SORA NO KUNI
SORA NO KUNI
Nome Paese: Sora no Kuni, il Paese del Cielo.
Isola Capitale: Chishiki.
Città-isole: Suzaku (ex Kugyou, città-isola posta all’estremità sud-est dell’arcipelago volante), Byakko e Seiryu (ex isole Orion, due isole gemelle poste a metà strada tra le altre due isole maggiori).
Villaggi terrestri: Senchu, Zoku.
Descrizione: Nell’estremo Ovest, tra il Paese del Vento e quello della Terra, sorge Sora no Kuni: un lembo del Mondo Ninja che pare plasmato da una divinità, per la sua bellezza austera e scostante. Il suo territorio, circa un quinto del Paese dell'Acqua, si presenta come un grande ed immenso avvallamento, una sconfinata conca coperta da vegetazione selvaggia. Numerosi sono gli alberi secolari che coprono questa zona; una delle poche risorse per i villaggi sorti sparuti all’interno della foresta, ma anche una vitale protezione dai forti venti che spirano per tutto il Paese.
Tuttavia, questa altro non è che solo una parte del Paese del Cielo, la sua proiezione terrena si potrebbe dire. Al centro della conca, poste a centinaia di metri d’altezza, un impensabile arcipelago di quattro isole fluttuanti si staglia inconfondibile sul cielo azzurro, ben visibili da qualunque angolo del Paese. Un tempo sede del culto di Buraindo, uno dei più antichi culti del mondo conosciuto, e del difficile governo di Ryuzaki, un uomo egocentrico e sognatore dalle ideologie radicali, ospita adesso la dimora del Tenshi, una donna dalle idee ferree e progressiste.
L'unico modo per accedere al Paese del Cielo per lungo tempo è stato uno solo: quello di sfruttare le intense correnti ascensionali che periodicamente colpiscono le colline più alte del paese; tuttavia, dal 248 DN alcuni particolari propulsori – degli stivaletti metallici dal peso considerevole – hanno iniziato a circolare tra le forze armate del paese, consentendo loro di sfruttare le correnti anche nelle zone a più bassa altitudine. Questi inconsueti utensili, che paiono essere giunti dal Paese del Gelo, sono estremamente reattivi agli stimoli energetici esterni (come urti o chakra), e a volte sembrano avere un nucleo di chakra pulsante. Uno studio di questi strumenti, in maniera insolita a come la scienza prosegue di consueto, ha portato alcuni studiosi a formulare un’analogia tra questi e la forza che sorregge le Isole Fluttuanti: non sarebbe il vento la causa della loro peculiare condizione, ma esso stesso una conseguenza di un nucleo di chakra sconosciuto che alberga in ciascuna di esse, consentendo loro di ergersi ad altezze che nessun opera umana potrà mai raggiungere. A fine 252 inoltre, con la costruzione di Chishiki, è stata introdotta una funicolare che unisce fisicamente la città bassa all'isola fluttuante maggiore.
Ma non sono il nome altisonante o l'introduzione di simili tecnologie a fare di Chishiki un elemento cardinale per la storia e fisionomia del Cielo. Obiettivo del nuovo Daimyo, nel nominare la capitale appena edificata, è stato con ogni probabilità quello di legarla con un passato dal significato cruciale: un passato in cui conoscenza, condivisione ed intelletto hanno consentito di gettare, nel luogo dove ora sorge Sunagakure, le fondamenta per il progresso scientifico di tutte le genti del Continente. Ancor più cruciale, per Yurei, sarà il non ripetere gli errori di
quella Chishiki, divorata dagli scontri ideologici di progressisti e radicali, degenerati in una guerra civile che quasi distrusse tutto ciò che millenni di progresso avevano ottenuto. Storia, questa, non molto diversa da quella che Sora ha attraversato prima della sua nomina alla carica.
La parte "Bassa" della città nasce dalle rovine di Maigo, rinominata adesso nuova capitale della "Conoscenza". È divisa in tre macro aree suddivise in anelli perfettamente concentrici: in quello più esterno si trova tutta l'area commerciale, chiamata Chūsei, sicuramente uno dei centri nevralgici della ripartenza economica di un paese che tende la mano al progresso all'elasticità mentale. Oltre Chūsei invece, lungo la strada principale, si trovano le porte per il secondo Anello, di nome Shūkyō: Quest'area è dedicata completamente al Culto della Purissima, e presenta i templi e le aree dedicate alla preghiera e alla professione del culto di Eikou, diretta discendente del Puro. L'Anello più interno infine, di nome Shōten, è dedicato a Yuugen, la "Grande Biblioteca" di Sora no Kuni, da cui è poi possibile salire fino ad arrivare a Chishiki "Alta", l'isola fluttuante maggiore.
Chishiki "Alta" è il nome che Mira ha dato all'isola fluttuante maggiore (Ex Genbu e Butsuon), unificando di fatto isola e città in un unica Capitale, per dargli una forte identità e rilevanza, oltre che un'importanza politica. Qui sono presenti gli alloggi privati del Daimyo, e alcune aree riservate di Yuugen.
Per quanto riguarda le altre città-isole, Suzaku presenta l'ospedale più grande di tutto il paese, gestito dai medici più preparati e fidati del Daimyo. Quello che era il Tempio dell'isola è invece diventato un laboratorio farmaceutico, con un'area aperta al pubblico, in cui è permesso a medici, scienziati e a chiunque sia interessato, di assistere e studiare una medicina più sperimentale; e un'area invece limitata, in cui lavora la squadra medica personale del Tenshi.
Byakko e Seiryu sono specificamente destinate alla formazione militare del paese, presentando accademie ninja e campi di allenamento più o meno complessi, gestiti dagli uomini del Daimyo.
Storia: Quando ancora le arti ninja non erano state scoperte, in questo paese fece la sua comparsa un Monaco, di cui si è perso il nome, si sa solo che veniva definito il Puro, poiché esso predicò con stoicità la pace e l'amore fraterno, incitando tutti ad una convivenza calma e senza eccessi alcuni. Così, nacque la religione, con lui come Profeta e Messia.
Inizialmente solo pochi lo seguirono, ma il fervore con cui aveva legato a sé questi pochi eletti, i Discepoli, li rese ottimi mezzi di propaganda. In questo modo, essendo molto più vicino al popolo del Puro stesso, raccolsero altri adepti, che ne avvicinarono altri, e così via. In breve tempo, la setta che praticava un Culto considerato falso da tutti gli altri che vigevano al tempo crebbe a dismisura, sempre di più, fino a diventare una sorta di religione ufficiale, o perlomeno la più diffusa di tutto il Paese, che al tempo non aveva ancora un nome.
Dieci anni. Solo dieci anni bastarono a quello che oramai era un Pontefice per rendere il suo Credo talmente potente da impaurire i nobili di quell'epoca, che con il loro dominio tenevano in malo modo le redini del destino di quel suolo. Così, come se fosse un qualcosa di già preannunciato il potere Religioso e quello Temporale entrarono in conflitto, e il risultato fu che il primo inglobò il secondo senza neanche troppe difficoltà.
Ma un giorno il Puro lasciò questo mondo, spirando tra il caldo abbraccio di una delle sue tante mogli, cosicché il figlio primogenito, quello che più sembrava somigliare al Padre, prese il suo posto. Iniziò così la fecondazione del Bene con il seme del Male. Infatti, il controllo del Paese da parte del Cieco, così denominato con disprezzo dagli abitanti del posto, divenne sempre più basato sulla corruzione, la forza ed altre meschinità, fu così quindi che la Fede di tutti vacillò grazie al malcontento.
Questo lasciò basito il Primogenito, che rimase obbligato quindi ad una dura scelta: trascendere a Divinità.
Grazie all’avanzato sviluppo tecnologico del Paese, con un lungo e doloroso processo il corpo di Buraindo venne rimodellato, divenendo così un enorme ammasso di sangue e roccia. Dopo di ciò, il mito narra che egli promise a tutti la salvezza nel Regno dei Cieli, lì dove risiedeva il Puro, così con il potere appena acquisito alzò la terra, la sollevò verso la volta celeste per poi divorarla, donandole l’aspetto che ancora oggi possiede.
L'unico Daimyo, se così si può definire, era quindi il Paese del Cielo stesso, Buraindo: per secoli governò il Paese con crudeltà e sadismo, supportato dalle sue schiere di priori e zeloti. Un dominio che nel tempo ha portato periodicamente all'accumulo di forze distruttive con un unico sfogo possibile: rivoluzione. L'ultima è quella di Masao Ryuzaki, rampollo di una ricchissima famiglia del Paese che, dopo una serie di viaggi in giro per il mondo, ha deciso di tornare nella sua terra d’origine per liberarla dal giogo di Buraindo. Per quanto l'ascendente di Ryuzaki sugli affiliati alla causa - che lui chiama addirittura "Resistenza" - sia immenso, non sono rari i dubbi sulle sue reali capacità di leadership, specialmente, com'è naturale, tra i fedeli al Credo. A proposito della situazione in cui versava il paese, un cronista di Suna afferma: "Entrambi i leader promettono stabilità e benessere al Paese, e la gente è così confusa che ha deciso di massacrarsi a vicenda per decidere a chi credere".
Molte rivolte contro la tirannia di Buraindo, e dei priori e zeloti del suo Credo, avevano periodicamente coinvolto il Paese, ma fu presto chiaro come quello del 248 fosse di proporzioni inedite; nel febbraio 249 i rivoltosi avevano ormai quasi del tutto ricacciato i soldati del Credo dalla terraferma e avevano sorprendentemente espugnato la città di Kugyou, tra violenze e saccheggi di sfrenata efferatezza, e nell’aprile dell’anno seguente la stessa Butsuon, e la “testa” del dio-tempio stesso, dopo mesi di assedio cadde tra le mani dei rivoltosi e del loro carismatico quanto spregiudicato leader. Questi aveva ormai il controllo del paese, divenendo il secondo Daimyo del Cielo; come annunciato durante ogni comunicato nella sua lunga campagna, durante il suo discorso di insediamento promise di portare una maggior libertà politica a sulle isole liberate, di istituire collegi democratici e stabilire subito l'entrata di rappresentanti del terzo stato nel consiglio delle isole, oltre a un nuovo inno statale di sua composizione e a indire una festività nazionale in memoria del giorno della liberazione del Paese dalla tirannia.
Il paese avrà delle brevi celebrazioni per la caduta della tirannica e secolare teocrazia; perché anche se il culto era stato colpito al cuore, le sue reni non potevano dirsi spezzate, contando un vasto numero di fedeli nei territori limitrofi e ad ovest del Continente. Il 250 del nuovo Cielo di Ryuzaki sarà caratterizzato quasi del tutto dalla “marcia sacra”, come gli zeloti di Buraindo chiamarono la guerra scatenata contro gli apostati nel tentativo di riconquistare le terre perdute dal loro Dio, la quale avrà un periodo di pausa solo sul finire dell’anno. Nel gennaio 251 fu indetta la prima convocazione degli stati generali. A questi, oltre agli industriali e proprietari terrieri e agli alti ufficiali, partecipano anche i rappresentanti del terzo stato – rappresentati non in modo proporzionale, ma rappresentava comunque un indubbio passo avanti nelle riforme annunciate – e il mese seguente ebbero luogo le elezioni per scegliere i rappresentanti dei vari stati nel Consiglio di Stato. Frattanto i disordini continuavano a serpeggiare per il paese: nostalgici di Buraindo erano sempre presenti anche all’interno del Paese stesso e un attentato dinamitardo fallito contro il nuovo Daimyo si concluse col linciaggio del malcapitato - attentato sventato solo dalla sua apparente e inspiegabile immunità ai sigilli. Ma coi nemici che continuavano a bussare alla porta sotto forma di nuove armate di zeloti (pare con il supporto in sordina di Lamaferma e, chissà, forse qualche Grande Paese) nell’ottobre 251 il paese era sull’orlo di un nuovo periodo di caos generale.
Confusi, divisi e impauriti, l’ostilità tra i due principali partiti originatisi (gli Himeijiti – del distretto di Himeiji di Butsuon, appartenenti ai ceti più abbienti, tendenzialmente conservatori e desiderosi di trovare un compromesso con gli zeloti e i paesi stranieri- e gli Yamashiti - i più estremi e radicali, sostenitori della “rivoluzione perenne”, a cui appartengono non solo membri del terzo stato ma anche alcuni importanti gerarchi delle armate rivoluzionarie vicini al leader) giunse a un picco quando, col proseguire dei disordini e il costante sospetto della presenza di oppositori interni della rivoluzione, divenuto quasi paranoide, uniti alla minaccia estera ormai prossima, Ryuzaki istituì il Comitato di Salute Pubblica: un organo di polizia speciale il cui compito era stanare e giudicare i possibili nemici interni del Paese.
L’esclusione degli Himeijiti dal Comitato, mal visti per ovvie ragioni dai gerarchi rivoluzionari, rappresentò un nuovo picco nell’ostilità e il definitivo punto di rottura nell’equilibrio della fragile repubblica, che culminò con le purghe del novembre 251; il rifiuto loro di porre un tetto massimo sul prezzo di beni di prima necessità scatenò una marcia di 5000 manifestanti Yamashiti, armati e capeggiati dai capi del partito, chiedendo la destituzione e l’arresto dei principali esponenti dell’Himeiji con l'accusa di corruzione e vilipendio della rivoluzione. Ryuzaki decise di non far sfociare la manifestazione in un nuovo massacro e così, forse non poi così controvoglia, ottenne la firma della petizione dal Consiglio. I capi degli Himeiji furono sommariamente processati e giustiziati, alcuni si suicidarono in cella, ne risulta che infine gli Yamashiti e il Comitato di Salute Pubblica, ormai con poteri sempre più ampi e posto sotto la guida di Ryuzaki, hanno il pieno controllo del Paese.
Il nuovo Daimyo nega strenuamente le voci secondo cui sarebbe divenuto un nuovo tiranno che ha ritrattato la sua promessa di pace e libertà, forte anche delle numerose riforme attuate per la modernizzazione del Paese. Sostiene che, sebbene la strada per un governo democratico si stia rivelando più lenta e tortuosa del previsto, si stanno facendo molti passi in avanti, e che la guerra non sarà terminata fin quando i nemici della libertà non saranno stati sradicati, sino all'ultimo uomo. "Non vi sarà alcuna libertà per voi, nemici della libertà!" ha urlato alla folla in festa. Al contempo, smentisce fermamente i rapporti sulla fame ancora presente nel paese, dichiarando che il Cielo, grazie al Comitato di Salute Pubblica, sta per entrare in una nuova era di ricchezza.
Sull'onda del malcontento generale, nel 252, delle voci cominciarono ad espandersi tra i villaggi più decadenti e affamati, riguardo due donne dalle abilità apparentemente divine. Una, di nome Eikou, affermava di essere una discendente diretta del Puro, Dio fondatore e protettore del Paese del Cielo, mentre l'altra, di nome Yurei, simile a un angelo con delle grandi ali bianche, diceva di essere la rappresentazione stessa del Cielo. La Purissima e il Tenshi, così vennero ribattezzate, in breve tempo finirono sulla bocca di tutti, grazie anche ad alcune abilità miracolose che sembravano possedere, e stringendo un'alleanza giurarono di spodestare Ryuzaki e di ridare al paese nuova linfa vitale da cui ripartire. Il colpo di stato fu rapido: il Tenshi dimostrò di essere un'incredibile mente militare oltre che una figura di culto, e persa la prima isola maggiore, Suzaku, Ryuzaki, ormai prossimo alla follia e alla sconfitta, provò a giocare un ultima carta disperata per provare a screditare la figura delle donne sul paese: sganciò una bomba su Maigo, uno dei principali villaggi terrestri, distruggendola completamente e uccidendo il novanta percento della sua popolazione. Un atto deplorevole, meschino, su cui però il Tenshi riuscì a fare chiarezza, facendo venire fuori la verità. Il governo di Ryuzaki si chiuse così nell'Ottobre del 252, quando il Tenshi riuscì a catturarlo a Genbu e a giustiziarlo poi in pubblica piazza, sulle rovine di Maigo, in onore di tutte le vite dei figli del Cielo che aveva frantumato.
Arriviamo al 30 Novembre del 252, data dell'annuncio della nuova legislatura del paese e della nomina a Terzo Daimyo e Primo Tenshi della donna capace di salvare Sora no Kuni, e con la riscoperta del Culto della Pura professato da Eikou, vicino ai fedeli e a tutta la popolazione.
Daimyo: Yurei [
X] - il "Tenshi" (
Griever_)
- Descrizione Fisica: : Una splendida donna sulla trentina, dai lunghi capelli dorati che le ricadono mossi lungo la schiena, e dalle sensuali labbra rosse e carnose. I suoi occhi sono caratteristici e distintivi tra la popolazione, che afferma siano "vacui" , "vitrei", come se rappresentassero lo specchio tramite il quale riesca a passare tra la dimensione divina a quella terrena. In effetti sembrano due specchi senza riflesso, con le pupille invisibili e le iridi perlacee, impreziositi da ciglia lunghe e nere. È di statura media, la pelle chiara e le sue curve estremamente femminili sono delicate e non troppo pronunciate. La gente la riconosce inoltre per le sue splendide ali bianche, grandi abbastanza da avvolgere il suo stesso corpo se volesse, o, secondo le dicerie dei più sognatori e devoti, l'intero paese da qualsiasi avversità.
- Descrizione Caratteriale: Così come lo era Ryuzaki, anche Yurei è una sognatrice, ma in una maniera molto diversa. È di mentalità estremamente aperta e partecipa attivamente al progresso della cultura e della tecnologia del paese in qualsiasi campo, soprattutto quello medico. È riflessiva, difficilmente agisce d'impulso, ma estremamente pragmatica: sa prendere le decisioni importanti e caricarsi sulle spalle la responsabilità delle conseguenze. Fin dal primo momento come Daimyo, ha promesso "Verità" e "Conoscenza" al paese, stabilendo una legislatura a favore della ricerca e dello studio, ma soprattutto della condivisione, ed è aperta al rapporto con realtà straniere in tutte le sue forme. Non può essere definitiva propriamente "buona e pura" come il nome che la popolazione le ha dato suggerirebbe, ma più che altro Concreta, pragmatica, ferrea nel suo percorso di rinascita economica e culturale progettato per il paese.
Rapporti con gli altri Enti:- Neutralità: Fuoco, Acqua, Fulmine, Vento, Terra, Suono, Erba, Cascata, Ferro, Pioggia, Fiume, Gelo, Pietra, Neve, Paludi, Onde, Terme, Akatsuki.
Legislatura [X]