Missione 8D - Cunicoli Bui, per VonCarstein

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view post Posted on 16/6/2020, 11:33     +1   -1
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K U M O W A V E

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Ormai sei un ninja a tutti gli effetti e quindi come tale ricevi la tua prima (?) missione ufficiale.
La prima missione dove, tra l'altro, dovrai cavartela da solo, senza l'aiuto di nessun adulto responsabile.
Ad Oto sembra esserci un periodo di tranquillità, niente di più insolito rispetto al solito.

Senza troppe pretese Ginko Shikinami riceve un invito alla zona amministrativa del villaggio, il posto dove vengono rilasciate le missioni ai ninja di basso rango.


CITAZIONE
Fai un post dove mi presenti un po il personaggio, dove descrivi cosa succede prima di andare a ritirare la missione.
in pratica hai carta bianca, fermati una volta che arrivi nell'ufficio dove ti verrà data la missione.


per qualsiasi domanda MP

ps: ti ricordo che il regolamento attuale non verrà usato in caso di calcoli vari.
 
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view post Posted on 23/6/2020, 14:51     +1   -1
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Il grigiore di quella mattinata uggiosa, opacizzava le pergamene riposte sul basso tavolino di quello che si poteva ritenere il giardino di Ginko. Tutto, nella piccola conca circondata dalle rocce era immobile o almeno apparentemente tale. Neanche il vento, quel giorno, si era calato nella piccola apertura della montagna, collegata da un piccolo tunnel alla grotta dove il giovane viveva. Tutto taceva, tranne la sua testa. Disinteressato dal tavolino, dove soleva passare le sue mattinata fra miti e leggende, Ginko era sdraiato a qualche metro da quel solito leggio, la sua benda gettata poco più distante e i suoi occhi persi fra le monotone nuvole, così come i suoi pensieri. Aveva passato i giorni dopo l'esame fantasticando su quale sarebbe stata la sua prima missione, ma ora che il giorno, probabilmente, era arrivato, la sua mente era stata completamente assorbita dal pensiero. Un leggero sorriso gli si dipinse sul viso, al vedere un'ombra veloce attraversare lo scorcio di cielo contornato dalle alte pareti rocciose. Di solito avrebbe collegato quella visione, almeno nella sua vivida fantasia, a chissà quale yūrei, ma quel giorno, quel rapido volo, gli dava un senso di libertà mai provato prima. La convocazione al distretto amministrativo non significava per forza che finalmente avrebbe ricevuto la sua prima missione, ma le possibilità erano alte e, nel caso, quella giornata avrebbe rappresentato in maniera finale la sua rinascita. I suoi pensieri volarono per qualche istante sulla sua infanzia, per poi impennarsi al giorno in cui era stato esiliato e planare sempre più basso fra le rocce di Ishi no Kuni. Gli anni, erano passati lenti fino a quella mattina, ma ora tutto sembrava finalmente mettersi in moto, rinnovarsi, un po' come gli spiriti che amava tanto, capaci di superare il velo della morte per ributtarsi nel mondo dei vivi, guidati dai lori forti sentimenti ed emozioni, implacabili.

L'affacciarsi del sole o meglio della sua sagoma, soffocata dalle pesanti nuvole grigie, sul ritaglio di cielo sopra il giardino, richiamò improvvisamente Ginko dai suoi pensieri. Era finalmente arrivata l'ora di prepararsi. Con un colpo di addominali e un rapida spinta sulle gambe, il giovane balzò in piedi, quasi a voler testare il suo fisico, prima del suo equipaggiamento. Raccogliendo la sua benda e le pergamene, ritornò dunque nella grotta, per poi controllare che niente di pericoloso in casa, come candele o incensi, fosse stato dimenticato. Non sapeva esattamente come si svolgevano le missioni, ma se avesse dovuto mettersi direttamente al lavoro, non poteva sapere quando sarebbe tornato. Tutto sembrava in ordine, così come il suo equipaggiamento. Uscito di casa, dopo un'ultima occhiata alla natura che lo circondava, il neo shinobi portò nuovamente la benda agli occhi, per poi legarla alla nuca. Subito dopo la promozione a genin ne aveva comprata una nuova, più leggera e con un intreccio meno fitto, ma, anche avendo migliorato di molto la sua visibilità, osservare il mondo senza di essa era sempre un qualcosa capace di rapirlo. A passo spedito, quasi come se avesse indossato un paraocchi per cavalli anziché una benda, Ginko si diresse verso il distretto amministrativo, per poi fermarsi in presenza della prima guardia disponibile davanti alla struttura principale della zona. Ormai aveva memorizzato la sagoma e le sfumature di colore degli shinobi di Oto e quello che aveva davanti doveva far parte proprio del corpo dedicato alla protezione del villaggio. Dopo aver focalizzato la sua immagine per qualche ulteriore secondo, giusto il tempo di stabilire che lo shinobi non fosse li solo per caso, ma fosse veramente di guardia all'ingresso, Ginko si schiarì infine la voce, per poi presentarsi e chiedere ulteriori indicazioni.

"Mi chiamo Ginko Shikinami, rango genin e ho ricevuto una convocazione dal corpo amministrativo."




//GDR off - Perdonami il ritardo, ma oltre influenza e lavoro, mi si è rotta pure la tastiera del portatile! Ahah Ora sono ristabilito e riequipaggiato, quindi dovrei tornare ad un ritmo più spedito! Scusa ancora per la pausa!
 
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view post Posted on 24/6/2020, 12:01     +1   -1
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La figura ti osserva per un attimo in silenzino, per osservarti.

Seguimi

Con tono autoritario si rivolge a te, dopo di che attraversa la porta alle sue spalle.
Dall'altra parte della porta, un corridoio con diverse porte numerato, dieci per l'esattezza.
La guardia si ferma di fronte alla porta con il numero 3 bussa e appena sentite la voce dall'interno apre.

Prego

Ti fa segno di entrare e torna alle sue faccende.
All'interno della stanza sui muri ci sono centinaia di rotoli ninja sopra dei scaffali che stanno su per miracolo.
Al centro della stanza una scrivania piena di scartoffie, sulla sedia dietro la scrivania una ragazza.

Avvicinati pure non mordo mica.

Avvicinandoti si possono notare subito gli occhi da felino della ragazza, una particolarità interessante.
La kunoichi si mette a trafugare tra le scartoffie, alla ricerca di qualcosa, di un foglio che alla fine tira fuori da sotto tutta la pila di scartoffie che ha sopra la scrivania.

Tu devi essere Ginko Shikinami, ti abbiamo convocato per assegnarti la tua prima missione.
Solitamente cerchiamo di creare dei team da tre per far cooperare al meglio i nostri shinobi, però la missione che ti sto per assegnare non è cosi impegnativa da dover impegnare cosi tanti ninja.


Si tira su gli occhiali che parlando le scivolano sulla punta del naso ed inizia a leggere velocemente le annotazioni che si era scritta sul foglio.

Alcune stanze presenti nel tunnel che porta verso il cancello a Nord sono franate.
Dovrai andare ad aiutare con i lavori. Dirigiti al cancello Nord dove si radunano i lavoratori e parla con il loro capo, ti dirà lui cosa devi fare.
Mi raccomando non far fare una brutta figura al villaggio.


Finito di parlare, di rispondere ad eventuali domande, Ginko è libero di uscire e dirigersi al punto d'incontro indicatogli.

CITAZIONE
finisci il tuo post presentandoti al capocantiere.
 
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view post Posted on 30/6/2020, 12:09     +1   -1
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Senza troppe cerimonie, quella che in effetti si rivelò essere la guardia, invitò Ginko a seguirlo lungo il corridoio alle sue spalle. Le sagome che si susseguivano davanti ai suoi occhi, monotone, sembravano essere delle porte, ognuna marcata con quello che doveva essere un numero. Non sembrava esserci nessun'altro oltre a lui e alla sua guida, il che non poteva che confermare quanto aveva appreso durante il suo esame per diventare genin: le forze di Oto erano ridotte ai minimi termini e anche quei pochi erano tutti impegni nella rinascita del villaggio. Porta dopo porta, Ginko realizzava che, molto probabilmente, per quella missione non avrebbe avuto modo di lasciare il villaggio. Da una parte, assetato di sapere com'era, quel susseguirsi di porte chiuse stava limando lentamente il suo entusiasmo, ma, dall'altra, la coscienza che il suo futuro era inevitabilmente legato a quello di Oto, stava creando dentro di lui un sentimento che non riusciva ancora bene ad inquadrare. Per un attimo il suo sguardo, benché velato, si spostò verso il braccio sul quale portava il coprifronte. Fin da piccolo era stato abituato a badare da solo a se stesso, cacciato prima dalla sua stessa famiglia, dal suo villaggio e abbandonato poi nella caverna dello zio Kaido. Anche una volta approdato ad Oto, per quanto non fosse mai stato maltrattato, la storia non era del tutto cambiata. Che cosa significava, dunque, quel sentimento che provava in quel momento? Convenienza? O patriottismo? E nel secondo caso, verso cosa esattamente? I suoi pensieri furono accantonati con il battere delle nocche della guardia sulla porta.

"Grazie!"

Ringraziando, seppur distrattamente quella che era stata la sua guida, Ginko entrò finalmente nella stanza designata, per poi essere invitato da una voce femminile ad avvicinarsi a quella che sembrava una scrivania. La montagna di scartoffie su di quest'ultima e la scarsa illuminazione della stanza, crearono nella testa di Ginko le più disparate delle mobilie, almeno fino a quando, avvicinandosi, tutte le forme divennero più chiare fra le maglie del tessuto di lino. Quella nuova benda dava al ragazzo una visibilità parecchio migliore, tanto che ora, anche se non in maniera del tutto definita, lo shinobi era in grado di distinguere nitidamente i lineamenti del viso di chi aveva di fronte. Nuovamente i suoi pensieri si persero, questa volta mentre curioso ispezionava da dietro la benda i lineamenti di viso e corpo della ragazza. Qualcosa dentro di lui, qualcosa di quasi alieno, annebbiò per un istante la sua testa, pervadendo poi tutto il suo corpo con una sensazione simile a quella provata quando di nascosto aveva provato un po' dell'umeshu dello zio. In qualche modo sorpreso dalla sua stessa reazione, Ginko tornò a concentrarsi sulle scartoffie sulla scrivania, fino a che finalmente, dalle stesse, la superiore non estrasse quella che doveva essere destinata a lui. Ancora in qualche modo scosso da quanto appena successo, Ginko ascoltò in silenzio i dettagli e le istruzioni della missione. Le sue paure erano state confermate, non avrebbe avuto modo di lasciare Oto e oltretutto gli era stata affidata una missione apparentemente semplice, visto l'impiego di un solo shinobi.

"Ricevuto! Non deluderò le sue aspettative, mi dirigerò subito a destinazione! Con permesso..."

Concludendo con un inchino e aspettando di essere congedato dalla superiore, Ginko si lasciò alle spalle l'ufficio, facendo ben attenzione a focalizzare il suo sguardo ovunque, tranne che sulla kunoichi. Quella benda, seppur aveva reso il suo viaggio verso Oto, così come i suoi studi, più problematici del previsto, aveva sempre dato a Ginko il vantaggio di non lasciar trasparire ciò che stava guardando e molte volte lo aveva salvato da situazioni poco comode o, perché no, noiose. Una volta fuori dall'edificio, lo shinobi cominciò a fare mente locale sull'ubicazione del cancello nord, per poi ottimizzare nella sua testa quale sarebbe stato il percorso più breve. Le sue paure si erano infine trasformate in certezze e il fatto di essere stato assegnato ad una missione che, sulla carta, sembrava essere minore, lo seccava e non poco. Ancora una volta, mentre a passo svelto si dirigeva verso la destinazione, il sguardo si rivolse verso il coprifronte, per poi delinearne, quasi come un marchio a fuoco immaginario, l'incisione su di esso. Poteva senza alcun dubbio dire di conoscere quella placca di metallo a memoria. Fulminei, gli tornarono in mente i giorni appena successivi alla sua promozione a genin. Aveva passato ore a casa a fissare quel coprifronte, libero dalla benda.

- Un nuovo inizio... -

Quel simbolo non raffigurava solo la sua appartenenza ad un villaggio ninja, quel simbolo rappresentava innanzi tutto la sua rinascita, la sua nuova vita. Quasi a voler deridere se stesso, un leggero sorriso si dipinse sul suo viso. Certo, il suo destino era senza dubbio in qualche modo correlato a quello di Oto, ma allo stesso tempo, nonostante non ne avesse mai avuta veramente una alla quale potesse ricordare di sentirsi legato, quella era la sua nuova casa. Quel simbolo aveva aperto nuovi orizzonti per lui, nuove possibilità che avrebbe solo potuto sognare prima e che ora era chiamato a difendere. Che conoscesse le persone che quella casa o meno, che gli piacessero o meno, era grazie ad ogni singola persona di Oto che avrebbe potuto perseguire i suoi sogni e le avrebbe trattate tutte come quest'ultimi. Con il suo orgoglio improvvisamente spodestato, Ginko aumentò il passo, animato da quella convinzione e conscio ora di quel sentimento che aveva provato percorrendo il corridoio che lo aveva portato li, alla sua prima missione. Arrivato al cancello nord, una volta collocata l'entrata del tunnel dal rumore dei lavori che già sembravano essere in corso, Ginko si prese qualche istante per cercare di localizzare la sagoma di chi poteva sembrare il responsabile dei lavori. Una su tutte catturò la sua attenzione, un'omone muscoloso, che senza cimentarsi troppo nei lavori manuali, sembrava molto più indaffarato a dirigere le mosse dei compagni. Quasi del tutto sicuro che fosse lui la persona che stava cercando, Ginko si avvicinò all'uomo.

"Ginko Shikinami a rapporto, signore. Sono stato mandato per assistervi nei lavori e sto cercando il capo... Delle operazioni del tunnel nord! Non ho alcuna esperienza in muratura o carpenteria, ma cercherò di esservi utile in qualsiasi modo riteniate opportuno!"

 
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view post Posted on 1/7/2020, 08:44     +1   -1
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L'omone con cui il giovane genin inizia ad interagire è effettivamente il capocantiera.
Katashi appena sente la vocina del ragazzino finisce di fare quello che aveva iniziato, dando le ultime indicazioni ad uno dei suoi uomini.
L'omone si gira verso il genin e per qualche attimo lo osserva con disprezzo.

« TSK!... un ragazzino mi hanno mandato. »

Non solo le parole ma anche i movimenti del corpo fanno capire al genin di non essere ben visto, sicuramente quello che si aspettava il capocantiere era un uomo tutto d'un pezzo e non un giovanotto di cui non sapeva cosa farsene.

Katashi seccato dalla situazione si passa una mano sulla faccia e dopo una veloce occhiata ai vari lavoratori che girano a destra e a manca decide cosa fare.

« Non ho tempo per insegnarti a lavorare, trasporterai le macerie.
Prendi una carriola e segui Dorei. »
e ti indica un tizio secco, pelle ed ossa, che spinge faticosamente una carriola piena zeppa di macerie.

« Datti da fare, non abbiamo tutto il giorno qui... »

Detto ciò Katashi si gira e va a gridare contro altri lavoratori che passano affianco a voi per caso.

Dorei: traduzione fatta con google traduttore della parola "schiavo" xD
 
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view post Posted on 1/7/2020, 14:14     +1   -1
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L'omone, oltre che a confermare effettivamente il suo ruolo di capocantiere, si rivelò oltresì alquanto sgarbato ed arrogante. Seppur Ginko, ancora concentrato a mettere a fuoco il viso dell'uomo, non avesse potuto carpire del tutto l'espressione di disprezzo del più anziano, abituato com'era a leggere la gente dal tono di voce con cui parlavano, non si fece assolutamente sfuggire il disprezzo della sua accoglienza. Concedendo all'omone il beneficio del dubbio, lo shinobi rimase immobile, nonostante dentro di se, all'altezza dello stomaco, sentiva già scatenarsi una guerra. Non aveva mai amato particolarmente la sua infanzia, ma, in quel momento, il genin si sentì quasi onorato di averla passata fra i morti, anziché fra i vivi. Passarono alcuni lunghi attimi di silenzio, durante i quali l'omone sembrava guardarsi intorno, indeciso sul come utilizzare lo shinobi. Dall'altro lato, Ginko, era alquanto certo di cosa gli sarebbe piaciuto fare all'anziano, ripassando mentalmente quasi tutte le ninjutsu che aveva appreso durante il suo periodo di studi. Aveva appena messo a tacere la sua delusione per quella missione e sicuramente era ancor meno felice di essere la di quanto quel gorilla essiccato fosse deluso della sua presenza. Finalmente, non migliorando sicuramente la sua immagine agli occhi del genin, ma comunque dando a quest'ultimo la possibilità di liberarsi di lui, Katashi trovò un impiego per Ginko, indicando un'altro lavoratore poco lontano impegnato, non senza fatica, a spingere una cariola. Di nuovo senza rispondere, lo shinobi si voltò in direzione di Dorei, cominciando a mettere a fuoco l'immagine di quello che evidentemente sarebbe stato il suo compagno per quella che si preannunciava di già una lunga giornata...

- Ricorda Ginko... Lo stai facendo per il villaggio... E sicuramente muovere delle macerie non è molto diverso da quando scavavo le tombe con zio Kaido... -

Nonostante finalmente non avesse più quel quell'omone davanti, il nervosismo che gli si era risvegliato nelle viscere da quel primo incontro non accennava a darsi pace, se non il contrario. Ogni passo verso Dorei, ogni dettaglio di quest'ultimo che metteva a fuoco, agitava ancora di più il serpente di malcontento che ormai aveva preso residenza nel suo stomaco. Il lavoratore era quanto più di simile ad uno scheletro avesse mai visto fra le poche persone vive con il quale era stato in contatto, tanto che per attimo, quasi incredulo, Ginko ponderò addirittura se togliersi la benda per assicurarsi si trattasse effettivamente di una vera persona. La carriola davanti all'uomo, a patto che si stesse realmente muovendo, sembrava pronta a crollare da un momento all'altro, cosa che, per un breve, ma intenso istante, diede quasi voglia al genin di lasciar perdere tutto, abbandonando Oto, baracca e burattini e tornare al suo vagare solitario... Ancora una volta, nonostante ormai anche quel coprifronte stava cominciando a perdere la sua efficacia di fronte a quella giornata più che storta, Ginko cercò di aggrapparsi alle speranze che aveva per il suo nuovo villaggio, nonché all'appena trovato patriottismo che da poco aveva realizzato di provare. Inspirando profondamente, quasi a cerare di catture in un una grande bolla la serpe che gli si dimenava dentro, per poi buttarla fuori con il respiro che ne segui, il genin provò dunque a concentrarsi sulla missione.

- Che mi piaccia o no, questo sembra essere il mio purgatorio oggi e dovrò passarci per forza. La prenderò come una di quelle lunghe e estenuanti lezioni sul gioco di squadra all'accademia, magari usando un po' di ingegno, la giornata passerà più veloce... -

Concentrandosi dunque sulla scena che gli si presentava davanti e mettendo da parte l'ospitalità ricevuta, Ginko cercò di trovare la soluzione migliore al problema. Vedere quell'uomo, nonostante non fosse ancora del tutto sicuro che non si trattasse di un non morto, spingere senza troppi risultati quella carriola, lo innervosiva quasi di più dell'omone forse, ma dopotutto la colpa non era del tutto sua, se non, ancora una volta, del secondo. Con un altro respiro profondo, il genin addolcì dunque quella scheletrica figura nella sua testa, cominciandolo a percepire come un compagno di sventure, se non di missione. Come diceva sempre il maestro, il segreto del successo di quest'ultima, stava principalmente nel lavoro di squadra e nella capacità della stessa di gestire le difficoltà, affidando ogni compito alla persona più adatta. Lavorando da solo, la velocità del genin sarebbe cambiata di poco rispetto che cooperando, ma sicuramente nel secondo scenario, forse, le energie di Dorei sarebbero state per lo meno gestite in maniera più utile, velocizzando complessivamente il lavoro. L'ammasso di macerie, tutte insieme nella carriola, sembravano essere dei nemici al di la della portata di Dorei, ma forse affrontarli singolarmente avrebbe aiutato il povero sventurato e magari potuto addirittura aiutare Ginko. Quasi del tutto convinto dal piano escogitato, per quanto grossolano, il genin afferrò una carriola vuota, per poi raggiungere Dorei e lasciargli quest'ultima al fianco di quella piena. Cercando quindi di mostrarsi il più amichevole gli fosse possibile in quella giornata no, lo shinobi si presento al compagno, spiegando infine le sue intenzioni, ma senza comunque perdersi in inutili ed ulteriori informazioni.

"Piacere di conoscerti, mi chiamo Ginko! Mi hanno mandato ad aiutarti, ma mi sembri alquanto... stanco! Che ne dici di cooperare, in modo da ottimizzare il lavoro? Se ti va, io posso occuparmi di spingere le carriole piene, mentre tu unicamente di riempirle! In questo modo avremmo la stessa velocità rispetto ad un lavoro individuale, ma tu potresti abbassare i ritmi e recuperare le energie!"

- Se ne hai mai avute di energie... So già che mi toccherà anche aiutarlo a finire di riempirle... Chissà perché ha scelto questo lavoro? Che sia forse stato messo ai lavori forzati? -

"Se sei d'accordo, indicami dove svuotare questo carrello pieno, altrimenti, indicami dove riempire il mio!"

 
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view post Posted on 3/7/2020, 12:14     +1   -1
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Dorei, un ragazzo alto almeno due metri ventitré centimetri e mezzo pelle e ossa, carnagione scura.
Mentre lo vedi lavorare ha sempre lo sguardo rivolto verso le sue mani, mani molto provate dal lavoro.
Osservandolo attentamente si può notare che non sta guardando le sue mani in particolare ma ha lo sguardo sempre perso nel vuoto.
Percorre con costanza e alla stessa velocità sempre lo stesso percorso con la sua carriola mezza diroccata.

Appena Ginko si avvicina si spaventa e prima di accorgersi con chi ha a che fare si nota subito un tentativo di aumento del ritmo di lavoro, tentativo non sembra andare proprio bene. Oltre ad uno scatto iniziale, dovuto allo spasmo dello spavento, continua ad andare avanti per la sua strada con lo stesso vigore iniziale.

Appena si accorge di non avere a che fare con il suo capo si ferma, ti guarda per un attimo e poi inizia a cercare qualcosa, o qualcuno, con lo sguardo.
Nella direzione in cui si ferma a guardare c'è il capocantiere che urla contro altra gente a caso, appena Dorei lo inquadra quasi come se avesse una percezione superiore al normale si gira verso di lui e gli fa un cenno per indicargli di darsi una mossa.

P-P-Piacere... I-I-Io sono Dorei.
E' raro che mi venga affiancato qualcuno...
Seguimi con la tua carriola, facciamo la strada un paio di volte insieme.


Detto ciò dopo aver scaricato la sua carriola ritornate nel sottosuolo assieme.
Appena scesi dall'entrata principale iniziate a seguire il lungo corridoio e dopo un centinaio di metri svoltate a sinistra attraverso un insenatura creata sicuramente utilizzando chi sa quale ninjutsu di terra, si notano i vari movimenti sulle mura.

L'insenatura è molto grossa, quasi quanto il corridoio che avevate percorso poco prima, e c'è un via vai di gente che lavora.
Voi percorrete la galleria fino ad arrivare in fondo dove sbucate dentro un altro corridoio bloccata su entrambi i lati da detriti dovuto al crollo del soffitto.

Dobbiamo liberare il corridoio da questi detriti.


CITAZIONE
Fai un paio di giri a trasportare i detriti , puoi parlare con il tizio o fare qualsiasi altra cosa.
Se hai domande fammele pure per MP.

Scusa per averci messo cosi tanto a risponderti.
 
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view post Posted on 5/7/2020, 14:33     +1   -1
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Distratto da chissà quale pensiero o preoccupazione, Dorei sembrava molto più interessato a guardarsi intorno, anziché a valutare la proposta del genin. Aveva l'aria di un cane bastonato e il violento padrone sembrava essere proprio il caro vecchio capocantiere. Per un attimo fugace, al solo dover guardare di nuovo quella sagoma, Ginko riprovò tutto il nervoso sentito poco prima. Inoltre, la reazione di Dorei, aveva, se possibile, aumentato ancor di più l'astio che lo shinobi provava per lui. Raramente aveva provato una rabbia simile per qualcuno, ma, nonostante gli sarebbe piaciuto scatenare un tornado verso Katashi, era in missione e, dopotutto, poco gli interessava di come Dorei veniva trattato, erano si compaesani, ma non amici. Improvvisamente, nella mente del giovane, balenò il titolo scritto sul fodero di quello che sempre fu uno dei sui rotoli preferiti: Hitsuzen. Niente era una coincidenza nella vita e se Dorei si trovava in quella posizione, così come il capocantiere, entrambi avevano ragione di esserci. Cambiare se stessi era l'unico modo per cambiare il futuro e se il suo compagno non sentiva il bisogno di cercare di indirizzarlo altrove, questo non era sicuramente un problema di Ginko. Inoltre, per quanto non gli piacesse Katashi, quest'ultimo, pessimo carattere a parte, non gli aveva fatto niente di male, quindi lo shinobi decise di scordarsi nuovamente di quel breve incontro e degli eventuali problemi di Dorei e concentrarsi unicamente sul lavoro.


"Perfetto, fai pure strada."

Seguendo la scheletrica sagoma del compagno, Ginko cominciò a scendere nelle viscere di quella che fu la prima Oto. A differenza di quei tempi, ora i lunghi cunicoli erano pieni di persone, ognuna delle quali impegnata a rendere gli stessi di nuovo agibili. Un brivido di eccitamento percorse rapido la nuca di Ginko. Non ci aveva pensato in un primo momento, annebbiato dalla delusione di non poter lasciare il Paese per la sua prima missione, ma una volta sottoterra, l'idea di trovarsi in un luogo così pieno di storia e, soprattutto, di segreti, aveva risvegliato la sua sete di sapere. Non riuscendo a controllare quella curiosità e quasi senza rendersene conto, le sue mani raggiunsero rapide la benda, allentandone la presa e facendola ricadere sul petto. Quasi dimenticando lo scopo per il quale era li, il genin prese a seguire Dorei lungo i corridoi, ma la sua attenzione, così come il suo sguardo, non erano per niente concentrati sul compagno. Ogni singolo centimetro di quel corridoio poteva nascondere qualcosa, così come ogni singolo particolare avrebbe potuto raccontargli chissà quale ricordo lontano o lotta. Shinobi leggendari aveva combattuto in quegli stessi cunicoli, così come altrettanti ninja del Suono vi avevano ricercato e protetto chissà quali segreti. Gli occhi di Ginko, quasi come due palline di un flipper, vagavano attenti da destra a sinistra, ignorando qualsiasi altra persona presente, ma attenti a ogni minimo particolare o sfaccettatura di quelle storiche gallerie, fino a quando il tonfo sordo della carriola che spingeva non lo riportò alla realtà, così come al capolinea di quel primo giro.

"Perfetto! Immagino che poi scaricheremo il tutto la dove ci siamo incontrati, giusto? È quasi surreale trovarsi qui..."

- Chissà dove portano questi due cunicoli... O ancor più cosa possano nascondere! Magari Dorei potrebbe sapere qualcosa a riguardo, anche se dubito che un lavoratore della sua umiltà sia stato messo a conoscenza di tali informazioni... -

Il peso di quelle macerie, eclissato dalla curiosità di Ginko di cosa avrebbe potuto trovare sotto ogni singola pietra, sembrava del tutto irrilevante per lo shinobi, che senza troppi preamboli prese a caricare distrattamente la sua carriola, ma senza dare veramente attenzione a quest'ultima. Come un bambino impegnato a scartare i suoi regali di Natale, il genin prese a gettare i detriti nella carriola, prestando attenzione unicamente a cosa questi ultimi rivelavano. Ogni pietra poteva essere quella giusta, ognuna avrebbe potuto riportare alla luce qualcosa. Senza neanche accorgersene, se non per il rumore delle macerie che, al posto di rimanere nella carriola, traboccavano a terra, Ginko aveva completato il suo primo carico. Impaziente di svuotare il tutto e riprendere la ricerca, lo shinobi si assicurò di aiutare anche Dorei a riempire la sua, per poi cominciare insieme la risalita verso la superficie. Tornando indietro, nonostante a forza, il genin cercò di prestare attenzione al percorso, in modo da poterlo ricordare senza dover far affidamento unicamente sul compagno. Una volta svuotato il primo carico, i due si rigettarono fra le budella dell'antica Oto. Nonostante i suoi occhi fossero inusualmente liberi dalla benda, anche durante la sua seconda discesa, le persone intorno al genin rimanevano delle sagome anonime. La sua attenzione era ancora concentrata unicamente su quei cunicoli e sulla ricerca di eventuali indizi che lo avrebbero potuto portare a capire qualcosa che, forse, quei manovali avrebbero potuto tralasciare. Raggiunto nuovamente il luogo di carico, Ginko decise di andare oltre le sue conclusioni su Dorei e vedere se quest'ultimo fosse in grado di placare le mille domande che gli frullavano in testa.

"Dorei... Mi chiedevo se fossi a conoscenza di dove dovrebbero portare questi due cunicoli che dobbiamo liberare. O magari a che cosa fosse destinata quest'area nord dei sotterranei. Sapere dove o su cosa stiamo lavorando, potrebbe salvarci da eventuali pericoli."

Senza perdere troppo tempo, il genin si ributtò a capofitto fra le macerie. Questa volta, forse per attrito, le pietre cominciavano a far sentire il loro peso, ma la curiosità del genin si mostrò nuovamente superiore. Poco importava se apparentemente niente di interessante era emerso fino a quel momento, ogni detrito poteva essere quello giusto e la perseveranza era fin da sempre stata il suo forte. Una volta riempita nuovamente la carriola ed aver eventualmente aiutato Dorei a finire di caricare la sua, i due ripresero il loro giro, incamminandosi verso il sito di scarico. Continuando maniacalmente a guardarsi intorno lungo il percorso, Ginko cercò dunque di ricordare quanto più potesse sulle lezioni di storia dell'accademia e su quanto aveva appreso della battaglia per la riconquista di Oto. Non riusciva a ricordare nessun evento che si fosse svolto specificamente nella parte nord, ma concentrandosi a ricordare i dettagli della battaglia, la sua mente non poté che finire sui morti che ci furono. Quest'ultimi lo avevano accompagnato fin da piccolo e, anche se chissà non in maniera convenzionale, i suoi pensieri spesso conducevano a loro. Sicuramente, se avesse potuto percepirli o ancora meglio comunicare con loro, quel sotterraneo sarebbe stato un libro aperto in quel momento. Riemersi in superficie, quasi come se fosse stato svegliato dalla luce del sole, Ginko si rese finalmente del tutto conto di non indossare la sua benda. Era alquanto strano per lui trovarsi in pubblico senza, ma, un po' per il fatto che niente di strano fosse ancora accaduto, un po' perché preso dal lavoro, decise di non ricoprirsi per il momento, senza contare che, preso com'era da quell'avventura, avrebbe finito con rimuoverla nuovamente una volta di nuovo sottoterra. Svuotata di nuovo la carriola, Ginko era subito pronto a rigettarsi sottoterra, avido come mai di rinvenire qualcosa durante quella missione che, alla fine, si stava rivelando molto più eccitante di com'era cominciata!

 
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view post Posted on 6/7/2020, 12:30     +1   -1
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Dorei non è in grado di rispondere alla domanda, ogni corridoio o tunnel in cui lavora per lui è sempre la stessa cosa, non gli interessa che posto è, gli interessa che il lavoro sia fatto bene.

Mentre Ginko carica la sua carriola con enfasi, cercando di farlo con un ritmo sostenuto, Dorei si muove quasi al rallentatore con un ritmo lento e costante.
Indifferentemente dal peso del macigno che tira su con le mani il suo ritmo non cambia mai e non da segni di fatica ad alzare un macigno grosso piuttosto che uno piccolo, sembra quasi una macchina.

Ogni volta che finite di caricare le carriole quella di Ginko è visibilmente più piena, quasi straripano le macerie, mentre quella di Dorei è caricata come se fosse un opera d'arte. Non c'è nessuno spazio vuoto e osservando la gomma della ruota si può capire facilmente che il peso caricato da Dorei è superiore a quello caricato da Ginko.

Anche cercando di fare del proprio meglio Ginko non riesce a caricare la carriola con la stessa efficacia di Dorei, si nota proprio la mancanza di esperienza tra i due.

Passa qualche ora di lavoro ed entrambi fate più di dieci giri avanti indietro con i detriti, riuscendo a svuotare una buona parte del corridoio.
Mentre voi fate il vostro lavoro altra gente arriva a assicura i muri del corridoio con infrastrutture o ninjutsu di terra.


Mentre state ricaricando di detriti per ennesima volta accade uno strano avvenimento.
Sotto ad uno dei massi che Ginko sposta si trovano dei peli lunghi e biondi, di un animale indefinito.
Appena Ginko nota i peli ai suoi piedi dalle mura si sentono dei rumori, qualcosa che si muove, una decina di ticchetti come di passi sulla parte interna del muro.
I passi partono dalla zona liberata dai detriti e svaniscono a circa un metro dalla posizione di Ginko.

Dorei sentendo quei rumori si alza in piedi, raddrizzando la schiena che fino ad allora era ricurva a raccogliere detriti.

Dobbiamo chiamare i disinfestatori, ci sono gli scava buche.

Un evoluzione delle normali talpe che vive nei sotterranei di Oto e che procurano solo problemi alla ditta dove Dorei lavora.

Io vado a chiedere aiuto, tu spostati e lavora nell'altra direzione.
Svuotiamo l'altro lato del corridoio e poi finiamo da questa parte.
 
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view post Posted on 7/7/2020, 16:51     +1   -1
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Le ore passavano e il duro lavoro fisico, non certo una delle aree nelle quali Ginko eccelleva, cominciava a farsi sentire. Il suo entusiasmo, dall'altra parte, era rimasto intatto, se non addirittura aumentato. Fino a quel momento, niente di emozionante era venuto fuori, ma per il genin, completamente rapito da quel luogo, l'emozione di poter trovare qualcosa, superava di gran lungo la stanchezza. Dorei, quasi come un metronomo e nonostante la figura esile, sembrava a sua volta non sentire la stanchezza e i lavori procedevano a ritmo sostenuto. Il più esperto, aveva completamente ribaltato l'immagine che ispirava quando Ginko lo vide per la prima volta, dimostrandosi un abilissimo ed esperto lavoratore. Lo shinobi, nei pochi attimi in cui non era concentrato sulle macerie, maggiormente nei momenti di scarico, stava cominciando a prendere in simpatia quell'enigmatica figura, apprezzando lo spirito di dedizione che Dorei aveva dimostrato fino a quel momento. La monotonia di quella lunga giornata, però, non sembrava destinata a durare per molto. Ben oltre il decimo giro, infatti, mentre Ginko stava sollevando una pietra, qualcosa di non comune gli si parò davanti agli occhi, facendolo fremere di emozione. Era qualcosa di fibroso, come peli o capelli, di colore biondo, cosa che portò immediatamente Ginko a pensare di trovarsi possibilmente in presenza di un cadavere. Abbassandosi sulle ginocchia per poter osservare quanto trovato, il genin venne subito raggiunto da Dorei, che, distruggendo in qualche modo l'eccitamento dello shinobi, archiviò il mistero, spiegando che si trattava di qualche tipo di animale scavatore. Digerita la delusione e affinando i sensi, Ginko cominciò infatti a notare dei rumori fra le macerie. A quanto pare si trattava di un nemico al di la delle capacità di Ginko e Dorei e, proprio quest'ultimo, sarebbe andato a chiamare dei disinfestatori, lasciando lo shinobi a continuare il lavoro dal lato opposto del corridoio.

"Nessun problema, aspetterò il vostro ritorno."

- Dei disinfestatori... Devono essere mostruosi questi scava buche per richiedere l'intervento dei corpi speciali eheh Chissà di che razza di bestia rara si tratta... -

Fidandosi dell'esperienza di Dorei, che fino a quel momento aveva dimostrato di conoscere il lavoro più che bene, e senza troppe moine, Ginko spostò la sua carriola verso il lato opposto, cominciando a sgomberare il nuovo corridoio. Da una parte, per la cautela che avevano richiesto, lo shinobi era curioso di scoprire come fossero fatti questi scava buche, ma dall'altra, riconosceva la conoscenza del lavoro di Dorei e avrebbe lasciato chi di dovere ad occuparsi delle bestie. Dopotutto, per quanto curioso, il ninja non ci teneva particolarmente a sprecare le sue energie combattendo dei roditori, preferendo di gran lunga lo charme che quel nuovo corridoio gli trasmetteva. Giusto per essere cauto, lo shinobi avrebbe concentrato al massimo la sua sensitività, ricominciando quindi la nuova ricerca di possibili tesori. Non aveva di certo paura di questi scava buche, ma tenere d'occhio la posizione del nemico o comunque sia conoscerne il numero, non avrebbe certo fatto male, anzi. Avrebbe colto l'occasione anche per scandagliare i suoi dintorni, nella vana speranza di localizzare non solo la presenza dei roditori, ma chissà anche quella di qualche spirito o fantasma. Non aveva mai funzionato e non avrebbe funzionato neanche quella volta, ma era un'abitudine che aveva fin da bambino e che in qualche modo lo faceva sentire più in contatto con la sua passione. Era più un gioco che una ricerca seria la sua, ma proprio grazie a questo vizio, i suoi sensi si erano sempre rivelati di gran lunga superiori a quelli dei suoi compagni di accademia. Fantasticando fra se e se mentre continuava a riempire la carriola, Ginko cominciò a ripassare mentalmente i nomi dei ninja più celebri caduti nella battaglia che si era svolta in quei sotterranei. È vero, non era mai riuscito a mettersi in contatto con uno yūrei, ma non avrebbe di certo rischiato di fare brutta figura se proprio quella volta fosse stata quella buona!



//GDR off - Ginko attiva ufficialmente la sua abilità sensitivo! xD Concentrerà le sue attenzioni principalmente verso gli scava buca, però scandaglierà anche i dintorni (senza comunque spingersi ai sui 150 metri massimi, diciamo che controlla un area tutto intorno a se di all'incirca 20-30 metri di raggio).

 
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view post Posted on 8/7/2020, 12:06     +1   -1
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CITAZIONE
Dorei non si riferisce ai peli quando parla degli scava buche, ma ai rumori nelle pareti...

Ginko rimane solo nel corridoio, per puro caso anche tutti gli altri lavoratori in quel momento non ci sono.
Mentre sonda la zona intorno a lui utilizzando la percezione del chakra continua a sentire i rumori di passi e strani squittii.
Tramite la percezione sente tre energie provenire dalla direzione dei rumori e poi, vicino alla zona dei peli biondi, un energia molto debole che sta pian piano scomparendo.

Se Ginko si concentra per capire cosa sta succedendo nella direzione dei rumori, in qualche modo può intuire che le tre energie delle talpe stanno scavando per avvicinarsi all'energia debole nella direzione dei peli.

Dopo che Dorei è andato a cercare aiuto non si fa più vedere nessuna per almeno una decina di minuti, quindi Ginko ha tutto il tempo di fare una pausa, lavorare o farsi gli affari suoi senza che nessuno gli dica niente.

Percependo le energie Ginko riesce a sentire l'energia debole che ha uno spasmo, come se volesse muoversi ma senza successo, appena le tre energie delle talpe arrivano a circa una decina di centimetri dal loro obbiettivo.
 
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view post Posted on 9/7/2020, 16:23     +1   -1
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Rimasto completamente da solo in quella sezione dei sotterranei, Ginko si stava apprestando a cominciare i lavori di sgombero del nuovo corridoio, quando qualcosa colpì la sua attenzione. Più la sensitività del genin si faceva acuta, più qualcosa non corrispondeva al primo quadro che lui stesso aveva dipinto sulla questione scava buche. Al culmine della sua abilità, lo shinobi riusciva chiaramente a distinguere la presenza di questi ultimi, nonché il loro numero, tre, ma c'era una quarta energia, flebile, diversa, a sconvolgere la sua prima analisi della situazione. Il dubbio di poter aver frainteso Dorei si faceva sempre più strada fra i suoi pensieri, insieme alla scomoda e crescente consapevolezza che proprio il quarto incomodo sembrava essere nei guai! Dimenticandosi della pietra che era in procinto di caricare sulla carriola e lasciandola cadere poco distante da dove l'aveva raccolta, Ginko, ora immobile, concentrò tutte le sue attenzione sugli scava buche, cercando di capire se le sue paura fossero fondate. Quando Dorei aveva annunciato la presenza di quelle creature scavatrici, Ginko le aveva subito collegate alla presenza di quei peli biondi, ma a quanto pareva aveva frainteso del tutto la situazione. Sentendosi in qualche modo in colpa nei confronti della quarta presenza della quale, nonostante gli sforzi, non riusciva ad identificarne la natura, il genin decise di correre in suo soccorso. La quarta presenza si faceva sempre più flebile, ma mostrava ancora in desiderio di lottare contro quella cattiva sorte, mentre, allo stesso tempo, quelle dei suoi cacciatori erano sempre più vicine, indi per cui lo shinobi doveva agire subito e in maniera efficace, ma allo stesso il meno invasiva possibile, per garantire la sicurezza della misteriosa anima bionda.

- Quelle dannate bestiacce sanno di certo il fatto loro, scavano ad una velocità impressionante! Non sono sicuro di riuscire a "scavare" più rapidamente di loro e questa è senza dubbio una gara di lestezza, una sfida che non posso perdere! Devo fare ammenda per la mia svista, senza contare che, per quanto, debole com'è, non riesca a metterla a fuoco, la presenza che sento potrebbe addirittura essere umana! Una ninjutsu potrebbe rivelarsi una tattica più rapida rispetto a quella che hanno messo in atto quelle maledette talpe, ma allo stesso modo potrebbe rivelarsi anche troppo invasiva per la nostra preda! Non mi rimane che affrontare i miei avversari in maniera diretta! -

Ginko era certo che il rapido piano pensato avrebbe senza alcun dubbio procurato problemi importanti a quegli scava buche, ma allo stesso, avendo dovuto escogitarlo in fretta e furia, i margini di errore sarebbero potuti essere altrettanto ampi. Come poteva affrontare un nemico che non poteva fisicamente raggiungere? Esattamente come un vero yūrei avrebbe fatto, non curandosi degli ostacoli e passando attraverso quelle macerie con una genjutsu, travolgendo quelle deboli menti con tutta la sua forza spirituale! Conosceva perfettamente la loro posizione, quindi colpirle non sarebbe stato un problema, senza contare che la loro intelligenza non era minimamente comparabile con la sua o con quella di un essere umano. La primitività dei loro pensieri giocava sicuramente a favore dello shinobi, ma allo stesso tempo poteva anche essere il pericolo più grande per lo stesso. Un concetto o un'illusione pienamente sviluppata, per quanto potesse essere letale una volta inculcata nella mente un'altro essere senziente, si sarebbe potuta rivelare troppo complessa e quindi addirittura inefficace contro degli animali, per questo Ginko decise di optare per la più semplice delle arti illusorie che conosceva, scegliendo di colpire quelle bestiacce con un'istinto primordiale, anziché con un vero e proprio pensiero, tramite la Tecnica della Sonnolenza Illusoria! Un'ultima incognita sarebbe stata la portata della genjutsu stessa. Non era studiata per colpire più bersagli, ma considerando che quelle bestie dovevano scavare con il capo davanti al corpo e che quest'ultimo era molto più piccolo e meno resistente di quello che la tecnica illusoria prendeva originariamente in considerazione, immettendo una grande quantità di chakra, la genjutsu avrebbe quasi sicuramente colpito tutti e tre gli obbiettivi. Il tempismo, infine, sarebbe stato senza dubbio la chiave per un possibile successo! Tutte e tre le teste degli scava buche stavano convergendo verso lo stesso punto, quindi Ginko doveva solo aspettare che fossero tutti e tre abbastanza vicini fra loro, per poi sprigionare il chakra in maniera grossolana, ma potente, sacrificando la forza e la concentrazione della tecnica, in favore di un raggio più ampio. Sicuramente la potenza della genjutsu sarebbe stata "minore", ma i suoi avversari non erano essere umani, quindi l'efficacia sarebbe dovuta risultare comunque più che adeguata.

- Mettendo quelle tre pesti a dormire, avrò tutto il tempo di liberare qualsiasi cosa si trovi sotto le macerie, senza contare che potrò farlo anche con maggiore calma e cautela! Non mi resta che attendere il momento giusto e incanalare quanto più chakra possibile! Nel caso non dovessi riuscire a fermarle tutte e tre in un colpo solo, mi prenderò cura di loro una ad una! -



//GDR off - chiedo venia per la svista! =P

Per quanto riguarda la tecnica (che rientra anche fra quelle della specializzazione di Ginko), siccome mi hai detto di non mettere i calcoli, specifico di usare la genjutsu della sonnolenza illusoria, al massimo della potenza e utilizzando tutto il chakra a disposizione! La lancia in maniera più "grossolana", per creare un "canale" più ampio, ma comunque in modo controllato. Infine la manterrà fino a quando lo riterrò opportuno e allo stesso tempo mantiene anche la Sensibilità.

Nel caso tutti e tre gli scava buche si addormentano, Ginko procederà anche con la liberazione della misteriosa presenza bionda! XD (Naturalmente solo ed esclusivamente se non ci sono altre sorprese o se non ci sarà qualcos'altro di cui occuparsi prima)

 
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view post Posted on 10/7/2020, 10:17     +1   -1
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L'azione repentina di salvataggio di Ginko non ha l'effetto desiderato.
Il genjutsu lanciato non è abbastanza potente da influenzare le menti degli scava buche però, inaspettatamente, i tre animaletti si bloccano appena il chakra utilizzato dal genin li raggiunge.
Senza vedere cosa succede potrebbe sembrare che abbia avuto effetto ma non è cosi, dopo una piccola pausa i tre scava buche cambiano direzione puntando verso Ginko.

Appena aprono un passaggio all'esterno saltano contemporaneamente verso il loro obbiettivo tentando di azzannarlo al volto.

Normalmente uno si aspetta di vedere 3 talpe, tre animali normalissimi... ma non è cosi in questo caso.
I tre animali sono deformi, più grossi, con il corpo pompato come se avessero più muscoli del necessario, le "unghie" più spesse e taglienti e per finire delle zanne che normalmente una talpa non ha.
Gli animali che ti trovi davanti non può essere un evoluzione della specie, è inimmaginabile una cosa del genere, non ha senso un evoluzione della specie con quelle fattezze.

Comunque sia Ginko non ha tempo per pensare alla forma di quelle talpe, deve pensare a sopravvivere se vuole raccontare di averle viste.

CITAZIONE
ehm... niente si combatte un po
le talpe ti stanno saltando addosso per morderti.
sei ancora da solo.
 
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view post Posted on 13/7/2020, 07:18     +1   -1
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Al contatto con il chakra del genin, lo scavare frenetico di quelle tre bestie misteriose si fermò, ma, lasciando basito Ginko, solo per alcuni secondi. La tecnica dello shinobi sembrava non aver avuto alcun effetto sui tre scava buche, se non quello di distrarli. Interdetto per quel completo fallimento, il giovane non poté che rimanere immobile, mentre l'intera parete di macerie fremeva sempre più forte davanti ai suoi occhi. Le talpe ora avevano concentrato tutte le loro attenzioni su di lui e sarebbe balzate fuori da un momento all'altro. Mentre sempre più ciottoli si sgretolavano dal resto delle macerie, la mente di Ginko provava a rimettere in ordine i sigilli appena usati, cercando di trovare la falla nella sua genjutsu. Come era possibile che la sua tecnica non avesse scalfito minimamente le menti di quelle bestiacce, neanche una, che errore di calcolo aveva commesso? Non si sentiva scoraggiato da quell'imprevisto, ne tanto meno provava rabbia o rancore, la sua era pura curiosità.

- La mia illusione non ha sortito il benché minimo effetto! Che razza di mente hanno queste bestiacce? Che non ne abbiamo una? Questo spiegherebbe molte cose, ma allo stesso tempo solleverebbe ancora più dubbi! Eheh Per lo meno sembrano essersi dimenticate dell'altra presenza, per il momento... Per ora è al sicuro, ma devo sbarazzarmi di questi scava buche il più in fretta possibile, non so quanto ancora potrà resistere seppellita la sotto! Kami quanto odio il combattimento ravvicinato! Questa si che sarà una bella scocciatura! -

La testa dello shinobi, persa fra le nuvole come spesso accadeva, fu richiamata nel sotterraneo dal fragore dell'ingresso in scena delle tre bestie. Per un attimo, vedendo scavare quegli arti muscolosi e deformi fuori dalla parete, nella mente di Ginko tornarono gli incubi che faceva da piccolo, quando lo zio Kaido gli raccontava di come i ghoul sarebbero usciti dalla loro tombe, se non avesse svolto a dovere il suo lavoro di sepultura. Le tre creature, chiamarle animali non pareva più possibile al genin, erano di quanto più grottesco avesse mai visto. Deformate da chissà quale mutazione, muscolose quanto un essere umano e con zanne che sembravano kunai, poco differivano dai non morti che Ginko era solito sognare quando era piccolo. Il loro aspetto, nonché il loro comportamento, non pareva neanche più essere in accordo con le leggi di madre natura, lasciando gli occhi dello shinobi completamente spalancati mentre i tre scava buche gli si gettavano famelici addosso. Il genin istintivamente assunse la posizione di difesa, preparandosi all'inevitabile impatto.

- La natura, a volte, fa brutti scherzi... Ma in questo caso ha avuto veramente cattivo gusto! Eheh Che la loro "evoluzione" abbia qualcosa a che vedere con gli sperimenti che si svolgevano in questi sotterranei? O forse queste tre talpe sono state a contatto con qualcosa che veniva custodito qua sotto? Una cosa è certa, devo metterle fuori gioco il prima possibile se voglio salvare qualsiasi cosa sia sepolta sotto le macerie! -

Ginko era consapevole che per soverchiare lo svantaggio della sua inferiorità numerica, aveva bisogno di indebolire il più possibile i suoi tre avversari. Non era mai stato abile nel combattimento corpo a corpo, senza contare che quelle tre bestiacce, per quanto teoricamente inferiori ad un essere umano, si erano già rivelate dei formidabili avversari. La loro mente sembrava aver resistito senza problemi alla genjutsu del genin, quindi provare a soggiogare con un'altra illusione quelle talpe, nonostante fosse il suo approccio naturale alle lotte, sarebbe stato alquanto azzardato. Inoltre, le tre gli erano praticamente addosso e il genin avrebbe dovuto pensare a difendersi prima di ogni altra cosa! Per un'attimo, tentato dal voler provare un'altra genjutsu, Ginko pensò alla sostituzione, per poi lanciare un'altra illusione, ma nel caso le loro menti avessero resistito ancora, lo shinobi avrebbe peggiorato la sua situazione, anziché migliorala! Guardando la onpa heiki sul braccio con il quale era pronto a difendersi, un'idea gli balenò in testa! Se non poteva ingannare i loro sensi, non gli rimaneva che colpirli realmente e la loro avventatezza avrebbe giocato a suo vantaggio! Impastando rapidamente il chakra e componendo velocemente i sigilli, creò un robusto scudo sonoro, conosciuto a Oto come il Muro del Suono!

- Vediamo se il vostro udito è forte quanto la vostra "stupidità"! Eheh Questo scudo dovrebbe respingere il loro attacco e se riesco perlomeno a stordirli, non avrò bisogno delle mie genjutsu per controllare la battaglia! -



//GDR off- E combattimento sia allora! XD

Ginko usa la bukijutsu Kyōmeisen, Muro di Suono, cercando di proteggersi, ma allo stesso tempo, in qualche modo, attaccando o meglio cercando di debilitare il più possibile i tre scava buche!

Infine, just in case, mantengo sia genjutsu, che sensitività!

 
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view post Posted on 13/7/2020, 08:35     +1   -1
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Le tre bestie si scontrano contro il muro di suono che il genin crea e cadono a terra come dei macigni.

tenor

Colpiti dal suono glii abomini, appena toccano terra, iniziano a squittire come dei forsennati.
Uno squittio talmente forte da rimbombare nella caverna e infastidire persino Ginko, quasi come se fosse un contracolpo della tecnica che aveva appena utilizzato.

I tre animali rimangono a terra a squittire per parecchio tempo, trenta secondi o forse di più, dopo di che ancora più incavolati ritentano con i morsi puntando alle gambe del genin.

CITAZIONE
Ricordati di mettere sempre il codice della tecnica che utilizzi, aiuta il master quando deve fare le varie valutazioni.
e indica anche la stamina e la salute residua.
Non facciamo i vari calcoli delle tecniche ma teniamo conto di questi piccoli particolari per avere un idea generale delle condizioni del pg.


Il genjutsu non è da mantenere, si è dissolto, non ha avuto effetto.
 
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