Fuoco e fulmini, addestramento base con pesi per Libra

Rika Kikimora ~ Kumo ~ Clan Ranton ~ Genin ~ Livello 5 ~ Ranton (Raiton) ~ Fama 0


Fuoco e fulmini

Post 1

A Rika piacevano le altezze, dopotutto era nata sui picchi più alti del Continente Ninja e perciò non poteva essere altrimenti. Ogni volta che voleva, soprattutto quando voleva rilassarsi, raggiungeva una delle cime che circondavano Kumogakure e osservava il mondo sottostante.
Aveva un effetto altamente distensivo, tanto che alle volte finiva per addormentarsi - senza nemmeno sognare, cosa che invece le accadeva spesso nel letto di casa -. Se sua madre non la vedeva tornare dopo due o tre ore, sapeva che lei era su una delle montagne, ed era una kunoichi per cui non avrebbe dovuto preoccuparsi.
La Kikimora era certa che Akiza Nu si preoccupasse eccome, nonostante la figlia indossasse ormai il coprifronte della Nuvola (a mo’ di cerchietto, che le era la posizione più congeniale e comoda) e girasse armata di katana praticamente ovunque, anche all’interno del Villaggio, solo che cercava di non farlo trasparire perché sapeva che la Genin mal sopportava essere l’oggetto di un’attenzione materna troppo pressante come era la sua, anche se i risultati non sempre erano incoraggianti.

Le piaceva chiudere gli occhi e respirare l’aria rarefatta, sentirsi i capelli accarezzati dal vento e farsi diventare le guance rubizze dal freddo, tanto che sembrava essersi scolata un’intera bottiglia di sakè. Aveva anche un suo posticino personale, una zona pianeggiante sul fianco esterno della più alta montagna di Kumogakure dove lei poteva rilassarsi in santa pace e alle volte si allenava in solitaria.

Solo che quel giorno non era da sola: seduta a gambe incrociate, in meditazione, gli occhi dorati chiusi e il respiro regolare, c’era Ying. Ultimamente la stava incontrando un po' ovunque, prima sulla strada per le Bancarelle, dove si erano scontrate con due emeriti idioti per poi lanciarsi in un inseguimento non da poco, e prima ancora da qualche parte su un’altra montagna di Kumo dove aveva conosciuto anche Eiji, e adesso qui, nel suo posticino segreto. Beh, non più così tanto segreto.

Uno strano calore si diffuse in Rika, che si scoprì un po' seccata dalla presenza della Chuunin in un luogo che fino a quel momento era stato solo suo. Era gelosa, ecco, l’aveva pensato; era gelosa del proprio posto, si sentiva come dell’Elementalista del Fuoco gliel’avesse usurpato.
La Genin avrebbe raddrizzato le spalle, andando dritta verso l’altra ragazza senza preoccuparsi di nascondere la propria presenza. ”Ciao Ying”
La voce era limpida come il ruscello che aveva attraversato duecento passi prima, e ferma come la roccia che costituiva le montagne attorno a loro. Anche se l’altra era una sua superiore, la Kikimora sentiva lo stimolo di disturbarla per ripagare se stessa della presenza della giovane dai capelli castani, e ne avvertiva l’adrenalina e la gioia scorrerle assieme al sangue nelle vene.

Narrato • ”Parlato” • ”Pensato”