旅 / 平和 / 嵐 - Il viaggio di Okojo e la tempesta, Quest di firma con i mustelidi per Rove91

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Fran_Calore
view post Posted on 28/8/2019, 14:33     +1   -1




Il piccolo Okojo correva a velocità sostenuta tra gli alberi, aiutandosi con il fiuto per la direzione e, lì dove l'acre odore dell'acqua stagnante si faceva troppo forte, leggendo con la coda dell'occhio le piccole croci con cui aveva segnato gli alberi quando quella mattina era passato di lì. Certo, avrebbe potuto usare la tecnica del rilascio per tornare istantaneamente a casa, ma già si immaginava i volti stupiti di tutti i mustelidi se lui, il possente Okojo, fosse tornato con il solo aiuto delle sue zampe.
Aveva fatto tutta quella strada per consegnare ai mustelidi del paese dell'acqua la tragica notizia: Fuyuki Hyuga, eremita dei mustelidi, era morto. Certo Okojo non era tipo da credere alle voci, e Yuki-chan non era certo tipo da morire così facilmente. Ma all'eremo cominciavano oramai a girare strane voci, alcuni mustelidi dicevano addirittura di averne vista la salma, altri arrivavano a sostenere che fosse stato colto da uno strano morbo del Sud e che ora fosse moribondo nel Paese dell'acqua, aspettando che i suoi fedeli mustelidi lo trovassero. Certo Okojo non era tipo da credere alle voci, ma una voce, gli era stato insegnato, contiene sempre un fondo di verità. Forse valeva la pena di fare quel viaggio, ma era troppo orgoglioso per ammettere il motivo per cui lo stava facendo. Inventò la prima scusa che gli venne in mente: "I mustelidi degli altri paesi meritano di sapere che l'eremita è morto" disse prima di partire, e nel sillabare l'ultima parola gli si gelò quasi il sangue. Fuyuki morto? L'imbattibile Fuyuki? Non poteva averlo abbandonato così. Corse con tutta l'energia che aveva in corpo per quasi un giorno, prima di trovarsi di fronte ad un problema che non aveva nemmeno considerato; conosceva benissimo, come tutti i suoi fratelli i boschi del paese del fuoco, ma non appena entrò nel paese delle paludi, le direzioni cominciarono a sembrargli tutte uguali. Cominciò quindi a segnare gli alberi lungo il percorso, per ritrovare più facilmente la strada al proprio ritorno.
Attraversò poi il mare, per raggiungere proprio l'arcipelago in cui, secondo le voci che aveva sentito, poteva trovarsi Fuyuki.
La ricognizione era durata diverse ore, e, nonostante l'iniziale fiducia, le speranze del furetto si erano mano a mano esaurite: nessuna traccia, nessun odore, nessuna stranezza. Solo nebbia, umidità e il cielo che mano a mano si faceva sempre più nuvoloso.
Raggiunse la costa finalmente, trovando proprio il punto dove aveva lasciato all'arrivo propria zatterina. Si imbarcò, si accese un sigaro e alzò gli occhi al cielo. Inspirò con i suoi piccoli polmoni, ed espulse una nuvola densa e grigia che andò subito a confondersi nella nebbia.


Che luogo abbandonato dai Kami

Diede una spinta con la zampetta e cominciò a navigare, proprio quando le prime gocce di pioggia avevano cominciato a cadere.
Qui probabilmente sarebbero finite le fatiche del piccolo Okojo se i Kami, sempre pronti a giocare con il destino, non avessero pianificato le cosa in modo diverso. La fitta pioggia si trasformò ben presto in un nubifragio, fino a diventare una vera e propria tempesta e poi un principio di uragano. La piccola zattera del furetto fu spazzata via e lui, dopo aver cercato inutilmente di lottare contro le forti correnti, perse i sensi e venne trascinato a riva. Sembrava morto, aveva il pelo zuppo, gli occhi chiusi, la bocca spalancata. Una delle sue zampe era ancora ben serrata attorno al sigaro, del quale non rimaneva che un piccolo pezzettino. La spiaggia era piena di pezzi di alberi e foglie.


//C'è stata questa forte tempesta nel paese dell'acqua, ti è stata assegnata la missione di andare a vedere come sono messe le coste e nel tuo perlustrare trovi Okojo//
 
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view post Posted on 29/8/2019, 00:31     +1   -1
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Durante tutta la notte una violenta tempesta aveva incalzato il paese dell'acqua provocando non pochi disagi agli abitanti, il villaggio della nebbia era stato insolitamente fortunato e non sembrava aver riportato danni seri.

Un giovane shinobi esce dalle porte del villaggio della nebbia e la foschia delle prime ore del mattino lo inghiotte senza tanti complimenti, i suoi passi risuonano solenni nel nulla infinito creato da quel fenomeno atmosferico da lui tanto odiato

– Non mi abituato mai a questa maledetta nebbia..-

– lo so fratellone non fa impazzire nemmeno a me.. A proposito di nebbia.. sai che io e te siamo probabilmente gli unici shinobi di tutta kiri a Non aver appreso il Velo di nebbia.-

Yosuke ghignò soddisfatto sentendo quelle parole, odiava profondamente la nebbia e in nascondercisi dentro per combattere.. per lui un combattimento doveva esser faccia a faccia col suo avversario.
Dopo alcune ore l'odore della nebbia iniziò pian piano a far posto all’odore della salsedine e dell'aria di mare, i due fratelli erano arrivati nella zona costiera come gli era stato ordinato dall'ufficio amministrativo del villaggio al fine di controllare i danni riportati alle imbarcazioni e alle abitazioni dei pescatori.
Scesero agilmente il pendio che portava alla spiaggia, la sabbia era fradicia e il mare era ancora abbastanza mosso anche se la tempesta era ormai ben lontana.
Camminò lungo la lingua sabbiosa almeno una mezz'ora buona riscontrando sempre le solite cose che poteva portare a riva il Mare..
Le.orme dei fratelli si confondevano sulla sabbia e il mare si divertiva a cancellarle a ogni risacca

“ma è mai possibile che mi tocchino sempre missioni noiose? Un’altra livello D..tu pensa.. noi dobbiamo prendere è vedere cosa è stato distrutto dalla.mareggiata..”

-dai fratellone in breve finiamo e torniamo a.casa per allenarci per bene-

Isao continuava il suo itinerario controllano se ci fossero danni realmente seri..

-senti.. torniamo indietro.. mi sono rotto di segnare tutte le.cazzate.diatrutte.. che bella missione segnare su un foglio:: legno, alga pezzo di barca, procione mort…-

I due so bloccarono..Isao guardava quell’esserino poco distante da lui e non sapeva se esser.piu incuriosito dal rimasugli di quel che sembrava un sigaro o dal kimono indossato da quella bestiolina..
Il giovane si avvicinò cautamente accovacciandosi accanto a lui..
quell'esserino era semplicemente fradicio, gli occhi chiusi e la bocca spalancata, sembrava morto ..

-a parte che è un ermellino e non un procione.. ma semba vivo anche se respira a fatica.. non possiamo lasciarlo qui così.. –

Yosuke sbuffò nella sua testa per niente felice del salvataggio di quel coso…

Recuperarono dei pezzi di legno e cercarono di accendere un falò per asciugare il superstite, isao voleva togliere il piccolo kimomo e mettere al caldo..
Avvicinò la mano con delicatezza diretta a tastare il collo del malcapitato al fine di sentirne il polso carotideo e avere una situazione piu chiara sul da farsi..

-pffff… un ermellino con kimono e sigaro.. renditi conto..
 
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Fran_Calore
view post Posted on 31/8/2019, 22:12     +1   -1




Il calore del falò fece lentamente riprendere i sensi all'ermellino. Nel momento esatto in cui lo shinobi stava avvicinando la propria mano al suo corpicino inerte, il piccolo Okojo tossì con forza l'acqua che aveva ingurgitato. Spalancò gli occhi e si guardò sperduto intorno. Schizzò sulle zampe, prima di rendersi conto di essere nudo. I suoi occhi vagavano rapidamente prima a destra, poi a sinistra, alla ricerca del suo prezioso kimono. Lo localizzò steso vicino al focolare. Gli si avventò sopra come una calamità e con quello sparì tra i pochi alberi che ancora abbellivano la costa. Tutti questi eventi erano avvenuti in una manciata di secondi. Il mustelide era stato molto attento a non commettere alcun errore. Non doveva parlare, non doveva attirare l'attenzione, doveva solamente allontanarsi e tornare all'eremo.
Aveva però dimenticato una cosa: nella foga creata sulla spiaggetta, Okojo non aveva fatto caso al piccolo pezzo di legno inciso che gli era scivolato dalla tasca nel momento in cui aveva afferrato il kimono. Fu solo quando oramai si era parecchio allontanato che aveva notato questa sua enorme dimenticanza.


Dannazione, dove l'ho messo?

Pensò tra sé e sé il mustelide.

Me l'avrà rubato quell'umano

L'idea che il possente Okojo, primo tra i suoi simili, l'avesse smarrito per una propria disattenzione non gli balenò nemmeno per la testa. Era forte e orgoglioso: non l'avrebbe mai ammesso, nemmeno a sé stesso.

Okojo: Non mi resta che tornare indietro a recuperarlo.

Il furetto si voltò e cominciò a ripercorrere i propri passi. Aveva il naso completamente fuori servizio a causa di un brutto raffreddore, le zampe erano ora indolenzite. Con i suoi passetti percorreva la foresta ansimando. Purtroppo Okojo si rese ben presto conto che c'era qualcosa che non andava: stava camminando ora da molto più tempo di quello che aveva impiegato prima per raggiungere un punto sicuro. Mosse gli occhi a destra e poi a sinistra, morbosamente alla ricerca delle croci con cui aveva segnato gli alberi, e che l'avrebbero dovuto ricondurre sulla spiaggia. Niente. Nemmeno un segnetto. Aguzzò la vista, cercando di guardare ancora più lontano.

Eccola!

Pensò, colmo di entusiasmo e fiducia. Per un momento aveva pensato di essersi completamente perso. A rapidi passi si diresse verso la croce, ma quello che trovò lo fece sprofondare nello sconforto. Aveva trovato sì il segno con cui aveva marcato precedentemente gli alberi, ma era posizionata su un pezzo di tronco, probabilmente fatto a pezzi dalla tempesta e portato fino a lì da chissà dove. Ora si era veramente smarrito.
Sulla spiaggia, tuttavia, conficcato nella sabbia, c'era ancora quel piccolo tassello di legno, su cui capeggiava la scritta "Yuki-chan". Okojo l'aveva intagliato tanti anni prima, apparteneva al primo albero che l'eremita aveva scalato con loro.
Che Okojo lo custodisse gelosamente, ne era al corrente solo Mujinahen.
 
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view post Posted on 2/9/2019, 17:29     +1   -1
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La mano di Isao non toccò nemmeno l'ermellino ed esso scattò velocemente e afferrò il kimono che era steso vicino al fuoco e si diresse a tutta velocità in direzione del pochi alberi che la tempesta aveva risparmiato dileguandosi.

– ma che caz… è un procione posseduto col vizio del fumo? –

Le parole di Yosuke fecero sorridere Isao che continuava a rimanere alquanto perplesso, in fondo non tutti i giorni di vedere una cosa simile.
Un tassello ligneo con un kanji impresso sopra era rimasto intrappolato nella sabbia umida, lo prese e lo tenne tra pollice ed indice soffiando via la sabbia che copriva il kanji..

CITAZIONE

Yuchi - Chan


Le tracce del piccolo ermellino si dirigevano verso i pochi alberi rimasti , i due fratelli non sapevano perché ma sapevano che dovevano seguirle e ridare il tassello a quell'animaletto.
Mise il tassello in tasca e iniziò a seguire le tracca camminando lentamente in direzione della boscaglia e iniziò a cercare tracce di ogni genere sfruttando la profonda conoscenza di quelle zone, isao sapeva che ernellini in quella zona non ve ne potevano essere, al massimo qualche lontra ma senz'altro niente roba con peli bianchi.

-fratellino quel procione mi sembra un po' troppo strano.. ci sarà qualcosa che possiamo fare per trovarlo..

– Yoyo , pensiamo un attimo a quell’ ermellino.. proviamo a cercare tracce di chakra oppure cercando il caratteristico odore forte e pungente di sigaro.. che ne pensi?


CITAZIONE
<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 6: 0/10]

Isao iniziò a richiamare tutto chakra per percepire la presenza di quel piccoletto .
Si mosse tra gli alberi cercando di percepire ogni singola traccia lasciata da Okojo , notò una croce incisa su alcuni alberi e tracce di pelo bianco incastrata nella corteccia.
Altri passi nella boscaglia, non era molto folta ma le scarse dimensioni della sua “preda"

– fratellino sei sicuro che possa realmente essere utile portare questo legnetto al procione?-

– si fratellino! -

Il tono di isao fu molto deciso, e sentire quella fermezza rese yosuke .molto orgoglioso di suo fratello.
Tra i rami di un cespuglio un lieve brandello di stoffa Blu, erano sulla sulla strada giusta per trovare l'ermellino col kimomo.


CITAZIONE
Stamina: 78-8 = 70
 
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Fran_Calore
view post Posted on 5/9/2019, 23:46     +1   -1




Non ci volle molto perché il genin riuscisse a raggiungere Okojo, nonostante il suo utilizzo del sensitivo non fosse ancora pienamente sviluppato. Lo scorse in un piccolo spiazzo, ricurvo su un tronco probabilmente strappato via dalla tempesta.
Emetteva uno strano verso sommesso, sembrava quasi uno squittio. Non ci volle molto per capire che il grande Okojo, il possente Okojo, il magnanimo Okojo, stava piangendo. Probabilmente non aveva sentito lo shinobi avvicinarsi.


Okojo: Yuki-san, vienimi a prendere, per favore...

Il piccolo ermellino sembrava completamente sconsolato, perso, pregava che nessuno dell'eremo lo stesse guardando in quel momento. Cosa avrebbero detto? Avrebbero senz'altro riso di lui.

Come al solitò

Pensò tra sé e sé. Cercò invano con le zampette anteriori di asciugarsi gli occhi. Sentiva la testa pesante e calda, si allentò leggermente il kimono nel tentativo di rinfrescarsi un minimo, nonostante tutto però continuava a sentire un forte peso sul proprio petto. I suoi respiri si facevano di attimo in attimo sempre più ravvicinati e affannosi. Si tirò in piedi, finalmente si guardò intorno scorgendo lo shinobi di Kiri.

Okojo: E..ehi...restituuuuiscimi queeelo che miiii hai sottraaaato.

Disse il mustelide, senza rendersi conto di quanto fosse suonato strano il modo in cui aveva pronunciato quelle parole. Cominciò ad avanzare lentamente verso lo shinobi. Era evidentemente un genin di poche esperienze, non sarebbe stato un nemico alla sua altezza. Di questo era certo okojo.
D'improvviso il suo piede affondò come nel vuoto, sentì mancare la forza alle zampe, prima posteriori, poi anteriori. Cadde rovinosamente a terra, battendo la testa. Era pesantissima. No, non solo la sua testa. Tutto il suo corpo era un macigno, non riusciva a muovere un muscolo.


Okojo: ri...da...m...l....a

Farfugliò prima di perdere i sensi. Il suo corpicino era bollente. Cosa avrebbe fatto quel ninja di Kiri?
 
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view post Posted on 7/9/2019, 13:01     +1   -1
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Il mustelide era in una piccola radura, osservava un tronco divelto dalla tempesta con fare particolarmente sconsolato, i due fratelli si erano avvicinati a sufficienza senza che egli si fosse accorto di nulla ..
Isao stava per proferire parola quando la sua “preda" emise dei versi sconnessi, un misto tra una minaccia e una supplica, provò a far qualcosa ma crollò rovinosamente al suolo con un tonfo sordo.
Yosuke guardò il corpicino claudicante dell'ermellino , non sembrava nemmeno commestibile a guardarlo bene.. sorrise tra se e se pensando alla fragilità di quella creatura; isao dal canto suo lo guardava preoccupato, si vedeva che non stava affatto bene, al tatto il suo corpicino era bollente.
Accesero l'ennesimo fuoco , ri-misero a stendere il kimono strappato e avvolsero la bestiola nella loro giacca in modo da tenerlo al caldo appoggiato al loro corpo, cercarono qualche bacca che sapevano crescere nella zona in modo che una volta sveglio il piccolo potesse mangiare qualcosa.

- allora fratellino.. spiegami perché ti stai dando tanta pena per questo piccolo procione…-

Isao sospirò prima di esporre il suo pensiero, anche se effettivamente si stava preoccupando davvero parecchio per quel Cosino..

– fratellone… ricordi come da bambini ti prendevi cura di me ? Ecco.. questo piccolo ermellino mi fa l'effetto che ti facevo anni fa… -

Il fratello maggiore prese atto di quelle parole e ripensò ai momenti precedenti alla sua triste dipartita, dopo di che si tolsero la giacca e misero la bestiola coperta accanto al piccolo falò.
Yosuke strappò un pezzo della manica del suo lato della giacca e la imbevve con l'acqua della borraccia e la mise sulla fronte dell'animaletto, dopo di che si sedettero li accanto vegliando su di lui finché non si fosse ripreso.

– fratellino tu sei assolutamente più studiato di me ma e normale che i procioni parlino?-

– a parte che è un ermellino e comunque no, non parlano in teoria.. beh.. e se consideriamo il tutto non fumano sigari e non girano con il kimono e in teoria non scrivono nemmeno -

Prese il tassello e guardò il kanji che vi era intagliato sopra, probabilmente lo aveva fatto con i suoi piccoli artigli , il ragazzo ne era molto incuriosito ma ripensò a quel tentativo di richiesta per riaverlo.
Un sospiro, era la cosa giusta da fare.. mise le bacche raccolte vicino Okojo e il tassello nella giacca in modo che stesse vicino a lui come un orsacchiotto sta nella culla di un bimbo piccolo e indifeso.

– e pensare che avremmo potuto finire rapidamente questa seccatura e tornare alle cose serie anziché giocare al piccolo veterinario, ma se ritieni che sia meglio restare qui con lui mi fido..-

Yosuke tirò fuori il Tanto e iniziò a intagliare dei legnetti, appena si stufava lo buttava nel fuoco e ne iniziava uno nuovo, il procedimento andò avanti per tutta la durata del “sonnellino” di Okojo..
 
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Fran_Calore
view post Posted on 14/9/2019, 14:39     +1   -1




Il piccolo Okojo sembrava tremendamente accaldato, il suo colorito era virato sul rosso, lo shinobi poteva notarlo nonostante la pelle fosse coperta da un fitto strato di pelo. Nonostante questo però l'ermellino non faceva altro che tremare. Con un po' di attenzione si sarebbe potuto ben sentire il rumore dei piccoli denti dell'animale che battevano.
All'improvviso il piccolo animale emanò un piccolo verso gutturale, quasi come se volesse attirare l'attenzione. Seguì allo strano verso una parola, ripetuta quasi ossessivamente


Okojo:A...acqua...acqua...acqua

Okojo quindi deglutì con forza, respirava a fatica, stava davvero male, il kiriano doveva fare qualcosa, o più che con risposte alle proprie domande rischiava di trovarsi con un cadavere da smaltire.
La temperatura nel frattempo si stava facendo di minuto in minuto sempre più rigida, e la forte umidità non faceva che peggiorare la situazione. Il farfugliare dell'ermellino attirò nuovamente l'attenzione del ninja


Okojo: Yu...yu...yuki-chan...

Il respiro ora era affannatissimo, il tempo stringeva
 
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view post Posted on 25/9/2019, 22:41     +1   -1
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Purtroppo la situazione stava degenerando.. la temperatura corporea della bestiola stava aumentando e non c'era tempo per portarlo al villaggio..
Yosuke provvide a dare subito da bere a Okojo curandosi che bevesse adagio, nel frattempo isao pensava a cosa poter utilizzare per alleviare i sintomi del malato..
Il più giovane dei fratelli iniziò a cercare nelle immediate vicinanze se vi fosse della Melissa, ne trovo una piantina piuttosto malandata tra alcuni cespugli, l'odore caratteristico di limone e le foglie che ricordavano un po’ quella dell'ortica non lasciavano spazio ad alcun dubbio.
Una volta raccolte le foglie le mise in un pentolino da campo e fece bollire il tutto , ci sarebbe voluto qualche minuto ma quel dedotto avrebbe forse alleviato i sintomi febbrili di quell'animale;
Non appena fu pronto isao iniziò a somministrarlo con un cucchiaio al povero malato, soffiò piu volte per non far ustionare l'ermellino, l'odore simile al limone forse lo avrebbe aiutato nell'impresa .. d'altronde era l'unica soluzione che gli veniva in mente per far sfebbrare il suo paziente.

-sei sicuro che funzioni? –

-in teoria si fratellone, ho visto un po' di volte il “Vecchio” usarla quando ha il raffreddore.. in sincerità spero che lo faccia star meglio in modo che possa rispondere alle nostre domande e poi torni a casa sua.. avrà ben ina famiglia no? Quel nome che continua a ripetere sarà senz'altro di un familiare..

Soffiò nuovamente sul decotto e gliene diede dell'altro, poi con la pezza umida usata in precedenza tamponò nuovamente la fronte del piccolo mammifero e lo accarezzò leggermente

“ehi.. piccolino.. che posso fare per aiutarti?”

Isao si rimise la giacca e vi infilò all'interno okojo in modo da tenerlo al caldo..

“che altro possiamo fare YoYo? Sinceramente.. non più idee..

Yosuke dal canto suo ne sapeva ancor meno del fratello minore, si limitò a confortare prima il Isao e poi si rivolse all'ermellino prendendo il kimono che ormai si era asciugato..

“senti … mio fratello sta facendo il possibile per farti star bene e rimandarti a casa.. cerca di riprenderti, non sembri un tipo debole..sei forte per essere un procione..”

Gli infilò l'indumento caldo e asciutto sperando che potesse migliorare le condizioni di okojo..

Il fratello maggiore guardò il mozzicone di sigaro e lo poggiò vicino al fuoco sperando tornasse recuperabile anche se aveva non pochi dubbi.
 
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Fran_Calore
view post Posted on 24/10/2019, 13:57     +1   -1




//scusa il ritardo tremendo, è stato un periodo pieno e pesante//

Il piccolo Okojo non sembrava rispondere a nessuno stimolo. Era possibile che avesse subito danni più seri di quelli che dava a vedere il suo corpo? L'aria,umida e gelida, stava diventando oppressiva, di quella che fa male alle ossa. Il Genin nel frattempo stava custodendo il piccolo furetto al caldo, ma l'odore, quasi acido, della sua pelliccia ancora umida infiammava le sue narici. Come poteva un animale così piccolo puzzare così tanto? Insomma, il modo di dire non era "puzzare come un cane bagnato"? Perché non avevano detto "come un furetto", sarebbe stato senz'altro più appropriato.
Passavano i secondi e i minuti, e mano a mano anche le prime ore, una nebbia gelida si alzò, fitta e densa come panna montata. In poco tempo lo shinobi di kiri si era giocato due sensi su cinque. I rumori provenienti dalla fauna della foresta fecero presto a manifestarsi. Dopotutto, e Isao lo sapeva bene, il clima umido del paese dell'acqua permetteva alla sua fauna di essere estremamente varia. Da piccoli serpenti a veri e propri alligatori.
Il furetto gemette debolmente, era il primo segno di vita che dava da quasi due ore. Difficile comprendere se fosse un segno di miglioramento o, al contrario, se il piccolo animaletto peloso stesse peggiorando. Isao doveva decidere alla svelta se cominciare a muoversi o restare lì fermo a sperare.
 
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view post Posted on 20/11/2019, 22:22     +1   -1
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Gdr Off/ Mi scuso per il ritardo assurdo ma il mio stupro lavorativo è sempre maggiore../ Gdr On

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La nebbia era calata sul giovane e sul suo compagno peloso..

“qui doddiamo portare via le balle..”

La voce del fratello maggiore ruppe quel miscuglio di rumore di animali selvatici che faceva da colonna sonora a quella situazione surreale..

Yosuke seguendo il consiglio del fratello si alzò stringendo a se quel furetto, un colpo di tosse da parte di quella sorta di essere che puzzava quasi come una carcassa fece presagire forse un buon segno..
Il kiriano iniziò a muoversi in direzione della costa, sperando di cercare qualche capanna dove accamparsi e accudire al meglio Okojo.

– dici che nonostante l'odore si potrà mangiare?-

– Non credo e non mi sembra nemmeno il caso.. poi è un essere senziente.. non ha senso mangiarlo.. –

Fortunatamente la vegetazione non era particolarmente intricata e la nebbia non sembrava essere particolarmente fitta, però la fauna della zona era troppo imprevedibile.. sarebbe bastato un attimo di distrazione per cader vittima del morso di un banale serpente o dall'attacco di un’ alligatore..

“senti piccoletto.. vedi di ripigliarti perché dobbiamo fare due chiacchiere e soprattutto .. come cavolo fai a puzzare così tanto? Hai un odore pestilenziale, manco la Samehada ti si mangerebbe, solo quel mentecatto di mio fratello potrebbe pensare che sei commestibile..”

Yosuke sbuffo e si crucciò vistosamente, mentre Isao scattava rapido tra gli alberi in direzione di quello che a lui pareva il limitare del bosco.
Sarebbero riusciti a stabilizzare e far riprendere il piccolo furetto?

L'aspirante spadaccino convogliò il chakra alla gambe per esser ancora più rapido, mentre con gli occhi e le orecchie cercava di scandagliare la zona per poter far fronte a eventuali minacce..
 
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view post Posted on 3/2/2020, 19:07     +1   -1
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Buona ripartenza! Scrivimi se hai bisogno di qualsiasi informazione!
Ho usato il singolare parlando del pg, dato che non si tratta effettivamente di una coppia di gemelli kinsei. Perdonami il post breve, ho bisogno di fare un minimo di raccordo per uscire da quella sequenza.

Quello che a Isao pareva il limitare del bosco si avvicinò rapidamente, rilucendo del riverbero tipico della nebbia candida sul fare della sera.
Sì, di fatto le chiome degli alberi in quel punto si diradavano, ma solo per riunirsi dal lato opposto della radura, formando un anello irregolare di fogliame scuro.
In mezzo ai tronchi...

Il giovane sentì improvvisamente cedere gli steli sotto i piedi. Scivolò in avanti, verso il basso, senza riuscire a fermare la caduta.
Subito dopo impattò contro qualcosa di più duro, che si frantumò però col molle schiocco che produce il legno marcio. L'istante dopo l'abbraccio freddo dell'acqua lo avvolse con un tonfo umido, e gli si sparse rapidamente addosso, inzuppandogli i vestiti. Si accorse di non toccare il fondo coi piedi.

Sopra di lui, al di là dello stretto anello di alberi, incombevano le mura di Kiri, come un gigante velato dal tempo: un'austera ma sicura ancora di salvezza, se solo fosse riuscito a raggiungerne la base e ad inerpicarsi grazie al chakra sulla superficie verticale. Tra le sue braccia il procione... o l'ermellino che fosse, emise un flebile gemito, aprendo appena gli occhi.
Davanti a lui, in mezzo all'acqua, galleggiavano cose simili a tronchi d'albero: scuri e lunghi dai due ai tre metri, si mossero lentamente, disturbati dal suo ingresso improvviso nello stagno.
In direzione contraria a quella in cui lo spostamento dell'acqua avrebbe dovuto sospingerli.

 
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view post Posted on 4/2/2020, 16:38     +1   -1
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L'acqua gelida avvolse i due fratelli e il piccolo furetto che portavano in braccio, la bestiola emise un gemito che catturó l'attenzione del più giovane..

"ehi.. Come stai?“


Gli occhi appena appena aperti non lasciavano intendere nulla di buono.


- ci mancava pure finire dentro uno stagno.. Con in più sto coso che ora puzza pure di cane bagnato.. Grrrr…. Che nervi.. -


Yosuke fece confluire il Chakra nella mano opposta a quella con cui teneva Okojo e la appoggiò sulla superficie dello stagno usandolo come punto d'appoggio, dopodiché si issó e fece confluire quell'energia ai piedi in modo da poter stare in posizione eretta e muoversi agilmente sulla superficie stagnante.
Mentre Yosuke continuava a imprecare tra sé e se il movimento controcorrente di alcuni “Tronchi" catturó l'attenzione di Isao, dapprima non riconobbe cosa fossero ma in pochi istanti capì di che si trattava.. In quelle zone la fauna é molto variegata e per questo capita molto spesso si imbattersi in grossi coccodrilli.


- ti prego fratellone smetti di imprecare e comincia a correre verso le mura o verso qualche punto elevato perché quei Tronchi non hanno intenzioni molto amichevoli..-


Yosuke si adiró ulteriormente..
Afferró per la collotola il piccolo furetto e lo guardó dritto negli occhi debolmente aperti..


" piccolo procione.. Spera che quelle lucertole troppo cresciute non abbiano fame perché non ho intenzione di farmi mangiare e di dar mangiare mio fratello.."


L'idea di lanciare quel coso in mezzo ai coccodrilli di Kiri lo sfioró più di una volta ma sapeva benissimo che Isao non lo avrebbe perdonato..
Rimise a posto il furetto e Afferó il Tanto he portava vincolato alla zona lombare, convoglió il Chakra alle gambe in modo da muoversi rapido e veloce in direzione delle mura con l'intenzione di trovarvi un appiglio o un punto privo di melma e muschio dove poter salire.. Conficcando magari il pugnale tra le rocce che componevano le mura di Kiri.

Iniziò una corsa disperata a pelo d'acqua per raggiungere la salvezza o alla peggio sarebbero stati costretti a combattere e i numeri non sembravano dalla loro parte..

Nell'animo inquieto di Yosuke la rabbia cresceva sempre più perché se fosse morto li non avrebbe potuto dimostrare di poter ottenere la considerazione di Mizukage.. Tutto per colpa di un procione e della loro disattenzione.. Con tutti i posti in uno stagno pieno di coccodrilli dovevano finire?
 
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view post Posted on 5/2/2020, 21:48     +1   -1
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Ecco, prima prova superata: non hai usato Okojo come esca per coccodrilli XD

Essere un ninja offriva, al netto di un rischio di morte decisamente più elevato rispetto a quello di un comune civile, delle interessanti prerogative... tra le quali l'accesso a tecniche piuttosto utili, nel caso in cui ci si trovasse ammollo in uno stagno popolato da rettili affamati.

Camminare sull'acqua era una di quelle.

Il ragazzo avrebbe avvertito lo spostamento d'aria causato dalle fauci del più grosso e zannuto, subito seguito dallo schiocco dei denti chiusi sul vuoto: a discolpa del coccodrillo, per giustificare quella grossolana imperizia, diremo che si trattava di una bestia alquanto viziata... difatti era abituato a cibarsi di cadaveri piovuti letteralmente dal cielo, per lo più le sfortunate vittime dei borseggiatori e dei tagliagole, che usavano disfarsi delle proprie vittime in maniera tanto elementare, quanto efficiente.

Fu così che il nostro eroe salvatore di puzzole guadagnò l'altra sponda - quella letterale, nessun senso traslato - e attraversò di gran carriera la sottile striscia di bosco che lo separava dalle tanto agognate mura cittadine. Anche lo scavalcare un ostacolo tanto elevato non sarebbe stato un problema per lo shinobi, che una volta in cima avrebbe potuto osservare i tetti del Villaggio estendersi ai suoi piedi, velati da un sottile strato di bruma azzurrina.
Sarebbe stato relativamente semplice orientarsi e trovare la strada di casa... o quella per il veterinario... o quella per qualunque direzione il ragazzo avesse deciso di imboccare, in base alle priorità del momento: curare la bestiola forse? O piuttosto darsi una sistemata, asciugarsi e poi pensare alla lontra mezza morta?


CITAZIONE
Choose your way: sei libero, non devi per forza propendere per le due opzioni che ho suggerito. In base a come ti muoverai e perché, vedrò di orientare effettivamente il resto della giocata^^
 
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view post Posted on 6/2/2020, 08:24     +1   -1
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CITAZIONE
- effettivamente Yosuke voleva usarlo con apertivo per coccodrilli xD tanto é uno squilibrato, e non é detto che non accada xD -

- Pensato Isao-
“parlato Isao”
-Pensato Yosuke-
“Parlato Yosuke"
“parlato terzi"



Il ninja corse rapido sull'acqua stagnante evitando con semplicità le fauci del rettile che voleva banchettare con le sue carni..
Una volta sotto le mura il ragazzo ripose il pugnale nel fodero, il punto in cui si trovava sembrava buono per poter salire, in effetti non vi erano segni di muschi scivolosi ne tanto meno l'umidità della nebbia aveva più di tanto le pietre della cinta muraria che circondava il villaggio.
Le condizioni del mustelide non accennavano a migliorare (beh.. Avendo la febbre l'esser caduti in uno stagno gelido non rappresenta di certo un toccasana).
Isao richiamó la giusta quantità di Chakra e la fece confluire ai piedi, posizionó la punta del primo sull' imponente muro in pietra e non appena avvertì quel senso di stabilità si diede lo slancio verso l'alto, ogni volta che correva in verticale su qualche superficie pensava effettivamente all'assurdità di quell'atto..


- correre su un muro.. Sai che ogni volta che lo facciamo la trovo sempre una cosa assurda? Se ci pensi non é che vedi tutti giorni qualcuno che corre sui muri.. -


- si.. Perché tutti i giorni capita di vedere un procione col kimono o tanto meno un procione parlante.. Si si.. La normalità.. -


- touché fratellone.. -


I tre arrivarono all'apice delle mura senza particolari fatiche o intoppi, i tetti case di Kiri rappresentavano la fine di quella lunga giornata, gli rimaneva solo Che portare dal veterinario okojo e poi potevano rilassarsi e farsi un bagno caldo e togliersi di dosso quello sgradevole odore di acqua putrida che insieme al freddo gli era entrata sin nelle ossa..


- che ne dici di portare sto sgorbio nello studio veterinario, sbarazzarcene e andarci a fare un bel bagno caldo e a toglierci di dosso quest'odore nauseabondo? -


- no.. Andiamo subito dal dottore, poi quando si riprenderà gli parleremo e lo interrogheremo.. Voglio sapere che significa quel tassello di legno con quel Kanji e cosa ci facesse in questa zona.. -


Yosuke sbuffó guardando l'ermellino che portavano con loro


" farai meglio a non morire procione.. Non ho proprio voglia di doverti pure seppellire.. Perché di mangiarti non se ne parla proprio.."


Lo shinobi inizió a saltellare da un tetto all'altro in direzione dello studio veterinario, sperando che fosse aperto.
La nebbia come sempre velava il sole e ogni cosa nel villaggio, e questa era a tutti gli effetti una delle cose che i due fratelli non sopportavano.
Per raggiungere lo studio ci sarebbe voluto relativamente poco, ma data la giornata particolarmente eterna entrambi sapevano che sarebbe potuta accadere qualsiasi cosa..
 
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view post Posted on 6/2/2020, 19:49     +1   -1
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Sì, effettivamente la serie di sfortunati eventi che aveva colto Isao - e il suo fratello incorporeo - avrebbe potuto sollevare dubbi, sulla bontà prossimo futuro... ma stanca di aguzzare lo sguardo attraverso la nebbia che si infittiva, Madama Sfiga decise di andare a riposarsi per qualche minuto, lasciando in pace lo shinobi diretto verso l'ambulatorio più vicino.

Lo accolse un trentenne stempiato, forse più vicino agli -anta che agli -enti, con tanto di mascherina tirata sulla bocca e schizzi di sangue sul camice; aveva le maniche rimboccate e i guanti ancora indosso. A volerci far caso, stava involontariamente imbrattando la maniglia della porta d'ingresso con chissà quali fluidi corporei di origine animale. Si spera.

Osservò la bestiola sollevando un sopracciglio - "cosa ha, la rabbia?" borbottò a bruciapelo, senza spostarsi dalla soglia ed impedendo di conseguenza l'ingresso al ragazzo. Dovette rifletterci un po', prima di decidersi a lasciarlo entrare, con o senza rassicurazioni da parte del ragazzo. "Se ha la rabbia lo abbatto" sentenziò infine, facendo cenno al ragazzo di seguirlo all'interno. A quel punto prese in consegna il mustelide e senza fare troppe cerimonie rispedì Isao in sala d'attesa, bofonchiandogli di stare seduto lì buono, tra quelle quattro anguste mura ingiallite e odorose di muffa.

La carta da parati che rivestiva quel posto doveva un tempo essere appartenuta al salotto buono di un'anziana signora, ornata com'era da un minuto motivo floreale, quasi del tutto sbiadito dal tempo e annegata dai fiori grigiastri di umidità. Una pozza di urina segnava il punto in cui un cane doveva essersela fatta sotto dalla paura. Qui e là ciuffi di pelo punteggiavano il pavimento di linoleum verdognolo, gonfio in più punti ed abraso per i lunghi anni di calpestio continuo. In sostanza, l'anticamera di quel posto sembrava essere tutto fuorché la sala d'attesa di un medico raccomandabile.

Più fosse rimasto in quel posto, più Isao avrebbe notato dettagli spiacevoli - questo finché un grido animale prolungato, acuto e straziante non fosse risuonato al di là di quella porta sbrecciata, attutito dalla vecchia lastra di compensato, ma non per questo meno raccapricciante.
Che la Sfiga avesse deciso di riprendere a lavorare?
 
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