Jouri 場裏 - Le Porte della Torre, 2° Fase

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view post Posted on 2/8/2019, 21:37

The Pine

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L'aria del deserto si solleva, insieme ai granelli, in un solo e lungo fiato, smuovendo la sabbia che è di fronte agli otto. Otto, sì, perché quattro genin in quella landa non sono riusciti a raggiungere il loro obbiettivo, lasciando i rimasti a proseguire da soli e nel caso più crudele uno solo di loro ce l'ha fatta a raggiungere la torre. Per l'unico gruppo rimasto compatto fino a quel momento... A giudicare dal loro aspetto, il viaggio è stato tutto fuorché semplice. Trascinati dalla tempesta fino al piazzale che fa da entrata alla torre, gli effetti della spiacevole traversata sono ben visibili su di loro. Pelle arsa, graffiata e secca, che mal nasconde un corpo dolorante e indebolito. Otto ragazzi, tutti con lo stesso obbiettivo.

La torre si erge come un titano dall'altro lato della piazzola. Alta, brillante, sembra una struttura divina piuttosto che qualcosa che sia stato costruito dall'uomo, ma non è solo il monolito riflettente a dare questa soggezione, a regalare questo profumo di sacro all'aria. Di fronte a loro, disegnato di fronte la porta, c'è un disegno, fatto di ciottoli più scuri rispetto alla pietra della piazza. Un mosaico diviso in due parti...

Ciò che gli si presenta, più vicino, è la rappresentazione di sei figure, in fila. Tre uomini dal volto nascosto da un cappuccio, rivolto verso il gruppo, stringono le spalle di tre ragazzini, uno per ognuno. I fanciulli sono decorati da un prezioso e sereno sorriso e da una gemma, stretta intorno al loro collo, gemma che corrisponde alla loro posizione rispetto al disegno. Avanzando lo sguardo, più vicino la porta, il disegno di pietre sembra proseguire quello precedente. Gli uomini sono sempre tre, ma di fanciullo è rimasto solo quello centrale. In alto, verso la base della porta, è protratto verso di essa. Al suo collo ci sono tutte e tre le gemme. L'uomo che lo stringeva a sé è in adorazione, rivolto verso di lui, mentre gli altri due sono sempre con il volto verso l'esterno, verso i ragazzi, e sorreggono con rabbia fra le mani una collana... Vuota.

Sul capo dei ragazzi scivola una pioggia fine e leggera, mentre esaminano la scena. Eppure non c'è una nuvola, in cielo. Se avessero sollevato lo sguardo, avrebbero notato senz'altro che è la sommità stessa della torre a rilasciare quella delicatissima foschia densa, che abbraccia il corpo e gli da freschezza, stringe l'animo e gli da calma. I corpi dei presenti si tonificano e leniscono delle loro ferite, fino a quando la fresca pioggia si interrompe...

Ma perché sono lì, quelle otto persone? Beh, non sono soli, questo c'è da dirlo. Ognuno dei tre gruppi porta con sé il fardello affidatogli, chi in un modo chi un altro. Tre bambini, come sul mosaico, per tre entità con lo stesso scopo, ma con forse la consapevolezza che solo una potrà proseguire... Ma chi? L'unica dei tre fanciulli a poter proferire parola decide di spezzare l'increscioso silenzio, sollevando la voce canzonatoria e vivace come sempre, sorpassando il proprio gruppo ancora in parte stretto dalla sabbia. Si batte le mani contro il vestito, sollevando la polvere, ridacchiando. « Eccoci qui, dunque. » Esclama, visibilmente conscia di quanto sta per accadere... O quanto sta per scatenare.

Con le braccia larghe, ormai al centro della piazza, si gira verso gli otto con un ampio sorriso sdentato. La faccia purulenta e graffiata dal suo continuo grattarsi distruggono qualsiasi parvenza di innocenza in quella bambina, specie se accompagnate da quella smorfia sinistra. « Ora di vedere chi muore, amici miei! Perché l'unico modo di aprire quella porta è che uno di noi tre abbia tutte e tre le pietre... E che gli altri due muoiano. Quindi bifogna vedere chi ci fa difendere meglio... »


« ... No? »




CITAZIONE
- Recuperate tutte le vostre risorse (SLT, STM, CHK).
- Non siete in scontro, pertanto non acquisite limite fintanto non inizia lo scontro.
- Fintanto non inizia lo scontro, l'ordine dei post è libero. Chiunque può decidere di usare i propri post liberi per effettuare il primo attacco, iniziando così lo scontro. Da quel momento in poi, si inizia lo scontro e si applicano le regole della Vel (Esclusion fatta per il primo attaccante, che le applica dal giro successivo).

- Per Egeria, Pellegrinxi, Blazing Phoenix, Deskbot:
Ottenete la seguente tecnica

• Tecnica - Corrosi dalla SAbbia (Limite: Variabile) [CHK: -0]
“Attraversare un deserto trascinati da una tempesta di sabbia non giova affatto al proprio corpo, che ha bisogno di raccogliere al meglio le proprie forze prima di poter attaccare.

Effetti:
Se non si adopera questa tecnica prima di effettuare qualsiasi altra tecnica nella stessa fase attiva, si subisce un danno alla salute pari a -2 se il Limite è minore di 5, di -5 se il limite è fra 5 e 9, di -10 se il limite è 10.
Il costo in Limite di questa tecnica è di 1 se il Limite è minore di 5, di 2 se il limite è fra 5 e 9, di 3 se il limite è 10.

Lo Staff non interverrà fra i vostri post, se non farete domande dirette all'unico npc parlante, per effettuare correzioni o per ruolare eventi generici; quindi un post dello Staff può apparire in mezzo ad un giro in qualsiasi momento.
 
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view post Posted on 3/8/2019, 11:19
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A Man of No Consequence

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Il corpo di Akira trascinato a fatica, pendeva inerte al suo fianco, eppure Kacchan non aveva alcuna intenzione di mollarlo lì, DOVEVA portarlo fino alla torre, dove avrebbero trovato Rika e Giman ad aspettarli. A meno che non fossero sorti altri imprevisti.... Spazientito, il konohaniano sbuffa, sibilando a denti stretti per lo sforzo, ma la meta è vicina, la figura della torre imponente sopra di loro.

Cosa avrebbero trovato, una volta giunti lì? Il suo pessimismo universale gli faceva temere per il peggio, eppure, per un fugace attimo, sperava davvero, in cuor suo, di non doversi ritrovare davanti lo scenario peggiore. «Non affezzionarti troppo a quel piccoletto.» Continuava a ripetergli, martellante, la voce di Jikan, un tarlo malefico nella sua mente... Dannato buffone, perché doveva farlo penare tanto, anche dopo averlo lasciato alle sue spalle?

Scacciò via il pensiero dell’uomo non appena vide, davanti a loro, la figura di Rika, il piccolo Giman in braccio. Stavano bene, erano tutti interi. «Kami, vi ringrazio...» Sussurrò, quasi incredulo della fortuna ricevuta, e con un ulteriore sforzo si avvicina ai due, lasciando cadere al suo fianco Akira, come se fosse un sacco di patate. «Rika! Giman! State bene? Non siete feriti, vero?» Domanda loro il giovane, avvicinandosi preoccupato, e ne ha ben donde. Giman sembrava visibilmente irrequieto, cercava in tutti i modi di sottrarsi alla stretta di Rika, quasi volesse fuggire via da lì.

«Ehi, campione, che succede?» Gli domanda preoccupato, e con un balzo il piccolo gli sistringe al petto, tremante, stringendo i pugni con forza, sbrindellando quel che resta della sua maglietta abbrustolita. È visibile quanto sia spaventato, dal modo in cui si stringe a lui, come trema... Kacchan lo abbraccia forte, posandogli delicato una mano dietro il capo, accarezzandolo dolcemente, nel tentativo di rassicurarlo, ma nulla sembraa placare il suo terrore. «Adesso che siamo di nuovo insieme non ti mollo più, ok? Sei stato bravo, hai tenuto duro fino alla fine. Vedrai che, non appena arriveremo alla torre, tutto sarà...» Il bambino, però, non smette di dimenarsi, nel sentire quelle parole ed è allora che alza lo sguardo su di lui, incrociando gli arrossati con quelli azzurri del ragazzo. E Kacchan intuisce che c’è qualcosa che non va, e non per quello che hanno trascorso, ma per quello che ancora li attende.

«Tu... non vuoi andare alla torre?» E, nuovamente, il piccolo nasconde il viso sul suo petto, nascondendosi tra le sue braccia, facendosi ancora più piccolo di quanto già non sia. Tutto ciò non fa altro che alimentare le paure del giovane, stringendogli il cuore in una morsa dolorosa, l’avvertimento di Jikan aleggia ancora nella sua testa, insinuandosi fino in profondità, pungolandogli il cuore con uno spillo. Lo sguardo che lancia a Rika è eloquente: la giovane di Kumo avrebbe potuto tranquillamente leggervi tutta la rabbia che stava provando, per il modo barbaro con cui stavano trattando quella povera creatura.

«Qualsiasi cosa ci sia, non permetterò a niente e nessuno di farti del male. Hai capito, Giman? Non ti lascerò più solo, anche a costo di radere al suolo l’intera fottuta Arena.» Difficile da farsi, specie nelle condizioni in cui era, ma se solo il suo spirito avesse avuto modo di manifestarsi e scatenarsi, oh... Quanto danno avrebbe potuto fare...

Tirando su col naso, sentì il piccolo muovere la testa contro il suo petto, quasi non fosse sicuro, ma poi eccola, la sua determinazione, quella che gli aveva permesso di resistere quando era in balia di Jikan e dei suoi pupazzi, la percepì dal modo in cui raddrizzò le spalle minute e da come, risollevato lo sguardo, lo guardò negli occhi. «Noi non ti molliamo. È una promessa.» Solo allora il bimbo sembrò farsi convincere, tornando così tra le braccia di Rika. Kacchan, invece, si caricò nuovamente Akira sulle spalle, facendo strada, un passo dopo l’altro a fare da combustibile alla sua rabbia.

La maestosità e l’imponenza della torre li prende quasi di sorpresa, una volta giunti sul piazzale che la circonda: candida, riverbera sulla sua superficie i raggi del sole, dandogli quasi un aspetto mistico, quasi la distacca dal mondo materiale... Eppure quela visione non fa altro che imbestialire lo Yamanaka, specie quando vede chi altri c’è, ai piedi della torre. O, per meglio dire, chi accompagna chi. Altri bambini. Hanno davvero usato, per tutti loro, dei bambini come merce di scambio?

Il gruppo di Sumiye, nonostante sia l’unico ad essere arrivato fino a li tutto intero, sembra esser quello maggiormente provato, come se fossero reduci da una lunga marcia nel deserto. Con loro c’è una femminuccia, vestita allo stesso modo di Giman, eppure, a differenza del suo piccolo protetto, sembra più... Peperina? Dell’altro gruppo, invece, quello che era stato “allestito” dal ninja basso di Kumo, solo il ragazzo con le insegne di Shimo no Kuni era rimasto, col suo protetto.

E adesso? Cosa sarebbe successo? «Akira... Ehi, Akira, non è il momento di schiacciare un pisolino... Datti una svegliata...» Non aveva avuto modo di capire le cause dello svenimento del suo compagno, ma quella non era decisamente la situazione migliore per avere anche lui da tenere sott’occhio. Gli diede uno schiaffetto sulla guancia, nel tentativo di svegliarlo, ma qualcosa di fresco gli cadde sulla pelle arrossata, spingendolo così ad alzare lo sguardo verso il cielo: non vi erano nuvole sopra di loro, eppure una sottile pioggerella fresca e rigenerante stava cadendo sulla loro pelle, scivolando via tutta la fatica e la stanchezza.... Compreso il dolore causato dalle ustioni. ”Male, molto male...” Si ritrovò a pensare, cercando di scuotere il compagno, che solo adesso sembrava star riprendendo i sensi.

La comparsa di quella pioggia guaritrice non era decisamente un buon segno, perché voleva significare solo una cosa: li volevano al massimo delle forze per il prossimo massacro. E, di fatto, ecco che la piccola del gruppo di Sumiye si fece spazio, sistemandosi al centro del piazzale antistante l’ingresso della torre, lasciandosi alle spalle il portone d’ingresso, in una macabra pantomina di un profeta pronto a fare il suo sermione con sfondo un maestoso rosone decorato. Fu in quel momento che Kacchan vide la raffigurazione presente sull’imponente portone e non gli piacque neanche un poco. Mollò Akira, muovendo un paio di passi in avanti, le braccia tese, i pugni serrati con forza, tanto da far sbiancare le nocche...

«Eccoci dunque.» Proruppe la piccola, una luce macabre negli occhi, ad accompagnare il sorriso sinistro che rivolge a tutti loro. «Ora di vedere chi muore, amici miei! Perché l’unico modo di aprire quella porta è che uno di noi tre abbia tutte e tre le pietre... E che gli altri due muoiano. Quindi bifogna vedere chi ci fa difendere meglio... No?»

Ed eccola la batosta, la spada di Damocle che cade sul suo capo. Ora tutto ha senso, dal comportamento di Giman, fino a quell’avvertimento dato da Jikan. Ora si spiega tutto, e la spiegazione che Kacchan ne ha ricavato non gli piace per niente. Furente, digrigna i denti, puntando lo sguardo sull’unica persona che potrebbe, in qualche modo, dargli una qualche forma di spiegazione. E non è la bambina che ha appena parlato, ma la donna di Iwa, l’unico ninja, tra i presenti, a far parte del villaggio promotore di quell’insensato gioco.

«È uno scherzo, per caso? Cos’è, voi di Iwa vi divertite massacrando innocenti?» Romba, furente, verso la donna, ma immediatamente si afferra la testa tra le mani, vittima di un dolore sordo, tanto da spingerlo a doversi piegare in avanti. ”Cuciti la bocca, cugino, se non vuoi rischiare di compromettere i rapporti tra....” «FANCULO I RAPPORTI TRA I VILLAGGI. SEI UN IPOCRITA SE ANCHE SOLO ASSECONDI TUTTA QUESTA PAZZIA.» Urla, paonazzo in viso. Bruciato e completamente stravolto, con quello scatto d’ira sembra più folle di quanto in realtà non sia, una bomba pronta ad esplodere. O meglio, che sta esplodendo.

«Che razza di animali siete, voi di Iwa, per permettere una cosa del genere, eh? Sfruttare dei BAMBINI, malati e indifesi, fino a questo punto... Che razza di bestie siete, nell’entusiasmarvi in un intrattenimento del genere... Una guerra al massacro dove i vostri figli, i figli di Iwa, vengono usati come carne da macello... E per cosa?» È indignato mentre si rivolge alla donna di Iwa, ma non ha ancora finito. Ormai la rabbia esce fuori, velenosa come fiele, distruttiva e corrosiva come acido. Tutto ciò non andrà bene, Kacchan ne è consapevole, ma non ne può più di tutto questo, bisogna porre fine a questo scempio.

«Quale razza di popolo permette che venga fatta una cosa del genere? Cos’è, pensate che facendo uccidere dei bambini, farete capire al mondo quanto avete il cazzo grosso? Siete solo degli idioti, boriosi pezzenti. Vi fate grandi e grossi, ma in realtà siete solo il più codardo dei popoli. Perché è da codardi mostrare la propria forza massacrando quello che, per un villaggio, deve essere il bene più prezioso: la sua stessa progenie.» E, alzando lo sguardo verso il cielo, gira in tondo, cercando di trovare, forse, un punto ancor più in alto, come se, in quel modo, potesse uscir fuori da li e parlare faccia a faccia con chi meritava certi improperi.

Sono inutili, ormai, i tentativi di Hachi di fermarlo, a distanza. Kacchan, incurante del dolore alla testa, cerca in tutti i modi di continuare quello sputare sentenze, pronto a sputar fuori quella più grossa, pesante e bollente di tutto quel discorso. «E tu, gran troia succhiacazzi che permetti tutto questo... Permettere che dei bambini vengano ridotti in questo stato... Anzi, come puoi anche solo proporre e mostrare questa barbaria... Far vedere con quanta facilità permetti l’uccisione della progenie del tuo paese non fa di te il sovrano integerrimo e imbattibile che credi di essere. Pensi di incutere timore e di ottenere rispetto dagli altri sovrani, con questo? Facendosi grossi e gradassi massacrando bambini e allestendo imponenti strutture che puoi bellamente infilarti su per il culo?» Allarga le braccia, cianotico per via del dolore, che ormai è una vera e propria esplosione, in testa. «Sei solo una donna miserabile, tanto piccola da dover usare e calpestare vite innocenti, che possono rappresentate un investimento per il tuo stesso stato, al solo scopo di sembrare più forte di quanto non è.»

La frittata era fatta, ormai Hachi non poteva più fermare il cugino, ed ecco che la morsa alla testa si fece ridotta, segno evidente che, ormai, il danno era fatto. Sarebbe stato punito, per questo, Kacchan ne era più che certo, ma finalmente si era liberato di un peso. Sospirò, riprendendo lentamente colore, volgendo lo sguardo su Giman, sconvolto. «Tu, piccoletto, verrai con me a Konoha. Non ho alcuna intenzione di lasciarti in questa fogna di paese.» E, così dicendo, si avvicinò alla porta della torre, incurante delle occhiate e delle reazioni che avrebbe suscitato nei presenti. «Bene signori. E signore...» Esalò, dando le spalle alla porta e iniziando ad armeggiare con i bottoni dei suoi pantaloni. «Se non vi dispiace, ho intenzione di cacare su sta merda di torneo.»


CITAZIONE
Mi scuso per l'assenza di ulteriore grafica all'interno del post, ma al momento sono senza pc e non ho ancora pronto il nuovo "format" per questa fase. Vediamo di movimentare un po' la situazione sopra gli spalti ¬BloodyRose. ~Angy. :sun:
 
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view post Posted on 3/8/2019, 16:25
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K U M O W A V E

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Uno schiaffo, slap, non troppo forte sulla guancia, e poi a frammenti un fresco lenitivo. Akira si sentiva bene, non sapeva dire se fosse stata la frescura o il contatto della mano sul volto a rinsavirlo da quella condizione di sonno profondo. Fatto sta che aveva sentito le parole del biondo. Era il momento di alzarsi? Che cosa stava succedendo?
Aprì gli occhi, era a terra e sopra di lui, il cielo. Lo fissò qualche istante, c'era una nuvola, dove si trovava? Era ancora a Iwa? Sentì delle mani scuoterlo, qualcuno lo stava attaccando? JIKAN!

Jikan! Pezzo di merda io... eh cos? - fece per prendere il flautofono di fretta, balzò in piedi nervoso come se stesse per combattere, poi però vide Rika e Kacchan e nel dubbio più totale chiese: Aspetta...ma voi quand'è che siete riapparsi? Non eravate spariti in quel buco strano sul terreno...Jikan che fine ha fatto? Oh ma c'è anche Giman e...quella... guardandosi attorno la vide. Maestosamente alta e solenne, la torre che dovevano raggiungere. A quel punto comprese cos'era successo. Un po' scosso dalla situazione vide la torre, vide gli altri ninja e gli altri bambini, li squadrò tutti con occhi da gufo, grandi e spalancati. Si mise una mano in faccia guardò verso il basso e disse: Come ci siamo arrivati qua? Non mi ricordo un cazzo...inutile Si sedette a terra con le gambe incrociate e si sforzò a pensare e ricordare, ma nulla, non gli veniva in mente niente. Era sul punto di chiedere spiegazioni quando vide che alcuni stavano fissando la porta con le sue incisioni, mosaici a rappresentare una qualche storia forse; altri si interrogavano su cosa stesse succedendo, qualcuno era ridotto male, altri invece avevano perso dei membri. Esattamente come il team di Akira, erano in tre, non più in quattro. A quel punto comprese qualcosa, se erano tutti lì i bambini stava per succedere qualcosa. La pioggia ridiede la forza e guarì i malanni, si sentiva giovato. Nessuno appariva per dare spiegazione, erano solo dei ninja e alcuni bambini. La situazione non era delle migliori.

A irrompere in quel clima di silenzi fu una bambina. Anche lei probabilmente con una qualche malattia molto seria, non erano le pustole di Giman? Forse sì, da quella distanza Akira non le vedeva bene.
Ora di vedere chi muore, amici miei! Perché l'unico modo di aprire quella porta è che uno di noi tre abbia tutte e tre le pietre... E che gli altri due muoiano. Quindi bifogna vedere chi ci fa difendere meglio... Esclamò con tono vivace e canzonatorio. Akira rimase scioccato, sgranò gli occhi guardando i bambini attorno e le pietre da raccogliere per vincere questo gioco d'omicidi. Dentro di lui crebbe il dubbio, non poteva credere come Iwa permettesse tutto questo, ma dietro la scelta ci doveva pur essere una ragione, perché far uccidere dei bambini? Non aveva alcun senso, soltanto perché erano malati. Era disgustato da questa scena, ma non riusciva ad esprimere parola. Kacchan invece non era dello stesso pensiero, proprio no! Il biondo aveva qualcosa da dire eccome. Forse anche troppo. Si muoveva in maniera drammatica e forsennata esclamando a gran voce la sua indignazione e maledicendo ogni Kage del mondo e abitante di Iwa. Una scena teatrale, ma sincera, il medico era proprio tipo da fare queste cose e lo aveva dimostrato sin da ancora prima che la prova iniziasse.

Il flautofonista dal canto suo cominciò a fare qualche conto, ad un certo punto ignorò completamente il discorso del suo compagno di squadra, stava solo insultando, non stava pensando ad una soluzione reale per uscire da questa situazione. Akira si sedette per terra col suo flautofono e cominciò a suonare per isolare i pensieri. Suonava questa scaletta discendente per semitoni che accompagnava in maniera quasi funebre l'atmosfera degli shinobi li presenti. Impossibile non sentire il sottofondo drammatico. In quello stato Akira cominciò a far lavorare il cervello a dovere, era lì con gli occhi chiusi che faceva un po' di conti. Era sicuro che c'era una scappatoia a questa situazione. Nel frattempo Kacchan continuava il suo discorso senza sosta, la musica faceva da sottofondo pure alle sue parole. La musica del kumano era un tappeto sonoro perfetto.
Quando tornò il silenzio, riaprì gli occhi, si rimise in piedi, tossì forte per richiamare l'attenzione di tutti, non gli piaceva, ma tant'è che forse il musicista aveva già fatto il suo suonando per attirare gli sguardi dei ninja in un momento così delicato.
Kacchan, fermati qua, capisco cosa tu senta, ma ora è il momento di cercare soluzioni non di sbraitare. Si pose in maniera pacifica con tono pacato cercò di richiamare all'ordine, la situazione stava perdendo di compostezza. Aveva forse in mente un piano, ma serviva avere l'approvazione di tutti. Ci hanno chiesto di uccidere due bambini, probabilmente saranno malati terminali e non hanno ancora molto da vivere non ne trovo un altro motivo altrimenti. Ma oltre a questo dobbiamo anche strapparci le pietre vicendevolmente. Che noia... riprese fiato per poi continuare Qui qualcuno se la sente di uccidere dei bambini, altri no, credo che inevitabilmente finiremmo per ridistribuirci i ruoli ad un certo punto. Io non me la sento di ucciderli, non me ne frega un cavolo della prova in fin dei conti, potrei anche abbandonare ora ed evitare di assistere ad una barbaria, ma non posso. - prese un'ulteriore pausa per respirare e riflettere sulle parole successive da dire- Perché sento che tra di noi otto qualcuno se la sentirebbe di ucciderli, quindi io resterò per impedirglielo, anche se dovesse essere nel mio gruppo. Gli schieramenti qui sono chiari in un ipotetico combattimento, chi vuole ucciderli e chi no. Tornò a sedersi nel suo angolino, ma mentre camminava aggiunse a concludere: E comunque tutto il combattimento non ha senso, è una torre non un'entità indistrubbile, sfondiamo la porta o buttiamo giù la parete, entriamo e festa finita...siamo in otto contro una torre, mica contro i Kami... e soprattutto cos'è una sorta di tOrRe mAGgiKa?. Disse le ultime parole ondeggiando le mani e incrociando gli occhi. Si mise poi in posa da seduto e fingendo di imitare un vecchio saggio esclamò: Lo scorrere del sangue di due pueri vergini e le tre sacre pietre del monte unite, apriranno le porte a coloro che avranno dimostrato di saper sacrificare la propria moralità per un bene superiore Ahahahahah, ma per favore... Una volta finito di ridere riprese in mano il suo flautofono e si mise a pulirlo, suonandolo poco fa si era accorto di qualche macchia di terra che prima non c'era, chissà come mai era così sporco... Nel mentre guardava la torre in tutta la sua magnificenza, cercando magari una qualche entrata secondaria visibile dall'esterno. Akira si sentiva demoralizzato da questa situazione, sentiva che a breve il sangue avrebbe cominciato a scorrere per nulla di veramente importante, e questa sensazione lo infastidiva. Le sue parole probabilmente erano inutili e non ne era convinto nemmeno lui in realtà.
 
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view post Posted on 14/8/2019, 17:19
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Lo sforzo di scorgere il compiersi del destino della piccola infida, al di là della muraglia d'insetti, ebbe vita breve: le raffiche sempre più forti maltrattavano non solo le ciocche della bimba, ma anche quelle più corte di Kaoru, che presto si trovò a perdere la protezione del foulard. A nulla valsero i tentativi di riacciuffarlo, quando se lo sentì sfilare dalle tempie.
Gli abiti presero a schiaffeggiarle le membra, posseduto dal vento, agitati come bandiere.
Vento e sabbia si fecero rapaci, violenti, feroci.
In un simile frangente, le parole dei suoi compagni di squadra seguirono rapide la sorte del suo fazzoletto: rapite in cielo, ridotte in brani, disperse come foglie secche al vento del deserto. Importava qualcosa che almeno il ragazzo di Kiri sembrasse volerla supportare nella sua estrema presa di posizione? Aveva qualche rilievo, il fatto che gli altri due tentassero ancora di mediare?

No, non mentre la gola e gli occhi si andavano riempiendo di rena, non mentre il pietrisco fustigava la bella pelle curata, riducendola alle lacrime, mozzandole il fiato, soffocando le sue stesse urla prima ancora che lasciassero la gola riarsa: impegnata a proteggere il volto dalla procella, non avrebbe saputo mai quando la coscienza l'avesse abbandonata, né si sarebbe accorta di essere venuta meno, se non quando la luce di un riflesso abbacinante non avesse trafitto le pupille ancora secche e doloranti.


Un gemito polveroso e rotto, subito seguito da una serie di colpi di tosse convulsa.


Vagamente consapevole di essere tornata tra i vivi, la donna assai poco godeva della ritrovata limpidezza dell'aria e della sacralità maestosa del monolito splendente: gli abiti sgualciti e impolverati che strofinavano impietosi su di una pelle irritata, gli occhi pieni di lacrime e polvere, impiegò un tempo che parve eterno prima di iniziare a risollevare le membra martoriate dal luogo su cui giacevano. Voci ignote si richiamavano tutt'attorno, intrecciando discorsi di cui non comprendeva gli attori.
Quale motivo poteva mai spingerla a cercare le forze che le servivano?
Se solo gli occhi d'ambra della Salvatrice non avessero scrutato quell'arena... e di ciò tornò presto consapevole con una punta di dolore... le labbra si arricciarono per il fastidio, mentre sospirava pesantemente.

Intuì una piazzola decorata, attorno a sé più individui di quanti non ne avesse in precedenza, ed una strana sensazione di frescura... acqua!
Ne avvertì all'improvviso il tocco corroborante sull'epidermide lesa, che presto abbandonò quel suo gonfiore arrossato così come gli occhi, liberati dalla sofferenza, tornano ad aprirsi sul mondo circostante. Batté le palpebre, finalmente libere. Anche il respiro diveniva più lieve, e la vista dell'iride sospesa ben al di sopra delle loro teste allietò quell'animo che ancor soffriva della tempesta, del fetore e del lungo cammino affrontato. Le vaghe presenza assunsero tratti umani: shinobi come lei, misti ai suoi compagni – anch'essi salvi! - ed altri due infanti derelitti.
Scorse le arcane figure riprodotte al suolo e sui maestosi battenti, e la figuretta che sfacciata calpestava quelle opere raffinate.
E la bile l'assalì prepotente.

Era viva dunque!
Dava ordini, la sfrontata!
Una smorfia di disappunto sformò il bel viso, dardeggiarono gli occhi nocciola, carichi di collera, alla volta del loro sgradito ostaggio, che ancora si atteggiava a voler pretendere attenzioni.

L'affaticamento soffocava le fiamme ardenti, riducendole a fastidiose braci, tuttavia ancora capaci di bruciare ed aprire ferite - “Ancora qui?!” schioccò indispettita, mentre a fatica cercava di alzarsi - “non potevi usarci la cortesia di sparire al momento opportuno, immagino” riprese, apostrofando malamente la ragazzina con parole intinte nel fiele. Ed avrebbe pure continuato, mentre le povere api malmesse risvegliavano le ali ferite nel loro nido nascosto, se una gragnola d'improperi gridati a gran voce non avesse raggiunti e sue orecchie, appena guarite dalle afflizioni arrecate dalla sabbia pungente.

La sorgente era un ragazzo mai visto prima - “E lei chi sarebbe, di grazia...?” chiese, mal celando il fastidio dietro una patina seccata cortesia, per poi decidere che la concentrazione di mocciosi insolenti era semplicemente troppo elevata per la sua sopportazione: con una smorfia sdegnata, mentre ancora quello sbraitava, voltò le spalle allo sconosciuto per cercare con lo sguardo la ragazzina, quella Sumiye, che avrebbe portato una ventata d'aria respirabile in quella sgraziata compagine. Nonostante la divergenza di vedute, l'educazione era un valore su cui non era disposta a cedere terreno – motivo per cui, di replicare a quel selvaggio urlante, sarebbe stato inutile oltre che dannoso. Non poteva certo permettere che costui credesse di potersi rivolgere a lei, come se fosse una sua pari, e mentre avanzava verso la Fujimoto si tappava le orecchie, escludendo con un esterrefatto “santo cielo, non riesco a crederci” la sventagliata di insulti irripetibili verso Chiye-sama. “Vi spiace far tacere quel batrace?” chiese a voce alta, rivolta a chiunque potesse accogliere la sua richiesta, anche se fece poco caso al ragazzo che accorse a far tacere il suo compagno.

Ci avrebbe pensato chi di dovere, a rimettere in riga quello scimmiotto rumoroso, una volta tornato nella società civile.
Per quanto la riguardava, meglio rimettere insieme il gruppo... perché se un torneo deve selezionare i chuunin, quello là sarebbe stato anche suo avversario. Per il momento, sia il bifolco strillone che il suo compare sembravano decisi a non alzare mano su quei piccoli rifiuti umani, e per motivi suoi – decisamente differenti da quelli altrui – non aveva nulla da ridire in proposito.
“Per quanto mi riguarda, non ho la minima intenzione di insozzarmi le mani, per il semplice fatto che è quell'orribile marmocchia a chiederlo” schioccò in tutta risposta a quello che guardandolo meglio, sembrava proprio uno shinobi di Kumo.
Si trattenne giusto in tempo, prima di avvisarli della catastrofe incombente: quella che la piccola nutria spelata avrebbe scatenato, nel momento in cui le avessero negato ciò che demandava.
Un'occhiata di sottecchi verso i suoi compagni andò a ricercare la propria consapevolezza, specchiata negli occhi che ricambiavano il suo sguardo.

Che i nemici apprendessero da soli, ciò che loro stessi avevano imparato a così grave prezzo.

 
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view post Posted on 20/8/2019, 22:50
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È rassegnazione la mia, quando vedo che Zetsobou si prepara a fischiare anche se l'abbiamo liberata. Penso che dovremo riprenderla, scappare, nasconderci, che sarà impossibile convincere Bekei e Kaoru a darci ancora retta. Poi arriva la tempesta. Il vento ci assale, portando con sé una sabbia che graffia e ferisce. Ogni tentativo di trovare riparo sarebbe futile, l'unica cosa da fare è provare a proteggermi il viso con le braccia, prima che le raffiche inizino a farmi perdere la presa sul terreno e a trascinermi avanti e indietro in loro balia. Se fossi stata più pronta avrei potuto usare del tessuto, ma adesso è proprio inutile pensarci. Ogni lembo di pelle scoperta è martoriato dai granelli, mentre questi provano invadermi anche gli occhi e la bocca. Il tentativo di chiudere gli occhi per proteggerli e la tempesta che mi sferza il viso con forza sempre maggiore sono le ultime cose che ricordo, prima che il vento vinca completamente la mia resistenza e ogni sensazione svanisca.

Vengo datata da una forte luce. Stringo le palpebre ancora di più, ma è inutile, il fastidio non vuole saperne di andarsene. Passa solo qualche attimo prima che inizi a tossire, in un tentativo del mio corpo di liberare la gola da tutta la sabbia che non sono riuscita a tenere fuori. Aprire gli occhi mi rivela che la fonte del bagliore è la torre, ormai a pochi passi da noi, ma anche che la sabbia non ha risparmiato nemmeno loro, e adesso bruciano terribilmente. Richiudo le palpebre, raduno velocemente le forze mentre mi asciugo le lacrime dagli occhi irritati, poi mi alzo. Mi fa male tutto, ma il bruciore in fondo è sopportabile. Inizio a scrollarmi di dosso la sabbia, mentre avanzo lentamente verso la torre. La cosa peggiore sono gli occhi, che continuano a riempirsi di lacrime e a far male. Vedo con fatica che, oltre a noi, che ci siamo tutti, nella piazzola antistante la torre c'è un solo ragazzo del gruppo di Shun, mentre dal gruppo di Kacchan manca soltanto il ragazzo di Konoha. Siamo di più, ma loro sembrano in salute, credo che se dovessimo combattere saremmo facilmente sopraffatti. Osservare il mosaico si rivela un'impresa non da poco. Ci sono tre uomini, che tengono altrettanti ragazzini, ed effettivamente anche gli altri gruppi hanno un bambino con loro, e sicuramente anche loro avranno un ciondolo come quello di Zetsobou. Provo a osservare il resto, ma non riesco a fare molto di meglio che maledire sabbia e tempesta, e sono costretta a chiudere momentaneamente gli occhi che si sono già colmati di lacrime.

Riaprirli, dopo essere stata investita da quella strana pioggia, è sorprendentemente piacevole. Sembra che sia la torre a produrla, e che questa possa in qualche modo rinvigorire il corpo e curare le ferite. La pelle dolorante gioisce, gli occhi si liberano da ogni dolore e arrossamento, le forze a poco a poco ritornano. L'unica cosa che resta è un senso di fragilità, come se il mio corpo fosse a rischio di spezzarsi se lo sottoponessi a uno sforzo improvviso. Probabilmente è il prezzo da pagare per la nostra lentezza, ma almeno il nostro gruppo è qui al completo, gli altri non possono dire altrettanto.

Sorprendentemente è Zetsobou a farsi avanti a spiegare cosa accadrà adesso, e la conosciamo abbastanza da sapere che il fatto che ridacchi non è un buon segno. Adesso posso osservare bene i mosaici. Riesco a intuire correttamente che dovremmo affondarci per consegnare tutte le pietre al nostro protetto, eppure il pieno contenuto di che sta per uscire dalla bocca della bambina non mi sfiora nemmeno la mente. Sgrano gli occhi, inorridita. Guardo in alto, come se potessi vedere i kage che ci osservano dai loro seggi di pietra. Ci stanno chiedendo di uccidere dei bambini? È mostruoso, nemmeno a Kiri...
La mia attenzione viene riportata a terra dalle parole rabbiose di Kacchan, che scopro essere rivolte a Kaoru. Il suo sfogo è sicuramente eccessivo, soprattutto quando insulta la Tsuchikage, e controproducente, ma in fondo ha ragione. Quando però Kaoru chiede di farlo tacere e lui inizia a togliersi i pantaloni diventa chiaro che va fermato. Mi preparo a parlare per provare a convincerlo a smettere, ma osservo con stupore che è proprio quello shinobi di Kumo che mi preoccupava così tanto a intervenire, lui che fino ad adesso aveva suonato il suo strano strumento come se non si stesse curando di nulla. Il suo tono a volte è canzonatorio, ma le sue parole sono sorprendentemente ragionevoli, e tracciano l'unica possibile strada da seguire. La risposta di Kaoru poi, è un'altra bella sorpresa, perché ci assicura che, a voler evitare una strage, seppur non tutti per dei buoni motivi, siamo almeno la metà, e molto probabilmente di più. Non riesco proprio a vedere Sun che accetta di prendere parte a quell'orrore. Il più pericoloso probabilmente è proprio Benkei, ma è in una posizione di svantaggio, quindi spero che collabori. Non è facile tenere le emozioni sotto controllo e riuscire a pensare razionalmente in una situazione come questa, poche cose sembrano più umane che lasciarsi trasportare come sta facendo Kacchan, ma so che l'importante adesso è assicurarsi che nessuno provi ad uccidere quei bambini, e il modo migliore per farlo è cercare di ragionare. "Dovrei potercela fare, dopotutto sono una kunoichi, no?" penso non senza una punta di ironia.

"Uccidere dei bambini è fuori discussione. Anche se gli rimanesse solo qualche giorno la loro vita varrebbe comunque molto di più della promozione di qualcuno di noi. Pensare il contrario è follia, e io non ho nemmeno intenzione di rimanere a guardare mentre vite innocenti vengono troncate per un torneo. Combatterei per impedirlo, se fosse necessario." dico con voce ferma, come se mi stessi limitando ad esporre fatti che dovrebbero essere noti a tutti.
"Sono fermamente convinta, però, che quelli che vorrebbero ucciderli in un eventuale scontro si troverebbero in chiara inferiorità numerica" continuo "e che quindi questo scontro non avrà luogo." La mia non è ancora una certezza, ma, per quanto io creda che Kaoru non combatterebbe per nessuna delle tue parti, penso che Sun e almeno uno degli altri due sarebbero con noi. Se così non fosse, la situazione prenderebbe una piega estremamente pericolosa, e non so se i nostri sforzi basterebbero a salvare tutti. I miei occhi si posano sull'incombente struttura, e dico: "Dal canto mio sono dispostissima a rinunciare, se fosse l'unica alternativa ad accontentare Zetsobou" e qui faccio un cenno verso la piccola "La ricerca di un'altra strada, però, è un tentativo che secondo me dovremmo fare. Potremmo provare a usare la forza, ma non credo che funzionerebbe. Quando hanno scelto, o costruito, questo posto per il torneo avranno sicuramente fatto in modo che l'entrata non potesse essere forzata da shinobi del nostro livello, per quanto numerosi. Avrebbe più senso cercare di capire come dovrebbe funzionare il meccanismo di apertura, e in che modo necessiti della morte dei due bambini. Forse così potremmo riuscire ad aggirarlo."

Faccio qualche passo verso Zetsobou, pensierosa.
"Voi sapete qualcosa?" chiedo rivolgendomi a lei e agli altri due bambini, che spero possano essere più collaborativi. "Qualsiasi ricordo, magari di qualcosa che vi hanno fatto o di un'altra volta che siete stati qui, potrebbe essere d'aiuto". Spero vivamente siano d'aiuto, soprattutto gli altri, perché non sono nemmeno sicuro che alla nostra protetta importi qualcosa della sua stessa vita. Un'altra cosa da fare sarebbe esaminare l'entrata, ma non mi arrischierò a farlo prima di aver ottenuto dagli altri l'accordo per una tregua.
 
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view post Posted on 30/8/2019, 22:00

The Pine

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« Fiete degli idioti. »

Nel tumulto generale, di nuovo quella voce acuta e distorta dai denti rotti riprende voce. Gli occhi sottili della bambina fissano la scena con uno sprizzante disgusto, mentre le braccia ciondole sono sinonimo di un evidente abbandono. Hanno iniziato a parlare da poco, quanto dicono è aulico e sentito, eppure Zetsubou sembra essere tremendamente urtata da tutto ciò... Beh, come darle torto?

« E voi vorrefte diventare chunin? Mi forprende che vi abbiano fatti genin. » Sentenzia con acidità la bambina, tranciando con lo sguardo praticamente chiunque dei presenti, con particolar minuzia nei confronti di chi abbia effettivamente protestato sulla situazione. Un sospiro snervato le sgorga dalla gola, tanto forte da farle spalancare la bocca, aggrottandole ulteriormente il volto pustoloso e ferito. « Penfavo che il ragazzino lì aveffe dato di matto perché in inferiorità numerica, ma ora che anche i miei dicono fefferie, davvero non riefco a capire come vi abbiano fatti ninja. Non vi volete fporcare le mani? Non volete fare del male a dei poveri bambini indifefi? Beh, lafciate a cafa il coprifronte e andate a fare i vafai. Fiete dei foldati. Dovete efeguire gli ordini. Un giorno vi chiederanno molto, molto di peggio e dire di no non vi cofterà solo una figuraccia di fronte a tutto il mondo. Vi cofterà la vita. Bah. »

Di nuovo, un sospiro nervoso, che questa volta sa più di un vero e proprio rantolo. La rabbia di quella creatura è tanto palpabile quanto visibile. I suoi passi iniziano a portarla lontano dalla piazza, verso l'estremità, e i piedi nudi iniziano a scavare nella sabbia. « Non volete fare i ninja? Bene. Dato che gli altri due fembrano più morti che vivi, li ucciderò io e i miei quattro deficienti andranno avanti. Devo folo trovare un faffo. »

 
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view post Posted on 31/8/2019, 11:09
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A Man of No Consequence

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Narrato
«Parlato»
"Pensato"
Azioni vincolate dalle reazioni degli altri PG
KacchanAkiraRikaZetsubo

Davvero Kacchan si sarebbe spinto a tal punto, fino anche ad espletare le basilari funzioni fisiologiche lì, davanti a tutti, proprio sull’uscio di quella dannata porta? Beh, stando al modo in cui aveva iniziato a slacciarsi i pantaloni, sembrava proprio di si. Dopotutto, non era nuovo a bravate del genere: durante gli anni dell’Accademia, le sue bianche natiche erano state viste per lo meno un paio di volte, la prima quando le aveva appiccicate al vetro gelido della finestra della sua aula, quando l’insegnante l’aveva cacciato fuori, la seconda quando... Bhe, meglio lasciar perdere su quella faccenda, dato che aveva rappresentato la sua “uscita plateale” al suo primo esame per diventare Genin, quello famoso in cui si era fatto appositamente bocciare, perchè urtato dal commento fatto dall’insegnante esaminatore.

E comunque no, non aveva davvero intenzione di farlo, e non perché fosse relativamente stitico, quel giorno.... Era un suo classico modus operandi, non il calarsi le braghe, sia ben chiaro, quanto accendere la miccia e far vedere agli altri la bomba che di li a breve sarebbe esplosa. Perché fare questo? Ovvio, perché gli piaceva guardare le reazioni che avrebbe ottenuto, così da poter inquadrare meglio, un pezzetto alla volta, chi gli stava intorno. A parte Rika e Akira, escludendo quel poco che sapeva su Sumiye, non conosceva nessuno dei presenti, ne tanto meno i loro nomi, figurarsi.

Quindi, in conclusione, quella pagliacciata era servita? In parte, perché ottenne un feedback abbastanza scarno di rimando. Sospirando mestamente, il giovane, con la patta mezza aperta, diede una pacca sulla spalla di Akira, che immediato era corso per fermarlo dal compiere quell’insano gesto. Se lo aspettava, alla fin fine, da parte sua... Tirò quindi fuori una sigaretta, accendendosela. «Nah, vai tranquillo. Oggi sono stitico...» Boffonchiò in risposta, soffiando una nube di fumo in direzione della “dama” di Iwa, l’unica, a parte Sumiye, ad aver reagito in qualche modo alla sua provocazione. «Mi perdoni, mia signora. La prossima volta annuncerò con più garbo le mie prossime defecazioni. Non sia mai che urti la vostra delicata compostezza.» Le rispose, scimmiottando i suoi modi di fare così altisonanti. Aveva beccato la classica principessina che viveva sul suo piedistallo di cristallo, buono a sapersi. E sembrava provare un forte disprezzo per la sua protetta. Forse perché non rispecchiava i suoi canoni di leggiadria fanciullesca?

La reazione di Sumiye, al contrario, non lo sorprese, anzi, se lo aspettava anche fin troppo bene. Perché? Aveva finto di esser zoppa, quando avevano fatto il loro ingresso nell’arena, per fingersi più debole di quanto non fosse in realtà, quindi quella volpina poteva tranquillamente fingere di fare la buona, per poi tagliarti la gola alle spalle. Afferrò quindi il braccio di Akira, in maniera molto salda, avvicinandosi a lui quel tanto da permettergli di sussurrare senza farsi sentire dagli altri. «Sumiye, la ragazza di Kiri che ha appena parlato. È una gran furbetta. Appiccicati a Giman e fai attenzione al suo gruppo.» «Fiete degli idioti.»

Lo sguardo cobalto del giovane si voltò immediatamente verso la piccola, che sembrava davvero indispettita per il modo in cui si stavano evolvendo le cose. Ad ogni sua parola, lo sguardo del giovane Yamanaka si fa sempre più socchiuso, sempre più infastidito, mentre lascia uscire il fumo dalla bocca in maniera abbastanza statica. Ed ecco un altro dato da aggiungere al suo quadro d’insieme: quella bambina non è decisamente docile e mansueta come gli altri due bambini e, stando al modo in cui sono conciati i suoi protettori e come la dama di Iwa la considera, molto probabilmente deve averli fatti dannare parecchio.

«Non volete fare i ninja? Bene. Dato che gli altri due fembrano più morti che vivi, li ucciderò io e i miei quattro deficienti andranno avanti. Devo folo trovare un faffo.» Adesso stava decisamente esagerando. A grandi falcate la raggiunse, fumando letteralmente come una locomotrice. «Mocciosa, non ho intenzione di ucciderti, ma se continui così uno sculaccione non te lo leva proprio nessuno, sai?»

Avrebbe quindi tentato di bloccarla, cercando di farla cadere per terra, intenzionato, semplicemente, a provare a bloccarla a terra mettendole un ginocchio dietro la schiena, così da cercare di impedirle di alzarsi, bloccandola col suo peso. Le mani, ovviamente, sarebbero state in bella vista, in modo tale che, oltre alla sigaretta accesa, non avrebbe avuto nulla di letale, per lo meno a breve termine, a portata di mano. «Blablabla. Risparmia il fiato, mocciosa. Non hai la benché minima idea di quello che stai dicendo. I ninja sono soldati il cui compito è quello di proteggere e salvaguardare la sicurezza e gli interessi del suo villaggio e del suo Kage, gli vengono assegnate missioni dove, spesso e volentieri, è necessario rimanere nell’anonimato, evitando al minimo gli spargimenti di sangue. Siamo soldati addestrati a capire quali rappresentano le vere minacce per la riuscita della propria missione, e a meno che tu non abbia una cintura di carte bomba esplosive sotto la giubba, dubito fortemente che qualcuno potrebbe ucciderti. E questa, cara mia, non è affatto una missione. Questa farsa di torneo non ha nulla a che vedere con la protezione del villaggio o quel che sia, è un mero gioco in cui quattro idioti si divertono a far vedere quanto è forte il loro soldatino. Quindi, cara la mia puzzoletta, puoi dire quello che ti pare, non mi tange minimamente in alcun modo. Questo non è altro che un combattimento tra galli. Il mondo reale è ben altra cosa.»


Limite d'AzioneConcentrazioneSaluteChakraStamina
123456789101234567891010010097

Indicazioni Svolgimento Turno

Do inizio alle meccaniche di scontro:
  • Limite sbloccato: 1 a disposizione
  • Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -3] {DST 1750}

Kacchan cercherà quindi di bloccare per terra Zetsubo, nella stessa identica posizione che potete vedere nell'immagine qui di riferimento (quindi inginocchiato a terra tenendole una gamba contro la schiena) (si, mi riferisco al disegno a testa del mio post :siga: ). Lo considero come un "Colpo Semplice" mirato sul DST, nel tentativo di renderlo non letale (non so nemmeno se esista questa possibilità, nel dubbio ci provo :cruck: anche perché fare la "Schivata" non aveva granché senso)

Addosso potete vedere che ha un fodero di una wakizashi, ma è vuoto. Il pischello ha perso l'arma combattendo contro Jikan e non l'ha più cercata, quindi non è in suo possesso. L'ho inserita nell'equipaggiamento, depennata, proprio per ricordare questo dettaglio, e magari permettere di usarlo come eventuale spunto di role.

Equipaggiamento a disposizione

Sacca Ninja
Set KunaiSet ShurikenVeleno
AntidotoMakibishiCarta Bomba (2 pezzi)
Slot VitaSlot Schiena
Wakizashi (katana)Filo di Nylon (4m)Rete da cattura

- Scheda Torneo -

 
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view post Posted on 31/8/2019, 21:41
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Ero convinta di aver inserito nell'altro post le prime info numeriche O.o meglio così, avevo già sbagliato col conteggio delle api.

Non sarà un post brillante, ma ho l'incombenza di aprire il giro di combattimento: penso sia prioritario sbloccare subito il giro.
Ho fatto ripartire le api da 10 unità, non dovrei aver cannato. Quando penso di avercela fatta (e che era semplice) mi assale sempre l'impressione di aver fatto cazzate ahahahahah
Se ho sbagliato a far maturare le larve subito, fate un fischio.

Aspettarsi il sostegno delle robuste tavole del pavimento sotto alla morbidezza dei tappeti, ma saggiarne piuttosto il cedere sotto la suola delle calzature, quando la vecchiaia e i tarli scavano voracemente voragini tra le crepe del legno: tale apparve la sua squadra, che per quanto fosse certamente la più numerosa, tardava apparentemente a mostrarsi coesa.
Uno sbuffare dissimulato sibilò piano attraverso le narici della donna, mentre gli occhi nocciola saettavano a destra e a sinistra, a sincerarsi dello stato dei più giovani dei suoi compagni: Sumiye appariva vigile, mentre i membri di sesso maschile forse versavano in qualche difficoltà, lasciando sospese in una sgradevole attesa le due donzelle.

La dolce fanciulla di Kiri apparve in quel frangente più pietosa e caritatevole che mai, professando la sua volontà inflessibile di non torcere un solo capello a quei piccoli miserevoli.
Si sarebbe potuto discutere a lungo sul fatto che la morte, con ogni probabilità, non sarebbe stato che un sollievo per loro... tuttavia il tempo scarseggiava, e simili argomentazioni richiedono calma, biscotti al miele e tè caldo in abbondanza.
Con le spalle ancora voltate alla volta del chiassoso teppista, misurò con lenti passi la distanza che la separava dalla Fujimoto – più per sincerarsi dell'effettiva condizione del suo fisico, che per ostentare ulteriore disprezzo; ci pensò quell'orribile yokai puzzolente a incrinare quel che restava della sua pazienza, sputacchiando paternali con quei suoi denti spaiati.

E quando con la coda nell'occhio vide il ragazzo-rospo piombarle addosso, capì che la voglia di trattenersi gli insetti dentro le era completamente passata.
Esasperate tanto quanto lei, stanche più di lei, loro per prime desideravano eliminare la causa delle afflizioni della Regina: e se questo sacro compito veniva usurpato da uno sconosciuto arrogante e irrispettoso, la donna avrebbe messo sul piatto quello che allo sciame mancava.
Un minimo di spirito vendicativo.

E visto che Kero-san insisteva tanto nel voler salvare il suo cucciolo di straccione, non avrebbe mancato di ricordargli quali dovessero essere le sue priorità.

“Batrace, la crostosa è mia - sibilò tra i denti, voltandosi quel poco che serviva a prendere la mira al di sopra della spalla, e investire con lo sciame imbestialito il moccioso senza casa, senza famiglia e senza nome che il biondino si era trascinato appresso.

Non poteva certo prevedere lo strano, cupo malessere che l'avrebbe investita, nel momento in cui avesse rilasciato i suoi insetti: non più crudele di una colica, attraversò tutto il corpo, lasciando dietro di sé un senso di fiacchezza che credeva essere stato lavato via dalla fresca pioggia di poc'anzi. Corrugate un poco le sopracciglia, scosse leggermente il capo e si costrinse ad aspirare a fondo quanta più aria possibile, assumendo una postura eretta e fiera.

Era giunto il momento di risciacquare col sapone un po' di bocche luride.




CITAZIONE
Inizio scontro: Vel 48

SLT 100
STM 100
CHK 100

N. Api: 10 + 2 Larve maturate >> 12

Ninjutsu - Api venelose (Limite: 1) [CHK: -4] {MST * 50}
Insetti, Lungo Raggio
“WOOSH. Api Kamikaze che avvelenano perché pungono, mai poi crepano perché lasciano il pungiglione, presente?”
Effetti:
Il Kamizuru sacrifica [2] Insetti.
Infligge Status Avvelenamento {X}.

CHK – 4 = 96
MST 64*50 = 3200
Api 12 – 2 = 10

• Tecnica - Corrosi dalla SAbbia (Limite: Variabile) [CHK: -0]
“Attraversare un deserto trascinati da una tempesta di sabbia non giova affatto al proprio corpo, che ha bisogno di raccogliere al meglio le proprie forze prima di poter attaccare.

Effetti:
Se non si adopera questa tecnica prima di effettuare qualsiasi altra tecnica nella stessa fase attiva, si subisce un danno alla salute pari a -2 se il Limite è minore di 5, di -5 se il limite è fra 5 e 9, di -10 se il limite è 10.
Il costo in Limite di questa tecnica è di 1 se il Limite è minore di 5, di 2 se il limite è fra 5 e 9, di 3 se il limite è 10.

SLT – 2 = 98
 
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Blazing Phoenix
view post Posted on 3/9/2019, 19:09




Dovevo proprio fidarmi dell'infida mocciosa, eh? Non un istante era passato dalla rimozione delle mie manette di sabbia che eccola pronta a prendere fiato e fischiare a pieni polmoni. Le mie mani schizzarono rapide, pronte a rimodellare la sabbia e tapparle la bocca ma l'espressione che le apparve in volto mi bloccò. Alle mie spalle, un gigantesco muro di sabbia che non aveva nulla da invidiare alle tempeste del deserto del Paese del Vento stava per abbattersi su di noi. Il vento sferzava con crescente forza, i granelli di sabbia che saturavano l'aria trasformavano ogni folata in una vera e propria frustata sulla pelle esposta. Impossibile tenere gli occhi aperti per più di pochi secondi e, per una volta, era meglio tenere la bocca chiusa... non che i miei compagni fossero in grado di sentire ogni tipo avvertimento, l'ululato del vento era diventato talmente forte da coprire persino gli scricchiolii dei tronchi che si piegavano e spezzavano sotto la sua crescente forza. In silenzio, feci fluire del chakra, tentando di creare un minimo schermo contro la furia della tempesta, usando la stessa materia che lanciava contro di noi. Fu poco più che inutile, la nube ci inghiottì.

Ripresi conoscenza non so dopo quanto tempo. Una bagliore filtrava attraverso le mie palpebre mentre il mio corpo ritornava cosciente del proprio dolore. Un flebile lamento tentò di strisciare fuori dalla mia gola ma fu soffocato da un paio di improvvisi colpi di tosse. Lentamente e con fatica riuscii a riaprire gli occhi, dopo averli strofinati per qualche secondo. L-La torre! La tempesta di sabbia ci aveva trascinati fino al traguardo! Ancora non ero in grado di rialzarmi ma da quello che potevo scorgere, quella costruzione era impeccabile... divina quasi. La sua fattura pareva superare pure quella dell'Arena di Iwa. Intorno a me, i miei altri compagni di squadra giacevano su di un cumulo di sabbia, mezzi seppelliti. Potevo sentire la presenza di altri shinobi, non eravamo i soli.

« Huh? »

Mugolai a bassa voce quando qualcosa picchiettò contro la mia testa. Gocce? Il cielo era completamente terso ma una delicata pioggia cadeva tutta intorno a noi... che fosse la torre? Questa non era semplice acqua, il suo semplice tocco leniva il mio corpo e ripristinava le mie forze. Certo, non sembrò rimettermi completamente in sesto dallo spossamento dovuto dall'essere letteralmente stato lanciato in giro per kilometri da una tempesta - né giovò alla fastidiosa secchezza che mi sentivo addosso - ma era senz'altro un gradito aiuto... mi domandai quale sarebbe stato il prezzo da pagare per tale grazia. Una vocina acuta e beffarda catturò la mia attenzione. Zetsubou prese posto al centro della piccola piazza e annunciò al gruppo di presenti la situazione... e la fregatura. Una smorfia stizzita mi increspò il volto.

« Ed ecco qui il prezzo... »

Non ci avevo fatto caso ma la “prova” posta da Zetsubou non era altro che la messa in pratica delle immagini raffigurate sui mosaici che adornavano la porta d'ingresso alla torre. Dei tre bambini presenti, tutti nelle stesse pietose condizioni, due dovevano essere uccisi e le loro gemme offerte al sopravvissuto. Sbuffai seccato mentre un altro shinobi di Konoha esplose, dando pieno sfogo al suo sdegno. Non potevo dargli torto ma si stava scaldando troppo in fretta. Un ninja di Kumo, suo compagno, riuscì a placarlo prima che finisse col fare qualche altra cagata... letteralmente. Quel ninja della Nuvola era... un tipo interessante. Calmò il suo compagno e si sedette a terra, suonando lo strumento musicale che si portava appresso. Una melodia tranquilla e vagamente triste, sembrava stesse cercando di schiarirsi le idee e riflettere sulla situazione mettendo in musica i propri pensieri. Ma, sopratutto, parlò liberamente di come non aveva intenzione di attaccare dei bambini ma di cercare una scappatoia.

« Lui mi piace, hah! »

Commentai tra me e me mentre mi scrollavo un po' di sabbia di dosso. Meno accordo, invece, c'era fra il chiassoso ninja della Foglia e Kaoru-san. Pure la nostra Sumiye parlò a sfavore di un tale atto di gratuita crudeltà. La domanda restava: come ne uscivamo? Di Zetsubou non mi fidavo, poteva tranquillamente essersi inventata la clausola del dover uccidere gli altri due. Il mosaico mostrava solo un bambino, vero, ma sembrava enfatizzare il possesso delle tre pietre sopra ogni altra cosa. Maledizione, non era semplice per niente... senza contare che la competizione era ancora aperta ed eccessiva ostinazione poteva costare la promozione. Ma il prospetto di una promozione poteva davvero valere due vite innocenti?

Ero talmente assorto nei miei pensieri da non notare come Kaoru cercò di ottenere l'attenzione della squadra. A riportarmi alla realtà fu nuovamente la voce di Zetsubou, l'unica dei bambini a mostrarsi loquace e irragionevolmente sinistra. Stizzita, insultò tutti quanti e, pestando i piedi, andò a cercare una pietra con cui fracassare la testa degli altri bambini. Mai avrei pensato di rimpiangere le formiche giganti. Ovviamente, il focoso biondino della Foglia non poté contenersi da tale provocazione, placcò Zetsubou e la inchiodò a terra. Questo... ovviamente... scatenò l'iraconda reazione di Kaoru, che invece prese subito di mira il timoroso bambino dell'altro gruppo. Avrei dovuto lasciarla stare, lo so... ma l'impulso fu troppo forte per poterlo tenere a freno. Prima che potessi rendermene conto, il chakra fluì con forza dentro di me, pervadendomi con un'insolita, pungente sensazione che mi costrinse a digrignare i denti. Colpii il terreno con un tallone ed una barriera di pietre eruppe dal terreno di fronte al bambino. Non sarà stata la difesa perfetta ma avrebbe senz'altro smorzato l'avanzata delle piccole truppe ronzanti di Kaoru.

« Le mie scuse, Kaoru-san. Avremo tutto il tempo per scannarci in allegria... ho prima bisogno di capire quali sono le nostre opzioni. Non so te ma, personalmente, non intendo prendere per buone le parole di quella peste. Non subito. »

Raggiunsi il ragazzo di Konoha in tutta calma.

« Ehilà, il nome è Sun, piacere. »

Mi piegai leggermente verso di lui.

« Consiglio spassionato, vacci piano col contatto fisico... non sai dov'è stata. Hihih~! »

Se non altro, volli togliermi la soddisfazione di punzecchiare quell'irritante, irritata Zetsubou.

« Questa vipera gode senz'altro nel vederci messi alle strette e, a giudicare dal ghigno che aveva, non stava mentendo. Non del tutto. Se siamo fortunati, stava solo incitandoci a lottare. Questa è una prova, un test... è tutto preparato e pianificato. Possibile che si tratti di puro e semplice sangue freddo e mancanza di scrupoli? Ad essere onesto, l'idea mi ripudia e non voglio fare del male a questi piccoli... sì, nemmeno a questa qui. Non sarebbe la prima volta che mi trovo con le spalle al muro davanti ad una scelta deplorevole come questa... ma voglio comunque tentare. Darei un'occhiata alla gemma che si porta al collo, se non ti spiace. »

CITAZIONE
Inizio scontro: Vel 42

SLT 100
STM 100
CHK 100

• Ninjutsu - Scudo Tellurico (Limite: 1) [CHK: -3] {RES * 11}
Doton, a Barriera, Sigilli
“Il Ninja infonde del Chakra nel terreno e fa in modo che alcune rocce si ergano dallo stesso, spaccandolo, per difenderlo dagli attacchi. Le rocce create da un terreno già smosso, sono più friabili rispetto a quelle di un terreno compatto. In ogni caso, esse si sgretolano subito dopo l’attacco.”
Effetti:
Se utilizzata su una Zona di Terreno Smosso, l’Efficacia diventa {RES * 8}

CHK – 3 = 97
MST 48*11 = 528

Residuo: 3200/528 = 6

• Tecnica - Corrosi dalla Sabbia (Limite: Non Usato) [CHK: -0]
“Attraversare un deserto trascinati da una tempesta di sabbia non giova affatto al proprio corpo, che ha bisogno di raccogliere al meglio le proprie forze prima di poter attaccare.

Effetti:
Se non si adopera questa tecnica prima di effettuare qualsiasi altra tecnica nella stessa fase attiva, si subisce un danno alla salute pari a -2 se il Limite è minore di 5, di -5 se il limite è fra 5 e 9, di -10 se il limite è 10.
Il costo in Limite di questa tecnica è di 1 se il Limite è minore di 5, di 2 se il limite è fra 5 e 9, di 3 se il limite è 10.

SLT – 2 = 98

Azione di recupero: CHK + 3 = 100
 
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view post Posted on 8/9/2019, 03:04
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Parlato
Pensato
Ricordo di Michi
Ricordo di Ruri
Ricordo ignoto

Vedete, io prima di raggiungere la torre avevo già iniziato un po' a sospettare su tutta la questione del torneo. Avevo realizzato che, ovunque ci trovassimo, eravamo oggetti di uno spettacolo, e come tali non avrebbero permesso una ribellione. Avevo, inoltre, sospettato che tutto fosse stato già pianificato e realizzato ad hoc, sia per intrattenere il pubblico che per mantenere vivo il livello di sfida. A un certo punto, tuttavia, mi ero messo l'animo in pace e avevo pensato che la mia fosse un'ossessione, una tendenza a trovare un complotto dietro a tutto, come se questo carattere tipico del mio Daimyo mi appartenesse. Non appena m'accorsi che le stesse idee le avevano avute gli altri concorrenti tutte le mie teorie furono carburate a sufficienza da poter essere riportate a galla. Non ci venne nemmeno dato il tempo di realizzare di essere tutti intatti e di stare bene, che subito una ragazzina, presumibilmente appartenente a un altro gruppo, si fece avanti, rivelando il macabro funzionamento di quel gioco. Sapevo che non avrei potuto proteggere da solo Abe, io ero l'unico del suo gruppo e non ce l'avrei fatta in una situazione di inferiorità numerica, tuttavia quanto venne detto da un biondo, che a giudicare dal suo aspetto non se l'era passata affatto bene, mi rassicurò. Potevo stare tranquillo e a quanto pare la maggioranza di loro, o almeno la maggior parte di chi si era espresso, non aveva intenzione di ucciderli. Ciò mi fece piacere, certo, perché così mi sarei potuto concentrare su qualcosa di più serio, di più sensato per me.

Tre pietre, un solo bambino e tre uomini. Questa non è una tecnologia moderna, credo che i disegni siano solo per arricchire, ma devono essere le pietre ad innescare il meccanismo d'apertura. Visto che devono essere collocate potrebbero basarsi su due criteri fondamentali: il primo è la forma e deve coincidere esattamente con quella della sagoma vuota, il secondo potrebbe essere l'impulso di chakra contenuto all'interno di essere. Devono aver usato un sigillo o qualcosa di simile, in ogni caso sarebbe difficile da replicare e non solo, non credo che lo permetterebbero.

Già, me ne intendevo di tecnologia. Ero un inventore a tempo perso ma sarei stato uno stolto a pensare di poter aggirare quel sistema, perché comunque per quanto semplice potesse apparire dal punto di vista tecnico, non avevo i materiali adatti per creare una replica funzionante. Le mie, inoltre, erano solo supposizioni tuttavia sapevo che, se mi fossi messo a studiarlo, avrei potuto trovare un'escamotage. Forse però c'era un piccolo dettaglio, importante, su cui avevo sorvolato. La pioggia, proveniente dalla torre, un evento inspiegabile.

Una torre, architettonicamente parlando, è un edificio che si sviluppa verticalmente, ha una struttura massiccia e non è ingombrante.

Cercavo di rammentare il più possibile di quel che sapevo, ero sì un architetto ma credo che le mie conoscenze sporadiche erano più che giustificate: non mi era mai capitato di ideare una torre prima di allora, pertanto mi affidavo solo su quel che avevo studiato.

Non solo, una torre di solito ha un'entrata e un'uscita sottostante, che è un portone di variabile dimensione, e un'uscita posizionata in cima per permettere a chi è all'interno di controllare la situazione esterna. L'uscita dovrebbe creare un terrazzo delimitato dalle balaustre.

Mentre io riflettevo e mi scervellavo alla ricerca di un'alternativa all'uccisione di quei bambini, qualcuno stava già iniziando a scaldarsi. Era il caso del biondo di prima che, dopo aver udito ulteriori scemenze uscire dalla bocca della bambina, non aveva resistito a "strattonarla", se così si vuole definire. Ma non solo, una concorrente sembrava aver risposto a quell'innocuo placcaggio con un attacco. In ogni caso io non volevo aver a che fare con quelle perdite di tempo, preferivo concretizzare qualcosa piuttosto che prendermi a pugni con qualcuno. Eh già, avevo una mentalità fin troppo adulta nonostante la mia età e questo mi stava uccidendo, mi avevano detto che era dovuto ai miei problemi che concernono la psiche, ma non pensavo a così tanto.

Vorrei verificare la presenza di un'entrata in cima alla torre, potrebbe essere un'alternativa.

Dissi a chi era nei paraggi e aveva voglia di ascoltare un ragazzino fin troppo sicuro delle sue teorie e dei suoi pensieri, tanto da trascurare il soggetto che aveva da proteggere. Questo, altro non era che Abe, tuttavia come vi ho già detto, sapere che non ero il solo a non volerli uccidere mi rassicurò parecchio. Uno problema in meno, uno stress in meno, ergo più spazio lasciato alla mia mente per elaborare. Forse provavo fin troppo empatia per loro, infondo non erano tanto lontani dalla mia condizione, ecco ciò che cambiava era la letalità e la mortalità, ma entrambi eravamo schiavi di una condizione che non ci lasciava liberi di agire come volevamo e alterava la nostra vita. In ogni caso, era giunto il tempo, per me, di concentrarmi e far fuoriuscire un frammento dalla mia nuca. Mi concentrai nel visualizzare i miei ricordi, anche quelli più spiacevoli, purtroppo, e avrei abbassato di poco il capo. A un certo punto, se il mio tentativo avesse successo, sarebbe spuntato un frammento romboidale dalla cicatrice sul retro del mio collo, accompagnato da uno spasmo involontario di quest'ultimo.

Tsk.

Avrei ripetuto il procedimento, così da generarne un'altro. Perché avevo già messo in conto che per fare quello che volevo, cioè controllare la cima della torre, avrei dovuto assemblarli.

Mh.

Pur sforzandomi di tenere la bocca chiusa e far credere a tutti di avere la situazione sotto controllo, alcuni gemiti di affanno riuscirono a superare il blocco delle mie labbra chiuse. La verità era che ancora non mi ero abituato a quel procedimento. Se tutto fosse andato correttamente, tuttavia, mi sarei ritrovato con due frammenti da poter modellare a mio piacimento. Così, li avrei plasmati affinché si appiattissero con una lieve sporgenza verso il basso e una scia, una sorta di coda, a favorirne il movimento. I miei flagelli.

CITAZIONE
VEL: 27

Meccanica - Ricordi Frammentati

Questa innata sfrutta la risorsa Ricordi (RCD) per creare Pedine chiamate “Frammenti” a disposizione del ninja. Questi Ricordi sono basati su ciò che il ninja ha affrontato nel corso della sua vita, pensieri che hanno trovato la loro dimora in un’altra dimensione, dimensione che prende vita quando questi Ricordi vengono rievocati sotto forma di Frammenti. Il ninja inizia lo scontro con 5 RCD e può averne un massimo 5 RCD.

Inizio del turno:

100 SLT
100 CHK
100 STM
5 RCD

Limite: 1

- FASE DI AZIONE ATTIVA

Ninjutsu - Frammentare Ricordi (Limite: 0) [CHK: -3, RCD: -1]
    Supporto

“Un Ricordo viene sintetizzato in un Frammento, un complesso costrutto di materia grigia che consiste in una Pedina. Questo, singolarmente, non ha alcun parametro. Affinché diventino utili necessitano di acquisire una forma che solo il loro creatore può fornirgli nel momento della loro creazione, modellandoli tramite i propri Ricordi.”

Effetti:
    • Genera un Frammento del Tipo scelto.
    • Il costo di questa Tecnica aumenta di 5 fino alla fine del Turno.

I Tipi sono i seguenti:

Vertice

“Frammento spigoloso, caratterizzato da una buona capacitá offensiva ma da una difesa inferiore alla norma.”

Superficie Piana

“Frammento resistente, caratterizzato da una buona capacitá difensiva ma da una potenza inferiore alla norma.”

Flagello

“Frammento aerodinamico, caratterizzato dal fatto di non avere capacitá offensive da scarse proprietá difensive, ma permette di essere cavalcato a mezz’aria.”

SLT: 1 | FRZ: 13 | DIF: 1

SLT: 8 | FRZ: 1 | DIF: 1

SLT: 6 | DIF: 1



Utilizzata DUE VOLTE per creare frammenti di tipo Flagello.

Consumi: 100 CHK - 3 (primo utilizzo) - 8 (secondo utilizzo con valore incrementato, vedi effetti) = 89 CHK
5 RCD - 1(primo utilizzo) - 1(secondo utilizzo) = 5 RCD

Frammenti in campo:

Flagello(A): 6 SLT, 1 DIF
Flagello(B): 6 SLT, 1 DIF

CITAZIONE
Ripristinare Ricordi

Sadou può avere in campo massimo 5 Frammenti alla volta.

Durante la Sottofase di Recupero, invece di rigenerare 10 CHK e 10 STM, Sadou può invece rigenerare, per ciascun punto Limite, 5 CHK, 5 STM ed 1 RCD.

Recupero speciale:
1 Limite
89 CHK + 5 = 94 CHK
100 STM
3 RCD + 1 = 4 RCD

Valori finali:

100 SLT
94 CHK
100 STM
4 RCD

 
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view post Posted on 9/9/2019, 22:31
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La mia attenzione si fissa sul Zetsobou, mentre la dolce piccina ci scarica addosso tutto il suo disprezzo. Che quelle parole mi infastidiscano è innegabile, non solo perché ci attacca in quanto shinobi, cosa con cui posso tranquillamente convivere proprio perché lei non è in alcun modo un compagno, né tanto meno un superiore. L'autorità che si è conferita per darci ordini è completamente illegittima, l'ultimo vero ordine che abbiamo ricevuto ce lo ha dato la Tsuchikage, ed era di scortare qui quella peste. Per di più non si può certo dire che la bambina si sia dimostrata degna di fiducia. La cosa più frustrante è quanto quella sua irritazione sia tremendamente innaturale: si sta arrabbiando perché non vogliamo uccidere lei e gli altri due. E' possibile per qualcuno dare così poca importanza alla propria vita? Non riesco davvero a capirlo, o ad accettarlo, al punto da farmi pensare che potrebbe essere anche tutto finto, soltanto un modo crudele di metterci alla prova. Il fatto che adesso voglia risolvere la questione personalmente e a sassate non mi preoccupa più di tanto, dovremo solo bloccarla di nuovo, ma stavolta non dovrebbe avere modo di minacciarci.

Purtroppo constato subito che le reazioni degli altri sono ben più problematiche del mio sguardo irritato. Kacchan si avvicina visibilmente alterato e deciso a impedire a Zetsobou di trasformare in realtà le proprie minacce, ma la situazione precipita immediatamente. Kaoru prova a rivalersi sul bambino del medico attaccandolo con le sue api, e la cosa avrebbe sicuramente effetti disastrosi se Sun non fosse pronto a intervenire con la sua terra. L'impatto tra le rocce e gli insetti, però, non è ancora avvenuto quando sono io a scattare in avanti, consapevole di essere abbastanza vicina a Zetsobou da poter fermare Kacchan prima che il danno diventi irreparabile. Non mi piace, ma non posso permettere che lo scontro continui e la possibile reazione di Benkei sembra abbastanza pericolosa da obbligarmi a mettermi tra il konohano e quella bambina terribile. Un kunai appare nella mia mano e si solleva rapidamente per bloccare le mani di Kacchan con la parte piatta e non tagliente. Fermarlo però non è il mio unico intento: spingo il mio corpo in avanti ancora un po', fingendo di non riuscire a fermare il mio slancio, così da avvicinarmi a lui il più possibile e sussurrargli qualcosa senza che gli altri se ne accorgano. E' decisamente troppo alto perché io gli arrivi all'orecchio, ma faccio il possibile. "Se non vuoi dargliela vinta evita mosse così avventate, non fare nulla che possa sembrare minaccioso." dico con chiaro riferimento a Zetsobou, cercando di mantenere il tono di voce il più basso possibile ma di trasmettere comunque l'urgenza di ciò che dico. Sfortunatamente c'è un'altra cosa che devo tenere nascosta, ma in questo caso proprio a lui, e si tratta della sensazione spiacevole e leggermente dolorosa che provo a causa dello sforzo improvviso. Sono comunque fiduciosa: è stato bravo con la gamba, ma notare il dolore celato da una Yoton dovrebbe decisamente essere al di sopra delle sue capacità, non importa quanto sia abile come medico.

Mi allontano un po', riguadagnando il mio spazio personale e impedendo a quella vicinanza di durare un secondo in più del necessario. "Non dubito delle tue buone intenzioni, ma sembra più prudente che ognuno si occupi del proprio protetto." dico, adesso ad alta voce, mentre ripongo il kunai e cerco di apparire serena ma determinata, come una kunoichi che si rispetti. "Questo scontro è stato solo un malinteso, è necessario che finisca qui, se davvero vogliamo trovare una soluzione. Attaccare qualcuno adesso non sarebbe altro che prendersi la responsabilità della possibile morte di due dei bambini, proprio come vuole lei." finisco menzionando Zetsobou, che indico con un cenno del capo, perché sembra che Kaoru sia disposta a molto, pur di andarle contro. Ho ancora qualcosa da dire, in realtà, ma per farlo devo voltarmi e piegarmi un po', così da riuscire a guardare bene negli occhi la mia nuova, decisamente poco simpatica, interlocutrice. "Non pensare che ti lasceremo ammazzare qualcuno a sassate, Zetsobou. Vedi, noi non stiamo nemmeno disobbedendo a degli ordini, che avrebbero comunque valenza limitata a questa competizione, perché la persona con il potere di darceli era la Tsuchikage. Lei ci ha detto di scortarvi, non di obbedirvi, e per quanto ne sappiamo le tue indicazioni potrebbero essere anche bugie, soprattutto perché nei mosaici non ci sono cadaveri" le faccio notare in modo gentile e sorridente. Non che lei meriti davvero di essere trattata così, ma preferisco mostrarmi tranquilla agli altri, e in più una parte di me spera quasi che questo dia sui nervi alla bambina.

Sarebbe bello se adesso tutto andasse per il meglio, cosa tutt'altro che semplice, visto che la possibilità che non ci siano altre vie oltre a quell'una che non posso davvero accettare è reale e spaventosa. Se gli animi si sono calmati però possiamo almeno cercare, come vuole fare il ragazzo che è arrivato qui senza più nessun compagno. Non credo davvero che troverà qualcosa, perché quello davanti a noi è un tempio e difficilmente avrà qualcosa di più che delle fessure per far entrare la luce, ma non ci sono motivi per dissuaderlo dal tentare, se avesse ragione sarebbe fantastico, visto che io e Benkei dovremmo essere in grado di arrivare facilmente in cima. Alle pietre si sta interessando Sun, quindi io sono libero di occuparmi dell'altra cosa potenzialmente interessante: le porte stesse. Mi avvicino per esaminarle, sempre che gli altri me lo facciano fare. Non sono un'esperta di queste cose, ma spero di trovare qualcosa che faccia intuire il funzionamento del meccanismo di apertura. Vorrei fare anche una prova. Se davvero ci fosse qualcosa alla sommità sono certo che farebbero in modo che le pareti non possano essere scalate da un qualsiasi shinobi. La prima soluzione che mi verrebbe in mente sarebbe di rendere la torre impervia al chakra. Mi accosto a una parete, appoggiando la mano sulla pietra e cercando di farla aderire con il chakra. Funzionerà?

Un grosso lato positivo di stare così vicina alla struttura, che rende esaminarla molto desiderabile per me, è che nessuno mi può vedere in faccia e che quindi posso lasciarmi andare almeno per un po'. In un attimo dal mio volto scompare quell'aria sicura che non mi appartiene così tanto, e affiorano alla luce stanchezza, dubbi e preoccupazioni. Dobbiamo assolutamente trovare qualcosa, altrimenti oltre alla mia promozione, che importa solo fino a un certo punto, ci sarebbero delle vite seriamente a rischio. Se anche ce la facessimo, però, sarebbe il sollievo di un attimo prima che gli altri ci saltino addosso per sconfiggerci nella competizione. Questo non è importante, in realtà, ci penseremo dopo, adesso la priorità sono i bambini e devo concentrarmi sulla torre. Eppure una domanda a cui mi sembra necessario rispondere subito c'è: quanto mi fido degli altri? Credo davvero che Kacchan non volesse ferire Zetsobou, ma il fatto che appaia poco interessato alla promozione e la sua scenata sono motivi sufficienti per farlo? Non lo so davvero. Comunque, cercherò di affidarmi il meno possibile, si tratta pur sempre di altri shinobi. No, no, mi fido, so soltanto che potrei sbagliare e devo limitare l'impatto che questa cosa avrebbe. I pensieri si susseguono, e credo che se qualcuno potesse vedermi adesso non avrebbe alcuna difficoltà la leggerli sul mio viso. Sospiro. Quando mi girerò dovrò essere di nuovo impeccabile, ma questo momento di tregua mi ha fatto bene. Non sono nemmeno malaccio a fingermi sicura.

CITAZIONE
VEL: 26

SLT: 100
STM: 100
CHK: 100

Fase difensiva
Intercetto l'attacco rivolto a Zetsobou utilizzando un kunai ma senza fare nulla per la sabbia.

• Tecnica - Corrosi dalla Sabbia (Limite: Non Usato) [CHK: -0]
“Attraversare un deserto trascinati da una tempesta di sabbia non giova affatto al proprio corpo, che ha bisogno di raccogliere al meglio le proprie forze prima di poter attaccare.

Effetti:
Se non si adopera questa tecnica prima di effettuare qualsiasi altra tecnica nella stessa fase attiva, si subisce un danno alla salute pari a -2 se il Limite è minore di 5, di -5 se il limite è fra 5 e 9, di -10 se il limite è 10.
Il costo in Limite di questa tecnica è di 1 se il Limite è minore di 5, di 2 se il limite è fra 5 e 9, di 3 se il limite è 10.

SLT: 100– 2 = 98

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -3] {DIF * 7}
    Di Difesa
“Anche il solo incrociare le braccia di fronte al petto potrebbe salvarvi la vita.”
Effetti:
  • Si può utilizzare un’Arma. In tal caso, la Difesa Semplice diventa una Kenjutsu ed è possibile usare RES al posto di DIF.

RES*7=434
Danno: 1750/434=4

SLT: 98-4=94
STM: 100-3=97

Fase attiva
Recupero: 1 limite
STM: 97+3=100
CHK: 100


Valori finali
SLT: 94
STM: 100
CHK: 100
 
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view post Posted on 12/9/2019, 11:37
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K U M O W A V E

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In quella situazione caotica il flautofonista attirò l'attenzione anche con le sue parole, ma nessuno sembrò prenderlo sul serio come al solito. E per fortuna! Nemmeno lui era serio quando diceva che forse bastava buttare giù la porta, era estremamente sconsolato all'idea che forse avrebbe davvero dovuto uccidere dei bambini solo per aprire le porte di una torre. Quale barbaria, ma se era destino come opporsi? Probabilmente l'unica via per lui era abbandonare qui il torneo e non sporcarsi le mani. Guardò per un attimo quel legnoso strumento in cerca di un'altra idea, ma il flusso di pensieri venne subito interrotto. La bambina prese iniziativa e cercò un sasso, voleva picchiare gli altri bambini. D'istinto Kacchan si gettò con uno slancio per nulla grazioso a cercare di bloccare la creaturina malaticcia. Questo scatenò la reazione di una delle ragazze del gruppo della bambina. Richiamò degli insetti, da quella distanza sembravano api. Stava puntando a Giman e senza pensarci due volte Akira usò tutto il suo corpo per avvolgerlo e proteggerlo dall'attacco, ma a pochi metri da lui vide anche erigersi un barriera di terra, qualcun'altro si era messo a protezione, l'unico che vide comporre sigilli in quei brevi secondi era stato un compagno di squadra della ragazza che poco fa aveva usato le api.

In quel breve susseguirsi di istanti, Akira comprese che in verità era interesse di tutti proteggere i bambini e che tutti erano scettici nel prendere a verità assoluta le parole della bambina. L'unica persona su cui aveva dei dubbi ora era lei, la tizia di Iwa delle api. Proprio lei, che era di Iwa stava per attaccare uno dei bambini, la faccenda non piacque per nulla ad Akira che subito si rivolse verso di lei e le disse:
Ehi! Cosa volevi fare con le tue api? Ferire un tuo concittadino? Fermati e ragiona per un secondo, non essere impulsiva, se sei così lessa da credere alle parole di una bambina senza farti due domande in più forse non meriti la promozione a Chunin. Squadrò la ragazza con sguardo severo, la situazione stava già per degenerare dopo pochi secondi. Per quanto riguarda il biondo di Konoha, gli disse soltanto di andarci piano col contatto fisico, per non dare l'impressione di avere cattive intenzioni.


Se la barriera di terra avesse retto e Akira non avesse dovuto resistere all'attacco di quel piccolo sciame, avrebbe subito rivolto parola a Giman, voleva sapere da lui più informazioni. Piccolino, parlaci, tu cosa sai di questa prova, è vero quello che dice la bambina? Dicci assolutamente cosa sai di questa faccenda! Fu della stessa idea anche la ragazza di Kiri, una delle poche persone con cui aveva avuto un dialogo qualche ora prima all'arena. Attese le risposte pazientemente, per poi rivolgere la sua attenzione verso un altro dei partecipanti che sembrava essere il più curioso e forse intelligente, sentì che di lui (forse) poteva fidarsi per cercare una soluzione. Capelli grigi come quelli di anziano, taglio degli occhi serio e profondo, giovane, ma emanava un'aura di responsabilità e serietà. Si avvicinò verso di lui e chiese delucidazioni sulle sue intenzioni e se potesse dargli una mano.
Vuoi vedere la cima della torre? Se vuoi una mano posso richiamare i miei tre oni, sono abbastanza grandi, volendo potrebbero fare da scala per aiutarti. Mostrò il flautofono, era pronto a richiamarli se il ragazzo avesse dato il consenso. Infine allungò la mano verso di lui e si presentò: Comunque io sono Akira Sakata, piacere
La situazione cominciava ad essere tesa, questo era palpabile, ma per il momento il musicista di Kumo non sentiva l'esigenza di mettersi contro qualcuno, il che lo rassicurava rispetto a prima. Tranne la ragazza di Iwa, tutti stavano cercando una via alternativa per risolvere il rompicapo delle pietre, da una situazione dove tre team si sarebbero dovuti scontrare, almeno secondo quanto diceva la bambina, si stava creando un clima collaborativo. Ma nel retro del cervelletto continuava a riemergere quella domanda che faceva scendere una goccia di sudore, la tensione era palpabile, fino a quando i genin sarebbero riusciti a non scannarsi vicendevolmente? Se alla fine fosse davvero quella l'unica soluzione? In quel caso rivelare agli avversari i propri Oni togliendo l'effetto sorpresa non sarebbe stato un gran piano, ma Akira sentiva che al momento l'investimento migliore era aiutare il ragazzo che voleva indagare sulla costituzione della torre. Inoltre come aveva detto proprio lui, nel disegno non c'è alcun cadavere, il che demoliva parte della teoria della ragazzina. Forse era proprio così, la bambina stava mentendo e voleva solo una scusa per uccidere gli altri, per chissà quale motivo poi.

CITAZIONE
Inizio dello scontro:
Vel: 25
Chk: 100
Slt: 100
Stm: 100
Limite: 1

Fase Difensiva:

Nel caso in cui parte delle vespe superi la barriera o non vengano fermati e attacchino Giman uso la difesa semplice:

Taijutsu - Difesa Semplice (Limite: 1) [STM: -3] {DIF * 7}
Di Difesa
“Anche il solo incrociare le braccia di fronte al petto potrebbe salvarvi la vita.”
Effetti:
Si può utilizzare un’Arma. In tal caso, la Difesa Semplice diventa una Kenjutsu ed è possibile usare RES al posto di DIF.

Difesa = 50*7 = 350
Stm: 100 - 3 = 97

Fase Attiva:

Nel caso Sadou voglia l'aiuto degli Oni di Akira

Lim: 1 Richiamo tutti e tre gli oni:

Oni Bruto
Richiamabile [Limite: 1] (Chk: -3)
“Oni leggermente sbilanciato in attacco.”
SLT: 50 | FRZ: 90 | DIF: 3
Oni Equilibrato
Richiamabile [Limite: 1] (Chk: -3)
“Oni perfettamente bilanciato in attacco e difesa.”
SLT: 60 | FRZ: 60 | DIF: 5
Oni Corpulento
Richiamabile [Limite: 1] (Chk: -3)
“Oni leggermente sbilanciato in difesa.”
SLT: 80 | FRZ: 40 | DIF: 7

Chk: 100 - 9 = 91
 
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view post Posted on 15/9/2019, 15:04

The deskbot-cambodian force

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Come c'eravamo ridotti? Un momento così importante e sanguinario veramente doveva svolgersi in maniera così buonista? Mi era stato sempre insegnato che i tempi duri temprano uomini e donne forti, ma allora perché tutta quella debolezza? Perché vedevo soltanto conigli paurosi?

Uccidere dei bambini?

Il discorso della mocciosa sembrava uscito dalle mie labbra, non avrei immaginato di potermi trovare così d'accordo con quell'essere ripugnante, eppure lo ero.

Nessuno di noi lo farebbe mai...

Non dovevo perdere le staffe, non dovevo affrettare il passo, un attacco frontale sarebbe stato facilmente neutralizzato, dovevo aspettare una loro distrazione, un momento di caos e piazzare un kunai nel petto di quel moccioso, cosa c'era di così difficile? Davvero la loro morale li immobilizzava a tal punto? Davvero avevano tutti quegli inutili scrupoli? Noi ninja siamo armi, nulla più e un'arma non si ribella al padrone, non si commuove, non retrocede, un'arma fa quello che deve fare a qualsiasi costo. L'umanità è il più grande difetto di un ninja, essa va estirpata quando si è ancora in tempo, quando ancora non ha messo radici, la mia? Era stata carbonizzata col magma, col bastone, con la sofferenza, non vedevo mio padre da tempo ma i suoi insegnamenti non mi avevano mai abbandonato.

Ora...

Poco più di un sussurro, il momento era giunto, ora che gli altri si erano abbandonati a monologhi, ora che gli altri avevano già incrociato le armi e i pugni, un solo kunai silenzioso, non serviva altro, per far crollare come un castello di carte quei fiumi di parole, il ferro sarebbe riuscito dove le api avevano fallito?

LIMITE 1

Taijutsu - Colpo Semplice (Limite: 1) [STM: -3] {FRZ *70 OPPURE DST *70}
Ravvicinata
“Il ninja attacca con qualsiasi tipo di colpo fisico. Pugni, calci, testate, qualsiasi cosa va bene nei casi disperati.”
Effetti:
Si può utilizzare un’Arma. In tal caso, il Colpo Semplice diventa una Kenjutsu. Diventa Ravvicinata se l’Arma utilizzata è da Mischia, a Lungo Raggio se l’Arma utilizzata è da Lancio o da Tiro. Se l’Arma è un Kunai, si può decidere di sfruttare {MST *70}.

53*70= 3710

STM=100-3=97

• Tecnica - Corrosi dalla SAbbia (Limite: Variabile) [CHK: -0]
“Attraversare un deserto trascinati da una tempesta di sabbia non giova affatto al proprio corpo, che ha bisogno di raccogliere al meglio le proprie forze prima di poter attaccare.

Effetti:
Se non si adopera questa tecnica prima di effettuare qualsiasi altra tecnica nella stessa fase attiva, si subisce un danno alla salute pari a -2 se il Limite è minore di 5, di -5 se il limite è fra 5 e 9, di -10 se il limite è 10.
Il costo in Limite di questa tecnica è di 1 se il Limite è minore di 5, di 2 se il limite è fra 5 e 9, di 3 se il limite è 10.

SLT – 2 = 98


Siete patetici.

Non sentivo nulla, nessuna reazione, nessuna strana sensazione se non l'ansia di vedere il risultato del mio colpo. Quei mocciosi avrebbero scoperto a breve il vero volto del mondo dei ninja.

Lancio un Kunai contro il bambino stringendo stringendo u.u
 
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view post Posted on 25/9/2019, 21:10
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|| Notando amaramente che l'andazzo non sta soddisfacendo né le mie né le vostre aspettative (o quanto meno le aspettative di chi questo torneo ci tiene a giocarlo sino alla sua conclusione), comunico che la data ultima per postare in questo topic per chi non l'ha ancora fatto è fissata per il 29 Settembre alle ore 23.59 e che da quella data seguirà scadenza settimanale dall'ultimo post del master (anch'egli invitato a rispettare le tempistiche). Si ritorna quindi al vecchio sistema di scadenza settimanale, che doveva essere seguito sin da subito. Chi non posta entro la data e l'ora stabilita sarà automaticamente squalificato dal torneo e non otterrà il titolo di chunin.

Mi dispiace arrivare a questi estremi, ma c'è chi aspetta di postare dal 31/08 e non mi sembra affatto giusto. ||
 
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view post Posted on 1/10/2019, 14:42

The Pine

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La brezza calda del deserto, che si spinge contro il portone della torre soffiando nelle orecchie tese dei presenti, canta una sinistra melodia lì di fronte...

Gli animi dei genin iniziano a screpolare la loro apparente calma. I primi movimenti di quella tetra danza, orchestrata o meno che sia, stanno iniziando a mostrarsi... Ma qualcuno tituba, non facendo il suo passo, e il deserto sembra saperlo. Anzi, lo sa per certo. Rika, l'unica che è rimasta lì pietrificata in tutta quella scena, ancora al limitare del piazzale, viene inghiottita in un soffio di vento più possente, avvinghiata e trascinata sotto i granelli di sabbia, senza un solo lamento. Sparita, completamente.

« La Tfuchikage fta diventando impaziente, pare... » Commenta sottile Zetsubou, che nella speranza che quanto appena assistito sia solo l'inizio dell'incendio che sta per venire, si allontana lentamente dalla scena, per portarsi dietro al suo team.


Dall'altra parte, il bambino fisso negli occhi del suonatore, semplicemente... Non risponde. Non con parole, almeno. Si limita a restarsene lì, con la faccia sconfitta. Solleva le spalle. E' chiara che la sua sia rassegnazione. Dunque, si limita a muovere leggermente la testa, facendo cenno di "sì". Al ragazzo, interpretare a cosa stia rispondendo.






CITAZIONE
Ding Ding Ding. Il prossimo giro si conclude l'8/10, bambolini. Niffler è stata esclusa dai giochi.

Nota: DatGuy, prolly nel regolamento non è ben specificato, ma in questo caso non era necessario difendere nuovamente l'attacco, dato che è stato precedentemente ridiretto da Phoenix. Se vuoi, puoi ruolare il prossimo post per metà e annullare i costi della tua azione difensiva.

L'ultimo attacco, pur essendo rivolto ad un bambino, può essere difeso dai giocatori nel prossimo giro.
 
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