Il giorno dell'esame Genin era ormai giunto, quel giorno era di grande importanza per tutti gli studenti oggi presenti in aula, perchè se tutto fosse andato per il meglio, quell'esame avrebbe segnato l'inizio della loro carriera ninja.
Tra i vari aspiranti ninja, seduti alle proprie postazioni, c'era anche Go Nara, membro del rinomato clan, e anche per lui, oggi, è un giorno importante, anche se fin dal risveglio non aveva sentito alcuna forma di tensione o ansia per l'evento, lo stesso non si poteva dire per la sua famiglia; al risveglio, difatti, per Go sembrava essere un giorno come tanti altri, non mostrò alcun segno di nervosismo, ed affrontò tutto con estremo distacco, com'era solito fare, mentre i suoi genitori fremevano all'idea che il loro unico figlio stesse per entrare nel mondo ninja. Stesso animo freddo e distacco continuava a mostrare anche durante l'esame, seduto al suo posto, col foglio con le domande davanti, intorno a sè aveva diversi studenti, alcuni scrivevano senza sosta, altri sembravano non avere idea di che cosa fare; Go invece era impassibile, matita in mano, la testa poggiata sul palmo della mano, e gli occhi verdi che scorrevano le varie domande,
< Che scocciatura >, pensò, mentre si lasciava andare in un vistoso sbadiglio a bocca spalancata;
< Questa la so; questa anche, uff... >, continuava a pensare, mentre la matita scorreva le varie domande poste nel test; non aveva tanta voglia di star lì a perdere troppo tempo, non vedeva l'ora di chiudere lì quella pratica, e tornare a casa a poltrire.
Go cominciò a scrivere le risposte alle varie domande, non approfondì troppo le sue risposte, scrisse soltanto lo stretto indispensabile per far risultare la sua risposta corretta, almeno corretta secondo le sue conoscenze, perchè poi spetterà all'esaminatore decidere se la risposta sarà giusta o meno;
< Prima finisco questa seccatura, meglio è >, preso così da questo spirito stava quasi terminando il suo compito, anche se improvvisamente un rumore catturò la sua attenzione; era il rumore classico di un pacchetto di patatine, era il sensei che, alla cattedra, stava per ingozzarsi di patatine mentre loro erano lì a fare il proprio esame,
< Ma guarda un po' questo, si mette pure a mangiarci le patatine davanti > , questi suoi pensieri furono seguiti da un'occhiataccia fugace al maestro, salvo poi tornare a "concentrarsi" sul compito, per cercare di portare al termine tutte le risposte nel minor tempo possibile.