La Lacrima e la Dea, Role al presente tra Mira e Fuyuki

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view post Posted on 4/7/2018, 21:48     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Era tornata da circa due giorni dal Continente ad Ovest e si era occupata da sola di tenere nutriti Chouko e Kawarimi. In quel periodo aveva anche perfezionato la "Neutralità" come piaceva a lei definirla e non poté negare che il periodo passato da sola le era risultato positivo per rimettere insieme le idee. Era anche stata costretta ad uscire per andare a caccia considerando la povertà di cibo e acqua conservati nel sotterraneo ma anche quello non le era dispiaciuto. Dopo la vicenda di Varnaki e il perfezionamento del rituale di equilibrio tra i suoi due Regni, aveva bisogno di staccare un po', e prendere un po' d'aria fuori dal covo non le avrebbe sicuramente fatto male. A ogni modo, all'alba del terzo giorno, un chakra molto familiare stava interagendo con il sigillo in superficie e a giudicare dalla destrezza con cui era già riuscito ad entrare non poteva che trattarsi di lui:

- Era ora.

Lo attese nella sala grande con le braccia conserte e dal lungo e buio corridoio che collegava il sotterraneo con la superficie, sbucò Kakumei intento a spolverarsi di dosso la polvere attaccata alla larga veste nera. La spia si inchinò alla donna dai capelli dorati senza celare un'aria piuttosto felice e soddisfatta nel constatare che stesse bene dopo tutti quei mesi lontani dal covo.

Kakumei - Mira, sono lieto di vederti qui. Non ho mai dubitato nemmeno per un istante che saresti tornata.

La donna sospirò ripensando a tutto quello che aveva passato ma a giudicare dalla distruzione che vigeva nel continente nemmeno loro dovevano essersela passata poi tanto meglio. Era finalmente il momento di aggiornarsi sulla situazione, il rapporto di Kakumei sarebbe stato fondamentale.

- Sono lieta anch'io di vedere che i prigionieri siano vivi ma sono qui da tre giorni e se non li avessi nutriti io avrei sprecato tempo prezioso in questi mesi.

Kakumei - Sono stati mesi duri per tutti, Mira. Per quanto possibile Naum tornava per nutrirli ogni giorno ma come avrai notato non è stato sempre possibile. Chouko e Kawarimi si sono dimostrati forti guerrieri, questo è certo, ma adesso non ha più importanza no? Sono vivi e sei tornata.

La donna non riusciva neppure ad arrabbiarsi, scosse semplicemente il capo per il rischio che avevano corso ma non poté che accettare quelle parole. Si diresse dunque verso uno scrittoio e si poggiò lì in attesa che la spia la informasse di ogni cosa successa da quando era partita.

- D'accordo, va bene. Forza allora, che cosa devo sapere?

Kakumei - Nel periodo subito successivo alla tua partenza, nel continente si sono risvegliati dei poteri micidiali, incontrollabili. Ogni grande Paese ha provato a combatterli e contenerli con ogni mezzo possibile e per quanto i danni siano stati definiti gravi quanto quelli causati da Watashi, in qualche modo si è riusciti a rispondere all'attacco. La situazione è ancora in bilico, non ho gli ultimi aggiornamenti ma si sta ancora combattendo.

Mira si portò una mano al mento pensosa: "poteri incontrollabili"? Era di certo qualcosa da cui poteva scaturire enorme interesse per lei ma doveva saperne di più.

Kakumei - Questi "poteri" altro non erano che Bestie colossali, mostri con un diverso numero di code con un chakra talmente potente da riuscire a scuotere la terra stessa. Non ho i nomi né abbastanza informazioni per descriverli ma ciò che hanno causato al continente è abbastanza eloquente.

Mira sembrò stizzita, non si sarebbe mai aspettata da Kakumei dei dati così incerti e approssimativi.

- Che cosa vuol dire che non hai abbastanza informazioni? Che diamine hai fatto per tutti questi mesi?

Kakumei - A tal proposito, Mira, non sono stato io a recuperare queste informazioni ma Naum. Io ero lontano dal continente degli shinobi alla ricerca di Mera Dotoha e della Kirinaki di Kai. Mi avevi dato un compito e non avevo intenzione di essere a mani vuote per quando saresti tornata. Per queste ragioni devi seguirmi, ti racconterò tutto lungo la strada.

~ ~ ~ ~

Le disse ogni cosa, le raccontò di Na Mori e Yason Mori, del Reuma, di come era riuscito ad entrare in contatto con la regina Inai e successivamente del ruolo di Fuyuki Hyuga in tutta quella storia. Non perse nessun dettaglio, sottolineò anche della presenza di Mera finita poi travolta dalla potenza dei Quattro Guerrieri, del destito di Jagura raccontatogli da Fuyuki, e infine giunse alla cosa più importante: la stupidità di quel ragazzino dagli occhi perlacei che aveva distrutto l'unico legame che avevano con la Kirinaki di Kai. L'unico dettaglio che non mandò Mira su tutte le furie fu l'aver condotto lo shinobi di Konoha al sicuro cercando di tenerlo in vita nel miglior modo possibile in attesa del suo arrivo. Di suo Mira raccontò invece le vicende a Kurewa, della grande conoscenza che era riuscita ad apprendere in quel luogo ma della catastrofe che sarebbe potuto essere l'Adaman se lasciato continuare ad espandersi. Non nominò Seiri nel suo racconto, non ancora almeno.

Kakumei - E' qui.

Non erano molto lontani dal covo, Kakumei voleva avere la certezza di accorgersi di un eventuale ritorno di Mira. Era una casa diroccata tra i terreni scoscesi del Paese della Terra, piuttosto isolata e di certo non una via di passaggio. Una scelta accettabile agli occhi di Mira che si limitò a seguire la spia. La donna percepì immediatamente due chakra, uno doveva appartenere a Naum mentre l'altro, ben più debole e chiaramente attaccato alla vita tramite un sottile e fragile filo, a Fuyuki.

Naum - Sono felice di vedere che stai bene.

Mira sorrise, fu l'unica cosa che gli concesse in quella situazione così tesa. Fuyuki era invece disteso su un lettino attaccato a una flebo. La donna conosceva abbastanza bene i suoi alleati e sapeva per certo che per quanta esperienza potesse avere Kakumei non aveva mai imparato nozioni mediche. Quella era opera di Naum, probabilmente reminiscenze di Matsuda rimaste radicate in chi lo aveva per anni seguito dappertutto.

- Un lavoro raffazzonato ma efficace, lo hai tenuto in coma per mesi. Ottimo lavoro Naum.

Lo straniero annuì soddisfatto senza scomporsi e lasciò che il vero medico lì dentro facesse quanto in suo potere per salvare l'unico che poteva avere informazioni utili riguardo quanto successo al continente o magari su Kirinaki stessa.

- Fatevi un giro, mi serve concentrazione. Lasciatemi sola con lui.

Fu categorica e le due spie si allontanarono all'instante senza controbattere. Adesso erano soltanto la Dea di Yusekai e la Lacrima di Konoha: le dava una strana sensazione incontrarlo in quella circostanza, vederlo così debole e in un certo senso sconfitto dopo quello che le aveva raccontato Seiri. Se era tutto vero, lui doveva essere uno dei più potenti shinobi del continente e in quanto tale doveva sentire che cosa avesse da dire. L'idea di aprirgli il cervello e scoprire che cosa si nascondesse in esso la sfiorò, inutile dire il contrario, ma un po' per Seiri, e un po' per capire se avesse effettivamente informazioni utili, non poteva farlo, non ancora almeno. Si prese una buona mezz'ora per esaminare ogni angolo del suo corpo e la cosa che più la lasciò perplessa fu lo strano simbolo che aveva sul braccio, un sigillo probabilmente. Lei conosceva bene quell'arte, l'aveva studiata a Kiri e poi anche a Kirinaki e sapeva quanto spietati potessero essere. Un sigillo di contratto? Poteva essere e in quel caso avrebbe dovuto fare attenzione a ogni parola pronunciata. Si decise così a parlargli ma non da desti, non ancora. Posò entrambe le mani sul suo ventre concentrando una grandissima quantità di chakra curativo e cercò di risanare tutte le parti del corpo danneggiate che lo tenevano inchiodato all'oblio. Era una condizione particolare, aveva ferite fisiche molto gravi ma non sembravano causate da armi o ninjutsu. Erano danni interni, come se qualcosa avesse interagito con il suo sistema nervoso implodendo. Per la maggior parte dei pazienti avrebbe significato la morte ma quel ragazzo era particolare, il suo chakra era forte ma ancora più forte era la sua volontà di restare attaccato al mondo dei vivi. Mira lo percepì, stava per svegliarsi dopo quel trattamento, ma non era ancora il momento. Interruppe il flusso di chakra verde e gli posò una mano sulla fronte l'istante prima che riuscisse a riaprire gli occhi.

Yusekai!



- Allora, Fuyuki Hyuga, mi senti?

Intorno al giovane un mondo oscuro e Anime Nere sghignazzanti, ma non doveva avere timore, d'altronde non sapeva neppure se stesse sognando.

- Non avere paura, questo è il mio mondo dove vigono le mie regole. Niente attacchi di testa e ti assicuro che ne uscirai vivo.
 
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view post Posted on 4/7/2018, 22:14     +1   -1
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Plin.
Plin. Plin.

Fu quel rumore, oh sì, quel maledetto suono che tanto odiava a costringerlo a svegliarsi di soprassalto. Convinto di trovarsi nuovamente tra le grinfie del dottor Maldia scattò in avanti, ritrovandosi seduto sul letto in cui aveva riposato fino ad allora, ma i suoi occhi iniettati di terrore trovarono sollievo - o meglio, curiosità - quando compresero di essere ormai lontani dalla zona di quarantena di Yason Mori… e così, infine, fu il dubbio ad insinuarsi nel suo cuore. Non poteva dirlo con certezza, ma doveva trovarsi sotto l’influenza di qualche tecnica. Immerso in un mondo oscuro, circondato da ammassi informi di orrida oscurità, non poteva che essere altrimenti.
“Oltretutto, se stessi morendo il mio subconscio non mi suggerirebbe l’immagine di una bionda dagli occhi chiari… per quanto carina. Che situazione del cazzo.” pensò tra sé non appena incrociò lo sguardo gelido di colei che si era annunciata come la padrona di quel mondo, ma quando udì un’altra goccia infrangersi nell’acqua il suo interesse si spostò altrove. Senza nemmeno pensarci due volte si osservò prima il petto, poi gli arti ed in seguito si tastò persino il volto, con fare preoccupato; poté tirare un sospiro di sollievo quando realizzò di non aver portato con sé alcuna deformità, eppure sapeva in cuor suo di non poter ancora cantare vittoria. La Dea di Yusekai lo avrebbe visto chiudere gli occhi, prima ch’egli rimanesse in silenzio per un intero minuto, chiuso forse in una realtà diversa, dove invece vigevano le sue, di regole.

- Mia figlia ha capelli castani, come le foglie caduche in autunno, ed occhi verdi meravigliosi, come suo nonno. Mio figlio invece è testardo, ama le sfide ed è sempre disposto a combattere…

Sembravano essere parole prive di senso, eppure quello era ciò che si era ripetuto per tutto il tempo in cui aveva devastato Yason Mori, nel disperato tentativo di non perdere gli unici ricordi che lo rendevano ancora umano. Quando l’uomo conosciuto come Fuyuki Hyuga ebbe aperto gli occhi, la kunoichi avrebbe intravisto in essi una fiamma del tutto nuova. Gioia, entusiasmo, determinazione. Dei nemici che aveva combattuto, il Reuma era indubbiamente stato il più infido e crudele, ma nemmeno lui era stato in grado di piegarlo.

- … come me.

Plin. Plin.
Le gocce si fecero sempre più insistenti, finché il giovane non fu costretto a digrignare i denti e a corrugare il volto in una smorfia infastidita. Odiava quel rumore con tutte le sue forze, ma detestava ancor di più comprendere quanto fosse impossibile che ci fosse un lavandino, quello stesso lavandino del cazzo, in quel baratro di oscurità lontano da Yason Mori. Era un incubo. Era come se la sua mente fosse rimasta intrappolata nella zona di quarantena, rinchiusa in quei momenti carichi di adrenalina e terrore… o magari, chissà, forse erano proprio quelle maledette anime nere a prendersi gioco delle sue debolezze. In ogni caso, dovette concludere, era ancora vivo. Era sopravvissuto alla morte di Inai, altrimenti come diamine avrebbe potuto ricordare le ultime parole che lei aveva pronunciato prima di morire? Il come tuttavia non importava, almeno per il momento. Doveva ancora fare i conti con qualcosa di completamente nuovo, con quell'ambasciatrice dagli occhi di ghiaccio che l’aveva accolto in un limbo tra la realtà e l’inferno.

- Così sia, kunoichi, ma ti prego, oh Kami bastardi se ti prego…

Lo disse libero da preoccupazioni e con una smorfia che, lentamente, si trasformo in un’espressione a dir poco maniacale.

- … fai smettere quelle gocce del cazzo.

 
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view post Posted on 5/7/2018, 10:23     +1   -1
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Fuyuki era fuori da Yason Mori ormai da diversi mesi ma era come se la sua mente dovesse ancora rendersene conto. Quello che aveva passato in quel luogo, le persone che aveva ucciso, gli avversari che aveva affrontato e tutte le scelte fatte nel bene e nel male lo avrebbero perseguitato per il resto della sua vita. Kakumei aveva raccontato a Mira quello che era successo, grosso modo almeno, ma mai la Dea avrebbe potuto sognare quanto realmente difficile fosse stato il soggiorno del Jonin in quelle terre straniere. Entrambi avevano vissuto una storia lontani da casa ed entrambi non l'avrebbero dimenticata.

- Tranquillo, finirà in un attimo

Alzò lo sguardo verso le Anime Nere che vorticavano intorno a Fuyuki e improvvisamente il silenzio giunse, come un dardo a perforare il vento. Niente più gocciolii, niente più risolini in quel sottofondo tetro, soltanto i respiri dei due shinobi. Le Anime di Yusekai volevano soltanto divertirsi, come al solito, e andare a rievocare ciò che nel laboratorio di Maldia aveva torturato Fuyuki era a loro modo di vedere la giusta maniera per intrattenersi, almeno finché non fossero stati richiamati dalla loro madre. Il letto da cui si era alzato il giovane divenne a quel punto una poltrona e la stessa si materializzò anche nei pressi di Mira, che si sedette comodamente. Invitò l'interlocutore a fare lo stesso, era come se gli stesse garantendo che in quel luogo, nella sua dimora, sarebbe stato trattato da ospite e non da intruso.

- Benvenuto dunque, spero che il risveglio non sia stato brusco. Sì sei vivo se te lo stesso chiedendo ma sarò io a decidere se riuscirai a svegliarti definitivamente o meno. Il tuo corpo è ancora debole e non oserei sforzarlo, tutto ciò considerala una precauzione: so che sei un guerriero potente, capirai bene se non mi fido, ma è nel mio interesse parlarti... dal vivo, insomma.

Yusekai intorno a loro cominciava a movimentarsi, a popolarsi di anime curiose di quel dialogo così particolare tra due shinobi così potenti. Fuyuki poteva percepirlo: era come se fosse osservato non da una, ma da migliaia di presenza fisse su di lui. Nessuno parlava però, non avrebbero osato dopo il comando della Dea.

- Prima di cominciare a parlare devo però chiederti una cosa: quel simbolo che hai sul braccio, è un sigillo vero? Forse ti induce a non potermi rispondere se è così ma se vuoi continuare questa conversazione devi lasciartelo rimuovere. Altrimenti potrei non rispondere a nessuna delle tue domande.
 
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view post Posted on 5/7/2018, 11:56     +1   -1
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La sensazione che provò quando il brusio e il gocciolare furono cessati, oh sì, non fu tanto diversa da quella di un orgasmo. Ritrovatosi non più in un letto, ma in una comoda poltrona, stese le braccia e le dita lungo i braccioli, poi fece altrettanto con i piedi, godendo di ogni singolo istante di quel momento. Non la ringraziò, in fin dei conti era stata lei a rinchiuderlo in quel carcere d'ombre e oscurità - e come se ciò non fosse sufficiente, sarebbe stata lei, in veste di giudice, a sentenziare riguardo la sua sorte, decidendo se permettergli o meno di ritornare a vedere la luce del sole. Il volto di Namida a quel punto si fece turbato, ma non per questo motivo si scompose. Si limitò solo a schioccare la lingua poco dopo, pronto a far intendere di non essere assolutamente a disagio, malgrado la situazione fosse realmente al limite dell'umano.

- Quello che hai fatto alla poltrona... non è che potresti tirare fuori dal cappello anche un paio di sigarette? - esordì quindi con quella richiesta immaginabile solo dalla mente di un tossicodipendente.

Non appena la kunoichi ebbe accontentato la sua richiesta, ne portò una alla bocca e la accese. Si concesse solo qualche tiro, durante i quali ascoltò con cautela ogni parola pronunciata dalla sua interlocutrice. Avrebbe voluto chiederle tante cose, in particolar modo perché fosse tanto interessata a conversare con lui da essere disposta a salvargli la vita, ma comprese immediatamente per quale ragione tali discorsi avrebbero dovuto attendere. Aveva riconosciuto la natura del sigillo imposto da Akane Uchiha e, a buon ragione, temeva la possibilità di proferire qualche parola di troppo di fronte a chi, magari, avrebbe potuto rivelare ogni suo segreto. Il volto dell'eremita si fece ancora più preoccupato; a differenza dei Quattro Guerrieri, mossi solo dall'onore e dal furore della battaglia, quella donna sembrava essere assai intelligente, oltre che adulatrice. Era un'anima a lui affine, su questo non c'era dubbio, ma proprio per questo il jonin poteva riconoscerne l'effettiva pericolosità.

"Pensa di proteggere i suoi interessi... ma la verità è che, togliendolo, mi farebbe solo un favore." pensò tra sé, trattenendosi dal mostrare un sorriso beffardo, il quale avrebbe rischiato di rivelare le sue reali intenzioni. Oh, sin dal primo istante in cui quell'orrendo marchio gli era stato impresso sulla pelle aveva sognato il giorno in cui l'avrebbe cancellato... quello era il simbolo del tradimento delle persone di cui più si fidava e, soprattutto, della kunoichi che aveva sempre avuto la sua totale devozione. Tuttavia, le precauzioni del Sandaime costituivano un rischio che la Lacrima Cremisi non era disposto ad affrontare.

- Analisi impeccabile, i miei complimenti. Mi è stato impresso da una delle kunoichi più potenti che il continente abbia mai visto. Rimuoverlo mi costerebbe la vita...

E poi, infine, ci pensò davvero. Possibile che una sconosciuta fosse in grado di privarlo di quel marchio tremendo? Quel pensiero lo ossessionò per i secondi successivi, tanto da far tremare le dita che sostenevano la sigaretta. Dovette farsi un altro paio di tiri, per placare l'ansia e ritrovare compostezza. A quel punto, tanto valeva tentare. Per quanto ne sapeva, la sua interlocutrice avrebbe anche potuto decidere di ucciderlo, qualora non avesse ottenuto ciò che la costringeva a mantenerlo in vita.
Era un salto nel vuoto, proprio come quello che aveva compiuto reclamando l'anima della regina di Na Mori. La differenza, però, era una: quella volta, avrebbe saltato senza nemmeno ponderare i pro e i contro della cosa. Oh, la Dea di Yusekai avrebbe riconosciuto il fuoco divampato nei suoi occhi perlacei: la determinazione, infine, era stata soffocata dalla collera. Non si fidava di lei, ma il desiderio di riscatto era più grande della paura di perdere la vita.
"Se anche avesse voluto uccidermi, a quest'ora non saremmo qui a parlare."

- ... ma forse conosco un modo per ovviare al problema.

 
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view post Posted on 5/7/2018, 13:58     +1   -1
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Una delle Kunoichi più potenti... Mira rimase stupita da quella frase, e anche molto interessata. Non era una costatazione messa lì a caso, conoscendo ormai la fama di Namida di Konoha faceva strano sentire pronunciare a lui quelle parole. Chi poteva essere un ninja tanto potente? Gliel'avevano imposto a Konoha? Celava guerrieri così abili anche nell'arte delle Fuuinjutsu? A ogni modo il giovane non sembrò titubare un attimo di fronte alla possibilità di liberarsene, come se lo considerasse alla stregua di una ferrea catena, e Mira congiunse le braccia. Non aveva senso fidarsi o non fidarsi in quella situazione, finché quel simbolo continuava a bruciare sul suo braccio non avrebbe potuto sancire cosa accettare per realtà e cosa per menzogna, ogni parola poteva essere falsata o anche eventuali allusioni potevano finire in equivoci in men che non si dica. Visto che entrambi erano d'accordo, tagliare corto e provare immediatamente a liberarsi di quel "cancello" fastidioso era la soluzione ottimale per entrambi.

- Bene, sentiamo questo "modo".

La donna sapeva benissimo come contrastare un sigillo di quel tipo, bisognava forzarlo con un chakra ben più potente rispetto a quello che era stato usato per infliggerlo e ricordando le parole di Fuyuki, l'artefice non era di certo uno sprovveduto.
Lo Hyuga cominciò così a spiegare ciò che aveva pensato di fare: confermò l'idea di Mira riguardo la "forzatura del contratto" ma propose anche qualcosa di ben più particolare, una tecnica che lasciava presupporre quanto il ninja della foglia temesse chi aveva osato marchiare in maniera così decisa un essere umano. Era un sigillo di contenimento molto complesso da realizzare ma che Mira, per fortuna di entrambi, conosceva alla perfezione. L'esecuzione avrebbe dunque seguito due passi fondamentali: rituale per contenere il potere del marchio e quindi forzatura a quel punto del sigillo. Mira annuì soddisfatta di quelle disamine, si rese conto di stare parlando con qualcuno che aveva perfettamente coscienza del mondo sconfinato delle Fuuinjutsu e giurò sul fatto che anche Kakumei ne sarebbe risultato sorpreso. Prima di qualsiasi altra cosa però, la Dea di Yusekai preferì tornare fisicamente sul braccio di Fuyuki per osservare e valutare quanto potere ci fosse effettivamente su quel marchio. Non sciolse Yusekai, semplicemente lasciò per qualche minuto il suo ospite in compagnia delle Anime Nere mentre lei si occupava del corpo. Fuyuki non riuscì più a vederla ma a sentirla certamente sì, era come se riuscisse a seguire i suoi spostamenti finché non udì qualcosa di sussurrato estremamente vicino e inquietante.


- Ciao Fuyuki.

il Jonin percepì il tono divertito dell'interlocutrice e si sentì poi sfiorare i capelli.

- Sei carino, potresti essere il mio tipo.

A quelle parole le Anime di Yusekai impazzirono improvvisamente, cominciando a muoversi e a ridere in maniera incontrollata, come se si aspettassero qualcosa da lì a breve. Erano come cani nel momento in cui il loro padrone prendeva la scodella del cibo.

- Sto solo scherzando, tranquillo.

La festa del mondo oscuro si placò e la donna dagli occhi perlacei scrutò attentamente il sigillo provando a sfiorarlo appena. Si rese immediatamente conto di quanto potente fosse, non aveva niente a che fare con qualsiasi cosa avesse visto nei suoi anni a Kiri e poi con Kirinaki. Una tale quantità di chakra forse poteva essere paragonata soltanto a...

Kai...? No, è completamente diverso ma...

Si rialzò lentamente con molti più dubbi di prima. A chi mai poteva appartenere una così grande energia spirituale? Nel mondo si erano susseguiti tanti shinobi potenti e famosi per le loro gesta e la loro potenza, ma quello che aveva davanti era un marchio che andava ben al di là di tutto ciò. Possibile fosse davvero opera di Kai? No, Fuyuki aveva parlato al femminile, allora il suo Hokage, Akane Uchiha? Aveva sentito e letto tanto su di lei e della sua interminabile potenza, ma fare questo a un proprio ninja? Doveva sapere.

- Capisco perché vuoi contenere il suo potere prima di forzarlo, così tanta energia potrebbe ucciderti non è vero?

Mira doveva fare attenzione: Fuyuki era debole ma percepiva dentro di lui un chakra incredibile. Nel pieno delle sue forze avrebbe probabilmente potuto radere al suolo il covo con una singola tecnica e rischiare di mettersi contro qualcuno di così pericoloso, o di rivelare la propria identità, non poteva assolutamente permetterselo. Doveva tenerlo dentro Yusekai anche durante il rituale, almeno finché non avesse ricevuto qualche risposta soddisfacente. Dopo poteva anche... beh, aprirlo e studiarlo, era un'ipotesi che doveva tenere in considerazione sebbene non volesse sprecare una risorsa così importante per cui Seiri stessa aveva dato una volta la vita.

- Dobbiamo portarlo al covo, qui non avrei abbastanza spazio. Dobbiamo preparare un sigillo di contenimento.

Si rivolse a Kakumei appostato subito fuori la porta che immediatamente annuì e fece cenno a Naum di caricarsi sulle spalle Fuyuki. Era rischioso portarlo lì ma finché Mira poteva contare su una buona quantità di chakra e tutti i suoi tonici, non aveva problemi a contenerlo dentro Yusekai. Poteva permettersi di osare fino a quel punto.

- Allora, Fuyuki, stai facendo amicizia? Scusami ma dobbiamo fare uno spostamento, potresti non sentirti bene.

||Il piano spiegato da Fuyuki nel post è stato ovviamente concordato per evitare un giro inutile.||
 
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view post Posted on 5/7/2018, 14:43     +1   -1
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Ci pensò a lungo, rimuginando sulle varie opportunità a sua disposizione, ripetendosi ogni volta la stessa, identica domanda: "Ho alternative?" Ed ad essa non poteva che seguire una sola risposta. Durante gli anni trascorsi come soldato delle nuvole rosse non avrebbe esitato a fare ritorno alla Foglia, qualora il Sandaime o i vertici strategici gli avessero ordinato di farlo. Lui era sempre stato un ninja leale e devoto a Konoha, così come si sentiva di essere in quel momento... eppure, malgrado ciò, i dubbi lo stavano divorando senza alcuna pietà. Poteva più fidarsi di Akane Uchiha, la kunoichi che aveva più stimato nella sua intera vita? Un tempo avrebbe risposto a questa domanda senza pensarci due volte, ma in quel preciso istante si vide costretto a rivedere la sua posizione. Se avesse fatto ritorno a casa, quel maledetto marchio l'avrebbe costretto a fare rapporto su tutto ciò ch'era successo a Yason Mori. Avrebbe dovuto rivelare le atrocità che aveva commesso, di come non s'era fatto scrupoli prima di condannare a morte donne e bambini, soltanto per avvicinarsi a Kirinaki... e di come aveva miseramente fallito. Oh, la morte di quelle persone avrebbe rappresentato per sempre una macchia indelebile nel suo cuore, li avrebbe ricordati come le vittime di un sacrificio, infine, rivelatosi del tutto inutile. Ed anche quando aveva pensato a ciò, prima di uccidere Inai, aveva acconsentito a lasciare senza risultato quel genocidio ingiustificato. Lo aveva fatto in maniera del tutto consapevole, solo per l'egoistico scopo di fermare il Reuma e proteggere così Konoha e i suoi cari da quel tremendo flagello. No, era certo che il consiglio non avrebbe mai approvato il suo modus operandi, malgrado fosse stato a lungo uno dei più spietati ANBU del villaggio e fosse quindi avvezzo a decisioni del genere. Tornando al loro cospetto, avrebbe solo rischiato di peggiorare la sua condizione - e con essa, quella di Chiaki e dei bambini, già messi a rischio dal crudele sigillo che avrebbe potuto privarli del padre da un momento all'altro. Quel sigillo andava rimosso, ad ogni costo.
Le ricordava ancora, le parole che aveva pronunciato al Sandaime prima di congedarsi, dopo il suo ritorno al villaggio. Konoha è la mia casa e sono disposto a dare la vita per ognuno dei suoi abitanti, senza fare distinzioni tra chi può apprezzare ciò che ho fatto e chi, invece, nutrirà dei dubbi.

... e l'avrebbe fatto. Oh sì, quella era forse l'unica promessa alla quale non sarebbe mai venuto meno. Qualora fosse morto nel tentativo, lo avrebbe fatto per il bene delle persone più importanti che aveva al mondo, la sua famiglia.

A questo pensò, mentre spiegava alla kunoichi dalle ciocche dorate il suo piano. Per non impazzire, continuò a ripetersi lo stesso mantra: "lo sto facendo per loro, lo sto facendo per loro, lo sto facendo per loro". Lo pronunciò nella sua mente fino allo sfinimento, anche quando il medico lo stuzzicò con avance alle quali non diede alcun peso, o quando lo lasciò da solo per intere ore, immerso in quel mondo di tetra oscurità dove la luce altro non era che una lontana reminiscenza. Mise a fuoco i loro volti, cercò di far riaffiorare alla mente il dolce profumo dei capelli di Chiaki e i visi sorridenti di Amane e Aiko... erano loro la sua luce ed il solo ricordo, per fortuna, bastava a far sì che il suo cuore trovasse ristoro anche in quelle terre gelide e prive d'amore.

- Non puoi contenerlo da sola, kunoichi. Il suo potere supera di gran lunga ogni tua immaginazione. So che può sembrarti pericoloso... - iniziò non appena ebbe udito la sua voce rompere il silenzio assordante di Yusekai - ... ma a questo punto, sono curioso di sentire cosa desideri tanto dirmi. Permettimi di nuovo di rivedere la luce.

Seppur titubante, alla fine la donna accettò. Il risveglio non fu di certo fra i più piacevoli. Non appena i suoi occhi furono investiti di nuovo dalla luce, mise a fuoco dapprima i lineamenti di quel fottuto genio di Kakumei, poi quelli della fanciulla che l'aveva rinchiuso nel limbo d'ombre ed infine quelli di un uomo ben più possente del Sicario, una sua vecchia e ormai defunta conoscenza. Abbozzò un sorriso beffardo, ma poi si trovò in ginocchio a vomitare muco sul pavimento di pietra di quel misterioso edificio che pareva ridotto in macerie. Fu strano riempire i polmoni di aria pulita, dopo chissà quanto tempo trascorso a navigare in un oceano senza alcun orizzonte. Era debole - ed in fin dei conti, sarebbe stato impensabile il contrario - ma nonostante ciò riuscì a mettersi in piedi, grazie all'ausilio di un bastone che la spia dagli occhi ambrati gli consegnò, raccomandandogli di non compiere nuovamente gesti avventati. Namida rise, memore delle parole che l'uomo gli aveva rivolto e delle imprecazioni con le quali aveva maledetto i Kami per aver reso così stupido quel ragazzo.
Fu così che, proprio con la punta del bastone, Fuyuki iniziò a tracciare la raggiera del sigillo che avrebbe avuto lo scopo di contenere il marchio imposto dallo Yōkai di Konoha. Avrebbe ovviamente disegnato quello dal diametro più ristretto, lasciando invece alla Dea, la quale si trovava in condizioni decisamente più permissive, il compito di tracciarne un secondo che contenesse il primo - e che pertanto, doveva essere esponenzialmente più grande rispetto alla controparte. Per fortuna, la sala scelta dalla kunoichi si rivelò sufficientemente ampia per ospitare entrambe le raggiere.

A quel punto, gli bastò cospargere di sangue il pomello del bastone e comporre i seals necessari per attivare il Kuchiyose, per richiedere l'intervento di Fukuizuna. Dissoltasi la coltre biancastra, la donnola rimase letteralmente a bocca aperta nel vedere il suo eremita sì ridotto in condizioni così pietose, ma vivo. Lui le si avvicinò zoppicando prima ancora ch'ella proferisse parola e accarezzandole il muso non poté che rivolgerle parole impregnate d'affetto. In fin dei conti, anche lei gli era mancata terribilmente, specie dopo averla costretta ad abbandonarlo fra le grinfie del più ostile dei Quattro Guerrieri solo per rendere concreto il fantasma chiamato Tetsu.

- Ho bisogno che tu vegli su di me, sorella mia... ancora una volta. - le disse lui a fatica - ed era strano che Fuyuki tossisse anche senza una sigaretta in bocca. - Arriverà il momento in cui vi racconterò ogni cosa e vi chiederò ciò che il mio cuore fa fatica ad accettare.

- D'accordo, Fuyuki-chan... ma vedi di non strafare, sei ridotto praticamente ad uno straccio. - rispose lei, visibilmente preoccupata per lo stato in cui suo fratello versava.

Non fu difficile ottenere dalla Dea il permesso di far rimanere Fukuizuna nella sala, in fin dei conti lei stessa comprendeva benissimo di avere di fronte sì uno degli shinobi più potenti, ma anche un ragazzo che versava in una condizione tale da essere incapace di difendersi da solo. Oltretutto, la donnola dal manto marroncino avrebbe potuto contribuire affinché la forzatura del contratto risultasse efficace, mettendo a disposizione le sue riserve di chakra. A quel punto, fu lo stesso Namida ad avvicinarsi alla Dea di Yusekai. Si portò al suo fianco, al limite della raggiera esterna che svettava sul pavimento come un tetro ed affascinante mosaico di kanji e segni maledetti. Fece schioccare la punta del bastone sulla pietra un'ultima volta, prima di poggiarle la mano sinistra sulla spalla. Con la coda dell'occhio la fanciulla avrebbe potuto vedere non solo le dita nere dello shinobi, ma anche la smorfia impregnata di dubbio dipintasi sul suo volto.

- È un salto nel vuoto, ma non ho altra scelta se non quella di fidarmi di te e Kakumei. E quando avremo finito...

La kunoichi, a quel punto, avrebbe sentito il chakra della Lacrima Cremisi inondare il suo corpo. Era un potere incontenibile, tale da farsi largo nelle sue vene con lo stesso fragore di un tuono. Era frutto di un jutsu che i vecchi Hokage avevano definito proibito, ma che in quell'occasione sarebbe stato adoperato proprio per farsi beffa di chi, ormai, Namida non considerava più il proprio kage.

- ... potrai parlarmi dell'altra faccia della Nebbia Piangente.

[X] Non aveva affatto dimenticato le parole che Kakumei aveva speso dopo averlo salvato dalle grinfie di Zoren e dalla cella fetente dentro la quale era stato rinchiuso. Si era sempre chiesto perché quel maledetto vecchio avesse rischiato tanto, affrontando al suo fianco l'ira dei Quattro Guerrieri pur di stanare Kirinaki. L'incontro fra lui e la fanciulla che aveva accanto non poteva essere un caso, doveva essere stato lui ad orchestrare tutto affinché la Lacrima e la Dea s'incontrassero lungo i sentieri che avevano percorso, tanto distanti quanto destinati ad incrociarsi, prima o poi. Senza aggiungere altro, Namida si posizionò al centro della sala, là dove si trovava l'esatto diametro delle due raggiere. Infine chiuse gli occhi, cercando di trovare nella propria intimità i volti dei suoi cari. Sarebbero stati i loro visi a dargli la forza di saltare e di sconfiggere il terrore, quando la mano della Madre di Kirinaki avrebbe deciso se strapparlo dalle catene imposte dallo Yōkai o se consegnarlo alla morte.

Tecnica utilizzata sia da Fuyuki che da Mira:

<fuuinjutsu> - Sigillo di Contenimento / Rilascio del Male - (costo: 100 chk) (eff: variabile) "Sigillo estremamente complesso, da preparare in una stanza abbastanza capiente per contenere la raggiera del sigillo (4 m) e le varie strisce del sigillo stesso. Serve unicamente per contenere l'effetto di un secondo sigillo che potrebbe avere un effetto negativo su chi è stato imposto. Riduce i malus dati da quel sigillo o i danni che potrebbe causare di un rango, rendendolo così più gestibile e controllabile. La sua versione opposta non solo disattiva un sigillo di contenimento del male già esistente, ma accresce gli effetti di un qualsiasi sigillo "dannoso" già esistente, con effetti variabili (a meno che non sia diversamente indicato, aumenta i malus dati da quel sigillo o i danni che potrebbero causare di un rango).

[ Chk: 100 ] [ Stm: 481 - 5 = 476 ]

<attivazione> - 静電霊気 Seidenreiki ~ Aura Elettrostatica - [Stm: -7] [Chk/Vel: +120] "Fuyuki ha ammirato la potenza e il fascino dei fulmini, desiderando di potersi muovere sinuosamente come loro. Per questo motivo il Chunin ha imparato a controllare la natura del proprio chakra in modo ottimale e a utilizzarla egregiamente in battaglia. Il ragazzo richiama delle scariche elettriche lungo il suo intero corpo, con le quali è in grado di rendere le proprie danze più leggiadre e letali, aumentando dunque la precisione del proprio attacco e la velocità nello schivare le offensive nemiche. Si tratta in ogni caso di una tecnica che comporta al suo utilizzatore un dispendio di energie notevole, tanto che lo Hyuga ricorre ad essa soltanto in casi di estrema necessità e non con molta superficialità. E' una carta utile da giocare, ma ciò non significa che dietro di essa non si nasconda il rischio di sprecare troppo chakra a causa dell'elevata quantità di energia che le scariche elettriche richiedono per essere alimentate. Bisogna decidere se dare il bonus a Frz o a Vel, ma si può scegliere di consumare 7 Stm per trasferire il bonus da un parametro all'altro."

[ Chk: 322 + 120 = 442 ]

Evoco, inoltre, Fukuizuna.
[Stm: 476 - 7 (attivazione) - 9 (Kuchiyose) = 460]

<ninjutsu> - Combo - Chīmu-kei: Il Martire di Chakra - (Chk: ///) "Nonostante la relativa semplicità di tale jutsu, è comunque stata definita dai Saggi e dai vecchi Hokage una tecnica "Proibità", perché è estremente rischiosa per l'utilizzatore. Tramite un Jutsu che poi va applicato col contatto sul proprio compagno, il componitore collegerà per un attimo il proprio chakra con quello del prescelto. Costui quindi potrà superare il proprio limite di Chk di tante unità pari a quanto è alto il valore di Chk dell'utilizzatore della tecnica, ma per ogni Chk extra utilizzato, di tanto si abbasserà quello del donatore per ben 4 turni. Se il Chk in questo processo dovrebbe scendere a 0, l'utilizzatore sviene."
 
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view post Posted on 5/7/2018, 16:43     +1   -1
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Quando lo vide richiamare quella creatura Mira ne rimase affascinata, avrebbe dato la vita per quei momenti, in cui vedeva prendere vita ciò per cui fino a quel momento aveva lottato. Per il resto, fece la sua parte riguardo il sigillo di contenimento e mostrò un attimo di titubanza quando Fuyuki le si avvicinò per completare l'opera di trasferimento del chakra. Fu un singulto involontario, non si fidava ancora di lui ma gli eventi la portarono a non opporsi. Percepì a quel punto l'enorme quantità di chakra dello Hyuga inondargli il colpo ed ebbe bisogno di alcuni secondi per abituarsi a quella scarica di adrenalina improvvisa. Ripensò alle parole di Matsuda riguardo quella sua "polvere bianca", forse poteva essere in qualche modo paragonata alla sensazione che la donna provò in quel frangente. Cominciò dunque a respirare lentamente per abituarsi alla nuova forza e annuì al Jonin di essere finalmente pronta. Quando Fuyuki terminò con la frase su Kirinaki però, la donna sgranò gli occhi e osservò Kakumei che si trovava in fondo alla sala, vicino alcune colonne crollate della superficie del covo.

- Qualcuno ha parlato fin troppo noto.

La spia non fece una piega, sapeva bene quanto Mira fosse spietata nei momenti ritenuti opportuni ma era sicuro di sé e delle scelte fatte, forte delle esperienze che lo avevano reso l'uomo che poteva in quel momento vantare di essere sopravvissuto al fianco di Jagura il folle.

- Molto bene dunque, preparati al primo passo: il contenimento.

Mira congiunse le mani, lasciò fluire il suo chakra in maniera tale che sovrastasse ogni roccia e rudere di quelle rovine e lo fece espandere per la foresta, richiamando l'energia a cui poteva accedere. Quel particolare sigillo era piuttosto semplice, non l'avrebbe impegnata più di tanto soprattutto considerando che agiva su quello già applicato da Fuyuki, rendendosi una sorta di rinvigorimento. Una luce azzurra illuminò la sala e Fuyuki, al centro dei cerchi concentrici disegnati, subì un impulso deciso che lo destabilizzò costringendolo in un primo momento al suolo. Sentì il sigillo sul braccio bruciare ma era soltanto la sua potenza che in qualche modo reagiva a ciò che avevano preparato ed effettuato i due Jonin. Quando l'energia si placò il silenzio riecheggiò per tutto il confine e i sigilli segnati al suolo avevano inciso sulla terra il loro marchio a testimonianza di aver compiuto il loro dovere.

- Questa era la parte facile.

Mira sapeva più o meno quanto chakra utilizzare per forzare quel sigillo ed era più, molto più, di quanto chiunque potesse immaginare. Non ci sarebbe mai riuscita da sola e per questo lo Hyuga aveva creato quell'affascinante collegamento tra sé e colei che lo avrebbe liberato. Era una tecnica meravigliosa agli occhi della Dea, qualcosa che si andava ad aggiungere ai motivi per cui valeva la pena fidarsi di quello shinobi. Poteva essere una collaborazione davvero redditizia e avrebbe dimostrato ancora una volta quanto Kakumei ci vedesse lungo nello scegliere i propri alleati. A ogni modo pur usufruendo del chakra del ninja di Konoha l'energia complessiva poteva non bastare, per questo avrebbe avuto bisogno di un ulteriore piccolo aiuto. Slacciò il rotolo che teneva sulla schiena e con un sigillo richiamò a sé una piccola fialetta contenente un liquido azzurrino.

- Mi servirà anche il tuo aiuto.

Si rivolse a Fukuizuna che ricevendo l'ok da Fuyuki accettò di avvicinarsi a concedere anche il suo chakra. Mira sentì una forza inaudita vibrarle tra le dita e chiuse gli occhi per focalizzarsi su ciò che avrebbe dovuto fare, per non impazzire vittima di un potere così gigantesco. Stappò la pozione e bevve avidamente il suo contenuto, lasciando che ulteriore forza reagisse con i suoi muscoli e con il suo spirito. Kakumei e Naum erano immobili, non osavano proferire parola e si limitarono a sperare che quell'incredibile prova di coraggio e forza portasse a qualcosa di infine positivo.

- Molto bene... è il momento di distruggere quel "cancello".

I suoi occhi divennero da vitrei a rossi e la pressione sanguigna alle stelle le gonfiò in maniera visibile le vene sulle braccia e sul collo. Sembrava stesse per esplodere ma a farlo sarebbe stata soltanto la sua potenza: completò una lunga serie di sigilli ad occhi chiusi, quindi aprì la mano sinistra lasciando che cinque fiammelle celesti comparissero sulle sue dita e infine si avvicinò a Fuyuki vibrando di chakra. La superficie del covo cominciò a muoversi e la terra a tremare, sembrava l'avvento di qualcosa di catastrofico.

- Adesso!

Colpì Fuyuki al petto con una forza inaudita e percepì il suo sospiro mozzarsi nel momento in cui il chakra di Mira, che nel frattempo stava anche assorbendo quello da lui concesso, si insinuò nel suo corpo andando a distruggere ogni frammento del sigillo di contratto che come un virus si stava cibando del libero arbitrio del suo ospite. Un lampo illuminò il covo, un'onda d'urto si abbatté sulle rovine del palazzo e chiunque nel raggio di almeno venti metri fu scaraventato oltre il raggio della tecnica. L'impulso durò un secondo, terminato il quale tornò nuovamente il silenzio. Mira sentì ogni forza abbandonarla e fu costretta a cedere in ginocchio per non abbandonarsi al suolo, ma non lasciò lo Hyuga, afferrandolo tra le braccia nel caso avesse perso conoscenza nel processo.

Aveva funzionato?


<fuuinjutsu> - Sigillo di Contenimento / Rilascio del Male - (costo: 100 chk) (eff: variabile) "Sigillo estremamente complesso, da preparare in una stanza abbastanza capiente per contenere la raggiera del sigillo (4 m) e le varie strisce del sigillo stesso. Serve unicamente per contenere l'effetto di un secondo sigillo che potrebbe avere un effetto negativo su chi è stato imposto. Riduce i malus dati da quel sigillo o i danni che potrebbe causare di un rango, rendendolo così più gestibile e controllabile. La sua versione opposta non solo disattiva un sigillo di contenimento del male già esistente, ma accresce gli effetti di un qualsiasi sigillo "dannoso" già esistente, con effetti variabili (a meno che non sia diversamente indicato, aumenta i malus dati da quel sigillo o i danni che potrebbero causare di un rango).

Punizioni del sigillo indebolite da rango Jonin-s (mortali) a Chunin, dolorose ma non permanenti (si subisce un danno alla salute pari al chakra del sigillo con uno status negativo a scelta).

<fuuinjutsu> - Sigillo di Forzatura del Contratto - (costo: variabile) (eff: variabile) "Sigillo particolare e amico di traditori e simili, permette di spezzare un sigillo di contratto anche se non si è la persona che l'ha applicato. Per fare questo, tuttavia, si deve agire "di forza" surclassando il primo sigillo. E' necessario immettere il 50% in più di chakra (i 3/2 del costo del sigillo originale) perchè funzioni. E' possibile utilizzare anche tecniche da eremita, altri sigilli o il supporto di altri ninja per avere il chakra necessario."

Chakra utilizzato:
350(chakra di Mira)+90(tonico del chakra superiore)+155(Chakra di Fukuizuna)+400(Chakra assorbito da Fuyuki)= 995

Chakra da battere: 978 (652 chakra immesso + 50% della forzatura)

Sigillo forzato.
 
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view post Posted on 5/7/2018, 18:07     +1   -1
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[ Slt: 790 - 652 = 138 ]

Era stato come morire, per l'ennesima volta dopo tutte le sciagure che aveva affrontato. Si trovava ancora a terra, schiacciato dalla forza generata dalle due raggiere, quando l'onda d'urto scatenata dalla forzatura tentò di allontanarlo con la voracità di un oceano in burrasca. Si sentì afferrare per il braccio sinistro, mentre questo veniva logorato dallo spietato sigillo imposto dallo Yōkai. La pelle bruciò, dilaniata dal chakra che alimentava quel cancro... oh, faceva male, anche se non quanto la consapevolezza che quel dolore fosse niente rispetto a ciò che avrebbe dovuto patire, qualora la kunoichi avesse forzato il contratto senza che fossero prima prese le dovute accortezze. Digrignò i denti per la sofferenza e per la collera, per l'ardente frustrazione di aver ricevuto, proprio da chi aveva creduto sua amica, un trattamento degno del peggiore dei cani. Non perse i sensi, sebbene fosse allo stremo delle forze. Tossì sangue, mentre la fanciulla tentava di arginare i danni provocati dalle fiamme scaturite dal marchio, sfruttando l'arte medica. Ci riuscì, dopo un intero minuto di tentativi, ma il segno del tradimento di Akane avrebbe accompagnato Namida per il resto dei suoi giorni. La cicatrice dell'ustione partiva dal punto in cui il segno era stato impresso. Lì il chakra dell'Uchiha si era insinuato nelle carni del giovane come sangue marcio, irradiando l'ustione fin sotto la spalla e incenerendo anche la cute sino al polso, là dove nasceva il morbo nero ch'era la testimonianza del suo spirito di sacrificio... e oltre che sul corpo, quel torto lo avrebbe svegliato nelle notti più serene, ricordandogli le urla che avevano graffiato la sua gola mentre il chakra del Sandaime lo torturava.

Eppure, ciò che ancora lo lasciava davvero insonne era il seme del dubbio. Come aveva fatto la Foglia ad abbassarsi a tanto? Perché lui e la sua famiglia erano stati esposti a quel rischio, malgrado la devozione mostrata negli anni al villaggio, mentre quel cane di Sabaku di Keiichi era stato chiamato a sedere come un maiale sullo scranno del suo processo?
"Con questo la prossima volta che prenderete decisioni arbitrariamente o che ci nasconderete volontariamente delle informazioni non avrete una seconda possibilità." Questa la sentenza di Akane Uchiha, queste le parole spese da chi aveva nascosto il suo segreto e acconsentito affinché suo figlio, Hikarikage, venisse scortato giorno e notte da uno dei mustelidi dell'eremo. Facevano un male cane e a quell'odio Namida si aggrappò per incontrare le iridi vitree della fanciulla che aveva di fronte, per evitare di mettere a nudo il dolore che lo stava consumando. Fu medicato e a Fukuizuna fu concesso di prestare assistenza al suo eremita, aiutandolo a rivestirsi e a fasciare il braccio condannato a rimanere per sempre sfregiato. Si spostarono poi in una sala più ristretta e lo shinobi poté accomodarsi all'estremità di un lungo tavolo, lasciando che la possente donnola si sistemasse dietro il suo scranno, con la lama pronta a fendere l'aria al primo segnale di pericolo.

- Non parlerò degli effetti di quel marchio. Ti basti solo sapere che rimuoverlo è stato un bene... in caso contrario, non avrei potuto garantire che le tue parole rimanessero segrete. - disse con calma, adagiando il bastone sul bracciolo della sedia - Intanto, con chi ho l'onore di parlare? Vi sembrerà una stronzata, ma parlare in modo anonimo mi mette a disagio.

"Anche se io credo di conoscere già il tuo nome... Mira."
Non che fosse un gran vantaggio, dato che il suo, di nome, era sulla bocca di tutti e ovviamente era giunto anche alla sua interlocutrice. Certo, Namida non aveva la benché minima idea della mortale gelosia con la quale la kunoichi custodiva quel segreto - e anche se lo avesse saputo, non avrebbe avuto importanza; anzi, nei secondi che concesse lei per rispondere sperò quasi di ricevere in cambio un prestanome, una falsa identità che avrebbe messo in risalto la furbizia di quella fanciulla.
In ogni caso, si trattava di un semplice stratagemma per sciogliere il ghiaccio - anche se, a dirla tutta, il loro incontro fino a quel momento era stato tutto fuorché calmo. Fuyuki non avrebbe certo dimenticato le domande che lo avevano tormentato da quando aveva ripreso conoscenza e fu proprio voltando lo sguardo verso Kakumei, che riprese a parlare.

- Cos'è accaduto, dopo che quella mocciosa petulante è morta? - disse riferendosi chiaramente ad Inai e facendo ben intendere quanto, alla fine dei conti, il suo eroico sacrificio e la sua volontà di vendicare Yason Mori valessero per lui quanto un ryo ritrovato in mezzo ad una montagna di merda.

 
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view post Posted on 5/7/2018, 21:03     +1   -1
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Quel braccio era andato letteralmente in fiamme ma la forzatura del sigillo aveva funzionato. Lentamente il chakra di Mira cominciò a stabilizzarsi mentre Fuyuki cercava di contenere le grida di dolore causategli dall'ustione che gli era rimasta sull'arto. Avevano ideato qualcosa di eccezionale, erano riusciti a distruggere uno dei sigilli più potenti che la donna avesse mai visto ed era consapevole che da sola non ci sarebbe mai riuscita. La fama dietro a Namida della foglia era tutta meritata ma ciò che avrebbe dovuto realmente suscitare l'interesse della Dea doveva ancora essere rivelato. Mira si avvicinò all'interlocutore invitandolo a mostrarle il braccio e ci passò una mano sopra senza toccarlo. Stava cercando di capire l'intensità della ferita e fortunatamente si rese conto che per quanto seria fosse, non sembrava nulla di incurabile. Nonostante il sigillo di contenimento che aveva aperto le danze a quel rituale, la forza intrinseca di quel marchio di prigionia aveva scatenato tutto il suo potere nel momento in cui i due ci avevano interagito, come se il fautore temesse proprio quelle conseguenze, consapevole della tremenda crudeltà di cui si stava macchiando.

- Ti è rimasta una brutta bruciatura, lascia che ti allevi un po' il dolore

Chiuse gli occhi concentrando il chakra nelle sue mani. Era piuttosto provata per l'esecuzione appena compiuta ma niente che le potesse impedire di utilizzare le sue arti curative per aiutare quello che era fino a quel punto un suo paziente, uno dei pochi e che avrebbe volentieri fatto rimanere in vita per il momento. Un alone verde diede immediatamente sollievo al Jonin ma la cicatrice rimase impressa sulla sua pelle. Mira conosceva una maniera per curare anche quella ma era una pratica che richiedeva uno sforzo non indifferente, eccessivo se sfruttato soltanto per gusto estetico.

- Dovrò tenerla d'occhio per un po', ti riposerai qui per ora.

Terminò con quelle parole, poi si allontanò verso uno scrittoio della sala poggiando entrambe le mani su di esso. Dava le spalle all'ospite, pensando a come poter introdurre in maniera ottimale tutti gli argomenti che voleva trattare, a cominciare da Seiri, poi Kai, Kirinaki, Jagura e tutte le vicende di cui si era reso protagonista. Prima che potesse aprire bocca però, fu proprio Fuyuki a rompere il silenzio chiedendole il nome, niente di più pericoloso nei confronti della donna dalle mille identità che si era lasciata alle spalle corpi di uomini che l'avevano aiutata ma che avevano avuto la sfortuna di scoprire la sua vera identità.

- Vuoi sapere il mio nome...? Voi shinobi siete così legati ai nomi? Eppure dovreste essere ombre. Beh, mi chiamo Yūrei

Un tempo lo era anche lei, uno Kunoichi, ma era un'altra storia terminata ai confini di Kiri. Si voltò lentamente per tornare ad osservare quegli occhi perlacei e vitrei così maledettamente simili ai propri. Incrociò dunque le braccia e sorrise attendendo un'altra domanda, era sicura a quel punto che quel giovane avesse tutto l'interesse per continuare la conversazione con chi lo aveva aiutato a liberarsi di quella prigionia. Parlò dunque di una "mocciosa petulante" e Kakumei reagì rabbioso a quell'uscita a suo modo di vedere fuori luogo. Mira aveva ricevuto il rapporto dalla spia sebbene non sapesse ancora tutti i dettagli.

Kakumei - Stupido ragazzino, quella "mocciosa petulante" era la chiave per arrivare a Kirinaki. Niente, dopo non è successo niente per colpa tua. Avrei dovuto lasciarti a Yason Mori a morire.

- Calmiamo gli animi.

La Dea di Yusekai non alzò la voce, le bastò richiamare alla compostezza l'alleato per ricevere da parte sua le doverose scuse. Quello che diceva era la verità, se Inai fosse rimasta in vita avrebbero avuto un chiaro percorso per raggiungere la faccia di Kirinaki che si celava dietro alle maschere di Na Mori e forse di Yason Mori stessa. Con la sua morte erano morti anche tutti i segreti ma allo shinobi di Konoha non sembrava importare nulla, dal suo punto di vista aveva impedito al Reuma di diffondersi. Di tutto ciò la donna si era fatta un'idea personale abbastanza chiara che sposava le lamentele di Kakumei, trovare Kirinaki e Kai rimanevano le principali priorità.

- Sei stato un incosciente a uccidere quella ragazzina, Kakumei mi ha raccontato la vostra storia in quel continente. In ogni caso ho saputo anche della morte di Mera Dotoha e questo onestamente mi rallegra, le tracce di Kirinaki potremo trovarle in altra maniera...

Parole forti per chi con Mera ci aveva combattuto fianco a fianco in una guerra contro un intero paese. Eppure Mira non mostrava alcun interesse a celare quel certo senso di rilassatezza in più senza quella vendicatrice tra i piedi.

- Molto bene Fuyuki Hyuga, una domanda per una domanda, che ne pensi?

Tamburellava le dite su un braccio, di certo non mostrava paura ma un certo grado di tensione era ovvio. Ciò che poteva nascere da quella conversazione avrebbe potuto avere risvolti su tutto il continente.

- Comincio io: non ho mai visto un sigillo tanto potente, chi è stato?
 
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view post Posted on 5/7/2018, 22:13     +1   -1
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- Ombre, dici? Hai ragione, ma sentirsi chiamare per nome da una perfetta sconosciuta, dopo aver ingannato un'intera nazione... capirai che non posso considerarlo un caso, né agire come farei di consueto.

"Yūrei, ma davvero?"
Se da un lato poté apprezzare il desiderio di mantenere celata la propria identità, da un altro rimase deluso - anche se solo in un primo momento - dal prestanome che la fanciulla aveva scelto. La parola derivava da Yū, la quale prendeva il significato di "evanescente" od "oscura", e Rei, ovvero "spirito". Secondo la tradizione correnti, gli Yūrei erano le anime degli uomini morti per cause violente ed oltraggiose; pertanto, i defunti non avevano potuto beneficiare delle degne onoranze funebri, condizione essenziale per poter accedere all'oltretomba come semplice e puro Reikon, uno spirito pronto a ricongiungersi ai propri cari nell'aldilà. Si trattava ovviamente di un nome falso, soltanto uno stupido avrebbe potuto farsi ingannare in quel modo... anche se, riflettendoci, il jonin non poté escludere la possibilità che quella scelta fosse stata consapevole. Forse Mira aveva volontariamente scelto quel nome stupido, così da creare scompiglio nel cuore del suo interlocutore ed esporlo ad un passo falso. Era furba, maledizione se lo era.
"Sei una gran puttana, questo non posso negarlo." pensò tra sé, arrivando poi alla conclusione più ovvia; lui conosceva la sua reale identità, a quel punto tanto valeva mostrare indifferenza e non destare alcun sospetto. Non chiese nulla sul terzo elemento presente nella sala, ovvero il giovane dal fisico possente e intimidatorio. Fino a quel momento non aveva proferito parola e, ahimè, in mezzo a quei demoni appariva più come un ingombrante soprammobile, che come uno shinobi degno di nota.

Si accese una sigaretta, e mentre ascoltava le parole cariche di rabbia di Kakumei non poté che ignorarle, riflettendo piuttosto su quanto dolce fosse il sapore di quei tiri. Aveva pagato a care prezzo, quella libertà... e a quel punto, tanto valeva godersela e concretizzarla, prestando attenzione al discorso della kunoichi, piuttosto che alle lamentele di chi, dopotutto, rimaneva soltanto un tirapiedi, per quanto scaltro e potente potesse essere.

- Ho sempre servito una sola bandiera, Kakumei. Ho avuto le mie ragioni, questo è quanto. - replicò con fare provocatorio, alludendo al modo in cui, dopo la morte di Jagura, avesse facilmente trovato un rimpiazzo - Tuttavia, mi hai salvato la vita... e non solo una volta. Per quanto tu possa essere ormai pronto alla pensione, vecchio, siamo simili. Certe cose non si fanno senza aspettarsi nulla in cambio.

Digrignò i denti sul filtro, rischiando quasi di frantumare la cartina, quando tuttavia la fanciulla dalle ciocche dorate riportò a galla il nome di Mera Dotoha. Ciò nonostante, avrebbe soppresso il fastidio provato nell'udire denigrato il nome di una donna che aveva dato la propria vita per onorare i suoi propositi. In un istante, Namida si ritrovò proiettato sopra la città di Yason Mori, ad osservare con occhi impregnati di soddisfazione la figura di Zoren che stramazzava al suolo, mentre più avanti la madre di Shinan Akami, ormai sopraffatta dal Reuma, si preparava a dare la vita per allontanare Fuyuki di qualche minuto dalla furia ardente di Orha Duren. Lui le aveva detto addio, ricordandole di fatto la promessa che si erano scambiati settimane prima, nelle stanze rivestite d'oro della reggia di Na Mori. Far sì che le fiamme consumassero la Nebbia Piangente. Oh, lui sapeva bene di aver tradito la sua fiducia, così come il desiderio di vendicare il Rosso. Uccidendo Inai, aveva protetto Konoha e la sua famiglia da una minaccia mortale, ma di fatto aveva reso totalmente priva di valore la sua stessa parola.

Quanto, però, ciò potesse realmente importare a Fuyuki Hyuga, era facile dirlo.
Zero. Avrebbe eliminato Kirinaki, ma per il bene della Foglia, non di certo per la volontà di una madre di vedere vendicata la salma del figlio.

- Oh, troverò le loro tracce, puoi giurarci. Anche se, mia cara Yūrei, capirai quanto possa essere strano trovarsi di fronte al nuovo volto di Kirinaki, a discutere di come arrivare alla Nebbia Piangente. Se c'è una cosa che detesto, è trovarmi a casa di qualcuno senza sapere il motivo dell'invito. Spiegami chi sei davvero e perché inseguiamo lo stesso obiettivo e io ti dirò il nome che vuoi.

Fece una pausa, concedendosi un altro tiro. Era ancora allo stremo delle forze e seppur protetto da Fukuizuna, sapeva di non aver modo di azzardare più di tanto. La paura di compiere un passo falso lo stava tallonando, malgrado i tentativi di sopprimere un'emozione così deleteria. Tuttavia, in quel breve scambio di battute - in particolar modo quando aveva chiesto informazioni su quel marchio - aveva intuito quanto la sua interlocutrice fosse curiosa, quasi ossessionata da tutto ciò che aveva visto. In quel momento, il suo scopo era scoprire quanto più possibile su Mira e su Kirinaki, così da portare avanti la sua missione e gli interessi della Foglia. Di mettere di fronte al giudizio di una sconosciuta il nome di Akane Uchiha, poco gli importava, ma non lo avrebbe di certo venduto per qualche sporco spicciolo.

- ... o credevi forse che parlarmi di una ragazzina morta bastasse per comprare un segreto simile?

Era un gioco, quello proposto da Mira, e lui amava le sfide. Di giocare in maniera pulita, tuttavia, non aveva alcuna voglia, non di fronte ad una kunoichi che sin dal primo minuto s'era dimostrata cauta e scaltra come una volpe.
"Le stupide regole possiamo lasciarle ai mocciosi, non trovi?"

 
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Kakumei - Se la tua ragione era gettare il mondo nel caos ci sei riuscito alla grande. Hai visto che cosa ha causato il Reuma e se lo hanno creato una volta nulla gli vieta di farlo ancora.

Mira era immobile che si godeva quel divertente quadretto: Kakumei era uno degli uomini più saggi che avesse mai conosciuto e la morte di Inai se l'era proprio legata al dito. Difficilmente lo vedeva in veste di vecchio burbero e preoccupato, ma come suo solito non avrebbe mai accettato di piegarsi senza aggiungere un ultima parola, di certo non davanti a un ragazzino di cui poteva essere padre. Al momento non intervenne, lasciando che i due finissero quell'intrigante scambio di battute.

Kakumei - E io ho servito sempre e solo una bandiera Fuyuki. E' strano sentire queste parole da chi si è macchiato delle nuvole rosse pur di adempiere al proprio compito, siamo uomini ligi al dovere e facciamo tutto il possibile per arrivare quanto più vicini possibili al nostro obbiettivo, anche fidarsi e servire Joker psicopatici... e lo sai bene.

Era ormai passato tempo dalla morte di Jagura ma la spia e ancora di più Fuyuki non lo avevano di certo dimenticato. Ciò che aveva causato e ciò che avrebbe fatto se il ninja di Konoha non lo avesse fermato andava probabilmente al di là della più pessimistica previsione. Nonostante tutto stare al fianco del giocoliere era stato un passaggio necessario e il fatto che fossero lì, nel suo vecchio covo adesso occupato da Mira, ne era la dimostrazione.

- A ogni modo...

Mira si portò una ciocca dorata dietro l'orecchio e scrutò nell'anima dell'interlocutore per percepire ciò che realmente si celava dietro quello sguardo perlaceo. Voleva leggerne lo spirito e lo avrebbe volentieri fatto con l'aiuto delle Anime Nere, magari aprendogli direttamente la testa. No, doveva resistere a quella tentazione e provare a scavare più affondo cercando una qualche sorta di collaborazione. Lo shinobi non sembrava incline ai giochi, non aveva ceduto a nessun compromesso e nemmeno risposto alla semplice domanda della padrona di casa, come credeva di conquistarsi così la sua fiducia? Mira ci pensò un paio di secondi, riflettendo su cosa sapesse realmente di Fuyuki Hyuga e su quello che le aveva raccontato Seiri. Quanto di quel valoroso e virtuoso shinobi vi era ancora nell'assassino di bambini che aveva davanti? Non osava criticare le sue scelte, lei stessa aveva fatto esplodere un villaggio al Paese dell'Erba per la propria vita ma se avesse incontrato un'altra se stessa non si sarebbe fidata nemmeno di lei. Inoltre era pur sempre uno shinobi fedele a Konoha e rivelare la natura della nuova Kirinaki non era proprio il caso, su questo Kakumei era stato avventato.

- Hai ragione, non posso pretendere che ti fidi di me solo perché non ti ho lasciato morire e non ho dato in pasto ai vermi il tuo corpo, o perché ti ho liberato da quel sigillo. Di certo non basterà il nome di questa Inai...

Continuava a guardare l'interlocutore senza distogliere mai lo sguardo, stava cercando di entrare dentro la sua testa, di leggere il suo chakra, di percepire che cosa stesse provando in quel momento. Mira aveva elaborato un'idea e mai come in quel momento era stata disposta a rischiare. Dopo aver trovato equilibrio con Yusekai non poteva più tergiversare sul destino della sua organizzazione e con Kai ancora vivo, da qualche parte, aveva bisogno di scendere a compromessi e di trovare alleati. Non poteva nascondersi per sempre, la conoscenza doveva insorgere e reclamare a gran voce un posto nella storia.

- ... Ma quello di Seiri forse ti sembrerà più familiare. E' grazie a lei se sei ancora vivo, e a Kakumei certo, ma non mi sarei mai fidato di un ninja di Konoha senza certe... garanzie. Ti ricordi di lei?

Nominarla le diede uno strano effetto ma il suo nome poteva in effetti rappresentare un principio di fiducia tra quei due Jonin nella sala. La donna che aveva dato la vita per entrambi poteva davvero essere la fautrice di un'alleanza epocale. Ma di fronte c'erano due strateghi e abbattere le rispettive difese non sarebbe stato facile per nessuno, né per Seiri, né per chiunque altro.
 
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view post Posted on 6/7/2018, 13:14     +1   -1
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Ragazzi scusate se vengo a rompere le uova nel paniere: sapete già che le azioni riportate nella giocata vanno a inserirsi nell'ambito di una situazione delicata, sia on- che offgame.
Abbiamo bisogno (parlo a nome del gruppo) di fare alcune verifiche prima di lasciarvi proseguire; contiamo di farlo rapidamente, grazie alla sessione d'esame conclusa.
In caso avessimo bisogno di informazioni assortite (probabile), ci faremo sentire.
 
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view post Posted on 25/7/2018, 14:47     +1   -1
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Intervengo a nome di Narratori a Meccanici a riaprire la giocata, lasciando alcune precisazioni pro futuro oltre al copypaste dei malus votati per Fuyuki Hyuga.

In base all'interpretazione effettuata del regolamento fuuinjutsu per il caso specifico [X], il sigillo sarebbe dovuto scattare nel momento in cui Fuyuki – consenziente – avesse prestato il chakra a Mira, con l'intento di disfarsi del sigillo.
Il nostro intervento è stato temporalmente posteriore a tale evento; volendo attenerci strettamente alla nostra lettura della situazione, ci sarebbe stato bisogno di più edit / della rimozione eventuale di post, per riportare l'andamento della giocata nell'alveo di quanto stabilito.
Tuttavia abbiamo deciso di evitare di chiedere l'edit o la rimozione dei post già effettuati.
I motivi sono di ordine pratico, ed evitano a tutti di rivoltare il coltello nella piaga; lasciamo tuttavia scritto nero su bianco che ciò non costituirà in futuro in nessun modo un precedente valido, per fondare qualsiasi tipo di reclamo all'interno del GdR.
In soldoni, qualora intervenga su qualsiasi tipo di dinamiche poco chiare ongame, lo staff si riserva in ogni caso di bloccare la ruolata e chiedere l'edit/rimozione di post, qualora lo ritenga opportuno.

Raccomando ai giocatori di non editare in nessun modo i post precedenti, pena provvedimenti disciplinari (warn), in modo che il contenuto rimanga accessibile anche in futuro.

Il sigillo è da considerarsi al momento esaurito, con tutti i malus elencati a seguire (in caso avessi accidentalmente omesso qualcosa, farò un edit sul post... non si mettono mai le mani abbastanza avanti in questi casi)

[fonte]
CITAZIONE (~Angy. @ 16/7/2018, 21:51) 
Malus permanente a 1 statistica:
    - Frz -70%

    - -50% (ovvero trasposto in numeri -350 Frz) [edit]

Status permanente:
    - Status Sonnolenza e Paralisi, 1° Grado Letargia/Plegia (130 PF) ovvero:

    -130 a Vel
    -130 a Frz
    -130 a Def


    Che causa a sua volta Debilitazione e Disorientamento di 1° grado

CITAZIONE
Sonnolenza e Paralisi
Mai sottovalutare la stanchezza o la sonnolenza, potrebbe portare piano piano alla morte senza nemmeno che ci si accorga. Un ninja che subisce questo status fatica a rimanere sveglio, ogni suo movimento diventa talmente difficile da costringerlo ad utilizzare energie aggiuntive per compierle. Progressivo è l'intorpidimento così come il fremo alle naturali capacità motorie; dapprima viene intaccato il tessuto muscolare, poi quello connettivo e infine con l'intero sistema nervoso.

[ Malus a Velocità, Forza e Difesa pari ai PF; Se il ninja non è bersaglio di attacchi che infliggono questo status, esso recupera 2 PF per turno. ]
[Causa Debilitazione e Disorientamento]

    1° grado: Letargia/Plegia

Debilitazione:
1° grado: impossibilità ad usare oggetti, aumenta il consumo di stamina per richiamare oggetti o evocazioni di 30

Disorientamento:
1° grado: a causa dell'andatura caracollante si avrà una diminuzione dell'abilità Rapidità (fuga e inseguimento) di 3 livelli.

Errata corrige: (lo sapevo io...)

[fonte]
CITAZIONE (yolomasterlol @ 23/7/2018, 18:52) 
EDIT: dopo aver sentito Angy si è deciso: entità del malus alla forza pari al 50% della statistica attuale trasposta in numero e non in percentuale (senza il conteggio degli equipaggiamenti).

[fonte]
CITAZIONE (~Angy. @ 16/7/2018, 21:51) 
- Traccia di chk non rimovibile/camuffabile anche una volta tolto il sigillo

Come spiegavo a Matt mi sono contenuta con il malus alla statistica (avrei potuto azzerare la Frz), questa particolarità consisterebbe in un danno creato al sistema circolatorio del chakra e nervoso di Fuyuki; diciamo che nell'attivarsi il chakra di Akane immesso nella fuuinjutsu crea una sorta di cicatrice interna che sarà riconoscibile tramite doujutsu o un buon livello del sensitivo (liv 1).

[fonte]
CITAZIONE (-Egeria- @ 24/7/2018, 11:34) 
Copypaste da Yolo, così stiamo tranquilli:

CITAZIONE
Cicatrice:
Può essere lasciata solo da rimozione di sigilli jonin-s
Può essere percepita da tutti coloro che hanno sensitivo lv 1, o personaggi esperti (rango jonin in su) con doujutsu
E' percepibile come una anomalia ma non è ricollegabile a chi ha impresso il sigillo, a meno che colui che la percepisce non conosca anche nello specifico il chakra del sigillante.


Edited by -Egeria- - 25/7/2018, 17:21
 
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view post Posted on 25/7/2018, 22:13     +1   -1
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Fu quello forse il punto d'incontro fra Kakumei e Fuyuki, due ninja che servivano ideali diversi e che, pur avendo un nemico in comune, non avrebbero ceduto nemmeno un metro di terreno per non rischiare di perdere posizione. L'uno era pronto a sacrificare ogni cosa pur di vedere Kirinaki bruciare e, in fondo, anche Namida credeva di esserlo... ma anche di fronte alla possibilità di debellare per sempre quella minaccia, la Foglia e la sua famiglia avevano la precedenza. La spia aveva ragione, avrebbero potuto trovare una cura alternativa dopo aver stanato quei maledetti, ma chi avrebbe potuto garantire per la loro vittoria? Non vi erano certezze nel continente degli shinobi, men che meno nelle Piramidi dell'Oro e dell'Argento... e sulle decisioni prese, il jonin non avrebbe fornito certo motivazioni. Quando però l'uomo tirò in ballo il nome del Joker e le nuvole rosse, il ninja non poté che concordare con lui. Si limitò tuttavia a far finta di nulla, nascondendo la propria frustrazione dietro una coltre di fumo grigiastro. Oh, quel vecchio era dannatamente più saggio ed esperto di lui, ma non gli avrebbe mai concesso una simile soddisfazione. Si sarebbe morso la lingua fino a staccarla, piuttosto che ammetterlo.

Fu poi il turno di Mira di prendere parola e gli occhi del giovane si fecero piccoli come fessure quando la fanciulla nominò Seiri. Persino Fukuizuna ebbe un momento di shock nell'udire quel nome, in fin dei conti la kunoichi dagli occhi azzurri era stata ospite dell'eremo per diversi mesi, così a lungo da essere ormai considerata parte della comunità stessa dei mustelidi, malgrado lei avesse rifiutato l'opportunità di firmare con loro un patto di sangue. Il suo sguardo perso, tuttavia, era niente rispetto all'espressione sconvolta dello Hyuga. Come diamine poteva Mira sapere di lei e, soprattutto, del sacrificio che aveva compiuto perché lui avesse la vita salva? Proprio nel momento in cui aveva creduto di aver inquadrato la sua interlocutrice, questa aveva dimostrato prontamente il contrario, cambiando completamente le carte in tavola e lasciando il jonin con due di picche.
"D'accordo sapere il mio nome, così come di Inai e del mio trascorso con Jagura... ma questo supera di gran lunga persino le informazioni che Kakumei ha su di me." pensò, tormentandosi senza darsi pace. Doveva sapere, ma l'unico modo per farlo era esporsi e concedere fiducia a quella donna, la quale, oltretutto, non aveva dimenticato di sottolineare nuovamente la verità: senza di lei e Kakumei, in quel momento lui si sarebbe trovato ancora a Yason Mori, magari sarebbe persino diventato cenere, come ciò ch'era rimasto della città e dei cadaveri di chi aveva perso la vita quel giorno. Si alzò di scatto, facendo temere alla stessa donnola un colpo di testa che avrebbe potuto mettere a repentaglio la sua posizione. Poi batté i pugni sul tavolo e con occhi carichi di collera incontrò quelli di chi aveva di fronte, attivando la propria doujutsu senza nemmeno rendersene conto.

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UCHIHA... AKANE!

Spezzando per l'ennesima volta la continuità del dialogo, Fuyuki tornò sulla domanda che aveva volutamente lasciato senza risposta. Si era ripromesso di vendere a caro prezzo quell'informazione, ma ne aveva davvero le palle piene di essere circondato da persone totalmente anonime che sapevano tutto di lui. Oh, fu maledettamente faticoso reprimere il desiderio di imporre su quel bel collo un marchio che potesse far sputare ogni verità a quella donna, ma si vide costretto a farlo per non buttare al vento l'occasione di comprendere realmente cosa stesse accadendo all'interno di Kirinaki ed accedere alle informazioni che lei e Kakumei sembravano custodire gelosamente.

Uchiha... Akane. Quel nome, oh sì, quel maledetto nome sarebbe rimasto scolpito nel suo animo per l'eternità. Fu come precipitare dopo aver percepito il terreno scomparire sotto i propri piedi. Quella sensazione durò un istante, ma tanto bastò al giovane affinché il suo cuore si riempisse di puro terrore. Poi, una frattura. Non di ossa, no, magari; il dolore sarebbe sicuramente stato più tollerabile rispetto alla maledizione che gli toccò patire. C'era un motivo, dopotutto, se il Sandaime era conosciuto come lo Spirito Demoniaco di Konoha... e fu strano, quanto tremendo, che chi aveva sempre rischiato la sua vita per lei e per il villaggio dovesse scoprirlo in quel modo. Il chakra che lei aveva impresso nel marchio si liberò solo allora in tutta la sua potenza, di fatto squarciando il sistema circolatorio dello sfortunato shinobi. Come trafitto da una lama, cadde dalla sedia, impattando rovinosamente sul suolo, di fronte allo sguardo attonito dei presenti. Inutili furono i tentativi di Fukuizuna di soccorrerlo o consolarlo, vani quelli di Mira di alleviare le sue sofferenze, qualora ci avesse provato. Pianse per la collera e il dolore, urlando finché la sue stesse corde vocali vennero graffiate da quell'atrocità... e vomitò, muco, sangue, tutto ciò che il suo stomaco aveva da accogliere. Lentamente, il chakra di chi aveva stupidamente creduto sua amica lo divorò, consumando le sue energie come un cancro. Alla fine di quell'orrido processo, Mira avrebbe sicuramente percepito quanto terribili fossero state le conseguenze del loro piano. Sfruttando le proprie capacità sensoriali, avrebbe notato con facilità la tremenda cicatrice apertasi nello spirito di Namida.
... e Fuyuki, invece, avrebbe dovuto presto fare i conti con una ferita ben più grave. Era il suo cuore, in quel momento a sanguinare e la collera a farsi avanti, pronta a parlare al suo posto. Anche le domande, oh, quelle erano più atroci di vere e proprie pugnalate.

Perché? Perché Akane aveva deciso di riservare a lui e a Chiaki un supplizio così crudele? Come aveva fatto a dimenticare la loro complicità, nata dal comune interesse di proteggere la Foglia? Come, invece, aveva potuto mettere da parte quanto c'era stato tra loro? Shinobi, entrambi madre e padri di bambini che avevano protetto a vicenda, in un modo o nell'altro. Fino a quel momento, Fuyuki aveva vissuto con l'illusione di trovarsi in un incubo e che, prima o poi, avrebbe potuto svegliarsi e ritrovare intatte le sue certezze.
Eppure, tutto ciò era vero. Fottutamente reale. Mira aveva scovato il sigillo prima di svegliarlo e, se solo non avesse avuto l'accortezza di chiedere il suo aiuto per rimuovere il marchio, sarebbe morto per volontà del suo Hokage. Avrebbe lasciato vedova sua moglie e orfani i suoi figli... solo per il despotico desiderio di giocare con le promesse che si erano scambiati, più e più volte, negli ultimi anni. Questa. Questa era davvero Akane Uchiha. E al valoroso quanto stupido Fuyuki Hyuga non restava che la consapevolezza di aver fallito, di aver commesso forse l'errore più grave della sua vita. Aveva condotto la sua famiglia fra le grinfie di un mostro, affidato il destino dei suoi cari a chi, evidentemente, non aveva nulla a cuore di tutto ciò. Aveva garantito protezione ad Hikarikage, soltanto per ottenere in cambio la condanna di dover convivere ogni maledetto giorno con il terrore di vedere in pericolo i suoi figli.

Solo allora, quando tutto fu terminato e l'ira ebbe preso il sopravvento sulla ragione, comprese chi era stata Akane... e chi, a quel punto, era davvero lo Yōkai. Da terra lanciò un'occhiataccia a Fukuizuna, una di quelle che certamente l'evocazione non avrebbe dimenticato.

- Va', sorella. Al resto ci penso io. - sibilò a denti stretti il giovane, con un tono che non pareva ammettere repliche.

- Fai sul serio? Sei ridotto davvero male, Fuyuki-chan. Non sappiamo niente di questa donna, conoscere qualcosa su Seiri non può bast-

- Non intendo ripetermi, Fukuizuna. Ci vediamo a casa nostra.

"Devi fidarti di me, sorella mia... ancora una volta." ripeté nella sua testa, cercando lo sguardo della donnola con la coda dell'occhio. Visibilmente seccata per la testardaggine del suo eremita, l'evocazione oppose resistenza, ma senza pensarci due volte il giovane compose i sigilli per il rilascio, lasciando che la sorella scomparisse in una coltre di fumo biancastro. A quel punto, poggiandosi nuovamente sul bastone di legno, si rimise in piedi e si fece strada costeggiando il tavolo, fino ad azzerare le distanze fra sé e Mira. Si trattava di pochi passi, ma ognuno di essi sembrò durare un'eternità... era quella la portata del cancro che Akane aveva innescato e che aveva ridotto allo stremo il ragazzo. Faceva fatica persino a rimanere in posizione eretta, dato che le gambe sembravano come paralizzate, tanto d'averlo costretto a trascinarsi sino a lei. Si ritrovarono quindi di nuovo uno dinanzi all'altro, con il giovane che, dovendo tuttavia deambulare con un ausilio e rimanendo di conseguenza ricurvo, raggiungeva la stessa altezza della kunoichi.

- Hai avuto ciò che desideravi, Yūrei. Ora però, voglio che tu mi dia delle spiegazioni. - disse con fare convinto, senza mostrarsi debole di fronte alla sua interlocutrice - Voglio che tu mi dica come diamine fai a sapere di me e Seiri e per quale dannata ragione hai lasciato a digiuno quei vermi del cazzo. Altrimenti...

Mira lo capì immediatamente, a sue spese. L'abile e scaltro Fuyuki aveva perso il controllo, lasciandosi sopraffare dalla collera. Tradito dal suo leader, liberato da una sconosciuta di cui non sapeva praticamente un cazzo. Il suo sguardo trasudava follia, addirittura... talmente tanta che il terrore avrebbe presto bussato alla porta della bella kunoichi dalle ciocche dorate. Come colta dal panico, avrebbe percepito qualcosa di tremendo agitarsi nella sua testa. Una voce, forse un sussurro, ma comunque piuttosto chiaro. "Ucciditi." Namida non aveva aperto bocca, anche se i suoi occhi erano ben più che loquaci. Senza nemmeno che lei lo desiderasse, Mira avrebbe visto le sue stesse mani agire fuori dalla sua volontà, finché queste non si furono strette intorno al suo stesso collo.
Quello non era Namida, né il ragazzo di cui aveva parlato Seiri, tantomeno quello che Kakumei aveva conosciuto. Era il mostro che i demoni che lo tormentavano avevano creato... e che avrebbe ucciso chi aveva di fronte, se solo questa non si fosse degnata di calmare il suo animo. Eppure, in quelle iridi ammantate di pazzia, lei avrebbe visto le cicatrici del suo dolore. Erano piccole, appena visibili, ma eloquenti abbastanza da smascherare quanto lo shinobi stesse patendo.
Erano lacrime.

... sazierò io la loro fame.

 
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view post Posted on 25/7/2018, 23:39     +1   -1
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la curiosità e la sete di conoscenza guiderà l'animo umano fino alla fine dei suoi giorni...

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Uchiha Akane, l'Hokage del Villaggio della Foglia. Ne aveva sentito parlare, come poteva essere altrimenti? Una delle kunoichi più potenti del continente, così l'aveva definita Fuyuki e probabilmente lo era davvero. Mira sussultò a quel punto per due ragioni: la prima era a causa della forzatura del sigillo, si chiedeva quanto potente dovesse essere il chakra che lo Hyuga le aveva prestato per riuscire a sovrastare una tale forza. Se era davvero opera di Akane, e se vere erano le storie che si tramandavano su di lei da paese a paese, era sensazionale la maniera in cui aveva portato a termine il rituale. La seconda era per ciò che stava osservando, gli occhi di Fuyuki, quella scarica di chakra che gli aveva fatto mutare lo sguardo in quella maniera così agghiacciante. Alla Dea non sfuggì nulla: le venature sulle tempie, le iridi vacue concentrarsi, tutte condotte dalla rabbia del ragazzo nel nominare quel nome, come se in fondo non aspettasse che quel momento per potersi liberare di un peso, un fardello che si rivelò però più duro e pesante di quanto pensasse. Il sigillo che lo attanagliava era stato spezzato ma ciò che aveva causato all'organismo di Fuyuki distruggendosi, si manifestò proprio al nominar di Akane, come se il suo spirito fosse lì con loro, al covo, ad osservare e giudicare le azioni di coloro che avevano osato sfidarla. Lo Hyuga crollò al suolo tra vomito e sangue, soffrendo per fratture interne che avrebbero ucciso qualunque altro shinobi al suo posto. Mirò saettò per soccorrerlo e riuscì ad afferrarlo prima che battesse la testa durante la caduta, gli pose dunque una mano sulla fronte e rilevò immediatamente una febbre altissima: scottava a livelli disumani, come se il suo chakra ribollisse per scacciare un cancro che gli si era insinuato all'interno. Il flagello durò pochi minuti, complice anche l'intervento tempestivo della donna che con il suo chakra lenitivo riuscì ad alleviare il dolore, per quanto possibile.

- Il tuo corpo sta di fatto rigettando il sigillo, il chakra di Akane in questo momento è come un tumore che i tuoi anticorpi stanno cercando di estirpare.

Non glielo disse ma Mira vide chiaramente la profonda cicatrice che quel processo aveva lasciato sul suo spirito. Era terribile, chiara, un simbolo che Fuyuki si sarebbe portato fino alla tomba come il ricordo di colei che lo aveva così tradito. Era stato marchiato a fuoco per quella scelta, e adesso tutta la storia che vi era dietro doveva essere raccontata. Quando la donna si allontanò lasciando che l'interlocutore si rialzasse da solo, Fukuizuna fu mandata via e Fuyuki poté saggiare per la prima volta cosa volesse dire reggersi in piedi dopo quello che il suo corpo aveva subito. Si avvicinò così lui questa volta azzerando le distanze dalla donna dai capelli dorati e le fece qualcosa che Mira non riuscì a comprendere: perse per un attimo il controllo del proprio corpo ma non sembrò essere finita in una genjutsu, quella non era arte illusoria e nemmeno magica, era qualcosa che proveniva direttamente dallo sguardo di Fuyuki, dal suo spirito adesso segnato, e con quelle premesse si ritrovò a non potersi opporre. Kakumei intervenne istantaneamente balzando su Fuyuki spintonandolo via e quando Mira riacquistò controllo gli scaricò addosso tutto il chakra che riuscì a concentrare in quella frazione di secondo per scaraventarlo al muro insieme a una miriade di origami facendo tremare i sotterranei del covo. Fuyuki la conosceva, quella era l'abilità di Jagura.

- Non provarci mai più Hyuga o giuro che ti apro quella bella testolina che ti ritrovi e me le prendo da me le informazioni di cui ho bisogno!

Aveva ancora la mano alla gola e il respiro affannato. Era scossa per quello che era accaduto e sebbene comprendesse ciò che quel ragazzo avesse appena sopportato, non gli poteva permettere di prendere campo in casa altrui, lì dentro doveva rimanere un ospite. Fu Kakumei a fare da paciere, ponendosi fra Fuyuki e la donna:

Kakumei - Calmatevi adesso, e tu, ragazzino, sarà meglio che riposi un po'.

Mira annuì alla spia e riprese compostezza. Con il suo aiuto e quello di Naum dunque, scortò lo Hyuga nelle celle del covo. Non era una questione personale, ma piuttosto che rivivere quella sfuriata da testa calda qual era Fuyuki, Mira preferiva prendere delle precauzioni.

- Riposa qui. Mi dispiace, non volevo arrivare a tanto ma il tuo fisico e la tua mente sono compromessi in questo momento. Devo capire se il sigillo ha intaccato la tua lucidità. Spero potrai capirmi.

Lo lasciò nell'oscurità delle segrete con Naum e Kakumei. Doveva ritrovare se stesso, capire quanto male gli avesse fatto il contraccolpo del sigillo. Kakumei aveva più volte dimostrato di essere abile nelle Fuuinjutsu, forse gli avrebbe potuto dare qualche consiglio.
 
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