I segreti dell'Akatsuki, Libera per lilj10 e 'nD

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Paese del Cielo - Sora no Kuni (空の国) - 2 Gennaio


Erano passati alcuni giorni dall'accaduto. Per quanto non sentisse alcun tipo di dolore, Eiji era costretto a portare delle bende per fare in modo che le ferite non si aprissero. Per quanto avesse insistito nel lasciare che la natura facesse il suo corso, i medici del Cielo furono più persuasivi. Era strano vederlo seduto in un letto di ospedale, soprattutto visto tutte le ferite che aveva riportato nel corso degli anni. Gli era stato detto di riposare, ma proprio non voleva saperne di starsene con le mani in mano. Era stato giornalmente aggiornato su ciò che stava accadendo a Sora dai suoi compagni, ma questo non gli bastava. Decise quindi di mandare a chiamare, aveva avuto poche occasioni di vederlo durante quel periodo di convalescenza, se così lo vogliamo definire, quindi era curioso di sapere come stesse. Ancora non sapeva che il ragazzo portava con sé qualcosa di incredibilmente prezioso, qualcosa che forse avrebbe potuto aprire le porte a misteri finora celati ai più.
 
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2 Gennaio 253 DN

Erano passati pochi giorni dai burrascosi eventi del Summit in quel di Sora. Shun aveva riportato una serie di ferite più o meno seriose e, seppur esse fossero state curate repentinamente dai medici del paese ospitante, il Genin di Kumo era stato costretto al riposo forzato. Nessun trattamento ospedaliero, se non un check iniziale, ma l'obbligo di evitare sforzi fisici e uno stop dagli allenamenti. Diciamocelo: Shun non si sarebbe allenato ugualmente in quei giorni, si sarebbe limitato ai festeggiamenti per il nuovo anno e si sarebbe concesso qualche bicchiere di troppo. Per il momento gli era stato vietato anche quello, per via di alcuni farmaci somministratigli. Passeggiava frettolosamente tra la folla, non sapeva di fatto se ciò che era accaduto durante quell'incontro fosse diventato di dominio pubblico, ma qualche occhiataccia se l'era tranquillamente presa, forse per il solo fatto di mostrare fiero il coprifronte della Nuvola, tratto distintivo degli shinobi. Poco male, il suo obiettivo per quel giorno non riguardava sicuramente il socializzare. Eiji era stato costretto a delle cure approfondite e negli ultimi due giorni non era stato possibile incontrarlo, forse anche per questo motivo aveva convocato il suo giovane allievo. Il Genin raggiunse il presidio ospedaliero e si recò nella stanza ove il Kage si sottoponeva alle dovute cure. Bussò timidamete alla porta con il dorso della mano destra, entrò e portò una mano verso il capo sistemando i le ciocche che penzolavano davanti agli occhi, poi un sorriso beffardo si mostrò energicamente sul suo viso.

Felice di sapere che è ancora tutto intero, Raikage.

Si lasciò andare ad una risata molesta, forse per nulla adatta al luogo ed alle circostanze.

Mi ero illuso che dopo l'invasione dei morti viventi non avremmo visto altre cose assurde... e invece...
Come va? Quando ti faranno uscire da qui?


Accertatosi delle condizioni del reggente avrebbe modificato drasticamente il suo tono. Si sarebbe avvicinato all'orecchio di Eiji e gli avrebbe parlato sottovoce, tanto da privare dell'ascolto eventuali indiscreti.

Se ti riesce, dobbiamo spostarci da qui. Ci serve un posto isolato. C'è qualcosa di molto importante di cui devo parlarti.



 
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Paese del Cielo - Sora no Kuni (空の国) - 2 Gennaio


Finalmente udì bussare alla sua porta. Avrebbe potuto essere anche la solita infermiera che veniva a fargli visita un po' troppo spesso, ma questa volta si trattava del buon Shun. Sorrise, anche se a dirla tutta non avrebbe disdegnato l'ennesima visita della signorina che, palesemente, si era presa una cotta per lui. Una tipa strana, affascinata dal fatto che nonostante gli si fosse aperta la testa quasi in due, lui ancora respirava come se niente fosse. Di contro, i punti che gli avevano messo in testa l'avevano costretto a radersi parte del capo. Si era visto senza bende e non si piaceva granché, i suoi capelli erano sempre stati un suo vanto. Ecco, finalmente qualcosa che lo faceva soffrire, la mancanza del capello sbarazzino che lo contraddistingueva. Ma torniamo alle cose serie prima di andare fuori strada. - Come siamo formali... Ah no... Ecco, adesso ti riconosco. - Ridacchiò anche lui in risposta al suo allievo. - Sfortunatamente per te, neanche aprirmi il cranio in due funziona. Deve ancora nascere chi scoprirà il mio punto debole. Eheh. - Non era vero, l'avevano già scoperto e anche testato, ma lasciamo perdere.

Oh well. Pensa che quella giornata non è nemmeno stata la più strana della mia vita, figurati questa. Ma effettivamente non mi aspettavo che il Summit si trasformasse in un attentato. - Iniziò sorridendo facendosi poi sempre più serio. Attentare alla vita dei regnanti era qualcosa che andava oltre una mera dichiarazione di guerra. Era un tentativo di mettere in ginocchio l'intero continente con un'unica, semplice mossa. Erano stati sfortunati, ma questo non voleva dire che altre minacce non si celassero dietro l'angolo. - Penso domani, in realtà sarei potuto uscire anche oggi, ma hanno insistito per gli ultimi controlli. - Ascoltò attentamente quello che Shun aveva da dire. Era strano, c'era qualcosa di così urgente da richiedere un’incontro privato? Qualcosa che non gli era stato comunicato dai pochi referenti a cui era stato concesso vederlo durante quelle giornate? Solitamente Shun si comportava in maniera differente, quindi sicuramente si trattava di qualcosa di urgente. - I see... Penso che potremmo andare sul tetto dell'ospedale, o hai qualche idea migliore? - Ovviamente Eiji era controllato da alcuni ninja della Nuvola per garantire la sua sicurezza. Sarebbe bastato chiedere loro di assicurarsi che una zona fosse libera per poter parlare tranquillamente. Non restava che attendere l'eventuale idea di Shun e poi muoversi di conseguenza.
 
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2 Gennaio 253 DN

Un sorriso sincero rispose agli stessi del Raikage.

Punti deboli eh? E che mi dici della giovane infermiera qui fuori? Non faceva altro che parlare del Raikage... sopravvissuto e indistruttibile.

Una risata beffarda rumoreggiò nella stanza, incurante ancora una volta del luogo in cui i due si trovavano.
Poi Eiji rispose all'invito del giovane Genin, con ogni probabilità aveva colto l'urgenza nei modi dell'allievo, proponendo un incontro privato sul tetto della struttura ospedaliera ospitante. Shun non parve convintissimo, di fatti il Raikage non conosceva le sue intenzioni, né l'importanza di una tale rivelazione. Il Genin incrociò le braccia e suggerì, sempre sottovoce, una diversa location.

Credimi Eiji, è una cosa davvero urgente ed è molto importante resti privata. Poco lontano da qui c'è un enorme spazio vuoto, zero alberi, zero case, zero strutture. Credo sia una sorta di campo d'addestramento. Diciamo che non ci sarebbero posti in cui chicchesia possa nascondersi.

Il Raikage avrebbe adoperato le squadre speciali della Nuvola giunte con loro in quell'incredibile Paese. Questi si sarebbero prodigati affinché la zona circostante fosse libera da qual si voglia intralcio, fosse esso costituito da uomini e/o spie, fosse esso espressione di modalità meccaniche di spionaggio, come cimici o simili arti ninja. Solo una volta che tale squadra avesse dato il segnale, i due shinobi della Nuvola avrebbero proseguito nel loro confronto.

Perdonami tutto ciò Eiji. So che schierare tutti questi uomini potrebbe sembrarti un'esagerazione...

Shun infilò una mano all'interno del giubotto, scavando qualcosa ad altezza petto.

Sai quando quel tipo dell'akatsuki è esploso... ecco, io ancora non so bene come sia sopravvissuto o come abbia avuto la forza di rialzarmi. Quel che è certo è che davanti a me c'era qualcosa che dovresti vedere, qualcosa che quell'uomo ha perso esplodendo.

Shun estrasse da una tasca nascosta un piccolo monile, stretto nel pugno con avidità ed accuratezza. Lo incastrò tra pollice ed indice e lo pose al Raikage, non prima di aver scrutato in ogni dove pieno di ansia.

Quei folli criminali ci hanno mostrato il potere di questi anelli. Eppure sono stati così stolti... o così furbi... da lasciarsene sfuggire uno. Non so se questo sia solo un regalo del fato, o se sia tutto frutto dei loro piani. Credo dovremmo analizzarlo, potrebbe esserci che ne so un rilevatore di posizione, un sigillo particolare o qualsiasi altra cosa possa metterci in pericolo.

Per quanta poca voce usasse, al fine di non farsi ascoltare da altri eventualmente presenti in qualche modo, il tono preoccupato e serioso era ben captabile. Shun non era fiducioso riguardo l'anello, ne sembrava intimorito, ma il Kage andava informato, era una questione per reggenti e nessun altro.

 
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view post Posted on 9/7/2022, 17:49     +1   +1   -1
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Paese del Cielo - Sora no Kuni (空の国) - 2 Gennaio


Ridacchiò divertito alle affermazioni del compagno. - Uh?! Allora ci avevo visto giusto. Devo chiederle di uscire prima di tornare a Kumo. - Non che ne fosse innamorato, ma come detto nel post precedente era piuttosto carina e meritava sicuramente che il Kage ci spendesse un po' di tempo. Passando a discorsi più seri, sembrava che Shun avesse qualcosa di grosso per le mani. Non poteva attendere ed Eiji decise di assecondare la sua proposta, seguendolo nel luogo da lui indicato ma non prima di averlo fatto controllare. Finalmente erano soli, era giunto il momento di scoprire quello che stava nascondendo il compagno. Dopo una rapida frugata nelle tasche, questo ne tirò fuori uno degli anelli di Akatsuki. La reazione di Eiji fu di puro stupore. Era qualcosa che non in molti erano riusciti a vedere così da vicino, figuriamoci stringerne uno tra le mani. - Come lo ha... Immagino sia dovuto all'esplosione. - Si rispose da solo prima ancora di concludere il quesito rivolto al genin. - Una bella fortuna che nessuno ti abbia visto mentre lo prendevi. Non so se sia un regalo del fato, ma sicuramente è una carta che potremmo giocare in futuro. - Si guardò attorno con fare leggermente circospetto. - Per ora tienilo tu, se dovesse succedermi qualcosa nel viaggio di ritorno consegnalo al Consiglio e riferisci tutto quello che hai visto. Ti assegnerò una piccola scorta che ti terrà d'occhio in maniera discreta. Partiremo dopodomani. Fino ad allora tieni un basso profilo e comportati come niente fosse.

Paese del Ferro - Tetsu no Kuni (空の国) - 4 Gennaio


Erano passati due giorni e, come da programma, si trovavano in marcia verso casa. Era notte, ormai la carovana di Kumo aveva preso la propria strada, rimanendo totalmente isolata rispetto alle restanti che stavano svolgendo il viaggio di ritorno. Eiji mandò a chiamare nuovamente Shun, invitandolo ad entrare nella sua tenda, al cui ingresso il ragazzo avrebbe potuto notare due Anbu. Una volta entrato, il genin avrebbe trovato il reggente a passeggiare avanti ed indietro per la sua dimora provvisoria. Sembrava pensieroso, ma nei suoi occhi avrebbe potuto leggere una certa determinazione. - Yo! Accomodati. - Lo accolse, invitandolo a sedersi dove preferiva. - Probabilmente dovremmo aspettare di essere a Kumo, ma ci sono test che possiamo fare anche adesso, mentre torniamo a casa. Potresti passarmi l'anello? - Disse tendendo la mano verso il guerriero. Sarebbe stata la prima volta che lo toccava, in quanto durante il primo incontro aveva tagliato velocemente la conversazione per evitare che occhi indiscreti potessero scorgerli. Lo avrebbe indossato ed avrebbe fatto scorrere il suo chakra incanalandolo nello stesso. Cosa sarebbe successo dopo non sta a me rivelarlo.
 
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2 Gennaio 253 DN

Gli ordini del Raikage furono chiari: basso profilo, comportamento ragionevolmente normale, niente colpi di testa e scorta di sorveglianza per gli ultimi giorni di permanenza al Paese del Cielo. Shun sarebbe stato il portatore dell'anello fino a Mordor Kumo, un onere che per quanto lo rendesse orgoglioso della fiducia riposta in egli da Eiji, lo avrebbe messo continuamente in pericolo nel caso in cui la notizia si fosse in qualche modo diffusa. Ciò non sarebbe successo; Shun salutò con fare amichevole il proprio reggente augurandogli di riprendersi repentinamente, si recò nei suoi alloggi e limitò al minimo le uscite per i due giorni a seguire. A chi avesse chiesto o posto dubbi riguardo la sua scelta di chiudersi a vita privata per questo arco di tempo, avrebbe risposto pacato di necessitare di riposo per poter recuperare le forze necessarie affinché il viaggio di ritorno si fosse condotto privo di alcun rischio. Dopotutto il Genin era stato già annoverato tra i feriti dell'attentato di Akatsuki, non avrebbe in nessun modo potuto destare sospetti la necessità di cure e riposo.


4 Gennaio 253 DN

I ninja di Kumo e relativi accompagnatori si trovavano in viaggio per poter tornare al Villaggio della Nuvola. Avrebbero passato la notte nel Paese del Ferro per poi continuare la traversata, oramai lontani dagli altri viaggiatori di ritorno. Il Genin era accomodato su di un cuscino, la schiena poggiata lungo la stoffa della tenda in cui alloggiava, le gambe incrociate sostenevano con l'ausilio della mano destra un libro dalle pagine ingiallite. Aveva rubato quel manuale tanti anni prima, da un carico da rivendere arrivato alla casa paterna mentre svolgeva la abitudinale opera mercantile. La sua attenzione era ricaduta su alcune tesi circa l'utilizzo del chakra in combattimento sfruttando le proprie nature elementali e l'ambiente circostante. Manuali di strategie di combattimento, nulla di più, eppure qualche idea da poter sfruttare si era ormai fatta strada nella sua testa. Una voce interruppe la sua lettura, facendo breccia nell'animo silente e concentrato del ragazzo: Eiji ne aveva richiesto presenza. Con lo stesso fare silente, senza mai concedere al messagero il lusso di una risposta, si sollevò, ripose il libro lungo il giaciglio per la notte e si recò alla tenda del Raikage.
Una volta entrato si ritrovò dinanzi a se tre figure, due anbu di guardia e il sensei, chiaramente nervoso e copioso di pensieri. Shun si sedette davanti a lui accettandone l'invito e ne ascoltò la richiesta.

La botta alla testa deve essere stata più forte di quanto pensassi...

Per quanto la forza di volontà del Raikage fosse così estesa da risultare quasi tangibile, Shun non privò i propri dubbi della possibilità di manifestarsi. Sapeva benissimo che il jinchuriki non si sarebbe limitato ad osservare il monile, aveva qualcosa in mente, voleva sfruttarlo in qualche modo, ne era convinto.

Eiji... ne sei sicuro? Non sappiamo cosa possa accadere. Sei forse il ninja più forte sulla terra, se dovesse in qualche modo renderti un nemico come potremmo mai salvarci la pelle?

Shun sapeva benissimo quanto futili sarebbero state quelle parole. Tese l'anello al proprio Kage e trattenne il respiro mentre quest'ultimo procedeva ad indossarlo.

 
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view post Posted on 15/7/2022, 15:28     +1   +1   -1
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Evento


Iyashi






3Wysjon




Sulla strada, Tetsu no Kuni, 4 gennaio 253 DN. Ore 2:30.


Il chakra del Raikage trovò rapidamente la propria strada attraverso il cristallo, navigandone riflessi e trasparenze per scomparire senza lasciare traccia. Inizialmente, per Eiji sarebbe stato come gettare acqua in un pozzo: ogni goccia della propria energia sarebbe scomparsa nel nulla, assorbita dal rubino che, in cambio, non avrebbe rilasciato alcun accenno di luce.
Poi, improvvisamente, uno scambio di ruoli. L'anello iniziò a risucchiare il chakra, non in maniera vorace o soverchiante, ma crescente, presto ben evidente a chi lo indossava: la sensazione non sarebbe stata molto diversa da quella provata un istante prima dell'esplosione. Una debolezza, un torpore nel fluire del chakra, come se improvvisamente fosse diventato viscoso, solido, inservibile.


"Mh... I had a feeling you w- -ay that."

Nell'istante in cui l'apnea venne meno, il Raikage avrebbe recuperato le forze con una voce in testa. Chi gli stava accanto l'avrebbe sentita a sua volta, osservando una luce insolita emergere dalla pietra. Dapprima quasi incompensibile, poi via via più stabile, l'immagine e la voce di due uomini. La visuale restituiva con massima definizione principalmente la figura di un primo uomo seduto ad una scrivania, lasciando meno definiti i contorni di uno studio e di un secondo soggetto, vestito in abiti scuri.

"If he's dead as you say, then-"

"He is, which means I'm in charge."

"Which means we're in charge."

"Yes, of course. I wa-"

All'orecchio di Eiji, le parole dell'uomo che parlò per primo, quello seduto, non sembravano avere un accento particolare. Chi gli rispondeva, invece, veniva decisamente da un'altra lingua.

"-d relay to the Senate that I'll help coordinate our next movements.
They should also expect an attack on the western front."


"When?"

"Soon.

-re more dangerous than you realize."


"We know how dangerous they are. We have been instructed by one of them."

"If you say so..."

L'immagine tornò improvvisamente disturbata, le interferenze accompagnate da un crescente bruciore del metallo sulla pelle. Il rubino parve sfarfallare per qualche istante, affaticato, mentre la proiezione mutava di momento in momento. Alla fine, si assestò su un volto familiare, rivolto verso di loro.
Questa volta non ci fu alcun disturbo, né in ingresso, né durante la riproduzione.


"Il mio nome è Tensai Takei, leader di Akatsuki.
Se state visualizzando questo messaggio, significa che non sono più in vita.
Leader del Continente, se avete rinvenuto questo anello, sappiate che la mia morte non farà alcuna differenza. In questo messaggio troverete ciò che Akatsuki vi ha promesso. Il mio successore si metterà in contatto con voi.
Compagni di Akatsuki, in questo delicato momento storico, sarà Kasasagi a coordinare i nostri movimenti.
Chiunque abbia attentato alla mia vita non esiterà a fare lo stesso con le vostre: prestate occhio e orecchio, abbiate fede nella nostra causa e in chi fa parte dell'Organizzazione. Il nemico non sospetta ancora della sua posizione."


Così, come era cominciato, si interruppe. Al suo posto, una mappa dell'Arcipelago: Eiji l'avrebbe riconosciuta immediatamente, ma, rispetto a quelle note e divulgate dalla Compagnia, questa conteneva due elementi in più. Due fortezze, una situata in un'isola vulcanica nel centro, l'altra, più grande, nella parte orientale delle isole. Attorno a quella centrale, un nutrito dispiegamento di forze.
La mappa rimase ferma per qualche secondo, prima di essere sostituita da un'ultima immagine. Questa volta, delle cifre.


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- 127.62901638




 
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Paese del Ferro - Tetsu no Kuni (空の国) - 4 Gennaio


Si bloccò un'istante, voltandosi verso il compagno. Lo guardò con fare un po' incredulo, mentre l'indice ed il pollice della mano sinistra reggevano l'anello. - Il ninja più forte della terra? Ahah! Sarebbe bello poter dire di esserlo con certezza, ma purtroppo ne dubito fortemente. Anyways, non penso riuscirebbero a piegarmi, dopotutto dentro di me abitano diverse personalità, dovrebbero piegarci tutti insieme e ti assicuro che sappiamo essere molto testardi. - Fece un occhiolino al compagno e poi infilò il gingillo al dito, era il momento della verità. Come descritto dai compari misteriosi con l'account dello staff, inizialmente fu lui ad alimentare l'anello con il suo chakra, ma presto fu quest'ultimo a prendere il sopravvento. Le energie di Eiji vennero meno, tanto che barcollò, trovando appoggio nel compagno al suo fianco. Kokuoh si destò dal suo sonno, percependo quella che poteva essere una minaccia per il compagno. Non era affatto normale che il chakra fluisse in quel modo. Però poi qualcosa accadde.

Uno studio sfocato e due uomini che parlavano in inglese. Non era sicuro che anche il compagno potesse vedere la scena, ma avrebbe provveduto a rivelargli il tutto in caso. Parlavano inglese, uno di loro era palesemente madrelingua, ovvero il primo a prendere parola, quello che si riusciva a distinguere nitidamente e che Eiji era sicuro di non aver mai visto. Il secondo aveva un accento particolare, qualcosa che gli ricordava il tizio sentito durante la riunione a Sora. Probabilmente era un Imperiale. Ascoltò in silenzio fino a quando la scena non venne interrotta dalla figura di Tensai. Era morto davvero e quel messaggio sembrava esserne l'ennesima prova. Dalle parole del messaggio, sembrava che non fosse stato Kasasagi ad attentare alla loro vita, cosa che onestamente Eiji aveva pensato. Ovviamente non c'era alcuna prova che le certezza dell'ormai defunto Tensai fossero corrette, non restava altro da fare che accertarsi della veridicità di quelle informazioni. Comparve una mappa che Eiji non fece fatica a riconoscere. Aveva studiato la conformazione di quel territorio non solo per i suoi doveri da Kage, ma anche in vista della missione che avrebbe dovuto svolgere sullo stesso. C'era qualcosa di differente però, qualcosa di aggiuntivo. Due fortezze, apparentemente militari, che ancora non erano state rese note al continente Ninja. Cercò di memorizzare tutti i numeri e la posizione sulla mappa al meglio, fino a quando il tutto non scomparve.


Dalla tua faccia deduco che abbia visto anche tu. Non abbiamo un secondo da perdere. - Disse rivolgendosi al compagno per poi voltarsi verso l'ingresso della tenda. - Fox, Rex! - Improvvisamente due anbu, uno con la maschera da volte ed uno con la maschera da cane si manifestarono davanti a lui. - Rex, manda a chiamare immediatamente un cartografo, un disegnatore per un identickit ed il Consigliere. Fox, una volta ultimato il lavoro con il cartografo tu correrai a Kumo. - Fece una piccola pausa. - Mettiti in contatto diretto con le nostre spie sull'arcipelago. Se lo ritieni opportuno recati sul luogo di persona con qualcuno di fidato. Dovete controllare due punti nell'arcipelago e confermare la presenza di qualcosa. Farete riferimento solamente a me. Sia che tu vada di persona, sia che tu ti affidi a chi già presente, nessuno deve ingaggiare battaglia e la relazione con la Nuvola deve rimanere segreta. Andate. - E sparirono com'erano comparsi. - Attacco da Ovest eh? Non penso possano attaccare muovendosi da Sora, quindi è evidente che non stanno prendendo in considerazione il nostro continente come centro. Potrebbero parlare dell'Ovest delle isole. Cosa ne pensi? - Chiese al Genin. - Se le informazioni verranno confermate, allora dovremmo avvisare tutti i capi di stato, siamo in grave pericolo.


Edited by 'nD - 24/7/2022, 18:32
 
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2 Gennaio 253 DN

Stava accadendo ciò che ai più poté sembrare prevedibile. Il gioiello di Akatsuki ebbe sull'indossatore, in questo caso il Raikage, un effetto simile a quello mostrato dal leader dell'organizzazione criminale poco prima dell'attentato al Summit. Due uomini, o quanto meno le loro figure e le loro voci, fecero il proprio ingresso nella tenda. Una sorta di visione, forse un'illusione, o qualcosa di talmente vero che l'intangibilità irruppe nel quieto animo del Genin. Le loro parole parvero incomprensibili a quest'ultimo, seppur in determinati momenti sembrassero rassomigliarsi allo slang adoperato di tanto in tanto da Eiji stesso, con un accetto così marcato da rendere evidente la loro appartenenza a terre troppo lontane da quelle ninja, probabilmente le stesse terre di cui si era tanto parlato, con timore reverenziale, all'incontro con i Kage. Poi i due lasciarono spazio all'ingresso di un familiare e losco individuo: Tensai Takei, il leader di Alba che si era fatto esplodere nel bel mezzo dell'incontro. Annunciava la sua morte, o per essere più chiari ne evidenziava la veridicità, mentre proclamava la linea di successione dell'organizzazione criminale e forniva, di pari passo, aiuto ai ninja del continente. Curioso no? Un uomo tanto malvagio deceduto per il bene del mondo ninja. Gli uomini scomparvero, una mappa di un arcipelago prese il loro posto, poi sparì anch'essa lasciando spazio a dei numeri. Shun balzò lanciandosi rapidamente verso una pila di documenti alla sua destra, afferrò il necessario e appuntò su di un foglio bianco rapidamente i numeri apparsi, pochi istanti prima che essi scomparissero. Tornò a sedersi dinanzi al Raikage e gli pose il foglio con quanto scritto. Eiji non si scompose, convocò due anbu e affidò loro ordine di assoluta riservatezza, dopodiché, con la stessa maestria e repentinità, i due sparirono per portare a compimento quanto gli era stato affidato.
Shun era visibilmente confuso, non faceva altro che lasciar apparire quei numeri nella sua mente, quelle cifre dovevano avere un qualche significato. L'intero continente sarebbe stato attaccato molto preso, dovevano venirne a capo prima che ciò accadesse così da rispondere all'offensiva nemica con successo.

Coordinate? Sembra la soluzione più ovvia. O magari è solo per trarci in inganno. Forse vogliono solo significare un numero esplicativo, magari di quanti ne sono, da dove entreranno...

Ormai imprigionato nei suoi stessi pensieri quasi non si accorse della domanda del Raikage. Esitò qualche secondo, abbassò il capo e ripensò a quante informazioni accumulate. Respirò profondamente, portò la mano destra al capo e rispose con un tono molto sicuro.

Non credo dovremmo ragionare in base ai nostri territori. Mi spiego meglio Eiji. Se mentre sono al Villaggio dovessi dirti di andare verso Ovest, io userei come mio centro Kumo, quindi mi dirigerei verso il mare, verso Kiri... se lo facesse un ninja di Iwa il "suo" Ovest sarebbe magari la cascata, il Suono, o giù di lì. Se loro stessero parlando dando per certo il luogo in cui si trovano come punto di partenza? Credo che dovremmo piazzare il loro territori come centro.

I due ninja di Kumo si trovavano dunque parzialmente d'accordo. Per entrambi la strategia di attacco sarebbe pervenuta in base a considerazioni geografiche esterne alle loro terre.

Ed è per questo che non sono d'accordo su una cosa, se me lo permetti. Partendo dal ragionamento fatto prima, loro ci attacheranno da Ovest, il "loro" Ovest. Io credo quindi parlino della parte orientale delle Isole, quella che più ci avvicina a loro infatti. Credo attaccheranno ad Est delle isole.

Lasciò scorrere innumerevoli pensieri come un fiume in piena, poi un nuovo dubbio lo assalì.

Ricordi quella creatura che ci ha attaccato a Sado? E se fosse collegata a loro? Se fosse una sorta di loro arma contro di noi? Quell'arnese che hanno usato i Korekuta per uccidermi dopo tutto viene dal loro continente. In questo caso dovremmo avvertire anche gli altri Kage della minaccia e dei punti deboli che vi abbiamo scoperto; fin'ora solo noi e Kiri sappiamo davvero tutto.

 
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Non c'era tempo da perdere. Pareva che le coordinate da loro trovare non conducessero a nulla sia come latitudine che come longitudine. Non rimaneva che pensare al fatto che quelle non fossero che una singola coordinata di un trio. Effettivamente gli anelli erano tre, due degli Akatsuki e quello rinvenuto da Shun. Che anche gli altri nascondessero un messaggio? Non sapeva se fossero stati rinvenuti in qualche modo, ma ormai non si potevano più mantenere segreti, soprattutto se voleva realizzare il suo scopo di formare un'alleanza ninja. Ascoltò attentamente le parole del ragazzo condividendone una buona parte. Si perse in un silenzio contemplativo, mentre i suoi pensieri scorrevano come un fiume in piena per poi riprendere parola una volta fatta chiarezza. - Da quello che mi ha rivelato il Kage di Kiri, pare che quello che abbiamo visto sia scollegato dai recenti avvenimenti, ma non possiamo esserne del tutto certi. Penso che sia stato sincero durante il nostro colloquio, ma effettivamente le due forze potrebbero aver trovato un punto d'incontro a nostra insaputa. Non è da escludere, ma per il momento eviterei di vendere informazioni di altri villaggi su di un piatto d'argento. Attenderemo un riscontro dagli anbu e, se questi riveleranno la veridicità di quelle immagini, convocherò immediatamente un Summit a Kumo.
 
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