Il Carretto Errante di Grinzello Certosino, Evento Live aperto a tutti

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/6/2021, 21:16     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
802

Status:


“GRIN-ZEL-LO CER-TO-SI-NO”, disse una voce acuta scandendo e marcando con enfasi ogni sillaba.

“Girunuzerulo Cerutosino!!!”, rispose ridendo un coro di voci bianche.

“Getto la spugna bambini del profondo Est, non mi abituerò mai all’accento di questa vostra idilliaca terra…” con un po’ di rassegnazione, ma sempre sorridente.

L’uomo dal singolare nome era uno straniero, era da poco giunto in quel piccolo villaggio di cacciatori e da subito aveva attirato l’attenzione degli abitanti. Questi si tenevano a debita distanza, sospettosi ma interessati al viandante, solo i bambini si erano avvicinati mossi da innocente curiosità. Insieme a loro anche alcuni genitori protettivi fecero qualche passo in direzione della buffa figura. Del resto, come non rimanere colpiti da una persona che andava in giro in quel modo: su un carretto malmesso dalle proporzioni sbagliate, troppo alto per rimanere stabile, trainato da un ciuchino dipinto di rosa a cui era stato attaccato un corno di legno sulla fronte. Pendevano drappeggi da tutti i lati e le ruote fuori asse contribuivano a farlo oscillare pericolosamente.



Ma quel mezzo di trasporto sfigurava in confronto al suo proprietario. Grinzello Certosino, un nome assurdo come le sue fattezze. Un metro e mezzo di statura per un metro di diametro, i vestiti di uno stile sconosciuto cingevano a fatica la pancia sovrabbondante. Sembrava non avere articolazioni, bensì rotoli di ciccia tenevano insieme i giunti del corpo. Il collo in particolare era esagerato, un triplo mento che vibrava in modo quasi ipnotico ad ogni parola pronunciata.

“…ed è per questo che oggigiorno, in quel regno lontano lontano, vengo ricordato col nome di Spodesta Sovrani e Abolitore della Cintura di Castità!!!”.

Aveva appena terminato uno dei suoi racconti inverosimili, corredando i due appellativi con tanto di inchino e giravolta artistica.
Il pubblico infantile rise e applaudì ancora, più per le movenze dello showman che per la storia appena ascoltata. Intanto però sempre più persone si avvicinarono, sia gli inizialmente dubbiosi residenti sia i pochi stranieri che si trovavano lì per puro caso.

“Oh, oh, oh! Abbiamo raggiunto un bel numero… Meraviglioso!”, tossì un paio di volte sul pugno chiuso per poi gridare a gran voce e con le braccia tese ai lati: “Avvicinatevi signore e signori! Il vero spettacolo sta per iniziare! Non siate timidi! Questo non è un semplice carosello… è il carro magico di Grinzello!”

E dal nulla, in alto al livello più alto del carretto, si accesero delle lucine. Deboli e fioche, alcune fulminate o tremanti. Riportava la scritta:

Mercatino Magico
ingresso libero, non per tutti...
non per tutti...
SOLO PER PAZZI!





CITAZIONE
Benvenuti a questo mini evento LIVE! Come leggete al link ci sono piccole regole da seguire. In spiccioli è una giocata veloce, breve con il solo scopo di divertici insieme. Ho lasciato luogo e data imprecisati così che tutti possano incastrare la role con i loro impegni gdron.
Risponderò a questo post fra 3 giorni, per dare un po' di visibilità all'evento, e poi proseguiamo con post giornalieri come da regole.
Accorrete in tanti! Gira voce che Grinzello prometta grosse ricompense :sese:
 
Top
view post Posted on 28/6/2021, 17:32     +1   -1
Avatar

Group:
Member
Posts:
802

Status:


EVENTO APERTO



CITAZIONE
Rei_hyuga Nizzet Kusanagi Andry_Sanjuu

Signori benvenuti, l'evento è ufficialmente aperto. Il post introduttivo è quello che leggete sopra, ci siamo già sentiti e sapete che fare. Buon divertimento!
Ci troviamo in un paesino del Paese del Ferro nell'agosto 252 DN.

Prossimo mio post alle 19:00 di domani, circa.
 
Top
view post Posted on 28/6/2021, 20:44     +1   -1
Avatar

Group:
Konoha
Posts:
894

Status:


Era una giornata molto tranquilla per Rei; si trovava in giro per il paese, con l’obiettivo di allenarsi e di prendere una boccata d’aria lontano da casa. Gli sembrava la scelta più consona uscire e vagare per le varie strade, uscendo anche dal proprio villaggio di appartenenza; d’altronde, non è forse il distacco dai porti sicuri la strada migliore per perseguire un cambiamento interiore, oltre che fisico?
Così pensava Rei, mentre vagava, senza dare peso a dove andava.
Fischiava, portando in capo un cappello di paia molto leggero, sottile, che faceva trasparire un leggero venticello che, in qualche modo, faceva prendere un po’ di aria al suo ciuffo ribelle riccio. Agli occhi portava il suo solito paio di occhiali, con le lenti alla forma di goccia.
Indossava, inoltre, una maglietta bianca, aderente, per esaltare il suo fisico, accompagnato da un pantalone stretto; per alcuni poteva sembrare strano vedere un ninja così, ma lui era molto, forse troppo, vanitoso; non una vanità brutta, fastidiosa, ma semplicemente gli piaceva esaltare ciò che aveva, fisicamente. Fischiettando si trovò in un luogo che doveva essere una stradina del Paese del Ferro. Era buffo, ma quando camminava non guardava dove andava, poi per giunta voleva allenarsi tantissimo in quei giorni, lavorando in primis sulle gambe e, per farlo, era meglio camminare e renderle più solide con un allenamento più antico del mondo.
Nella sua più totale stravaganza, portava un filo d’erba alle labbra, stando attento nel fischiettare di non farlo cadere per terra. Era una usanza presa da poco tempo, ma gli suscitava libertà e spensieratezza.
La sua totale freschezza fu interrotta lievemente dal vociare di un uomo; sorrise, com’era solito fare, osservandolo. La sua risata non era denigratoria, non era assolutamente il tipo, anzi era solito dire che ognuno deve vivere la vita come preferisce, senza rompere le uova alle altre persone.
Sentì le parole dello strano uomo, e fu incuriosito prima dall’aspetto, buffo ma particolare, iconico, poi dal suo vociare forte e prepotente; comprese che era un racconta storie molto strambo, forse visionario, o forse stava raccontando soltanto frottole, o forse era la verità dei fatti; d’altronde da ninja non poteva essere certo della negativa, magari ciò che diceva era vero; osservandolo un po’ pensava che non era vero, ma preferiva lasciare il beneplacito del dubbio.
Si avvicinò a un gruppetto che era lì radunato, guardandosi intorno, mentre stringeva la mano destra sul cappello, alzandolo leggermente, visto che stava un po’ coprendo il suo sguardo incuriosito. Si portò lo sguardo intorno, per comprendere la situazione che si poteva venire a creare.
Tre erano le caratteristiche di Rei: testardo, impulsivo e diretto nelle parole e nei gesti.
Sorrise, mentre sentiva parlare di un carro magico.
 
Top
view post Posted on 29/6/2021, 09:19     +1   -1
Avatar

Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

Group:
Narratori
Posts:
792
Location:
Caos

Status:


°Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip


Come al solito per te non vi è mai pace, piccolo Kiriano, ritrovandoti impelagato sempre in qualche obbligo; ogni giorno qualcosa da fare è dietro l'angolo con i rispettivi oneri che comportano responsabilità e a cui non puoi sottrarti: un addestramento, qualche snervante faccenda burocratica o come in questo caso, essere mandato in avanscoperta per conto di tuo padre.
Avanscoperta poi perché? Cosa c'è di così importante in un posto simile da spingere un Anbu a mandarti in ricognizione? Tu che sei un ninja neofita, fresco fresco di diploma? Qualcosa non ti quadra, o meglio, deve esserci qualche inghippo se tuo padre ha deciso così, su due piedi, di spedirti in questo posto senza una guida, benché tu sia ancora estremamente inesperto.
Quella richiesta troppo vaga ti fa percepire il sentore di fregatura lontana chilometri. Hai uno strano presentimento, un po' come il tizio meteoropatico che si tocca la gamba che comincia a pungolare nelle giunture per l'aria pregna di umidità prima della scrosciante pioggia.
Un comando decisamente criptico nel limitarsi a chiederti di osservare la situazione per poi, una volta rientrato, fare un dettagliato resoconto di ciò
a cui sarai testimone.
Ma nello specifico cosa mai dovresti osservare? Quale motivazione ha spinto il tuo vecchio per decidere, senza alcun tentennamento, di spedirti fino all'anonimo Paese del Ferro?
Non ti sono state date molte informazioni su questa piccola realtà, se non delucidarti sul fatto che si tratta di una zona nota per gli ampi territori pianeggianti, le campagne strettamente legate al lavoro prevalentemente agricolo e zootecnico.
Gli aspetti più che altro culturali ed economici riguardano attività nel settore primario: coltivazione, allevamento di bestiame e apicoltura.
Che poi ciò che ti è stato ordinato non è neanche legale dato che in quanto fresco di timbro di accademia non ti sarebbe consentito, in quanto Genin, di spingerti più in là di una missione D: non è permesso assegnare niente che non sia più emozionante e rischioso di recuperare qualche stramaledetto gatto per conto della riccona di turno così da rimpolpare le casse del palazzo, o dover aiutare un burbero carpentiere oltre che scortare qualche anziana fino a casa dopo aver ritirato la pensione e magari beccarsi, come lauta ricompensa, qualche confetto stantio vecchio almeno la metà degli anni della generosa nonnina.




“Oh, oh, oh! Abbiamo raggiunto un bel numero… Meraviglioso!”

D'un tratto la tua attenzione, durante il tuo procedere, viene catturata da una particolare voce accompagnata da risate e applausi, ma ciò che ti lascia decisamente perplesso è il bizzarro mezzo di trasporto che puoi osservare una volta aggregatoti alla folla per scrutare meglio le fattezze dell'individuo padrone di quel curioso tono di voce: una specie di carretto raffazzonato nella sua struttura, decisamente precaria in ogni suo aspetto.
Oltre a ciò, altra bizzarria tanto per arricchire l'insensato camuffamento, un povero asino dipinto di rosa che è stato umiliato attaccandogli sulla fronte un corno di legno per farlo goffamente passare per il fratello sfigato di un unicorno.
Roba da prendere a schiaffi l'artefice solo per l'abuso sulla povera bestia vittima di tanta insensatezza e folle incoscienza: ti prudono decisamente le mani, vorresti dargli una lezione.
Uno spettacolo che definiresti osceno ma al pari della goccia di miele con la mosca, ti attira per l'originalità del coso mobile che stai ammirando tra drappeggi posizionati in ogni dove e le ruote ballerine, talmente malmesse da rischiare di far crollare tutto a causa della pericolante oscillazione che potrebbe presagire, da un momento all'altro, il crollo dell'intero carretto.

“Avvicinatevi signore e signori! Il vero spettacolo sta per iniziare! Non siate timidi! Questo non è un semplice carosello… è il carro magico di Grinzello!”

Ma... che... diavolo?

Che razza di essere stai osservando? Si trattava forse di uno di quei famosi gnomi? O qualche creatura uscita fuori da una legenda urbana?
Possibile che si tratti di un essere umano, un tuo simile? La sua costituzione è qualcosa di grottesco: raggiunge il metro e mezzo scarso di statura con un diametro a cui vanno sottratti solo i 30 cm ulteriori al metro base.
Per di più, a caricare la sua eccessiva stramberia, puoi ammirarne i vestiti sgargianti di cui non riconosci lo stile: mai visto prima.
La cosa ancora più agghiacciante è come gli indumenti fatichino a celare e contenere l'abbondante grasso della pancia che ne arricchisce la particolarità, se così si può definire..
Grasso in ogni dove, così puoi affermare; rotoli su rotoli che trasbordano da quell'individuo fieramente orgoglioso di mostrare il suo triplo mento che, al pari dell'oscillare di un pendolo, scatena su di te e non solo, un senso di ipnosi che non ti permette di staccargli gli occhi di dosso mentre si diletta in un empio spettacolo che dovrebbe ricordare una rudimentale forma di ballo primordiale condita di inchini e piroette.

Roba da matti!!

Ma il bello deve ancora venire - come dice il detto - dato che al pari di un fulmine a ciel sereno, d'improvviso, un evento pirotecnico prende forma e cattura l'interesse tuo e della restante folla: luci per quanto fioche e malfunzionanti (in uno sbrilluccicare ad intermittenza), vanno a formare una scritta che si palesa leggermente più sopra del carro.
Un chiaro invito a partecipare all'evento di cui ignori il folle intrattenimento che sicuramente sarà vissuto come esperienza più unica che rara da parte di chi decida di voler procedere:

Mercatino Magico
ingresso libero, non per tutti...
non per tutti...
SOLO PER PAZZI!



Edit Get scared: Mi scuso per l'intromissione, ho tolto la musica in autoplay.
[spoiler_tag]"Regolamento Comportamentale Generale"[/spoiler_tag]
  • Musica in Autoplay. siete pregati di non mettere nei vostri post codici da You Tube o simili con la musica che parte in automatico. Limitarsi solamente alle schede dei proprio personaggio. In caso non sappiate farlo eccovi un link utile per la conversione del codice X.


  • Edited by Get scared. - 30/6/2021, 15:44
     
    Top
    view post Posted on 29/6/2021, 09:31     +1   -1
    Avatar

    RealisticDreamer

    Group:
    Suna
    Posts:
    387

    Status:



    « Mai, sei pronta?» chiese Josui cercando con lo sguardo la sorella mentre stava finendo di riordinare la tenda.
    «Si, fratellone!» la bambina lo guardò mostrando un sorriso luminoso. I suoi occhi verdi sprigionavano una felicità contagiosa all’idea di quel viaggio assieme al fratello. Da tempo il ragazzo, finita l’Accademia, era stato coinvolto in Missioni che l’avevano portato fuori casa rendendo gli attimi assieme sempre più sporadici, ma questa volta le cose erano diverse.
    Per il suo sesto compleanno le aveva promesso di esprimere un desiderio e lei, senza esitare come se non stesse aspettando altro, desiderò di voler visitare il Paese del Ferro. Una richiesta curiosa che lasciò perplesso Josui per qualche istante ma vedendo quel desiderio così ardente decise di esaudirlo senza fare troppe storie chiedendo qualche giorno di permesso.
    «Bene. Dov’è finito Kit?» la piccola volpe del deserto sentendo pronunciare il suo nome, sbucò da dietro una duna con estrema velocità arrampicandosi lungo la gamba del ragazzo adagiandosi poi sulla spalla destra come ormai era consueta fare. Un’abitudine che Josui accettò senza troppi problemi dato l’esile peso dell’animale.
    «Ora che ci siamo tutti possiamo anche andare» il grido di gioia della sorella diede il via alla partenza.
    La piccola carovana abbandonò l’oasi in cui aveva sostato la notte precedente come tappa intermedia e si inoltrarono nell’ultima striscia di sabbia a dividerli dalla catena montuosa che segnava il confine tra il Paese del Vento e la loro meta.
    Perseguendo la via battuta dai commercianti per inoltrarsi nel Paese, si trovarono nei pressi di un piccolo villaggio nel quale decisero di sostare più per la curiosità della sorella che altro. Mai, non era stata oltre i confini di Suna e quindi Josui decise di non fare troppe storie assecondando quella curiosità, tanto meravigliosa quanto pura, che soltanto i bambini potevano avere.
    Il loro arrivo catturò la curiosità di alcune persone nel vedere quel quadretto così particolare, e a pensarci bene non poteva essere altrimenti. Josui non aveva proprio l’aspetto di una persona “docile”, se così si può dire. I suoi lineamenti e quello sguardo malinconico accompagnato da un costante sorrisetto marcato come ghigno, dava la sensazione a prima vista di essere un poco di buono. L’ustione che portava sulla parte destra del volto e quei capelli tanto curiosi, biondi con le punte cremisi a simboleggiare il clan Shakuton di cui faceva parte, non facevano altro che alimentare quella percezione apparente. Tutto questo, però, cozzava alla vista nel vedere una bambina sorridente che lo teneva per mano ed uno strano esserino dalla coda folta adagiato sulla spalla.
    «Guarda, guarda, fratellone!» indicò con la piccola mano uno strambo carretto su cui era impressa una curiosa insegna luminosa e da cui un singolare individuo raccontava storie assurde. Mai incominciò a tirare il fratello sempre di più in direzione del Mercatino Magico e Josui si fece trasportare da quella situazione con finta malavoglia assimilandosi alla folla che si era creata nei pressi di quello strano evento.

     
    Top
    view post Posted on 29/6/2021, 09:47     +1   -1
    Avatar

    K U M O W A V E

    Group:
    Konoha
    Posts:
    3,674

    Status:


    » Parlato, « Pensato, Narrato



    CITAZIONE
    Tanto tanto tempo fa, in un continente molto lontano, un capovillaggio molto potente possedeva un tesoro inestimabile.
    Una coda di scimmia, la famosa Saru Shippo, che gli donava delle abilità incredibili. Oltre a renderlo uno degli uomini più affascinanti del suo villaggio gli donava anche prestazioni fisiche superiori al normale e gli permetteva di utilizzare con naturalezza qualsiasi ninjutsu e genjutsu.



    Sfortuna vuole che una volta arrivato ad una certa età il capovillaggio, non trovando un degno erede, decide di nascondere questo oggetto che adesso anche dopo centinaia di anni non è stato ancora ritrovato da nessuno.



    Da bambino, quando gli allenamenti erano più duri, continuavo a sentirmi raccontare sempre una storia bellissima, una storia che mi facevo sognare un futuro migliore, un futuro in cui anche io potevo essere un ninja completo.

    Mentre osservo questo carretto strambo e ascolto le parole della palla di lardo che lo guida mi torna alla mente questa ricordo, queste vecchie emozioni.

    « Mercatino magico?... solo per pazzi?... cosa pensa di vendere sto tizio?

    Inizialmente rimanendo in disparte, per evitare la folla di bambini, osservo il carretto sperando di vedere qualcosa di utile, di degno di nota.

    Tuttavia tutte quelle luci e il modo di fare bizzarro di Grinzello attirano la mia attenzione come farebbe una grossa cacca fumante di mucca con una mosca affamata, quindi mentre aspetto di vedere dove vuole andare a finire quel “bellissimo” personaggio faccio qualche passo avanti per sentire/vedere meglio, andando quasi a mischiarmi con i ragazzini che si stavano divertendo da prima del mio arrivo.

    Non che mi interessasse troppo però sicuramente dall’esterno si sarebbe visto questo tizio, con un fisico allenato e con un bastone dietro la schiena, che sta alle spalle di un gruppo di ragazzini ad osservare con un espressione beata il carretto di un cicciobomba…
     
    Top
    view post Posted on 29/6/2021, 18:37     +1   -1
    Avatar

    Group:
    Member
    Posts:
    802

    Status:


    I minuti passarono e si venne a creare una bella folla curiosa disposta a semicerchio davanti al carretto. La gente del posto si era organizzata portando panche e sedie, alcuni offrivano bevande rinfrescanti ai vicini e c’era anche chi aveva allestito un barbecue improvvisato. Si levò un odorino di carne arrosto che mista all’aria estiva di montagna evocavano un’atmosfera di sagra paesana.
    A quel punto la bassa figura tarchiata si defilò dietro al suo mezzo di trasporto e pochi secondi dopo si udì un singolare rumore di tromba.

    www.youtube.com/v/D9FS3EVDfdY&vers...3e3e&autoplay=1



    Il pubblico zittì il chiacchiericcio dell’attesa, si sentiva solo lo sfrigolio delle bistecche sulla brace e il suono delle foglie accarezzate dal vento, subito dopo eccolo, Grinzello, fare capolino sul balconcino sul tetto del carro, lì dove c’erano le lucine dell’insegna.

    “Gentile platea, mi presento ancora una volta… Io sono Grinzello Certosino! Filantropo mercante girovago. Provengo dal profondo ovest, da una terra molto diversa dalla vostra, e oggi son qui per deliziarvi con la mia presenza!”

    Gli spettatori sembrarono apprezzare l’entrata in scena, si poteva dire di tutto su di lui ma certamente sapeva come parlare e muoversi sul palco.

    “Ho innumerevoli storie da raccontarvi: potrei partire da quella volta che corressi la S moscia di un drago, o di come, secoli or sono, portai il fuoco su questa terra… Ma ho molto di meglio da offrirvi in questa splendida sera… Oh si...”
    Una piccola pausa, studiata e ben posizionata, come solo un bravo showman sa fare.
    “Sto per aprire le porte del mio magico carretto! Potrete scoprire quali preziosi cimeli e artefatti esso contiene. Ma vi dirò di più… per chi di voi tanto abile da vedere oltre le apparenze, offro un compenso generoso… estremamente generoso!”

    “Sappiate che amo accompagnare la mia statuaria figura e il mio meraviglioso nome con titoli e appellativi sempre diversi, e per questa volta non riesco a trovarne uno più azzeccato… Signori, davanti a voi non avete solo il magico mercante Grinzello Certosino… Avete l’onore di osservare l’Eremita delle Gelatine!


    Si tolse il cappello e disegnò un ampio semicerchio con esso, mentre si inchinava teatralmente. Il pubblico rispose con un sordo “Ooohhhhh”. Il mercante rimase piegato per diversi secondi, sapendo che quel titolo aveva fatto breccia in molti dei suoi ascoltatori e lasciò che la curiosità crescesse in loro senza proferir parola.
    A quel punto con un’atletica piroetta che cozzava enormemente con le proprie fattezze, Grinzello scese dal carro fermandosi sul terreno davanti la prima fila. Così sullo stesso livello era davvero basso, troppo.

    “Sapete, le gelatine sono creature largamente incomprese e per questo sono timide e schive. Pensate hanno la capacità di camuffarsi in qualsiasi oggetto proprio per passare inosservate… magari alcuni di voi si siedono da anni sul tavolo in cucina senza sapere che si tratta in realtà di una gelatina!”

    “Ma che dici vecchio pazzo! Non è possibile!”, disse un uomo dalle file posteriori.
    Grinzello lo fulminò con lo sguardo, per un attimo sembrò essere un’altra persona, furioso nell’animo per l’interruzione. Non era interessato a come lo chiamassero, era lui il primo a sfottersi da solo, ma rovinare una sua esibizione… Questo lo innervosiva oltremodo.

    “Tu dici?” e lanciò il cappello in aria, esso ricadendo percorse una traiettoria improbabile, modificandosi e cambiando natura durante la discesa. Ricadde nelle mani del suo possessore sotto forma di… gelatina.



    “WOW! Grinzello dicci di più! Vogliamo sapere!”, il resto del villaggio incalzò sempre più incuriosito.
    “Bene bene…”, quel piccolo ammasso verdognolo tornò sotto forma di cappello a cilindro e venne delicatamente riposizionato sul capo, “il gioco di oggi è “scova la gelatina!”, per partecipare chiedo una piccola quota di iscrizione, sapete le gelatine mangiano un sacco e faccio fatica ad arrivare a fine mese, diciamo… 0,99 Ryo, credo sia un prezzo più che ragionevole.”

    “Chi parteciperà al gioco non solo avrà la fortuna di osservare l’interno del mio carro, ma potrà vincere fino a 100 ryo!”


    “Io! Io! Ecco prendi! Tieni pure il resto!”, un uomo aveva appena lanciato una moneta di un Ryo al mercante, del resto i centesimi di Ryo avevano un valore praticamente nullo.

    “Oh, non si dica che non mi chiami Certosino! Ho detto che la quota d’iscrizione è di 0,99 Ryo è tale sarà. Non voglio che venga ricordato come un uomo che non mantiene le sue promesse. Tenga il suo centesimo, buonuomo.”

    La gente si accalcò, catturata dalla scenetta e la voglia di sapere, o forse dalla mera promessa di una vincita monetaria. Grinzello con molta calma, senza mai perdere la sua flemma naturale, raccolse le adesioni restituendo ogni volta con estrema meticolosità il centesimo di resto.

    “Avanti! Avanti! Siamo già a venti partecipanti, direi che possiamo aumentare il montepremi a 250 Ryo! Saliamo ancora un po’ di numero e alzerò ulteriormente la vincita!”


    CITAZIONE
    Naturalmente non siete obbligati a partecipare, ma più sarete più aumenterà il premio in Ryo :smile:
     
    Top
    view post Posted on 29/6/2021, 20:26     +1   -1
    Avatar

    Group:
    Konoha
    Posts:
    894

    Status:


    Si stava venendo a creare davvero una folla intorno all’uomo col carretto. Rei guardava tutti divertito, nel vedere panche, barbecue e tanto altro sembrava di trovarsi in una vera e propria sagra paesana, con festa e balli di gruppo; anzi, si sentiva davvero strano, magari era un po’ folle ma sentiva dentro di lui la voglia di mettersi a ballare, come un ragazzino che, con cuffie all’orecchio ad alto volume, se ne infischia largamente della gente intorno. Provò a silenziare questo impulso, cercando di dare maggior peso alla calma; d’altronde era sempre un ninja, non poteva -secondo la prassi- essere troppo stravagante, o almeno questo insegnavano i dettami della sua famiglia; che sia proprio i limiti imposti che lo avevano reso stravagante? Si girava il filo d’erba intorno alle labbra, mordendo con un colpo leggero il bastoncino, tanto da incrinarlo verso l’alto, rivolto verso il proprio naso.
    Un suono dì tromba si sollevò dal carrello, e lo strano individuo iniziò a parlare. Subito gli piacque, era stravagante, forse più di Rei, ma questo non era negativo, anzi, adorava chi si mostrava per ciò che era, chi esaltava la propria essenza interiore, senza freni e rumori. Si sentiva davvero in una festa paesana, quelle trascorsi nella sua giovinezza con il caro amico Eiji.
    Rei fu colpito dal suo inizio; poteva davvero aver aggiustato l’accento di un drago? Anzi, meglio ancora, i draghi esistevano ancora, davvero? Frenò la prima domanda, deciso di ascoltare ancora e ancora le sue strane esternazioni, o meglio missioni.
    E fece bene, si sentiva davvero un fuoco nell’idea di vedere il carro e i suoi cimeli all’interno. Voleva dare sfogo alla sua fantasia, pensava che lì dentro avrebbe visto… un dente di drago! Alla fine, Rei pensava che sarebbe stato un vero indizio per la sua stravagante entrata in scena.
    E alla fine Rei scoppiò a ridere, sentendo l’espressione “Eremita delle Gelatine”. Provò a non sputare il filo d’erba, trattenendosi.
    E senza rendersene conto, il mercante saltò in avanti, con una strana piroette.
    Rei si ricompose, incuriosito ancora dal suo strano modo di atteggiarsi.
    Sapeva farci con il pubblico, questo lo comprese subito, e anzi voleva davvero imparare da quell’uomo; non c’è mai fine all’essere se stessi, senza paure.
    Ascoltò le sue strane parole, quando però dal pubblico si sollevò una voce che evidentemente non credeva alle sue parole.
    Rei si voltò di scatto, deciso di rivolgere uno sguardo di rimprovero alla persona che aveva parlato, ma mentre lo stava per fare vide che anche l’espressione del mercante cambiò; non era allora davvero un uomo di calme parole, anzi il suo atteggiamento mostrava certamente un senso di impotenza, come se in verità non riuscisse a credere davvero in ciò che diceva; come se, in verità, la sicurezza mostrata non era vera, anzi era una menzogna da attore.
    Improvvisamente il cappello volò e, strano ma vero, prese le sembianze di una gelatina.

    Questa sì che è magia, daje!

    Esclamò, divertito, alzando in aria la mano destra e il pollice, come segno di approvazione per il gesto del nuovo stregone.
    E alla fine una fregatura stava forse arrivando all’orizzonte, il mago aveva chiesto dei soldi per continuare l’esibizione; Rei pensava che non aveva portato con sé tanti soldi; voleva si stare fuori casa per diversi giorni per allenarsi, ma aveva portato in un leggero zaino da viaggio alcuni pasti propri dei ninja in missione. Prese dalla tasca il proprio borsello e constatò che aveva la somma richiesta. Contento si mise in fila per dare la somma di denaro.
    Vide, felicemente, tanta altra gente prendere la sua decisione.

    Certo che partecipo!

    Esclamò ad alta voce, anzi forse troppo; sicuramente dei vicini l’hanno potuto sentire.
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 09:30     +1   -1
    Avatar

    RealisticDreamer

    Group:
    Suna
    Posts:
    387

    Status:



    Una massa uniforme di persone, da bambini fremitanti a vecchi scorbutici ma curiosi, si era accalcata come un unico corpo intorno al curioso carretto. La nuova attrazione del piccolo villaggio aveva scaturito l’attenzione dei molti presenti e quel piccolo ometto, grottesco nelle forme quanto intrigante nella persona, era diventato un tutt’uno con quell’ecosistema emanando nei presenti la voglia di trasformare l’evento in una vera e propria festa di paese.
    Il profumo della griglia e gli aromi delle spezie inebriarono l’aria dando quella sensazione di clima familiare che solo la gustosa carne cotta poteva dare; mani silenziose portarono panche e sedie per chi stava in piedi trasformando la scena in un teatro improvvisato.
    Una donna, dai lineamenti robusti e dai capelli neri adornati da fili d’argento, si avvicinò a Josui e alla sorella porgendo al curioso gruppetto un vassoio colmo di spiedini di carne e verdure cotte. La piccola Mai, colma di gioia a quella vista paradisiaca, ne prese uno, ringraziando la signora nel mentre addentava il primo boccone; lo stesso fece il giovane che, prendendone un altro, ne staccò un piccolo boccone che diede a Kit.
    Si percepiva un’aria tranquilla, distesa, e la gentile brezza che si incanalava nella catena montuosa alimentava questa sensazione di gioia.
    Josui posò lo sguardo sulla sorella sorridendo al suo stupore, alla sua gioia di essere lì, alla sua spensieratezza. Per un attimo, non si sentì più nel crudo mondo di tutti i giorni, come se quel posto fosse celato all’interno di una bolla dimensionale lontano dagli occhi di voleva soltanto sangue. Stava vivendo il suo sogno, l’obbiettivo che l’aveva condotto ad essere uno shinobi, era all’interno di quello spicchio di mondo che voleva costruire. Un mondo di pace e serenità, dove non c’era più bisogno di guerre per alimentare la pace, dove il sole avrebbe mostrato la sua bellezza anche nella notte più buia, dove Mai avrebbe potuto crescere felice. Se fosse necessario stato necessario avrebbe distrutto quel mondo e poi ricostruito dalle macerie. Avrebbe dato la sua stessa vita per farlo. Per lui nulla era più importante di questo.
    Una carezza invisibile gli scostò il ciuffo biondo rivelando l’ustione sul volto, chiuse gli occhi assaporando quell’aria dall’essenza magica, spensierata. Ora che ne aveva assaporato l’essenza, non l’avrebbe mai scordata.
    Il clangore di tromba lo destò dal suo fantasticare.
    Grinzello tornò alla ribalta e il silenzio avvolse il pubblico con sguardi curiosi. Le sua figura era magnetica, non si poteva distoglierli lo sguardo di dosso. Le sue parole uscivano dalla bocca cucite con l'esperienza di chi sapeva condurre uno spettacolo nel migliore dei mondi. L’eremita delle Gelatine, a quelle parole Mai fece un verso di stupore mentre Josui non poté altro che sorridere per l’assurdità di quella nomea anche se doveva ammettere che quell’ometto aveva una fantasia fuori dal comune ma non tutti i presenti apprezzarono la cosa. Un uomo, dalla folla, interruppe la presentazione con fare denigratorio. Lo sguardo di Grinzello mutò in una maschera furente nei confronti dell’accusatore, fu un attimo, un istante impercettibile ma tanto bastava a far credere a Josui che quell’uomo nascondesse anche una parte oscura, come d’altronde ogni essere umano. Ne prese nota. Come a continuare il suo show, lanciò il cappello in aria ritornando nella forma di gelatina dopo una parabola improbabile. Il ragazzo non ci poteva credere, Mai si mise ad applaudire, Kit sembrava stranito anche lui da quello che era appena successo, il pubblico era in visibilio.
    La gelatina tornò ad essere un cilindro. Tutto quella messa in scena alla fine non era altro che un furbo pretesto per spillare soldi ad una folla che ormai pendeva dalle sue labbra. “Scova la gelatina”, si percepiva la fregatura dietro l’angolo.
    Con un sorrisetto malizioso il ragazzo non prese neanche in considerazione il fatto di parteciparvi ma allo stesso tempo era curioso nel vedere quanti sciocchi avrebbero partecipato al gioco.
    Si sentì tirare la maglietta e voltandosi vide Mai guardarlo con occhi speranzosi. Sapeva già come sarebbe finita. Cercò di desistere ma quegli occhi erano più convincenti di qualsiasi altra cosa.
    Guardandosi intorno vide già una calca di persone di fronte al carro ed altre avvicinarsi con i soldi già in mano.
    «E va bene! Kit bada a lei» A quelle parole il piccolo fennec saltò giù dalla spalla su cui era appollaiato.
    Scocciato guardò se avesse i soldi necessari e si avvicinò al gruppetto con fare svogliato, le mani nelle tasche, e le movenze di chi sta andando al patibolo. Non viveva in una situazione agiata, i pochi soldi che prendeva mensilmente bastavano appena a pagare l'affitto della casa e le spese necessarie. Gli scocciava davvero perdere i soldi in quel modo.
    Si mise in fila dietro ad un ragazzo dal cappello di paglia, lo stesso che aveva visto poco prima gridare dal pubblico la sua partecipazione a quella pantomima.
    «Sai benissimo anche tu che prenderemo un’inculata clamorosa»Proruppe quelle parole con tono languido come un veggente che voleva avvisare qualcuno di un fato ormai segnato.
    Se si fosse voltato, avrebbe trovato Josui porgerli la mano con sguardo impassibile ed un sorriso smorzato come se stesse salutando per la prima volta un compagno che navigava verso un medesimo destino.
    «Josui.»




    Edited by Nizzet - 30/6/2021, 11:15
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 11:38     +1   -1
    Avatar

    K U M O W A V E

    Group:
    Konoha
    Posts:
    3,674

    Status:


    Grinzello è un personaggio interessante guardare il carretto ed ascoltarlo è divertente ma qualcosa di inaspettato gli fa perdere tutto quello l’incantesimo che aveva avuto sulla mia persona.
    Un odore idilliaco, un odore forte, un odore sublime, un odore che non si può ignorare.
    Un sonoro grugnito dello stomaco precede la mia ricerca della fonte dell’odore di cibo.
    Ormai circondato dalla folla cerco di alzarmi sulle punte dei piedi per guardarmi intorno alla ricerca di della zona in cui si stavano preparando i manicaretti.

    Non ci sono tantissime persone, o comunque non abbastanza da impedirmi troppo la visuale, però stare sulle punta di piedi è snervante quindi afferro il bastone lo pianto per bene in terra lo ci salgo sopra in bilico come una scimmia.

    Dalla cima del bastone inizio ad osservare a destra e a sinistra fino a quando non vedo quello che è più interessante di qualsiasi cosa staia dicendo Grinzello, che ormai è diventato una specie di cantilena di sottofondo.

    » Eccolo.

    Individuato il posto che mi interessa, dimenticandomi anche di tutti i ricordi che mi erano passati per la testa fino a poco prima, mi dirigo alla fonte del mio piacere.

    » Mi dia 10 fettine di carne di manzo, 10 fettine di pancetta, 10 costolette d’agnello, 10 gamberi, 5 cosce di pollo e una ventina di bastoncini di pesce.
    Tutto ben grigliato, grazie.

    Mentre aspetto la mia ordinazione con la bava alla bocca torno ad ascoltare la parte finale del discorso di Grinzello, la parte dove invita tutto a partecipare non so a quale gioco.
    Non è molto chiaro il modo con cui ci si può iscrivere ma visto che ci sono tanti partecipanti e si puo vincere un premio, perché no?

    Infilo la mano nella sacca ed estraggo i soldi richiesti per l’iscrizione.

    » Torno subito vado a pagare l’inscrizione… mi raccomando.

    Detto ciò osservo il mio cibo e poi facendo segno con un dito verso il cuoco lo fulmino con lo sguardo.

    « Non fregarmi che faccio una strage…
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 12:49     +1   -1
    Avatar

    Group:
    Konoha
    Posts:
    894

    Status:


    Davvero tanta gente stava iniziando ad accalcarsi per partecipare all'evento. Gente di ogni categoria era lì presente; osservando meglio poteva constatare di non essere l'unico ninja, anzi sicuramente erano almeno in quattro presenti, nei pressi. Se soltanto avesse potuto, avrebbe attivato il Byakugan per osservare meglio e constatarlo, ma gli parve inopportuno; ahimè la sua tecnica era troppo visibile, le vene si sarebbero espanse troppo da lasciare nessun dubbio agli esterni. Sorrise però, guardando la grande flotta che si accalcava, come se da lì dipendesse una grande vincita.
    Tutto era così bello, misterioso, quasi mistico per il giovane Rei; forse era errato definirlo con questi appellativi, ma vedere tanta gente aggregata e messa in fila, per partecipare attivamente a un gioco, gli portava alla memoria momenti di giovinezza con l'amico Eiji, nei quali tanta gente seguiva altra gente, in alcune specie di processione per giungere alla presenza di una qualche divinità; forse è proprio l'essenza dell'essere umano, la voglia di fare e di vivere, che fa si che si è pronti ad accettare la qualunque; credo, disegno, gioco anche; fare parte di una intera comunità, questo era lo schema da seguire per vivere davvero integrato nel mondo; certo, vi erano sempre persone che si discostavano dalla società, e silenziosamente li ammirava: erano in grado di guardare a loro stessi, senza la necessità di indossare la maschera del mondo.
    Scacciò il pensiero, alzandosi ancora il cappello, per guardare meglio la fila che aveva davanti. Non vedeva l'ora di partecipare, di giocare e di vincere -per lui era essenziale vincere, oltre che partecipare, in realtà, anzi doveva totalmente provarci con tutta l'anima e il corpo.
    Vide un ragazzo alzarsi su un bastone per vedere meglio e si mise a ridere; la stravaganza era molto presente in quel luogo e lui non avrebbe fatto da meno.
    Mentre pensava questo, sopraggiunge da dietro una voce che faceva presagire il pensiero che tutto quel gioco era una fregatura. Stando attento a non fare cadere il filo d'erba, lo portò con la lingua all'estrema destra del labbro.

    Lo so bene, ma alla fine bisogna pur vivere; se ci incula, ce ne occuperemo noi ninja

    Disse Rei, voltandosi e guardandolo.
    Gli era chiaro che quel ragazzo, di nome Josui fosse un ninja; anzi, sicuramente aveva affrontato diverse difficoltà nella vita. Da impulsivo che era, si stava frenando; osservava la bruciatura e voleva tanto chiedergli se se lo fosse fatta in missione, e in quale in caso. Si morse la lingua, per provare a bloccare per il momento la domanda forse inopportuna.

    Piacere, sono Rei!

    Allungò anche lui il braccio, sorridendogli a trentadue denti, e strinse la mano del ragazzo con una presa forte e decisa.
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 14:26     +1   -1
    Avatar

    Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

    Group:
    Narratori
    Posts:
    792
    Location:
    Caos

    Status:


    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip



    Passano i minuti mentre quell'uomo si prepara a stupire con il suo grossolano entusiasmo e i suoi effetti pirotecnici; intanto si è andata a formare una calca considerevole di persone curiose di capire quali stramberie e trucchi possa tirare fuori dalla manica l'uomo palla.
    Addirittura vi è chi si è caricato in spalla sedie e panche per accomodarsi comodamente: mancano solo i popcorn, dato che le bevande rinfrescanti vengono gentilmente offerte dal buon vicinato che, per non farsi mancare nulla, addirittura, ha installato un barbecue tipo sagra di paese.
    D'improvviso quell'individuo dai rotoli abbondanti decide di defilarsi qualche istante - probabilmente per aumentare la suspense -, dileguandosi all'interno di quella struttura rozza e bislacca.
    Il chiacchiericcio aumenta mentre tutti sono in trepidante attesa fino a quando la staticità del breve momento non viene rotta da un suono di tromba, tipo quelle cose da corte reale dove annunci l'ospite tanto atteso.

    “Gentile platea, mi presento ancora una volta… Io sono Grinzello Certosino! Filantropo mercante girovago. Provengo dal profondo ovest, da una terra molto diversa dalla vostra, e oggi son qui per deliziarvi con la mia presenza!”


    ° Ci manca solo che è stato anche Kage e ha giocato a carte con un Bijuu °

    “Ho innumerevoli storie da raccontarvi: potrei partire da quella volta che corressi la S moscia di un drago, o di come, secoli or sono, portai il fuoco su questa terra… Ma ho molto di meglio da offrirvi in questa splendida sera… Oh si...”

    La tua perplessità aumenta, non capisci cosa diavolo ci trovino di eccezionale - tutta questa gente - in questo ciarlatano di quart'ordine che tipo gara a spararla più grossa, tira fuori la boiata di turno per vendere fumo alle persone al pari del ghiaccio propinato ad un eschimese.
    Vorresti riprendere il cammino e non perdere ulteriore tempo prezioso per ascoltare questo fanfarone, ma qualcosa ti attira, non sai spiegare il perché, ma vuoi capire dove il cicciobomba voglia andare a parare.
    Sempre se vi sia qualcosa di concreto oltre la sua comicità di clown.

    “Sto per aprire le porte del mio magico carretto! Potrete scoprire quali preziosi cimeli e artefatti esso contiene. Ma vi dirò di più… per chi di voi tanto abile da vedere oltre le apparenze, offro un compenso generoso… estremamente generoso!”

    “Sappiate che amo accompagnare la mia statuaria figura e il mio meraviglioso nome con titoli e appellativi sempre diversi, e per questa volta non riesco a trovarne uno più azzeccato… Signori, davanti a voi non avete solo il magico mercante Grinzello Certosino… Avete l’onore di osservare l’Eremita delle Gelatine!


    Eremita delle gelatine? Ma di cosa stradiavolo sta parlando? Probabilmente è vittima del subdolo effetto di qualche droga potente che ha mandato in liquefazione i pochi neuroni che gli permettono ancora di parlare.
    Rimani abbastanza perplesso dal numero straordinario di idiozie dette in così breve tempo.
    Probabilmente se si candidasse in politica otterrebbe abbastanza voti per quanto abile nel rifilare stupidaggini e farle passare per straordinarie imprese di un uomo eccezionale.

    Si sa che la teatralità per ogni fanfarone che si rispetti è un elemento fondamentale.
    Senza indugiare ulteriormente afferra il suo cilindro per poi disegnare un semicerchio - ti focalizzi su quel gesto per cominciare ad analizzare il possibile trucco che avrebbe innescato - che spinge automaticamente la folla, come entrata in risonanza nel momento stesso al disegnare, ad esclamare un “Ooohhhhh” in coro.

    Attimi di attesa che vengono conditi prima da un inchino del venditore di fumo, lasciando che il tutto vada a delinearsi grazie anche alla scelta giusta del tempo di parola e azione che lo porta, dopo una manciata di secondi, a saltare giù dal carro per ritrovarsi davanti la prima fila in tutta la sua sfavillante bassezza.

    “Sapete, le gelatine sono creature largamente incomprese e per questo sono timide e schive. Pensate hanno la capacità di camuffarsi in qualsiasi oggetto proprio per passare inosservate… magari alcuni di voi si siedono da anni sul tavolo in cucina senza sapere che si tratta in realtà di una gelatina!”

    “Ma che dici vecchio pazzo! Non è possibile!”





    Ecco, quel momento in cui si intravede la vera essenza di una persona; l'indistinguibile e inconfondibile tratto che non si può celare perché puro istinto e caratteristica impressa come un marchio.
    L'egocentrismo è una brutta bestia, e nel momento stesso in cui viene interrotto durante la sua filippica, l'ira di una bestia dormiente sembra ridestarsi, fulminando con lo sguardo il povero sprovveduto che è troppo sempliciotto per capire l'errore che ha commesso.
    Mai disturbare un teatrante durante la sua performance; tu lo sai bene essendo figlio di un uomo nutrito dalla malattia di dover a tutti i costi ottenere sempre l'attenzione della folla per narrare la grandezza degli Ogawa.
    “Tu dici?” una frase secca, come a voler essere più una sfida che una risposta per istruire l'ignorante tanto sfrontato nel non mordersi la lingua; il cappello viene lanciato in aria, sembra quasi che il tempo stia rallentando mentre sei concentrato ad analizzare il copricapo che, ribellandosi alle leggi ovvie della fisica, ricade a terra seguendo una traiettoria assurda e trasmutare la sua forma e dimensione.
    Un essere strambo, molliccio nella forma e di colorazione verde ora sembra aver preso il posto del cappello

    ° Curioso, ma in quanto figlio di un venditore di fumo so riconoscere un attore quando cerca d'incantare il mondo con la parola. °

    Sei per un attimo meravigliato da ciò e cerchi, scervellandoti, di capire come diavolo sia riuscito a materializzare quell'essere precedentemente cappello; non sei convinto però, sai che deve esserci qualcosa per forza sotto e, dove il pubblico sembra essersi addomesticato nel diventare creta da malleare nelle mani di quell'individuo dalla favella ipnotica, tu vuoi capirci di più, indagare sulla faccenda e capire dove sia celata la fregatura.

    “WOW! Grinzello dicci di più! Vogliamo sapere!”
    Ormai il resto del pubblico non è più recuperabile, è caduto nella trappola al pari di una gazza ladra inebriata e ipnotizzata dallo svavillante luccichio della trappola.
    “Bene bene…” L'essere così come apparso, viene nuovamente ritrasformato nel precedente indumento, come se Grinzello (che razza di nome), avesse voluto dare prova, al pari di un Dio, dei suoi strabilianti poteri per far germogliare la fede insinuandosi come un rampicante o parassita per suggestionare e schiavizzare il pensiero di quella folla di sempliciotti.
    “il gioco di oggi è “scova la gelatina!”, per partecipare chiedo una piccola quota di iscrizione, sapete le gelatine mangiano un sacco e faccio fatica ad arrivare a fine mese, diciamo… 0,99 Ryo, credo sia un prezzo più che ragionevole.”

    “Chi parteciperà al gioco non solo avrà la fortuna di osservare l’interno del mio carro, ma potrà vincere fino a 100 ryo!”


    “Io! Io! Ecco prendi! Tieni pure il resto!”Come volevasi dimostrare ormai la folla era rapita dal fumo ammaliatore che quell'individuo buffo e sempliciotto nell'aspetto ma furbo come una volpe stava propinando alle vittime di turno: a pari di tentacoli stava catturando le sue prede per manovrarle nello stesso modo in cui un burattinaio muove i fili dei burattini.

    “Oh, non si dica che non mi chiami Certosino! Ho detto che la quota d’iscrizione è di 0,99 Ryo è tale sarà. Non voglio che venga ricordato come un uomo che non mantiene le sue promesse. Tenga il suo centesimo, buonuomo.”

    Sembrava più una malia che un discorso per creare entusiasmo, visto il risultato di scatenare una vera e propria corsa all'adesione.
    Un marasma di isteria collettiva per poter vincere il premio messo in palio.

    “Avanti! Avanti! Siamo già a venti partecipanti, direi che possiamo aumentare il montepremi a 250 Ryo! Saliamo ancora un po’ di numero e alzerò ulteriormente la vincita!”

    Non ami le fregature e pur di smascherare questo ciarlatano sei ormai disposto ad unirti a quella folla d'ignoranza, così, con calma mediante un'andatura disinvolta, aspetti il tuo turno per poggiare non una, ma ben due monete e dire:

    Io sarei molto interessato signore, si vede che lei è una persona unica nel suo genere: come farsi scappare un'occasione simile ed essere testimone delle sue straordinarie capacità.
    Tenga due ryo: una moneta per l'iscrizione, e una per sostenere la sua causa.
    La prego, non rifiuti, insisto che accetti.



    Edit Get scared: Mi scuso per l'intromissione, ho tolto la musica in autoplay.
    [spoiler_tag]"Regolamento Comportamentale Generale"[/spoiler_tag]
  • Musica in Autoplay. siete pregati di non mettere nei vostri post codici da You Tube o simili con la musica che parte in automatico. Limitarsi solamente alle schede dei proprio personaggio. In caso non sappiate farlo eccovi un link utile per la conversione del codice X.


  • Edited by Kusanagi - 30/6/2021, 15:58
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 18:56     +1   -1
    Avatar

    Group:
    Member
    Posts:
    802

    Status:


    “WOW, tutta questa roba sei in grado di mandar giù?”, il volenteroso paesano alle prese con la brace spalancò gli occhi alla richiesta smisurata, ma si rese subito conto che il ragazzo faceva sul serio. “Beh… si certo posso accontentarti. Però di pancetta mi è rimasta una sola porzione… e questa piccolina l’aveva già chiesta.” Indicò una graziosa fanciulla di otto o forse sei anni, che stava in fila sepolta dalla calca di gente che senza volerlo la sballonzolavano a destra e sinistra. Aveva gli occhi grandi e lucidi, come quelli di un dolce cerbiatto ferito.
    “Vuoi davvero far piangere questo angioletto?”

    ---

    “Perché pensate sia una truffa? A me il panzone pare in gamba”. A parlare era una donna, vicino al giovane in tutina aderente col cappello di paglia e il più pacato ragazzo del deserto. “No, davvero rispondetemi. In questo paesino non succede mai niente di interessante, sono nata e vissuta qui. Perché voi giovani dovete sempre avere la puzza sotto il naso?”. Era un po’ su di giri, forse aveva bevuto qualcosa di alcolico a guardare le guanciotte paffute e arrossate. Si mise con le braccia piegate contro i fianchi, aspettando una risposta.

    ---

    “Sono onorato dalle tue parole, viandante solitario.” Disse grinzello al kiriano, “accetto ben volentieri la tua moneta come offerta di sincero e spontaneo gradimento. Guarda, la metto qui. Nella tasca del mio panciotto come ricordo. Ma, come spiegavo pocanzi a un altro gentil signore, non posso accettare 1 Ryo come pagamento. Potrà sembrare un’inezia un misero centesimo, un capriccio da certosino, ma vedi… la parola data e la lealtà sono qualità spesso dimenticate. Insisto ancor più vividamente perché tu prenda questo centesimo di resto.” Niente da fare, il mercante era più che ossessionato nel fare le cose per bene, quel dannato centesimo doveva restituirlo a tutti. Sembrava un dogma imprescindibile.



    Le adesioni arrivavano a non finire, tutti si stavano accalcando davanti Grinzello per avere la possibilità di partecipare all’evento. Lui non si affrettò, molto diligentemente annotava tutti i partecipanti su un taccuino e consegnava la monetina di resto a ciascuno, ci teneva particolarmente a quel gesto e ad apparire meticoloso.
    Passarono quasi dieci minuti per smaltire la fila, i primi che si iscrissero avevano così tutto il tempo per caparsi il posto migliore, mangiare qualcosa o semplicemente scambiare due chiacchiere. Grinzello allora fece un altro balzo da acrobata, ancor più in dissonanza con la ciccia che gli strabordava da ogni dove, e si ritrovò sul balconcino del carro.

    “Iscrizioni terminate!”, gridò catturando nuovamente l’attenzione degli spettatori, “vi ringrazio infinitamente per il sentito interesse! Ho deciso di fissare la vincita a ben… 400 Ryo!”
    Un’ovazione si alzò dal pubblico, che poi tornò quieto vedendo il mercante fare gentilmente cenno con le braccia di aver altro da dire.
    “Ordunque, come promesso mi accingo a mostrarvi quali meraviglie si celano all’interno del mio magico carretto! Ricorderete questo giorno per sempre signori… a coloro che hanno la fortuna di posare gli occhi su di esso, la vita offre tutto!”

    Detto ciò, tirò una leva e il rumore di innumerevoli ingranaggi e marchingegni metallici si propagò nella piazza. Il carretto cominciò ad oscillare, poi delle assi si spostarono, da una parte dei contrappesi salivano verso l’alto e dall’altra usciva del vapore grigio a spruzzi intermittenti. Infine una delle pareti del mezzo di trasporto si era aperto a metà, come due ante di un mastodontico armadio, rivelando un lunga tenda di stoffa pesante color porpora, adornata con ricami di filo d’orato.
    Lo showman lasciò quindi la leva e poggiò la mano su una manopola che cominciò a girare, il sipario si sollevò rivelando finalmente il misterioso e tanto osannato contenuto.

    [spoiler_tag]Interno carretto [/spoiler_tag]time-mysteries-the-ancient-spectres-collectors-edition-13333


    “Spalancate le palpebre! Spremete le meningi! Sotto di me, davanti ai vostri occhi, si nasconde una gelatina! Una e una sola. Chi sarà così in gamba da scovarla? Chi di voi si porterà a casa il premio di 400 Ryo? Chi otterrà l’imperituro ricordo di essere un vincente al mio cospetto?”

    “Potete fare un’unica puntata quindi pensateci bene! Forza concorrenti!”

    La platea si strinse più vicino per osservare meglio, era davvero… magico... quel carretto: l’interno era largamente più ampio delle dimensioni che presentava all’esterno, come se contenesse un mondo dentro al mondo, al di là del disordine e delle cianfrusaglie che c’erano era davvero qualcosa di sensazionale.

    “Mamma guarda che bello quell’orsacchiotto! Punta su quello! Punta su quello!”

    “Oh ma quella è una sega a doppia dentatura, con quella potrei tagliare quintali di legna senza spaccarmi la schiena… Punto sulla sega!”

    “Il quadro… io punto sul quadro nello sfondo. Mi ricorda la mia vecchia mamma!”


    Tutti avevano cominciato a commentare e a fare puntate. Grinzello sorrideva, felice nel vedere come tanta gente semplice fosse piena di vita grazie al suo teatrino. Per l’artista quella era la ricompensa più grande.



    CITAZIONE
    Ed eccoci al gioco "Scova la Gelatina!", fate la vostra puntata e incrociate le dita. Prossimo mio post alle 20.00 di domani.
    Non fate caso alla parte bassa dell'immagine del carro, quella con la lista di oggetti da trovare. Ne avevo un'altra ma l'ho persa, ho ripiegato all'ultimo su questa.
     
    Top
    view post Posted on 30/6/2021, 21:24     +1   -1
    Avatar

    Group:
    Konoha
    Posts:
    894

    Status:


    Mentre il giovane si stava presentando, una strana ragazza chiese ai due come mai pensassero che il mercante fosse un truffatore. Era semplice, anzi intuitivo, comprendere che la ragazza aveva bevuto; lo si comprendeva chiaramente dal suo tono e dalle sue guance rosse come un pomodoro. Il giovane si voltò per osservarla ancora meglio e per provare a risponderle senza dare peso al suo stato; d’altronde, tutti erano liberi di vivere come preferiva, anzi anche lui avrebbe accettato una birra e l’avrebbe acquistato da lì a poco.

    Credo che sia altamente probabile, nonostante questo sia un luogo solitamente tranquillo. Nonostante questo, come vedi, non mi creo problemi e partecipo anch’io al gioco!

    Disse sorridendole. Nel mentre stringeva in bocca il consueto filo d’erba, portandolo da un’estremità all’altra delle labbra, alzando e abbassandolo, con le foglie che a volte lambivano il naso e altre volte il mento. Mentre pensava e ragionava sul misterioso gioco che doveva svolgere, finalmente fu il suo turno e come con tutti gli altri ricevette il centesimo di resto.

    Grazie, buonuomo!

    All’esterno poteva sembrare un bambino avvezzo alla risata e basta; in verità non era così il suo sorriso nascondeva qualcosa, certamente non al pari di tanti altri coetanei che di peggio hanno dovuto subire, ma tenacia e voglia di diventare più forte l’hanno un po’ cambiato, creando una specie di maschera col sorriso in ogni dove e in ogni quando.
    Improvvisamente il mercante salto e, con una particolare acrobazia, salì sul carro esclamando a gran voce che la vittoria sarebbe stata di 400 Ryo. Rei non stava più nella pelle; non vedeva l’ora di partecipare e di provare con tutto se stesso a portare a casa il gruzzoletto di denari.
    Una frase colpì particolarmente il giovane “ la vita offre tutto“; ed era proprio vero. Rei lo sapeva, la vita offre tutto ciò che, con audacia e costanza, la gente si attinge a fare. Tante potevano essere le strade da percorrere, l’importante era sempre, e lo sarà per sempre, ascoltare il proprio animo e il proprio cuore. Da una manovella improvvisamente emerse il contenuto del carro. Sembrava assurdo ma tante, tantissime, meraviglie si trovavano lì davanti. Il carro non era più il carro, sembrava davvero uno scrigno del tesoro.
    Ed ecco: uno di quegli oggetti in verità era una gelatina. Si soffermò a riflettere, provando a guardare attentamente, decidendo però di non usare nessuna arte magica; d’altronde non sarebbe stato meschino, brutto, usare una capacità sensoriale per scoprire in qualche modo quale fosse la gelatina? Non sarebbe stata quasi una truffa?E lui vo soltanto divertirsi, scommettendo qualche soldo, senza trucchi e inganni.
    Infine una cosa lo colpì; l’orologio sembrava rotto e segnava le ore 8 e 4; cercò di guardare sul tavolo e vide dei numeri sparsi e, tra due numeri, vi era una siringa; che l’orologio fosse un indizio?

    Punto sulla siringa!

    Era, senza alcun valido motivo, colpito anche dalla rana, dalla farfalla e dalla stella; sperava di non aver sbagliato scelta.
     
    Top
    view post Posted on 1/7/2021, 10:57     +1   -1
    Avatar

    Paura, ansia, solitudine, buio. E poi forse anche un barlume di speranza.

    Group:
    Narratori
    Posts:
    792
    Location:
    Caos

    Status:


    °Pensato° Parlato Narrato [...]**time skip



    Pensieri. Non puoi fare a meno di riflettere e ragionare sull'evento a cui stai assistendo.
    Una parte di te se ne vorrebbe amabilmente fregare - in fondo chi sei tu per intrometterti e fare il salvatore della patria -, dall'altra però ormai stai ballando e vuoi capire dove diavolo possa andare a parare tutto ciò.
    Forse sei spinto indirettamente da un senso di ribellione nei confronti di tuo padre: poter perdere tempo ti appaga.
    La possibilità di fargli un dispetto e trascurare momentaneamente una missione di cui non hai capito il senso ti alletta dato che ti sembra, così come in questo esatto momento, una grandissima perdita di tempo.
    Osservi questa figura che nell'apparenza sembra un ometto innocuo e strampalato, ma sai bene quanto sia importante il detto: fidarsi e bene, non fidarsi è ancora meglio.
    Così, mentre è intento ad accettare la tua generosa offerta, aguzzi bene i tuoi sensi e cominci a squadrarlo dalla testa ai piedi, senza tralasciare il più piccolo e insignificante dettaglio
    Quanto impegno nel trovare le parole più adatte, da un certo punto di vista lo ammiri: non deve essere di certo facile riuscire a propinare un numero tanto elevato di cazzate .



    “Sono onorato dalle tue parole, viandante solitario.” Quanta enfasi, quanta esagerazione, quanta teatralità in quelle parole pure e vere quanto il discorso di un politicante nel convincere l'elettorato che combatterà per l'interesse di tutti.
    Ti limiti a reagire con un sorriso mentre è ancora intento nella filippica di convincerti della sua candida onestà ma soprattutto di sposare un codice etico che contraddistingua la sua nobiltà d'intenti. Ridicolo, ridicolo, ti ripenti nella testa, mentre i tuoi occhi non si schiodano dallo squadrare ogni cm della sua strampalata figura. “accetto ben volentieri la tua moneta come offerta di sincero e spontaneo gradimento. Guarda, la metto qui. Nella tasca del mio panciotto come ricordo. Ma, come spiegavo pocanzi a un altro gentil signore, non posso accettare 1 Ryo come pagamento. Potrà sembrare un’inezia un misero centesimo, un capriccio da certosino, ma vedi… la parola data e la lealtà sono qualità spesso dimenticate. Insisto ancor più vividamente perché tu prenda questo centesimo di resto.”
    Afferri il centesimo benché tu non capisca la motivazione di restituirne un'infinitesimale parte - come se quel rito fosse più un'ossessione compulsiva che un qualche codice comportamentale dell'onesto mercante.

    Se davvero è così importante per lei, chi sono io per rompere questa tradizione buon uomo?
    Allora facciamo così.... metterò questo centesimo nella tasca, così da tramutarlo in un porta fortuna e ricordare della sua onestà e buon cuore che mi spronerà a migliorare nella vita.
    Non vorrei mai che per la mia noncuranza perdessi questo cimelio che mi farà rammentare per tutta la vita di questa straordinaria esperienza di cui farò sicuramente tesoro.


    Dopo circa 10 minuti tra un discorso e l'altro che sembra più simile a una campagna politica nell'acquisire consensi che una trattativa - onestamente tutti questi infiocchettamenti e ricamature verbali se li potrebbe risparmiare -, le adesioni finalmente raggiungono il numero richiesto e, senza perdere altro tempo, la truff.... em, lo spettacolo può cominciare.
    D'improvviso Il carretto comincia ad oscillare mentre alcune assi iniziano a spostarsi - probabilmente collegate a qualche specifico meccanismo -
    nel mentre del vapore, rilasciato a spruzzo, comincia a risalire ed impregnare l'aria: un classico trucco per ammaliare la folla e creare ancora più stupore ed entusiasmo.
    Dopo una serie di interminabili sequenze che sembrano simili ad un effetto domino, infine viene sollevata una tenda adornata di ricami, ultimo elemento della concatenazione di effetti per quella sorta di preparazione che definiresti psicologica per annebbiare le ingenue menti.

    “Spalancate le palpebre! Spremete le meningi! Sotto di me, davanti ai vostri occhi, si nasconde una gelatina! Una e una sola. Chi sarà così in gamba da scovarla? Chi di voi si porterà a casa il premio di 400 Ryo? Chi otterrà l’imperituro ricordo di essere un vincente al mio cospetto?”

    “Potete fare un’unica puntata quindi pensateci bene! Forza concorrenti!”

    Per qualche legge particolare della fisica o semplicemente l'arte di posizionare ogni elemento per creare un maggiore effetto di profondità, la percezione raggira i sensi suggestionando e far credere che lo spazio interno sia più grande di quanto possa essere in realtà: una sorta di stanza dell'accumulo compulsivo, dove il caos e il disordine regnano sovrani.
    Cianfrusaglie in ogni dove ti circondano innescando un senso di disorientamento dovuto a quello spazio caotico.

    Posizionandoti a braccia conserte, cominci ad analizzare lo spazio e scrutare ogni elemento che compone la famigerata caccia all'intruso.
    Bisogna individuare quel coso, così, con massima calma e la necessaria concentrazione, ti impegni a non rispondere di primo acchito scegliendo la prima cosa a caso, ma ponderando attentamente nella scelta analizzi posizione, dimensione e particolarità di ogni oggetto.

    Infine dopo esserti preso il giusto tempo, e senza ulteriori indugi, specifichi l'oggetto selezionato che secondo te può essere la creatura camuffata:

    Il telescopio.

     
    Top
    32 replies since 22/6/2021, 21:16   833 views
      Share