Reborn as a Demon., Operazione "Ferita 2° grado" per Mitsuaki Kanada [utente: (?)]

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view post Posted on 30/1/2018, 02:04     +1   -1
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Continua da qui.

GdrOff// Allora eccoci qua. Durante il tragitto Mitsuaki ha brevi momenti di lucidità; le uniche cose che ricorda sono il Mizukage che cerca di fargli le prime cure. Harumi che durante la traversata ti pulisce parzialmente le ferite e ti benda ogni zona del corpo interessata dalle lacerazioni ed il corpo di Satomi che è su di un letto abbastanza distante da te. Ricordi, brevemente, il tuo arrivo all'ospedale con relative urla di Hayate e quando vieni portato in sala operatoria da Aoki ed il suo staff. Tra di essi è presente anche Sawa Emi... La riconosci, beh, perché il suo aspetto è famoso. Vedi anche un breve siparietto dove alcuni medici vogliono spostare la Samehada ma Aoki li esorta a non farlo; li minaccia indicando, per l'appunto, Sawa. Per il resto se hai bisogno sai dove trovarmi.//GdrOn.
 
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view post Posted on 30/1/2018, 17:27     +1   -1

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Ogni ricordo successivo al collasso fu sbiadito, come se ognuna di quelle immagini fosse un semplice delirio dovuto alle ferite riportate. Le urla di festa che si tramutavano in richiami accesi, le parole degli altri spadaccini, i dolori causati dalle profonde ferite. Ogni cosa perse d'importanza e d'improvviso il corpo si fece leggero, più del normale.
Il buio inghiottì il tutto per gran parte della traversata benché in qualche istante di lucidità lo spadaccino poté notare come gran parte dell'equipaggio si prodigasse per lui. Partendo da Hayate, il quale con estrema fatica cercò di portare le prime cure del caso in modo da non aggravare le sue condizioni. Percepì il chakra curativo dell'efebico ma, per quanto il Mizukage si impegnasse, nulla sembrava funzionare su quel corpo logoro e corroso dall'energia primordiale del demone.
Momenti di cedimento si alternarono e le palpebre tornarono ad aprirsi lentamente mentre la sagoma di Harumi era intenta a pulire alla bene e meglio le decine e decine di tagli. Cercò di sorriderle mentre ella si prendeva cura di lui ma persino una così semplice espressione facciale non faceva altro che provocare dolori immani. Colpi di tosse improvvisi lo colsero mentre rivoli di sangue si riversano funesti dalle labbra. In preda agli spasmi fu costretto a girare il capo e fu solo a quel punto che s'accorse che il corpo di Satomi giaceva nel letto di fianco al suo. Era pallida e l'ultimo alito di vita aveva ormai abbandonato quel corpo da tempo.
Quell'ultima immagine sfocata, poi nuovamente il buio.

Fu costretto nuovamente a svegliarsi non appena delle urla giunsero lontane, facendosi sempre più pressanti alle sue orecchie. La voce di Hayate era forte ed autoritaria e costrinse un gran numero di sottoposti a giungere sul posto per prestare le cure necessarie allo Squalo. Quest'ultimo riconobbe quasi immediatamente Aoki, con il solito abito grigio ed il consueto camice bianco, mentre ci mise qualche istante in più per dar forma a quella piccola e quasi insignificante immagine sbiadita in lontananza. L'aveva già incontrata, aveva già provato sulla sua pelle i suoi "servigi", e fu quasi uno shock per lui scoprire che quel mostriciattolo si sarebbe unito al team medico che lo avrebbe preso in cura. Cercò di liberarsi, invano.

Poco prima di collassare nuovamente percepì il nome della propria spada e vide chiaramente alcuni collaboratori trasportare la stessa mannaia all'interno della sala operatoria, in modo che i due non fossero separati come lo erano stati per troppo tempo.
Varcata la soglia di quella sala il buio fece nuovamente capolino e tutto si fece nuovamente più lontano e distante.
 
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view post Posted on 30/1/2018, 19:38     +1   -1
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Eccolo lì. Mitsuaki Kanada, colui che avrebbe ricevuto le attenzioni di coloro che si occupavano dell'Ospedale. Tra di loro figuravano anche i nomi di Aoki e Sawa, quest'ultima non particolarmente dedita alla guarigione, ma per mancanza di personale e dedizione verso il Mizukage si era resa disponibile per l'operazione che avrebbero effettuato. Erano appena passati due giorni e le ferite da lui riportate già stavano per andare in cancrena; lo poté constatare facilmente Aoki recidendo con un bisturi la veste del Kanada ed osservando il suo derma con perizia usufruendo di una lampada. Del sangue raggrumato era presente su pressoché tutta la parte superiore del busto, rendendole difficile la ricerca delle ferite che gli erano state inferte. Per lo più, alcune di esse, sembravano contusioni, ma altre, invece, erano essenzialmente delle lacerazioni della pelle, alcune profonde, altre no.

- Che dici, Aoki-san, vediamo che chakra possiede colui che brandisce la Samehada? Sono curiosaah!

Proferì Sawa; con le dita giocherellava con delle forbici, abbastanza appuntite da perforare la pelle e tranciarla di netto, per giungere agli tsubo. Quando stava per dar adito alle sue intenzioni, la morsa della mano di Aoki la interruppe, con uno sguardo torno a contornarle il volto.

- Stai ferma Sawa, non stiamo giocando. Vuoi che il Mizukage si arrabbi?

S'acquietò, udendo quel monito insito nelle sue parole. La sua natura sadica la portava a compiere determinate azioni, ma persisteva quell'obbligo naturale per il quale rispettava ampiamente il volere del Kobayashi. Così fece, sottostando alle indicazioni che il medico principale le dava. Aoki, quindi, dopo aver individuato i punti di interesse, li tracciò con un pennarello. Si stava davvero impegnando; la sua situazione a Kiri non era delle più rosee: Hayate le aveva permesso di rimanere nonostante il suo stretto legame con Hogo. Ora doveva contraccambiare la fiducia che in lei il Kage aveva riposto, adempiendo all'ordine che le era stato impartito. Prima di tutto controllò se vi fosse qualche apertura nei guanti in lattice, usufruendo dell'acqua ossigenata per pulire al meglio le lacerazioni. Nell'altra mano brandiva una pinza per togliere eventuali detriti, ma le parve di non averne visti. Erano semplicemente sporche e impolverate; sarebbe bastata una sciacquata veloce per liberarsene.

- Sawa, portami delle garze, graffette metalliche e una sacca di trasfusione con del sangue compatibile con il suo.

Era la prima cosa che aveva notato; aveva perso una quantità di sangue rilevante durante lo scontro e aveva bisogno di essere rigenerato. Non poteva di certo far morire un suo paziente per dissanguamento... Sarebbe stata felice la Sawa, ma non lei. Il suo compito era guarire, non uccidere con la medicina. Prima, però, di poter dare inizio alla trasfusione, doveva suturare ogni lacerazione e verificare che non vi fosse alcuna emorragia; ad una prima occhiata le sembrava che non vi fosse alcun pericolo, ma era meglio agire con prudenza ed evitare situazioni spiacevoli. Dopo aver appurato la loro inesistenza, iniziò a verificare la profondità delle ferite. La maggior parte erano profonde, quindi doveva applicare le graffette metalliche per permettere alla pelle di ricongiungersi in modo uniforme. Quelle che non erano giunte al tessuto muscolare, adiposo, o all'osso, le otturava con le garze, cercando di stringerle il meno possibile e permettere alla ferita di respirare. Più o meno consumò un'intera scatole di graffette per ricucirlo adeguatamente, per poi apporre dei cerotti sulle lacerazioni appena suturate. Dopodiché diede ordine agli infermieri di iniziare la trasfusione; sarebbe stato loro compito accertarsi che tutto proseguisse secondo i piani. Probabilmente la diagnosi era di almeno sette giorni di convalescenza per permettere alle ferite di risanarsi completamente. Sapeva che obbligarlo a stare lì sarebbe stato difficile, ma doveva per la sua salute.

Probabilmente avrebbe potuto riacquistare i sensi il giorno seguente, quando il corpo aveva assimilato consenziente il sangue che era stato fatto confluire nel suo flusso circolatorio senza rigettarlo. Nei primi tre, quattro giorni, si sarebbe sentito fiacco, piuttosto stanco. Per ritrovare un briciolo di forza e risentire nuovamente il chakra divampare in lui, avrebbe dovuto attendere più o meno il quinto giorno. Il chakra primordiale era difficile da smaltire e, dato che non avevano mai avuto un caso simile, avevano agito con precauzione senza sperimentare terapie diverse. Giunti all'ultimo giorno, avrebbero dovuto verificare le sue condizioni e di come avesse risposto il suo corpo all'operazione subita. Era il giorno della prognosi, se scioglierla o meno. Qualora le ferite non si fossero rimarginare adeguatamente per via delle fuoriuscite del chakra primordiale che ne impedivano la rigenerazione, avrebbero dovuto operare nuovamente, ma stavolta sugli tsubo di chakra per stabilizzarli. Un'operazione pericolosa che aveva delle gravose conseguenze se non effettuata accuratamente e con minuziosità, ma Aoki sarebbe stata in grado di affrontare qualsiasi cosa pur di dimostrare la propria lealtà al villaggio di Kiri prima, al Mizukage poi. L'unica che si divertiva in quel momento era Sawa: si pregustava l'episodio peggiore possibile per trarvi del godimento. Era strana si, non per questo era un medico da guerra... Diciamo molto più guerra, che medico.



Edited by ~Steve. - 31/1/2018, 19:51
 
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view post Posted on 1/2/2018, 14:45     +1   -1
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|| Anzitutto ti ammazzerei per aver sbagliato a mettere il link nello specchietto che hai postato nel Topic Centrale Valutazioni, costringendomi a cercarla in sezione (te possino.. XD). Andando al succo.. direi che è un po' troppo all'acqua di rose Marco. Ti spiego meglio: Mitsuaki è davvero conciato per le feste e mi aspettavo un'operazione dove il paziente fosse più di la che di qua, non so se mi spiego. In quest'operazione Aoki ha fatto il suo dovere, pulendo e suturando.. ma appunto c'è tutto troppo sotto controllo; non respiro il peso della responsabilità, non respiro quel "ommioddio mi sta morendo fra le mani", che praticamente è quello che sta succedendo nonostante tutto. Mi sembra un po' frettoloso il tutto, ecco. ^^'

Ora, non voglio farti modificare quanto hai fatto, ma ti pongo delle complicanze. Fai un altro post di almeno 5000k, considerando che dopo un paio d'ore le ferite di Mitsuaki si riaprono per effetto del chakra primordiale che ancora non ha smaltito (sfrutta Sawe, è medico da guerra, può agevolarne la fuoriuscita in qualche maniera); questo significa che quello che immette da trasfusione lo perde di nuovo. E' fra la vita e la morte, gli incaricati della trasfusione sono agitati come non so che, nemmeno lo dessero già per morto. Non mettere contorni, o il "presumibilmente dopo": giocati solo l'operazione nuda e cruda e il pepe al coolo di tutti perché lo Squalo sta morendo e il Mizukage è pronto ad agire ma senza la cortesia della vasella. FoZZa. u.u

PS. Dovrò valutarla nuovamente una volta che avrai postato, quindi avvisa direttamente me. A operazione riuscita (si spera) posterà Cito il risveglio di Mitsuaki. ||
 
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view post Posted on 2/2/2018, 02:09     +1   -1
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- Qualcosa è andato storto! Chiamate urgentemente Aoki e Sawa!

Si levò una voce così impetuosa da far vibrare le pareti dell'ospedale. Apparteneva ad uno degli infermieri incaricati di visionare stabilmente la condizione clinica del Kanada. In pochi avrebbero potuto presagire una situazione così nefasta, ma eppure accadde. Aoki aveva fatto il suo dovere con minuziosità, ma probabilmente qualcosa le era sfuggito. Forse aveva sottovalutato quel chakra primordiale lasciando che venisse repulso dal corpo autonomamente; quello era un segnale di incapacità dello Squalo di poter rigettare il potere assimilato. Sopraggiunsero celermente le due dottoresse, Akio e Sawa; la prima con un certo sgomento delineatosi sul suo volto, la seconda piuttosto eccitata per la situazione allarmante.

- Cosa è successo, Chiaki-san?

Proferì il capo medico all'infermiera; quest'ultima palesemente provata per la notizia che stava per darle, le afferrò il polso e la esortò a seguirla nella stanza di Mitsuaki.

- Le ferite si sono riaperte, tutte. Ce ne siamo accorti da poco, ma probabilmente la cosa va avanti da giorni. Gli addetti alla trasfusione gli hanno fatto un controllo e pare che tutto il sangue immesso è stato perso. E' in fin di vita.

La donna divenne scura in volto. Come se quella responsabilità le stesse macinando l'animo, rendendola colpevole del misfatto compiuto. S'avventò nella stanza, seguita da Sawa, per constatare le notizie che le avevano riferito. Era effettivamente vero, proprio come le era stato detto. Non si perse d'animo nonostante avessero poco tempo per sopperire alle loro mancanze. Accese due lampade pendenti sulla barella e iniziò a controllare ogni ferita, per verificare la condizione dello strato di pelle e l'eventuale rigenerazione della stessa. Quasi nessuna di essa presentava nuovi lembi di epidermide ed il flusso circolatorio faceva fatica a raggiungere le zone periferiche, come gli arti che stavano per andare in cancrena.

- Portatelo immediatamente in Sala Operatoria.

S'era tolta quell'apparente maschera; quella prove evidenziava la sua non impeccabilità nella mansione svolta e fu quella la parte più dolorosa da sopportare. Era sempre stata ineccepibile nel suo lavoro, mai aveva fallito, anche quando la situazione era più brutta del previsto.

- Morirà? Il Mizukage se la prenderà con te accusandoti di tradimento.


Fece un ghigno divertito. Effettivamente era vero, sarebbe successo questo data lo stretto legame che la dottoressa aveva con Hogo. Sawa, dal canto suo, si divertiva; era piuttosto sadica come ragazza e forse il ruolo da medico non le calzava a pennello. Ahimè, era utile per varie cose. Possedeva una conoscenza molto approfondita sugli tsubo, sul chakra e le tecniche di auto potenziamento.

- Chiaki-san, prepari immediatamente un'altra trasfusione, e dica a loro di muoversi se non vogliono morire per mano mia!

Proferì Akio, adirata più che mai. Difficilmente mostrava quel lato del suo carattere, apparentemente innocua e paziente, in quel momento stava provando sensazioni contrastanti. Da una parte la delusione,
dall'altra la rabbia. Se non avesse agito immediatamente Mitsuaki Kanada sarebbe morto; sulle sue mani sarebbe ricaduta la colpa del decesso di uno Spadaccino e non era una cosa bella con cui sopravvivere. L'equipè medica aveva già preparato il tutto, ma prima di poter suturare nuovamente le ferite dovevano fare in modo che il chakra primordiale sparisse del tutto. In tal caso solo una tra di loro era in grado di colpire senza provocare ulteriori danni gli tsubo, ed era la più inaffidabile del gruppo: Sawa Emi. Gli occhi del capo medico da Recupero tergiversarono quando si rese conto di tutto ciò, non si fidava minimamente della temperanza della ragazza, o bambina, ed era altrettanto conscia che un suo errore non avrebbe provocato un cambiamento di colpe. Solamente lei sarebbe stata accusata del fallimento, non avendo svolto il suo dovere con dedizione sin dall'inizio, reputando ininfluente quel dettaglio che si era rivelato distruttivo.

- Sawa-san, dovrai stimolare i suoi tsubo affinché il chakra primordiale ne fuoriesca. Agisci con cautela e non provocargli ulteriori danni, già sono piuttosto deboli ed una pressione più forte del previsto potrebbe essere un male per noi, e sopratutto per lui.

La squadrò, quasi invitandola a non errare nel suo compito. Il medico da guerra, diversamente, sorrise entusiasta, quasi come se quello non fosse un compito così complicato. Anzi, pareva eccitarsi sempre più quando iniziavano a togliere le medicazioni dalle ferite riaperte.
Alcuni rivoli di sangue gli solcavano la pelle; era piuttosto grumoso,
un segnale di dissanguamento, a quanto pare.

- Che bello, che bello!

Gli occhi le diventarono lucidi e la gote si arrossì leggermente. Stavolta, però, non doveva agire per uccidere, ma bensì per il contrario, ovvero salvargli la vita. Cosa alquanto astrusa da chiedere a quella bambina, ma per ingraziarsi Hayate-sama avrebbe fatto di tutto, anche reprimere quel suo lato omicida. Il chakra fluiva attraverso 361 punti, e utilizzavano un sistema di energia simile a quello circolatorio; il suo compito sarebbe stato quello di favorire l'afflusso del potere appartenente allo Spadaccino eliminando, quindi,
quello di Isobu. Sawa fece confluire del chakra all'interno dei polpastrelli, evidenziandoli con un'alone di energia, per poi individuare gli tsubo sui quali applicare la tecnica. Iniziò dapprima dalla parte inferiore del corpo, per poi risalire verso l'alto fino a giungere all'altezza del cuore. Era attenta, non voleva che qualcosa le sfuggisse di mano o che l'euforia del momento la tradisse. Non sapeva se effettivamente era riuscita nel suo intento; le mani quasi le tremavano per quanta adrenalina fluisse nel suo corpo.

- Deve muoversi, o non potremo iniziare la trasfusione e morirà!

Giunse la voce dell'infermiere addetto alla macchina della trasfusione.
Sawa orientò il proprio sguardo sulla sua figura; era torvo e disprezzante. Fu chiara.

- Stia zitto o libero la bambina.

In effetti si, stava impiegando molto tempo per portare a termine il suo compito... Lo stava facendo minuziosamente e verificando che ogni tsubo fosse effettivamente libero dal chakra primordiale. Stava per finire; l'esito non era chiaro ma il cenno di assenso in direzione di Aoki non poteva avere altri significati.

- E' il tuo turno. Sta morendo. Manca poco, devi essere veloce ma precisa.

Non sembrava più la solita, anzi, era seria. Non stava più ironizzando sulla sorte dello Squalo, era preoccupata anche lei per la sua sopravvivenza. Era conscia delle difficoltà e del possibile dissanguamento del ragazzo, ma confidava che Akio potesse rimediare agli errori precedenti. Si scostò dalla barella per darle modo di avere un movimento maggiormente libero. Ora toccava a lei.
Adoperò i guanti sterili, dopo aver pulito accuratamente le mani, e ripose su un ripiano mobile tutti gli utensili di cui avrebbe avuto bisogno nel corso dell'operazione.

- Sawa, dovrai suturare tu le ferite. Io non potrò farlo. Se non agisco ora, morirà.

Sentenziò Aoki. Era convinta; si era decisa ad utilizzare una di quelle tecniche che poche volte sinora aveva utilizzato per salvare la vita dei suoi pazienti. Questo caso, però, era il più grave di tutti e avrebbe usufruito di ogni nozione da lei conosciuta per porvi rimedio. Si tolse i guanti e le immerse in una piccola bacinella d'acqua, per poi strofinarle sulla fronte. Un sigillo apparve su di quest'ultima, celato dal trucco. La collega ne era a conoscenza, avevano pur sempre lavorato insieme ed aveva comunque uno studio della medicina parecchio approfondito. Con un cenno del capo le diede il proprio appoggio a riguardo; quella tecnica richiedeva quasi tutto il chakra della donna, inducendola a svenire o, in casi peggiori, al coma. Un attimo, ed un balenò smeraldino venne sprigionato dal sigillo. Si collocò come un mantello sul corpo morente dello Squalo, coprendolo interamente. Sorrise, prima di perdere l'equilibrio e cadere fragorosamente a terra. Non era riuscita ad accumulare abbastanza chakra da tenerne un bel po' pure per lei. Sperava, in quell'espressione di gioia, di aver fatto tutto quello che poteva. L'intera sala operatoria fece un sussulto; alcuni infermieri adagiarono Aoki su di un'altra barella affinché riposasse, mentre dall'altra parte Sawa stava per iniziare l'operazione

Non ci volle molto per capire che quella non era una cosa così difficile; suturare delle ferite e verificarne le condizioni era un compito affidabile anche ad un medico genin, ma voleva agire responsabilmente. Era meglio avere più esperienza a riguardo, come lei che era un medico Jonin. Così come fece quasi una settimana prima la collega, la donna dalla chioma cremisi oltre a suturare le ferite, pulirle, e unire i due lembi di pelle con le graffette, verificò che non vi fosse alcuna rimanenza del chakra primordiale. Nel caso in cui vi fosse stata una minima possibilità della sua presenza, lo Squalo sarebbe inevitabilmente morto. E continuò a suturare, pezzo per pezzo. Avrebbe potuto competere per la Tessitore, tanta la sua perizia nel svolgere quel compito.

- Credo possiate iniziare con la Trasfusione, vediamo come reagirà al sangue immesso.

Ordinò.

 
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view post Posted on 2/2/2018, 12:50     +1   -1
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|| Questa volta ci siamo. Beccati come ricompensa questi 100 ryo come da regolamento e bentornato nel mondo dei vivi Mitsuaki-kun. Operazione riuscita. ;P ||
 
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view post Posted on 2/2/2018, 21:19     +1   -1

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Un gocciolio lontano scandì il suo risveglio come il rintocco di un vecchio orologio, facendosi via via più marcato. Le palpebre si aprirono lentamente mentre il mondo acquisiva gradualmente forma, trasformando immagini indistinte in sequenze sempre più nitide. Il soffitto era d'un bianco tenue così come lo erano le mura che cingevano l'intera stanza addobbata con pochi suppellettili, il giusto per rendere presentabile quell'ambiente. Voltò il capo prima a sinistra, osservando il supporto in alluminio che reggeva un flacone contenente della soluzione salina e, successivamente, a destra notando un piccolo comodino spoglio e privo di alcun abbellimento. Il capo si spostò infine verso il basso fino a constatare come l'intero busto, così come tutti e quattro gli arti, erano pesantemente coperti da spessi bendaggi. Solo in quel momento cominciò a ricordare quanto accaduto, collegando quel "soggiorno" in ospedale allo scontro avuto con il demone codato. Oltre la battaglia ricordava poco o nulla se non sporadiche immagini relative al suo arrivo in ospedale scortato da Hayate e la conseguente presa in consegna da parte di Aoki e Sawa.
Ogni tentativo di movimento, anche il più piccolo ed impercettibile, fu stroncato sul nascere dai terribili dolori e dal generale intorpidimento del corpo. Dovette quindi attendere diversi minuti prima che qualcuno si accorgesse del suo risveglio. Una giovane infermiera varcò la soglia della stanza per un controllo di routine e quasi si lasciò cadere tutte le cartelline nel notare che il ragazzo aveva ripreso conoscenza così in fretta.


Mitsuaki-sama, si è ripreso?!

Lo shinobi, di contro, fu costretto nuovamente ad osservare il proprio corpo martoriato dalle ferite per poter rispondere alla ragazza.

Se riuscissi a muovere anche solo un dito ti direi di si ma a quanto pare questo mio nuovo corpo da mummia non me lo consente...

Non deve sforzarsi, Mitsuaki-sama! Riprese la donna in tono quasi preoccupato. E' stato operato per ben due volte ed ha perso così tanto sangue che i medici ancora si chiedono come è possibile che non sia deceduto. Nelle sue condizioni non dovrebbe neanche riuscire ad aprire gli occhi, figurarsi muoversi! Pensi a riposare...

Rimbrottato per bene dalla giovane assistente lo spadaccino abbandonò ogni velleità, lasciandosi però andare al suo solito fare giocoso.

Va bene, va bene...però ho fame, qual è il menù del giorno?

L'indice della ragazza puntato verso la flebo fu una sentenza abbastanza severa da mandar giù ed il botta e risposta che ne seguì non fu certo migliore.

La signorina Kurage ha ordinato di non darle da mangiare nessun tipo di cibo solido per evitare eventuali lesioni all'apparato digerente.

Ma io ho fame, quella cosa non mi sazia mica!

Gli ordini sono ordini...è per il suo bene.

Ma...ma...ma io ho fame!

Basta, non insista!

Non si potrebbe aggiungere non so, un po di salsa di soia in quella flebo?! O che ne sò, del wasabi?

Ma lei che tipi di problemi ha?!

Lo voglio friggere friggere friggere friggere...lo voglio friggere friggere friggere friggere...frittooooooooooo con un tantino di ketchup!

Ma questo tipo è scemo di suo o è stata la perdita di sangue a fargli andare in pappa il cervello?

Quest'ultima legittima considerazione venne però rivolta al vento dato che il ragazzo, stremato per l'impegnativa conversazione, si lasciò nuovamente andare tra le braccia di morfeo.

Si risvegliò nuovamente qualche giorno più tardi, riprendendo poco alla volta il controllo del proprio corpo. Ogni giorno che passava le ferite facevano meno male ed il fisico rispondeva in maniera sempre migliore alle terapie a cui era stato sottoposto.
Venne dimesso dopo circa una settimana con le dovute raccomandazioni del caso, ovvero non fare alcun tipo di sforzo e limitare al minimo i movimenti bruschi. Riposo era chiaramente la parola d'ordine.
Ma avrebbe avuto molto tempo per riposare...alla sua morte.
Ora toccava nuovamente mettersi a lavoro e riprendere gradualmente gli allenamenti, non prima però d'aver avuto udienza dal proprio kage.


//Vediamo chi coglie la citazione :coffee: //
 
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6 replies since 30/1/2018, 02:04   245 views
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