Il Ragno e il Lupo, Addestramento Base per Arata Ogawa (Dicembre 2021)

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 1/1/2022, 19:45     +1   +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


CITAZIONE
Cerchiamo di assegnare una data alla giocata; se per caso dovesse non essere compatibile con i tuoi impegni ON, la editeremo di conseguenza.

edit: come concordato con lo Staff, procedo a modificare la data in tutti i post, causa paradossi temporali venutisi a creare. Devo anche editare alcuni passaggi nel testo, che era adeguato al periodo di interregno di Fuyu, ma non è più coerente con l'ambientazione dopo la nomina di Yu.

4 novembre 252 DN - Campo di allenamento numero ventitré



Da quella strana serata sono trascorsi mesi, snocciolandosi sotto le sue dita un giorno dopo l'altro: strana per lei, che di bagni di folla, Kage onnipotenti, hanabi e alcol ha sempre avuto ben poca esperienza. Stralci di conversazioni, lampi di paesaggi continuano a riaffiorarle alla memoria, nei momenti in cui la stanchezza distrae la mente dai suoi compiti più urgenti e dalle preoccupazioni più pressanti. Come la latitanza di Hayate.

Ci sono stati momenti in cui quel pensiero aveva sovrastato e schiacciato qualsiasi pulsione positiva potesse ancora provare, gettando la sua ombra malsana sul panorama della sua esistenza. Non faceva che chiedersi: ma c'è davvero, Hayate? Starà bene? Starà male?
Se è in salute, perché non l'ha mai convocata negli ultimi tre anni? Nutre davvero così poca considerazione nei suoi confronti? Crede che lei sia inutile al punto di evitare di affidarle qualsiasi incarico?
Se al contrario fosse stato incapacitato, allora la prospettiva si sarebbe vieppiù incupita, spingendola a dubitare addirittura della fonte delle direttive che giungevano regolarmente dal Palazzo. Provate a immaginarvi al suo posto: Mizukage in coma, allettato chissà dove, e qualche oscura presenza intenta a tirare le fila dietro le quinte, spacciandosi per lui, tessendo menzogne per tenere in piedi la vuota pantomima di un Governo ormai estinto.

Nulla lasciava presagire il futuro svolgersi degli eventi a Kiri, il fatidico giorno in cui aveva accolto sotto la sua ala quel bambino fatto crescere troppo in fretta; né tuttora riesce a capire, nel suo personale universo, quale posto si fosse ricavato il piccolo Ogawa.

Ci riflette mentre si reca al campo di addestramento della scorsa volta, stavolta alle prime luci dell'alba. Obiettivo: monitorare i progressi del raga... no, bambino. A nove anni sei ancora un bambino, anche se quello che ha passato lui basta e avanza per una persona col doppio dei suoi anni.
Bene, la volta scorsa l'ha quasi convinto a non ammazzarsi. Una partenza non delle migliori, sia per le condizioni di Ogawa-kun che per l'approccio melenso che ha deciso di applicare lei. Non può ancora valutare l'impressione lasciata nel suo animo, né le conseguenze del suo decantarsi nel corso delle due settimane che ha lasciato trascorrere dal loro primo incontro: è ovvio che sia in carenza di affetto, è palese che ciò gli abbia causato forti squilibri ed era inevitabile tentare il tutto per tutto per non perderlo, ma la cosa meno opportuna è che inizi a guardare Jorogumo esclusivamente come ad un fratello maggiore.

Scuote la testa, mentre si immerge nella nebbia desolante intrappolata nella recinsione imperlata di goccioline d'acqua. Non è in piedi da manco un'ora e già si sente la testa scoppiare di pensieri impazziti.

Per fortuna non dovrà improvvisare: ha già pensato a come approcciare il nanerottolo, per scuotergli i nervi quanto basta da rettificare - se necessario - eventuali errori di calcolo. Trascorrerà un'oretta e mezza a sudare un po', eseguendo tutta quella serie di elaborati esercizi di cui ha bisogno per non diventare un bersaglio vivente, dopodiché provvederà a nascondersi, lasciando che Ogawa-kun faccia il suo ingresso nel campo, ignaro di ciò che lo aspetta.

No, stavolta niente dolcetti.
Ma tutto sommato, non sarà nemmeno qualcosa di spiacevole.

Forse.



CITAZIONE
Arata entra nel campo di allenamento all'orario pattuito (otto di mattina? Nove?) e lo trova vuoto. Ruola le reazioni, tenendo presente che Jorogumo per il momento non si palesa.


Edited by -Egeria- - 15/2/2022, 17:04
 
Top
view post Posted on 3/1/2022, 10:41     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip

Una volta qualcuno mi ha detto che c'è una cosa che accomuna tutti anche se siamo così diversi nell'aspetto e nel carattere e nel modo di vivere ciò che ci rende tutti uguali è il fatto che il nostro cuore desidera..
SOMNIA


E' strana la sensazione che provi dopo che ti sei destato e preparato, alle prime luci del mattino, per dirigerti ai campi di addestramento.
Mentre ti incammini nel luogo concordato con Jorogumo, uno stato di leggerezza ti pervade provando una bizzarra quiete benché l'emozione mista all'ansia, per l'importante test che dovrai svolgere, e' presente ma ciò' non ti preoccupa: non dopo l'esperienza colloquiale avuta con il tuo nuovo sensei..

“E poi dimmi”
....
“Cosa ti piace di te? C'è qualcosa di te che ti rende soddisfatto?”
....

Dicevamo strana, giusto? Beh, c'e' un motivo per l'uso di questa parola.... perché per la prima volta, da quando la memoria ti permette di mettere a fuoco i ricordi, ti sei svegliato senza crampi nello stomaco dovuti all'angoscia e non hai percepito la solita condizione notturna: quella dovuta ai battiti del cuore che ripetutamente, per non sai quante notti, ti ha sempre fatto sguazzare in un perenne stato di disaggio.



Vergogna, fallimento, disonore, reietto, abominio, rotto.
Tu.... sei.... semplicemente .... ROTTO....
rotto, rotto, rotto, rotto, rotto, rotto.
VERGOGNA.... VERGOGNA
ROTTO, ROTTO, ROTTO, ROTTO, ROTTO, ROTTO!!!!!!

Ripensi al vostro discorso, ai moneti intimi che hai vissuto in prima linea; stati di angoscia e terrore per alcune parole dette da Jorogumo che, come una risonanza, hanno innescato sensazioni primordiali che ti hanno letteralmente fatto a pezzi (come un foglio di carta ridotto in minuscoli frammenti) fino al crollo psicologico che ti ha fatto rigurgitare ogni malessere.

“Si può vivere senza quella melma, Ogawa-kun, anche se ti hanno detto il contrario”

....

Già la melma: hai sempre sguazzato in un pantano, annaspando come un pesce in una pozzanghera.

....

“Però capisco che senza un riscontro concreto, hai ancora il diritto di non credermi. E allora ascolta la mia proposta”

....

Forse e' stato il parlarti con onesta', o più probabilmente il tono con cui ha scandito quelle parole....

....

“Lavoriamo insieme. Ti faccio vedere come mi muovo, come ragiono. E poi decidi tu.
Avrai nove anni, ma ne hai viste già abbastanza da capire quando ti raccontano delle cavolate, giusto?”

....

Insieme: che sia stata proprio quella specifica parola a salvarti? A farti capire che nel pantano non si puo' solo sprofondare, ma anche uscirne fortificato?

....

“Se quello che vedi ti convince e ti fa cambiare idea, tanto di guadagnato; se al contrario ritieni che sia tutto una palla, e che non puoi vivere senza provare sofferenza in ogni singolo istante, beh... hai la mia parola d'onore che ti ucciderò con le mie mani, così come mi hai chiesto”.

....

Promessa: altra parola che probabilmente ti ha spinto a riporre fiducia in lui; fidarti del prossimo non e' mai stato il tuo forte (anche per deformazione mentale) tuttavia, ci vuoi provare: per una volta, una sola volta, vuoi credere che il lieto fine, o qualcosa di molto simile di significato, possa riguardare anche te. Vuoi crederci con tutto te stesso.

....

Infine giungi alla tua meta.
La foschia, elemento predominante a Kiri ti avvolge come da tradizione, inglobandoti nel punto di massima intensità della bruma: essa domina con prepotenza, inamovibile nella sua funzione di ottenebrare la zona circostante in cui stazioni in attesa di Jorogumo.
Non sai il motivo (ma in fondo sono diverse settimane che un ciclone di sensazioni confonde la tua mente) ma immerso in quella foschia un brivido comincia a discenderti lungo la schiena partendo precisamente da sotto la nuca per giungere fino al coccige: un rivolo di sudore accompagna quel brivido, producendo una piccola goccia che ti taglia la fronte per scivolare lungo essa e fermarsi, infine, alla punta del naso per qualche istante prima di cadere a terra e inumidire della tua essenza il polveroso terreno..

 
Top
view post Posted on 7/1/2022, 22:34     +1   +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


CITAZIONE
#005ea0

CITAZIONE
Mi spiace, il post è terribilmente poco ispirato.

4 novembre 252 DN - Campo di allenamento numero ventitré



Eccolo che arriva.

Istintivamente, dal riparo che si è scelta tra le fronde di un albero, si sforza di leggere i segnali che inconsapevolmente il corpo di Ogawa-kun deve mandare: tremori, esitazioni, una postura irrigidita, il mordicchiarsi di un labbro... qualunque cosa devii da ciò che ci si aspetterebbe da un marmocchio della sua età, verosimilmente sottoposto a un misto di stress, aspettativa e perché no, forse delusione; tuttavia, dopo un paio di minuti, si trova a desistere.
Terrore palese, beh, semplicemente non ne vede. Non percepisce disappunto per il suo presunto ritardo, né irritazione.

Ciò che manda il suo corso di psicologia a farsi friggere, è il fatto che quello che è entrato nel campo numero ventitré, ahimè, non si comporta affatto come un bambino di nove anni.

L'addestramento disumano a cui deve essere stato sottoposto per anni, verosimilmente ha sovrascritto buona parte - se non tutti - i comportamenti che ci si aspetterebbero da un suo coetaneo, al secondo anno di Accademia. Uno normale - per così dire - sarebbe entrato trascinando i piedi se annoiato, di corsa se in in ritardo, saltellando se eccitato o euforico all'idea di mettersi al lavoro col graaaaande Joroguuuumo.

Arata Ogawa, con buona pace di tutti gli autori parrucconi che Urako ha studiato, fa il suo ingresso marciando con passo cadenzato, e di saltare o far baccano non sembra avere la minima intenzione.

Potrebbe già scommettere con tranquillità che nei prossimi minuti non lo vedrà sbuffare, gironzolare per il campo con le braccia penzoloni, scaccolarsi, dare calci ai sassi, fischiettare o tormentare le formiche con un bastoncino. E di tempo per farlo, povero diavolo, gliene darà parecchio: non senza sentirsi vagamente in colpa, perché il dubbio di minare la fiducia che Ogawa-kun ha in lei, ce l'ha eccome.

Cosa spera di ottenere, lasciandolo solo per mezz'ora a girarsi i pollici?

Forse sta solo ripercorrendo, con scarsa fantasia, le prassi niente affatto innovative della cara, vecchia scuola di Kiri, snervando l'allievo a bella posta, per poi sfruttare le reazioni ottenute a proprio vantaggio - e di solito, a svantaggio della povera vittima ignara. Cavolo. Nessuno insegna a nessuno ad insegnare bene, e lei il tempo per capire come prendere Coso non l'ha mai avuto. Vediamo... forse vuole conferma della risolutezza del marmocchio? Sapere che qualunque cosa accada, lui si dimostrerà ligio al dovere e sarà disposto a distruggere se stesso, pur di ottemperare alle richieste che gli vengono rivolte?

Eppure, non è questa una delle cose che lei desidera che si lasci alle spalle?
Sbufferebbe sconsolata, se solo non fosse certa di tradire la sua posizione.

Come se il dilemma interiore non fosse sufficiente, dopo una decina di minuti di immobilità è il suo corpo a mandare chiari segnali di insofferenza, con piedi informicolati e articolazioni doloranti; caparbiamente lei non avrebbe mollato, aspettando lo scadere della dannata mezz'ora che ha preteso di far passare, prima di lasciarsi scivolare giù per il filo di nylon che ha assicurato al ramo su cui è appollaiata.

Proprio in quel momento, il piccoletto sta passando sotto di lei e Jorogumo, come il ragnaccio di cui porta il nome, si cala silenzioso dall'alto, fino a giungere a portata: a quel punto, restando agganciata a Nuibari con le ginocchia, a testa in giù, a mo' di trapezista, non fa altro che posare il kunai che stringe tra le dita contro la carotide del suo affezionatissimo kouhai. È una cosa studiata, eh: forse l'unica cosa che si è preparata davvero per la lezione di oggi, assieme a un certo qualcos'altro che... beh, ne parliamo dopo. Niente spoiler.

Se ne pente quasi all'istante.

Non è ancora abituata a quei numeri da circo degli sfigati.
Il sangue le va alla testa praticamente subito, per non parlare della parrucca, che minaccia di tirarle via l'intera maschera dalla faccia.
Merda. Si deve sbrigare.

"Allora, alla fine ci hai pensato?" - esordisce con voce più cavernosa del solito, per colpa della posizione allucinante - "Ti fai ammazzare o no?"



Edited by -Egeria- - 13/2/2022, 12:59
 
Top
view post Posted on 16/1/2022, 14:01     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Momenti. I momenti sono importanti per comprendere specifici stati d'animo, ma soprattutto cercare di reagire. Nel tuo caso era necessario decisamente reagire se non volevi ritrovarti sgozzato come un pollo.
Ma ricapitolando: stavi attendendo il tuo sensei nella foschia della nebbia di primo mattino. I tuoi pensieri fino a quel momento erano lineari, magari fin troppo seriosi, ma comunque sopportabili senza il solito problema dell'ansia e la tachicardia. D'un tratto però, mentre la tua figura vagava nella foschia, camminando nel campo di addestramento, senti un oggetto metallico e appuntito venirti delicatamente puntato contro la carotide.
Un brivido discende lungo la schiena; i battiti inevitabilmente aumentano, i pori della tua pelle si aprono cominciando a produrre sudorazione.
Quando è successo? Non hai sentito neanche il più piccolo spostamento d'aria, tra cui lo stesso fiato accarezzarti inquietantemente l'epidermide.
Nulla. Il silenzio più tombate precede quell'intimidatoria azione di apertura delle danze. Cosa anche giusta eh, ma non avevi calcolato un inizio simile, per quanto te lo saresti dovuto aspettare dal Tessitore.



"Allora, alla fine ci hai pensato?" Il suo tono di voce, pacato e controllato, prova macabramente a smorzare la tensione, ma è solo una prefazione alle seguenti parole che ti riportano con la mente a quando delirasti. "Ti fai ammazzare o no?" E' pur vero che tu in origine gli facesti proprio tale richiesta sotto forma, addirittura, di preghiera: dar termine alla tua vita. Qualcosa però adesso, un istinto primordiale, ti spinge a desiderare il contrario. Forse la verità, in tutta onestà, è che non sei pronto ancora a lasciarci le penne e seppur la vita faccia schifo, desideri ancora immagazzinare aria nei polmoni e sentire il battito del muscolo cardiaco.

Vivere di teoria non è la stessa cosa che affrontare le sfide di persona. Certo, hai preparazione, sicuramente eccellente, ma ora devi accantonare le argute riflessioni per agire il più in fretta possibile.
Non c'è spazio per rimembrare fotogrammi della tua vita o duri confronti con il tuo io; l'unica cosa da fare è tramutare la staticità in azione e lasciare che i pensieri lascino il posto alla materia del moto.

Ora sta sollo a te: sopravvivere o essere ucciso. Cosa fare quindi? In che modo controbattere a quell'effetto sorpresa di essere intrappolato nella sua ragnatela?

Io....

Devi dimostrare autocontrollo e adattamento, quindi è necessario che i tuoi timori vengano sepolti nel profondo della tua coscienza. E' tempo di agire, non di parlare per elemosinare qualche altra seduta psicanalitica.



Sono acqua, non pantano....

Quindi il piano è questo: una nuvola di fumo avrebbe avvolto la tua figura mentre ti saresti impegnato a collegare un sottilissimo filo di chakra nelle fronde dell'albero a cui è appeso il corpo penzolante, a testa in giù, di Jorogumo.



Se l'iniziativa fosse riuscita, un ciocco di legno avrebbe preso il tuo posto e tu, invece, ritrovandoti tra i rami dell'albero stazionandovi per un breve istante, avresti afferrato Masahiro, la tua katana, per sfoderarla celermente e cadere in picchiata restituendo al mittente l'effetto sorpresa. Arrivato all'incirca all'altezza del viso del sensei, se fosse stato possibile, ti saresti impegnato ad eseguire un colpo con la lama: traiettoria diagonale dall'alto verso il basso, partendo da sinistra verso destra.
Avresti cercato di eseguire quello più tecnicamente chiamato effetto arcuato, così da poter aprire e chiudere il fendente.



E come essa sarò fluido....



Edited by Kusanagi - 21/1/2022, 22:39
 
Top
view post Posted on 21/1/2022, 22:44     +1   +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


CODICE
[font=Geneva][color=#005ea0]"Dialoghi"[/color][/font]


4 novembre 252 DN - Campo di allenamento numero ventitré



Ma… ma mica volevo farlo secco sul serio!



Il pensiero che le esplode nella testa è proprio quello: infantile, insopprimibile sorpresa, nel vedere la figura del bambino esplodere in una nuvoletta di fumo, mentre la lama annaspa a mezz’aria, privata della resistenza offerta dal collo del piccolo, indifeso, disperato Ogawa-kun.

Piccolo, indifeso e disperato… un paio di palle.

Più che sentirlo o vederlo, è più un intuirlo: il movimento alle sue spalle, seguito dal voltarsi rapido della maschera, l’inquadrare con le fessure aperte all’altezza degli occhi il baluginare della lama, diretta dritta proprio al centro della faccia. La reazione è istintiva, primitiva, priva di tecnica o eleganza: un gesto affrettato col braccio, che si tira dietro un ventaglio d’acqua informe, frettoloso, ma non per questo inefficace.

In un’esplosione di schegge di legno, rametti e foglie, la spinta all’indietro generata dalla jutsu le consente di dondolare all’indietro - giusto in tempo! - per schivare una dimostrazione d’affetto degna del rampollo di casa Ogawa.

"WOOOOOOOAH! SUGOI DESU, KONEKO-KUN!" - grida senza mezzi termini, mentre ritrova il contatto dei piedi col tronco, li cementa alla corteccia mediante il chakra e risale rapidamente verso la cima; raggiunti gli ultimi rametti in grado di sostenere il suo peso, decide che tutto sommato andarci per il sottile sarebbe poco rispettoso nei confronti del marmocchio. Perché ehi. Coso ha deciso di tirare fuori le unghie, e si vede che papino ha fatto il suo bel lavoro nell’addestrarlo, nonostante sia uno stronzo.

Deve muoversi prima che quello là si faccia venire in mente un’altra idea delle sue, e riportare lo scontro dove sa muoversi con maggiore libertà: coi piedi saldamente ancorati a terra. Quindi perché non falciare i bei rami su cui il micino si è aggrappato, uno ad uno?
Nessun motivo logico per non farlo, decisamente no.
Inizia a lanciare lame d’acqua verso il basso, a ripetizione, scatenando una pioggia di rami che si abbattono frusciando sul suolo umido del campo di addestramento. Al custode questa piacerà molto, mooooolto poco.
E un sorriso le si allarga sotto la maschera, lento ma autentico.

Come se tutte le paranoie, le preoccupazioni e i dubbi fossero diventati improvvisamente lontani, lontanissimi…



Edited by -Egeria- - 13/2/2022, 12:59
 
Top
view post Posted on 15/2/2022, 00:16     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Prima regola, se vuoi cogliere il nemico di sorpresa sicuramente una mossa che non si aspetta puo' essere una buona iniziativa, peccato che il tuo nemico sia uno dei sette e non certo un signor qualsiasi.
Il tuo attacco - facendoti forte della sostituzione appena utilizzata - non ottiene l'effetto sperato, a parte colpire qualche ramo e ledere il povero albero che viene martoriato, ritrovandoti con un bel pugno di mosche in mano.
Probabilmente con un tuo parigrado avresti avuto vita facile mandando a segno il colpo, ma con uno shinobi del suo livello il risultato e' abbastanza scontato: i tuoi movimenti rispetto i suoi sono lenti, oltre che grezzi e prevedibili.
Se volevi far inalberare Jorogumo, albero a parte su cui e' attualmente situato, ci sei riuscito.
Ora ti aspetta la ritorsione e non sara' di certo una passeggiata, anzi, tutt'altro.


[....]


Detto fatto, l'attacco non tarda a palesarsi in tutta la sua straordinaria spettacolarita'; diverse lame acquatiche sbucano da quelle stesse fronde in cui poco prima sostavi.
Per di piu', l'azione non sembra limitarsi alla sola brutale offensiva ma ad un fine piu' ingegnoso, ovvero utilizzare una porzione di quei rami falcidiati per ritrovarti contro un effetto a mo di pioggia - sicuramente l'intento del tuo sensei e' quello di disturbare oltremodo la tua concentrazione e debilitare la visuale.
Una situazione non facile dato che la potenza d'attacco e' di gran lunga superiore alla tua: piu' articolata, precisa e calcolata .
Un brutto cliente il Tessitore, sempre pronto ad eludere qualsiasi stratagemma che ti possa venire in mente restituendoti pan per focaccia.

I battiti del cuore aumentano nuovamente.... saresti un bugiardo se non ammettessi di provare nitido timore, anzi, a dirla tutta sei terrorizzato perche' e' nota la forza dei sette.
Essere tu il bersaglio non ti rallegra, ma non puoi pietrificarti e subire come un povero sparring partner le offensive destinate a frastornarti per far scaricare l'adrenalina del campione che ha necessita' di colpire qualcosa.


[....]


Quel moto furioso viene vissuto fotogramma per fotogramma in un'attesa che ti sembra infinita.
Il tempo per qualche frammento di secondo si dilata vivendo quegli istanti a rallentatore.

Anf.... anf.... anf.... anf

Senti nitidamente il tuo respiro essere rilasciato e poi ripreso da naso e bocca; le pulsazioni crescere sempre piu' con una violenza inaudita; la fronte inumidirsi di sudore che a ripetizione fuoriesce dai pori della pelle.
Senti la paura che prende forma a livello materiale.
Emani puzza di terrore - ne sei pregno.
Quindi e' questa la sensazione che prova chi subisce la furia di uno Spadaccino della Nebbia?
La lucida consapevolezza di inadeguatezza che percepirebbe una formica al cospetto di un elefante?

Rifletti Arata, sei quello scricciolo indifeso e confuso del vostro primo incontro, o sei diverso adesso? Piu' consapevole dei tuoi mezzi e con qualche asso nella manica che ora ti permette di rispondere adeguatamente?

Hai avuto modo di crescere e addestrarti dal vostro ultimo incontro e non e' forse vero che sei diventato piu' forte? Che ti e' stato dato modo di apprendere i segreti del Clan?
Lei non sa di cosa tu sia capace e di quali mezzi adesso sei in possesso, quindi, non e' forse il momento propizio per testare le nuove capacita'?


Una volta abbandonato il sole e intrapreso il cammino della notte, non si potrà più tornare alla luce.
Cit. Hellsing


Il tuo corpo improvvisamente comincia ad emanare fumo, si esattamente, del fumo viene rilasciato da tutto il corpo come se la carne stesse cuocendo.
La sostanza comincia a prendere sempre piu' densita' fino ad avvolgere tutta la tua figura, ma non si tratta di fumo.... cio' che sembrerebbe essere in realta' si rivela altro: un piccolo banco di nebbia ora avvolge la tua figura fino a celare ogni parte del tuo essere.
Il tempo nuovamente riprende a scorrere con il suo normale flusso permettendo alla percezione di vivere la normale fluidità dei secondi.
L'arte Ogawa infine viene cosi manifestata e la crisalide diviene farfalla.
Il colpo ti raggiunge e il danno comunque si fa sentire: le lame in parte affondano nella tua carne e diversi tagli su tutto il corpo si aprono lasciando che il sangue cominci a sgorgare.
Per te il dolore non e' nuovo, se di una cosa sei esperto e' proprio sopportare l'acuta sofferenza delle ferite che deturpano la carne: negli anni hai avuto modo piu' e piu' volte di assaporarne l'amaro e pungente sapore..

Sei frastornato ma, come pervaso da uno stato di furia omicida, ignori il dolore e il sangue che sgorga in diversi punti.
Ti concentri sull'obiettivo.

Jorogumo.... Jorogumo.... Jorogumo.... Jorogumo

Non sai cosa ti stia accadendo, ma uno strano istinto animalesco si impossessa di te; il dolore viene spodestato dalla sete di sangue e benche' il corpo sia martoriato, l'istinto ferale di cacciare e' superiore..

Dove sei.... dove sei... dove sei.... dove sei....

Chi ti osserva non puo' che rimanere inquietato non tanto dallo stato in cui il tuo corpo e' ridotto, quanto dall'espressione dei tuoi occhi: piu' simili a un felino che a un essere umano.
Una belva che desidera assaporare il sangue della sua preda per deliziarsi delle carni che brama di fagocitare.

Il tuo capo si alza improvvisamente puntando con lo sguardo tra le fronde degli alberi dove dovrebbe trovarsi il tuo sensei.
Rapidamente inspiri piu' aria possibile per riempire i polmoni di ossigeno e poi, con violenza, espellere una densa foschia che celere si dirige verso l' albero con l'intento d'inglobarlo interamente: esattamente, vuoi intrappolare il sensei non puntando solo alla sua figura ma provando a investire una zona molto piu' ampia - una gabbia impercettibile atta a rinchiudere la preda per cercare di limitarne movimenti.

Il vantaggio di questo attacco? Una particolare fragranza che in caso di successo avrebbe intaccato il normale funzionamento delle attività sensoriali per debilitare pesantemente i suoi occhi.

Questo e' lo stratagemma che vuoi mettere in atto ma ovviamente il tuo avversario, come detto, non e' uno qualsiasi e quindi attendi pronto alla sua conseguente reazione.

 
Top
view post Posted on 15/2/2022, 17:40     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


4 novembre 252 DN - Campo di allenamento numero ventitré



Avrebbe dovuto capirlo subito - si rimprovera, mentre stringe il cavo tra le mani; il nylon le incide profondamente i palmi delle mani, tanto che deve ringraziare lo strato di calli, se non sta sanguinando come un pollo sgozzato. Dovrebbe indossare un paio di guanti?
Scuote la testa e sospira, senza mollare la presa: non è il momento per lasciarsi trasportare dal filo dei pensieri. Dicevamo: avrebbe dovuto capire che qualcosa non andava già da un pezzo, e versare un po' di sangue sarebbe stata una punizione più che accettabile, vista la leggerezza di cui si è macchiata.

"Koneko-kun, ho detto basta" - ripete piano, vicino all'orecchio del piccoletto, che non sembra accennare a placare i bollenti spiriti. Ripetersi di non avere sufficiente esperienza con i bambini non fa che esasperare il suo senso di inadeguatezza, più che darle sollievo. Che sensei di merda che gli è capitato.

È stato perché l'ha aggredito a sorpresa?
Ha scatenato qualche tipo di reazione istintiva, interiorizzata nel corso di anni di brutali pratiche da parte del padre? No, no, no: basta ripetersi che non poteva saperlo. Che il piccolo fosse traumatizzato era ovvio. Cazzo. Voleva solo... lei pensava che... fanculo. Ha cannato di brutto, niente da dire.
... cosa farebbe Mizuguchi al suo posto...?

Fanculo anche a Mizuguchi, anche se non se lo merita.

Non... non crede di farcela.



Ripercorre mentalmente la sequenza del combattimento, durata pressappoco un paio di minuti: lei che lo minaccia dall'alto, Arata che risponde tentando un affondo, la ritirata verso la cima dell'albero e poi la mossa del taglialegna - se vogliamo chiamarla così: casino, rami che cadono, foglie ovunque, e quella strana, brutta sensazione che le ha fatto drizzare i peli sulla nuca: è stato allora che ha notato la strana nebbia sprigionarsi dal corpo del bambino, il respiro aspro e accelerato, l'espressione... disumana. Il sangue che cola a fiotti sul petto. L'ha colpito, non sembra grave ma doveva fare male, sarà per quello che ha quella faccia - così si è detta. Tosto il piccolo, tosto sul serio, eccolo che non molla. Mi cerca ancora, se ne frega dei tagli. Ecco, nonostante tutti quei segnali e il fatto che Ogawa-kun non avesse ancora spiccicato parola, non è arrivata minimamente a capire... finché... quello sguardo.

Come se volesse strapparle via l'anima e mangiarsela.

Il resto è accaduto tutto troppo rapidamente per riuscire a rimettere i pezzi assieme: nemmeno era sicura che l'avesse beccata sul serio tra i rami, ma quando l'ha visto sputare fuori quella roba dall'odore strano, non sa nemmeno lei cosa ha provato. Forse qualcosa di molto simile all'orrore della preda, davanti al proprio assassino. Quello di cui è certa, è che il suo corpo non ha voluto dargli il tempo di completare qualunque cosa stesse facendo: si è catapultata giù per il tronco, e un istante dopo stava già avviluppando il piccoletto con diversi metri di cavo - roba da immobilizzarci un cinghiale.

E poi gli ha passato un gomito davanti alla bocca, per impedirgli di esalare una quantità eccessiva di qualunque roba fosse quella che sta producendo: non ha mai visto niente del genere. "Ritrova te stesso. Sei al sicuro" - sì, ci sta provando, con una sicurezza in sé stessa che è meno di un centesimo di quella che è capace di ostentare.

Negli ultimi mesi, si è trovata spesso a pensare di essere una calamita per bakemono e squilibrati... ed a quanto vede, il piccolo Ogawa si è appena guadagnato di diritto un posto nella seconda categoria. Vorrebbe riuscire ad ammettere a se stessa una cosa simile, senza perdere il sorrisetto di superiorità che uno shinobi del suo rango dovrebbe sempre avere sulle labbra - se solo non si sentisse il cuore stretto in una morsa ben più violenta di quanto non riesca a gestire.

Per favore... Per favore. Non anche tu.




CITAZIONE
Ho pasticciato coi piani temporali dell'azione: se non si capisce, fai un fischio. Adesso ti basta postare, intascare gli exp e sei libero di skippare a Capodanno; tireremo le fila (anche con Kuro) più avanti.
 
Top
view post Posted on 15/2/2022, 22:44     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


La schiacciante sensazione di non essere padrone pienamente delle proprie azioni.
Lo sgradevole status di burattino rotto in un mondo che sta letteralmente frantumandosi.
La frustrante angoscia di ritrovarsi sempre punto e a capo: un infinito ripetersi che non permette di schiodarsi dalla triste situazione di impasse.
Quel giorno ricordasti di essere controllato da una forza piu' grande di te; l'umiliazione di essere tenuto in gabbia.

TuTumP tuTuMp TuTumP tUtUmP

Qualsiasi cosa tu faccia ti ritrovi al punto di partenza: la crisi.
Possibile che questi mesi non siano stati sufficienti per placare i tuoi demoni?
A quanto pare no, purtroppo.
Ti dimeni disperato, come una bestia accerchiata che cerca di lottare per rivendicare la sua liberta'.
Pedina eri e pedina sei rimasto.
Questa e' la triste storia di Arata Ogawa: uccello privato del piumaggio, schiantatosi a terra perche' incapace di librarsi in volo.

YAAAAAAAAAAAAHAAAAAAAAH!

Ora non resta che il buio della disperazione mentre affondi nel pantano dell'annullamento.
Avevi un'opportunità e te la sei giocata male; ma che diavolo avevi in testa? Davvero credevi di poter controllare quella tecnica senza fare i conti con l'oscurità? Davvero non avevi tenuto in considerazione l'ipotesi che quel nefasto chakra potesse corroderti e mandarti in pappa il cervello?
Sciocco, sciocco e ancora sciocco. E ora?
Osservati.... sei a testa in giu', legato dalla testa ai piedi perche' il tuo sensei e' incapace di tenere a freno quello tsunami di autodistruzione che non sei altro - ha paura di quello che sei.... e lui e' uno Shinobi Katana eh, mica un buon samaritano speranzoso di salvare un'anima timorata.
Eppure, come sottolineato, lui non sa come comportarsi, perche' la verita' e' che con i mostri non vi sono mai cammini di redenzione da mostrare.
Nessun lieto fine in cui includerti cosi da mutare il tuo ineluttabile destino.

"Koneko-kun, ho detto basta"

La tua espressione non smette di manifestare quella carica ferale; non vuoi, non puoi, te ne freghi.... chi lo sa.
L'unica cosa certa e' che era necessario intervenire limitando la tua azione.
Inevitabile arrivare alla triste decisione di stritolarti nello stesso filo che il tessitore ha usato innumerevoli volte per estinguere essenze.
La sua mano gronda sangue, deve probabilmente fare male o forse e' solo routine e non sente nulla benché la sua carne sia deturpata, ma e' stato necessario agire mediante l'uso del suo diabolico strumento.

"Ritrova te stesso. Sei al sicuro"

Ti divincoli come un ossesso nella stolta ostinatezza di volerti a tutti i costi liberare da quella stretta ma tutto risulta inutile: piu' ti dimeni, piu' non fai altro che strisciare la carne gia' ferita contro il robusto filo e procurarti altro dolore.
Sei un nervo teso, nulla ti importa se non evadere dalla costrizione; useresti gli stessi denti se non fosse che ti e' impossibile anche solo muovere il collo ritrovandoti in uno stato di estrema rigidità.

Se.... n.... se.... i

Infine tutto si fa buio; i sensi si spengono.
Ogni percezione si estingue.
Il sonno domina la furia.
Arata ha fallito.

 
Top
view post Posted on 16/2/2022, 10:54     +1   -1
Avatar


Group:
Narratori
Posts:
5,484

Status:


Eccoci! Purtroppo dobbiamo rimandare i loschi piani che ci eravamo fatti ad un momento meno concitato - Sora non aspetta...
Sono molto contenta di quello che leggo e degli spunti che stiamo tirando fuori con Arata: non sarà un cammino in discesa, ma è giusto così, o onestamente non ci sarebbe proprio niente da ruolare!

Per l'Addestramento Base svolto Bene prendi 150 px (non moltissimi, ma nemmeno fanno schifo). Ci aggiorneremo alla prossima crisi psicotica *coff* alla prossima occasione XD
 
Top
view post Posted on 14/7/2022, 00:26     +1   -1
Avatar

Group:
Admin
Posts:
1,273

Status:


:lurk: Hello, manca il voto di Kusanagi

:Add2:

CITAZIONE
- Infine ogni giocatore dovrà assegnare al PG-Sensei e/o al Master/Quester un voto da 1 a 10. In spoiler suggeriamo i parametri da tenere in considerazione, prima di esprimere la vostra valutazione:


Coinvolgimento Personale: il voto sarà alto se la giocata vi ha divertiti, se la trama era interessante e quindi se è stato in grado di far crescere il vostro personaggio e se ha offerto spunti per il futuro.

Tempistiche: basate questo punteggio in base ai tempi di risposta che ha avuto il Master/Quester e quindi sulla comunicazione di eventuali assenze e ritardi; sarà indice di buona coordinazione o meno con i giocatori. Attenzione però, se in partenza vi eravate accordati su un ritmo lento di posting - e lo avete accettato iniziando a giocare - non potete poi dare un voto basso perché le risposte tardavano ad arrivare; se in corso d'opera cambiate idea o vi trovate con più tempo libero a disposizione e non vi sta più bene il ritmo stabilito, potete chiedere il cambio master/quester.
 
Top
view post Posted on 14/7/2022, 06:56     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


Chiedo scusa, grazie del promemoria.

Coinvolgimento Personale: Voto 10 Lo stile di Egeria mi piace molto, oltre al fatto che probabilmente ciò è dovuto al fatto, in questo caso, della situazione creatasi che per il mio coinvolgimento personale mi ha spinto ad entusiasmarmi ulteriormente.
Resta il fatto che il suo modo di interagire con Jorogumo e in questo caso di impostare la struttura dell’addestramento, dovendo creare la giusta interazione tra sensei e allievo, per quanto sia stata breve, rimane di livello ottimo quindi non posso che darle il massimo.

Tempistiche: Voto 10, avevamo concordato di ruolare senza fretta e con la massima tranquillità, quindi il voto è confacente perché è un attestato di stima anche per la serietà di Egeria che si impegna sempre al massimo riuscendo a trovare tempo anche quando è molto impegnata.

Media voto: 10
 
Top
10 replies since 1/1/2022, 19:45   298 views
  Share