Spedizione C/B - Blätter, per Ardyn e Elda

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-Egeria-
view post Posted on 11/6/2021, 22:53 by: -Egeria-     +1   -1
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6 Ottobre 252 DN – Nell'arcipelago

Qualcosa non corrisponde alle aspettative dei due shinobi: in base alle indicazioni ricevute, avrebbero dovuto intascare la merce e ripartire il prima possibile; nessuna menzione era stata fatta inoltre di eventuali pagamenti, implicando – in teoria – che lo scambio fosse già stato effettuato dalla stessa Satomi, o da un suo collaboratore.
Per quale motivo i due sono stati quindi trascinati in quelle baracche in mezzo alla foresta?
C'entrerà qualcosa il comportamento del taciturno indigeno?

Nemmeno le Anime arenate di Kacchan riescono a farsi un'idea più precisa di cosa stia accadendo, ma dopo una decina di minuti è lo stesso ometto a tornare a farsi vivo. Il volto è segnato dalla stanchezza e dal timore, dalla mortificazione addirittura, incisi dalle lunghe ombre della lucerna sul viso ancora risparmiato dall'età: con la coda tra le gambe, invita a gesti i due a seguirlo di nuovo. Il tragitto stavolta è alquanto breve: l'uomo è diretto alla capanna di mezzo, scosta la tenda decorata da motivi geometrici che ne copre l'entrata e fa strada a Masaru e Kacchan, mentre dalla prima baracca escono gli altri due isolani con cui stava discutendo poco prima.

Gli ultimi apparsi, al contrario del primo, hanno volti induriti dall'irritazione: scrutano la scena con severità, soppesando i movimenti degli altri tre con estrema cura. La guida evita di incrociare le loro occhiate pesanti, mentre con aria desolata mostra ciò che dall'esterno era impossibile scorgere: file di casse cariche di frutta dal profumo intenso, fasci di erbe appesi al soffitto, un involto di piccole dimensioni appeso alla parete di destra... e la parete di fondo della struttura, che è stata letteralmente aperta. Dal contenuto di quel magazzino – stando ai gesti che vengono rivolti ai due ninja – è stato prelevato qualcosa. L'indigeno indica con insistenza un rettangolo di terra sul quale probabilmente dovevano trovarsi delle casse di frutta, identiche alle altre allineate lungo le pareti; da quanto si riesce a intendere, l'assenza delle casse è correlata col varco aperto sul retro del piccolo magazzino: il giovane uomo mima prima l'azione di sollevare una cassa per trasportarla all'esterno, poi ritorna sui suoi passi, e stavolta mima l'azione di staccare da uno dei supporti sulle pareti qualcosa di più piccolo, che sta comodamente nelle due mani aperte, e sembra decisamente più leggero di una cassa di frutta. Qualcosa di identico - probabilmente - all'involto appeso alla parete di destra. Anche nel caso del secondo articolo, il mimo si dirige verso l'esterno, ma stavolta la scenetta si conclude con l'indigeno che punta il dito in direzione della fitta foresta che si stende dietro alle tre casupole.

Gli arbusti prossimi al muro posteriore sembrano spezzati; a terra sono stati poggiati i fasci di vegetali che componevano la parete, prima che le funicelle vegetali che li tenevano in posizione venissero tagliate – e i margini netti dei tagli sono un indizio chiarissimo del fatto che quel lavoro non sia stato opera di animali affamati.


 
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48 replies since 1/4/2021, 23:03   1164 views
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