La tensione, all'interno dell'aula, era alle stelle. La sorveglianza era serrata e nessuno osava parlare o muoversi, se non per mettere le risposte sul proprio foglio. I cloni della signora Mizuki giravano costantemente tra i banchi, mettendo ancor più ansia agli studenti. Per questi, nonostante la tensione, l'ora passò molto velocemente, forse proprio perchè il pensiero più costante era "forse ho troppo poco tempo per questo test". Nessuno si alzò prima della fine del tempo.
Mizuki:
Fine del tempo, consegnate immediatamente la copia che vi è stata consegnata.Le penne si poggiarono quasi tutte all'unisono. Soltanto un ragazzo, molto probabilmente preso dall'ansia, continuava a scrivere sul foglio. Continuava a mormorare tra se e se
"Non posso fallire, non posso fallire"L'ansia poteva giocare brutti scherzi. Mentre gli altri cloni ritiravano i fogli, uno di questi si avvicinò al ragazzo.
Clone di Mizuki:
Bisogna consegnare il foglio. Se continuerai a scrivere sarai bocciato.Ragazzo:
Non ho ancora finito... NON HO FINITO!
Urlò disperato con le lacrime agli occhi e le mani che tremavano come foglie. Il clone, quindi, gli strappò il foglio dalle mani e lo serrò sulla sedia. Mizuki fece segno di portarlo via e così fu. Il ragazzo scomparve dietro la porta dell'aula Magna, dall'entrata principale, non da una delle 4 uscite di emergenza, e non si vide più.
Mizuki:
Questa è un'altra lezione che dovete ben fissare nella testa: sono un vostro superiore, il vostro insegnante. Non obbedire al comando di un vostro superiore può costare caro a tutto il gruppo. Un ninja dev'essere efficiente e diligente. In altre situazioni ci sarebbe potuto essere un piccolo dibattito, magari sulla strategia da adottare. Qui no, siete sotto esame.Dura e ferrea, il carattere della donna era impassibile e non mostrava segni di cedimento. Nella classe tutti mormoravano. Chi sosteneva che le parole dell'insegnante fossero giuste, chi diceva che era stata troppo dura, chi invece parlava del proprio test e si era completamente disinteressato alla situazione. Era un normale giorno d'esame dopotutto.
Almeno se qualche secondo dopo, quando tutti i fogli furono messi al sicuro nella cattedra, la porta della classe non esplodesse.
Un grosso boato si propagò per tutta la stanza, i ragazzi vicino alla porta vennero colpiti in pieno, riportando gravi ferite, gli altri furono colpiti o sfiorati da qualche detrito. L'insegnate, fredda e calma come al solito, tirò fuori la sua katana e diede ordini precisi
Mizuki:
Non voglio sulla coscienza degli studenti. Fuggite!
Voi qui davanti, portate in salvo i compagni feriti.Guardò Ume mentre gli altri ninja già si muovevano. Aveva dato istruzioni anche ad altri ragazzi, ora toccava a lei
Mizuki:
Tu, porta in salvo il ragazzo qualche banco più in là.Con lo sguardò indicò un ragazzino dai capelli rossicci più avanti. Era rimasto sotto un banco, forse aveva qualcosa di rotto.
Ora sta a te. Per farti un'idea: la stanza ha 500 banchi, 25 per ogni fila. Il ragazzo si trova nella quarta fila, e si trova vicino all'ingresso (10 banchi di distanza). Tu ti trovi nella sesta fila 15 banchi dall'ingresso (che si trova davanti a te). Alle tue spalle ci sono altre 4 file, davanti a te altre 5. Alla tua destra, in avanti, sta l'ingresso, verso sinistra ci sono 3 porte, una in corrispodenza della prima fila, uno della quinta ed uno della decima. In corrispondenza del centro della stanza, nella parte oltre la decima fila,
c'è un'altra uscita d'emergenza.