栄光 Eikō - Ascesa, Addestramento Superiore per Lucifergirl88 (1° PG)

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view post Posted on 8/1/2022, 16:55     +1   -1
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Avrebbe dovuto immaginarlo. Avrebbe dovuto prevedere che quelle Kitsune non se ne sarebbero state buone mentre la loro padrona veniva presa di mira dalle sue bolle, eppure ci aveva sperato fino alla fine...inutilmente. Fu chiara la rabbia sulla parte scoperta del suo viso, mentre osservava quelle volpi di fumo frapporsi tra le sue bolle e la donna, emettendo una nube corposa e scura a sua difesa. Sì, corposa. Aveva una consistenza strana: molliccia e gelatinosa, semisolida, abbastanza da riuscire a fermare le effimere e la luce emessa dalle stesse, affinché non giungessero a Manpeiko. L’ennesimo buco nell’acqua. Quanto meno da quel punto di vista. Perché, di fatto, quell’intervento da parte delle compagne fumose e “vuote” della donna, gli aveva chiarito un po’ almeno la loro natura. Potevano essere colpite. Era sicuro di aver visto il fuoco che ardeva dentro di loro affievolirsi una volta subito l’attacco, per poi riaccendersi nuovamente di viva forza e calore pochi attimi più tardi, come ad indicare un momentaneo indebolimento…non abbastanza incisivo, ma di sicuro ne avevano risentito. Non erano dunque così impalpabili come parevano. Quel loro passo silenzioso e leggero, non era indicatore di nulla. Anche se erano fatte di fumo, potevano subire danni come qualsiasi altra creatura. E questo era sicuramente un vantaggio. Il problema era che finché quelle Kitsune gli fossero rimaste tra i piedi, Manpeiko sarebbe stata schermata da ogni suo singolo attacco e libera di fare il bello e il cattivo tempo con lui. Aveva capito che tipo di kunoichi era. Lei era un’attaccante: prediligeva scontri brevi, incisivi e in quel poco tempo non si risparmiava minimamente. Per questo aveva avuto l’impressione all’inizio che fosse una a cui piaceva vincere facile, qualcuno che non era abituato ad una resistenza prolungata. E la cosa sarebbe potuta andare a suo favore.., ma dipendeva molto da quanto avrebbe potuto resistere alle tecniche insidiose di quella vecchia vipera e quanto ci avrebbe messo a levarsi dai piedi quello scudo formato volpe. E di certo, la sacerdotessa del Kyo Dan aveva molti assi ancora da giocare…d’altronde la tecnica che aveva annichilito le guardie alla Gabbia Bianca, quella che aveva causato quei fori ustionati e precisi nei loro punti vitali, ancora non l’aveva vista. Ce l’aveva ancora nella manica e, come quella, purtroppo, anche molto altro.

Non avrebbe saputo dire nemmeno lui come fosse accaduto. Forse, troppo perso in quei pensieri, la vide comporre i sigilli un momento troppo tardi, forse era stato troppo lento nel reagire, forse semplicemente era fallibile come qualsiasi altro essere umano. Non lo sapeva.
Sapeva solo che, a un certo punto, si accorse di quelle fruste di fumo, striate di viola. Insolito colore.., ma non ebbe il tempo per ragionarci su. La spirale incandescente che circondava la donna, andò ad alimentarle e un attimo dopo fu pronta a scatenare la sua furia sul Rosso.
Yu non ci pensò nemmeno a tentare uno spostamento rapido, non sarebbe riuscito a muoversi in tempo. Solo se fosse sparito sul posto avrebbe avuto qualche possibilità di cavarsela, solo se fosse stato abbastanza veloce e rapido nella composizione dei sigilli, solo se avesse avuto abbastanza capacità di reazione. Ma non fu così. Aveva finito di attivare il jutsu e forse questo lo aiutò un po’ a limitare i danni, ma venne ugualmente colpito in pieno qualche istante prima di dissolversi in un nugolo di bolle iridescenti. Le sferzate lo colpirono impietose, più e più volte. Avvertì chiaramente il bruciore al loro contatto, la pelle che si apriva, il sangue che colava caldo imbrattando i vestiti, seguiti dal momento di nulla causato dalla sua tecnica, che non fece altro che rimarcare maggiormente il dolore, una volta che il suo corpo si fu ricomposto a qualche metro di distanza. Si ritrovò con un ginocchio a terra, il fiato mozzato e gli occhi sbarrati a fissare il fango, mentre fitte di dolore infierivano sul suo corpo. Si osservò la mano, quasi come non fosse la sua: un taglio netto apriva il dorso del guanto e dell’arto, mentre una macchia scura imbrattava rapidamente la stoffa normalmente azzurra. Quella troia…ora capiva a cosa servisse quella strana tecnica che gli aveva reso la pelle secca e delicata come carta di riso!


« Rimettiti in piedi, Yu! Fa in fretta! Non è ancora finita! » Richiamato dall’avvertimento di Kurama, Yu alzò lo sguardo e si vide arrivare contro non due, ma ben quattro Kitsune fumose!
Kuso..!

Fece il possibile. Le membra gridavano pietà e rendevano difficoltosi i suoi movimenti, così fece in modo di facilitarsi la scalata. Mosse le sue bolle, se le portò vicine, per potervi balzare su e mettere distanza tra lui e quelle bestie, ma sarebbe stata un’impresa riuscire a schivarle tutte in quelle condizioni. Riuscì ad arginare il peggio, grazie all’avvertimento del Kyūbi, ma finì ugualmente colpito dal fumo ustionante che quelle volpi emanavano. Trattenne un lamento tra i denti e si portò in alto, dove quelle Kitsune avrebbero fatto fatica ad arrivare. Decisamente non stava andando bene. Non stava andando bene per niente. L’inferiorità numerica iniziava a farsi sentire e finché quelle volpi fossero state nei paraggi, Manpeiko avrebbe avuto piena libertà di attaccarlo. Era ora di ristabilire equilibrio in campo, aveva bisogno del suo Legato. Sputò di lato, componendo i sigilli del Richiamo e, in una nuvola di fumo, sulla bolla adiacente alla sua, comparve Natsume.

png

Iiiiih! Ma sei impazzito?! In effetti poteva non essere piacevole essere evocato su una bolla, semitrasparente a quell’altezza. Ti pare normale farmi apparire quassù?! Oi…Ma come sei conciato?

Zenko sorrise, indicando con un cenno della testa verso il basso. Non mi stanno trattando molto bene.

Era abituato il Fulvo ad essere chiamato da Yu sia in borghese che in divisa, ormai sapeva bene che se lo vedeva con la maschera significava essenzialmente due cose: primo, non doveva chiamarlo per nome e secondo, c’erano grossi guai. Tant’è che seguendo lo sguardo del suo umano, Natsume non tardò ad inquadrare il problema. Si sedette sulla sua bolla, decisamente più calmo rispetto al brutto colpo iniziale, mentre la folta coda si attorcigliava al suo corpo, muovendosi appena sulla punta. Gli occhi ramati che squadravano Manpeiko e le Kitsune di fumo, le labbra animalesche e scure che si allungavano sul muso in quello che Yu sapeva essere un sorriso malizioso. Immaginava avesse qualcosa da ridire sulle sue “simili” incorporee, d’altronde chi meglio di lui poteva avere diritto di esprimersi a riguardo?

Che scherzo di cattivo gusto. Commentò. Ehi umana! Sì, dico a te vecchia raggrinzita! Cosa c’è, non eri abbastanza meritevole per una vera Kitsune e quindi hai ripiegato su quelle imitazioni pallide e vuote? Tsè. Ridicolo. Si rimise in piedi, la coda sferzava nervosa l’aria, gli orecchi erano leggermente piegati indietro, le zanne snudate. Lascia che ti mostri, la differenza abissale che c’è tra di noi.

Un ultimo sguardo a Yu per avere il suo consenso, prima di balzare a terra usando le bolle del suo compagno umano come scale. Non avevano bisogno di parole, non in quel momento. Era chiaro cosa dovessero fare, era chiaro quale fosse il compito di ognuno di loro. Fu Natsume il primo ad agire. Giunto al suolo si mosse rapido attorno al bersaglio, generando contemporaneamente tre fiammelle azzurrine, tre fuochi fatui dal colore e la consistenza spettrale, del tutto simili a quelli di cui si parlava nelle storie sugli yōkai. Attese solo il momento opportuno prima di lanciarli. Ovvero, l’attimo seguente all’offensiva di Yu. Il Rosso iniziava ad accusare fatica, ma non era ancora finito. Sapeva cosa fare e come farlo e la presenza di Natsume col suo fare così irriverente gli diede nuovamente la calma e la fiducia necessarie. Il suo obiettivo sarebbero state le volpi, era certo si sarebbero frapposte di nuovo se avesse tentato di colpire la donna e quella sarebbe stata l’apertura per Natsume!
Quando gli occhi di tutti seguirono i movimenti del Fulvo, caricò le sue bolle di chakra, lanciandole dalla su posizione rialzata verso Manpeiko. Il suo Legato avrebbe colpito un attimo più tardi e una volta che i suoi fuochi fatui avessero iniziato ad infastidire la loro avversaria, sarebbe stato lui a sorridere sprezzante.


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 4


Mantenimento
Limite: 4


Fase Difensiva

CITAZIONE

(2 Yang/4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Bunkatsu: Dispersione (Limite: 4) [CHK: -12] {VEL*120}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Non è raro sentire Yu fare battute su quella categoria di Hōzuki in grado di liquefarsi in acqua. Li chiama ‘pozzanghere ambulanti’ proprio per la loro peculiare capacità. Suo fratello Hisakata e suo padre sono tra questi, ma lui non avendo ereditato la linea di sangue Hōzuki, non ne è mai stato in grado. E chissà, magari quegli scherni un po’ di invidia la nascondono. Yu non lo ammetterebbe mai, ma probabilmente è così che nasce questa tecnica, da un miscuglio di volontà di imitare l’impossibile e di necessità. In una riproduzione del tutto simile, ma al contempo diversa dell’abilità di quel ramo del Clan Hōzuki, quando bersagliato da un attacco, Yu, concentra il chakra nel proprio corpo, riuscendo a dividersi in una moltitudine di bolle per evitare l’offensiva nemica. Le bolle si disperdono nell’aria come sottoposte ad una spinta dall’interno verso l’esterno, per poi ricomporsi nello Shinobi poco più in là. Tuttavia quest’imprevisto sistema per sfuggire alle grinfie nemiche, atto a disperdersi e trasformarsi in bolle, lascia una traccia della tecnica appena effettuata, creando un’area molto pericolosa per l’avversario e vantaggiosa per Yu.”

Effetti:

  • Crea una Zona Saponata nel punto in cui si trovava Yu al momento della difesa.

  • Se Yu difende una tecnica con Tratto Offensiva (Ravvicinata), l'attaccante si ritroverà all'interno della Zona Saponata.


    Zona - Zona Saponata

    “Il terreno dove Yu ha eseguito Bunkatsu: Dispersione si fa estremamente scivoloso. I residui del sapone delle bolle in cui si è diviso, si depositano a terra rendendo il suolo pericolosamente sdrucciolevole e causando notevoli difficoltà di movimento a chi si trova al suo interno, che si troverà a dover impiegare più attenzione nel destreggiarsi anche nelle azioni più semplici. Allo stesso modo, la presenza del sapone garantisce a Yu una piccola riserva da poter assorbire e sfruttare nelle proprie tecniche.”

    Effetti:
    • Puó essere rimossa per ottenere una riduzione del costo complessivo in Risorse di una Tecnica che sfrutta le Bolle pari a 2.

    • Chi si trova al suo interno dovrà pagare 2 STM in più per utilizzare "Cambiare Zona" o per eseguire una Tecnica con Tratto Difensiva (Elusione).


CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*120= 21.000 (Bunkatsu: Dispersione)
VEL: 175*55= 9.625 (Scala ad Caelum / Decido di restare in volo)
CHK: 104-12-2-2(volare)+2(Effetto Zona) = 90
STM: 90-5= 85

DANNO: (19.250/21.000)*12 (MD +2 per Sferzata e Miccia)= 11 (Contatto)

Status Lesionato
  • Ustione [1]
  • Sanguinamento [1]
  • MD+2 in caso di Elusione o Parata

DANNO: (2.625/21.000)*12 (MD +2 per Lesionato)= 1
DANNO: (4.375/9.625)*13 (MD +3 per Miccia e Lesionato)= 6
DANNO: (4.935/9.625)*12 (MD +2 per Lesionato)= 6

Status Ustione [1]

SLT: 82-11-1-6-6= 58


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Richiamo (Limite: 2) [CHK: -4]
Tratti: Supporto, Sigillo

“Tecnica di Evocazione per richiamare oggetti, persone o altro.”
Effetti:

  • Gli oggetti, persone o altro richiamabile riportano nella descrizione: ‘RICHIAMABILE (Limite: X) [Costo: -Y]’. Il Limite occupato dal Richiamo ed il suo Costo diventano i numeri indicati nella persona o altro richiamata.

  • La persona/Evocazione o altro richiamato è incluso nel Combattimento. Una persona o Evocazione evocata in questo modo agisce come fosse un ninja autonomo (Alleato dell’Evocatore e controllato dal giocatore che lo ha evocato).


CITAZIONE

Ninjutsu - Il gioco delle bolle (Limite: 0) [CHK: -2]

Tratti: Supporto

“L’Awa sceglie un tipo di bolla speciale, ottenendone gli effetti fino alla fine del turno.”

Effetti:

  • L’Awa sceglie una delle Bolle a propria disposizione e ne ottiene i benefici fino alla fine del proprio Turno.

  • Questa tecnica può essere utilizzata anche durante la fase difensiva, ma non più di una volta in un unico turno.

  • Se negli ultimi 3 Turni (incluso il Turno corrente) l’Awa ha utilizzato 3 tipi di Bolle diverse, genera Iridescenza.


Bolle esplosive: La prossima volta che l’Awa utilizza una Tecnica con il tratto bolle che genera un attacco, il suo moltiplicatore del danno aumenta di 1.

Uso 2 volte:
CITAZIONE

Variante di Bolla a Impatto - (4 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Raffica di Bolle (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*28}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bolle.

“Che lo si voglia ammettere o no, nel creare una tecnica a volte si parla di strategia, a volte di semplice soddisfazione. Questa è una che trae origine da quest’ultima. Per un membro del Gruppo Awa poco o nulla è più soddisfacente del soffiare bolle, del vederle volteggiare in cielo coi riflessi creati dalla pallida luce di Kiri…ma pure del guardare in faccia il nemico, dopo essersene preso una bella scarica in volto. Ed ecco quindi che dai resti di quel che rimane dopo l’avvento dei disturbi del chakra, dalle ceneri di ciò che a suo tempo ha imparato proprio lì, all’Hikisaku, Yu da vita a questa tecnica. Semplicissima, del tutto simile ad altre, ma leggermente migliorata nell’esecuzione. Caricandosi i polmoni d’aria e svuotandoli completamente, in una sola volta, con una secca soffiata nell’Hakanai, il Rosso riesce a creare un gran numero di bolle che attira verso le proprie dita per poi scagliarle sull’avversario con un secco movimento del braccio, mirando consapevolmente ai suoi punti scoperti. Utilizzata con le bolle speciali tramandate nel Gruppo, questo attacco diventa doppiamente insidioso, infatti, a seconda della situazione, l’utilizzatore può decidere di far attaccare tra loro alcune bolle, unendole in sculture di sapone uniche nel loro genere, ma rendendole molto più pericolose del normale.

Effetti:

  • Spendendo 2 CHK in più è possibile far attaccare tra loro le bolle, raddoppiando gli effetti della Bolla attualmente vigente in campo.

  • Se in Iridescenza, il costo extra necessario per far attaccare le Bolle tra loro non si paga.


Su Manpeiko:
DST 1°Attacco: 170*28= 4.760 (MD +1 Bolle Esplosive)
DST 2°Attacco: 170*28= 4.760 (MD +1 Bolle Esplosive)
CHK: 90-4-6= 80


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 58
STM: 85
CHK: 80

Bolle Speciali utilizzate: Turno 1[Esplosive] - Turno 2[Accecanti] - Turno 3[Accecanti] - Turno 4 [Esplosive]
PM: //
PB: //

Status Attivi: Lesionato 1/2 turni (Sanguinamento [1], Ustione [2])

Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
69
DIF (0 PL)
69
DST (0 PL)
138
FRZ (0 PL)
138
VEL (69 PL)
207




~Turno 4


Mantenimento
Limite: 4


Fase Difensiva
///

Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Kitsunebi: Fuoco Fatuo (Limite: 4) [SCHK: - 12]
Tratti: Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.

“Forse la tecnica più iconica ed infida messa a punto dalla collaborazione tra Yu e Natsume, risultato di un perfetto miscuglio tra le innate capacità magiche proprie delle volpi e l’abilità del Rosso nella manipolazione del chakra. Shinobi o Kitsune generano tre fuochi fatui di puro chakra dal colore bianco azzurrino, che possono essere utilizzati sia per disturbare l’avversario, sia per ottenerne beneficio. Nella fattispecie, nella variante Akui queste fiamme spettrali vengono lanciate appresso all’avversario e si intromettono in ogni azione da lui compiuta, rendendo complicato anche il gesto più semplice e costringendo il nemico a movimenti superflui ed inutili. Nella variante Jihi, invece, questi fuochi fatui vengono utilizzati nella loro forma più benevola, applicandoli a sé stessi o agli alleati, come aiuto per recuperare le forze perdute.”

Effetti Akui:

  • Se applicato all’avversario, alla fine del Turno, gli toglie 5 della Risorsa più carente, con costo di mantenimento pari a 3; se questa Tecnica viene adoperata da Natsume, il malus alla Risorsa è di 3.

  • Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.

  • Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.
Effetti Jihi:
  • Se applicato a sé stesso o ad un compagno, ripristina 2 SLT a Turno per 3 Turni - dopodiché, la Tecnica dovrà essere riutilizzata per riapplicare l’effetto.

  • Chi ha addosso Kitsunebi può essere cercato con un Limite in più - questo Limite è extra rispetto a quello garantito dal Turno e non può essere utilizzato per nient’altro.

  • Gli effetti non vengono cumulati se si riutilizza la Tecnica sullo stesso bersaglio.


Su Manpeiko

SCHK: 100-12= 88
PM: 0+1= 1
PB: 0-1= 0

Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 100
SCHK: 88

PM: 1
PB: 0
 
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view post Posted on 11/1/2022, 10:40     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Un sorriso affilato increspò le labbra sottili della kunoichi, nel preciso istante in cui fu certa di essere andata a segno. Vide il sangue colare lungo le vesti del suo giovane avversario, la sua stessa mano insozzata di cremisi. Ritirò le fruste mentre le Kitsune tornavano al suo fianco, pronte a fare da scudo alla loro padrona - esattamente come il Rosso aveva intuito - prima di poter tornare nuovamente alla carica. Bearsi delle ferite del suo nemico era come cibarsi di un nettare prelibato, per lei.
Rimase tuttavia di stucco quando, da sopra una delle bolle più grandi, l'ANBU richiamò, a differenza sua, una creatura in carne ed ossa. Una Kitsune, il pelo fulvo e lo sguardo ramato tagliente come il filo di una katana. Ne rimase affascinata Manpeiko - e del resto non poteva essere altrimenti, la sola presenza di quell'essere spalancava davanti ai suoi occhi un nuovo orizzonte mirato a studi e ricerche al riguardo... almeno, finché Natsume non proferì parola. L'offesa non le scivolò addosso quella volta, anzi. Drizzò la schiena, indispettita, come un felino al quale è stata pestata la coda.
- Tsk. Mi tocca rettificare. Non avete la minima idea di come debba essere trattata una signora.

Poi, un nuovo scambio di colpi. Proprio come Zenko aveva previsto, le Kitsune di fumo intercettarono le sue effimere esplosive sfruttando una nuova cupola di fumo; proprio così, pianificando al centesimo le tempistiche delle offensive, i fuochi fatui di Natsume raggiunsero la kunoichi del Kyo Dan, cominciando ad infastidirla. Dapprima tentò di scacciarli via con entrambe le braccia, poi infine ebbe modo ti riprendere fiato quando le sue fedeli creature, ripristinato il cuore centrale che alimentava i loro movimenti, ripristinarono con il loro calore la spirale di fumo ardente che circondava la loro padrona, prima che potesse spegnersi come la fiamma di un fiammifero. Tornarono poi nuovamente alla carica, in formazione, mentre Manpeiko soffiava con decisione nel proprio kiseru. Generò una dozzina di globi di fumo, il quale sotto la pallida luce lunare mostrò riflessi cremisi e violacei, non diversi da quelle delle sue fruste, le quali erano state inglobate dentro il serbatoio del kiseru, come fossero un innesco. Si mossero compatti, come schegge unite dal chakra dell'anziana donna, prima di essere scagliati come proiettili contro l'ANBU, ignaro del loro vero effetto. Lo avrebbe scoperto solo dopo poco meno di un minuto dall'impatto, quando i sintomi provocati da quella particolare intossicazione di chakra tossico e venefico gli avrebbero fatto comprendere quanto infida potesse essere l'Arte che Manpeiko stava sfoggiando, sul campo di battaglia.

Intanto, un'esplosione sul retro della locanda fece intuire ai due sfidanti che il combattimento fra Daisuke, Natsu e gli ANBU della Nebbia stava ancora proseguendo - e chissà con quali risultati. I rumori dei loro Jutsu si sarebbero fatti sempre più lontani, facendo comprendere a Zenko e Manpeiko che l'epicentro della lotta si stesse spostando, diretto forse verso la foresta. Vi erano un paio di isolati a separarli dalla vegetazione, ma avendo evacuato preventivamente l'area, quantomeno il Rosso avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo. Le vite della gente di Yokohama non erano in pericolo, al momento - e le loro abitazioni, sicuramente, potevano essere ricostruite, una volta rimboccate le maniche.


Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 86

Stamina: 74

Chakra: 59

Limite: 5
Mantenimento
Limite: 5

Fase Difensiva

Attacchi intercettati da Kitsune di Fumo.

Subisco gli effetti di 'Kitsunebi: Fuoco Fatuo':
- Malus di 3 al CHK alla fine del Turno

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Danza Letale (Limite: 5) [CHK: - 10; STM: -9] {DST*195}
Offensiva (Lungo Raggio), Tossico
“Manpeiko comincia a muoversi in maniera rapida, generando diversi globi di fumo denso, ardente e tossico grazie al suo Kiseru. Queste sfere si muoveranno in sincrono, collegate come magneti grazie al Chakra della loro creatrice. Il loro scopo? Lanciarsi contro la vittima, la quale si troverà a fronteggiare una manovra offensiva piuttosto ostica.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, il Moltiplicatore Danno aumenta di 2.
  • Se la vittima è affetta da Status Intossicato, aumenta l’entità dell’Avvelenamento di 1.


Meccanica: Fumi Tossici
Normalmente, la tossicità del fumo si palesa nel momento in cui gli agenti tossici vengono inalati e, tramite il microcircolo polmonare, vengono iniettati nei vasi sanguigni. Grazie alla manipolazione del Chakra, invece, Manpeiko è in grado di far sì che tali sostanze vengano anche assorbite a livello cutaneo - a patto che vi sia una lesione che permetta l’entrata coatta del suo Chakra. Per questa ragione, quando usa una Tecnica con il Tratto “Tossico” mentre il nemico è affetto da Status Lesionato o Sanguinamento, a questo si aggiunge lo Status Intossicato. Tale condizione si verificherà anche qualora fosse la stessa Tecnica con Tratto “Tossico” a provocare lo Status Lesionato.

CITAZIONE
Status Intossicato:
Anche venendo assorbite per via cutanea, le sostanze tossiche del fumo provocano sulla vittima gli stessi sintomi che avrebbe in caso di inalazione: nausea, vertigini, astenia, sonnolenza, disturbi metabolici e avvelenamento da CO (monossido di carbonio).
  • Tale Status ha la durata di due Turni. Se una Tecnica con Tratto “Tossico” viene adoperata durante questo lasso di tempo, il conteggio viene ripristinato.
  • La vittima subisce Avvelenamento [X], dove X è pari a 1 se egli è affetto da Status Lesionato e Sanguinamento (dovuto allo Status Lesionato), pari a 2 se invece è in corso lo Status Lesionato, ma il Sanguinamento è dovuto ad una ragione diversa dallo Status Lesionato.
  • Ogni volta che si esegue una Tecnica, spendendo uno o più punti CHK, si consuma X CHK aggiuntivo.

Su Yuzora:
DST 175*195 = 34.125 -> (MD +1 per Miccia)
CHK 72 - 10 = 62
STM 83 - 9 = 74

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Dentro Miccia (Zona Aerea) - (2/2)
- Dentro Miccia (Zona Aerea) - (0/2)

- Kitsunebi: Fuoco Fatuo
CHK 62 - 3 = 59

Kitsune
YcyjHB

Color code: #5F6163
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
140
RES
(70 punti)
DIF
(0 punti)
21070
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
14070
VEL
(0 punti)
70


Fumo: 72

Calore: 60

Limite: 5
Mantenimento
Limite: 5

Fase Difensiva

CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Ninjutsu (Fumo) - Emissione (Limite: 3) [CLR: -9] {RES*105}
Difensiva (Barriera)
“Le Kitsune generano calore misto a Chakra, dando vita ad una coltre di fumo denso, dalla consistenza quasi gelatinosa.”
Effetti:
  • Per il prossimo Turno, il Mantenimento di Aura di Calore, se attiva, è ridotto a 0. Tale effetto non è utilizzabile per due Turni consecutivi.
  • Se difende una Tecnica Ravvicinata e Aura di Calore è attiva, il nemico subisce Status Essicazione.

RES 70*105 = 7.350
CLR 84 - 1 - 9 = 74

DANNO: (4.760/7.350)*9 (+1 Bolle Esplosive, -2 Fumo Ardente) = 6
DANNO: (4.760/7.350)*9 (+1 Bolle Esplosive, -2 Fumo Ardente) = 6
FUM 84 - 6 - 6 = 72

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Fumo) - Sussurro (Limite: 3) [CLR: -9] {MST*105}
Offensiva (Ravvicinata)
“Le Kitsune si schierano in formazione e, rapidamente, si lanciano contro la vittima per ustionarla con il fumo di cui sono composte.”
Effetti:
  • Provoca Ustione [1] per due Turni.
  • Se il nemico è già affetto da Status Ustione, la sua durata viene ripristinata.

Ninjutsu (Fumo) - Miccia (Limite: 2) [CLR: -5]
Supporto
“Le Kitsune si avvicinano alla loro padrona e, grazie al calore che emettono, la circondano con un fumo rovente.”
Effetti:
  • Crea una Zona Aerea su Manpeiko chiamata Miccia, della durata di due Turni.
  • Le Ninjutsu Katon eseguite da dentro la Zona hanno un Moltiplicatore Danno aumentato di 1. Sia in Attacco che in Difesa, le Tecniche Katon non sono più considerate svantaggiate contro il Suiton, ma neutre.
  • Le Ninjutsu Suiton che arrivano dentro la Zona hanno un Moltiplicatore Danno ridotto di 2.

Su Yuzora:
MST 47*105 = 4.935 (MD -2 per nemico Volante)
CLR 74 - 9 - 5 = 60

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (2/2)
- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (0/2)
 
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view post Posted on 12/1/2022, 21:42     +1   -1
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La lingua tagliente di Natsume non perdonava. E nemmeno i suoi fuochi fatui. A seguito dell’offensiva ben costruita, utile a lasciare le spalle della donna scoperte, le fiammelle spettrali raggiunsero Manpeiko iniziando ad intromettersi in ogni sua singola azione. Pedanti, come ragazzini capricciosi. Insistenti e ben poco collaborativi. Difficile, se non impossibile, evitare che un sorriso compiaciuto facesse capolino sul viso di Yu, così come quel tirarsi di labbra malizioso sul muso del Fulvo. Soprattutto quando la sacerdotessa tentò di scacciare i fuochi con ampi movimenti delle mani, come avrebbe potuto fare con un insetto, ignara che quelli sarebbero tornati, piccati tanto quanto prima, in quanto sprovvisti di paura o terrore, diversamente da un normale essere vivente. Si trattava tuttavia di una piccola vittoria, una ben misera soddisfazione nello scontro che stavano portando avanti. Anche se erano riusciti a piazzare i fuochi fatui sulla donna, erano ben lungi dal riuscire a metterla in difficoltà. Finchè le sue Kitsune di fumo fossero rimaste tra i piedi, era chiaro che nessuno dei loro attacchi sarebbe giunto a colpire la loro evocatrice e, nel frattempo, quelli facevano il bello e il cattivo tempo sotto i loro occhi. Proprio in quel momento, le volpi d’impalpabile esistenza avevano rinvigorito la spirale ardente che avvolgeva la donna. Sembrava sul punto di spegnersi, ma il loro intervento l’aveva riportata alla situazione iniziale, proprio come se avessero soffiato sulle braci ardenti per risvegliare una fiamma addormentata. Sembrava di essere in un ciclo senza fine, ma la via d’uscita c’era. Tutto stava nella sua capacità di resistenza, si trattava solo di questo. Doveva stringere i denti e tenere duro, continuare a combattere e non arrendersi, come aveva sempre fatto, tuttavia…diventava sempre più difficile non iniziare a prendere in considerazione l’idea che avrebbe potuto non tornare al Villaggio. E no, non pensava sarebbe morto. Era proprio questo il problema. Ormai erano arrivati ad un punto dello scontro dal quale difficilmente avrebbero potuto fare marcia indietro. Erano al giro di boa, il punto di non ritorno, chiamatelo come vi pare. Sapeva che se avesse dato fondo a tutte le sue carte, quella donna probabilmente avrebbe capito ogni cosa. E se era vero che erano a Kiri per cercare lui, per cercare quel qualcuno che avrebbe potuto aiutarli ai fini delle loro ricerche beh, allora era chiaro come sarebbe finita se si fosse fatto sconfiggere. Non era più un genin scapestrato, aveva imparato che non c’era solo lui al centro del mondo e una cosa come quella…non doveva semplicemente succedere. Ma se fosse accaduto, se fosse accaduto, allora…

Ehi! Tieni gli occhi aperti, sta facendo qualcosa di strano!

La voce di Natsume, proveniente dall’altro lato del campo, lo strappò dai suoi pensieri. Dalla sua posizione aveva visto qualcosa, qualcosa che Yu iniziava a vedere solo ora, dopo che il muro di fumo creato dalle Kitsune di fumo andava diradandosi.
Manpeiko aveva generato una dozzina di globi di fumo, pallidi, ma striati di viola proprio come le fruste di poc’anzi. Erano…strani. Del tutto simili alle sue bolle - e proprio per questo erano preoccupanti - se ne stavano tutti assieme come uno stormo o uno sciame, e fu sempre all’unisono che si mossero come schegge impazzite verso il Rosso. E lui ci provò. Ci provò con tutte le sue forze a scansarsi per tempo, ma la velocità di quell’attacco, la massa dello stesso, e le sue pessime condizioni, non gli permisero di essere abbastanza reattivo e rapido.
I globi di fumo lo investirono in pieno, nel bel mezzo del suo scatto, scagliandolo via dalla sua bolla con un impeto pericolosamente violento, tanto da minacciare di farlo precipitare, ma strinse i denti. Non poteva permetterselo, non adesso! Era certo che a seguire ci sarebbe stato un secondo assalto da parte delle compagne fumose della sacerdotessa: doveva riuscire a resistere! Quindi mosse le sue bolle per crearsi un atterraggio sicuro, dolorante e col fiato mozzo, ma ancora presente a sé stesso. Tossicchiò, quel dannato fumo iniziava a infastidirgli la gola, prima di scansare l’attacco del branco di kitsune, balzando di bolla in bolla.
Fu allora, mentre atterrava sull’effimera che gli avrebbe fatto da sostegno, mentre i rombi dello scontro tra i suoi compagni ANBU, Daisuke e Natsu no Kaze si allontanavano verso la foresta, che una strana vertigine lo colse, costringendolo in ginocchio sulla sua bolla per evitare di cadere di sotto.


Cosa…cosa mi sta succedendo? Cosa mi ha fatto?!

Cercò di inquadrare la donna al suolo, sbattendo gli occhi e stringendoli come per mettere bene a fuoco, perché la testa gli girava tanto da sdoppiargli la vista. Vertigini, uno strano senso di spossatezza e fitte alla testa, forse collegate a quei capogiri…Veleno. Ci arrivò un attimo seguente, collegando i sintomi a quelle striature violacee nel fumo degli ultimi attacchi della donna. Ci mancava un avvelenamento! Come se non ne avesse avute abbastanza. Kuso! Resistere diventava ogni secondo più difficile. Lottare e riuscire ad aprirsi la strada verso quella maledetta vecchia, sembrava diventare più ostico ad ogni scambio di colpi…come se solo lei avanzasse, mentre lui facesse due passi avanti e tre indietro. Forse era davvero il momento di pensare a come comportarsi se le cose fossero andate male, una contromisura, qualcosa di utile per evitare che Kurama finisse nelle mani sbagliate. E per quanto odiasse ammetterlo, per quanto detestasse anche solo prendere in considerazione l’idea, la soluzione era una sola in caso di fallimento.

Kurama? Voglio che tu mi prometta una cosa.
« Scordatelo. » Il suo ringhio giunse ancora prima che Yu potesse spiegarsi, accompagnato dalla rabbia primordiale che il Bijuu provava nei confronti della sacerdotessa. Ma d’altronde era normale, la Volpe conosceva ogni suo singolo pensiero. « Non me ne vado da nessuna parte »
Potrebbe essere necessario! Non possiamo permettere ch- Iniziò a dire, salvo poi bloccarsi per riformulare con più attenzione la frase e, forse, con più sincerità. Non voglio dare loro la soddisfazione di avere la botte piena e la moglie ubriaca. Se dovessi essere sconfitto, sarebbe la cosa giusta da fare, lo sai. Ed era certo che lo sapesse. Era qualcos’altro ad istigare quella cocciutaggine, qualcosa di infido e irrazionale, ma allo stesso tempo caldo e piacevole come una coltre in inverno.
« Non lo accetto! IO SONO TE E TU SEI ME! » Lo sentiva fremere d’ira nelle profondità della sua anima, ancorato ad essa come mai prima d’ora. In un certo senso lo capiva e gli era grato: non voleva lasciarlo solo, scappando con le code tra le gambe. « Strapperò con le mie stesse zanne questa eventualità! Tu dammi solo il via libera e ti prometto che quel kiseru glielo facciamo ingoiare. » Ma non era quello il punto, no? Non era il fatto di partire da sconfitti il punto lì. Yu non voleva perdere…tuttavia era tenuto a prevenire il peggio. Cose da shinobi, forse. Comprendeva che quel genere di pensieri non fosse facile da capire appieno per un demone.
Non ti voglio mandare via… Si ritrovò a specificare. D’altronde si sarebbe sentito molto solo, ora che si era abituato alla presenza di Kurama. E farò il possibile, anzi no, farò l’impossibile perché questo non accada e perché si avveri quello che dici tu, ma allo stesso tempo…non voglio diventare un’arma nelle loro mani. Non voglio essere un altro Natsu no Kaze. Ed era quello lo scenario peggiore, non la morte, no. Quello. Perdere sé stessi. Essere usati. Magari contro il proprio stesso Villaggio, contro le persone a cui teneva…Non lo avrebbe sopportato.
« Non lo sarai. Noi ce la faremo, Yu. Non accetterò una sconfitta, non ne ho mai accettate. Non ne sono in grado. » Cocciuto! Cocciuto come un mulo! Solo il marmo era più duro di quella testaccia! O forse no? Lo percepì tentennare, sospeso tra l’incapacità di promettergli quella cosa e la voglia di farlo non perché ci credesse, ma perché sapeva che per lui era importante. Alla fine sbuffò. « Lo farò. Ma tu devi promettermi di non mollare! Tira fuori le zanne ragazzo e facciamo vedere a quella vecchia strega che il nostro potere non è alla sua portata! »
Le sto affilando, fidati…Ma prima voglio che creda di avermi in pugno. Sarà quello il momento giusto, quando sfiorare la vittoria la farà arrivare talmente in alto che la caduta non potrà essere che disastrosa. Ed era uno Yu particolarmente feroce a pronunciare quelle parole. Uno che parve convincere anche il demone.
« Oooh, sarà un piacere vedere deformarsi quei lineamenti baldanzosi in una maschera di terrore. » Non sapeva bene chi avesse avuto vinto quel discorso. Se lui che strappava quella promessa a Kurama o quest’ultimo nel constatare che non si era per nulla arreso, nonostante tutto. Ma tendenzialmente aveva l’impressione che la Volpe avesse detto quello che aveva detto, solo perché voleva che stesse tranquillo e si concentrasse sul presente. E che non avesse la benchè minima intenzione di dargli ascolto.
Arigatō. Lo ringraziò…forse più per quella sua cieca fedeltà che per il resto.
« Non ringraziarmi. Ikuzo! »

Parlare con Kurama lo aveva aiutato a schiaristi un po’ le idee. Il demone aveva ragione, ora che le sue pedine erano quasi tutte sulla scacchiera, era il momento di farsi sotto. Si ritirò in piedi, combattendo contro le fitte che lo colpivano in tutto il corpo dove la donna era riuscita a infliggergli ustioni e ferite, a cui andavano ad aggiungersi l’astenia, ma soprattutto le vertigini. Già. Era abbastanza uno straccio. Lo constatò mentre stringeva l’Hakanai tra le dita della parte del corpo che nell’ultimo attacco aveva subito più danni. La divisa era bella che stracciata, la pelle in vista presentava ustioni evidenti…anche un refolo di vento di quella lunga notte, riusciva a farle bruciare come solo il sale altrimenti avrebbe potuto. Ma strinse i denti.
Balzò a terra, approfittando di quegli istanti in cui il mondo sembrava fermarsi, e Natsume fu subito da lui. Ma non gli chiese come stesse, no…la Kitsune fece di meglio.
Lo avvertì subito Yu il chakra naturale scorrere dentro di lui. Assieme ad esso, e alla condivisione più alta che uno shinobi e il suo Legato potessero avere, giunsero i cambiamenti fisici a cui si era ormai abituato. I sensi si fecero più acuti e un paio di orecchie fulve, accompagnate da una folta coda dello stesso colore fecero capolino sul suo corpo. Se solo Manpeiko si fosse trovata abbastanza vicina da poter sbirciare al di là delle fenditure della sua maschera, avrebbe anche visto le sue iridi farsi strette come fessure. Ma Yu non aveva alcuna intenzione di permetterle di avvicinarsi, lei e le sue infide tecniche sarebbero state ben presto messe al loro posto. Strinse l’Hakanai, quasi come fosse l’ancora che lo teneva assicurato alla lucidità mentale necessaria. La sua coda sferzò l’aria innervosita e gli orecchi si piegarono indietro, poi uno sguardo, uno soltanto con Natsume che annuì. Un “facciamolo” silente, che i due compagni d’arme non tardarono a mettere in pratica. Stessa tecnica, metodologia diversa.
Scattarono in direzioni opposte, portandosi rapidamente in posizione tale da poter lanciare la loro offensiva in maniera efficace. Il primo ad agire fu Yu, sapendo che il suo portare alle labbra l’Hakanai avrebbe tratto in inganno la donna. Era certo che si sarebbe aspettata altre bolle, ma questa volta dalla sua arma non furono placide sfere iridescenti ad essere generate, quanto piuttosto una vampata di fuoco fatuo, intensa e violenta, di un colore ben più scuro e cupo delle fiammelle spettrali che infastidivano la sacerdotessa. Il fuoco generato dal soffietto si avvolse su sé stesso, turbinando, salendo momentaneamente in alto per poi frantumarsi in tante fiamme più piccole che piombavano dal cielo, insidiose ed infide, forse anche più delle bolle del Gruppo Awa, perché nella loro apparente casualità, avevano una precisione a dir poco mirabile. Questa volta avrebbe fatto male. Chiunque si fosse preso quel jutsu in faccia, avrebbe fatto male. Così come avrebbe avuto effetto anche la tecnica gemella, scagliata da Natsume qualche istante più tardi.
Fu proprio in concomitanza all’offensiva della Kitsune, che accadde qualcos’altro: i fuochi fatui che tormentavano Manpeiko divennero più forti. Quale che fosse la ragione era difficile da capire per la donna, ma le fiamme si rinvigorirono di colpo, diventando più insistenti e petulanti che mai, assumendo una colorazione violacea.


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 5


Mantenimento
SLT: 58-1(Sanguinamento)= 57


Fase Difensiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Zanzō: Immagine residua (Limite: 5) [SCHK - 17] {VEL*190}
Tratti: Difensiva (Elusione), Volpe.

“Quale miglior diletto se non quello di scansarsi all’ultimo secondo lasciando credere ai nemici di essere stati presi in pieno? Forse solo la loro faccia nell’esatto istante in cui l’immagine della propria sagoma, ancora ben impressa nella loro retina, inizia a sbiadire lasciandoli con un palmo di naso di fronte al nulla. Ed ecco quindi che nasce questa tecnica semplicissima, uno scatto effettuato un istante prima che sia troppo tardi, tale da lasciare dietro di sé un’immagine residua dell’utilizzatore, grazie ad un abile gioco tra umidità nell’aria e rifrazione della luce. Questo miraggio dura solo una manciata di secondi, ma è quanto basta per confondere momentaneamente l’avversario e riuscire a portarsi in posizione avvantaggiata su di lui sia per attaccarlo, sia per imbastire una seconda difesa.”

Effetti Akui:

  • L’attacco seguente ha un bonus al moltiplicatore pari a 1.
Effetti Jihi:
  • Se bersagliato da un attacco dopo aver usato questa tecnica, tale attacco subirà una riduzione al modificatore danno pari a 1.


CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*190= 33.250 (Zanzō: Immagine residua)
CHK: 80-17= 63
PM: 1+1= 2
PB: 0-1= 0

DANNO: (34.125/33.250)*13 (MD +3 per Miccia e Lesionato)= 13 (Contatto: -2 SLT per Ustione)

Status Intossicato
  • Avvelenamento [1]
  • CHK -1 su ogni tecnica che lo utilizza

VEL: 175*80= 14.000 (Scala ad Caelum)
CHK: 63-2-1(Intossicato)= 60
STM: 85-5= 80

DANNO: (4.935/14.000)*10 (MD +2 per Lesionato, - 2 per Volare)= 4 (Volare viene interrotto)

Status Ustione [1]

SLT: 57-13-4-2(ustione)= 38


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Onibimaki: Pioggia (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

Effetti Akui:

  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.
Effetti Jihi:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.


Su Manpeiko:
DST: 170*190= 32.300 (MD +1 Zanzō: Immagine residua)
SCHK: 88-17= 71
PM: 2+1= 3
PB: 0-1= 0


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 38
STM: 80
CHK: 60
SCHK: 71

Bolle Speciali utilizzate: Turno 1[Esplosive] - Turno 2[Accecanti] - Turno 3[Accecanti] - Turno 4 [Esplosive] - Turno 5 [///]
PM: 3
PB: 0

Status Attivi: Lesionato 2/2 turni (Sanguinamento [1], Ustione [2]), Intossicato 1/2 turni (Avvelenamento [1]), Ustione [1] 1/2 turni.

Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
69
DIF (0 PL)
69
DST (0 PL)
138
FRZ (0 PL)
138
VEL (69 PL)
207




~Turno 5


Mantenimento
Fuoco Fatuo
SCHK: 71-3= 68


Fase Difensiva
///

Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Onibimaki: Pioggia (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

Effetti Akui:

  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.
Effetti Jihi:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.


Su Manpeiko:
DST: 46*190= 8.740
SCHK: 68-17= 51
PM: 3+1= 4 Tendenza Yako
PB: 0-1= 0

CITAZIONE

Ninjutsu - Tendenza

E’ il modo più semplice per indicare l’allineamento o l’inclinazione della Kitsune e del suo Evocatore, durante lo scontro, a seconda delle scelte fatte durante il combattimento. Come detto, le tecniche col tratto “volpe” hanno due effetti a scelta: Akui (Malizia) e Jihi (Benevolenza).
L’utilizzo di uno o l’altro incide sulla Tendenza di Yu e di Natsume durante lo scontro. Questo attraverso l’assegnazione di alcuni punti che vanno aggiunti alla Tendenza utilizzata e tolti dall’altra. Ciò significa che se ci si avvale di una tecnica scegliendo l’effetto Akui, saliranno i Punti Malizia (PM), ma scenderanno, in egual quantità, i Punti Benevolenza (PB).
Si parte con un punteggio pari a 0 in entrambe le categorie di Punti e non si potrà mai scendere sotto tale cifra. Ogni effetto usato aggiunge di base 1 punto alla propria Tendenza e ne toglie 1 a quella opposta, salvo indicazioni differenti all’interno delle tecniche, fino ad un massimo di 4.
Al raggiungimento di 4 PM, Yu e Natsume raggiungono Tendenza Yako. Al raggiungimento di 4 PB Yu e Natsume raggiungono Tendenza Zenko. Gli effetti della Tendenza vengono mantenuti fino a quando si hanno 4 PM (o PB).
Tendenza Yako: l’effetto Akui di Kitsunebi: Fuoco Fatuo causa un aumento di 1 al consumo della Risorsa utilizzata; per utilizzare Cercare, il Limite extra aumenta a 2.
Tendenza Zenko: le tecniche col tratto "Fatuo" costano 2 CHK in meno.


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 100
SCHK: 51

PM: 4
PB: 0
 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Quel sorriso mellifluo continuò a farsi sempre più disteso, divertito, man mano che il corpo del giovane ANBU metabolizzava e, purtroppo, scopriva quali fossero gli effetti di quel Jutsu venefico. Vedere il nemico realizzare la propria fine, lenta ed ineluttabile, costituiva sempre un motivo di mero piacere per la kunoichi, un brivido al quale, anche dopo decenni di battaglie, non avrebbe mai potuto rinunciare. Rimase ferma sul posto, godendo di quel trionfo, mentre le creature sotto il suo comando si preparavano a richiamare nuovamente quella cupola di fumo gelatinoso, ora che il milite della Nebbia aveva nuovamente avvicinato l'Hakanai alle labbra.
Tuttavia, accadde qualcosa di totalmente inaspettato - qualcosa che colse l'anziana donna in contropiede, facendo vacillare la sua arrogante sicurezza per un istante. Fino a quel momento il suo avversario aveva continuato ad utilizzare sempre la stessa Arte, rendendosi quasi noiosamente prevedibile. Fu quello, però, il punto di svolta che permise al Rosso di riprendere in mano le redini della battaglia. Aspettandosi le solite effimere, le Kitsune persero il momento cruciale, quando l'offensiva si rivelò essere totalmente differente. Tentarono comunque di innalzare la loro difesa, ma la vampata di fuoco fatuo creata da Yuzora e Natsume spezzò la loro cupola mentre questa si stava ancora costruendo grazie al calore emanato dal corpo delle creature di fumo. Queste vennero investite in pieno, mostrando al giovane un impatto che, per un attimo, le cancellò tutte e quattro dalla sua visuale: rimase solo vapore grigio, tra i due guerrieri in Comunione e la loro nemica, finché questo non si compattò a riformare una sola volpe. Il suo cuore ardente era palesemente più flebile, segno inconfutabile del fatto che l'energia che l'alimentava stava, inesorabilmente, estinguendosi man mano che lo scontro entrava nella sua fase più calda.

- Tu... - lo additò Manpeiko senza muovere però un muscolo, con la voce adirata che di per sé costituiva già un moto più che tangibile. Osservò quel ragazzo con più attenzione, mentre la spirale di fumo che l'avvolgeva iniziava a faticare, nel deviare la traiettoria dei fuochi fatui di Natsume, i quali avevano assunto una colorazione viola che ricordava quella del suo fumo tossico. Soltanto allora notò i cambiamenti subiti dal corpo del Rosso: le sue orecchie, la coda, i canini che sbucavano dalla maschera. Non riuscì a vedere il cambiamento delle pupille, ma anche le sue subirono un cambiamento non molto diverso. Se non grazie al chakra naturale, per qualcosa di ancor più viscerale: collera, mista a timore.
- Sei un piccolo pidocchio arrogante. - ringhiò, furibonda.
- Arrogante e ignorante. - rincarò la dose, facendo vibrare tutte le erre di tagliente sdegno.

Riavvicinò il kiseru alla bocca, mentre la Kitsune superstite si lanciava in quello che - consapevolmente, purtroppo - rimaneva l'ultima occasione per espandere le ustioni sulla pelle del Rosso, come fossero una macchia d'olio. Soffiò ancora, facendo ribollire la propria collera fino a generare la stessa Tecnica adoperata in precedenza. Quella volta, però, Zenko avrebbe dovuto prestare attenzione non soltanto ai globi di fumo venefico, ma anche agli spilli di chakra dei quali aveva già fatto la conoscenza - e che Manpeiko, con elegante abilità, nascose in mezzo alla materializzazione del Jutsu che, sicuramente, avrebbe destato maggiore preoccupazione per il suo giovane avversario. Stizzita nel suo animo felino da donna, l'avrebbe ripagato con la stessa moneta.


Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 86

Stamina: 65

Chakra: 42

Limite: 6
Mantenimento
Limite: 6

Fase Difensiva

Attacchi intercettati da Kitsune di Fumo.

Gli effetti 'Kitsunebi: Fuoco Fatuo' vengono aumentati da 'Onibimaki: Pioggia' e dalla Tendenza Yako:
- Malus di 5 al CHK alla fine del Turno

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Alito (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*25}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Manpeiko crea piccoli globi di fumo ardente, i quali si ridimensionano fino a diventare sottili come spilli. A quel punto, la donna li assorbe nel proprio Kiseru e li lancia con un soffio verso il nemico, il cui fisico verrà ancora più compromesso dal Chakra ardente.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, la durata di quest’ultimo verrà ripristinata.
  • Per il prossimo Attacco, il Soverchiante è possibile con 11 Danni.

Ninjutsu (Katon) - Danza Letale (Limite: 5) [CHK: - 10; STM: -9] {DST*195}
Offensiva (Lungo Raggio), Tossico
“Manpeiko comincia a muoversi in maniera rapida, generando diversi globi di fumo denso, ardente e tossico grazie al suo Kiseru. Queste sfere si muoveranno in sincrono, collegate come magneti grazie al Chakra della loro creatrice. Il loro scopo? Lanciarsi contro la vittima, la quale si troverà a fronteggiare una manovra offensiva piuttosto ostica.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, il Moltiplicatore Danno aumenta di 2.
  • Se la vittima è affetta da Status Intossicato, aumenta l’entità dell’Avvelenamento di 1.


Meccanica: Fumi Tossici
Normalmente, la tossicità del fumo si palesa nel momento in cui gli agenti tossici vengono inalati e, tramite il microcircolo polmonare, vengono iniettati nei vasi sanguigni. Grazie alla manipolazione del Chakra, invece, Manpeiko è in grado di far sì che tali sostanze vengano anche assorbite a livello cutaneo - a patto che vi sia una lesione che permetta l’entrata coatta del suo Chakra. Per questa ragione, quando usa una Tecnica con il Tratto “Tossico” mentre il nemico è affetto da Status Lesionato o Sanguinamento, a questo si aggiunge lo Status Intossicato. Tale condizione si verificherà anche qualora fosse la stessa Tecnica con Tratto “Tossico” a provocare lo Status Lesionato.

CITAZIONE
Status Intossicato:
Anche venendo assorbite per via cutanea, le sostanze tossiche del fumo provocano sulla vittima gli stessi sintomi che avrebbe in caso di inalazione: nausea, vertigini, astenia, sonnolenza, disturbi metabolici e avvelenamento da CO (monossido di carbonio).
  • Tale Status ha la durata di due Turni. Se una Tecnica con Tratto “Tossico” viene adoperata durante questo lasso di tempo, il conteggio viene ripristinato.
  • La vittima subisce Avvelenamento [X], dove X è pari a 1 se egli è affetto da Status Lesionato e Sanguinamento (dovuto allo Status Lesionato), pari a 2 se invece è in corso lo Status Lesionato, ma il Sanguinamento è dovuto ad una ragione diversa dallo Status Lesionato.
  • Ogni volta che si esegue una Tecnica, spendendo uno o più punti CHK, si consuma X CHK aggiuntivo.

Su Yuzora:
DST 175*25 = 4.375 -> (MD +1 per Miccia)
DST 175*195 = 34.125 -> (MD +1 per Miccia)
CHK 59 - 2 - 10 = 47
STM 74 - 9 = 65

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Dentro Miccia (Zona Aerea) - (1/2)

- Kitsunebi: Fuoco Fatuo
CHK 47 - 5 = 42

Kitsune
YcyjHB

Color code: #5F6163
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
140
RES
(70 punti)
DIF
(0 punti)
21070
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
14070
VEL
(0 punti)
70


Fumo: 20

Calore: 22

Limite: 6
Mantenimento
Limite: 6

Fase Difensiva (Yuzora)

CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Ninjutsu (Fumo) - Emissione (Limite: 3) [CLR: -9] {RES*105}
Difensiva (Barriera)
“Le Kitsune generano calore misto a Chakra, dando vita ad una coltre di fumo denso, dalla consistenza quasi gelatinosa.”
Effetti:
  • Per il prossimo Turno, il Mantenimento di Aura di Calore, se attiva, è ridotto a 0. Tale effetto non è utilizzabile per due Turni consecutivi.
  • Se difende una Tecnica Ravvicinata e Aura di Calore è attiva, il nemico subisce Status Essicazione.

RES 70*105 = 7.350
CLR 60 - 1 - 9 = 50

DANNO: (32.300/7.350)*9 (+1 Zanzō, -2 Fumo Ardente) = 40
FUM 72 - 40 = 30

Fase Difensiva (Natsume)

CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Ninjutsu (Fumo) - Emissione (Limite: 3) [CLR: -9] {RES*105}
Difensiva (Barriera)
“Le Kitsune generano calore misto a Chakra, dando vita ad una coltre di fumo denso, dalla consistenza quasi gelatinosa.”
Effetti:
  • Per il prossimo Turno, il Mantenimento di Aura di Calore, se attiva, è ridotto a 0. Tale effetto non è utilizzabile per due Turni consecutivi.
  • Se difende una Tecnica Ravvicinata e Aura di Calore è attiva, il nemico subisce Status Essicazione.

RES 70*105 = 7.350
CLR 50 - 1 - 9 = 40

DANNO: (8.740/7.350)*8 (-2 Fumo Ardente) = 10
FUM 30 - 10 = 20

Fase Attiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Fumo) - Sussurro (Limite: 3) [CLR: -9] {MST*105}
Offensiva (Ravvicinata)
“Le Kitsune si schierano in formazione e, rapidamente, si lanciano contro la vittima per ustionarla con il fumo di cui sono composte.”
Effetti:
  • Provoca Ustione [1] per due Turni.
  • Se il nemico è già affetto da Status Ustione, la sua durata viene ripristinata.

Utilizzata due volte, su Yuzora:
MST 47*105 = 4.935
MST 47*105 = 4.935
CLR 40 - 9 - 9 = 22

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (1/2)
 
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view post Posted on 16/1/2022, 16:44     +1   -1
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La pioggia di fuoco non perdonò quell’attimo d’esitazione avuto dalle Kitsune di fumo prima di agire. Implacabili, le fiamme si riversarono sulla cupola grigia e molliccia creata dalle creature, investendole in pieno. Ogni difesa venne sfaldata, il muro di fumo cancellato, le volpi che lo avevano emanato vaporizzate. Per un attimo, tra Yu, Natsume e la loro avversaria, non rimase che una nuvola di fumo informe, che aleggiava nell’aria quasi invisibile nell’oscurità notturna, appena rischiarata dal lucore delle loro tecniche e dalla luce fioca che proveniva dai ruderi della locanda. Ma si trattò solamente di una manciata di secondi. Faticosamente, quel vapore grigiastro iniziò a ricompattarsi, le particelle a ricercarsi, ritrovandosi, legandosi, modellandosi fino a quando tutto il fumo rimasto non si fu concentrato in un'unica figura volpina. Il calore che l’alimentava dall’interno, ardeva flebile: un attimo la sua luce era chiarissima, l’attimo dopo pareva spegnersi quasi del tutto, per poi tornare a farsi vedere. Similmente al battito di un cuore, similmente al soffio su braci ardenti nel vano tentativo di ravvivare un fuoco che non aveva più nulla da bruciare. Era chiaro che le compagne di Manpeiko fossero al loro capolinea. Il ridursi del branco ad un solo esemplare e quell’incerta luce incandescente che rappresentava la sua vita, erano un chiaro segnale. Col suo prossimo attacco, lo scudo di cui quella donna si era fatta forte e da dietro al quale lo aveva deriso fino a quel momento dello scontro, si sarebbe finalmente sfaldato. E a quel punto niente, NIENTE si sarebbe frapposto più tra loro e quella sacerdotessa. Quella dannata, aveva i minuti contati, doveva solo resistere solo un po’…ancora un altro po’.
Interrogò il suo corpo sullo stato in cui versava. Buona parte di esso era ricoperto da ustioni più o meno gravi, lesioni di media entità costellavano le sue carni e, poi, il veleno. Quella era forse la cosa che lo preoccupava di più, un nemico invisibile, la cui entità non poteva essere misurata se non attraverso i sintomi. Ma lui non era un medico: sapeva di essere avvelenato, capiva che fosse meglio evitare che quello stato si aggravasse, tuttavia non era in grado di definire quanto fosse grave l’avvelenamento in sé. Tsè, poteva reggere ancora per qualche tempo, ma non all’infinito. Non poteva più aspettare. Doveva fare il possibile per arginare i danni e poi, poi…


« E poi sarà il nostro turno di ridere. Guardala…non ha la più pallida idea di cosa l’aspetti e già tituba. »

Vedersi disgregare le difese in quel modo non doveva essere stato particolarmente piacevole. Yu sapeva di averla fregata, era perfettamente cosciente che lei non si aspettasse quell’attacco. Abituata com’era alle sue bolle, non aveva messo in conto che potesse soffiare qualcosa di diverso dal suo Hakanai…e poco importava se il vero motivo per cui il Rosso usava il suo soffietto in quella tecnica era perché lo aiutava a mantenere stabilità in quella violenta vampata, a lei non interessava saperlo questo. Fu impossibile non sorridere ai suoi insulti: era proprio una signora per bene se quello era il meglio che riusciva a fare, divorata dalla collera com’era. Ma la sua voce, oh, quella fu un vero spasso. Era furibonda. Sebbene le parole non fossero all’altezza di quella rabbia cieca, il tono non nascondeva proprio nulla. L’orgoglio del Capo del Kyo Dan era stato punzecchiato da quel pidocchio di un ANBU di Kiri, uno di quei cani che non facevano altro che obbedire agli ordini, mica come lei che stava in cima alla catena di comando, giusto? Oh, doveva bruciare parecchio a giudicare dall’ira che infiammava quegli occhi. Collera del tutto comprensibile se la si guardava dal suo punto di vista: lei si sentiva ancora superiore, ma quel Cane di Kiri aveva osato pestargli la coda. Chiunque sarebbe stato incazzato al suo posto, per quell’affronto.
Di contro, a Yu andava bene così. Che credesse pure di averlo in pugno, che lo guardasse pure dall’alto in basso. L’avrebbe fatta annegare in quella sua sporca superbia. Soffocata dal suo stesso dannato ego.

Non ci volle molto perché quel rancore si consolidasse in un’altra serie di attacchi. In un moto adirato e secco, la donna portò nuovamente il kiseru alla bocca, generando lo stesso immenso sciame di sfere fumose e venefiche che aveva creato poco prima. Non avrebbe dovuto farsi prendere questa volta, non poteva assolutamente permetterselo. Tuttavia non era facile muoversi in quelle condizioni, la mole di quel jutsu era pericolosa e il suo corpo…beh diciamo che avrebbe potuto stare meglio. Una soluzione, però, ce l’aveva e stava quasi per metterla in pratica se non fosse che proprio in quel momento, tra quei globi striati di viola, il Rosso non intravide qualcosa di luminoso, ardente. Erano sottili sottili, ben nascosti nell’altro jutsu, ma il buio della notte permise allo shinobi di individuarli prima che fosse troppo tardi. Balzò sulle sue bolle, sforzando il proprio corpo, sentendo la pelle tirare e rompersi laddove le ustioni erano più estese. Strinse i denti, però, e bestemmiò tra sé tutti i Kami che conosceva, portandosi fuori dalla traiettoria di quell’infido attacco. In tempo per preparare la controffensiva alla tecnica venefica della sua avversaria. Continuando a muoversi, andando a raschiare il fondo delle forze che gli restavano, il giovane ANBU materializzò sulle bolle, che saturavano l’area dello scontro, una serie di copie di fuoco fatuo. Del tutto identiche a lui, tali da essere del tutto irriconoscibili dal loro originale, le copie funsero da bersaglio al suo posto. Manpeiko si trovò di fronte troppi obiettivi tra cui scegliere, ingannata e confusa, bersagliò una delle copie che si disfece subito in fuoco fatuo, seguita da tutte le altre, rivelando la vera posizione di Yu che beh, manco a dirlo, non era per nulla nella direzione verso cui i globi di fumo venefico erano andati a colpire a vuoto. Fu allora il momento della Kitsune dal cuore ardente che, come alimentata dalla rabbia della sua padrona, si lanciò verso Zenko.
Senza poter riprendere fiato un secondo, l’ANBU cercò di salire ancora, balzando da una bolla all’altra con i muscoli che gridavano, le gambe che a momenti non gli obbedivano più e le vertigini che ancora vessavano il suo corpo. Decisamente in maniera poco elegante, si lanciò per evitare il primo assalto, il calore emesso dalla volpe però lo raggiunse ugualmente. Boccheggiò, la sua gamba sfrigolò come carne sulla brace, risvegliandogli ricordi che avrebbe voluto poter seppellire in meandri talmente profondi, dove niente e nessuno avrebbe potuto riesumarli. Tuttavia riuscì lo stesso ad arrivare ad una bolla. Il fiato iniziava a venire meno, ma non poteva fermarsi. Quella dannata kitsune di fumo non aveva ancora finito. Una rapida occhiata accanto a lui e si rese conto di essere in un punto morto, le bolle che poteva richiamare non sarebbero mai state abbastanza veloci ad arrivare da permettergli di scansare quell’assalto. Doveva per forza buttarsi giù. Non sarebbe stato piacevole in quelle condizioni, ma era l’unica via. E lo fece.
Saltò, e nel salto avvertì di nuovo il bruciore del calore della volpe sulla pelle. Il contatto col terreno non fu piacevole, il suo corpo gridò, le gambe cedettero, rotolò nel fango proteggendosi la testa per ammortizzare il colpo e, quando si fermò, aveva il sapore di sangue e terra in bocca. In ginocchio, artigliò il pantano tossendo e sputando qualsiasi cosa non avrebbe dovuto essere mischiata alla sua saliva, cercando di regolarizzare il respiro e il battito cardiaco. Sentiva il cuore rimbombargli negli orecchi come un taiko, lo sguardo superbo e incollerito di quella donna su di sé. Lo pungolava, penetrandogli fin nelle ossa come a voler dimostrare qualcosa.


« E’ questo il momento, Yu, vero? » La collera di Kurama era più bruciante di qualsiasi ustione vessasse il suo corpo. « E’ questo il dannato momento, VERO?! »


Ma non ci furono risposte dirette da parte di Yu. Non ce n’era realmente bisogno. A uscire dalle sue labbra fu invece una risata, macchiata dai rantoli di dolore, ma era pur sempre una risata. Derisoria, beffarda, dissacrante. E nello stesso istante coda e orecchi dovuti alla Comunione con Natsume scomparvero. Agli occhi della donna sarebbe sembrato probabilmente un segnale della propria vittoria, difficilmente avrebbe potuto pensare che il legame tra la Kitsune e il suo umano stesse per essere sostituito e surclassato da qualcosa di più violento e impetuoso. Un chakra talmente prepotente da essere visibile ad occhio nudo nel suo fulgore dorato, un chakra talmente forte da spaccare la terra sotto le mani dell’ANBU che lo emetteva. Mani munite ora di artigli che di umano non avevano proprio nulla.

E’ divertente, sai, questa tua presunzione di sapere chi schiaccerà chi…

Era la prima volta che Yu e Kurama ricorrevano a quello stato in un vero combattimento. Aveva un che di esaltante. Sebbene le sue ferite non sparissero dal corpo, il chakra di Kurama iniziò a scorrere con tale forza dentro di lui da farlo sentire rinascere. Violento e impetuoso come il mare in tempesta, fluiva nel suo sistema circolatorio come una ventata di energia bruciante come il sole. Una tempesta inebriante, come inebriante era la sensazione di tornare ad impugnare il kunai dalla parte giusta. La coscienza di Kurama era unita alla sua, allo stesso livello, una simbiosi perfetta in cui l’uno era veramente lo specchio dell’altro. Uno stato in cui quel “io sono te e tu sei me” veniva portato alla sua quintessenza, tanto che non esistevano più i pensieri dell’uno e dell’altro, ma essi erano la stessa identica cosa.
Il desiderio di rivalsa di Yu era il desiderio di rivalsa di Kurama.
Il disgusto di Kurama per quella donna, era il disgusto di Yu per la stessa.
La volontà di non farsi battere da quella puttana era ora più ardente che mai.
Lentamente Zenko si rimise in piedi, rialzando il viso e allungando una mano avanti a sé. Zanne acuminate sbucavano dalle labbra tirate in un sogghigno e occhi rossi come il sangue facevano capolino da dietro le fessure della maschera. Nove spade di luce aurea si materializzarono, posizionandosi a cerchio di fronte al suo braccio teso, canalizzando il chakra di fronte al palmo dello shinobi e comprimendolo in una densissima sfera d’energia.


Sā…Mō ichi-raundo, rōjin!*


Dopo quella sfida dal tono beffardo, fu questione di un attimo, il tempo di capire che era troppo tardi, e quel piccolo globo, si scagliò sulla sua avversaria. Veloce, implacabile, un lampo di luce preciso e brutale che non perdonava.
Allo stesso tempo, Natsume che aveva approfittato della concentrazione di tutti su di Yu per riprendere fiato, si spostò alle spalle della donna. Lì, generò quattro fiamme di fuoco fatuo, plasmandole fino a dare loro una forma volpina. Quattro Kitsune spettrali che, ad un suo segnale, si scagliarono addosso a Manpeiko con le fauci spalancate, mirando a braccia e gambe, con tutta l’intenzione di immobilizzarla o, quanto meno, rendergli difficile muoversi in libertà.


*Ci siamo…Un altro round, vecchia!


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175



~Turno 6


Mantenimento
SLT: 38-1(Avvelenamento)= 37
Punti Avvelenamento: 1-1= 0 (Debellato)


Fase Difensiva

CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*55= 9.625 (Non scelgo opzioni)
CHK: 60-2= 58
STM: 80-5= 75

DANNO: (4.375/9.625)*11 (MD +1 per Miccia)= 5

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Gisei: Ombre di Fuoco Fatuo (Limite: 2) [SCHK: - 5]
Tratti: Supporto, Comunione, Volpe, Fatuo.

“L’inganno della Kitsune. Si sa, spesso e volentieri l’idea di ciò che potrebbe essere è molto più pericolosa di ciò che è in realtà. La natura stessa degli Shinobi li porta a non dare per scontate le situazioni, a valutare ogni singolo scenario possibile, quindi perché non sfruttare contro di loro questa assennata perizia? Di certo né Yu, né Natsume sono tipi da farsi sfuggire una così ghiotta occasione, tant’è che hanno imbastito assieme questa tecnica, proprio basandola su tale principio. Trattasi di semplici Copie di Fuoco Fatuo che prendono le sembianze dell’utilizzatore. Non sono né resistenti, né effettivamente in grado di colpire direttamente l’avversario, ma non è questo il loro scopo. Il solo trovarsele di fronte, senza conoscere la loro reale natura e la loro effettiva pericolosità, porta l’avversario a canalizzare la propria attenzione su di esse. Da qui nascono la variante Akui, atta alla difesa e all’inganno, che porta il nemico a bersagliare le Copie piuttosto che Shinobi e Kitsune, e la variante Jihi, atta all’offensiva, che sfrutta la soggezione causata da un così gran numero di avversari.”

Effetti Akui:

  • Questa Tecnica corrisponde ad una Sostituzione, che costa (Limite: TUTTO) [CHK: -20; STM: -20] - tali costi sostituiscono quelli di attivazione di questa Tecnica. In questo caso, la Tecnica ottiene il Tratto Difensiva (Elusione).

  • I PM aumentano di 3.

  • Se si è già utilizzata la normale Sostituzione prima di questa Tecnica, essa non potrà essere utilizzata (e viceversa).
Effetti Jihi:
  • Il Modificatore Danno delle Tecniche Offensive dell'utilizzatore ottengono un Bonus pari a 1.

  • Le Copie durano 3 Turni, ma l'effetto non è cumulabile.

  • Se durante la permanenza in campo delle Copie viene attivato l'effetto Akui di questa Tecnica, l'effetto Jihi andrà perso.


Sfuggo a Danza Letale:
CHK: 58-20= 38
STM: 75-20= 55
PM: 4+3= 4 Tendenza Yako
PB: 0-3= 0

CITAZIONE

(3 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Scala ad Caelum (Limite: 2) [CHK: - 2; STM: - 5] {VEL*55}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle.

“Conquistare ciò che è apparentemente impossibile è sempre appagante. Che poi l’idea di come fare arrivi da chi meno te l’aspetti lo è forse anche di più. Incredibile che questa tecnica derivi da un’espediente utilizzato dall’ombra di suo padre creata da Kurama quando mise alla prova Yu, di ritorno da Fukagizu. A lui non era mai venuto in mente di sfruttare le bolle come pedane, ma da quel momento ha iniziato a valutare la cosa, provarla, fino ad affinarla con l’aiuto di Shizuka. In realtà non è nemmeno nulla di così complicato. Semplicemente, per difendersi, il Rosso soffia una serie di bolle di medie e grandi dimensioni, tali da poterle usare come appoggio, e vi balza sopra, portandosi in posizione avvantaggiata sul nemico e facilitando i propri scatti per scansare gli attacchi avversari. Infatti, muovendo le proprie effimere a convenienza, è in grado di crearsi pedane appropriate agli spostamenti necessari, garantendosi una velocità di reazione che normalmente in aria non avrebbe.”

Effetti:

  • Pagando 2 CHK in più durante l’esecuzione della Tecnica, Yu viene considerato Volante alla fine della Fase Difensiva.

  • Se Yu decide di scendere, l'attacco seguente avrà Modificatore Danno aumentato di 1. Volare viene interrotto.

  • Se Yu decide di restare in Volo e nel turno seguente utilizza ancora Scala ad Caelum, il Bonus della Tecnica aumenta di 25. Il Volare viene interrotto.

  • Se nessuna delle due opzioni viene scelta, all’inizio della Fase Difensiva successiva, il Volare viene comunque interrotto.


VEL: 175*55= 9.625 (Decido di Scendere)
CHK: 38-2= 36
STM: 55-5= 50

DANNO: (4.935/9.625)*10= 5
DANNO: (4.935/9.625)*10= 5

Status Ustione ripristinato

SLT: 37-5-5-5= 22
Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
138
DIF (0 PL)
69
DST (69 PL)
207
FRZ (0 PL)
69
VEL (0 PL)
138




Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Emersione Kou (Limite: 0)

Tratti: Supporto, Bijuu

"Trovandosi alle strette, il Jinchuuriki sprigiona il potere del proprio Bijuu."

Effetti:

  • Accumula un punteggio Legame pari a 100.


  • Può essere utilizzata in Fase Difensiva o in Fase Attiva


  • Utilizzabile soltanto una volta per Scontro.


CITAZIONE

Ninjutsu - Shōten (Limite: 6) [CHK: -11; STM: -12] {DST*230}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Bijuu

“Non è importante colpire forte, bensì saper colpire il punto giusto, nel momento più opportuno. Si potrebbe riassumere così questa tecnica, che mira ad obiettivi precisi del corpo del proprio avversario, in modo da debilitarlo colpo dopo colpo e trarne vantaggio. Ispirato dalla tecnica con l’arco di Shizuka, mischiando la stessa all’istinto ancestrale proprio di Kurama, Yu evoca le code del Bijuu sotto forma di nove spade auree. Queste, si posizionano a cerchio di fronte al suo braccio teso, con la punta rivolta al centro, in un'imitazione, forse conscia o forse inconscia, del modo in cui il Kyuubi concentra il chakra durante la formazione della Teriosfera. Proprio come in quest’ultima, e in maniera non dissimile alla tecnica utilizzata dalla Cecchina, le Kitsuneo canalizzano il chakra di fronte alla mano dello Shinobi, comprimendolo in una piccola, ma densissima sfera di energia che viene sparata verso l’obiettivo.”

Effetti:

  • A seconda dell’Obiettivo la tecnica causa effetti differenti:
    • Mano: Se il nemico si difende con una Tecnica con tratto “Arma ( X )”, per evitare di perdere l’Arma, questa Tecnica gli costerà 2 Limite in più. Se non lo fa, perde l'arma e per recuperarla, consumerà Limite pari a 1 e 3 STM.

    • Gomito: Per la prossima Tecnica Offensiva il modificatore danno del nemico viene diminuito di 1.

    • Ginocchio: In caso di elusione, il modificatore danno del nemico viene aumentato di 1 per un turno. Per il prossimo Turno, Cambiare Zona costerà il doppio in STM.

  • È possibile selezionare solo un Obiettivo, nel momento in cui si esegue la Tecnica.

  • Se l'avversario è afflitto da Impedimento, il moltiplicatore danno della tecnica aumenta di 1.

  • Genera nove spade di chakra, chiamate Kitsuneo, utilizzabili nelle tecniche col tratto "Bijuu", ove specificato il loro impiego. Le spade durano 3 turni, dopo quello in cui vengono materializzate. Se le Kitsuneo sono già presenti sul campo, il conteggio dei turni viene ripristinato. Quando le Kitsuneo sono sul campo è possibile adoperare le Tecniche con il Tratto “Kitsuneo”.

  • Se questa tecnica viene utilizzata il turno seguente a Overdrive, non evoca le spade e ha un malus al moltiplicatore pari a 1. Inoltre il suo utilizzo costa 3 CHK in più.


DST: 207*230= 47.610 (MD+1 per Scala)
LEGAME: 100-11-12=77


Fase Conclusiva e Riepilogo

- Kitsuneo 0/3 turni

LEGAME: 77

SLT: 22
STM: 50
CHK: 36
SCHK: 51

Bolle Speciali utilizzate: Turno 4 [Esplosive] - Turno 5 [///] - Turno 6 [///]
PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0

Status Attivi: Intossicato 2/2 turni (Avvelenamento [1]) Ustione [1] 1/2 turni.

Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
69
DIF (0 PL)
69
DST (0 PL)
138
FRZ (0 PL)
138
VEL (69 PL)
207




~Turno 6


Mantenimento
Fuoco Fatuo
SCHK: 51-3= 48


Fase Difensiva
///

Fase Attiva

CITAZIONE

(5 Yang)
Ninjutsu (Senjutsu) - Shuryō: Nemesi (Limite: 3) [SCHK: - 9]
Tratti: Supporto (Offensiva), Volpe.

“Annusa! Guarda! Ascolta! Questa è la trinità di una buona Volpe, valevole sia che stia interpretando la parte della preda, sia che si trovi invece dalla parte privilegiata del predatore. Ma i piedistalli della catena alimentare sono assai instabili, basta un niente per cadere e ritrovarsi qualche gradino più sotto. Il che sta a significare che tutto ciò che si può fare per garantirsi una posizione di vantaggio, va portata a termine, sia che l’obiettivo sia ben visibile, sia che esso si sia furbamente nascosto. Risultato di una perfetta sintonia di bisogni tra l’ANBU e la Kitsune, questa tecnica utile ad entrambi ha avuto origine proprio al fine di sopperire a queste necessità. E’ così che Yu o Natsume generano quattro fiamme di chakra plasmandole fino a dare ad esse una forma volpina, creando di fatto qualcosa di simile a dei famigli che possono essere utilizzati sia ai fini della ricerca di avversari nascosti, sia per disturbare gli stessi se in bella vista. Nella fattispecie, nella variante Akui queste volpi dall’aspetto spettrale attaccano l’avversario, mordendogli braccia e gambe bloccandolo, rendendogli difficile muoversi e compiere azioni in totale libertà. Nella variante Jihi, invece, vengono utilizzate come aiuto nel cercare i nemici nascosti, fungendo da nasi, orecchi e occhi in più.”

Effetti Akui:

  • Causa Status Impedimento.
Effetti Jihi:
  • Se Yu o Natsume usano Cercare, guadagnano un Limite extra in Fase Attiva per Cercare; l’aumento di Limite diventa 2 se lo Shinobi nascosto è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo. Questo effetto dura per 3 Turni.
  • GdrOn, con il consenso del master, è sempre possibile utilizzare le volpi per cercare tracce o simili.


Status Impedimento:
  • Diminuisce il Limite disponibile di 1 per 2 Turni, in Fase Attiva; tale Status non può essere cumulato.

  • È possibile usare la seguente Azione per liberarsi dallo Status, dove X è la risorsa più carente nel momento in cui l’Azione viene utilizzata:


  • CITAZIONE
    Azione - Opporsi al vincolo (Limite: 1) [X: - 3]
    Tratti: Supporto

    “Lo shinobi impegna parte delle sue energie per liberarsi dalla costrizione dell’Impedimento.”

    Effetti:
    • Libera dallo Status Impedimento

    • Chi utilizza questa Azione è immune allo Status Impedimento per il Turno successivo.


CITAZIONE

Azione - Recupero (Limite: 3)

“Il ninja riprende fiato.”

  • Rigenera 12 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.


Su Manpeiko:
SCHK: 48-9+12 (Recupero)= 51
PM: 4+1= 4 Tendenza Yako
PB: 0-1= 0


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 100
SCHK: 51

PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0
 
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view post Posted on 19/1/2022, 10:44     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Fece di nuovo per sorridere, traendo piacere dalla visione del proprio nemico, ormai, ridotto allo stremo. Sangue, lesioni e stanchezza parevano unirsi in un perfetto connubio, un nettare sublime capace di saziare l'ingordo appetito di quella kunoichi. La reazione di Zenko, però, fu come rubarle le bacchette dalle mani - o meglio, come strozzarla con un boccone troppo grosso. Rimase spiazzata Manpeiko, la fronte imperlata di sudore, mentre il chakra del suo avversario ribolliva e le sue unghie aprivano crepe sulla terra sotto le sue mani. Riconobbe quell'energia, quell'eco capace di far tremare ossa ed anima, lo stesso che quattro anni prima aveva risvegliato nel cuore di Suikazura, al confine tra Fuoco e Fiume, dopo essere sopravvissuta ad uno scontro con uno dei Jonin di Konoha. Ed ecco che il sorriso si spense, rimpiazzato da una maschera di emozioni contrastranti, tra le quali due in particolare riuscirono a trionfare sulle altre: euforia e terrore.

- Kami-sama... - così si rivolse a quel ragazzo, custode di ciò che era rimasto del Nove Code dopo gli eventi di Fukagizu. Rimase come pietrificata, incapace di muoversi. Fu troppo veloce il Rosso, nel suo slancio furioso scandito da un rinato desiderio di lottare, ma la Kitsune superstite riuscì a proteggere la propria padrona con le ultime energie residue. Provò ad erigere la cupola di fumo, ma venne letteralmente spazzata via dalla foga del chakra di Yūzora e delle sue spade lucenti, restituendo allo sguardo vuoto dell'anziana donna un misero cumulo di scintille e fumo. Queste stuzzicarono gli occhi di lei, gonfi di lacrime e paura, costringendola a chiuderli.
- Non è possibile. - continuò la donna, spalancando di nuovo le iridi color nocciola, trasmettendo a quel ragazzo tutto il suo sdegno. Il terrore scemò, così come il naturale istinto di allontanarsi dal campo di battaglia e mettere quanti più chilometri possibile tra sé e quella tremenda forza della natura. No, non avrebbe potuto: le vie al di fuori di Yokohama erano pattugliate dalla Squadra Speciale della Nebbia, le navi del porto lontane, incapaci di mettere in salvo lei e il suo team. No, no, no. L'obiettivo delle sue ricerche era proprio lì, di fronte a lei - il che aveva dell'assurdo, poiché anziché essere gelosamente protetto dentro le mura di Kiri era stato inviato alle sue calcagna, affinché potesse dare la caccia ad un predatore. Ciò che avrebbe dovuto fare era sconfiggerlo, se non per avere successo nella propria operazione, per il puro gusto di placare ciò che stava provando. Collera sì, ma soprattutto invidia.
- Come può un moccioso come te custodire quel potere?! - ringhiò colma d'ira, mentre avvicinava di nuovo il kiseru alle labbra - Non hai la minima idea di quanta devozione io abbia trasmesso a Kurama-sama, ciò che ho dovuto affrontare affinché le sue catene secolari fossero spezzate. Tu non puoi meritare un simile onore, Kyōmei Yūzora. Sei soltanto un moccioso disciplinato, un burattino nelle mani di chi, invece, detiene il vero potere. Un pupazzo incapace di rimanere in questo mondo, in piedi, senza che vi sia qualcuno a muoverne i fili. No, è mio dovere porre fine alla tua vita e liberare Dio dalle tue luride spoglie mortali.

Era talmente presa dalla collera che non si accorse delle Kitsune spettrali evocate da Natsume. Le si avvinghiarono addosso, ognuna di esse a mordere e bloccarle uno dei quattro arti. Scalciò e si dimenò la donna, ritagliandosi pochi secondi per portare avanti l'offensiva adoperata pochi istanti prima. Tornò poi a scalciare e contorcersi, per scacciare quelle bestie demoniache che le restavano attorno, mentre i suoi globi di fumo e gli spilli di chakra tornavano a mettere alla prova la determinazione del Rosso.
- Luride bestiacce. - commentò stizzita, decisa però a non perdere la propria concentrazione. Quell'impertinente gli aveva chiesto un altro round? Oh, lo avrebbe accontentato.

Misu wa yurusa re nai.
Trad. "Vieni qui, moccioso."




Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 86

Stamina: 56

Chakra: 25

Limite: 7
Mantenimento
Limite: 7

Fase Difensiva

Attacchi intercettati da Kitsune di Fumo.

- Subisce Status Impedimento

Fase Attiva
Limite: 7 -> 6 per Impedimento

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Alito (Limite: 1) [CHK: - 2] {DST*25}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Manpeiko crea piccoli globi di fumo ardente, i quali si ridimensionano fino a diventare sottili come spilli. A quel punto, la donna li assorbe nel proprio Kiseru e li lancia con un soffio verso il nemico, il cui fisico verrà ancora più compromesso dal Chakra ardente.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, la durata di quest’ultimo verrà ripristinata.
  • Per il prossimo Attacco, il Soverchiante è possibile con 11 Danni.

Ninjutsu (Katon) - Danza Letale (Limite: 5) [CHK: - 10; STM: -9] {DST*195}
Offensiva (Lungo Raggio), Tossico
“Manpeiko comincia a muoversi in maniera rapida, generando diversi globi di fumo denso, ardente e tossico grazie al suo Kiseru. Queste sfere si muoveranno in sincrono, collegate come magneti grazie al Chakra della loro creatrice. Il loro scopo? Lanciarsi contro la vittima, la quale si troverà a fronteggiare una manovra offensiva piuttosto ostica.”
Effetti:
  • Se la vittima è affetta da Status Essicazione, il Moltiplicatore Danno aumenta di 2.
  • Se la vittima è affetta da Status Intossicato, aumenta l’entità dell’Avvelenamento di 1.

Su Yuzora:
DST 175*25 = 4.375 -> (MD +1 per Miccia)
DST 175*195 = 34.125 -> (MD +1 per Miccia)
CHK 42 - 2 - 10 = 30
STM 65 - 9 = 56

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Dentro Miccia (Zona Aerea) - (2/2)
- Impedimento (1/2)
- Kitsunebi: Fuoco Fatuo
CHK 30 - 5 = 25

Kitsune
YcyjHB

Color code: #5F6163
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
140
RES
(70 punti)
DIF
(0 punti)
21070
DST
(0 punti)
FRZ
(0 punti)
14070
VEL
(0 punti)
70


Fumo: -38

Calore: 12

Limite: 7
Mantenimento
Limite: 7

Fase Difensiva

CITAZIONE
Azione - Intercettare (Limite: 1) [STM: -1]
“Il ninja si frappone fra un un attacco in arrivo e un alleato, per difendere il colpo al suo posto”

Effetti:
  • Utilizzabile solo in Fase Difensiva, prima di adoperare una Difesa con Tratto 'Difensiva (Parata)' o ' Difensiva (Barriera)'.
  • Permette di difendere un Attacco indirizzato a un Alleato.

Ninjutsu (Fumo) - Emissione (Limite: 3) [CLR: -9] {RES*105}
Difensiva (Barriera)
“Le Kitsune generano calore misto a Chakra, dando vita ad una coltre di fumo denso, dalla consistenza quasi gelatinosa.”
Effetti:
  • Per il prossimo Turno, il Mantenimento di Aura di Calore, se attiva, è ridotto a 0. Tale effetto non è utilizzabile per due Turni consecutivi.
  • Se difende una Tecnica Ravvicinata e Aura di Calore è attiva, il nemico subisce Status Essicazione.

RES 70*105 = 7.350
CLR 22 - 1 - 9 = 12

DANNO: (47.610/7.350)*9 (+1 Scala, -2 Fumo Ardente) = 58
FUM 20 - 58 = -38 (Puff)

Fase Attiva

/

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Manpeiko dentro Miccia (Zona Aerea) - (2/2)
 
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view post Posted on 20/1/2022, 22:33     +1   -1
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Un lampo di luce. Questa fu la durata dell’ultimo sprazzo d’energia dell’unica Kitsune di fumo rimasta. Il tempo di un baleno, il battito di ciglia di un impatto, l’istante di un sorriso compiaciuto. Non incontrò quasi resistenza quel dardo di puro chakra, la volpe che si frappose per proteggere la propria padrona con quell’ultimo folle e devoto gesto, venne letteralmente spazzata via. Di lei non restò nulla, se non l’odore nell’aria e qualche scintilla piovente, ultimi residui di una vita ormai spenta. Ora non ci sarebbe stato più nessuno a proteggere la sua avversaria: i suoi compagni erano distanti, impegnati in un combattimento poco fuori dalle mura di Yokohama. Non c’erano vie di fuga, per nessuno di loro, se non finire dritti dritti nella rete ANBU preparata da Fuyu o avventurarsi in mare aperto senza alcuna nave, poiché erano state fatte anticipatamente partire proprio per sfatare tentativi di ripiegamento improvvisi. Restavano solo loro e lei. Ed era chiaro ad entrambi che nessuna delle parti in gioco avrebbe abbandonato il campo.
Fu a dir poso esilarante vedere quella rosa di emozioni susseguirsi sul volto rugoso della donna. Fino a quel momento si era contenuta parecchio, trattenendo il grosso delle emozioni per le redini - come un buon ninja dovrebbe fare- ma adesso, oh, adesso era quasi uno spettacolo. Era passata dallo stupore, all’euforia, al terrore. Passando per una paura talmente evidente che Yu quasi riusciva a sentirne l’odore, fino ad esplorare tutte le sfumature dello sdegno e terminare nella collera e nell’invidia più pura. Le vide crescere il Rosso quelle emozioni, nascere, gonfiarsi e sgonfiarsi come il pelo di un gatto spaventato che cercava di apparire più grosso di quel che era per intimidire i propri avversari. E con quell’intento gli parlò, sputando bile, veleno e sentenze come se sapesse tutto di lui, di loro, ma non conoscendo nulla di vero se non il suo nome. Difficile farsi sfuggire quel dettaglio, anche Natsume ringhiò incazzato pronto a scagliarle addosso le Kitsune di chakra, non appena la voce incollerita e gracchiante di quella donna andò a riferirsi a Zenko col suo nome completo. E non ci volle un genio per capire come questo fosse possibile. Certo, il Fulvo non ne aveva idea, non c’era stato modo e tempo di spiegargli i dettagli nel bel mezzo del combattimento, ma Yu e Kurama non avevano alcun dubbio. Solo una persona tra quelli che conoscevano il loro segreto, avrebbe potuto rivelare l’identità del Rosso a quei fanatici del Kyo Dan. Era fuori discussione potessero essere stati Fuyu o Takumi, non esisteva proprio, piuttosto si sarebbero fatti uccidere. No. Il marcio era da ricercarsi in profondità, nelle radici di Kiri fino alla sua punta più alta. Nel suo stesso sangue.


E tu quella la chiami “devozione”? Rise, mentre le Kitsuneo gli vorticavano attorno minacciose. Patetica. Patetica ed egocentrica. Tu e quella dannata linguaccia… Con che ardire osi anche solo pensare di sapere cosa sia meglio per me?! » La voce di Kurama si sostituì a quella di Yu in maniera del tutto naturale, senza interruzioni, come fossero veramente una sola mente pensante, un solo corpo e una sola anima. « Con la tua devozione mi ci pulisco il culo, vecchia strega. Come non conoscessi quelli come te! Fanatici e invasati. La tua venerazione opportunista nei miei confronti mi da il voltastomaco. Ratti della tua risma non capirebbero MAI cosa mi ha spinto a scegliere questo corpo e quest’anima. Non mi spreco nemmeno a spiegarlo…ma non ti azzardare ad insinuare che il mio sia stato un errore! Io non sbaglio mai. »

E allo scandire di quelle parole, le volpi di chakra create da Natsume si avvinghiarono addosso alla sacerdotessa del Kyo Dan, andando ad unirsi ai fuochi fatui nell’infastidire i suoi movimenti, rendendole difficoltoso anche solo trovare un attimo per portare il kiseru alle labbra. Manpeiko scalciò a si divincolò e sebbene la presa delle fauci spettrali delle Kitsune sui suoi arti fosse salda, riuscì ugualmente a ritagliarsi qualche istante per imbastire l’ennesimo attacco. Tenace, materializzò nuovamente gli spilli di chakra incandescenti e i globi di fumo venefico, scagliandoli su Yu con determinazione e rabbia, sfidandolo. Gli occhi dell’ANBU scattarono rapidi da un lato all’altro del campo, alla ricerca della bolla nella posizione più opportuna, trovatala non perse ulteriore tempo. Il suo corpo non avrebbe retto per chissà quanto quello stato particolare di simbiosi con Kurama e, considerato che era già ferito gravemente, doveva fare assolutamente il possibile per chiudere quella faccenda…e in fretta. Impose le mani in tempo per evitare l’ondata di aghi, tuttavia i globi di fumo riuscirono a colpirlo un attimo prima che la sua tecnica si attivasse e il suo corpo sparisse dalla traiettoria del grosso dell’offensiva della donna. Riapparve con una smorfia di dolore al lato opposto del campo, nei pressi di Natsume, agguerrito almeno quanto lui nel mettere la parola fine a quello scontro nel più breve tempo possibile.

Tieniti pronto. Gli disse, mentre agguantava due delle sue Kitsuneo e combatteva contro le stilettate che mordevano il suo corpo. A breve ti procurerò un’occasione.

Non vedo l’ora. Ringhiò, per poi piegare gli orecchi come se si fosse ricordato di qualcosa. Senti, ma…quella come fa a conoscere il tuo nome?

Questa, sì, è una gran bella domanda. Non trovi anche tu, Nezumi? Si rivolse direttamente alla donna, camminando piano, roteando di tanto in tanto le spade di chakra che aveva per le mani, mentre le altre sette volteggiavano attorno a lui, proteggendolo, puntando la propria estremità verso il nemico. Fu un attimo, prima che si avventasse su di lei in una serie di colpi concatenati, soffocanti, più del fumo che quella vecchia tentò di buttargli negli occhi per difendersi. Illusa. Un’apertura secca con la sinistra e quel fumo nero fu dissipato, mentre la spada della sua mano destra calava sulla sua nemica che tentò di proteggersi con il kiseru. Rispondi stronza! Il viso era talmente vicino a quello della donna che avrebbe potuto vedere i suoi occhi bruciare d’ira. Come aveva potuto? Era mancato tre anni, lasciando Kiri e Mizu no Kuni nella merda più totale e come se non bastasse QUESTO?! Dannata feccia… « Dov’è il traditore?! Dov’è Hayate Kobayashi?!

I colpi delle Kitsuneo si fecero mano a mano più pressanti. Le sette spade libere ingaggiavano a loro volta, tenendo occupata la donna su tutti i fronti, mentre il Rosso arretrava e tornava alla carica, ancora, ancora e ancora fino a quando i frutti di quegli assalti incalzanti non si mostrò agli occhi di Yu. Un’apertura! Vi si fiondò come un falco sulla preda, concludendo quella serie di implacabili attacchi con un fendente che, dal basso colpì Manpeiko verso l’alto, con tale forza da sbalzarla da terra e lanciarla in aria. La resistenza incontrata dalle sue Kitsuneo gli confermò di averla colpita per bene, ma non era abbastanza, non ancora. Si volse verso Natsume e con un secco Adesso! lo incitò ad attaccare. La Kitsune non aspettava altro. Uno sbuffo di fuoco blu a zanne chiuse, preannunciò la vampata dirompente che ne uscì una volta aperte. La stessa di poco prima, la stessa che una volta raggiunta una certa altezza, esplose in una pioggia di fuoco temibile se ci si fosse trovati a mezz’aria, senza grandi possibilità di movimento.


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
138
DIF (0 PL)
69
DST (69 PL)
207
FRZ (0 PL)
69
VEL (0 PL)
138




~Turno 7


Mantenimento
Limite: 7


Fase Difensiva

CITAZIONE

Variante di Scala ad Caelum - (6 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Pons Caeli (Limite: 7) [CHK: - 13; STM: -14] {VEL*260}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle, Bijuu.

“La missione a Kokuhyō è stata particolare sotto tanti punti di vista. Ma se c’è una cosa di cui è rimasto poco soddisfatto di sé stesso, è come ha gestito il combattimento con Izumi. Ha fatto del suo meglio, questo è sicuro, tuttavia il suo meglio non sarebbe bastato senza l’aiuto provvidenziale di Hisakata. In sua assenza, probabilmente, la Hone-onna l’avrebbe surclassato. Quel suo particolare modo di combattere, stremando il nemico, quella sua velocità sovrumana - come lei era, in effetti - tale da sembrare che scomparisse ed apparisse in continuazione, l’hanno stregato. Sentitosi inadeguato di fronte allo yōkai, l’unica cosa che è riuscito a fare in seguito per esorcizzare quella sensazione, è stata capire come diavolo facesse. Imparare da lei. Sfruttare quello che aveva visto e adattarlo al suo modo di combattere. Per poter avvalersene e prendersi una piccola rivincita postuma. Le Ninjutsu Spazio-Temporali non sono una cosa semplice. Generalmente abbisognano di un tramite, di un marcatore per poter essere effettuate, in modo da non “perdersi” durante il salto. E Yu si è spaccato la testa davvero un sacco, prima di rendersi conto che la soluzione ce l’ha sempre avuta tra le mani. Le sue bolle. Le sue bolle sono dei marker naturali, in possesso del suo chakra per antonomasia. Tuttavia saperlo non basta. Ci si è messo di impegno, con tanto studio e tanti buchi nell’acqua e, anche una volta acquisita un’esperienza tale da riuscire a fare ciò che si era prefissato, non sarebbe mai riuscito a renderlo reale senza Kurama che funge da stabilizzatore. Ma con la sinergia di tutti gli elementi in ballo, soffiando una raffica di bolle grandi abbastanza da poter fungere da appoggio, munite di un chakra particolare, ora è in grado di sfuggire ad un attacco teletrasportandosi da una all’altra effimera, sparendo agli occhi del nemico per apparire da tutt’altra parte, meglio ancora se in posizione di vantaggio per scagliare una controffensiva.”

Effetti:

  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 2.

  • Vale come Lim 10 nella difesa da multipli attacchi.

  • GdrOn, con il consenso del master, sarà possibile teletrasportarsi in luoghi (o presso persone) in cui si è lasciato una bolla cristallizzata.


VEL: 138*260= 35.880

DANNO: (4.375/35.880)*9 (MD +1 per Miccia / MD -2 per Pons)= 1
DANNO: (34.125/35.880)*9 (MD +1 per Miccia / MD -2 per Pons)= 9
LEGAME: 77-13-14-1-9= 40


Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu - Kitsuneo: Schermaglia (Limite: 7) [CHK: - 12; STM: - 16] {DST*270}
Tratti: Offensiva (Ravvicinata), Bijuu, Kitsuneo.

“Che lo voglia ammettere o meno, frequentando il Dojo di Aoi Hōzuki, qualche cosa Yu ha imparato. Difficile dire se a permetterglielo sia stato effettivamente l’esercizio giornaliero, una componente genetica assopita e ora risvegliata o un miscuglio di entrambe le cose. Fatto sta che a furia di lezioni su lezioni, alla fine il Rosso ha sviluppato un suo stile, facendo suo ciò che gli era utile e applicandolo alle proprie attitudini. Questa tecnica è forse una di quelle in cui l’influenza degli allenamenti presso suo padre si notano di più. Una serie di colpi concatenati impugnando due Kitsuneo, mentre le altre sette vorticano attorno al nemico, ingaggiandolo a loro volta, permettendo a Yu di arretrare e tornare nuovamente alla carica. Movimenti fluidi, simili all’acqua, accompagnano l’assalto del Rosso che tutto rassomiglia al ritrarsi e all’avanzare delle onde sulla spiaggia, fino a quando i frutti del suo attacco non vengono a galla. Un’apertura. Ed ecco che la combo trova la sua conclusione con un implacabile doppio fendente dal basso verso l’alto, tale da sbalzare il nemico in aria.”

Effetti:

  • Fino alla Fase Attiva del turno seguente a quello in cui questa Tecnica viene difesa, la vittima avrà Status Sbalzato.

Status Sbalzato: il bersaglio viene sbalzato in aria, perdendo contatto con il suolo e rendendo più difficili le sue manovre in combattimento.
  • Le Tecniche con il Tratto Difensiva (Elusione) e Difensiva (Parata) hanno Moltiplicatore Danno aumentato di 2.

  • Nella Fase Attiva successiva all'applicazione si ha un ulteriore consumo di Risorse pari a 2 per ogni tecnica utilizzata. È possibile rimuovere questo effetto utilizzando un'azione di Recupero.


DST: 207*270= 55.890
LEGAME: 40-12-16=12


Fase Conclusiva e Riepilogo

- Kitsuneo 1/3 turni

LEGAME: 12

SLT: 22
STM: 50
CHK: 36
SCHK: 51

Bolle Speciali utilizzate: Turno 5 [///] - Turno 6 [///] - Turno 7 [///]
PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0

Status Attivi: Ustione [1] 2/2 turni

Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
69
DIF (0 PL)
69
DST (0 PL)
138
FRZ (0 PL)
138
VEL (69 PL)
207




~Turno 7


Mantenimento
Fuoco Fatuo
SCHK: 51-3= 48


Fase Difensiva
///

Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Onibimaki: Pioggia (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

Effetti Akui:

  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.
Effetti Jihi:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.


CITAZIONE

Azione - Recupero (Limite: 2)

“Il ninja riprende fiato.”

  • Rigenera 8 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.


DST: 46*190= 8.740 [MD +2 se difesa con tecnica con Tratto Difensiva (Elusione/Parata) per Sbalzato]
SCHK: 48-17+8 (Recupero)= 39
PM: 4+1= 4 Tendenza Yako
PB: 0-1= 0


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 100
SCHK: 39

PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0
 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Perse un battito, quando la voce del giovane Zenko mutò, assumendo toni più profondi. Era davvero il Kyūbi, che le stava parlando? Non seppe cosa pensare in un primo momento; si lasciò travolgere da quelle parole come una strenua folle, decisa a rimanere in piedi sul letto di un fiume, con di fronte l'acqua impetuosa pronta ad investirla ed annientarla. Poi però, qualcosa di ben più potente prese forma nel suo cuore. Rabbia ed odio, lame affilate in grado di tagliare persino la superficie in piena e farla avanzare, con prepotenza, di qualche passo.
- Kami-sama... - si rivolse a lui questa volta, direttamente, convinta finalmente di poter essere ascoltata. Il tono di riverenza di quel nome, però, venne in fretta rimpiazzato da un timbro iracondo, quello di una donna che non stava più parlando con un Dio, ma con il cuore stesso della sua ossessione: - Come osate... voi non esistereste nemmeno, senza di me! Sono stata io a risvegliarvi, io a combattere contro quel moccioso della Foglia, IO a rischiare la mia vita affinché voi fosse stato di nuovo libero.
Non fece nemmeno in tempo a terminare, che quel giovane le si lanciò contro. Uscì sconfitta da quel lungo scambio di colpi, nonostante i suoi sforzi più strenui. All'inizio era riuscita ad ingannare la vista del suo nemico, a convincerlo che i suoi colpi stessero andando a vuoto, colpendo il riflesso mellifluo di se stessa, ma quella determinazione dirompente riuscì a guidare il Rosso affinché il suo ultimo colpo potesse impattare davvero contro l'anziana donna, scaraventandola verso l'alto. Non si lasciò però abbattere quest'ultima e così, pur messa alle strette, non permise a quella pioggia di fuoco fatuo di raggiungerla: sarebbe stato tremendamente frustrante, per Natsume, sapere di aver colpito un miraggio - anche se, e questo era chiaro a tutti, lo scontro stava lentamente volgendo al termine. Manpeiko se ne rese conto a sua volta, sentendo le riserve del suo chakra esaurirsi, mentre le sue mani stringevano l'impugnatura di sei kunai di energia ardente. Mentre era ancora in aria, cominciò a lanciarli contro Zenko, nel tentativo di annientarlo con il prepotente incedere di una pioggia di fuoco ancor più tremenda di quella creata dal Fulvo.
- Se vuoi saperlo, ragazzo, dovrai prima passare dal mio corpo! - ringhiò a denti stretti, dando fondo ad ogni energia residua pur di far sì che la sua manovra offensiva continuasse. Era la sua ultima chance affinché la battaglia potesse concludersi a suo favore e non avrebbe ceduto, non finché mani, braccia e spirito non l'avrebbero implorata di fermarsi, esauste.

SHINE!
Trad. "MUORI!"



Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: 72

Stamina: 26

Chakra: 0

Limite: 8
Mantenimento
Limite: 8

Fase Difensiva

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Miraggio (Limite: 6) [CHK: - 8; STM: -15] {VEL*235}
Difensiva (Elusione)
“Manpeiko usa il proprio Chakra per cambiare la conformazione del proprio corpo, rendendola simile a quella del suo fumo. Così facendo, può schivare agilmente i colpi del nemico, visto che i colpi passeranno attraverso di lei.”
Effetti:
  • Diminuisce il Moltiplicatore Danno di 1.
  • Vale come Limite 8 in caso di Difesa da plurimi Attacchi.

VEL 175*235 = 41.125
CHK 25 - 8 = 17
STM 56 - 15 = 41

DANNO: (55.890/41.125)*9 (-1 Miraggio) = 12
- Subisce Status Sbalzato
DANNO: (8.740/41.125)*11 (-1 Miraggio, +2 Sbalzato) = 2
SLT 86 - 12 - 2 = 72


Fase Attiva
Limite: 8 -> 7 per Impedimento

CITAZIONE
Ninjutsu (Katon) - Epurazione (Limite: 7) [CHK: - 14; STM: -14] {DST*280}
Offensiva (Lungo Raggio)
“Vengono create saette sottili di fuoco, lunghe come piccoli kunai. Successivamente, Manpeiko li impugna e li lancia, creandone sempre di nuovi per mettere sotto scacco il nemico con un attacco asfissiante. Punto cruciale della Tecnica è la mira infallibile della donna: il focus sarà quello di mirare ferite già aperte, per creare un effetto ancor più disastroso sul fisico della vittima.”
Effetti:
  • Questa Tecnica non può essere Intercettata.
  • Se lo Status Ustione è già presente, il suo valore aumenta di 1 e la durata è ripristinata.
  • Provoca Status Essicazione. Se questo è già presente, provoca Status Lesionato - questo, a prescindere dal Contatto.

Su Yuzora:
DST 175*280 = 49.000
CHK 17 - 14 - 1 (Sbalzato) = 2
STM 41 - 14 - 1 (Sbalzato) = 26

Fase Conclusiva e Riepilogo

- Impedimento (2/2)
- Kitsunebi: Fuoco Fatuo
CHK 2 - 5 = 0
 
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view post Posted on 24/1/2022, 21:51     +1   -1
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Si poteva dire tanto su quella donna. Che fosse un’invasata, folle e fanatica. Che l’egoismo suo, di tutta l’organizzazione che guidava e della loro controparte, il Taisei, avesse rischiato di distruggere l’intero Continente conosciuto. Che la sua devozione non fosse altro che merce di scambio per qualcosa che né Kurama né Yu avevano intenzione di indagare in quel momento. Che fosse una presuntuosa arrogante da pensare di farla franca per ben due volte con lo stesso Villaggio…e ancora, ancora e ancora. Avrebbe potuto continuare quella lista per ore, probabilmente. Ma di una cosa doveva dare atto alla sua avversaria: era dannatamente tenace. Nonostante fosse stata sbalzata in aria dal suo colpo, nonostante le Kitsune di chakra ancora le azzannassero le membra e i fuochi fatui di Natsume la infastidissero in continuazione, riuscì a raccogliere le proprie forze e la propria decisione per difendersi dall’attacco del Fulvo. La pioggia di fuoco della volpe, colpì un miraggio di fumo creato dalla donna e il ringhio frustrato di Natsume giunse fino agli orecchi di Yu che, tuttavia, non gliene avrebbe fatto una colpa. La loro avversaria era abile, pensare che abbassasse la guardia proprio quando era palese che quella battaglia stesse giungendo al termine, non era pensabile. Ma valeva la pena provare ugualmente, sarebbe stato sciocco non farlo, anche con lo spettro di un buco nell’acqua dietro l’angolo. Sapeva che avrebbe dovuto tirare un po’ su il morale al Fulvo se fosse finita bene…quella Kitsune era dannatamente simile a lui in certe cose. Ora però non ce n’era proprio il tempo. Arrivati a quel punto Manpeiko avrebbe cercato in tutti i modi di chiudere lo scontro, giocandosi il tutto per tutto. Se un po’ aveva capito il tipo, avrebbe dato sfogo a tutte le sue forze pur di uscirne vittoriosa. E la realtà non tardò a confermare quella sua intuizione.
La sacerdotessa era ancora in aria, il profilo reso visibile dalla luce spettrale che la illuminava, quando tra le mani le apparvero delle armi di chakra ardente.
Armi. Di chakra ardente.
L’immagine delle fotografie mostrategli da Fuyu nello Studio del Mizukage tornarono prepotenti a galla dalla sua memoria. Corpi trivellati di colpi precisi e mirati agli organi vitali, carne e pelle ustionata, quasi cauterizzata nella perforazione stessa. Se l’era tenuta in serbo fino alla fine quella tecnica! Ma finalmente il jutsu che aveva devastato il corpo di guardia della Gabbia Bianca era stato svelato. Beh…restava solo non fare la stessa fine di quegli Shinobi.


Kakatte koi!
Trad. “Fatti sotto!”


Una frase. La raccolta di un guanto di sfida - probabilmente l’ultima - mentre la gola grattava, secca e quella pioggia di fuoco implacabile saturava l’aria di lame del tutto simili a kunai incandescenti. Che tempra quella vecchia! Sembrava una furia mentre li lanciava. Non poteva assolutamente essere da meno…avrebbe dato fondo alle ultime energia donategli dalla simbiosi con Kurama, ma non si sarebbe fatto colpire da quella tecnica o, quanto meno, avrebbe fatto il possibile per limitare i danni e non finire come i colleghi a Kiri. Ci volle un attimo, quello necessario a concentrarsi per riuscire a mandare a vuoto il grosso di quell’attacco letale. Lasciando andare le due spade che impugnava, si spostò rapidamente, imponendo le mani, stringendo i denti quando i primi kunai riuscirono a raggiungere di striscio le sue carni prima su una spalla, poi su una gamba scavando solchi dolorosissimi, roventi tanto da fargli bruciare gli occhi e costringerlo a ricacciare le lacrime. La sensazione, ormai nota, della sua pelle che si assottigliava come carta velina… Era un piccolo prezzo da pagare, per quando, guadagnato il tempo necessario, il suo corpo e tutte le Kitsuneo si smaterializzarono, riapparendo diversi metri più in là, fuori dalla portata di quel jutsu. Rotolò a terra, come se quel teletrasporto non fosse avvenuto, cercando di rimettersi in piedi subito, alzando la guardia. Se l’era cavata con poco, anche se le sue condizioni erano comunque disastrose, tuttavia per riuscire a sfuggire a quel colpo letale, aveva dovuto dar fondo a tutte le energie che gli erano rimaste a disposizione del chakra di Kurama. Sentì quello stato svanire di colpo, la coscienza della Volpe riallontanarsi dalla propria, le forze abbandonarlo tutte in una volta. Il contraccolpo dell’aver terminato la simbiosi con il suo Bijuu era a dir poco tremendo. Come se gli fosse passato un carro addosso…Barcollò, cadendo in ginocchio. Il fiato corto, i polmoni che bruciavano, la pelle imperlata di sudore, le membra che tremavano e un dolore insopportabile alla testa accentuato dal fastidioso battito del suo cuore che tamburellava, negli orecchi, senza sosta. Le spade di chakra erano pronte a difenderlo, come se fosse la Volpe stessa a comandarle per lui in quel momento di debolezza. Fu allora che un nuovo chakra, più placido di quello del Kyūbi, ma non per questo meno vigoroso, si riversò nel suo sistema circolatorio.

Ehi! Tutto bene? Mi senti? EHI! Natsume era affianco a lui, il muso preoccupato, gli orecchi abbassati, mentre cercava il suo sguardo evidentemente poco presente. Si tranquillizzò quando Yu parve riscuotersi. Era la prima volta che entrava in quello stato e ci usciva per aver terminato l’energia offertagli da Kurama. Non aveva idea che il contraccolpo sarebbe stato così tremendo. Mattaku…non farmi spaventare in questo modo! Non ho ancora intenzione di venire a prenderti tra gli spiriti, baka! Ce la fai ad alzarti? Doveva alzarsi. Non poteva arrendersi ora. Non si sarebbe fatto abbattere da quel rinculo. Sarebbe stato ridicolo farsi sconfiggere per gli effetti negativi di una delle proprie stesse capacità. Non. Doveva. Succedere.

« Non accadrà. » La voce di Kurama lo raggiunse pregna di sicurezza, un vento caldo in una note gelida. « Io sono te e tu sei me. E se io non sbaglio mai, nemmeno tu lo fai, è chiaro ragazzo? Non mi interessa se quella donna spocchiosa mi ha liberato, è stata una sua scelta. Io non gliel’ho chiesto. E per quanto la cosa mi abbia fatto comodo non mi sento minimamente in debito nei suoi confronti. Il suo gesto era saturo dello stesso egoismo e dello stesso opportunismo di cui erano piene le sue parole di poco fa. Mi disgusta. Quanto meno io non cerco di nascondere di esserlo. »
Già…E’ ora di chiudere questa storia. So che preferiresti vederla morta, ma dobbiamo prenderla viva. Quello che conosce su di me, su di noi. Tutto ciò che sa, dobbiamo riuscire a cavarglielo fuori.
« Nessun problema per me. D’altronde, per una col suo orgoglio, una fine come questa è certamente peggiore della morte stessa. »

Non avrebbe usato le Kitsuneo per quell’attacco, non poteva permettere che la smania e la ricerca di una conclusione sicura e rapida mandasse in fumo quello per cui aveva lottato fino a quel momento. Manpeiko andava catturata viva. E poi…in un certo senso era poetico evitare di utilizzare le spade nate dalle code di Kurama per colpirla: non avrebbe avuto nemmeno quella di soddisfazione. Con nuovamente i segni della Comunione con Natsume visibili sul suo corpo, si rimise in piedi. La divisa a brandelli, il corpo dolorante e straziato che lo reggeva solo grazie a quel po’ di chakra che ancora aveva e all’unione naturale col proprio Legato. Con rinnovata risolutezza tornò a stringere tra le dita il suo fedele compagno di anni: l’Hakanai. Sarebbe stata quella l’arma prescelta. Le Kitsuneo avrebbero fatto da contorno, ammalianti armi di chakra, proprio come i kunai roventi della donna, segnale tanto per lui, quanto per lei che di energia quel moccioso ne aveva ancora, a prescindere dalla simbiosi col proprio Bijuu. Osservando la donna dal basso, si riempì i polmoni d’aria, inoculandola nel soffietto, facendola fuoriuscire nella ben nota vampata di fuoco fatuo blu cupo. Avvolgendosi su sé stessa, la lingua di fiamme spettrali si alzò in aria fino a sbriciolarsi in tante piccole versione di sé. Ma non per questo meno letali. Questa volta non ci sarebbero stati errori. Non si sarebbe fatto ingannare dai suoi trucchi, un nemico a mezz’aria era un boccone troppo ghiotto. Avrebbe chiuso la partita con quell’attacco!


Questo è il tuo capolinea, Manpeiko!


Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
138
DIF (0 PL)
69
DST (69 PL)
207
FRZ (0 PL)
69
VEL (0 PL)
138




~Turno 8


Mantenimento
Limite: 8


Fase Difensiva

CITAZIONE

Variante di Scala ad Caelum - (6 Yang/2 Suiton)
Ninjutsu (Suiton) - Pons Caeli (Limite: 7) [CHK: - 13; STM: -14] {VEL*260}
Tratti: Difensiva (Elusione), Bolle, Bijuu.

“La missione a Kokuhyō è stata particolare sotto tanti punti di vista. Ma se c’è una cosa di cui è rimasto poco soddisfatto di sé stesso, è come ha gestito il combattimento con Izumi. Ha fatto del suo meglio, questo è sicuro, tuttavia il suo meglio non sarebbe bastato senza l’aiuto provvidenziale di Hisakata. In sua assenza, probabilmente, la Hone-onna l’avrebbe surclassato. Quel suo particolare modo di combattere, stremando il nemico, quella sua velocità sovrumana - come lei era, in effetti - tale da sembrare che scomparisse ed apparisse in continuazione, l’hanno stregato. Sentitosi inadeguato di fronte allo yōkai, l’unica cosa che è riuscito a fare in seguito per esorcizzare quella sensazione, è stata capire come diavolo facesse. Imparare da lei. Sfruttare quello che aveva visto e adattarlo al suo modo di combattere. Per poter avvalersene e prendersi una piccola rivincita postuma. Le Ninjutsu Spazio-Temporali non sono una cosa semplice. Generalmente abbisognano di un tramite, di un marcatore per poter essere effettuate, in modo da non “perdersi” durante il salto. E Yu si è spaccato la testa davvero un sacco, prima di rendersi conto che la soluzione ce l’ha sempre avuta tra le mani. Le sue bolle. Le sue bolle sono dei marker naturali, in possesso del suo chakra per antonomasia. Tuttavia saperlo non basta. Ci si è messo di impegno, con tanto studio e tanti buchi nell’acqua e, anche una volta acquisita un’esperienza tale da riuscire a fare ciò che si era prefissato, non sarebbe mai riuscito a renderlo reale senza Kurama che funge da stabilizzatore. Ma con la sinergia di tutti gli elementi in ballo, soffiando una raffica di bolle grandi abbastanza da poter fungere da appoggio, munite di un chakra particolare, ora è in grado di sfuggire ad un attacco teletrasportandosi da una all’altra effimera, sparendo agli occhi del nemico per apparire da tutt’altra parte, meglio ancora se in posizione di vantaggio per scagliare una controffensiva.”

Effetti:

  • Il Moltiplicatore Danno di questa Tecnica è ridotto di 2.

  • Vale come Lim 10 nella difesa da multipli attacchi.

  • GdrOn, con il consenso del master, sarà possibile teletrasportarsi in luoghi (o presso persone) in cui si è lasciato una bolla cristallizzata.


VEL: 138*260= 35.880

DANNO: (49.000/35.880)*5 (MD -3 per vantaggio elementale / MD -2 per Pons)= 7
LEGAME: 12-7-13-14= 0 (Emersione Conclusa)

Status Essicazione

SLT: 22/2= 11
STM: 50/2= 25
CHK: 36/2= 18
Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
101
DIF (0 PL)
69
DST (32 PL)
170
FRZ (0 PL)
106
VEL (37 PL)
175




Fase Attiva

CITAZIONE

Ninjutsu (Senjutsu) - Onibimaki: Pioggia (Limite: 5) [SCHK: - 17] {DST*190}
Tratti: Offensiva (Lungo Raggio), Comunione, Volpe, Fatuo.

“Le cose immutabili sono noiose, non trovate? Decisamente noiose. Prendersi gioco dell’avversario è divertente, ma ogni tanto è anche necessario spezzare questo circolo vizioso e sorprenderlo in qualche altro modo. Fargli credere che si è bravi solo nei trucchi, è una buona maniera per spianarsi la strada, prima di provare qualcosa di diverso. Ed è così che nasce Onibimaki, una fiammata di Fuoco Fatuo dal colore leggermente diverso dall’originale, composta da chakra intenso e violento che gli dona un colore più scuro e cupo. Natsume genera questa tecnica dalla bocca, mentre Yu, per riuscire a controllarne al meglio la violenza, fa utilizzo del suo Hakanai. In entrambi i casi, la vampata che viene a crearsi, si avvolge su sé stessa turbinando, avviluppandosi nelle proprie stesse spire, per poi spezzarsi e piombare sull’avversario in una pioggia apparentemente casuale, ma che in realtà è atta ad andare a colpire i punti deboli del nemico e rinvigorire eventuali Kitsunebi, se presenti.”

Effetti Akui:

  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco causando un aumento al malus alla Risorsa più utilizzata pari a 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono aumentare ulteriormente il malus di Kitsunebi.
Effetti Jihi:
  • Se il bersaglio è afflitto da Kitsunebi: Fuoco Fatuo, questo attacco rinvigorisce il fuoco, calando il costo di mantenimento di 1, finché Kitsunebi viene mantenuto.

  • Utilizzi multipli di questa Tecnica non possono ridurre ulteriormente il mantenimento di Kitsunebi.


CITAZIONE

Azione - Recupero (Limite: 3)

“Il ninja riprende fiato.”

  • Rigenera 12 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.


DST: 170*190= 32.300
SCHK: 39-17= 22
CHK: 18+12= 30
PM: 4+1= 4 Tendenza Yako
PB: 0-1= 0


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 11
STM: 25
CHK: 30
SCHK: 22

Bolle Speciali utilizzate: Turno 6 [///] - Turno 7 [///] - Turno 8 [///]
PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0

Status Attivi: Status Essicazione 1/2 turni

Zenko

Livello: 69 Esperienza: 15.938

MST (0 PL)
69
RES (0 PL)
69
DIF (0 PL)
69
DST (0 PL)
138
FRZ (0 PL)
138
VEL (69 PL)
207




~Turno 8


Mantenimento
Fuoco Fatuo
SCHK: 22-3= 19


Fase Difensiva
///


Fase Attiva

CITAZIONE

Azione - Recupero (Limite: 8)

“Il ninja riprende fiato.”

  • Rigenera 32 punti suddivisi a piacere tra STM e CHK.


SCHK: 19+32= 51


Fase Conclusiva e Riepilogo

SLT: 100
SCHK: 51

PM: 4 Tendenza Yako
PB: 0
 
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view post Posted on 25/1/2022, 11:32     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Vedere la propria manovra offensiva incapace di mettere al tappeto il suo avversario, fece vacillare la sua spavalda sicurezza, finché questa non crollò inesorabilmente, come un instabile castello di carte. L'unica cosa che riuscì a dire fu un debole "Non può essere!", pronunciato con voce tremante, quella di chi non poteva far altro che assistere alla tenace dimostrazione di forza di un nemico che, seppur ferito e ridotto allo stremo, aveva ormai la vittoria in pugno. Il vento impetuoso di fuoco fatuo la colse impreparata, ancora a mezz'aria, incapace di attingere al proprio chakra e, quindi, di imbastire una difesa efficace. Provò a frenare la caduta e muoversi di lato, ma quel Jutsu e le sue derivazioni la investirono in pieno. Ogni colpo fu come un gancio ben assestato, potente e preciso, capace di spezzare non solo le ossa ed i muscoli di quella kunoichi, ma anche le sue più intime convinzioni. Il suo corpo ne uscì piegato, finché uno schianto violento non la costrinse al suolo. Sentì un dolore insistente punzecchiarla in diversi punti, come fosse sotto il tiro di una miriade di spilli che, tra una fitta e l'altra, sapevano farsi pesanti come il filo di una spada. Provò a muoversi, ad alzarsi dal fango dello spiazzale di Yokohama, ma non ne fu in grado. Aveva diverse costole incrinate ed ossa spezzate, così come la mandibola, e gli indumenti ridotti a brandelli di stoffa. L'ultima cosa che poté vedere, prima di perdere i sensi, fu la fredda maschera di Zenko. Le sembrò di scorgere le sue labbra arricciarsi in una smorfia compiaciuta, ma forse fu soltanto una sua impressione, indissolubilmente legata all'ardente consapevolezza di essere finita prigioniera di un moccioso che era stato capace di batterla, nonostante i suoi sforzi.

Raccolte le forze per poter proseguire con il protocollo dell'operazione, il Rosso poté sincerarsi dell'esito della battaglia consumatasi parallelamente alla sua. Nel cuore della foresta che circondava Yokohama, i suoi uomini non avevano subito perdite, portando a casa un risultato schiacciante: Natsu no Kaze era stato neutralizzato ed incatenato, con la consapevolezza che presto la sua anima avrebbe subito lo stesso destino di quella di Daisuke, il cui corpo era stato invece martoriato dalle letali ossa di Nashi, il quale aveva riscattato con la vita del suo nemico l'affronto subito dentro la locanda. Ciò nonostante, si sarebbe scusato formalmente con Zenko per averlo ucciso, anche se per un suo errore di valutazione: non aveva dimenticato gli ordini ricevuti da lui - e quindi anche da Fuyu no Yuki - ed il fatto che Manpeiko fosse ancora viva, chiaramente, non costituiva una scusante.
Risolta la questione, rimaneva da procedere con l'esecuzione di Natsu no Kaze. Nonostante il leader del Kyo Dan fosse stato sconfitto, il controllo mentale non sembrava aver subito cambiamenti - e ciò, ovviamente, avrebbe portato Zenko a riflettere su diverse possibilità. A prescindere da ciò, tuttavia, gli ordini ricevuti dal suo sensei rimanevano tassativi, nonché condivisi da lui stesso. I suoi uomini si fecero quindi da parte, così che il caposquadra potesse compiere il volere di Fuyu e donare la salvezza ad uno shinobi che, anziché nuocere al suo popolo com'era stato costretto a fare fino ad allora, avrebbe volentieri accolto la morte come un onore. Una dolce liberazione.


Manpeiko
7xtk9R

Color code: #BD39FF
Livello: 70 Esperienza: 16.000


MST
(0 punti)
70
RES
(0 punti)
DIF
(0 punti)
10570
DST
(35 punti)
FRZ
(0 punti)
175105
VEL
(35 punti)
175


Salute: -39

Stamina: 24

Chakra: 0

Limite: 9
Mantenimento
Limite: 9

Fase Difensiva

CITAZIONE
Taijutsu - Schivata (Limite: 1) [STM: -2] {VEL * 20}
Tratti: Difensiva (Elusione)

“Si cerca di scivolare via da un attacco, provando ad evitarlo.”

VEL 175*20 = 3.500
STM 26 - 2 = 24

DANNO: (32.300/3.500)*12 (+2 Sbalzato) = 111
SLT 72 - 111 = -39 (Svenuta)


Fase Attiva
/

Fase Conclusiva e Riepilogo

Ottieni 3.562 p.ti EXP, già comprensivi di tutti i Bonus del caso. Nice job!

Per questo post, libera di ruolare il rientro di Yu e uomini alla base, nonché il periodo che intercorrerà da lì al momento in cui il PG verrà, di nuovo, convocato da Fuyu - questa volta, non al Palazzo del Mizukage, ma a casa sua. Sai già cosa fare, quindi se vuoi dare un riferimento temporale preciso, è questa l'occasione giusta ;D
 
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view post Posted on 27/1/2022, 18:10     +1   -1
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Osservò il corpo della sua avversaria a terra nel fango con un misto di incredulità e sollievo. La notte tornata silenziosa dopo il tonfo che l’aveva vista protagonista, martoriata dai fuochi fatui della sua tecnica, che l’avevano colpita brutali e impietosi. Si era difesa, aveva cercato di resistere, aveva provato a rialzarsi, ma nulla aveva potuto. Abbandonata nell’abbraccio freddo della melma, se ne stava immobile. Quella volta non ci sarebbe stato un altro round. Ci volle un po’, però, prima che le membra di Yu perdessero la naturale tensione mantenuta durante lo scontro. Quasi come se temesse che la vecchia potesse coglierlo di sorpresa e rialzarsi mentre le dava le spalle. Restò immobile, guardandola, una smorfia di dolore trattenuta sul viso, le Kitsuneo ancora a volteggiargli attorno ammantate dalla loro aura splendente, sordo anche alle parole di Kurama. Solo quando sentì il chakra di Natsume ritirarsi dal suo corpo, mentre la volpe si avvicinava cauta alla sacerdotessa sconfitta, iniziò veramente a respirare conscio del fatto che quello scontro fosse terminato. Non la missione, ma lo scontro sì. Osservò quasi divertito il Fulvo che con circospezione, si approssimava sempre più al corpo, stringendo il cerchio, dando un colpetto alla testa della donna col muso, mordendole la mano. Solo quando fu certo che fosse bella che pesantemente svenuta tirò un sospiro di sollievo. Senza tante cerimonie, le sfilò il wakizashi dalla cinta che lo teneva saldamente legato alla sua vita e fece rotolare lontano dalle sue dita distese il kiseru, prima di avvicinarsi a Yu…E per fortuna lo fece, perché la tensione parzialmente svanita, fece piombare sulle spalle del jonin tutte le conseguenze di quella battaglia. Ebbe un mezzo mancamento, un secondo di blackout che l’avrebbe fatto crollare a terra come una pera cotta se non fosse stato per il suo Legato. Natsume fu da lui prima che cadesse, la sua mano fredda sulla guancia permise al Rosso di restare tra noi e di mettere lentamente a fuoco i lineamenti umani della sua Kitsune. Si era trasformato per sorreggerlo.

Ehi Yu, non mi abbandonare adesso ok? Ci penso io a te. E dicendo questo fece avvicinare i fuochi fatui che fino a quel momento avevano creato impedimenti e fastidio a Manpeiko. Il colore viola divenne azzurrino, purissimo e lentamente l’ANBU si sentì un pelo meglio. Provò ad alzarsi, ma la volpe lo tenne giù. Nonono, adesso aspetti due minuti e riprendi fiato. Sei ridotto uno straccio, stai fermo qui un momento e poi fai quello che devi fare. Intanto lego quella Onibaba. Siamo intesi?

Al suo cenno d’assenso, lo fece appoggiare ai ruderi di una delle pareti della locanda, andando a dedicarsi a quello di cui aveva accennato, mentre la luce benefica dei fuochi fatui aiutava Yu a riprendersi lentamente, così come il lavoro svolto in silenzio da Kurama che, a sua volta, cercava di impegnarsi a stabilizzare il suo corpo, almeno un minimo. Nessuno di questi interventi lo avrebbe guarito, un giro in ospedale non glielo levava nessuno, purtroppo, ma quanto meno limitavano i danni e gli restituivano un po’ di energie. Non era ancora finita, doveva appurare come se la fossero cavata i suoi compagni, la sentenza di Natsu no Kaze andava eseguita e gli abitanti liberati. Quei poveracci si sarebbero trovati il paese mezzo distrutto…probabilmente era il caso di dare loro asilo a Kiri fino a quando la Nebbia non avesse ricostruito le loro case. Era il minimo per quel casino.
Dio…la testa gli pulsava da morire. Chiuse gli occhi qualche attimo, cercando di calmare quel dolore intermittente e di raccogliere le forze per la conclusione di quella storia.
Natsume lo fece alzare solo quando fu sicuro che riuscisse a reggersi sulle proprie gambe. Fece sparire i fuochi fatui, si legò alla cinta le armi della loro avversaria e se la caricò in spalla come un sacco di patate. Il suo sedere allo stesso livello del proprio viso.
Non ci volle molto a raggiungere il punto in cui Nashi, Kuri e Ringo avevano combattuto contro Daisuke e Natsu. Bastò seguire i segni dello scontro, caratterizzati da distruzione e residui di ghiaccio e lava solidificata qui e là. Al suo arrivo, comunque, era già tutto finito.
Il silenzio che aveva accompagnato il suo incedere fino al posto effettivo, glielo avevano fatto sperare, ma fino a quando non fosse stato lì non poteva proprio avere la certezza di quale piatto della bilancia fosse risultato più pesante. Tirò un lungo respiro dal naso, quando, nel cuore della foresta, si riunì ai suoi uomini. Erano ammaccati, ma per lo più indenni - diversamente da lui che doveva dare l’impressione di un morto che camminava. Natsu no Kaze era stato neutralizzato e incatenato ad un grosso albero, mentre Daisuke…


Sumimasen! Gli occhi di Yu, passarono dal corpo senza vita del pelato e barbuto sottoposto di Manpeiko, a Nashi, piegato a novanta nel chiedergli perdono. Hontōni Sumimasen!

Le membra martoriate di Daisuke parlavano da sole. Nashi si era lasciato prendere un po’ la mano, forse complice la volontà di riscattarsi per la magra figura fatta nella locanda, forse per la foga della battaglia in generale…Yu era certo non si fosse scordato le direttive, uomini come quelli, dediti agli ordini, abituati a portarli a termine in maniera pulita, lineare e regolare, non potevano essere in grado di farlo. Probabilmente, appunto, un errore di calcolo. Quello che avrebbe potuto fare anche lui se ci fosse andato troppo pesante con la sacerdotessa in quell’ultimo attacco. Ma non costituiva certo una scusante, come nemmeno il fatto che avessero catturato viva la donna. Se non fosse successo, si sarebbero trovati a fare rapporto a Shika di una missione riuscita a metà.
Si ritrovò a sospirare mentre osservava la nuca coperta di capelli mori del collega piegato davanti a lui, non aveva nemmeno la forza di riprenderlo formalmente.


Non succederà più. Giusto, Nashi? Fu naturale, ripetere quasi le stesse identiche parole di quella volta all’esecuzione di Endo Keizo. Nemmeno se ne rese conto, mentre attendeva la sua risposta, uno squillante e deciso Hai! che precedette il suo segnale di “riposo”. Se l’era cavata con poco il Kaguya, forse troppo poco, tanto che Yu si ritrovò a rovinargli la festa nel giro di due nanosecondi. La predica che ti farà Shika sarà più che sufficiente come punizione.

La questione finì così, con Natsume che se la rideva sotto i baffi, Nashi che faceva gli scongiuri a tutti i Kami che conosceva e Kuri e Ringo che gli tiravano amichevoli pacche sulle spalle…non si capiva se fosse più un addio precoce o un tentativo di tirarlo su. Questione di attimi, prima che il Rosso richiamasse tutti all’ordine e si informasse sulla situazione di Natsu. Gli ordini di Fuyu erano inderogabili, tuttavia voleva capire ed essere sicuro di chi avesse davanti, se l’austero Natsu o solo la sua ombra. Purtroppo sembrava la seconda. Il controllo mentale sull’ex Capo ANBU Assalitori non era cessato nemmeno con la sconfitta di Manpeiko, il che poteva significare tendenzialmente due cose. Il Sigillo era stato imposto da qualcun altro e non dal leader dell’organizzazione, oppure, si trattava di un sigillo che scompariva solo con la morte di chi lo aveva impresso. In quest’ultimo caso, essendo la sacerdotessa malconcia, ma solamente svenuta, il funzionamento del jutsu non ne veniva inficiato. Davvero uno jutsu infido…in grado di rendere schiavo il più fedele degli uomini.
Lo aveva già detto, vero, che non avrebbe mai voluto finire così? Era sicuro che tornato a casa, avrebbe iniziato ad informarsi meglio sulla cosa, a studiare per poter prendere una contromisura per il futuro. Ma prima…dovevano chiudere quella questione.
I suoi uomini si fecero da parte, aprendo i ranghi per lasciare che Yu si avvicinasse al fuggitivo, Natsu no Kaze. Zoppicando, Zenko si approssimò all’uomo dal viso bendato. Gli occhi azzurri sembravano proprio gli stessi che aveva visto quella volta prima della missione ad Hatoma, eppure…eppure l’uomo che li possedeva non era più il medesimo.


Natsu no Kaze. Chiamò, estraendo la katana dal fodero, puntandola verso lo sfortunato collega, un tempo superiore al pari di Fuyu. La spalla faceva male, ma fece il possibile per mantenere salda la presa. Kiri ti ringrazia per il lavoro svolto in questi anni in difesa della Nebbia e del Paese dell’Acqua tutto. Ciò che hai fatto non verrà dimenticato, né sarà insudiciato da colpe che non possono, e tantomeno devono, esserti attribuite. Sapeva che chi aveva davanti non era più il vero Natsu, tuttavia ci teneva a dire quelle parole. Chissà, magari lo avrebbero raggiunto comunque. Sei congedato. I tuoi servigi non sono più richiesti.

Finì con un colpo. Ben assestato, il fendente tranciò giogurali e carotidi in una volta soltanto. Il sangue schizzò fino sulla maschera mentre lentamente ciò che restava di Natsu no Kaze soffocava nel proprio stesso sangue. Una fine indegna per un uomo come lui, forse. Tuttavia, per quello che sapeva sul suo conto, Yu era certo l’avrebbe preso come un onore: era quel tipo di shinobi l’ex Capo ANBU del reparto d’Assalto. Quello che crede nel valore di una morte onorevole. Differentemente dal Rosso. Ciò che era certo era che ora non ci sarebbero più state mine vaganti in giro per il Villaggio, utilizzabili contro lo stesso. Anzi…forse qualcuna c’era, ammettendo fosse sopravvissuta all’incendio dell’ala nord della Gabbia Bianca. Ne dubitava ed era certo che Fuyu avesse già fatto valutare da un team di esperti i sopravvissuti. In ogni caso, non erano affari della loro Squadra. Ormai c’erano ben poche cose da fare per loro: liberarsi del corpo di Natsu, andare a prendere gli abitanti e organizzarsi per il rientro. Considerato che avrebbero portato al Villaggio anche gli abitanti e che Yu non era in condizione di farsela a piedi, avrebbero fatto bene ad usare dei carri. Così, mentre il corpo della controparte di Shika bruciava, Natsume, Nashi e Ringo andarono ad occuparsi del recupero delle persone e dell’imbastimento dei carri. Kuri, che era uno Yuki conoscitore di arti mediche, fece in modo di dare le prime cure d’emergenza al caposquadra.
Tempo qualche ora ed erano sui mezzi di trasporto che li avrebbero portati fino a casa: abitanti, Nashi e Ringo su un carro, mentre Natsume, Yu, Kuri e la prigioniera sull’altro.
Ci sarebbero voluti almeno un paio di giorni al passo di quei birocci e con le pause che avrebbero richiesto i civili. Sarebbe stato un viaggio lungo.


« Smettila di crucciarti e riposati un po’. Hai fatto un ottimo lavoro, ma il tuo corpo ne ha risentito parecchio, se non vuoi passare altre settimane relegato a letto come l’ultima volta, devi startene buono! Questa era l’unica soluzione valida. »
Aaaah lo so, lo so. Non credere che mi faccia fare i salti di gioia l’idea di venire rinchiuso in quel posto, ancora…Però la missione non è finita fino a quando non torniamo.
« Non rifilarmi queste cazzate da umani! Il vostro codice non mi interessa, a me interessa che le tue condizioni non peggiorino. »
Che gentile…
« Fai poco il sarcastico! »
Dicevo…sul…serio.

Da quel momento i suoi ricordi si fecero offuscati e sovrapposti. I momenti di veglia si alternavano ad altri in cui non dormiva, ma nemmeno era totalmente presente. Gli sembrava di aver visto vagamente il viso preoccupato di Natsume, e di aver sentito le parole di Kuri, diceva che gli era salita la febbre, che le ustioni si erano infettate. Era il secondo giorno di viaggio, probabilmente, non lo sapeva con esattezza. Sapeva solo che si sentiva sempre peggio, sempre più debole.., finchè tutto non venne avvolto dall’oblio.


png

Kiri, Casa di Yūzora.
7 Ottobre 252 DN.

Le gocce scendevano lente, tic, tic, lungo il tubicino trasparente collegato all’ago infilato nel suo avanbraccio. Erano passati un po’ di giorni da quando era tornato dalla missione, dopo un intervento d’urgenza e una degenza abbreviata, lo avevano lasciato andare a casa per intercessione di Kai, che si sarebbe occupato di continuare la terapie a base di flebo per il reintegro dei liquidi e degli elettroqualcosa, direttamente a casa loro. Come suo solito, non aveva avvisato nessuno del suo stato…tanto Urako lo avrebbe scoperto lo stesso, Kai e Kohaku già gli avevano tirato le orecchie, senza sapere effettivamente cosa, come e quando, mentre Takumi…beh a lui doveva ancora parlare, a dirla tutta. Si sarebbe spaventato da morire se lo avesse visto nelle condizioni in cui era quando era tornato, ma i medici avevano fatto un gran lavoro e, questa volta, non gli erano rimasti ricordini. Manco a dirlo comunque, stare a riposto lo annoiava da morire! Anche perché spesso doveva starsene seduto sul divano come in quel preciso momento con la flebo attaccata. Esasperante! Quanto meno il giorno prima aveva finito di compilare il rapporto dell’accaduto a Yokohama, consegnandolo ad un ANBU che lo avrebbe portato a Fuyu. Ci aveva provato già in ospedale, ma i medici gli avevano vietato qualsiasi sforzo, sia mentale che fisico, strappandogli di mano il tutto. E adesso…adesso era il turno del suo diario. Era da giorni che non scriveva nulla lì, si sentiva quasi un po’ impedito, ma era simile a lanciare un kunai: iniziato una volta, non si scorda mai, e dopo le prime parole, i discorsi fluirono lisci come l’olio.


Finalmente trovo il tempo per scrivere. Gli ultimi giorni sono stati un po' frenetici e dire che mi sia sembrato d'essere rinchiuso in una prigione asettica è dire poco. Ormai inizia tristemente ad essere un'abitudine quella di essere ricoverato d'urgenza in ospedale - una brutta, bruttissima abitudine - ma quest'ultima volta è stata anche peggio delle precedenti. Non avete idea di cosa mi hanno fatto in quel posto orribile! Ad essere sincero, non ricordo bene nemmeno come ci sia arrivato. Ho vaghe memorie fumose del ritorno al Villaggio, a malapena riesco a rammentare Kuri che si raccomandava di correre in fretta all'ospedale, assicurandomi che si sarebbero occupati loro di portare Manpeiko nelle prigioni e di fare un primo rapporto a Shika...quanto meno di quello di cui erano a conoscenza. Quello che so, lo so solo perché Natsume è rimasto con me tutto il tempo. Credo sia stato lui a portarmi alla clinica; quando mi sono svegliato era acciambellato sul mio addome, il primario ha detto che si è rifiutato categoricamente di andarsene nonostante i loro sforzi. In un certo senso, mi fa piacere che sia stato con me da quelle prime deliranti ore, sino a quando non ho ripreso definitivamente coscienza. Dei momenti del mio arrivo, ho ricordi davvero frammentati. Ma una cosa la ricordo bene più di altre, come se il terrore me l'avesse incisa a fuoco nella memoria, nonostante la nebbia che avvolge tutto il resto: c'era una macchina, con dei tubi attaccati al mio corpo. Prendeva il sangue da me, passava in quell'aggeggio e poi veniva reimmesso nel mio corpo. Serviva a pulire il sangue, da quanto mi hanno detto...per me era semplicemente un congegno del demonio. Tra la febbre e il resto, credo di aver delirato un bel po' quando mi hanno attaccato a quella roba. Se ci ripenso mi vengono ancora i brividi: vedere il mio sangue uscire e poi rientrare aveva qualcosa di surreale, ma il peggio erano quei medici tutto attorno, con i loro stramaledetti camici bianchi. Brr…Spero di non ripetere mai più un’esperienza del genere!


Toc.Toc.Toc.
Ma che cavolo vuole questo? Vattene, su!


Dopo quello, devo dire che il resto è stato per lo più accettabile. Sto migliorando a tenere la mia paura per le orecchie! Anche se…credo mi abbiano sequestrato un set intero di kunai. Li tenevo sotto il cuscino per ogni evenienza e andavo a cercare conforto nel freddo acciaio ogni volta che un medico varcava la soglia. Non ero nemmeno nella stessa stanza dell’ultima volta, penso mi abbiano portato in una sezione apposita dell’ospedale adibita agli ANBU…I dottori che entravano erano sempre gli stessi, evidentemente è un meccanismo utile a tutelare la Squadra Speciale. Non saprei proprio dirlo, me ne intendo poco di queste cose e non ho indagato a fondo, volevo solamente andarm…


Toc.Toc.Toc. Crick.
Oi Yu-nii, mi sa che questa è roba tua!

Alzò gli occhi dalla pagina di diario, giusto in tempo per vedersi arrivare incontro una freccia bianchiccia, entrata presumibilmente dalla finestra che Kohaku aveva aperto. Gli ci volle un attimo per inquadrare che fosse un colibrì di ghiaccio, quello utile al famiglio a raggiungerlo, fargli girare la testa vorticandogli attorno come un pazzo e, infine, appoggiarsi placidamente sull’asta della sua piuma per scrivere, opportunamente alzata perchè la usasse come trespolo. Stava giusto chiedendosi quanto ci avrebbe messo Fuyu a contattarlo per discutere il rapporto. Pensava avrebbe aspettato che la sua convalescenza fosse terminata, ma evidentemente si sbagliava. Sulle ali del colibrì, questa volta, però, non c’era scritto di raggiungerlo subito, c’era scritto “seguimi” il che lasciava intuire che non si sarebbero incontrati allo studio. Curioso. Beh, non era caso di fare aspettare lo Yuki troppo tempo, comunque. Così, senza pensarci due volte, posò diario e penna sul tavolino e si tolse l’ago dal braccio, iniziando a tamponare il sangue,mentre andava in camera a prendere il suo kimono verdognolo, con le urla di Kohaku che arrivavano fin lì.

Yu-nii! Kai si arrabbierà! Mi ha lasciato detto di non farti alzare dal divano fino a quando la flebo non fosse terminata! La testa mora e gli occhi ambrati fecero capolino dalla porta della camera del Rosso. Si infurierà come una belva sia con me che con te.

Sono stato convocato da un superiore, non me ne sto andando a zonzo per mio piacere. Fece, alzando gli occhi dall’obi che stava legando, per poi tornare all’avanbraccio, sembrava che il sangue si fosse fermato. Bene. Vedrai che se gliela metti su questo piano capirà. E quando rientrerà dal turno, mi farò rimettere l’ago e starò buono buonino sul divano fino a quando la flebo sarà terminata.

Promesso?

Promesso! Mi passi il laccio per favore? Indicò il nastro verde lasciato sul comodino e Kohaku, lo prese, porgendoglielo.

Magari potrei preparare il suo piatto preferito, per mitigarne le reazioni.

Raccolse i capelli di fronte allo specchio, osservando dal riflesso il ragazzo che cercava in tutti i modo di trovare una soluzione all’ira di Kai. Ottima idea. Bofonchiò legandosi la chioma fulva nella consueta alta coda. Ecco fatto! Esco, faccio ciò che devo e torno, d’accordo? Non ci metterò molto, credo… Imboccando il corridoio, diretto verso la porta, il colibrì di ghiaccio lo investì come una scheggia, iniziando a girargli attorno infervorato, facendogli premura. Ok, ok ho capito, andiamo!

Varcata la soglia di casa, il piccolo famiglio di ghiaccio iniziò a guidarlo nella nebbia. Non aveva la più pallida idea di dove lo avrebbe portato, nemmeno riusciva a immaginarlo. In genere con Fuyu era facile…Al massimo poteva essere indeciso se andare nel suo vecchio ufficio o in quello del Mizukage, ma non c’era bisogno di seguire niente e nessuno, conosceva la strada. Quindi quel piccolo accompagnatore era qualcosa di veramente insolito e fuori dagli schemi per un compito del genere. Però era curiosissimo! Non sapere dove sarebbe sbucato, alla fine di quella serie di stradine, vicoli e vicoletti, lo elettrizzava. Non aveva dubbi che la convocazione fosse relativa agli esiti dell’ultima missione, era strasicuro anche che non si trattasse di un nuovo compito, Fuyu sapeva benissimo che era ancora in convalescenza, dubitava l’avrebbe fatto uscire con la maschera essendone a conoscenza. Quindi, in un certo senso, l’unica incognita di quell’incontro era il dove…e se finalmente si sarebbe deciso a porre o meno quelle domande che da tanto teneva per sé.
Si stupì quando si ritrovò ad uscire dalle mura del Villaggio. Si stupì ancora di più quando in un angolo un po’ discosto dell’area, si ritrovò davanti una casa tradizionale. Rimase di sasso, quando il colibrì andò proprio in quella direzione. Possibile che quella fosse…casa di Fuyu?
Si avvicinò un po’ circospetto, ancora incredulo al fatto che quel colibrì l’avesse portato lì, ma senza perdersi dettagli del luogo. Era sì una casa molto tipica e in un certo senso simile esternamente a quella di Takumi, tuttavia aveva dei dettagli molto particolari, quasi esotici e originali che, generalmente, abituazioni di quel tipo non avevano. Salì i pochi gradini del portico con passo felpato, come avesse terrore che quelle assi potessero scricchiolare e fare un rumore del diavolo, e quando si fermò di fronte alla porta, il colibrì gli si posò sulla spalla.


« Cosa ti trattiene, ragazzo? Sei stato esemplare nella missione, non dovresti preoccupartene. »
Non è quello. E’ solo che è strano. Fuyu non mi ha mai convocato a casa sua. Sembra quasi una convocazione non ufficiale.
« Ci sarebbe qualcosa di male? E’ il tuo sensei, forse vuole vedere se ti stai riprendendo. »
Forse. Non so, è insolito.
« Non lo scoprirai mai finchè stai impalato davanti alla porta. »

Kurama aveva ragione. Come sempre.
Alzò la mano a pugno.
Bussò. Una, due, tre volte.
E attese.

 
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)

Casa di Fuyu no Yuki - 5knhRj Kiri
7 Ottobre 252

Da oltre la porta, percepì il tonfo di qualche passo che, lentamente, si faceva più vicino. Poi, osservò la stessa spalancarsi in perfetto silenzio, senza alcun rumore ad evidenziare incuria nella manutenzione delle cinghie. La figura di Fuyu no Yuki, avvolto in un haori bianco con motivi azzurre di onde che parevano ricordare un vecchio dipinto, gli si palesò davanti. Era strano per entrambi incontrarsi in abiti civili; non era la prima volta, certo, ma quella come le altre aveva il gusto di un'occasione rara. Quale fosse il motivo della sua convocazione l'avrebbe scoperto presto, dato che svelto il suo superiore lo accolse con un "Vieni Yu, entra pure.", attendendo che il giovane lo facesse, prima di chiudere la porta alle loro spalle.

Se l'esterno era parso bizzarro, agli occhi del Rosso, l'arredamento degli interni non avrebbe fatto altro che accentuare ancor di più quella sensazione di "disagio". Se da un lato gran parte dello stile della casa, come le porte scorrevoli che dividevano le stanze, ricalcava lo stile tradizionale, dall'altro erano diversi gli elementi che stonavano con la sobrietà degli arredamenti. Il tavolo della sala da pranzo subito visibile appena entrati, ad esempio, era di un marmo dalle tonalità bianche e grigie. Sopra di esso, un set da tè in porcellana pregiatissima - ed era solo uno, gli altri dieci (o forse erano quindici?) erano disposti con cura maniacale su diverse mensole, come fossero i pezzi di spicco di una mostra. Attorno al tavolo non vi erano sedie, ma sgabelli in pelle nera. Spostando poi lo sguardo verso il retro, separato dall'interno da una spessa lastra di vetro scorrevole, gli parve di scorgere qualcosa di ancora più strano. Ok, lo spazio era abbastanza ampio, ma era davvero un'amaca quella che vedeva, ancorata ai tronchi di due alberi di pesco colmi di frutti? Dovette battere le ciglia un paio di volte, prima di rendersi conto che no, non stava sognando.
Mentre il colibrì svolazzava liberamente per la casa, i due Jonin trascorsero una buona mezz'ora a discutere del lavoro svolto a Yokohama. In verità, i primi cinque furono dedicati all'accurata scelta del tipo di tè da gustare - qualcosa che rappresentava ormai un'abitudine, alla quale Yu avrebbe forse ceduto più volentieri in quel caso, dato che doveva essere stufo di idratarsi solo tramite liquidi in vena - e a qualche chiacchiera circa lo stato di salute del giovane, del quale Shika si interessò senza fingere nulla. Ad ogni modo, pur congratulandosi per il lavoro che Zenko aveva svolto, le parole di Fuyu non furono confortanti. Malgrado le indagini preliminari avessero escluso il coinvolgimento di altri soldati della Nebbia nella vicenda della Gabbia Bianca, nonostante inchieste più approfondite fossero ancora in corso, i membri della Squadra Speciale si trovavano davanti ad un vicolo cieco. Almeno finché Manpeiko, detenuta in un luogo sicuro di cui solo in pochi tra gli stessi ANBU erano a conoscenza, non avesse vuotato il sacco - e stando al resoconto di Shika, quella dannata vecchia sembrava avere una tempra incrollabile. Ciò nonostante, l'uomo ostentava comunque tranquillità e lo stesso Yu ne avrebbe compreso la ragione. La Squadra Speciale aveva i suoi mezzi, per estorcere informazioni in maniera coatta da un prigioniero così importante... e Manpeiko era sola, malnutrita ed esausta, spezzata nel corpo quanto nello spirito. Avrebbe parlato, era solo questione di tempo.

Durante la conversazione, però, il Rosso ebbe come la sensazione che Fuyu fosse in agitazione - e no, la ragione non riguardava la missione che Zenko aveva portato a termine. Sembrava avesse paura. Qualcosa che pareva impossibile, per uno come lui, eppure era quanto l'uomo lasciava intendere, anche soltanto continuandosi a toccare le mani, mostrandosi per la prima volta a disagio in presenza di quel ragazzo. Per questo motivo, dovette radunare tutta la sua buona volontà, una forza ben più grande di quella che era richiesta ad uno shinobi del suo calibro, per vuotare il sacco.
- C'è una cosa che desidero mostrarti, ragazzo mio.

Era la prima volta che il Jonin abbandonava il tepore di una buona tazza di tè, per dedicarsi ad altro. Ma forse, il motivo era da ricercarsi proprio in quello, nel sapore di quelle foglie di karkadè, che si erano fatte amare, per il palato e per i suoi ricordi.
Una volta in piedi, l'uomo condusse stancamente il suo allievo attraverso un breve corridoio. Si fermò di fronte ad una porta scorrevole, avvicinando la mano destra alla sua estremità e indugiando sopra di essa per una manciata di secondi. Giusto un paio, che poi si allungò ancora per molti altri. Era qualcosa di cui aveva bisogno, però. Il tempo necessario per aggrapparsi al coraggio di affrontare quel demone che portava dentro di sé. Non appena la porta ebbe terminato il suo percorso fino all'estremità sinistra della stanza, il suo interno si palesò di fronte allo sguardo sicuramente sorpreso di Yu. Era uno spazio ampio, arredato similmente ad un dojo in miniatura, con un'armeria nascosta da spesse ante di legno che saltavano subito all'occhio, poiché poste proprio in fondo alla camera, di fronte all'ingresso. Il pavimento in legno era trasandato, come tutto ciò che c'era lì dentro. C'era un piccolo giaciglio, sull'angolo sinistro immediatamente vicino alla porta: anch'esso, logoro e pieno di polvere. Quella stanza era in perfetto contrasto con la pulizia e la cura maniacale tipica di Fuyu, che il Rosso aveva avuto modo di notare in ogni altro ambiente di quella dimora. Per qualche ragione, era come se lo stesso padrone di casa non entrasse là dentro da diversi anni. Sembrava quasi che, lì dentro, avesse sigillato un demone, tenuto a bada dal pannello di carta che, con tanta fatica, aveva fatto scorrere.
Era stato estremamente doloroso, liberare quel mostro che aveva sepolto lì dentro.
- Questa stanza, un tempo, apparteneva ad una persona. Mio figlio, Koichi.

Ti assegno le valutazioni adesso - e taglio corto, perché non ho molto tempo nel posto in cui sto scrivendo (sigh). Non spenderò molte parole in più rispetto a quello che già sai: sei stata impeccabile, nella narrazione tanto quanto nella fase di combattimento. È stata una prova dura, ma spero tu ti sia divertita quanto me nell'affrontarla. Non posso che assegnarti il massimo per un Addestramento Superiore svolto Bene, ovvero 750 p.ti EXP!
L'Addestramento, per me, può ritenersi concluso già adesso. Quel che verrà di seguito - lo specifico - è puro Role, necessario ad entrambi per dare la giusta importanza a ciò che stanno per affrontare maestro ed allievo.

 
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view post Posted on 29/1/2022, 16:05     +1   -1
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Ohayō, Fuyu-sensei.

Fu con un rapido inchino che salutò il superiore venuto ad aprire. Lo Yuki si era approssimato lentamente alla porta, fino a quando non l’aveva aperta senza che questa facesse il minimo rumore. La figura che Yu si trovò davanti era quella del suo sensei in abiti civili. Proprio come lui aveva indossato quel kimono regalatogli da Takumi, anche l’uomo portava un comodo haori bianco con decori azzurri a forma di onda. Faceva sempre uno strano effetto non vedere Fuyu con la divisa d’ordinanza ANBU o, comunque, con gli abiti che portava durante le missioni, tuttavia non era la prima volta che capitava che si incontrassero in circostanze tali da permettere un simile abbigliamento. Erano momenti rari, ma non inesistenti e, proprio per questo, particolarmente preziosi per il Rosso. Certo era che non era mai accaduto che lo invitasse proprio a casa in quelle occasioni. Era capitato passasse lui o che si trovassero in qualche luogo all’interno del villaggio, possibilmente non troppo affollato o addirittura prenotato esclusivamente per loro, come piaceva al più grande. Ma mai, mai, Yu era stato a casa sua fino a quel momento. Era la prima volta e…aveva un sapore strano, particolare, come se avesse salito un altro gradino sulla difficile scalata che era avvicinarsi a quell’uomo.
Venne invitato ad entrare senza tanti preamboli, col giusto garbo, lo stesso che impresse il Jonin più giovane in quel
Ojama shimasu mentre varcava la soglia, lasciando gli zōri nell’ampio genkan e inforcando un paio delle ciabatte messe a disposizione sulla scarpiera per gli ospiti. Mano a mano che Fuyu lo guidava all’interno della sua abitazione, dopo aver chiuso la porta d’ingresso, fu sempre più chiaro a Yu lo strano senso del gusto estetico dell’uomo. Contrariamente al castano possessore di Matatabi, che ricercava l’armonia nell’equilibrio di arredamenti e soprammobili che avessero un senso messi vicini gli uni agli altri, sembrava che lo Yuki ricercasse quello stesso equilibrio nella fusione tra stili differenti. Su una base di tradizione, faceva la sua comparsa un tavolo in marmo bianco grigiastro proprio nel bel mezzo della sala da pranzo, attorniato da sgabelli in pelle nera. Sopra di esso un pregiatissimo set da tè che, evidentemente, Fuyu aveva scelto per l’occasione tra la moltitudine di quelli che aveva esposti sulle mensole della stanza. Uno più bello e particolare dell’altro, ma chissà che pazienza prendersene cura! Palesemente un certo feticismo per quel genere di accessori lo doveva avere lo Yuki, ma…vogliamo parlare dell’amaca che con la coda dell’occhio il Rosso aveva intravisto al di là di una porta-vetro scorrevole sul retro della casa? Quella era una cosa che ci si sarebbe aspettati da lui, mica da Fuyu! Pazzesco…era proprio vero che entrare in casa di qualcuno te lo faceva conoscere meglio. Chissà che altro avrebbe scoperto curiosando in giro. Tuttavia per il momento il suo sensei lo fece accomodare, rispolverando una piccola tradizione, quasi un rito ormai, che intercorreva nei loro incontri: la scelta del tè che avrebbe accompagnato le loro chiacchiere. Inevitabilmente la scelta ricadde sul karkadè, come in molti altri casi, ma era qualcosa a cui ormai Yu era talmente affezionato che non ci avrebbe mai rinunciato, anche se alla fine finivano per buona parte delle occasioni a scegliere quel particolare aroma leggermente aspro, ma gradevole. E poi ehi! In quello specifico caso al Rosso sarebbe andata bene qualsiasi bevanda, purchè potesse prenderla per bocca e non via endovena. Cazzo, se era stufo di quelle flebo! E il bello era che ne avrebbe avuto ancora per qualche giorno, come spiegò a Fuyu che si interessò come prima cosa ad informarsi delle sue condizioni, piuttosto che dare precedenza subito al resto. Che arrivò comunque, ma in seconda battuta e in un certo senso gli fece piacere. Non era certo la prima volta che lo Yuki si preoccupava per lui, però era sempre una piccola scoperta ogni volta, se non circa il suo sensei, circa sé stesso. Era un po’ come quando si rendeva conto che Takumi gli dava attenzioni particolari. Lo scaldava da dentro e lo faceva sorridere anche se provava a non farlo.

Il secondo argomento all’ordine del giorno che accompagnò il loro tè, fu effettivamente, la questione che aveva portato alla missione di Yokohama. C’erano buone e cattive notizie in merito: le buone erano che era stato escluso il coinvolgimento di altri shinobi di Kiri nell’incidente alla Gabbia Bianca. Le cattive…beh, che Manpeiko era un osso duro. La sacerdotessa del Kyo Dan era detenuta in una struttura speciale, conosciuta da pochi ANBU, ma non aveva ancora vuotato il sacco. E questo poneva la Squadra Speciale in un vicolo cieco, almeno finchè l’incrollabile tempra della donna non avesse ceduto. Restava comunque questione di tempo. Fuyu appariva sicuro in merito e non era difficile capire perché, per chi aveva avuto modo di vedere coi propri occhi quali fossero i metodi della Squadra Speciale. Con una prigioniera di questo calibro poi, la mano sarebbe stata ancora più pesante. Ci sarebbe voluto un po’ forse, ma lentamente tutte le sicurezze di quella donna si sarebbero sfaldate, tutte le sue convinzioni, la sua volontà, la sua forza…sbriciolate piano piano, fino a quando non fosse inevitabilmente crollata, spezzata nello spirito e nel corpo, dalla fame, dalla stanchezza, e dalla consapevolezza che, forse…una morte veloce sarebbe stata la scelta migliore. Tanto sempre di morte si parlava. Per quanto tenace e fedele potesse essere alla sua organizzazione, in quella situazione era sola. Avrebbe fatto presto i conti con sé stessa e, a quel punto, avrebbero visto tutti cosa fosse veramente importante per lei.
Avrebbe parlato, su questo non c’erano dubbi. Allora perché Fuyu appariva così nervoso?
Sembrava sicuro di quello che diceva, concorde col pensiero di Yu per altro, eppure…durante la conversazione, il Rosso aveva avuto la sensazione che non fosse sereno. Se non fosse stato impossibile, avrebbe detto che aveva paura. Era a disagio, si torturava spesso le mani, inqueto. Non era mai capitato si mostrasse in quello stato di fronte a lui.


Sensei…c’è qualcosa che non va?

Lo chiese alla fine, da un lato preoccupato, dall’altro a disagio dalla stessa angoscia che vedeva riflettersi nell’uomo davanti a sé. Parve combattere contro sé stesso per un’eternità, prima che quelle parole uscissero dalle sue labbra. Non aveva nemmeno finito il suo tè, quando espresse il desiderio di mostrare qualcosa a Yu, alzandosi dal tavolo. Per qualche ragione sembrava particolarmente importante, il Rosso percepì il peso della cosa in quelle poche parole tanto che annuì subito, dopo un attimo di confusione. Lasciò a sua volta la tazza sul piano in freddo marmo e si fece guidare dallo Yuki attraverso il corridoio dell’abitazione fino a fermarsi di fronte ad una porta in particolare. Non aveva nulla di diverso dalle altre. Un semplice shoji con i suoi listelli di bambù e la carta di riso a riempire i riquadri. Eppure sembrava particolarmente “pesante” da aprire per Fuyu. Lo vide indugiare con le dita ancorate all’estremità, per secondi che si accumulavano l’uno sull’altro come granelli di sabbia in una clessidra. Cosa c’era là dietro? Che cosa voleva mostrargli?

« Ora apre e dentro ci sono i corpi dei novantatrè sfigati che si sono fatti ammazzare nelle prove sul tetto. »
Ah, Kurama! Non dire idiozie!
« Cercavo solo di sdrammatizzare. Fa strano anche a me vedere l’Altro Ghiaccio in queste condizioni. »
Già…Mi sta mettendo un po’ d’ansia.

Alla fine, con un movimento secco, Fuyu fece scorrere la porta sulle guide, fino all’estremità opposta e l’interno della stanza si mostrò a Yu nella sua presenza polverosa. Sembrava un dojo in miniatura, arredato minuziosamente in ogni suo essenziale dettaglio con legno di bambù. Lo spazio all’interno era ampio, e proprio sulla parete di fronte all’entrata si poteva intravedere, nascosta da delle ante leggermente aperte, quella che aveva tutta l’aria di essere una rastrelliera di armi. Un piccolo giaciglio, un futon, era posizionato nell’angolo sinistro, immediatamente vicino alla porta. Un posto spartano e semplice, senza troppa chincaglieria...doveva essere una stanza piacevole da vivere un tempo. Già…“un tempo” perché quel posto appariva sporco, impolverato e trascurato come se quella porta che Fuyu aveva aperto con tanta fatica non fosse stata fatta scorrere per tanti, tanti anni. Non era certo la camera dello Yuki quella…, no. Il letto era piccolo e poi era palesemente trasandata. A differenza del resto della casa era come se fosse rimasta immutata, sigillata per parecchio tempo. Gli occhi di Yu si spostarono interrogativi sul proprio sensei, giusto poco prima che questi annunciasse che quella camera apparteneva, anni prima, a suo figlio Koichi.

Un figlio?!
« Un figlio?! »

Deglutì a vuoto il Rosso, improvvisamente gli si era seccata la gola, tornando a osservare quella stanza inutilizzata. Al di là del fatto che non si aspettava proprio una confessione del genere, quasi come una doccia fredda, al di là che non aveva mai sentito alcuna voce sul fatto che Fuyu avesse un figlio - e, di conseguenza, una compagna - c’era qualcosa di tremendamente sbagliato e triste in quello che vedeva. Una stanza vuota e abbandonata. Un padre che faticava ad aprirla e che, forse, l’aveva fatto per la prima volta da chissà quando.
C’erano solo due motivi per cui poteva essere ridotta in quello stato: Koichi se n’era andato, oppure…era morto. Considerato lo stato del suo sensei e il villaggio dove erano cresciuti entrambi, la seconda era terribilmente probabile. E non capiva. Non capiva per quale ragione volesse o sentisse il bisogno di parlargliene in quel momento. Forse aveva capito? Forse era un modo per dirgli che sapeva che aveva delle domande e che adesso era pronto a dargli delle risposte? Non ne aveva idea. Francamente non sapeva che pensare. Sentiva solo un pressante groppo alla gola che cercava inutilmente di mandare giù. Persino Kurama si era ammutolito. Tanto che fu il turno di Yu adesso a dover trovare il coraggio di parlare. Ci mise diversi lunghi secondi, scanditi dal silenzio che era caduto dopo che la voce del suo sensei aveva pronunciato quel nome: Koichi. Alla fine parlò, con tono attutito, quasi sotto voce, come se avesse paura di disturbare.


…Che cosa è successo?


Passo anch’io a darti le valutazioni in questo post, così siamo a posto. E’ stato un addestramento tosto, sia per quanto riguarda le implicazioni gdron sia per il PvE. Sai meglio di me che, appena ho visto e letto la scheda di Manpeiko, mi sono spaventata a morte XD. In primis perché avevo alle spalle solo un test e non mi ritenevo all’altezza, in secundis perché avevo intuito determinate dinamiche. Alla fine della favola, dopo lo spavento iniziale mi sono pure divertita e devo dare atto a chi aveva fiducia in me più della sottoscritta. Ho adorato dissare la vecchia, così come la sua caratterizzazione, almeno tanto quanto smazzuolarla quando ho potuto farlo. Bello l’intreccio e il modo in cui è stato steso. Niente, mi è piaciuto davvero tanto, bel lavoro!

Coinvolgimento personale: 10
Tempistiche: 10
Trama e Impostazione: 10
Scrittura: 10
Ambientazione e Caratterizzazione NPC: 10

Approfitto per fare un resoconto in questo post dell’EXP, per comodità mia e per chi controllerà. Sono 3.562 p.ti EXP, già comprensivi di tutti i Bonus del caso, per lo scontro [X] e 750 p.ti EXP per l’addestramento [X].

 
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view post Posted on 30/1/2022, 17:09     +1   -1
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Addestramento Superiore - Eikō (栄光)
Cos'era successo, chiese il Rosso. Da dove avrebbe dovuto cominciare? Come poteva sbrogliare una matassa così intricata e piena di polvere, dove i ricordi si mescolavano con i sensi di colpa? Dove il desiderio di dimenticare si scontrava, per forza di cose, con la responsabilità di non farlo, per nessuna ragione al mondo.
- È morto all'età di otto anni. Ucciso da un suo compagno di corso, durante la prova per ottenere il coprifronte. - sputò così fuori il rospo, con una franchezza che aveva il peso di una spada di Damocle che pendeva insidiosa sopra il suo collo. In merito, non c'era poi molto da dire affinché Yu potesse contestualizzare l'accaduto - anche lui, in fondo, conosceva bene la triste fama degli anni della Nebbia Insanguinata, collegati al potere detenuto dalla dinastia dei Momochi che a lungo aveva governato Kiri. Lo sguardo del Jonin, per diversi secondi, rimase perso nel contemplare un punto indefinito della stanza abbandonata che aveva appena mostrato al suo allievo.
Si fece poi coraggio, deciso ad andare sino in fondo, per scavare in quelle memorie dolorose affinché potesse condividerle con l'unica persona che riteneva degna di poter sopportare il suo fardello. Il suo racconto fu scevro da scuse o motivazioni inesistenti - non ne aveva ed era giusto che quel ragazzo lo vedesse per l'uomo che era stato, senza nulla che potesse nasconderne il marciume e liberarlo dal suo giudizio, qualsiasi esso fosse.

Gli parlò di come era cresciuto, del desiderio che lo aveva spinto a muovere i primi passi verso la carriera militare. Qualcosa che, indubbiamente, Zenko avrebbe potuto comprendere bene. Tutto partiva da un'ombra che lo aveva segnato sin dai primi anni della sua vita: un padre incapace di riconoscere il suo valore e che, senza volerlo, lo aveva costretto a rimboccarsi le maniche. Non per renderlo orgoglioso, ma soltanto affinché quel bambino che era stato Fuyu potesse prendere sempre più le distanze da quella figura. Affinché potesse diventare uno shinobi ed un uomo migliore di lui. Il tempo e la vita, però, gli avevano riservato un destino beffardo e crudele. Come il Rosso avrebbe sicuramente immaginato, anche senza i dettagli del suo sensei, guadagnare fama e prestigio era stato qualcosa di relativamente semplice, per un ninja prodigio come il suo maestro. Mantenerle, invece... beh, quello era un altro paio di maniche. Ancor più complicato, poi, era stato tenere in piedi una relazione con una donna - Haruko Nakamura - e con il frutto del loro amore, Koichi. Per evitare che i suoi cari divenissero il bersaglio di qualche shinobi ambizioso, interessato ai titoli e al prestigio ottenuto da Shika, quest'ultimo aveva scelto di tenere nascosta l'esistenza di questi suoi legami, costringendo di fatto la sua compagna a crescere praticamente da sola quel bambino. Inevitabilmente, Koichi aveva vissuto il rapporto con il padre attraverso una lente che gli permetteva di ammirarne i pregi e gli onori... impedendogli però, al tempo stesso, di rendersi conto delle sue pecche come uomo e, soprattutto, come padre.
Ad un certo punto, Fuyu si addentrò nella camera fino a raggiungere il futon. Dall'interno del materasso, tirò fuori un foglio di carta accuratamente piegato. Sconfiggendo l'indecisione, la allungò infine verso il suo allievo, pregandolo di leggerne il contenuto. Era una lettera, scritta con una calligrafia chiaramente femminile. Doveva essere vecchia di anni, eppure si era conservata discretamente bene nel tempo, ad eccezione di alcuni punti più fragili che allora dovevano essere stati resi umidi dalle lacrime. Le stesse che, anche in quel momento, stavano faticando a resistere negli occhi arrossati di Fuyu no Yuki.[x]
CITAZIONE

Non riesco a trovare le parole. L'unica cosa che sono in grado di fare, è trovare conforto in ricordi che rimarranno tali, per sempre. Ciò che desidero, invece, è lasciarmi questo dolore alle spalle. Senza, però, ricominciare.
Ti ho amato, Fuyu. E ti amo ancora, in fondo. Maledizione, se ti amo. Per anni, ho pensato che tu fossi la cosa più bella che mi fosse mai capitata, in vita mia. Mi ero così illusa che un giorno tu potessi accettare la realtà, ed amarmi alla luce del sole, davanti agli occhi di tutti. Mi sbagliavo. Persino con Koichi, non sei riuscito a fare diversamente. Tuo figlio. Sangue del tuo sangue. Un ragazzino morto soltanto perché desiderava di essere riconosciuto come figlio da suo padre.
Mi ripetevi che io ero la bambina della Primavera, la principessa che aveva fatto breccia nel cuore dell'Inverno più rigido. So che mi hai amato anche tu... e so che, a modo tuo, amavi anche il nostro bambino.
È stato l'amore per la Nebbia ad essere più forte. È quello l'Inverno che non potrò mai sconfiggere.

L'unica cosa che mi rammarica, mio adorato, è averti visto fallire.
Questo tuo amore ti ha reso identico all'uomo che hai sempre disprezzato.


- Haruko scrisse queste parole prima di uccidersi, gettandosi dal tetto di questa casa. - una seconda doccia fredda, parole pronunciate con una meticolosa precisione che si scontrava con il desiderio di quell'uomo di mettere a tacere quell'intima necessità di confessare la verità a quel ragazzo. Quella debolezza che gettava una macchia sulla forza dello shinobi che Yūzora aveva deciso di seguire, durante tutti quegli anni.
- Con il tempo, ho capito che le sue parole erano vere. Ho dato fondo a tutto me stesso, persino alla mia coscienza, per accettare le mie colpe. Koichi è morto perché il suo più grande desiderio era essere degno di mio figlio, pur consapevole dei miei ammonimenti e di non essere tagliato per essere uno shinobi. Ciò che non sapeva, però, è che ero io a non essere degno di essere suo padre. - pronunciò quella verità con l'amara certezza di chi aveva impiegato non poco tempo per metabolizzare quanto aveva vissuto e per fare pace con i propri peccati.
- Niente potrà restituirmi l'affetto di Haruko, né il tempo che non ho dedicato a mio figlio Koichi. Niente, Yu. Nemmeno l'amore che ancora oggi provo per la Nebbia, per il significato che ha per me indossarne, ogni giorno, il coprifronte. Il peso delle mie colpe è il prezzo che ho accettato di pagare per ricordarmi a cosa ho scelto di votare la mia misera esistenza. Un simbolo, solo questo. Almeno finché non ho conosciuto te.
Parve esitare, in attesa che il giudizio di quel ragazzo abbracciasse quella storia di lacrime e sangue, in una direzione o nell'altra. Il Rosso avrebbe potuto, finalmente, cominciare a collegare qualche tassello, unendo ciò che già conosceva del suo sensei a quanto aveva appena scoperto. Sarebbe stata sua scelta, a quel punto, decidere se ascoltare quanto ancora Fuyu aveva da dirgli - questo, almeno, parevano trasmettere quelle iridi plumbee che sembravano essersi liberate di un peso opprimente.
Un'ultima verità, che infine lo stesso Shika aveva accettato, riconoscendone il valore. La stessa che, qualche anno prima, lo aveva convinto a schierarsi persino contro Hayate Kobayashi - contro la Nebbia per la quale aveva sacrificato tutto, ogni cosa - pur di proteggere il giovane Jonin che aveva davanti.
 
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view post Posted on 31/1/2022, 16:26     +1   -1
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Il dannato esame.
Quella stupida carneficina indetta negli anni della Nebbia Insanguinata, tanto cara alla dinastia del Momochi. Se non ricordava male, la filosofia - se così vogliamo chiamarla - dietro a quella prova mortale era insegnare sin da subito ai futuri shinobi che si potevano vincere mille battaglie, ma perdere…quello capitava una volta soltanto. Ed era così che frotte di giovani shinobi terminavano la loro carriera ancora prima di iniziarla, perché non gli veniva data l’occasione di sbagliare, capire e imparare per ritentare una seconda volta. Yu era stato fortunato…aveva affrontato quella prova quando le norme erano state notevolmente ammorbidite. Koichi, invece, non aveva avuto lo stesso privilegio. Aveva solo otto anni, probabilmente tante speranze e altrettanti obiettivi per il futuro…E Fuyu? Probabilmente non era molto più vecchio di lui in quel preciso momento quando era accaduto. Come anche la madre del ragazzo, di cui ancora Yu non conosceva il nome né la sorte. Non sembrava abitasse ancora lì, in ogni caso, non aveva visto scarpe femminili all’ingresso, tanto meno pantofole che potesse ricollegare ad una donna. Ma sul momento non ci rimuginò troppo sopra, perchè il suo sensei, dopo aver sputato quel rospo ingombrante e doloroso, si decise ad aggiungere dettagli a quella che era una storia che piantava radici nella stessa infanzia dello Yuki.
Yu rimase in silenzio per tutto il tempo, assimilando quelle informazioni che non aveva mai avuto il coraggio di chiedere - non gli piaceva troppo fare il ficcanaso - e che in quel momento gli stavano venendo elargite in maniera del tutto autonoma, per nulla forzata. Quella che poteva dirsi una sincera confessione. Fu così che apprese di come Fuyu si fosse approcciato alla carriera militare, in maniera non dissimile dalla sua, spronato dall’ombra di un padre incapace di riconoscere il suo valore, con in mente il chiaro obiettivo di prendere le distanze da ciò che non voleva essere, esempio perfetto da non imitare così da poter diventare, un giorno non troppo lontano, uno shinobi e un uomo migliore di lui.
La scalata alla vetta della Nebbia di Fuyu no Yuki, solo i sordi forse non la conoscevano. Fulminea, decisa, capace di stupire le alte sfere e di guadagnarsi fama e prestigio con le proprie sole forze in un tempo tanto breve da stupire il veterano Natsu no Kaze. Ma se la facciata era così, luminosa e brillante…se quello che tutti sapevano era solo questo, beh, il sensei quel giorno decise di parlargli anche delle ombre che si allungavano sempre di più, tanto quanto la sua stessa luminosità cresceva. Per timore delle ritorsioni che quella posizione avrebbe potuto provocare, Fuyu era stato costretto a fare una scelta. Anzi no. Lo aveva deciso lui. Come aveva deciso di sua sponte di mettere alla prova Yu quando era venuto a sapere di Kurama. Per evitare che le persone a cui teneva di più finissero preda di qualche shinobi che, per arrivare a lui, avrebbe potuto prendere la via più breve, si allontanò da loro. Tenne segreta la sua relazione con Haruko Nakamura, questo il nome della sua compagna, e con essa l’esistenza di Koichi. Li vedeva di rado, presumibilmente, e questo aveva innestato nel figlio - che conosceva il padre quasi unicamente attraverso i racconti della madre - l’idea che, se fosse diventato uno shinobi, allora suo padre l’avrebbe riconosciuto.

Fu a quel punto che Fuyu superò la soglia della camera. I suoi passi sollevarono nugoli di polvere che gli vorticò attorno alle caviglie per poi riadagiarsi placidamente a terra, sulle orme lasciate del jonin, lasciandole comunque intravedere.
Yu rimase fermo dove stava, non si sarebbe mai permesso di profanare quel sacrario senza autorizzazione, quindi in un primo momento osservò semplicemente il proprio sensei entrare ed avvicinarsi al futon, abbassandosi per frugare all’interno del materasso. Ne estrasse un foglio, accuratamente ripiegato, tenendolo tra le mani qualche istante prima di porgerlo a Yu, che a quel punto si sentì legittimato a varcare la soglia per poterlo prendere. Abbassò la testa, sussurrando nuovamente quel
Ojama shimasu che aveva detto entrando in casa, anche se questa volta non sapeva nemmeno lui se fosse più rivolto a Fuyu o a Koichi.
Al tatto la carta appariva vecchia, ma non in cattivo stato e anche quando aprì per leggere il contenuto, come richiesto dal suo sensei, l’impressione fu la medesima. Solo alcuni punti erano leggermente sbiaditi, ma la scrittura di quella lettera, chiaramente femminile, era ancora perfettamente leggibile. Osservò Fuyu prima di leggere, gli occhi plumbei arrossati e gonfi di lacrime trattenute, ma non disse nulla. Rispettò quel dolore e rispettò il volere dell’uomo iniziando a leggere quella lettera. La china aveva impresso parole taglienti in quel pezzo di carta, pregne di dolore, rabbia e amore al tempo stesso…ma anche di resa. In poche righe, Haruko accusava Fuyu della morte del figlio, di aver amato la Nebbia più di lui e lei stessa, di essere diventato proprio come l’uomo che aveva sempre disprezzato.
Era una pena leggere quelle parole. Lo era per una persona come Yu, in un certo senso estraneo ai fatti, non osava immaginare cosa avesse provato lo Yuki quando aveva trovato quella lettera. Solo verso la fine l’espressione del Rosso si crucciò, nel leggere una specifica frase, trovandola estremamente discordante con il Fuyu che conosceva lui.
“È stato l'amore per la Nebbia ad essere più forte. È quello l'Inverno che non potrò mai sconfiggere”, aveva scritto Haruko. Eppure…il jonin sapeva bene che il suo superiore aveva dimostrato di non essere così. L’inverno di cui parlava la sua compagna si era forse fatto più tiepido?

Le seguenti parole dello Yuki, arrivarono giusto quando Yu giunse in fondo al foglio. Quella lettera, Haruko l’aveva lasciata prima di suicidarsi lanciandosi dal tetto di quella casa. Dal tetto. Alzare gli occhi verso il soffitto fu un’azione istintiva, prima di tornare sul suo sensei. Il sensei che, in tutti quegli anni, non aveva abbandonato la casa che rappresentava l’involucro del suo stesso dolore. Il sensei di cui ora conosceva cose che, presumibilmente, nessun altro sapeva. Il sensei che, quel giorno, aveva deciso di condividere con lui il peso che si portava dentro da chissà quanto, sorprendendo lo stesso Yu che tutto si aspettava da quell’invito, meno che quello che stava accadendo. Ascoltò le sue amare parole, pregne del senso di colpa per essersi fatto sfuggire dalle dita quelle vite a cui teneva più di ogni altra. Pregne di un sentimento che in “uno come lui” non pensava avrebbe mai percepito. Non essere degno. Non essere all’altezza. E aveva ragione, niente avrebbe mai riportato in vita Koichi e Haruko, niente gli avrebbe mai restituito l’affetto di lei, tanto meno il tempo perso con lui. Niente, nemmeno la dedizione alla Nebbia. Tuttavia…Yu non si sentiva di accusarlo per come aveva agito. Aveva sbagliato, certo, ma il tutto era nato con le migliori intenzioni. Voleva solo proteggere le persone che amava. E sì, a shinobi come loro veniva insegnato sin dalla più tenera età che un errore in missione, anche se compiuto con le migliori intenzioni, era comunque un errore e poteva costare la vita a qualcuno o la buona riuscita dell’incarico stesso. Ma quella non era una missione. Se Shizuka non fosse capitata a Kiri per rapire quei ragazzini assieme all’Uomo con la Falce anche lui, forse, sarebbe finito nella stessa buca. Kai sarebbe potuto morire nel Ragno se quella faccenda non fosse venuta fuori, perché lui aveva temporeggiato nell’andare a cercarlo subito.
Iniziava a capire diverse cose. Le prove sul tetto a cui sottoponeva gli shinobi che volevano avvicinarsi a lui. Perché proprio quel luogo. Perché proprio quei ninja. Capiva anche che, probabilmente, quella volta che lo aveva inviato a Kokuhyō, ben sapendo che sul posto, con un altro obiettivo, era presente anche la squadra formata da suo padre e Hisakata, lo aveva fatto per motivi legati a ciò che aveva passato. Perché la storia non si ripetesse, perché lui e Aoi a differenza sua e di Koichi avevano ancora la possibilità di sistemare le cose. Ma più di ogni altra cosa…sapeva che Fuyu era cambiato. L’amore per la Nebbia di cui parlava Haruko nella lettera e di cui accennava lo Yuki stesso, era mutato. Era sempre presente, ma il suo sensei non era più disposto di lasciare che soverchiasse ogni altra cosa.


Quella volta per difendermi dalla Nebbia e dal Mizukage lui non mi ha allontanato. Ha preferito tenermi il più vicino possibile a sé. Anche se avevo mentito perfino a lui, anche se non ero adatto ad essere un ANBU regolare. Ha taciuto tutto, mi ha teso la mano sul baratro verso cui stavo per precipitare e mi ha dato l’opportunità di rimediare, creando un posto adatto a me e dandomi la libertà d’agire di cui avevo bisogno.
« Eeeeh…ricordo bene quel giorno. Con tutte quelle pippe che ti sei fatto, sarebbe ben strano il contrario. »

Non erano solo parole quelle, erano dati di fatto. Ancora oggi si chiedeva cosa lo avesse spinto a rischiare così tanto per lui. Perché era l’unico sopravvissuto alla prova sul tetto? Perché aveva fatto quel passo avanti nei suoi confronti quando nessuno avrebbe puntato due ryo su di lui? Perché si era dato tanta pena per qualcuno che, in fin dei conti, gli aveva piantato un kunai alle spalle? Alcune di queste risposte sembravano assurdamente vicine adesso. Gli sembrava di sfiorarle con le dita mentre quella storia di lacrime e sangue ne tracciava i binari. Di alcune capiva il senso, di altre lo comprendeva a metà, altre ancora gli erano oscure nonostante quel racconto. E quando tutto sembrava convergere nel buio più profondo, quando il racconto dello Yuki pareva non lasciare speranza alcuna a quell’anima ferita, giunse quell’ultima frase. Inaspettata a dir poco. Sembrava quasi risollevare il finale di quella storia. Ma che centrava lui? Proprio lui che dal suo sensei aveva solo preso, senza mai dare nulla di effettivo in cambio.

Dōshite? Fu la stessa domanda di quella volta nei sotterranei dove gli venne affidata la maschera, a lasciare le sue labbra. Un richiamo. Un’eco. Che arrivava da tre anni prima. Io non ho mai fatto nulla per te, anzi…sono riuscito anche a mentirti, tradendo la fiducia che mi avevi dato. C’era rabbia in quelle parole a denti stretti, amarezza, ma soprattutto una vergogna bruciante per nulla celata. Sentimenti sfogati sfuggendo lo sguardo del proprio sensei e stringendo il pugno della mano che non reggeva la lettera.

 
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