Parlato Arata ! Pensato Arata
Una macabra scena stava attendendo i due ninja oltre il vicolo.
Due individui, un'uomo e una donna, distesi uno affianco all'altra sopra un letto di sangue.
Il liquido cremisi che sgorgava fuori dalle loro ferite fluiva verso il suolo, finendo per mischiarsi con la pioggia e tingendo il terreno di un rosso accattivante.
Arata rimase pietrificato. Il corpo dell'uomo era immobile, quasi come se stesse dormendo, tuttavia le sue numerose ferite raccontavano un'altra storia.
Un'omicidio, brutale e senza pietà. Arata riusciva a percepirlo dai suoi occhi ancora spalancati, uno sguardo congelato nel tempo, come una finestra che dava verso un'orribile paesaggio devastato dalla guerra.
Era la prima volta che il ragazzo vide una persona morta. Non vi era shock, non vi era paura. Il giovane era semplicemente sorpreso. La sua mente non poteva far altro che paragonare le varie ferite dell'uomo, con le innumerevoli carcasse di animali con cui aveva lavorato in passato nel ristorante del nonno.
Nonostante fossero più rozzi e meno precisi, tutti quei tagli erano estremamente simili ma al contempo estremamente diversi.
Arata sentiva dentro di sé una strana sensazione di incongruenza e familiarità, e la cosa lo disturbava parecchio.
"È ancora viva,"Fu l'urlo del compagno a far ritornare ai suoi sensi il ragazzo.
La mente del giovane ci mise alcuni secondi prima di digerire il significato di quelle parole, ma una volta comprese, Arata si voltò immediatamente verso Ichiro.
L'altro individuo, la donna, era ancora viva.
I due ninja si scambiarono un rapido sguardo.
Nonostante tutto quello che era successo, il volto di Arata continuava a essere freddo. Tuttavia vi era una strana luce nei suoi occhi.
Rabbia, disdegno, ribrezzo, malinconia, innumerevoli emozioni potevano essere percepite nel suo sguardo composto.
"la porto in ospedale."Arata annuì con il capo.
"...Io continuo a inseguire i sospetti."Il ragazzo si voltò verso la direzione dove le due figure erano scappate, fece qualche passo per poi fermarsi di nuovo.
"Sta attento Ichiro. Cerca di salvare la sua vita, ma non perdere di vista i tuoi dintorni."Una volta avvertito il compagno, Arata si mise a correre.
Il ragazzo non se ne accorse, ma la sua mano stava stringendo l'impugnatura della sua spada.
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Arata stava correndo a grande velocità nell'ombra degli edifici. Non ci volle molte prima che raggiunse uno dei sospettati.
L'uomo era solo e il suo volto era coperto da una maschera.
La velocità con cui si muoveva era sorprendente, nonostante ciò il ragazzo sentiva di potergli stare dietro.
Tuttavia Arata non era così stupido da iniziare un'inseguimento senza alcun piano, in fondo vi erano almeno due sospettati, e di fronte a lui si trovava solo uno.
Senza perdere di vista l'uomo, Arata iniziò a salire lungo muro di un'edificio, ovviamente cercando sempre di stare nelle zone d'ombra in modo tale da non essere avvistato.
Una volta salito nei tetti, il ragazzo avrebbe continuato a inseguire l'uomo sfruttando la fitta pioggia come un velo per nascondersi.
Arata inoltre, per essere sicuro di non essere notato, coprì la suola delle sue scarpe di chakra, sia come metodo per non cadere che come metodo per evitare di creare schizzi quando il piede affondava nell'acqua.
Il giovane era abbastanza sorpresa di come si stava muovendo.
Dentro di sé sentiva un'impulso che gli continuava a dire di attaccare il nemico e portarlo immediatamente alla giustizia, esso era un sentimento nato dal shock che percepì nel vedere lo stato delle due vittime.
Ma nonostante ciò la sua parte razionale stava riuscendo a mantenere un forte controllo, ed era esattamente questo che lo sorprendeva.
"A quanto pare non è solo il mio aspetto esteriore ad essere freddo."Arata non lo sapeva, ma la sua vera natura era molto differente da quello che pensava di essere.