La vasca iniziava a riempirsi: giovani e anziani si facevano sempre più stretti, per poter riscaldarsi nel tepore della brezza dell'acqua termale. Le terme, un luogo così esotico per Rei, per motivi ampliamente evidenziati riguardanti il canto delle sirene della zona limitrofa, era anche un luogo di vero relax. Finalmente poteva riposarsi come si deve, insieme volendo anche al compagno d'armi dello scontro che era nella bocca di tutti, visto la sua gravità.
Matsuda sembrava davvero un bravo ragazzo. Sarebbe stato davvero bello poter stringere maggiore amicizia con lui, magari finalmente poteva ampliare la lista delle amicizie. D'altronde, potrebbe sembrare strano, ma lui, ragazzo sempre col sorriso, trovava raramente gente affine con cui stringere una vera relazione. Forse era questo il fardello che cadeva sulle spalle della gente troppo buona ed onesta.
Si faceva avanti, senza accorgersene sembrerebbe, un giovane ragazzo. Sembrava un tipo molto tranquillo, e il primo acchito solitamente non era errato, per lui.
Aveva il dono di riuscire a inquadrare subito la gente e, molte volte, le aspettative erano corrette.
L'acqua si faceva sempre più tiepida, visto che il corpo si iniziava ad abituare, ma il dolce rumore proveniente dalla vasca adiacente e nascosta non aiutava per niente il nostro giovane shinobi, che tutto voleva in quel momento, tutto desiderava, tutto bramava. Inutile negarlo, certi pensieri sarebbe meglio censurare in questa sede.
La mente ritornò attenta alla discussione quando Kyosuke domandava se lui fosse davvero il fantomatico Rei.
Imbarazzò di colpo. Lui era famoso, davvero? E non per la spedizione delle Whanau, ma perché il suo eroe, l'Hokage, l'aveva nominato durante il discorso d'insediamento.
Che dire, il cuore batteva, le guance si arrossivano e con la mano si accarezzò lo zigomo, com'era solito fare quando aveva imbarazzo. Forse finalmente la mente poteva liberarsi dal pensiero della porta accanto.
Cosa dice la gente che io sia? E dopo un attimo di silenzio, sorrise con il suo solito modo di fare, quando la mente era sgombra dalla tristezza. Era curioso, come non mai, di sapere cosa il popolo dicesse di lui. Vi erano dicerie a riguardo? Oppure solo Kyosuke aveva fatto caso al suo nome?
Comunque no, non sono un suo allievo, sono semplicemente un giovane ninja che si trovava nel luogo dello scontro tra Akane e Fuyuki e che ha provato a mettersi in gioco per salvare i civili. Non nego però che vorrei tanto incontrare l'attuale Hokage e diventare davvero un suo allievo. Lo ammiro tanto! Quelle parole le esclamò come se guardasse il nulla, perso nei meandri del pensiero, con tono fermo e agognante.
Non si sa come, la frenesia dei ricordi attivarono istintivamente il
Byakugan .
Ebbene sì, l'occhio sbirciò, senza neanche lui realmente volerlo, osservando le sinuose movenze delle ragazze della vasca accanto.
Lineamenti, volti, curve, e tutto più vide con il suo sguardo improvvisamente fatto attento.
Oramai il danno era stato fatto. Oramai la visione era compiuta.
La sua mente era pervasa: nessun criceto muoveva più i pochi neuroni rimasti.
Lo spazio della mente era occupata, come quando la carta fuoriesce dal cestito, dalle splendide vedute che poté ammirare.
Che poi, pensandoci meglio a mente ferma, non è certamente perché poteva osservarle come mamma le ha fatte, d'altronde col Byakugan potrebbe decidere in qualsiasi momento di indagare su aspetti che si dovrebbero tenere private, ma il vedere tali ragazze muoversi in un determinato modo, giocare tra loro, rincorrersi a vicenda senza freni, magari anche indugiare sulla conoscenza del corpo dell'amica con gesti che non sarebbero tipici di due uomini, era un vero paradiso terrestre per Rei, e certamente non solamente per lui.