裁きSabaki - Il Giudizio, Fuyuki Hyuga - Sess. Autogestita #8

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view post Posted on 18/1/2022, 15:50     +1   -1
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Fuyuki Hyuga - Namida (涙)

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Eremo dei Mustelidi - Hi no Kuni
3 Novembre 252

- Mh.
Qualcosa turbava l'espressione del Sommo Mujinahen, solitamente serafica e placida, come la superficie d'acqua di una piccola fonte. Qualcuno, però, aveva spezzato quel perfetto equilibrio, lanciando al suo interno un sasso che aveva dato origine ad una moltitudine di cerchi concentrici, i quali continuavano ad espandersi, mentre altri più piccoli nascevano dal punto d'impatto. O meglio, qualcosa. L'Anima Oscura si era appena dissolta, estinta come una fiammella nel preciso momento in cui Fuyuki aveva chiuso l'occhio destro, costringendo al buio quella sclera già dilaniata dall'oscurità. Seduto sul suo enorme scranno in pietra, l'anziano tasso si era limitato ad osservare dai suoi dieci metri d'altezza il potere dello Yomigan, senza far nulla, se non rinsaldare la presa della sua zampa destra sul manico del suo bastone in legno. Era incredibile che quel ragazzo avesse sottomesso una forza così dirompente, nata dall'avvelenamento di un chakra estraneo a suo. La storia che aveva raccontato sulla spedizione nel Continente di Nihon lo aveva catturato e della bontà di quelle parole il Sommo non aveva mai dubitato, nemmeno per un istante. Aveva visto Fuyuki crescere e, sebbene fosse divenuto uno shinobi molto abile nell'arte della menzogna, era certo della sua sincerità. Avrebbe potuto mentire ai suoi figli, persino a sua moglie Chiaki, ma mai avrebbe osato macchiarsi di una simile insolenza verso di lui, il suo mentore. La comunità dei Mustelidi stava ancora metabolizzando la notizia del ritorno della loro guida umana, dopo gli anni trascorsi nella convinzione della sua morte - ad eccezione di lui e pochi altri, al corrente del proposito dello Hyuga di ottenere il suo riscatto, in un modo e nell'altro. Lui aveva sempre saputo, a volte persino dove lo stesso Namida aveva peccato di ignoranza.
- So che non credi nel Giudizio dei Kami, ma affinché io possa continuare devo chiedertelo. Per una volta, Fuyuki-chan, dovrai mettere da parte il tuo scetticismo.
Un attimo di esitazione, da parte del più giovane. Alzò lo sguardo per incontrare gli occhi scuri del tasso, certo che la risposta non potesse che essere una sola: - Vi ascolto, Mujinahen-sama.
- È ormai assodato che questo... Yomigan, trae origine dalla corruzione del tuo occhio destro. Il chakra dello Yokai ha avvelenato il tuo Byakugan. Il chakra di un Uchiha, che ha risvegliato a pieno il potenziale del suo Sharingan. Solo in pochi conoscono in cosa consista esattamente quel potere, ma ciò che è invece nota è la leggenda che si nasconde dietro. La tradizione tramanda che si tratti di un dono concesso dai Kami a chi, nelle sue spoglie mortali, riesce ad avvicinarsi a loro, fino a poter sfiorare il loro volto con le proprie dita.
Un momento di silenzio, durante il quale Fuyuki tentò invano di porre il proprio quesito al Sommo. Ci provò, ma ogni parola gli moriva in gola, soffocata dalla sensazione di aver finalmente compreso qualcosa. Di aver messo al suo posto, dopo settimane di elucubrazioni, un tassello del puzzle rimasto in disparte fino ad allora. Mujinahen percepì con nitida precisione quel sentimento di catarsi, perciò si limitò ad anticipare le prevedibili domande del ragazzo che aveva di fronte.
- Non conosco con esattezza cosa potrà accadere al tuo occhio, ragazzo. Navighiamo in acque nuove ed inesplorate, traghettando i nostri sospetti nel vasto mare delle speculazioni. Di una cosa, però, sono certo...

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Tempio Rei-ji - Regione di Rei, Nihon
7 Agosto 252

[x] Dalla cima della rupe, in quella dimensione onirica che gli mostrava la sconfinata vastità del Continente di Nihon, tutto sembrava possibile. Era come traversare le acque del sogno, dove realtà ed illusione parevano amalgamarsi come una miscela indistinta, rendendosi irriconoscibili l'una dall'altra. Il suo chakra ardeva di vita nuova, libero finalmente dalle catene che lo Yokai gli aveva imposto quattro anni prima, temendo la sua furia. Ad un tratto, però, le rocce sotto ai suoi piedi parvero scuotersi a causa di un'energia che prescindeva dalla sua volontà. Un boato assordante, viscerale, percosse membra e ossa, come trattenendole tra martello ed incudine. L'orizzonte di Nihon si fece più corto, riportando gli occhi di Namida di fronte alla piazza del Tempio Rei-ji, là dove le fiamme della battaglia tra i monaci e le milizie di Ryuko stavano divorando secoli di pace e tradizione. Sotto un cielo cupo a causa delle fitte cortine di fumo grigio, Fuyuki parve ritrovare l'equilibrio, come fosse atterrato dopo una caduta rocambolesca. Si porò una mano sopra le bende che coprivano lo Yomigan, sentendo l'occhio destro bruciare, quasi stesse venendo consumato da quelle lingue di fuoco che stavano divorando gli edifici del Tempio. Sentì il proprio stomaco contorcersi a causa di spasmi violenti, incontrollati - e a stento riuscì a trattenere i conati di vomito, soffocandoli insieme al dolore.

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Poi, lo vide. Proprio dinanzi al suo sguardo smarrito, una figura eterea prese forma dal fumo e dalle scintille che saturavano l'aria, rendendola irrespirabile. Furono prima quegli occhi dorati, impregnati di un peso capace di far vacillare la tracotanza e la sicurezza del Sannin, a rendersi nitidi alla sua vista. Seguirono poi i lineamenti del viso, poi ancora la pesante armatura e la corona vestite d'oro lucente, insieme ai preziosi armamenti degni di un guerriero leggendario. Nessuno dei due, Kami e uomo, osò dir nulla. Il loro contatto visivo pareva già essere abbastanza eloquente, dato che il giovane Hyuga continuò a sentire quel fremito percorrergli le ossa, dalla nuca, alla schiena ed infine fin sotto le caviglie. Si sentiva nudo di fronte a quella presenza, violato nei suoi più intimi segreti, nelle paure più nascoste. Era come se fosse consapevole di non poter nascondere niente a quella figura, la quale svettava silenziosa e maestosa di fronte al suo sguardo intimorito. Distese le labbra per proferire parola, ma ancora una volta il dolore all'occhio destro lo piegò, costringendolo in ginocchio e soffocando ogni pensiero ancor prima che potesse raggiungere la gola. Alzando il Byakugan, dal posto di sottomissione che gli spettava, poté infine vedere il volto di quel guerriero reso più nitido da una luce che, contro ogni previsione, riuscì a ferire le nuvole e i residui della battaglia del Tempio.
« Quale immensa delusione scorgo dinanzi ai miei occhi. Credevo di aver visto un guerriero, ma forse la fretta mi ha tratto in inganno. » sentenziò solenne una voce ferma, decisa, vicina quanto lontana. Come qualcosa di inafferrabile, poiché Fuyuki poté sentirla pur non vedendo l'altro aprire bocca « Dopotutto, sei soltanto un uomo. »
- Chi siete? - domandò il ragazzo, sentendo le mani tremare, così come il timbro della propria voce. Dalla parte opposta, non arrivò alcuna risposta. Il silenzio parve prolungarsi per un tempo indefinito. Secondi, forse minuti. Chi poteva dirlo, in quello che stava vivendo come un sogno ad occhi aperti? Lo stallo terminò nel momento in cui, dal fumo, quella presenza generò una lancia, la quale venne poi saldamente impugnata dalla sua mano destra. Sentendosi minacciato, Fuyuki avvicinò la sua all'elsa della propria katana. Rimase tuttavia pietrificato, quando sentì l'impugnatura farsi rovente, come se la sua stessa lama avesse rifiutato di essere estratta, certa della sconfitta inevitabile.
« Coraggio e stupidità sono come gemelle, ragazzo. Sembrano odiarsi, ma la verità è che sono invece inseparabili l'una dall'altra. » scandì quelle parole con fermezza, mentre Namida poté sentire il peso di ognuno quei lemmi gravare sulla sua schiena. Letteralmente, perché la gravità si fece opprimente, impedendogli di rimettersi in piedi e lottare. Fu allora che la presenza eterea levò la sua lancia, puntandola a pochi centimetri dal volto del Sannin.
« Mi domando quindi cosa tu sia. Coraggioso o stupido? »
Soltanto allora, Namida realizzò un concetto che a lungo aveva soltanto inseguito, invano. Comprese finalmente che anche per lui, uno shinobi che aveva portato morte e distruzione fin oltre le terre delle Cinque Grandi Nazioni, restava valido un principio ineluttabile: per un guerriero, vi era più onore in una resa consapevole, che in una morte vergognosa e vile. Fu così che riuscì a sollevare il busto. Lo fece lentamente, senza foga o collera, ma con la mesta rassegnazione di chi, pur consapevole del proprio potere, riconosceva infine di non poter piegare il mondo intero alla propria volontà. Allargò le braccia, mostrando il torace privo di alcuna protezione e chiuse l'unico occhio sano, accettando con serenità la propria sorte. Forse sarebbe morto, abbandonando il mondo da assassino, come un cane estraniato da tutti.
Magari, invece, sarebbe rinato come un uomo nuovo. Un soldato consapevole sì delle proprie capacità, ma conscio anche della necessità di riconoscere le proprie mancanze - e di quella ancor più preziosa, ovvero migliorare se stesso, perfezionarsi per anelare al raggiungimento di vette sempre più alte ed ambiziose.
- Entrambe le cose, temo. Le mie ferite sono come degli abiti orrendi, per ricordarmi ogni giorno che sì, sono stato sia coraggioso, che stupido. Penso sia però giunto il momento di spogliarmi di questo peso, per percepire addosso qualcos'altro. Il peso del l'armatura, la solida fermezza della spada. Per morire come stolto e rinascere come guerriero.
Spalancò la palpebra e, allora, il suo interlocutore riconobbe una fiamma rinnovata nel riflesso diafano del Byakugan. D'un tratto, il dolore dietro le bende divenne più tenue, mentre l'aria si faceva leggera, pura, permettendo finalmente ai suoi polmoni di espandersi. Il samurai che aveva di fronte ritrasse la lancia, poggiandone l'estremità smussata sulle tegole del tetto e alzando invece la punta verso un cielo che, infine, pareva essersi fatto più terso. La sua immagine tornò a farsi sbiadita, finché non scomparve del tutto. Lasciando lo Hyuga da solo, a contemplare la differenza tra concreto ed irreale, nel tentativo di dissipare i propri dubbi nell'ultimo monito di quelle iridi dorate.
« Bada bene, Namida. La spada di un guerriero riconosce che esiste un momento in cui essere lama, ma anche uno per divenire aria. »

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- ... ovvero che, se quanto mi hai raccontato non è frutto di un sogno vivido, tu abbia ricevuto il Giudizio di un Dio. Uno dei Quattro Re Celesti, nonché Kami della Guerra. Il suo nome è Bishamonten.
La zampa sinistra del tasso si distese lungo il bracciolo dell'enorme trono di pietra della sala sotterranea. Lì, nelle viscere della Bianca Torre, uno shinobi ed il suo maestro stavano cercando di fare chiarezza su quello che, tuttavia, rimaneva un fitto mistero: una matassa intricata, che forse soltanto il tempo avrebbe potuto sbrogliare.
- C'è dell'altro, sensei. - fece per cominciare una spiegazione, come per aggiungere un dettaglio cruciale, ma Mujinahen lo fermò con un cenno delle dita della zampa sinistra.
- Continui a vederlo, dico bene?
Annuì mestamente, il giovane Hyuga, prima di replicare con sincerità: - Mi è già capitato diverse volte, Sommo Mujinahen. Di fronte ad uno specchio, credevo si trattasse del riflesso dell'Anima Oscura, della presenza di Akane Uchiha dentro il mio spirito... e forse è stato così, ma se devo essere sincero a volte penso di aver visto qualcos'altro. I lineamenti di quell'uomo... no, di quel Dio.
Di fronte a quella notizia, il Sommo rimase imperturbabile, come se quella constatazione non fosse altro che il risultato di un disegno del quale aveva già avuto modo di intravedere la bozza, da diverso tempo. Cambiarono poi argomento, parlando dell'accurata pianificazione del giovane Fuyuki per mettere a tacere, una volta per tutte, il Terzo Hokage ed il Consiglio di Konoha. L'atavica creatura a capo della comunità dei Mustelidi ricordava ancora non nitida chiarezza il giorno in cui il loro eremita aveva deciso di morire, di tornare a vivere tra le ombre, affinché la giustizia lavasse via l'onta del disonore che Akane aveva gettato sulla sua famiglia e, in maniera più ampia, sull'intero Villaggio della Foglia. Negli anni aveva assistito alla crescita di quello che, ai suoi occhi, era sempre rimasto un cucciolo - ma che adesso, infine, si stava mostrando pronto a reclamare il posto che gli spettava, in un mondo di uomini.
- Non conosco cosa comporterà quel Giudizio, ma una cosa posso dirtela, Fuyuki-chan. Devo anzi, come tuo maestro, guida e mentore. Se avrai successo uccidendo lo Yokai, se domani Konoha ti riconoscerà come Quarto Hokage, dovrai coltivare i tuoi ideali - ma anche qualcosa di ancora più prezioso. Sarai tu a scoprire di cosa si tratta, così come per le azioni che dovrai intraprendere affinché la tua guida non crolli inesorabilmente, come è accaduto ad Akane. Ricorda le parole che hai sentito quel giorno, suturale attorno al tuo cuore come fossero una medaglia.
Si chinò in segno di riverenza, Fuyuki. Abbassò il capo, mentre il ginocchio sinistro toccava il freddo pavimento in pietra dell'enorme Sala del Trono. Ripensò ancora al Giudizio di Bishamonten, ripercorrendo quei lemmi tanto lontani, quanto intimi e vicini. Da Hokage, da guerriero, avrebbe dovuto imparare quella lezione. Essere una spada che riconosce il momento in cui essere lama, oppure aria.
- Ryōkai desu, Mujinahen-sama.

Pur appartenendo al "pacchetto conversione", dato che Fuyuki era già al liv. 100, ho comunque voluto approfondire le origini della Tecnica Personale del medesimo livello. In questa giocata non parlo dell'apprendimento in senso stretto, che non è ancora avvenuto GdR on; sono premesse, l'incipit doveroso affinché l'ottenimento della Tecnica possa avvenire in Missione/Combattimento, come mi piacerebbe fare - o comunque, in qualsivoglia Role possa essere consona, per necessità o momento, affinché Fuyuki usi quel Jutsu. Chiaramente, sarà comunque aggiunto in Scheda come da prassi.
Nello specifico:

CITAZIONE
Requisiti: 8 Yin
Ninjutsu - 毘沙門天の上昇 Bishamonten no Jōshō: Ascesa del Guardiano d’Ombra (Limite: 4) [CHK: -13; SLT: -5]
Anima, Supporto
“Il nome della Tecnica si associa a quello di Bishamonten, Kami considerato dalla mitologia uno dei Quattro Re Celesti. Chiaramente, un Dio della Guerra.
Sfruttando il potere dell’Anima Oscura, Fuyuki concentra il potere del suo occhio destro e fa sì che lo Spirito dello Yokai si avvolga attorno ad un bersaglio; durante uno scontro, a causa del poco tempo a disposizione per preparare la Tecnica, il bersaglio potrà essere una singola persona - se stesso o qualcun altro. Materializzandosi con fattezze umane e con dimensioni enormi, l’Anima Oscura farà da scudo al suo protetto, finché la sua forza non si esaurirà. Fuori dalla lotta, tuttavia, il Jutsu può prevedere una preparazione con alla base maggior tempo e concentrazione, con effetti ancora più vistosi e potenti. In questi casi, il potere dello Yomigan potrebbe persino avvolgere un’intera città o un Villaggio, lasciando che l’Anima si espanda per tutta l’area come una cupola di Chakra nero. Tuttavia, a causa del notevole sforzo accumulato nel giro di pochi attimi, l’occhio in questione non potrà essere adoperato, se non rischiando di subire un contraccolpo considerevole.”
Effetti:
    • Questa Tecnica non può essere trasformata in una Senjutsu.
    • Pur possedendo il Tratto Anima, non richiede che lo Yomigan venga attivato precedentemente. Tuttavia, dal momento in cui la Tecnica viene eseguita, Fuyuki non può attivare lo Yomigan per il resto dello Scontro .
    • Crea una Struttura al cui interno si trova Fuyuki o un alleato. Tale Struttura ha un Parametro di COS pari a 150 ed una DIF pari a 6000. Se la Struttura viene distrutta usando una Tecnica Ravvicinata, l’avversario subisce Status Panico [2] per due Turni. Ad ogni modo, se la struttura viene distrutta, il prossimo Attacco del nemico ha un Moltiplicatore Danno aumentato di 3.
    • Se non distrutta, la Struttura può venire dissolta in qualsiasi momento dal suo utilizzatore, all’inizio della sua Fase Attiva, pagando un costo di [CHK: -4].
    • Questa Tecnica può essere utilizzata al massimo una volta per Scontro.
    • Fuori dal combattimento, la Struttura sarà molto più ampia e resistente. In tal caso, i suoi Parametri saranno: COS (200), DIF (8000). Se Fuyuki dovesse essere coinvolto in uno Scontro nella mezz’ora successiva all’attivazione della Tecnica, non potrà adoperare lo Yomigan.

 
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view post Posted on 26/1/2022, 16:32     +1   -1
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D'accordo, quindi (correggimi se sbaglio) OFF la Tecnica è appresa mediante Autogestita, mentre On la utilizzerai dopo averla appresa in role. La sessione è conforme, non trovo elementi problematici (che ca$$o, sei a LV100, ci manca solo che nego a te di vedere il dio della guerra dopo esserti fatto un cannone *coff*)

E correggimi di nuovo se necessario, dovremmo avere il compenso fisso di 100 Exp
 
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1 replies since 18/1/2022, 15:50   79 views
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