Missione 107 D - 目 Me - Solo per i tuoi occhi, per Haruka Uchiha

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view post Posted on 18/9/2022, 06:58     +1   -1
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Residenza dell'Hokage, Konohagakure no Sato, Hi no Kuni.
25 gennaio 253 DN, ore 17.00


"Uchiha Haruka?
Per di qua."


Un benvenuto ben poco caloroso, non che la novella genin si aspettasse granché di diverso. I tempi erano quel che erano, tra il Morbo, la nuova leadership del villaggio e la minaccia dell'Impero all'orizzonte, le forze di Konoha sembravano ridotte allo stremo. Nel numero, se non nel corpo e nella mente.
Il chunin la guidò attraverso un lungo corridoio, svoltando improvvisamente a sinistra e bussando tre volte alla porta di un ufficio, una delle tante. Ricevuto l'assenso di chi sedeva all'interno, aprì per far entrare la giovane.


"Ah, Uchiha-san."

Una jonin sulla cinquantina, i capelli mossi lasciati cadere sulle spalle in ciocche dal nero al grigio. Invitò la ragazza a sedersi di fronte a lei con un cenno della mano.

"Primo incarico, vero? Congratulazioni per la promozione.
Non farti spaventare dall'umore, non è sempre così grigia da queste parti."


Non si perse in chiacchiere, andando immediatamente a cercare un fascicolo dietro di lei senza nemmeno aspettare che la giovane confermasse o smentisse.
Lo aprì sulla scrivania, estraendo due tra i diversi documenti per poi ruotarli verso Haruka. Il primo, una scheda, elencava i dati anagrafici di tale Yasunobu Kanzaburo, cinquantatré anni d'età, danshaku del villaggio di Yozo. Il secondo era un documento in carta pregiata, vergato in una calligrafia elegante. La kunoichi non le avrebbe dato il tempo di leggerlo, non immediatamente almeno.


"Yasunobu-sama ci chiede di investigare sull'identità di chi... o cosa, si stia intrufolando nelle sue serre per depredarle da diverse settimane a questa parte. I furti avvengono con cadenza irregolare, di notte, ma chiunque sia deve essere molto bravo in quello che fa, perché nessun tipo di indagine ha prodotto risultati significativi.
Il villaggio ti chiede di risolvere questa faccenda il prima possibile, e di consegnare il responsabile alla giustizia del suo signore. Terrai con te il fascicolo, riconsegnandolo alle porte prima di partire per Yozo, domani mattina. All'interno dell'equipaggiamento d'ordinanza troverai una mappa.

Buona fortuna, Uchiha-san, e fatti onore."


Con la stessa brevità con la quale le aveva dato il benvenuto, la jonin fece intendere che il loro colloquio giungeva al termine. Anche perché lei stessa non sembrava si fosse presa la briga di leggere alcuna tra le numerose lettere presenti nel fascicolo. Yasunobu, o meglio il suo segretario, le aveva scritte tutte a breve distanza l'una dall'altra per sollecitare la Foglia ad intervenire in una faccenda che, ad essere onesti, sembrava tutto meno che impellente.
Una volta fuori dalla caserma, o magari tornata a casa, Haruka avrebbe dovuto leggerle cercando di dare risposta a qualsiasi domanda non avesse potuto porre a chi le aveva affidato quel compito. Un'impresa che apparve fin da subito incredibilmente ardua, considerando la pompa con la quale veniva richiesto aiuto al villaggio.


CITAZIONE
All'attenzione dell'Eccellentissimo Yondaime Hokage, Hyuga Fuyuki.

Eccellenza, ci pregiamo di sollecitarVi nuovamente ad assistere la nostra proprietà e quella dei nostri sudditi contro l'ignominiosa attività di chi lede la pace e giustizia che così equamente avete riportato nelle nostre terre.
Ad oggi, il conto delle malefatte di costoro ammonta a... ... a nulla sono serviti i valenti sforzi delle nostre guardie e volontari, poiché i criminali sono tanto accorti da sembrare fantasmi. Ogni trappola da noi apposta è stata abilmente elusa, lasciando alla desolazione della vegetazione il compito di segnalare il passaggio dei banditi. Inutili...

Nella speranza di un Vostro celere riscontro, permane salda la nostra fiducia nella rettitudine della Foglia e nella forza della volontà del Fuoco.

In fede,
Yasunobu Kanzaburo, danshaku.

Casa Yasunobu, Yozo, addì 20 gennaio 253 DN

GDROFF///Eccoci! Chiedo scusa per il ritardo Haruka Uchiha , ho avuto qualche problema con la trama.

Partiamo con un post introduttivo per il tuo arrivo in residenza e per il post briefing. Concludi pure al momento della partenza, la mattina dopo.

Per qualsiasi domanda, scrivimi pure in privato.///GDRON
 
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view post Posted on 24/9/2022, 23:59     +1   -1
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25 Gennaio 253 DN ore 07:00 - Casa di Haruka

Haruka di buon mattino era solita andare a meditare nel piccolo giardino sul retro di casa. Nella testa le passarono tutti i momenti felici vissuti insieme alla sua dolce e cara "nonna Momo", insieme anche al momento che distrusse la loro pacifica convivenza e che indubbiamente le aveva segnato la vita: la scoperta di essere un Uchiha.
Terminata la sua meditazione impostagli dal suo tutore, Heiji, proseguì in una sorta di dojo costruitosi da sola, anche grazie all'aiuto di Suki, la quale aiutò la ragazza comprandole tutto il necessario per terminare il lavoro. Un lavoro maniacale e meticoloso che diede i suoi frutti, visto che questi, rimesso totalmente a nuovo, sembrava un "bronzo" quando illuminato dai raggi del sole che si andava a spegnere tra i vicoli e le stradine di Konoha, risplendeva ed illuminava anche i cortili delle case circostanti. Al suo interno, assi di mogano costantemente lucidate facevano da pavimento ad un piedistallo creato ad arte, da un falegname del posto, un certo Hirotaro, curato nei minimi dettagli,sulla cui base vi erano intagliate scene di vita quotidiane all'interno del villaggio. Su di esso posava la spada di legno che il maestro Hattori le aveva regalato per fare pratica. La voglia di Haruka di proseguire i suoi studi ed il suo addestramento con Hattori erano rimasti immutati nonostante le varie vicissitudini che avevano colpito lei e la sua famiglia, ma questi era da un bel po' che aveva la sua bottega chiusa e nessuno era più in grado di trovarlo. Contemplando l'opera d'arte del maestro Hattori udì una voce provenire dall' esterno:

"Haruka-san ho bisogno di parlarti!"

Riconobbe la profonda voce di Heiji che quasi aveva sfumature intimidatorie, a volte. Mettendo la testa fuori dalla porta del dojo improvvisato rispose:

"Heiji-san hai bisogno di qualcosa?"

Heiji non era mai stato bravo con le parole e con voce quasi tremolante rispose:

"Volevo complimentarmi per tutti i tuoi progressi e per la tua dedizione Haruka-san."

In lontananza, c'era Suki che guardando la scena divertita strizzò l'occhio ad Haruka, la quale sorridendo rispose,ad un imbarazzatissimo Heiji:

"Grazie a te Heiji-san, senza i tuoi insegnamenti non sarei dove sono ora."

Il tutto terminò con un sorriso da parte di entrambi, prima che Heiji uscì di casa, baciando sulla fronte la sua adorata moglie Suki, per un' importante missione.

Ore 16:00 - Casa di Haruka

A quell'ora Haruka iniziò ad incamminarsi verso la residenza dell'Hokage, non sapendo minimamente cosa l'aspettasse. Era visibilmente emozionata e ciò si rifletteva sul passo veloce che stava tenendo per le vie del villaggio. Tra la grandissima emozione però, si faceva largo anche un grosso senso d'inquietudine, dovuto al fatto che, con i tempi che correvano, sarebbe potuta incappare in qualche grosso guaio, nonostante si trattasse di una missione di basso livello, vista la poca esperienza sul campo.

Ore 17:00 - Residenza dell'Hokage

Giunta a destinazione, fu accolta da un chunin che la portò al suo interno. Quel senso di maestosità e fascino che la residenza dava era letteralmente strozzato dalla cupidigia che avvolgeva tutto il villaggio di Konoha. Quei corridoi che una volta brulicavano di shinobi, erano quasi vuoti destando in chi li attraversasse un senso d'inquietudine, la stessa che provò Haruka. Si fermarono davanti ad una porta, ed una volta ricevuto il permesso di entrare, Haruka vide come una luce che rischiarava il grigiore dei corridoi; era una jonin che trasmetteva un senso di familiarità e di accoglienza, a dispetto del clima teso che c'era da quelle parti.
Quel breve discorso, sembrava più un messaggio criptato anzichè un briefing pre-missione.Le uniche sillabe che Haruka riuscì a proferire furono:

"Hai!"

E dopo un cenno d'intesa con la sua interlocutrice lasciò la stanza e fu accompagnata nuovamente fuori dal chunin.

D'altro canto Haruka aveva a disposizione la corrispondenza tra Konoha e gli abitanti di questo piccolo villaggio di provincia. Le quali avevano suscitato un grosso interesse nella giovane ad intraprendere questa missione, soprattutto quella che recitava:

CITAZIONE
"...a nulla sono serviti i valenti sforzi delle nostre guardie e volontari, poichè i criminali sono tanto accorti da sembrare fantasmi..."

"Una volta arrivati lì bisognerà capire innanzitutto il livello di preparazione di queste guardie e soprattutto di questi volontari. Questi potrebbero non avere familiarità con arti shinobi, con il preparare trappole, abbassandone il livello d'efficacia, od essere in grado di combattere contro uno shinobi addestrato, nonostante siano in numero maggiore. Le probabili soluzioni potrebbero essere soltanto due: la prima è che effettivamente abbiamo a che fare con ladri esperti, affini alle arti ninja; la seconda,invece, è che data la loro scarsità nella preparazione dei deterrenti questi siano semplicemente alle prese con un animale più furbo di quattro contadinotti improvvisatisi shinobi."

Fu il razionale calcolo di Haruka elaborato nella sua stanza davanti ad una scrivania in subbuglio sul quale vi erano disposti tutti le lettere in ordine cronologico cercando di cogliere il minimo indizio tra le righe; anche una diversa calligrafia, un tratto tremolante di scrittura, una qualsiasi variazione, ma tutto si tramutò in un nulla di fatto. Solo sul campo sarebbe stato possibile effettuare ulteriori rilievi e magari trovare ulteriori indizi per il prosieguo delle indagini.

26 Gennaio 253 DN - Porte della città

Arrivata alle porte della città, Haruka, si recò immediatamente al checkpoint nel quale avrebbe dovuto lasciare i documenti relativi alla missione.
I chunin all'interno della guardiola si limitarono ad osservare la giovane che in un silenzio rotto soltanto dalle voci degli uccelli, diceva:

"Buongiorno, Uchiha Haruka a rapporto!"

///GDROFF: Mi scuso per il ritardo!!!/// GDR ON
 
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view post Posted on 1/10/2022, 06:51     +1   -1
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Konohagakure no Sato, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 6.00


Le strade del villaggio erano semideserte a quell'ora. Nonostante fosse giornata di lavoro, nonostante gli occhi della ragazza potessero distinguere ombre avvicendarsi tra un vicolo e l'altro, le loro voci sommesse e azioni discrete, quel generale senso di mesta quiete che da diverso tempo governava l'abitato, le facevano scomparire immediatamente. Nascoste, lontane.
L'assenza di luce non aiutava. Così anche il freddo, il peso dell'umidità notturna ancora in attesa della prima luce per sollevarsi.
Fu così, marciando forte del compito ricevuto, che Haruka giunse in vista delle porte del villaggio. Gli uccelli, da generazioni a vedetta, furono i primi ad annunciarla. La loro era l'unica voce non piegata da quei tempi grigi.
L'ufficiale di stanza ricevette i documenti come preventivato, o meglio le diede istruzioni su dove poggiarli, prima di consegnarle ciò che rimaneva del suo equipaggiamento d'ordinanza. Assieme, una piuttosto dettagliata mappa della periferia di Konoha, con i principali percorsi da e verso il villaggio. Quello che portava alla sua destinazione si snodava verso sud-ovest, emergendo dalla strada principale per via via dissiparsi in quello che la carta rappresentava come appena un sentiero. Lì, a circa mezza giornata di viaggio, il villaggio di Yozo.


"Le tue istruzioni sono quelle di raggiungere la magione del barone appena fuori dal villaggio, per metterti in contatto con il maestro del palazzo. Niente scherzi, niente distrazioni."

Proferì il ninja di fronte a lei, squadrandola con piglio di sufficienza mentre la ragazza metteva in ordine il proprio equipaggiamento. Qualora non ci fosse stato altro, Haruka avrebbe finalmente potuto mettersi in viaggio.
La aspettava la sua prima avventura... non terribilmente eccitante dalle premesse, ma un bravo ninja non si lamenta dei compiti che gli vengono assegnati. O almeno così dicono.


uY8N49e



Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 18.00


Haruka giunse in vista dell'abitato all'incombere dell'imbrunire, superando un ultimo crinale di foresta e, con esso, la luce del tramonto. Yozo si trovava in una depressione del terreno piuttosto larga, che, oltre a ridurre la temperatura e incrementare il livello di umidità, dava al paesaggio un aspetto vagamente minaccioso, lugubre quasi, benché flora e fauna rimanessero nei fatti esattamente identiche a prima. Gli alberi, in particolare, seguivano il declinare del terreno, assumendo una piega feroce, inclinandosi verso il basso come denti di una grande fauce circolare. Osservandoli così, dall'alto e poi via via scendendo, mentre il sole scompariva oltre le cime, ad Haruka difficilmente sarebbe venuto in mente altro paragone.
Per sua fortuna o sfortuna, la mente non avrebbe potuto prestare lungamente peso a simili fantasie.


"AHHHHHHHH! LASCIATELO PER PIETÀ, LASCIATELO!"

Una voce femminile, un grido disperato. La raggiunse facendosi largo tra il fruscio delle foglie e l'ultimo cinguettio, da dentro la palizzata che segnava il confine esterno del villaggio. Alle porte, nessuna guardia.
Con ogni probabilità, era occupata da ciò che stava accadendo all'interno.


"LONTANI, LONTANI HO DETTO!
La legge è chiara: evadere un tributo in denaro o in natura dovuto al proprio signore importa il taglio di due dita della mano destra! Quest'uomo è stato trovato colpevole di aver nascosto parte del proprio raccolto all'ultima esazione. Che la sua punizione sia d'esempio a tutti voi."


Al suo ingresso entro i confini del villaggio, l'immagine che le si parò davanti sarebbe stata immediatamente in linea con l'impressione avuta scendendo. Due uomini ne trascinavano un altro per la polvere della strada, dopo averlo chiaramente malmenato, per poi procedere a condurlo verso un ceppo piantato per terra. Poco lontano, l'ufficiale che Haruka aveva sentito bandire la sentenza sostava con una lanterna in mano.
Tutto attorno, i volti resi ancor più scavati e cupi dalle ombre che lanciava la fiamma, gli abitanti del villaggio. Più vicina, trattenuta da un'altra guardia, la donna che con ogni probabilità doveva essere la moglie del condannato.


GDROFF///Figurati, come vedi anche io sono abbastanza rallentato in questo periodo.
Role libero.///GDRON
 
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view post Posted on 11/10/2022, 11:26     +1   -1
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Haruka varcò il portone della palizzata ed assistette all' indegna scena che le si parava davanti agli occhi. I volti mesti, quegli occhi spenti, la stanchezza che solcava i lineamenti di quelle persone, accesero un fuoco in Haruka, il sangue le ribolliva nelle vene, una strana sensazione avvolse la ragazza, che si scagliò violentemente, cercando di essere quanto più silenziosa possibile, contro le guardie che stavano chiaramente abusando del potere conferitogli dal Signore locale. Attivando il suo sharingan cercò di prevedere i movimenti di tutte le guardie lì presenti per carcare di stordirle, senza uccidere nessuno per non creare nessun "impiccio" al villaggio di Konoha.

GDR OFF/ Non ho aggiunto calcoli per l'attivazione dello Sharingan. Se li volessi, aggiorno il post senza problemi. È abbastanza vago come intervento perchè volevo evitare di autoconcludere un eventuale scontro con calcoli etc./ GDR ON
 
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view post Posted on 6/11/2022, 07:14     +1   -1
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Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 18.20


La prima delle guardie raggiunta dalla ragazza, con ogni probabilità quella che si era allontanata dalle porte, sarebbe caduta come un sacco di patate. Di spalle, completamente ignara, ricevette un colpo ben assestato alla testa, che lo mise completamente fuori combattimento.
Rimanevano i due che tenevano il malcapitato e il banditore poco lontano. Nessuno dei tre, da principio, si accorse di quanto era appena accaduto... né probabilmente l'avrebbero fatto, considerando quel che stava già accadendo e la destrezza della giovane Uchiha nel mettere fuori gioco la guardia. La reazione della popolazione al vedere Haruka aggredire uno degli uomini del barone, tuttavia, sarebbe stata di sorpresa e sgomento, tale da attrarre immediatamente su di lei le attenzioni degli altri.
Superato l'iniziale momento di sorpresa, i due che tenevano il reo l'avrebbero lasciato a terra, muovendosi verso di lei per estrarre, ciascuno, un'arma. Ad attaccare, nella confusione che andava montando, sarebbe stato il primo alla sua sinistra. L'altro, seguendo l'impeto, avrebbe sferrato un colpo appena dopo, mirando al fianco della ragazza mentre questa era ancora intenta a difendere il primo attacco.


"Maledetta ragazzina!"

Nell'osservare quella scena, la popolazione lì radunata andò nel panico. Lo stesso banditore, un istante prima attonito, iniziò ad indietreggiare. L'intenzione, evidentemente, era quella di scappare... e chiamare rinforzi.

x2 Bukijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -2] {Vario * 20}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata)

“Un colpo semplice, con tutte le varianti possibili del caso.”
Effetti:
Questa tecnica può essere usata con un’arma o a mani libere.

Se adoperata a mani libere, la sua efficacia è determinata da FRZ.

Se adoperata manifestando il proprio Chakra, la sua efficacia è determinata da MST. Il costo non viene sottratto dalla STM, ma dal CHK.

Se adoperata con un’arma, la sua efficacia è determinata da FRZ o DST, in base all’arma stessa.

Se adoperata con un’arma, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Bukijutsu.

Se adoperata con MST, la Categoria Taijutsu viene sostituita con Ninjutsu.

Se l’arma con cui è adoperata è da lancio o da tiro, questa tecnica sostituisce il tratto Ravvicinata con Lungo Raggio.

Frz: 40 x 2 = 80
Frz: 40 x 2 = 80


GDROFF///Chiedo scusa per il ritardo immane. Difendi gli attacchi, poi decidi cosa fare.///GDRON
 
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view post Posted on 7/11/2022, 23:26     +1   -1
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Nel clima surreale venutosi a creare, la giovane si ritrovò in una situazione apparentemente svantaggiosa. Le due guardie infatti, lasciarono il malcapitato, per dirigersi verso di lei. Il suono delle lame che venivano estratte dai feretri, rimbombarono quanto un tuono durante una pioggia invernale nella testa di Haruka,che nella foga dello scontro notò il banditore sbigottito che stava per accingersi a scappare ed a chiamare rinforzi. Haruka a quel punto urlò con voce tonante:


"Non andrai da nessuna parte!"

Nel mentre le due guardie, che si erano portate a distanza di fendente, sferrarono verso di lei due attacchi ben distinti, il primo alla sua sinistra, mentre l'altro, quasi contemporaneo, dal lato scoperto. Graze al suo Sharingan, pochi attimi bastarono alla giovane per capire cosa fare: un muro di fuoco! Cercando poi, di divincolarsi e riuscire a lanciare il suo Fūma shuriken verso il banditore, per ferirlo e rallentarne un eventuale fuga senza alcun intento omicida.

MANTENIMENTO

SLT : 100
CHK : 96
STM : 100

Limite 1 -> 2

"Parto da 96 con il chakra poiché ho attivato nel turno precedente, dove non ho fatto calcoli, lo Sharingan"

FASE DIFENSIVA

Ninjutsu - Muro di Fuoco (Limite: 2) [CHK: -5] {RES * 50}
Tratti: Difensiva (Barriera), Sigilli


Effetti:
Se si ha lo Sharingan attivo, è possibile spendere 1 Punto Preveggenza per ridurre il Modificatore Danno di 1. Questo effetto è indipendente da "Previsione Difensiva" e può essere utilizzato assieme ad essa.

EFF: (2)*50 = 100
"vale per entrambe le difese"

SLT : 100
CHK : 86
STM : 100

FASE ATTIVA

Dojutsu - Sharingan (Limite: 1) [CHK: -4]
Tratti: Supporto, innata


Effetti:
Consente al ninja di utilizzare Genjutsu ignorando il Tratto Sigilli contro chi ha Contatto Visivo.

Mantenimento: [CHK: -1]

"Mantengo attivo lo Sharingan"

Attacco rivolto al banditore:


Bukijutsu - Mulino Sharingan (Limite: 1) [STM: -2] {MST* 25}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Arma (Tiro)


Effetti:
Se si ha attivato lo Sharingan nel corso di questa azione, è possibile utilizzare questa tecnica come se il suo costo fosse: (Limite: 0) [STM: -2; CHK: -1]. Questo effetto non può essere utilizzato più di una volta per Turno.

EFF: (3)*25 = 75

SLT: 100
CHK: 84
STM: 98


Edited by Haruka Uchiha - 8/11/2022, 23:12
 
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view post Posted on 15/11/2022, 15:53     +1   -1
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Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 18.20


GDROFF///
CITAZIONE
dai feretri

Intendevi dai foderi? XD

Attenzione al calcolo della difesa Haruka: nel difendere i due attacchi prendi 16 danni. Il calcolo è (80/100)x10=8 per ciascuno dei due attacchi.///GDRON

Caos.
Nel momento in cui Haruka compose i propri sigilli, evocando dal nulla una barriera fatta di luce e fiamma, la popolazione già allarmata iniziò a urlare e a fuggire. Le armi dei due energumeni incontrarono il fuoco, attraversandolo per poi esserne respinte con un bagliore... ma non prima di aver lambito anche le maniche dei loro abiti. La guardia che la attaccava dalla sinistra, ritraendosi assistita dalla forza respingente del muro, andò a cozzare contro l'abitazione dalla quale aveva appena trascinato fuori il renitente all'esazione. La paglia della tettoia, sottratta alla neve da qualche giorno, avrebbe impiegato ben poco a prendere fuoco.
Quanto al banditore, l'attacco di Haruka l'avrebbe colpito esattamente come nell'intenzione della kunoichi. Lo shuriken attraversò lo spazio che li separava con un fischio acuto, fendendo la gamba sinistra del bersaglio prima di conficcarsi in terra poco lontano. L'uomo cadde in terra con un grido, voltandosi poco dopo per contemplare, terrorizzato, il taglio sotto gli abiti. Tutt'altro che una ferita mortale, ma sul momento il panico avrebbe fatto pensare all'uomo di essere in punto di morte.


"AAAAHHHHHHHHHHHHHH
AIUTO! AIUTATEMI! SIAMO SOTTO ATTACCO!"


Voltandosi, fatta salva la guardia intenta a rotolarsi in terra per spegnere le fiamme, Haruka non avrebbe trovato traccia di altra opposizione. Almeno per il momento.

GDROFF///Non il migliore degli inizi considerando le istruzioni ricevute XD. Decidi cosa fare, sapendo che probabilmente le urla del banditore attireranno l'attenzione, e una delle case ha preso fuoco.///GDRON
 
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view post Posted on 4/12/2022, 22:37     +1   -1
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La faccenda era diventata seria, la sua prima missione, la sua "prima volta" era diventata un inferno. Gli ordini ricevuti erano stati ormai gettati al vento, per non parlare della copertura. Urla, fiamme e paura erano state scaturite dalle sue azioni; sembrava essere con la testa in un altro mondo, mentre tutto intorno a lei correva e quasi sembrava che andasse al doppio della velocità. Si piegò sulle ginocchia Haruka, in un attimo di totale sconforto vista la poca esperienza, se non nulla sul campo. In lei c'era un'altalena di emozioni che si manifestavano all' esterno. Una risata isterica comparve sul suo volto, quasi come se tutto questo le piacesse, o almeno così dava a vedere, invece era soltanto il modo di esternare il terrore che provava in quel momento. Un nodo le si strinse alla gola, faticava a respirare, un lieve fiato le usciva dalla bocca, a dissimulare una risata. Alzò gli occhi, rossi come il sangue e vide una donna, intenta a scappare con un bambino ancora in fasce che piangeva. Il pianto di quel neonato le rimbombava in testa. Sembrava essere scomparso tutto intorno a lei, c'erano soltanto lei e quella madre che stringeva forte il suo bambino. Ebbe la forza di rialzarsi e con la testa china iniziò prima a borbottare a ripetizione, per poi urlare a squarciagola:
"Nessuno morirà oggi!"

Si scagliò violentemente verso un pozzo, poco più avanti, dal quale le persone stavano già attingendo acqua per cercare di spegnere l'incendio. Una donna si frappose tra lei ed il pozzo, per non colpirla, Haruka si fermò e per un attimo i loro occhi s'incorciarono. La donna, nel vedere Haruka, rimase attonita ed impaurita, facendo cadere in terra, il secchio di acqua raccolto poco prima. Haruka, vedendo la paura negli occhi di quella donna esclamò:
"Lascia che qui ci pensi io. Ve lo devo!"
Quelle parole dovevano servire a rassicurare la donna, a cercare di far capire le buone intenzioni con le quali era giunta al piccolo villaggio. Raccolse, infine, il secchio e con rapidità iniziò a riempirlo per portare quanta più acqua possibile ai primi abitanti che avevano già iniziato a cercare di spegnere l'incendio.
 
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view post Posted on 22/12/2022, 13:13     +1   -1
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La situazione sembrava sul punto di precipitare completamente. Haruka era arrivata al villaggio nemmeno da un'ora e già aveva ferito le autorità per poi causare un incendio. La gravità della questione, pur ben conoscendo le buone intenzioni che l'avevano causata, non le sfuggiva: la giovane kunoichi teneva a malapena a freno le lacrime mentre già si affaccendava per aiutare i cittadini a spegnere il fuoco. Fortunatamente per tutti, le fiamme avevano appena preso forza, e non avrebbero impiegato molto a domarle.
Così, mentre l'odore di paglia bruciata e il fumo ancora permeavano l'aria, del clamore e del panico avvertito tra le strade del villaggio non rimase che l'eco. Attorno ad Haruka, nell'aleggiare della cenere, i volti spaventati di chi aveva appena tentato di salvare. Alcuni la osservavano con timore, altri evitavano di incrociarne lo sguardo, ma a raggiungerla per prima sarebbe stata una mano amica.
Voltandosi, la kunoichi riconobbe le fattezze di una ragazza della sua età. I capelli arruffati, gli abiti in disordine, così anche lo sguardo.


"G-grazie... per Yasao, mio padre. Per averlo aiutato.
Ma ora devi andare via, devi scappare. Gli uomini del barone saranno qui tra poco."

L'idea sembrava essere quella che Haruka fosse una persona arrivata a Yodo per caso, attratta dalle grida, ma la realtà era ben altra... lei era lì per aiutare il barone.
Il clamore di zoccoli e passi pesanti sul fango avrebbe interrotto quella conversazione, annunciando, puntuale, l'arrivo degli aguzzini.


<u>"CHI È IL RESPONSABILE DI QUESTO ATTACCO?! FATEVI AVANTI ED AFFRONTATE LA GIUSTIZIA DEL BARONE YASUNOBU!"


Sporgendosi oltre la coltre residua, Haruka avrebbe identificato numerosi uomini in armatura, guidati da un ufficiale a cavallo. Dietro di loro, il banditore che aveva ferito veniva scortato via da due uomini.
 
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view post Posted on 5/1/2023, 17:01     +1   -1
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Udendo le parole della giovane ragazza, la kunoichi si rasserenò. Le sue paure erano state spazzate via da quella breve esclamazione; ma non era finita lì, gli uomini del barone erano alle sue calcagna. Non fece nemmeno in tempo a pensare di poter fuggire, che le guardie erano dispiegate sul posto. Gli uomini erano troppi, il suo dovere di kunoichi le diceva che forse sarebbe stato meglio seguire la missione ed evitare che tutto ciò accadesse, ma il suo nindo diceva altro: lei voleva mettersi a disposizione della gente, dei deboli, di chi, a differenza di lei, non era in grado di difendersi dai soprusi dei vigliacchi, e lei lo aveva fatto, senza alcuna remore, senza pensare alle conseguenze che magari le sarebbero costate l'esito della missione, ma non il suo onore. All' esclamazione della guardia non ci pensò due volte e rispose:

Sono stata io! Uchiha Haruka, shinobi del villaggio di Konoha ad aggredire le guardie. Risponderò di tutte le accuse lanciatemi e mi assumo la responsabilità di tutto quello che è accaduto qui. Se volete arrestarmi sappiate che l'Hokage sarà messo al corrente dell' attuale situazione. La giustizia sommaria ed i soprusi del barone Yasunobu dovranno cessare immediatamente!

Furono queste le parole della giovane che cercò di lasciare il segno e destare preoccupazione tra le fila degli uomini del barone, sperando così di poter parlare direttamente con lui.
 
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Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 19.10


Lo stesso senso di giustizia che aveva, forse fin troppo irruentemente, animato Haruka al suo arrivo al villaggio, ora la spinse a farsi avanti di fronte alla guarnigione. La ragazza non parve esitare minimamente, non sapendo a quali angherie i soldati avrebbero probabilmente sottoposto i cittadini se nessuno si fosse assunto la responsabilità di quanto accaduto.
Così si rivelò, emergendo dalla caligine e dalla cenere, il proprio nome e un monito sulle labbra. Forse non attendendosi una reazione di quel tipo, forse non attendendosi affatto una reazione, dal lato delle guardie non seguì immediatamente una risposta. Rimasero così in silenzio, per un istante: da un lato la giovane kunoichi, dall'altro metà della guarnigione del barone. Il titolo rimase sospeso in aria, legato a quello dell'Hokage, finché il capitano delle guardie non avanzò di qualche metro.


"Cittadini di Yozo, tornate alle vostre case!
Quanto a te..."


Proferì, smontando ed avvicinandosi alla giovane kunoichi a passi pesanti nel fango.

"... sarà il barone stesso a decidere del tuo destino. Se sei chi dici di essere, vieni con noi senza fare scherzi.
Queste sono le sue terre, è la sua legge a prevalere qui. Non quella dell'Hokage."


Concluse, voltandosi senza aggiungere altro e montando nuovamente a cavallo. Lanciò un ultimo sguardo alla sparuta folla, quindi, ad un trotto lento, si allontanò verso la magione appena visibile oltre il profilo degli alberi.
Le guardie avrebbero atteso che lei si avvicinasse prima di scortarli.



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Magione Yasunobu, Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 19.30


Il maniero si trovava poco oltre le mura del villaggio, superato un breve tratto che dal sentiero sterrato si inerpicava per un rilievo ancora ricompreso nella conca in cui sorgeva Yozo stesso. Un palazzo sobrio, di per sé, reso tuttavia tetro dall'incombere della foresta oltre il confine dei giardini. Quasi a rimarcare questa continuità, una fitta rete di rampicanti si allungava per le antiche mura, in più punti guadagnando lo spessore di rami d'albero. Nessuna crepa andava immune dalla loro presenza, nessuna finestra non ne soffriva il fogliame. Silenzio, un generale senso di abbandono.
Le guardie l'avrebbero affiancata fin dentro all'ampio cortile antistante l'ingresso, un grande portone in quercia a doppia anta. Qui, smontata la scorta, l'avrebbero lasciata in compagnia del capitano. L'uomo avrebbe atteso che la guardia all'interno li riconoscesse, quindi, superata una breve ispezione, entrarono.
L'atmosfera sinistra avvertita all'esterno non l'avrebbe abbandonata. Il palazzo era tetro, se non nell'arredamento, certo nel clima. La luce faticava a penetrare le finestre opache, e, quando vi riusciva, era presto inghiottita dall'oscurità che le candele tenevano disperatamente a bada. Anche se gli spazi non erano mastodontici, quell'atmosfera riusciva ad un tempo a renderli immensi e claustrofobici. Superato un primo corridoio irto di quadri e busti, giunsero in quella che doveva servire da sala dei ricevimenti. L'ambiente era completamente deserto.


"Aspetta qui."

Le intimò il capitano, scomparendo per un ingresso secondario quasi senza che Haruka se ne avvedesse.
Di nuovo sola, immersa in quel silenzio più totale, la ragazza si sarebbe trovata per la prima volta in una situazione di vera quiete da quando aveva messo piede nel villaggio. La sua avventura era stata, fino a quel punto, ben diversa da quanto atteso... ben diversa da quanto il villaggio si aspettava, con ogni probabilità.
Prigioniera e ospite di quell'ambiente al tempo stesso, trattata con riverenza e circospezione, la giovane Uchiha non avrebbe potuto fare a meno di sentirsi osservata, esaminata in qualche maniera. Forse il silenzio, forse l'oscurità, forse solo ciò che aveva passato. Un sentimento sinistro la pervase, prima che da fuori la stanza un rumore di passi la riportasse bruscamente al momento presente. Erano passati non più di cinque minuti.
Dalla stessa porta che aveva visto uscire il capitano, entrò una piccola ma singolare delegazione. Il primo, di nuovo, sarebbe stato l'uomo che l'aveva scortata lì dentro; il capitano si fece rapidamente da parte, tenendo ferma la porta per permettere ad un bambino di non più di dieci anni di accedere alla sala.
Fin dal primo sguardo, sarebbe stato chiaro ad Haruka che davanti a lei stava il Barone Yasunobu: il ragazzino, dal portamento serio e dignitoso, non la ricambiò minimamente, muovendosi invece verso il proprio trono per poi sedervisi, la veste riccamente sistemata sopra le gambe. Lo seguivano due uomini: il primo, vestito in uno sfarzo non distante dal barone stesso, alto e fiero; il secondo più... familiare: era il banditore che Haruka aveva ferito, ora fasciato alla gamba.
Giunti in posizione al fianco del trono, sarebbe stato l'uomo alto a prendere parola.


"Eccellenza... questa donna ha attaccato la vostra gente e i vostri vicari, gettando il paese nel panico e nello scompiglio, causando un incendio, contravvenendo alle vostre leggi e ancor di più prevenendone l'esercizio.
La pena prevista è la morte per impiccagione. Quale la sentenza?"


Il bambino parve esitare un istante, alzando lo sguardo verso quello dell'uomo prima di riportarlo in basso.

"Co... colpevole?"

"Una saggia decisione.
Capitano, prendete questa donna in custodia."


Intimò l'intendente all'ufficiale, che, considerando ciò che sapeva essere accaduto giù al villaggio, mostrò un attimo di esitazione prima di muovere un passo verso la ragazza.
 
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view post Posted on 7/2/2023, 22:07     +1   -1
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< Non avete nemmeno dato il tempo al Barone di rispondere. Questa è giustizia sommaria! >

esclamò Haruka, aggiungendo, inoltre:

< L'uomo che sta palesemente cercando di manipolarla è lo stesso che andava giustiziando per il villaggio inermi contadini. Suoi sudditi, gli stessi per i quali lei rappresenta la loro guida, il loro leader. Instaurando il terrore quest'uomo porterà i suoi sudditi alla rivolta. Cosà dirà a giovani ragazzi come lei, quando questi si presenteranno d'innanzi a lei, armati, e desiderosi di vendetta, perchè un loro padre, una loro madre od un proprio caro sono stati fatti giustiziare? E' proprio per questo motivo che le chiedo di non ascoltare quest' uomo e di trovare, insieme a me, una soluzione per la sua gente, per i suoi sudditi.>

Tuonò Haruka, guardando negli occhi il giovane barone, sperando in una sua risposta positiva a riguardo.

Edited by Redhead_2194 - 2/3/2023, 14:48
 
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view post Posted on 9/3/2023, 19:51     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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La reazione della giovane kunoichi impose un teso, seppur breve, silenzio al salone. Difficile dire se per l'accoratezza delle sue dichiarazioni, per la vocalità o semplicemente perché, in ambienti del genere, non ci si attendeva che la vittima fosse altro che contrita e succube.
Fatto sta che nessuno, mentre l'eco della voce di Haruka veniva disperso dal legno di pareti e pavimento, fiatò. Per cinque, scioccanti secondi, né il barone, né soprattutto capitano, guardia e dignitario aprirono bocca. La ragazza lesse su di loro espressioni tra il severo e lo scioccato, avvertendo la tensione montare vertiginosamente prima che chi l'aveva condannata tornasse a inveirle contro.


"COME OSATE?!
IO SONO IL MAESTRO DI PALAZZO DEL BARONE YASUNOBU, VOI UNA COMUNE CRIMINALE! CAPITANO, PRENDETE IMMEDIATAMENTE IN CUSTODIA QUESTA DONNA!"


Come anticipato, il capitano non era esattamente entusiasta all'idea di farsi avanti, visto e considerato il modo in cui Haruka aveva atterrato le due guardie giù al villaggio. Tuttavia, incitato dall'invettiva che squassava la stanza, l'uomo mosse un passo verso la kunoichi dopo aver estratto la propria spada dal fianco. Poi un altro, quindi un altro ancora, guadagnando via via confidenza.


"Pfffffffffffffffffffff hehahehehehahahaheheh!"


Una risatina tagliò a metà il silenzio della scena, lanciando un brivido lungo la spina dorsale di Haruka e bloccando sul posto l'ufficiale. D'improvviso, la spada che teneva in mano gli sfuggì dalle dita, aleggiando spettralmente in aria prima di voltarglisi contro in maniera minacciosa.

"M-ma... ma che...?"


"WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!"


L'urlo fece sobbalzare l'intera corte, barone incluso, che per lo spavento quasi cascò indietro con tutto il trono. La katana del capitano si piegò in avanti, mimando una carica verso il precedente proprietario che, di tutta risposta, inciampò su se stesso nel tentativo di schivarla. La caduta dell'uomo spedì l'intero corpo d'accusa nel panico, tra chi si fiondò verso la porta a tutta birra e chi tentò di frapporsi tra lo spettro ed il barone Yasunobu.

"CHE STATE FACENDO?! NON VEDETE CHE È UNA TECNICA DELLA RAGAZZA?! PROTEGGETE YASUNOBU-SAMA!"


La katana del capitano iniziò a mulinare giocosamente tra i vari personaggi, di colpo voltandosi e muovendo verso Haruka stessa, l'unica che fino a quel momento non aveva mosso un muscolo.
 
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view post Posted on 17/4/2023, 15:36     +1   +1   -1
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Questi fendenti inizialmente spaventarono la giovane kunoichi tanto da farla balzare all'indietro per schivare questi presunti attacchi.

< Non è assolutamente una mia tecnica!> esclamò Haruka mentre cercava di schivare questi fendenti.

La sua paura iniziale si tramutò subito in tranquillità perchè questi non erano volti a ferire qualcuno, erano quasi fendenti "a vuoto". Haruka in quel momento prese una decisione che cercò di cambiare le sorti di quello scontro, e magari cercando di assicurarsi la fiducia del Barone. Sbilanciando il suo baricentro, cercò di balzare davanti al barone, frapponendo il suo corpo tra la spada ed il Barone, anche se questa era comunque lontana da quest'ultimo. Tentò il tutto per tutto, esclamando:

< Fatevi da parte, cercherò di difendere il Barone, a costo della mia vita, me lo chiede il mio codice d'onore!>
 
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view post Posted on 30/4/2023, 07:21     +1   -1
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Villaggio di Yozo, Hi no Kuni.
26 gennaio 253 DN, ore 19.10


L'impeto di follia collettiva non si era ancora quietato attorno alla ragazza quando ella, riaffermando il proprio coraggio e il proprio dovere di kunoichi, balzò di fronte al giovane barone ancora seduto sul proprio trono. Il ragazzo era rimasto impietrito nel caos generale, abbrancando i braccioli della sedia con dita troppo piccole per raggiungerne i confini... ed affondando nel cuscino per il resto, terreo in viso. Quando Haruka gli si era fatta vicino, più per istinto che per necessità, chi non era ancora fuggito dalla stanza perse ogni resistenza residua, lanciandosi al seguito di militari e dignitari nell'abbandonare il giovane Yasunobu al suo destino.
Così rimasero presto in due... anzi, in tre. Lei, il ragazzino e chiunque stesse agitando la spada di fronte a lei. La lama continuò a mulinare per qualche istante, accompagnata dalle risatine e dalle grida del misterioso assalitore, che quindi, realizzata la caparbietà della sua nuova avversaria, lentamente rallentò l'assalto.


"Mmmh..."
Mugugnò, prima di lasciar cadere improvvisamente la spada ed allontanarsi, perfettamente invisibile. Nel tintinnare e vibrare del metallo, Haruka non fu in grado di seguirne i passi, tanto erano leggeri, ma sarebbe stata in grado di osservare una delle porte di servizio aprirsi leggermente per lasciar passare il fantasma.
Così, senza che la kunoichi potesse davvero dire di essersene accorta, il siparietto si era concluso. Di fronte a lei una spada, alle sue spalle un bambino terrorizzato, nelle orecchie ancora l'eco del clamore passato.


"G-grazie..."

Sussurrò il giovane nobile, ancora affossato nel trono.

"Se...

Se non era opera vostra... allora forse era il ladro q-quello. Quel fantasma."


Azzardò Yasunobu, le dita ancora istintivamente strette ai cuscini.

GDROFF///Libertà di movimento. Non senti gente in arrivo, per ora.///GDRON
 
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