CITAZIONE
Bene fanciullini, proseguiamo. Tranquilli che siete molto veloci per la media; scusate se da parte mia c'è meno reattività, sto pagando il calo di tensione di fine anno scolastico x.x
Domani pomeriggio avrò 4 ore di scrutini, se non riesco a postare subito sappiate che è perché mi sta colando il cervello dalle orecchie...
Al prossimo giro voglio rifarvi qualche domandina sul regolamento, vediamo, se me le preparo in anticipo magari riesco ad averle pronte quando scrivo il post. La sera sono davvero troppo bollita D:
Dokko, sud-est del Paese del Fuoco - 6 Giugno 249 DN
La domanda posta da Akayoshi – la seconda – coglie del tutto di sorpresa il commissario, che lo fissa per diversi secondi con la bocca semiaperta. È evidente che il pensiero di tenere vive quelle bestie non l'abbia sfiorato nemmeno per errore, non tanto per una sua crudeltà d'animo, quanto per quel vago senso di superiorità provato da molti esseri umani, davanti a creature incapaci di esprimersi mediante le parole.
“Ecco... beh... facciamo così: vi faccio accompagnare sul posto da Yamada e Ishii, poi mentre decidete il da farsi, li mandiamo a cercare qualcosa in cui infilare gli animali... ammesso che si lascino prendere vivi, ecco. Non c'è bisogno di salvare capra e cavoli, ragazzi miei... bastano i cavoli, non so se mi spiego...” fa loro presente, ribadendo il fatto che nessuno tiene alla vita di quei... cosi, e che non è richiesto loro di andare troppo per il sottile.
“L'importante è che i civili siano soddisfatti del lavoro, tutto qui” aggiunge, sempre più a disagio, di fronte all'idealismo ancora prorompente e innocente di quei ragazzi così giovani.
Non si sarebbe mai aspettato che fossero i due ragazzi i portabandiera di quell'idea curiosa di complicarsi la vita, mentre la ragazzina sembra più accodarsi a loro nell'attesa di vedere come si sarebbero messe davvero le cose.
“Beh, sì, in effetti hai di nuovo ragione” è costretto ad ammettere nuovamente -
“devo confessarvi che la cattura non era un'opzione che avevamo messo seriamente in conto; tuttavia è intelligente pensare che scacciare e basta quelle bestie potrebbe non risolvere il problema. Mhh... non abbiamo niente del genere qui in dotazione, ma chiederemo ai padroni di casa di fornirvi qualche attrezzo dei loro, dopotutto hanno dei giardini enormi ed è verosimile che ci sia sul posto un bel po' di attrezzatura per la manutenzione delle aiuole. In caso, manderemo... Yamada! Ishii! Era ora!” - si interrompe di colpo, inquadrando le due figure appena apparse alle spalle dei tre ragazzi di Konoha.
Devono essere per forza i due che aspettano da diversi minuti, nonché i due a cui vengono appioppati i lavoretti più sgradevoli dai due ufficiali: Yamada, che era stato definito rammollito dal polemico signor Fujiwara, deve essere il più basso dei due, mentre per esclusione il giovanissimo e allampanato ragazzo al suo fianco è sicuramente Ishii. Quest'ultimo avrà una manciata di anni più dei tre aspiranti genin, è un miracolo se arriva a vent'anni; ha una postura e un modo di camminare piuttosto rigidi, come se effettivamente avesse una... ehm... sì, infilata da quelle parti.
Yamada ha qualche anno meno di Shimizu, è decisamente sovrappeso, ha un bel paio di baffi che lo fanno assomigliare a un tricheco in miniatura e suda copiosamente, tanto che ha la fronte ricoperta da decine di minuscole goccioline, oltre che la camicia tutta chiazzata sotto le ascelle e sulla schiena.
Le presentazioni durano lo stretto indispensabile, le istruzioni impartite ai due agenti ancora meno: pochi minuti più tardi i cinque camminano di buona lena verso villa Satou, la prima delle tre dimore da disinfestare. Yamada ansima come un toro che trascina un aratro a mezzogiorno, mentre Ishii continua a ripetere borbottando a mezza voce gli ordini appena ricevuti, come se avesse paura di dimenticarseli. Il collega più anziano pare più volte sul punto di interromperlo per tranquillizzarlo, ma la rapidità della marcia – che in realtà non ha nulla di trascendentale – lo costringe a limitarsi a respirare.
La villa dei Satou sorge nell'area sudest di Dokko: la si vede fare capolino tra le fronde dei bambù, qualche decina di metri più avanti lungo il vialetto cosparso di ghiaia candida che scricchiola sotto i piedi. Li accompagna sulla “scena del crimine” un maggiordomo anziano ma straordinariamente in forma – il che si traduce in una serie di lamenti da parte di Yamada, che presto finisce ad arrancare in coda al gruppo, ignorato da tutti quanti.
Lo specchio d'acqua infestato è bello ampio e diviso in due bacini da un elegante ponticello di legno; altissime piante di ginkgo ombreggiano le acque, rendendo quell'angolo di giardino il posto ideale per prendere il fresco d'estate.
Di lucertole, lucertoline o lucertoloni, non sembra esserci nemmeno l'ombra.
Il maggiordomo si arresta ad un paio di metri dalle rive coperte di pietra candida:
“Temo di non potermi avvicinare oltre, spettabili signori. Fate pure il vostro sopralluogo, rimarrò a vostra disposizione in caso aveste necessità di qualche tipo... e se riusciste per caso, mentre lavorate, ad avvistare la signorina Miyuki, ve ne sarei grato.
Si tratta della gatta dei signori: è tutta bianca, a pelo lungo, ed è scomparsa da stamattina...”Mentre l'anziano fa loro le ultime raccomandazioni, qualcosa affiora a pelo d'acqua: si direbbero due occhi sporgenti, di colore verdastro, su cui si apre la pupilla verticale tipica dei rettili; sarebbero spariti con un guizzo silenzioso sott'acqua, al primo movimento dei ragazzi, rivelando tuttavia la posizione degli invisibili invasori...
CITAZIONE
I due agenti che sono con voi si allontanano subito dopo: chiedete loro tutta l'attrezzatura che volete. Lì con voi c'è anche il maggiordomo, che può rispondere alle vostre domande e portarvi qualche attrezzo a sua volta, anche più velocemente di Ishii e Yamada.
Non vi ho fatto una descrizione chilometrica del posto, ma se volete atri dettagli scrivetemi pure.