Nella Tana dei topi, Addestramento livello Medio [Chunin]: indagine e infiltrazione. Per Yolomasterlol

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view post Posted on 21/1/2022, 16:34     +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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Ore 21:00 - 9 Ottobre 252 DN
Kiri - Villaggio della Nebbia - Palazzo del Mizukage



Un Diavolo aveva fatto ritorno.... la sua presenza poteva essere una valida risorsa o bisognava dimostrare diffidenza e valutare attentamente il suo profilo psicologico?
Molte erano le domanda a cui Kazuku doveva rispondere, come ad esempio per quale motivo, dopo tre anni, si era ripresentato senza rimanere in contatto e informare nel tempo quali imprevisti lo avevano trattenuto, ritardando il suo rientro.
Comunque, adesso bisognava adeguarsi alla situazione e capire come agire: se rispondere con il pugno di ferro nel vecchio stile, o mettere alla prova il Diavolo.

Signori, la situazione è molto delicata: dopo tre anni si presenta uno shinobi di cui avevamo perso ogni traccia e, come se fosse tornato da una scampagnata, si ripresenta come se nulla fosse.

Andrebbe sbattuto nelle prigioni e interrogato, anche usando metodi drastici quale la tortura, se fosse necessaria.

Se posso suggerire, inimicarsi uno shinobi del suo talento non sarebbe una buona idea: parliamo comunque del diavolo, non di un signor nessuno.

Tre shinobi di grado Jonin conversano in una stanza del palazzo del Mizukage; la questione trattata è delicata e non si può non discuterne immediatamente per prendere provvedimenti, ma quali?

Che cosa avresti in mente, Shin.

Il più giovane dei tre sembra interessato a non punire il Diavolo ma ovvio che non può ignorare la delicatezza della situazione quindi, attirando l'attenzione del membro più anziano, prova a spiegare la sua idea.

Affidiamogli un incarico, qualcosa di non troppo impegnativo, ma che sia sufficiente a dimostrare la sua bontà d'intenti e l'indiscussa fedeltà a Kiri.

Affidargli una missione? hahahah! A questo punto dato che ci siamo.... affidiamogli una classe di studenti e chiediamogli di organizzare la prossima selezione per l'esame Chunin.

Se fosse possibile non essere interrotto, magari spiego nel dettaglio cosa avrei in mente se per il mio illustre collega Sato, ovviamente, non è un problema.... non vorrei urtare la sua adorazione per l'era Momochi.

Tu maledetto; sei solo un ragazzino e pensi di sapere tutto solo perché hai bruciato velocemente le tappe?

Taci Sato, non permetterò che una delicata riunione si trasformi in una controversia di nindo. Mostra rispetto visto che sei più anziano, e fai finire di parlare Shin.

Mi scusi Genshirō- Sama

Bene, procedi pure Shin. Esponi la tua idea, siamo tutt'orecchi.

Dalle ultime informazioni avute da una delle nostre squadre Anbu, siamo venuti a conoscenza di strane offerte di lavoro fin troppo ben retribuite a Kōzushima, meglio noto come il Villaggio degli Stagni.
Temiamo che nell'area circoscritta si stia formando una potenziale cellula criminale con tanto di base logistica.
Ovviamente è solo una ipotesi, non abbiamo prove certe per un intervento in massa per annientare la potenziale minaccia.
Quindi, se siete d'accordo, affiderei a Kazuku Mizuguchi soprannominato il Diavolo, questo compito per testare la sua lealtà.
Mi rendo conto che lasciarlo a piede libero non sarebbe neanche una buona idea per tale motivo mi muoverei in prima persona affiancandolo, monitorandolo e valutando l'operazione.
Sarei una sorta di spettatore in prima linea, lasciando però l'iniziativa operativa al Chunin.


Allora è deciso: Yoshida Shin.... sarai responsabile di visionare, analizzare e presentarci un rapporto dettagliato sullo shinobi Mizuguchi una volta terminato il lavoro.
Hai carta bianca su come procede, Kiri ha completa fiducia nel tuo operato.


Mi adopero immediatamente per convocare Mizuguchi e informarlo sui dettagli dell'incarico.



Ore 10:00 - 10 Ottobre 252 DN
Kiri - Villaggio della Nebbia - Stanza di detenzione 0542


"Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate
".


Terzo Canto - Inferno: Dante Alighieri




Ricordi la libertà? Quando vagavi nei territori, non dovendo dare conto a nessuno se non a te stesso? Quando ti bastava sederti in una radura osservando un'alba e il cuore ti si scaldava?

Adesso però, i tempi sono cambiati; hai fatto finalmente ritorno nella tua patria natale. Ora sei un lupo in gabbia che deve nuovamente tornare a scodinzolare: e' finito il tuo peregrinare come un cane selvaggio.

Non ti saresti mai aspettato un'accoglienza simile: tu Diavolo, che per Kiri hai rinunciato a tre anni della tua vita per portare avanti un incarico della massima delicatezza. Comunque sia, la realtà ora è questa e, nolente o volente, devi adeguarti alle regole: accettare di essere trattato alla stregua di un criminale.
Il giorno precedente, senza nemmeno farti mangiare qualcosa o darti una bevanda calda, sei stato interrogato e poi sbattuto in questa stanza che sembra più una sorta di cella ai tuoi occhi.
La realtà è una, incontrovertibile e schiacciante: sei mancato tre anni, e in tre anni di acqua sotto i ponti ne è piovuta, anzi, più che pioggia si potrebbero definire vere e proprie cascate.
Per te alla fine non è un problema; da che hai memoria la tua vita è sempre stata costellata da infinite prove nel dover affrontare giudici e sfidanti: come la storia della lepre di Inaba desiderosa di attraversare il mare chiedendo aiuto ai coccodrilli, poi offesi scatenandosi contro di lei.

Sei seduto su di un brandina dove dovresti dormire ma in realtà le tue palpebre non vogliono sentirne di chiudersi, quindi, fissando il muro della stanza/cella che ti si pone dinnanzi, rimani inamovibile - se qualcuno ti osservasse penserebbe che sei vittima di catatonia - ignorando il tempo che scorre.
Sei quasi amorfo. Forse solo stanco. Vorresti solo tornare a una "pseudonormalità" ma non ti è concesso perché sei il Diavolo.
Quindi sei intrappolato in un tempo che non è tempo ma solo rimembranza di una vita ormai invischiata in eventi dittatoriali, simili a spire che ti stritolano.


D'un tratto la porta viene aperta, un tuo parigrado Chunin ti osserva con diffidenza, limitandosi a dire:

Muoviti, sei stato convocato....

Non controbatti, semplicemente ti adegui e silente esci dalla porta per seguire lo shinobi che ti deve scortare fino a destinazione.
Il suo sguardo è abbastanza chiaro nella lettura dei pensieri che navigano nella sua scatola cranica: ovunque tu ti giri noti diffidenza, sfiducia, magari odio nei tuoi confronti.
Non stupirti: sei sparito per tre anni senza dare notizie e a Kiri simili insolenze non sono viste di buon occhio.
Devi pagare dazio.



yolomasterlol benvenuto al tuo addestramento. Sei un player con esperienza, quindi, sai già tutte le regole del buon Gdr.

Veniamo a noi:

Dopo l'interrogatorio vieni confinato in una stanza per decidere della tua sorte: sei mancato tre anni, normale che uno dei 5 grandi villaggi voglia vederci chiaro. In questo primo post limitati puramente al narrato fino al momento in cui vieni convocato e scortato.
Se hai dubbi sai come contattarmi, buon game.


Edited by Kusanagi - 22/1/2022, 02:46
 
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view post Posted on 21/1/2022, 19:46     +1   -1
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Parlato Kazuku

Parlato altrui




Ho fatto del mio meglio per riposarmi ed attendere di avere maggiori informazioni riguardo quel che sarà del mio futuro, della mia vita, eppure ho fallito miseramente. Raramente chiudo occhio, e per quanto ci provi non riesco a far altro che a fissare quel soffitto incrostato che posso osservare sdraiato in quella brandina. Una brandina per inciso troppo corta per contenermi del tutto, al punto che ormai dormo direttamente con le scarpe per evitare di prendere freddo.

Odio il senso di oppressione che continuo a percepire tutt'attorno a me, il silenzio degli shinobi, miei parigrado o superiori, che mi osservano con disprezzo ogni qualvolta mi portino da mangiare o mi accompagnano a fare la doccia, a rinfrescarmi. Non li sopporto perché non hanno la benché minima idea di cosa ho fatto per Mizu no Kuni, delle motivazioni che mi hanno spinto a separarmi da Kiri tanto a lungo, e nella loro miopia vedono una mancanza di fedeltà. Fedeltà. Come se loro potessero giudicarmi, quando so bene come lo shinobi medio non si sia mai posto il problema di agire per qualcosa di più grande di una istituzione.
Non sopporto non la loro mancanza di rispetto, ma quel disprezzo che deriva in gran parte dalla miopia: se non eri qui allora non ci stavi aiutando, quindi non sappiamo se possiamo fidarci. E' un pensiero estremamente limitato certo, ma che comunica quanto Kiri sia debole, perché atteggiamenti del genere non si confanno ad un villaggio al pieno della propria forza.

Sono passati giorni e ancora non ho saputo nulla di Hayate né di qualunque decisione che derivi da lui. Difficile che decida deliberatamente di mantenermi in questo limbo, e questa non è altro che l'ennesima preoccupazione che si somma a quelle che sto vivendo ora, seppur diversa. Una parte di me odia profondamente il trattamento che mi è stato riservato, ma d'altro canto sono preoccupato dalle implicazioni che simile diffidenza possa avere, cosa cazzo significhi. Kiri è probabilmente nella merda, e questo significa una sola cosa: ho fatto bene a tornare, indipendentemente dal trattamento che mi viene riservato.

Ogni tanto mi affaccio alla finestra alla ricerca del mare. Cerco di inquadrarlo e di sentirne l'odore nonostante la distanza. Il mare. Qualcosa che mi ha donato così tanta tranquillità in passato, e a cui non vedo l'ora di tornare. Quelle onde sembrano quasi chiamarmi, un richiamo dolce a cui non posso rispondere, ed al quale si alternano i versi dei gabbiani che di rimando paiono schernirmi, lasciandomi ancor più in balia della consapevolezza che sì, per aiutare di nuovo Kiri ho rinunciato alla mia libertà. L'unica cosa che mi era insopportabile perdere, l'unica per cui lotterei con le unghie e con i denti. L'unico aspetto personale che voglio rimanga una costante del mio essere è adesso l'unica cosa che mi manca. Eppure sono davvero così privo di biasimo come credo, sono davvero così ingiustificate queste misure? La risposta è ovvia, non vale neanche la pena pronunciarla. Kiri avrà dei metodi che non approvo, ma è una punizione tutto sommato più leggera di quella che avrebbero potuto riservarmi qualora mi odiassero davvero. Dopotutto non sono in una prigione vera, non sono stato torturato, né ho ricevuto arditi disposti a pestarmi nella notte o a volermi togliere la spada. Il loro modo di agire esprime diffidenza, risentimento. L'uno qualcosa che posso giustificare, il secondo dettato dalla semplice miopia. Indipendentemente da cosa siano nati, sono tuttavia ormai sicuro che siano ben lungi dall'odiarmi sul serio, semplicemente perché mancano le misure che nel qual caso avrebbero utilizzato. Forse questa consapevolezza può donarmi un minimo di speranza, o forse è un semplice tentativo di auto suggestione che compio per non accettare l'idea che pagherò il mio ritorno con tutto ciò che ho-vita compresa.
Che spreco del cazzo sarebbe, sopravvivere a prigioni, al Chimico, a tre anni di ricerche e indagini per venire eliminato dalla propria istituzione. Sarebbe un destino ridicolmente beffardo, quasi frutto di una cattura che di un ritorno volontario.

Alfred: RRROOOOOONF

Mi giro verso Alfred: lui riesce a dormire benissimo, per sua fortuna. In effetti ha usato spesso del sake prima di coricarsi, potrei a mia volta esplorarne gli effetti per provare a dormire di più, eppure esito. Voglio tenermi lucido, qualunque cosa arrivi devo essere pronto a rispondere al meglio delle mie capacità. Preferisco tutto questo, questi pensieri auto distruttivi alla mancanza di lucidità.
Infine la porta si apre, i miei pensieri vengono interrotti.

Chuninc: Muoviti, sei stato convocato...

Non replico, non ce n'è bisogno. Mi limito ad alzarmi lentamente e prendere i miei effetti. Mi sforzo per non esitare, perché voglio semplicemente apparire sicuro, affatto provato. Reprimo quella rabbia che sale dalla gola quando giro lo sguardo verso quello shinobi dicendomi tra me e me che lo faccio solo per non svegliare Alfred, come rendesse più accettabile il perché non risponda parola per parola. Mi incammino, dubito che sia un altro interrogatorio, in caso contrario avrebbero usato la stanza in cui mi trovato. Non importa. Qualunque cosa sia ci farò i conti. Devo farlo. Per il mio futuro ancor prima che per quello di Kiri, l'oggetto del mio scopo che diventa ironico cerceriere. A volte la vita sa essere deliziosamente ironica.

 
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view post Posted on 31/1/2022, 17:01     +1   -1
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Ore 10:10 - 10 Ottobre 252 DN
Kiri - Villaggio della Nebbia - Stanza degli interrogatori



Dove eravamo rimasti, ah si.... stai percorrendo uno dei tanti corridoi del palazzo; la guardia dietro di te non smette di fissarti con sguardo corrucciato: poco ti importa, sei consapevole della situazione e va bene così.
Quei minuti sembrano interminabili mentre attraversi lo spazio ristretto, adornato da innumerevoli porte collocate sia a destra che a sinistra, che ti farà giungere infine a destinazione.
Un tempo interminabile, vorresti solo giungere a destinazione e ascoltare la punizione che ti verrà inflitta e invece, sei costretto a percorrere quella distanza che sembra senza fine: se non avessi una preparazione degna di nota nel saperti imporre autocontrollo, sicuramente impazziresti.
Dopo circa dieci minuti di camminata il Chunin ti intima di fermarti.

Fermo! siamo arrivati: aspetta qui, quando ti chiamerò allora potrai entrare nella stanza..

Non controbatti, ti limiti a fare quanto chiesto; istintivamente giri la testa per osservare il panorama fuori dalla finestra ma quello che vedi è una scena che ti rabbrividisce, e tu non sei uno che si non si suggestiona facilmente: sette Anbu sono posizionati su degli alberi, non fanno nulla se non limitarsi ad osservare Ti fissano intensamente. Che situazione del cazzo.
Kiri e la sua ossessione di dover tenere tutto sotto controllo; bisogna però ammettere che tu non sei uno shinobi come tanti, giusto Kazuku?
Sei uno dei temibili sette (ironia che vi siano proprio sette Anbu posizionati a vigilare) motivo sufficiente per rafforzare il monitoraggio per tenerti sotto controllo: come se ti si volesse dire,
" fai solo una mossa falsa e ti smembriamo ancor prima che tu possa fare un solo passo. ".


Sapevi che il Villaggio della Nebbia fosse paranoico ma non pensavi fino a questo punto. Ora hai un'idea più chiara della situazione, sei conscio che anche una parola fuori luogo o un'occhiata di sfida da parte tua potrebbe comportare la tua inesorabile fine.

Dopo un paio di minuti la porta si apre e il Chunin ti fa segno di entrare.
Ci siamo, finalmente scoprirai il destino che ti aspetta: non hai rimpianti; non hai pentimenti; sempre a testa alta, come hai sempre vissuto la tua vita da che tu ne abbia memoria.



Benvenuto Kazuku Mizuguchi, ho preferisci che ti chiami con il tuo epiteto: Il Diavolo della Nebbia Insanguinata?

Un altro Anbu seduto dietro una scrivania ti da' il benvenuto: sembra socievole ma sai anche bene quanto gli shinobi di Kiri, sopratutto di alto grado, siano degli abili affabulatori capaci di recitare ed essere in grado di farti credere qualsiasi cosa.

Perdona le mie maniere.... prego accomodati. Sai, sono un tuo grande ammiratore anche se il ruolo che ricopro in questo momento potrebbe farti credere il contrario, ma ci tengo che tu sappia una cosa: ero molto curioso di poter fare la tua conoscenza.

Trovi non poco irritante questo suo modo ipocrita di interloquire ma vuoi stare al suo gioco, quindi esegui l'ordine camuffato da invito e ti siedi.
Sul tavolo noti due cartelle con scritto su una "Secretato", mentre sull'altra non vi è scritto nulla. Non puoi istintivamente non chiederti cosa vi sia scritto in quella senza dicitura.

Allora.... com'è stato il rientro? Avrai sicuramente notato qualche cambiamento; tre anni non sono pochi e ne avrai di cose da raccontare e al contempo volere qualche risposta per essere aggiornato sulla situazione attuale a Kiri: ad esempio capire il motivo di una simile accoglienza.

Una pausa spezza il suo parlare, giusto un istante, per poi riprende con quel discorso di elogio che, in verità, ti sa tanto di filippica

Sai, uno Shinobi Katana così giovane... è un qualcosa di estremamente unico, più che raro. Sei decisamente una notorietà Mizuguchi, e come tale, meriti tutte le attenzioni possibili.


Ok, se vuoi porre qualche domanda all'Anbu puoi farlo. Descrivi lo stato d'animo di Kazuku: cosa prova; soprattutto come lo fa sentire questo assurdo trattamento che sta subendo. A te la palla..


Edited by Kusanagi - 31/1/2022, 19:01
 
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view post Posted on 1/2/2022, 21:50     +1   -1
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Ogni secondo che trascorro fuori da quella stanza è un secondo nel quale sento un odore che ormai mi sembrava estraneo, un secondo in più in cui concentrarsi sul percepire ogni singola scheggia delle porte di legno, quanto le piastrelle del corridoio siano pulite. Lo so, è stupido, non serve a molto, ma è semplicemente un modo per esorcizzare cosa quel momento possa significare. Un modo come un altro per non pensare al fatto che non ho il benché minimo controllo del mio destino ora come ora. Non so perché mi pesi così tanto quella prigionia, dopotutto sono stato nella prigione del Chimico, ed i Kami solo sanno cosa stessi rischiando allora. Non è il tempo di reclusione in sé a rendere tutto questo così insopportabile, così fottutamente fastidioso no, è la consapevolezza che a farmelo siano proprio coloro che son tornato per proteggere.

Ci fermiamo, guardo dalla finestra e trovo quella che sembra solo essere una battuta di pessimo gusto: 7 Anbu, 7 come gli spadaccini, che mi guardano rimanendo appollaiati sui rami senza dire una parola. Ancor prima che posso rendermi effettivamente di conto di quanto la cosa mi dia fastidio mi ritrovo a serrare i pugni: sono davvero così dannatamente stupidi da mettersi pure a provocare? Prossima volta cosa faranno, si porteranno appresso delle spade di cartone? Vorrei dannatamente insultarli. Loro e quello stronzo che mi accompagna. Ignoranti forse, ma idioti? Decisamente sì. Non ha senso provocarmi, non sono qualcuno che deve essere spezzato per ottenere informazioni. Quello che stanno facendo vuole solo provocarmi, inutilmente. Mi disgustano, ma sapevo che sarebbe potuto accadere. Non sanno quello che fanno, pur sapendo cosa significhi per me. Non sono troppo diversi dai briganti che tagliano la gola ai bambini perché possono farlo. Purtroppo, tutto ciò che fanno è in nome di qualcosa per cui io ho deciso che valga la pena morire. Sono l'equivalente dei bambini che infastidiscono l'udito mentre torni a casa la sera. Individui con cui non condivido nulla, e con cui non voglio farlo.

Una, due...tre imperfezioni nella porta, quattro nel pavimento sotto ai miei piedi. Continuo a contare nella speranza che il tempo passi e non do attenzioni agli Anbu fuori dalla finestra. Conto ancora ed ancora, ricomincio facendo finta di dimenticare fino a quando infine non mi viene permesso di entrare. Un altro Anbu, questa volta nessuna ironia, nessun insulto ai Sette o a ciò che rappresento. Mi invita a sedermi, è gentile. Qualcosa di così strano rispetto alla sufficienza con cui son stato trattato nei giorni scorsi. Così strano che stento a crederci, a ritenerla genuina. Tuttavia meglio della cortesia falsata che dell'ostentata avversione. Quantomeno rende l'interazione più accettabile.

Puoi chiamarmi col nome che preferisci, non fa differenza per me

Replico inizialmente, decidendo semplicemente di agire con la facciata disinteressata che ho mantenuto sino a quel momento. Vorrei con tutto me stesso non comportarmi così. Vorrei poter essere aperto, abbassare la guardia, ma sembra che loro abbiano deciso di giocare a piegarmi, quindi perché dovrei dargli questa soddisfazione? Il mio interlocutore sembra volermi far credere di essere un mio ammiratore. Certo, se anche fosse vero per quale motivo la cosa dovrebbe interessarmi. Mi sembra di essere una bestiolina rara ingabbiata davanti ad un bambino che chiede il permesso per dargli da mangiare. Piuttosto che il suo rispetto, la sua ammirazione potrebbe derivare semplicemente dalla mia rarità. Stento a rispondere per due diverse ragioni: non voglio essere inutilmente aggressivo, non ha senso, ed allo stesso modo sono più interessato ai due fascicoli sul tavolo. Non ne faccio mistero ed anzi, li osservo con una certa attenzione, voglio che lui capisca ciò che in questo momento mi preme maggiormente: il lavoro.

Sono lusingato dal tempo che hai ritenuto necessario prenderti per renderti presentabile al mio cospetto

Commento con una sferzata d'ironia. Voglio testarlo, vedere come reagisce. Sia mai che decida di offrirmi qualche informazione dall'alto della propria superiorità, scordandosi che il gioco di studio e raccolta informazione lo stiamo facendo in due. Voglio vederci chiaro, voglio capire chi mi trovo davanti. Ce la posso fare.

Capire chi me la stia riservando mi sembra più accurato, non ho sentito parola di Hayate nei giorni scorsi...presumo che tutto questo non sia farina del suo sacco, corretto?

Taglio corto e uso le sue parole sul cambiamento di Kiri per ottenere una informazione che mi serve sapere: dietro tutto questo c'è Hayate o è opera di qualcun altro? chi sta tirando i fili in questo momento? Tutto il resto non ha importanza, così come non ne ha il discorso sulla mia rarità. Non ha idea del mio pieno potenziale, di quanto io sia prezioso per Kiri. Non sa di Isobu. E non lo saprà mai. Sopratutto alla luce di tutto questo.

Per quanto mi dica lusingato dai complimenti che mi muovi, entrambi sappiamo che non siamo qui per parlare del mio alloggio come se fossi in vacanza...

Ne ricerco lo sguardo col mio. Nascondo la rabbia dietro la lontananza. Ricordo quanto compatisca tutti quegli Anbu, e uso quella sensazione per mascherare sentimenti scomodi.

Ci sono due fascicoli sul tavolo, quale dei due aprirai per dirmi il motivo per cui mi hai convocato?

La faccio breve, lo riporto coi piedi per terra. Non mi è mai piaciuto girare attorno alle cose. Neanche adesso. Sopratutto adesso. Perché cazzo sono lì? E' tempo di parlare.
 
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view post Posted on 7/2/2022, 13:21     +1   -1
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10 Ottobre 252 DN
Kiri - Villaggio della Nebbia - Stanza degli interrogatori



Ok, sicuramente Kiri non ha iniziato con il piede giusto: comprensibile che queste iniziative di provocazione oltre che essere criticabili risultino ai tuoi occhi anche di pessimo gusto irritandoti non poco - ci mancherebbe -, ma ragiona: sei mancato tre anni e in più con te avevi una delle sette spade, normale che il villaggio abbia reagito in un dato modo.
Qui si tratta di comprendere quanto tu possa essere leale e non puo' tutto essere giustificato solo dal fatto che ti sei ripresentato a Kiri.
Non funziona cosi, ci sono protocolli da seguire, regole da rispettare e una di queste riguarda il dover rimanere in contatto con il proprio villaggio.
Che poi tu sia stato impossibilitato o altro e' un altro discorso, ma dall'altro lato della barricata questo e' un discorso che non interessa: interessa solo comprendere quanto tu sia affidabile, oltre che credibile.
Piaccia o non piaccia questa e' la politica a Kiri.

Capisco, non sei uno che perde tempo, comprensibile. Andiamo direttamente al punto: non hai avuto la migliore delle accoglienze e di questo sono profondamente rammaricato.
Senza dubbio ritrovarsi sette Anbu che ti fissano fuori dalla finestra irriterebbe chiunque. Io non so quale inferno tu abbia passato benche' provi ad ipotizzarlo e se sono qui davanti a te e' proprio per tutelarti e farti capire che vi sono anche persone solidali.
Mi sono offerto proprio per poterti conoscere meglio.
Sono profondamente convinto che gli occhi di una persona non possano mentire e offrirti una onesta realtà della situazione. Puoi credermi o non credermi.... non importa; posso pero' guadagnarmi la tua fiducia con un piccolo gesto di rispetto, o almeno rendere il clima meno torbido.


L'Anbu sembra parlarti con onesta', il suo tono di voce non sembra meccanico e preimpostato.
Ovviamente non puo' bastare qualche parola di comprensione per cancellare cio' che hai dovuto subire, ma sicuramente meglio un discorso colloquiale rispetto gli atteggiamenti distaccati e provocatori.
Porta le sue mani dietro la nuca cosi da slacciare i lacci che tengono la maschera aderente al viso e senza tanti tentennamenti svela la sua identia'.


270px-Tsurugi



Innanzitutto mi presento: il mio nome e' Shin Yoshida. Se fosse dipeso da me avrei usato altri metodi ma qui bisogna capire quanto si ci possa fidare di te: non basta ripresentarsi, dire che stavi svolgendo una missione delicata e che non ti e' stato possibile comunicare. Mi dispiace per la tua situazione, ma comprenderai bene che esistono dei protocolli e delle regole da seguire. Che piaccia o no questa e' la politica!

Sicuramente non puoi non apprezzare il gesto: essersi tolto la maschera e' un modo intelligente per diminuire la tensione, oltre al fatto che, un conto e' conversare con gente visibilmente distaccata senza mostrare un minimo di contatto umano, un conto poter guardare in faccia chi ti parla.
Almeno il rispetto e' doveroso nei tuoi confronti e ti viene riconosciuto.

Mi hai posto due domande ed e' giusto che tu abbia delle risposte: vedro' di risponderti fino a dove mi e' concesso.
Per quanto riguarda il Juudaime Mizukage Hayate Kobayashi.... e' impegnato in questioni molto delicate, di conseguenza ogni gestione e' stata affidata ad un alto consiglio composto da diversi Jonin, tra cui il sottoscritto.


Finalmente qualche risposta oltre alle inutili chiacchierate colloquiali di cui tu non senti neanche la necessita' di imbastire ma come detto, questo e' la minestra e te la devi fare andare bene cosi com'e'..

Veniamo alla seconda domanda che ti riguarda piu' nel personale....

Si prende un momento di pausa.... giusto il tempo di aprire il primo fascicolo, quello senza dicitura.
Una volta aperto noti una tua foto e una descrizione accurata della tua persona. All'interno sono raccolte meticolosamente diverse informazioni sul tuo conto: le varie missioni svolte, le tue capacita' di shinobi, oltre che la storia della tua carriera fino al momento della partenza per il tuo ultimo incarico, iniziato tre ani fa.
Ovviamente non riesci a leggere il contenuto - ancora non sei capace di leggere le lettere capovolte - ma ne intuisci l'accuratezza, in fondo non potresti aspettarti che questo da un villaggio organizzato come Kiri.

Dalle informazioni lette nel tuo fascicolo noto un' alta capacita' di adattamento alle situazioni con competenze specifiche nel campo dell'infiltrazione e dell'indagine.

Dopo aver dato una fugace occhiata al tuo fascicolo lo sposta di lato e ripetendo la medesima azione apre l'altro fascicolo, quello con la dicitura "secretato".

E veniamo al motivo per cui sei stato convocato:

Viste le tue competenze, oltre le tua abilita' di spadaccino, ho pensato di affidarti un incarico che possa riscattare il tuo nome cosi da metterci alle spalle questa sgradevole situazione:

Nella zona circoscritta di Kōzushima, meglio noto come il Villaggio degli Stagni, crediamo che si stia formando una potenziale cellula criminale.
Non avendo purtroppo prove certe non possiamo agire con un intervento in massa e poter cosi risolvere il problema.
Quindi, qui entreresti in gioco tu: vedila come una prova per testare la tua lealtà.
Se accetti, dovrai recarti sul posto e indagare cercando di scoprire quanto vi sia di vero. Inoltre, se la minaccia fosse reale come crediamo, dovrai infiltrarti nel covo e risolvere definitivamente la questione sradicando l'intera radice. Ovviamente....


Una nuova pausa blocca il suo parlare prendendosi qualche istante per fissarti intensamente negli occhi.

Non potrai lasciare il villaggio da solo per motivi piu' che comprensibili, di conseguenza ti affiancherò nell'operazione fingendomi tuo fratello cosi da monitorarti e poter valutare il tuo operato.
Sarei una sorta di spettatore in sostanza, lasciandoti gestire l’operazione come meglio reputerai opportuno agire.


Ora sta a te decidere: cosa farai, ti butterai nuovamente nella mischia, o punterai i piedi nutrendoti del tuo orgoglio senza lasciare spazio al dialogo e alla collaborazione?

Allora, qual'e' la tua risposta Kazuku Mizugichi? in caso decidessi di accettare, l'appuntamento e' per domani all'alba all'ingresso del villaggio.
Ovviamente non voglio metterti pressione, dato che vorrei che tu la vedessi come un'opportunità e te ne convincessi, per tale motivo prenditi l'intero giorno per riflettere.
Ti aspetterò per venti minuti, se al termine del ventesimo rintocco non ti vedessi arrivare, accetterò la tua decisione e mi muoverò da solo.


Ora sai tutto, devi solo ragionare su che risposta dare. Shin non sembra una persona malvagia, anzi, hai l'impressione che ti abbia parlato con il cuore.

Inoltre, per poterti far sgranchire le ossa avrai a disposizione il cortile del palazzo dove poterti allenare o semplicemente passeggiare; purtroppo non posso impedire ai miei colleghi di pedinarti ma almeno posso rendere il tuo soggiorno piu' confortevole in questo luogo che ai tuoi occhi sara' vista come una prigione. Almeno questo ti e' dovuto e se hai bisogno di altro chiedi pure vedro' di fare il possibile.

Il tuo destino e' nelle tue stesse mani, devi solo comprendere quanto l'orgoglio sia gestibile o meno oltre al fatto se in cuor tuo desideri realmente conciliarti con il villaggio cosi da essere nuovamente accettato.

A questo punto direi che il nostro colloquio conoscitivo sia terminato a meno che tu non voglia fare qualche richiesta specifica per migliorare la tua condizione o esporre qualche riflessione oltre che pormi, eventualmente, ulteriori domande sull'incarico.

Ok, post abbastanza chiaro: ti viene data un'opportunita' ora sta al tuo pg decidere. Se non hai altre domande puoi pure congedarti, in caso lasciassi la stanza puoi ruolare tutta la parte temporale fino all'alba del giorno seguente per prendere la decisione. Hai carta bianca su come muovere il tuo pg e cosa fargli fare.
Sappi che la guardia chunin e' a tuo servizio: ha l'ordine di esaudire tue eventuali richieste come ad esempio accompagnarti nel cortile.


Edited by Kusanagi - 7/2/2022, 14:05
 
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Continuo ad osservarlo. E' decisamente meno fastidioso di qualunque altra interazione abbia avuto sino a questo momento ed anzi, che sia fittizio o meno sento chiaramente una minima forma di rispetto nei miei confronti che per un istante mi rimanda indietro a prima della mia assenza. A quando ero ancora perfettamente integrato dentro a Kiri, quando la mia visione era così limitata, e quando mi ritenevo così potente.
Ma i tempi cambiano, in peggio o meglio che siano ed ora quella voce, quei modi, sono tutto ciò che resta di un passato a cui non so neanche perché sto cercando di ancorarmi. Davvero ci vuole così poco per farmi rimpiangere ciò che rappresentavo all'epoca?
Non pronuncio una singola parola, ma piuttosto sondo le sue parole alla ricerca di una traccia di disprezzo che non riesco a trovare. Se sta mentendo lo fa dannatamente bene, e per quanto sappia che non posso fidarmi di lui, d'altro canto sento che merita da parte mia un trattamento più rispettoso. Qualcosa che gli faccia capire che apprezzo il suo modo diverso di relazionarsi a me, perché le sue parole sono cariche di rassicurazioni certo, ma colgono il punto: non sono le misure quelle che disprezzo, ciò che odio, ma il modo in cui degli Anbu sino a questo momento mi hanno trattato. Come se loro potessero giudicarmi. Come fossero poco più che marionette nelle mani di qualcuno più grande di loro.

Non condanno le misure che vengono adottate, ma la sottile ironia con cui sono applicate...

Commento, pronuncio quelle semplici parole: sento una fatica immensa mentre cerco di aprirmi, come fosse qualcosa profondamente contraria a ciò in cui credo. Cazzo, Isobu. Questa deve essere opera sua. Così come sento ancora la Kubikiri, il suo freddo acciaio lo sento tremare quasi dalla rabbia, l'umiliazione: è già stata in prigione una volta, è già stata dimenticata in passato. Non vuole che succeda di nuovo. Ricaccio quelle influenze nel mio cuore: non sono servo di nessuno, siamo un tutt'uno.

Comprenderai che ritrovarmi sette Anbu che mi fissano alla finestra è alquanto ironico. E mi son chiesto quanto di quella scenetta fosse necessaria, e quanto fatto per puro divertimento. Non sono tornato a Kiri per essere una minaccia, e chiederei che mi fossero applicate le misure necessarie, ma non quelle accessorie a farsi qualche risata la sera

Perché questo è esattamente quello che sono per me. Misure accessorie, prese per il culo. Cerco di essere quanto più calmo possibile nell'esporre le cose, ma non sono più distante. Voglio che capisca che quelle cose le ho notate. Non sono state per un cazzo apprezzate, ma che di certo non disturbano le mie intenzioni. Si toglie la maschera. Si presenta. Questo è inaspettato. Forse si è preparato apposta la trasformazione per prendermi in giro, potrebbe tranquillamente averlo fatto...eppure...perché dovrei diffidare di un ninja di Kiri? Siamo dalla stessa parte. E' davvero così rischioso credergli? Non ci vuole molto per trovare la mia risposta: da un atteggiamento più aperto ho poco da perdere, e d'altro canto, comincio ad essere sinceramente stanco di giocare a questo gioco di diffidenze. Cosa hanno per ferirmi dopotutto?

Piacere di conoscerti Shin. Il tuo gesto è apprezzato, e voglio che tu sappia che la tua identità con me è al sicuro

Lo rassicuro, glisso sulle sue motivazioni. Le ho già sentite, le conosco, ed ora onestamente mi preme di più conoscere qualche informazione tecnica, ad esempio qualcosa su Hayate. Qualcosa che non è affatto buona. Istintivamente stringo i pugni: mi da immensamente fastidio l'idea che sia preso da faccende così delicate da lasciarmi in sospeso: possibile sia una antifona per qualcosa di ben più grave? Sorvolo. Registro quella informazione, lo ringrazio con un cenno leggero prima di dedicarmi alle informazioni successive.
Sono stupito. Sinceramente e positivamente. Non mi aspettavo che per una volta Kiri considerasse anche il benessere delle sue terre, di tutte le proprie terre. Registro quelle informazioni: una cellula criminale nascente in un paese di modeste dimensioni. Non è una missione che mi suona estranea né nuova, un compito che non solo credo di poter fare ma che voglio fare, perché per una volta è votata verso il Paese dell'Acqua, non solo verso Kiri. Due sono le variabili a cui posso immediatamente pensare: avere un aggancio, e decidere quando colpire. Per la prima, ho già in mente come fare o quantomeno provarci. Per la seconda...tutto dipenderà da come andrà il primo punto.

Non ho bisogno di rifletterci oltre. Come detto, le misure di prevenzione nei miei riguardi sono giustificate, ma le mie intenzioni sono invariate rispetto a ciò che poteva spingermi tre anni fa. Accetto l'incarico Shin Yoshida. Ci vedremo domattina, hai la mia parola

Non tarderò di un solo secondo, non ne ho davvero la benché minima intenzione né l'inclinazone. Pensare che sino a mezz'ora fa non potevo neanche muovermi dalla stanza ed ora mi hanno pure assegnato una guardia Chunin. Che lusso.
Non c'è bisogno di aggiungere altro a quell'incontro, sicuramente avremo modo di parlare più avanti. Mi congedo, porto con me la guardia, ed in serata l'unica cosa che gli chiedo è di rimediare un pasto abbondante a base di Takoyaki e the verde per me e per Alfred. E' un servizio del cazzo quello che gli chiedo, ma tutto sommato Alfred se lo è meritato, ed a me quei piatti sono mancati. Li assaporo come fossero l'ultima cena. E' passato così tanto da quando ho percepito i brividi del silenzio prima della tempesta, della notte prima della missione. Parlo con Alfred. Sembra più tranquillo ora. Bastava del cibo per fargli pensare che tutto sia andato per il meglio quando ancora deve giocarsi.
Mi corico presto con l'intenzione di essere puntuale domattina: ci sarà un gran lavoro da fare.



 
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view post Posted on 8/3/2022, 22:29     +1   -1
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11 Ottobre 252 DN
Kiri - Villaggio della Nebbia



Una nuova alba sorge su Kiri, un'alba come tante ma che per te, stranamente, risulta dannatamente bella: forse e' per il fatto che da quando sei tornato, per la prima volta, hai percepito un brandello di umanità.... in fondo non hai mai chiesto altro se non essere trattato da essere umano, ne' più, ne' meno.
La stanza o cella, come tu preferisci definirla, ti sembra meno stretta, probabilmente e' tutto collegato al colloquio che hai avuto con Shin.... non puoi fare a meno di provare una sensazione di piacevolezza: risvegliarsi nella propria terra, essere ritornato a casa e' comunque bello.
Forse e' per questo che l'alba ti sembra cosi dannatamente accogliete.
Perche' e' un alba che irradia il Villaggio della Nebbia.
Comunque, l'ora e' ormai giunta, anzi, ti sei destato anche un po' prima; probabilmente cio' e' dovuto all'eccitazione di dover tornare in pista, ma questa volta non ritrovandoti solo ma con un fratello Kiriano.
Perche' a te non importa che le alte sfere non si fidino o che dovrai essere studiato al pari di una cavia da laboratorio, no, a te non interessa tutto cio', a te interessa solo poter nuovamente servire il tuo villaggio benché dall'altra parte vi sia diffidenza e distacco.
La porta si apre, ne senti il cigolio e susseguente a quel suono, la solita guardia ti accompagna fino all'entrata del palazzo per lasciarti piena indipendenza di movimento e poterti dirigere alle tanto sospirate porte.

Ti godi ogni passo prima di giungere alla meta; ti e' mancata l'aria di Kiri, i suoi vicoli, le case, l'architettura in generale, i campi d'addestramento, insomma, tutto di lei.
Alla fine casa e' pur sempre casa e non puoi fare a meno di essere inebriato da cotanta bellezza: sara' pure un villaggio come tanti per molti stranieri, ma tu sai bene cosa rappresenti Kiri per un suo abitante per di più se l'abitante e' uno shinobi.

Dopo circa una decina di minuti, giungi finalmente alle porte dove trovi Shin che ti fissa con un sorriso.
Il suo abbigliamento non ricorda assolutamente quello di uno shinobi, ma piu' di un normale civile - probabilmente si e' calato sin da subito nella parte e come logico che sia, non puo' ne' portare maschera, ne' esibire coprifronte altrimenti salterebbe la copertura.
Nel dettaglio porta un pantalone blu abbastanza largo con una mantella indossata sopra a una maglia di colore bianco sporco - anzi sembra proprio lercia -, dei sandali ai piedi e una fascia legata intorno alla vita.

Non avevo dubbi che saresti giunto..... buongiorno.

Il suo atteggiamento non e' mutato, dimostra sempre la solita gentilezza e loquacità e questo dovrebbe ancora di piu' rincuorarti ma una parte di te non puo' non essere diffidente - il trattamento ricevuto da quando sei rientrato non e' facile da dimenticare seppur ti sia stato concesso qualche confort la sera prima della partenza.

Bene.... se sei d'accordo direi di metterci in marcia.... Kōzushima richiede quasi un intero giorno di marcia a piedi, e visto che stiamo uscendo dal villaggio e' preferibile non dare nell'occhio: prenderemo delle strade secondarie.


[....]



E cosi vi mettete in cammino.... Shin ogni tanto ti rivolge la parola, la tua impressione non sembra tradirti, sei sempre piu' convinto che lui sia una persona apposto.
Le ore si susseguono e con esse il mutamento della morfologia che passa da zone paludose a pianure brulle, non noti civili e questo conferma il fatto che si e' preferito prendere strade meno battute proprio per non incontrare nessuno cosi da procedere nella solitudine più sterminata.
Ad un tratto dinanzi a voi si palesa una foresta, anche se cio' che osservi non sembra proprio essere il concetto piu' verdeggiante di un posto avvolto dalla flora fiabesca ma piu' simile a un cimitero: gli alberi sono praticamente morti e il terreno e' piu' simile a una fanghiglia melmosa, che una pianura verdeggiante.
Shin si blocca per qualche istante per poi prendere la parola.

La foresta dei sussurri e dei lamenti, cosi viene chiamata.... non so se ne hai mai sentito parlare ma pare che chi vi entri misteriosamente sparisca.... dimmi Kazuku, tu sei un tipo superstizioso?





Si volta e ti osserva palesando un sorriso.... una strana sensazione ti pervade.
Il luogo e' abbastanza lugubre - psicologicamente l'impatto non e' dei migliori, ma per Isobu, ci vuole ben altro per intimorirti dato che il terrore e' una tua seconda pelle.

Pronto per il giro turistico?

Bene, il post mi sembra abbastanza chiaro, no? Descrivi il viaggio fino all'ingresso della foresta, se vuoi far parlare Shin lungo il viaggio nessun problema, a te la parola.


Edited by Kusanagi - 8/3/2022, 22:51
 
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Mi sono già alzato di prima mattina per cominciare una missione, eppure ricavo una soddisfazione inaspettata da quella routine, man mano che mi lavo, indosso i miei abiti, la mia armatura e mi ricorpo le spalle con la mantella da viaggio che mi ha tenuto fedelmente compagnia in tutti questi anni. Non è ansia quella che provo, e neanche volontà di rivalsa: non ho niente da farmi perdonare, la mia coscienza è perfettamente pulita. Semplicemente, per un vago istante ho quasi la sensazione che sarò libero di tornare a fare ciò che ho sempre fatto: andare in missione per il mio villaggio. E che potrò farlo dopo esser stato costretto in una stanza, preso per il culo da Anbu con un senso dell'umorismo inesistente. Fottuti cretini. Solo a ripensare a quell'istante in cui si sono messi ad osservarmi oltre la finestra mi viene il nervoso. Non per l'affronto, ma per il solo pensiero che dovesse esserci una provocazione. Faccio piano quando esco, non ho intenzione di svegliare Alfred. Si merita di riposare, senza le ansie che potrebbero derivare dal sapere che ora, il suo destino, è ancora una volta nelle mie mani. Esattamente come quando ci siamo conosciuti.

Esco poco dopo, mi butto in mezzo alla strada e sento gli sguardi dei passanti su di me, su Kubikiri. Per un momento esito, mi riscopro quasi costretto a fermarmi in mezzo alla strada: mi danno fastidio. Preferisco stare solo. Respiro, guardo il mare in lontananza, il cielo, e cerco di farmi coraggio con la consapevolezza che anche essere ributtato in mezzo ad un gruppo di individui che sembrano non aver nulla di meglio da fare se non osservarmi: non è necessario che adori i giudizi della gente, immergermi nella folla, per proteggere ciò che merita di perdurare. Accelero appena il passo, cerco di prendere strade secondarie con quante meno persone possibili verso le porte: mi piace vedere di nuovo Kiri. Mi piace potervi camminare liberamente. Ma non c'è niente che possa godermi nel bel mezzo delle persone. Al massimo, altri silenziosi giudizi. Qualcosa che ho già ricevuto in abbondanza negli scorsi giorni, e che anche se fondati su presupposti differenti, non ho alcuna ragione per apprezzare, o ricercare.

Vedere Shin davanti a quelle porte è quasi un toccasana. Tanto che mi devo sforzare per non sorridergli platealmente. Non perché voglia dare l'impressione di detestarlo, ma perché sembrerebbe quasi mi sia affezionato ad uno dei miei carcerieri, il che tutto sommato sarebbe patetico da parte mia. Lo saluto quindi con un semplice cenno, ascolto le sue parole iniziali e non posso che essere più concorde con la strategia scelta. Se non altro, perché mi sono già fatto una mezza idea di come farmi trovare da quel gruppo criminale, e quante meno persone vedranno il Diavolo della Nebbia in cammino, tanto meglio sarà per la riuscita del mio piano.

Buongiorno a te Shin...apprezzo la tua puntualità, e la scelta della strada da percorrere...non che mi aspettassi minor preparazione da te

Riprendo in parte i suoi complimenti, giusto per provare a comunicargli che siamo sulla stessa lunghezza d'onda e quindi mi incammino al suo fianco verso la foresta. La vedo. E' lugubre, tutt'altro che verdeggiante, ma non esito un solo istante davanti alla sua soglia. Mi guardo attorno certo, non abbasso la guardia, ma non saranno certe dicerie a fermarmi. Ho inseguito fantasmi troppo a lungo per potermi impressionare con così poco. Anzi, apprezzo la sua fama: tiene lontane le persone, mi permette di restare più tempo in solitudine. Qualcosa di cui ho disperaratamente bisogno. Ecco forse ciò che cercavo prima, ecco ciò che giustifica quel senso di sollievo che avevo provato alzandomi: la consapevolezza di poter stare solo in totale libertà, seppur con delle precise condizioni. Le parole di Shin mi raggiungono, di rimando scuoto semplicemente il capo, non con indifferenza: alla fine, non credo sia una voce completamente infondata, credo che il terrore tuttavia si costruisca con le azioni, non coi misticismi.

In realtà...credo che la fama si costruisca con le azioni, e chiunque sia riuscita a coltivarla così bene su una foresta merita quantomeno la mia curiosità...nulla accade per caso, dopotutto

Spiego brevemente il mio punto di vista man mano che mi incammino. Cerco di apparire assolutamente rilassato, tanto che non manterrei manco la presa sul manico della Kubiriki mentre mi addentro al suo interno. Osservo il sentiero, cerco di memorizzarlo così da non perderlo laddove la foschia diventa più densa. Mi guardo attorno, cerco segni di passaggi recenti. Sono diventato abile nel tempo a tracciare individui ed esplorare territori a me ignoti, ed uso sin da subito le mie conoscenze per non farmi cogliere impreparato.

Preferirei arrivare in orario notturno, quando saremo in vista del villaggio userò la trasformazione, e vorrei che seguissi il mio copione...non credo che sarà difficile farlo

Rivelo quelle informazioni di passaggio senza dare maggiori dettagli. Non ne ho bisogno, la strada è ancora lunga, ed ora la mia unica priorità è viaggiare sicuri. Non mi pesa il silenzio, anzi lo bramo. Non mi pesa la nebbia, né la fama di quel luogo. Non sono fuori dal mio elemento, lo percepisco bene, e forse questo, stranamente, non fa altro che darmi ulteriore sollievo.

Tanken • Esplorazione ed osservazione. - S
Arte quasi totalmente scomparsa quella degli abili tracciatori, anche tra gli shinobi, nonostante sia diversamente utile a coloro abituati ad inseguire un obiettivo per leghe e leghe attraverso territori geograficamente diversi. Tuttavia, è anche vero che non tutti sono predisposti a questo genere d’abilità che richiede sensi attenti, prima di tutto, ma anche una certa predilezione naturale. La natura, infondo, è un libro aperto solamente per chi è in grado di leggere ed ascoltare i suoi silenti sussurri.
Infatti, per diventare dei bravi tracciatori, a parte una formazione sul campo lunga e paziente, è necessario entrare nella psicologia della propria preda - sia essa un essere umano o un animale - ma soprattutto, è fondamentale conoscerne le abitudini. Nessuno vieta all’inseguito di tentare delle azioni di depistaggio quali potrebbero essere tornare sui propri passi, variare improvvisamente il proprio percorso, oppure utilizzare superfici e sostanze atte a non lasciare tracce o a far perdere il proprio odore.
Se utilizzata a dovere e con la giusta esperienza, però, l’antica arte delle tracce è capace di rivelare la posizione, la velocità, la stazza, il sesso e lo stato fisico della propria preda. Ma parlare solamente di tracce è decisamente generico: queste possono essere di diverso tipo e coinvolgere più di un solo senso. Particolarmente loquaci possono essere le orme, in grado di dare un gran numero di informazioni utili al tracciatore, oltre che convincerlo se si tratti di un segno recente o vecchio e, quindi, inutile. Gli shinobi dall’olfatto particolarmente sviluppato, possono appoggiarsi ad esso nell’inseguire l’obiettivo, senza contare il particolare aiuto del tatto nel caso in cui, ad esempio, ci si imbatta nei resti del giaciglio o dell’accampamento della propria preda: valutando il calore di ceneri e suolo è possibile determinare da quanto tempo questa abbia abbandonato il posto.
Tanti sono i vantaggi nell’avere l’appannaggio di quest’arte, non per nulla nel caso in cui ci si muova in gruppo è estremamente utile che almeno uno dei componenti della squadra sia un abile tracciatore, che potrà guidare la compagnia attraverso un gran numero di territori diversi, senza perdere un effettivo contatto con il proprio obiettivo anche se questi dovesse avere un vantaggio non indifferente sui propri inseguitori. Ma in fondo, quella distanza sarebbe solamente tempo in più per conoscere meglio con chi si ha a che fare, no?




 
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view post Posted on 13/3/2022, 10:34     +1   -1
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Cosi vi addentrate, infine.... non sembri timoroso o suggestionato, tutt'altro, e ci mancherebbe pure: la tua esperienza ti pone in uno stato mentale tale che per te un viaggetto all'interno di una scenografia da storie popolari e' acqua fresca.
Mostri una certa dimestichezza tanto che decidi una strategia che subito proponi a Shin.

Preferirei arrivare in orario notturno, quando saremo in vista del villaggio userò la trasformazione, e vorrei che seguissi il mio copione...non credo che sarà difficile farlo.

Buona idea




Vi addentrate sempre piu' in quel bosco spoglio e mortifero dove ogni tanto si sente gracchiare un corvo; il silenzio e' tombale tanto che lo scenario aumenta sempre di piu' nel suo impatto psicologico - come se un'aura di terrore fosse pregna in quei tronchi.
La stessa aria sembra pesante ma probabilmente e' solo la suggestione dovuta a un luogo che nessuna agenzia turistica consiglierebbe per il campeggio ideale.
Shin sembra abbastanza tranquillo, silente procede pestando la fanghiglia che lorda le vostre suole ma non sara' di certo questo piccolo inconveniente a fermarvi, vero Kazuko?

HIHIHIHIHIHI!

Una risata d'improvviso squarcia l'insana quiete ma se vi guardate intorno, se ti guardi intorno, nessuna figura materiale e' presente: che sia stata utilizzata qualche tecnica di camuffamento? la Henge no Jutsu o magari la tecnica della trasparenza?
Questo non ti e' dato saperlo ma dopo qualche istante susseguente la prima risata, una seconda voce esordisce:

Visto fratello? Questo posto e' una pacchia per massacrare i cazzoni!

Intorno a voi vi sono diverse pozzanghere posizionate un po' in ogni dove e proprio da una di esse, velocemente, esattamente alle tue spalle, una figura esce d'improvviso risalendo dall'elemento liquido per trasmutare da stato informe a materia solida.



E' vestito con una mantella che copre totalmente dal collo fino al busto, la faccia e' celata da un respiratore con due protuberanze diagonali utilizzate per respirare:
armato di due falcetti che ricordano molto i piu' classici Kama, si fionda celermente su di te per cercare di colpirti alle spalle ma se credi che sia finita ti sbagli di grosso.....
L'azione e' talmente veloce che non fai in tempo a notare, in un primo frammento di tempo, che Shin si e' spostato in alto, su uno dei rami: sei rimasto solo sul campo di battaglia.
Comunque, dicevamo, mentre il primo cerca di colpirti da dietro, da una seconda pozzanghera, precisamente sul lato destro rispetto a dove tu stazioni (circa un metro e mezzo), una catena tenta di avvinghiarsi puntando alle gambe: molto probabilmente e' una strategia per rallentati nei movimenti e permettere che il vero attacco ti colpisca.
La catena e' un Kusarifundo più' lungo rispetto al tradizionale ma a differenza del primo aggressore, il secondo non sembra materializzarsi, solo l'arma sbuca fuori dall'acquitrino puntando dritta a te.
Cosa farai Kazuku? Ma soprattutto perche' Shin si trova in alto e ti osserva invece di essere di fianco a te? Ora pero' devi concentrarti sull'adesso e dare una bella lezione a questi due cazzoni.

A te la palla: descrivi tutto a livello narrativo, non useremo la fury mode quindi adopera a livello descrittivo tutte le tue conoscenze e armamentario.
Puoi gestire il combattimento autoconclusivamente, non ucciderli pero', chiudi il post che li batti dopo una serie di scambi e gli fai perdere conoscenza.
Ho preso un'immagine di riferimento per farti capire meglio ma non ha coprifronte di Kiri.
Buon post.


Edited by Kusanagi - 13/3/2022, 11:41
 
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view post Posted on 13/3/2022, 18:09     +1   -1
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Non mi aspettavo molti commenti da parte di Shin riguardo la mia strategia, che ancora decido di non rivelare semplicemente perché non so quante orecchie ed occhi indiscreti ci siano in quel bosco. Non ho bisogno di giustificarla o sottoporla alla sua approvazione dopotutto, lui è soltanto lì per osservare e nel o nel male adeguarsi alle decisioni che prenderò. Inoltre, non ho mai reso conto a nessuno dei miei metodi in missione, e non intendo certamente farlo ora. Cazzo, se lo facessi sembrerei quasi un bambino che vuole che i genitori gli dicano quanto sia bravo. Che cosa patetica sarebbe.

Il bosco come immaginavo non è accogliente, ma non mi disturba. Sono ben abituato ad usare l'ambiente per terrorizzare i miei avversari, per sottometterli, e tutto sommato il fatto che quello stesso luogo mi doni un brivido freddo lungo la schiena mi fa piacere. Mi son sempre sentito a casa nella nebbia la mia nebbia, ed anche se ora dopo tanto tempo non sono più in grado di convocarla a piacere, un luogo che me la ricorda è tutto sommato piacevole. Non parlo mentre cammino, non ne ho davvero bisogno, e se Shin vorrà in qualche modo interromperlo ha una bocca per farlo. E' così piacevole, tornare ad immergersi nell'assoluto silenzio, senza costrizioni. Mi fa sentire di nuovo libero.

Quella risata improvvisa mi inquieta o meglio, mi disturba. Mi anticipa che qualcosa non va, che la mia pace potrebbe nuovamente venire meno. Le mie paure vengono presto confermate dal primo assalitore. Che palle. Speravo che Kubikiri tenesse lontanti i briganti da due soldi, ma questi sembrano pure essere organizzati oltre che tanto stupidi da attaccarmi. Con la coda dell'occhio vedo Shin allontanarsi su un ramo prima di venire attaccato. E' lì solo per osservare, lo capisco, la cosa non mi crea grossi problemi, per quanto istintivamente non mi venga il dubbio che due assalitori in grado di usare il suiton possano essere una prova lungo la strada adibita apposta per me.

Vedo la catena partire per afferrarmi, percepisco il secondo avversario corrermi incontro. So come mettere velocemente fine allo scontro. Devo prenderli vivi. Potrebbero essermi utili. Estraggo Kubikiri e la frappongo tra me e quella catena per fare sì che si annodi attorno alla mia spada: se non vuole emergere, lo farà perché lo costringerò io. Raccolgo tutte le mie forze ed afferro Kubikiri con entrambe le mani, compio una spazzata sul posto col piatto della lama che mi porta sia a stanare l'avversario con la kusari funda nascosto che a frapporre e contrattaccare con Kubikiri contro il secondo assalitore. Uso quanti meno movimenti possibili, la mia forza bruta. Il colpo di piatto della Kubikiri impatta contro il cranio del primo assalitore facendogli perdere i sensi, e la forza di quel movimento lancia contro un vicino albero, fuori dalla pozza, il secondo. Lo incalzo, non gli lascio tempo per riprendersi, e prima ancora che possa rendersi conto di quello che sta succedendo gli tiro un calcio per fargli perdere i sensi. Reinfodero Kubikiri, lentamente, e guardo Shin

Se non hai nulla in contrario, vorrei usarli durante la missione. Qualche brigante potrebbe dare credibilità ai miei piani

Lo informo, giusto perchè sappia. Uso la kusari funda con cui erano armati per legarli entrambi ad un albero nelle vicinanze. Attendo che riprendano i sensi. Non ho fretta, ma faccio in modo che la prima cosa che potranno vedere sia la Kubikiri estratta, e la mia persona che la regge. Voglio che capiscano che ora la loro sopravvivenza dipende unicamente da me, e dalla mia benevolenza. Non hanno un coprifronte, non devono fedeltà a nessuno. Per questo la daranno a me.





 
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view post Posted on 14/3/2022, 11:42     +1   -1
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Il ritmo dell'azione e' incalzante, rispondi con eleganza ad ogni attacco che ti viene diretto contro e che tu riesci a controbattere con magistrale organizzazione, senza mostrare alcuna difficolta'.
Una volta messi a bada i due fratelli che vengono legati come salami con la stessa arma usata da uno di loro - quella catena che aveva tentato di aggrovigliarsi alle tue gambe e che ora viene sfruttata come costrizione per le due mezze tacche, almeno rispetto al tuo livello di preparazione - proponi la tua idea a Shin, una volta sceso nuovamente a terra con eleganza, esordendo dopo averti pazientemente ascoltato:

Ti chiedo scusa se non sono intervenuto rimanendo in disparte ad osservare ma ho disposizioni precise nel non intervenire limitandomi al ruolo di mero osservatore : ho pensato che potessi cavartela egregiamente e da come ho potuto notare le mie aspettative non sono state smentite.

Alla tua richiesta Shin incrocia le braccia e riflette qualche istante, pondera bene quanto hai detto e dopo qualche istante di riflessione effettua una serie sigilli ponendo il pollice successivamente sulla fronte di entrambi.

Arte della costrizione: sigillo della volontà repressa.

Non consoci quella tecnica, non sai a cosa serva di preciso ma neanche il tempo di porti la domanda che ti viene data immediatamente risposta all'interrogativo dopo l'applicazione del sigillo.

Per essere certi che non gli venga in mente di farci saltare la copertura, magari spifferando qualcosa, ho applicato un sigillo di costrizione che li limitera'.... sta a te decidere come impostare il legame di dominio: il sigillo funziona nel momento in cui viene dato un ordine preciso imponendo di eseguire il comando: l'unico modo per liberarsi e' che io esegua il rilascio o che si conosca una tecnica di liberazione e sinceramente, visto il loro livello, sfido che queste due mezze tacche abbiano conoscenze nell'arte del Fuinjusu.

Dovete aspettare circa venti minuti prima che i due fratelli si riprendano; una volta ridestati non sembrano molto lieti di essere stati legati a un albero:

Ma che.... EI STRONZI, LIBERATECI O GIURO CHE ALLA PRIMA OCCASIONE VI AMMAZZO....

Noi siamo i fratelli diavolo: non conoscete la nostra fama? Come credete che sia diventata famosa la storia su questa foresta?


Shin sorride udendo l'epiteto con cui si sono fregiati; rimane calmo mentre li fissa senza smettere di sorridere.
Una volta terminati i loro vaneggiamenti prende la parola:

I fratelli diavolo, veramente? Se fossi in voi, visto la situazione in cui vi trovare e che dubito vi permetta di agire facendo ricorso a tecniche tanto infime, abbasserei la cresta.
Kazuku... prego, procedi.


Ok puoi interagire con i due ceffi, a te la decisione di come colloquiare con i fratelli e come procede.
hai liberta' di far muovere e parlare i cosiddetti fratelli diavolo.
Hai anche autonomia nel far continuare il viaggio e arrivare sino a destinazione.
Buon game.


Edited by Kusanagi - 14/3/2022, 12:00
 
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view post Posted on 15/3/2022, 13:26     +1   -1
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Il combattimento è breve, unicamente perché io volevo che fosse tale. Mi rincuora sentire come la Kubikiri non mi spinga per aprirli in due senza apparente motivo, mi sento sollevato nel capire che no, non sono più il ragazzino che qualche anno fa smaniava per il sangue. Ho dimostrato a me stesso che so uccidere, ora devo semplicemente ricordarmi che non solo non è tutto, ma che a volte risparmiare una vita porta dei risultati migliori rispetto al toglierle. Le parole di Shin mi raggiungono, mi distolgono dai miei pensieri mentre ancora rimango impalato davanti a quei due. Non c'è molto che debba dire per rispondergli. Immaginavo che non sarebbe intervenuto per quella ragione. Dopotutto, se non avessero dubbi io ora sarei solo, ed ho affrontato quei due come se lo fossi.

Non c'è bisogno di giustificarsi Shin...sei qui per osservare il mio operato, non per facilitarmelo

Lo tranquillizzo, ci provo quantomeno. Sono assolutamente calmo, difficile appaia infastidito. Non è quello il mio scopo. Osservo la sua azione, quel sigillo che imprime sul duo che di lì a poco si sveglia. Geniale. Sono sinceramente sorpreso riguardo a quel sigillo ed alla sua efficacia tanto che rimango a fissarlo come un cretino con un misto di sorpresa e gratificazione negli occhi. Annuisco. Non spreco inutilmente parole, a differenza di quei due che non sembrano avere ancora compreso la situazione in cui si trovano. Assimilo le informazioni sul sigillo che Shin mi fornisce: sarà molto utile per quello che intendo fare.

Alle parole dei due replico semplicemente battendo la punta di Kubikiri al suolo, sfrutto i pochi raggi del sole per rifletterli sul filo. Voglio che capiscano il peso di quella lama. Voglio che comprendano la facilità con cui posso prendere le loro vite. Voglio che comprendano quanto basta che no, non sono in posizioni di avanzare pretese, e che le loro parole e minacce per me suonano come fossero le grida isteriche di un bambino. Al massimo, possono solo infastidirmi. Mi assicuro che si zittiscano, sfrutto la stessa introduzione di Shin prima di parlare.

Come il mio collega vi ha anticipato, darvi dei Diavoli in mia presenza è forse la cosa meno saggia che possiate fare. Tuttavia, siete stati sufficientemente gentili da presentarvi, lasciate che lo faccia anche io: sono Kazuku Mizuguchi, portatore di Tagliateste e Diavolo della Nebbia Insanguinata

La mia presentazione, per una volta, è completa di ogni titolo che mi è stato affibbiato nel corso del tempo. Non lo faccio con orgoglio ed anzi, onestamente non me ne frega un cazzo, ma cerco di fingere per una volta di essere solenne nelle mie parole scandendole attentamente. Quei nomi evocano terrore, ed io ho tutta l'intenzione di sfruttarlo.

Siete vivi per mia concessione, e solo perché possiate dimostrarmi che siete sufficientemente utili dal meritare che vi risparmi la vita. Mentre dormivate, vi è stato posto addosso un sigillo che vi vincolerà a seguire i miei ordini. Se non lo farete, cadrete a terra in coma, ed io mi assicurerò di farvi lentamente a pezzi e costringervi ad osservarvi mentre adorno il bosco con le vostra interiora

Mi è sempre venuto facile minacciare le persone. Non so se sia qualcosa di cui andare fieri, la verità è che parole e gesti sono l'essenza del terrore, preparano l'azione, e quanto più le parole son credibili, tanto più temeranno qualunque azione da parte mia ai loro danni. Stanno zitti ora. Forse hanno capito in che situazione sono. E' tempo di insistere.

Ci stiamo dirigendo a Kozushima, città in cui ci presenteremo come una compagnia di liberi mercenari, i mercenari di Aion Cuorenero. Io sarò Aion e voi, avrete il compito di essere i miei sottoposti

Pronuncio quelle parole ad alta voce, così che anche Shin comprenda quale sia il suo ruolo in quella recita. Non ho alcuna intenzione di stare a spiegare nei dettagli il mio piano, non è necessario. Shin sicuramente comprenderà ormai come il mio intento non sia quello di trovarli ma di farmi trovare.

Vi riferirete a me come Aion, o Capitano. Eseguirete i miei ordini, e una volta arrivati in città voi due, avrete il compito di diffondere la mia fama, di dire a tutti quanto la compagnia sia temibile e spietata. E come non abbiamo mai fallito un singolo incarico. Direte che siamo senza ingaggio, e che chiunque ci assoldi sarebbe fortunato a poter vantare i servigi di Cuorenero. Non potrete menzionare la mia vera identità. Non potrete provare a fuggire né a tradirmi. Non indirizzirete nessuno verso di noi con lo scopo di provocarci del danno. Mi seguirete quando lo dirò e farete tutto ciò che vi ordinerò di fare. Fatelo, e vi ricompenserò con la vostra vita, e con le razzie che potremmo guadagnare

Metto sul piatto qualcosa di concreto: non mi piace che le persone mi seguano unicamente perché temono per le loro vite. Voglio che lo facciano perché alla fine del tutto c'è qualcosa anche per loro sul piatto.

Ci siamo capiti?

Attendo che abbiano domande. Balbettano. Credo che abbiano bisogno di tempo per assimilare le informazioni che ho appena fornito. Glielo lascio, e mentre lo faccio avvio la tecnica della trasformazione assumendo le sembianze di Aion Cuorenero. La trasformazione mette in risalto la mia corazza, la mia cappa diventa un mantello su cui figura un cuore nero spezzato in due. La Kubikiri diventa una grande ascia a due mani, e cambio i lineamenti del mio volto perdendo i miei capelli, rendendo guercio l'occhio destro e fasciandomi il volto di numerose cicatrici. Il mio alias è sbarbato. Solo perché decido di avere anche delle bruciature alla base del collo e sul mento. Voglio essere terrificante, voglio che la gente non si faccia troppe domande guardandomi. Ma semplicemente capisca di avere davanti un soldato spietato.

Solo un a volta che il gruppetto ha capito il suo lavoro mi premuro di slegarli, ripetendo ancora una volta che sì. Possono uscirne vivi ed arricchiti, ma solo se faranno ciò che chiedo. E' allora che ci rimettiamo in marcia verso Fokushima, e quando ormai lo vedo, a meno di sei ore di cammino, mando in avanscoperta Shin ed uno dei fratelli Diavolo a tessere le lodi della compagnia e del nostro arrivo. Diffondo false notizie come spesso ho fatto, tenendomi stretto uno dei due fratelli per evitare che l'altro ci tradisca. Diffondo false informazioni, ed attendo che mi diano i loro frutti prima di entrare nel villaggio. Sei ore dovrebbero essere sufficienti a rendermi la cosa più interessante della giornata. Voglio che ci siano occhi a guardarmi, bocche pronte ad assoldarmi. Quei criminali firmeranno da sé la propria condanna. E mi pagheranno pure per farlo.

• Hensōjutsu • Travestimento e recitazione. - S
E’ risaputo che i ninja sono abili maestri dell’arte del travestimento, tuttavia ciò che la maggior parte delle persone ignora è che, per gli shinobi, indossare i panni altrui non consiste solamente nel camuffare il proprio aspetto. Coloro i quali sono specializzati in questa sottile arte, infatti, si immergono completamente nel ruolo da interpretare, conoscendone gli aspetti psicologici, fisici e tecnici a fondo e col massimo impegno, tali da raggiungere l’alto traguardo della cosiddetta “spontaneità naturale”. A questo stadio, chiunque rifletterebbe bene prima di puntare il dito con sicurezza contro uno shinobi travestito definendolo un impostore, per il semplice fatto che non saprebbe riconoscere alcun tratto anomalo nel suo comportamento.
Questa nobile arte permette ai ninja di viaggiare in incognito e di avvicinarsi ai propri obiettivi relativamente indisturbati. Sacerdoti itineranti, musicisti e intrattenitori, monaci mendicanti, mercanti, ronin e artisti girovaghi sono solo alcune delle tante identità predilette dagli shinobi, questo perché sono tutti personaggi viaggiatori, caratteristica essenziale per non attirare sospetti sul ninja, il quale potendo muoversi liberamente lungo le strade riuscirà a mescolarsi alla gente comune garantendosi l’opportunità d’agire per lo più senza grossi problemi, tuttavia… gli imprevisti possono capitare.

• Chōhō • Spionaggio e strategia. - S
Lo spionaggio è un elemento chiave dell’arte della guerra e l’evoluzione dei ninja è in parte una risposta a tale esigenza. Di conseguenza esso è diventato una componente essenziale del ninjutsu e l’apprendista shinobi ne impara i principi e le tecniche, in base a un sistema che prevede sei stadi essenziali.
Il primo di essi consiste nel collocare gli agenti: i metodi per farlo possono essere classificati secondo i quattro elementi naturali (terra, acqua, fuoco e vento) o la quinta forza elementale (il vuoto, ovvero la loro essenza). I loro schemi sono utili come espedienti mnemonici, ma risultano anche legati ai principi filosofici e spirituali che stanno alla base del ninjutsu:
- Terra: questo approccio consiste nell'inviare uno shinobi in una regione probabile bersaglio prima di dichiarare aperte le ostilità, così da dargli il tempo di abituarsi al luogo, creare reti di informatori, scoprire i migliori punti d’osservazione, ecc…
- Acqua: questo approccio permette che un proprio shinobi venga catturato e fornisca notizie false. In una sua forma particolare, detta “keika” (lucciola), un ninja imprigionato da informazioni ingannevoli che, destando sospetti, vengono confermate da un suo compagno fattosi deliberatamente catturare. Un’altra alternativa è l’impiego di kunoichi (ninja di sesso femminile) in un’operazione con “trappola sexy”.
- Fuoco: l’approccio collegato a questo elemento prevede di far cambiare schieramento a persone provenienti dal luogo d'interesse o alle file nemiche, attraverso corruzione, ricatto, lusinghe o inganno. Può trattarsi di civili ben collocati o di membri effettivi delle forze avversarie; tale personale può essere usato per comunicare informazioni false.
- Vento: mediante questo approccio il ninja identifica gli shinobi nemici nel proprio accampamento e fornisce loro notizie non veritiere, oppure li irretisce facendoli passare dalla propria parte.
- Vuoto: grazie a questo metodo vengono collocati ninja per lunghi periodi - anche anni - prima del loro effettivo impiego, come spie "in letargo”. Essi possono avere accesso a notizie o persone in posizioni di fiducia e, quando necessario, hanno la libertà di iniziare a raccogliere informazioni, diffondendo quelle false o mandando all'aria la rete del nemico.
Dopo che le proprie spie sono state sistemate, gli stadi successivi prendono un flusso di informazioni che vanno da quelle più generali a quelle più specifiche. La seconda fase consiste nel determinare gli obiettivi del nemico, apprendendo le sue intenzioni generali e le sue mire di guerra.
Il terzo stadio richiede di individuare la strategia avversaria, ovvero di scoprire come il nemico intende raggiungere i propri scopi, distinguendo i suoi piani nei minimi particolari: le caratteristiche delle sue forze, le catene logistiche e di rifornimento, le date dei principali movimenti e delle offensive, l'identità di persone-chiave, la segnaletica utilizzata, la rete informativa.
La quarta fase consiste nel seminare confusione in modo da ostacolare i piani del nemico; il quinto stadio prevede l'individuazione della tattica avversaria, conoscendo i dettagli della collocazione e dei movimenti degli uomini, il numero, il tipo delle unità e lo schieramento, così come i piani d’attacco e difesa. Infine, la sesta e ultima fase è il controspionaggio, in cui lo scopo del ninja è di preservare i propri obiettivi, la propria strategia e le proprie tattiche, e contemporaneamente di scoprire cosa sa o pensa di sapere il nemico su di lui.
Generalmente i ninja predisposti a questo genere di attività vengono identificati e selezionati fin dall'adolescenza, in modo da poter essere rigorosamente addestrati ai compiti e ai piani che i superiori e/o le autorità vigenti hanno su di loro, per prepararli a diventare dei semi dormienti da spargere sul campo di battaglia che verrà.


CITAZIONE
Ninjutsu - Tecnica della Trasformazione
Tratti: Sigilli, Supporto

“Utilizzando il proprio Chakra, l'utilizzatore può assumere le sembianze di qualsiasi cosa, animale o persona voglia, per poter utilizzare varie strategie. Si interrompe automaticamente quando l'utilizzatore viene colpito.”



 
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view post Posted on 21/3/2022, 16:31     +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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Nel momento in cui nomini la tagliateste i due si gelano: puoi notare il loro sguardo mutare e percepire l'agitazione mista alla preoccupazione nelle iridi.
E' nota la fama del Diavolo dell Nebbia e benché siano criminali di bassa lega, chiunque sia originario di quei luoghi e non solo, sa benissimo la nomea dello spadaccino possessore della Kubikiri.
Comunque, lasciando stare sensazioni e impressioni, procedi nell'imprimere i giusti comandi e, mentre Shin ti osservare silente a braccia conserte, i due rimangono con lo sguardo fisso sulla tua figura annuendo ogni tanto: non che abbiano tanta alternativa.
Sei molto meticoloso nelle informazioni e nel dare i giusti diktat, non vuoi che nulla sia tralasciato e che anche un piccolo dettaglio sia dimenticato.... e' troppo importante questa missione per te, vuoi che tutto fili liscio come speri.

Nella tua mente e' gia' tutto organizzato punto per punto, lo pseudonimo, l'epiteto, oltre i ruoli che ognuno dei presenti dovranno interpretare; Shin rimane impassibile, non vuole interferire ma lasciarti fare.... non sai se sia rispetto o se solo si stia limitando a svolgere al meglio la sua funzione, comunque va bene cosi.
Potevi risparmiarti di offrirgli anche un premio come se fossero due cani obbedienti a cui promettere una succulente bistecca ma se hai capito una cosa dalle tue esperienze, che si cattura meglio una mosca con una goccia di miele che un barile pungente di aceto.

Ci siamo capiti?

Un'affermazione chiara e concisa la tua dove ti aspetti una risposta breve e significativa.


Bel discorsetto, ho solo una domanda: come possiamo fidarci della promessa di un diavolo? Alla fine morire ora o morire a fine lavoro non fa molta differenza....

Gia'! Chi ci garantisce che non ci ammazzerai.... in fondo non e' forse il tuo compito eliminare i problemi?


Il timore e' grande in loro, noti che le domande vengono poste tentennando ma alla fine comunque, in qualche modo, trovano il coraggio e ti palesano il quesito.
La pazienza e' una grande virtu' giovane diavolo, sta a te decidere come impostare questo rapporto collaborativo e quanto usare il terrore e quanto la manipolazione - in fin dei conti hai davanti topi di fogna, mica due nobili strateghi, rifletti.....


[....]




Mentre passano i minuti dove tu e i due fratelli continuate la vostra trattativa (seppur forzata), esegui la trasformazione modificando le tue fattezze in quell'alias che da adesso fino a fine missione camufferà il tuo aspetto; Shin di conseguenza ti segue a ruota e nello stesso modo modifica la sua forma lasciando che una nuvola di fumo lo avvolga: un uomo corpulento dalla folta barba e la lunga capigliatura castana ora si palesa.
Una Naginata tenuta dietro la schiena (un'antica lancia giapponese), mentre un corpetto lo copre dalle spalle fino alla vita per poi far si che due prolungamenti vadano a coprire la parte laterale di entrambe le cosce.
Una sorta di semiarmatura in pelle a più strati.

Una volta date le giuste rassicurazioni vi mettere in marcia e riprendete il tragitto abbandonando questo luogo dimenticato da tutti e tutto, qualcosa pero' ti affascina di questo posto, ne percepisci un fascino attrattivo.
Il viaggio procede spedito con al seguito i nuovi acquisti del gruppo; sai che hai dato i giusti input affinché questi due balordi non facciano cazzate ma comunque li tieni d'occhio.
Ogni tanto li scruti seppur tu e Shin siate combattenti di altissimo livello rispetto queste due formiche e non vi sia pericolo di alcunché.



[....]




Mancano circa sei ore di marcia dalla meta, decidi a quel punto di muovere un po' le acque mandando in avanscoperta Shin ed uno dei fratelli Diavolo per creare i giusti presupposti affinché la tua ragnatela venga tessuta cosi che le prede cadano nella tua trappola.

Le ore si susseguono e tu avanzi speranzoso che la tua trovata abbia dato i giusti
frutti - aver suddiviso il gruppo potrebbe essere una buona idea anche perche' con uno dei due fratelli c'e' Shin.... sei certo che sappia muoversi abilmente, anche meglio di te.
Un tuono precede il tuo ingresso e, susseguentemente, le prime gocce di pioggia cadono intensificando ancor di più un'ambientazione tetra.



Cio' che vi attende quando fate il vostro ingresso nel piccolo villaggio e' un'aria avvolta da un silenzio insano.
Noti qualche ombra affacciarsi dalle finestre scostando minimamente la tenda per poi arretrare...
Non sembra un villaggio molto popoloso e in più, come a casa tua, una lieve foschia sembra far da padrone aumentando ancora di più la suggestione che tale luogo innesca nella testa.
Ti guardi in giro cercando Shin ma non lo vedi mentre, al contrario, poggiato beatamente con le spalle a un muro di un abitazione, noti l'altro fratello farsi i fatti propri.
Cosa mai sara' successo? A te la palla.

 
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view post Posted on 27/3/2022, 10:52     +1   -1
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The Almighty Shitlord

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Il loro modo di porsi cambia radicalmente quando capiscono chi hanno davanti. Non è qualcosa di cui andare fieri, né che mi dona particolare potere su di loro, sapevo che sarebbe andata così e ho tutta l'intenzione di sfruttarla. Osservo le loro reazioni, le loro esitazioni. Adoro il silenzio che segue le mie parole. Non è questione di potere, è solo questione di una ricerca di pace da cui non mi voglio separare. E' così tranquilla questa foresta, ed ho così poco da temere dentro di essa. E' un peccato che non ci abbia mai fatto prima,un posto in cui la maggior parte ha paura di inoltrarsi, così isolata.
Scaccio i miei pensieri quando infine i due tornano a parlare o meglio, trovano il coraggio per farlo. Fanno delle domande ovvie, e la prima risposta che vorrei dargli è anche la verità: non ho alcun interesse ad uccidere senza una ragione valida, non provo piacere nel farlo. Vorrei davvero rispondergli in quel modo, ma so che se lo facessi potrei perderne in potere che ho su di loro, potrei perdere anche la mia faccia con Shin. La paura che il mio nome invoca è dovuta alla costante tensione tra la vita e la morte che esso inspira, rimuoverla significa semplicemente rendere quei due un gruppetto di coglioni arroganti. Non posso permettermelo, devo mentire, devo sfruttare quella tensione.

Non avete alcuna certezza se non quella che siete ancora vivi. Ed è tutto ciò che vi deve bastare. Siete vivi perché potreste dimostrarvi utili

Esordisco, metto il discorso su dei binari che posso sviluppare facilmente. Non voglio illuderli che sono vivi per chissà quale ragione, se non al di fuori dellaa funzione che possono avere per me. Devono capire che le loro vite ora mi appartengono. Per questo mentre parlo smuovo ancora Kubikiri, passo il filo vicino ai loro corpi, tra le loro gambe. Devono sentire la paura di essere colpiti da un momento all'altro.

Ma per quanto le vostre vite siano appese a in filo, so riconoscere l'utilità di quelli che lavorano per me. Kiri sa riconoscere l'utilità dei bravi soldatini. Quindi la domanda che vi faccio è: perché dovrei uccidervi se vi dimostrate capaci?

La questione è insomma molto semplice. Io posso decidere tra la loro vita e la loro morte e loro dovranno dimostrarmi che vale la pena concedergli la seconda. Deve bastargli. E' tutto ciò che voglio dargli.

Le vostre vite son rimesse soltanto a come vi comporterete, così come le vostre ricompense. Fatevelo bastare, e dimostratemi che i vostri corpi valgono di più quando potete muovervi voi stessi

Concludo. Li slego, ci mettiamo in marcia, inizia la finzione.


C'è qualcosa di strano in quel villaggio. Più mi avvicino più mi aspettao di sentire i rumori tipici di un villaggio di provincia. Grida, passi, vita. Ma non sento assolutamente niente, e non so come dovrei prenderla. Probabilmente Shin e uno dei due fratelli Diavolo avranno avuto qualche difficoltà a promuovere la mia immagine, ma mantengo la finzione del mercenario pieno di sé in arrivo in grande stile dentro quel piccolo paesino. Un piccolo paesino in cui riesco facilmente a ritrovare uno dei due che avevo spedito in avanti. Manca Shin. Proprio lui. Proprio quello che sicuramente potrebbe avere meno problemi in caso le cose si mettessero male. Non mi agito. E' possibile che sia ancora una volta andato via, si sia fatto da parte per osservarmi. Eppure non lo vedo nei dintorni. E' strano. Mi avvicino ad uno dei miei forzati collaboratori, quello rimasto solo. Lo affetto per il colletto, lo sollevo da terra e lo guardo torvo. Mantengo la finzione.

Dove cazzo è andato mio fratello? Perchè sei qua da solo verme?

Ringhio quelle parole, parlo come fossi sinceramente arrabbiato ma non impanicato. Mantengo la finzione e chiedo chiarimenti. Vediamo cosa ci riserva quel posto, inizio a ricostruire cosa può esser successo in poche ore





 
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view post Posted on 29/3/2022, 14:29     +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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La pioggia perdura, anzi, aumenta; il tuo arrivo in quella landa desolata - benché dovrebbe avere le fattezze di un villaggio mediamente pregno di vita - sembra quasi la prefazione di una narrazione lugubre dove la tua aura appesta le stesse nubi che di riflesso piangono.
Comunque, ritornando a noi.... non vedi Shin nei dintorni ma solo l'altro tuo sottoposto che senza motivo se ne sta in bella vista: qualcosa non ti torna.

Dove cazzo è andato mio fratello? Perchè sei qua da solo verme?

Agisci, reciti.... decidi di non tradire il copione e senza tanti convenevoli lo afferri rudemente per sollevarlo da terra e poter infondere nuovo terrore nella sua psiche.
Potevi anche solo chiedere, forse sarebbe bastato solo comunicare ma a te poco interessa, non e' il tuo stile, anzi, ne trai un certo piacere a trattare quel misero individuo come una pezza da piedi - il terrore deve essere sempre presente nella psiche seppur un sigillo di sottomissione imponga lealtà, ma tu vuoi che vi sia un dominio pieno che vada oltre il jutsu.
L'altro fratello non si scompone rimanendo inamovibile e in fondo, pur volendo, cosa mai potrebbe fare?

T.... tarverna.... m.... mi ha detto di aspettarti q.... qui.

Quindi non tutto e' stato vano, almeno all'apparenza.
Benché la risposta sia minima, una parola cattura la tua attenzione, la menzione di una taverna che potrebbe instradarvi nella direzione giusta.

Tuo fratello ha pensato che magari in un posto come una taverna il tuo nome possa risuonare più facilmente: abbiamo cominciato a catturare l'attenzione offrendo una paio di giri gratis a quelli che ci sono sembrati più inclini a cedere ammaliati dal poter scroccare qualche bicchiere....

Bene.... a quanto pare Shin ha deciso di agire meglio di come potessi sperare non limitandosi a girovagare per qualche vicolo umido e maleodorante ma anzi, intrufolarsi da subito in un potenziale centro nevralgico e, magari, poter preparare al meglio il terreno più idoneo affinché tu possa raccogliere succosi frutti. Almeno questa e' la speranza che ti frulla in testa.

Questo e' quanto: ho lasciato tuo fratello a parlare con due tizi mentre gli offriva da bere.... mi e' stato ordinato di piazzarmi all'ingresso del villaggio per attenderti e farti strada....


Post abbastanza chiaro, vi dovete dirigere in taverna: puoi descrivere direttamente tu che vi inoltrate tra i vicoli trovando infine questo locale (lascio a te la descrizione dell'interno e il numero di individuo seduti a bere ai tavoli e al bancone).
Una volta fatto il tuo ingresso trovi Shin, sempre camuffato mediante la tecnica della trasformazione, che parla con due ceffi e versa loro da bere, come ti aveva detto il fratello diavolo.
Avvicinati come da copione per inserirti nella discussione, ovviamente muovi i due sottoposti come meglio credi.
Buon post.

 
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25 replies since 21/1/2022, 16:34   628 views
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