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E' irrequieto, si vede. Immaginavo che quella vicenda gli avesse dato molto fastidio, ma non sino a questo punto. Non riesce a stare fermo, ed affronta man mano diversi argomenti. Una parte di me non saprebbe neanche come comportarsi: dubito che sia venuto da me alla ricerca di una pacca sulla spalla e belle parole sul fatto che andrà tutto bene. Non lo so se andrà tutto bene. So solo che il Raikage, per come lo ha dipinto sino a quel momento e per come sta continuando a parlarne, sembra un vero e proprio imbecille. Un imbecille affiliato al culto di Jashin certo, ma pur sempre un imbecille che osa entrare nella nostra terra e fare il cazzo che vuole millantando chissà quali affronti da parte di Kiri. Pensavo che con Akane fossero morti i cretini al comando di armate ma a quanto pare, si son solo che moltiplicati. Che cazzata.
Hai fatto bene a non ingaggiarlo
Sono le prime parole che pronuncio, mi ripeto nella sostanza di quello che ho affermato poco fa. C'è poco da fare: i bulli riconoscono solo l'autorità come un cane riconosce il bastone del proprio padrone.
Indipendentemente da come sarebbe potuta finire nell'immediato, attaccarlo avrebbe significato un atto di guerra, e ora come ora, è qualcosa che non possiamo permetterci, per quanto a differenza tua ritenga da quello che mi hai detto che Kumo è tremendamente debole
Lo sottolineo, e nel farlo ricerco ancora una volta il suo sguardo. Non voglio suonare severo, come lo stessi giudicando. Ma non credo che un sorriso possa in qualche modo risultare utile, al massimo potrebbe sentirsi profondamente preso per il culo. Mi fermo. Suona tremendamente stupido pensare che uno jashinista con un cercoterio sia debole. So cosa si vocifera, cosa significa ritrovarsene davanti uno sul campo di battaglia ed al contempo, sussulto per un istante nel ricordare quelle parole: [i]ha un cercoterio, il cinque code[/i]. Non è la paura a scuotermi ma piuttosto, la consapevolezza che quelle parole devono aver attirato l'attenzione di Isobu. Lo sento, è come se si fosse affacciato dal suo cazzo di oceano perché è stata pronunciata una parola magica. Non lo fa spesso, non è di certo prepotente nel farlo, eppure lo sento intervenire così di rado che anche solo un aumento leggero della sua influenza lo percepisco forte e chiaro. E' come se provasse una profonda delusione per quelle parole, delusione che uno delle cose più vicine ad un familiare per lui si presti al gioco di quell'individuo. Scuoto la testa, torno a fissarlo. Sento quelle emozioni, ma cerco di rimanere impassibile.
Un cercoterio è una forza notevole, che oltre al terrore, attira anche attenzioni indesiderate, come il tempo ci ha insegnato. Il fatto che lo abbia voluto dichiarare, significa che ha un bisogno disperato di accreditare Kumo come una forza temibile a livello internazionale...Difficilmente definirei una nazione con un capo del genere temibile. Mi da l'idea di essere come un pesce palla...
Faccio una pausa, solo ora mi apro in un leggero sorriso, beffardo certo eppure alla volta del Raikage.
Deve apparire più forte di quanto non sia per non morire.
Per quanto spero che la mia logica sia stata compresa, mi concentro sui discorsi successivi. Distolgo lo sguardo solo quando menziona la mia assenza assieme a quella di Mitsuaki e Hayate, solo quando mi fa comprendere come quella assenza sia pesata anche per uno spadaccino effettivo. Una parte di me vorrebbe affibbiargli la sua buona dose di colpe, perché il senso di oppressione non può giustificare la mancanza di un simbolo a Kiri. E' una reazione istintiva e che per questo freno: non è giusto e neanche meritato. Due sono i simboli di Kiri: il Mizukage, il volere della Nebbia e Kubikiri, la sua essenza. Volente o nolente, siamo noi a dover ricoprire quel ruolo, e per quanto non mi penta delle ragioni che mi hanno tenuto dal villaggio così a lungo, è qualcosa con cui dovremo fare i conti molto a lungo. Il nostro fallimento.
Deve essere stato molto difficile essere uno spadaccino in questi anni. Sulla mia pelle, ho appreso che un simbolo nelle mani di un bamboccio, è come dare un lanciafiamme ad un pompiere
Non lo so se sia davvero il caso di metterlo al corrente delle mie colpe, di come le ho vissute. Ma è anche vero che la mia storia è profondamente intrecciata a quella di almeno altri due Mizukage. Che abbiano fallito è, inevitabilmente, una conseguenza inevitabile della mia incapacità di gestire il mio ruolo, di comprenderlo.
Sono stato l'ultimo Genin a cui è stato concesso di portare una delle Sette, e con l'assena di Hayate, sono anche il più..."antico" tra gli spadaccini. C'è chi per questo mi avrebbe definito un prodigio ma, guardandomi alle spalle, ero semplicemente impreparato a ricoprire il mio ruolo
Lo informo ancora, ricerco il suo sguardo mentre cerco di fargli comprendere dove voglia arrivare. Cosa significhi tutto questo.
La verità, è che volevo Kubikiri perché pensavo fosse un ottimo modo per massacrare tutti i miei nemici, per farmi temere. E nel farlo, mi sfuggiva la mia funzione, le responsabilità del mio ruolo. Dell'essere uno dei simboli di Kiri
Continuo, mi sento quasi sollevato a parlarne. E' come se per la prima volta dessi finalmente voce a qualcosa che ho pensato così a lungo in questi anni da incorporarla in un misto di senso di responsabilità e colpa allo stesso tempo. Non pensavo che parlare con qualcuno potesse darmi questo genere di sollievo. Forse non dovrei farlo con tutti, ma sicuramente dovrei provarlo a fare più spesso.
La nebbia, se doveva essere definita da ciò che ero, da ciò che mi è stato permesso impunemente di essere, era già un vaso di coccio. Erano solo le pressioni esterne a poter esservi o meno. Ad illuderci della nostra forza, o renderci consapevoli delle nostre debolezze. Ed è proprio per questo motivo che non ho potuto fare ritorno dopo la mia missione.
Informo, inizio a tirare le fila: potrà comprendere il mio discorso? Non ne ho la più pallida idea, ma tanto vale fare un tentativo.
La nebbia non può nascere senza l'umidità dell'acqua. Se l'acqua è poca, la nebbia è debole. Se c'è un oceano, la nebbia sarà impenetrabile. L'acqua è la base del vaso, ed indipendentemente dalla sua composizione, come possiamo pretendere che resti in piedi?
Domando. Parlo lentamente, non ho fretta di esternare i miei pensieri, la mia risposta. Cazzo, un po' mi sorprendo. Questo tizio mascherato riesce persino a farmi essere loquace. Notevole.
Non so dirti se sono immune a qualunque influenza mentale, né pretendo che festeggi il mio ritorno, ma posso dirti che in questi anni, ho cercato di rafforzare la base del vaso, di tirare secchi d'acqua da aggiungere all'oceano. Non ho mai smesso di lavorare per Mizu no Kuni, ed ora, mi assumerò le responsabilità che derivano dal mio ruolo anche a Kiri.
Lo osservo ancora.
Solo il tempo ci dirà se questa volta ho compreso il mio compito. Se sarò in grado di contribuire a risollevare le sorti del mio paese. L'ho condannato abbastanza per farlo di nuovo.
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