Classe#38 - Guardie e Ladri, Per Woofie e mot95

« Older   Newer »
  Share  
Kuroi Inu
view post Posted on 11/5/2018, 11:15     +1   -1




Guardie e Ladri

Qualcosa di insolito era accaduto in alcune classi di Suna: al termine della consueta prova scritta, agli studenti era stato chiesto di vacare l'aula e di ripresentarsi il giorno seguente. Alcuni degli aspiranti Shinobi avevano vociato per un po', chi chiedendosi cosa fosse successo e chi lamentando la procedura diversa da quella affrontata da amici e parenti. Nonostante ciò, quando le porte dell'accademia si chiusero alle loro spalle, tutti non ebbero altra scelta se non tornare a casa e seguire l'ordine impartitogli dagli insegnanti.
Il mattino seguente si vide spettatore di una massa di ragazzini insolitamente più ansiosi di tornare tra banchi ed insegnanti. Ad aspettarli però non furono le solite porte aperte, pronte ad inghiottirli per un altro giorno di studio o di prove, ma bensì un piccolo gruppo di insegnanti che i ragazzini sicuramente avrebbero riconosciuto come quelli che li hanno seguiti fino a quel giorno, circondati da quei pochi ragazzi arrivati in anticipo. Dopo un sommario appello, uno degli istruttori (il più giovane, un istruttore di Taijutsu, dai capelli corvini e dal volto dimenticabile) si fece avanti e, schiarendosi la voce, si rivolse agli alunni.

"Benvenuti, ragazzi. Come avrete capito, oggi si svolgerà la seconda parte del vostro esame. So che avete aspettato già più del solito, ma vi devo chiedere di pazientare ancora un po', a breve verrete accompagnati fino al luogo della prova.

-------------

Quasi allo stesso tempo, a Konoha, una scena molto simile aveva avuto luogo in quei due giorni. A parlare con gli studenti di Konoha però fu un uomo sulla trentina, capelli biondi e lunghi, il volto incorniciato da un paio di occhiali ed un sottile pizzetto. Alcuni degli studenti avrebbero potuto riconoscerlo come Satoshi Yamanaka, esperto di Genjutsu. Il suo tono, così come il suo modo di fare, decisamente meno lapidario di quello del collega di Suna.

Pupilli! Sono contento di vedere tanto entusiasmo da parte vostra, ma mi rammarica farvi sapere che dovrete attendere ancora un po' prima di poterci mostrare quanto valete. Quest'oggi infatti romperemo un po' i protocolli, e svolgeremo la prova lontano dall'accademia. Ma non voglio divulgare troppo, altrimenti si perde la sorpresa!





//OFF

Bene, bene, bene. Eccovi al vostro primo passo come giocatori, quasi mi commuovo T.T

Scherzi a parte, cercate di non essere troppo frettolosi, prendetevi tutto il tempo che vi serve per rispondere e, ovviamente, fate del vostro meglio.
Procedura vuole che vi mandi qualche domanda a cui rispondere via MP, non temete, arriveranno a breve. Li sarà l'unica volta in cui vi chiederò di rispettare un limite di tempo (una settimana a partire dall'invio dell'MP).
Per il resto, l'unica cosa che posso dire è: Divertitevi!
//OFF
 
Top
view post Posted on 13/5/2018, 11:19     +1   -1

Group:
Member
Posts:
838

Status:


Kai Uchiha - Primo Giorno - parte I

[Narrato - ``Pensato´´ - "Parlato" - Altro (PNG)]



Presumeva che quel giorno sarebbe stato lungo, molto lungo, quindi si accinse ad alzarsi dalle coperte in modo arzillo, anche se ancora un po' assonnato, in vista dell'appuntamento che aveva in accademia. Kai non era un ragazzo timoroso, timido, o qualsiasi altro attributo negativo interpretabile come una sorta di paranoia mentale; amava le sfide e sapeva che i migliori avversari erano i limiti che si era sempre posto nella vita. Giustamente gli esami di quel giorno gli mettevano un po' d'ansia, a maggior ragione essendo la sua prima e vera prova. Liberata la mente di ogni dubbio e recatosi in bagno per la sua igiene personale, si sciacquò la faccia e con il viso ancora grondante d'acqua gelida, poggìo le mani ai lati del lavandino guardandosi in volto nello specchio soprastante.

``Allora è arrivato. È oggi. Se tutto andrà bene, e questo dipende da me, potrò intraprendere il mio viaggio verso quella che sarà la mia formazione ninja vera e propria, partecipando a missioni e quant'altro. Non voglio assolutamente precludermi questa possibilità.´´

Pensò responsabilmente Kai. Erano pensieri che frullavano nella testa del giovane ninja ormai da tempo appunto, in vista dell'esame e di conseguenza l'imminente possibilità promozionale della prova. Non si era dato pace nel prepararsi psicologicamente ma non avvelenava mai la mente con futili congetture o tirando conclusioni affrettate legate ad inutili preoccupazioni. Scese le scale con vivacità, salutando tutti con un incalzante saluto.

"Buongiorno madre, buongiorno padre."

Purtroppo fu inutile, quella mattina si accorse di essere solo in casa; i genitori erano già usciti per raggiungere il villaggio e i rispettivi posti di lavoro, che si differenziavano nelle reciproche mansioni. Era ancora presto per uscire di casa e non che avesse tutto il tempo del mondo, però decise di prendersela con calma preparando la mente, ma anche il fisico ad una buona riuscita; dirigendosi in cucina, notò delle padelle che fumavano leggermente dai coperchi: qualcosa era stato cucinato nell'ora prima dai genitori che erano soliti lasciare la colazione pronta al figlio dodicenne. Uova sode e ramen con verdura mista della regione, alimenti che qualunque ninja del villaggio sognava trovare pronti la mattina senza dover muovere un dito: un booster di energia che pochi conoscevano in quanto quel tipo di abbinamento conteneva tutti gli aminoacidi necessari a rivitalizzare il corpo umano.

``...Sono passati quattro anni da quando mi sono iscritto all'accademia... ma molti di più da quando ho cominciato ad allenarmi; anche se mi sento veramente pronto è meglio non sottovalutare il tipo di esame che verrà proposto e cercare di tenere conto di ogni dettaglio in qualunque ambito.´´

Dopo essersi nutrito e aver brevemente riordinato il luogo di cui aveva usufruito, si mosse di pochi metri risalendo le scale per camera sua, dove stava aspettando di essere allacciata in vita la sua borsa ninja, contente i pochi effetti personali di cui aveva bisogno oltre a kunai, fili e shuriken. Un attento check-up di tutto ciò che gli necessitava lo condusse alla conclusione di essere pronto organizzativamente e, dirigendosi verso la porta di casa uscendoci, la richiusa a chiave e nascose l'apriporta nel consueto luogo usufruibile a tale scopo. La giornata, trovandoci nella stagione primaverile rinascente di vita, era assai soleggiata e abitando ai confini del bosco di Konoha, Kai gustò un naturale panorama rigoglioso che lo allietò ancora di più incentivandolo a sfruttare al massimo la positività trasmessa dall'esterno.


Si diresse da solo verso l'accademia, senza far caso ai ragazzini che solcavano le strade recandosi nel suo stesso luogo. Pur essendo una persona positiva e abbastanza socievole con chi se lo meritava, amava la solitudine in vista di una preparazione situazionale: odiava quando, appunto dovendo prepararsi mentalmente cercando di instaurare in se stesso una sensazione di calma, sicurezza e prontezza, che qualcuno fosse lì a tranquillizzarlo o a suggerirgli in base alle proprie opinioni personali quali tattiche avrebbe dovuto adottare: secondo lui quelle erano soltanto teorie e congetture di persone al di fuori dall'ottica visionale di ciò che lui, e in quel caso soltanto lui, avrebbe dovuto saper affrontare con le proprie forze. Giunse infine all' accademia del villaggio passando ovviamente dalle strade e talvolta anche dai tetti, evitando di essere rallentato da gruppi di persone chiassose agglomerate nelle vie di Konoha. A parlare con gli studenti una volta riuniti fu un uomo sulla trentina, capelli biondi e lunghi, il volto incorniciato da un paio di occhiali ed un sottile pizzetto. Il professore ed esaminatore in questione si chiamava Satoshi Yamanaka, ninja di clan risiedente al villaggio dai tempi più remoti.

- "Pupilli! Sono contento di vedere tanto entusiasmo da parte vostra, ma mi rammarica farvi sapere che dovrete attendere ancora un po' prima di poterci mostrare quanto valete. Quest'oggi infatti romperemo un po' i protocolli, e svolgeremo la prova lontano dall'accademia. Ma non voglio divulgare troppo, altrimenti si perde la sorpresa!" -

Kai era leggermente disorientato, si aspettava qualcosa come un difficile test di psicologia locomotoria in classe invece, stando a quanto riferito dal sempai non era così.



GDR-OFF
Spero che come prima volta possa più o meno andare abbastanza bene! Facciamo pure con calma io non ho alcuna fretta di ottenere risposte etc, anche perchè ultimamente essendo fine anno ho raramente dei momenti liberi come questo dove posso scrivere.Vi ringrazio anticipatamente e stiamo a vedere! :D Kuro è divertente come hai impostato le cose bravo!


Edited by Kai-Namagaku - 13/5/2018, 14:54
 
Top
mot95
view post Posted on 19/5/2018, 13:01     +1   -1




CITAZIONE
parlato; pensato; parlato altri

< Kinji svegliati! Forza non vorrai mica arrivare in ritardo proprio oggi, vero? >

Mi svegliai sentendo le grida di mia madre provenire dal piano di sotto. Aprii lentamente gli occhi, eh no che non volevo arrivare in ritardo. Oggi era il gran giorno, il giorno dell'esame genin. Mi buttai giù dal letto e aprii subito la finestra della mia stanza. Anche il Cielo sembrava contento dell'arrivo di quell'evento: il sole splendeva incontrastato e i suoi raggi inondavano camera mia di luce.
Presi una boccata d'aria fresca prima di scendere le scale, al piano di sotto c'era tutta la famiglia ad aspettarmi: mamma, papà e Ukon, il mio fratellino. Ero il primo membro della famiglia Otake a diventare ( forse ) un genin, e per questo sembravano più emozionati loro di quanto lo fossi io.

< Allora tesoro sei pronto? Vuoi che ti accompagni fino all'accademia? Dai prendi qualcosa da mangiare, non puoi andare a stomaco vuoto. >

Mia madre era incontrollabile, non sapeva più cosa fare per aiutarmi, probabilmente quella notte non aveva dormito per pensare a cosa avrebbe potuto fare. Così con un grande sorriso cercai di tranquillizzarla

< Tranquilla mamma non ti preoccupare ahahah. Mi conosci, sono in grado di badare a me stesso e oggi sono sicuro che andrà bene. Accetto volentieri la colazione però. >

Le mie non erano solo frasi di circostanza. Ero convinto di quello che dicevo. D'altronde avevo passato quattro anni di accademia a prepararmi per l'esame e a scuola avevo sempre ottenuto dei buoni risultati. Mi sedetti quindi a tavola e incominciai tranquillamente a mangiare mentre loro tre rimasero in piedi con lo sguardo fisso su di me, pronti a scattare nel caso mi servisse qualcosa.
Finii con calma le uova che avevo nel piatto e risalii in camera per completare gli ultimi preparativi. Quando uscii di casa sembrava che stessi per andare in guerra, che mi stessi trasferendo in un Paese lontano senza far ritorno mai più: mia madre scoppiò in un pianto talmente disperato che fui costretto ad andarmene velocemente prima di allarmare tutti i vicini.

< Direzione Accademia > cercavo di godermi ogni passo che mi separava dal campo d'allenamento. Il pensiero fisso all'obiettivo, non potevo sbagliare, quel giorno avrebbe potuto segnare l'inizio di una grande avventura o la fine di un sogno. Dopo qualche minuto arrivai a destinazione, c'erano già diversi ragazzi presenti. Davanti a loro in piedi, stava iniziando a parlare un giovane professore con lunghi capelli biondi. Era Satoshi Yamanaka, esperto nell'arte del Genjutsu.

< Pupilli! Sono contento di vedere tanto entusiasmo da parte vostra, ma mi rammarica farvi sapere che dovrete attendere ancora un po' prima di poterci mostrare quanto valete. Quest'oggi infatti romperemo un po' i protocolli, e svolgeremo la prova lontano dall'accademia. Ma non voglio divulgare troppo, altrimenti si perde la sorpresa! >

Quelle parole mi incuriosirono parecchio, < una sorpresa? Chissà a quale prova ci sottoporranno. >. Avevo sentito che gli anni precedenti l'esame consisteva in due prove, una scritta di teoria e l'altra pratica per testare sul campo le nostre abilità ninja. Tuttavia sentendo quelle parole qualcosa sembrava cambiato, e la curiosità di sapere cosa ci attendesse aumentò in me la voglia di iniziare.
 
Top
Woofie
view post Posted on 20/5/2018, 03:37     +1   -1




CITAZIONE
Parlato; Pensato

Un fascio di luce cominciava ad illuminare la stanza del giovane Jo. La mattina del suo esame pratico, la resa dei conti era arrivata, inesorabilmente. Si scrollò di dosso le coperte alzandosi, e si sciacquò la faccia cercando di prendere il pieno controllo del suo corpo al più presto. Era stata una lunga notte tormentata, il solo pensare all’esame lo aveva reso particolarmente agitato, disturbando più volte il suo sonno. Nella sua mente si era già preparato il giorno precedente ad affrontare entrambi gli esami, scritto e pratico, in una sola giornata, così era la norma, o così almeno gli era stato riferito da amici e conoscenti; e invece no, gli insegnanti avevano deciso di provare qualcosa di “nuovo” e avevano apparentemente bisogno di più tempo per poter organizzare l’esame al meglio e così le due parti erano state divise in giorni diversi. Il giovane Jo era stato divorato dal dubbio e dalla preoccupazione, non riusciva a capacitarsi del perché di questo cambiamento improvviso nei suoi piani e del perché il fato aveva deciso che proprio a lui sarebbe spettata una sorte differente.

Scese in cucina, cominciò ad addentare una pagnotta avanzata dal giorno precedente e cominciò a prepararsi una tisana per cercare di distendere i nervi. I suoi genitori ancora dormivano, si era svegliato molto presto, forse un po’ troppo, contando il notevole anticipo rispetto all’orario prestabilito per l’incontro in accademia. Tuttavia ciò non lo preoccupava minimamente, anzi era contento di non dover affrontare l’esagerata preoccupazione della madre, e le odiose frecciatine del padre, pronte a ricordagli un possibile imminente fallimento, sarebbe anzi partito subito verso l’accademia, una volta finito il pasto frugale, avrebbe aspettato là l’inizio dell’esame, senza correre il rischio di assistere alla sveglia dei suoi genitori, evitando così scomode domande e spiegazioni. Dopo aver sistemato il luogo dove aveva mangiato tornò nella sua camera, indosso dei comodi pantaloni marroni e una maglietta grigia, si assicurò di aver preso tutto il suo materiale da aspirante ninja e si apprestò ad uscire, passo velocemente davanti alla camera dei suoi genitori,che ancora dormivano, accennando un “Ciao mamma, ciao papà, io vado allora…” e si diresse velocemente verso la porta d’uscita.

Appena fuori dalla casa-ristorante una ventata di fresca aria mattutina travolse il giovane Jo. L’impatto con l’ambiente esterno lo tranquillizzò di colpo.
“Dai… andrà tutto bene, l’esame scritto di ieri non penso sia andato poi così male, poi sono anni che mi preparo, sarò all’altezza di raggiungere il grado più basso della piramide sociale degli Shinobi”
Effettivamente il giovane si sentiva molto più a suo agio al di fuori delle mura domestiche, non avere le preoccupazioni di sua madre e le pressioni di suo padre sul collo lo rendevano molto più lucido e calmo, e anche sicuro di se stesso, era infatti abbastanza fiducioso di avere tutti gli strumenti per poter superare questo primo esame della sua vita. Pensò alla piccola Shiko, qualche giorno prima le aveva detto che in questi giorni avrebbe affrontato l’esame genin; la ragazza aveva reagito con entusiasmo e gioia, dimostrandosi molto fiduciosa nelle capacità del giovane Jo, questo fatto lo aveva reso molto orgoglioso, alla fine c’era ancora qualcuno che al contrario dei suoi genitori credeva ancora in lui e ciò era una delle poche cose che gli dava ancora la forza di andare avanti.

Arrivò all’entrata dell’accademia con un certo anticipo, ma con un certo stupore trovo di fronte a sé diversi alunni che già si erano appostati impazientemente davanti all’entrata principale, attendendo con ansia l’apertura del tutto. Facce già viste ma con cui preferiva non socializzare, non è che non voleva mischiarsi a loro, ma si sentiva un po’ umiliato a stare in mezzo a tutti quei ragazzini più giovani di lui, inoltre la sua statura che andava già oltre la media della sua età era ancora più evidente a confronto con dei dodicenni e ciò lo metteva lievemente a disagio. Salutò i ragazzi cercando di non dare troppo nell’occhio e si sedette sul muretto ad aspettare con calma l’orario prestabilito. Ascoltava da esterno i discorsi dei giovani aspiranti shinobi, c’era chi si confrontava sull’esame scritto del giorno precedente, chi sulle probabili modalità dell’esame pratico e chi argomentava fantasiose teorie sul perché l’esame era stato ripartito in due giorni, quando all’improvviso un gruppo di insegnanti che Jo più o meno riconobbe uscì dalla struttura. Le chiacchiere dei ragazzini vennero subite interrotte, l’orario prestabilito per l’incontro ormai si avvicinava, e dopo un veloce appello uno degli istruttori, un ragazzo dai capelli corvini che sembrava molto giovane ed insegnava l’arte del Taijutsu si fece avanti e avvertì i ragazzi informandoli che a breve tutti gli aspiranti Shinobi sarebbero stati portati nel luogo della prova.

Un brivido percorse la schiena del giovane Jo al sentire queste parole, finalmente era arrivato il momento tanto atteso, i suoi dubbi sarebbero stati sciolti, finalmente avrebbe scoperto cosa gli insegnanti avevano in serbo per l’esame pratico e se lui ne sarebbe stato all’altezza.

----------------------------------------------------------------------

gdr off
Mi scuso per l'imbarazzante ritardo, ho avuto delle complicazioni che mi hanno tenuto lontano dal pc più del dovuto, non volendo rushare il tutto già al primo post, ho aspettato di avere un po' di tempo libero, ora che c'è anche un altro esaminato cercherò di rispondere più rapidamente


Edited by Woofie - 20/5/2018, 04:56
 
Top
Kuroi Inu
view post Posted on 28/5/2018, 05:21     +1   -1




Guardie e Ladri

L'eccitazione era palpabile; come poteva non esserlo in una situazione come quella? Non solo stavano per affrontare uno dei passi più importanti della loro vita, a quanto pareva gli era stato riservato pure un trattamento diverso da quello dettato dalla tradizione. Non appena gli istruttori di ambedue i villaggi ebbero finito di informare i loro studenti, entrambe le piazze si riempirono di bruisii. C'era chi si chiedeva cosa gli sarebbe stato chiesto di fare, chi si preoccupava di come comportarsi ora che l'evento a cui si erano preparati per mesi era stato così profondamente modificato, e anche chi sbuffava impaziente in attesa dei loro misteriosi accompagnatori.
Ci vollero solo una manciata di minuti prima che i due gruppi venissero raggiunti dalle compagini di shinobi che li avrebbero dovuti scortare fino al luogo della prova. Una mezza dozzina di facce per villaggio, facce che variavano dal serio al lievemente scocciato si presentarono nelle piazze, scambiarono un paio di parole a bassa voce con gli istruttori e, con il loro aiuto, iniziarono ad organizzare i ragazzi in file più o meno ordinate. Se qualcuno degli studenti si fosse soffermato ad osservarli (e forse i ragazzi di Suna avrebbero avuto qualche problema in più, visto e considerato che molti tra i componenti della scorta si era preparato ad eventuali intemperie cingendosi il volto ed il busto con stoffe colorate dei toni della terra), si sarebbe accorto che nessuno dei loro accompagnatori poteva aver superato i vent'anni d'età, il che li marchiava, con molta probabilità, come Genin o, ad essere piuttosto generosi, Chunin, il che probabilmente spiegava l'atteggiamento di alcuni di loro.

Che si fossero o meno accorti di nulla, i ragazzi di entrambi i villaggi vennero presto accompagnati fino alle porte dei rispettivi villaggi, il che non poté che intensificare i mormorii che erano sopravvissuti alla messa in marcia. Nessuno, o per lo meno pochi al di fuori dei ragazzi dall'immaginazione più vivida, si sarebbero aspettati di allontanarsi dal villaggio per affrontare una prova che, per quanto l'agitazione fosse ancora forte, era tutto sommato piuttosto comune.
"Ma cosa è successo?" - "Dove ci portano?" ed altre domande simili popolarono la bocca degli studenti, ma, a giudicare il silenzio dei loro accompagnatori, non dovevano essere arrivate alle loro orecchie.
Un silenzio, il loro, che venne spezzato solo una volta superate le porte dei villaggi. Mentre a Konoha l'atmosfera attorno alla scorta era piuttosto rilassata, a Suna molti dei giovani uomini erano evidentemente poco entusiasti del loro compito.
I ragazzi della foglia furono fortunati, ad essere informati direttamente da un ragazzo dagli occhi lattei (uno Hyuga, a giudicare da ciò che avevano potuto osservare nei loro compagni), che con tono pacato gli spiegò la situazione.
Cercate di rimanere compatti e non andatevene in giro per i fatti vostri, non avremo il tempo di venire a cercarvi se abbiamo intenzione di arrivare entro l'ora di pranzo.

I ragazzi di Suna non furono altrettanto fortunati, dovendo aguzzare le orecchie per poter sentire un ragazzo dal volto fasciato lamentarsi sotto voce mentre si rigirava tra le mani quella che sembrava essere una mappa.
Hm, dannazione, quattro ore di viaggio? Bah, gli altri partono in missione e noi ci troviamo a fare le balie.

Da li a poco tutti sarebbero partiti in marcia, chi sfrecciando tra gli enormi alberi che circondavano Konoha e chi sfidando le dune sabbiose del deserto di Suna, in quella che con molta probabilità marcava la loro prima vera uscita dal villaggio: un viaggio di cui non conoscevano neanche la destinazione.


 
Top
mot95
view post Posted on 28/5/2018, 12:14     +1   -1




CITAZIONE
Parlato; Pensato

Il punto di ritrovo si stava riempiendo piano piano di studenti che, come me, attendevano spiegazioni da qualcuno circa l'esame che avremmo dovuto sostenere. Non tutti però erano entusiasti quanto me della novità che ci avevano riservato, si poteva infatti notare sui volti di molti ragazzi un po' di apprensione a causa del mistero che aleggiava intorno alle prove a cui ci avrebbero sottoposto; probabilmente avrebbero preferito la modalità classica degli altri anni, senza sorprese.
Dopo qualche minuto di attesa, fummo raggiunti da una serie di shinobi, i quali aiutarono gli istruttori a disporci in file per evitare di creare disordini.

< Chissà come mai tutta questa preparazione >

Non stavo più nella pelle, non riuscivo a stare fermo neanche per un secondo, dovevo muovermi, volevo iniziare. Cercavo di guardarmi intorno, di ascoltare qualche conversazione, qualsiasi cosa mi potesse dare anche solo un indizio. Ma niente, rimasi nel buio più totale nell'attesa che qualcheduno ci dicesse di partire
La mia richiesta fu presto esaudita, difatti sotto il controllo degli esaminatori e dei giovani shinobi, iniziammo a muoverci, fino ad arrivare alle porte del Villaggio. Un ragazzo ci venne incontro e si raccomandò di non disperderci ma di rimanere compatti. Inizialmente non capii quelle parole, in che senso non disperdetevi, dove saremmo dovuti andare? Però dopo un rapido sguardo alla porta, una speranza più che un'idea mi balenò in mente

< Non vorrai mica dire che l'esame si terrà fuori dal villaggio?! >

Dal tono della mia voce non si sarebbe capito se la mia fosse una domanda o un'esclamazione. Ero davvero emozionato, in tutta la mia vita non mi era mai capitata l'opportunità di uscire dalle mura. I miei genitori infatti, dato che erano dei semplici cittadini, mi avevano sempre proibito di andare fuori elencandomi i rischi a cui sarei andato incontro. Dove io vedevo l'avventura loro vedevano il pericolo. Eppure quella era la volta buona, non appena le porte si aprirono e fummo accompagnati fuori, un mondo si aprì davanti ai miei occhi: le vaste foreste tipiche del Paese del Fuoco si stagliavano di fronte a noi per chissà quanti chilometri.
Ordinatamente, una fila alla volta, tutti gli studenti partirono scortati verso un luogo a noi ancora sconosciuto. Prima che arrivasse il mio turno feci confluire tutta l'aria che potevo all'interno dei polmoni, volevo godermi ogni attimo di quell'esperienza, non volevo perdermi neanche un dettaglio dell'ambiente che mi circondava; e poi… via! Ci fu dato il segnale di partire: saltando da un ramo all'altro degli enormi alberi caratteristici di Konoha prendevamo velocità per non perdere contatto con gli altri.
Oramai mancava davvero poco, il grande giorno era arrivato. L'esame per diventare un genin della Foglia stava per iniziare!
 
Top
Woofie
view post Posted on 6/6/2018, 23:54     +1   -1




CITAZIONE
Parlato di Jo; Parlato di Dayu; Pensato

La folla di ragazzi intorno a Jo cominciò ad agitarsi e ad attivarsi in chiacchiere e lamenti. Le parole del maestro chiedevano ancora un po’ di pazienza cosa che i ragazzi forse avevano esaurito. Jo dal suo canto cominciava a sentire la tensione per l’imminente esame, presto la sua prova sarebbe iniziata e avrebbe dovuto confrontarsi con ciò che gli insegnanti avevano architettato in questi giorni. Qualcosa di insolito, di inusuale per come era stato presentato, un po’ lo spaventava, dall’altra parte però l’adrenalina aveva cominciato a circolare nel suo corpo, pronta ad esplodere quando sarebbe stato necessario. La folla di ragazzi e insegnanti venne presto raggiunta da delle giovani figure, probabilmente dei ninja per via dei coprifonte, Jo non riusciva a distinguere i loro volti poiché erano avvolti in bende protettive, spesso utilizzate a Suna per proteggersi dalle intemperie, ma dalle voci e dal modo di camminare intuì che doveva trattarsi di ragazzi poco più anziani di lui.
"E questi?... Non pensavo ci fosse bisogno di così tanto personale per un esame genin, questa volta l’accademia ha pensato in grande"
I giovani ninja cominciarono un po’ svogliatamente a seguire le disposizioni degli insegnanti aiutando ad ordinare gli studenti in delle file, dopodiché il gruppetto ormai di dimensioni discrete si incamminò verso le porte del villaggio. Gli studenti cominciavano a rumoreggiare, i dubbi erano tanti, nessuno riusciva a spiegarsi del perché ci si stesse avvicinando sempre di più ai confini del villaggio, e nessuno degli accompagnatori sembrava voler dare della spiegazioni.
"Ci vogliono portare al di fuori del villaggio… chissà perché, i ninja della sabbia sono famosi per le loro capacità di sopravvivenza in luoghi ostili per l’uomo, come il deserto; magari vogliono testare le nostre capacità proprio lì."
Così ipotizzava il giovane Jo, quando, perso tra i suoi pensieri, un suo compagno lo scosse cercando di catturare la sua attenzione.
"Hey Jo, hai sentito cosa ha detto quello?" disse il ragazzo indicando uno degli accompagnatori con il volto che stava maneggiando una mappa.
"No Dayu, non ho sentito, ero in sovrappensiero, che ha detto?"
"Ha detto che dobbiamo camminare per quattro ore, hai capito? Q-U-A-T-T-R-O O-R-E! Poi ha aggiunto qualcosa del tipo che siamo dei poppanti e non vogliono farci da balie… non ho capito bene, ma questi qua ci pensano dei babbei… Se ne ho l’occasione lo meno quello lì"
Prese con le pinze le parole del suo compagno, Dayu era un ragazzino molto esuberante, poteva essersi inventato tutto, o magari se l’era immaginato preso dall’ansia, non voleva darci troppa importanza. Però sentendo il vociare dei suoi altri compagni capì che Dayu non doveva essersi inventato tutto, tutti sembravano quasi terrorizzati per il viaggio di quattro ore.
"Dove ci vogliono portare veramente, quattro ore nel deserto? Ci vogliono forse testare quando i nostri corpi saranno già affaticati e stanchi? Sarò all'altezza? Riuscirò a non deludere mio padre e Shiko"
Questi pensieri lo tormentavano mentre il gruppo di studenti e giovani ninja si incamminava nel deserto di Suna con passo sostenuto, pronti per affrontare il primo esame della loro vita.
 
Top
Kuroi Inu
view post Posted on 23/6/2018, 19:57     +1   -1




Guardie e Ladri
Il percorso fu lungo, sopratutto per gli studenti che non avevano mai dovuto abbandonare la sicurezza delle mura cittadine. Una situazione nuova e decisamente inaspettata, una svolta che di sicuro i loro familiari non gli avrebbero potuto anticipare. Il vociare scatenato dalla notizia, salvo per qualche eccezione, si era estinto quasi subito, sostituito dalla silenziosa concentrazione richiesta dalla marcia.

Gli studenti capirono subito di essere arrivati:
Un alto muro di tronchi scuri svettava in una pianura di Konoha che, per chi avesse avuto qualche nozione di geografia e avesse tenuto traccia del loro percorso, doveva trovarsi più o meno al confine con Kawa no Kuni, il Paese del Fiume.
I due gruppi di studenti approcciarono la muraglia da lati opposti, le dimensioni di questa sufficientemente ampie da impedire che si incrociassero.
Le scorte si avvicinarono a dei portoni scolpiti dallo stesso legno e, dopo aver confermato la propria identità agli shinobi di guardia all'interno della struttura, garantirono ai loro protetti l'accesso all'enorme accampamento.
Davanti agli occhi degli aspiranti ninja si rivelò un dedalico complesso di tende e recinzioni. Più che un accampamento, quello cominciava a sembrare sempre più un campo d'allenamento. Quando tutti gli studenti furono all'interno della struttura, i loro rispettivi accompagnatori gli lasciarono il via libera per esplorare la zona, informandoli che la prova si sarebbe tenuta a distanza di un ora, per la quale tutti quanti si sarebbero dovuti far trovare al centro della fortificazione.



//OFF Bene, siete liberi di esplorare come più preferite. All'interno delle tende troverete più o meno quello che ci si aspetterebbe di trovare in un accampamento: infermerie, magazzini, etc.
I recinti contengono tutti quelli che sembrano a tutti gli effetti essere campi d'allenamento, ogni uno caratterizzato da un terreno ed una conformazione diversa; a distanza di pochi metri l'uno dall'altro troverete terreni sabbiosi e deserciti, gole rocciose fitte di spaccature, pianure scoperte e terreni boschivi.
L'accampamento è enorme, per metterla in prospettiva è circa tre campi di calcio di diametro, ma le parti percorribili sono sufficientemente limitate, abbastanza da permettervi di incontrarvi anche con studenti dell'altro villaggio, volendo.
Divertitevi, avete carta bianca anche questa volta.//
 
Top
mot95
view post Posted on 29/6/2018, 20:02     +1   -1




CITAZIONE
Parlato;Pensato

Continuavo a muovermi rapidamente cercando di mantenere il passo degli istruttori e non rimanere indietro. Non saprei dire quanto durò il viaggio, i minuti e le ore si erano disperse in un miscuglio di emozioni che avevano preso il sopravvento fin dalla partenza facendomi perdere completamente il senso del tempo. Comunque dopo un periodo di tempo indefinito arrivammo a destinazione: una vasta pianura al cui centro svettava un enorme muro di tronchi. Il gruppo di studenti si fermò proprio a ridosso di questo muro che era talmente alto da vedere a fatica la cima.

< Cosa centra questa montagna? Dovremo salirci sopra? >

Non feci neanche in tempo a dare una risposta alle mie domande, che la soluzione mi si presentò davanti agli occhi; le scorte che ci avevano accompagnati fino a li si avvicinarono al muro e dopo avere dato le proprie generalità si aprirono nel legno dei portoni che rivelarono la vera identità di quella costruzione: era un accampamento gigantesco. Al suo interno si alternavano tende a decine di campi di allenamento tutti differenti tra di loro, dal deserto alla pianura, dal terreno roccioso a quello boschivo.
Appena entrato non riuscii a mantenere la bocca chiusa per lo stupore, nella mia breve vita non avevo mai visto nulla di così imponente, sembrava non avere una fine. Gli accompagnatori ci diedero la possibilità di poter fare un giro all'interno invitandoci però a farci trovare al centro della fortificazione dopo un'ora per l'inizio dell'esame. Non mi feci ripetere due volte quelle parole e partii nella perlustrazione di quel posto.
Entrai quindi in una delle numerose tende sparse per l'accampamento, al suo interno era divisa in diverse sezioni: una parte era riservata all'infermeria con tutto il necessario per curare eventuali giovani ninja rimasti feriti durante l'esame; l'altra invece doveva essere una sorta di magazzino nel quale erano presenti diversi oggetti che probabilmente sarebbero serviti per lo svolgimento dell'esame stesso.
L'interno di quel posto era talmente ampio che quando uscii mi accorsi che era già passato parecchio tempo così decisi di incamminarmi lentamente verso il punto di ritrovo. Mentre mi dirigevo verso il luogo prestabilito notai la presenza di alcuni ragazzi che non avevo mai visto prima di allora, anche il loro abbigliamento era diverso da quello di un normale ragazzo di Konoha.

< Che provengano da un altro villaggio? Se così fosse magari dovrò combattere contro uno di loro! >

L'esame stava per iniziare e l'idea di dovermi confrontare con ninja di altri villaggi non mi faceva più stare nella pelle.
 
Top
Kuroi Inu
view post Posted on 22/9/2018, 11:41     +1   -1




Guardie e Ladri
Come c'era da aspettarsi, il giovane Kinji era rimasto oltremodo affascinato da quella fortezza nel mezzo del nulla, popolata da persone dall'abbigliamento e dall'aspetto diversi dal suo. Il ragazzo, guidato dalla curiosità della gioventù, passò molto tempo ad esplorare le varie tende che punteggiavano l'accampamento, approfittando del tempo concessogli dagli esaminatori.
Quando il ragazzo ebbe finito la sua ricognizione, il sole era già avanzato di quasi un ottavo nel suo viaggio verso l'orizzonte, ed una certa folla si era riunita al centro dell'accampamento. Mentre il ragazzo si avvicinava a quelli che sarebbero stati i suoi alleati ed i suoi sfidanti, non poté che notare il un rumore infernale provenire dalle arene che circondavano i viottoli in terra battuta. Se avesse prestato occhio a ciò che stava succedendo, sarebbe riuscito a cogliere un gruppo di quelli che sembravano essere Chunin provenienti da entrambi i villaggi, intenti a trasformare il terreno sotto di loro grazie al loro controllo degli elementi. Tra chi spezzava la terra creando spuntoni e dirupi e chi invece plasmava letti di fiume e piccoli laghi, il ragazzo avrebbe potuto notare anche qualcuno polverizzare il terreno creando dune di sabbia.
Dopo che tutti si furono radunati nel punto prestabilito, un uomo dai capelli grigi che portava al capo lo stemma della sabbia si schiarì la voce e, tenendo sott'occhio i fogli che stringeva tra le mani, comincio a chiamare nomi, dividendoli in gruppi da tre ed indicando con un braccio la direzione in cui si sarebbero dovuti muovere. Non ci volle molto prima che il nome di Kinji venisse menzionato, assieme ad altri due, che il ragazzo non poté che notare non appartenevano a nessuno dei compagni che conosceva.

"Otake Kinji, Matsumoto Aiko e Mori Fumio!"

L'uomo puntò sveltamente a sinistra, dove un altro istruttore li aspettava per condurli al luogo del loro esame. Quando i tre convocati si furono distaccati dalla folla, a Kinji fu rivelato il motivo per cui non riconosceva quei nomi. Entrambi indossavano un coprifronte diverso dal suo. La prima compagna era una ragazza poco più alta di Kinji, dai capelli rossicci e dalla pelle scura, con il viso un po' tondo incorniciato da un paio di occhiali neri, a giudicare da come stava seguendo l'istruttore, in silenzio e con le mani raccolte d'avanti a se, non doveva sentirsi a proprio agio.
Il secondo era invece piuttosto bassino, anche per un ragazzo in età di accademia, ma la sua mancanza di altezza non sembrava affatto infastidirlo dato che, a differenza della sua compagna, camminava a testa alta come se si sentisse padrone del posto. I suoi capelli biondi, lunghi e a malapena contenuti da una coda di cavallo, visti dai lati quasi nascondevano totalmente il suo volto, ma da ciò che era visibile si poteva notare che anche la sua pelle era piuttosto scura, seppur meno di quella di Aiko.
Dopo breve tempo i tre furono condotti ad una tenda che Kinji aveva già visitato, ma che a differenza delle altre era piuttosto spoglia, arredata solo da qualche panchina. Il loro accompagnatore li fece accomodare e si congedò, ma non prima di avergli dato le ultime istruzioni.

"Avete qualche minuto prima dell'inizio della prova, fatene quello che volete ma non allontanatevi dalla tenda. Quando verrete chiamati dirigetevi verso quell'uscita." - disse, indicando un apertura dalla parte opposta della tenda. -"Buona fortuna, ragazzi."

Quasi immediatamente dopo che l'istruttore fu scomparso dalla loro vista, il ragazzo più bassino si alzò dalla panchina dove si era seduto per ascoltare le istruzioni e si posizionò al centro della stanza, più o meno tra Aiko e Kinji e, rivolgendosi a quest'ultimo, si presentò:

Io sono Fumio, piacere di conoscerti! Tu vieni da quel villaggio lontano, vero? Aspetta, come si chiama...mhh

Konoha...Io sono Aiko, piacere di conoscerti. - la voce di Aiko, seppur vicina, arrivò fievole all'orecchio di Kinji, che a malapena riuscì a sentire la seconda parte della frase prima che Fumio tornasse a parlare.

Ah si, è vero! Com'è vivere la nella foresta? Avete le case sugli alberi? Anche io vorrei una casa su un albero, ma noi non abbiamo molti alberi, e nelle serre non mi ci fanno più entrare!

Forse dovremmo organizzarci per -

Ah, ma aspetta, stavo parlando e mi sono dimenticato di chiedertelo, scusa! Tu come ti chiami?



//OFF
Ok, usa questo tempo per fare conoscenza o per quello che vuoi, sempre libero. A te la palla.
OFF//
 
Top
mot95
view post Posted on 6/10/2018, 16:56     +1   -1




Mi stavo incamminando verso il punto di ritrovo. L'eccitazione era alle stelle, il solo pensiero di dover affrontare ninja di diversi villaggi e con diverse abilità mi faceva venire la pelle d'oca. Nella mente continuavo a studiare alcune strategie che mi sarebbero potute servire successivamente, perché se in apparenza potevo sembrare un ragazzino ingenuo e sempre felice e gentile, in verità le sfide e la competizione risvegliavano in me un istinto di vittoria che non ammetteva la parola sconfitta.
I miei pensieri furono interrotti da fragorosi rumori provenienti da un campo di addestramento situato sulla mia destra. Lì vi erano alcuni ninja provenienti da diversi villaggi che stavano mettendo in mostra le loro capaità, ne rimasi subito affascinato: le loro abilità erano incredibili, erano tutti in grado di modificare il terreno che li circondava grazie a tecniche che sfruttavano il controllo degli elementi.
< Un giorno anche io sarò così forte > pensai mentre guardavo, appoggiato ad una recinzione, quegli shinobi trasformare il suolo in piccoli fiumi d'acqua o in dune di sabbia.
Le loro gesta mi fecero perdere la concezione del tempo e non mi accorsi che l'ora libera che ci avevano lasciato gli istruttori era terminata; fortunatamente sentii in lontananza la voe di un uomo che scandiva ad uno ad uno i nomi dei ragazzi.
< Cavolo ho perso troppo tempo, sono in ritardo. >
Iniziai quindi a correre il più velocemente possibile verso il punto di ritrovo e arrivai appena in tempo per udire il mio nome seguito da quello di altri due ragazzi che non conoscevo. L'istruttore ci fece segno di seguirlo e ci accompagnò in un accampamento dove ci disse di aspettare.
Insieme a me vi erano due ragazzi provenienti da altri villaggi, un maschio e una femmina; il primo prese immediatamente la parola iniziando a farmi ua raffica di domande su Konoha, invece la ragazza, a primo impatto molto più timida, si limitò a presentarsi.
< Io mi chiamo Kinji, piacere... - dissi rivolto ad entrambi - ahahah si vengo da Konoha ma non abbiamo le case sugli alberi, anche se sarebbe una cosa divertente immagino >
Fumio, cosi si chiamava il giovane, era molto allegro e socievole, da un certo punto di vista eravamo simili.
< Voi invece da dove venite? Anche voi siete emozionati per l'inizio di questo esame? >
 
Top
Kuroi Inu
view post Posted on 17/12/2018, 02:06     +1   -1




Guardie e Ladri

Kinji rispose come meglio poteva all'assalto di Fumio, cercando di non farsi sommergere dalla marea di domande del biondino. Inutile dire che, quando fu il turno di Fumio di rispondere ad una domanda, il ragazzino sfoderò nuovamente la sua rapida parlantina, passando da un argomento ad un altro senza lasciare spazio ai suoi compagni di esprimere opinione

Noi siamo di Suna! Siamo in classe insieme io e Aiko, sai? Pensavamo ci avrebbero messo in gruppo con un ragazzo della nostra accademia, ma anche tu sembri forte!

Quando le formalità si furono concluse, non passò molto tempo prima che la loro attenzione fosse attirata da una voce all'esterno della tenda, proveniente dalla parte opposta a quella da cui erano entrati.

"Per la Squadra Rossa: Takahashi Fumiaki, Tanaka Goro e Watabe Aki!"

Un attimo di silenzio, mentre qualcosa accadeva dall'altra parte, accompagnato da basso mormorio.

"Per la Squadra Blu: Matsumoto Aiko, Mori Fumio e Otake Kinji!"

Non appena ebbero sentito chiamare i loro nomi, i due ragazzi di Suna si mossero verso la seconda uscita della tenda, chi con più chi con meno sicurezza.
Spostando il sottile velo di stoffa che li separava dal resto dell'accampamento, i due ragazzi regalarono a Kinji qualche sprazzo di ciò che lo aspettava fuori. Per qualche istante, prima che la tenda si richiudesse inesorabilmente, i suoi occhi poterono percepire fili d'erba, terra battuta e quello che sembrava il brillare di un corso d'acqua. Un terreno che, da quello che poteva osservare, sembrava simile a quello che ricordava nei campi d'addestramento di Konoha. Ma, quando Kinji avesse deciso di mettere piede fuori dalla tenda, avrebbe scoperto che ad aspettarlo non era solo il terreno familiare che aveva intravisto, ma bensì un misto di vari terreni, tra i quali sicuramente spiccavano all'occhio le macchie di boscaglia, complete di alberi che poteva giurare non fossero li appena un ora prima, e le dune di sabbia a lui tanto estranee.
Dall'altra parte del campo di battaglia, probabilmente nello stesso stato di sorpresa e meraviglia in cui erano rimasti i due aspiranti Shinobi di Suna, svettavano tre figure, troppo lontane per distinguerne le fattezze con precisione, anche se Kinji sarebbe stato in grado di riconoscere due dei nomi precedentemente chiamati a fare parte della squadra rossa come suoi compagni di corso, nel caso avesse prestato particolare attenzione a quel dettaglio.

Al suonare del Gong, le squadre dovranno scontrarsi utilizzando tutto ciò che è presente nell'arena a loro vantaggio. Lo scontro avrà fine quando tutti e tre i membri di una squadra non saranno più in grado di combattere o la squadra deciderà di arrendersi.

Qualche secondo di silenzio, e l'uomo che sedeva al limite dell'arena (ben definito dal basso muretto di roccia liscia) percosse il gong posto alla sua sinistra, dando ufficialmente inizio alla prova d'esame.
Come se mossi dall'istinto, Fumio ed Aiko si mossero verso le dune, mentre la squadra avversaria decise subito di dividersi, cercando di accaparrarsi più terreno possibile. Sembrava che per il momento nessuno fosse intenzionato ad attaccare, forse preferendo studiare meglio l'arena. Una cosa era sicura, tutto l'addestramento che Kinji aveva affrontato sarebbe stato testato li, in quell'esame tanto diverso da ciò che chiunque si sarebbe potuto aspettare.

 
Top
11 replies since 11/5/2018, 11:15   394 views
  Share