La Strega di Omi, Mira - Sessione Autogestita #6

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view post Posted on 6/9/2021, 09:43     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Abbiamo concluso la valutazione di Mira in vista dei possibili pvp per gli eventi a Konoha (notificheremo a breve lo stato dei lavori) dunque mi porto avanti.

In questa Autogestita imparo 3 Tecniche personali, dunque secondo il nuovo regolamento dovrei scrivere per un almeno 20k caratteri.

Beh, mi sono leggermente fatto prendere la mano, lo so, ma c'era tanto in ballo e molto da dire e approfondire. Che dire, buona lettura!

Tecniche da imparare:

CITAZIONE
Variante Lv.80

Versione (Kyo)
Requisiti: 8 Kusuri
Ninjutsu - Esplosione cellulare (Limite: 6) [CHK: -17 ; STM: -7] {MST * 236}
Tratti: Lungo raggio (offensiva), Kyo

"Variante della tecnica di "Innesco Cellulare" che viene eseguita concentrando sulle dita di entrambe le mani l'energia del Kyo, che si manifesta attraverso dei luminosi kanji rossi. Successivamente, Mira incrocia la mani ed attiva un'esplosione cellulare nell'avversario, infierendo sulle sue ferite e facendo reagire le cellule già colpite dal Kishin"

Effetti:

- Ha effetto solo su chi ha contratto almeno 1 PK o è in Status Sanguinamento
- Crea una Zona (Aerea) che causa PK [2] alla fine del Turno.
- Se causa Contatto o la vittima è in Status Sanguinamento, i PK causati sono moltiplicati per 1,5
- Se causa Contatto su una vittima in Status sanguinamento, i PK causati sono raddoppiati
- Non può essere Intercettata


Versione (Jozu)
Requisiti: 8 Kusuri
Ninjutsu - Esplosione cellulare (Limite: 6) [CHK: -17 ; STM: -10]
Tratti: Supporto, Jozu

"Variante della tecnica di "Innesco Cellulare" che viene eseguita concentrando sulle dita di entrambe le mani l'energia del Jozu, che si manifesta come una sfera di energia verde luminosa. Successivamente, Mira incrocia la mani “distruggendo” la sfera, lasciando che il chakra curativo investa lei e i suoi compagni."

Effetti:

- Crea un’ampia Zona (Aerea) chiamata “Fonte di Vita” che avvolge Mira e due alleati. Questa Zona cura 10 CRT/SLT all’attivazione, più 4 CRT/SLT a turno per 5 turni. Poi si dissolve.

CITAZIONE
Personale lv80
Requisiti: 7 Yin
Ninjutsu - Squarcio (Limite: 3) [CHK: -7 ; STM: -4] {MST * 107}
Tratti: Yurejutsu, Offensiva (Lungo Raggio)

"Mira concentra il suo chakra sul velo che divide mondo reale e Yusekai, creando un buco tra le dimensioni che permette alle Anime Nere di convergere tutte verso l'avversario. Queste si attaccano dunque a lui, dilaniandone lo spirito e, in caso di velo estremamente sottile, anche il corpo in maniera estremamente concreta".

Effetti:

- Le Anime Nere cominciano a svolazzare intorno all'avversario, creando una Zona che causa Panico {1}
- Con "Inversione di Realtà" attiva, la Zona causa inoltre Sanguinamento {1} all'inizio di ogni turno.

CITAZIONE
Personale lv90

Versione (Kyo)
Requisiti: 8 Kusuri, 4 Suiton
Ninjutsu (Suiton) - Miasma (Limite: 1) [CHK: -3] {MST * 33}
Tratti: Kyo, Offensiva (Lungo Raggio)

"Pura essenza della diabolicità del Kishin, mista alla conoscenza del Suiton sviluppata da Mira negli anni a Sora no Kuni. La donna sprigiona un impulso di pura energia saturo di Chakra Kyo. Grazie ai consigli della giovane Omi della palude di Sora, questa energia si satura inoltre di chakra elementale, aumentando l'umidità nell'aria. La forza si manifesta intorno a Mira stessa, come un'aura rossastra su cui vorticano gocce d'acqua. La forza viene poi concentrata sui palmi delle mani, e viene dunque scagliata contro l'avversario.


Effetti:

- Se fa Contatto, causa "Cagionevole" per due turni. Questo status aumenta di 3 i PK contratti a fine turno nel caso non si usi "Combattere il Kishin"
- Se elusa, la tecnica ha un bonus al Moltiplicatore Danno di 1 e causa PK extra (3)

Versione (Jozu)
Requisiti: 8 Kusuri, 4 Suiton
Ninjutsu (Suiton) - Scudo di Omi (Limite: 1) [CHK: -3]
Tratti: Supporto

"Sfruttando la “mente collettiva” delle cellule alimentate dal Jozu, Mira ricopre il suo corpo di energia, formando un sottile scudo di chakra. Questa nuova pelle, mettendo in pratica gli studi sulla sua affinità elementale, e i consigli ricevuti dalla giovane Omi della palude di Sora, si satura d'acqua, ricoprendo gli Origami con uno strato di umidità. Questo processo crea un sottile scudo energetico che rigenera i tessuti cellulari e protegge dagli effetti delle tecniche Suiton e Katon"

Effetti:

- Applica lo Status “Rigenerazione”, che Cura 1 SLT/CRT a fine turno, per 3 turni.
- Applica Status "Umido" per 3 Turni che annulla il Malus contro Katon e Suiton dato dagli Origami.
- Utilizzi multipli di questa tecnica non aumentano l’entità degli status ma ne ripristinano la durata.


Isola di Seiryu - Sora no Kuni
31 Novembre 252



Erano trascorse già alcune ore da quando, anche da lontano, erano cominciati i suoni fragorosi di scontri senza esclusione di colpi. L'isola di Byakko e Seiryu erano state riorganizzate dal nuovo Daimyo per fare da residenza militare e accademia, per allenare e formare i ninja del Cielo e le squadre che avrebbero formato la linea difensiva del nuovo regime. Mira era una governatrice saggia e intelligente, ma la nuova legislatura non ammetteva errori e sbavature in quelle che erano le regole da seguire, affinché venisse garantito lo stato di "neutralità" assoluta di Sora rispetto al continente degli shinobi. Per questo motivo le due isole gemelle erano molto frequentate, sia dagli uomini che avevano già partecipato alla guerra contro Ryuzaki, sia da nuove leve desiderose di portare alti i nuovi principi di "Conoscenza e Verità". In quel particolare giorno di Dicembre, con il cielo cupo e carico di nubi sature d'acqua, era proprio il Tenshi che stava supervisionando alcuni scontri tra soldati, durante gli allenamenti giornalieri gestiti da Zugai. Uno dei due soldati faceva parte del vecchio Comitato di Salute Pubblica di Ryuzaki, ormai sciolto, mentre l'altro era uno dei samurai mandati da Fuyuki, che aveva partecipato all'assedio di Seiryu. Ciò su cui si stava concentrando il Tenshi era la grande padronanza del Katon che stava dimostrando il primo, capace di incenerire letteralmente le offensive avversarie, creando muraglie di fiamme ad altissima temperatura. Quella incredibile forza non era però utilizzata soltanto in difesa, quando decideva infatti di sprigionare il fuoco per assaltare il nemico, consumava sì una grandissima quantità di chakra, ma il più delle volte finiva per portarsi in vantaggio in maniera netta. Era la seconda volta che lo vedeva combattere nel giro di qualche giorno, e ogni volta accumulava appunti da portarsi in casa e continuare a studiare chissà quali diavolerie, tra l'altro sempre tallonate da Gaz, perennemente curiosa e pronta ad imparare quanto di meraviglioso il mondo degli shinobi e del chakra avesse da offrire.

Giunta sera, la pioggia era cominciata a battere su tutto il paese, e Mira si era rintanata nel Tempio di Chishiki per studiare le nuove informazioni che aveva estrapolato dal combattimento osservato nel pomeriggio. Aveva davanti diversi fogli, con disegni, calcoli e lunghe digressioni che andavano ad approfondire le parole chiave sottolineate. Uno degli argomenti più ricorrenti sembrava essere proprio quello del "fuoco", come si poteva intuire dal fatto che mostrasse tanto interesse sull'abilità del soldato. Fuoco, Katon, l'arte della fiamma, era un'abilità magnifica ma parallela a tutte le altre che andavano a sfiorare la versione elementale del Ninjutsu, ma quella nello specifico era ciò che l'aveva colpita e affrontata durante il combattimento con la nukenin di Iwa. Era da quel giorno che continuava a pensarci, ed era stato in quel momento che aveva percepito quanto potere potesse avere su di lei un manipolatore del fuoco, sebbene fosse apparentemente un'arte non troppo "rara" da trovare negli shinobi del continente. La tecnica segreta del Clan Origami, alla quale Mira era legata fin da piccolissima, a Kiri, le aveva sempre garantito un vantaggio non indifferente negli scontri diretti, in quanto oltre a poter disgregare il suo corpo per avere una mobilità pressoché assoluta, poteva assorbire i colpi e ripristinare ferite gravi con la sola creazione di nuova carta e nuovi Origami. Insomma, con la giusta energia, unita alla conoscenza del Kidenshi, credeva di poter ripristinare il suo corpo in maniera illimitata. Quell'elemento però... il fuoco, nel momento in cui quella donna aveva fatto esplodere le sue creazioni d'argilla, generando deflagrazioni, le ustioni riportate sugli origami erano più gravi rispetto a qualsiasi altro colpo avesse mai ricevuto. Non tanto per la profondità della ferità in sé, quanto per la prospettiva di poterne avere, contro potenti avversarsi con quell'abilità. A quel punto, non sarebbe potuta che nascere una domanda: in che modo vincere quella debolezza?

Studiando tutto ciò che girava intorno al Katon, si era dunque avvicinata al suo elemento opposto, il Suiton, ideale per contrastare proprio quel tipo di abilità. In vita sua non aveva mai manifestato affinità ad alcun tipo di elemento, ma aveva sempre utilizzato il chakra nella sua versione più pura, attraverso l'Ishin o per attingere al velo di Yusekai, ma le sue origini non mentivano, e non potevano essere nascoste anche a lei stessa. Era nata a Kiri, tra la nebbia, nel Paese dell'Acqua e nel momento in cui lo avesse davvero voluto, ricercandone la natura attraverso lo studio e la costanza, l'affinità non poteva che trovarla proprio nell'elemento fonte della vita.


Finita la lunga lettura, Mira chiuse il libro e alzò lo sguardo verso la figlia, che stava pasticciando qualcosa con delle beute e delle provette sul tavolo della stanza. Si trovavano in una delle sale di Suzaku riservate alle analisi, luogo in cui spesso si ritrovavano per effettuare test dei più disparati argomenti. Mira aveva della Conoscenza un'Ossessione, ma sebbene la vivesse con più serenità, nemmeno la piccola Gazoo sembrava andarci piano con tutta quella roba. In ogni caso, la donna le si rivolse con un mezzo sorrisetto:


Mira - Ti va di fare una piccola gita domani?

La bambina, colta di sorpresa, sembrò sul punto di far cadere per terra uno dei liquidi verdognoli da una provetta, ma riuscì a riprendere in mano la situazione. L'idea sembrava renderla entusiasta ma era dubbiosa:

Gaz - Sarebbe bellissimo ma... dove? Così all'improvviso?

Aveva sette anni e portava sulle spalle già i doveri della figlia di un Daimyo. A ogni modo, Mira sembrava piuttosto sicura:

Mira - La Madre del Cielo deve lasciare ai suoi figli la possibilità di camminare sulle loro gambe adesso, non credi?

Gaz - Beh sì... insomma, Dove vuoi andare? C'entra quella cosa che stai leggendo da giorni sul fuoco? Lo chiese con aria beffarda, come se volesse sottolineare come lei sapesse perfettamente tutte le letture della madre.

Mira - Non il fuoco, no. Anche se c'entra anche quel libro. Hai mai sentito parlare della... Strega di Omi?

Gazoo trasalì: S-Strega di Omi? Ha un nome pauroso.

Mira - A Sora tutti conoscono le leggende su di lei, ma ci sono anche diverse testimonianze di gente che apparentemente l'ha incontrata per davvero. Si tratta di un'entità che vive nelle profondità di un lago a Ovest del Cielo, proprio al confine con le terre straniere. Dicono conosca potenti sortilegi e che sia in grado di "aprire il lago".

Per quanto affascinante potesse sembrare, Gaz non sembrava per nulla convinta. Era una storia inquietante, con un'entità inquietante.

Gaz - E vuoi andarci? Perché...?

Mira incrociò le braccia, pensandoci un po': Se le storie che vengono raccontate sono vere anche soltanto per metà, questa donna possiede una conoscenza dell'arte dell'acqua senza pari. Poter controllare un lago è qualcosa di grosso. Vedi, per quanto il mio chakra sia affine al Suiton, non riesco ancora a concretizzare nulla di serio.

A Gaz sembrò venire in mente un'idea: Allora facciamo così, io ti accompagno da questa signora, e tu continui a spiegarmi il Kidenshi. Porto il libro!

Mira rise: Beh, direi che è ragionevole.

Foresta di Shutsuen - Sora no Kuni
1 Dicembre 252




Le due ragazze, avvertiti Kakumei e Zugai della loro assenza di qualche giorno, e lasciato un Kage Bunshin di Mira a Chishiki per le emergenze, partirono senza indugiare oltre. La donna aveva già tracciato da giorni una sorta di percorso per arrivare al lago di Omi, che passava per la foresta di Shutsuen fino alla valle di un piccolo fiume. La vegetazione era fitta, e la giornata non particolarmente soleggiata. Insomma la luminosità era piuttosto scarsa e il freddo cominciava a diventare un problema. L'inverno stava arrivando con una certa prepotenza nel continente degli shinobi, con temperature piuttosto miti completamente brutalizzate da giornate di pioggia e temperature ben al di sotto delle minime medie dell'anno precedente. Tutte difficoltà che non sembravano comunque turbare la piccola Gaz, sempre immersa nella lettura di quel libro con su scritto "Kidenshi", scritto proprio da sua madre. Era sempre stata bramosa di imparare quell'arte così particolare, che abitua il chakra stesso a ragionare come un'entità senziente, agendo in maniera tale da innescare un'attività cellulare autonoma. Chiaramente, l'unica parte che interessava alla piccola era quella riguardante il Jozu, e i suoi effetti miracolosi applicati alla medicina. Mira non aveva invece mai smesso di portare avanti anche le ricerche sul Kyo e il Kishin, per sperimentare nuovi modi per applicare il morbo e moltiplicare le cellule cancerogene negli avversari.

Gaz - Qui parli della possibilità di innescare la rigenerazione anche a distanza. Come è possibile fare una cosa del genere? Non sono i sigilli stessi formati nelle dita a generare "l'innesco"?

La curiosità della figlia era qualcosa che Mira amava profondamente, e sfruttando quella domanda, cercò di spiegare in parole povere in che modo aveva provato a variare la tecnica:

Mira - Mmh, i kanji generati non sono propriamente "sigilli" di Jozu. In un certo senso, è il nostro corpo il vero sigillo. I Kanji che noi evochiamo non sono altro che "ponti" tra noi e il corpo con cui vogliamo farli interagire. A quel punto agiscono autonomamente, avviando la rigenerazione cellulare e favorendo il processo di rimarginazione. Con queste premesse, il mio studio si è quindi concentrato non tanto sui kanji in sé, ma sulla funzione che hanno. A me serve un "ponte" per scatenare il Jozu, dunque ho provato a saturare i kanji di energia, fino a farli letteralmente traboccare. Invece quindi di concentrare il Jozu tra me e la ferita da curare, li concentro sul kanji semplicemente. Di fatto, chiudo il "ponte", concentrando una quantità insostenibile di Jozu in determinati singoli punti.

Per quanto astrusa potesse sembrare la spiegazione a chi non masticasse l'argomento, Gaz sembrava incredibilmente coinvolta. Aveva appuntato a una velocità disarmante la maggior parte delle cose dette da Mira, e aveva provato a trarre lei stessa le conclusioni di quell'esperimento:

Gaz - In questo modo il chakra non riesce a "passare", e si concentra nei kanji stessi, che a questo punto non sono più kanji. Diventano tipo sfere di energia e basta, no? Sfere traboccanti di energia che... BOOM, esplodono!

Mira annuì soddisfatta: Ci vuole una quantità inaudita di chakra per far detonare le sfere di energia Jozu, ma la forza rilasciata va ad attaccarsi a tutto ciò che avvolge, andando ad innescare le rigenerazioni cellulari. Questo permette in teoria una sorta di cura a vasto raggio. Pensa alle implicazioni in battaglia.

Gaz - Non mi interessa degli usi in battaglia. Pensa invece a quante vite sarebbe possibile salvare! Poter agire su più pazienti contemporaneamente. Che meraviglia...

Continuarono a camminare finché non raggiunsero la valle, e avanzarono costeggiando il fiume fino a un ponte di legno che lo superava. La foresta sembrò cominciare finalmente ad aprirsi ma il sole stava calando e con lui anche la temperatura. Decisero dunque di accamparsi lì vicino per riposare e mangiare qualcosa.

Gaz - Mi... faresti vedere la tecnica?

Mira se la rise, sapeva perfettamente che sarebbe arrivata quella richiesta prima o poi, anzi, era pure passato troppo tempo. Gaz adorava l'arte ninja applicata in campo medico, e poter vedere la sua utilità anche a lungo termine la rendeva una bambina decisamente fuori dal comune, oltre che dal temperamento assolutamente positivo.

Mira - Non ho mai concretizzato quelle nozioni, non posso nemmeno considerarla una vera tecnica. Però... beh, direi che posso provarci.

Gaz - Ti prego! Ho le braccia piene di segni per tutte quelle radici e gli arbusti della foresta. Vediamo se riesci a curarmi a distanza!

La donna si alzò dunque in piedi, slacciandosi il cappotto per avere più mobilità e libertà. Chiuse gli occhi per un lungo e intenso istante, mentre i suoni della foresta si facevano via via più radi, fino a scomparire del tutto. Nella sua mente si materializzò un'unica fonte luminosa, su cui cominciarono a vorticare una serie di fasci di energia. Mira aprì gli occhi a quel punto, ponendo il palmo della mano verso l'alto e lasciando che quella stessa energia immaginata fluisse all'esterno, concentrandosi in un unico e specifico punto. La manifestazione del Jozu comparve sotto forma di puntino di luce, ma alimentata dal chakra del Tenshi, si ingrandì fino a diventare una vera e propria sfera verdognola che emanava impulsi a intervalli regolari. Gaz era estasiata, osservava da lontano l'opera senza dire una parola, sicura che l'esperimento andasse a buon fine e che prima o poi avrebbe imparato a padroneggiarlo anche lei. Le basi teoriche del Kidenshi erano già complesse, ma l'utilizzo che ne faceva Mira era a un altro livello di comprensione, era come se potesse comunicare intelligentemente con il Jozu, come se invece che un legame di evocatrice ed evocazione, vi fosse un rapporto molto più viscerale, intimo, segreto.

Mira - Vedi? La sfera continua a vorticare emanando energia, ma non la disperde. È questo il segreto, deve concentrarsi per arrivare a una densità tale da non poterla più sostenere...

La sfera aveva smesso di ingrandirsi, adesso aumentava semplicemente la sua luminosità, a dimostrazione del fatto che all'interruzione dell'espansione, avrebbe cominciato il processo di detonazione. Mira concentrò le ultime energie di cui aveva necessità per completare l'operazione e finalmente chiuse la mano d'un tratto, stringendo e facendo esplodere la sfera che si risolse in un'esplosione d'energia che travolse se stessa e la piccola Gaz. L'impulso aveva generato anche un piccola onda d'urto, ma con un effetto assolutamente diverso rispetto a quanto ci si potesse aspettare da una bomba: i graffi su braccia e gambe della piccola vennero completamente rimarginati, quasi istantaneamente, ma la cosa più sensazionale fu quella sensazione di rinvigorimento che per qualche secondo permase nell'area, come se l'influenza del Jozu non si posse dissipata in seguito alla deflagrazione, ma avesse chiuso le due ragazze in una cupola di chakra curativo.

Gaz - Ha funzionato, ha funzionato davvero! È meraviglioso!

Mira stessa ne risultò sorpresa: aveva studiato per settimane quell'applicazione, ma non aveva mai effettivamente provato a metterla in pratica, reputandola uno spreco eccessivo di risorse. Eppure il risultato era andato anche oltre le sue aspettative: poter agire ad area, colpendo contemporaneamente più bersagli, piuttosto che agire singolarmente su ognuno di loro, poteva invece comportare a un risparmio effettivo di energie oltre che di tempo. Il tarlo che le venne a quel punto però non aveva niente a che vedere con il Jozu. Immaginare il Kishin poter colpire in quel modo, a distanza, innescando un'esplosione dell'energia Kyo, poteva essere la svolta tattica di cui aveva bisogno prima di raggiungere Fuyuki nel Paese del Fuoco. Non poteva provare un colpo del genere davanti a Gaz, non senza una buona ragione, ma se il ragionamento e l'applicazione seguivano la logica dell'esplosione cellulare Jozu, allora era vicina a poter ricreare un'esplosione anche con il Kyo.

Valle di Shutsuen - Sora no Kuni
2 Dicembre 252 - 06:40



Si erano rimesse in cammino alle primissime luci dell'alba, con passo deciso e determinate a raggiungere questa fantomatica Strega di Omi. Gaz continuava a chiedere che cosa le avrebbero dovuto dire una volta trovata, come avrebbero dovuto agire se si fosse rivelata ostile o comunque non incline ad insegnare a degli "stranieri" nel suo territorio i segreti della sua arte. Tutti dubbi leciti, non fosse che a Mira interessava esclusivamente imparare a controllare il Suiton, a qualsiasi costo. L'idea di metterla sotto sigillo della dominazione e costringerla a farle da sensei era l'ultima spiaggia, ma comunque una carta concreta da giocare. D'altra parte si trovavano nei territori di Sora, e per quanto vicina alle terre straniere, lontana dalle guerre e dalle questioni politiche del paese, questa strega doveva pur sapere che a governare il Cielo era adesso una donna dalle grandi ali bianche. Giunsero dunque oltre la valle di Shutsuen, nei pressi del Passo di Omi che percorreva un crepaccio tra le montagne fino ad aprirsi in un boschetto. Il lago doveva trovarsi proprio lì, nascosto da occhi indiscreti e nella solitudine assoluta di quell'angolo del paese. Non dovevano trovarsi troppo lontane, oltre il crepaccio l'aria era umida e il terreno fangoso, segnali di una distesa d'acqua non lontana, ma non sembrava esserci traccia di essere viventi fatto salvo per gli insetti che infestavano l'area.

Mira - Aspetta. Non hai una strana sensazione?

Gaz si fermò d'istinto, percependo qualcosa oltre gli arbusti proprio davanti a lei e alla madre. Sembrava un'ombra, spostatasi come una scheggia impazzita tra la vegetazione dell'area paludosa.

Gaz - Mamma è lì!

Due getti d'acqua ad altissima pressione vennero scagliati in direzione dell'Angelo di Sora, che senza muoversi rispose all'offensiva generando un ampio scudo d'energia. La donna prese dunque per mano la figlia e la strattonò oltre un tronco massiccio per avere un po' di copertura.

Mira - Aspetta, non vogliamo farti del male!



Riuscirono a scorgerla in lontananza, una figura minuta dai capelli scuri, chiaramente spaventata dagli intrusi e con un atteggiamento poco propenso al dialogo.

??? - Andate via, questa terra non ha niente per voi! Era una voce giovane, chiaramente femminile.

Mira non demorse, balzò fuori dal nascondiglio e materializzò uno stormo di aironi di carta che partirono immediatamente all'attacco. Non voleva ferirla ma bloccarla, così da avvicinarla e capire con chi avessero a che fare. Quella che sembrava una ragazzina però, non rimase passiva e alzando un muro d'acqua fece schiantare i volatici bianchi e controllò in seguito degli altri getti ad alta pressione dallo stesso elemento che aveva evocato per difendersi. Era abile ed usava il Suiton, che fosse la Strega di Omi?
Mira schivò muovendosi lateralmente e sfruttando gli alberi come nascondigli, cercò di avvicinarsi celermente per prenderla di sorpresa ai fianchi. La ragazza riuscì però a non perderla di vista e calcolando l'istante esatto in cui sarebbe balzata fuori, puntò le braccia verso di lei e materializzò una bolla d'acqua contro cui il Daimyo finì per schiantarsi. Quest'ultimo si ritrovò in una sorta di prigione acquatica, che le aveva già bloccato gambe e la mano sinistra, con la pressione dell'acqua che aumentando rischiava adesso seriamente di compromettere qualche osso. Gaz saltò fuori a quel punto, gridando alla ragazzina di fermarsi.


Gaz - Ti prego basta! Non siamo qui per farti del male!

Mira vide l'attimo di indecisione negli occhi violacei della ragazza, dunque schioccò le dita per andare a formare la bolla di Antima, per far diventare la gravità troppo difficoltosa per permettere alla sfera acquatica di resisterle. La donna finì dunque al suolo, fradicia, cercando di riprendere immediatamente posizione al fianco della figlia.

Mira - Calmati, non vogliamo creare problemi... cerchiamo una donna che vive da queste parti.

La ragazzina osservò prima Gaz, poi Mira, ma aveva un'espressione piuttosto incerta e ancora un po' impaurita.

??? - Non c'è nessuno qui, nessuno ci vorrebbe vivere. Che volete in realtà?

A rispondere fu Gaz, confermandosi estremamente istintiva in quelle situazioni, ma pur sempre sincera e carica di buone intenzioni: Cerchiamo una donna che vive dentro a un lago. Mia mamma è una ricercatrice e abbiamo viaggiato molto per conoscerla. Tu per caso la conosci?

La ragazzina sembrò colpita nel comprendere quanto giovane fosse quella bambina. D'un tratto sembrò rilassarsi un po', e decise di stare per il momento al gioco.

??? - E se anche fosse, che cosa vorreste da lei? Dicono sia una "Strega" ed è estremamente malvagia e potente.

Notando la piccola breccia creata da Gaz, Mira la lasciò continuare.

Gaz - Io sono sicura che non sia malvagia, ma vivendo da molto tempo sola potrebbe aver dimenticato com'è avere degli amici! La vide reagire a quella frase, abbassando gli occhi quasi malinconica - Per me sarebbe un onore sentire direttamente da lei le sue incredibili storie!

Era davvero impressionante come Gaz osservasse il mondo con gli occhi di una bambina curiosa ed entusiasta del mondo. Anche Mira era stata curiosa da bambina, ma lei... beh, aveva odiato il mondo, aveva odiato Kiri per le catene che le aveva imposto quando ne era una kunoichi.

Mira - Ti prego, siamo molto stanche e sembra avvicinarsi un brutto temporale. Anche senza saperci indicare dove vive la donna, hai per caso un consiglio su dove accamparci?

La ragazzina ci pensò un po', un po' tanto a dire il vero, ma ogni volta che osservava lo sguardo sinceramente candido di Gaz, non riusciva a dubitare delle loro intenzioni. D'accordo, venite con me ma cercate di stare al passo. Si voltò celermente e si inoltrò nella palude che si estendeva verso Ovest. Era un luogo piuttosto suggestivo, con lucciole e strane creature che all'ombra della fitta vegetazione creavano un percorso di luci di ogni genere. Poteva sentirsi il gracidare delle rane, il tonfo di qualcosa che cadeva sull'acqua e l'eco dei loro passi sul terreno pesante, prima che potessero raggiungere una splendida radura ricca di piante mai viste e insetti luminosi che tempestavano l'area come stelle nella notte. Al centro vi era un piccolo casolare di legno per la maggior parte ricoperto di muschio.

Casa-della-Strega-di-Omi

Palude di Omi - Sora no Kuni
2 Dicembre 252 - 11:23



L'interno era come ci si potesse aspettare: la mobilia era tutta in legno, la pelliccia di un qualche strano animale faceva da coperta per il letto, sul tavolo al centro della piccola camera vi era il piatto di un pasto consumato e delle fioche candele illuminavano le pareti tutte adornate con strani ninnoli di cultura probabilmente straniera. C'era anche un tavolo pieno di frutta, dal quale la ragazza prese una mela che cominciò a mangiare dopo essersi sistemata su una sedia con le ginocchia vicine al petto, attendendo quanto avessero da dire gli ospiti dopo averli accolti. Mira si guardò intorno con grande curiosità e attenzione, notando i libri sistemati su un piccola libreria posta al lato del letto, e alcuni fogli scarabocchiati sparsi un po' ovunque: si sentiva più a suo agio di quando avrebbe immaginato.

Mira - Sei tu, non è vero? La "Strega di Omi". Dedusse a quel punto.

Gaz - Però non vivi dentro a un lago!

La ragazzina fece spallucce, dando un altro morso alla mela. Sembravano raccontarsi molte cose sulla "Strega di Omi", e per quanto alcune leggende dovevano chiaramente essere false, molte altre sembravano celare un po' di verità.

Omi - È il mio nome, sì, ma l'appellativo "Strega" me lo hanno affibbiato gli altri, non mi piace granché. A ogni modo, l'intera palude è un lago, il mio lago. Quindi sì, vivo dentro a un lago. Si soffermò ad osservare il viso di Mira, poi quello di Gaz, quindi ancora quello di Mira - Che cosa volete da me? ... Chi siete? Quell'ultima domanda la pose con mille dubbi che la colsero all'improvviso. Poteva aver avuto un'illuminazione ma sembrava non volerci pensare, né sperare troppo, per timore di avere torto. Fuori aveva intanto cominciato a piovere a dirotto, e il suono dell'acqua sulla palude stava dando vita a un ritmico e meraviglioso eco.

Mira - Ho letto molto su di te, di come riesci a controllare l'acqua. Come diceva mia figlia, io sono una ricercatrice e da un po' di tempo studio l'affinità del chakra agli elementi. Mi piacerebbe molto saperne di più sulla tua abilità.

Omi si morse un labbro, stringendosi ancora di più le ginocchia contro al petto, e avvolgendosi in quella sua strana tunica logora e stracciata, ricavata e lavorata dalle pelli di qualche strano animale. Doveva chiederglielo a quel punto, il dubbio la stava consumando dall'interno.

Omi - Ma voi due... da dove venite? Come vi chiamate?

Mira osservò Gaz che ricambiò lo sguardo, facendo anche lei spallucce come aveva prima fatto la stessa Omi. La donna dunque annuì, arrivando alla conclusione che, trovandosi ancora in territorio del Cielo, non ci fossero troppi problemi a essere sinceri, oltre al fatto che a giudicare dallo stile di vita di quella ragazzina, probabilmente non aveva la minima idea di cosa fosse successo sulle isole.

Mira - Il mio nome è Yurei, lei è mia figlia Gaz.

Ad Omi cadde letteralmente dalle mani ciò che rimaneva della mela che stava mangiando, e rimase a bocca aperta per almeno dieci secondi. I brividi la colsero, sulle braccia le venne la pelle d'oca e gli occhi si saturarono all'istante di lacrime. Saltò dal punto in cui era come una molla, per scaraventarsi sulla donna e abbracciarla a lungo e con forza, affondando le lacrime sul suo petto. Mira rimase pietrificata, non immaginava quella reazione, anzi, in tutta sincerità non immaginava nemmeno di essere riconosciuta.

Omi - Il Tenshi! Tu sei il Tenshi! Io... io ho sempre voluto ringraziarti, tu hai salvato questo paese.

Mira - Ehi... tranquilla, va tutto bene. Che cosa è successo?

Omi - Sora è libera grazie a te. Non ho mai sentito il mio spirito tanto libero come lo è adesso. Questa terra respira adesso, e lo fa grazie a te.

Mira - Che intendi con "Respira"?

Omi - Sora no Kuni non è semplicemente un paese. Vive, come viviamo noi, e io... posso percepirlo. L'energia vitale delle isole non è mai stata così forte.

Erano parole estremamente interessanti quelle di Omi. Sembrava come poter percepire lo stato delle isole, come fosse collegata all'energia dei nuclei che avevano nel loro cuore. I suoi occhi erano adesso pieni di gratitudine ed ammirazione verso colei che aveva salvato la "sua terra", e che aveva scacciato tutti coloro che come un cancro avevano provato a consumarla, lentamente e costantemente. Era una ragazzina dalle abilità incredibili, connessa alla vita del Cielo, al suo progresso, al suo benessere, come ne fosse un tutt'uno. Mira le fece qualche altra domanda, cercando di capire se fosse qualcosa di fisico o spirituale, concreto o più allegorico, ma più scavava a fondo, più sembrava poter vedere con i suoi occhi il legame reale che aveva Omi con l'intera purezza del paese.

Passarono a chiacchierare per un po', prima che tornassero a parlare del vero motivo che aveva spinto Mira e Gaz ad intraprendere quel viaggio. L'affinità elementale del chakra era un argomento molto dibattuto e affrontato anche nelle accademie ninja, ma dopo il Cataclisma l'argomento aveva preso pieghe più complesse. A ogni modo, il chakra di Mira era chiaramente affine al Suiton ma doveva controllarlo, non bastava lo studio teorico quella volta, ma avrebbe avuto bisogno di una piccola mano in più. Sotto consiglio di Omi, Mira uscì all'esterno dell'abitazione, lasciandosi bagnare dalla fitta pioggia che stava avvolgendo il paese. Allargò le braccia, percependo l'acqua prendere ogni parte del suo corpo, lasciandosi assorbire dagli origami e divenendo un tutt'uno con loro.


Omi - L'acqua fa parte di te, non devi fare in modo di controllarla diversamente da come controlli te stessa. L'acqua è te, tu sei l'acqua... è qualcosa di estremamente naturale. Lei e Gaz la osservavano al coperto, oltre la porta del casolare. Per Mira non fu effettivamente troppo complicato cercare di comprendere quello che stava dicendo: quando gli Origami si inzuppavano d'acqua, diventavano parte di lei stessa, come se fosse possibile assorbire e trasportarne una quantità ingente celandola sotto la sua stessa pelle. Quando succedeva questo però, i suoi movimenti diventavano pesanti, non riusciva più a combattere lucidamente e al meglio. Doveva farlo diventare un bonus e non un malus, in battaglia. A quel punto, Omi si tirò su le maniche e alzò le braccia verso Mira.

Gaz - Cosa fai?

Omi - Le do una piccola mano, osserva!

Interagendo con l'elemento contenuto negli Origami del corpo di Mira, Omi riuscì in qualche modo a separare l'acqua dalla carta, con un piccolo impulso, con l'effetto di liberare Mira dagli impedimenti dell'essere zuppa, e di creare una patina umida che potesse proteggerla dall'elemento opposto. Mira se ne rese conto dopo qualche istante: la pioggia non riusciva a penetrare oltre un certo livello, mantenendo la carta umida ma mai effettivamente zuppa. Era come se avesse una sorta di scudo, e se ne assicurò osservando da vicino la propria mano che cominciò a scomporre lentamente in decine di origami volteggianti.

Mira - Come... ci sei riuscita?

Omi - Devi vederla come un'entità che ti protegge, partendo da questo presupposto, non potrà mai farti del male... perché fa parte di te. Siamo sempre il male maggiore di noi stessi.

Passò qualche ora, e mentre Omi e Gaz socializzavano davanti al fuoco di un piccolo caminetto, Mira era fuori a meditare alla base di un albero, con il sole che accennava finalmente a mostrarsi. La donna stava provando già da un po' a replicare ciò che Omi aveva fatto su di lei, dividendo l'acqua dagli Origami, ma aveva bisogno di aiuto. Doveva replicare la condizione che aveva creato la ragazzina, ma senza dover necessariamente ricorrere al suo aiuto. L'idea ce l'aveva: unendo il concetto con la quale avrebbe dovuto sfruttare la presenza dell'acqua sui suoi origami, e quello che faceva agire in maniera incondizionata il Kyo e il Jozu su avversari e alleati, avrebbe potuto provare a saturare il chakra del Kidenshi con l'umidità del Suiton, creando minuscole goccioline d'acqua che avrebbero ricoperto la superficie del chakra. Nella teoria, avrebbe così potuto generare uno scudo di Jozu che avrebbe posto il mantello d'acqua abbastanza lontano dagli origami da non inzupparli, ma abbastanza vicino da inumidirli. Una condizione estremamente fragile, ma che con la pratica avrebbe potuto tamponare la sua estrema debolezza verso il Katon.

Congiunse le mani per concentrare il chakra benevolo del Jozu e con estrema attenzione lasciò che si espandesse in maniera molto elementare per tutto il suo corpo, in piccole quantità ma in maniera uniforme. Adesso sarebbe bastato concentrare il chakra puro, non condizionato da Jozu e Kyo, per provare a rilasciare delle piccole gocce d'acqua, sfruttando l'affinità elementale. Non le serviva innalzare getti d'acqua o generare draghi acquatici, le bastava la patina leggera elementale che il Jozu avrebbe distribuito per ogni centimetro d'origami di cui era formata. Percepì a quel punto la forza avvolgerla e riaprì gli occhi, osservandosi con attenzione la mano destra. Strofinò dunque pollice e indice un paio di volte e poteva sentirne davvero l'umidità. Stava funzionando.


Mira - È incredibile...

Perfezionare un'abilità come quella avrebbe richiesto un lungo percorso, lo sapeva benissimo, ma notare miglioramenti tangibili fu qualcosa che la colpì. I consigli, e il piccolo "aiuto" ricevuto prima dalla ragazzina le diede conferme e altre domande. Inizialmente non le importava sapere chi fosse, da dove venisse, chi fossero i suoi genitori, ma adesso non ne era più tanto sicura. Aveva un'abilità fuori dal comune a giudicare dalla sua età. Non doveva avere più di quattordici o quindici anni, ma parlava del Cielo con grande maturità e attaccamento. Mira rientrò dunque in casa, asciugandosi i capelli con un telo bianco cortesemente offerto dalla padrona di casa. Quest'ultima e Gaz avevano nel frattempo preparato un buon tè caldo con cui scaldarsi. Avrebbero avuto modo di chiarire tutte le questioni rimaste in sospeso a quel punto.

Mira - Tu... vivi da sola? Sei piuttosto giovane.

Omi prese la tazza ed ingoiò un lungo sorso di té prima di rispondere, rischiando anche di bruciarsi. Scottaaa! Tirò su le ginocchia avvicinandole al petto, com'era ormai chiaramente sua abitudine. Beh... in realtà sono molto più grande di quanto sembri. Potremmo dire che vivo fin da quando esiste Sora no Kuni, e le isole fluttuanti.

Mira risultò chiaramente sorpresa, sebbene si aspettasse qualcosa del genere. D'altronde aveva conosciuto lo spirito all'interno di Eikou, discendente diretta del Puro. Che anche lei avesse a che fare con quella storia? La risposta alla domanda arrivò subito dopo, quando Omi continuò il discorso:

Omi - Sora no Kuni è diversa da qualsiasi altro paese del continente. Potremmo considerarla un'entità cosciente, che emana direttamente energia in maniera autonoma. Le isole fluttuano grazie a questa energia, e io... non... non so nemmeno io che cosa sono di preciso. Solo legata all'energia che avvolge il paese, che mi garantisce questo corpo immutabile, e la mia forza. Potremmo dire che siamo una cosa sola.

Gaz era completamente estasiata da quel racconto, e osservava la sua nuova amica come si osserva un paesaggio meraviglioso illuminato dal sole dell'alba.

Gaz - Ho letto che l'energia che permette alle isole di volare sia legata al nucleo di chakra che c'è al loro interno. Anche tu sei fatta di questo nucleo?

La ragazza sorrise facendo spallucce, e si strinse ancora di più su se stessa.

Omi - Potremmo essere così. Fino a oggi nessuno si è mai veramente avvicinato a comprendere la natura di quell'energia. Molti ci hanno provato, alcuni sono riusciti a sfruttarla, ma nessuno l'ha veramente compresa.

Mira - Come Buraindo. Lui aveva creato dei ripetitori utilizzando l'energia delle isole, ed era riuscito ad ascendere, in qualche modo. Andando invece ancora più indietro, il Puro, Jundo e tutta la famiglia primordiale del Cielo, forse la usava per rimanere immutabile e immortale nel tempo, come te.

Omi - Non lo so... però sono certa che tu riuscirai a comprendere quella forza, e a usarla per proteggere questo paese. Tu sei il Tenshi, ci hai liberati tutti, e io... Aveva di nuovo le lacrime agli occhi - Sono così felice di averti potuto conoscere.

Durante la notte, la temperatura era scesa ancora, e mentre Omi e Gaz dormivano insieme avvolte in una pelliccia d'orso, Mira meditava. I concetti affrontati durante quell'esperienza, le scoperte fatte, dovevano tutte essere colte e affinate, in un lungo percorso di perfezionamento. Però cominciava ad essere ora. I tempi erano maturi, aveva raggiunto un equilibrio con Sora tale da potersi permettere la deviazione che aveva promesso a Fuyuki, e non poteva venire meno al patto preso con chi poteva aprirle ad ulteriore conoscenza. All'alba sarebbero tornate indietro, affrontando ciò che rimaneva del loro piccolo viaggio di scoperta.

Palude di Omi - Sora no Kuni
3 Dicembre 252 - 07:11



Gaz aveva già preparato il suo zainetto e dopo aver salutato la nuova amica e versato i lacrimoni, era pronta a mettersi in viaggio, mentre tirava su col naso. Mira era ancora sull'uscio del casolare, concedendo un ultimo abbraccio a chi aveva visto nel Tenshi una figura di conforto, e di speranza.

Omi - Tornate presto, vi preparerò dell'altro tè, e magari vi farò vedere il resto della palude, o qualche posto meraviglioso della foresta. Posso anche insegnarvi tanto altro ancora!

Mira - Ci rivedremo senz'altro. Grazie di tutto Omi. Ti prometto che proteggerò questo paese ad ogni costo.

Gaz - Ciao Omi! Ci rivedremo prestissimo!




Il ritorno risultò piuttosto tranquillo, grazie anche a un percorso suggerito da Omi che tagliava la foresta in maniera molto più intelligente. Durante la strada, Mira e Gaz ebbero molto tempo per ragionare su quanto avessero visto, e per scambiarsi opinioni e valutazioni sulle tecniche imparate o comunque utilizzate. Fu la piccola a voler porre l'attenzione su una cosa in particolare, che aveva sempre visto utilizzare dalla madre, ma di cui aveva sempre avuto paura: Yusekai. Le era rimasta impressa la tecnica che Mira aveva utilizzato per liberarsi dalla morsa della prigione acquatica di Omi, quando aveva aumentato la gravità al punto da far schiantare al suolo la sfera elementale. Quella doveva essere l'abilità di interagire con il velo che divideva realtà e Yusekai, qualcosa di estremamente oscuro e misterioso.

Gaz - Qualche giorno fa ho letto uno dei tuoi manoscritti riguardo Yusekai. Parlava di come sia possibile far esistere insieme i due mondi. Con Omi è questo che hai fatto?

Domanda interessante, e ogni volta che la figlia mostrava interesse per i suoi campi di studi, Mira ne era estremamente orgogliosa.

Mira - Mmh, è una cosa un po' diversa. Vedi, Antima, la tecnica che ho usato contro Omi, potremmo considerarla la "base strutturale" con cui ho poi fatto nascere il mondo degli spettri. L'oscurità a cui attingo, distorce la realtà, confondendo i sensi degli avversari.

Gaz annuì, sembrava comprendere quel discorso, associandolo a quanto avesse letto: Antima è una base su cui costruisci insomma, ma quella tecnica sfrutta l'illusione, non è reale.

Mira - Esatto, quella sua prima versione almeno. Con il tempo però, sono riuscita a usare quell'oscurità per generare un potere sempre più forte, riuscendo a generarne di infinito attraverso il Genjutsu. Dalla struttura di Antima dunque, nasce Yusekai, ma da Yusekai ho continuato a studiare un processo di "Inversione", per poter materializzare l'illusione nella realtà.

Gaz - Come ci riesci?

Mira - Il chakra oscuro del mondo degli spettri è estremamente denso, talmente tanto, che interagendoci alla stessa frequenza con il mio, si creano squarci concreti tra realtà e illusione. Per attimi quindi, riesco a trasportare ciò che creo in Yusekai, nella realtà. Beh... c'è una tecnica in particolare che sto studiando che fa precisamente questo, ma è complessa.

Il concetto di "Squarcio" era piuttosto ricorrente negli studi di Mira. Fin da quando aveva creato Yusekai grazie agli allenamenti di Kai, aveva provato a tramutare quelle illusioni in qualcosa di concreto. Era grazie a quegli approfondimenti che era riuscita a creare un collegamento con Varnaki talmente forte da materializzarlo nella realtà, e, allo stesso modo, pensava di riuscire a farlo con le anime nere minori. Teoricamente doveva essere più semplice, ma gestire più anime e convogliare un frammento concreto di Yusekai nel mondo reale era piuttosto complicato. A ogni modo, visto che erano entrate nell'argomento, avevano deciso di fare una pausa, ormai non lontane dalle isole, per approfondire il discorso.

Mira - Il concetto è semplice. Creo il mondo illusorio, e dentro a questo posso a mia volta creato tutto quello che voglio, usando il denso chakra oscuro. Da lì, trasporto l'illusione nella realtà, facendo interagire il mio chakra con quello oscuro, creando una sorta di Inversione tra le parti.

Gaz annuì: Quando però crei Yusekai, si forma automaticamente un velo, come se il mondo degli spettri volesse proteggersi dalla realtà. Rimane quindi una situazione "speciale", perché i due mondi, di base, non vogliono mischiarsi per natura.

Mira - Esattamente. L'obiettivo del mio studio è dunque incrinare il velo, abbastanza da far passare il chakra oscuro, ma non troppo da sovrascrivere il mondo reale. Varnaki ci ha già provato in passato ed è stato... poco piacevole.

Chishiki aveva a disposizione un'enorme biblioteca in via di costruzione che conteneva una quantità di conoscenza inaudita, ma per Mira, lavorare con la figlia, ragionare con quella bambina di sette anni, le apriva la mente come nessun'altra cosa le permetteva di fare. Era... illuminante, e la mente di Gaz geniale. Si misero entrambe a scrivere concetti e formule su un foglio gentilmente materializzato dalla pelle del Tenshi, e tra ragionamenti e risate arrivarono a diverse conclusioni interessanti.

Gaz - L'energia che passa deve essere contenuta, ma non la natura di "cosa" passa. Esattamente come fai con Varnaki.

Poteva funzionare, ma fare la divinità di un mondo come quello di Yusekai era pericoloso, e questo Mira lo sapeva benissimo. Eppure, poteva essere la svolta che stava cercando: seguire la formula scritta insieme alla figlia per giungere al punto critico del velo attraverso il chakra, era l'unico modo che apparentemente poteva funzionare per non causare disastri come in passato, con Varnaki. Scelsero dunque la loro vittima, che per l'occasione sarebbe stato un albero, e si posizionarono piuttosto distante per fare una prova.



Mira allargò le braccia, chiuse gli occhi, ed iniziò a concentrare una quantità tale di chakra da interagire con il mondo degli spettri. La forza era concreta, l'energia smosse le foglie e gli alberi e dalle palpebre chiuse della donna cominciò a colare un liquido nero. Era il chakra oscuro di cui aveva parlato, lo "scambio" tra realtà e illusione, che portava Yusekai a manifestarsi nel loro mondo. Riaprì gli occhi, saturi di sangue nero, mostrando le sue iridi perlacee contornate da un cerchio nero che vibrava una forza bramosa di vita. Gaz era lì di fianco, leggermente impaurita ma curiosa. Non si sarebbe mai persa la sperimentazione della loro tesi.

Mira - E adesso... creerò la spaccatura, lo squarcio che farà da ponte.

Alzò le braccia e un impulso indirizzato all'albero generò una crepa reale in aria, una spaccatura immateriale, da cui la prima cosa che fu possibile udire furono... risate.

Gaz - Ha funzionato! Non mollare!

Fuoriuscirono due spiriti neri con gli occhi rossi, che sebbene inizialmente intontiti e confusi, andarono a vorticare intorno all'albero bersaglio, consumandolo letteralmente. Il verde delle sue foglie si ingiallì, le radici si smossero e la corteccia sembrò venire assorbita dal temperamento famelico di quelle anime. Successe tutto così velocemente, che nell'istante in cui gli spiriti si voltarono verso Mira, di scatto, la donna mollò la presa, richiamò la sua energia e richiuse il varco riassorbendo al suo interno gli esseri. Mira cadde in ginocchio, stanca e provata, e anche un po' impaurita, ma la sua espressione era più eloquente di qualsiasi parola: lo aveva fatto davvero, aveva funzionato. Che razza di implicazioni poteva avere quel potere da lì in avanti? Armeggiare tra illusione e realtà doveva avere un prezzo, e un certo pericolo, ma diamine se voleva continuare.

Isola di Seiryu - Sora no Kuni
3 Dicembre 252 - 22:30



Erano tornate da un paio d'ore, confermando quanto la strada suggerita da Omi fosse più rapida e sicura. Quell'esperienza le aveva fatte cambiare, insegnandole quanto bene potessero effettivamente lavorare insieme. La mente di Gaz era superiore perfino a quella di Mira, su questo non potevano più esserci dubbi, e tenerla lontana dalle questioni più importanti del paese non era più qualcosa che poteva permettersi. Le avrebbe raccontato ogni cosa, di Fuyuki, dell'aiuto che le aveva dato, di Konoha, e della promessa che gli aveva fatto. Il progresso del Cielo passava anche da quella bambina, e prima Mira lo avrebbe accettato, prima avrebbe potuto illuminare quella terra con una luce ben più luminosa di quella che aveva, concedendogli la vera Conoscenza che meritava.

Gaz - Sei sicura di volerlo fare? È davvero molto forte.

Mira sorrise, sistemandosi gli scaldamuscoli alle braccia, e il borsello ninja alla cintura.

Mira - Glielo avevo promesso, prima di allontanarmi per quella questione.

Gaz - Ok... ma non fatevi male!

Il Tenshi aprì la porta che dava sulla piazza di Seiryu, con la luna finalmente a illuminare una serata priva di nubi e satura di stelle. C'era molta gente estasiata e in festa, che gridavano il nome del Tenshi. Davanti a Mira si stagliavano due uomini, uno alto, con la maschera d'osso e con tra le mani una kusari-gama, l'altro emanava invece una densa e ardente energia infuocata.

Mira - Sono passati anni, Zugai. Avanti, fammi vedere la forza del mio Primo Generale.

Zugai - Non ci andrò piano, Tenshi di Sora no Kuni.

La donna sorrise, alzò un braccio in segno di sfida e si lasciò pervadere da una leggera e... umida, energia smeraldina.
 
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view post Posted on 6/9/2021, 11:01     +1   -1
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Role lunga, ma divertente e leggera, tanto da riuscire a farsi leggere nel giro di poco nonostante la mole di caratteri che hai scritto - mannaggia a te, mo' rilassati eh. Ottimo lavoro.
Come ricompensa, ottieni 100 P.ti EXP e le tanto agognate Tecniche Personali.
 
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