| Legenda.
Ichigo
Niko
Sanmaru
Washi
Kokuo Insomma. In questa quest stiamo trattando argomenti fin troppo elevati. Dei, altri dei, ancora dei, demoni che camminano sulla terra come se nulla fosse. Uomini diventati demoni dopo aver interagito con demoni mandati sulla terra da altri dei. Insomma, un gran mal di testa per tutti tranne per Eiji. Direte voi, come potrebbe avere male alla testa, se la testa non l'ha più? Ottima osservazione, ma io farò finta di non averla sentita e andrò avanti con la narrazione, sperando che la Rowling non ci denunci per esserci avvicinati troppo a "Nick quasi senza testa". In generale, bisognava ammettere che il ragazzo fosse capitato in qualcosa che andava ben oltre le sue possibilità. Per quanto nemmeno lui fosse più umano sotto molti punti di vista, il suo potere non era certo paragonabile a quello di un vero demonio. Ovviamente dentro il suo corpo aveva un Bijuu, il quale avrebbe dovuto aiutare abbastanza quando si trattava di deletare cose dalla faccia della terra. Ma appunto, avrebbe, il problema era proprio che non lo aveva fatto nel modo più assoluto. Ovviamente non aveva compreso nulla dalla chiacchierata con le falci. Forse era davvero impossibile ragionare con qualcuno di così incredibilmente potente, o di così assurdamente spaventato. Restava il fatto che le parole delle tre non avevano minimamente scalfito le sue convinzioni e questo, ad essere sinceri, era abbastanza fastidioso. Che entrambe le parti stessero sostenendo il proprio pensiero quasi come se avessero una benda sugli occhi e sulle orecchie? Possibile, anzi del tutto vero, ma restava il fatto che l'evidenza era una ed una sola. Erano in trappola, stavano per morire per mano di un mostro e Kokuoh non aveva fatto nulla. Poteva lamentarsi quanto voleva, lagnarsi di quanto Eiji fosse irrazionale o di quanto le falci non lo comprendessero, ma la verità era quella. Povera stella, alla fine lui voleva solo scappare per il resto della sua vita. Bella libertà quella, direi la forma più alta della stessa. Avevano due caratteri diversi, il Bijuu e colui che lo conteneva, ma questo non voleva dire che non avrebbero trovato mai un punto d'incontro. Forse ci sarebbe voluto più tempo del previsto, ma Eiji non era tipo da portare rancore o simili. Anzi, avendo compreso le origini del loro nemico, nella sua mente aveva iniziato a dispiacersi per quello che aveva fatto. Per quanto non considerasse una fuga un'opzione valida, non si era fermato a cercare di comprendere le ragioni del suo compagno... O forse lo aveva fatto, ma il Bijuu si era rifiutato di rispondere. Chissà, non ho voglia di rileggere, accontentatevi.
Stava di fatto che, finalmente, la bestia pareva essersi destata dal suo sonno. Che avesse davvero deciso di combattere le sue paure per ottenere quella benedettissima libertà che tanto agognava? Si sperava davvero che fosse così, altrimenti da senza testa, Eiji sarebbe passato ad essere senza corpo. Non che adesso ne avesse uno, ma dettagli. Comunque le falci iniziarono a percepire qualcosa. Elementi. Ovunque, Un potere elementale che andava oltre tutto quello che avevano sperimentato fino ad allora. Era davvero ciò di cui era capace quel nuovo compagno? E si era trattenuto per quale motivo? Visto quanto aveva rotto le scatole, ormai le falci avevano iniziato a pensare che non fosse poi così potente come credevano. Eppure quel potere sembrava quasi in grado di surclassare qualsiasi cosa. Improvvisamente le tre anime iniziarono a sentirsi più sicure, più pronte. Qualcosa stava accadendo, qualcosa che avrebbe stravolto le sorti di quello scontro. Quell'energia si stava concentrando sempre di più, arrivando a formare un potere del tutto perfetto e superiore a qualsiasi influenza elementale. Eppure non è ancora arrivato il momento, dovrete aspettare ancora un po' per vedere il tutto effettivamente in azione.
Mentre tutto questo avveniva, Hiro stava rivelando il suo vero volto. Un demone come tanti, come Eiji ne aveva già visti e sconfitti. Un demone molto più forte di quello affrontato in passato, ma comunque non impossibile da piegare. Quella frase, quelle parole. Ironico che andasse in giro ad epurare la gente dallo stesso male che lui rappresentava. Non era diverso da ciò che andava cacciando, ma abbiamo già chiarito come e quando quel poveretto avesse perso la retta via. Era il momento del faccia a faccia. Demone contro demone. Libertà contro prigionia. Luce contro oscurità. Il Bijuu finalmente manifestò quel potere anche a colui il quale stava cercando di renderlo prigioniero. Schiavo. Lo aveva spinto al limite e, finalmente, l'istinto di conservazione di quella bestia si era risvegliato. Le falci erano silenti. Pronte nel loro limbo, mentre l'energia di quella bestia s'infondeva dentro di loro fornendo nuova forza e vigore. Anui. Questo era il nome del suo salvare, del fratello che era stato coinvolto in tutta quella strana storia. Un Anbu della Nuvola che, malauguratamente, aveva accettato l'incarico sbagliato, non che avesse alcuna scelta in ogni caso. Chissà quante e stava tirando mentalmente, mentre procedeva con la testa del ragazzo legata alla cintola. Per quanto riguardava Eiji, si poteva definire completamente concentrato. Tutto quello che poteva fare era percepire per lui e, proprio per questo, stava dando tutto se stesso per farlo al meglio. Occhi chiusi, labbra serrate. Non c'era essere vivente di passaggio che non passasse al setaccio. Persino gli animali non erano esuli dalla sua analisi. Concentrato come non era mai stato prima di allora, come forse non sarebbe più stato in vita sua. Finalmente lo vide, mentalmente percepì quello che doveva essere un lato del perimetro di quel campo di morte. - Stop! - Fu tutto quello che disse al compagno, mentre cercava di aumentare al massimo la sua percezione per individuare il loro bersaglio. Ma quale? Hiro o i ripetitori utilizzati per creare quel campo? Entrambi a dire il vero. Erano sicuramente situati al'interno di quel perimetro e, al momento, per loro non c'era alcuna possibilità di farsi avanti. Li avrebbe semplicemente piegati, uno contro uno e un quarto. Non c'era alcun modo per loro di introdursi dentro a quell’area senza destare l'attenzione di quella bestia. Non ancora almeno. Non rispose alla frase del suo confratello, stava effettivamente pensando ad un modo per eludere Hiro. Niente. Sapeva benissimo che dentro a quel campo non ci sarebbe stato scampo, anche se si chiedeva come quel vecchio alla locanda avesse fatto a sopravvivere. Ancora nulla. Passavano secondi, che sembravano minuti, ore.
In tutto questo Washi che fine aveva fatto? Per via dell'esplosione non era riuscito a seguire la testa di Eiji, rimanendo soltanto a guardare Hiro mentre si caricava il corpo del ragazzo in spalla per poi dirigersi verso chissà dove. Lo aveva seguito, osservandolo dall'alto dei cieli senza la certezza di poter essere percepito o meno. Tutto quello che sapeva, era che ad una altezza come quella non poteva che essere al sicuro. Lo vide mentre procedeva verso Nord, fra le montagne. Lo vide anche accamparsi per poi iniziare a fare qualcosa con degli strani sigilli che parevano essere posti come a voler formare un quadrato. Non comprese a cosa essi servissero, ma sicuramente a nulla di buono. Mentre Eiji ed il suo compagno si avvicinavano al perimetro, i suoi occhi acuti videro quello che pareva essere un ninja di Kumo a giudicare da vesti e coprifronte. Ci volle qualche secondo prima che effettivamente riconoscesse ciò che quel misterioso ninja portava alla cintola. - Ma dimmi te com'è conciato. - Lesto iniziò a sorvolare la loro posizione, accertandosi che la sua vista non lo stesse ingannando. Era Eiji, o meglio la sua testa. Essendo a conoscenza di quali fossero i poteri del ragazzo, non aveva dubbi riguardo al fatto che fosse vivo. Quindi si decise a planare verso la loro posizione, avvicinandosi e rivelandosi. - Eiji! Stai bene, ragazzo? - Sentendo quelle parole, Eiji non poté fare a meno di aprire gli occhi andando a cercare il volatile con lo sguardo. - Washi?! WASHI! Sei tu? Dove sei, fatti vedere! - Sfortunatamente la sua particolare condizione non gli permetteva di rivolgere lo sguardo dove voleva. Toccò quindi al pennuto posizionarsi davanti alla testa parlante, non ignorando comunque il salvatore della stessa. - Bel lavoro prima, comunque. - Disse rivolto ad Anui mentre si abbassava arrivando all'altezza di Eiji. - Washi! Nice to see yà bro! Hai seguito quel pazzo fino a questo posto? - Si, è venuto qui con la tua carcassa e ha iniziato a fare qualcosa di strano, come piazzare sigilli disegnando un quadrato nella zona. Alla fine si è ritirato in chissà cosa, ma non ho cercato di avvicinarmi troppo. Sapevo che saresti venuto. - And here I am! Anyways... Hai detto sigilli? Sapresti indicarsi la posizione di quello più vicino? E' grazie a quelli se lui era onnisciente. - Quindi il pennuto comprese. Comprese come faceva quell'essere a muoversi in quel modo. Come faceva a rintracciare chiunque dovunque. Comprese anche che, con tutta probabilità, era stato percepito anche lui. Forse Hiro avrebbe visto l'allontanarsi del pennuto come un sollievo, o forse avrebbe alzato la guardia. Washi non era certo una minaccia per lui. Sfortunatamente il nibbio non sapeva che quel mostro aveva ben altro a cui pensare in quel momento. Detto questo, pensò immediatamente che non ci fosse tempo da perdere e si alzò in volo. - Certo, da quella parte... - Ma proprio quando stavano per scoprire la posizione del loro obiettivo qualcosa accadde. La voce di Kokuoh risuonò nella testa del Chunin e, improvvisamente, i suoi occhi non videro più il panorama a cui era abituato. Ci mise qualche secondo a mettere a fuoco la situazione. La sua testa era altrove, ancora con l'Anbu e Washi, eppure i suoi occhi stavano assistendo a qualcosa di mostruoso. Davanti a lui si ergeva un demone simile a quello che aveva affrontato tempo prima assieme a Shun. L'unica differenza era la quantità di potere che lo stesso emanava, potere che, però, era mitigato da qualcosa. Anche lui era pervaso da una strana energia. Qualcosa di famigliare ma di mai sperimentato. Era Kokuoh. Il suo potere, lo stava prestando al ragazzo. Finalmente si era deciso a fare qualcosa di effettivamente utile. Questa, però, non fu la prima cosa che il ragazzo pensò sentendo la voce della bestia. - Kokuoh?! Sei tu?! - Sentiva quasi l'eco delle sue stesse parole, come se fosse in una specie di limbo. Trasportato chissà dove grazie all'immenso potere di quella bestia. - I'm sorry bro! Non mi sono fermato a pensare a te, a quello che stavi provando. Non capivo perché fossi così spaventato. But now... Now I know... L'oscurità che Hiro porta nel cuore è terrificante, come terrificanti sono i demoni con cui è entrato in contatto. He must be stopped.... - Si domandò, subito dopo, se anche Anui e Washi potessero ancora sentire le sue parole. Non poteva saperlo, ma tentare non lo avrebbe certo danneggiato. - Washi, Anui. Se potete sentirmi, sono con il mio corpo adesso. Io terrò a bada Hiro per un po'. Voi entrate e distruggete il sigillo, raggiungetemi il prima possibile... - Il pennuto non comprese immediatamente, ma non si fece troppe domande. Cose strane accadevano da un po’ di tempo a questa parte, non gli restava altro che fidarsi delle parole del suo evocatore. Effettivamente, non avrebbero avuto occasione migliore di quella per cogliere di sorpresa la controparte. Per quanto dovessero comunque immergersi nel suo campo d'azione, il demone sarebbe stato distratto da Eiji e da quello che si stava preparando a fare con l'aiuto di tutti i suoi compagni.
Ma come, come avrebbe potuto tenere a bada un qualcosa di così mostruosamente forte. Lui che era già senza testa. Lui che era crocifisso grazie a delle corte e poteva vedere solo quello che il Bijuu gli concedeva di vedere. Come? Non lo sapeva, ma era sicuro che il potere di Kokuoh sarebbe tornato estremamente utile. Poteva muovere il corpo, lo sentiva nuovamente suo, poteva anche percepire le falci, anche se non era sicuro che loro potessero percepire lui. I suoi occhi vedevano Hiro, un Hiro diverso da prima, quasi spaventato dal potere che la carcassa del ragazzo stava emanando. Non c'era più tempo, doveva agire adesso, sperando di riuscire effettivamente a fare qualcosa. Strinse i pugni, cercando di raccogliere dentro di se tutto quel potere e farlo proprio. Poi successe. La metà destra del suo corpo si fece più umida, quasi fosse rivestita da un leggero strato di acqua che, però, non andava a bagnare direttamente la pelle del ragazzo o le sue vesti. Le metà sinistra, invece, sembrò quasi essere avvolta da polvere che andò rapidamente a tramutarsi in terra e poi in roccia. Le corde vennero sarebbero state spezzate con estrema facilità. Sulla destra piccoli proiettili acquatici avrebbero fatto la stessa a pezzettini, sulla sinistra invece, il rivestimento roccioso del braccio del ragazzo sarebbe diventato troppo grande per essere contenuto. Discorso similare per le gambe ovviamente. Questa volta non c'era spazio per gli errori, non c'era spazio per il masochismo e per i piani al limite del mortale. Non gli avrebbe permesso di colpirlo ancora. Non gli avrebbe portato via anche il cuore. Quella spada aveva qualcosa di strano, qualcosa che non piaceva al ragazzo. Sentiva come se dietro alla stessa si celasse il trucco utilizzato da quella bestia per risucchiare il potere demoniaco dalle persone. Quindi le sue mani si sarebbero andare a congiungere sui lati della lama che stava per trafiggerlo con il solo scopo di fermare la sua avanzata. Ovviamente il tutto non si sarebbe limitato ad un semplice intercetto da parte del ragazzo. Grazie ai potere elementali, una volta che le due mani fossero entrate in contatto con la lama, l'acqua e la terra avrebbero iniziato a fluire sulla stessa mescolandosi e dando vita a dello strano fango. Questo avrebbe iniziato a procedere verso l'elsa dell'arma, solidificandosi incredibilmente passo dopo passo. Come se non bastasse, giusto per essere più sicuri, uno strano roccioso andò a formarsi sopra il cuore della carcassa, a protezione dello stesso.
Mancava qualcosa però, alla festa non erano state invitate le tre anime che accompagnavano Eiji ormai da tempo. Si manifestarono letteralmente con fulmini e saette. Un esplosione di fiamme annunciò l'avvento di Sanmaru, che si manifestò dal braccio destro completamente avvolto dalle lingue di fuoco. Le stesse avrebbero iniziato a vorticare attorno alle braccia del nemico comprendo il vero obiettivo della lama incandescente, ovvero recidere di netto i due arti che ancora stavano reggendo la spada. Avrebbe lasciato due moncherini avvolti da delle fiamme. Dal lato sinistro invece, fece la sua comparsa Ichigo, annunciato a sua volta dal ruggente rumore di tuoni che si abbattono contro il terreno. Avvolto da una corrette di fulmini incredibilmente fitta, quest'ultimo si sarebbe diretto verso il bersaglio speculare rispetto all'affondo di Hiro, ovvero il cuore della bestia. Cercando, quindi, di conficcarsi nel petto dello stesso andando a riempirlo di scariche elettriche dall'incredibile voltaggio. Meno rumorosa, ma sicuramente appariscente, arrivò anche Niko. Accompagnata da folate di vento dall'incredibile forza, la falce sarebbe passata da sotto le gambe del ragazzo. Presentava anche lei una rivestitura elementale, anche se molto più composta delle altre due. Il vento di era adattato alla forma della stessa aumentando le dimensioni delle lame, nonché la pericolosità del suo filo. Gli obiettivi della kusarigama sarebbero stati gli arti inferiori, le gambe di Hiro, senza le quali non avrebbe più potuto saltellare a destra e a sinistra. Un attacco a sorpresa da più fronti, atto a colpire più punti e disabilitare la sua mobilità grazie anche al fango che avrebbe continuato a scorrere e solidificarsi verso le mani e l'elsa di quella bestia. Che i giochi abbiano fottutamente inizio.<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 1: 52/60]
Washi sta andando verso il sigillo, sperando che Anui lo segua.
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