Spedizione C/B - Blätter, per Ardyn e Elda

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ArdynIzunia
view post Posted on 4/7/2021, 10:28 by: ArdynIzunia     +1   -1
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A Man of No Consequence

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Sfortunatamente per i due, la situazione non mostrava alcun segno di miglioramento. Inutile dire che furono inutili i loro tentativi di cercare di convincere gli aborigeni a consegnar loro la dose di erba pattuita o, forse, non ci avevano messo la giusta enfasi, non avevano premuto i tasti giusti per azionare il meccanismo vincente che avrebbe permesso lo scambio. Semplicemente ogni loro tentativo non portò altro che accrescere la loro frustrazione ed irritazione tanto che, il più anziano del trio, li zittì, allontanandosi per poter riconsegnare loro quello che, suppose Kacchan, era la merce con cui Satomi aveva avuto intenzione di barattare l’erba.

Il konohaniano non potè fare a meno di trattenere uno sbuffo, il fumo di sigaretta a sfuggire lento dalle narici, tanto da render ancora più cupa la sua espressione, lo sguardo rivolto su una Masaru che, in quel momento, si raggelò sul posto. Era un messaggio fin troppo evidente, il loro: Riprendetevi la vostra roba. Da noi non avrete più niente.

Il giovane ebbe giusto il tempo di chinarsi sulla cassa, per poterne vedere il contenuto, quando Chiyo gli si accostò da sopra la spalla, attirando la sua attenzione. Arrivano. Gli sussurrò, poggiandogli le mani sulle spalle e dandogli quella giusta pressione da fargli capire verso dove rivolgere lo sguardo.

Sebbene gli Yamanaka fossero rinomati per le loro capacità sensoriali, non furono quelle a fargli capire il grado di pericolosità del nuovo terzetto che si stava avvicinando loro. Niente a che vedere, quindi, con la percezione del chakra o simili, ne tantomeno fecero da campanello d’allarme le armi che si portavano appese addosso… Quello che fece strabuzzare gli occhi al giovane, costringendolo a trattenere il brivido che gli risaliva lungo la schiena era la schiera di anime che si portavano appresso. Tante ed estremamente eterogenee, tra loro, ma tutte accomunate da un unico, grande fattore: l’odio e il risentimento che provavano verso coloro i quali si erano legati.

Li vedeva fluttuare al loro fianco, ignari, mentre li scrutavano in cagnesco, bramosi quasi di voler serrare le loro mani sulle loro gole, forse per ripagarli della stessa moneta con la quale erano stati trattati loro. Quel mood di emozioni, il loro modo di fare, gli ricordò tremendamente il gruppo di anima appartenenti al villaggio per cui aveva compiuto il suo ultimo lavoro, nel Continente. La rabbia di una cittadinanza che si era vista sottrarre con l’inganno, a causa della cieca avidità di un singolo, il palliativo alla malattia che li stava facendo tanto soffrire. E ancora ricordava come quel loro risentimento, quella loro rabbia, si fosse riversata in lui quando, alla fine, avevano trovato il mercante. Il modo in cui lo aveva seviziato e torturato….

Scosse il capo, cercando di ignorare il bruciore fastidioso agli occhi. Se quelle anime si accorgessero di lui, sarebbe un grosso, grossissimo guaio… E addio copertura. Interagire. Con Chiyo o con Ryunosuke poi, in quel momento, era anche ancora più rischioso: li avrebbe messi in allerta, e a quel punto sarebbe stato facile, per loro, capire che lui poteva vederli e, di conseguenza, riuscire ad esaudire le loro ultime richieste.

«Merda.» Bisbigliò a denti stretti, osservando come gli aborigeni, in loro presenza, si fossero decisamente molto più tranquillizzati. Mercenari, assassini prezzolati senza dubbio. E a giudicare dal loro aspetto, penso proprio si tratti di pirati. E non è la prima volta che questi qui fanno affari con loro, anzi. Sembrano piuttosto clienti fin troppo abituali… E quasi sicuramene non li pagheranno con… Cazzo sta nella cassa? Abbassò leggermente lo sguardo, ma Chiyo aveva già iniziato a sbirciare all’interno, mentre Ryunosuke, allarmato anche lui dal modo in cui quegli uomini si erano messi a squadrarli, si era messo vicino a Masaru, in modo da proteggerla.

Che strano… Sembra un kit di pronto soccorso, e poi… Coltelli e… Barrette energetiche? Sule serio!? «Ci credo che non abbiano voluto consegnarci altra merce… Minimo quelli la pagano al triplo del suo peso in oro. Quella tua amica doveva essere proprio un’ingenua, se sperava di poter avere potere d’acquisto con delle semplici barrette nutritive. » Sussurrò a Masaru, alzandosi nuovamente in posizione eretta, ma lei sembrò non prestare attenzione alle sue parole. Cocciuta com’era, tentò di interagire con loro, sperando forse di poter trovare un accordo con loro.

Pessima scelta, almeno secondo il punto di vista di Kacchan che, serrando i denti, sibilò la sua frustrazione, andandole vicino e poggiandole una mano dietro la schiena, proprio al centro delle spalle. «Tesoro, non credo sia il caso…» Cercò di acquietarla, provando a tirarla di un passetto indietro, ma ormai Masaru aveva attirato su di sé l’attenzione dei tre mercenari che, ilari come solo la gente più becera sa essere, risposero a tono, buttandola sull’ambito sessuale. E ti pareva… Conoscendo Masaru, una frase del genere non l’avrebbe mandata giù con tanta facilità e, di certo, lui non aveva sto grande potere coercitivo su di lei, però c’era sempre un modo per assecondare le sue ragioni. Certo, l’avrebbe messo a rischio, però, con le giuste precauzioni….

Dalla mano poggiata sulla sua schiena, la donna avrebbe potuto facilmente percepire un brivido sinistro percorrerla da capo a piedi, una sensazione fin troppo familiare che l’avrebbe riportata indietro di qualche anno, a quando Kacchan le aveva mostrato quello che lui era in grado di fare, in quel villaggio completamente disabitato nel Paese della Pioggia.

Il giovane chiuse gli occhi, cercando di nascondere agli altri il loro repentino mutamento di colore, percependo chiaramente la chiralina iniziare a tingerli di nero, mentre le lenti a contatto, pian piano, iniziavano quasi a sciogliersi sotto le palpebre, incrementando ulteriormente il fastidio. Per un attimo, Masaru avrebbe avuto la fugace visione dello stuolo di anime che accompagnavano i nuovi arrivati, giusto il tempo di un battito di ciglia, perché immediato il ragazzo ruppe il contatto, perché aveva percepito già una di quelle anime scattare sull’attenti, drizzare le orecchie per cercare di capire chi, tra loro, sembrava essersi accorto della sua presenza. «Ti prego, evitiamo di avere a che fare con loro…»

Alzò nuovamente il viso, sorridendo affabile in direzione del gruppetto. «Non fate caso a noi, tanto adesso ce ne stiamo andando, vero Facendole poi cenno verso l’abitazione da cui erano usciti poco prima, quella da dove si erano introdotti i ladri che avevano rubato la loro merce. Se voleva evitare di tornare ad Iwa con un fallimento in mano, la loro unica alternativa era mettersi alla ricerca di chi aveva sottratto loro il maltolto, sempre ammesso che sarebbero riusciti nell’impresa. Quantomeno avevano una pista da cui poter iniziare, sempre meglio di niente….

Tiro di Diplomazia (C) su Masaru: 16
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    4/7/2021, 11:28
    ArdynIzunia
 
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