La via intrapresa, Tecnica Cordyceps - Arata Ogawa Autogestita #1

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view post Posted on 15/1/2022, 13:47     +1   -1
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Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

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°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Noi allunghiamo le braccia; spazziamo via le nuvole;
penetriamo il cielo e afferriamo la Luna e Marte, ma non riusciamo ancora a raggiungere la verità.

Bleach


Rifletti; ragiona; impara.
Come potevi batterlo? In che modo saresti stato capace di contrastare un simile potere?
I giorni susseguenti alla tua amara sconfitta furono importanti per ripensare a quella dura esperienza: quel battesimo di fuoco che ti aveva ustionato fin dentro le ossa.
Non erano tanto i dolori fisici che ti avevano provato, quanto la violenza con cui la tua mente era stata stracciata in innumerevoli brandelli, al pari di un fragile foglio di carta.
Dopo lo scontro tu e tuo padre non avevate avuto modo di confrontarvi a colloquio; sapevi che quelle parole che avevi vomitato contro di lui, tuo nonno e l'intero casato degli Ogawa erano state un passo fin troppo azzardato. Per utilizzare un termine molto rozzo ma estremamente chiaro: avevi cacato troppo fuori dal vaso.
Benché la tua posizione non fosse mai stata delle migliori, in un redarguirti e punirti ripetutamente, con quelle parole di sfida e arroganza avevi stuzzicato nervi scoperti che non ti era minimamente concesso prendere di mira.
Il tuo cammino di shinobi era ancora una strada fin troppo misteriosa da esplorare per conoscere pienamente la tua conoscenza interiore, figurarsi se potevi poggiarti su basi solide e insegnare a chi aveva vissuto una vita di provate esperienze, avendo combattute svariate battaglie, cosa fosse meglio non solo per te ma per un casato antico quanto Kiri o forse anche più.
Riflettere su come raccogliere i pezzi di ciò che rimaneva della tua maciullata volontà era un atto non solo doveroso, ma di necessaria maturità per non abbatterti, facendoti dominare nuovamente dalle tue insicurezza con l'elevato tasso di rischio di involvere e rimanere impantanato nelle tue angosce e paure.
Ora stava a te capire quale fosse il modo migliore per rialzarti e comprendere al meglio la lezione impartitati per immagazzinare esperienza.


Una rana deve imparare prima a saltare

Avevi studiato nel dettaglio il rotolo lasciatoti da tuo padre: l'antica arte di combattimento degli Ogawa capace di sottomettere la volontà di ogni avversario e annullarlo nelle percezioni.
Ti eri dedicato al pieno studio degli scritti per carpirne i segreti e comprendere la metodologia di esecuzione di quelle tecniche tanto devastanti.
Il giorno e la notte ben presto diventarono solo mere parole, dato che avevi perso ogni cognizione temporale nel dedicare ogni attimo del tuo tempo allo studio della fusione di ninjutsu e genjutsu.

Ripassavi con attenzione lo schema di sequenza di immagini riprodotte su carta: l'anatomia del corpo; la calibrazione del chakra che doveva fluire nel sistema circolatorio ed essere rilasciato dagli tsubo; il flusso di quantitativo di risorsa richiesto che doveva essere convogliato nel centro del corpo per mutarlo in specifiche tecniche così da poter creare la caligine.

Eri totalmente preso da quei documenti che ti avevano ammaliato nello stesso modo in cui una gazza viene ipnotizzata dal luccichio di un oggetto.
Dovevi assolutamente comprenderne ogni più piccolo segreto per evolverti e poter, seriamente, camminare con le tue gambe.
Senza contare che come Ogawa era necessario imparare il corretto funzionamento - sapere che tuo padre era riuscito in giovanissima età ad acquisirne il pieno controllo era per te ulteriore motivo di sprone.
Non potevi essere da meno, anzi, dovevi superarlo nella maestria di controllo per diventare non solo un abile utilizzatore, ma innalzarti a tal punto da divenire il più forte membro del clan riscrivendo, in questo modo, la storia del casato.


“⏪” rewind “⏪”


Esiste solo una strada a questo mondo, rammenta ciò che ti dico: chi sopravvive e chi viene sterminato.

"Non posso fingere che la sofferenza sia del tutto estranea alla vita degli esseri umani"

"Eppure, non è tutto. È inevitabile provarla, di tanto in tanto, ma in qualche modo, è come se essa esaltasse i momenti di luce. Credo che tu abbia bisogno di sperimentare quelli, prima di prendere una decisione, e credo anche che debba prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno, senza fretta."

Cosa ti eri messo in testa? Davvero credevi di potermi tenere testa dopo una misera missione? La tua prigionia a confronto di quello che ho affrontato io è stata una vacanza di piacere, razza di stolto. Io che ho combattuto gli araldi di Watashi; che ero membro della guardia personale dei Momochi; io che ho assistito alla caduta dell'arena di Kiri; io che ho visto con questi occhi i Biju bruciare e far tremare la terra devastando ogni cosa al loro passaggio...
Tu veramente credevi di avere una minima possibilità anche solo di sfiorarmi? Sì per una volta onesto con te stesso: pensi davvero che un ragazzino ancora in fasce, che non può neanche lontanamente immaginare cosa sia una guerra ninja, possa farmi la morale?

Parole del passato, non tue, che ritornano al presente; quale strada avresti dovuto realmente perseguire? Come ti aveva detto Jorogumo la sofferenza non sarebbe stata estranea nella tua vita; sarebbe stata inevitabile provarla come è puntualmente successo, sfidando tuo padre: quella sperimentazione che aveva accennato il sensei.
D'altronde, anche le crude parole del tuo parente stretto, pesanti come macigni, erano un'altra innegabile verità del mondo.
La vita che avevi deciso comunque di perseguire, a prescindere da ciò che ti era stato imposto dalla nascita, non poteva estraniarsi dai cruenti combattimenti.
Avresti dovuto preservare la tua sopravvivenza proprio a discapito del nemico che non avresti potuto sempre risparmiare.
Anzi, probabilmente nella maggior parte dei casi le tue battaglie sarebbero state all'ultimo sangue non potendo venire meno ai diktat della vorace legge della giungla.


Se non puoi afferrare il riflesso della luna, trova un modo per raggiungerla.

Ma per diventare l'Ogawa più forte della storia ti sarebbe bastato imparare le tecniche segrete del clan? O avresti dovuto comunque reinventarti? Certo, la potenza dell'arte delle nebbie del casato era impressionante, ma la storia non si fa emulando chi crea per diventare a tua volta una perfetta copia.
E' necessario comunque perseguire un proprio cammino; sondare ciò che non è stato ancora sondato e capire cosa manchi a quello stile di lotta per evolversi e puntare sempre più alla perfezione.

Avevi compreso un dettaglio molto importante studiando i segreti della tua famiglia; la tecnica del Clan Ogawa si basava sul perfetto equilibrio tra ninjutsu e genjutsu, dove soprattutto le arti illusorie giocavano una parte fondamentale per la riuscita degli attacchi, ma tutto si fermava ad un equilibrio, senza esplorare appieno le potenzialità di questa arte.
E se avessi ideato nuove illusioni? E se avessi basato il tuo stile di lotta soprattutto nell'ingabbiare la mente avversaria.
Poteva senza dubbio dimostrarsi un valido supporto, elevandoti a manipolatore indiscusso dello Yin e affermarti come shinobi di altissimo livello.
Considerando che a Kiri veri maestri delle illusioni non erano presenti nel rimpolpare le file dell'armata del tuo villaggio, specializzarti in questa arte poteva risultare un vero e proprio asso nella manica.
Stava solo a te capire come seguire tale percorso di formazione.


Esplora prima il cielo nel buio della notte per poter incontrare gli astri


'Senti la rabbia; la rabbia potente e pura di non essere in grado di perdonare, diventerà la tua incrollabile spinta ad agire.'
Demon Slayer


Infine la strada era stata scelta: Il genjutsu, l'oscura arte in opposizione alla luce.
Avresti esplorato affondo questa branca per diventarne dominatore incontrastato di ogni sua sfumatura e tratto. Ora dovevi capire da dove partire, che cosa scegliere come modello di riferimento per dare forma alla tua illusione e intrappolare l'avversario in quel mondo da te dominato e plasmato.
Cominciasti ad osservare il mondo che ti circondava in ogni minimo e più insignificante dettaglio; era importante capire innanzitutto come concretizzare un'idea ben specifica nella tua testa per solo poi, una volta illuminato dall'ispirazione, applicare l'intuizione e fare pratica per trasformare la teoria in forma, seppur immateriale.
Paura? Fobia? Elementi del creato? O qualcosa di più originale e caratteristico? Innanzitutto, così come avevi studiato le forme di applicazione del personale velo di nebbia della tua famiglia tramite le documentazioni, allo stesso modo ti saresti impegnato a studiare la teoria di concetto dello Yin e il modo in cui sarebbe stato necessario veicolare il chakra per colpire la psiche avversaria.



Così cominciasti a studiare la storia di chi si era contraddistinto in quella specifica arte: Eremiti; Shinobi leggendari; fondatori di scuole che avevano deciso di edificare le fondamenta della loro arte di battaglia proprio sulle illusioni.
La forza di uno specifico genjutsu risiedeva innanzitutto nell'effetto sorpresa: imbrigliare la mente di chi colpito in modi così assurdi da far cadere l'avversario in uno stato di panico tale da non riuscire a distinguere la realtà da ciò che era un artifizio.
Intrappolare il cervello e le sue connessioni neurali mediante impulsi che avrebbero costretto la mente a far credere di vivere così realisticamente, date esperienze senza aver modo di capire in che modo fosse successo e soprattutto quando.

Durante i tuoi vari studi ti capitò tra le mani un particolare libro di botanica; non avevi ancora chiara l'idea esatta di come personalizzare la tua tecnica e quindi, per poggiarti su basi solide, decidesti di fare ulteriori ricerche approfondite.
Cominciasti a studiare la natura con i suoi bizzarri esseri che la popolavano: dalle specie animali alle forme vegetali.
Proprio studiando la branca riguardante la vegetazione, ti capitò di leggere studi molto curiosi sul regno degli organismi eucarioti, unicellulari e pluricellulari: nello specifico i funghi.
Perché proprio questi organismi ti avevano attratto particolarmente? Bene, la risposta era molto semplice.... tra i milioni di specie di funghi che proliferavano, esisteva una sottocategoria ben specifica: i funghi parassiti.
Questa diabolica branca simbionte traeva nutrimento a spese di organismi viventi; Il vasto mondo dei funghi comprendeva famiglie parassitarie che si legavano organicamente a diverse prede: piante, animali - compreso l'uomo - e anche tra gli stessi funghi.
La loro funzione era quella di invadere l'organismo ospite nutrendosene e, in alcuni specifici casi, uccidere la preda che ospitava il fungo.
Nel dettaglio ti concentrasti su un parassita particolare, il Cordyceps unilateralis.
Questo simbionte era in grado di raggiungere il cervello dell'ospite e alterarne la funzione neurale potendo così manovrare il comportamento dell'organismo scelto come habitat di sopravvivenza.
Era deciso, questa specie di fungo sarebbe diventata fonte d'ispirazione per applicare i suoi effetti terrificanti alla vittima che avrebbe subito l'attacco mentale.



Edited by Kusanagi - 15/1/2022, 15:43
 
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view post Posted on 18/1/2022, 22:37     +1   -1
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Eccoci: i 10k ci sono. Come sessione è abbastanza sui generis, perché di solito - come ti accennavo - si ruola attivamente un allenamento fisico, ma nel caso specifico credo che possa essere idonea anche una sessione più "libresca" e basata sullo studio. In ogni caso hai sviscerato bene il punto di partenza, le motivazioni e le caratteristiche del campo in cui ti muovi.

Per me va bene, concludi pure la faccenda (ci voleva il post di conclusione? O magari ricordo male XD il regolamento sull'apprendimento delle Personali non l'ho ancora sperimentato di persona)

edit: come giustamente fatto notare, ricevi +100px. Davo per scontato che inserissi Cordyceps in scheda, lo dico qui per essere esplicita.

Edited by -Egeria- - 18/1/2022, 23:14
 
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