglio, sulle sue tecniche; sapete, questo sigillo può rivelarsi parecchio utile in tal senso. La sua presenza in Akatsuki non mi era mai andata a genio e, consapevole di quanto potesse essere pericoloso, era mia intenzione ucciderlo e per fare ciò necessitavo di informazioni attendibili per evitare di trovarmi impreparato.

Non dimenticò di informare i presenti riguardo quanto l'Angelo avesse fatto in occasione dello scontro tra lui e Jagura, quando ancora la piccola Amane non era venuta al mondo. Il fatto che gli avesse risparmiato una morte certa non era passato inosservato e per un periodo piuttosto consistente Tensai era divenuto quasi un chiodo fisso, scomparso soltanto a causa dell'improvviso ritorno in scena di Sanzu. L'argomento si spostò poi sul torneo chunin tenutosi a Kiri, non molto tempo addietro.

- Koizumi?

Si ritrovò perplesso di fronte a quel nome, riconducendolo inevitabilmente alla kunoichi che, durante la riunione svoltasi a Kumo prima del conflitto, aveva partecipato come Tsuchikage. Non ricordava tuttavia di averla incontrata anche durante l'ultimo evento e pertanto le parole di Akane lo lasciarono non poco perplesso. Si mostrò turbato, ma riuscì comunque ad organizzare le idee.

- Eravamo lì per reclutare nuovi membri ma l'idea non mi sfiorava nemmeno. Dopo aver assistito alle prime prove, avevamo intenzione di interrompere il torneo. Nessuno dovrebbe essere sottoposto a certe barbarie soltanto per un mero divertimento del pubblico. - guardò Akane, certo che lei sapesse a cosa lui stesse alludendo; del resto le cicatrici dell'Hidoi Game non si trovavano solo sulla sua mano sinistra, ma ben radicate nel suo animo. - Del resto, è impensabile che un kage potesse mettere a rischio la propria posizione per affermare la volontà di fermare le prove, mentre con addosso le nuvole rosse si può fare a meno di ragionare su certi convenevoli. In ogni caso, le nostre intenzioni non sono andate in porto e la nostra idea è rimasta tale... la sorveglianza era troppa per entrare in azione e, ricevuto un messaggio da parte di Alba, abbiamo dovuto abbandonare immediatamente la Nebbia. So che era mio interesse chiedere informazioni a qualcuno tra i pesci grossi di Iwa, offrendo come moneta di scambio i servizi di Akatsuki. Come ben sapete, la Roccia non gode di una buona nomea in merito ed era mia intenzione verificarne le reali intenzioni. Non escludo che la mia memoria sia stata in qualche modo compromessa, dato che non ho ricordi di quel colloquio, ammesso sia realmente avvenuto... tuttavia sono certo di aver ottenuto l'informazione da qualcuno e di dovere a quest'ultimo un favore.

Arrivato a quel punto avrebbe potuto affermare che potesse trattarsi della stessa Koizumi, ma il suo discorso era stato abbastanza chiaro in merito e non serviva di certo puntualizzare. Aveva inoltre avvertito una strana sensazione nel provare a formulare frasi riguardo quanto poteva essere accaduto durante il colloquio, ragion per la quale si era visto costretto a parlare esclusivamente delle intenzioni che avevano mosso le sue gesta durante quel torneo.
Detto ciò, tornò a raccontare quanto accaduto prima che il coma allontanasse lui e l'amata dalla scena per quasi un anno. A quel punto era certo di aver detto tutto ciò che poteva per placare i dubbi che il consiglio aveva saggiamente portato alla sua attenzione; non rimaneva che terminare rendendo tutti partecipi di quel che era il suo stato il suo intimo desiderio durante gli ultimi anni, ciò che gli aveva dato la forza di sopportare l'odio dei suoi compaesani e che anche in quei minuti gli aveva permesso di reggere a testa alta le accuse mosse nei suoi confronti.

- Salvo Akane, non ho visto i vostri volti per quattro lunghi anni e lo stesso vale per molte delle persone che oggi hanno assistito al nostro ritorno. Volti che un tempo erano colmi di fiducia e ammirazione, ma che adesso trovo pieni di sdegno e sospetto. Tuttavia non biasimo né voi, né loro... allora ero perfettamente consapevole che questo sarebbe stato il prezzo da pagare. Malgrado abbia combattuto per anni dietro l'ombra del Sandaime, rischiando la vita per proteggere il mio villaggio e i suoi abitanti e mettendo a repentaglio quella della mia famiglia, sono perfettamente consapevole che non tutti riusciranno ad apprezzare ciò che io e Chiaki abbiamo fatto. Ho sempre agito per permettere che il futuro della Foglia potesse essere radioso e privo di pericoli... durante questi anni sono stati molti gli ANBU a darmi la caccia ma, nonostante il rischio concreto di venire ucciso a causa della mia menzogna, nessuno di loro ha mai perso la vita per mano mia. L'unico ninja del villaggio ad essere morto dinanzi ai miei occhi è Takayoshi. Un soldato valoroso, uno shinobi che ha combattuto Sanzu al mio fianco e che ha esalato il suo ultimo respiro per tenere fede al suo credo. Un nindo che, oggi, è radicato nel mio petto più di quanto non lo sia mai stato fino ad ora.

Non era soltanto il sigillo il testimone della sua sincerità; lo sguardo determinato, la voce ferma ma traboccante di pathos, tutto lasciava intendere che Fuyuki Hyuga stesse realmente mettendo a nudo se stesso di fronte a chi, a sua insaputa, aveva covato pregiudizi e gravi perplessità nei suoi confronti. A prendere le sue difese, oltre questo, vi era l'innegabile concretezza delle sue azioni. Malgrado avesse vestito i colori di Akatsuki nella battaglia di Kumo, non aveva esitato ad uccidere la sorella pur di proteggere i suoi compagni della Foglia... come se ciò non bastasse, insieme a Chiaki aveva tolto di mezzo prima Sanzu, poi Jagura ed infine permesso che lo spettro di Hyou cessasse di tenere il mondo degli shinobi sotto scacco. Senza volerlo, si ritrovò a stringere i pugni sul tavolo. Chiunque dei presenti avesse conosciuto Takayoshi avrebbe sicuramente notato negli occhi dell'eremita ciò che l'uomo aveva sempre palesato e portato dentro di sé, fino all'ultimo. Un sentimento tanto potente da contagiare con il solo silenzio l'atmosfera satura di tensione che regnava nella stanza.

Nel mio cuore arde la Volontà del Fuoco e continuerà a farlo finché esso non cesserà di battere. Konoha è la mia casa e sono disposto a dare la vita per ognuno dei suoi abitanti, senza fare distinzioni tra chi può apprezzare ciò che ho fatto e chi, invece, nutrirà dei dubbi.

CITAZIONE
ricevuto un messaggio da parte di Alba, infatti, abbiamo dovuto abbandonare immediatamente la Nebbia. So che era mio interesse chiedere informazioni a qualcuno tra i pesci grossi di Iwa, offrendo come moneta di scambio i servizi di Akatsuki.

In realtà questa parte è una mia invenzione, ma è l'unica motivazione plausibile che mi è venuta per giustificare l'uscita di scena di Chiaki e Fuyuki - dato che, in fin dei conti, non hanno interferito con lo svolgersi delle prove e dopo aver faticato tanto era piuttosto inverosimile, senza una ragione. Se è un problema modifico.

EDIT. Ho sbarrato dal quote una parte che ho incollato ma che non c'entra con quello che ho appena scritto sullo spiegare l'uscita di scena dal torneo. Sorry.


Edited by .Melo - 16/3/2017, 12:55
 
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view post Posted on 15/3/2017, 20:12     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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[x] Nella residenza la situazione non era comunque migliore che all’esterno, ogni volto che i suoi occhi passavano in rassegna era teso, rabbuiato. Infondo considerare dei nemici del villaggio, cacciati per anni, come dei possibili alleati sembrava assurdo. Chiaki rimase stretta alla sua bambina mentre questa, completamente scossa, non osava nemmeno muoversi al cospetto di quegli sconosciuti, quasi si fosse trasformata in una statua. Aiko invece, nettamente più curioso e forse abbastanza maturo per capire, si stava iniziando a fare delle idee, un po’ confuse, ma comunque un’opinione personale era riuscita a buttarla giù. Quando Hikari comparve davanti a sua madre, il moretto si sentì sprofondare come se fosse stato colto in fallo. Parlando della propria famiglia si era sempre mantenuto piuttosto vago proprio perché la kunoichi dalla chioma blu più volte gli aveva spiegato che non tutti li accettavano come persone, non tutti capivano quello che facevano. Si era sempre mantenuta sul vago, ma l’orfanello era sempre stato un soggetto piuttosto attento e simili dettagli non gli erano passati inosservati. Adesso, davanti a quello che credeva fosse il suo primo amico umano, si sentì uno schifo e le uniche parole che gli vennero in mente furono delle scuse, ma che non riuscì comunque a pronunciare. Dopo che il breve dialogo con l’Hokage fu terminato, il gruppo proseguì verso la stanza adibita per le riunioni del consiglio. Le direttive di Akane-sama erano state chiare ed ognuno dei presenti tornò alla sua postazione, mentre alcuni furono designati ad altri compiti. La Hyuga rimase in silenzio, tenendosi stretta alla sua famiglia. Proprio come aveva consigliato già il Sandaime ogni sua considerazione poteva essere esposta nel luogo più adatto. Eppure un dubbio esistenziale le attanagliò la mente quando furono messi in attesa fuori dalla porta dove si sarebbe svolta la riunione. Poteva realmente lasciare lì i suoi due cuccioli incustoditi, adesso che il resto del popolo aveva visto di chi fossero la procreazione? Poi un’illuminazione e pensò ai suoi due fratelli per eccellenza. Dopo l’uccisione di Hyou ed aver scambiato qualche parola con Yin e Yang sul da farsi da quel momento in avanti, i due mustelidi avevano fatto ritorno all’eremo per fare rapporto insieme agli altri al sommo. Lui gli aveva concesso la sua forza battagliera e adesso che aveva perso i suoi poteri sensitivi era giusto che qualcuno gli facesse il resoconto della vicenda. Compose i sigilli frettolosamente, nell’attesa che qualcuno li venisse a chiamare ed evocò le due creature pelose. In un attimo furono da lei, senza esitazione.

- Che succede Chiaki? - chiesero preoccupati all’unisono, quasi temendo il peggio.

- Nulla di che in realtà. Se non vi arreca disturbo vorrei che rimaneste qui con Aiko ed Amane per un po’. Almeno finché non termina l’interrogatorio o qualunque cosa si faccia lì dentro - disse l’evocatrice, piuttosto pensierosa - Beh non so come andrà, ma nel caso in cui le cose vadano male...

Non completò la frase perché i due esserini avevano già capito cosa intendesse la diciassettenne. Ormai erano anni che collaboravano insieme, certe cose non c’era nemmeno bisogno di esporle. Prese un lungo respiro e, cercando di smorzare la tensione dei due piccoli, si rivolse direttamente a loro.

- Allora che mi raccontate? Siete stati bene all’Eremo dei Rospi? Avete fatto delle nuove scoperte? - domandò più dolcemente ai due pargoletti.

Sapeva che Amane non le avrebbe risposto ma il suo volto era un concentrato di espressioni e parole non pronunciate, le sarebbe bastato vedere un po’ di serenità nei loro occhi fanciulleschi per calmare un po’ la sua coscienza. Il più grande invece iniziò a narrare tutte le vicende con abbastanza entusiasmo, anche se di tanto in tanto si bloccava, incantandosi sulla porta, preoccupato. Anche quando il discorso si spostava sulla compagnia che avevano avuto, lui rimaneva vago, quasi temesse di parlare di Hikari. In uno dei pezzi migliori l’inevitabile si avverò e con volto serio la giovane si erse in piedi, dando un’ultima scompigliata di capelli alla testa di Aiko. Il momento del loro intervento era giunto.

D7g4Hgy

Ad accoglierli erano in molti, alcuni li conosceva, altri non aveva la benché minima idea di chi fossero. Non aveva mai partecipato attivamente alla vita del villaggio, forse per via della sua casa ubicata ai confini, nel bosco, o probabilmente per l’assenza prolungata del suo unico genitore ancora in vita. Alcuni però li riconobbe, avevano partecipato alla spedizione contro Hyou con lei e Fuyuki, mentre la fanciulla che le spalancò la porta le parve di averla già incontrata durante la battaglia a Kumo, ma non ricordava quando. Abbandonò immediatamente quei pensieri superficiali, accettando l’invito del leader della Foglia. Negli sguardi dei presenti poteva leggere di tutto ma il sentimento che predominava era sempre lo stesso: quello che aveva scorto fino a quel momento nella popolazione.

Cominciamo bene...

Attese pazientemente che fossero loro a condurre la discussione, cercando di calmare i nervi il più possibile, anche se si sentiva giudicata ancor prima di cominciare a parlare. Il Sandaime sembrava aver già scalfito un po’ il grosso del discorso con i vertici, adesso rimanevano dei buchi di vuoto che bisognava approfondire; perlomeno non avrebbero perso tempo nel ricominciare dal principio. Nel resoconto c’erano parecchie informazioni che erano giunte alle orecchie della donna, ma inevitabili visto il ruolo che avevano ricoperto per l’organizzazione più famosa del mondo.

In fondo ho la coscienza pulita, non devo temere nulla...

Hachi fu il primo a rivolgersi a loro con un'iniziale questione. Perché unirsi a Furikami? Il discorso era lungo, ma le avevano chiesto di non divagare. Fece per cominciare, quando vide il coniuge comporre una serie di sigilli ed attivare un kanji sulla sua fronte con su scritto “verità”. Rimase piuttosto allibita da quel modo di comportarsi, ma immaginò che anche lui come lei temesse il peggio dopo ciò che aveva visto là fuori. La determinazione nel voler finalmente tornare a casa aveva raggiunto livelli ineguagliabili, si vedeva che la vita da nukenin era diventata troppo anche per un tipo risoluto come lui. Attese pazientemente che il coniuge terminasse la sua confessione onde evitare che il sigillo avesse qualche mal funzionamento, quando ebbe finito si apprestò a comunicare il suo punto di vista.

- Quando ho conosciuto Hyou, non faceva ancora parte di Akatsuki. Lui mi ha salvato durante il mio rientro al campo base, dopo la lunga missione che ci era stata assegnata dall’Hokage, esattamente quattro anni fa. Ero allo stremo delle forze ed ero sola, ho perso i sensi e lui mi ha dato qualcosa da mettere sotto i denti, un giaciglio e protezione per la notte. E’ stato parlando con lui al mio risveglio che è uscita fuori quest’idea ancora acerba, un’idea che poi avrebbe preso il nome di Furikami. Si, perché Furikami non è che un’idea, che quando avevo tredici anni ho ascoltato sognante, ma che con il tempo ho capito essere troppo dispersiva come il concetto stesso che rappresenta: la libertà. Per Hyou la libertà era la cessazione totale di cariche elitarie come voi, ma un concilio eletto dal popolo che non manda bambini in missioni più grandi di loro come carne da macello; per K, la libertà era il caos, l’anarchia totale, l’essere totalmente svincolato da ogni regola prefissata, non per niente è stato lui a imprimermi il sigillo contro il mio volere; per me invece la libertà rappresenta la vita, la volontà di poter scegliere chi essere rispettando comunque il prossimo - fece una breve pausa, riprendendo fiato.

Proprio per questo motivo non ho mai ucciso...

- Nella mia crescita Hyou è comparso sempre più volte, diventando quasi una guida e credo che anche lui si fidasse di me per condurmi all’interno del covo delle Salamandre, prendendosi tutte le conseguenze del caso. Quando ho saputo dell’attacco di Konoha alla fine del coma di Fuyuki, quasi non volevo crederci... dove erano finiti tutti gli ideali onorevoli che lui vantava? Praticamente aveva fatto le stesse cose che tanto diceva di odiare, spargendo sangue, uccidendo innocenti. Poi il resto penso che Akane-sama lo abbia già trattato... quando lo abbiamo incontrato al covo, non abbiamo più avuto alcun dubbio sui suoi nuovi piani ed obiettivi. - continuò dando spazio a tutti per assimilare quel nuovo carico d’informazioni.

Le sue mani erano immacolate, come il suo nindo le imponeva. Lei aveva devoluto la sua esistenza ad essere soprattutto un medico, piuttosto che un ninja: salvare vite era diventata quasi un’ossessione, una sfida. Sapeva di essere un perfetto supporto, ne aveva avuto la conferma soprattutto quando aveva dovuto collaborare con Fuyuki per annientare Jagura, ma mai avrebbe dato il colpo di grazia, mai sarebbe stata complice della morte. Non avrebbe mai potuto venire meno a quello che era. Si sarebbe persa in un limbo oscuro come quello in cui era caduta nei momenti di assoluta solitudine, quando Takayoshi era assente per le lunghe missioni a cui acconsentiva di partecipare senza tentennamenti.

- Nell’organizzazione delle Nuvole Rosse sono entrata solo successivamente, per aiutare Fuyuki nei suoi compiti. Quest’azione non era stata premeditata ma è avvenuta per necessità, data la mancanza di fiducia verso chi non vede l’ora di pugnalarti alle spalle per ritirare la tua taglia. Akatsuki non ispira sicurezza ed era mio dovere guardargli le spalle, come ho sempre fatto - concluse infine la diciassettenne, sperando di essere stata esaustiva - Non credo di avere azioni eclatanti da raccontare, piuttosto mi sono sempre reputata un appoggio...

Lanciò un’occhiata al castano, come cercando conferma che anche lui non avesse chissà cosa da dire. Ma probabilmente era stato proprio lui a tenerla fuori in determinate circostanze, per non vedere macchiate le sue candide mani. Senza contare che il partner indossava quelle vesti da molto più tempo di lei, forse si era conquistato la sua nomea in altri modi. La domanda che seguì fu posta questa volta dal capovillaggio, lasciando piuttosto perplessa la fanciulla. La risposta arrivò pronta e sincera dal coniuge, senza che lei dovesse accennare ad altro. In fin dei conti reclutare membri era uno dei normali compiti in Akatsuki, soprattutto quando si voleva mantenere un profilo credibile ed evitare di essere tacciati di doppiogioco. Poi quando il ventiduenne pronunciò il nome di Sasaki ebbe uno strano flash, come se avesse già udito qualcosa su quel tizio, ma non aveva la minima idea di chi si trattasse. Che fosse talmente insignificante? Improvvisamente ripensò al suo ingaggio e all’intervento repentino di Yume, dato l’arduo compito, ma non aveva nessun ricordo a riguardo se non i pochi dettagli comunicati dal suo amato e la sua innocua richiesta. Se fosse uscita viva da lì forse avrebbe chiesto qualche delucidazione allo spirito protettore che albergava il suo corpo, anche se probabilmente si sarebbe dimenticata subito dopo quel momento, la sua richiesta. Attese in silenzio finché l’uomo al suo fianco non ebbe terminato, cosa poteva dire lei in merito? Non si era mai interessata della parte burocratica dell’Akatsuki, preferiva di gran lunga quando le si dicevano direttamente le commissioni che avrebbe dovuto eseguire insieme al suo compagno. Rimase tranquilla aspettando il prossimo quesito, su quello forse avrebbe potuto aggiungere qualcosa di più.

Chi diavolo è Koizuni o era Koizumi?

In realtà aveva passato buona parte della sua permanenza al torneo in compagnia di Misato sotto mentite spoglie, ascoltando le sue paure sulle sorti del ragazzo. Quando poi aveva visto tra i partecipanti Akane Yuki, qualcosa dentro di lei si era acceso, aveva qualcosa in sospeso con quella kunoichi. Quel torneo era un abominio e fu grata di non aver mai dovuto prendere parte a nulla del genere. Ai suoi occhi quei ninja sembravano solo degli animali addestrati, messi in gabbia per vedere chi fosse il più forte, la stessa cosa che si faceva molte volte con le cavie da laboratorio. Lei e Fuyuki avevano avuto la stessa identica idea in quel frangente: interrompere definitivamente lo spettacolo, creando semplicemente un po’ di caos... cosa abbastanza semplice per dei membri di Akatsuki.

- Kiri non è mai stata rinomata per i suoi modi di agire tranquilli, abbiamo solo fatto quello che credevamo giusto, dando un po’ più di credibilità alla nostra posizione... non è semplice fugare i sospetti di nukenin pronti ad ucciderti al minimo dubbio - confermò Chiaki, dando man forte al sensei.

Effettivamente c’erano molti vuoti di quell’evento che non le tornavano, ma la faccenda si era conclusa con un loro ritorno al covo per qualcosa di più importante. Gli ordini rimanevano sempre gli ordini. La spiegazione del jonin non faceva una piega, ogni cosa riportava con ciò che lei ricordava, ma sentiva che c’era dell’altro.

- Le mie informazioni combaciano perfettamente con quelle di Fuyuki, con un’unica differenza: mi sono accorta che al termine di quell’esperienza avevo questo kanji sul mio polso - disse un po’ dubbiosa, mostrando la voglia color fragola che svettava leggermente sulla sua pelle candida, un simbolo dal significato ambiguo [x] - Non ho la più pallida idea di chi me l’abbia fatto e cosa comporti, ma il significato è chiaro, posso solo sospettare che la perdita di memoria sia dovuto a questo. E ho come l’impressione di dover un qualche favore a questa persona, ma non capisco il perché dato che ho la mente completamente offuscata.

Si sentiva una sciocca, ma non c’era molto da aggiungere rispetto alle affermazioni dello shinobi, ed a parte annuire ed aggiungere qualche dettaglio non sapeva che altro fare. I suoi pensieri erano rivolti soprattutto verso i due pargoletti fuori, che attendevano con trepidazione di rivedere i genitori. Continuò ad osservare quel marchio con su scritto “morte”, nella speranza che non le esplodesse la testa da un momento all’altro per aver parlato troppo. Chissà perché proprio quella parola? L’ardore con cui l’eremita parlò al consiglio invase completamente la stanza. Al solito il suo amato sapeva sempre cosa dire e quando. Sentire pronunciato il nome di suo padre le causò una dolce nostalgia, avrebbe tanto voluto che i suoi figli conoscessero i loro nonni. Purtroppo l’unica cosa che poteva mostrare loro erano le loro due tombe, una di fianco all’altra, sempre che l’Hokage avesse rispettato la sua richiesta.

- Credo che con tutto quello che abbiamo passato e che stiamo passando, almeno i nostri figli si meritino una vita dignitosa e non piena di pericoli. Sia Aiko che Amane hanno rischiato la vita nel corso della loro breve esistenza, per colpa della nostra scelta. Una scelta difficile, ma che ha comunque portato i suoi risultati... non voglio che questo accada di nuovo - confessò in maniera sofferta la ragazza al consiglio - Non sono un ANBU ma una madre, e viste le recenti uscite di scena in cui abbiamo collaborato non trovo più motivo per un nostro allontanamento.

Il mondo ormai è sicuramente la mia casa, ma la protezione dei miei figli viene prima di tutto...

 
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view post Posted on 19/3/2017, 20:15     +1   -1
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♫ Peace ♫

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GdrOff// Lungi da il voler fare polemiche ma visto che Fuyuki si è messo un sigillo del genere, secondo me, alcune cose non avrebbe potuto dirle. Non in questo modo almeno.
CITAZIONE
Furikami non è mai stato un mio interesse

Come ti ho detto in privato, la role al torneo di Kiri dimostra l'opposto, passa un senso di appartenenza o comunque di approvazione nei suoi ideali di libertà.
CITAZIONE
- Nessuno merita di perdere la vita in questo modo. Si lotta, si vive e si muore per le proprie idee o per chi si ama.. ma no, questo è soltanto uno sporco spettacolo organizzato per compiacere chi ha sempre vissuto nel fango e vi è sguazzato dentro come un maiale.

Le sue erano parole colme d'ira e fu proprio in quel momento che Chiaki poté sentire il suo uomo vicino a lei, fisicamente e nelle idee che aveva esposto. Si avvicinò con passi lenti e cadenzati alla fanciulla l'eremita, mentre con calma scopriva il braccio destro dalla veste scura come la notte che indossava, rivelando la presenza di una N che brillava di luce candida come la neve. Namida, era lui la Lacrima Cremisi di Furikami. E adesso, al fianco della sua compagna d'armi e di vita, reclamava una sola cosa. Libertà.

Poi dici
CITAZIONE
Eravamo lì per reclutare nuovi membri ma l'idea non mi sfiorava nemmeno.

Altra cosa non vera perchè, sotto richiesta di Fuyuki, Chiaki al torneo ha fatto diverse role proprio per quello scopo e ricordo che in off l'intenzione era quella di reclutare lo Squalo, il pg di Cito. Che poi abbiate abbandonato la missione "ufficiale" di Aka per sabotare il torneo, non ci piove.

CITAZIONE
Come ben sapete, la Roccia non gode di una buona nomea in merito ed era mia intenzione verificarne le reali intenzioni.

Questa frase messa li sembra un voler tirare acqua al tuo mulino, non ho trovato scritto da nessuna parte che avete avvicinato la Koizumi per testare Iwa.
CITAZIONE
- Arrivo al punto, non mi va di perdere tempo. Abbiamo intenzione di infiltrarci nella selezione, così da poter raggiungere i partecipanti.. seminare un po' di caos, dare vero spettacolo a chi è venuto da lontano per assistere a questo evento. Niente di eccezionale, ma ci serve sapere qualcosa in più su come il torneo si svolgerà, ovviamente per poter intervenire al momento opportuno.

Di quanto aveva appena detto, soltanto la metà era vero. Alba avrebbe portato confusione in quell'evento, ma non di certo per compiacere il divertimento degli stolti che assistevano allo svolgimento delle prove. Il loro intento, infatti, era l'esatto contrario e avrebbero potuto riuscirci soltanto mandando a monte la selezione stessa.

L'intenzione giocata era quella in favore degli ideali di Libertà di Furikami, quella di sabotare il torneo perchè crudele e rivolto al mero divertimento dei più. L'intento era rovinare lo spettacolo, non testare Iwa. Gdr On la Koizumi è stata solo la prima che vi siete trovati davanti per avere info sull'ultima prova e se proprio, al limite, nel parlarci avete avuto la possibilità di raccogliere info sulla loro posizione in tema Aka. //GdrOn


Alla richiesta di applicare a se stesso un particolare fuuinjutsu seguì una risposta affermativa. Alla comparsa di quei kanji sulla fronte dello Hyuga la reazione più evidente fu quella degli anziani che, ormai poco avvezzi a qualsivoglia tipo di jutsu, si scambiarono un'occhiata preoccupata. Seppur confusi tuttavia confidarono sull'okay dato dai due anbu presenti, entrambi infatti sembravano sapere a cosa stesse alludendo lo Hyuga e pronti ad ascoltare si drizzarono sulle rispettive sedute apparenndo arzilli come mai prima e ringiovanendo in apparenza di almeno dieci anni.
Le domande si susseguirono una dopo l'altra e con esse, le risposte. Lentamente ogni dubbio venne spazzato via ed ogni tassello mancante andò a incastrarsi alla perfezione in quello che alla fine risultò essere il quadro perfetto di un fiero ninja di Konoha. Le parole di Fuyuki risultarono traboccanti di grandi valori, di promesse, di obiettivi e determinazione; solo in un momento il suo tono sembrò calare: quando parlò di Takayoshi infatti trasparì la sua amarezza.


Hisashi: "Ci è dispiaciuto molto sapere della sua morte, era un grande uomo nonchè uno dei migliori shinobi del villaggio.. Akane-dono ce l'ha detto l'altra sera quando ci ha rivelato del segreto dietro il tuo tradimento. "

Sachiyo: "Chiaki-cara, sappi che potrai andare a pregare sulla sua tomba quando vorrai."

Più sensibili del previsto i due vecchiardi cercarono di rincuorare la kunoichi dagli occhi bianchi ma si accorsero della leggerezza detta solo quando avvertirono su di loro gli occhi scarlatti del Sandaime. La demenza senile doveva essere ormai in fase avanzata o forse erano solo incapaci di dire davvero quello che pensavano davanti agli interessati; anche se adesso sembravano così docili infatti quando seppero dell'accaduto dalle sue labbra non avevano esitato nemmeno un attimo a incolpare della perdita, questo perchè ovviamente era stata lei a mandarlo in una missione che di fatto non aveva motivo di esistere. Diciamo che non si erano risparmiati dal giudicarla colpevole della sua morte quanto se non più di Fuyuki e Chiaki stessi.

(La vita sofferta che hanno condotto in questi anni di fuga continua è stata una loro scelta e la morte di Takayoshi non è che una diretta conseguenza.. me ne sono resa complice mantenendo il segreto, ne sono consapevole, ma che altra scelta avevo?)

Avendo preso già un mucchio di improperi dal Consiglio prima di partire per Shimo no kuni, Akane era consapevole di essere in una posizione scomoda e tornando a pensare a cosa avrebbero dovuto dichiarare pubblicamente tornò a sentirsi in trappola; si sentiva come un uccello in gabbia, al buio, con le ali tarpate e circondata da suoni terrificanti e ombre fameliche.
Stancamente la videro portare la mano al volto che aperta andò dapprima a massaggiare le tempie e poi, scendendo, ricongiunse indice e pollice stropicciandosi appena gli occhi. Trapelò chiaramente la mole di pensieri che stava occupando la sua mente.


"Akane-sama allora?"

"Perdonatemi, ero sovrappensiero. Procedi pure. "

Alzandosi dal suo posto il biondo fece il giro del tavolo fino a posizionarsi alle spalle dei due Hyuga e prima ancora di comporre i sigilli, per una semplice formalità, spiegò ai presenti in cosa consisteva la tecnica che si apprestava ad effettuare su di loro. Visto che entrambi non sembravano ricordare esattamente quanto successo a Kiri in presenza della Koizumi - e visto che sia il medico che Nahoko potevano giurare di averli visti confabulare - procedere con la lettura della mente era l'unico modo per portare a galla tutta la verità.

"Cercate di aprire la mente e concentratevi su quell'episodio, sarà più facile per me e meno fastidioso per voi. Ci vorrà poco lo prometto."

CITAZIONE
<ninjutsu> - Dokushinjutsu: Tecnica della Lettura della Mente - (Chk: 200) “Maestro quasi incontrastato del controllo del corpo, lo Yamanaka si specializza nella lettura della mente. Tale jutsu è utilissima per lo Shinobi e per tutto il villaggio della Foglia in generale, perché permette grazie ad una grande concentrazione di poter leggere i ricordi del malcapitato. Questo, per far si che la tecnica funzioni, dovrà essere stato ucciso senza che il cranio e di conseguenza il cervello del malcapitato siano stati danneggiati, dopodiché si potrà passare alla lettura della mente. Il procedimento consiste nel poggiare la mano sopra la fronte della vittima, successivamente si manda un continuo ma leggero afflusso di chakra nella mente dell'individuo, poi lo Yamanaka potrà cercare nei ricordi del soggetto. Naturalmente questa tecnica ha delle forti limitazioni, sarà possibile infatti leggere un solo pensiero, dopodiché il cervello si deteriora, in più la memoria dovrà essere di un evento conosciuto dallo Yamanaka (Ad esempio una discussione di cui il ninja ha visto lo svolgimento ma non ha udito nulla, un delitto di cui ha le prove certe, etc.). Sarà possibile per il ninja visionare anche alcune tecniche, ma non potrà impararle.”

GdrOff// La tecnica parla di leggere il pensiero ai morti con il cranio intatto ma logica vuole che se è possibile su un morto, è possibile farlo anche sui vivi e senza fretta visto che il cervello non rischia di spegnersi/deteriorarsi.

Ho dato per scontato che i vostri pg dessero il consenso per la lettura, se è un problema dite che edito, facendo in un altro modo. Questa manovra non è ai vostri danni, viene fatta solo per capire perchè non ricordate e in parte andrà in favore di Iwa grazie all'apprendimento della notizia falsa che vi è stata data dalla Koizumi. Certo avrebbe potuto dare l'allarme o avvisare Konoha della vostra presenza in loco (o anche in un secondo momento) e non l'ha fatto, ma questo lo sapevamo pure prima.
//GdrOff

EDIT: cancellata la tecnica come richiesto qui, la lettura viene comunque fatta in quanto trattasi di un'abilità degli Yamanaka

Appoggiando una mano sulle loro teste lo Yamanaka iniziò a concentrare il suo chakra in un flusso continuo che fluido e costante attraversò il sistema nervoso. Invasivo ma al tempo stesso delicato il suo tocco si fece largo tra le pareti della memoria e strato dopo strato presto il medico si trovò catapultato a quel giorno di diversi mesi prima, tra le nebbie di Kiri. I due Hyuga usciti dai bagni si erano trovati a parlare con qualcuno, si erano avvicinati a quella che nei loro ricordi apparve come una sagoma indefinita, un'ombra che lui sapeva essere Akiho Koizumi. Dichiarandole apertamente di voler seminare il caos nella competizione i due nukenin spiegarono che per farlo avevano bisogno di conoscere dall'interlocutore il luogo dell'ultima prova e Hachi osservando quei pochi frammenti di memoria ebbe la conferma che l'altra parte appoggiò l'idea, questo in cambio di futuri servigi e ad una condizione poco chiara. Quando si avvicinarono tra loro le immagini si fecero distorte, fu come se qualcosa interferisse con la sua tecnica di lettura delle mente e ancor prima con i ricordi stessi. Ma questa non fu l'unica cosa strana che vide, un patto era stato stretto eppure le coordinate fornite erano sbagliate e questo poteva significare solo una cosa: la Koizumi li aveva presi in giro, aveva solo finto di aiutarli.
Guardandosi attorno come un fantasma bloccato in un limbo Hachi attese ancora un po' ma riuscì a vedere solo l'ombra allontanarsi senza far scattare l'allarme e i due nukenin sparire dietro l'angolo dopodiché tutto s'interruppe, il suo chakra allentò la presa e venne come risucchiato all'indietro.

Tornando al presente riaprì le palpebre e i suoi occhi azzurri incontrarono quelli del Sandaime Hokage.


"Confermo, c'è effettivamente qualcosa che impedisce loro di ricordare con chi hanno parlato ma la cosa più interessante è un'altra. L'informazione che vi è stata venduta era falsa, quella che noi sappiamo essere la Koizumi ha stretto con voi un patto traendovi in inganno."

"Un punto per Iwa, non lo avrei mai detto. "

Sorridendo a quella notizia Akane sembrò sinceramente stupita, la missiva mandatale dalla Tsuchikage infatti non l'aveva convinta nemmeno per un attimo.
In quell'occasione Chiye aveva scritto nero su bianco di aver trovato le prove che coinvolgevano il vecchio regime di Iwa con Akatsuki - aveva trovato anche vecchio covo abbandonato dell'organizzazione - e questo fu trasmesso con lo scopo di sottolineare che lei prendeva le distanze da tutto. Al tempo le parole della donna non l'avevano convinta per niente e questo proprio a causa dell'incontro tra Akiho e i due Hyuga.
Per metà quelle appena raccolte furono buone notizie - perchè solo per metà? - perchè non sarebbe stato quel dettaglio a portarla a fidarsi ad occhi chiusi di Iwa: restava la loro omertà, non avevano avvisato Konoha dell'incontro o anche solo della presenza dei ricercati in quel di Kiri.


"Direi che è tutto, vi ringrazio infinitamente per la collaborazione, non è da tutti essere così schietti e disponibili, specie in una situazione tanto delicata. Vi chiedo ora di lasciarci ancora qualche minuto, nell'attesa se avete bisogno di qualcosa potete chiedere ad Ayumi."

Ringraziandoli sinceramente la bella Hokage dovette ammettere che non erano in molti quelli che avrebbero accettato di ricevere un terzo grado dopo tutto quello che avevano passato. Nel vederli scortare fuori provò riconoscenza ma anche paura - il momento decisivo si avvicinava - e l'arrivo in sala del Capo Clan Hyuga non fece altro che inasprire i termini.

"L'iniziativa di sabotare il torneo non volge a loro favore.
Sappiamo tutti che spesso si tratta di prove meschine e che si rischia la vita, ma cosa credeva di ottenere davvero interrompendolo?
"

"Ogni anno le prove sono sempre più dure, non posso dargli torto e anche se la competizione è nata solo per dare sfoggio delle proprie abilità e per raccogliere informazione sugli altri villaggi, a nessuno piace la piega che sta prendendo l'evento. "

" Eppure ogni volta non facciamo nulla per cambiare le regole, non credo di essere stata l'unica a desiderare l'interruzione dell'ultimo. A suo tempo l'unico che si è mosso davvero in tal senso è stato Keiichi, sempre a Kiri guarda caso, ricordate di quando il Mizukage diede di matto attentando alla vita dei partecipanti? Shin, concorrevi anche tu quell'anno se non erro, non fosse stato per chi ha avuto il coraggio di intromettersi non saresti a questo tavolo."

"Tsk, questo non giustifica un bel niente. La prossima volta che qualcosa non gli andrà a genio faranno di nuovo di testa loro."

"Shin, non sei tu questo, è la rabbia a parlare e l'invidia anche."

"COSA!?"

Alzandosi di scatto l'anbu di erse in tutta la sua fisicità e contratto da capo a piedi non fece altro che dimostrare quanto Akane ci avesse azzeccato. Come lei infatti anche Shinichi si sentiva responsabile per Fuyuki, era stato un suo superiore e non era riuscito a supportarlo, non era riuscito ad essere la sua spalla, cosa che aveva portato lo Hyuga a scegliere una via solitaria fatta di sacrifici.
Le parole che l'anbu sentì bruciare maggiormente tuttavia furono altre, quando si vide etichettare come invidioso avvertì un fuoco ardergli nel petto e solo allora capì che il solo risentirne, lo rendeva vero. Come si dice, la lingua batte dove il dente duole no?


"So che avresti voluto essere tu a rischiare al suo posto, tu ad infiltrarti in Akatsuki, tu ad eliminare i nemici di Konoha. Ma rifletti, se Fuyuki è riuscito ad eliminare Jagura, Sanzu e se ci ha aiutati insieme a Chiaki a trovare Hyou, è anche merito tuo e dei tuoi insegnamenti."

Ora più che mai avevano bisogno di valutare la situazione da ogni punto di vista e questo guardando anche l'altra metà del bicchiere, quella piena contenente i lati positivi dell'intera faccenda. Ancora teso e chiuso a riccio Shinichi non osò rispondere, non era sua intenzione mancare di rispetto all'Hokage e seppur ancora contrariato parve capire i suoi errori di giudizio. Accomodandosi nuovamente si limitò ad ascoltare i discorsi a seguire ringraziando come mai prima di avere addosso quella maschera. Non seppe spiegare bene come ma sviluppò un senso di gratitudine nei confronti di Akane, nonostante il rimprovero dopo tanto tempo la sentì vicina come quando da semplici amici e compagni d'arme si confrontavano sulla loro vita da shinobi. In altra sede non avrebbe dimenticato di scusarsi a modo.


A quel punto la lealtà dei due non era più in discussione ma restava il grande interrogativo circa il cosa dichiarare pubblicamente. All'inizio della riunione era stata Akane stessa ad accennare alle possibilità che avevano, il Rosso poi aveva approfondito ogni ipotesi lasciando intendere che ogni alternativa avrebbe avuto delle conseguenze e mentre i membri del consiglio tornarono a fare ragionamenti in merito, lei si chiuse nel suo silenzio. Pensierosa si limitò a seguire con lo sguardo il labiale di ognuno e isolandosi sempre più dal resto infine prese una decisione.
Era terribilmente stanca di nascondere segreti, la scelta di Fuyuki l'aveva portata a mentire per troppo tempo. Ogni giorno non aveva fatto altro che ripetersi che lo stava facendo per Konoha e che per una questione di politica e d'immagine non avrebbe potuto mai e poi mai rivelare la verità. Ma adesso Kai era morto, così come Jagura, Hyou lo stesso e Furikami si estinta con loro. Tutti gli sforzi sostenuti avevano portato a dei risultati. Seguendo quel flusso di pensieri, riportò alla mente le parole che quella mattina le aveva rivolto il sommo Gamamaru e finalmente capì cosa intendesse dirle per mezzo dei suoi enigmi.

    "Spesso, quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande."

Quella parafrasi rappresentava perfettamente la sua condizione, nel tempo si era illusa di avere le risposte a tutto ma soltanto in quel momento capì che i quesiti erano altri. Molte delle condizioni che l'avevano costretta a dire mezze verità non avevano più senso di esistere, il villaggio aveva il diritto di sapere e con loro, i due Hyuga avevano il diritto di rivelarsi.

"Allora è deciso. Glielo dirò personalmente, fateli entrare e lasciateci soli."

Prendendosi la responsabilità di comunicare il verdetto la parola d'ordine fu semplicemente Integrità, il suo nindo. Alzandosi dal suo scranno prese a fare il giro del grande tavolo e raggiunti i due Hyuga comunicò il verdetto. Avrebbero rese pubbliche le macchinazioni di Kai e di Kirinaki, avrebbe spiegato a tutti il motivo dell'allontanamento di Fuyuki elogiandone i meriti ma senza per questo nasconderne le pecche e le conseguenze.

Spiegò loro che si era parlato di diserzione e di insubordinazione per il modo in cui entrambi - seppur per motivi diversi - avevano lasciato il villaggio e per aver iniziato e protratto un piano senza aver informato preventivamente le autorità. Questo avrebbe precluso loro l'ottenimento di nuovi titoli fino a nuovo ordine e, cosa ben peggiore, sarebbe costata ad entrambi l'applicazione di un sigillo di contratto dai vincoli molto rigidi. Spiegando la natura di prevenzione di questa fuuinjutsu Akane fece capire che spettava a lei l'ingrato compito di applicazione - avvertì che avrebbe bruciato al contatto con la pelle - e una volta invitati ad allungare un braccio il suo chakra fece il resto andando a creare un simbolo dall'aspetto anonimo.


<attivazione> - 目覇気 - Me: Haki - Occhi: Determinazione [Chk: 200 x turno][Chk:+180/Vel:+180]“In preda a forti emozioni Akane ricorre a tutta la sua determinazione riuscendo a trarre il meglio dalla sua emotività. Le pupille si restringono e con esse le tomoe nel suo sharingan quando attivo (o le forme geometriche del mangekyou stesso) donando al suo sguardo un che di folle. Ha sviluppato questa capacità inconsapevolmente durante uno scontro che non poteva assolutamente perdere. In questo stato più grande sarà il suo coinvolgimento e più potere acquisiranno le sue tecniche, il suo fisico risulta più scattante nelle reazioni ottenendo quindi un miglioramento dei riflessi e dell'agilità negli spostamenti. Dopo aver eseguito con successo un attacco con questa attivazione (se c'è danno certo quindi) si avranno i seguenti effetti a catena a seconda di se l'avversario ha:
    meno Int base dell'utilizzatore di Haki, subirà un malus a Vel e Res in base al residuo/5
    meno Vel base dell'utilizzatore di Haki, subirà un malus a Def e Frz in base al residuo/5
    meno Res base dell'utilizzatore di Haki subirà un malus a Int in base al residuo/5
NB:Se non si verifica la prima condizione non sarà possibile applicare le successive. Pagando nuovamente il costo dell'attivazione sarà possibile spostare il bonus da Int a Vel o viceversa nello stesso turno."
[Richiede appartenenza al Clan Uchiha]


[Chk: 200] [Stm: -10 = 451]
[Chk: +180 = 652]

<fuuinjutsu> - Sigillo di contratto (costo: 652) (eff: variabile)
Sigillo molto variabile e utilizzato spessissimo come difesa da tradimenti, va inciso direttamente sulla pelle dell'interessato (Serve quindi consocere anche il sigillo di incisione). Il sigillo di contratto stabilisce delle clausole a cui la persona marchiata deve sottostare, pena vari effetti negativi, fino alla morte. E' importante notare come questo sigillo sia tanto più forte quanto più chakra vi è stato immesso, e nel caso l'altro non sia consenziente, va applicato mentre il proprio avversario è paralizzato o immobilizzato in qualsiasi altro modo. Per applicare un sigillo di contratto si dovrà sprecare un intero turno, nel quale non si può fare nient'altro. Il sigillo non funziona se applicato ad un clone.
Ecco la scaletta di potenza:
0-100 chakra: Le clausole comportano impedimenti di poco conto e situazioni minori (esempio: non si può bestemmiare)
Le penitenze sono ignorabili o comunque non così dannose (scosse elettriche, tico incontrollabili)
100-200 chakra: Le clausole comportano impedimenti e situazioni mediamente importanti (esempio: non si può rivelare in alcun modo un dato segreto)
Le penitenze sono dolorose, ma non permanenti (si subisce un danno alla salute pari al chakra del sigillo con uno status negativo a scelta)
200-300 chakra: Le clausole comportano impedimenti e situazioni importanti, deabilitanti per chi le riceve (esempio: non si può uscire da un dato paese/combattere un certo gruppo di persone)
Le penitenze sono dolorose e permanenti (malus ad una caratteristica permanenti e cumulabili, malus da status ugualmente permanenti)
300-400 chakra: Le clausole comportano impedimenti terribili e tassanti (esempio: non si può uscire da una determinata stanza, non si può usare il chakra)
Le penitenze sono mortali.

Gli ultimi due livelli di sigillo vanno sbloccati apprendendo la tecnica come jonin e jonin-s, rispettivamente. E' possibile rimuovere questo sigillo (o alterarlo) solo se si è la stessa persona che l'ha applicato.


[Chk: 652] [Stm: -33 = 418]

"Con questo la prossima volta che prenderete decisioni arbitrariamente o che ci nasconderete volontariamente delle informazioni non avrete una seconda possibilità.
Prestate molta attenzione.
"

Terminato con il sigillo disse a Fuyuki che avevano già un incarico per lui: l'annientamento totale di Kirinaki. Niente più menzogne e travestimenti, stavolta il jonin avrebbe dovuto agire alla luce del sole in quello che si preannunciava un incarico tedioso - uno di quelli che lo avrebbe tenuto impegnato per la maggior parte del tempo lontano dal villaggio fino a compimento - ma stavolta non sarebbe stato da solo, avrebbe potuto richiedere tutto il supporto necessario.
Con calma poi Akane spiegò ad entrambi che avrebbero dovuto consegnare qualsiasi simbolo di appartenenza ad Akatsuki e che i marchi sulla loro pelle, riconducibili a Furikami, sarebbero stati rimossi. Ci avrebbero provato quantomeno.


"Per quanto riguarda tutti quelli con cui siete entrati a contatto in questi anni, shinobi e non che avete messo nei guai con un secondo fine, rimarranno una vostra responsabilità. In poche parole Fuyuki, Konoha prende le distanze dal ruolo di filtro che hai voluto ricoprire in Akatsuki.

Quel tale ad esempio, Sasaki, ho avuto modo di conoscerlo personalmente in guerra e quando l'ho visto al torneo con indosso il coprifronte della Nebbia non avevo idea di cosa stesse facendo nel villaggio. Posso assicurarti però che non è un poco di buono, è uno dei passati allievi di Keiichi-dono e se ha accettato di spiare Kiri per voi, lo avrà fatto perchè minacciato dalle nuvole rosse che indossavate. Se malauguratamente dovesse succedergli qualcosa non credo riuscirò a contenere la collera del suo maestro..
"

Questo era il messaggio trasmessole dal Rosso prima di lasciare quella stanza, poco più di un sussurro all'orecchio, una promessa in favore del suo pupillo. Terminato il resoconto della riunione poi il Sandaime spiegò che solo a quelle condizioni erano liberi di tornare a indossare i colori della Foglia e che se avrebbero accettato, anche i loro figli sarebbero stati liberi di vivere al sicuro tra quelle mura.

"Ho preferito anticiparvi tutto prima di andare la fuori per una semplice questione di rispetto e per ricordarvi che non sarete i soli ad esporvi quest'oggi, raccontando la verità tutti guadagneremo e perderemo qualcosa. "

Per Fuyuki sarebbe risultata la mancanza di fiducia nelle istituzioni, la sua voglia di strafare da solo ma anche una buona quantità di informazioni e risultati nei confronti di Akatsuki. Seguendo il suo sensei, oggi suo marito, il neo principale per Chiaki era legato al suo aver messo l'amore davanti a tutto; la sua collaborazione e il suo silenzio la rendevano complice ma d'altro canto se avevano trovato Hyou era anche per merito suo.
Poi c'era lei, Akane. Scoperte le reali intenzioni dietro il tradimento di entrambi, la sua decisione di mantenere segreta la loro copertura aveva portato del lavoro, dei rischi e delle preoccupazioni evitabili al villaggio. La sua posizione di kage ne avrebbe risentito per quella menzogna, l'unica speranza risiedeva nella comprensione dei risultati ottenuti tramite quelle macchinazioni.
Nel quadro generale di conseguenza Konoha stessa avrebbe perso e guadagnato qualcosa.

Indugiato ancora qualche attimo riprese a muoversi ma stavolta nel farlo trasmise ai due consorti il disagio che stava vivendo. Videro in lei l'espressione di chi era pienamente consapevole di condividere parte delle colpe con loro e per quanto fosse rimasta distaccata e risoluta fino all'ultimo, in quegli ultimi istanti risultò palpabile il peso delle responsabilità di cui stava per farsi carico in pubblica piazza.

Cercando di scacciare la negatività si concentrò su quanto Konoha e tutti stavano per apprendere di buono, presto la notizia della morte del leader di Akatsuki avrebbe fatto il giro del mondo e se ciò si era realizzato era solo grazie all'unione delle loro forze.
Di nuovo le sue spalle si alzarono di una spanna e con i polmoni ricolmi d'aria a gonfiarle il petto iniziò ad ordinare le idee in vista del discorso.

Prima di varcare quella porta decise di aspettare ancora qualche istante per sentire la reazione dei due ma le condizioni, neanche a dirlo, non erano trattabili. I membri del Consiglio erano stati piuttosto chiari in merito.




GdROff//
CITAZIONE
Condizioni per il reintegro come ninja di Konoha:

- Consegna cimeli/manufatti/altro riconducibili ad Aka/Furikami e (se fattibile) rimozione dei sigilli annessi; se chi ve li ha fatti è già morto in realtà già dovrebbero essere scomparsi.

- Risponderete personalmente di eventuali problemi riconducibili alla vostra passata attività di Akatsuki.

- Applicazione di un Sigillo di Contratto EDIT.
    Si attiverà nel caso in cui dovesse risultare di nuovo diserzione o insubordinazione (ovvero sia che i vostri PG prenderanno decisioni scavalcando le autorità) mettendo a rischio Konoha.

    Si attiverà nel caso in cui omettiate volontariamente delle informazioni.

    Non sarà possibile forzarlo in nessun modo, ogni tentativo di rimozione (volontaria o meno, da parte loro o esterna), causerà morte istantanea. Solo Akane può rimuoverlo.

    La sua attivazione blocca il chakra e i movimenti.

- Fuyuki avrà come compito primario quello di occuparsi personalmente dell'annientamento di Kirinaki e ogni sua cellula, cosa che lo porterà a lavorare per lo più fuori dal villaggio; compito primario ovviamente non significa "unico" ma "principale".
    Questa non è una vera clausola. In pratica dato che il pg se n'è andato per via di Kai e di questa sua organizzazione - e dato che dopo tutto questo tempo Kai sembra essere morto contro Watashi e Kirinaki si sa essere ancora attiva - chiedere a Fuyuki di occuparsene una buona volta e di farlo alla luce del sole nasce spontaneo. Non è una punizione o una prova. Solo un compito e una responsabilità che gli viene assegnata. Ovvio che se riesce a rimediare recupererà punti davanti alle istituzioni, al clan e al villaggio in generale, così come farebbe qualunque jonin che porta a termine una missione importante.

- Fino a nuovo ordine ad entrambi è precluso l'ottenimento di nuovi titoli (gruppi d'èlite, anbu, capo anbu, capo medico, capoclan, Consigliere, Kage) ad eccezione dell'insegnante e quindi del classico "jonin supervisore"; potrete avere i vostri allievi PG o NPC ma se vorrete farlo chiedo di far passare un po' di tempo (tipo qualche mese gdr on). Ah e neanche a dirlo Chiaki può tranquillamente esercitare la sua professione di medico in ospedale.




Come già spiegato per riabilitare il vostro nome non è questione di fare una missione o due, di distruggere Kirinaki o semplicemente di fare qualcosa di eclatante (anche perchè sennò in tal caso basterebbe fare una missione su misura e tempo 2 giorni ci ritroviamo qua a ridiscutere il provvedimento).

Come dicevo oltre alla buona condotta serve principalmente "tempo", si parlava di anni ed è difficile essere precisi in tal senso. Come si può stabilire quanto serva per far passare in secondo piano la cattiva nomea? Tre, cinque, dieci anni? Secondo me deve essere un'insiemistica tra buona condotta-risultati-tempo. Dipenderà quindi da cosa verrà giocato da qui in avanti, da come si evolveranno i rapporti tra i vostri PG e il Consiglio, tra loro e il villaggio in generale. In base a ciò prima o poi potrò togliere il sigillo e se sarete interessati a dei titoli, potrete richiederli ed essere presi in considerazione.

//GdROn


Edited by ~Angy. - 3/4/2017, 23:07
 
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view post Posted on 4/4/2017, 17:52     +1   -1
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Dopo la mia spiegazione, sinceramente, mi aspettavo rimuovessi lo spoiler. Tuttavia sono stanco di approfondire la cosa, pertanto eventualmente spiegherò in privato le cose se qualche curioso dovesse essere interessato (ammesso che esista una persona del genere).
Invito solo ad esaminare dettagliatamente la propria coerenza, prima di criticare quella altrui - se permetti, penso di conoscere Fuyuki meglio di quanto tu possa dire dopo aver letto due o tre role. Il "lungi da me fare polemiche" non regge sempre. Quindi andiamo avanti e chiudiamola qui.

Anche Chiaki rispose con sincerità alle domande che le erano state poste, conscia di non avere nulla da nascondere alle orecchie dei presenti. La sua versione dell'incontro con la Koizumi era tuttavia più precisa rispetto a quella del compagno, sebbene fossero ancora molte le lacune presenti nel loro racconto. Per questo motivo, a detta dei consiglieri, si rivelò necessario che Hachi sondasse la loro mente nel disperato tentativo di pescare qualcosa di più attendibile delle loro parole che, per quanto oneste, rimanevano confuse e incerte. Per un momento l'eremita percepì una sorta di sfiducia da parte di chi sedeva di fronte a lui; malgrado ciò, si trovò costretto a concludere che forse si trattava solo dell'agitazione dettata dal momento: in fin dei conti era plausibile che loro volessero estirpare ogni dubbio, così da no avere più perplessità al riguardo. Deglutendo per l'insicurezza di affrontare una tecnica di cui conosceva ben poco, il giovane si limitò ad annuire con un cenno del capo e a fare quanto gli era stato chiesto. Tenne gli occhi chiusi per tutto il tempo necessario - non molto in realtà, lo Yamanaka era stato di parola - e quando lì riaprì, mostrò un'espressione non poco perplessa.

"Un'informazione falsa?" pensò tra sé, frustrato dal pensiero di essere stato raggirato in quel modo. Pensò bene però di non dare troppo peso alla faccenda, ciò che importava era aver dissipato una volta per tutte ogni sospetto sul loro conto. A quel punto ai due Hyuga fu chiesto di uscire, affinché il consiglio potesse discutere della faccenda e trarre le dovute conclusioni. A testa alta il jonin si allontanò con calma, affiancato dalla sua amata e dall'assistente del kage. Inutile raccontare la gioia di Amane nel rivederli, l'entusiasmo con il quale riabbracciò il padre avrebbe fatto sospettare che non si vedessero da giorni, sebbene si fossero separati solo per alcuni minuti. Di rimando lui si chinò per incrociare le sue iridi smeraldine dalla stessa altezza; lo fece con un sorriso sincero e genuino, ma i suoi pensieri erano ovviamente altrove.

"Sabaku no Keiichi siede nel consiglio, si vede che sono trascorsi quattro anni dall'ultima volta in cui ho visto questo posto."
Non si chiese il motivo per il quale ad una persona con un simile peso politico fosse stato affidato un incarico del genere, era probabile che fosse successo qualcosa durante la sua assenza che gli avesse permesso di conquistare la fiducia e l'approvazione dei vertici della Foglia. La sua presenza tuttavia lo lasciava parecchio perplesso, quasi spaventato; quanto c'era da fidarsi di un uomo il cui nome era nulla in confronto ai suoi appellativi? Shinigami, conquistatore di Kiri, imprese che lo rendevano temibile non solo agli occhi dei nemici, ma del mondo intero. E Fuyuki, ovviamente, non costituiva un'eccezione.
Non ci volle molto prima che entrambi venissero convocati all'interno della sala. Akane aveva chiesto di poter parlare con loro in privato e, pertanto, allo shinobi non rimase altro che superare le persone che abbandonavano la stanza, prendendo posto di fronte al Sandaime non appena le porte alle sue spalle si furono chiuse. Senza perdere tempo la donna venne al sodo. Non negò di spiegare quali fossero le colpe delle quali si erano macchiati, a detta del consiglio. Insubordinazione, diserzione. Senza nemmeno volerlo, il jonin si ritrovò a stringere entrambi i pugni. Come se ciò non bastasse, l'Uchiha spiegò che le loro azioni avrebbero compromesso la loro carriera e comportato l'applicazione di un sigillo, a scopo preventivo.

- In realtà vorrei capire cosa il consiglio intenda prevenire. Abbiamo già dimostrato la nostra lealtà, con le parole e soprattutto con i fatti. - commentò con tono deciso, quasi iracondo.

Lo Yokai riuscì ad essere esaustiva anche nello spiegare le clausole del sigillo di contratto. In caso di azioni avventate che avrebbero messo a repentaglio Konoha il potere in esso custodito si sarebbe attivato, paralizzando i loro muscoli e il chakra; nel caso in cui avessero tentato di forzarlo, inoltre, sarebbero stati puniti con la morte. Nemmeno a dirlo, tutto ciò in cui lo Hyuga aveva creduto fino a quel momento crollò miseramente davanti i suoi occhi, tremanti e sgranati per lo stupore.

Non poteva crederci.

Per anni aveva rischiato la vita per garantire agli abitanti di Konoha un futuro radioso, senza chiedere nulla in cambio. Akane aveva parlato di preclusione di titoli, ma in quel momento a lui non importava nulla di ciò; era consapevole di aver fatto tutto di propria iniziativa, senza ricevere ordini a tal proposito, e proprio per questo era sempre stato conscio del fatto che non avrebbe potuto pretendere nulla come ringraziamento per le sue azioni. Di contro, l'applicazione di un contratto dalle condizioni così rigidi era semplicemente... inumano. Davvero i consiglieri, dopo tutto ciò che lui e Chiaki avevano fatto, si fidavano così poco di loro? Non sapeva quali fossero realmente i loro sospetti, ma dovette concludere fossero abbastanza pesanti, se avevano deciso di ricorrere ad una soluzione del genere. Si sforzò persino di comprenderli, ma non ne fu in grado... e, a maggior ragione, non riuscì a capire cosa la stessa Akane pensasse di loro in quel momento. Lui l'aveva sempre ritenuta una compagna fidata, una kunoichi dalle straordinarie capacità e dotata di uno spiccato senso di giustizia, una donna in grado di comprendere le ragioni del suo gesto e di farsi carico del segreto che aveva deciso di confidarle. Quell'immagine incorrotta era già stata sfocata dalla sua rivelazione sulla fuga di Hyou... e adesso, purtroppo, Fuyuki non avrebbe saputo dire con certezza chi avesse davanti.

Decise comunque di non obiettare. Non poteva permettere che lui e Chiaki venissero esiliati, i loro figli necessitavano di protezione e pertanto era disposto a tutto pur di garantire loro una vita dignitosa e sicura. Per questo motivo allungò il braccio sinistro e attese. Nemmeno a dirlo, le dita dello Yokai bruciarono non la sua pelle, ma il suo animo.
Non aveva mai creduto nella vendetta dei Kami, ma in quel momento si trovò a pensare che, se fossero davvero esistiti, avevano deciso di fargliela pagare. Inevitabilmente si ritrovò a chiedersi cosa avesse provato Sasaki, mentre la sua cute veniva imbrattata dal sigillo che lui aveva deciso di applicare sul suo corpo. Forse impotenza, forse frustrazione, ma in fin dei conti come avrebbe potuto biasimare lo Hyuga? Lui era un nukenin, un criminale che vestiva le nuvole rosse, mentre lui altro non era che un mercenario in possesso di un segreto scomodo. In quel momento, invece, a marchiare la sua pelle vi era la donna che aveva condiviso il suo dolore, custodito il suo segreto fino al punto di compromettere la sua posizione, garantito protezione ai suoi figli. Si sentiva trattato esattamente come il rosso, ma con un'unica differenza. Konoha non era sua nemica, ma casa sua. E questo lo faceva sentire un verme. Dov'era la Volontà del Fuoco? Dove invece la fiducia incondizionata nei propri compagni? Tutto sembrava svanito, cancellato dal simbolo divenuto ormai un tutt'uno con la pelle del suo avambraccio. Strinse i denti, incapace di trattenere la frustrazione e l'amarezza che stavano dilaniando il suo cuore.

Tentò disperatamente di trattenersi, mentre Akane continuava a parlare di insubordinazione, di Sasaki, del fatto che non avrebbero avuto una seconda possibilità in caso di errore, ma non fu in grado di resistere a lungo.

- Ti prego, almeno risparmiami queste cazzate. - secca la sua risposta, ardente come il suo sguardo.

Fino ad allora era rimasto in silenzio, deciso a non obiettare le condizioni che il consiglio aveva imposto per la loro riammissione. Tuttavia vi era un limite ad ogni cosa, anche alla decenza. Sulla situazione conosceva poco, non gli era dato sapere quanto Akane avesse difeso la loro posizione, né se l'avesse effettivamente fatto e allo stesso modo non avrebbe rifiutato quella decisione. I suoi figli venivano prima di tutto, in confronto alla loro sicurezza il suo orgoglio poteva facilmente essere messo da parte... ma non avrebbe tollerato altre parole, non dalla bocca dell'Uchiha.

- Per quanto possa essere grato a te e al consiglio per la protezione che avranno Aiko e Amane qui al villaggio, non intendo sentire una parola in più. Insubordinazione? Pericolo per Konoha? Sei stata tu a lasciar andare Hyou, solo perché speravi in un suo cambiamento... grazie a noi hai avuto modo di rimediare al tuo errore, eppure questo sigillo imbratta la nostra pelle, non la tua. - le vomitò tutto contro, incapace di trattenere il nervosismo - Sasaki aveva modo di rifiutare, ma aveva intenzione di far parte di Akatsuki. Le sue motivazioni, francamente, non sono cazzi miei. Non che la cosa mi sorprenda, considerata la fama e la nomea del suo maestro. In ogni caso, non è mia intenzione farlo fuori, non dopo aver abbandonato per sempre le nuvole rosse... ma nel caso in cui venissi a conoscenza della sua morte, la cosa non mi farebbe né caldo, né freddo. E se fossi in Keiichi, mi interrogherei sulle mie capacità di insegnante, di fronte ad un simile fallimento.

Non avrebbe saputo dire se a parlare fosse lui o la rabbia che covava dentro. In un impeto d'ira si trovò persino ad alzarsi in piedi, svettando in altezza rispetto alle due kunoichi; nessuna di loro aveva mai avuto modo di vederlo così nervoso e ciò avrebbe fatto intendere assai chiaramente quanto in profondo potesse averlo ferito quel trattamento. Probabilmente ragionandoci su avrebbe accettato la cosa, forse ciò che gli serviva era solo del tempo per poter metabolizzare l'intera vicenda e andare avanti, senza permettere che le sue convinzioni vacillassero. In quel momento però, non ne era capace. Per un attimo si trovò a sperare di trovarsi in un maledetto incubo, ma in lui era viva la consapevolezza che, purtroppo, era tutto maledettamente reale.

- Non ho intenzione di svelare il tuo segreto, Akane, ma se davvero questa merda mi impedisce di omettere informazioni importanti, dovrai fare in modo che da adesso in poi i nostri rapporti giungano solo a te, in privato... o semplicemente rivelare tutta la verità ed assumerti le tue responsabilità.

Sebbene la tentazione di mandare in fumo l'ultima briciola di stima che nutriva nei confronti del Sandaime fosse alta, era seriamente intenzionato a mantenere il segreto in ogni modo. Lo avrebbe fatto per ripagare il debito che aveva nei confronti di lei e perché, a conti fatti, nel caso in cui lei avesse deciso di rivelarlo agli altri era meglio che l'informazione uscisse dalla sua bocca.

- Detto questo, sappi che non rinnego quanto ho detto. Konoha è la mia casa e sono disposto a dare la vita per ognuno dei suoi abitanti, senza fare distinzioni tra chi può apprezzare ciò che ho fatto e chi, invece, nutrirà dei dubbi. Queste dita mi sono testimoni. - ripeté quanto affermato in precedenza, riuscendo a riappropriarsi della calma perduta e mostrando alla donna le dita annerite della mano sinistra, simbolo indelebile del suo spirito di sacrificio - Kirinaki ha i giorni contati.

I suoi occhi glaciali e la sua fermezza le fecero comprendere che, malgrado tutto, aveva compreso l'importanza del suo incarico e che l'avrebbe portato avanti nel migliore dei modi. La Nebbia Piangente rappresentava ancora una minaccia tangibile e pertanto andava debellata... e finalmente Fuyuki fu lieto di vedere le autorità perfettamente consapevoli e attente all'entità del problema. Oltre all'eredità di Kai, le sue azioni avrebbero combattuto la sfiducia del consiglio e di chi avrebbe nutrito dubbi sul suo conto e su quello di Chiaki. Aveva sempre lottato per la Foglia ed era ormai abituato ad essere visto e trattato come uno dei peggiori cani di quel mondo, di certo non avrebbe smesso di farlo, non adesso che aveva l'occasione di riscattarsi di fronte agli occhi di tutti.

- Se non c'è altro, direi di andare. La folla ti attende... e lo stesso vale per i nostri figli. Facciamola finita. - disse incontrando lo sguardo di entrambe e preparandosi ad affrontare ciò che la verità avrebbe scatenato.

 
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view post Posted on 9/4/2017, 10:33     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Assorta come non mai nella discussione, Chiaki rimase stupita dall’intervento dei due anziani che a modo loro le rivolsero le loro sentite condoglianze. Un po’ per il nome nuovamente tirato in ballo, un po’ per l’ambiente che aveva trovato al suo ingresso nella stanza, quasi non riuscì a comprendere quella strana uscita. Eppure si sentiva grata che un uomo che aveva dato tanto per Konoha venisse ricordato e rispettato, questa sarebbe stata la cosa che più l’avrebbe reso fiero. Bisbigliò un timido grazie con il labiale ai due del consiglio, mentre l’Hokage riportava tutti ai loro posti con un solo sguardo. Non era né il momento né il luogo per simili convenevoli, e su questo non poteva darle torto, i due Hyuga erano ansiosi di sapere cosa passasse in ognuna delle loro menti. Un lungo silenzio riflessivo si susseguì, quasi a marcare ancor di più l’aria pesante che avvolgeva l’edificio; l’unica protezione che avevano da quella folla inferocita ed indignata che viveva nell’ignoranza della loro posizione. Ad attirare l’attenzione fu Hachi, che sembrava pronto a fare qualcosa, probabilmente una decisione presa antecedentemente. I muscoli delle gambe della kunoichi erano irrigiditi, bloccati in quella seduta come se fossero ancorati a dei macigni. Prima ancora che cominciasse a spiegare la fanciulla dalla chioma blu era già saltata in piedi e fissava interrogativa il medico, come a temere il peggio. Infondo un qualcosa del genere se lo potevano aspettare, come il consiglio non si fidava di loro probabilmente mettendoli a nudo con tutte quelle domande, nemmeno lei si fidava sulle sorti che gli sarebbero toccate. In quegli sguardi, almeno in alcuni ancora avvertiva emozioni negative. Pochi secondi in cui si rese conto del gesto appena compiuto e le sue iridi perlacee incontrarono quelle del partner che riuscì in qualche modo a calmarla. Sussurrò uno scusa e riprese la sua posizione, tornando ad essere un blocco di pietra. Hachi avrebbe utilizzato una tecnica di lettura della mente, invadendo la loro intimità per sapere di più su quel che era successo durante il torneo chunin a Kiri. Questo modo d’agire lasciò un po’ basita la giovane, che rimase interdetta sul perché lo facessero. Volevano maggiori informazioni sull’autrice del sigillo oppure in realtà non davano credito alle loro informazioni? Essere malfidente era la prima regola che aveva imparato quando era entrata in Akatsuki per suo marito e lì le cose non le sembravano poi tanto diverse. Capiva in un certo senso le loro posizioni dato che non erano a conoscenza di nulla, ma Akane-sama si comportava come una marionetta in mano loro, non si opponeva anzi le andava bene che venissero spremuti come dei limoni. Avevano affrontato le intemperie insieme in una missione già fallita in partenza, condiviso segreti per entrambi considerevoli e soprattutto i loro figli erano stati messi in sicurezza proprio da lei. Fuyuki le aveva sempre parlato dell’Hokage come un’amica fidata, quasi una sorella ed anche se lei non ne aveva mai avuta una si chiedeva se effettivamente qualcuno di così caro si potesse comportare in una certa maniera. Essere a capo di un villaggio significava anche fingere? Se veramente quello che pensava era reale allora non avrebbe mai voluto essere un’autorità, non avrebbe mai voluto essere così. Nonostante il braccio destro del Sandaime fosse tornato al suo posto, la testa ancora le doleva, colpa probabilmente della tecnica invasiva e della sua rigidità. Essere frugata in qualcosa nella parte più intima di se stessi non era poi così piacevole e sperò di non doverla provare più nel corso della giornata. Senza contare che la cosa più eclatante che scoprirono era il fatto che l’informazione fosse sbagliata, tanto di cappello dato che non avevano nemmeno provato a raggiungere il posto in questione visti gli ordini ricevuti in seguito. Una fatica in meno di cui non avrebbero avuto rimorsi con la certezza di un sicuro fallimento. Dopo un lungo momento di riflessione e confabulazione da parte di alcuni fu di nuovo il capovillaggio a prendere la parola, invitando i gentili ospiti ad attendere fuori la decisione del loro verdetto. Senza aprire bocca la Hyuga seguì il suo uomo in un tombale silenzio. Il suo volto riflessivo e preoccupato si sarebbe potuto vedere da chilometri di distanza. Solo quando i suoi occhi misero a fuoco i due pargoletti in trepidante attesa, una scintilla gioiosa prese il posto per un attimo dell’ansia trepidante nel suo cuore. E se le loro azioni li avessero messi in pericolo? Perché non gli era stato concesso il beneficio di potersene andare quando la faccenda di Hyou si era conclusa? Ciò di cui le aveva parlato Ryu Yotsuki sopra le autorità non era poi così lontano da ciò che effettivamente stava avvenendo. Questa volta tutte le attenzioni dei piccoli vennero rivolte al padre, forse perché fu il primo a varcare la soglia dopo la lunga attesa. Erano quei momenti sereni a infonderle tranquillità e a darle la forza di affrontare qualsiasi cosa, qualsiasi conseguenza. L’ex ANBU sapeva sempre quello che dire, fare in qualsiasi circostanza e chi meglio di lui avrebbe potuto raggirare le domande di Aiko? Nonostante pensasse di avere un po’ di tempo per rimanere sola con se stessa, ad accoglierla arrivarono le due evocazioni che senza battere ciglio avevano esaudito la richiesta della loro evocatrice.

- Chiaki com’è la situazione? - domandò all’improvviso Yin, senza troppi peli sulla lingua.

La presenza di Ayumi bloccava la giovane, ma non era solo lei il problema. Il vero fatto è che nemmeno lei sapeva dare una risposta a quella domanda, in quanto nessuno aveva parlato apertamente in loro presenza, quasi temessero d’esprimere il loro pensiero davanti ai due interrogati. Una mossa saggia in caso di ripercussioni, ma anche piuttosto scorretta e subdola, non degna di alte cariche come loro.

- Non lo so Yin... ma ho una brutta sensazione. Spero solo di sbagliarmi - tagliò corto la diciassettenne, tornando a fissare il vuoto.

Le due creature non chiesero più nulla, azzardando solo qualche sguardo tra loro. Non appena le porte si furono riaperte, fu allora che queste si allontanarono tornando al loro posto di guardia. I vertici cominciarono ad uscire mentre loro furono costretti ad entrare, trovandosi faccia a faccia con l’Hokage. Per un’istante pensò quasi che fosse meglio così, ma quando la donna cominciò a parlare faticò persino ad inghiottire la saliva. Fredda, formale, come se stessero interloquendo con una completa sconosciuta. Con la coda dell’occhio vide Fuyuki irrigidirsi, quasi pronto ad alzarsi ed aggredirla. E lei cosa pensava? Non riusciva a focalizzare idee di senso compiuto in quel momento. Parecchie possibilità inghiottite dall’oscurità avevano attraversato la sua mente, ma nessuna di queste aveva trovato certezza nei discorsi dei colleghi della donna, poco prima. Le accuse che gravavano sulla loro testa erano inverosimilmente pesanti. La Hyuga si sentì alla stregua di un qualsiasi nukenin, anzi probabilmente loro se la godevano meglio di lei, viste le poche cacce ricevute nelle vesti dell’Akatsuki. Un reintegro ma soltanto a metà, non che si aspettasse che tutto potesse andare liscio ma non al punto di venire marchiati come animali da allevamento. Le accuse nei loro confronti erano realmente così gravi? Il silenzio piombò nella stanza e gli occhi della più piccola sfiorarono il suolo, come se non ci fosse possibilità di guardare verso la luce. Non aspirava a cariche elitarie ma ogni clausola partorita dalla bocca della donna era una pugnalata in pieno petto. In un suo lontano mondo parallelo sentiva suo marito fuori dai gangheri, completamente inglobato in un confronto che sembrava essere a senso unico. Le decisioni ormai erano state prese dal consiglio... la loro rimaneva solo una formalità. Così come avrebbe potuto comportarsi un soggetto autistico, la firmataria allungò semplicemente il braccio, lo stesso che era stato già marchiato senza il suo consenso con il kanji “morte”. Non ebbe nemmeno la decenza di guardare la sua interlocutrice, troppo assorta nel suo sconforto. Il detto popolare che aveva sentito parecchie volte da bambina iniziò a prendere corpo tra le righe del loro reintegro; “chi lascia la via vecchia per quella nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova”. Ogni parte di sé la teneva ancorata a quella sedia per una singola, unica ragione: i suoi figli. Avvertì una specie di scossa, bruciatura al polso mentre un chakra esterno avvelenava il suo, finché un nuovo tatuaggio apparve, contaminando la sua pelle candida. Su quel segno non c’era impresso nessuno significato ambiguo ma al contrario dell’altro i suoi effetti erano stati spiegati nel dettaglio: tant’è che la parola morte le ronzò nella testa per parecchi secondi. Ogni loro azione, movimento, qualsiasi cosa sarebbe stata controllata. Che cosa volevano ottenere se non astio nei loro confronti? Come si poteva servire qualcuno in quella maniera? Mantenne il suo stato amorfo, quasi temendo che incontrando lo sguardo della donna potesse tirare fuori tutto il marcio che aveva dentro. Si era fidata di lei, le aveva confidato di Ashi, le aveva persino detto di voler garantire per lei ma adesso sembrava che ci volesse qualcuno che prendesse quel compito addirittura per la stessa Chiaki.

Quando una persona credi di comprenderla, solo in quel momento ti rendi conto di non conoscerla affatto...

Non aveva la forza di fermare il coniuge come aveva già fatto in altre occasioni, la sua lingua si mosse più rapida straripando parole intrise d’amarezza, rabbia e sofferte. Si perché lui riusciva ad esprimere verbalmente ciò che la diciassettenne si costringeva a tenere dentro. Infondo non sarebbe stato solo fiato sprecato? Ed in quel momento sentiva di volersi tenere quelle energie per ben altro. A destare la sua attenzione fu solo lo scatto del jonin che lo portò a balzare in piedi come una molla. Gli insegnamenti ANBU in quel frangente vennero completamente dimenticati, a poco sarebbe servito nascondere ancora le forti emozioni che lo spingevano ad andarsene da lì. Anche lei avrebbe fatto lo stesso, mantenendo quel muto silenzio che l’aveva caratterizzata fino a quell’istante. Il resto furono solo convenevoli, il contorno perfetto per eliminare tutte le prove della loro appartenenza a qualsiasi altra organizzazione. Non che le dispiacesse abbandonare tutti quei gingilli, anzi senza battere ciglio lasciò il materiale perfettamente ordinato sulla scrivania vicina.

- Si narra che questo anello se indossato da altre persone che non siano i legittimi proprietari possa tranciare il dito del malcapitato, finché la vita scorrerà in noi saranno inutilizzabili - disse con una tranquillità fuori dal comune, riprendendo la sua postazione.

Per il marchio di Jagura invece la vedeva dura perché il suo non era un vero e proprio sigillo, aveva utilizzato tecnica subdola in cui il suo chakra si era stanziato per sempre in quel punto, donando quella strana luminosità alla lettera. Per paura di farsi del male aveva sempre ovviato alla cosa ma se l’Hokage lo reputava così necessario, non avrebbe fatto resistenza. Quando tornò in ballo quel tale di nome Sasaki, una strana espressione si dipinse sul volto della fanciulla. Perché stavano ancora dando così tanta importanza ad una tale persona? Nemmeno apparteneva al villaggio. Che Akane fosse succube di quel tale il cui nome era Keiichi? Non conosceva la loro storia, né cosa nascondessero sotto quei tre ma la faccenda le puzzò immediatamente. Doveva parlare con Fuyuki per chiarire molte delle sue idee a tal proposito. Una nuova scarica d’energia si propagò nel suo corpo, forse lo sproloquio stava per terminare e magari presto quel giorno sarebbe stato solo un brutto ricordo da lasciare nel dimenticatoio.

- Accetto. Per me possiamo andare... - mantenne quella tranquillità innaturale che la fecero apparire quasi inumana.

CITAZIONE

Altra cosa non vera perchè, sotto richiesta di Fuyuki, Chiaki al torneo ha fatto diverse role proprio per quello scopo e ricordo che in off l'intenzione era quella di reclutare lo Squalo, il pg di Cito. Che poi abbiate abbandonato la missione "ufficiale" di Aka per sabotare il torneo, non ci piove.


A me questa affermazione sembra molto un buttare acqua al proprio mulino in modo da screditare palesemente gli altri partecipanti qui. Innanzitutto invece di iniziare a sparare a zero chiederei ai diretti interessati il perché stavano facendo quelle role. Voler giocare è un crimine? Non penso. Perché sennò a questo punto si dovrebbero accusare tutti. È come dire che gaeshi fa role libere per reclutare tutto il forum nel culto di Jashin e non perché le piace giocare. Nessuno voleva arruolare nessuno dei giocatori presenti anche perché guarda caso erano tutti genin e già solo per questo il regolamento dice che bisogna essere chunin per entrare in Akatsuki. Misato era una vita che mi chiedeva un libera e finalmente siamo riuscite a farla (tanto che se l’aveste veramente letta... avreste capito quanto era superficiale dato che parlavano di cose personali), l’altro giocatore era nuovo e non aveva nessuno con cui ruolare ma poi ha abbandonato lui al secondo giro. Quindi di cosa stiamo parlando?

Comunque terminiamo questa tortura perché veramente le cose si stanno facendo sempre più ridicole...

 
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view post Posted on 11/4/2017, 21:41     +1   -1
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Mai più di allora era stato difficile applicare la legislatura vigente e ancor prima di assistere alle reazioni Akane sapeva già che non avrebbero compreso o accettato il verdetto del Consiglio - soprattutto Fuyuki - che di suo era troppo orgoglioso e agitato per riuscire vedere il quadro generale da un'altra prospettiva. Conoscendo fin troppo bene il temperamento dello Hyuga aveva deciso di comunicare il verdetto in completa autonomia e come prevedibile ben presto le sembrò di rivivere la stessa scena della sera prima a Shimo no kuni ma se allora lo aveva lasciato arrivare a prenderla per il bavero, stavolta il contesto era totalmente diverso, decisamente più formale e in più, era lui ad essere sotto giudizio.
Scegliere di parlare con loro in privato era stata una premura nei loro confronti, in questo modo il Consiglio non avrebbe potuto assistere a certe alzate di testa - in un certo senso evitò ad entrambi altri problemi - ma come premio per una simile accortezza ricevette solo che parole taglienti. Nonostante tutto non se ne pentì, al solito stava agendo secondo coscienza ed era fin troppo abituata a non veder riconosciuti i propri meriti: purtroppo anche quello era parte del suo mestiere, ne era consapevole.

Armandosi di pazienza dunque lasciò che le vomitasse addosso tutta la rabbia e la frustrazione in quello che fu un discorso a senso unico volto a ribadire nervosamente di aver dimostrato ampiamente la sua lealtà. Senza nessun freno mise in discussione la decisione del consiglio denotando una mancanza di disciplina e questo arrivando perfino ad alzarsi minaccioso difronte ad Akane. Lei in tutto ciò non battè ciglio, era chiaro che non fosse lucido in un momento simile ed era inutile continuare a discutere se non v'era intenzione di ascoltare e di continuare a vedere solo ciò che si voleva. Tuttavia il calo di energie che il jonin avrebbe percepito provenire dal sigillo avrebbe parlato per lei facendogli capire che stava iniziando nel peggiore dei modi: probabilmente gli anni passati lontano dal villaggio avevano offuscato la sua mente, aveva dimenticato come ci si rapportava ad un superiore. In un sistema gerarchico esistevano delle regole, delle dottrine a cui sottostare, occorreva mantenere un certo rispetto e ubbidienza anche se si era in disaccordo e Fuyuki questo sembrava averlo totalmente rimosso dalla sua mente.
Ci fu poi un momento in cui sperò di aver capito male, lui che le faceva la ramanzina sul prendersi le proprie responsabilità era il colmo dei colmi.


"Solitamente non pretendo che gli altri capiscano cosa c'è dietro una decisione e per quanto non ami farlo, per te, mi ripeterò.

Se quel giorno ho lasciato andare Hyou e se l'ho lasciato blaterare sulle sue convinzioni per tutto il tempo non è stato solo perchè ho intravisto del buono in lui, non è stata una cosa così banale e superficiale a frenarmi. L'intento principale è stato quello di creare e moltiplicare le probabilità di nuove ribellioni interne, cosa che poi è avvenuta. E' stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto in tutta la mia carriera, mi sono assunta un grosso rischio ma puoi stare tranquillo, a dirla tutta non è più un vero segreto. Hachi lo sa, Keiichi lo stesso e seppur indirettamente anche le squadre speciali e gli anziani saggi lo hanno capito, questo in base all'analisi dello scontro e dei risultati ottenuti in seguito. Quel presunto errore ha portato infatti a individuare tutti gli infiltrati di Furikami che avevamo nel villaggio e al contempo ha fatto salire a galla anche chi, tra i nostri, non credeva più in ciò che rappresentava il coprifronte.

Per farla breve la sopravvivenza di Hyou non è stata altro che un'esca molto amara ma necessaria.
"

Avere un obiettivo a portata ed eliminarlo subito non sempre era la scelta migliore, specie se questi poteva portare ad altri obiettivi. Serviva testa, un minimo di ingegno, una visione più ampia per l'appunto. Nel mentre il flusso di chakra dello Hyuga riprese a circolare come di consuetudine e non appena si fu assicurata che il sigillo non si fosse attivato per davvero varcò la soglia dirigendosi verso le scale. Sarebbe salita sul tetto per fare l'annuncio.

GdrOff
// Continuerà in [La fine di un incubo (?)] //GdrOn

 
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view post Posted on 18/4/2017, 22:24     +1   -1

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Un uccellaccio dalle piume vecchie ed increspate, ma dallo sguardo arguto e dall'indole decisamente vispa, alla cui zampa era legata una pergamena sulla quale era stato apposto l'inconfondibile sigillo: così Suna si rivolgeva ad Akane Uchiha.
La scrittura, tuttavia, non era quella del Kazekage: se possibile, era ancor più anonima e spartana di quella di Himura, e sembrava appartenere a qualcuno che non solo non aveva la benché minima idea su come scrivere una missiva ufficiale, ma che era quasi stato costretto a farlo.
In fondo, Tsuneko era una che si trovava a suo agio con un kunai in mano, non certo con una penna: sicuramente, era stata aiutata dai consiglieri nell'arduo compito di mettere insieme qualche parola che desse un senso a quel foglio di carta.


CITAZIONE

All'attenzione di Akane Uchiha, Sandaime Hokage. Konohagakure no Sato.

Mi scuso in anticipo se la seguente missiva non recherà la firma dell'Hachidaime Kazekage Himura Koshima, ma la sottoscritta è stata incaricata di amministrare il villaggio in sua vece, a causa di un viaggio nei territori a sud del Paese del Vento che si sta rivelando più lungo del previsto.
In qualità di luogotenente di Suna, è mio dovere informarla al più presto di una nuova minaccia, che ha rischiato di distruggere il villaggio e di attentare alla vita del nostro Kazekage, causando la morte di uno dei nostri consiglieri più abili e fidati.
A sventare questo complotto ha contribuito uno dei vostri shinobi - Arashi Uchiha - in virtù e a conferma del rapporto che lega la Sabbia alla Foglia, assieme ad una delle nostre kunoichi e a tutto il corpo ANBU di Suna. Per questo, mi sembrava il minimo spiegarle il motivo del soggiorno del suddetto shinobi tra le nostre mura: le ferite che ha riportato lo hanno costretto ad un ricovero di una settimana nella nostra struttura ospedaliera.
Di questo e di quanto segue, potrete comunque chiedere conferma a lui, una volta che avrà fatto ritorno a Konoha.
Il complotto di cui mi accingo a scrivere non ha riguardato e non riguarda, tutt'ora, il solo villaggio di Suna: dalle informazioni raccolte, sembra che un'organizzazione fino a questo momento a noi sconosciuta e nota come "Shinkū" stia cercando di infiltrarsi tra le fila dei grandi villaggi, con l'intento di eliminarne i Kage e di sovvertirne la struttura politica e, soprattutto, militare - stando a quanto riportato da Arashi, l'uomo che lo ha tenuto in ostaggio ha affermato di voler "togliere di mezzo tutti gli shinobi".
L'uomo che ci siamo trovati ad affrontare e che affermava di appartenere a questa organizzazione, è stato in grado di controllare e manipolare tramite un sigillo non ben identificato non solo un chunin - lo stesso Arashi - ma persino uno dei nostri consiglieri, arrivando ad ucciderlo e riuscendo così ad infiltrarsi tra le più alte cariche del nostro villaggio senza destare, almeno fino a qualche giorno fa, il benché minimo sospetto.
Ogni azione di chi è caduto vittima di tale sigillo, era guidata dall'uomo appartenente a Shinkū, del quale mi duole comunicarvi di aver perso le tracce dopo lo scontro.
In virtù di questa triste ed allarmante vicenda, vi esorto a rafforzare i controlli all'interno del vostro stesso villaggio e confido - io, come tutta Suna - nell'alleanza che da anni lega i nostri paesi, per favorire uno scambio efficiente di informazioni riguardanti questa minaccia ed estirparla alla radice, prevenendo eventuali futuri attacchi.



In buona fede,
Tsuneko Arai, luogotenente di Suna, Sunagakure no Sato.



Edited by V ` - 19/4/2017, 00:13
 
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Rainbow Man
view post Posted on 26/4/2017, 10:16     +1   -1




Un altro uccello messaggero consegnò una lettera all'Hokage quel giorno: sulla pergamena accuratamente raccolta e le decorazioni simili ad una nebbia blu vi era il timbro del Mizukage. Il messaggio era scritto a mano da Hogo in persona, il quale scrisse il tutto con foga e getto, probabilmente ancora in collera per un discorso avuto con uno dei sette spadaccini del suo villaggio.

CITAZIONE
Hokage-sama,
tra noi non si è mai creata l'occasione di stringere un'amicizia forte, eppure sono convinto che il nostro rapporto e ciò che rappresentiamo può consolidarsi in qualche modo.
Sono venuto a conoscenza di una distribuzione di incarichi politici all'interno della sua legislatura che vede Sabaku no Keiichi come suo consigliere, tuttavia potrà benissimo capire che la mia gente teme soltanto ascoltare questo nome e vorrebbe delle spiegazioni riguardo il suo ruolo a Konoha. Come ben saprà, il compito di un Kage è anche quello di tutelare il popolo prevenendo dispiaceri e problematiche future, per questo motivo vorremmo neutralizzare il pericolo di un uomo che in passato ha portato sconvolgimenti all'interno delle nostro mura.
La mia richiesta è molto semplice: ci consegni quell'uomo come prigioniero. Farò in modo che tutti possano vedere pubblicamente la fine di una minaccia e i nostri villaggi potranno iniziare una collaborazione più approfondita.
Attendo ansiosamente una sua risposta, ma sono sicuro che ci sia ben poco da pensarci su.

Per la buona convivenza di entrambi,
Hogo Kyūjo, Kyudaime Mizukage
 
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view post Posted on 27/4/2017, 23:54     +1   -1
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GdrOff// Continua da Casa di Kinji // GdrOn

Rientrata dalla sessione di allenamento quando giunse alle porte della magione era già l'imbrunire ma nonostante la stanchezza oltrepassando la soglia si sforzò di ricambiare il cenno di saluto ai due jonin di guardia. Salendo ai piani superiori presto fu raggiunta dal ticchettio inconfondibile dei passi di Ayumi, puntuale come un orologio svizzero la sua giovane assistente ci tenne infatti a farle un promemoria per gli impegni della mattina successiva. Preso in consegna il foglio di servizio ringraziò e prima di salutarla e avviarsi verso le sue stanze le chiese con un pizzico di timore se aveva visto in giro Hikari: la risposta non verbale fu eloquente e bastò a farle capire che non era ancora dell'umore giusto. Il rapporto con lui era un continuo di alti e bassi, ad ogni capriccio o litigio lei si metteva in discussione ma ancora oggi non era ancora riuscita a trovare un metodo da adottare con lui e al solito finiva per chiedersi come poteva essere per lui una buona madre e un buon kage al tempo stesso. Quell'insicurezza che provava tuttavia non era accettabile, pur non volendo la trasmetteva ed era forse quella la principale causa dei problemi con lui: doveva avere più fermezza, dirgli le cose come stavano. Trovando la forza necessaria ad affrontarlo si avviò lungo il corridoio, entrata in studio richiuse la porta alle sue spalle e lasciata la cappa alla scrivania proseguì verso le stanze. Preparandosi a incontrarlo continuò a ripetersi che non poteva essere così difficile comunicare con suo figlio, erano passati giorni da quella missione fasulla che gli aveva assegnato e non poteva ignorare all'infinito le sue ragioni.
Con fare deciso avanzò, la porta della cameretta era aperta e affacciandosi lo trovò alla scrivania che leggeva un libro. Era insolitamente sereno.


"Okasama sei tornata. Ho preso dei takoyaki al mercato, ceniamo? "

(Ta-ko-yaki..?)

Fuori da ogni previsione il ragazzino sembrava aver dimenticato tutto e fissandolo negli occhi capì che quella tranquillità non era finzione, non stava nascondendo nulla eppure.. cos'era tutta quella formalità, certo in orario di lavoro gli aveva chiesto di mantenere un certo tono ma adesso erano da soli, in casa, possibile che avesse frainteso? Sciogliendosi pian piano dalla rigidità che l'aveva portata fin li ci mise un po' prima di emettere un suono.

"Volentieri, ho una fame che non t'immagini. Com'è andata oggi?"

Avvicinandosi cercò di tastare il terreno ma il suo secondo fine fu talmente palese che Hikari la fermò subito; curioso come una kunoichi tanto esperta nell'arte dell'inganno potesse essere smascherata tanto facilmente tra le mura domestiche.

"Non lo fare ti prego, se vuoi dirmi qualcosa dilla e basta, so di essere stato un egoista, non mi sarei dovuto arrabbiare tanto.
Stavi solo facendo il tuo lavoro..
"

Tanta maturità sbocciata in pochi giorni? Impossibile, chiedeva a lei di non mentire ma dietro quella freddezza il bambino nascondeva dell'altro, se anche l'aveva perdonata non poteva aver semplicemente accettato l'accaduto. Montando su un'espressione seria l'Uchiha si sedette sul letto e incrociando le braccia rimase a fissarlo come ad insistere e chiedere: che alto c'è?
Di rimando lui tornò sulle pagine della sua lettura e fece finta di nulla, un chiaro segno di fuga, anche lei era brava a leggere i comportamenti e la gestualità. L'orologio a pendolo intanto continuava a scandire i secondi e nel silenzio generale andò ad aumentare la pressione che avvertiva su di se.


"Aaah e va bene!"

Chiudendo di scatto il libro Hikari affrontò il suo conflitto interiore e strizzando gli occhi si fece indietro con lo schienale della sedia alzando al contempo le braccia in alto. Di primo acchito Akanei pensò a un segno di resa ma poi vide il manifesto di Hyou che stringeva tra le sue mani: l'aveva barrato con un'enorme X rossa e aveva aggiunto dei ghirigori buffissimi sulla fotografia.
Con uno sforzo immane poi le parole uscirono dalle sue labbra.


"Sei stata.. GRANDE!"

Fu come aver abbattuto una barriera invisibile che gli impediva per chissà quale logica di andare d'accordo con lei o di farle un complimento, una reazione inaspettata, spiazzante - rassicurante anche - o più semplicemente, indescrivibile. Sulle prime sua madre pensò di esserselo immaginato ma continuando ad osservare quella scena tanto buffa ad un certo punto non potè più avere dubbi e pur rimanendo composta si lasciò sfuggire qualche risolino. Si era preoccupata per nulla, che stupida che era. In compenso però adesso capiva appieno cosa sveva passato suo figlio in quei due mesi, l'attacco a Konoha doveva averlo segnato molto più della guerra, al tempo infatti aveva vissuto il tutto come in una bolla, protetto e lontano dalla corruzione e dal caos incalzante. Con Hyou era stato diverso, da poco diventato genin si era trovato catapultato in un vero incubo, tremante aveva aiutato a stento i civili a rifugiarsi nella montagna e da allora doveva aver vissuto nel terrore di veder riapparire quel mostro alle porte del villaggio.
Tutte le notti fiamme e tempesta erano le protagoniste dei suoi incubi che puntualmente tornavano a ricordargli che finchè quel nukenin viveva non sarebbero mai stati al sicuro.

Mantenendo un certo contegno infine Akane si alzò dal letto e togliendogli di mano quel manifesto spinse la sedia in avanti in modo tale da farla tornare stabile al suo posto. Aveva apprezzato infinitamente il suo sforzo ma per quanto l'atmosfera si fosse distesa capì che era meglio lasciarlo un po' da solo, gli diede un buffetto sulla testa e strofinando appena le nocche contro la sua testa dura lo invitò a prepararsi per cena.


"Tra dieci minuti è pronto.."

Rimasto solo nella sua cameretta Hikari potè tirare un sospiro di sollievo, si era tolto un peso. Uno soltanto..


* * * *


Ore otto del mattino e il Sandaime era già nel pieno del suo lavoro, più precisamente aveva appena accolto la richiesta di aiuto di tre contadini del Paese del Fiume. Questi le avevano parlato di alcune scosse di terremoto anomale che stavano scuotendo le montagne e più in particolare erano preoccupati per la diga situata oltre i confini del loro paese, nel Fuoco. Nonostante non si vedessero ancora segni di cedimento c'era il rischio che presto o tardi la situazione degenerasse e preoccupati per i rischi che correva la loro cittadina di Suikazura chiesero l'aiuto degli shinobi. Una situazione delicata ma neanche troppo, un compito perfetto per ricominciare: lo assegnò a Fuyuki e ad un team di genin che ancora non avevano mai lasciato le mura.

"E queste lettere?"

"Sono arrivate stamane Hokage-sama, stavo per portarvele ma avevate già iniziato i ricevimenti."

Erano notizie da Suna e da.. Kiri, cosa che guastò nell'immediato la sua giornata. Rimandando il peggio fece per rompere il sigillo degli alleati, avrebbe letto prima cosa aveva da comunicare il buon Himura - anzi - da quanto leggeva era Tsuneko a scrivere e fare le veci in assenza del Kazekage. Scorrendo rapidamente quelle righe la sua fronte si aggrottò generando preoccupazione dall'altro capo della scrivania dove attendeva curiosa Ayumi.

"Spuntano come funghi.."

"Di cosa parla? "

"Di maledette organizzazioni sovversive, cambiano nome, cambiano bandiera, cambiano leader ma in un modo o nell'altro si assomigliano tutte. Questa volta Suna ci mette in guardia su una certa Shinku che sembra mirare anch'essa all'eliminazione di tutti Kage e degli shinobi, si sono infiltrati ai vertici e uno dei loro Consiglieri è morto.."

"M-ma è terribile!"

"Già.. più andiamo avanti e più il mondo sembra impazzire."

Da poco arrivato Hachi si fece passare la lettera di Suna per potergli dare uno sguardo e fece il suo intervento.

"Niente di nuovo in realtà, quello di infiltrarsi per distruggere una forza dall'interno è il trucco più vecchio del mondo. A parer mio una volta organizzavano il tutto con molta più prudenza, ci impiegavano anche anni per un buon travestimento, il clan Niseru ad esempio.."

"Non me lo ricordare, ci mancò un soffio che non finisse a sedere nel consiglio, senza l'aiuto di Daisuke - possa riposare in pace - non sarei qui a raccontarlo e Konoha probabilmente nemmeno esisterebbe più."

Pensierosa l'Uchiha riebbe la lettera e rilesse l'ultima parte in cui il luogotenente della Sabbia fornì dettagli circa un loro shinobi, Arashi. Questi si era trovato coinvolto negli scontri e al momento si stavano occupando delle sue ferite; stava bene ma in cuor suo Akane pensò che per lui quello doveva essere stato un duro colpo visto quanto affrontato a Konoha con Henko.

"Puoi andare Ayumi grazie, coglierò l'occasione per aggiornarli su Akatsuki e magari farmi spiegare in cosa è impegnato Himura."

Dedicandole un sorriso la più giovane fece un inchino e con la sua cartellina sottobraccio uscì. Tempo pochi secondi e il Sandaime si trovò ad aprire la seconda missiva, quella firmata dal Kyuudaime Mizukage. Venuto a conoscenza del ritorno in scena di Sabaku no Keiichi, chiedeva letteralmente la sua testa - o meglio - non era scritto ma questo lasciva intendere. Chiudendo gli occhi si lasciò andare all'indietro, per un attimo avrebbe voluto sprofondare in quella poltrona: sentiva che prima o poi qualcuno avrebbe avanzato un reclamo di qualche tipo.

"C'era da aspettarselo.."

"Hanno uno strano modo a Kiri per consolidare amicizie, senza contare che questo finto interesse è puramente ridicolo. Dopo tanti anni ancora non accettano le conseguenze della sconfitta subita in quella che, per quanto rapida e indolore, è pur sempre stata una guerra."

"Lo temono, è comprensibile, in tutta onestà anche a me mette i brividi nonostante possa dire di conoscerlo. Comunque dubito arriveranno a muovere una guerra in caso di nostro rifiuto, sarebbero degli stolti."

"Una guerra no ma alla prima occasione ricambieranno il favore. Heee che seccatura..

L'unica è provare a tranquillizzare Hogo facendogli credere che abbiamo tutto sotto controllo anche se in realtà nonostante la sorveglianza continua degli anbu lui potrebbe farsi beffa di loro in un lampo.
"

"Fintanto che non possono provarlo resta la vostra parola contro la sua. "

Così deciso Akane prese penna e calamaio e iniziò ad abbozzare delle risposte.
In più avrebbe mandato una missiva anche a Iwa, questo sempre per favorire il rapido aggiornamento del bingo book sull'Akatsuki con le ultime novità e poco più, aver scoperto del tiro mancino di Akiho era stato un punto a loro favore.


GdrOff
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Edited by ~Angy. - 4/5/2017, 16:01
 
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