Classe #55 - Guess who?, per Sasshi'

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view post Posted on 27/11/2019, 23:14     +1   -1
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Benvenuto alla tua quest genin!
Presumo tu abbia già avuto esperienze di GdR (bello il layout della scheda) e non amo ripetere i concetti basilari, specie a chi già li conosce; l'unica richiesta che farei, è di evitare di editare i post. Non romperò le scatole per un typo o una svista, per cose più rilevanti fammi comunque prima un fischio via MP.

In questo primo post tengo molto a vedere il pg in azione: hai praticamente campo libero, fai uscire per bene la caratterizzazione. Ad esempio, non ho capito benissimo se Yomi al momento dell'iscrizione all'Accademia abbia un'età diversa dai suoi compagni di classe oppure no.

Col prossimo post ti invierò il questionario di rito, che più che verificare le conoscenze è una maniera per capire se riesci a districarti nelle millanta pagine di regolamento.
Ready, set, go!

Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN



Come fili d'erba crescono i figli della Nebbia: ieri teneri germogli, oggi vibranti foglioline piene di vita, domani... chissà. Tante ne cadono, recise in malo modo.
Quanti ne hanno visti passare i veterani, di quei ragazzini timorosi e pieni di belle speranze?
Quanti hanno affrontato con ardore e tenacia i quattro lunghi anni di studio?
Quanti di loro saranno stati consapevoli che ogni consiglio dei sensei avrebbe potuto, forse, un giorno, segnare la differenza tra la vita e la morte?
Eccoli arrivare: l'ultima informata dell'Accademia, freschi di studi e pieni d'apprensione: il sentimento trapela vivido, dietro l'apparente disinvoltura mostrata da alcuni e la tracotanza sbandierata da altri, rampolli di antichi clan oppure giovani in cerca di fama. Esitare, tremare alla vigilia dell'esame ormai è concesso, in un'era di pace che si allontana senza troppi sguardi indietro dagli anni della Nebbia di Sangue, ma chi potrà mai essere così ingenuo e temerario da sfidare l'oscurità dei vicoli abbandonati a capo chino, come agnelli diretti al mattatoio? Kiri avanza a grandi falcate nella storia, ma serba nel cuore – gelosamente – le sue fosche memorie, e con lei le conserva chi tra le sue spire nasce, vive e muore.

Gli occhi scuri degli ufficiali li seguono distrattamente l'incedere dei ragazzi, non più bambini, che presto – molto presto – vedranno messi alla prova i frutti di tanto lavoro, e non sarà certo un foglio di carta l'ostacolo peggiore.
I libri di storia ricordano i tempi passati, in cui il debole soccombeva prima ancora di vedersi la fronte coperta dell'ambito metallo inciso; ricordano gli anni da poco trascorsi, in cui il marchio d'infamia mordeva la morbida pelle di chi non era degno di essere ancora shinobi.
Nessuno morirà oggi, nessun glifo rovente verrà imposto sulle carni del perdente, ma lo spettro dell'onta, del fallimento, agitano le braccia all'orizzonte, in una danza invisibile... se non ai candidati.
Ecco gli spettri danzare al di là dei vetri appannati di condensa, mentre uno alla volta si prende posto, ciascuno dietro un banco; davanti a ciascuno, un candido foglio mostra il dorso intonso al soffitto giallastro, schiaffeggiato da luci al neon che fanno gemere gli occhi.
L'altra faccia mostra impressi i quesiti da risolvere, ma sarà voltata solo all'ordine del Commissario, che scruta severo i presenti dalla vecchia cattedra; una clessidra altrettanto vetusta fa bella mostra di sé, poggiata sul legno usurato. Segnerà un'ora esatta, allo scadere della quale ciascuno potrà guadagnare la fredda aria del corridoio, in attesa del primo incarico.
Così afferma il severo jounin seduto davanti a loro, e con un tonfo sordo volta il congegno: la sabbia scende silenziosa, segnando il tempo che scorre veloce o lento, secondo il cuore di chi la osserva.



CITAZIONE
Perdonami, mi è venuto fuori un linguaggio davvero pesante!
In sostanza si ha un'ora di tempo per completare il questionario (libero di inventare le domande, idem con eventuali NPC-compagni di classe che volessi inserire); allo scadere del tempo i candidati devono uscire dall'aula lasciando coperti i fogli compilati sul banco, in attesa di ricevere l'incarico che fungerà da parte pratica dell'esame.
Per qualsiasi cosa contattami semza problemi.
 
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view post Posted on 28/11/2019, 11:05     +1   -1
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a n n o     2 4 9     D N

k i r i g a k u r e     n o     s a t o

a c c a d e m i a     n i n j a    

g u e s s     w h o ?    




Le strade erano ancora invase dall'acqua, ma nel cielo splendeva un sole pallido e smorto, e l'aria era pregna dell'odore soffocante delle pioggie maleodoranti di Kiri. Il sole attraversava i tendaggi cremisi di quella camera come un ospite indiscreto e la colorava di toni caldi e sensuali; come una carezza sul viso, un vento tenue e piacevole scostò la finestra della sua stanza. Le coperte erano ancora posate sul morbido letto in mogano e cipresso, non le usò, anche se in quel giorno l'aria era rigida e le brezze del nord erano gelide ed insopportabili, ma non per Yomi. Le amava. Amava il clima del suo Villaggio, unico e perfetto.
In parte lo rappresentava, la sua parte fredda, quella priva di sentimenti, da tempo non si mostrava al mondo circostante, da tempo la tratteneva dentro di se. Non fece nemmeno tempo ad aprire gli occhi, quando ecco giungere un cigolio sinistro, seguito da una voce, quella della sua cugina, poi la porta si spalancò e Yomi si mostrò all'ancora appisolato:

Cugino, sveglia! Hai l'esame oggi ricordi!?


Cosa c'è di più bello al mondo se non di una favolosa chiacchierata alle cinque del mattino. In parte aveva ragione, e in parte aveva torto; giacchè fossero ancora le cinque del mattino. Non se ne accorse subito in realtà, ci volette un po' di tempo, e uno sguardo tra lui e lei, di cui uno ancora indormento e un poco irritato, ovvero quello di Yomi. Dalle sottili labbra poi, un rantolo soffocato dalla stanchezza e un sorrisetto ad accompagnare:

Mai, ma sono le cinque del mattino... E' ancora presto.

La invitò con un cenno del braccio ad avvicinarsi a lui nel letto, per poi stringerla in un caldo abbraccio.

***

Lentamente scostò dal viso la mano destra, quasi come accarezzarlo delicatamente, per poi lasciarla cadere sotto l'imponente forza di gravità, lasciandola penzolare a mezz'aria. Le vesta, quelle da Ninja, posate sull'anta; le braccia passavano lentamente tra le lunghe e sottili maniche, lasciando scoperte solo in parte le mani. Posò sul capo delicatamente la mano, mettendosi apposto i capelli. Si vestii del tutto affacciandosi poi alla finestra socchiusa; osservava il cielo che lentamente si schiariva cercando una breccia tra quelle nuvole cupe e grigie. Ci sono rari momenti di quiete perpetua, una calma che trascende la normalità e entra sotto pelle, lenendo ogni ferita come il più dolce dei nettari. In cui ti senti in pace con il mondo, connesso ad ogni sua creatura; in cui i legami con le persone a te più vicine ti sembrano così concreti da poterli vedere ad occhio nudo, fili invisibili che intrecciano inevitabilmente la tua vita a quella altrui, rendendola qualcosa di più. In cui guardi il cielo e ti rendi conto di non essere l’unico a volgere gli occhi alle stelle, ed un sospiro ti gonfia il petto di effimera e cedevole allegria, una gioia insensata per un istante inesistente.
Ed Yomi si trovava in uno di quegli estatici momenti della sua esistenza un piccolo ritaglio di spazio fra il caos dei suoi pensieri e l’innaturale immobilità dell’alba. Ammirava con occhi incantati questo unico e piacevole spettacolo, nella speranza che anche sua madre stesse guardando in quel preciso istante ciò che stava guardando lui.

Lontana dal corpo, ma vicino al cuore, ragazzo mio.

Deglutì, cercando di ignorare il dolore muto che mordeva lo stomaco alle parole di suo zio.

Io vado...

Si incamminò verso l'accademia, era strano, non era mai stato un tipo ansioso,o forse, non aveva mai affrontato prove difficili nell'arco della sua breve vita, non si fermava neanche un secondo, saltava tetti, prendeva ogni singola scorciatoia per arrivare il prima possibile, nulla riusciva a fermarlo ,ne la fine pioggia, che si era venuta a creare nuovamente, ne tanto meno le persone, che urtava poichè ostacolavano il tragitto.
Arrivò in aula, aspettò, seduto, immobile, appoggiato a quello straccio di muro che racchiudeva al suo interno un intera aula. Passò poco tempo e finalmente, spuntò dal nulla, il sensei, stessi capelli, capigliatura e aspetto di sempre, con quel ghigno micidiale sul volto... Incomprensibile e quasi impossibile da spiegare. Un ora di tempo non di più.

***

Appena letto quel foglio, la mancina andò a catturare una penna per cominciare a portare la sua attenzione sul foglio. Domande per domande, la penna veniva lanciata in direzione della mandritta ad acchiappare con le dita il tutto, il sorriso accentuato sulle sue labbra alla lettura del testo si trovò a compiere una piega appena infastidita, curvando il capo verso il lato e accelerando lievemente la propria respirazione, se qualcuno lo stava osservando in quel momento poteva trovare come le dita avevano un lieve tremore, tremore che durò appena un frangente con il posare dell'estremità utilizzata per scrivere sul foglio bianco. Le parole venivano scritte velocemente come se fosse un mantra imparato.
Un'altra cancellatura più pressante come se quelle domande aprissero un varco nel proprio petto, anche se il viso non tralasciava trasparire emozioni, freddo e con un sorriso sottile sulle proprie labbra. Posò la penna sul proprio lato e attese che tutti i candidati finissero, poggiò dopo aver terminato la schiena ad aderire sullo schienale della sedia per portare ambedue le braccia dietro la nuca, ad intrecciarsi come un cuscino mentre guardava il soffitto. Gli ultimi granelli andarono inesorabilmente a ricoprire l'altra parte della clessidra. Tempo scaduto. Un fastidioso vociferare degli studenti andò a rompere quel silenzio che si era venuto a creare durante la prova. Yomi si alzò senza proferire parola tra quei che erano rispettivamente più giovani di lui di un paio di anni. Si diradò tra la confusione dirigendosi verso l'esterno dell'aula nell'attesa dell'esito dell'esame.




CITAZIONE
Non ti preoccupare, spero ci divertiremo. Ho cercato di delineare un po' la mancanza della figura materna che non vive con lui una tappa importante della sua vita. In seguito cercherò di delineare anche quell'ira scaturita dal fallimento di suo padre. Aspetto un tuo mp per il questionario.
 
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view post Posted on 29/11/2019, 22:43     +1   -1
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E io che mi preoccupavo di risultare pesante!
Hai uno stile di scrittura che sfrutta parecchio il registro formale, spero di non averti indotto io a scrivere così.
Occhio, quando usi termini ricercati come “indormento” (sono dovuta andarmelo a cercare), non puoi assolutamente cannare la coniugazione dei verbi é_é (volette, si vestii e quell' “apposto” invece di a posto).
In ogni caso scrivi bene, nice job!

Correggo il test mentre proseguiamo la giocata... in ogni caso entro martedì sera, che martedì mi arriva la pila di temi di itagliano
Avrei voluto postare ieri, ma sono stata così intelligente da allagare casa lasciando la lavatrice col filtro stappato.

Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 10.00


Il fastidioso vociferare accompagna Yomi nella sua uscita dall'aula, e sfortunatamente non accenna a smettere, nemmeno una volta che i candidati si sono ormai riversati tutti in corridoio. L'aria è più fredda lì fuori rispetto all'interno dell'aula, nella quale hanno sostato – e respirato – un bel numero di ragazzini per un'ora intera; anche la luce appare più smorta, del tipico grigiore filtrato dalla nebbia onnipresente. La spossatezza tipica degli esami, mista ad una buona dose di adrenaina residua, rende i discorsi dei dodicenni ripetitivi e a volte leggermente sconnessi, privi di quella padronanza del linguaggio propria degli adulti... che a proposito, si avvicinano parlottando al gruppo di esaminandi.

Sono due, un chuunin e un jounin; il secondo abbandona quasi subito il primo, dopo aver terminato di spiegargli qualcosa, accompagnando le parole con gesti decisi e consegnandogli alcuni fogli rilegati frettolosamente; l'ufficiale di grado inferiore scruta ancora per qualche istante il plico che regge in mano con le sopracciglia aggrottate, rallentando il passo, finché non raggiunge la sua meta.
Osserva l'insieme scomposto, impegnato ancora a commentare la prova scritta.
Si schiarisce la voce.
Non viene notato immediatamente, ma appena gli occhi dei ragazzini si posano su di lui, la prevedibile grandinata di gomitate reciproche impone in breve tempo il silenzio.

“Yuki Arata!”
“Presente!”

Un pre-adolescente tutto gomiti e ginocchia si fa strada senza troppe cerimonie tra i compagni che lo separano dal chuunin; quello gli indica alcune righe scritte su di uno dei suoi vari fogli, parlando a bassa voce mentre il ragazzino annuisce con aria marziale, per poi congedarsi e schizzare via, verso l'uscita dell'Accademia. I seguenti colloqui si svolgono in maniera analoga: brevissimi e concisi, a bassa voce, finché il nome Yomi – senza essere accompagnato da un cognome – risuona tra le pareti spoglie.
“La commissione è stata richiesta dal gestore della Magurosake. È una picola ditta che si occupa di vendere pesce fresco, con sede presso il porto cittadino” esordisce il giovane uomo, senza preoccuparsi di cercare il contatto visivo del suo quasi-coetaneo: è troppo impegnato a segnare col dito le righe di testo che sta leggendo, evidentemente preoccupato di commettere qualche errore, sotto quella patina abbastanza convincente di sicurezza. “Ci è stato segnalato un furto di merce in mattinata, e il gestore ha espresso il desiderio che il colpevole venga rintracciato immediatamente. A detta sua, c'è un'alta probabilità che il responsabile sia uno dei dipendenti.
Recati sul posto, parla col gestore e individuate una linea d'azione. E... a titolo di consiglio personale...”
aggiunge poi, decidendosi finalmente a sollevare il naso dal suo plico - Non farti prendere la mano ed evita di usare la forza, quando hai un incarico del genere. Specie se è il primo.
Suzuki Yoshi!”
esclama subito dopo, senza perdere altro tempo, congedando senza nemmeno un augurio il protagonista di questa storia.


* * *



Abe Satoshi è un cinquantenne alto centosettanta centimetri, i capelli che si vanno tingendo d'argento, che sbucano discreti da sotto la bandana candida che gli cinge le tempie, e la pelle scura e coriacea di chi ha passato il fiore degli anni in mare aperto. Anche le mani sono da marinaio, coperte di pelle spessa e callosa.
Va vestito esattamente come i suoi dipendenti: bianco candido, dalla casacca al fondo dei pantaloni, passando per il grembiule imbrattato dei fluidi corporei delle sue vittime. Le tracce di sangue di pesce sono evidentemente fresche di giornata, e l'odore intenso del pescato mai stantio o pungente come quello della merce ormai guasta.
Per quanto il gestore e i suoi dipendenti non sembrino ostentare con sfacciataggine l'alto livello del proprio lavoro, la pulizia dei capannoni, delle superfici di lavoro e degli utensili parla da sé.
“La cassetta trafugata è grande all'incirca così” spiega a Yomi, misurando con le mani le dimensioni del contenitore scomparso - “e contiene un'ordinazione che dobbiamo assolutamente far pervenire alla nostra cliente entro stasera. Certo, non andremo falliti in caso non riuscissimo a rimediare, tuttavia non nascondo che mandare l'ordinazione a destinazione potrebbe essere una di quelle occasioni che capitano di rado. Deludere la cugina del Daimyo, al contrario, per quanto possa mostrarsi comprensiva nei nostri confronti, sarebbe una pessima pubblicità...” e qui sospira brevemente, pulendosi le mani insanguinate nel grembiule che gli cinge la vita.
“Il fugu è un pesce prelibato, costoso, estremamente velenoso e va pulito con estrema cautela. Gli esemplari nella cassetta hanno subito la parte più impegnativa del procedimento, ma non sono ancora pronti per essere consumati: basta una goccia di sangue, per andare a tenere compagnia al vecchio Ki Momochi, che il suo spirito riposi in pace!” esclama infine, facendo gli scongiuri di rito.



CITAZIONE
Questo è il momento in cui vorrei lasciarti libero di impostare la linea di gioco, MA avendo ancora tu pochissime informazioni su ambiente e PNG, se sentissi necessità di fare domande, non farti minimamente scrupolo. Se tra l'altro la troppa libertà dovesse darti fastidio più che piacere, basta farmi sapere e provvedo a correggere il tiro.
Considera che l'attività del signor Abe ha poco più di venti dipendenti, tutti coetanei o poco più grandi di Yomi, mentre gli incarichi burocratici e le pubbliche relazioni sono curate da un pugno di impiegati tra i venti e i trent'anni.
I capannoni si trovano a dieci minuti dal porto, sono tre in tutto, dedicati rispettivamente a cernita/pulizia grossolana della merce, pulizia accurata e divisione in porzioni, confezionamento del prodotto lavorato... il tutto, molto spesso, fatto in giornata. In sostanza lavorano come bestie finché non finisce il pesce.
Merce come il Fugu viene lavorata in una zona apposita nel secondo capannone, separata dal resto degli ambienti per evitare contaminazioni letali; il fugu in particolare viene lavorato da un maestro specializzato provvisto di licenza.
 
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view post Posted on 2/12/2019, 13:28     +1   -1
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Uscendo dall'aula si poté notare la solita intensa e candida foschia che avvolgeva in una morsa l'intero Villaggio di Kiri, rendendola quasi un'isola fantasma immersa nelle azzurre acque del mare e lontana da ogni altro Paese ninja. Nuvoloni di un grigio forte e intimidatorio continuavano a sovrastare le terre del Paese dell'Acqua, la fine pioggia continuava a battere sui capi degli studenti che si riversarono all'esterno per assumere i loro incarichi. Il Chuunin aveva qualche anno in più di Yomi, una forte acne gli copriva il viso deformandone l'aspetto, i capelli rossi e ricci erano coperti da un cappello blu smesso, l'uniforme sgualcita copriva un corpo esile, non avrebbe mai potuto fare il ninja, si disse, mentre ritirava il foglio tra le sue mani.

***

Un compito decisamente ingrato gli era capitato quella giornata. Una cassetta contenente un tipo di pesce al quanto velenoso e dal valore discutibile si trovava nelle mani di qualche ladro. Si raccontava di alcune sue proprietà che riguardavano la vitalità di coloro che se ne cibavano. In sostanza il cosiddetto Fugu. Un tipo di pesce che grazie le sue proprietà chimiche induce alla morte. Ecco cosa tenne a sottolineare il cinquantenne Abe Satoshi. Finito il colloquio Yomi si diresse verso un muretto vicino un imbarcazione per pensare a una strategia, intanto - i rami di qualche albero, si agitavano in balia del vento, ricordavano braccia di uomini in galera che cercavano la libertà verso la strada. Era una situazione davvero spiacevole.

Diffonderò delle false voci.

L'intento era quello di far girare un annuncio in forma anonima - qualcuno in cerca di un veleno più potente del cianuro, disposto a pagare fior di ryo pur di ottenerlo - organizzare un appuntamento, e incastrare il ladro. Cosa c'era di meglio delle tossine di Fugu?


CITAZIONE
Scusami per la brevità del post ma sono da telefono ed è stata un impresa.
 
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view post Posted on 4/12/2019, 23:46     +1   -1
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Non preoccuparti per i post da cellulare; andiamo avanti comunque, sono in ritardo per la correzione dello scritto ma preferisco non rallentarti. Correggimi se ho reso male le tue idee sul post.

Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 12.00



Abe Satoshi non avrebbe ricevuto chissà quali rassicurazioni dal giovane che gli è stato inviato: non che se le aspettasse in realtà, ancora legato com'è all'antica aura di minaccia che circonda gli shinobi di Kiri. Non può che fidarsi in sostanza degli Ufficiali, augurandosi che il giovanotto che si è trovato davanti sappia il fatto suo.

Sta di fatto che quando, nemmeno due ore più tardi, sente cianciare due degli inservienti più giovani circa un veleno straforte, che potrebbe seccare una cazzo di balena - benedetti i giovani e quel loro vernacolo così disinibito - non può che sentirsi cedere le ginocchia.

Trascorso il primo momento di smarrimento, che non sarebbe durato poi così tanto - essendo il signor Abe un uomo pragmatico - sarebbe passato immediatamente ai fatti: concretamente avrebbe convocato di gran fretta lo specialista in fugu, e brandendo un gran bel pezzo di coltellaccio sporco di budella di tonno, gli avrebbe domandato dove fossero finiti gli scarti tossici che avrebbe dovuto eliminare la mattina stessa... bruciandoli, naturalmente.
E glie l'avrebbe domandato più di una volta.
In maniera sempre meno amichevole.
Almeno finché il poveraccio, bianco come un cencio, non avesse confessato di averli affidati a uno dei garzoni di sua fiducia, per avere il tempo di fare due tiri di kiseru prima di tornare al lavoro.

Che fine avessero fatto a quel punto le letali frattaglie, nemmeno lui avrebbe saputo dirlo.

E Satoshi Abe, giunti a tal punto, non ha altra scelta che sganciare diversi ryo ai commessi del vicino di capannone, per mandarli a cercare quello shinobi che gli hanno inviato quella mattina... perché se le voci che ha sentito sono vere, potrebbe accadere qualcosa di davvero molto, molto brutto.
E lui avrebbe perso una grossa cliente.

Nell'attesa dell'arrivo del ragazzo, com'era giusto che fosse, nessuno dei suoi operai avrebbe avuto il permesso di abbandonare il posto di lavoro - se non avesse voluto finire in cima alla lista dei sospettati.


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Prenditela con calma! Non ho fretta ;)
 
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view post Posted on 9/12/2019, 00:29     +1   -1
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La pazienza è la virtù dei forti, un proverbio del genere può salvare la vita in missione. Forse fu per quel motivo che sopportò impassibile lo scorrere del tempo steso su un muretto in attesa che arrivassero notizie riguardo la voce che aveva fatto girare; quando d'un tratto tra la nebbia si scorse un continuo sbracciare nei suoi confronti, il camice bianco sventolava ad ogni balzo, una chiazza bianca nel grigio della nebbia.

Signor Yomi, è richiesto di urgenza dal signor Abe Satoshi.

Yomi non si scompose più di tanto, forse un accenno di curiosità balenò nei suoi occhi mentre osservava quel viso così preoccupato.

***

Come aveva previsto l’intelletto di Abe era limitato, troppo limitato in effetti, aveva sentito parlare da dei operai di qualcuno in cerca di un potente veleno credendo che lo shinobi non ne fosse a conoscenza di tutto ciò. Anche se grazie alla sua impazienza, indirettamente, era riuscito a trarre un informazione di vitale importanza. Un garzone, di sua fiducia era in possesso delle frattaglie del così prelibato pesce.

Signor Abe innanzitutto si calmi. Le false voci sono una mia idea, nella speranza che il ladro si facesse sentire per vendere ciò che ha trafugato. Inoltre da quello che ho ascoltato, bisogna urgentemente rintracciare il garzone. Conosce i suoi ultimi spostamenti o forse qualche appuntamento in cui egli debba esser presente?



 
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view post Posted on 9/12/2019, 22:54     +1   -1
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Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 12.15



Il sollievo rapidamente rilassa i muscoli del viso del povero signor Abe, che già aveva iniziato a temere il peggio del peggio.
“Il garzone... beh, il garzone... dov'è il garzone? Deve essere qui, nel capannone: il primo turno va dall'alba fino a mezzogiorno, e ho dato ordine a tutti di non uscire per nessun motivo al mondo! Mandate a chiamare Fukushima... su, su, svelti!

Fukushima altri non è che l'addetto alla pulitura del fugu, che arriva trotterellando bianco come un cencio, la fronte imperlata di sudore e la faccia del cane bastonato che si aspetta una lavata di capo epocale.
Proprio in quel momento, arriva la domanda di Abe, diretta al giovane sotto esame: “gentile shinobi” esordisce fin troppo cortesemente, sorvolando sul fatto che quello davanti a lui sia ancora uno studente “quindi ritenete che il responsabile del furto delle frattaglie, sia anche chi ha fatto sparire il pesce?”
Si nota con chiarezza che l'uomo sta evitando di torcersi le mani per il nervosismo; al contrario, le sopracciglia di lui si scontrano con enfasi proprio sopra la base del suo naso, in una bufera di peli scuri ritti all'infuori.

Fukushima sgrana gli occhi, mostrando una quantità impensabile di cornea bianca: “vo-volete dire che... che Komichi-kun avrebbe rubato le frattaglie dei pesci palla?!
Ma io mi fido di quel ragazzo! Mi fido ciecamente, è il mio apprendista migliore... meticoloso, scrupoloso... il mio non è un mestiere adatto a tutti, Abe-san!
Per lo meno, controllate che sia stato davvero lui a rubare gli scarti.
Gli avevo ordinato di eliminarli, so che avrei dovuto farlo io di persona, ma non l'avrei mai fatto se non fossi stato certo della sua integrità professionale... vi scongiuro, almeno controllate che mi abbia disobbedito sul serio, prima di avanzare accuse!”
annaspa quasi disperato, sul punto di gettarsi a terra ed abbracciare le ginocchia del suo datore di lavoro.

 
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view post Posted on 10/12/2019, 01:17     +1   -1
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Yomi squadrò Fukushima con quel suo fare metà divertito e metà eclettico. Non diede alcun segno di sorpresa a quella parole: se lo aspettava. Tutto ciò che doveva fare era semplicemente convincere quel tizio. Cosa ci poteva essere di più facile? Tutto ciò che ci voleva era semplicemente una minima dose di recitazione per convincere l'operaio che quelle non erano accuse ma pura curiosità. Quanto fu ancor più semplice farsi descrivere l'aspetto del suo apprendista. Capelli neri di media lunghezza, abbigliamento standard e indossava occhiali da vista. Inoltre il giovane Studente si fece indicare dove si trovassero gli spogliatoi degli operai per poter frugare all'interno dell'armadietto di Komichi.

*Toc, toc, toc...*

Il bussare, scandito quasi meccanicamente, dalla mano risuonò solenne per parecchi minuti. Decise di finirla col bussare, quegli spogliatoi erano vuoti, una giusta occasione per poter controllare. Rimase per un secondo in attesa, per poi aprire. Un scricchiolio sinistro accompagnò l'apertura, rendendo il tutto abbastanza lugubre. Notò, senza troppi problemi, una porta sulla destra con su scritto: "Deposito Giacche". Niente di sospetto, nulla che facesse presagire al peggio. Quindi decise di passare alla ricerca.

Komichi...Komichi...Komichi

Borbottava tra se e se, osservando le file di armadietti che lo circondavano.

Eccoti qui

Dedusse alzando l'indice come gesto di approvazione. Al suo interno c'erano vari effetti personali, due mazzi di chiavi, un pacchetto di sigarette e un portafogli, all'interno di esso quasi niente, quasi si poteva presagire che il signor Abe-San fosse in ritardo con gli stipendi; d'un tratto quando tutto sembrava esser nella norma, sbucò un piccolo foglietto di carta.

Sei e mezza, container 77, porto di Kiri.

Era un appuntamento, ma di cosa si trattasse non c'era scritto. Mancava scarsa un ora, giusto il tempo di uscire dal capannone e appostarsi al porto per capire di cosa si trattasse. Il pomeriggio inoltrato si portò dietro una violenta tempesta di pioggia. Il cielo si oscurò rapidamente, assumendo tonalità che viravano continuamente dal grigio scuro al nero pesto. In pochi istanti Yomi, disteso sopra un container, era fradicio fin nella biancheria intima, ed iniziò subito a percepire il gelo farsi strada tra gli strati di carne. Sollevò le dita intirizzite per il freddo, che in quell'atmosfera tetra parevano pallide e smorte, e se le passò tra i capelli fradici per scostare le ciocche che ostruivano gli occhi. In nessun modo voleva distogliere lo sguardo da chi avesse presenziato in quella zona, bisognava solo attendere.
 
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view post Posted on 13/12/2019, 17:32     +1   -1
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Oi oi oi, l'entusiasmo!
Mi fa piacere che ti sia preso bene, ma mi viene il dubbio che non abbiamo la stessa idea di fondo sulle quest: al primo giro ti ho lasciato libero per quell'idea del veleno, che non mi andava di bloccare, visto che è leggittimo sospettare a 360°... ma adesso inizio ad avere qualche problema nel seguirti.

In sostanza, lo scopo della missione è abbastanza più “banale” della piega che stiamo prendendo ora: bisogna beccare il ladro di Fugu entro la serata, o la ricca cliente del signor Abe resterà senza cena, e il committente della missione (il signor Abe in persona) non pagherà un becco di Ryo al Villaggio per il lavoro del suo shinobi. Ciò si traduce in una misione fallita, e noi non abbiamo nessuna intenzione di fallire l'esame genin XD

Cerca di restare aderente ai dati di tempo e luogo che ti fornisco: sono le 12.00, quindi hai tutto il tempo ongame di fare le tue operazioni per concludere il tutto in tempo; sai che i capannoni sono tre, sai che c'è un locale adibito alla pulizia del pesce palla e verosimilmente anche un luogo in cui gli scarti devono venire smaltiti; l'idea che ci sia uno spogliatoio è logica, quindi teniamola per buona. Sai inoltre che tutti i dipendenti di Abe sono obbligati a restare nel capannone finché non verrà beccato il ladro, quindi se anche uno o più png hanno appuntamenti ad una certa ora del giorno, non possono andare – pena essere sospettati di furto o licenziati da Abe.

In sostanza ti chiederei, per proseguire le indagini, di indicarmi come il tuo pg si muoverà: se procede a perquisire gli armadietti o altri luoghi, aspetta che sia io a descriverti il posto e passarti gli indizi; idem con le interrogazioni dei PNG: devo fornirti io le risposte, mentre per le descrizioni fisiche posso anche lasciarti libero (le reazioni sono sempre obbligata a segnalartele io).
Purtroppo non giochiamo by chat, in questi casi puoi mandarmi un MP con le tue idee: ti rispondo indicandoti cosa trovi se cerchi nel posto x, oppure cosa risponde il PNG y se lo interroghi.

Hai una bella fantasia, ma se ti lascio giocare a briglia sciolta la missione non riesco a finirla, perché punti in una direzione che non è quella che mi consente di terminare il compito affidato a inizio giocata x.x
Al contrario, nelle sessioni autogestite sei stra-libero di muoverti come preferisci.
Per qualsiasi cosa sono a tua disposizione^^

Per il prossimo post quindi, restiamo d'accordo col perquisire gli spogliatoi o pensi di fare diversamente? Interrogherai qualcuno?
 
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view post Posted on 16/12/2019, 01:21     +1   -1
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a n n o     2 4 9     D N

k i r i g a k u r e     n o     s a t o

p o r t o     d i     k i r i

g u e s s     w h o ?    





Yomi squadrò Fukushima con quel suo fare metà divertito e metà eclettico. Non diede alcun segno di sorpresa a quella parole: se lo aspettava. Tutto ciò che doveva fare era semplicemente convincere quel tizio. Cosa ci poteva essere di più facile? Tutto ciò che ci voleva era semplicemente una minima dose di recitazione per convincere l'operaio che quelle non erano accuse ma pura curiosità. Quanto fu ancor più semplice farsi descrivere l'aspetto del suo apprendista. Capelli neri di media lunghezza, abbigliamento standard e indossava occhiali da vista. Inoltre il giovane Studente si fece indicare dove si trovassero gli spogliatoi degli operai per poter frugare all'interno dell'armadietto di Komichi.

*Toc, toc, toc...*

Il bussare, scandito quasi meccanicamente, dalla mano risuonò solenne per parecchi minuti. Decise di finirla col bussare, quegli spogliatoi erano vuoti, una giusta occasione per poter controllare. Rimase per un secondo in attesa, per poi aprire. Un scricchiolio sinistro accompagnò l'apertura, rendendo il tutto abbastanza lugubre. Notò, senza troppi problemi, una porta sulla destra con su scritto: "Deposito Giacche". Niente di sospetto, nulla che facesse presagire al peggio. Quindi decise di passare alla ricerca.

Komichi...Komichi...Komichi

Borbottava tra se e se, osservando le file di armadietti che lo circondavano.

Eccoti qui

Dedusse alzando l'indice come gesto di approvazione. Al suo interno c'erano vari effetti personali, due mazzi di chiavi, un pacchetto di sigarette e un portafogli, all'interno di esso quasi niente, quasi si poteva presagire che il signor Abe-San fosse in ritardo con gli stipendi; d'un tratto quando tutto sembrava esser nella norma, sbucò un piccolo foglietto di carta.

Sei e mezza, container 77, porto di Kiri.

Era un appuntamento, ma di cosa si trattasse non c'era scritto. Preso da ciò che c'era scritto si catapultò nel capannone verso il giovane Komichi, che intanto lavorava a testa bassa nella sua postazione.

Hey tu, Komichi, devo farti una domanda. Cos'è questo!?

Mostrò con veemenza il bigliettino porgendolo a un palmo dal suo viso.


CITAZIONE
Mi sono fatto prendere un po' troppo, sorry. Comunque ho aggiustato la parte finale. Scusami ancora :siga:
 
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view post Posted on 18/12/2019, 18:27     +1   -1
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Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 12.30



Komichi si trova alla sua postazione e lavora sodo, come il suo mentore ha preannunciato: testa bassa ed espressione assorta, almeno finché il suo campo visivo non viene invaso dal bigliettino che l'aspirante shinobi gli sventola sotto al naso.
“Uh?! … ma cos...” balbetta con le mani a mezz'aria, ancora sporche di frattaglie – per fortuna non appartenenti a un pesce palla!
Gli ci vuole un istante per mettere a fuoco la scrittura manuale: a quel punto lo guardo basito va a piantarsi in faccia a Yomi, mentre le orecchie del ragazzo i tingono di un vivace rosso - “Ma scusa, e tu da dove cavolo l'avresti preso, quello?!” sbotta scocciato, allungando rapido una mano per strappare dalle mani del suo coetaneo il foglietto, a costo di stropicciarlo e sporcarlo tutto - “E tu chi cavolo sei?! Fukushima-san... porca miseria, questo mi fruga tra le mie cose!!” protesta sempre più infervorato, sbracciandosi in direzione dell'uomo che si è timidamente affacciato nel capannone, per seguire la procedura a carico del suo pupillo.
L'espressione tirata di Fukushima mette in allarme il ragazzo, che subito domanda - “è successo qualcosa, Fukuhima-san?”

“T-ti prego di rispondere alle domande dello shinobi, Komichi-kun. Ve-vedrai, andrà t-tutto a posto in men che non si dica” esala l'altro, quasi balbettando per lo spavento e la tensione - “... shinobi...?” ripete Komichi, basito, mentre il suo sguardo sale rapidamente verso la fronte di Yomi, naturalmente ancora priva della bandana con l'effige di Kiri. A quel punto solleva le sopracciglia e lascia andare le mani contro i fianchi, schizzandosi di roso il grembiule già lordo di sangue: “è roba di ieri sera” sibila rivolto all'aspirante genin, abbassando improvvisamente la voce - “mi sono visto con una ragazza. Ma lei è già impegnata, quindi abbiamo dovuto fare tutto di nascosto, ok? Se viene fuori qualcosa, il suo ragazzo mi ammazza. E a lei fa pure di peggio” confessa a voce a malapena udibile, mentre lancia occhiate sospettose a destra e a sinistra.

Nel frattempo, dietro Fukushima appare anche la sagoma di Abe, che a sua volta si affaccia nel capannone per controllare l'andamento dell'emergenza. Questa cosa fa agitare Komichi ancora di più: “Senti, se hai altro da domandare andiamo da un'altra parte, ok? Non qui davanti a tutti!” brontola corrucciato, indicando un piccolo vano ricavato in un angolo appartato. Il cartello appeso alla porta è dipinto a colori vivaci, e reca scritto a caratteri cubitali:

PERICOLO DI MORTE
accesso consentito esclusivamente agli addetti ai lavori



CITAZIONE
per la descrizione del vano ed eventuali risposte di Komichi scrivimi pure!
 
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view post Posted on 23/12/2019, 12:55     +1   -1
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Una folata di vento fece schioccare con veemenza le tendine di quella stanza - che tornarono poi a fluttuare dolcemente nella brezza del clima di Kiri. La luce di quei timidi raggi di sole oscurata dalle nuvole andò via via a spegnersi come una candela . Un "click" scandì l'accensione della lampadina, che rivelò gli interni di quel vano mal odeorante delle frattaglie.

Quindi il biglietto era per una ragazza...

disse interrompendolo. Intanto un brontolio emergeva nella mente di Yomi, quasi come se fosse la voce di un demone. Il fallimento non era contemplato, anche se la paura ne faceva da padrona - paura di seguire le orme di una carriera ninja fallimentare e di secondo rilievo come quella del padre.

Tu sei l’apprendista fidato di Fukushima, e ha delegato te di gettare le frattaglie dell’ordine mancante, non è cosi? Non ti nascondo che tu e il signor Fukushima siete in cima alla mia lista dei sospettati e non esiterò a usare le manieri forti in caso dovessi farlo

Pronunciò mentre scrutava le ceneri di quelle viscere che poco prima ardevano all’interno del forno. La sua non voleva assolutamente suonare come una minaccia quanto più come un avviso, una presa di posizione che era tenuto ad avere.

Se davvero non fossi stato tu , ti chiedo gentilmente di uscire da questa stanza e di andare da Fukushima dicendo che ho capito chi fosse il ladro

Il suo intento era quindi palese, cercare di percepire un emozione da parte di qualche sospettato, anche il miglior ladro se scoperto riesce a far trasudare un minimo di preoccupazione. Intanto Yomi si avviò nuovamente da Abe, voleva vederci chiaro questa volta

Ho delegato Komichi di sbrigarmi una cosa, intanto voglio sapere da lei se tra i suoi operai ha mai sentito lamentele o qualcuno con qualche comportamento strano o ostile nei suoi confronti

Disse portandosi la mano suoi fianchi in gesto di impazienza.
 
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view post Posted on 23/12/2019, 14:14     +1   -1
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Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 12.40



”Che cos...” esala Komichi, sgranando un paio d'occhi esterrefatti - “ma NO! Fukushima non farebbe mai niente del genere... se un cliente morisse per via di un suo lavoro, perderebbe ogni credibilità come professionista! Sarebbe la fine della sua carriera, nessuno lo assumerebbe più, finirebbe per strada e... e... e per me vale lo stesso. Ne va del mio futuro!
Se venisse fuori qualche voce che mi collega a un avvelenamento da fugu perderei tutto: il lavoro, la mia famiglia, la mia casa, Miyuki...”
elenca impallidendo al pensiero della catastrofe che l'avrebbe potuto colpire, se solo l'ipotesi di un suo coinvolgimento fosse venuta a galla.
Lo shinobi sembra avere già le idee chiarissime, o almeno pare piuttosto deciso nel voler chiudere l'indagine in un modo o nell'altro.
“Come ti pare” borbotta adombrato, facendo spallucce - “Fukushima-san è innocente, e lo vedrai coi tuoi stessi occhi. E una cosa devi giurarmi” lo esorta fissandolo dritto negli occhi: “se sei anche tu un professionista decente, saprai fare in modo che la nostra reputazione non venga messa a rischio da malelingue false.”

Detto ciò esce a grandi falcate dal vano, facendo schioccare dietro di sé le tendine di plastica.
Fukushima è là fuori in attesa, tanto che Yomi avrbbe potuto seguire con facilità la scena: Komichi, col volto cupo, avrebbe riferito per filo e per segno al suo mentore le informazioni che gli è stato ordinato di fornire – cioè che il fatto che lo shinobi abbia già identificato il ladro.
L'espressione preoccupata di Fukushima si sarebbe rischiarata immediatamente, come quando un raggio di sole squarcia le nubi fitte sul mare stremato dalla tempesta: “Che siano lodati i kami! Io glielo avevo detto, che non c'entravi niente. Sei un bravo ragazzo, Komichi, continua così e potrò presto affidarti incarichi sempre più complessi” lo loda, scompigliandogli i capelli con una delle sue grosse mani; Komichi sorride con timidezza, lanciando un'occhiata in tralice verso il futuro shinobi: ciò che non sta dicendo al suo mentore è ciò che anche Yomi sa, cioè che nessuno ha mai detto di aver scagionato l'apprendista e il suo insegnante da ogni accusa.
Sia Komichi che Fukushima sono ancora nell'occhio del ciclone, fino a nuovo ordine del ninja.

Abe avrebbe seguito docilmente Yomi, ascoltando quanto il ragazzo avesse da chiedere: udita la domanda annuisce e si gratta la testa, pensieroso. “Fukushima e Komichi sono due bravi lavoratori e raramente prestano servizio in mezzo agli altri, per via della loro specializzazione. Godono di orari di lavoro ridotti proprio per mantenere la concentrazione necessaria ad evitare errori; capita che Komichi termini prima le sue incombenze, allora Fukushima lo manda con gli altri garzoni a pulire il normale pesce, per aiutarlo a farsi le ossa... mmh... non saprei.
Le battute in un ambiente così piccolo sono cose normali, tra gente che lavora gomito a gomito. Sembra pure che abbia una ragazza, anche se quando glielo chiedono gli altri, dice sempre di no e si inventa sempre qualche lavoro da fare, pur di non rispondere ad altre domande”
e detto ciò, ridacchia divertito - “proprio un caro ragazzo, ma tiene molto alla sua privacy!”



CITAZIONE
C'è un indizio nel post, ma non so se sia tanto poco evidente da risultare incomprensibile. Come sempre, se hai bisogno scrivimi.
 
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view post Posted on 23/12/2019, 21:12     +1   -1
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Le parole di Abe fecero scattare come una molla Yomi.
Che senso aveva nascondere così tanto la propria ragazza. La ragazza di Komichi poteva quindi essere una delle cause, avere qualche importanza oppure essere del tutto marginale. Ma era una cosa da sapere date le circostanze non proprio rosee.

Possibile che...

Il silenzio che circondò i due era pressoché innaturale. Le pupille dell’aspirante shinobi si spalancarono, sembrava quasi avesse avuto un illuminazione. Komichi aveva intrapreso una relazione con una donna già impegnata, inoltre, se avesse perso il lavoro avrebbe perso anche la sua dolce amata, il pericolo forse non era lui, e neanche la sua dolce metà. Si girò di scatto dando le spalle ad Abe correndo nuovamente verso Komichi. Allungò violentemente la mano verso la sua spalla e lo trascinò verso gli spogliatoi

Sei in pericolo. Hai detto di aver intrapreso una relazione con una donna impegnata di nome Miyuki. Guarda caso un ordine sparisce, e tu in questo momento rischi il posto di lavoro e anche la possibilità di continuare la tua storia d’amore.

Proseguì dicendo mentre si dimenava a camminare percorrendo delle circonferenze

Ho bisogno di sapere chi e come si chiama il ragazzo di Miyuki, forse tu credi che egli non sappia; ma io sono convinto che sia il contrario e che voglia sabotarti.

Terminò poggiando una pacca sulla spalla al giovane operaio.
 
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view post Posted on 24/12/2019, 16:59     +1   -1
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Kirigakure no Sato, 3 Giugno 249 DN – ore 12.45



Komichi non sembra affatto entusiasta di quella ulteriore irruzione contornata da contatto fisico indesiderato... tuttavia l'espressione infastidita lascia presto spazio ad una carica di sorpresa, non appena ascolta la congettura del giovane ninja in erba: apre la bocca come per parlare, la richiude, la riapre senza sapere cosa dire con esattezza; infine l'unica cosa che riesce ad articolare è - “porco pescecane... Miyuki!”, mollandosi una manata sulla fronte e poi prendendosi la testa fra le mani, iniziando a misurare gli spogliatoi a grandi falcate nervose - “è nei guai... se le cose stanno come dici tu... di me non mi importa, se mi avvelenano si troverà un altro ragazzo e sarà felice lo stesso... ma io... non potrei mai tirare avanti, sapendo che le hanno fatto del male per causa mia! esclama in preda all'agitazione più pura.

“Katou Renji. È questo il suo nome.
Ma non credere di potergli piombare in casa e interrogarlo come hai fatto con me!
Non me ne volere, ma si vede che non hai i modi di uno shinobi veterano... sei irruento e rumoroso... nemmeno indossi il coprifronte!"
esclama sull'onda dello spavento, dicendo cose di cui si pente quasi immediatamente: arrossisce, si inchina e si scusa subito, passandosi la mano sul viso arrossato e prendendo un lungo, tremante respiro.
"Mi dispiace... non so cosa fare, non c'è modo che io possa cavarmela da solo contro uno come lui.
È uno ricco, prepotente, ha sempre uno shinobi privato come scorta armata. Negherà spudoratamente qualunque accusa a suo carico, e si vendicherà su Miyuki oltre che su di me.
Dovrai trovare le prove che lui sia davvero coinvolto, o la prima cosa che farà sarà incastrare me con l'aiuto di qualche amico. Lui non fa mai niente con le sue mani, lui manda sempre qualcuno. Fanno cose per lui, gli riferiscono fatti... Conosce un sacco di persone, la gente gli va dietro perché in cambio di favori lui regala soldi come se fossero litchi.

È per quello che non ne ho parlato con nessuno. La nebbia ha occhi e orecchie... che guaio... e dire che ero certo di non essere stato seguito ieri sera!! Che idiota! Come ho potuto pensare di potermela cavare da solo!”
si lamenta disperato, artigliando le ciocche scure di capelli con le dita sbiancate per lo sforzo: di quel passo se le sarebbe strappate di certo, prima o poi.



off || perdonami se il post appare frettoloso, devo correre a imburrare tartine XD || on
 
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18 replies since 27/11/2019, 23:14   364 views
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