| 使命 - La missione
Sul viso del giovane Seido nessuna espressione, aveva bene in mente quello che doveva fare. Ascoltava le parole del jonin per catturare ogni dettaglio che poteva essergli utile, nel frattempo, con quei suoi occhi di smeraldo, studiava la stessa anatomia dello shinobi. Non vedeva gente di Suna da un po' di tempo, in più il Paese del Vento è uno dei Paesi più vasti del continente e raccoglie molti tratti somatici: quell'uomo, a suo modo, era molto particolare. Scrutandolo con attenzione, nonostante il tono reputato dal giovane abbastanza ufficioso, non vedeva alcuna superbia o alcun fastidio nel jonin. Poteva tirare un sospiro di sollievo, non era giudicato in quel momento. Lo shinobi lo invitò ad incamminarsi al più presto.
"Mmh... bene, vado."
Si voltò e si incamminò verso l'uscita del Palazzo del Kage. Il sole batteva forte, la sua carnagione era l'unica protezione che aveva da un sole così cocente. La direzione era sud-est, nella periferia del villaggio. Avrebbe dovuto avere molta più fretta, forse addirittura correre, ma Seido procedeva con un passo relativamente lento. Era tornato lì da pochissimo, aveva bisogno di riabituarsi a tutto ciò: al vento, alla sensazione della sabbia sotto i piedi, al sole cocente, alla vita da ninja. Riguardo quest'ultima il discorso è un pochino differente, poiché questi erano i suoi primi attimi reali da ninja, seppur allenandosi ogni giorno, non ha mai voluto essere un ninja di Ame, la sua fedeltà apparteneva al Villaggio della Sabbia, così come suo padre e sua madre. Per cui, camminava quasi meravigliato per le strade del Villaggio, già piene di gente comune e ninja all'opera, la sua testa girava a destra e sinistra. Ben presto si rese conto che non si trattava di meraviglia, ma di nostalgia e il suo sguardo si incupì leggermente, poiché ciò lo porto a pensare alla sua condizione attuale e alla sua solitudine. Si fermò un attimo per rifocillarsi in un chiosco sulla strada.
"Un po' d'acqua, per cortesia..."
Così gli fu servita una brocca ricolma d'acqua, nella quale, seppur a fatica, il giovane si specchiò: ciò gli riportò alla mente quando era solito qualche anno prima specchiarsi nella pozzanghere di Ame dopo un temporale. L'uomo del chiosco lo osservava.
"Non ti ho mai visto da queste zone, sembravi molto assetato, offre la casa." "Grazie mille..." "Ma indossi il copricapo della Sabbia! Sei un ninja del nostro villaggio. Come ti chiami ragazzo?" "Mi chiamo Seido Tenmei." "Beh Seido, per qualunque cosa, puoi contare su di me, ho molti tipi di cibi e bevande disponibili, quello che non ho, lo trovi al Bazar." Il giovane Seido sorrise: "Grazie ancora! Tornerò sicuramente! A proposito, sono sulla strada giusta per il Pozzo della Sete Perenne?" "Sì, ragazzo! Prosegui dritto per questa strada e lo troverai! Hai qualche missione?" "Esattamente, devo recarmi lì al più presto. Sarà meglio che mi sbrighi."
Così il giovane bevve tutta l'acqua dalla brocca, si congedò con l'uomo e proseguì. Il passo ora era più spedito, l'acqua aveva agito come un buon tonico, ricordandogli che non aveva tempo di perdersi in pensieri e ricordi: aveva una missione da compiere.
Ci devo essere quasi, me lo sento.
Ed effettivamente un paio di centinaia di metri dopo incominciò ad intravedere il pozzo. C'era un po' di gente per strada, sembrava una normalissima giornata, forse la bambina non era lì, ma tanto valeva arrivare fino in fondo e scoprire cosa stesse succedendo. Continuò ancora qualche metro e si fermò ad un paio di metri dal pozzo, guardandosi intorno in silenzio, senza voler interrompere l'equilibrio dell'area.
Nessuna traccia, chissà se qualcuno sa qualcosa qui.
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