S O M E B O D Y . . ., Quest firma per Andry Sanjuu (Primati)

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view post Posted on 15/4/2021, 14:53     +1   -1
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Eccoci finalmente!

So che dovrei fare io il primo post di introduzione, ma purtroppo ho trecentantamila cose da fare.
Ci conosciamo da anni e da anni conosciamo il forum, quindi non serve che ti spieghi le regole.

Presentami il tuo nuovo nabbo. Nulla da dire per il post. Il jonin di turno ti convoca per una missione, fermati a quando arrivi davanti a lui/lei (no, non è chiaro se sia un uomo o una donna dall'aspetto).
Post libero.
 
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view post Posted on 16/4/2021, 12:03     +1   -1
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K U M O W A V E

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Giornata splendida, sole alto nel cielo, zero nuvole, vento fresco e aria pulita.
Come tutte le mattine, dopo la corsetta del buongiorno, il giovane Seishin riposa su uno dei rami più comodi che ci siano nella foresta che circonda il villaggio.
Ormai sarà un oretta che il giovane è disteso sopra quel ramo ad oziare perduto nei suoi pen… no… niente… sta solo dormendo come se non potesse più farlo mai più nella sua vita terrena.
Fortunatamente non è uno che russa, quindi anche le creature che popolano la foresta non lo disturbano da questo suo “vizietto” mattutino.

*TAC*

Un rumore leggero, un fruscio e un colpetto, annuncia l’arrivo di qualcuno sul ramo dove il giovane sta riposando. Movimenti e rumori impercettibili ai più, sicuramente non indifferenti per una persona addestrata che si trova distesa sopra la superficie che si sta muovendo.

SVEGLIAAAA!!!!!

Beh è chiaro che quel arrivo “imprevisto” non è cosi imprevisto, o almeno non per Seishin, che non solo non ha fatto caso all’arrivo improvviso di quella persona ma appena sente le urla fa una smorfia e si gira di lato stringendosi a riccio.

Su suo corpo iniziano a vedersi i brividi che lo attraversano dalla testa ai piedi, quel maledetto venticello fresco iniziava ad essere fastidioso.

Anche senza poter vedere la nuova presenza, appena gli ingranaggi nella testa del genin iniziano a risvegliarsi, il corpo si allunga e i muscoli della schiena si induriscono come se dovessero incassare un colpo fortissimo.
Una mossa geniale, con cui riesce a prevedere le azioni della persona l’ha appena svegliato… peccato che il colpo non arriva sulla schiena ma sul davanti.
Un calcio nello stomaco che fa volare giù dall’albero Seishin come se fosse un sacco di patate, marce.

Una volta atterrato a terra, dopo qualche lamentela di dolore per le botte prese dai rami, Seishin si alza subito in piedi e alza la testa verso l’alto, puntando il ramo sul quale stava dormendo.

» Cosa vuoi Pa?

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Mentre si rivolge a suo padre alza il la mascherina per gli occhi che per tutto il tempo gli stava bloccando la luce per riposare meglio.
Con una pace e tranquillità soave il giovane cerca il padre, che doveva trovarsi sopra l’albero, ma che in verità era già arrivato giù di fronte al ragazzo.

Ti stanno cercando.
Muovi il culo e vai al palazzo del Hokage.


Detto ciò il saiya… il padre di Seishin si dilegua borbottando qualcosa sul fatto che non è un messaggero e che se fosse successo ancora una volta non gli sarebbe andata di lusso come questa volta.

Solitamente quando vieni chiamato al palazzo del Hokage ti affibbiano qualche missione, probabilmente un'altra missione pallosa che solo i genin ricevono con tanto amore, quindi Seishin prima di andare a vedere cosa volessero passa da casa a recuperare la sua attrezzatura e ad indossare dei vestiti puliti.

» Grazie per la chiamata vecchio ^^

Come di consueto non si può uscire di casa senza punzecchiare qualcuno della famiglia.
 
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view post Posted on 17/4/2021, 18:14     +1   -1
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E così, dopo che il babbuino konohano venne amorevolmente picchiato da colui che a quanto pare si stava pentendo di avergli dato i natali, e anche le altre festività, oltre ad avergli fatto venire i crampi allo stomaco, giunse davanti all'ufficio del jonin che lo aveva chiamato a rapporto.
Che dire di questo individuo, era talmente figo da risultare androgino, che non era il sinonimo di quella parola con la g, però lo rendeva molto irritante a vedersi.
Il suo ufficio era perfettamente pulito e in ordine, non odorava di maschio maschioso, anzi ci stava pure un deodorante per ambienti. Il targhino lucidato come uno specchio recitava U. Nakagata.

Mmmmh, vabbé sorvolando su questi dettagli che non fregavano a nessuno, nemmeno al master, il capellone platinato ossigenato lo trapassò da parte a parte a parte con il suo sguardo magnetico, mentre era seduto dall'altra parte - ma guarda - dello scranno a bere il suo té dalla tazzina in ceramica. Con il mignolo alzato.
Nel momento in cui invitò il ragazzo ad entrare, non in quel senso, e lo vide, il jonin si fiondò verso di lui con un sorriso smagliante.

"Ma ben arrivaaaaato, tesorino!" esclamò a gran voce, oltretutto acuta, prendendogli le spalle da dietro, non in quel senso, senza preavviso, "come va? Hai fatto una buona colazione? E a casa tutto bene?"

Lo invitò quindi a sedersi, anche spingendolo in avanti, non in quel senso. "Susu mettiti comodo, ho una bella missioncina tutta per te, sei contento nevvero?"

Si mise quindi a sedere di nuovo al di là della scrivania, ancora con quel sorriso fresco come una ghirlanda stampato in faccia, mettendo con tanto amore il documento sul mobile, dopo averlo diligentemente spolverato, e schiarendosi la gola.

"Allora. L'incarico di oggi è piuttosto banale, ma potrebbe non essere semplice," gli spiegò tranquillamente, con le mani giunte avanti a sé e i gomiti sul mobile, "dovrai andare a recuperare un monile prezioso che è stato rubato ad un mercante. Si tratta di un ciondolo molto antico e si suppone il fatto sia avvenuto al Paese del Cielo. E' lì che dovrai andare."

"Ci sono domande?"
gli chiese poi amorevolmente.



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Le faccine. No. Niente faccine nel narrato.
 
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Educatamente Seishin entra nell’ufficio del jounin che l’ha chiamato a rapporto, appena gli occhi del giovane vedono quello che c’è in quella stanza il corpo ha uno spasmo involontario che gli fa tirare leggermente la testa all’indietro chiudendo per un attimo gli occhi, incredulo a quello che sta vedendo.

« Ma come si è conciato…

Per cercare di non sembrare uno che fissa la gente Seishin inizia ad osservare la stanza, spostando lo sguardo in tutte le direzione tranne che verso il suo interlocutore.

Non c’era nulla di strano in quella persona, ogniuno fa quello che gli pare però la sua personalità era troppo spiccante, cosi spiccante da far venire voglia di fissare in un modo che avrebbe potuto dare fastidio ai piu.

» Buongiorno a lei Nakagata-senpai!!!

Cercando di apparire il più normale possibile in quella situazione imbarazzante Seishin risponde come sempre, col suo solito fare spensierato, anche se appena viene sfiorato sente un brivido che gli attraversa tutto il corpo.

» Mi saprebbe piaciuto mangiare ancora un altro paio di Yakotori, dopo il Ramen che ha preparato mia madre…
Peccato che dovevo allenarmi e quindi per non appesantirmi alla fine sono riuscito a mangiare solo 3 ciotole di Ramen piccante , una decina di Yakotori e per finire un chiletto di gelato gusto macha.


Mentre il ragazzo fa praticamente la lista della speda di una persona normale per 2 giorni si vede la tristezza sul suo volto mentre fa sapere al jounin di non essere riuscito a fagocitarsi tutto quello che voleva.

» Volendo quando ha del tempo libero può passare pure a mangiare da noi, non faccia i complimenti.
Sono sicuro che la mia famiglia ne sia felice.
E poi gia che siamo li potremmo fare un po di sparring, giusto un po di riscaldamento per digerire meglio... Shishishishi!!!
(risata di Luffy di one piece)

Seishin ormai era come se fosse a casa sua, anche se inizialmente si era un attimo trovato a disagio per via della persona che gli si era presentata di fronte che indifferentemente dal modo di essere, di vestire o di fare era uno shinobi del villaggio della foglia, non poteva essere una persona di cui non fidarsi.

» Sono nato pronto, non vedo l’ora di combattere.

Gasatissimo Seishin irrigidisce il bicipite destro di fronte al jounin, per dimostrarli quanta voglia aveva di combattere con qualcuno.

« Banale… banale… ban…ale…. Uffa…

Appena quella parola viene pronunciata un eco fastidioso inizia a rimbombare nella testa del giovane, ma appena il jounin completa la frase le cose cambiano.
La missione come obbiettivo aveva il recupero di un oggetto, ma c’era un piccola probabilità di doversi azzuffare con qualcuno. Inoltre la possibilità di viaggiare fino ad un paese lontano permetteva di fare nuove esperienze, indifferentemente dal fatto che fossero brutte o belle.
Per tutte queste ragioni l’entusiasmo di Seishin ritorno come un fulmine a ciel sereno e parte con tutte le domande che gli vengono in mente per poter completare l’incarico che gli è stato affidato.

» Non so cosa sia un monile però sono sicuro sia un oggetto importante.
Come faccio a riconoscerlo?
Ci sono sospetti?
Da quanto tempo è stato rubato?
Il mercante è uno di cui ci possiamo fidare?
Ci è stato detto la posizione esatta dove gli è stato rubato il “monile”?
Sappiamo se ci sono organizzazioni criminali da quelle parti, oltre ai soliti gruppetti di ladruncoli che cercano di sopravvivere?
 
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view post Posted on 21/4/2021, 12:45     +1   -1
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Il Senju giunse le mani avanti a sé con drammaticità, sprizzando gioia scintillante da tutti i pori: "Oh ma che tesorino che sei, è sempre un piacere spargere il seme dell'amicizia."

In seguito, senza troppi fronzoli ma mantenedo il suo tipico sorrisetto da personica caruccia, Nakagata rispose a tutte le sue domande.

"Non so cosa sia un monile però sono sicuro sia un oggetto importante."
"Lo è infatti."

"Come faccio a riconoscerlo?"
"Oh ma è molto semplice, si tratta di un grosso rosario in legno appartenuto ai monaci in tempi antichi, di colore giallo e con un ciuffo bianco ad esso agganciato."

"Ci sono sospetti?"
"Nessuno."

"Da quanto tempo è stato rubato?"
"Oh, neppure un paio di giorni!"

"Il mercante è uno di cui ci possiamo fidare?"
"Assolutamente!"

"Ci è stato detto la posizione esatta dove gli è stato rubato il “monile”?"
"A sud-ovest del paese."

"Sappiamo se ci sono organizzazioni criminali da quelle parti, oltre ai soliti gruppetti di ladruncoli che cercano di sopravvivere?"
"Suppongo che qualche problema al Cielo ci sia, come in tutti gli altri paesi del resto, considerato il Morbo."

"Bene, tesorino," disse Nakagata quando osservò che non aveva altre domande, "se non hai altro da aggiungere direi che puoi andare! Mi raccomando, preparati per bene visto il lungo viaggio! Ciaociao!"


CITAZIONE
Role libero - però tira fuori qualche riga sul viaggio oltre che i preparativi, che non sarà nulla di tribolante in termini di nemici - fermati pure a quando arrivi nel punto indicato. :sisisi:
 
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Seishin incrocia le braccia al petto mentre ascolta le risposte del jounin, annuendo ogni volta come segno di conferma.
Una volta finite le domane prima di alzarsi per andare via mettendosi nella posa del “pensatore”, mano sul mento e occhi che vagano a caso ad osservare i dintorni, cerca di vedere se ci sono altre informazioni utili da sapere per completare la missione al meglio.

« Cosa potrebbe servirmi sapere ancora per questa missione?...

» Avrei ancora qualche domanda:
Come si chiama il mercante?
Essendo un oggetto dei monaci e molto prezioso per caso è conosciuto tramite “nomea”, l’hanno “ battezzato” in qualche modo?


Seishin si ferma un attimo a pensare alla conformazione dei territori che circondano il Paese del Fuoco cercando di immaginarsi quale è la strada migliore da fare per poter raggiungere il punto indicatogli dal Nakagata.

» Il Paese del Cielo è a Ovest rispetto al continente, per raggiungerlo la strada andando dritto per dritto mi farebbe passare attraverso diversi paesi…
E’ meglio passare sul territorio del Paese del Vento per evitare grane inutili…

Il Paese del Cielo sa del mio arrivo nel loro territorio?
Abbiamo il permesso perlustrare la zona?
C’è qualche restrizione particolare di cui devo essere a conoscenza durante il mio viaggio negli altri paesi?


(Seishin ha conoscenze Chi-mon [Geografia e orientamento] e Tanken [Espolorazione ed osservazione] al massimo)

Una volta ricevute le risposte da parte del jounin Seishin si alza, saluta in modo educato e si avvia all’uscita.
Una volta uscito dall’ufficio mentre sta per chiudere la porta alle sue spalle si blocca e alza la testa e lo sguardo, il classico gesto che si fa in automatico quando ci viene in mente un intuizione geniale.
Si gira di scatto apre leggermente la porta e facendo passare solo mezzo busto all’interno della stanza fa un ultima domanda al Senpai, con cui ormai si sentiva in sintonia.

» Scusi Senpai ma la “U” del suo nome sta per?

Sparata anche l’ultima stronzata Seishin ritorno a casa per prepararsi al viaggio.

» MAAAAAAAAAAA!!!!!!!! DOVE’ LA MIA ROBA!!!
Mi serve tanta acqua…


Che dire se non: Seishin è il tipico ragazzo che cerca le sue cose…
Dopo una veloce scenetta dal manuale “Figli disgraziati e pigri” Seishin si mette in marcia verso il suo obbiettivo.
Sarebbe stato sicuramente più comodo fare il viaggio con un carro, un treno o qualunque altro mezzo a disposizione del villaggio, oppure addirittura chiedendo dei passaggi ai vari mercanti, ma NO!
Seishin pronto a qualunque cosa decide di viaggiare a piedi da bravo ninja dedito all’allenamento continuo… ma anche perché altrimenti avrebbe sofferto come un cane per via dei suoi problemi mentali con i trasporti…

Come programmato durante la chiacchierata con il jounin per prima cosa si dirige verso il paese del vento, una volta superato il confine del paese del vento seguendo il confine si sposta fino a quando non arriva nella zona indicatagli.

Non mi è venuta nessun idea per descrivere il viaggio... spero sia sufficiente la pianificazione del percorso
 
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view post Posted on 26/4/2021, 17:37     +1   -1
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Il jonin gli avrebbe risposto senza problemi, prima di salutarlo.

"Come si chiama il mercante?"
"Oh, è scritto anche qui nella cartella, si chiama Yokako Tosto!"

"Essendo un oggetto dei monaci e molto prezioso per caso è conosciuto tramite “nomea”, l’hanno “ battezzato” in qualche modo?"
"Non è specificato a dire il vero, a quanto pare neppure il mercante lo sa con certezza, essendo molto antico. Non lui ovviamente, ma il ciondolo, hihihihihihi!"

"Il Paese del Cielo sa del mio arrivo nel loro territorio?"
"Ovvio che no, ma dubito faranno storie."

"Abbiamo il permesso perlustrare la zona?"
"Ma che domande, come altro pensavi di trovare il ladro?"

"C’è qualche restrizione particolare di cui devo essere a conoscenza durante il mio viaggio negli altri paesi?"
"Nulla di che in realtà, le solite noie burocratiche di confine."

"Scusi Senpai ma la “U” del suo nome sta per?"
"Non sono il tuo sempai, tesorino, sono solo un jonin, hihi. Comunque mi chiamo proprio U. Solo che mi diverto a mettere il punto per confondere le persone, sono davvero un birichino! Hihihihihi!"

Dopo aver fatto un viaggio lungo cinque giorni in sole due righe di post, la scimmietta, volevo dire il konohano arriva al Paese del Cielo, ma giunto al confine col villaggio che si trovava proprio nel punto che gli era stato indicato, non avendo descritto il viaggio, ovviamente non aveva mangiato granché né tantomento sarebbe arrivato subito, dato che a quanto pare nello scegliere la direzione non aveva tenuto conto delle noie burocratiche di confine di cui parlava il Jonin, soprattutto nel deserto di Suna, e che l'avrebbe visto a fare ore e ore di code per via delle file dovute alle carovane di passaggio in quel periodo.

Ad ogni modo, giunto finalmente sul posto, il giovane venne fermato ai cancelli da due individui che erano appostati lì ancor prima che il suo sguardo potesse coglierne in precedenza le figure.
Erano bardate di tutto punto, vestiti con giubbetto tattico e bene equipaggiati, oltre che privi di copertura solo all'altezza degli occhi.
Si pararono entrambi a braccia conserte tra il ninja e l'accesso al villaggio.

"Fermo," gli disse uno dei due, fermo e perentorio, "se vuoi entrare dobbiamo prima vedere i tuoi documenti e sapere il motivo del tuo ingresso a Shitanabe."



CITAZIONE
Per me possono anche essere a livello Z. Non serve a molto che mi dici che conoscenze hai e a quale livello sono se poi non le usi né chiedi. E comunque con una descrizione così striminzita anche se mi fai un tiro di dadi perfetto non significa che vada a buon fine...

Susu, continuiamo.
 
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Erano giorni che il ragazzo camminava, spossato dal caldo, dalle code ai confini dei paesi e dalla fame.
Sfruttare il viaggio come “allenamento” non era stata una brutta idea però dopo cinque giorni la cosa stava iniziando ad essere leggermente pesantuccia.

Il viaggio finalmente era giunto alla sua conclusione, il punto indicatogli era finalmente di fronte a lui, il villaggio al quale Seishin doveva arrivare si vedeva all’orizzonte.
Oltre ai soliti rumori prodotti dalla natura e dalle persone oltre le mura del villaggio, con un intervallo pressoché regolare, lo stomaco del giovane genin continuava ad emettere fortissimi gemiti, rumori strazianti per le orecchie… ma soprattutto per il povero ragazzo affamato.

Alla vista delle guardie gli occhi di Seishin si illuminano, come se avesse appena visto una divinità scesa dal cielo per aiutarlo. Si schiarisce la gola, cerca di deglutire, e reggendosi a fatica in piedi alza una mano verso una delle guardie.

» Ho fame…



Due parole che escono con fatica dalla bocca del ragazzo a vista d’occhio deperito, il suo corpo ormai sembra quasi che ci sia solo pelle ed ossa. Una disgrazia per gli shinobi di tutto il mondo.
Per sottolineare le condizioni critiche del konohano ci si mettono pure i crampi allo stomaco e i rumori di sottofondo, un brontolio assurdo, quasi satanico.

» Perf… avore…

Con fatica il ragazzo cerca del cibo dalle guardi, che sembrano interessate solo ad avere i suoi documenti.
Come ogni volta ad ogni volta che è stato fermato, tira fuori le varie carte per farsi identificare.

» …Yo…ka…ko…To…s…to…

Ormai le energie del ragazzo sono cosi poche da non riesce nemmeno formulare delle frasi intere, mima con la bocca delle parole facendo uscire dei rumori che si riescono a sentire a fatica.

Per uno come lui, per uno della sua famiglia, per una persona che si mangia un cinghiale a colazione più il dolce rimanere senza cibo per cosi tanto tempo lo sta portando alla morte, il suo corpo non è abituato ad una tortura del genere, il suo spirito non è abituato ad una tortura del genere….. Seishin non è abituato a rimanere a digiuno per cosi tanto tempo… non ha mai saltato un pasto da quando ha compiuto due anni, da quando ha iniziato a camminare, da quando ha scoperto dove i suoi tenevano le scorte di cibo…
Ormai la sua vita dipendeva solamente dalla generosità di quelle guardie…

*PEKOPEKO**PEKOPEKO**PEKOPEKO*
(dovrebbe essere l’onomatopea giapponese per il brontolio dello stomaco)
 
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view post Posted on 3/5/2021, 10:57     +1   -1
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Beh, che dire, in quel momento sembrava più un senzatetto o un sopravvissuto che non un ninja di Konoha e le due guardie si lanciarono un'occhiata perplessa.
I documenti e il coprifronte però non lasciavano molti dubbi, per quanto in quelle condizioni sembrasse un'altra persona non stava mentendo, pertanto si misero di comune accordo e uno dei due lo scortò, ma non ebbe il tempo di vedere dove stavano andando considerato che il giovane svenne dopo pochi passi.


Il silenzio era spezzato da lamenti e da gente che affermava il da farsi come fossero veri e propri ordini. Il konohano si sarebbe risvegliato sentendosi un po' meglio, anche se ancora stanco e insonnolito, rispetto alle condizioni estreme in cui vergeva da... non poteva sapere quante ore aveva dormito in effetti.
Sdraiato su di una barella che sostava nell'atrio, poiché l'ospedale era piccolo e sempre pieno in quel periodo, il ragazzone una volta riabituatosi alla luce artificiale avrebbe visto il viavai di infermieri e medici che non avevano tempo neanche per prendere fiato a quanto pare.

Inoltre c'erano barelle, con sopra ammalati di ogni ceto ed età, sparse un po' ovuqnue e nel miglior modo possibile per evitare di intralciare il passaggio.
Avrebbe poi sentito qualcosa sul suo braccio, e notandolo avrebbe visto una flebo collegata ad una sacca con del liquido trasparente.
Quali erano i suoi pensieri? Cos'avrebbe fatto a questo punto?



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Ormai Seishin stava strisciando i piedi per terra, usando le sue ultime energie per cercare di seguire la guardia verso una fonte di cibo.
Entrato nel villaggio dopo qualche passo un forte dolore allo stomaco, peggio di qualsiasi crampo muscolare mai avuto, inizia a bloccare i movimenti del genin facendolo accasciare a terra svenuto dalla fame…

Un destino crudele per un povero shinobi, ormai era la sua fine… non toccare cobo per cosi tanto tempo aveva portato il suo corpo allo stremo ad un limite che non aveva mai raggiunto.

Mentre il ragazzo è più di la che di qua il tempo passa ed il suo corpo viene salvato, probabilmente dalla guardia che l’ha visto svenire come un sacco di patate.

Come è svenuto cosi si risveglia, un forte dolore allo stomaco, un boato, un rumore proveniente dal suo stomaco cosi forte da attirare l’attenzione degli kami.
Le braccia si spostano subito a stringere il vuoto dello stomaco mentre il giovane apre finalmente gli occhi dolorante.

« Dove mi trovo?...

Una zona sconosciuta, un ospedale o qualcosa di simile, pieno di persone.
Gli occhi scorrono velocemente, osservano, assimilano tutto quello che si trova intorno al ragazzo MA improvvisamente qualcosa di piu importante sconvolge tutti i suoi sensi.

Con uno scatto gira la testa, la tua piu totale attenzione, verso la porta di quel posto in cui si trovava.

« CIBO!!!

Un odore idilliaco, un odore che sembrava essere sceso giù dal cielo per aiutarlo, un odore intenso di cibo appena preparato.

Tenendosi con un braccio stretta la pancia il giovane si spinge per alzarsi in posizione seduta sulla brandina.

» Fame…

Con la bava alla bocca ormai Seishin non è interessato a nulla di quello che lo circonda se non l’odore di cibo, un odore fievole che probabilmente una persona in condizioni normali non lo sentirebbe nemmeno provandoci ma non lui, non Seishin che è in uno stato di sbrano indescrivibile.
Il giovane mentre si alza si accorge di essere stato attaccato ad una flebo.

« Cosa cavolo…

Non aveva tempo da perdere, afferra la flebo e la stacca dal braccio senza batter ciglio, il cibo lo stava aspettando, non cera tempo da perdere li in quel ospedale.
Con fatica, essendo ancora stremato dalla fame, Seishin cerca di alzarsi dalla barella per seguire l’odore della salvezza.
 
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view post Posted on 4/5/2021, 10:40     +1   -1
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Il giovane Seishin era proprio affamato, tanto che la fame lo aveva portato a non capirci più niente, a non usare la logica che non fosse quella di assecondare il suo più intrinseco desiderio.

Tuttavia, quel desiderio si sarebbe realizzato? Chi poteva dirlo.
E mentre lui si staccava con vigore la flebo e si apprestava ad uscire, chiamato più e più volte dall'infermiera, ecco che apparve tra lui e la porta un grosso omone olivastro e incazzoso, la sua folta barba scura si congiungeva dalle tempie con i capelli corti, difficile capire se le sopracciglia fossero anch'esse unite alla pettinatura, visto quant'erano folte.
Lo fissava severo in piedi a braccia conserte, con i suoi grandi occhi nocciola. A giudicare dall'abbigliamento doveva trattarsi di un'altra guardia.

"Dove pensa di andare lei?" gli chiese perentorio.

Nel frattempo anche l'infermiera un po' robusta e con dei bigodini color arancio si avvicinò al konohano a grandi passi. "Signore, gentilmente torni al suo posto, è ancora molto debole, le daremo quello di cui ha bisogno prima di dimetterla."


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Se decidi di insistere per uscire fammelo sapere prima.
 
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Come ipnotizzato Seishin, dopo essersi rimosso la flebo, si alza dalla brandina e fa qualche passo verso l’uscita. Nemmeno il tempo di mettere a fuoco quello che c’era dietro il vetro della porta d’uscita che un omone gli sbarra la strada eclissando quasi la luce proveniente da fuori.

Seishin vedendolo, e sentendolo, si fera. Ignorando la domanda il ragazzo, visibilmente triste, amareggiato, si inclina su un lato per guardare dietro all’arm… all’uomo che aveva di fronte verso l’ignoto.
A vederlo sembra come se avesse la vista ai raggi x, come se potesse vedere oltre quelle mura, come se l’odore so stesse richiamando.

Uno sbuffo amareggiato segue la voce dell’infermiera che attira la sua attenzione e lo sveglia da quell’attimo di incanto.

« Ma cos’è sono un prigioniero?...

Una situazione non molto comoda per lui, trovandosi in un paese straniero a svolgere una missione per il suo villaggio… ma non era qualcosa che in quel momento lo preoccupava più di tanto, anche perché la situazione era ancora sotto controllo… sarebbe potuto andare via in qualsiasi momento.

Con un dito alzato, un gesto involontario per sottolineare quello che stava per dire, il ragazzo si gira nella direzione dell’infermiera per esprimere la sua “innocenza”.

» Verame…!!!

Alla vista di quella donna, robusta quasi quanto la guardia che l’aveva bloccato poco prima, gli si taglia il filo del discorso e si impalla per un attimo.

« Ma cosa mangiano da queste parti?...

Seishin scuote la testa e imbarazzato inizia a grattarsi la nuca.

» Ho fame!!!


Pura e semplice verità sottolineata da un altro brontolio infernale che riempie la stanza.
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Ahiahi, si metteva male per Seishin, che con quel suo cercare di fuggire in precedenza aveva allertato non poco il personale. E no, a giudicare dai loro sguardi non l'avrebbero fatto uscire.
Sia chiaro, non l'avrebbero tenuto lì per sempre, erano solo questioni burocratiche, mica potevano lasciar scappare a caso i pazienti?

Nessuno degli altri presenti sembrava badare troppo a loro tre, c'erano cose molto più urgenti a cui pensare e le barelle continuavano ad entrare a distanza di mezz'ora l'uno dall'altro.
L'armadione di guardia che sorvegliava la porta non mosse un muscolo a reazione del giovane, mentre l'infermiera semplicemente scosse la testa, la sua espressione di disappunto illuminata dalle luci artificiali che illuminavano a giorno la struttura.

"Beh, poteva anche dirlo subito invece di scappare via! Su, venga," gli disse un po' burbera ma sincera, raccogliendo tutta la pazienza che le era rimasta in quella giornata difficile, difficile come tutte le giornate degli ultimi mesi, e degli ultimi anni, riaccompagnandolo a sedersi sulla sua barella, "finché il medico non si libererà dall'intervento che sta facendo non posso dimetterla personalmente, però posso portarle qualcosa mentre aspetta!"

Gli riattaccò anche la flebo al cappuccio che aveva ancora attaccato al braccio, "e mi raccomando non si tolga questo, la aiuterà a reintegrare le vitamine e i minerali che ha perso arrivando qui! E' grazie a questo se adesso si regge in piedi."

Detto ciò, con i dovuti tempi, gli avrebbe portato il pasto che era sul menù del giorno, che prevedeva zuppa di pollo; insalata di riso, patate e broccoli; chawanmushi e polpette di pollo. Mentre per dessert c'era il budino al cioccolato. Da bere invece aveva una bottiglietta d'acqua e del succo di frutta.
Era stato pure fortunato, ma lo stesso non si poteva dire per le razioni, che di alcuni piatti non erano particolarmente abbondanti, né poteva dirsi fortunato in merito alla dimissione.

Già, a quanto pareva quando lui si era svegliato il medico che lo aveva in cura era ancora a metà dell'operazione, quindi il ninja avrebbe dovuto rimanere ancora un'ora o due nel suo posto, con la guardia che lo teneva sempre d'occhio e gli infermieri che erano incasinati per conto loro con casi più gravi.

Alla fine sarebbe arrivato finalmente, di statura alta, capelli color cenere brizzolati e lineamenti che erano segnati dal tempo e dalla stanchezza. Se il giovane avesse insistito, il medico lo avrebbe degnato della sua attenzione, puntando lo sguardo stanco e serio color onice su di lui e chiedendogli il suo stato di salute attuale.
Non era in condizioni terribili come quando era arrivato e quel pasto lo aveva comunque aiutato in qualche modo, lo avrebbero per questo dimesso, prescrivendogli dei vitaminici in pastiglie da prendere una volta al giorno per una decina di giorni.

A quel punto era libero e restava a lui decidere come proseguire, se rifocillarsi in qualche posto come si deve, se chiedere informazioni o altro. Erano molte le opzioni e uscendo avrebbe notato il cielo cominciare a schiarirsi, lasciandogli intuire quanto avesse dormito.



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Bene ma non benissimo, se non fallivi semplicemente il medico sarebbe arrivato in quel momento piuttosto dopo tot ore e avresti potuto mangiare come si deve da subito.
Sta albeggiando, a te la palla!
 
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view post Posted on 13/5/2021, 11:58     +1   -1
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K U M O W A V E

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"Beh, poteva anche dirlo subito invece di scappare via! Su, venga,"

« Non c’era nessuno…

"finché il medico non si libererà dall'intervento che sta facendo non posso dimetterla personalmente, però posso portarle qualcosa mentre aspetta!"

« Ma ho solo bisogno di mangiare…

"e mi raccomando non si tolga questo, la aiuterà a reintegrare le vitamine e i minerali che ha perso arrivando qui! E' grazie a questo se adesso si regge in piedi."

Sentire quell’infermiera che continuava a parlare dello “stato in cui si trovava” del fatto che doveva aspettare il medico e bla bla bla… era proprio snervante, anche perché l’unica cosa di cui aveva bisogno era di cibo, che tra l’altro non si trovava nemmeno troppo lontano dall’odore che impregnava l’aria.

Rotolando gli occhi, e sbuffando, Seishin cede alle parola dell’infermiera e si fa attaccare di nuovo la flebo per poi sedersi di nuovo sulla sua brandina ad aspettare il menu del giorno.

« Che è sto schifo?...

Quello che gli avevano dato da mangiare non si poteva definire un pasto, almeno non per Seishin, con gli occhi luccicanti il giovane guarda nella direzione della porta, nella direzione dalla quale stava sentendo l’odore invitante di vero cibo.
Con espressione delusa, quasi schifata, il genin si mangia quel misero pasto mentre si osserva intorno pensando ad un piano di fuga, ad un piano per scappare da quella prigione maledetta.

« Se continuo a stare qui la prossima volta muoio veramente di fame…

Il primo piano che gli passa per la testa, il più facile d’altronde, è quello di uscire tranquillamente dalla porta di ingresso mal mendando la guardia, se si fosse messa in mezzo di nuovo.

« nono… non posso, devo mantenere un profilo basso… per prima cosa devo pensare a completare la missione… non posso inimicarmi questo villaggio…

Guardandosi intorno pensò ancora altri piani, dal scappare attraverso una finestra sgattaiolando il piu velocemente possibile, al fare finta di dover andare al bagno per poi uscire dalle finestre presenti li…
Addirittura gli venne in mente anche in piano tutto arzigogolato che prevedeva di distrarre la maggior parte della gente per poi nascondersi nel carrello con il quale portavano i panni sporchi a lavare, nascosto tra le lenzuola sarebbe stato trasportato fuori dall’edificio in tutta tranquillità senza che nessuno potesse scoprirlo.
Un piano impeccabile, peccato che l’idea di trovarsi coperto da panni sporchi, puzzolenti per via di chi sa quali sostanze chimiche presenti nell’ospedale, o di feci, gli fece bocciare quasi subito l’opzione.

« non ho intenzione di morire asfissiato dalla merda degli altri…

Il solo pensiero lo faceva rabbrividire, brividi cosi forti quasi da far saltare via la zuppa dal cucchiaio con cui stava mangiando.

Finito di mangiare, ancora affamato, il genin si siede sul bordo della brandina con i gomiti poggiati sulle ginocchia in una posizione da “pensatore” per cercare una soluzione al suo problema.
Perso tra mille pensieri, e mille piani di fuga, il tempo passa più in fretta di quello che si aspettasse ed ecco che dal nulla appare il medico di turno che, un po a sorpresa per Seishin ma in un certo sento “finalmente”, firma le dimissioni del genin.

» Grazie dottore!

Appena avuta l’occasione, contentissimo, Seishin inizia ad avviarsi per uscire da quella prigione, fermandosi sull’uscio accanto alla guardia.

» Scusi saprebbe dirmi dove posso trovare il mercante… hmm come è che si chiamava… Yokako… qualcosa…
Yokako Tosto?...


L’intenzione era di andare a trovare il mercante per proseguire con la missione e magari chiedergli anche qualcos’altro da mangiare.
 
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view post Posted on 15/5/2021, 14:14     +1   -1
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Quando Seishin si rivolse alla guardia che stava non più dinanzi la porta, ma nelle immediate vicinanze, questa tornò a guardarlo con quell'espressione molto amichevole. Passarono lunghi attimi in cui non rispose, tanto che a una certa il ragazzo si sarebbe forse convinto che non gli avrebbe risposto, quando d'improvviso l'omaccione scosse la testa, in segno di diniego.

A quel punto sarebbe stato improbabile pensare di trovarlo senza dover gironzolare ovunque, giusto? E invece...

"Mi scusi!" chiamò una voce femminile alle sue spalle.

Voltandosi avrebbe visto la receptionist e, sì, stava proprio chiamando lui. Era una signora anziana, dai capelli bianchi e un po' bassa che lo osservava con i suoi occhi castani al di là degli occhiali spessi, sembrava tranquilla e posata, oltre che gentile.

"Ho sentito che sta cercando Yokako Tosto! Al momento si trova ricoverato qui."


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