Proseguendo per la sua strada, Akio raggiunse la maestosa ed antica struttura che fungeva da mausoleo per il leggendario primo Mizukage.
Il lato frontale aveva statue che raffiguravano ciascuna delle sette spade che aveva lasciato in eredità alle future generazioni. La pietra aveva ancora un sentore dell'originale colorazione chiara che doveva avere in origine, nonostante il tempo e tutte le intemperie subite.
Le sette armi erano arrangiate con uno stile "d'arredamento" antico, non sgraziato o poco gradevole alla vista ma solo desueto rispetto lo stile moderno che prevale adesso nel villaggio.
Forse, sarebbe più adatto descriverlo come "puro", o forse "semplice"; privo di ogni influenza esterna, uno dei pochi esempi rimasti della pura estetica che un tempo avvolgeva il villaggio di Kiri.
Arrivato al portone principale, superando i tre grandi scalini che lo sollevava da terra, il chuunin si trovò di fronte ad un dettaglio che non aveva notato per via della distanza; suscitando in lui anche qualche perplessità e curiosità.
Era la storia che raccontava del Primo Mizukage e suo figlio, colui che poi sarebbe diventato il primo Muto.
Di primo impatto Akio non capiva perchè fosse stato inciso proprio quel frammento di storia invece di qualcos'altro che esaltasse tutte e sette le famose armi, o ciò che aveva compiuto in vita per il villaggio od il mondo.
Inoltre, i tre punti di sospensione alla fine di tutto non avevano senso di essere lì.
Almeno per quanto Akio sappia sull'argomento; è normale pensare che alcuni frammenti di storia siano stati dimenticati col tempo, ma di solito si tratta di dettagli di poco conto.
"Forse questa volta la storia ha ancora qualcosa da dire otre la 'fine'..."Ma restare sulla sogli non avrebbe risolto nè il motivo per cui si trovava lì, nè le nuove domande che erano nate da quest'ultimo elemento.
Perciò poggiò le mani sulla porta e fece forza sulle gambe per aprire l'ingresso e finalmente entrare.
L'interno fu ancora una sorpresa in quanto presentava ancora una volta un ambiente diverso.
Se la foresta prima si era dimostrata tranquila e poi mistica, adesso il tempio trasmetteva chiaramente una sensazione di pericolo e malvagità; il tutto condito da un forte odore di sangue, tanto forte da coprire quasi del tutto gli altri odori.
Non ancora compiuto il terzo passo Akio venne accolto da una voce di cui non era in grado di determinare l'origine. Non sembrava ostile nei toni e nei modi, ma nonostante riuscisse a capirla era chiaro non fosse propriamente "umana".
Riflettendo un momento sulla situazione rispose con calma guardandosi intorno, pronto a scattare all'indietro, verso l'esterno, nel caso di attacchi troppo difficili da gestire.
"Sono un chuunin di Kiri, Akio Nakajima. Sono qui per mettermi alla prova: cerco la Shibuki per dimostrare di essere adatto ad impugnarla.
Per questo sono stato indirizzato a questo luogo."Non si azzardò a citare il Kage attuale od il permesso che aveva mostrato agli ANBU. Dubitava che una voce misteriosa, in un tempio antico e buio, badi a queste cose.