Origini
Il culto di Jashin, pur sotto forme e nomi ben diversi da come nei tempi moderni è conosciuto, si pensa abbia origini antichissime, addirittura risalenti a prima dell'avvento dell'Eremita dei Sei Sentieri. In quegli anni, infatti, una particolare setta prese il sopravvento a sud del continente, provocando morte e distruzione e minacciando la stabilità di innumerevoli degli allora esistenti feudi. Non vi è niente di assolutamente certo, così come nessun riferimento diretto al Dio Jashin, ma le poche pergamene ancora esistenti collocano il fulcro della setta nel cuore del Paese del Fiume, dal quale, sempre secondo questi scritti, tutto ebbe origine. "Chiunque mangi le carni del prossimo, otterrà i poteri di un Kami". Questo era il loro credo, questa, sempre secondo le leggende, la loro vera forza, questo il loro tremendo segreto.
I miti li descrivono come guerrieri immortali, capaci di rigenerare le ferite in pochissimi minuti e senza dover abbandonare la lotta; dotati di poteri al di là di ogni immaginazione, così come quello di dominare gli elementi, signori sanguinari e totali di ogni campo di battaglia. Mai li si è visti indietreggiare, così come raramente, durante le loro scorribande, li si vedeva uccidere i loro avversari, destinati ad un destino ben più crudele. Tutt'ora gli storici non sono in grado di definire se il loro cannibalismo fosse di origine puramente rituale o, almeno parlando dei "creatori" di questa setta, un disturbo psicologico, così come non è stato mai possibile definire se effettivamente, sempre se la leggenda riportasse il vero, era proprio la loro antropofagia a donargli quei poteri soprannaturali o meno, ma sicuramente furono capaci di imprese che, per quei tempi, risultarono del tutto incredibili.
Per diversi anni macchiarono di sangue il sud del Paese del Fiume, espandendo sempre di più il loro territorio e con esso il loro raggio d'azione, fintanto che la loro fama non crebbe tanto da superare i confini dell feudo, risultandogli fatale. Il crescente chiacchierare dei loro poteri, dei loro abomini, della loro immortalità, giunse infatti alle orecchie del Daimyo del Fiume, che decise di porre rimedio al problema prima che fosse troppo tardi. Seguirono tre lunghi anni di guerra, ma alla fine le forze di Kawa no Kuni ebbero la meglio, estirpando definitivamente il cosiddetto "Mito della Carne". Di quella setta non si seppe più niente, mai più qualcuno sentì parlare di loro, nonostante la mancata cattura ed uccisione della loro guida, o meglio il mancato ritrovamento del cadavere. Ancora oggi, nel folclore locale, la sua fama di spettro continua a terrorizzare i luoghi in cui era stato attivo.
Si sospetta che fu proprio lui a portare avanti, in solitaria o comunque con un ristrettissimo numeri di seguaci, le tradizioni di quel culto. Allo stesso modo si sospetta che siano state quelle dottrine, nel corso dei secoli, ad aver dato i natali alle sette del Culto di Jashin così come ora lo si conosce. Le odierne sette, infatti, presentano diverse similitudini con il "Mito della Carne", seppur con tradizioni e credenze ben diverse. Non più cannibali, caratterizzati da un'enorme falce trilame, che potrebbe in qualche modo ricordare il simbolo stesso del Paese del Fiume, e spesso abili shinobi, i prescelti del Dio Jashin ricevono poteri oltre ogni immaginazione in cambio di sacrifici umani e di una copiosa offerta del loro stesso sangue. Tra questi, famigeratamente, l'immortalità e la capacità di riflettere, tramite rituali specifici, ogni ferita ricevuta sul corpo dell'avversario. Vera e propria religione, così come terribile quanto atroce realtà, lo jashinismo non si fa vanto di kekkei genkai alcuna, ma solo ed unicamente dell'assoluta e cieca devozione al proprio Dio.
Descrizione
Accettata come propria la fede in Jashin, all'iniziato è fatto dono dell'arma che utilizzerà per amministrare il sacramento del dio. Questa falce, forgiata ogni volta in foggia e materiali differenti, ha la peculiarità di montare tre rostri anziché uno, per massimizzare la possibilità di prelevare del sangue all'avversario. Arma squisitamente offensiva, è corredata da uno stile di combattimento mirato esclusivamente a causare danno, senza curarsi delle ferite che possono essere ricevute nel mentre. Simili tecniche sono insegnate agli accoliti del culto, che ancora, tuttavia, non hanno ricevuto il dono dell'immortalità. È proprio lo sprezzo del pericolo in una situazione di mortalità e vulnerabilità a fare da testimone della fede indefessa dell'accolito, permettendogli di avanzare nei ranghi del Culto e divenire immortale... se sopravvive.
Requisiti
1 Yin, 1 Heiki
Base
Meccanica: Culto del SangueIl culto di Jashin è una religione che ha diverse sfaccettature e scuole di pensiero, disperse nel continente Ninja sotto forma di aggregazioni familiari o religiose, ma che possiedono in comune tra di loro due elementi fondamentali. I ninja che vengono cresciuti all’interno di questi gruppi vengono addestrati all’utilizzo della Falce Jashinista, arma costruita e pensata appositamente per svolgere i loro riti del Sangue, altra componente essenziale del Culto. La Falce è un’arma particolare, che assume diverse forme in base ai singoli individui, ma con caratteristiche più o meno simili fra tutti i Jashinisti: è leggera, facile da utilizzare e adoperabile dalla distanza attraverso catene o corde, come se fosse una più grande kusarigama.
Quest’arma ha una caratteristica unica, perché la forma delle sue lame, solitamente tre per una setta arma, non mira tanto ad infliggere ingenti danni all’avversario, quanto a raccogliere il suo sangue e conservarlo, così che possa essere raccolto dagli Jashinisti per i loro riti.
Quando una tecnica con il tratto “Falce” crea Contatto, sulla Falce si genera 1 Punto Sangue. I punti Sangue si possono accumulare solo contro un singolo Ninja. Non si può mischiare il sangue per i Riti Jashinisti. I singoli Punti Sangue sulla falce durano per un massimo di 3 turni dopo la loro generazione, poi vengono persi.
Durante la propria fase attiva, il Ninja Jashinista può bere dalla sua falce e spostare tutti i Punti Sangue presenti sulla stessa dentro di sé. Per bere il Sangue della Falce, si consumano 2 Limite. Quando il Ninja accumula 3 Punti Sangue (
NOTA BENE: il Sangue non può essere mischiato neanche all’interno del Jashinista), si possono iniziare ad usare le Tecniche con il tratto
Rito. Queste tecniche possono essere rivolte soltanto verso il Ninja da cui si sono generati i Punti Sangue.
Il Ninja Jashinista può decidere di azzerare il valore di Punti Sangue accumulati verso un avversario semplicemente assorbendo il Sangue di un altro avversario.
Il Rito che ha reso i seguaci di Jashin così temuti è il seguente:
Ninjutsu - Circolo Jashinista (Limite: 5) [CHK: -10]Tratti:
Sigilli, Rito“Una volta ottenuto abbastanza Sangue, il Cultista può decidere di iniziare questo Rito, il principale della sua religione. Disegnato rapidamente un triangolo inscritto in un cerchio con il proprio chakra, il ninja poi vi ci si posizione in centro, attivando effettivamente il Rito. La sua pelle diventerà nera e ricoperta da macchie bianche, simili a disegni di ossa. Fintato che il Rito è attivo, il povero malcapitato a cui è “dedicato”, avrà davvero, davvero molta paura di colpire il suo avversario. Nemmeno fuggire dal combattimento spezzerà il legame creatosi.”
Effetti:- Questa tecnica crea una Zona sull'utilizzatore.
- Fintanto che lo Jashinista si trova in questa Zona, il ninja con cui ha formato il Rito subisce metà di tutti i danni subiti dall'utilizzatore (Il Danno non sarà mai inferiore a 1)
- Sotto l'effetto del Circolo non si può Fuggire.
Tecniche
Agli accoliti del Culto è insegnato a colpire con la falce, a lanciarla e a ritrarla in maniera tale da prelevare il ricettacolo necessario ad amministrare i sacramenti di Jashin. A tale scopo l'unica necessità è scalfire l'avversario, non importa se questi risponderà ai colpi con dei propri: una volta che il sangue è stato prelevato, il circolo realizzato in terra, il rito mortale del dio può avere inizio. Questo, quasi certamente, segna la fine della carriera come ninja del nemico... e l'inizio di quella, brevissima, come sacrificio umano.
Bukijutsu - Assalto Jashinista (Limite: 2) [STM: -5] {FRZ * 50}Tratti:
Offensiva (Ravvicinata), Arma (Falce)“Il Ninja muove la sua falce, scagliandola con furore contro il suo avversario.”
Effetti:- Permette di raggiungere il nemico senza dover usare "Cambiare Zona".
Bukijutsu - Reclamare il Sangue (Limite: 3) [STM: -8] {FRZ * 70}Tratto:
Offensiva (Ravvicinata), Arma (Falce)“I Cultisti di Jashin sono maestri nel mirare ai punti che, una volta squarciati, lasciando uscire più sangue possibile da poter raccogliere.”
Effetti:- L’avversario subisce Sanguinamento (1) per 2 Turni.
- Se adoperata su un avversario che già sta subendo Sanguinamento, non ripristina lo status, ma raccoglie 1 Punto Sangue anche senza fare Contatto.
Bukijutsu - Volo della Falce (Limite: 3) [STM: -8] {FRZ * 80}Tratti:
Offensiva (Lungo Raggio), Arma (Falce)“Il problema principale che possono affrontare i Jashinisti è l’impossibilità di adoperare la loro falce per recuperare il Sangue, ragion per cui hanno sviluppato questa tecnica che mira ad oltrepassare le difese avversarie, rinunciando ad infliggere danni ingenti, con il solo scopo di graffiarlo e raccogliere Sangue.”
Effetti:- Quando si utilizza questa tecnica si può decidere di abbassare il suo modificatore del danno a 3. Se lo si fa, genera a prescindere 1 Punto Sangue, anche senza Contatto.
- Questa tecnica non può essere utilizzata più volte nello stesso turno.
Bukijutsu - Volteggio della Kama (Limite: 2) [STM: -5] {DIF * 50}Tratti:
Difensiva (Parata), Arma (Falce)“Il Ninja fa roteare velocemente la propria falce, difendendosi in questo modo dagli attacchi che gli vengono rivolti contro. Anche se, data la loro macabra natura, gli accoliti di Jashin godono nel vedere lacerate le loro carni... perché ciò aumenta la loro frenesia e sete di sangue.”
Effetti:- La prossima Tecnica con Tratto Offensiva avrà il Moltiplicatore Danno aumentato di 1.