Spedizione D - Derubati di tutto, Per Kevs da Kiri

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view post Posted on 3/2/2022, 22:00     +1   -1

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Kumo
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In continuo movimento, il mondo cambia. Dei, guerre, demoni codati e malattie dilaganti hanno devastato le terre degli shinobi mutandolo dalle fondamenta, fino a cambiare gli abitanti stessi. Anni di nemici in comune e disgrazie indiscriminatorie hanno spinto gli isolati villaggi ad unire le forze e seppellire vecchie discordie. Il Morbo, infine, ha sigillato questo periodo di pace spingendo tutti i militari ad unire le forze con la Compagnia Orientale, società paladina nella ricerca di una cura definitiva. Con il mondo più aperto alla collaborazione, anche Kiri si è dovuta adattare allontanandosi dalla tradizione della nebbia insanguinata per abbracciare una mentalità più umana. Tu sei tra quelli che approvano questo cambio di rotta, discostandoti da coloro che imperterriti bramano il ritorno delle loro memorie insanguinate.


ORE 15:40 02/02/252 DN


Mentre il Mizukage continua a nascondersi dallo sguardo di coloro che ha promesso di proteggere, gli stessi continuano a lavorare sodo per ricostruire e superare la gloria passata della nebbia senza tentare di ritingerla di rosso. Gli Spadaccini della nebbia con i jonin di alto rango hanno guidato l'amministrazione portandola sulla via del progresso, accettando persino di presenziare al Summit dei Kage indetto dal nuovo villaggio del Cielo. Purtroppo tu non hai potuto partecipazre all'evento storico dell'apertura al mondo di quella che voleva essere il centro dell'informazione mondiale. Sei genin da poco e non conosci abbastanza il mondo al di là della nebbia protettrice, cosa a cui rimedierai molto presto. Un Chuunin, dai capelli rasati ai lati ed una cresta platinata al centro, ti raggiunge. Alto poco più di te, si mostra con un fisico atletico, nascosto per la maggior parte da una tunica scura con sopra il classico giubbino dato in dotazione a quelli del suo rango.



???:
Mayu Hirai? Ti attendiamo alle diciotto di quest'oggi alla residenza del Mizukage. Hai finito di rubare lo stipendio, è il momento di guadagnarselo!

Ti squadra con quegli occhi scuri come la notte, che non provano neanche a nascondere la sua arroganza, mentre ti dice che è arrivato il momento di adempiere il tuo primo incarico senza troppi giri di parole o carinerie. Kiri ha bisogno di te ed è tuo dovere rispondere, perciò si aspettano che rispetti l'orario facendoti trovare nel luogo detto all'orario stabilito. Così come è arrivato se ne va, facendo trasparire una leggera fretta. L'edificio principale del villaggio torreggia sullo specchio d'acqua che rinfresca il suolo su cui sei cresciuta mentre, al suo interno, ninja con molta più esperienza di te ti attendono trepidanti.


ORE 23:59 31/01/252 DN


Una tempesta iraconda infuriava sui confini marini del paese dell'Acqua, spintonando violentemente una piccola barca rudimentale e maledicendola in quell'ultimo tratto. Maunga l'aveva protetta fin lì ma ora si trovava in terre contaminate da altre divinità, più malvagie ed assetate. L'uomo che si reggeva ai suoi bordì lo avrebbe capito presto, provandolo sulla propria pelle. Grazie alla saltuaria luce causata dai lampi, riuscì a vedere l'enorme estensione di Maunga che cercava e grazie alla potenza di quei tuoni venne spinto in acqua, lasciando l'imbarcazione da sola contro la foga distruttiva marina che cercava di ribellarsi alla collera del cielo. Pezzi di legno sparsi raggiunsero la spiaggia rocciosa e con esso l'uomo ricco di tatuaggi tribali. Dopo aver ripreso un pò di energie e sputato molta acqua, si rimise in cammino: non importavano il tempo e gli ostacoli, si sarebbe fermato solo quando li avrebbe raggiunti.


Eccoci qui. Questa è la prima missione che mastero dopo taaaanto tempo, quindi facciamo un bel rodaggio insieme! Primo post presentativo, sta più a te raccontare del tuo personaggio, qualsiasi evento, rassiunto di situazioni varie o pensieri/desideri/scopi/motivazioni vanno bene. L'importante per me è che si ruoli, che caratterizzi il tuo personaggio e che ci si diverta. Per qualsiasi dubbio in On o di regolamento, non esitare a chiedere. Anche di nomi o di storia, per farti entrare da subito in questo mondo, come vedi, ti racconto un po' anche dell'ambientazione. Finisci il tuo post quando arrivi alla residenza.

Se non lo hai già fatto ti consiglio di leggere questo

L'importante è:
Non essere mai autoconclusiva con le azioni che riguardano altri personaggi perché li guido io gli npc, apparte quando lo specifico e ti lascio carta bianca.
Non modificare il post prima di dirmelo.
Sii coerente con il tuo personaggio e con il suo status di shinobi, seppur genin.
 
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view post Posted on 5/2/2022, 18:34     +1   -1

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Narrato
"Parlato Mayu"
Pensato Mayu
"Parlato Hideo"


Quella giornata di inizio febbraio non sembrava essere tanto diversa da molte altre che Mayu aveva vissuto nell’ultimo periodo. Sua madre era fuori per lavoro e probabilmente sarebbe tornata a casa dopo cena. Hideo, suo fratello maggiore, era chiuso in camera, probabilmente intento a fare qualche esercizio fisico. Così toccava alla ragazza occuparsi dei piccoli lavori di casa; lo faceva controvoglia, ma almeno cercava di mantenere il più vivibile possibile quello che era poco più di un trilocale.
Raccolse gli ultimi avanzi del pranzo di quel giorno in un piccolo sacchetto che si apprestava a portare fuori casa per gettarlo nell’apposito bidone che si trovava per strada. Scese con molta calma le scale esterne che separavano l’abitazione, posta al secondo piano di una casa popolare, dalla strada, apprestandosi a svoltare verso sinistra dove si trovava il bidone. Lungo il tragitto sorrise ad un paio di persone che conosceva di vista: in quella zona del villaggio bene o male si conoscevano quasi tutti e a Mayu faceva sempre piacere incrociare dei volti familiari.
Stava per ritornare indietro quando la neo-Genin udì una voce maschile pronunciare il suo nome alle sue spalle. Si voltò e si ritrovò di fronte ad una persona mai vista prima: poco più alto di lei e con una capigliatura piuttosto eccentrica. Dal vestiario le sembrò facile intuire che egli fosse uno shinobi, forse un Chunin, ma del suo rango la ragazza non ne era così sicura. Le parole dello sconosciuto la lasciarono di sasso, tanto che Mayu fece fatica a mettere insieme una frase di risposta.

“S-Sì, ci sarò!”

Di solito la giovane non si sarebbe limitata ad una risposta così laconica, ma quella situazione la prese così alla sprovvista che non riuscì a dire altro, senza contare che lo sguardo piuttosto truce dello shinobi la mise un po’ in soggezione. Passato il primo attimo di smarrimento, Mayu realizzò di non avere così tanto tempo da sprecare.

Devo dirlo subito a Hideo!

Il ritorno verso casa lo fece di corsa, salendo le scale a tre gradini alla volta. Si chiusa la porta alle sue spalle con veemenza prima di precipitarsi nella camera da letto che condivideva con il fratello maggiore.

“Hideo! Finalmente mi hanno chiamata, partirò per una missione anche io!”

Se c’era una parola che poteva descriverla in quel momento era entusiasmo. Hideo era sdraiato sul letto, intento a leggere qualcosa. Come era solito fare, a differenza della sorella, non lasciava trasparire molte emozioni; si limitò a spostare lo sguardo su di lei per qualche attimo.

“Era ora, pensavo che ti avessero dimenticata o che avessero perso le speranze con te.”

Mayu, conoscendo molto bene il fratello, capì subito che le sue parole servivano solamente per stuzzicarla un po’, dunque la giovane si limitò a rispondergli con una linguaccia alla quale Hideo fece un mezzo sorriso.

“Comunque sono contento per te. Sai già cosa farai?”
“No. Un tizio con una strana cresta di capelli mi ha semplicemente detto di andare alla residenza del Mizukage alle diciotto, quindi ho circa due ore per prepararmi.”

Detto ciò, noncurante della presenza del fratello, la ragazza cominciò a svestirsi, andando alla ricerca di abiti consoni all’occasione. D’altra parte, nonostante fossero entrambi ormai nel pieno dell’adolescenza, la grandezza ridotta della loro casa li costringeva ancora a condividere la camera e comunque Mayu non provava il minimo imbarazzo verso il fratello per questo genere di cose.

“Credi che manderanno anche me nel Nuovo Continente?”
“Forse. In questo momento non mi stupirebbe la cosa. Per caso la cosa ti spaventa?”
“No, è solo che dovrei stare via per più tempo…”

Le sarebbe spiaciuto, soprattutto per sua madre, se non avesse potuto darle una mano per parecchio tempo, senza contare il fatto che anche suo fratello sarebbe potuto venir richiamato per una missione proprio in quel periodo.
Finì di vestirsi, indossando pantaloni lunghi neri, una maglietta azzurra a maniche corte ed un giubbotto leggero nero che lasciò sbottonato. Sarebbe stato chiaro a tutti che la ragazza badasse più alla praticità piuttosto che alla bellezza dei suoi indumenti. Prese poi tra le sue mai la placca metallica su cui vi era inciso il simbolo del villaggio che Mayu avrebbe rappresentato in qualità di shinobi. Come aveva visto fare a molti, tra cui suo fratello, aveva deciso di indossarla sulla sua fronte, lasciando che alcuni ciuffi biondi ricadessero davanti ad essa.

“Di solito dopo la convocazione si parte subito oppure mi lasceranno tornare a casa?”
“Dipende da quanta fretta hanno.”
“Quindi mi conviene già prepararmi lo zaino e tutto il resto?”

Hideo annuì, probabilmente un po’ scocciato dalla sfilza di domande che Mayu gli stava rivolgendo. Però la ragazza voleva essere sicura di non tralasciare nulla; se c’era una cosa che avrebbe voluto assolutamente evitare era fare brutta figura con i suoi superiori prima ancora di iniziare a lavorare.

“Sono pronta. Senti, se non posso tornare stasera la avvisi tu mamma, vero?”
“Sì, le parlo io, tranquilla.”
“Bene, allora io vado.”
“Mayu!” la interruppe Hideo, rimanendo sempre sul suo letto, ma portandosi in posizione seduta per la prima volta. “Stai attenta.”

La giovane annuì e sorrise al fratello, prima di dirigersi fuori dall’abitazione. Fece un profondo sospiro prima di iniziare a dirigersi verso la residenza del Mizukage. L’entusiasmo che l’aveva colta appena ricevuta la notizia stava lentamente scemando, lasciando spazio ad un qualcosa che era più simile all’ansia. La sua voglia di sapere a che cosa sarebbe andata incontro rimaneva comunque alta, il che la indussero a camminare con un passo piuttosto rapido.
Giunta di fronte alla sua meta, Mayu sentì la bocca dello stomaco chiudersi. Era arrivata in anticipo, forse anche fin troppo, ma decise comunque di non attendere oltre: prima avrebbe affrontato la situazione e prima la sensazione d’ansia sarebbe sparita.
 
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view post Posted on 6/2/2022, 02:57     +1   -1

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Consigliata dall’ansia, Mayu tornò a casa per prepararsi di fretta e furia in modo da essere pronta a partire in meno di un’ora. Pur essendo una qualità utile nella vita di uno shinobi, questa volta si sarebbe rivelato futile dovendo partire il giorno dopo. Questo non poteva ancora saperlo e, in ogni caso, così si trovava lo zaino pronto. Sicuramente le importava di più condividere la gioia con suo fratello e sua madre ed approfittarne per salutarli: così avrebbe avuto modo di salutare anche l’amata donna. L’animo puro della dama di carta si preoccupava per le condizioni dell’unico genitore che aveva, dispiacendosi giustamente per la solitudine che avrebbe provato una volta che sia lei che Hideo sarebbero stati in missione. Purtroppo, ben presto, avrebbe fatto i conti con la realtà, capendo che i cari degli shinobi passavano le loro vite ad aspettare, orgogliosi ma in pena per un possibile loro non ritorno. Una vita con periodi di solitudine e preoccupazioni ma apprezzate per l’importanza che avevano.

ORE: 17:30 02/02/252 DN


Arrivi con mezz’ora di anticipo ed all’accettazione dicono di attendere l’orario stabilito. Gli uffici del Mizukage sono fatti per lo più in pietra e legno raffreddati dall’influenza del lago. Corridoi si diramano dall’entrata mentre delle scale portano ai piani superiori. Nella tua attesa puoi vedere numerose persone che entrano ed escono attirare, più o meno, la tua attenzione: tutti indaffarati, tutti con un compito da svolgere cercando di gestire o far crescere il prestigio del vostro villaggio. L’atrio è abbastanza neutro con un divanetto per gli ospiti, a te sta il sentirti uno di essi o meno; il resto è alquanto spoglio, tanto da spingere la tua attenzione sulle uniche due persone veramente particolari che passano. A dieci minuti dall’incontro, un uomo alto e dalle spalle large, che lascia scoperto solo il naso coprendo il resto con occhiali, maschera al volto e vesti con cappuccio neri, entra insieme ad un ragazzo che indossa vestiti palesemente non suoi. Sono semplici abiti di come ne hai visti per il villaggio addosso a ragazzi ma gli calzano stretti, pelato e con strani tatuaggi tribali che intravedi sulle guance e sulle mani e non ti risulta difficile immaginare che continuino sotto che panni corti. I due vengono fermati all’accettazione e dopo qualche chiacchiera ti indicano. Una volta che si sono avvicinati, l’uomo in nero ti parla con voce profonda e tranquilla.

Moroi:
Vedo che è in anticipo, Mayu Hirai… apprezzo l’entusiasmo. Il mio nome è Moroi Ishi e lui è Umigame… ma avrete modo di conoscervi nei giorni a venire.

Conclude indicando il giovane dal fisico visibilmente provato ed avviandosi verso il corridoio a destra, come se fosse ovvio che dovreste seguirlo. Arrivati a metà del corridoio vi fermate davanti alla porta dove vi attende il giovane con la cresta che ti ha comunicato la convocazione che, alla vista di Moroi, si drizza sull’attenti. L’uomo ricambia con un cenno del capo per poi entrare ed accomodarsi sulla sedia della scrivania mentre aspetta che lo seguiate all’interno. Il ragazzo entra immediatamente come se volesse chiarirvi che tra i tre è quello più vicino al comando. La stanza ha una pio di piante vicino alla fine, una scrivania centrale piena di fascicoli, con altri che riempiono faldoni riposti negli armadi alle pareti.

Moroi:
Il qui presente Umigame, della Whanu Honu dell’arcipelago a nord ovest delle terre esterne, è venuto fin da noi per richiedere il nostro supporto in un affare alquanto delicato. Pur dovendo affrontare un viaggio pieno di insidie per un solo uomo, si è trovato costretto dalla necessità di raggiungerci per richiedere la nostra presenza militare in un tentativo di negoziazione. Le Whanau sono grandi gruppi in cui si divide la loro gente e, dalle informazioni ottenute fin ora, non è raro che qualche gruppo isolata della Whanau Mango, dello squalo, sosti vicino a territori di altre famiglie, in questo caso quella di Umigame, la Whanu Honu, la tartaruga. Però, è strana la loro aggressività nel rubare merci di vitale importanza dai “magazzini” del loro villaggio.

Puoi notare che al giovane tribale tremano le mani , trattenendo a stento un impeto di rabbio al solo sentire la storia del suo popolo. Concentrato a trattenere la rabbia, non riesca a nascondere un’espressione infastidita dal modo in cui Moroi ha detto “magazzini” andando a sottolineare che lui non li chiamerebbe così.

Moroi:
Abbiamo già accordi con la Compagnia Orientale che ha preparato un mezzo adeguato ed un tragitto per farvi raggiungere la destinazione il più presto possibile. I vostri obiettivi sono: scortare Umigame fino a casa, sentire dal capo villaggio gli articoli importanti da recuperare e recuperarli. Consigliamo la negoziazione ma non è detto che avrà successo, perciò considerate il dover recuperare la merce in modi alternativi. Purtroppo sono tempi duri, quindi dovrete andare solo voi due: Jiro Mizumi guiderà la spedizione. Siete entrambi alla vostra prima esperienza, anche per uno è da capo squadra e per l’altra da subordinato in una squadra, vedete di fare un buon lavoro.

Jiro: Ho già ricevuto i dettagli. Partiremo domani mattina alle sette precise in modo da raggiungere il porto dove ci aspetta il mezzo concessoci dalla compagnia., Le porte del villaggio sono il punto d’incontro. Se farete quel che vi ordinerò, andrà tutto bene.

Moroi attese che ogni dubbio venisse sciolto prima di congedarli, ricordandogli di onorare Kiri specialmente quando si era in terre straniere.


Bene, inizio molto buono. Fai la conoscenza con i tuoi futuri compagni di viaggio, ci sarà tempo per conscerli, e ti spiegano il vostro compito. Se vuoi fare domande riguardo la missione al vostro superiore, questa è l'ultima possibilità, poi dovrai starti a quello che dirà Jiro. Nel caso facciamo un altro giro per le risposte. Se non hai domande puoi ruolare direttamernte la notte e l'incontro il mattino successivo, dove con certa pressa Jiro vi fa partire imemdiatamente. Nel caso in cui tu voglia parlare di qualcosa con i due, ferma il post che siete partiti da poco, se a Mayu non interessa sapere nulla da nessuno, finisci che siete arrivati al porto.
 
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view post Posted on 9/2/2022, 18:27     +1   -1

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"Parlato Mayu"
pensato Mayu
"Parlato Hideo"
"Parlato Aiko"


La residenza del Mizukage era decisamente imponente; corridoi in pietra si perdevano a vista d’occhio ed il notevole via vai di persone rendeva alla perfezione l’idea di quanto lavoro ci fosse all’interno del palazzo più importante del villaggio. Mayu rimase immobile per qualche secondo, spaesata, in un luogo in cui si sentiva un’estranea: nessun volto noto, nessuno con cui parlare e nulla di familiare rendevano quel posto l’esatto contrario rispetto al quartiere in cui viveva.
Essendo in anticipo, e non sapendo nemmeno a chi avrebbe dovuto rivolgersi, la ragazza rimase in attesa, continuando a guardarsi intorno come se stesse studiando l’ambiente circostante. La sua attenzione venne attirata da un uomo parecchio alto che sembrò indicarla. Non le parve di conoscerlo, anche se in caso contrario sarebbe stato comunque difficile identificarlo dato il suo abbigliamento. L’uomo non era solo: al suo fianco c’era un ragazzo, completamente rasato e con tatuaggi visibili sul volto e sulle mani. A prima vista Mayu pensò che fosse uno straniero, ma poteva benissimo essere un bizzarro abitante del villaggio. L’ uomo, presentatosi come Moroi Ishi, la intimò di seguirlo e la giovane obbedì senza proferire parola. Lungo il corridoio, appostato di fianco ad una porta, si trovava il primo volto vagamente noto alla Genin, ossia il ragazzo con la strana cresta che aveva incontrato circa un paio d’ore prima. Istintivamente gli fece un cenno col capo per salutarlo; in altre situazioni probabilmente gli avrebbe anche sorriso, ma Mayu provava ancora una certa tensione che le impediva di essere totalmente sciolta.
Moroi si sedette dietro alla scrivania e cominciò a parlare, rendendo noto ai due ninja della Nebbia i dettagli della loro missione. La ragazza andò in confusione dopo poche frasi: aveva già sentito dai racconti del fratello certi termini usati nel Continente Orientale, come ad esempio Whanau che, nella sua mente, dovevano essere simili ai clan dei vari villaggi, ma nel sentire quei discorsi la giovane provò uno strano senso di alienazione e dovette riordinare le idee.

Dunque, questo ragazzo appartiene alla casa della tartaruga e ci ha chiesto aiuto perché quelli dello squalo hanno cominciato a rubare la loro merce, quindi noi dobbiamo negoziare con gli squali per recuperare gli oggetti rubati. Così mi sembra più chiaro!

Riordinarsi le idee usando termini più semplici le sembrò la cosa migliore da fare; imparare i nomi corretti avrebbe richiesto più tempo e comunque non avrebbe cambiato la sostanza delle cose. Sentì Jiro, il Chunin dalla capigliatura stramba, dire di conoscere già i dettagli della missione per poi fissare il punto d’incontro per il mattino successivo.

“Va bene, sarò puntuale.”

Sorrise leggermente, segno che l’ansia ed i timori iniziali stavano lentamente abbandonandola. Si volle fidare del compagno di missione, dunque non chiese nulla a Moroi, anche perché, essendo per lei la prima volta, non sapeva che tipo di altre informazioni l’uomo avrebbe potuto darle.
Dopo essersi congedata con il gruppo, lasciò la stanza e l’intera Residenza del Mizukage per fare ritorno a casa. In quel momento Mayu si sentiva più libera e non vedeva l’ora di raccontare ad Hideo ciò che era appena successo. Raggiunta la sua abitazione, trovò il fratello intento a preparare qualcosa da mangiare.

“Stai cucinando?! Per caso ho le allucinazioni?”
“Non sapevo se saresti tornata o no… A Proposito, com’è andata?”
“Bene, credo. Partiamo domani mattina per una missione di negoziazione nelle isole orientali. Sembra essere qualcosa di piuttosto tranquillo.”
“E’ normale, è la tua prima missione, che ti aspettavi?”
“Niente, anzi, sono contenta!”

Sorrise al fratello prima di dirigersi verso la sua camera per lasciare lo zaino e per mettersi degli abiti più casalinghi. Rimase in stanza fino a quando non udì la porta di casa aprirsi, segno che sua madre era finalmente tornata a casa. A quel punto le corse incontro, felice nel darle la notizia.

“Mamma! Finalmente mi hanno chiamata, parto anche io per una missione!”
“Davvero? E quando parti?”

Mayu si apprestò a raccontarle bene o male le stesse cose che aveva detto al fratello. Negli occhi di sua madre, di color verde smeraldo come i suoi, vide molta fierezza, ma anche una vena di tristezza o malinconia, forse dovuta al fatto di constatare che anche la più piccola dei due figli stava crescendo.
Dopo aver cenato, la ragazza andò a letto presto per essere sicura di non mancare l’appuntamento il mattino successivo. Si addormentò con un po’ di fatica e, a dirla tutta, non riuscì a dormire benissimo; si svegliava di tanto in tanto, rimanendo per un po’ a fissare il soffitto prima di riuscire a richiudere gli occhi.
La mattina successiva venne svegliata dalla madre. Con il tipico fare un po’ lento di chi si era appena alzato da letto, la ragazza si vestì, indossando gli stessi abiti che aveva messo per recarsi al palazzo del Mizukage. Fece una rapida colazione e, dopo essersi messa lo zaino in spalla, era pronta ad uscire di casa.

“Mayu, fai attenzione, rimani vicino ai compagni di squadra e non fare niente di stupido.”
“Sì mamma, stai tranquilla. Non ho alcuna intenzione di farmi male!”
“E vedi di non fare come Hideo che ogni volta che torna ha delle nuove bende che lo rattoppano.”
“Ma lo sai, a lui piace combattere e mettersi alla prova. Noi invece dobbiamo solo cercare di negoziare.”

A quel punto Aiko la strinse forte in un abbraccio che di certo non fece troppo bene alla sua particolare pelle. Anche Hideo la salutò, rimanendo un po’ più distante come era solito fare. Una volta uscita di casa, la prima cosa che notò fu il freddo del mattino a cui non era molto abituata. Questa volta, a differenza del pomeriggio precedente, la Genin era un po’ più tranquilla, per quanto comunque rimaneva in lei quell’emozione tipica delle prime volte.
Raggiunse le porte del villaggio una decina di minuti prima delle sette e sul posto trovò già i suoi due compagni di viaggio.

“Buongiorno! Pronti a partire?”

Per quanto non li conoscesse ancora, la situazione meno formale e più distesa rispetto al giorno precedente riaccesero un po’ il suo carattere tipicamente solare. Sorrise ai due, rimanendo per qualche secondo a guardare il ragazzo straniero. Non ricordava di averlo sentito parlare il giorno prima, quindi le venne il dubbio che egli non conoscesse la loro lingua.
Il trio iniziò a dirigersi verso il porto e Mayu approfittò di questo attimo di tranquillità per cercare di instaurare un minimo di rapporto con gli altri, anche perché non aveva la minima intenzione di passare interi giorni con loro in totale silenzio.

“Jiro, giusto? Ieri il signor Moroi ha detto che è la tua prima missione come caposquadra, quindi devi essere un Chunin, vero?”

L’impressione era che quelle fossero solo le prime di una discreta serie di domande che la ragazza avrebbe posto al malcapitato Jiro. La ragazza rimase al fianco del suo superiore, allacciandosi il giubbotto nero per proteggersi meglio dal freddo.

Dunque, visto che mi hai dato più possibilità, ho scelto di interagire con Jiro prima di raggiungere il porto, quindi come hai detto, mi sono fermato poco dopo la partenza!
 
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view post Posted on 12/2/2022, 01:26     +1   -1

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Krikagure no Sato 7:00 03/02/252 DN



Scaldata e motivata dall’affetto e dall’orgoglio negli occhi della sua famiglia, Mayu si avviò nelle ultime ore della notte per raggiungere il punto d’incontro, arrivando qualche istante dopo dei suoi due compagni: il capo squadra Jiro ed il protetto Umigame. Ansioso di raggiungere il porto, il chuunin non si perse in convenevoli e gli mostrò subito la direzione per poi guidarli in una marcia serrata ma moderata. L’umidità incominciava ad appiccicarsi ai loro corpi indolenziti dal freddo, spingendoli al fiatone ancor prima della comparsa dei primi raggi solari che con difficoltà provavano a farsi strada dalla foschia Regina di quelle terre. Il tutto risultò diverso ma amplificato per la dama di carta: per natura stessa del suo corpo, modificato dalla sua abilità I tre avrebbero raggiunto la nave concentrati ed in silenzio se non fosse stata per la neo genin che, trovando una situazione meno formale, riprese il suo carattere e provò a rompere il ghiaccio col diretto superiore.


Più tardi, verso nord del Paese dell’Acqua.


Il chuunin continua a guidare la marcia dandoti le spalle anche mentre ti risponde, nel frattempo Umigame costeggia la tua destra, seguendo l’andatura del caposquadra. Ovviamente non state usando troppo il chakra visto che il civile, pur essendo atletico, non può nulla contro il vostro addestramento speciale. Lo vedi arrancare ogni tanto ma mai mollare o lamentarsi, continuando la marcia imperterrito come ha già fatto notti prima contro la tempesta.

Jiro:
Ovviamente, Mayu Hirai… visto che è la prima volta che guido una squadra, non le insegnano più le gerarchie all’accademia? Dovresti saperlo. Comunque sia! Se lo stessi facendo, non preoccuparti: anche se è la prima volta che guido una squadra, mi hanno promosso perché mi hanno valutato idoneo per il ruolo e di certo non è la mia prima missione. Cosa che non si può dire di te. Ricorda che dobbiamo aiutare in una negoziazione fallimentare, dove i nostri amici della tartaruga non hanno nulla da dare in cambio se no lo avrebbero fatto senza di noi… perciò… sicuramente finirà male! Tu, sei pronta ad uccidere qualcuno?

Parla velocemente con quel pizzico di arroganza, ed un po’ di sufficienza nei tuoi confronti, che non lo abbandona mai eppure ti illustra la situazione reale come neanche Moroi aveva fatto: forse per mantenere implicite alcune delle possibili soluzioni. Sbattendoti in faccia una scelta che da lì a pochi giorni avresti potuto trovarti costretta a fare, per la prima volta nella tua vita. Sembra deluso che gli sia stata affiancata qualcuno alle prime armi nella sua prima missione da capitano, ma i tempi sono quelli che sono e da lo stesso l’impressione di qualcuno che vuole riuscire al meglio. Continua a non distogliere lo sguardo dalla strada, dimostrando quasi disinteresse ad una tua risposta ma noti che ora è il vostro scortato a squadrarti, come a voler percepire le reazioni del tuo volto a quella rivelazione.

Umigame:
In realtà avevamo qualcosina ma essendoci andato solo io, lo hanno preso come mancanza di rispetto ed hanno preferito mantenere il resto del nostro raccolto. Il nostro Toa… è malato perciò non è potuto esserci… speriamo che la presenza di qualcuno come voi possa aiutarli a cambiare idea sul volerla aprire, la contrattazione. Se si può evitare il conflitto è meglio... potrebbero voler continuare la faida e…

Ti ruba la parola, dandoti più tempo per pensarci e per far chiarimenti su alcune questioni. Sa parlare benissimo la vostra lingua, solo che la pronuncia con un’inflessione diversa, più dura. Continua ad osservarti incuriosito, dandoti ogni tanto il tempo per guardare dove mette i piedi, prima di prendere un respiro e distogliere completamente lo sguardo: spingendo i suoi occhi verso il basso.

Umigame:
...non potremmo sostenerlo senza l’aiuto della nostra gente, che non avremo al momento a causa di litigi interni… per colpa di una nostra scelta…

Lasciò morire così la frase facendovi intendere che non avrebbe voluto continuare il discorso, per un motivo o per un altro. Jiro lo assecondò per il momento, rispondendogli con un grugnito. Continuate ad avanzare tra risaie e nebbia, tra qualche frase e sguardi e con uno spuntino veloce nel tragitto, fino ad arrivare dopo metà giornata al luogo stabilito. Riuscite a vederla da lontano, fiera e maestosa, la nave che vi avrebbe portato alla terra natia di Umigame; anticipata da molte case e negozi, sparsi tra le tre vie principali che convergono verso il centro nevralgico commerciale, nonché vostra destinazione: il porto.

Jiro:
Raramente ne ho viste di così grosse! Forza, non fermiamoci, potremo riposarci una volta a bordo!

Così continuate fino a raggiungerla, percorrendo proprio una di quelle tre vie. Attorno a voi vedi passare un discreto numero di persone, tutte palesemente della tua terra tranne che per qualche eccezione rappresentata principalmente da navigatori che commerciavano con i colleghi del posto. Per alcuni tratti di strada venite accompagnati da carretti pieni di merci ed altri da alcuni completamenti vuoti, entrambi guidati da tipi loschi, forzuti ed affaticati. Alta un paio di piani, vi si erge dinanzi mentre due funi ed un’ancora la fermano dal travolgere voi e la banchina. Una lunga rampa di legno collega la coperta al molo permettendovi di salire e di notare il corpo della nave, mantenuto alquanto bene seppur pieno di segni di avventure e residui di salsedine. Jiro tira fuori da una sacca una pergamena chiusa da un sigillo, non lo tiene nascosto e riesci ad intravederlo ma – forse - non ad individuarlo: è il simbolo della Compagnia Orientale, lo stesso stampato su tutte le locandine sparse in giro per il continente. La consegna all’uomo che vi attende alla fine della rampa che ne spezza il sigillo e legge il contenuto. Un uomo di mezza età, non molto alto, robusto e con la testa quasi completamente stempiata ma con una folta barba unta e due splenditi baffi a manubrio, vestito con un Kimono azzurro una volta raffinato ma ormai usurate dal Tempo.

Takeuchi:
Tutto in regola… è un piacere conoscervi shinobi di Kirikagure! Benvenuti sulla Magnifica! Io sono il capitano Takeuchi Mikaar…rgh. Secondo i miei calcoli dovremmo raggiungere la destinazione indicatami tra un paio di giorni ma domani ci fermeremo prima su un’altra isola vicino, in modo da far scendere altri nostri… ospiti!. Vi consiglio di farvi un giro visto che è alquanto deliziosa! Tanto da essere caduta subito nelle grinfie di qualche industriale hahaha! Questa notte potrete dormire nella cabina numero tre ma nel frattempo rifocillatevi sotto coperta! Il Signor “Tesoro” è un cuoco formidabile! Partiremo non appena saranno caricati tutti e tutto, buona permanenza!

Vi parla prendendosi il tempo di accentuare la fine di ogni frase, rendendo quasi imbarazzante il suo tono già vibrante, mentre Umigame stringe i pugni al sentire di un’isola delle Whanau tratta in quel modo. Jiro ti passa una chiave di ferro con inciso sopra il numero “tre”, facendovi segno di andare avanti per rimanere da solo con il capitano. Non è strano obbedire ad un ordine del genere, quindi vi fate guidare dai membri dell’equipaggio sotto coperta. Il ponte di coperta è molto ampio, costellato qui e la da casse, passeggeri ed quipaggio e due possenti alberi - il maestro più grande del secondo - adornati da larghe vele bianche con rifiniture dorate. La poppa, rialzata rispetto al resto, ospita il timone e ricopre quella che potrebbe essere la cabina di Mikaar mentre a prua ci sono le scale che vi permettono di scendere, ricoperte da una piccola stanza. Appena varcate la soglia delle scale, un misto di odori di spezie ed alcolici ti pervadono. Scoprite che il primo piano è completamente occupato da una cucina in fondo ed un’osteria per il resto. Persone di vario genere siedono attorno ai tavoli, bevendo e mangiando senza esagerare con il chiasso. Trovate facilmente posto ad un tavolo vuoto e dopo pochi minuti un ragazzo alquanto anonimo vi poggia davanti agli occhi una ciotola piena di brodo, verdure ed una fetta di carne ed una tazza con dentro qualcosa di simile al tè ma molto più aspra, per ognuno.

Umigame:
Allora, Mayu? Non prendere male il mio stupore ma dalle mie parti le donne si occupano principalmente della gestione del villaggio, lasciando il lavoro duro a noialtri… è usanza comune da voi scambiare questi ruoli?


Non pensavo uscisse così lungo il post hahah
Allora, ottimo, continua così. Devo dirti un paio di cose:
1. Nel post ho accennato alle scelte. Ce ne saranno durante la missione ed, ovviamente, starà a te decidere come comportanti. Te le chiarirò in OFF ma mai e poi mai ti accennerò a possibili conseguenze, quelle verranno svelate una volta scelta con magari i what if a fine missione. Rimane una D quindi nulla di esagerato.
2. Proviamo a fare una cosa per evitare magari ripetizione di post ed allungamenti di tempo per i dialoghi. Prima di postare scrivimi cosa vorresti dirgli (in questo post principalemente dopo il primo discorso durante il tragitto ma magari anche alla fine sulla nave) in modo che se posso ribattere con frasi brevi o atteggiamenti te li dico e li scrivi direttamente nel tuo post, mentre se ci sarà necessità di approfondire ti ferni e posto io.
3. Oltre a chiarimenti sul da farsi in OFF, ti chiedo di prestare attenzione a dettagli ed altro che cercherò di descrivere al meglio nei post per sfruttarli a tuo vantaggio sia per il da farsi che per ruolare il tuo pg.
Nello specifico di questo post, a parte i dialoghi per cui proviamo il P.2, penso che per il tuo pg ci siano un po' di spunti su cui pensare tra l'uccidere qualcuno, il porto, la nave, l'inizio del discorso finale e qualcuno più "nascosto". Enjoy!
P.S: Spero che almeno le premesse ti stiano intrigando!
 
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4 replies since 3/2/2022, 22:00   130 views
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