La buona novella., Libera per 'nD e Vale93ba

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view post Posted on 24/9/2020, 22:48     +1   -1
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Ichigo

Niko

Sanmaru

Kokuo


15 Luglio 249 DN, Tetsu no Kuni, Monte Shirukume.


Avrei dovuto dirglielo parecchio tempo fa... - Non è dipeso certo da te, in più non lo hai nascosto a nessuna evocazione, anzi. Sarebbe del tutto normale se già lo sapesse. - That's right... But... Non so, diciamo che tutti questi impegni mi stanno risucchiando... POi il consiglio mi sta parecchio alle costole negli ultimi tempi. - Dopo l'attacco di Akatsuki nei suoi confronti, aveva accettato una scorta raddoppiata, oltre che porre un freno ad i suoi continui spostamenti fuori e dentro Kumo. Nonostante questo, adesso che il Processo era passato e la cose con il consiglio chiarite, sembrava avere un po' di tempo per parlare con Kinji. Unico problema? andare fino a là sarebbe stato pressoché impossibile. Quindi decise di lasciare un messaggio a Washi, in modo che lo consegnasse a Kinji e comunicasse che necessitava di essere richiamato al Monte. - Eiji ti deve parlare con una certa urgenza, si farà trovare il 15 Luglio sulla cima del monte. -

Quindi le giornate passarono, mentre lui continuava a ripensare al combattimento avvenuto contro i membri di Akatsuki, al fatto che Ichigo fosse sparito e mille altre cose non proprio piacevoli. Nella sua testa era già maturata l'idea di diventare Raikage, ma non era certo di quello che voleva parlare con l'eremita. In buona sostanza, non gli aveva ancora rivelato della presenza di Kokuoh dentro di lui. Non si vedevano da un po', probabilmente l'ultima volta che si erano incrociati il ragazzo era ancora un genin, mentre ora si ergeva come fiero Jonin della Nuvola. Insomma un bel balzo in avanti, soprattutto visti i suoi pochi anni di servizio come ninja. Chissà cosa gli avrebbe detto a riguardo, ma soprattutto, chissà cosa gli avrebbe detto riguardo a Kokuoh. Fino ad ora, sia a Kumo che al Santuario si erano dimostrati piuttosto permissivi, nessuno aveva preteso niente da lui se non il silenzio, cosa che lui aveva rispettato, più o meno. Il giorno arrivò e lui venne richiamato sul monte all'ora comunicata a Washi. Già, perché aveva detto quando voleva essere richiamato, ma nello specifico non aveva dato un'appuntamento preciso al suo eremita. Una volta sulla cima rivide molti dei compagni, quali Washi, Higyō e Hitomi, che poteva evocare solo da poco. - Yo guys! Come state? Mi fa piacere rivedervi, Kinji è già arrivato?


Edited by 'nD - 4/10/2020, 22:42
 
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view post Posted on 25/9/2020, 09:29     +1   -1
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Il messaggio di Eiji era giunto al destinatario senza alcun intoppo diversi giorni prima rispetto alla data stabilita per l'incontro, o perlomeno abbastanza da dare modo a Kinji di liberarsi da eventuali impegni.
Quel giorno infatti si trovava a Konoha intento a sistemare alcune scartoffie nello studio di casa, completamente ignaro dell'impegno preso; fortunatamente per l'Uchiha, la fida Yugure era sempre nei paraggi per vegliare su di lui e a questo punto fargli anche da "segretaria". Il rapace si poggiò sul davanzale della finestra lasciata volutamente aperta per comunicare con l'eremita.


- Ti ricordi il messaggio che ci aveva lasciato Washi?

Kinji sollevò lo sguardo dalla modesta pila di carte cercando di fare ordine in quella sua mente tanto disordinata quanto la stessa scrivania.

- Il messaggio di Washi... messaggio, messaggio...

Cominciò a sollevare carte e controllare nei cassetti sicuro di non essersi disfatto di un oggetto importante, sopratutto se si trattava di questioni inerenti l'eremo o alcuni dei suoi firmatari.
Yugure osservò la scena giudicando in silenzio il Vermiglio, ma in fondo sapeva che era un periodo particolarmente turbolento per il villaggio e per lo stesso Kinji, quindi per stavolta lasciò sorvolare il tutto attendendo che l'eremita ritrovasse l'oggetto di suo interesse.


- Trovato! Allora... ah si, Eiji vorrebbe parlarmi di qualcosa di importante. Devo solo ricordamene il 15 di questo mese.

Seguì un momento di silenzio. Notando che Yugure rimaneva a fissarlo con una certa insistenza, capì che forse il problema non era il messaggio di per se.

- Aspetta... che giorno è oggi?

- Oggi è il 15 di luglio. Ma dove hai la testa ultimamente?

Kinji sospirò sonoramente per poi cercare di risistemare le carte al meglio delle proprie possibilità impilandole alla bene e meglio.

- Sono solo un po' stanco, ho mille cose da fare e sai quanto odio dover abbassare la testa su queste scartoffie inutili. La burocrazia non fa per me, ma forse ciò che mi serve è semplicemente staccare un po'... andiamo, non vorremo mica far aspettare Eiji... anche se non ha dato un orario preciso.

Ovviamente andare a piedi fino alla Roccia sarebbe stato da pazzi, quindi all'eremita toccò utilizzare un mezzo di trasporto ben più rapido e affidabile: Yugure. I due si alzarono in volo dalla residenza dell'Uchiha con destinazione il monte Shirukume, dimora della stirpe del cielo. Il viaggio fu piuttosto rapido e Kinji ebbe modo di godere di quella libertà che da qualche giorno gli mancava così tanto, troppo preso dall'adempimento dei propri doveri al villaggio.
Quando i due giunsero sulla cima della montagna, ai piedi dell'imponente albero dalla fronde di nuvole, l'Uchiha potè vedere che il jashinista era già arrivato e stava conversando con gli altri membri dell'eremo.
Scesero di quota fino a che non arrivarono a poggiare nuovamente i piedi per terra.


- Scusate il ritardo, abbiamo trovato traffico.

Sentenziò, ben conscio che non poteva essere possibile, ma essere fulminato con lo sguardo da Yugure non fu abbastanza per trattenere la lingua dell'eremita, il quale poi si rivolse direttamente ad Eiji allungandogli il braccio a pungo chiuso come segno di saluto (che ricordava fosse apprezzato dal ragazzo).

- Eiji, quanto tempo è passato! Ti trovo più... adulto.

Fu Hitomi a prendere parola per prima e indirizzare tutti i presenti sul da farsi.

- Mi spiace dovervi interrompere, Pulcino, ma come ben saprai dobbiamo parlare. Nushisora ha chiesto di riunirci all'interno del grande albero per avere più discrezione.

- Procediamo.

Persino Higyo e Washi sembravano piuttosto pensierosi, ma ben presto ogni dubbio sarebbe stato sciolto dal diretto interessato; fu proprio il falchetto dal piumaggio bluastro a prendere l'iniziativa e cominciare a sbattere le ali per dirigersi verso l'apertura nel colossale tronco.

- Vi faccio strada, seguitemi.

Tutti i presenti, compresi Yugure, Hitomi, Higyo e Washi vennero accolti da un'atmosfera molto più calma e rilassata rispetto all'esterno: le luci venivano filtrate dal tronco garantendo una minore esposizione ai raggi solari e l'aria che si respirava aveva un odore gradevole molto particolare, che nessuno avrebbe potuto riconoscere in altri luoghi.
Ad attenderli vi era il Proiettile Dorato, appollaiato su quello che poteva definirsi una sorta di scranno molto rudimentale.


- Nushisora, non tenere quel muso lungo o comincerò a preoccuparmi persino io! Non capita spesso di essere quasi tutti presenti.

Affermò allargando le braccia, per poi prendere posto per terra incrociando le gambe e aspettandosi che anche gli altri facessero la stesso.

- Signori, è bello rivedervi assieme, nonostante le notizie che ci porta Eiji siano fonte di preoccupazione per l'eremo tutto. Ho preferito incontrarvi qui perchè trovo che sia più consono ad un colloquio personale, non trovate?

Ora toccava ad Eiji cominciare a spiegare quale fosse il motivo di quella riunione.

Edited by Vale93ba - 5/10/2020, 18:29
 
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view post Posted on 25/9/2020, 22:41     +1   -1
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15 Luglio 249 DN, Tetsu no Kuni, Monte Shirukume.


Era proprio bello tornare al Nido qualche volte. Anche se ci era stato praticamente una volta sola, non aveva dimenticato quanto fosse bello e quali meraviglie celasse. O meglio, quali meraviglie lui pensava che celasse. Purtroppo un luogo del genere non era qualcosa che si poteva esplorare in cinque minuti. Durante la sua scorsa permanenza non aveva avuto il tempo di scoprirne tutti i segreti e, sfortunatamente, qualcosa gli diceva che non avrebbe avuto tempo nemmeno questa. Kumo era sempre più rigida, soprattutto da quando quel vecchio rompiscatole aveva preso le redini del consiglio. Fortunatamente Eiji aveva ancora i suoi sostenitori, ma nessuno abbastanza potente che potesse tenere testa al magnetista. Poco male, li avrebbe spodestati da lì a breve, ingraziandosi quelli che mancavano e cercando informazioni su quelli che mai lo avrebbero davvero accettato. Questo però è un discorso letteralmente inutile, quindi torniamo a concentrarci sul momento.

Mille e più rapaci si libravano in cielo attorno al grande albero, mentre almeno altrettanti stavano appollaiati sullo stesso. Uno spettacolo di piumaggi e colori, con sfumature che si sarebbero potute soltanto immaginare. Ad accoglierlo, come detto, trovò tutte le evocazioni con cui era in grado di creare un contatto, ma sembrava che l'eremita fosse leggermente in ritardo. Che poi, ritardo, non avendo indicato un orario il ritardo era relativo, semplicemente non era ancora in loco. Ripensandoci si maledisse per non aver detto un'ora precisa. Fortunatamente non dovette aspettare a lungo, fece in tempo a chiedere dove fosse Kinji, che eccolo comparire da dietro di lui, in groppa alla fidata Yugure.
-

Traffico... Nice one! Eheh! - Disse ridacchiando alla battuta che, ovviamente, nella sua stupidità aveva trovato parecchio divertente. Niko fece quello che Yugure fece con Kinji, anche se invece di folgorarlo dall'esterno, lo folgorò dall'interno. Questo gli ricordò che l'Uchiha non aveva ancora visto nemmeno le falci. Quante cose doveva raccontargli, ma nessuna era comparabile alla presenza di Kokuoh. Il saluto con il pungo. Quel saluto, il suo. Non lo usava da parecchio. Il perché non gli era affatto chiaro. Probabilmente il motivo era che di recente non era mai stato nella situazione di utilizzarlo. La maggior parte delle persone incontrate erano nemici, minacce. Nessuno con cui avrebbe potuto scambiare un gesto del genere. Sorrise vedendo che Kinji se ne ricordava e si sbrigò a ricambiarlo, nocche contro nocche. - Oh well... Effettivamente è passato parecchio tempo dall'ultima volta... Allora ero un Genin, ma recentemente mi hanno promosso a Jonin della nuvola. - Disse fieramente, battendosi la mancina sul petto. Ma non era solo quello, era un po' più alto, più muscoloso e con molte più cicatrici di prima. Su tutte ne spiccava una che presenziava attorno a tutto il collo. - Ti trovo bene anche io, pensavo che ti avrei visto già al Processo! - Anche se non era proprio a conoscenza di quali fossero i ranghi della Foglia, comunque riteneva che Kinji fosse un membro elitario del villaggio. -

Sure! Let's go! - Quindi seguì il pennuto dal piumaggio bluastro, il compagno che da più tempo si portava dietro. Entrarono tutti nell'albero. Sembrava di essere in un ambiente completamente surreale, soprattutto per via degli odori. Anche in questo caso i giochi di luce e le sfumature si sprecavano, creando un posto perfetto da rappresentare in un quadro, anche se lo stesso non sarebbe mai stato abbastanza per racchiuderne la maestosità. Nushisora, non aveva mai avuto il piacere di parlare con lui, era rinomato per essere il più forte e veloce dell'eremo, tanto da guadagnarsi il soprannome di Proiettile Dorato. - Yo! Non penso di aver mai parlato con te! Ti conosco comunque, mi fa molto piacere incontrarti di persona! - Disse rivolto al pennuto appoggiato sullo scranno, nel farlo agitava la destrorsa in segno di saluto, sorridendo. Quindi non persero tempo ed andarono direttamente al dunque, Eiji aveva un annuncio da fare, anche se sembrava che non tutti ne fossero a conoscenza. Si accomodò di fronte all'eremita e lo guardò. - Wait... Non ti hanno detto nulla? Pensavo che lo sapessi... - Disse rivolgendosi a Kinji, lanciando poi una lunga occhiata interrogativa verso Washi, quello che più di tutti aveva visto il potere di Kokuoh. - A quanti altri esserini dovrò ancora presentarmi? - Intervenne dal nulla Kokuoh, che ormai era abituato ai modi di fare di Eiji. Sapeva cosa erano andati a fare e non si sarebbe opposto. -C'mon Big Bro, non essere così scorbutico. Comunque apprezzo che tu non li abbia chiamati "formiche" come fai di solito, ti stai lasciando un po' andare. - Tzé. - Il siparietto mentale non durò che il tempo di un battito di ciglia, lasciando al ragazzo tutto il tempo per prepararsi a parlare. - Well... Per farla breve... Durante gli eventi del Gedo, sono entrato nuovamente in contatto con un Bijuu. Siamo stati risucchiati dentro quella roba e, quando siamo usciti, lui era dentro di me. - Una spiegazione piuttosto sommaria. - Ormai è da un bel po' di tempo che collaboriamo. Sarei venuto prima, ma alla Nuvola trovavano sempre qualcosa da farmi fare... Inoltre pensavo che te lo avessero già detto... Anyways... Capisco che sia abbastanza inverosimile, ma Washi può confermare. Oh... Right, di preciso con me c'è Kokuoh, il cinque code. - Dopotutto il nibbio aveva giocato un ruolo chiave nella sconfitta di Hiro, era piuttosto sicuro che non si fosse scordato di tutta quella devastazione. Inoltre, era sempre stato Washi a chiamare i soccorsi dopo l'attacco dell'Akatsuki qualche giorno fa, ma lui non lo aveva ancora citato e, forse, non lo avrebbe fatto.


Edited by 'nD - 4/10/2020, 22:47
 
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view post Posted on 26/9/2020, 14:16     +1   -1
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Kinji ascoltò parola per parola assieme ai suoi fratelli, attendendo impaziente che il jashinista gli riferisse le importanti notizie che aveva annunciato per iscritto.
Racconto in maniera estremamente sintetica di come, una volta nella statua del Gedo, si sia ritrovato davanti ad un Bijuu e una volta fuori, la creatura era dentro di lui.
L'Uchiha si grattò la nuca, piuttosto dubbioso sull'affermazione di Eiji e chi più chi meno, anche gli altri sembrarono piuttosto confusi: Hitomi ruotò il capo di 90°, Higyo lo guardò come se stesse raccontanto una barzelletta che non fa ridere e il povero Washi che aveva assistinto di persona alla scena sembrò sudare freddo. Solo Nushisora rimase imperturbato ad osservare l'Imai con i suoi occhi penetranti.


- Ciò che racconti combacia perfettamente con quanto è successo anche a me e al mio gruppo durante il conflitto finale: siamo stati risucchiati dalla statua e ci siamo trovati ad affrontare l'Hachibi, l'ottacoda... però non mi pare di aver avuto nessun tipo di legame con esso...

Rimase un attimo a riflettere su quanto era accaduto allora; del suo gruppo nessuno aveva mai detto qualcosa di simile: un demone dentro di loro, sembrava assurdo. Eppure più ci rifletteva, più si ricordava di Raion e di come l'inchiostro che aveva ingerito lo avesse cambiato. Che Eiji avesse fatto lo stesso stabilendo un legame più profondo?
Il jashinista continuò affermando che era già del tempo che la collaborazione tra loro andava avanti e che non aveva potuto dire granchè prima per via del molto da fare avuto a Kumo, infatti aveva anche detto di essere diventato Jonin, quindi l'Uchiha capiva bene quante rogne c'erano dietro un titolo simile.


- Quindi ci stai dicendo che dentro di te vive uno di quegli esseri e che non serba rancore?

Proruppe il Proiettile andando dritto al punto che probabilmente interessava maggiormente tutti i presenti: dovevano ritenerlo una minaccia, oppure Eiji aveva effettivamente tutto sotto controllo?

- Se posso permettermi, Nushisora-sama... credo che Eiji sia in grado di tenere a bada quel demone, o almeno da allora non ci sono stati incidenti di sorta.

Disse Washi voltandosi verso il jashinista come per invogliarlo a dare più rassicurazioni dopo avergli spianato la strada.

- Potrebbe essere una trappola per far abbassare la guardia a tutti noi. Io stessa ho visto come uno di quegli esseri ha dato filo da torcere al Pulcino e i suoi... perchè dovrebbe starsene buono dentro un moccioso qualunque? Senza offesa, caro.

Diffidente, questo poteva definirsi l'atteggiamento di Hitomi, non nei confronti di Eiji bensì del mostro che affermava di portare dentro di se. Aveva visto la furia distruttiva dell'ottacoda in prima persona e non ci teneva a vedere uno scenario simile ripetersi per di più nella loro dimora semmai Kokuoh avesse preso il sopravvento.
Higyo rimase in silenzio, ascoltando entrambi i punti di vista sulla situazione annuendo e facendo stridere sporadicamente le penne ossee del suo particolare piumaggio; lui era il soldato, uno d'azione, e non avendo combattuto di persona uno dei Bijuu, preferiva non esporsi in pareri che sarebbero risultati superflui.


- Da come ne parla nostra sorella Hitomi, si tratta di esseri dai poteri davvero incredibili, ma Washi desidera rassicurarci sulla convivenza tra te e il cinque code... Kinji, in quanto nostro tramite con il mondo umano, gradirei la tua opinione... in fondo tu stesso fino a poco tempo fa ti sei trovato in una situazione simile e ne sei uscito grazie al supporto dell'eremo.

Tutti gli sguardi sembrarono attirati come falene al fuoco verso la figura del Vermiglio, il quale concentrò la propria attenzione su Eiji Imai. L'espressione severa e lo sguardo fisso gli donavano un alone di serietà quasi palpabile.

- Ormai ritengo che posso parlarne tranquillamente e confidarmi con te, sapendo che non ne parlerai con altri. Qualche tempo fa ho partecipato ad un'operazione segreta per detronizzare l'ormai defunto Taisho Yo Saito. Durante gli eventi nelle viscere di Oto, mi sono ritrovato con parte della coscienza di Otomika Kaguya che tentava costantemente di prendere controllo del mio corpo. E' stata dura, non lo nego, ma come ha affermato Nushisora-sama, grazie al supporto costante di Yugure e di tutto l'eremo, ho trovato il modo di liberarmi dal suo giogo.

Si fermò per un attimo riprendendo fiato e dando modo a Eiji di elaborare la cosa. Era una storia tanto assurda quanto pericolosa: un vecchio tiranno del Suono che in un modo o nell'altro aveva tentato di tornare alla luce in un corpo diverso.

- Otomika non ha mai collaborato con me, e se l'ha fatto, è stato solo per garantire la sopravvivenza del suo guscio... non si poteva definire affatto collaborazione la nostra. Nonostante tutto, i nostri fratelli qui all'eremo mi hanno dato fiducia e grazie a loro ho appreso come riportare l'equilibrio dentro di me, giusto Nushisora?

Il Proiettile Dorato annuì sorridendo sommessamente. Ancora ricordava il terribile scontro avvenuto nei piani più inaccessibili dell'eremo con lui, Chie e Shou (i due anziani che avevano addestrato Kinji all'uso del chakra naturale) che davano supporto ad un Kinji in piena lotta intestina con lo Spettro d'Argento di Oto.

- Assolutamente.

- Quello che cerco di dire è che se tu Eiji ti senti già in grado di collaborare con Kokuoh, vuol dire che il tuo percorso sarà senza dubbio più facile del mio... ma temo che la notizia si spargerà prima o poi. Ne hai già parlato con qualcuno? Potrebbero esistere ancora membri del Taisei o Kyo Dan che sono interessati ai Bijuu e potrebbero darti la caccia.
In quel caso devi tenerti pronto a difenderti... e se trovassi un fratello o sorella qui all'eremo per accompagnarti durante le tue avventure, sarebbe meglio. Un po' come fa la cara Yugure con me.


Yugure distolse improvvisamente lo sguardo. Stava... arrossendo? Effettivamente il jashinista poteva ricordare che oltre a Kinji, Ying e Setsuna avevano già stretto un rapporto più stretto con un repace in particolare oltre ai membri più rinomati dell'eremo; per Eiji poteva essere l'occasione ideale per poter trovare un altro prezioso alleato, ma la scelta sarebbe stata sua ovviamente.
Poi, improvvisamente, lo sguardo dell'Uchiha che fino ad allora era stato glaciale e serio, mutò alleggerendosi sensibilmente.


- Senti ma... come funziona? Puoi far uscire Kokuoh a tuo piacimento? Voi due comunicate tra di voi in qualche modo? E ci sono altri come voi in giro?
 
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view post Posted on 30/9/2020, 20:51     +1   -1
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Ichigo

Niko

Sanmaru

Kokuo


15 Luglio 249 DN, Tetsu no Kuni, Monte Shirukume.


Well... Nel mio caso non ci siamo scontrati. In realtà abbiamo collaborato per la sopravvivenza reciproca. Inoltre non era la prima volta che lo incontravo, ci eravamo già visti durante una missione tempo prima. Anche allora ci aveva risparmiati... Non posso dire che mi avesse ascoltato, ma sicuramente avrebbe potuto eliminare me ed i miei compagni se avesse voluto. - Uno di loro era veramente irritante, siete stati fortunati che fossi di buon umore. - Effettivamente pensavo che ci avresti fatto a polpette, non lo nego... - Nella testa del ragazzo continuavano ad alternarsi i suoi pensieri, quelli delle falci ed anche quelli della bestia codata. Un bel casino, se non fosse che ormai poteva dirsi abituato alla compagnia extra. Fu allora che gli venne in mente di utilizzare le sue falci come prova di quanto raccontava, oltre che chiedere a Kokuoh un piccolo favore. Nonostante questo, le parole di Washi non sembravano essere particolarmente apprezzate da parte di Kokuoh, anzi. - Tenermi a bada!? Questa formica alata non ha capito niente. - C'MON BRO! Sta cercando di darci una mano, si è solo espresso male. - Però si rendeva conto che i presenti stavano parlando del suo compagno in maniera particolarmente diffidente e, forse, un po' irrispettosa, soprattutto se si pensava al fatto che lui poteva udire tutto quello che veniva detto. -

A trap? Senza offesa per nessuno, però sicuramente Washi può comprendere... Se davvero volessimo attaccare questo posto, a quest'ora sarebbe già stato spazzato via... - Era estremamente serio, ma assolutamente non minaccioso. Come detto, Washi aveva visto quanta devastazione la Bijuu Dama aveva portato su quella montagna, se avessero riproposto il tutto sul monte sacro dei rapaci, sarebbe rimasto ben poco del panorama attuale. - Anyways... No problem sis! Ma ti assicuro che non sono un moccioso qualunque. - Se Ichigo fosse stato lì, avrebbe sicuramente approfittato del momento per fare una battuta delle sue, qualcosa tipo: "sei più scemo degli altri in effetti". Gli mancava, molto. Poi Kinji iniziò a raccontargli cose che lui non avrebbe dovuto sapere, che gli fecero pensare che, forse, anche lui avrebbe potuto condividere qualche altro segreto. Non aveva dubbi che lo stesso avesse vissuto avventure degne di nota, ma non immaginava che avesse partecipato alla detronizzazione di Yo Saito. Non che lo stesse sottovalutando, ma sentendo quelle parole Kinji assunse una connotazione ancora più figa ai suoi occhi. Nonostante questo non c'era tempo da perdere in vaneggiamenti riguardo le avventure del compagno, doveva chiarire subito la situazione. -

Come prova, posso portare anche loro tre... Cioè loro due... Loro sono sempre con me, quindi possono garantire per Kokuoh... Inoltre tu non li hai ancora conosciuti, quindi ne approfitto. - Una nuvola di fumo circondò il ragazzo ed improvvisamente comparvero le falci rimaste, mentre sul suo viso si dipingeva un velo di amarezza. Tutte e due legate a delle catene che fuoriuscivano direttamente dal corpo del Jonin. Una, probabilmente, Kinji l'avrebbe potuta riconoscere, le altre ovviamente no. - Loro sono Niko e Sanmaru! Sanmaru è con me dall'inizio, immagino ti ricordi il nostro allenamento Kinji. Dopo un po' di tempo ho trovato anche le altre due e... Senza perderci troppo in dettagli, praticamente sono vive, senzienti. Now c'mon, presentatevi. - Yooo bro! non ci vediamo da parecchio, come butta!? - Molto piacere, sono Niko. - E, subito dopo le presentazioni, tutte e due le falci garantirono sul fatto che Kokuoh non fosse affatto una minaccia. C'era voluto del tempo perché le armi perdonassero la bestia per gli avvenimenti di Hiro, ma ormai era tutta acqua passata. - Anyways... Non direi che lo controllo, o lo tengo a bada. Lui fa quello che vuole, nei limiti del possibile. Non mi piace pensare di doverlo imprigionare, sta già dentro di me, dovrebbe essere abbastanza. Comunque è un ottimo compagno, uno sveglio. - Quindi arrivò la fatidica domanda, anzi le fatidiche domande. - Al momento, lo sanno i piani alti di Kumo e anche quelli di un gruppo di Jashinisti con cui sono in contatto da moltissimo tempo. Per il resto non l'ho detto a nessuno, se non ad un amico. - Fece una piccola pausa per riflettere sul da farsi, ma alla fine si decise a parlare. L'eremita avrebbe potuto aiutarlo a trovare Samari, quindi tanto valeva provare. - Inoltre... Circa due settimane fa sono stato attaccato dall'Akatsuki. Sono venuti la Mano e l'Artiglio. Sapevano del mio potere, o per meglio dire ne sospettavano. Ho ucciso la Mano, ma alla fine l'Artiglio mi ha catturato. Sono fuggito prima del tempo grazie all'aiuto di una terza figura. Il problema nasce ora. La donna che mi ha salvato si chiama Samari, questo è un suo identikit. - Ok, posso dirlo ora, stava già pensando di chiedere aiuto all'eremita, ma non ne era convito, o meglio non lo aveva ancora ammesso a se stesso. - Le falci che vedi... beh, ne avevo una in più, Ichigo. Pensavo fosse andata distrutta durante lo scontro con l'Artiglio, ma poi ho scoperto che in realtà è vivo, ma è stato rapito da Samari. Ho assoluto bisogno di trovarla e riprenderlo. - Disse chinando il capo come aveva fatto davanti al consiglio. - Vorrei che mi aiutaste come meglio potete, lui è un mio compagno, non posso abbandonarlo. - Questa volta era stato completamente sincero. Nessun segreto celato ed una richiesta di aiuto piuttosto sofferta. Poi rialzò il capo, pronto a rispondere all'ultimo quesito. - Per il resto... Let's see... In realtà lui sente tutto quello che sento io, infatti ha udito tutto quello che avete detto. Comunichiamo... come dire... Nella mia testa... Anche se detta così suona strano. Insomma, io sento quello che prova e pensa e viceversa, in realtà funziona anche con le falci che vedi. Non saprei dirti se ci sono altri come me in giro, ma dubito di essere così speciale da essere l'unico. In compenso non ho avuto contatti con nessuno di loro, almeno che io sappia. - Quindi si alzò in piedi, stiracchiandosi un poco mentre le falci continuavano a fluttuargli attorno, accompagnate dal suono delle catene. - Devo essere sincero, sono venuto sul monte per presentarvelo. Quindi vi pregherei di stare calmi, non succederà nulla. Diciamo che è il modo migliore di provarvi che non sono pazzo. - Quindi congiunse le mani al petto e improvvisamente il suo corpo venne investito da una strana luce. Era come se tutto attorno a lui si fosse formata un'aura di chakra color arancione. Tutto il suo corpo, anche le vesti, assunsero il colore dell'aura, mentre si disegnavano segni neri. Alcuni erano semplici righe, spesse, che sembravano seguire la posizione delle ossa umane, altre erano simboli di code. Gli stessi simboli che adesso adornavano la sua schiena. Di preciso cinque, come le code della bestia. Esatto, era Eiji super sayan. No dai, scherzo. In compenso aveva fatto emergere il potere del Bijuu, ma non era abbastanza. Tutti i presenti avrebbero poi potuto sentire una pressione incredibile. L'albero avrebbe iniziato a tremare, mentre dietro al ragazzo, sembrò quasi apparire un'ombra enorme, con tanto di occhi che osservavano i presenti. Ovviamente era solo impressione, l'impressione di essere osservati da un potere superiore che stava proprio davanti a loro. Probabilmente qualcuno si sarebbe spaventato, altri si sarebbero sentiti minacciati, ma Kokuoh non voleva intimorire nessuno, non proprio almeno. Quella sensazione scomparve in un lampo, come anche il tremore dell'albero, lasciando solo il posto al nuovo Eiji contornato da quella strana aura. - Ecco fatto... Per il resto, anche io stavo pensando di trovare un compagno, mi piacerebbe poter esplorare il monte, come anche quelli qui attorno, in cerca di qualcosa di speciale. Sono sicuro che troverò il rapace giusto.


Edited by 'nD - 4/10/2020, 23:00
 
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view post Posted on 5/10/2020, 17:49     +1   -1
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Tutti i presenti ascoltarono ciò che Eiji aveva da dire riguardo la sua storia di collaborazione con Kokuoh fino a che, quando accennò al fatto che -qualora avessero voluto- avrebbero raso al suolo il monte; la voce di Hitomi sentenziò pericolosa come una lama.

- Se aveste voluto fare una cosa simile, sareste rimasti bloccati alle pendici.

L'eremita, che ormai aveva imparato a conoscere l'enorme civetta dal piumaggio rossastro, pensò che sarebbe stato il caso di sedare quella polemica prima ancora che arrivasse al suo picco, e poi senza rendersene conto aveva avvalorato la tesi di Eiji nonostante i toni.

- Eiji sa bene quale potente jutsu protegge l'eremo dai malintenzionati... e proprio in virtù di questo, dovresti capire che non abbiamo nulla da temere, Hitomi. Altrimenti, come hai ben detto, non sarebbe stato più in grado di raggiungerci qui.

Un po' seccata per via della risposta dell'Uchiha, la civetta sbuffò girando il capo di 180° dando modo all'accolito di Jashin di terminare con il suo racconto e di lasciare anche a Kinji possibilità di raccontare della sua esperienza con "demoni all'interno del corpo". Credeva che Eiji si sarebbe stupito nel sentire degli avvenimenti di Oto e quanto ciò che ne seguì fosse stato bizzarro, e invece sembrò non fare una piega.
In quanto a bizzarrie, sicuramente l'Imai era un maestro: in fretta e furia tirò fuori due delle tre falci legate ad una catena e che, a suo dire, erano senzienti; una il Vermiglio se la ricordava bene, così come si ricordava la reazione di Eiji quando gliela prese dalle mani, le altre invece erano nuove aggiunte.


- Delle armi parlanti? Ma stai seriam-

Come annunciato dal loro portatore, le falci si presentarono cordialmente come se nulla fosse lasciando i presenti a dir poco stupiti. Yugure si zittì immediatamente mentre gli occhi di Kinji si accesero di curiosità come quelli di un bambino verso un nuovo giocattolo.

- Mi ricordo di questa, anche se aveva un nome diverso mi pare... Piacere mio, sono Kinji Uchiha!

Disse allungano la mano verso le falci, curioso di capire se avrebbero interagito fisicamente con lui e come sopratutto; magari avrebbero fatto spuntare una mano dal manico per potergliela stringere, o forse si sarebbero semplicemente avvicinate?
La frenesia del momento venne interrotta da Nushisora, il quale si schiarì la voce sonoramente per ammonire i due shinobi che stavano decisamente andando fuori dai binari della discussione. Fatto sta che anche le falci garantirono per Kokuoh e, sebbene potessero essere considerate di parte, chi meglio di loro poteva essere interessato al benestare del proprio portatore?
Eiji dunque spiegò che sia le armi che il cinque code comunicavano telepaticamente con lui e che, sostanzialmente, tutto ciò che lui vedeva, sentiva e provava era condiviso con il Bijuu. Tralasciando il fatto che Kinji riteneva che avere quattro voci nella testa oltre la propria fosse da pazzi e, non fosse che erano giunte dopo aver conosciuto il jashinista, avrebbe cominciato a capire tante cose sul suo comportamento, le sorprese non finirono li.
L'accolito di Jashin infatti rivelò di essere stato attaccato da due membri di Akatsuki pochi giorni prima e, sebbene fosse fuggito riuscendo ad ammazzarne uno grazie all'aiuto di una terza persona (tale Samari), questa aveva sottratto la terza falce di Eiji; la richiesta di aiuto nel ritrovarla arrivò ben presto, ma nessuno dei rapaci disse alcun che. Probabilmente non sapevano nemmeno cosa fosse l'Akatsuki e se potesse rivelarsi davvero pericolosa; lo stesso Kinji non poteva dire di aver mai avuto a che fare con uno di loro, ma di brutti ceffi ne aveva visti a centinaia e non avrebbe certo negato una mano ad un compagno laddove fosse possibile.


- Sicuramente riusciremo a trovare un modo per recuperare Ichigo, ma prima dobbiamo organizzarci e capire con chi abbiamo davvero a che fare.

- Beh, se è tutto...

Cercò di divincolarsi Higyo da quei discorsi che stavano cominciando a seccarlo, quando all'improvviso Eiji si alzò affermando che voleva far conoscere loro Kokuoh e che non dovevano allarmarsi per ciò che sarebbe successo di li a poco.

- Oh, questa non me la voglio perdere!

- Non cercherà mica di farlo comparire qui dentro!?

Lo shinobi di Kumo unì i palmi delle mani e di li a poco una luce sempre più intensa lo investì lasciando al suo passaggio un Eiji completamente diverso nell'aspetto: ora appariva con una veste color arancio impreziosita da piccoli segni neri e simboli che ricordavano le cinque code.
Per un attimo l'albero tremò e la piccola corrente creatasi fece sobbalzare via Washi, il quale si salvò in extremis aggrappandosi alle vesti dell'eremita prima di schiantarsi contro il tronco; le altre evocazioni invece, ben più lungimiranti, artigliarono per bene il terreno guadagnando presa e attesero che le correnti tornassero normali. Il Vermiglio volle capirci di più spinto dalla curiosità che da sempre lo contraddistingueva e così attivò lo sua famigerata doujutsu, scoprendo che quello che ricopriva Eiji altro non era che uno strato di chakra, manifestazione della "benedizione" del Bijuu, immaginò.
Kinji cominciò ad applaudire ritmicamente ridacchiando tra se e se, intanto che il nibbio cercava di ricomporsi riprendendo il volo.


- Questo è ciò che intendo per spettacolo mozzafiato!

- Si si va bene, però potevamo anche farlo all'aperto. Per poco non mi schiantavo.

Nushisora, che fino ad allora era rimasto ad ascoltare e ponderare il da farsi, in realtà aveva già deciso di appoggiare Eiji fin dal momento in cui i suoi occhi penetranti si erano posati sulla figura della forza portante, ma con quella trasformazione scenica sentì il dovere di esprimerlo a tutti i presenti.

- Direi che hai dimostrato ampiamente di riuscire ad equilibrare la forza di Kokuoh con la tua senza che riesca a sopraffarti, così come Kinji che è il nostro eremita ripone fiducia in te.
Stando così le cose, non avrai nulla da temere: i tuoi fratelli e sorelle dell'eremo saranno sempre dalla tua parte e risponderanno alla tua chiamata di aiuto qualora tu lo ritenga necessario.


Higyo, il rapace dal piumaggio osseo, annuì fieramente mentre Hitomi... beh diciamo che era più persuasa che convinta, ma il suo carattere era un po' particolare e Eiji avrebbe eventualmente vinto nel tempo.
Il Vermiglio dunque si alzò finalmente e si avvicinò al firmatario con fare incuriosito.


- Davvero impressionante... vorrei proprio mettervi alla prova voi due, ma temo non sia questo il momento ne il luogo.

Commentò riferendosi evidentemente a Eiji e Kokuoh.

- Ah già... ci sarebbe la questione Akatsuki. Ultimamente le organizzazioni criminali sembrano spuntare come funghi... ma la tua condizione potrebbe attirare altri come loro e devi rimanere sempre allerta. Non sappiamo se siano interessati a Kokuoh e come possano interagire con lui magari a tue spese.
Abbiamo una pista da seguire per trovare questa Samari? Sai quali sono le sue capacità e come contrastarla? Magari è affiliata ad un gruppo più nutrito che possiamo scovare per prendere informazioni.


L'anbu che era in lui cominciò analiticamente ad analizzare la situazione per aiutare Eiji al meglio delle sue possibilità.
 
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view post Posted on 28/10/2020, 21:50     +1   -1
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Ichigo

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15 Luglio 249 DN, Tetsu no Kuni, Monte Shirukume.


Yeah! Aveva il nome scelto da me, prima di sapere che ne avesse uno suo... Dalla nascita. Ormai tendo a chiamarla sempre con il suo vero nome, evitando l'altro, anche se mi piaceva... Chisuji. - Non era male in effetti bro! Hai dei buoni gusti! - Tralasciando il tutto, finalmente il ragazzo manifestò la presenza della bestia codata andando a confermare le sue parole. Non era un folle, non del tutto almeno. Fortunatamente la reazione che ebbero i presenti fu abbastanza gradevole per lui, avrebbe pensato al peggio, soprattutto visto che aveva portato un Bijuu in cima al monte sacro dei rapaci, ma sembrava che il tutto si sarebbe risolto pacificamente. - U see?! Una figata vero!? Sorry bro! Non era voluto! Eheh... -

Quindi Nushisora prese la parola. Stava a lui decidere, a lui ed all'Eremita, o almeno così immaginava il ragazzo. Fortunatamente Kinji sembrava piuttosto soddisfatto della dimostrazione, per nulla spaventato o timoroso di quello che sarebbe potuto succedere. Era possibile, però, che il rapace adottasse una linea più conservativa. Fortunatamente non fu così, anzi, sembrava che quell'eremo fosse molto più incline a concessioni di quanto non lo fossero stati al Santuario o a Kumo. Eiji abbassò il capo, inchinandosi leggermente verso la figura sopraelevata del rapace. - Thanks Bro! Significa molto per me! - Il tutto mentre l'energia della bestia continuava a fluire dal suo corpo, cambiandone gli abiti ed i connotati, almeno in parte. - Purtroppo non ho molto tempo. Dopo l'attacco di Akatsuki ho promesso al consiglio di Kumo di limitare i miei spostamenti. Per questo motivo ho chiesto di essere richiamato all'eremo per poi essere richiamato nuovamente a Kumo. Non son sicuro che sappiano già della mia scomparsa, ma a breve gli ANBU se en accorgeranno. - La vita della giovane canaglia controllata. Fortunatamente era per protezione e non per indagini nei suoi confronti. - Purtroppo non l'ho vista combattere. Ho affrontato da solo i due membri di Akatsuki, lei mi ha sottratto la falce con l'inganno. Posso sicuramente dirti che è parecchio brava ad intrufolarsi. Forse conosce qualche tecnica per proiettarsi all'interno di edifici, piuttosto che teletrasportarsi. Per il resto, ecco uno degli identikit che ho lasciato a Kumo. - L'immagine raffigurava una bellissima ragazza dai capelli rossi, occhi azzurri con un marcato kajal nero, pelle olivastra e forme piuttosto promettenti. Raccontò loro che diceva di venire da Kumo e di essere la terza sorella della defunta Mano e dell'Artiglio, queste informazioni però non erano comprovate come vere. - Purtroppo non ho praticamente nulla su di lei se non la sua faccia, è comparsa dal nulla e poi è svanita come se niente fosse. Sembra collezionare oggetti preziosi di qualche sorta, quindi comprendo perché abbia preso la mia falce.
 
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view post Posted on 7/11/2020, 11:47     +1   -1
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Purtroppo lo stesso Eiji confessò che dopo essere stato attaccato dall'Akatsuki, o qualsiasi cosa ne rimanesse ormai, Kumo lo teneva sotto controllo e sparire in quel modo per troppo tempo gli avrebbe creato solo problemi.
Ben consapevole di tutto questo, l'eremita non si oppose chiedendo semplicemente più informazioni sulla donna che aveva portato con se una delle sue falci; il jashinista dunque fece un piccolo sunto delle sue abilità per poi passare a Kinji un identikit che avevano anche alla Nuvola.
Il più grande diede un'occhiata fugace, ma abbastanza da imprimere quella figura nella mente: una donna dai capelli rossi e occhi chiari, che andavano in netto contrasto con il colore della pelle. Stando a quanto lei stessa aveva affermato, veniva da Kumo ed era in cerca di oggetti preziosi.
Kinji emise un fischio di apprezzamento, poi richiudere l'immagine su se stessa e ficcarsela nelle ampie tasche.


- Non abbiamo molto su cui lavorare, ma per adesso è abbastanza. Mi impegnerò a darti una mano con le ricerche e ritroveremo la tua falce... stanne certo
Adesso va, non voglio trattenerti.


Fece una pausa, attendendo che Eiji si congedasse da lui e da tutti i fratelli e sorelle dell'eremo.

- Ricorda Eiji, in me troverai sempre un alleato. Non dubitarlo mai.

//Scusa il ritardo, comunque credo che abbiamo concluso.//
 
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view post Posted on 9/11/2020, 16:54     +1   -1
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15 Luglio 249 DN, Tetsu no Kuni, Monte Shirukume.


L'incontro volgeva al termine, il suo tempo stava per scadere ed il rapace lasciato nel suo appartamento sapeva che tra non molto avrebbe dovuto richiamarlo tra le mura dello stesso. Riassumendo tutto quello che c'era da riassumere e citando tutto quello che c'era da citare, finalmente poteva dirsi soddisfatto e confortato. Anche la sua famiglia piumata ora sapeva della sua condizione e lo aveva accettato per quello che era, o erano. Non restava altro che ringraziare ed andarsene. - Thanks bros! Lo apprezzo veramente tantissimo! - Disse riproponendo un inchino rivolto a tutto l'ermo, o almeno i presenti all'interno di quell'albero. Le falci fecero lo stesso, abbassandosi, anche se definire quel gesto un inchino sarebbe stato strano. - You too man! Puoi sempre contare su di me! Adesso devo scappare, ci vediamo presto. - Quindi tese il pugno verso l'eremita che ricambiò il gesto, per poi salutare tutti i rapaci con la mano. Scomparve com'era apparso, in una nuvola di fumo.
 
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