Decisioni in Fiamme

Il consiglio è da un intero giorno chiuso nella stessa stanza... L'onda di energia che ha smosso il continente, per l'ennesima volta, unito a quella lettera aperta ad ogni leader del mondo, sono cose che vanno discusse con estrema attenzione. Per questo quegli uomini e quelle donne sono ancora qui, senza sosta e senza riposo.

Kumo vive una situazione disperata ormai da fin troppo tempo... E partire per una guerra potrebbe significare la sua distruzione, per sempre. E una buona metà del consiglio la pensa così... Ma devono affrontare anche un'altra importante realtà dei fatti. E' proprio per colpa di questo atteggiamento, di voler pensare solo agli interessi di Kumo, che il villaggio è ridotto in queste condizioni. Ormai il popolo è stanco di dover affrontare una continua distruzione sfiorata.

« Onore o morte. » Pronuncia convinto uno dei membri più anziani. « Cosa significa sopravvivere se la reputazione della nostra terra è macchiata? Onore o morte! »

Il silenzio è sovrano dopo quelle parole, macchiato solo da qualche mormorio tra i meno certi. Sanno che ha ragione. Però molte di quelle persone sono genitori, nonni, zii delle persone che andrebbero davvero a morire. Reisei ha creato uno strano clima, qui a Kumo, sostituendo l'urlo di Kumo e il suo vigore ad un abbraccio morboso e severo, e considerato quanto quel villaggio ha patito e continua a patire, non è incomprensibile capire perché tutti si siano adagiati a questo modo. Già aiutare il Taisei la prima volta è stato tanto. Vale davvero la pena di andare così in fondo?

L'uomo a capo di questo concilio si solleva dal suo seggio. Osserva tutti, portatosi al centro della stanza, in una lunga pausa meditativa. Deve prendere una decisione, è tempo.

« Onore o morte. » Ribadisce lui, ma c'è amarezza nella sua voce, così come sul suo volto. « Kumo andrà in battaglia, nella speranza che con il nostro aiuto le bestie non calpestino più la terra dove viviamo. Avvisate gli Shinobi, che partano per il Paese della Pietra. »