Cold Winter & Hot Springs, Role libera per K.Wanderer, Rei_Hyuga e SilverSoul69

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view post Posted on 18/1/2022, 12:23     +1   -1
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Era la sera del 24 Dicembre, dopo i recenti avvenimenti i giorni sembravano lunghi e stranamente vuoti. Nessuna missione da compiere, pochi sfollati a cui pensare a casa... era proprio quell'assenza di impegni ad alimentare pensieri senza un vero fine.
"Va alle terme! Un bagno caldo fa sempre bene, più alla mente che al corpo!" da una settimana glielo ripeteva la cara nonna, ma lui testardo preferiva trascorrere il tempo allenandosi – senza troppo impegno a dire il vero – o facendo lunghe passeggiate nella foresta del clan, habitat degli schivi cervi. Tentativi vani di porre rimedio all'irrequietezza crescente.
Ma in cuor suo lo sapeva, che la nonna aveva ragione. La nonna aveva sempre ragione anche quando se ne usciva con quelle sue massime pesanti del passato che parevano tanto fuori luogo... anche in quelle occasioni, aveva ragione.
Era stata lei a spronarlo per la sua prima missione, quando faceva da scorta a una carovana di ritorno da Kumogakure, ed in quella occasione aveva incontrato Fuyuki, il nuovo Hokage; sempre lei gli aveva suggerito di scrivere al nuovo amico Senju per allenarsi insieme, il compagno alla fine non si presentò ma se non si fosse recato in quel campo d'allenamento in disuso non avrebbe mai incontrato Kinji Uchiha, altra conoscenza che gli aveva aperto gli occhi su tante cose.
La nonnina ci aveva sempre preso, possedeva quel sesto senso per il destino che si sviluppa solo al raggiungimento di una veneranda età.

Ecco perché dopo giorni di testardaggine infantile, Matsuda decise di darle ascolto e si recò alle terme.
Le aveva viste spesso quando frequentava l'accademia, dalla finestra dell'aula si intravedevano i ciliegi che faceva da cornice alla struttura, ma mai ci era andato come cliente.
Appena arrivato si sorprese di quanto erano grandi, da fuori davano l'idea di essere una struttura piccola ed invece nascosti dalle pendici del monte e dalle piante decorative si aprivano una decina di corridoi che portavano ad altrettante vasche. In alcune c'erano bambini giocosi, in altre anziani galleggianti come atolli nell'oceano, altre ancora non erano accessibili – per ovvi motivi – visto che erano riservate al gentil sesso. Le risatine di un gruppo di ragazze oltre la staccionata di bambù gli procurò qualche fantasia piacevole, ma alla fine tirò dritto nell'unica pozza d'acqua ancora libera.

Qui si lasciò andare al calore delle acque che sgorgavano dalla terra, si appoggiò con la nuca e i gomiti al cordolo in pietra lasciando che il resto del corpo si intiepidisse sotto il pelo dell'acqua. Con gli occhi al cielo si accorse che stava nevicando e tetti e lanterne di pietra cominciarono a tingersi di bianco.
"Che pace" pensò, mentre si divertiva ad osservare i vapori profumati della pozza salire e incontrare i cristalli di ghiaccio che cadevano lentamente dal cielo. "E' sempre acqua dopotutto," proseguì tra i pensieri nella testa, la stessa sostanza eppure così diversa. E lui stava nel mezzo.

Ahhh... le nonne hanno sempre ragione...




CITAZIONE
Rei_hyuga SilverSoul69 role molto chill ragazzi, con calma e senza troppe pretese... ma tanto sappiamo già dove andremo a parare :gusperm:

 
 
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view post Posted on 18/1/2022, 14:34     +1   -1
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Era una mattinata tranquilla, dopo tutto il trambusto che fece capolino nel Villaggio di Konoha. Il combattimento aveva lasciato lo spazio alla presenza di Fuyuki, nuovo Hokage, stella lucente agli occhi di Rei.
D'altronde, non era forse lui l'esempio lampante della visione di Rei dell'essere un eroe, un quasi super uomo?

Il super uomo lo vide, a chiare lettere, nelle sembianze di Fuyuki nei tetti del villaggio: aveva sì combattuto valorosamente, ma la base della vera essenza si trovò nelle sue parole, cariche del pensiero della uguaglianza, senza distinzioni.
Trovare un uomo con un tale pensiero sembrava impossibile, in una società in cui tutto era vittimismo di sé stessi, egoismo e centrismo, carichi di pensieri propri e personali, alla faccia del prossimo e del bene comune.

In un clima del genere, perso nel proprio tepore del pensiero, il giovane Hyuga si trovava innanzi all'entrata delle terme. Perché si trovasse lì, non era tanto un mistero: andare alle terme non era una novità per lui, che d'altronde col proprio potere oculare era sempre in procinto di sbagliare, ma si fermava sempre al calcio d'angolo. D'altronde, ci dovrebbe essere una sottile linea tra il fare e il non fare, e talvolta agli occhi di Rei non esisteva. In questo, però, doveva essere diverso.

La porta del locale era molto confortevole. Il perché era semplice da capire: sembrava la via verso un paradiso terrestre da un lato (inutile dire che sarebbe il corridoio delle donzelle), e la via del normalismo/terrore dall'altro.
Con viso sconfitto, ma costretto, intraprese la seconda strada.

Sbirciare dalla staccionata, era un pensiero perverso che spesso accendeva la sua mente, e ancora di più quando le ragazze del bagno accanto davano spazio alle loro soavi voci. Era d'altronde possibile che, certune, si dessero spazio al piacere in quei luoghi?

Scosse la testa e adagiò i vestiti sulle penzola e si guardò intorno, con indosso nulla, proprio come mamma l'ha fatto. Fortunatamente la vista non era male, se mai qualcuno avesse voltato lo sguardo verso di lui: il pettorale, gli addominali e le braccia erano certamente il risultato dei suoi continui allenamenti.
E vide, poco distante, il giovane ninja che aveva affrontato la battaglia insieme a lui. Dopo qualche passo, ancora fuori dall'acqua, provò a fargli cadere qualche goccia d'acqua sul proprio capo, mettendosi dietro la sua testa.

Ehi, tu devi essere Matsuda!

Gli lanciò un sorriso a trentadue denti; siamo però sicuri che Matsuda avrebbe visto per prima cosa il suo sguardo?

Accavacciandosi, entrò in acqua, mettendosi di fronte al ninja, sempre ovviamente con una timida distanza: erano pur sempre due ragazzi, nudi, in una vasca da bagno.

Spero di non andare troppo oltre, in questa giocata e.e
 
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view post Posted on 19/1/2022, 03:00     +1   -1
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Asami Nara era una donna con le idee molto chiare, specialmente quando riguardavano i suoi figli.
Peccato che non sempre fossero idee giuste per lo scopo che si era prefissata. Come quella volta in cui aveva pensato che fosse una buona idea partire per una vacanza con il marito, lasciando i due adolescenti Ichiro e Kyosuke in casa da soli, tanto "erano abbastanza grandi per badare a sè stessi". Non era finita bene.
Oppure come adesso, quando aveva avuto la grandiosa idea di spingere Kyosuke a fare nuove amicizie.

Ichiro stasera andrà alle terme, potresti andare con lui e i suoi amici invece di stare sempre chiuso in casa! Ha detto che sono tutti simpatici, ti troverai sicuramente bene con loro!

Kyo avrebbe voluto dirle tante cose. Primo, uscire con la compagnia di amici di suo fratello non era un buon modo per fare conoscenze, semmai il contrario: per quanto potessero essere simpatici, tra di loro Kyo avrebbe solamente fatto la figura della mascotte in quanto "fratello minore di Ichiro". Secondo, probabilmente suo fratello non l'avrebbe voluto tra i piedi. Si sa, con gli amici più stretti ci si può lasciar andare di più rispetto a un familiare, con il rischio che voci non gradite arrivassero all'orecchio dei genitori. Ichiro aveva accettato la proposta più per buona educazione che vero spirito fraterno, cosa che venne confermata rapidamente con uno scambio di sguardi tra i due. Terzo... le terme, davvero? Andare alle terme era roba da vecchi. Nella mente di Kyo balenò il dubbio che il piano per la serata del fratello comprendesse qualcos'altro oltre alle terme, tipo un giro in qualche izakaya del quartiere a bere, divertirsi e incontrare qualche graziosa fanciulla.

Ma di fronte allo sguardo pieno di entusiasmo della madre, come Ichiro prima di lui Kyo non poté far altro che capitolare.

[...]

Il "patto silenzioso" tra Kyo e Ichiro sarebbe stato lo stesso di sempre: raccontare solo lo stretto indispensabile. Non era la prima volta che si mettevano d'accordo in tal senso, per qualcosa che riguardava uno dei due fratelli, solitamente il maggiore - a proposito, sì, dopo le terme sarebbe andato in giro per locali - mentre il minore aveva imparato che meno avesse detto ai genitori meno seccature avrebbero avuto tutti.
Ichiro e Kyo avevano due caratteri completamente diversi e incompatibili tra loro, ma una cosa era certa: si volevano bene. E in un certo senso, questo era un modo di dimostrarselo. Così come nascondevano piccole disavventure ai genitori non con malizia, ma solo per farli preoccupare di meno riguardo magari una bevuta di troppo o qualcosa del genere.

All'ingresso delle vasche, i due ragazzi incrociarono la compagnia di amici che già li aspettavano e, dopo aver trovato una vasca non troppo affollata, si immersero per godersi il tepore dell'acqua in contrasto con il freddo gelido dell'aria invernale.
Kyo continuava a pensare che fosse un posto da vecchi, però doveva ammettere che questi vecchi si trattavano proprio bene. Oppure forse era lui che era già vecchio dentro.
In ogni caso, già dopo un po' Ichiro e compagnia avevano cominciato a parlare e scherzare tra loro, quasi dimenticandosi della sua presenza, così il Nara si spostò in disparte di qualche metro.

Finendo casualmente accanto a un ragazzo dai lunghi e lisci capelli neri e un ricciolo castano dai famosi occhi perlati, che sembravano conoscersi.

Il motivo dell'allontanamento era facile da indovinare: Kyo era quel tipo di persona che non sapeva bene come comportarsi in situazioni nuove - a cui si aggiungeva un pizzico di timidezza. In particolare, per quanto la nudità in sé non lo mettesse particolarmente in imbarazzo, non riusciva a non pensare al fatto che diamine, tutti lo stavano vedendo nudo. E inconsciamente, lo stessero in qualche modo giudicando per il suo fisico esile, i capelli raccolti in una coda approssimativa, l'aria generalmente trasandata.
Chiudendo per un momento gli occhi cercando di scacciare questi pensieri, Kyo si lasciò andare appoggiandosi al bordo della vasca con le scapole e lasciandosi sfuggire un evidente sospiro a pieni polmoni, quasi come a voler soffiare via tutte le sue preoccupazioni.
 
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view post Posted on 20/1/2022, 12:00     +1   -1
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Stava proprio bene lì ancorato sul cordolo mentre il corpo fluttuava libero nell’acqua calda. Poteva rimanere in quello stato di rilassamento interiore ancora per molto ma qualche goccia fredda e capricciosa che cadeva sul viso, gli disturbò i pensieri.

Nooo non mi dire che viene a piovere eh?

Alzò lentamente le palpebre e vide una sagoma scura che lo sovrastava dal ciglio della piscina, vicina, molto vicina… poi una voce familiare. Mise a fuoco il tutto e… sprofondò come un bimbo che non sa nuotare sotto l’acqua.

Blurpete! blurppp! blurppp! glopp! gloppete!

Imprecò sott'acqua chissà cosa. Quel malandrino di uno Hyuga si era messo proprio nella peggiore delle prospettive! Rimase ad annaspare nella pozza calda sperando che il tepore delle acque gli cancellassero la sfortunata visione dalla retina.
Poi riemerse a respirò a pieni polmoni, Rei stava lì in piedi e come mammà l’aveva fatto. Gli sorrise divertito alle fine.

“Sei tu Rei! Che ci fai qui alle terme? Non ti facevo il tipo…
Beh manco io sono il tipo da bagni caldi, è la prima volta che vengo”
spostò lo sguardo e aggiunse poco dopo, “ora entra in acqua però, che se rimani lì penso sia anche l’ultima…”

Si allontanò quanto basta per lasciare una distanza di sicurezza, non si sa mai! “Come te la passi? Ah, c’ero anche io all’elezione dell’Hokage. Cosa si prova a sentire pronunciare il proprio nome ad alta voce davanti al Villaggio intero?” Gli domandò curioso ma allo stesso tempo aveva piacere a dargli un po’ di soddisfazione, avevano combattuto insieme e aveva visto con quanta grinta si era adoperato per mettere in salvo i civili.

Nel frattempo si guardò intorno, la piscina si era riempita e manco se ne era accorto. Si vede che stava proprio assorto fino a poco prima. Erano arrivati dei ragazzi giovani, dovevano essere una comitiva di amici, uno dei quali però si era defilato un po’ timidamente dalla combriccola. Matsuda lo guardò, aveva l’aria familiare ma non era certo di conoscerlo. Erano molto simili i due, certo l’altro aveva la pelle più chiara e gli occhi non verdi, ma fisionomia e capelli erano praticamente identici.

Ormai era così vicino che non salutarlo sarebbe stato più imbarazzante che rivolgergli la parola… “Hey ciao. Ci conosciamo? Hai un che di familiare… Io mi chiamo Matsuda Nara, e lui è Rei Hyuga.
Sei qui da solo o fai parte di quel gruppetto?”


Mi sa tanto che il relax finisce qui… la nonna aveva previsto anche questo?






 
 
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view post Posted on 20/1/2022, 17:15     +1   -1
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Rei non era un ragazzo che dava troppo peso alle cose che faceva. Era come se non pensasse che la gente potesse vedere del male nelle sue azioni. Tutto ciò era abbastanza lampante dal suo modo di agire in quel frangente.
Completamente nudo, fuori dall'acqua, che osservava negli occhi Matsuda, con tutto il fisico scolpito lasciato sotto gli occhi di tutti. E soprattutto, penserà in seguito Rei, con una prospettiva totalmente non consona agli occhi del compagno.

Ripeto, non era solito pensare troppo, tutto per merito della fiducia che aveva nei propri riguardi. Fiducia, miscelata al totale pensiero positivo di sé stesso.
Si piaceva molto fisicamente, era certamente un poco narcisista per questo, e quindi forse inconsciamente vi era un po' di malizia, ma non era certamente ricercata, anzi spesso mostrava un aspetto umile di sé che potrebbe anche cozzare con questo suo comportamento.
Due azioni così distanti, ma che facevano capo in un solo e semplice ragazzo che amava allenarsi.
Pensava, in cuor suo, che la bellezza si doveva pur osservare, in tutto e per tutto, per cui perché bisogna limitarsi e nasconderla?

Era lì, però, per un dolce e tepore caldo dell'acqua, non per rimanere fuori in riva a gelare, a causa del venticello che iniziava a battere sulla sua pelle.
Entrato in acqua, finalmente, iniziò a mettere i puntini sulle i. Anche a lui fu chiaro l'imbarazzo che aveva generato nel giovane Shinobi che aveva ora davanti: stava quasi per affogare dallo spavento, e come dargliene torto? Non tutti sarebbero certamente così tranquilli nel camminare nudi, ergo doveva quantomeno dimostrare un po' più di contegno. Ed ecco che, quindi, le rane in testa iniziarono a muovere gli ingranaggi: era stato un vero idiota.
E, ripensando quindi agli ultimi avvenimenti, anche il suo viso leggermente si colorò di rosso: fortunatamente il vapore dell'acqua nascondeva lievemente il suo imbarazzo.

Alzò lo sguardo al cielo, mordendosi le labbra.
Gli sarebbe tanto piaciuto sbirciare oltre la staccionata, ma non doveva e non poteva farlo. E non doveva neanche usare il suo potere innato, anche perché sarebbe significato usare a proprio vantaggio la caratteristica di famiglia, con solo obiettivo si osservare senza scrupoli e blocchi quelle delicate pelli, le loro sinuose curve. Scosse la testa dai pensieri che iniziavano a fargli capolinea in testa.
D'altronde, nella sua prima missione si era trasformato in una bellissima donzella, per cui certamente sapeva del fatto suo.

Doveva frenare gli impulsi.
Aveva ancora soltanto dodici anni, cosa sarebbe successo negli anni successivi? Certamente era un ragazzo molto, anzi troppo, precoce, e decise di non dare peso al pensiero del futuro. Sarà il Rei tra qualche anno a vedersela con se stesso; ora doveva pensare a quello del presente.

Ritornò -oserei dire finalmente- dal mondo dei sogni alla frase del collega.
Era vero, l'Hokage aveva fatto il suo nome nel discorso di insediamento. La mente ritornò a quel momento. E si diede un pugno in testa. Sì, se lo diede perché in quel frangente pensava troppo alle ragazze.
Chissà se quel suo comportamento potesse sembrare strano a Matsuda.

Sono stato molto contento, non posso certamente negarlo. Proverò a seguire i suoi nuovi insegnamenti, fiducioso che nel mondo possa giungere una nuova era.

Sorrise, anche se sentiva soltanto la necessità di gettarsi sott'acqua e scomparire dalla vista di tutti.
Ripensò a una sua domanda fatta quando era ancora in stato confusionale.

A comunque, sono in verità solito venire qui. Mi piace molto l'ambiente, l'odore e il dolce soavo canto che talvolta sopraggiunge dall'altro lato della vasca.

E con un gioco di sguardi, fece segno della vasca delle ragazze. Scosse ancora una volta la testa, sicuramente Matsuda avrebbe notato dalle sue parole e gesti che non era per niente attento alla discussione e che era davvero un imbranato totale. Aveva la testa altrove, totalmente fuori dal senno.

Per fortuna improvvisamente vide un bambino, come lui, avvicinarsi a loro. Non lo conosceva, ma sembrava che Matsuda lo conoscesse un minimo.

Piacere compatriota! Sono Rei Hyuga!

Gli sorrise, cercando di concentrarsi sui volti dei due ragazzi. Doveva certamente calmare i bollenti spiriti interiori, e il modo migliore era soffermarsi sulla nuova amicizia che sarebbe potuta nascere, oltre che stringere maggiore amicizia col compagno di guerra.
 
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view post Posted on 26/1/2022, 18:51     +1   -1
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Oltre a rilassarsi immerso nell'acqua tiepida, Kyo non aveva molto altro da fare. Si era rapidamente annoiato e, come unico passatempo, si era messo ad occhi chiusi ascoltare i rumori e i suoni che lo circondavano. O, per dirla in altri termini, ad origliare le conversazioni degli altri frequentatori delle terme senza che il suo sguardo potesse tradire le sue intenzioni. Dall'esterno, sarebbe sembrato solo che si stesse riposando.
Non che stesse tendendo le orecchie perché era realmente interessato a ciò che dicevano gli altri, ma più che altro per il generale senso di curiosità di ficcare un po' il naso nelle vite degli altri. Sapere o meno quello che si dicevano degli sconosciuti non gli sarebbe servito a niente e con assoluta certezza si sarebbe dimenticato ogni singola parola nel giro dei successivi cinque minuti.
Per esempio, le voci dei vecchietti che facevano a gara a chi si lamentava di più riguardo a qualsiasi cosa nell'esistenza gli entravano da un orecchio per uscire dall'altro.
Per le voci cristalline che arrivavano dall'altra parte della palizzata... beh, quello era tutto un altro discorso. La loro presenza unita al fatto che la vista era bloccata lasciava ampio spazio all'immaginazione, e nel pieno dell'adolescenza quello fu ben più che sufficiente a far aumentare il ritmo del battito cardiaco del Nara.
Per fortuna, prima di scatenare altri effetti collaterali più evidenti, l'attenzione del ragazzo fu attirata da alcune parole volanti pronunciate a pochi passi da lui, tra cui "Hokage", permettendogli di distrarsi. Quasi di riflesso aprì gli occhi voltandosi pigramente in quella direzione, vedendo i due ragazzi che parlottavano tranquillamente tra di loro, continuando ad ascoltare il resto della conversazione.

Rimase incredibilmente stupito dall'apprendere l'identità del ricciolo dagli occhi perlati: era quel Rei che l'Hokage stesso aveva citato nel suo discorso all'intera Konoha. Da quel giorno, le voci di quartiere avevano cominciato a girare riguardo a quel Rei nominato durante un momento così importante. C'era chi diceva che fosse un ninja potentissimo, chi diceva di conoscere il cugino della sorella del cognato di Rei, chi invece che fosse solo un'invenzione di Fuyuki, un'abile mossa di Fuyuki per rendersi più carismatico alla folla. O una combinazione di tutte quelle cose.

Kyo non era un amante dei pettegolezzi, ma avrebbe dovuto vivere sotto un sasso per non aver sentito parlare di quel nome almeno di sfuggita. Quando capì che si trattava di lui, in persona, un ragazzo più o meno della sua età, gli scappò un po' da ridere al pensare quanto le comari del villaggio stessero sparando cavolate pur di far sembrare di essere un passo avanti agli altri in quanto a conoscenze.
Forse era stato quest'ultimo gesto oppure l'incrociarsi degli sguardi, ma comunque i due ragazzi si accorsero di lui e si avvicinarono ulteriormente rivolgendogli la parola.


Piacere mio, sono Kyosuke Nara. Rispose con un educato cenno del capo ad entrambi. Poi voltandosi verso Matsuda replicò alla sua osservazione. Chissà, forse mi hai visto da qualche parte nei pressi della sede del clan... mio padre è un botanico, va spesso nella foresta e ogni tanto lo accompagno. Non commentò ulteriormente, ma anche a lui la figura di Matsuda non sembrava nuova. Magari si erano davvero incrociati fortuitamente in precedenza, oppure lo stava confondendo con qualcun altro: del resto la genetica faceva sì che molti Nara avessero tratti fisici simili, era facile confondersi dopo qualche sola occhiata di sfuggita.

L'altra osservazione del ragazzo lo spinse quasi di riflesso a voltarsi all'indietro, seguendo lo sguardo dell'altro Nara fino al gruppetto di Ichiro poco dietro di loro.

Ah sì, quelli sono mio fratello e i suoi amici. Sarei con loro, in teoria, ma... Gesticolò un po' per aria, come a voler scacciare qualcosa, per esempio l'interesse sulla domanda: non era niente di rilevante, non gli andava di elaborare troppo a meno che gli altri non avessero voluto approfondire la questione. Lasciamo perdere. Tra un po' credo che se ne andranno a far festa da qualche parte, ma non fa decisamente per me. Rimanere qui è molto più rilassante.

Lo sguardo di Kyo si spostò tra i due colleghi, in particolare adesso sullo Hyuga che aveva attirato più la sua curiosità per il nome. Si chiedeva cosa avesse di speciale quel ragazzo per l'Hokage, considerato che a Konoha non mancavano ninja dalle grandi e incredibili capacità e competenze. Forse avevano un legame speciale o tipo si conoscevano già da prima del suo ritorno al Villaggio.

Scusate ma prima ho sentito di cosa stavate parlando... Sei tu quel Rei che è stato nominato durante il discorso del nuovo Hokage? Chissà come mai ha risposto proprio alla tua domanda, tra tutti. Devi averlo colpito parecchio.
Ho sentito alcune voci dire addirittura che sei il suo nuovo allievo, è vero?


La domanda era posta con genuina curiosità e interesse. Kyo non conosceva Fuyuki Hyuga se non di fama, e se possibile voleva saperne di più: aveva trascorso praticamente tutta la sua vita vedendo Akane Uchiha come Hokage e ora doveva superare la transizione. Non era stato nè particolarmente devoto ad Akane, nè era particolarmente sospettoso di Fuyuki adesso, ma l'idea di avere un nuovo Kage dopo quasi quindici anni gli faceva davvero strano. Non era neanche abituato a dirlo, in realtà. In sostanza, doveva ancora abituarsi.

RIP Kyo bella figura demmerda
 
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view post Posted on 26/1/2022, 19:48     +1   -1
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La vasca iniziava a riempirsi: giovani e anziani si facevano sempre più stretti, per poter riscaldarsi nel tepore della brezza dell'acqua termale. Le terme, un luogo così esotico per Rei, per motivi ampliamente evidenziati riguardanti il canto delle sirene della zona limitrofa, era anche un luogo di vero relax. Finalmente poteva riposarsi come si deve, insieme volendo anche al compagno d'armi dello scontro che era nella bocca di tutti, visto la sua gravità.

Matsuda sembrava davvero un bravo ragazzo. Sarebbe stato davvero bello poter stringere maggiore amicizia con lui, magari finalmente poteva ampliare la lista delle amicizie. D'altronde, potrebbe sembrare strano, ma lui, ragazzo sempre col sorriso, trovava raramente gente affine con cui stringere una vera relazione. Forse era questo il fardello che cadeva sulle spalle della gente troppo buona ed onesta.

Si faceva avanti, senza accorgersene sembrerebbe, un giovane ragazzo. Sembrava un tipo molto tranquillo, e il primo acchito solitamente non era errato, per lui.
Aveva il dono di riuscire a inquadrare subito la gente e, molte volte, le aspettative erano corrette.

L'acqua si faceva sempre più tiepida, visto che il corpo si iniziava ad abituare, ma il dolce rumore proveniente dalla vasca adiacente e nascosta non aiutava per niente il nostro giovane shinobi, che tutto voleva in quel momento, tutto desiderava, tutto bramava. Inutile negarlo, certi pensieri sarebbe meglio censurare in questa sede.

La mente ritornò attenta alla discussione quando Kyosuke domandava se lui fosse davvero il fantomatico Rei.
Imbarazzò di colpo. Lui era famoso, davvero? E non per la spedizione delle Whanau, ma perché il suo eroe, l'Hokage, l'aveva nominato durante il discorso d'insediamento.
Che dire, il cuore batteva, le guance si arrossivano e con la mano si accarezzò lo zigomo, com'era solito fare quando aveva imbarazzo. Forse finalmente la mente poteva liberarsi dal pensiero della porta accanto.

Cosa dice la gente che io sia?

E dopo un attimo di silenzio, sorrise con il suo solito modo di fare, quando la mente era sgombra dalla tristezza. Era curioso, come non mai, di sapere cosa il popolo dicesse di lui. Vi erano dicerie a riguardo? Oppure solo Kyosuke aveva fatto caso al suo nome?

Comunque no, non sono un suo allievo, sono semplicemente un giovane ninja che si trovava nel luogo dello scontro tra Akane e Fuyuki e che ha provato a mettersi in gioco per salvare i civili. Non nego però che vorrei tanto incontrare l'attuale Hokage e diventare davvero un suo allievo. Lo ammiro tanto!

Quelle parole le esclamò come se guardasse il nulla, perso nei meandri del pensiero, con tono fermo e agognante.
Non si sa come, la frenesia dei ricordi attivarono istintivamente il Byakugan .

Ebbene sì, l'occhio sbirciò, senza neanche lui realmente volerlo, osservando le sinuose movenze delle ragazze della vasca accanto.
Lineamenti, volti, curve, e tutto più vide con il suo sguardo improvvisamente fatto attento.

Oramai il danno era stato fatto. Oramai la visione era compiuta.
La sua mente era pervasa: nessun criceto muoveva più i pochi neuroni rimasti.
Lo spazio della mente era occupata, come quando la carta fuoriesce dal cestito, dalle splendide vedute che poté ammirare.
Che poi, pensandoci meglio a mente ferma, non è certamente perché poteva osservarle come mamma le ha fatte, d'altronde col Byakugan potrebbe decidere in qualsiasi momento di indagare su aspetti che si dovrebbero tenere private, ma il vedere tali ragazze muoversi in un determinato modo, giocare tra loro, rincorrersi a vicenda senza freni, magari anche indugiare sulla conoscenza del corpo dell'amica con gesti che non sarebbero tipici di due uomini, era un vero paradiso terrestre per Rei, e certamente non solamente per lui.

_Aiuto_
 
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view post Posted on 7/2/2022, 12:15     +1   -1
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"Ahhh sei un Nara anche tu! Allora sicuro ci siamo incontrati nel quartiere del Clan, ecco perché avevi un viso conosciuto", disse a Kyosuke appena arrivato. Lui fece intendere che preferiva rimanere alle terme e lasciare il fratello e il suo gruppo di amici ai loro programmi per il continuo della serata. "Ma si certo, rimani pure con noi. Ammetto che è la prima volta che vengo qui alle terme e si sta davvero bene." Sorrise e poi si immerse sotto il pelo dell'acqua per riscaldare la faccia rimasta fuori al fresco.

Intanto la conversazione si era spostata su Rei, o meglio sulle voci che giravano sul suo conto. Incredibile come il passaparola possa far nascere una leggenda in così pochi giorni. Il giovane riccioluto un po' imbarazzato cercò di spiegare e smentire quelle voci ma glielo si leggeva in volto che la cosa lo divertiva e un minimo anche gli alimentava l'ego.
Matsuda rise divertito ed alimentò quello voci scherzando a sua volta sull'argomento, "Fa il modesto lui ma fidati... E' stato fondamentale nella battaglia. E' normale che Fuyuki ne sia rimasto colpito!"

Scherzava e sorrideva ma in fondo lo doveva ammettere che quel ragazzino che ora faceva il simpatico e il birbantello in piscina, qualche giorno prima aveva mantenuto il sangue freddo. Era stato fondamentale nel mettere al sicuro i civili della piazza, grazie anche alla sua Kekkai che gli permise di individuare le via di fuga con facilità. Matsuda in quel frangente si era limitato a seguirlo in mezzo alla folla.

E proprio mentre pensava queste belle e virtuose parole sull'amico si girò a guardarlo, lo vide con le vene intorno agli occhi bianchi gonfie e pulsanti. Il volto paonazzo decisamente non per la temperatura delle acque termali, bensì per quello che stava osservando...

"Rei no!!!"

Gli saltò addosso ed entrambi finiro sott'acqua sperando che così facendo interrompesse i poteri del Byakugan.

"Così quelli ti sgameranno..." aggiunse con tono di ammonimento ma a bassa voce, per non attirare l'attenzione dei presenti. Però Rei non sembrò cogliere l'allusione, Matsuda spostò lo sguardo su Kyosuke ma anche lui sembrava non aver capito. Allora, abbassandosi fino a sfiorare con le labbra l'acqua cominciò a spiegare...






Una decina di minuti prima, ingresso delle Terme.


Drin drin drin

"C'è nessuno???"

Era da un po' che suonava il campanello nella piccola hall all'ingresso ma sembrava che nessun dipendente fosse in servizio sicché alla fine superò una porticina per avviarsi verso gli spogliatoi.

"Tu. Fermo lì." Un timbro greve. Di quei vocioni che risuonano e crescono in una possente gabbia toracica.

"Avevo suonato... ho provato a chiamare qualcuno ma..."

"Sese... li conosco quelli come te. Vieni qui che ti registro e ti do qualche consiglio."

Era una donnona sulla cinquantina enorme, gigante. Quasi non riusciva a stare dritta per quanto era alta. "Comando io qui. Sono Mayu, detta La Montagna." Disse solennemente, "dal coprifronte vedo che sei un ninja, c'è un offerta per voi soldati attualmente. Non paghi l'ingresso."

Matsuda stava per ringraziare timidamente, un poco intimorito dalla mole della donna ma lei lo interruppe continuando a parlare col suo tono minaccioso. "MA! Quelli come te li riconosco... non pensare di usare qualche trucchetto da pervertito eh! Ti spezzo le gambe se ci provi."

"Veramente è la prima volta che vengo. Non so a cosa si sta riferendo, vorrei semplicemente fare un bagno rilassante..." provò a spiegare mantenendosi sulla difensiva.

"Silenzio!"

Matsuda ingoiò saliva e divenne muto come un pesce all'istante.

"Ti avverto, abbiamo avuto spiacevoli incidenti in passato e per evitarli è stata avviata una collaborazione con il Clan Yamanaka che va avanti da anni ormai. I giovani aspiranti ninja della casata offrono il loro servizio qui da noi allenandosi nei jutsu sensitivi. Alla minima manifestazione di chakra, loro verranno ad informare me... ed è meglio che ciò non accada. Ci siamo capiti?"

Il ragazzo annuì confuso, voleva solamente togliersi da davanti agli occhi quella femminona così paurosa.

"Bene. Le auguro una piacevole permanenza nelle nostre terme, signore." Concluse con un tono gentile più che forzato. Lui si incamminò verso lo spogliatoio maschile pensando che c'è gente davvero fuori di testa al mondo...

"Ma guarda tu... quella mi ha preso per un pervertito. Ma ti pare!"






Presente, nelle piscina con Rei e Kyosuke


"Questa è la situazione. Ci sono dei sensitivi di guardia... dobbiamo stare attenti. Però hai attivato il Byakugan per poco tempo, non credo che se ne siano accorti o comunque non avranno individuato la fonte con precisione. Almeno spero."

Aveva appena finito di raccontare i dettagli e divenne pensoso. Con quell'atto Rei non aveva solo soddisfatto la propria curiosità ma aveva fatto anche vacillare l'animo fino a quel momento stoico e puro di Matsuda. Ormai c'era dentro, non voleva tirarsi indietro.

"Rei... dicci in base a quello che hai visto. Vale la pena rischiare?" Gli occhi gli brillavano pieni di fermento specchiandosi prima in quelli dello Hyuga poi in quelli dell'altro Nara. Aggiunse infine con la fermezza di quando si trova in missione: "ci servirà un piano."




 
 
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view post Posted on 11/2/2022, 02:17     +1   -1
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Nel momento in cui Rei negò di essere allievo di Fuyuki Hyuga, Kyo provò l'improvvisa voglia di sprofondare sotto terra - o meglio, sott'acqua - e sparire nel nulla. Si sentì decisamente in imbarazzo all'idea di aver riportato una voce, per giunta falsa anche se tutto sommato credibile, alle orecchie del soggetto della voce stessa.
A quanto pareva, però, non era l'unico ad essere imbarazzato: lo Hyuga aveva preso la questione come un complimento - e in un certo senso lo era - e assieme alle lusinghe di Matsuda sembrava aver causato un'improvvisa dose di entusiamo nel ragazzo. Non furono solo le parole dei due Nara a scatenare gli ormoni di Rei: in preda all'emozione, aveva attivato l'abilità peculiare del suo clan. Per un momento, Kyosuke rimase perplesso, senza capire cosa stesse succedendo né il pericolo che incombeva su di loro; Matsuda riuscì invece a fare due più due in fretta e grazie ai propri riflessi fulminei tirò Rei sott'acqua prima che la situazione degenerasse.


Cos...?

Il primo pensiero di Kyo fu che lo Hyuga sarebbe stato un po' deluso dalla reazione di Matsuda, e che probabilmente avrebbe preferito rimanere a guardare un altro po'. Il secondo, invece, subito dopo, fu un pelo di invidia nei confronti del possessore dell'Occhio Bianco.
Kyo era ancora alle prime armi in quanto a esperienze di quel certo tipo, esperienze che infatti erano limitate a una sfera, come dire, personale: per il resto, era abbondantemente ignorante in merito e tutte le sue conoscenze derivavano da lettura di materiale bollente che teneva ben nascosto in camera, lontano dagli occhi di sua madre. Ciò aveva causato una particolare combinazione, che rendeva per Kyo l'argomento del rapporto con l'altro sesso qualcosa di misterioso e affascinante, ma anche ignoto e in un certo senso mistico, quasi come un rito di passaggio.
Allo stesso tempo, aveva dalla sua l'esempio del fratello, che al contrario non gli dava la stessa importanza: non era raro vederlo andare in giro in compagnia di ragazze diverse a distanza di qualche giorno. Lui si giustificava dicendo di essere molto socievole, ma conoscendolo Kyo aveva dei seri dubbi sul fatto che gli incontri con le ragazze si limitassero a passeggiate per le vie di Konoha, ecco. Ichiro aveva sempre esercitato un grande fascino sulle donne, mentre al massimo Kyo riscuoteva successo tra le vecchiette del quartiere che gli pizzicavano le guance quando lo vedevano.

Riportando la concentrazione sui due ragazzi davanti a lui, che erano appena riemersi dall'acqua, il Nara ascoltó con interesse e curiosità il resoconto di Matsuda sugli Yamanaka che vegliavano le terme.
Preso da chissà cosa - oh no no, Kyo sapeva benissimo cosa - Matsuda sembrava ben determinato a eludere la guardia e a sbirciare dove solo il Byakugan di Rei era arrivato.

Era un'idea rischiosa.
Tremendamente rischiosa.
Dalle scarse probabilità di successo, e dalle conseguenze pesanti.
E a dirla tutta, avrebbero potuto vedere altrettanto in un qualsiasi giornalino senza rischiare l'osso del collo.

Però, come dice il proverbio, al c**** non si comanda.

La scintilla era scoccata; l'immaginazione non era più sufficiente per quell'adolescente maschio i cui occhi desideravano qualcosa in più.
Il senso di responsabilità e dovere civico era bello che andato di fronte alla prospettiva di godere della vista meravigliosa di corpi femminili, con le loro splendide valli e montagne scoscese.

Abbassando la voce e chinandosi per non farsi sentire dall'esterno, Kyo portò il suo primo contributo al piano d'azione aggiungendosi implicitamente come complice della missione.

Ho sentito dire che gli Yamanaka possono leggere nel pensiero, quindi se ci beccano siamo finiti. Però penso che non lo stiano utilizzando sui clienti, sarebbe una violazione della privacy, per ora siamo tranquilli.
Il non poter usare il chakra complica parecchio le cose, però. Qualche idea su come procedere?


In un angolo del suo cervello, Kyo cercava di giustificarsi dicendo che si trattava solo di elaborare una strategia. Non era diverso dall'infiltrarsi in un ambiente nemico e ostile, superando mille insidie, un po' come se fosse un'esercitazione dell'Accademia. E poi si diceva che se la sfida si fosse dimostrata troppo difficile si sarebbe sempre potuto tirare indietro.
Ma in realtà sappiamo benissimo che, arrivati a questo punto, difficilmente sarebbe riuscito ad accontentarsi di una fantasia.

E così, Kyo fu introdotto al mondo degli adulti della criminalità.
 
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view post Posted on 14/2/2022, 08:28     +1   -1
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Questa volta, senza volerlo, aveva visto tutto. Quei delicati corpi, soavi lineamenti, curvature che avrebbe ben voluto toccare e… beh, ci siamo capiti.
Oramai il suo orgoglio era stato spazzato via.
Aveva fatto un gesto scorretto, sotto tutti i punti di vista. Un conto era comprare e vedere alcuni giornalini, che raramente faceva, in totale nascondimento, un conto era sbirciare nella vasca accanto, con uno stratagemma tanto vile e scorretto.
Nonostante la sua mente cercasse di evidenziare lo sbaglio in quell'azione, il suo corpo era totalmente pervaso da sensazioni poco pudiche.

I due giovincelli avevano notato tutto, purtroppo. Non era riuscito a nascondere le sue gesta, che erano state sì istintive, ma risultato di pensieri che portava con sé da tanto tempo.
I pensieri vagavano ancora nei lineamenti che vide col Byakugan, ma fortuna volle che Matsuda e Kyo fossero più informati.

Come mai la signora alla reception non gli aveva mai intimato di non attivare il suo potere oculare? Possibile che volesse incastrarlo? Non vi era altro possibile motivo. D'altronde, aveva sempre avuto la sensazione che quella donna gli nascondesse qualcosa, e in quel frangente tutto fu più chiaro e lampante: aspettava il momento esatto in cui l'avrebbe potuto incastrare. Non riusciva ora a capire come mai lei facesse così. Il suo comportamento era rivolto a Rei, o al clan Hyuga?
Molte volte, lì in vasca, stava per attivare il suo bellissimo potere, ma sempre si fermava, perché la vocina interna diceva di non farlo.

Forse la donna, senza alcun potere apparente, era invidiosa di Rei. D'altronde, lui aveva un futuro promettente davanti a sé, e in più con i propri occhi poteva scrutare cose che la gente normale si sognerebbe di fare (discutibile, certo, ma gesta pur sempre interessanti agli occhi di tutti i, cosiddetti, non ninja).

Fortuna volle che questa volta aveva accanto compagni di un certo calibro, che avevano compreso subito la situazione.
Ed ecco svelato il misfatto: a Rei basta essere adulato per dare spazio alla sua stravaganza e senso di curiosità miscelata alla scorrettezza. D'altronde, stiamo parlando di tre ragazzi nell'età dell'adolescenza.

Ripensò alla domanda di Kyo e sorrise, con un'espressione da ebete totale. Il riccio, oramai bagnato, cadeva sulla fronte, mentre gli occhi, ora normali, erano ancora trasognati.

Alcune ragazze meritano, eccome.

La sua bocca fece una curvatura un poco malsana, i suoi occhi altrettanto. Frenò il desiderio di riattivare il Byakugan.
E subito altre voci di risate risalì l'aria. Era come un canto soave di serene. Se avesse potuto sbirciare ancora, era certo di vedere donzelle che si tiravano l'acqua, che correvano al bordo della vasca, che si stringevano il seno e che… caccio via l'immagine.

Fece un sospiro di sollievo, dopo aver osservato negli occhi i due compagni d'avventura. La cosa era certa: tutti e tre avevano gli ormoni a mille e oramai non ragionavano più con la mente, ma con altro.

Gli ormoni iniziavano a dare i loro frutti, nelle parti basse dell'isola. Si diede degli schiaffi in viso, per cercare di calmare il respiro e il tremolio del fisico.

Ciò che potremmo fare è uscire da qui ed entrare nella vasca delle donne, con un travestimento. Non per cose, ma nel travestimento sono molto bravo

La mente vagava alla sua prima missione, quando aveva preso le sembianze di una ragazza molto attraente per mettere nel sacco il capitano di una barca. Certo, lui si era accorto che era Rei, ma non certamente per l'aspetto; in questo era un vero maestro.

Un lampo di genio, però, pervase la sua mente.

Può darsi che in fondo alla vasca vi sia un collegamento che porti direttamente alla vasca delle ragazze? In alcune terme c'è! Certo, dobbiamo trattenere il respiro, nuotare e non farci beccare, ma così possiamo evitare di passare davanti alla signora della reception. Proviamo?

I suoi occhi erano accesi. Era convinto che avrebbe potuto trattenere il respiro anche per ore. La mente era totalmente oscurata.
 
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view post Posted on 16/2/2022, 21:53     +1   -1

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"Su su, non fare i capricci, Ryuji. Un bel bagno caldo ti ci vuole, specie dopo un allenamento."

E sono d'accordo, ma proprio non capisco perché dobbiamo farlo alle terme... Imbronciato, proseguo al fianco di Haru che, sorridente come sempre, mi accompagna lungo il sentiero stringendomi le spalle con il braccio. Una doppia sofferenza, per me. Da una parte, il combattere il desiderio di darmela a gambe e farmi semplicemente una doccia a casa, dall'altra... E' molto difficile staccarmi da questa posizione. Con lo sguardo a terra, cerco di avvertire il meno possibile il profumo che emana Haru, che ancora trasuda umido calore dalla sua pelle, nonostante sia coperta dalla tuta. Sigh... Sembra proprio che non abbia scelta. Ormai prossimi all'ingresso delle terme, lei mi saluta e prosegue verso la sezione femminile, lasciandomi lì, da solo.

Sento l'acqua dall'altro lato della copertura muoversi e vociare. Non sono da solo, ovvio. Uff... "Che palle..." borbotto tra me e me, mentre sento già le orecchie che si scaldano leggermente per l'imbarazzo. Mi avvolgo con l'asciugamano, anche se nella sezione delle docce sono solo, e procedo a rimuovere goffamente i vestiti e riporli sul lato. Col cavolo che lo lascio andare, mi farò la doccia coperto dal telo.

Le terme emanano il loro calore fino a qui, nemmeno sembra essere inverno qui dentro. Mi siedo in un angolino su uno sgabello, sifone alla mano, e lo avvio, ancora ben coperto dalla vita in giù dall'asciugamano. Inizio a lavarmi in silenzio... Probabilmente, in questo momento, Haru sta facendo lo stesso.

Oh no.

Muovo rapidamente la manopola della doccia per togliere l'acqua calda e sostituirla alla fredda. Un gesto istintivo, che ha sempre funzionato per... Calmarmi. Col cavolo che mi faccio vedere in queste condizioni in pubblico, perché accidenti deve essere così evidente? Metti che entra qualcuno, o che esca dalle terme proprio in questo momento. Non esiste! Il getto d'acqua fredda mi investe subito dopo...

Troppo veloce. "AAARGH!" strillo, preso alla sprovvista. Mi mordo subito dopo la lingua. Speriamo che nessuno abbia sentito. Sconfitto da me stesso, cerco di proseguire la doccia, cercando di concentrarmi su pensieri il più freddi possibile.

 
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view post Posted on 4/3/2022, 01:58     +1   -1
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Le fantasie del ragazzo avevano già preso una piega poco pudica dal un bel po'. Quando Rei fece intendere alcune delle ragazze avessero delle... discrete qualità, il giovane deglutì sentendosi la gola secca, con il cuore che stava aumentando i battiti.
Ma nonostante tutto, che fosse per il gene Nara o per una naturale cautela, per quanto l'immaginazione lo potesse tentare, Kyo era il tipo che rischiava solo quando strettamente necessario. Non si sarebbe mosso senza un piano che massimizzasse le probabilità di successo. E quella era una missione d'infiltrazione ad alto rischio, sì, ma anche dalla grande ricompensa in caso di successo, quindi non poteva lasciar perdere così facilmente.


L'idea è buona, potremm-

Sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla. Raggeló di colpo, pietrificato al pensiero che qualcuno avesse potuto sentire la loro conversazione. Fu un attimo di panico assoluto, il panico di un cervo che invece di scappare si fermava in mezzo al sentiero quando aveva una luce puntata contro, una soluzione a metà tra il fingersi morto e l'accettare la propria fine (in questo caso, della sua vita sociale).
La sua vita gli passò davanti; non riuscì nemmeno a voltarsi, tanto il suo cervello era in panne.


Hey, voi dovete essere amici di Kyo! Siete ninja anche voi? Piacere io sono suo fratello maggiore Ichiro.

Al sentire la voce familiare del fratellone, che evidentemente non si era accorto di nulla, Kyo si voltó e rilasciando tutta la tensione insieme a malapena riuscì a trattenersi dallo svuotare un caricatore di infamie per niente carine nei suoi confronti. Gli sembrava di aver perso almeno dieci anni di vita per colpa di quel singolo istante di terrore. Ichiro era inconsapevole di tutto ciò e anzi sembrava contento che il ragazzo avesse trovato degli amici con cui passare il tempo e si era presentato brevemente anche a loro.

Kyo, allora noi ce ne andiamo, ci vediamo a casa okay?
Mi raccomando, guardategli le spalle quando siete in missione e cercate di farlo tornare a casa tutto intero, è un po' maldestro!


Concluse Ichiro sorridente rivolgendosi a Matsuda e Rei, aggiungendo una scherzosa battuta rivolta a stuzzicare Kyo. Si sentiva anche meno in colpa a lasciarlo lì da solo, ora che lo sapeva in compagnia di altri coetanei. Il Nara, dal canto suo, si limitò ad annuire con un cenno del capo, ancora non del tutto in sé dopo lo shock di poco prima, mentre lo guardava allontanarsi assieme al suo gruppetto.

...

...

Un respiro profondo. Per recuperare la concentrazione, sulle cose veramente importanti.

Ora i tre impavidi avventurieri erano veramente soli all'interno della vasca, non c'era più il rischio che qualcuno li sentisse mentre tramavano un piano d'azione.


Stavo dicend-

Un grido a metà tra la sofferenza e la sorpresa interruppe nuovamente Kyo. Non era giornata, insomma. Lo sguardo del Nara voló verso la zona delle docce, da dove si era sentita la voce per un momento. Significava che c'era qualcuno che stava per entrare nella vasca. Gli occhi del ragazzo guizzarono poi verso i compagni di (non ancora) malefatte, facendo intendere loro la sua indecisione: continuare nella progettazione rischiando di essere colti in flagrante o andare a vedere cosa fosse successo? E poi, Matsuda aveva dei commenti riguardo alle idee di Rei? Perché a quanto pareva qualcuno non voleva che Kyo parlasse, al momento.

Tra l'altro, interrompendosi a quel modo non appena udito il rumore, Kyo sarebbe risultato sospettissimo agli occhi di chi fosse entrato in quel momento nella vasca - tipo un certo ragazzo che aveva appena messo l'acqua troppo fredda. Più cercava di passare inosservato, più il Nara sembrava losco nel suo tentativo di non attirare l'attenzione. Non proprio il massimo per uno che di lavoro faceva il ninja specializzato in tattica e strategia.
Giuro che di solito in missione va meglio eh, ora è solo un po' emozionato.
 
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view post Posted on 14/3/2022, 11:32     +1   -1
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Il racconto riguardo Mayu "la Montagna" e la collaborazione con gli Yamanaka non aveva minimamente turbato il desiderio crescente dei giovani. Né Rei né Kyosuke si lasciarono abbattere e cominciarono a spremersi le meningi per studiare un piano d'azione. Il trio si guardava negli occhi, pensosi e determinati per trovare una falla nella sicurezza.

Diavolo siamo pur sempre in delle terme cittadine, non è mica un centro militare di massima sicurezza. Qua ci giochiamo la reputazione da ninja!

Allo Hyuga venne un'idea: le pozze d'acqua termale sgorgavano dalle profondità della terra, da una sorgente comune, forse immergendosi ci si poteva imbattere in qualche cunicolo che univa la vasca dove si trovavano a quella dedicata alle ragazze. Se così fosse, avrebbero avuto un corridoio diretto verso il loro obiettivo.
Era una scommessa ma era comunque un inizio.

"Mi piace. Mi immergo per controllare." Disse subito Matsuda, prima che una qualunque obiezione potesse screditare il piano. A lui stesso stavano venendo mille dubbi sulla fattibilità di un'operazione simile, dopotutto le terme seppur naturali erano state plasmate e modificate per far nascere la struttura nella quale si trovavano, era assai improbabile trovare un canale di collegamento come quello che speravano.
Nonostante questi punti a sfavore, il diciottenne Nara non esitò a gonfiarsi i polmoni di aria e scendere sotto il pelo dell'acqua. Era scattato qualcosa nei tre e non avrebbe lasciato che paura, troppa razionalità o altri sentimenti finissero per far scemare l'entusiasmo del momento. Bisognava battere il ferro finché era caldo.

Immerso nella vasca cominciò a sondare il fondo con le mani spostandosi lentamente dove diventava più profondo. La vista gli era di poco aiuto, l'acqua calda e piena di minerali delle terme rendeva praticamente impossibile vedere oltre il braccio.
Continuò a nuotare e a trascinarsi con gli arti sul fondale, cercando di evitare i gruppi di signori che qua e là aveva riempito la pozza. Quando ormai stava per cedere e tornare in superficie perché a corto di ossigeno, sentì una corrente calda e più intensa... la seguì alla cieca.


...


Intanto in superficie il tempo passava, Kyosuke stava cercando di esprimere il suo pensiero ma venne interrotto dal fratello e dal suo gruppo di amici che a quanto pare avevano deciso di trascorrere il resto della serata altrove.

"Trovata!", Matsuda uscì goffamente dall'acqua, come un dugongo che si crede un bel delfino, e senza rendersene conto gridò ad alta voce mentre riprendeva fiato.
Maledì la sua irruenza quando si vide fissato da Ichiro e il suo gruppetto... si era fatto sgamare, o forse no?

"La molletta! Eh si... avevo perso la molletta per i capelli..." Balbettò sforzandosi di sembrare naturale ma non lo era per niente.
Per fortuna nessuno di loro capì a cosa si riferiva e dopo qualche breve saluto la comitiva lasciò le terme. Kyo allora poteva finalmente esprimere il suo pensiero, o almeno così pareva prima che un grido lontano ma acuto e penetrante lo interruppe nuovamente. Poveretto, sembrava che un demonietto dispettoso facesse di tutto per non lasciarlo parlare.

"Allora ragazzi, intanto scusate... per poco non mi facevo scoprire. Comunque si, l'ho trovata: una via di collegamento." Sorrise compiaciuto e lasciò che qualche secondo di silenzio aumentasse il patos del momento, "c'è un canale sotterraneo che va proprio nella direzione della vasca delle donzelle." A quel punto Matsuda si aspettava di vedere ricambiato il suo ghigno da birbantello e quindi non esitò a dare la brutta notizia, perché c'è sempre una brutta notizia. "Però c'è una grata che blocca il passaggio. E' in ferro e da solo non sono riuscita manco a farla muovere di qualche centimetro, poi ero a corto di fiato e ho lasciato perdere. Credo che tutti insieme potremmo riuscire a piegarla." Non era troppo convinto su l'ultima parte a dirla tutta, il canale era angusto ed era difficile trovare appigli per spingere al pieno delle forze.

"Comunque... pur supponendo di riuscirci, i clienti qui intorno ci hanno visto in faccia e sarebbe quantomeno sospettoso svanire nel nulla dopo esserci immersi. Approfittiamo di quel grido, veniva dalle docce no? Facciamo finta di andare a controllare così possiamo defilarci e poi tornare quatti quatti senza farci vedere dagli altri bagnanti. O magari, come accennava Rei, con un travestimento. La tecnica della trasformazione potrebbe tornarci utile ed utilizza poco chakra, non credo che quei sensitivi la noteranno.

Che ne pensate?"







 
 
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view post Posted on 14/3/2022, 16:08     +1   -1

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Proseguo la doccia nel silenzio più assoluto, lasciando che l'acqua, ora accettabilmente fredda, scivoli addosso sul mio corpo sudato per darmi una decorosa pulita. Sembra che nessuno abbia sentito il mio urlo. Meglio. Mi insapono la pelle bruciante dal gelo in fretta e furia, quindi mi risciacquo e mi sollevo in fretta e furia. La doccia fredda ha funzionato, sono decisamente morto dalla vita in giù. Afferro l'asciugamano e copro le mie grazie, proseguendo a passo lesto verso la porta che mi separa dalle vasche. Devastato dai brividi, non vedo l'ora di infilarmi in un bel bagno caldo e profumato.

Attraverso l'ingresso venendo investito da un'ondata di vapore caldo e balsamico, che restituisce un po' di tepore al mio corpo, rallentando i miei passi che ora, allievati dal freddo, diventando titubanti. Dove diavolo vado? Ad una rapida occhiata, c'è molta più gente di quella che potessi sperare. Gruppetti sparsi di uomini e ragazzi si dividono nelle varie zone della vasca... Isolarsi è impossibile. Continuo ad avanzare incerto, cercando di identificare dei volti il meno giudicanti possibile. Verso degli adulti non se ne parla, sono i peggiori nei commenti indiscreti. Il mio sguardo viene però catturato da tre ragazzi... Li riconosco alla lontana, sono dei genin, e sembrano tutti miei coetanei. Soprattutto, sembrano anche loro parecchio guardinghi. Ottimo, magari sono in imbarazzo anche loro.

Punto verso di loro, raggiungo brevemente il limitare della vasca in loro prossimità. Sorriso d'ordinanza, alzo la mano in segno di saluto, ma mi rendo conto subito di un grosso errore. Sono nudi. La mano resta ferma a mezz'aria, raggelata. Ormai è troppo tardi. "E-Ehm..." non voglio stare con loro. Sarebbe strano se fossi l'unico coperto in un gruppo di ragazzi che non si fanno scrupolo a mostrare i loro... Cetrioli tra di loro. Sta di fatto che però, scappare con la coda tra le gambe - letteralmente - sarebbe anche peggio, ormai. "Vi... Dispiace se mi metto qui? Avete problemi?" continuo poco convinto, abbassando finalmente la mano e iniziando ad entrare in vasca. Non fisso nello specifico nessuno dei tre, ma mantengo lo sguardo vagamente in loro direzione, tirandolo via di nuovo verso l'uscita ormai quando sono per metà dentro l'acqua. Forza, via l'asciugamano, Ryuji...

Mi scopro, sperando che l'acqua mi copra abbastanza da non far notare nulla di strano, quindi ripongo l'asciugamano sul bordo. E' fatta. Ripiego le gambe galleggiando, scivolando quindi del tutto in acqua, e mi rivolgo verso di loro. L'abbraccio caldo delle terme mi da immediatamente alla testa, rendendo i miei pensieri... Sempre... Più... Difficili. "Kami... C-Che caldo, eh?"

 
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view post Posted on 14/3/2022, 16:16     +1   -1
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La situazione era drastica.
Certo, un secondo, dire così sarebbe quasi ridicolo. Lo so bene, tutti userebbero un pensiero simile per un combattimento, un campo di battaglia, una guerra, un inconveniente…
Eh no, qui non c'era nulla di tutto questo. E che cosa strana, in quei frangenti di vero pericolo lui non aveva sentito quello che sentiva ora: non era la paura a muovergli il corpo, ma una cosa più viscerale e che non si può mai descrivere.

Ma qui, non si ragionava con la testa, e credo che tutto sia chiaro ai lettori con cosa i nostri giovani amici ragionavano, al momento.
Prese un enorme respiro lo Hyuga che non dava peso a ciò che succedeva all'esterno della vasca o nei dintorni. La sua mente era totalmente andata, nei meandri delle bellezze esotiche che coloravano le pareti della sua psiche. Aveva bisogno di ritoccare le pareti della vasca, altrimenti sarebbe potuto benissimo morire in quel frangente.

Aveva un ghigno in viso, qualcuno forse avrebbe anche notato la bava dalla sua bocca.
Ma che mangiano i giovani d'oggi, per essere già così… come dire… così accesi?

Un barlume, una luce, un tepore, la fine del tunnel venne definitivamente descritta dal compagno Matsuda.
Vi era una grata, quindi, lì sotto.
Non era certamente un limite al giovane Hyuga, che era certamente abituato a peggio. Erano alla fine in una vasca, non in un campo di combattimento, quindi nulla poteva essere un limite alla sua forza.

Me ne occupo io.

Il ghigno in viso faceva quasi paura, quasi sicuramente, agli altri. Che mente, che testa!
Prese un ampio respiro, anche se anche un gesto simile gli veniva impossibile in quel frangente.
Si gettò sott'acqua e subito cercò il varco.
Vi potrebbe essere una sorta di similitudine, in questo frangente, ma lo scrittore preferisce lasciare sorvolare.

Beh, ciò che vide col Byakugan non era per niente bello. Ma quanti uomini c'erano in quella vasca? Se non fosse stata per l'emozione della ricerca, si sarebbe ritirato dalla missione, con un senso di vomito salire su per la gola.
Ed infine, con gli occhi che lievemente bruciavano, riuscì a vedere la bellezza, la luce della grata.
Sì, la luce della grata: era per lui come un arcobaleno.

Si fermò, prese l'energia del corpo e diede un leggero colpo, denominato Palmo gentile . La grata si staccò dal muro, senza fare rumore. Chissà cosa avrebbero potuto pensare i posteri, vedendo un tale danno in fondo alla vasca. Ma poi, siamo certi che nessuno li avrebbe incriminati? Che disonore avrebbe potuto portare al clan! Ma figuriamoci, nulla di tutto questo passava per la mente.

Ora aveva bisogno di prendere ossigeno, la situazione stava ora sì diventando drammatica. Possibile che sarebbe morto annegato?
E in più, che cosa doveva fare? Ascoltare il "buonsenso", e ritornare dagli amici, o dare prima un leggero sguardo?

Inutile negarlo, lo sappiamo bene tutti. Entrò per prima cosa nel tunnel: d'altronde, forse così avrebbe potuto prendere subito l'ossigeno. Il tunnel si faceva sempre più stretto, e l'ossigeno stava sempre più diminuendo. Stava per mancargli. Si trovava già a metà tragitto, o almeno sperava in questo. Si portò la mano alla bocca, cercando di tenerla chiusa con la forza, e con i piedi si diede l'ultima spinta.

Ed infine, neanche dovette salire in superficie, perché il paradiso era giunto ai suoi occhi.
Senza farsi notare, riuscì a salire un mini secondo, il tempo di riprendere l'ossigeno e ritornò, di fretta, dagli amici.

Fatto. Ho dato uno sguardo, perché dovevo prendere l'ossigeno sì, certo. e che vi devo dire amici. Io ancora devo riprendermi. Il paradiso ha varcato le porte. Sono morto.

E subito dopo, vide la presenza di un altro ragazzo. Ebbe un brivido di terrore, scaturito dalla paura di aver detto qualcosa che non doveva dire.
 
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17 replies since 18/1/2022, 12:23   373 views
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