Il valore degli ultimi istanti, Autogestita Speciale (Tecnica personale)

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view post Posted on 10/11/2020, 03:42     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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In Questa role, Fuyuki insegna a Mira la tecnica "Dominazione del Fuoco":

Requisiti: 7 Yin
Ninjutsu (Fuuinjutsu) - 火の覇業 Hi no Hagyou ~ Dominazione del Fuoco (Limite: TUTTO, minimo 3) [CHK: -10]
Tratti: Supporto, Sigilli
“Sigillo dal fine subdolo, che Fuyuki ha creato personalmente studiando i segreti dei fuuinjutsu più sottili. L'impresa inizialmente non era delle più semplici, ma alla fine, dopo mesi di attento studio, il jonin è stato in grado di sviluppare questa tecnica. Il merito del suo successo è dovuto specialmente alla sua esperienza da ANBU di Konoha, che gli ha permesso di venire a contatto in maniera più approfondita con questa scuola di tecniche, che ai suoi occhi appaiono con un certo fascino. Grazie a questo particolare fuuinjutsu, sarà possibile controllare le azioni di una qualsiasi persona; affinché ciò accada, si dovrà incidere il sigillo sulla pelle dell'interessato e riprodurre lo stesso simbolo su un rotolo, ma affinché il sigillo sia funzionante sarà necessario utilizzare il sangue dell'interessato e il proprio per tracciarlo sulla carta, stipulando in tal modo una sorta di contratto. Successivamente, scrivendo sul suddetto rotolo, l'utilizzatore della tecnica sarà capace di controllare il "fuoco", la volontà del bersaglio, obbligando quest'ultimo ad eseguire le azioni scritte sul rotolo. Tuttavia il potere di tale tecnica non è illimitato, ma è inscritto entro determinati paletti.”

Effetti:
• Affinché si possa stipulare un contratto con un ninja (PG o NPC), questo dovrà dare il suo consenso o essere stato sconfitto in combattimento; da questo momento in avanti, la vittima rimarrà incosciente, risvegliandosi soltanto quando il rotolo contenente il contratto viene aperto. Una volta stipulato, il contratto potrà essere spezzato soltanto da Fuyuki, o qualora il rotolo che lo contiene venga rintracciato e distrutto. In questo caso, la vittima non avrà memoria delle azioni compiute mentre si trovava sotto l'influsso della tecnica.
• Se la vittima è un PG, non sarà possibile applicarlo a seguito di uno Scontro Amichevole; di conseguenza, a causa della mortalità degli scontri, una volta applicato, il Ninja può essere considerato Morto - e quindi, sarà necessario crearsene uno nuovo. In questo caso, il PG vittima del sigillo diventa un NPC. A differenza di altri soggetti, un personaggio del genere può essere più instabile mentalmente (e opporre più resistenza) e difficile da controllare; pertanto, una volta che il sigillo viene spezzato, questo culmina con la morte del soggetto.
• Esiste un preciso numero massimo di contratti che possono essere attivi allo stesso momento, che è fissato a tre. Allo stesso modo, questo è il numero massimo di soggetti che Fuyuki può manipolare contemporaneamente, fuori dal combattimento. Tuttavia, qualora Fuyuki intendesse stipulare un contratto con un Ninja potente (minimo Jonin, liv. 60) questo sarà esclusivo - non ve ne potranno essere altri attivi e la firma del nuovo contratto, cancella di fatto i precedenti. Ciò ovviamente, a causa del notevole sforzo e concentrazione che Fuyuki deve mantenere per controllare uno Shinobi che ha ricevuto una preparazione fisica e spirituale adeguata.
• Il costo della Tecnica include il Richiamo della persona con cui si è stipulato un contratto, qualora essa non sia già nel campo di battaglia.
• Il mantenimento di questa tecnica è di [STM: 7] e una volta pagato, Fuyuki salta la propria Fase Attiva; essa consente di far sì che, in combattimento, la vittima possa adoperare qualsiasi tecnica essa conosca, seguendo le regole del normale combattimento. Una volta attivata la tecnica, la vittima parte con lo stesso Limite accumulato da Fuyuki fino a quel momento, ma con un Parametro di SLT pari a 50.
• Durante la Fase Difensiva, sarà sua decisione se utilizzare da sé la propria Fase Difensiva o sacrificarla per usare quella della vittima. In caso di Tecnica a Vasto Raggio (o Totale), ognuno avrà la propria Fase Difensiva per difendere se stesso.
• Utilizzabile al massimo una volta per Scontro.

Proverò dunque a impararla, giocando nel contesto in cui si trova Mira, spero di non essermi preso troppe libertà di lore in vista della prossima missione S.


3 Aprile del 251



Continuava a leggere quegli appunti imperterrita, cercando di battere il meno possibile le palpebre per non lasciare per strada istanti preziosi. Era passato oltre un anno da quando era tornata al Paese del Cielo, dopo che Fuyuki le aveva insegnato le basi della Dominazione del Fuoco. Una tecnica spaventosa, inquietante, particolare, e non era passato giorno in cui la donna non avesse provato a farla funzionare. Eppure qualcosa sembrava non andare: non era un problema di sigilli, né di chakra, era qualcosa di più profondo. Quella tecnica era legata a Fuyuki in maniera viscerale, era la sua più grande espressione di manipolazione, ciò che faceva ardere il suo sguardo, muovere i suoi muscoli. Mira invece era un'estranea, non l'aveva generata lei, e non poteva esserne legata come l'ideatore. Strinse il libro su cui aveva riportato tutti i progressi fatti, e alla fine lo scaraventò al muro, alzandosi dalla seduta. Stette qualche secondo ad osservare la parete con una mano tra i lunghi capelli biondi, poi prese un altro libro dalla libreria di quella stanza adibita a studio, con un'altra scrivania sulla parte opposta alla parete stracolma di oggettistica da laboratorio. Lo aprì cercando una pagina specifica e seguì col dito un rigo di metà pagina, prima di chiudere la mano in un pugno. Era uno dei suoi tantissimi manoscritti su cui erano riportate considerazioni, dubbi e linee teoriche sulle tecniche di sigillo. Si stava soffermando su una in particolare, che durante i suoi anni a Kiri le aveva probabilmente salvato più volte la vita, ma ancora più importante, l'aveva salvata a suo padre. L'aveva utilizzata anche contro Chouko Yamanaka, durante la battaglia al Paese delle Terme quando era riuscita a sconfiggerlo e catturarlo. La Fuuinjutsu era di spiegazione semplice, ma di esecuzione complessa: sciogliendo i sigilli, era possibile richiamare dei kanji sulle dita di una mano che impressi nel ventre del bersaglio, circoscrivevano una porzione del suo chakra all'interno di un perimetro di confinamento. In occasione della battaglia con l'uomo era servita allo scopo, riuscendo a limitare parte delle sue risorse ed evitare che utilizzasse le tecniche più complesse, ma era a Kiri che lei l'aveva usata maggiormente... su se stessa. Quando non riusciva a controllare i suoi impulsi, quando percepiva che il desiderio di conoscenza fosse sul punto di sfociare in qualcosa di più pericoloso e aggressivo, lo effettuava su di sé, limitandosi il chakra e confinandosi all'interno di quel sigillo. Una prigione controllata, una sicurezza aggiuntiva per suo padre e Seiri, e per tutti coloro che avevano a che fare con lei. Si era persa in quei ricordi, socchiudendo le palpebre per riviverli amaramente, ma venne destata da qualcuno che bussò alla sua porta. Chiuse dunque il libro e lasciò entrare l'ospite:

Dottoressa, scusi il disturbo - Esordì quello che si rivelò essere un giovane ragazzo ma è arrivato un altro paziente con gli stessi sintomi di quello di ieri, e di settimana scorsa... Mira smise di tamburellare le dita sul libro e gli concesse tutta l'attenzione che quella notizia meritava:

Mira - Portalo immediatamente nella camera sterile, e chiama Gaz Gaz, ciò che rimaneva di Kai in quella terra, la portatrice dei suoi occhi dorati. Erano passati circa due anni dalla morte di suo padre e in quel periodo di tempo aveva affiancato la madre in tutti quelli che erano i suoi compiti al Paese del Cielo. Aveva imparato le nozioni mediche da ninja ed era l'unica persona che aveva avuto la possibilità di attingere alle conoscenze del Kidenshi, la disciplina scientifica creata da Mira. Era solo una bambina, ma aveva imparato a leggere e scrivere, e a vivere in un mondo in continua evoluzione, scoprendosi ben più capace della maggior parte dei coetanei che si affacciavano alla vita da shinobi. Mira raggiunse dunque la camera in cui era stato portato il paziente, e dopo aver preparato e sterilizzato tutto il necessario, si infilò il camice, la mascherina, i guanti, ed entrò attraversando i veli di plastica. L'uomo disteso sul lettino poteva avere circa quarant'anni, capelli corti neri, fisico allenato e muscolatura ben sviluppata. All'interno c'era già Gaz, intenta a controllare le pupille e a misurare la pressione arteriosa. La donna non le disse nulla, la lasciò lavorare e si dedicò invece ad altro: gli alzò leggermente la maglia e controllò tutti gli arti e le estremità delle dita. Qualche minuto dopo fu la bambina a parlare, allontanandosi dal paziente:

Gaz - Ha vomitato per tutta la notte, e ha un'insufficienza renale.

Mira annuì, preparando tutto il necessario per effettuare una dialisi. Non sembrava preoccupata, anzi, dietro quella mascherina bianca qualcuno avrebbe potuto dire che se la stesse ridendo.

Mira - Si diffonde in maniera diversa, Gaz. Questo non è dovuto allo sconvolgimento del chakra. Vuol dire che... funziona. Il mondo era stato colpito da qualcosa di spaventoso, ed era a questo che Mira si stava riferendo. Il Paese del Cielo aveva pianto la morte di tantissima gente a causa dello scombussolamento del chakra, e Mira stessa ne portava ancora i segni, ma quelli che avevano davanti erano sintomi diversi, più... specifici. La bambina sembrò essere colta di sorpresa, solo in quell'istante capì quello che stesse succedendo, collegando gli ultimi avvenimenti. Si precipitò allora a dare sostegno al paziente, poggiando i palmi delle mani sul suo stomaco. La donna la fermò scuotendo il capo:

Mira - Non è ancora il momento.

Gaz - Mamma, morirà. Se è il Kishin, andrà in arresto cardiaco nel giro di qualche ora. Siamo già al livello quattro.

Mira - Te l'ho già spiegato, Gaz, non possiamo salvare tutti.

Gaz - Sì che possiamo, sei il miglior medico di questo paese, forse del continente, perché non lo aiutiamo? Hai detto che il Kishin costringerà le persone a fidarti di te, ma non hai detto che le ucciderà. Ti prego!

Mira chiuse gli occhi sospirando. Lei c'era abituata, aveva già sacrificato molto e avrebbe continuato a farlo, ma Gaz stava imparando a conoscere il mondo. Doveva farglielo capire, doveva fare in modo che vedesse il disegno più ampio.

17 Giugno del 251



Passarono altri due mesi e il numero dei pazienti stava aumentando pericolosamente. Se l'intera isola di Kugyou non era ancora andata in allarme, poco ci mancava, ma quel particolare morbo aveva già mietuto, si diceva, tre vittime su una trentina di casi. Tutti avevano presentato sintomi simili, che partivano dalla febbre e dal pallore, e nei casi più gravi portavano all'insufficienza renale, alla necrosi dei tessuti e infine, alla morte. Gaz lo sapeva bene: per combattere l'avanzata del Kishin, il morbo generato da Mira, bastava utilizzare una buona quantità di chakra in maniera particolare, che andasse a contrastare in maniera diretta la sua avanzata, ma aveva l'ordine di non operare. La gente comune si aggravava in fretta, e Mira faceva in modo che il tasso di mortalità si aggirasse intorno al 10%. Voleva che fosse così, voleva che si sviluppasse il panico, lentamente, con il tempo e i mesi, per essere infine l'unica persona capace di inventare un vaccino, o una terapia che potesse almeno ritardare gli effetti. Non sembravano esserci medicine adatte, chi contraeva il Kishin sembrava destinato a soffrire le pene dell'inferno.

Oltre all'ospedale di Kugyou, in cui la kunoichi lavorava nella squadra di medicina e ricerca, molti degli esperimenti più interessanti li faceva nella foresta all'ombra dell'isola, giù, dove l'occhio di Buraindo, se fosse stato ancora in vita, non sarebbe riuscito ad arrivare. Era il tramonto quando si diresse nel rifugio con Gaz, con del cibo da dare evidentemente a qualcuno. La bambina sembrava in ansia per qualcosa, mentre Mira avanzava tacita alle sue spalle, riflettendo. Quando entrarono, da una crepa sulla collinetta, si ritrovarono in un ampio e oscuro antro scavato nella terra, forse dai ribelli durante la guerra contro Buraindo, o da chissà chi prima di loro.


Gaz - Dai andiamo! Tirò la madre dalla manica, facendosi seguire attraverso i cunicoli bui. arrivarono a una porta di legno, e Gaz bussò con veemenza.

Mira - Siamo noi, Zugai.

L'uomo le fece entrare. Era proprio l'ultimo membro di Kirinaki, che Mira aveva reclutato ormai più di un anno prima. Era rimasto con lei, con loro, dopo la morte di Kai e delle ultime memorie della sua vecchia organizzazione. A ogni modo, quel posto era una prigione: erano presenti tre uomini, a petto nudo, legati a un palo e incappucciati.

Zugai - Continui a portarla qui.

Mira - Perché non dovrei farlo?

Gaz si preoccupò di riporre il cibo sul vassoio ai piedi dei prigionieri, e di riempire la piccola caraffa d'acqua.

Gaz - Tranquilli, presto sarà tutto finito e tornerete dalle vostre famiglie.

Mira era più distante, in piedi di fianco a Zugai:

Mira - Hanno risposto ai comandi?

Zugai - No, uno si rifiuta anche di mangiare. Non funziona Yurei, forse è il momento di smetterla.

La donna sospirò. Zugai aveva ragione ma non poteva in ogni caso fare tornare a casa i tre prigionieri come se niente fosse. Se la tecnica non avesse funzionato, avrebbe dovuto ucciderli e Gaz, probabilmente, non gliel'avrebbe mai perdonato. Erano tre delle persone che si raccontava fossero morte per il Kishin, ma la donna li aveva tenuti in vita, e sulla loro pelle stava cercando di far funzionare la Dominazione del Fuoco.

25 Luglio del 251



Passò un altro mese e i casi di Kishin aumentarono a dismisura. La gente cominciava a temere realmente un "Secondo Cataclisma" del chakra, sebbene questo morbo attaccasse in maniera diversa. Negli ultimi giorni in uno dei quartieri più popolosi di Kugyou era stata dichiarata la quarantena totale, ed era assolutamente vietato spostarsi in entrata o in uscita. Mira e Gaz non avevano più avuto la possibilità di raggiungere i tre prigionieri ma Zugai era stato avvisato di quella possibilità, e avrebbe continuato a tenerli in vita. Gaz aveva ormai imparato alla perfezione i dettagli del morbo e sapeva come agire per contrastare la sua avanzata nei pazienti in maniera ottimale, in maniera tale da non farli aggravare ma nemmeno guarire del tutto. Erano gli ordini di Mira, e sebbene riluttante, la figlia non aveva intenzione di disobbedirle. Il vero studio che stava portando avanti la donna però, era quello relativo alla tecnica di Fuyuki: La Dominazione del Fuoco era una Fuuinjutsu estremamente potente, e sebbene Mira ne fosse un'esperta, il Cataclisma del chakra aveva scombussolato anche le sue conoscenze, le sue certezze. Doveva essere il Settembre del 250 quando cambiò ogni cosa, quando il mondo aveva deciso che gli shinobi del continente dei ninja sarebbero dovuti essere puniti. Molta gente aveva perso la vita a causa di un gravissimo scompenso all'apparato circolatorio del chakra, altri avevano riscontrato difficoltà ad impastare il chakra per utilizzare tecniche conosciute da sempre, e perfino l'equilibrio di chi invece faceva dell'arte marziale il proprio stile di combattimento, in alcuni era stato compromesso. Mira non riusciva più in alcun modo a percepire il chakra di chi le stava intorno, sfruttando la particolare abilità sensitiva che aveva affinato insieme ai suoi vecchi compagni di Kirinaki. Era cambiato tutto, era cambiata la concezione del chakra, la maniera in cui i ninja si approcciassero ad esso e come di contro quest'ultimo rispondesse a loro. In qualche modo però, il Cataclisma, come erano solite chiamarlo Mira e Gaz, aveva assottigliato il velo che separava Yusekai dal mondo reale. In quegli anni, negli mesi passati a Sora no Kuni, Varnaki si era fatto più aggressivo, più pressante e presente. Al contrario, Mira aveva invece provato a prenderne le distanze, da lui almeno, per evitare di ripetere quello che era successo a Kurewa, senza Seiri che potesse stavolta salvarle la vita. Se da una parte Varnaki bramava conoscenza, potere e rispetto, dall'altra c'era Gaz che professava un comportamento completamente diverso; voleva fare qualcosa per il paese, per quegli uomini ammalati e per evitare lo scatenarsi di un Secondo Cataclisma. Dietro agli occhi dorati di Kai, vi una consapevolezza unica del mondo, maturata in così poco tempo, così velocemente, che Mira poteva soltanto impararne qualcosa.

Da un paio di settimane stava riuscendo a condurre esperimenti più concreti sui pazienti che le arrivavano, afflitti dal Kishin, ma nessuno rispondeva in maniera ottimale al Contratto. Il chakra era debole e l'incisione superficiale. Non si creava collegamento, marionetta e marionettista non riuscivano ad entrare in sintonia. Era questo il problema principale: Fuyuki utilizzava la tecnica dopo aver compreso la mentalità della sua vittima, era come se entrasse nella sua testa e ne costruisse un nuovo meccanismo, era come se riuscisse a fondere la sua volontà con quella del bersaglio. Tutta quella gente su cui aveva effettuato i test, che soffriva la malattia, che si manteneva tra la vita e la morte, tra paura e angoscia, lei non riusciva a comprenderla.

In quei giorni, Gaz e Mira avevano avuto modo di parlare molto, e la bambina non aveva nascosto il desiderio di farla finita con quel supplizio, di dare alla gente una cura, che fosse finalmente arrivato il momento di salire sul palco e prendersi i meriti da scienziata. Mira però non era ancora pronta, la Dominazione non lo era e prendeva tempo, continuando pericolosamente e contagiare la gente. Più persone si trovavano coinvolte, più difficile diventava contrastare il morbo con il chakra. Quella storia doveva trovare una fine o ci avrebbe rimesso un intero Paese.


2 Agosto del 251



Una settimana dopo, Mira entrò nel suo studio e vide Gaz leggere degli appunti. La donna trasalì: quello era il manoscritto in cui aveva scritto tutto ciò che ci fosse da sapere sulla Dominazione, ogni cosa, e anche tutte le persone che ne erano finite coinvolte. La bambina era immobile, incredula, non riusciva a crederci, non riusciva a comprendere quelle scelte, quelle azioni. Stava imparando a conoscere il mondo e l'unica persona di cui non avrebbe mai dubitato era sua madre, dopo la morte di suo padre. Erano appunti scritti in codice, un codice che Gaz non avrebbe dovuto decifrare. Mira si catapultò ad afferrarla, ad abbracciarla e la bimba rispose al calore afferrandole i fianchi.

Gaz - Che cosa vuol dire?

Oltre alle basi teoriche della tecnica, vi erano riportate anche alcuni comandi che Mira aveva scritto nei rotoli e che in teoria, i pazienti, avrebbero dovuto fare in un certo ordine:

CITAZIONE
Alza il braccio sinistro e tienilo in questa posizione per trenta secondi

Scrivi sulla parete il tuo nome

Tagliati usando il bisturi

Uccidi il medico di nome Tashima

Mira - Loro sono il nostro sacrificio, Gaz. Lo facciamo per scacciare i cattivi, per rendere questo posto migliore

Gaz - E allora perché Tashima? Con me è gentile, è un bravo medico.

Mira - Quando è la brava gente a morire ci sentiamo tristi, ma è quella che ci lascia la traccia più evidente... qui e qui. Si indicò petto e mente.

Mira - E con quella traccia andiamo avanti più forti, e la gente lo percepisce, lo ricorda.

Gaz - E allora uccidi me! Gridò spingendola, con le lacrime agli occhi.

Gaz - Mi hai insegnato a curare le persone, mi hai insegnato a fare in modo che abbiano un'altra chance. Mi hai detto che vuoi darla a questo paese un'altra chance, ma in che modo? Eliminando le persone? Fai su di me gli esperimenti, se è la brava gente che lascia le cicatrici più grandi, io sono adatta, io sono brava.

Mira la osservò diventare tutta rossa e percepì il proprio cuore fermarsi. Parlava l'innocenza di una bambina, la purezza di un medico. Si rivide in quegli occhi dorati, rivide se stessa a Kiri, e rivide il viso di sua madre prima che la pugnalasse a morte. Era così che era destinato a finire il rapporto tra lei e Gaz? Era questo che Kai le aveva lasciato in eredità? Una maledizione? Mira avrebbe raccolto ciò che aveva seminato nella sua vita, un giorno, facendo i conti con i suoi demoni, ma non poteva permettere che Gaz facesse parte di quel gioco senza vincitori.

Mira - Gaz...

Gaz - Hai scritto che la Dominazione si serve del legame tra marionetta e marionettista. Tu sei mia madre, usa me ma lascia in pace la gente che sta male.

Ci stava pensando davvero? Sarebbe stato ipocrita negarlo, perché Gaz aveva ragione. Quale miglior test se non il sangue dei suo sangue? La tecnica non causava danni diretti, Fuyuki era stato chiaro. Era perfetto, era troppo perfetto e l'Ossessione per la conoscenza le fece venire la pelle d'oca.

15 Marzo del 252



Passò quasi un anno da quel momento, da quando Gaz aveva letto gli appunti criptati di Mira, durante il quale i casi di Kishin diminuirono fino a scomparire, lentamente, e madre e figlia cominciarono a studiare insieme più la psicologia umana che la teoria sul chakra e sui sigilli. La donna era arrivata a una base sufficiente per praticare l'incisione di Contratto, ma era il Collegamento che le mancava. Non aveva accettato la proposta della figlia, andando contro la propria Ossessione, contro Varnaki e le Anime Nere, contro Yusekai stessa. Era strano, era come se con Gaz riuscisse a tenere sotto controllo l'impulso irrefrenabile di spingersi oltre, che l'aveva costretta lontana da Kiri, che l'aveva portata fino a Kirinaki e Kai, e poi, fino al Paese del Cielo. Era cambiato molto nei tre anni successivi alla morte del ninja dorato, ma era negli ultimi due che Yugure cominciava davvero a mostrare la sua luce, i suoi primi chiarori prima ancora dell'alba. Kugyou festeggiò Mira e l'eradicazione del Kishin dall'isola, ponendo fine allo stato di quarantena, e la donna e la figlia tornarono da Zugai e i tre prigionieri. Passavano lì gran parte del loro tempo dopo le ultime vicende, ma stavolta, sotto consiglio di Gaz, Mira li interrogava, ci parlava, provava a conoscerli e comprenderli. Aveva scoperto molto di loro, della loro famiglia, chi fossero, i loro amori, le loro passioni, desideri, sogni. Erano tre personalità completamente diverse ma accomunate dal desiderio di vivere. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, si aprivano sempre di più, finché Gaz non convinse la madre a togliere loro la benda, a dargli da mangiare qualcosa di più commestibile, mentre in loro si alimentava la speranza di poter tornare dai loro cari, un giorno. Una di quelle sere, Mira si ritrovò a parlare con la figlia, nel salone antecedente alle celle. Gaz non era più una bambina, ed era cresciuta più in quei mesi che in tutta la sua giovane vita.

Mira - Non possono tornare a vivere, Gaz. Non dopo quello che hanno passato e che hanno visto.

La bambina chinò il capo facendo scivolare i mossi capelli biondi davanti alla testa. I suoi occhi erano saturi di lacrime, ma lo sapeva già.

Gaz - Non ti ho convinta a venire qui per salvarli, ma per permettergli un ultimo saluto alla loro famiglia.

Mira - Non possono venire qui, e loro non...

Gaz - Puoi fargli fare quello che vuoi, no? Possono scrivere dei loro ultimi istanti felici, pensando a loro. Del sorriso con cui hanno lasciato il mondo, perché consapevoli dell'amore delle loro famiglie.

Aveva di fatto dedicato due anni allo studio della Dominazione del Fuoco, e solo grazie a Gaz aveva capito dove stava l'errore. Le volontà dovevano essere in Comunione, la manipolazione doveva partire dall'empatia. E in quel momento, tutto era possibile grazie alle lacrime di una bambina che riusciva ancora a guardare il mondo con occhi puri, e così il cielo. Mira non rispose, non ce ne fu bisogno, semplicemente mise in atto tutto quello che aveva imparato e fece in modo che quella povera gente provasse a vivere il lutto con le ultime parole dei loro cari scomparsi.

Gaz - Possiamo ancora regalare istanti felici a qualcuno...

CITAZIONE
Scriverete le vostre memorie alla vostra famiglia, un ultimo saluto, un ultimo abbraccio prima di perdervi per sempre. Dovranno sapere che li avete lasciati nella pace, consapevoli di essere amati, e che da sopra l'azzurro del cielo del paese, di Sora no Kuni, li proteggerete per sempre, da qualsiasi cosa. Poi vi lascerete andare, abbandonando questo mondo, questa vita, e li saprete piangere con sorriso.

Scrisse la pergamena e chiese a Zugai di aprire la porta che dava sulle celle. Li osservò, senza benda, e si vide specchiata nei loro occhi incerti. Era lì per liberarli, finalmente? Oppure era la loro fine? Mira li guardava, li comprendeva, e strinse i pugni tremante. Una lacrima solcò il suo viso.

Poteva sentire il loro dolore, in Comunione, e allora li avrebbe Dominati.


Edited by Griever_ - 10/11/2020, 14:51
 
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