Bianchi ciuffetti di nuvole scorrazzano innocui e silenti nel cielo estivo di Kumo, accarezzando i picchi delle imponenti montagne della Nuvola, mossi da venti tiepidi e illuminati dal sole del mezzogiorno. La stessa luce che illumina le vie del Villaggio montuoso, il quale, nonostante le vicissitudini interne che si trascina da mesi, vive e pulsa al massimo delle sue possibilità.
Ingranaggio di quel sistema lo è anche Ying, volente e nolente, che la sera prima si è trovata a fare un compito per lei raro ma non per questo meno odioso: controllare e riordinare pile di scartoffie. In teoria un compito da Genin, tuttavia non sempre applicabile a questi ultimi nel Villaggio, visti i tempi.
Non è un caso dunque se la ragazza, a metà mattinata, si trova ancora a sonnecchiare beatamente nel suo morbido fuuton. Sola in casa dato che il suo falco, Moegami, è uscito da parecchio per cacciarsi il pranzo.
Oh eccome se ronfa la kunoichi, visto che il medico ieri è stato chiaro: per quel giorno deve starsene a riposo. Nulla di serio, ovviamente, soltanto una mera misura precauzionale per la salute, dovuta all'ultima visita medica fatta: semplici accertamenti per capire se, a distanza di tempo - dopo essersi risvegliata dal suo coma di sette mesi - è tutto nella norma.
E poi ha il brutto vizio di non chiedere mai giorni di permesso, al massimo di malattia, pessima abitudine per il benessere psichico.
Driiiin!Meh... neanche lo sente lei, il campanello. Si smuove appena in quell'abbraccio al cuscino e non serve neppure sbirciarle le palpebre, coperte da un caos di ciocche scure, per capire che sono chiuse.
Un profumo di salsedine la culla piacevolmente e un sorriso beota prende forma nell'espressione placida, lì, in uno dei letti migliori della nave ammiraglia. Suonano alla porta ma resta indifferente, almeno finché non si sente buttare giù dal letto con un vigoroso spintone.
Altrettanto vigorosa è la sua caduta.
T H U D !
Tirandosi a sedere con i palmi e voltandosi irritata, la Mangiafuoco osserva un grosso panda che ha preso il suo posto, ora sdraiato a riposare nel suo letto ultracomodo, ignorandola e dandole le spalle.
"Ma che cavolo fai!? Quello è il mio letto!!"
Driiiin!
Ugh! Di nuovo quel dannato campanello! O forse era la sveglia?
"Ying."
Beh, visto che qualcuno la sta chiamando per nome, sicuramente è la sveglia.
Pertanto si può osservare la ragazza tendere il braccio destro verso quella che lei crede la fonte del disturbo. Sente qualcosa, ma è talmente rintronata che si autoconvince che sia quanto cercava e prende a dargli brutalmente addosso col palmo aperto.
Peccato che quel qualcosa sia proprio il nibbio, appena tornato e sempre più furioso per ogni pattone ricevuto, e la kunoichi lo scoprirà nel peggiore dei modi ovviamente.
Il rapace cionfa tutto il piumaggio dal nervoso, aspetta che la mano si avvicini di nuovo e...
" A H I A ! ! ! "Al di là della porta quel ragazzino, nel sentire rumori e imprecazioni, decide di suonare un'ultima volta. Tempo una manciata di secondi e si mostra agli occhi azzurri del giovane, in tutta la sua padellosità guerriera, una Ying sonnacchiosa, con un bellissimo pigiama arancione decorato di mini padelle e fiammette sorridenti.
Poggiata sullo stipite, i suoi occhi d'ambra fissano il moccioso dai capelli biondicci con perplessità, che muta presto in eloquenza nel vedergli il coprifronte al collo - eugh... anche nei giorni di riposo adesso si becca missioni?
"Ying-san?" le chiede per sicurezza, con una vocina bianca e innocente. Come appare lui del resto.
"Mh-mh," annuisce sbadigliando, mentre la mano libera porta indietro quel disastro di capelli. Guarda per un momento la lettera che le viene consegnata, ma quando risolleva lo sguardo il ragazzino non c'è più.
Le sopracciglia si aggrottano in confusione e i passi avanzano all'esterno, ma affacciandosi dalla ringhiera delle scale del suo condominio, la ragazza non vede, né percepisce, nessuno.
"Una missiva?" si domanda dubbioso il falco, una volta che la sorella umana si è richiusa la porta,
"che cosa dice?"Se magari la ella evitasse di prendere lo spigolo del mobile sul piede sarebbe anche meglio, il pennuto rossiccio alza gli occhi cremisi al cielo nel vederla con le lacrime.
"Pfeh! Almeno adesso è sveglia," pensa tra sé e sé, fermo sul suo trespolo.
Ying scruta in totale confusione la pergamena:
"Che strana scrittura, forse è un codice..." ipotizza lei, in piedi al centro dell'ingresso, assottigliando lo sguardo nell'avvicinare il messaggio.
Il falco le vola sulla spalla, così da poter leggere a sua volta.
"È al contrario..." afferma esasperato, osservandola girare imbarazzata la lettera.
"Ok. Come non detto."Certe volte si chiede anche come abbia ricevuto la giubba da chunin, se non fosse che lui le è sempre stato vicino.
Risolto anche quell'inconveniente, i due leggono con attenzione il contenuto del rotolo, che risulta assai vago e soprattutto... non firmato? Però il timbro è presente.
Che cosa strana.
Il nibbio scruta con diffidenza la pergamena nel notare quelle anomalie, mentre la sorella è semplicemente incerta e se la rigira tra le mani. Dietro non sembra esserci nulla.
"Una missione segreta forse?" è la prima cosa che viene in mente alla ragazza, la quale ricorda assai bene che Makuto venne chiamato per una missione molto importante, della quale dettagli ovviamente le sono stati preclusi.
In quel momento le sale un moto di nostalgia che raggiunge lo sguardo fisso sul foglio. È un sacco di tempo, forse un anno o più, che non torna da quella missione e lei ci spera, seppur dubitante, che il Jonin la stia ancora svolgendo, che non sia successo diversamente.
"Forse..." commenta Moegami dubbioso, studiando la pergamena con occhio critico, in cerca di altri indizi,
"o forse no."La giovane si ridesta:
"Beh, non vedo perché no, l'ha portata un genin dei nostri. Comunque, qualsiasi cosa sia, non sapremo nulla se non ci andiamo!" afferma riarrotolando la missiva.
"Stiamo all'occhio in ogni caso."La kunoichi di Kumo annuisce, più sveglia
stavolta, anche se poi guarda brevemente con una smorfia il fratello piumato, massaggiandosi la mano da lui prima mozzicata.
Una bella doccia e del cibo è quello che serve per rimettersi a nuovo, specie se si deve restare lucidi in una situazione tanto curiosa e ambigua. Già, poiché poco importa che sia di riposo, lei ha tutta l'intenzione di andare a quella taverna e sapere il perché di quell'incontro.
Mmmh, deve soltanto ricordarsi l'ubicazione, che cerca di ripercorrere a mente frattanto che l'acqua tiepida le scivola dalla pelle, trascinando con sé oltre al sapone anche tensioni e rimasugli del sonno.
Il nibbio segue l'esempio e con la manichetta si lava a sua volta nella conca dal terrazzino.
Tempo un'oretta e Ying si richiude la porta alle spalle, già pronta e con Moegami su una spalla. Visto che deve rifocillarsi, la Mangiafuoco pensa bene di mangiare in un chioschetto lì vicino, subito dopo aver visto il locale di persona ed essersi segnata il punto.
Come al solito tende a mangiare poco, lei: tre razioni di bao e otto mini hamburger, accompagnati ovviamente da una bottiglietta d'acqua e mezzo litro di Kumocola.
Insomma, che volete che siano per lei, avrà tutto il tempo anche per digerirli prima che giunga il momento cardine di quella giornata.