Spedizione C/B - Blätter, per Ardyn e Elda

« Older   Newer »
  Share  
~Eldarius
view post Posted on 6/6/2021, 18:55 by: ~Eldarius     +1   -1
Avatar


Group:
Iwa
Posts:
3,971
Location:
Cair Paravel

Status:


Un viaggio inaspettato
Un'attesa sfiancante per tutti, più pressante quando diventò palese la letterale presenza di soltanto loro due sopra quel dannato molo. Masaru però attese, e attese, e attese. Camminò di tanto in tanto, giusto per sgranchirsi le gambe, senza tuttavia distogliere l'attenzione nei dintorni.
Poi, un movimento, qualcosa di completamente diverso da quello che poteva essere il vento contro il fogliame. Una figura. Una figura umana. La sua guardia tornò pienamente alta, la Jinton drizzò le spalle e la scrutò con attenzione in ogni sua mossa, in ogni singola caratteristica, tentando di sondarne atteggiamenti e intenzioni. E intuiva una furtività insolita, forse anche paura, ma lei restò lì ferma ad attenderla mentre essa le si avvicinava, rendendo evidente come forse, e dico forse, poteva trattarsi davvero del loro contatto.
Anche se... dove diamine si trovava la roba che doveva portargli?

Lo guardò con diffidenza mentre quello strano individuo faceva ciò che sembrava a tutti gli effetti il saluto tipico del Continente. Lei azzardò a ricambiare, ma non si scompose oltre.

"Chi sei?" una domanda del tutto normale, seguita da una reazione che non lo era.

Inclinò appena la testa, lei, nel vederlo agitare le mani e scuotere la testa, senza rispondere. A giudicare dal tono di voce quando gli sussurrò di seguirlo doveva essere molto giovane, ma adesso un altro quesito si aggiungeva ad altri in quella sempre più assurda situazione: Che fare?

Le era stato ordinato di non muoversi di lì, certo. Ma era anche vero che non le era stato detto se questa consegna sarebbe stata fatta sul molo o avrebbero dovuto seguirlo, inoltre doveva assicurarsi di mantenere buoni rapporti con gli isolani. Ed era anche convinta che se in quel momento non aveva risposto alla domanda su chi fosse, pregandola al silenzio, sicuramente non le avrebbe fornito altre spiegazioni.

Non restava che seguirlo, anche perché non era certa che a quell'ora qualcun'altro si sarebbe fatto vivo e quel tipo sembrava innocuo. A giudicare dal suo atteggiamento quando decise, seguita da Kacchan, di seguirlo però non era certa se si poteva dire altrettanto dei dintorni. Circospetta e cauta, mentre camminava cercando di non far rumore Masaru rifletté molto sulle possibilità che potevano portare un nativo della zona a comportarsi a quel modo, specie considerato l'ambiente 'relativamente' tranquillo che aveva potuto osservare poche ore prima tra gli altri indigeni e gli stranieri.

Il tragitto pareva senza fine, e a renderlo più infinito era quella costante aria di tensione che aleggiava nel cercare di non farsi sentire, impossibile inoltre decifrare la fauna locale con le sue conoscenze, considerato che i suoi occhi non avevano mai visto nulla di quanto li circondava. Quando poi si fermarono per mangiare qualcosa, la Takeda non staccò mai gli occhi di dosso a quell'indigeno e non azzardò mangiare quel frutto finché non avesse visto lui fare altrettanto, dopo averlo ispezionato con cura - al limite del possibile considerata la poca visibilità.

Fu quando finalmente giunsero laddove poté osservare tre dimore messe in piedi strategicamente che la Jinton vide il giovane acquisire un atteggiamento più rilassato. Li invitò entrambi all'interno della propria e lei, sempre mantenendo la sua imperscrutabilità, prima di addentrarvisi studiò con attenzione gli interni. Non ebbe il tempo di dirgli alcunché però, che quello lasciò lei e Kacchan da soli.

Già, il ragazzone che la accompagnava e che continuava ad ostentare quell'aria di supponenza, tale da fare impallidire quelle volte in cui lei stessa in passato lo era stata. Una supposizione detta con un tono poco amichevole che lei con tutte le sue forze non volle raccogliere, lasciandoselo scivolare addosso senza rispondere con altre provocazioni o che altro. Forse era la stessa ragione che l'aveva tenuta in silenzio anche durante la pausa di quello strano cammino, forse.

Non disse nulla nemmeno quando furono da soli, limitandosi a sospirare rassegnata e restando sfuggente sotto certi aspetti, a partire dallo sguardo, ma ascoltò comunque ciò che aveva da dire. Dopotutto, l'ultima cosa che voleva era rischiare di mettere nei guai entrambi e bruciare il loro obiettivo per questioni personali e, d'altro canto, sapeva per esperienza che cercare di risolvere un conflitto con altri conflitti non avrebbe portato comunque a nulla di buono.

Ma tornando al qui ed ora, e all'ipotesi di Kacchan: Già. Probabilmente li aveva portati fin lì per chiedergli un favore, ma non volle scommettere su nulla. Quell'indigeno poteva anche aver parlato direttamente con il mandante fingendo dall'inizio di essere chi non era, oppure aveva promesso a Satomi una cosa per un'altra o le suddette ipotesi erano tutte inesatte e davvero voleva solo dargli la merce, ma era assoggettato da qualcosa o da qualcuno in quel luogo per farlo in pubblica piazza... o forse era impossibile per loro prendere la merce senza finire nei guai... era proibito condividerla... era qualcosa di raro o chissà che altro che dovevano prendersela da soli.

Nulla era da escludere, bastava solo ricordarsi perché fossero lì e agire come appariva più opportuno.

Senza distrazioni emotive.

Si ricordò che le era stato detto di non intromettersi nei loro affari ma al tempo stesso di mantenere buoni rapporti con le genti del posto. Se le premesse però erano quelle, sarebbe stato complicato cercare di ottemperare a tutte le direttive. Impossibile non proprio, ma complicato senza dubbio.

code © psiche
 
Contacts  Top
48 replies since 1/4/2021, 23:03   1164 views
  Share