Spedizione S - Noe Kaua, Nebbia di Guerra, per Griever, Nimal e Vale92ba

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Griever_
view post Posted on 8/4/2024, 20:58 by: Griever_     +1   +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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buon role a tutti!


Paese del Cielo - Sora no Kuni (空の国)

YQy7JR

Isola di Chishiki - iwBM5GL Sora no Kuni
21 Gennaio 253 - 6:13



Era l'alba sulle terre dei ninja, e poche cose erano meravigliose come assistere al sorgere del sole dalle isole fluttuanti di Sora. Mira lo faceva spesso, svegliarsi all'alba per ammirare gli incantevoli scorci ammantati dal chiarore del primo sole, e anche quel giorno aveva deciso di passeggiare lungo il perimetro dell'isola-tempio per mettere insieme le idee. Ciò che era strano invece, era trovare la luce della camera di Gaz già - o ancora - accesa: la piccola aveva mostrato molte volte una maturità ben al di sopra della media degli altri ragazzini della sua età, ma quella di svegliarsi presto al mattino non era qualcosa che le apparteneva, o almeno, non senza qualcosa che la preoccupasse particolarmente.

Mira - Sei sveglia? Chiese la donna bussando sulla porta socchiusa.

Entrò lentamente, notando la piccola seduta sul letto, insieme a una miriade di fogli e libri. Stava studiando, e a giudicare dalle occhiaie non si era svegliata presto, ma non era mai andata a dormire.

Mira - Che fai sveglia a quest'ora?

Il tono della madre non era di rimprovero, sapeva benissimo cosa passasse per la testa della figlia, e anzi, per un attimo si sentì colpevole di quello che stava succedendo.

Gaz - Oh... Deve essersi fatto tardi, vero? Volevo risolvere uno dei tuoi esercizi sulla genetica prima di dormire, ma mi sono persa su un passaggio, e...

Mira si avvicinò con aria seria e prese posto di fianco a lei sul letto, spostando alcuni libri e appunti.

Mira - Devi riposare Gaz, non puoi fare l'alba studiando. La mente deve rimanere fresca e sveglia, un buon sonno ristoratore aiuta tantissimo il cervello a metabolizzare i concetti. Immagino non sia nemmeno la prima volta.

Gaz arrossì per la vergogna, odiava farsi rimproverare, era qualcosa che una bambina "come lei" non poteva permettersi. Eppure, nonostante sapesse che la madre avesse ragione, sapeva anche di non potersi permettere del tempo. Sora, le terre ninja, e anche la madre stessa, era proprio il tempo che non potevano concedersi.

Gaz - Ma quando partirai dovrò essere in grado di gestire l'ospedale da sola, le sale continuano a essere piene di gente che ha bisogno di aiuto e senza il Kidenshi... Mira le prese le mani e cercò di parlarle con la calma e la sicurezza di una madre:

Mira - È proprio per loro che devi essere lucida. Se non riposi non servirà a niente tutto questo studio. Sei la migliore allieva che un maestro possa desiderare, sarai perfettamente in grado di gestire la squadra medica. Però devi farlo con la maturità di una leader.

Gaz la guardava con gli occhi lucidi, arrossati per la nottata e per le sue parole.

Mira - Sembra assurdo per una madre chiedere questo a una figlia, ma se lo faccio è perché sono sicura che tu possa farcela.

Gaz - Certo che posso!

A quell'affermazione così decisa Mira sorrise, e con una mano chiuse il libro che stava consultando la figlia facendogli fare un tonfo netto.

Mira - Allora dimostramelo e cerca di dormire un po'. La voce calma era tradita da uno sguardo severo. Non era solito per il Tenshi redarguire la figlia, complice il fatto che fosse una ragazzina molto matura, ma proprio per questo le rare volte che accadeva, doveva necessariamente trovare il modo giusto.
Gaz allora annuì, senza mostrare però troppa convinzione. Ci sarebbe voluto del tempo per farle capire che quella era la cosa giusta da fare, e probabilmente avrebbe provato a dormire con nella mente il rammarico di non essere riuscita a risolvere prima l'esercizio, o per essersi fatta beccare dalla madre, ma nel momento in cui le si chiusero gli occhi e Mira le rimboccò le coperte, il sonno sopraggiunse celere come un ninja. La notte le avrebbe portato i consigli di cui aveva bisogno, se ne sarebbe accorta solo la mattina, a mente lucida, proprio come aveva detto la madre, che quel problema sul Kidenshi non era poi così difficile.

Il Tenshi uscì lentamente, fermandosi un attimo sull'uscio per osservare la figlia finalmente dormire. Non era pronta per gestire da sola l'ospedale e i pazienti del morbo, ma d'altronde lei non era mai stata pronta davvero a conquistare un paese e a difenderlo a quei costi. Ognuno doveva fare la sua parte, e per quanto piccola, Gaz doveva essere pronta a fare la sua.

Isola di Chishiki - iwBM5GL Sora no Kuni
27 Gennaio 253 - 22:37



Era passata circa una settimana da quando Gaz e Mira avevano parlato, e da quel giorno la piccola si stava impegnando a rispettare gli orari dettati dalla madre. C'era tempo per ogni cosa: per studiare, per lavorare, per riposare, e se riusciva a incastrare molto bene i doveri, riusciva a ritagliarsi anche del tempo per delle letture più rilassate. Era dura non trovare del tempo per vivere i suoi anni, ma Gaz non era una bambina come le altre e questo, fortunatamente, non l'aveva mai erroneamente creduto nemmeno lei. Sistemata dunque questa faccenda, prima del prossimo passo, la donna doveva accertarsi che Kakumei e Zugai fossero in grado di interpretare il ruolo di regnanti in sue veci, affiancati tutt'al più da un suo clone che all'occorrenza le avrebbe trasferito le informazioni più importanti. Non potendo però contare su un Bunshin per le questioni più delicate, era il vecchio consigliere che avrebbe dovuto tenere in piedi il governo, e Zugai l'esercito. L'idea di partire in una spedizione senza avere la ben che minima idea di quando sarebbe potuta tornare non le piaceva affatto, ma sapeva anche che le risposte per sanare le ferite di Sora, così come le eventuali cure per il morbo, si trovavano oltreoceano.

Mira aveva passato giorni a studiare le coordinate scoperte al Secondo Summit, cercando di capire in che modo Tensai, o l'uomo che era apparso successivamente, potessero in qualche modo mandarli in trappola. Aveva provato a ricostruire la storia partendo dall'attentato di Chishiki, a provare a immaginare il perché Tensai avesse dovuto attaccare in quel modo, sacrificando addirittura la vita di uno dei suoi commilitoni, ma più si addentrata nei fatti, più si alzava la probabilità che quella coordinata nascondesse davvero una possibilità per il continente. Akatsuki non stava cercando di fregarli, ma di sopravvivere, esattamente come tutti loro.

A ogni modo, tra un pensiero e l'altro, Kakumei raggiunse la donna nel suo studio, e nonostante quelle che era pronto ad annunciare fossero buone notizie, aveva l'aria stanca, o preoccupata, o entrambe le cose.

Kakumei - Tenshi, abbiamo ufficialmente ristabilito il corretto funzionamento della funicolare, e considerando le continue richieste di molti studiosi di poter accedere a Yuumen Alta, vorrei avere la tua opinione sull'eventuale riapertura dell'ala proibita. Non sono più stati registrati terremoti da quando hai fatto visita a Omi, e ne gioverebbe il morale di un po' tutto il paese...

Yuumen Alta era la sezione della biblioteca ad accesso "ristretto", in cui poter accedere esclusivamente previo consenso del Tenshi in persona. Trovandosi però su un pendio di Chishika Alta, a poca distanza dall'epicentro dell'esplosione del Summit, Mira aveva momentaneamente chiuso l'ala, colpa anche dei danni alla funicolare e dei terremoti che avevano seguito la bomba. La visita a Omi aveva effettivamente risolto, almeno apparentemente, gli eventi sismici dell'isola, ma la donna sapeva bene fosse solo una benda a una ferita che aveva bisogno di un intervento molto più lungo e complesso.

Mira - Non metterò ulteriormente a rischio la vita della gente. Non aver chiuso Yuumen Bassa, nonostante l'instabilità in cui verte quest'isola, è già una grossa concessione.

La donna si alzò mentre parlava, poggiando entrambe le mani su alcuni fogli che stava leggendo. Sbuffò, prima di piantare gli occhi vitrei su quelli ambrati del vecchio:

Mira - Devo assicurarmi che durante la mia assenza, tu non prenda in considerazione idee come questa. Spero che Zugai abbia miglior giudizio nel comandare la squadra d'assalto.

Il consigliere fece un passo indietro e scosse il capo scusandosi, non voleva insinuare né prendere nessuna decisione, o almeno questo fu quello che disse, ma Mira sapeva benissimo che Kakumei non parlava mai senza avere in testa precise indicazioni da fornirle.

Mira - Avanti parla, qual è il problema?

Kakumei - Qualche monaco della Pura si sta lamentando un po' troppo della situazione d'emergenza. È un piccolo gruppo, ma sai bene quanto è influente la Pura nel secondo anello. Non vorrei che il malumore degenerasse o si espandesse.

Eccola la verità: il buon vecchio Kakumei e il suo modo di dire le cose senza affermarle apertamente. Mira incrociò le braccia pensierosa, intuendo perfettamente quello che il vecchio volesse insinuare. Era un uomo che aveva conosciuto Mira ben prima che diventasse un Tenshi, e sapeva in che modo la donna risolvesse le situazione scomode.

Mira - No. Cerca di risolvere il problema senza passare a maniere drastiche. In mia assenza non voglio rappresaglie per cause ben peggiori di un'ala di Yuumen chiusa. Mi fido di te, Kakumei.

La questione era però fino a che punto? La donna rimase il resto della serata a riflettere su questa domanda, consapevole di dover lasciare l'intera Sora nelle sue mani, in sua assenza. Aveva deciso di fidarsi anche di Fuyuki, ma lì, probabilmente, era stato un errore. Sperò in cuor suo che Kakumei le rimanesse fedele come d'altronde le aveva sempre dimostrato.

Isola di Chishiki - iwBM5GL Sora no Kuni
1 Febbraio 253



Da quando era tornata da Kumo, senza perdere nemmeno un secondo, Mira aveva passato giorno e notte a preparare Sora alla sua assenza, e a studiare le mappe a disposizione del luogo in cui avrebbe dovuto infiltrarsi in segreto per raccogliere informazioni. Al Summit aveva dato la disponibilità a mettersi direttamente in gioco e non aveva mai avuto intenzione di rimangiarsi la parola. Anche Kinji Uchiha aveva mostrato interesse per l'idea, e in generale tutta l'assemblea non si era tirata indietro. Da quel momento però, la donna non aveva ricevuto nessuna notizia dagli altri paesi, e non aveva intenzione di temporeggiare ulteriormente, considerando anche che uno dei motivi principali per il quale aveva preso la decisione di partire personalmente era la frattura al nucleo di Chishiki.

Erano talmente tante le cose da dover sistemare o preparare in così poco tempo, che le uniche volte in cui pensava al bambino che portava in grembo, era quando Gaz glielo ricordava, intimandola di non fare sforzi. Era una discussione che prendevano regolarmente, ma la decisione di affrontare quel viaggio andava ben al di là di ciò che sarebbe stato meglio per lei, o per il nascituro, e questo la figlia lo aveva ormai capito.

Era il primo di febbraio, ed era ormai tutto pronto per la partenza. Il Tenshi si trovava nel suo studio, intenta a rileggere per l'ultima volta le informazioni in suo possesso riguardo il popolo d'oltremare. C'era ancora qualcosa da valutare però, qualcosa che poteva in qualche modo, forse, cambiare le carte in tavola.

Kakumei - Tenshi, posso? Chiese Kakumei bussando. Aveva una missiva con sé, indirizzata al Tenshi in persona.


 
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