Ferro, Fuoco e Sangue - Missione 58C, Per Rove e Andry

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view post Posted on 22/3/2020, 17:22     +1   -1

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L'aria salmastra che scivola dal mare lì di fianco penetra nella piccola taverna di fianco ai moli. Il ragazzo sarebbe tranquillamente partito subito, se non fosse che il suo obbiettivo - la piccola isola di Momo, terra d'origine del più famoso dei Kage di Kiri - sia impossibile da raggiungere per altri mezzi che non siano marittimi, e non ci sono imbarcazioni che sarebbero partite per gli atolli della più grande isola formata dal Paese dell'Acqua fino al mattino seguente. Quindi, tanto valeva restare al caldo. Kiri non era lontana, il giovane Ninja sarebbe potuto tranquillamente partire da lì, ma il viaggio per mare sarebbe stato troppo lungo e rischioso e i suoi stessi superiori gli hanno consigliato di prendere il molo più vicino possibile per la sua destinazione.

La missione che deve svolgere è... Strana. Non per la missione di per sé, si tratta di una missione di grado C, nulla di troppo complicato. Scontri probabile, sì, ma sicuramente non con ninja, ci si aspetta. Il mittente, un anonimo uomo che dovrà incontrare sull'isola, denuncia un furto nella sua fucina, ma non ha dato ulteriori dettagli, ma non è questo che è strano... Momo è un'isola remota, assai lontana dalla principale dove risiede Kiri, ed è strano che il villaggio abbia accettato di bloccare un suo soldato per un periodo di tempo che può essere assai lungo.

Forse troverà le sue risposte una volta arrivato lì... Intanto deve aspettare, e trovare un modo per passare la notte.


 
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view post Posted on 22/3/2020, 23:54     +1   -1
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Il mondo è crudele, ma quello che è peggio è la stupidità con cui si scelgono certe azioni.
Perdere un occhio e quindi abbandonare il villaggio per vagare nel mondo come un reietto non è stata sicuramente la scelta giusta, come tutte le scelte importanti durante la mia vita daltronde.
Ormai non ricordo piu quanto tempo è passato da quando ho cominciato a camminare e a dire la verità non so bene nemmeno in che zona io sia arrivato… Continuo a camminare alla ricerca di qualcosa, forse indizi, senza un obbietivo ben definito e con milledubbi e perplessità.

~ Dovrei tornare a casa… perche continuo a girare il mondo?... cosa posso trovare che a casa non ho?... ~

Almeno una volta al giorno mi cala addosso una depressione con cui ogni volta devo combattere e con il tempo, grazie alle nuove conoscenze che mi sono fatto nel pellegrinaggio, ho trovato una medicina per placare il dolore. Sicuramente comprare medicine da mercati neri non è il massimo ma non mi importa, fino a quando posso andare avanti senza sentire il dolore, fisico e mentale, a me va piu che bene.

Non so che ora sia e nemmeno il poso dove sono arrivato, so solo che devo trovare una taverna per riposare, per prendere la medicina in santa pace…
La prima volta che l’ho presa mentre ero fuori da una stanza, chiusa a chiave, mi sono risvegliato nudo in un campo di grano… brutta esperienza che da allora cerco di evitare.

Al mio nuovo look post torneo chuunin che prevede una fasciatura su tutte e quattro gli arti è stato aggiunto un nuovo e bellissimo souvenir: uno straccio che copre l’occhio destro…
La ferita ormai è guarita però non riesco ancora a convivere con l’idea di mostrare al mondo la cicatrice, quindi la copro in malomodo con uno straccio.

Mi tolgo il cappuccio del cappotto con cui mi copro dalle intemperie durante i lunghi viaggi ed entro nella taverna, una taverna che ho trovato a caso durante il mio cammino e che posso utilizzare per fare una pausa per la medicina.
Superato l’uscio mi guardo intorno girando la testa leggermente verso destra, per aumentare il raggio visivo dell’occhio sano.
Ad una prima occhiata non mi sembra di vedere niente di interessante o utile quindi, come sempre, spensierato e senza farmi problemi mi incammino verso il bancone.
 
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view post Posted on 23/3/2020, 01:27     +1   -1
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Kiri.. Come sempre un posto che tende a regalarti più problemi di quanti tu ne possa meritare..
Tra il lavoro aggiuntivo per sdebitarsi col veterinario che aveva curato Okojo e gli allenamenti all'eremo era davvero esausto, per una volta I contrattempi che caratterizzavano il paese della nebbia permettevano ai due fratelli di riposarsi un pochino in attesa della partenza.

Scelsero una piccola locanda, non vi era tantissima gente e questo li rallegrava in modo che potessero riflettere sulla missione affidatagli.
Una missione di Grado C, questo era ottimo perché voleva dire che si stavano iniziando a fidare delle loro capacità.
Percorsero la sala della taverna senza calcolare i vetusti tavoli e i pochi avventori che li occupavano, L'odore di cibo e birra si mescolavano insieme facendo venire una certa fame al ragazzo.
Si accomodarono al bancone, l'oste diede una passata di straccio e chiese cosa gradisse il
Giovane shinobi.
Data la temperatura non mite ordinarono del ramen, che consumarono in breve tempo.


- Non ti pare strano avere così pochi dettagli? E Com'è possibile che per un semplice furto richiedere un ninja? -


- non saprei fratellone.. Però è un Grado C e questo vuol dire che stiamo migliorando.. -


Yosuke ordino un bel boccale di birra per accompagnare quelle domande.


- comunque.. Kamatari ci è andato pesante con gli allenamenti negli ultimi giorni.. Pensi che ce l'abbia ancora con noi per la mia Gaffe? -



- nah.. Credo che sia semplicemente stronzo ma suppongo abbia pure a cuore la Nostra sopravvivenza, e soprattutto dobbiamo ricordarci che per ora è meglio non chiamare il piccoletto.. Sai che non è ancora in formissima.. -


Bevvero un altro sorso di birra quando un losco figuro fece la sua comparsa all'ingresso della locanda.
Si fermò pochi secondi sull'uscio, aveva un'aria familiare ma tutte quelle Bende e lo straccio sull'occhio non aiutavano affatto a riconoscerlo ..


-... Sento puzza di presunzione e ignoranza kumana … la stessa che abbiamo già incontrato qualche tempo fa.. Vero -


Dopo un rapido sguardo con la coda dell'occhio Isao convenne che lo avevano già incontrato e ne ricordó pure la forza..
 
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view post Posted on 23/3/2020, 22:42     +1   -1
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Mi avvicino al bancone tranquillo con un aria disinvolta, come se fosse tutto normale.
Una volta arrivato li attraggo l’attenzione del locandiere. Nella mia testa una sequenza di azioni ben congegnate che mi fanno sembrare una delle persone più fighe del mondo, in verità c’è solamente un bambino alto un metro e una cazzuola che agita un braccino corto.

Come sempre prima di prendere la medicina cerco di ordinare la mia bevanda preferita, un Chuhai senza shochu al gusto di ume…. In parole povere una soda con il gusto di una specie di prugna.

Rimango li in attesa a fissare quel uomo lento che continua a bofonchiare con altri clienti quando ad un tratto, dal lato cieco, sento uno spostamento dell’aria provocato dall’avvicinamento di un oggetto non identificato.
Non c’è bisogno di schivare o fare chi sa quale mossa perché il boccale di birra mi passa di fronte attirando per un attimo la mia attenzione, per poi spostarla nella direzione dalla quale era arrivato.

« Cos… »

“E’ tanto che non ci vediamo bellosguardo” (ysao/Yosuke)

Non faccio in tempo ad incazzarmi con lo stronzo che ha lanciato quel boccale che lo riconosco.

« Sillungone… cosa ci fai qui? »

Il “maleducato”, per non essere più volgare, che la lanciato il boccale di birra non è altro che una vecchia conoscenza del paese delle onde.
Ordino la mia bevanda e mi avvicino a lui per scambiare due parole.
 
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view post Posted on 24/3/2020, 09:37     +1   -1
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Un tizio pieno di bende e con la faccia mezza bendata di sì sedette al bancone, Isao e Yosuke non badarono al resto della taverna e si concentrarono su di lui..


- Fratellone è tizio veloce del paese delle onde.. Anche se mi sembra un po' malconcio.. -


- si si.. È lui.. Ahahahah ma come si è conciato quel mentecatto? -


- suppongo sia lui quello che si è tentato di suicidare durante il torneo dei chunin-


Yosuke posó il palmo della mano sul boccale e con un lieve movimento lo spinse verso il Kumano al fine di offrirgli da bere accompagnandolo con una battuta di pessimo gusto sulla bende dello straniero.
Egli si girò di scatto pronto a ribattere o peggio ma la reazione si stoppó sul nascere.


CITAZIONE
« Sillungone… cosa ci fai qui? »

Il boccale tornó indietro, ottimo.. Aveva nuovamente la sua birra mentre Shun si prese una bevanda analcolica al gusto di prugna e si sedette accanto a lui


"in teoria dovrei farti io questa domanda, sei tu nel territorio del mio villaggio.. Non io nel tuo.. Comunque siamo che aspettiamo il traghetto per l'isola Momo. Quindi venendo a noi.. Qual buon vento ti porta qui? Di certo non una soda al gusto prugna.. E poi.. Cosa che sinceramente mi sorge spontanea.. Come cazzo ti sei combinato? "


Non appena si sedette accanto a loro Isao notó un particolare odore.. Un odore pungente, acre, che diventava quasi amaro una volta che lo inspiravi..


" e soprattutto perché ti fumi quello schifo.. Ma deduco sia perché tu non te la stia passando alla grande.."
 
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view post Posted on 24/3/2020, 18:34     +1   -1
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« JEH! »

Scoprire di trovarmi vicino a Kiri mi lascia un attimo perplesso, quanto cavolo avevo camminato a caso…

~ Isola di Momo?... mai sentita nominare… ~

Dicendomi che “stanno” aspettando osservo il suo fianco e il mio fianco, senza vedere nessun altro… senza capire di chi stesse parlando.

~ Lui e chi altro?... ~

Non faccio in tempo a farmi la domanda che ecco uscire fuori quella sua particolarità, il suo tono di voce che cambia, il suo modo di parlare che cambia e quindi capisco.

Le domande del Kiriano sono tante e tutte insiemi quindi inizio da quella che mi viene piu facile rispondere.

« E’ una medicina che ho iniziato a prendere da quando… » e quindi indico l’occhio coperto dallo straccio.

« Mentre viaggiavo per il mondo ho incontrato un medico che mi ha aiutato con l’occhio prescrivendomi questa medicina speciale che posso comprare solo da lui.
Ogni volta che vado a fare un viaggio lungo mi porto una piccola scorta dietro, se hai male da qualche parte te la faccio provare e vedrai che non sentirai più niente. »


La mia espressione convinta durante il racconto non poteva che convincere il kiriano di quello che stavo dicendo.
Quella medicina con me stava facendo l’effetto desiderato, mi stava aiutando, quindi sicuramente avrebbe aiutato anche lui bastava solo chiedere.

Manca una domanda alla quale rispondere: il motivo della mia presenza in quel posto.
Non ce n’era uno in particolare, stavo viaggiando a caso da quando avevo decido di abbandonare il villaggio … probabilmente a casa mi stavano cercando quindi non potevo dirgli che stava parando con un autoproclamato reietto.

« Sono in viaggio per allenarmi. » ~ Che gli racconto a questo… ~
« Alla ricerca di sfide con cui testare le mie abilità per superare i miei limiti. E cose cosi… »

Non potevo fare la figura del coglione, non volevo, quindi cerco di essere più presuntuoso possibile mentre gli parlo, come se il mio aspetto da straccione e malridotto non esistesse.

« Tu cosa vai a fare sul isola? Cosa c’è da quelle parti? »
 
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view post Posted on 25/3/2020, 09:08     +1   -1
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Beh.. Nascondersi dietro alla parola medicina per giustificare la propria tossicodipendenza era proprio triste, specie per un ninja che avevano ritenuto davvero forte nel loro ultimo incontro.. Nonostante a volte avesse decisamente la testa bacata, mentre gli ritornava in mente la scena di Shun che cerca di decidere il sentiero da decidere facendo cadere a terra la katana..


"Senti Shun.. Da quando l'Hashish è una medicina? Noi avremo pure i nostri problemi di personalità dissociata ma ricorrere a quella robaccia non è da noi.. E pensare che nutrivo grande rispetto data la tua forza, nonostante la tua notevole stupidità occasionale.. Ti vedevo come qualcuno da superare.. A sto punto se ti puó interessare chiedo al veterinario per cui lavoriamo se ha dei sedativi per cavalli, forse ti interessano.. "


Il tono era davvero serio per essere un discorso fatto da Yosuke, e la serietà fu sottolineata dal fatto che per la prima volta il fratello maggiore aveva chiamato per nome il Kumano..
Si scoló di botto il boccale intero per la delusione e fece cenno al barista di portarne un altro.
Isao invece dovette ammettere che da quando avevano salvato il piccolo ermellino suo fratello stava maturando notevolmente, evidentemente era merito delle botte dategli di Kamatari e Fukuizuna durante gli allenamenti.


"mi spiace per le Parole di Yosuke ma sono costretto a dargli ragione.. A parte questo almeno le motivazioni del tuo viaggio sono sensate.. Sempre ammesso che siano vere.. Su questo voglio crederti o almeno darti il beneficio del dubbio ..
Comunque stiamo andando a Momo per una missione di poco conto, nulla di speciale.. Le informazioni ci verranno date all 'arrivo dal committente.."



I due fratelli pensarono un po' al da farsi in modo estremamente rapido


" Senti.. Domattina parte il traghetto per l'isola, di sicuro sarà una passeggiata.. Se ci accompagni facciamo a metà del compenso e nel frattempo ti tieni pure occupato.. Che ne pensi?


L'idea non era nemmeno malaccio, inoltre la forza del nanetto di kumo i due fratelli se lo ricordavano bene.. Sarebbe potuto tornare molto utile in caso di imprevisti..


"direi di andare a farci una bella dormita e di rivederci qua alle 7.00 in modo da prendere il primo traghetto utile"

Edited by Rove91 - 28/3/2020, 13:23
 
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view post Posted on 27/3/2020, 17:12     +1   -1

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Il mattino seguente, il mare è calmo... Forse troppo calmo, anche per chi soffre di mal di mare. Salpare con quella bonaccia assurda, specie considerando le tempeste che fischiavano nelle finestre fino all'alba, non fa affatto presagire un viaggio rapido... Tutt'altro. Persino i marinai sono seccati dalla cosa, borbottando cose come "Ci metteremo dei giorni, andando avanti così". Non ci misero giorni, ma quello che gli avevano descritto come un viaggio di poche ore, si tramuto in una traversata lunga, tediosa e noiosa, tant'è vero che, quando finalmente potettero approdare a Momo, il sole era già mezzo sceso oltre l'orizzonte, colorando il mare d'arancio.

Momo è un'isola piccola, davvero microscopica, non più larga di tre o quattro chilometri, ma con una maestosa montagna al centro, irta e alta, probabilmente d'origine vulcanica. L'unico villaggio nonché porto, che da il nome all'isola, è una bella cittadina di classe, tutta ricoperta di alberi di pesco in fiore, grazie alla primavera. C'è un buon profumo, per le strade lastricate di pietre lucide, mentre l'arancione del tramonto brilla sulle tegole smeraldine che ricoprono le case.

Il punto ora è... Come trovare un committente anonimo? Certo, potrebbero andare casa per casa a chiedere, ma ciò mina innanzitutto il senso dell'anonimato, per non parlare poi che ci sarebbe voluto un bel po' di tempo e che la gente, probabilmente, dopo un po' li avrebbe cacciati dall'isola su una zattera, considerato che stava scendendo la notte. C'è però un'unica indicazione, quasi fosse un indizio, su dove trovare il committente del ragazzo di Kiri. "Dopo la Casa Rossa". C'è ancora qualcuno, per strada, bottegai che stanno per iniziare a chiudere. Forse è il caso di chiedere almeno informazioni?


 
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view post Posted on 27/3/2020, 21:21     +1   -1
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Alle parole del kiriano rimango in silenzio, ammutolito, vergognandomi di quello che sono diventato. Abbasso lo sguardo quasi per nascondere la vergogna e sbuffo. Uno sbuffo triste, amaro, con cui cerco di scacciare il momento di tristezza, depressione, che mi sta prendendo.

Fortunatamente il ragazzo di fronte a me aveva questa particolarità del tono di voce che, in qualche modo inspiegabile, riusciva a spezzare l’atmosfera. Ogni volta che cambia il tono di voce il mio cervella impiega qualche attimo per ingranare ed abituarsi a questa sua particolarità.
Questo cambiamento di voce mi distrae dalle mie bambinate depresse e mi fa tornare con i piedi per terra.

« Certo, ti accompagno volentieri. »

Senza pensarci, senza ricordami, di una cosa importantissima … per raggiungere l’isola c’è bisogno di navigare… di passare un bel po di tempo in mare…



Il giorno dopo, al mattino presto, appena arrivato davanti al traghetto mi rendo conto di quello che stava per accadere.

« JEHJEHJEH!!! »

Il mal di mare è una brutta bestia, soprattutto quando ti dimentichi di soffrirlo e accetti di viaggiare per mare.
Mentre saliamo sul traghetto inizio a preparare la medicina, non era il cado di prenderla al mattino presto però meglio sotto l’influenza del medicinale che in una pozza di vomito.

Una volta assunta la dose di calmante il viaggio è liscio come l’olio, stare su quella barca sembra una cosa normalissima, come stare con i piedi per terra.

« CHE NOIAAA!!! »

Tra una chiacchiera e l’altra, nei momenti morti del viaggio, mentre osservo l’orizzonte mi parte uno o due urli seguiti da un espressione soddisfatta e divertita.

~ Chi sa se posso accelerare la velocità di questa bagnarola usando qualche tecnica di vento… ~

Sfortunatamente il viaggio è mooolto più lungo di quello che può coprire una dose di medicina, quindi ad un certo punto mi ritrovo in ginocchio vicino al bordo del traghetto a dare da mangiare ai pesci.
Il mare era calmissimo quindi perché tutta quella nausea? Tutta quella sofferenza?... non riuscivo proprio a spiegarmelo mentre continuavo a vomitare anche l’anima…

Attivati sul isola appena scendo dalla bagnarola mi distendo per terra ad inspirare ed espirare profondamente per riprendermi dal lunghissimo viaggio.

« Dammi cinque minuti... »

Mentre mi stavo riprendendo osservo il fianco della barca con una lunga sgommata provocata dal mio vomito.
~ eheheh… speriamo non mi chiedano i danni… ~

Non potevo stare a terra per troppo tempo quindi stringo i denti e mi rialzo barcollante.

« Chi dobbiamo incontrare? »

Non portavo un coprifronte e non appartenevo al villaggio di Isuke (fusione dei due nomi “Is” da Isao, “uke” da Yoskue) quindi non potevo fare altro che accompagnarlo e intervenire solamente quando mi veniva chiesto un parere… perlomeno questo era il mio piano iniziale…
 
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view post Posted on 28/3/2020, 13:15     +1   -1
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Un mare calmo e placido attendeva i due shinobi, questo ai marinai del traghetto non piaceva affatto, abituati come erano alle sferzante che riservava loro il vento di Kiri.
Il garrito dei gabbiani accompagnava il loro salire sul piccolo traghetto che li avrebbe portati a Momo, il viaggio sarebbe stato tranquillo (anche troppo) per tutti meno che per…


" porca troia Shun.. Mi ero scordato che soffrissi di mal di mare.."


Fortunatamente quel tossicomane riuscì ad assumere la sua medicina e il viaggio filo relativamente liscio, Qualche chiacchiera ma nulla di particolarmente emozionante.

Isao si diresse verso prua e si andó a sedere a gambe incrociate mettendosi a fare quei noiosi esercizi di meditazione che gli aveva insegnato Fukuizuna


- chissà cosa ci troveranno di speciale i maschi dell'eremo in quella strega.. -


La quiete della sua meditazione venne interrotta da stupide urla ovviamente fatte da Shun.
Arrivati sulla piccola isola il Kumano si lanció a terra al fine di riprendersi, mentre Isao guarda quella lunga sgommata di vomito sulla chiglia della barca.


"speriamo non ci facciano pagare i danni eheheh.. Prenditi il tempo che ti serve per riprenderti, il mal di mare è una brutta bestia.. "


Il forestiero si rialzó intenzionato ad aiutare i due fratelli


"gli indizi a nostra disposizione sono:
Un furto in una Fucina
Il committente sarebbe stato " Dopo la casa Rossa"

Potremmo andare nella zona commerciale della città e chiedere qualche informazione, ma con la massima discrezione.. Che ne dici?
Ci fidiamo del tuo intuito ma niente avventatezze, ricordati che non sei nel tuo villaggio, Non vorrai fare scoppiare un un incidente diplomatico, per non parlare dei guai che faresti passaremmo tutti e tre..



- Beh.. Di certo il Mizukage ci noterebbe.. -


I due si incamminarono per le vie di quella che non sembrava la solita città portuale, anzi, Si presentava come una cittadina di classe che andava stretta a uno straccione orbo e un folle con due personalità dissociate.
L'idea di base era quella di porre due semplici domande:

Se nel villaggio vi erano strutture rosse ;
Se ci fosse una Fucina nella città.


"ok Shun.. Andiamo e iniziamo a fare domande tra quelle botteghe.. Ma SENZA DARE TROPPO NELL'OCCHIO"
 
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view post Posted on 31/3/2020, 14:44     +1   -1

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Le domande del ragazzo trovano una risposta rapida e sbrigativa. L'ora è tarda, e l'anziano uomo che stava portando dentro i suoi vasi di terracotta per chiudere bottega è chiaramente più intenzionato ad andare a casa piuttosto che perdere tempo a cincischiare con degli estranei... Ma forse, per quanto sbrigative, le sue risposte potevano essere più utili di quanto pensassero.

« Fucine qui non ce ne stanno, ma c'è una casa chiamata Casa Rossa. Non è proprio rossa, ma è l'ultima casa sul sentiero che sale verso la montagna. Non ci abita più nessuno da anni, però. Ora, lasciatemi chiudere. »

Queste sono le uniche parole a loro rivolte. Se anche cercassero altre persone a cui domandare, la risposta non sarebbe stata assai diversa. La "Casa Rossa" è l'ultima casa nel sentiero della montagna. Capire a quale sentiero si rivolgano non è cosa difficile, data le dimensioni molto esigue del villaggio: seguendo il corso principale che parte dal porto e taglia a metà il piccolo borgo marittimo, dal lato opposto c'è una strada che scivola fuori per i campi di pesche, per poi proseguire verso la montagna. Rapidamente, però, il lastricato sparisce, lasciando solo la terra battuta al suo posto, una volta portati fuori... Vale la pena imbarcarsi durante la notte per una strada tanto impervia?

 
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Sentire che non ci sono fucine al villaggio mi fa rimanere un attimo perplesso, visto che Isuke è stato mandato sull’isola perché hanno rubato qualcosa in quel posto…

« Come non ci sono fucine?... »


Il vecchietto ormai era tornato a farsi gli affari suoi, non sembrava molto socievole.
Mi guardo velocemente intorno e vedo che anche tutti gli altri abitanti si comportano allo stesso modo, il sole era calato e quindi stavano chiudendo tutte le attività diurne.

Vista la situazione non potevamo fare molto, o si andava dove ci aveva indicato il vecchio o si riposava fino al giorno dopo…

« Il tuo contatto ti ha dato un giorno oppure un orario per incontrarlo?
Se fosse per me andrei subito a dare un occhiata a questa “casa rossa” per incontrare il tizio, non mi piace far aspettare gli altri. »


Non avevo ancora recuperato del tutto dal viaggio, la nausea era ancora li, e muovere la testa con scatti troppo bruschi non mi faceva sentire proprio al top ma potevo resistere, una dannata barca non poteva sconfiggere un guerriero del mio calibro.

« Tu cosa vuoi fare Isuke? »

In modo disinvolto e naturale per la prima volta mi rivolgo ai due fratelli monocorpo con il sopranome che mi ero inventato.
Non faccio caso a questo particolare, mi viene spontaneo, quindi aspetto la sua risposta alla mia domanda.
 
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view post Posted on 1/4/2020, 11:01     +1   -1
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Niente fucine e una casa rossa che non era rossa.. Beh.. Si inizia alla Grande..


CITAZIONE
« Il tuo contatto ti ha dato un giorno oppure un orario per incontrarlo?
Se fosse per me andrei subito a dare un occhiata a questa “casa rossa” per incontrare il tizio, non mi piace far aspettare gli altri. »

Yosuke annuì alle parole di Shun con aria seriosa e poi si espresse..


"niente orari o giorni precisi.. E nemmeno a me piace far aspettare la gente.. Quindi andiamo!"


Fortunatamente mentre i due stavano per incamminarsi Isao decise di intervenire


"ragazzi mi piace molto il vostro entusiasmo, dico davvero.. Ma non sarà un po' troppo avventato avventurarsi su un sentiero relativamente impervio col buio.. Direi che è il caso di fermarsi in una locanda sino a domattina e partire di buon'ora, in modo che shun si possa riprendere ed essere al 100%.. Ci farà senz'altro comoda la sua velocità.. "


Il sole era ormai sparito e la penombra aveva avvolto la cittadina portuale quando il Kumano chiese cosa avesse intenzione di fare Isuke..


"credo che ci toccherà seguire il consiglio di mio fratello.. Tra i tre penso sia quello più giudizioso.."


Shun e i due fratelli si diressero verso una locanda che non era di certo un hotel a cinque stelle ma era di certo una più che degna sistemazione per la notte e per concedersi una mangiata e una bella bevuta..


" andiamo bellosguardo .. Offriamo noi stasera.. E poi.. Dove l'hai pescato 'Isuke'.. "
 
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view post Posted on 5/4/2020, 17:13     +1   -1

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Nella taverna c'è un'aria stanca. Pur essendo un'isola con un'importanza storica non indifferente, non c'è l'ombra di quello che sembra un estraneo, tra quelle mura. Le camere sono vuote, l'oste sembrava quasi sorpreso di avere ospiti, e la clientela principale sono gli stessi uomini delle baracche di fuori, che si godono il meritato riposo dopo una lunga giornata di lavoro. Chi beve del saké, chi mangia un lauto pasto, c'è serenità oltre stanchezza in quella taverna...

Mentre i ragazzi sono seduti ad un tavolo, a cenare con del pesce fresco, quando ormai il sole è completamente calato e si è a pieno entrati nella sera, la porta della locanda si apre, facendo entrare due uomini dalla faccia stranita. Sono locali, gli altri li salutano serenamente, ma notano subito che le loro espressioni sono strane, e chiedono cosa sia successo, ad alta voce.

I ragazzi intuiscono rapidamente che i due sono cacciatori, e stavano battendo le foreste intorno al villaggio. In particolar modo, sono colpiti da uno strano avvenimento, tanto strano che li hanno portati ad abbandonare le loro prede sul posto. Con la taverna in silenzio, ad ascoltare la storia, anche i nostri ninja possono sentire le vicende da loro narrate con tranquillità, pur essendo relegati ad un angolo della stanza. Dicono che dall'altro lato dell'isola, sulla costa, mentre erano nella foresta, hanno sentito un pianto disperato e rumore di ferro battuto. Hanno provato ad avvicinarsi, ma un urlo li ha intimati di andarsene.

Che storia... Peculiare, non trovate? Ma infondo, che ha a che fare con la missione dei nostri ragazzi?



 
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Alla fine abbiamo optato per il riposo, quindi ci dirigiamo nell’unico posto dove è possibile riposare in quel misero viaggetto di pescatori.
Ai miei occhi il posto si presenta squallido come tanti altri posti che avevo frequentato e di cui non ho più memoria, viaggiare a caso per il mondo ti dava la possibilità di vedere mo0lto posti interessanti e altri molto meno interessanti … come le taverne.

Il menu, come prevedibile per il posto, aveva a disposizione solamente pesce … e nemmeno troppe ricette.
Ordino quello che mi sembra più buono, sperando che il cuoco sia uno bravo e non un pescatore qualsiasi…

Mentre siamo in attesa del cibo osservo il kiriano, che fisicamente non era cambiato per niente, sembrava la stessa persona che avevo incontrato la prima volta.

« Non sei cambiato per niente.
Facile la vita a Kiri, nè? »


Una domanda retorica, una battuta per fare due chiacchiere, per ironizzare sul mio aspetto trasandato,sul fatto che avevo perso un occhio… sul fatto che non portavo più il copri fronte del mio villaggio.

Sorrido soddisfatto dalle mie stesse battute mentre il “cameriere” ci porta, finalmente, il pesce ordinato.
Tra una chiacchiera e l’altra il tempo passa e la “normalità”, la monotonia, di quella taverna viene interrotta dall’entrata di due individui che attirano l’attenzione di tutto i presenti, compresa la mia.
Due uomini, personalmente sconosciuti, con delle fasce sconvolte, cosi sconvolte da far chiedere agli altri presenti cosa fosse successo.

I due partono a raccontare la loro storia che inizialmente non mi interessava affatto, cosa mi frega a me se la giornata di lavoro di un pinco pallino qualsiasi non è andata bene ho, abbiamo, cose più importanti a cui pensare.
Volente o nolente comunque sento la loro storia, visto che tutto il locale è in silenzio ad ascoltare tranne me che morsico un pezzo di osso rimasto del pesce che avevo ordinato.

« Si sono spaventati per delle voci. »

Rivolgendomi al mio compagno inizio a farmi una risata per la storia che i due sconosciuti avevano appena finito di raccontare.
Non sapevamo molto della missione che gli era stata data a Kiri, le informazioni erano poche e a quanto pare anche non molto precise... in più la storia dei due tizi non era cosi male come mi aspettassi.

« Andiamo a dare un occhiata? »

Appena ricevo la risposta positiva da parte di Isuke mi alzo di scatto e rumorosamente, cercando di attirare l’attenzione di tutti.

« Signori. »

Sfruttando tutta l’esaltazione da kumano possibile, e l’idea che mi stavo iniziando a fare su come campare senza le entrate del villaggio, comincio ufficialmente le negoziazioni per recuperare in le loro perdite.

Mi avvicino a loro con passo leggero, come se volassi sopra il pavimento, e mi fermo a qualche metro per osservarli e allo stesso tempo farmi vedere.

« Ho sentito le vostre vicissitudini e sarei disposto a darvi una mano per recuperare le vostre perdite in serata. »

Una piccola pausa per vedere se sono riuscito ad attirare la loro attenzione.

« Chiaramente in cambio di un piccolo compenso. »

Vivere da vagabondo è dura, ci si deve arrangiare in qualsiasi modo per poter guadagnare soldi… e poi le medicine stavano cominciando a scarseggiare.



Non so se sono utili a qualcosa, ma spero di si, però il mio pg ha queste conoscenze:

Chi-mon. Geografia ed orientamento.
Per antonomasia, si pensa agli shinobi come a delle semplici spie o a degli assassini, ma essi sono molto più di questo, tant’è che ridurre la loro definizione a tali categorie potrebbe essere presa anche per un’offesa.
In primo luogo, infatti, sono dei gran viaggiatori. Le loro missioni ed i loro svariati compiti li portano spesso e volentieri ad attraversare in lungo e in largo il Continente conosciuto, dandogli modo di conoscere la geografia dei Paesi visitati sotto ogni aspetto, così da potersi muovere al meglio tra i vari monti, pianure, deserti e scegliere, quindi, la strada migliore per giungere a destinazione. Oltre a questo, un buon conoscitore dell’aspetto fisico dei territori sa anche come utilizzare i pregi e i difetti della zona circostante a proprio vantaggio, sia per semplici agi come trovare un buon punto in cui pernottare all’addiaccio, sia per seminare o, viceversa, intrappolare un proprio nemico.
Tutto questo ovviamente non sarebbe possibile senza una buona dose d’orientamento . Gli shinobi maestri in questa disciplina sono, infatti, in grado di riuscire a dedurre la propria posizione non solo grazie alla geografia dei territori, ma anche utilizzando le stelle come riferimento. Oltre a questo, sanno calcolare la distanza coperta contando il numero dei propri passi e moltiplicandolo per la lunghezza delle proprie falcate. In alternativa possono avere una conoscenza finemente calibrata della propria velocità lungo superfici e pendenze diverse tale da poterla usare per definire i propri progressi.

Shinri-gaku. Psicologia.
Per compiere le proprie missioni, i ninja non si affidano solamente alla forza delle armi, devono essere anche abili psicologi, tanto nei rapporti intrapersonali (relativi, cioè, alla propria psiche), quanto in quelli interpersonali (che coinvolgono altri individui).
I principi della psicologia ninja sono l’adattabilità e la resistenza, come suggerisce lo stesso kanji nin, traducibile in “paziente sopportazione”. Di fatto, gli shinobi sono tenuti ad utilizzare ogni mezzo a loro disposizione e a sopportare ogni avversità per raggiungere il proprio obiettivo.
Sono addestrati ad essere sempre attenti all’ambiente circostante e in sintonia con gli eventi e i processi naturali o provocati dall’uomo. Il loro pensiero deve essere elastico, tale da consentirgli di adeguare i propri piani in caso vi siano nuovi sviluppi, opportunità o limitazioni. La loro reazione alle persone, alle vicende o alle situazioni non è dettata da esse stesse, non dai preconcetti, ma da una scrupolosa ed obiettiva analisi dei fatti. Di conseguenza, si può dire che i ninja abili nell’affidarsi alla psicologia, sono maestri nel vedere la realtà, non semplicemente ciò che presumono o vogliono.
 
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