Missione 99 D - Il recupero della Pergamena, Per ArdynIzunia

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view post Posted on 2/10/2018, 14:15     +1   -1
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K U M O W A V E

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Stai per ricevere una missione, cosa comune che succede praticamente ogni giorno con quasi ogni ninja del villaggio.
Hai carta bianca per descrivere la giornata, le persone e/o qualsiasi cosa tu voglia mentre vai a prendere la missione dal solito posto dove si prendono le missione a Konoha.


CITAZIONE
spero di riuscire a rendere onore alla tua bravura xD
 
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view post Posted on 2/10/2018, 16:18     +1   -1
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CITAZIONE

Legenda codici
Narrato - «Parlato» - "Pensato"
Kacchan - Natsuko Fueguchi-Hyuga (compagna di team) - Naoko Aburame (tirocinante del corso di medicina)


«Il nome delle ossa che compongono la mano.» La voce di Naoko risuonò chiara e distinta, mantenendosi del tutto incolore e priva di inflessione. Un bene, per Kacchan che, alle prese con il ripasso per l'esame di Anatomia, riteneva la voce della collega un potente ansiolitico. E poi era la migliore del corso, quindi un valore aggiuntivo non da poco.

Il giovane, seduto di fianco alla ragazza, si stiracchiò sulla panchina, assaporando i caldi raggi del sole. Finalmente l’aria si stava riscaldando, così avevano deciso di effettuare quel ripasso nel parco dietro l’ospedale, approfittando di quella quiete mattutina di fine turno. «La mano dell'uomo contiene almeno 27 ossa. Il carpo, che compone il polso, comporta 8 ossa disposte in due file, una prossimale ed una distale. La fila prossimale comprende: scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme. La fila distale comprende invece: trapezio, trapezoide, capitato e uncinato. Il carpo entra in articolazione diretta con l'epifisi distale del radio, osso dell'avambraccio col quale instaura l'articolazione radio-carpale. L'ulna, altro osso dell'avambraccio, non si articola in modo diretto col carpo ma ne è separato mediante un disco articolare detto legamento triangolare dell'articolazione radio-ulnare distale; il metacarpo comprende 5 ossa lunghe, cave, ricche di midollo osseo. Si articolano prossimalmente con il carpo e distalmente con le falangi. Le falangi, che compongono le dita e comportano 14 ossa. In particolare, ciascun dito risulta formato da tre falangi, distinte in falange prossimale o prima falange, che si articola col corrispondente osso metacarpale, falange media o seconda falange, che si articola con la precedente e falange distale o terza falange o falange ungueale, che porta l'unghia. Fa eccezione il pollice, nel quale sono presenti due sole falangi distinte in una falange prossimale o prima falange del pollice e falange distaleo seconda falange o falange ungueale del pollice. » «Hai dimenticato le quattro ossa sesamoidi. E poi ti ho chiesto solo i nomi, e non tutte le descrizioni dei vari collegamenti. Però come risposta potrebbe comunque andare bene.»

Sospirando, il giovane Yamanaka si passò le mani sul volto, tendendo il corpo ad arco, stirando i muscoli. Era stremato dal turno di notte e, con quel ripasso, si stava dando la zappa sui piedi, ma doveva sfruttare ogni lasso di tempo a sua disposizione per ripetere, dato che il giorno dell’esame era ormai imminente. «Dovresti andare a dormire, sai? Necessiti di otto ore di sonno, con almeno due di fase REM, per esser certo di recuperare in pieno le energie e mantenere un ottimale funzionamento dela sfera mentale. E nel giro degli ultimi tre giorni quanto hai dormito? Otto ore in tutto?»

Mugugnò risentito, consapevole che la collega aveva ragione. «Forse non hai tutti i torti. Sarà il caso che vada a dormire un po’, o rischio di non arrivare lucido alla fine della settimana.» Sentenziò, pronto a scattar su... Ma qualcosa di morbido gli incorniciò la testa. Una morbidezza e un profumo che conosceva troppo bene. «Ma guarda un po’ che bel dottorino abbiamo qui... Una nuova conquista del dottor Stranamore? Non mi presenti la tua nuova amichetta?»

A differenza del tono di Naoko, quello di Natsuko era un caleidoscopio di sfumature: doppi sensi non troppo velati, ironia, sarcasmo... e forse anche una punta di leggero fastidio? “Cavolo, sono talmente stanco che non mi sono minimamente accorto del suo arrivo...” Pensò, voltandosi verso la sua compagna di squadra. Natsuko Fueguchi-Hyuga era un bocconcino niente male, specie per molti maschietti, con quei pantaloncini corti che le scoprivano le lunghe gambe snelle e chiare e le morbide rotondità dei seni che, generalmente, portava spesso e volentieri scoperti. Quel giorno, però, sfoggiava un abbigliamento molto più castigato, per i suoi standard: nonostante portasse i suoi pantaloncini, sopra indossava una felpa con cappuccio abbondante, un cappellino con visiera e occhiali da sole a mascherina a coprire gli occhi dalla leggera sfumatura rosata. Strano, sembrava quasi in incognito, conciata in quel modo.

«Oh, ciao! Non pensavo di trovarti da queste parti....» Ammise, stranamente imbarazzato, quasi si fosse fatto scoprire con le mani nella marmellata. Che poi, perché doveva sentirsi colpevole di qualcosa? Naoko era solo una collega, e tra lui e Natsuko, nonostante le irrefrenabili avance della Hyuga, non c’era mai stato nulla, quindi... «Allora? Non mi presenti?» Insistette, fulminando con lo sguardo l’Aburame che, per tutta risposta, chiuse con uno schiocco secco l’enorme blocco per appunti a spirale che si portava dietro, alzandosi dalla panchina e puntando dritto verso la Hyuga. «Non servono le presentazioni. Ti conosco. Paziente 1524, Natsuko Fueguchi-Hyuga, diciasette anni, al momento in cura per glaucoma. E, se non vado errando, proprio oggi hai il tuo controllo mensile, o sbaglio?»

Il gelo calò, nonostante il sole quel giorno provasse a dare temperature prossime a quelle primaverili. Sconvolto, ancora seduto sulla panchina, Kacchan volse lo sguardo dall’Aburame alla Hyuga che, rigida al suo posto, aveva stretto le belle labbra in una linea sottile, mentre infilava le mani nelle tasche della felpa, forse a voler nascondere i pugni serrati con forza. «Glaucoma? Che significa, Natsuko? Perché non ci hai detto nulla?» Domandò, allarmato, tirandosi lentamente su. Certo che, per uno Hyuga, contrarre una malattia oculare era un gran bel problema, e poi era parecchio preoccupato per Natsuko. Perché non aveva detto loro nulla? Specie e considerando la storia clinica di sua madre....

Quasi avesse letto la commiserazione sul volto dell’amico, Natsuko volse lo sguardo su Kacchan, sbuffando rumorosamente. «Non ho detto nulla perché non è niente di grave. E comunque dovresti andare, Kacchan. Ti cercano all’Ufficio Missioni.» Il tono di voce era freddo, troppo freddo per gli standard della ragazza, un segnale eloquente nel voler interrompere lì quella discussione. Kacchan avrebbe volentieri insistito, se non fosse che rimase sorpreso da quella convocazione. Effettivamente, era da un bel po’ che non svolgeva incarichi ufficiali per il villaggio...

«E va bene, ma noi due non abbiamo comunque finito. Ci vediamo domani, Naoko.» Puntò il dito al petto dell’amica, lo sguardo cobalto visibilmente preoccupato, per poi congedarsi dalle due, lasciandole da sole a guardarsi in cagnesco. “Ecco un’altra cosa da aggiungere alla lista delle preoccupazioni che mi porto appresso...”

«Niente di grave, eh?» Sentenziò l’Aburame non appena Kacchan si fu allontanato. Natsuko, senza batter ciglio, l’agguantò per il bavero della casacca, sollevandola da terra di qualche centimetro, il viso vicinissimo al suo. «Parlane ancora con Kacchan, e sarà l’ultima cosa che uscirà da quella tua boccuccia malefica.» Così dicendo la mollò con violenza, facendola cadere dritto sulla panchina, per poi lasciarla lì, dirigendosi verso il plesso ospedaliero. Kacchan aveva già tanti pensieri per la testa, e lei non aveva alcuna intenzione di aggiungerci le sue precarie condizioni di salute. Basta farlo preoccupare per lei, non ne poteva proprio più.
Edit: modificato un codice per il colore dei dialoghi


Edited by ArdynIzunia - 19/4/2019, 11:17
 
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view post Posted on 2/10/2018, 16:30     +1   -1
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Come ho detto Kacchan è stato convocato per ricevere una missione, una cosa "facile" essendo lui ancora alle prime armi come shinobi.
Arrivato nel lugo dove vengono assegnate le missioni incontri la stessa persona che ti ha gia consegnato un incarico precedentemente.

GDR OFF// interagisci, parlaci, descrivilo... fammi conoscere questo personaggio come piu ti pare e piace //GDR ON

La missione che ti viene affidata è la seguente:

Un certo mercante di nome Arata ( significato: un individuo nuovo e fresco), che commercia pergamene di diverse qualità, dimmensioni e per diversi utilizzi che rientrano anche nel ambito militare, ha bisogno di aiuto.
Una settimana fa gli è stata rubata una delle pergamente, una pergamena molto importante per lui, e racconta di aver mandato i suoi uomini migliori per recuperarla ma nessuno è piu tornato da allora.

Il mercante racconta di essere stato agredito nella foresta, a una decina di chilometri a nord di Konoha, durante il viaggio di ritorno da un incontro di affari segreto del quale non ha voluto dare nessun dettaglio.

L'oggetto che devi recuperare è una pergamena arrotolata unga circa venti centimetri e dal diametri di circa cinque centimetri.


GDR OFF// non scrivere troppo ç_ç
se hai domande fammele pure in privato
Fai un post dove ricevi la missione dopo di che fai quello che vuoi, basta che ti fermi con il post mentre sei in viaggio. (se vuoi gia partire in questo post, altrimenti fai quello che ti senti e poi andiamo avanti ^^ )
 
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Dopo una breve sosta a casa, giusto il tempo per farsi una rapida doccia e cambiarsi, Kacchan si recò di gran carriera agli uffici amministrativi del villaggio, sperando che l’incarico che gli volessero affidare non fosse troppo complicato da gestire. Era infatti stremato per quelle lunghe giornate insonni e anche preoccupato per Natsuko, perciò sperava di sbrigarsi relativamente in fretta, così da potersi poi chiarire con la ragazza e magari schiacciare un bel sonnellino.

Giunto nella sala d’ingresso del palazzo amministrativo del villaggio, Kacchan si fermò quasi sulla porta, sospirando esasperato: chino sul tavolo dell’accettazione, intento a fare il provola con una delle receptionist, Matsuda Nara, il suo sensei, era intento a sfoggiare tutto il suo fascino da incallito casanova, riuscendo, tra l’altro, nell'impresa di abbordare la ragazza che, con le guance arrossate e gli occhi che brillavano, sembrava quasi attendere con ansia il momento in cui si sarebbero rivisti per un incontro più tet a tet... Tetta a tetta.

Quell'atteggiamento da parte del suo superiore l’aveva sempre infastidito, rendendolo ai suoi occhi una persona poco affidabile ed immatura, fortunatamente, però, quando erano alle prese con le missioni, lasciava sempre a casa quel suo atteggiamento, anche se non disdegnava, ogni tanto, sferrare frecciatine nei suoi riguardi. E le ragazze, ormai, ci avevano fatto il callo.

«Ma guarda un po’ chi ci degna della sua presenza, presomale-Kacchan!» «Sensei...» Salutò rigido, iniziando a fulminarlo con lo sguardo. C’era parecchio astio tra loro, specie per via degli ultimi eventi che li avevano coinvolti e, con ogni probabilità, il suo maestro non si sarebbe risparmiato nulla. Purtroppo per lui. «È sempre bello sapere che i propri pupilli stanno bene. Specie se sono altri, a darti le notizie....» Pungente e risentito, commentò mascherando il tutto con la sua solita aria strafottente, ridendoci su, per poi salutare la ragazza e fare cenno al giovane di seguirlo, senza aggiungere altro. I suoi gelidi occhi chiari, privi dell’aura bonaria che l’avevano accompagnato fino a pochi secondi prima, facevano intuire quanto poco si trovasse a suo agio col ragazzo, e lo sapevano entrambi.

Lo fece entrare nel suo ufficio, senza proferire parola, per poi, chinatosi dietro una scrivania, lanciargli una missiva, su cui erano indicate le direttive per il suo prossimo incarico. «Dato che ti hanno dato il via libera, ho pensato che un incarico facile potesse essere il più adatto, per rimetterti in pista. Troverai tutte le indicazioni che ti servono li dentro.» E, così dicendo, fece per uscire dallo studio, indugiando però all'ingresso, indeciso se aggiungere altro o meno. Nonostante fossero sempre pronti ad imbeccarsi, voleva bene a quel ragazzo tanto cocciuto, e gli dispiaceva il modo in cui si erano tanto allontanati. E Kacchan ne era consapevole, dato che vedeva chiaramente, nella sua griglia emotiva, tutto il rammarico per non esser riuscito a prenderlo come si deve, ad indirizzarlo nella giusta direzione, ad aiutarlo... Dal canto suo, lui non gliene faceva una colpa: semplicemente, erano destinati a collidere in quel modo.

«Sono contento che tu ti stia rimettendo in sesto... E, si, insomma... Non fare come tuo solito.» Così dicendo, Matsuda aprì la porta e se ne andò, lasciando da solo il giovane Yamanaka, con la missiva stretta in mano e il cuore serrato in una morsa. In quei mesi aveva iniziato un lungo processo di riassestamento, nel tentativo di sconfiggere il suo senso di inadeguatezza e il timore nell'affrontare i problemi che la vita gli parava d’innanzi, e, si decise, recuperare il rapporto col suo sensei sarebbe diventato un nuovo obbiettivo del suo percorso terapeutico.

Con un sospiro, scacciò via la stanchezza che gli pesava sulle spalle, o almeno ci provò, e finalmente diede un’occhiata alle indicazioni riportate sulla missiva. Un mercante aveva smarrito una pergamena, per lui molto importante, dopo un incontro tenutosi ad una decina di chilometri da Konoha. Nulla di così strano, eppure si domandava il perché di tanta segretezza, o del fatto che, come riferiva il messaggio, chiunque si fosse adoperato per ritrovare l’oggetto perduto, fosse misteriosamente scomparso.

Perplesso, al giovane non restava altro da fare che chiedere maggiori dettagli al mercante, così recuperò il suo equipaggiamento e si diresse verso la sua dimora, sperando di trovarlo. Dubitava, però, che avrebbe potuto ottenere più informazioni, ma almeno ci avrebbe provato, prima di partire verso la località dove era avvenuto l’incontro.

Per tua somma gioia mi sono mantenuta su una ridottissima pagina e un quarto di Word. Questa missione sarà un ottimo esercizio per sviluppare le mie "doti" di "sintesi" :asd:

Allora, se becco il mercante, gli domando:
    1. Questa pergamena scomparsa, per caso aveva un valore tale da poter essere rubata da terzi?
    2. Con chi si è incontrato fuori da Konoha?
    3. Queste persone con cui si è incontrato, potrebbero essere interessate in qualche modo a questa pergamena?
    4. Tutto ciò potrebbe rappresentare una minaccia per la sicurezza del villaggio, nel caso questa pergamena non dovesse essere più pervenuta?
    5. Le persone che prima di lui sono state mandate per cercarla, erano normali civili, oppure combattenti?

Dopo aver ottenuto queste risposte, sempre se le ottiene, inizierebbe ad avviarsi verso il luogo dove è avvenuto l'incontro, iniziando, però, a preparare Sensitivo non appena lascia l'abitazione del mercante.
 
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view post Posted on 2/10/2018, 17:32     +1   -1
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Chiedendo informazioni in giro per il villaggio (o direttamente a qualcuno negli uffici amministrativi), se non lo sai già, scopri che il suo negozio si trova in una zona molto frequentata di Konoha.
Arrivato li trovi una ragazza che fa da commessa e che sembra aspettare il tuo arrivo, o comunque l'arrivo di un ninja che cerca il suo padrone.

Ti accompagna nel retro del negozio di pergamene giapponesi, e simili, dove incontri il "famoso" Arata.
Il mercante è un giovane ragazzo, intorno ai trent'anni, dal carattere scorbutico e saputello.
coso


Mentre ti parla risponde subito, sicuro di se come sanno fare i migliori mercanti in circolazione.

1. E' una delle mie pergamene più preziose, se arrivasse nelle mani sbagliate... (un attimo di pausa durante la quale il mercante fa una faccia schifata, inorridita) ... segnerebbe la fine della mia carriera.
2. Era un incontro di affari segreto, ho già rivelato troppe informazioni.
3. Sicuramente. Qualsiasi altro mercante, o concorrente vorrebbe mettere le mani sulla mia merce... (pausa durante la qual cerca di nascondere il brivido e l'espressione di orrido che lo pervade)
4. Se non recuperate quella pergamena subito questo villaggio subirà la mia ira, che è molto peggio di qualsiasi altro nemico di questo mondo...
5. (mentre risponde a questa domanda comincia a guardarsi intorno, evitando di incrociare lo sguardo con Kacchan, ma comunque con tono fermo e convinto) Ho inviato i miei uomini migliori, samurai addestrati fin da piccoli per proteggere i mercanti di alto livello come me... ma a quanto pare erano solo dei mentecatti, inutili sanguisughe. (l'ultima parte la dice con rabbia guardandoti direttamente negli occhi)

CITAZIONE
non sono sicuro se riesco a farti fare abbastanza post più avanti con la parte "clou" della missione quindi fai il post dell'incontro con il mercante e la parte dove inizia il viaggio, poi ti dico nel prossimo post cosa accade o non accade (sempre in base a quello che farai tu...)

se hai altre domande per il mercante fammele pure in privato, o se vuoi avere delucidazioni di qualsiasi genere.
 
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view post Posted on 2/10/2018, 18:54     +1   -1
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Chiedendo in giro di questo fantomatico signor Arata, venditore di pergamene, Kacchan trovò la sua bottega senza troppi problemi. Era situata in un quartiere commerciale parecchio frequentato, li al villaggio, perciò, strada facendo, non si fece alcuno scrupolo nel comprarsi un bel bicchierozzo di caffè, nella speranza che riuscisse a tenerlo sveglio e render attivi i suoi recettori neuronali.

Il negozio era deserto, forse per via dell’ora, ancora troppo presto per i classici avventori, ma ad attenderlo, dietro un bancone, vi era una giovane commessa che, nel vederlo varcare la porta d’ingresso, subito gli si avvicinò, quasi sperasse fosse un acquirente mattiniero. «Salve, ehm… Sono qui per la missione che ci ha richiesto il signor Arata.»

Ingalluzzita da quella presentazione, la ragazza lo accompagnò in quello che supponeva fosse il retrobottega, introducendolo così al padrone dell’intera baracca. Il signor Arata lo accolse frenetico, quasi attendesse con ansia sempre più crescente il suo arrivo, o almeno di qualcuno che fosse in grado di risolvere il suo problema.

La prima impressione che il giovane ne ricavò fu di un uomo abbastanza scontroso e forse anche un po’ saccente, probabilmente perché, come immaginava il ragazzo, un po’ tutti i mercanti di successo sanno essere egocentrici. Vedi per quella richiesta di missione…
Schiarendosi la gola, Kacchan non perse tempo in stupidi preamboli, e puntò dritto al sodo: se questa fantomatica pergamena fosse tanto importante per lui, difficilmente l’avrebbe semplicemente “persa”. Era molto più plausibile che gliel’avessero rubata da sotto il naso, ma in certi incarichi non si poteva mai sapere. Spesso e volentieri si scopriva che l’oggetto perso era semplicemente finito nascosto in qualche altro angolo, dimenticato da chi, per abitudine, era solito tenerlo altrove. Sperava fosse così, almeno si sarebbe risparmiato troppi fastidi, forse…

«Allora mi dica, questa pergamena… È davvero così importante, per lei? Il contenuto al suo interno potrebbe valere tanto da poter far gola a qualcuno? Forse le persone che avete incontrato durante quella riunione? Di cosa avete discusso, se mi è possibile sapere? » L’uomo, esasperato per quelle domande che gli stavano solo facendo perdere tempo prezioso da spendere per il ritrovamento della sua inestimabile pergamena, rispose in maniera burbera e scontrosa, lo sguardo carico di tensione che scivolava su qualunque cosa ci fosse nel suo ufficio, manifesti dell’ansia che cresceva sempre più nel suo animo. «È una delle mie pergamene più preziose, qualunque mercante o concorrente vorrebbe metterci le mani sopra… segnerebbe la mia rovina! Dovete assolutamente ritrovarla!»

Studiando la sua griglia emotiva, al ragazzo parve evidente che quella perdita così inaspettata lo faceva piombare in un tremendo stato di orrore e sgomento, tanto che lo Yamanaka temette che il contenuto di quel manufatto fosse di vitale importanza, addirittura potesse recare danno in qualche modo al villaggio. Così, abbassando il tono, diede voce a quel suo pensiero, ma la risposta che ricevette in cambio dall'uomo lo lasciò completamente di stucco, tanto da fargli rivalutare l’importanza di quello contenuto all'interno del rotolo.

«Se non recuperate quella pergamena subito questo villaggio subirà la mia ira, che è molto peggio di qualsiasi altro nemico di questo mondo...» Socchiuse gli occhi, meditabondo, cercando di insinuarsi nella mente di quell'uomo, ma le sue abilità di lettura mentale non erano così sviluppate, perciò dovette accontentarsi solamente di poter leggere con maggior dettaglio la sua griglia emotiva che, come già aveva supposto, lo inquadrava come una persona prettamente egocentrica, per cui… “Minimo in quella pergamena nasconde del materiale pornografico… O al massimo qualche informazione su traffico di contrabbando. Gran bella roba…”«Allora mi recherò nel luogo dove è avvenuto questo suo incontro segreto, nella speranza di scoprire se c'è qualche indizio. Nel qual caso mi saprebbe dire dove trovarli altrimenti?»

Di certo, però, non poteva rifiutarsi di portare a termine quell'incarico tanto ingrato, perciò prese congedo, intenzionato a recarsi dapprima nel luogo dove era avvenuto l’incontro con questi misteriosi imprenditori, di cui Arata si era ostinato a non voler fornire maggior dettaglio. Per star tranquillo, però, iniziò ad affinare tutti i suoi sensi. Ci mancava solo che finisse in un imboscata per uno stupido rotolo della malora.

Bene, ci avviamo verso il luogo dell'incontro, preparando

<abilità/attivazione> - Sensitivo - (Liv 5: 11/20)

"Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

- Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."

Liv 5: 8 Stm a turno; 3 turni necessari all'attivazione; 300 m di range
 
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Il viaggio che ti si prospetta è tranquillo, devi solamente seguire il sentiero creato dai mercanti per fare il loro lavoro. Puoi camminare tranquillamente sulla strada, seguendo vari mercanti che si stanno spostando da un villaggio al altro o usare le tue doti da shinobi profesionistra e saltare tra i rami degli alberi.
Il percorso è circondato quasi tutto dalla foresta, solo qualche pezzo di strada si trova in mezzo a campi aperti.

Niente e nessuno attira la tua attenzione durante il tragitto fino a quando non superi ennesimo prata ed entri in una nuova zona forestale.
Appena superi i primi alberi, molto grossi e alti, la tua percezione del chakra sente un energia fiacca e diversa dal solito, un energia diversa rispetto a quelle che hai percepito fino a quel momento... la qualità di quel chakra è nettamente superiore a quello di un mercante normale, anche se sembra stia per svanire.

L'energia non si trova sulla strada ma qualche albero piu a destra.

Se vai li trovi un uomo con un vestito che ti ricorda subito un samurai, anche se non ha il tipico vestito da samurai.



L'uomo è a terra poggiato al tronco di un albero, pieno di ferite , insanguinato e svenuto.
Nella zona di fronte a lui puoi vedere benissimo la scia lasciata dal suo passaggio nelle frasche.
 
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Se già era stato difficile riuscire a strappare informazioni su quell’incontro, sapere dove poter trovare quei tizi, nel caso in cui non fosse riuscito a ricavare nulla dall’ispezione del luogo d’incontro, fu impossibile. Su quel frangente il signor Arata aveva le labbra ostinatamente cucite, e la cosa infastidì non poco il giovane Kacchan. Se davvero fosse riuscito a recuperare quella dannata pergamena, probabilmente l’avrebbe prima consegnata ad un suo superiore…. Magari ne avrebbe discusso proprio col suo sensei, per scongiurare rischi e pericoli che potessero mettere la sicurezza del villaggio a rischio. Sarebbe stata una buona occasione per riallacciare i rapporti con lui.

Ovviamente, di tutto ciò, non ne fece parola con il mercante, prendendo immediato congedo non appena capì che, da quel buco, non avrebbe tirato fuori più alcun ragno, ed incamminandosi senza perdere ulteriore indugio verso quel luogo ad una decina di chilometri da Konoha, dove l’uomo gli aveva detto di esser stato aggredito dopo l’incontro. Forse, durante la colluttazione, aveva perso la pergamena e chi l’aveva aggredito se ne era impossessato?

Sbadigliando, si grattò infastidito la barbetta ispida che gli copriva la mascella, optando per camminare direttamente sul sentiero indicatogli: mettersi a saltare da un albero all’altro, rimanendo nascosto, gli pareva una perdita di tempo, dato che, stando alle sue capacità sensoriali di percezione del chakra, non aveva sentito nessuno che lo stesse inseguendo, quindi non c’era motivo di far perdere le sue tracce o rimanere nell’ombra…. Chi voleva prendere in giro, semplicemente non c’aveva voglia, stanco com’era. Forse non era stata una buona idea accettare quell’incarico in quelle condizioni…

In mezzo alla strada si fermò, percependo una leggera scossa alla base della nuca, un breve segnale che gli fece volgere lo sguardo verso destra, dove grossi alberi frondosi seguivano le linee sinuose della strada, in quel momento calpestata da decine di piedi, zoccoli e ruote dei mercanti che, come ogni giorno, la percorrevano. Ignorò le loro fonti di chakra, concentrandosi, invece, su quel debole segnale che aveva captato da quella direzione… E conosceva bene la maniera in cui quella fonte energetica si affievoliva: l’aveva percepito decine, se non più, di volte nei pazienti che aveva curato in ospedale. Qualcuno, laggiù nel folto della boscaglia, necessitava di cure.

Senza esitazione, si avviò in quella direzione, ma continuò comunque a mantenere i sensi in allerta, nel caso si potesse trattare di una trappola: non sarebbe stata la prima volta che un gruppo di banditi attirasse una carovana in disparte, con la scusa di un passaggio bloccato o, come in quel caso, gente bisognosa d’aiuto.

Ed infatti, a pochi metri dalla strada, poggiato contro il grosso tronco di un albero, c’era un uomo anziano, ferito e privo di sensi. Sembrava reduce da un brutto scontro, a giudicare dalle condizioni in cui versava e, probabilmente, non si era lasciato sottomettere tanto facilmente, o almeno così sperava il ragazzo, dato che intravide, legata alla sua cintura, una katana.

Iniziò a frugare immediatamente nel suo marsupio, in cerca del kit di primo soccorso, solo che li non c’era, a parte il set di fiale che si portava sempre appresso. Dove diavolo aveva lasciato quel maledetto kit? Imprecando a denti stretti, si rimboccò le maniche, iniziando ad esaminare le ferite dell’uomo, cercando di valutare quali fossero quelle più gravi: si sarebbe limitato a ristabilire quelle, così da stabilizzarlo e portarlo fuori pericolo. E poi? Doveva assolutamente portarlo in ospedale, ma così avrebbe perso parecchio tempo, a discapito della sua missione. Magari, se si fosse ripreso, gli avrebbe potuto chiedere cosa gli fosse successo, ma se così non fosse stato? Avrebbe dovuto fermare uno dei mercanti per strada, diretto a Konoha, e chiedergli di portarlo in ospedale, magari fermando uno con un carretto, per facilitare il trasporto… Sempre ammesso che lo aiutassero. Gran bella rogna.

«Ehi amico, riesci a sentirmi? Sono un ninja medico di Konoha, non ti farò del male, ma ho bisogno di sapere cosa ti è successo…» Avrebbe provato a risvegliarlo dal suo torpore, senza esser troppo brusco, mentre già si affrettava a sistemargli le prime ferite: le mani del giovane vennero avvolte da un alone di chakra azzurrino, che subito si irradiò verso la ferita su cui le mani si erano posate, incanalandosi al suo interno, ricucendo e risanando il danno.

E, aspettando una sua qualunque reazione, Kacchan si guardò intorno, notando che alcune frasche erano diradate e macchiate di sangue. Quello sarebbe stato un ottimo punto di partenza sul quale indagare, nel caso in cui l’uomo non avesse ripreso conoscenza. Ma tutto questo poteva mai centrare con quella maledetta pergamena? Cosa diamine poteva mai esserci dentro, se qualcuno era stato ridotto in quelle condizioni? Per adesso, però, non aveva nulla in mano, solo congetture, niente che gli facesse supporre che quei due eventi fossero in qualche modo collegati.

«Kusokurae… In che razza di situazione mi sono cacciato…»

Mantengo Sensitivo attivo ed utilizzo

<ijutsu> - Konji Kin: Piccola Cura - (Chk: 40)
"Questa è la più semplice tecnica di cura esistente, ma quella che di solito è anche la più utile, poiché la rapidità d'esecuzione è velocissima, permettendo al ninja di poter ritornare a combattere. Manipolando dunque il suo chakra il medico lo concentra quanto più possibile sul palmo della propria mano, poi avvicina questa alla propria o altrui ferita, mantenendo la distanza di circa tre pollici, dopodiché fa fluire l'energia spirituale nei labbri della lacerazione, tentando di ricostruire il tessuto. La Ijutsu fa recuperare 10 Punti Salute, ma tale valore aumenta di 5 per ogni 20 Punti Chakra utilizzati oltre i 40 base. Se si cura la lacerazione con lo stesso valore di Vita persa allora svanirà anche il Malus, non superiore al Quinto Grado. Se viene utilizzato il triplo del chakra necessario per sanare la ferita questa verrà considerata come Attivazione utilizzabile solamente una volta per turno, naturalmente tale clausola vale solo se la Ijutsu viene utilizzata su se stessi. Non può togliere il Malus Congelamento e quello d'Accecamento, ma quest'ultima solo per il rango Jonin."

per curare l'uomo. Devo mettere i calcoli dei consumi, o fa niente?
 
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view post Posted on 3/10/2018, 09:23     +1   -1
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K U M O W A V E

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[spoiler_tag]lascia perdere i calcoli... non li so neanche fare quindi è inutile utilizzarli xD...[/spoiler_tag]


Il vecchio si risveglia sobbalzando, come se avesse avuto il bruttissimo incubo della caduta nel vuoto.
Apre gli occhi in modo stanco e si guarda intorno come se non sapesse cosa fosse successo e poi si ferma ad osservare il volto di Kacchan.

E tu chi sei?... anche tu voi la mia Kassandra?...

Il vecchio incurante delle sue ferite inizia a tirarsi su in piedi barcollando.
Afferra la sua Katana e a stento rimane in posizione di attacco pronto a difendersi da qualsiasi nemico avesse di fronte.

Non ti permetterò di averla, lei è mia... maledetti furfanti...

Barcolla in avanti, tirato dal peso della katana, e singhiozza un odore tremendo da alcolizzato.
 
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view post Posted on 3/10/2018, 09:57     +1   -1
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Ma LOL XD Meglio così allora u.u


Le prime cure prestate dal giovane Yamanaka sembrarono sortire l'effetto sperato: la pelle ferita si risanava sotto gli occhi color del mare del giovanotto, mentre il respiro dell'uomo si regolarizzava, segno che le sue condizioni stavano migliorando. Sospirando, il ragazzo continuò, fino a che un movimento, quasi impercettibile da parte del povero uomo ferito, gli fece intuire che si stesse risvegliando. Nel vedere come corrugava la fronte, il ragazzo smise le procedure di cura, posando delicato una mano sulla spalla, scuotendolo lievemente.

«Ehi amico, tutto bene?» L'uomo, però, non sembrava sentirlo, eppure continuò ad agitarsi con leggeri scatti frenetici di spalle e testa, simili a piccole convulsioni o, più semplicemente, ai movimenti che si fanno quando, in pieno sonno, si è vittima di un brutto incubo. Sta per chinarsi, nel tentativo di scuoterlo ancora un po', ma il vecchio sobbalzò, facendogli inclinare il busto giusto in tempo per evitare una testata paurosa sul naso.

Vedendo che aveva finalmente ripreso i sensi, Kacchan si sentì in condizione di trarre un sospiro di sollievo, che subito ricacciò non appena notò lo sguardo dell'uomo che, dapprima confuso e incerto, iniziò a scrutarlo sospettoso, quasi temesse che il suo salvatore volesse aggredirlo. Serrando le labbra, Kacchan alzò prontamente le mani, rimanendo inginocchiato davanti a lui, per fargli vedere e capire che non era in nessun modo una minaccia per lui. «Mi chiamo Kacchan Yamanaka, signore, e sono un ninja medico di Konoha in missione per conto di un mercante. Mentre stavo viaggiando l'ho trovata qui, privo di sensi e ferito, così le ho prestato soccorso.»

Così dicendo indietreggiò, rimanendo chino davanti a lui che, nel fervore dovuto dall'alcool, almeno stando alla fiatella che gli arrivò in faccia, permettendogli senza intoppo di potersi alzare. Gli sembrava l'unico modo possibile per fargli capire che non era affatto una minaccia per lui. «Mi guardi, non sono armato e non ho alcuna intenzione di farle del male. E, tanto per esser precisi, non ho la più pallida idea di chi sia questa Kassandra di cui parla, ma sarei interessato a sapere cosa le è successo. Magari le sue disavventure potrebbero essere collegate in qualche modo all'incarico che mi ha spinto fino a qui.»

Calmo, pacato, evitava di compiere il seppur minimo movimento. Niente di brusco, solo molto lenti, mentre abbassava con lentezza le mani e cercava di alzarsi, facendo in modo comunque che l'uomo potesse sempre vedergli le mani, così da non fargli sorgere il sospetto che potesse tirare fuori qualche arma nascosta. E, inoltre, non smetteva nemmeno un solo istante di sondare i dintorni, per cercare di capire se ci fossero altri, oltre a loro due, in quel piccolo spiazzo in mezzo alla boscaglia.

Continuo a mantenere attivo il sensitivo
 
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view post Posted on 3/10/2018, 11:27     +1   -1
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Mentre ti presenti e cerchi di fargli capire che non sei un pericolo il vecchio samurai sembra addormentarsi, anzi no si appisola per qualche secondo in piedi... per poi riprendersi sentendo il nome Kassandra.

Kassanda è la mia amata metà, è la mia anima gemella, è l'amore della mia vita.
Oh piccola mia se non ci fossi stata tu non so dove sarei finito.
Mentre pronuncia questa frase prende la sua katana e la abraccia con amore e gentilezza, come se avesse tra le braccia la piu bella ragazza del mondo.

Dopo qualche secondo di ammoregiamento con la sua amatissima Kassandra il vecchio sposta di nuovo l'attenzione su Kacchan.

Visto che sei interessato ti racconterò.

A questo punto il vecchietto si presenta, Momosuke, e inizia a raccontarti una lunga e noiosa storia di come ha fatto per conquistare l'amore della sua Katana.
Quella che ti racconta è una lunga e noiosissima storia che non ha nulla a che vedere con la missione che Konoha ti ha affidato, o almeno la parte iniziale del racconto... però non si sa mai magari il finale si rivelerà differente, utile.

CITAZIONE
fai quello che vuoi xD

se vuoi puoi anche inventarti il racconto del vecchio

Decidi se ascoltarti il racconto ose vuoi fare altro... però in questo post non sai ancora il finale, non arriva a raccontarti cosa è successo nell'ultima settimana.
 
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view post Posted on 3/10/2018, 15:58     +1   -1
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Inutile, quell'uomo sembrava ormai andato, se non per le ferite subite, probabilmente per tutto l'alcool che gli scorreva in corpo, dato che, pensava Kacchan, essere ubriachi era l'unica soluzione possibile per spiegare un comportamento del genere.

Il ragazzo smise addirittura di spiegare, quando si accorse che l'uomo non gli prestava minimamente attenzione, anzi. Barcollando, l'uomo riuscì ad addormentarsi in piedi, facendo ammutolire il ragazzo che, spiazzato, continuò a guardarsi intorno, quasi sperasse nell'arrivo di un aiuto.

Quando il ragazzo nominò la fantomatica Kassandra, poté notare una reazione da parte del vecchio: ripresosi, aveva iniziato a parlare della sua spada. Come se fosse la sua dolce metà.

"Tutto ciò non ha il minimo senso..." Pensò il ragazzo, cercando di trovare un modo per uscirsene da quella situazione, ma aveva bisogno di sapere cosa gli fosse successo, quindi strinse i denti davanti a quella manifestazione di demenza.

Il vecchio si presentò come Momosuke e, finalmente, si decise a raccontare cosa fosse successo... Peccato solo che non fosse quello che Kacchan sperava di sentire, perché quel vecchio ubriacone iniziò a raccontare si, ma la storia di come era entrato in possesso della sua spada!

Imprecando sottovoce, Kacchan volse lo sguardo verso il cielo, maledicendo i Kami che gli avevano fatto incrociare il cammino con quel ciarlone. E parlava, quanto parlava! Sembrava che nulla potesse fermarlo dal raccontare di come trovò la sua spada, della prima volta che la brandi, o di quando rimase ferito dalla sua stessa lama, perché troppo ubriaco, oppure di quando vinsero il loro primo scontro contro un manichino di legno...

Ormai prossimo a fare harakiri, Kacchan decise di lasciarlo continuare a parlare, assecondandolo di tanto in tanto, fingendo partecipazione, preferendo però non cincischiare: addocchiate le frasche sporche di sangue, iniziò ad analizzare l'imbocco del percorso insanguinato lasciato dal suo logorroico interlocutore, cercando di capire fino a quanto si spiegasse in profondità nella boscaglia e verso che direzione, sperando di ricavare qualche informazione utile.

Alla fine, però, non ne potette più. 《Si Momosuke-san, racconto davvero molto affascinante, ma io ho un lavoro da portare a termine, se non voglio che il signor Arata mi scartavetri ulteriormente i gioielli di famiglia per la sua cazzo di pergamena. Quindi perché non mi spiega come accidenti ha fatto a finire ridotto in questo stato, cosicché io possa tornare al mio dannato lavoro? 》 Sbotto, esasperato, guardando l'uomo in cagnesco. Se non avesse parlato, l'avrebbe mollato li su due piedi. Gli aveva fatto perdere fin troppo tempo ed era suscettibile per la mancanza di sonno. Un elemento decisamente da non far irritare troppo.

Ma quant'è bello postare da cellulare :T.T:
Continuo a mantenere attivo il sensitivo, anche se tra poco mi sa che Kacchan individuerà le persone a suon di radar a bestiame xD
 
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view post Posted on 3/10/2018, 21:08     +1   -1
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Il vecchietto ignora la tua impazienza e continua il suo racconto quasi come se fosse in trans.
Ad un certo punto fa un salto temporale immenso, come se non fosse accaduto nulla in quel periodo, ed inizia a raccontare quello che è successo durante gli ultimi giorni.

Qualche giorno fa Arata, il mio capo, mi ha mandato a recuperare quella sua stupida pergamena... Però durante il viaggio di andata ho incontrato dei vecchi amici e abbiam... Aspetta dove sono gli altri?
E per rafforzare la sua domanda mette il punto con un tipico singhiozzo da ubriaco.

Si guarda di nuovo intorno pensando a cosa fosse successo ed ecco che gli si accende una lampadina.

Ah... Maledetti bastardi, hanno cercato di rubare la mia Lucinda... *singhiozzo*

Inizia a frugarsi la cintura ma non trova nulla, sobbalzare dalla sorpresa di non trovare nulla e ti fissa.

Aiutami a recuperare la mia Lucinda...

Quei bastardi si sono approfitti di un povero vecchietto come me e hanno rubato la mia amata Lucinda.


Il vecchio scivola a terra distrutto da pianto e dopo qualche secondo di singhiozzi è frignata si addormenta, o per meglio dire sviene...

CITAZIONE
la "strada" che ha creato con il sangue e tagliando/rompendo gli alberi ti portano in una direzione totalmente opposta a quella in cui stavi andando, in cui devi andare per recuperare la pergamena.
 
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view post Posted on 4/10/2018, 10:24     +1   -1
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Cosa aveva mai fatto per meritarsi un castigo del genere? Di sicuro doveva esserci una qualche divinità che ce l’aveva a morte con lui, altrimenti non si riusciva a spiegare tanto accanimento contro di lui. Forse era per via del suo caratteraccio? Degli errori commessi in passato? Era per questo che i Kami lo stavano punendo? Il minimo, probabilmente, dato il modo in cui, spesso e volentieri, li scomodava, imprecando contro di loro a tutto spiano... Forse avrebbe dovuto iniziare a ripulire il suo vocabolario con una bella passata di candeggina, magari la sua dose giornaliera di sfiga sarebbe diminuita... O forse era merito di quel fetuso di Matsuda-sensei? Dopotutto, al giovane Nara piaceva render la vita del suo giovane allievo un vero inferno, quindi, magari, gli aveva assegnato quella missione proprio per fargli dispetto, per ripicca di come lo Yamanaka lo aveva trattato negli ultimi tempi. E dire che aveva una mezza intenzione di riappacificarsi con lui....

Non sapendo contro chi imprecare, se i Kami o il suo maestro, Kacchan rivolse lo sguardo verso la fonte delle sue attuali sciagure, cercando di frenare l’istinto omicida che, a poco a poco, rischiava di manifestarsi, accanendosi contro quel vecchio ubriacone, magari gettandogli contro tutte le pietre che trovava a tiro. ”Dannazione... Se solo ci fosse un modo per fargli passare in fretta la sbronza...” Pensò, guardandosi intorno. Purtroppo con se non aveva ne acqua ne cibi asciutti da fargli mangiare. Certo, sarebbero stati inutili, dato che ormai l’alcool era in circolo nel sangue, quindi non aveva bisogno di una “spugna” che lo assorbisse nello stomaco, ma almeno avrebbe tenuto quella dannata bocca chiusa.

”Non lamentarti.... Dopo tutti i casini che hai fatto, è il minimo che ti meriti...” Vero, ma così rischiava di bruciarsi la seconda chance che gli era stata concessa, se non portava a termine quello stramaledetto incarico. Inoltre il sentiero lasciatosi dietro dall'ubriacone era in direzione opposta alla sua, quindi probabilmente quel vecchio rimbambito non c’entrava nulla in quella storia, lui stava solo perdendo tempo, e le sue chance di ritrovare quella dannata pergamena si facevano sempre più ridotte....

«Wuowuowuo, frena un attimo amico... » Ovviamente quello manco per l’anticamera del cervello lo stava a sentire, ma aveva capito davvero bene? Era uno dei mercenari mandato da Arata a recuperare quella merda di pergamena? Lo scrutò con occhio critico, rielaborando quello che l’uomo gli aveva detto. Durante il viaggio di andata... quindi significa che non era mai arrivato a destinazione? Per la miseria, se solo conoscesse una tecnica per intrufolarsi nella sua mente e carpire le informazioni che gli servivano.... E poi, chi diavolo era, adesso, sta Lucinda? Se Kassandra era la sua katana, forse Lucinda era il suo wakizashi? Per come ragionava quel tizio, per quanto ne sapeva, Lucinda poteva pure essere il suo vaso da notte...

«Grazie al cazzo se ti hanno derubato... Ma lo vedi come ti sei ridotto? Sei ubriaco a fezza, scommetto che ti hanno subito offerto da bere non appena ti hanno incontrato, offrendoti anche parecchi giri...» Sentenziò in tono tagliente Kacchan, sospirando rassegnato, portandosi una mano tra i capelli e tirandoseli leggermente dietro la nuca, tanto era il nervosismo. «Senti, non posso perder tempo a recuperare la tua wakizashi, o Lucinda, o quel che è. Devo ritrovare quella pergamena, e sto cazzo di lavoro mi tocca perché tu, stupido vecchio ubriacone, non sei stato in grado di fare il tuo.» Sbraitò, puntandogli il dito contro. «Sai che c’è? Cercatela da solo, la tua fottuta Lucinda, che già mi hai fatto perdere anche troppo tempo....» E, così dicendo, gli diede le spalle, con l’intenzione di mollarlo lì e di recarsi verso la sua meta originaria, però....

”Dannazione, non è in grado di reggersi in piedi, ne tanto meno di intendere e di volere.... Se lo mollo così rischia solo di farsi ammazzare, e di certo non posso lasciarglielo fare.... Anche se, vero che sono un medico, ma mica posso curare la stupidità umana....” Combattuto, si voltò indietro con un profondo sospiro rassegnato. «Che Benzaiten mi sottragga da queste sofferenze.... Allora Momosuke-san, dove diavolo ha perso sta Lucinda... L’aiuterò a recuperarla, ma poi dovrà aiutarmi a recuperare la pergamena per il signor Arata...» Già sentiva nelle orecchie la risata di quei sette bacucchi infami che giostravano con la sua fortuna... Chissà in quale modo artistico e arzigogolato gliel'avrebbero messa in culo....
 
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view post Posted on 4/10/2018, 11:01     +1   -1
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Momosuke è svenuto. Anche provando questa volta non rinviene.

Devi scegliere cosa fare.

Se segui il sentiero nel bosco, quello lasciato dal passaggio del vecchio, dopo mezz'ora di cammino arrivi in un piccolo villaggio sconosciuto alla maggior parte delle persone.
Una volta arrivato li l'unico posto dove puoi parlare con qualcuno è il bar... Dove trovi 5 persone, ubriache, piene di lividi e bende che coprono dei tagli (questo kacchan lo intuisce perché è medico).
 
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24 replies since 2/10/2018, 14:15   427 views
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