Classe #46 - Vicolo cieco., Per *Akemi*

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view post Posted on 19/11/2017, 20:49     +1   -1
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Nonostante il villaggio della Nebbia fosse stato scosso da recenti cambiamenti riguardanti la scala gerarchica, i giorni si susseguivano incessanti. Il mare, la nebbia, la brezza, insomma, nulla di particolare da segnalare, almeno non momentaneamente. Vi erano però alcune persone che, in quella che si poteva definire una calma apparente, si trovavano ad essere sicuramente soggetti ad una certa tensione. Chi? Gli studenti logicamente. Proprio in quei giorni si sarebbe tenuto l'esame genin, quello che avrebbe segnato il futuro dei più. Nello specifico, si sarebbe svolto quella mattina, almeno la parte pratica dello stesso.

Inutile dire che ognuno si preparava a suo modo. Non tutti si mostravano effettivamente sotto pressione, mantenendo un sangue freddo particolarmente encomiabile. Come si sarebbe comportata la nostra Akemi? Dopotutto quello era anche il suo giorno, il giorno del grande passo. L'esame genin avrebbe avuto inizio alle dieci in punto, ma sarebbe stato consigliabile farsi trovare sul posto almeno una trentina di minuti prima. Arrivata, avrebbe potuto osservare una moltitudine di persone, ragazzi principalmente, chi accompagnato dai genitori e chi in solitaria. Un grande palco si ergeva all'esterno della struttura, su di esso presenziava un uomo, vecchio, particolarmente in carne, che nominava i ragazzi, uno per uno, smistandoli nelle varie classi.
- Hanawa Akemi, classe numero 4. - Quella sarebbe stata la destinazione della giovane, la classe che avrebbe ospitato il suo esame teorico.

Non sarebbe stata molto difficoltosa da raggiungere, era una delle prime, subito imboccato il primo corridoio sulla destra, rispetto all'ingresso dell'Accademia. In una ventina di minuti, la classe finalmente si riempì e, una volta che tutti i banchi furono occupati, fece la sua comparsa la sensei. Bella, snella, slanciata. Capelli rossi come il fuoco ed occhi verdi come i prati. Insomma, il sogno di qualsiasi ninja. Sul volto dai fini lineamenti figurava un bel sorriso, simpatico e solare, mentre nella mano destra stringeva dei fogli.
- Molto piacere ragazzi, sono Hatsuyo Monden, ma chiamatemi pure Hatsuyo. - Iniziò, quindi, a distribuire le prove scritte, lasciandone una per banco, girate al contrario. -

Molto bene, prima che giriate i fogli vi darò qualche informazione a riguardo. Sono trenta domande, una per ogni minuto a vostra disposizione. Una folta concluso il tempo, ritirerò i fogli e correggerò i testi, rivelandovi l'esito degli stessi. Solo chi passerà l'esame teorico sarà ammesso a quello pratico, per tutti gli altri, beh... Ci sarà una prossima volta. Prego, potete girare i fogli e cominciare. - E, sempre con quel bellissimo sorriso, si accomodò alla cattedra lasciando spazio ai ragazzi.

CITAZIONE
Hello. Molto piacere, mi chiamo Andrea, non esitare a contattarmi in caso di dubbi o altro. Passiamo alle regole. Non sapendo quanto sia esperta nel settore gdr e, oltretutto, non conoscendo il tuo passato sul Ngdr (sempre che ne abbia uno) ti annoierò con qualche dettaglio.
- Divertiti, non farti troppi problemi, dopotutto questo è un passatempo.
- Non essere autoconclusiva nei post. Se vuoi fare una cosa e vuoi saperne il risultato, contattate me e ci accorderemo. L'autoconclusività porta spesso ad errori grossolani. Stesso discorso per le interazioni con NPC, si potranno concordare eventuali dialoghi se necessario.
- Non modificare i post senza prima avermi avvisato. E' una regola del cavolo, ma andando avanti ti sarà chiesto di fare in questo modo, quindi meglio abituati sin da subito. :asd:
- Scrivi in modo chiaro, rendendo facile comprendere la differenza tra narrato, parlato ed eventuale pensato, sempre che lo utilizzi.
- Non chiederò calcoli, visto che il regolamento è in rifacimento, quando e se ti ritroverai ad utilizzare tecniche, basterà metterle sotto spoiler per chiarezza.
- Questa ultima regola di solito la applico quando in classe siamo di più, ma la riporto comunque. Gradirei almeno un post a settimana, giusto per non tirare il tutto per le lunghe. Se hai problemi si sorta basterà avvisare.

Detto questo descrivimi come si sente il tuo pg all'idea dell'esame. Emozioni, sensazioni, se è preparato o no. Insomma, solite questioni pre-test. Non dimenticare di inserire le modalità con cui affronta l'esame. Se cerca di copiare, se ha studiato, insomma, avete capito. A breve provvederò ad inviarvi per PM le domande teoriche a cui dovrete rispondere. Prendetevi il vostro tempo.

The End. Divertiti! Io sicuramente lo farò. :ahguru:

 
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view post Posted on 21/11/2017, 13:53     +1   -1
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E

ra stato difficile anche solo chiudere gli occhi nel tentativo di riposare prima del grande giorno. Il bocciolo degli Hanawa il giorno prima si era allenata duramente fino all’imbrunire e solo quando la stanchezza aveva corroso non solo il corpo ma anche l’animo, la studentessa dell’Accademia era tornata nei suoi alloggi, abbandonando il piccolo angolo per gli allenamenti allestito nel meraviglioso giardino della Residenza di famiglia. Un tempo quella dimora, che recava gli stemmi di un clan ormai dimenticato, era invidiata da molti. Ora invece, nella frenesia degli ultimi tumulti che avevano sconvolto Kirigakure no Sato, nessuno si sarebbe aspettato che la sorellina di Ryuuko Hanawa, un ex-Jonin del Paese dell’Acqua, avrebbe affrontato il suo esame Genin l’indomani.
Un tempo il diploma all’Accademia dei Hanawa era ben atteso dai membri della famiglia, per aggiungere un’ulteriore stella nel firmamento della carriera militare del Paese dell’Acqua. Invece quella sera Akemi era ritornata nella sua camera senza confessare il suo entusiasmo e le sue paure ai genitori. Non desiderava più rivedere il volto infranto dalla delusione del padre, che non aveva riscontrato lo stesso talento nella minore dei figli. In Accademia non brillava per intelligenza o preparazione teorica, riusciva a cavarsela nelle esercitazioni pratiche, anche se spesso il suo temperamento le era d’ostacolo per il raggiungimento di una buona valutazione a fine lezione. Fortunatamente aveva incontrato sul suo cammino alcune persone come Seiko e Miyo, con cui aveva stretto un sincero rapporto d’amicizia e di cui invidiava le promettenti capacità. Miyo era una delle più intelligenti della sua classe, mentre Seiko si era dimostrata abile in ogni arte Ninja. Lei cercava d’altro canto di assorbire quanto possibile da entrambe.
Ma era difficile anche solo sperare di raggiungere il loro livello quando non aveva il supporto nemmeno dai suoi genitori. Era riuscita a dormire solo poche ore e si era rimessa in piedi per indossare una tuta da allenamento scura ad unico pezzo che si chiudeva con una zip centrale. Sandali ninja bianchi e calze nere che le coprivano le gambe fino alle ginocchia. La lunga chioma bionda era stata lasciata sciolta, mentre intrecciò con l’oro dei suoi capelli il bocciolo di un loto. Si specchiò riconoscendo le sue gemme verdi ed il volto lentigginoso. Nonostante tutto non aveva perso il sorriso. Recuperò una tracolla, la stessa che l’aveva fatta compagnia per tutti i lunghi anni trascorsi in accademia, ed uscì di casa senza fare colazione.
La preoccupazione e l’ansia le impediva di mandare giù qualsiasi cosa. Sentiva già lo stomaco nauseato e le gambe tremolanti, che le rallentava il suo passo per le stradine ombrose e nebbiose del Villaggio. Ben pochi viandanti percorrevano di buon mattino quelle strade e riuscì a scorgere alcuni compagni di classe, che salutò con un cenno della mano, che venivano accompagnati dai genitori. Sembravano quasi più emozionati dei figli. E non avere nessuno accanto fece vacillare ulteriormente le sue sicurezze sulla sua possibile promozione in quella giornata.
Quando raggiunse l’atrio dell’Accademia, una struttura che si ergeva in altezza e con il Kanji dell’Acqua ben in vista, si ritrovò davanti ad una platea di rumorose persone che si scambiavano sorrisi e parole d’incoraggiamento. Nessuno si avvicinò a lei per augurarle buona fortuna, tranne due studentesse.
-Finalmente! Iniziavo a pensare che non saresti venuta.- La prima ragazza dagli occhi castani e la lunga chioma bruna le lanciò le braccia al collo per abbracciarla dopo averla accolta con la sua proverbiale ironia. L’altra ragazza, molto più timida e posata, con delle trecce color ebano e le iridi verdi intervenne subito per rincuorare la Hanawa. -Ma cosa dici Seiko-chan? Dovresti conoscere ormai Akemi-chan… difficilmente si arrendere e sono certa che supererà brillantemente la parte pratica.- Il sorriso di Miyo rincuorò la studentessa che si staccò dall’amica per porgere un sincero sorriso all’altra. -Grazie Miyo-chan! Sei sempre molto gentile, anzi troppo. Lo scoglio da superare è il Test scritto. Non mi sento particolarmente preparata.-
Le tre studentesse ebbero molto tempo per fare quattro chiacchiere e salutare i loro compagni di classe. Almeno fino a quando un uomo dal florido volto non iniziò a formare le classi per la prova teorica. Un silenzio calò sull’atrio dell’Accademia, persino i pochi curiosi che erano accorsi per osservare il “lieto” evento rimasero in silenzio per ascoltare i nomi dei promettenti studenti che venivano chiamati ad uno ad uno a raggiungere il palco per poi essere smistati nella propria classe. La gelida brezza fece rabbrividire Akemi, che si strinse nelle spalle sfiorando con la punta delle dita la nivea pelle delle braccia ed assicurandosi che il suo fiore di loto non volasse via. Era giunta in Accademia, come tanti del resto, in largo anticipo ma non dovette attendere molto per ascoltare il suo nome. Le classi pian piano si riempivano e la Hanawa iniziò a pregare ad alta voce che fosse smistata con una delle sue amiche. A denti stretti, pugni chiusi e palpebre serrate continuava a mormorare a mò di cantilena. -Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan! Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan! Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan! Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan! Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan! Voglio stare nella stessa classe di Miyo-chan!- I Kami furono crudeli con la studentessa, visto che il suo nome e cognome furono proferiti prima del previsto. Gli occhi si sbarrarono e le labbra si schiusero in un’espressione stupita e terrorizzata. Era coraggiosa, ma affrontare un esame senza Miyo-chan come compagna di banco le avrebbe assicurato una bocciatura. Fu Saiko-chan a spingerla verso il palco per non far attendere troppo l’anziano e paffuto uomo che le indicò con freddezza sistematica la sua classe e la direzione da prendere.
Ancora intontita si rese conto troppo tardi di essere andata via senza augurare buona fortuna alle amiche, ma era certa che entrambe avevano le conoscenze ed il talento adatto per superare quello scoglio. Discorso diverso per la Hanawa, che non possedeva lo stesso talento del fratello maggiore. La sua morte aveva segnato nel profondo Akemi, eppure era lì per combattere per entrambi. Doveva renderlo fiero di sé. Non impiegò molto tempo nella ricerca dell’aula n°4, le bastò voltare l’angolo e proseguire verso destra. Era impossibile sbagliarsi. Prima di entrare sospirò per scaricare tutta la tensione. Il cuore le martellava nel petto. -Ohayou Gozaimasu!- Con educazione salutò ed occupò un posto in seconda fila, dal lato della finestra. Da quella posizione cercò d’individuare le chiome delle sue amiche, ma in quella moltitudine di persone fu impossibile.
Furono i venti minuti più lunghi della sua vita e le sue speranze si infransero anche quando l’ultimo studente si sedette. Non c’era traccia di Miyo-chan o Saiko-chan. Si rigirò la matita tra i pollici e controllò che non avesse dimenticato il pennello e l’inchiostro.
-…- La comparsa della sua esaminatrice non tranquillizzò affatto Akemi, nemmeno il solare sorriso della Kunoichi riuscì nell’impresa. Sentì il cuore battere e le mani applicare un’innaturale pressione sulla matita. Avvertì un sinistro scricchiolio. Si rese conto che stava per piegare la matita dal nervosismo. Scrollò le spalle e rivolse lo sguardo verso il Villaggio nebbioso di Kiri. Oltre le mura dell’Accademia riusciva ad intravedere le alte strutture circolari ed i centri residenziali. L’apparente quiete s’interruppe quando le fu consegnato il suo questionario, che potè leggere solo quando Hatsuyo-san scandì il tempo. “Trenta domande in trenta minuti!?! Che i Kami mi assistano.” Pensò non appena l’esaminatrice espose le regole del Test. La studentessa ruotò con furia il foglio ed iniziò a leggere le domande non appena Hatsuyo-san diede il via alla prova scritta dell’esame Genin. Le prime domande non furono difficili, aveva ben in mente la definizione di Chakra, la classificazione dei Ninjutsu o gli elementi. Non ricordava a cosa il Fulmine fosse debole, ma era quasi certa che era decisamente vantaggioso utilizzare un Ninjutsu Raiton contro una barriera di Doton. Le domande centrali erano pressoché impossibili, o almeno per lei. Non aveva mai capito come calcolare alla perfezione la traiettoria di uno Shuriken lanciato da un Genin con una discreta forza ed il vento come fattore aleatorio. Le risultava più semplice lanciare uno Shuriken senza pensarci troppo e affidarsi all’istinto e ad una buona dose di fortuna. Ricordava solo due limitazioni della Tecnica della Trasformazione ed un vuoto di memoria per la localizzazione di alcuni tsubo particolari nel sistema circolatorio del Chakra. Prima di passare alle domande finali, provò a lanciare un’occhiata verso il compagno di banco. Ma dovette arrendersi all’idea di copiare visto che il foglio del ragazzo che aveva di fianco sembrava ancora vuoto.
Gli occhi rotearono al cielo e dovette affrontare le ultime domande a risposta aperta, descrivendo una situazione tipo di uno Shinobi in missione di spionaggio e trascrivendo a memoria alcuni articoli del Nindo Ninja.
Fu un Test teorico devastante, ma alla fine riuscì a rispondere a buona parte delle domande, lanciandosi con coraggio ed incoscienza su alcune. La tecnica della buona sorte e del disperato calcolo delle percentuali di errore era sempre una scorciatoia utile. Mirava ad una sufficienza e nonostante tutto consegnò il suo Test con il sorriso.

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view post Posted on 21/11/2017, 23:55     +1   -1
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Ritirati tutti i compiti, la sensei uscì dalla classe con l'ennesimo ampio sorriso stampato in volto. - Tornerò fra poco con i risultati, non andatevene per cortesia. - Passarono circa quindici minuti prima che la porta tornasse a scricchiolare e che la figura della donna comparisse nuovamente. Nella destrorsa stringeva il destino dei suoi studenti, chi sarebbe stato ammesso alla fase successiva? Iniziò, quindi, l'appello. I test erano in ordine del tutto sparso ed il punteggio veniva comunicato con tono chiaro e deciso. Nessuno avrebbe potuto nascondere il proprio esito alla classe.

Dieci nomi vennero chiamati prima che la giovane venisse, finalmente, nominata.
- Hanawa Akemi! - Attendendo l'avvento della studentessa alla cattedra, la sensei fece svolazzare il compito davanti al naso della stessa. - Hai fatto abbastanza errori! Sono sicura che avresti potuto fare molto meglio se ti fossi impegnata un po' di più! Pff… Alla fine quello che conta è essere passati, no? Sei ammessa alla fase pratica. - Fece una piccola pausa. Tutti gli studenti che avevano avuto un esito positivo avevano ricevuto differenti istruzioni dalla sensei. Anche per Akemi sarebbe stato così. - Il tuo esame pratico si svolgerà alle 22 di questa sera. Il valutatore ti attenderà per sottoporti ai test che riterrà più opportuni. Dovrai recarti nella parte forestale di Kiri, a nord. Non è un posto troppo complicato da raggiungere. Seguendo la strada che parte dal centro villaggio, ti troverai davanti all'ingresso della foresta stessa, dovresti riuscire a notare un piccolo sentiero sulla destra, seguilo e troverai la tua destinazione. - Tutto relativamente chiaro e semplice. Dopotutto la foreste di Kiri non erano luoghi preclusi, vi era persino la possibilità che Akemi le avesse già visitate. - Il prossimo... Kohei... -

CITAZIONE
Buon post, mi sei piaciuta. Beh. Essendosi l'esame teorico tenuto alla mattina, hai tutta la giornata libera per fare quello che più credi, sino alle 22.
Concludi pure il tutto all'imbocco del fantomatico sentiero.

 
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view post Posted on 23/11/2017, 21:49     +1   -1
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C

on lo scadere del tempo le pene per l’Hanawa non erano di certo concluse. Hatsuyo-san, con il suo radioso sorriso sparì dietro la porta della classe n°4 per poter calcolare i punteggi ottenuti dai singoli studenti nella prova teorica. La fanciulla dalla chioma dorata era ben consapevole di non essersi distinta dagli altri per conoscenze teoriche o eccelse facoltà intellettive, alcune domande erano davvero al limite dell’impossibile ed ascoltando il febbrile confronto dei suoi compagni di banco, che iniziavano a confrontarsi per calcolare la soglia minima di errori commessi, la sua media veniva abbattuta di quesito in quesito. Senza volerlo si ritrovò nel bel mezzo di una discussione tra due studenti seduti proprio davanti al suo banco, che ricordavano buona parte delle domande. Le loro irritanti spiegazioni fecero sprofondare maggiormente Akemi in uno stato di apatica rassegnazione, poggiando la fronte sul ligneo banco e le mani che coprivano in modo infantile le orecchie per non ascoltare altre soluzioni ai quesiti.
Aveva sbagliato alcune domanda ingenuamente, in altre era stata fortunata. Ora non restava altro che attendere il ritorno di Hatsuyo-san e sperare di aver superato la parte teorica con una sufficienza. Rialzò la testa dal banco ed adagiò il palmo della mano sulla guancia lentigginosa, per sorreggerla, ed osservare annoiata il cortile dell’Accademia, dove aveva svolto diverse esercitazioni pratiche nel corpo a corpo e nell’utilizzo delle armi da lancio. Cercò d’isolarsi dalla massa informe di studenti che chiacchieravano e si confrontavano sulle risposte, per evitare che il suo umore non venisse intaccato dal crescente numero di errori che aveva commesso. Forse doveva studiare di più, ma prediligeva di gran lunga la pratica alla noiosa teoria.
Osservò il cortile fino a quando Hatsuyo-san non ritornò con il suo proverbiale sorriso ed iniziò a chiamare ad uno ad uno gli studenti per comunicare i risultati. Lo sguardo si soffermò sulla sorridente Kunoichi, che annunciava bocciature o promozioni con facilità infrangendo o realizzando i sogni di molti.
- Eccomi! - Alzò la mano e scattò in piedi non appena la donna la chiamò alla cattedra. Grazie alla sua esile figura riuscì ad infilarsi tra lo spazio dello schienale della sedia del suo compagno di banco ed il banco della terza fila per poi accelerare il passo fino a raggiungere in breve tempo la cattedra. “Ci siamo!” Sebbene provasse a mascherare le sue emozioni, non riuscì a nascondere il nervosismo che traspariva dalle sue labbra serrate, la mascella contratta e lo sguardo fisso verso il foglio che svolazzava ad un palmo dal naso. Come immaginava non era riuscita ad eccellere nella prova teorica, una consapevolezza già maturata da mesi visto che aveva preparato più il suo fisico che non la mente all’esame Genin. Alzò le spalle, sospirando con sollievo e senza badare troppo al sottile rimprovero che Hatsuyo-san le stava rivolgendo. L’importante era superare quel Test scritto ed in quel momento il suo animo traboccava di gioia. Un sorriso smagliante comparve sul volto, gli occhi smeraldini osservarono estasiati la sufficienza ottenuta ed i pugni si strinsero davanti al petto con le gambe in fremito per saltellare dalla gioia. - Yattaaaaah! - Non riuscì a trattenere l’entusiasmo ed alzò un pugno al cielo, mentre compì un piccolo saltello sul posto. Congiunse le mani davanti al volto ed ascoltò con interesse le indicazioni sulla prova pratica. - Arigatou Gozaimasu! - Chinò il busto in avanti e mantenne la schiena dritta per rivolgere un inchino di saluto all’esaminatrice e saltellare fuori con spensieratezza, sentendo il coprifronte della Nebbia sempre più vicino.
Uscì dall’aula, mentre anche altri studenti via via venivano smistati per la seconda parte dell’esame. Riusciva a riconoscere con un colpo d’occhio gli studenti che avevano superato il test scritto e quelli che erano stati rimandati. Bastava osservare il suo sorriso. - Eccoti qui finalmente! Allora? - Saicho-chan la raggiunse con passo svento per affiancarla mentre raggiungevano il cortile esterno. La Hanawa abbracciò istintivamente l’amica, senza curarsi di soffocarla. - Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! Non sono stata la più brava della classe n°4 ma ho ottenuto la mia sufficienza. Cercherò di migliorare il voto con la pratica. - Si sentiva decisamente più sicura con la parte pratica dell’esame. - Molto bene. Anche io ho superato il Test scritto ed a breve dovrei affrontare anche la parte pratica. - Le due studentesse dell’Accademia raggiunsero il cortile, dove riconobbero subito la figura di Miyo-chan, accerchiata da un altro gruppo di ragazze. - Ehi! Miyo-chan… come è andata? - Raggiunsero la diligente studentessa che non nascose le ottime votazioni con cui aveva superato la prima prova. - Non ho commesso nessun errore. Ho risposto a tutte le domande… era molto semplice. - Pensiero non condiviso dalla Hanawa, ma infondo cosa poteva aspettarsi dalla studentessa più intelligente del suo anno?
Le tre studentesse ebbero un po’ di tempo da trascorrere insieme, confrontandosi sul Test e confessando timori e paure sulla prova pratica. Saicho-chan fu la prima ad abbandonare il trio, visto che aveva la propria prova pratica all’ora di pranzo. Akemi mangiò qualcosa con Miyo-chan, che aveva provveduto a portare un pranzo al sacco con Tenpura di gamberi e soia, Soba con uova sodo e del thè verde. La Hanawa ne approfittò per rimettersi in forze, visto che non aveva interrotto il digiuno fino ad allora. Aveva bisogno di energie per affrontare la parte pratica dell’esame Genin. Quindi iniziò a mangiare un po’ di tutto, adagiandosi su una delle panchine in pietra presenti lungo il perimetro del cortile. - Secondo te in cosa consiste la prova pratica? - La studentessa fu distratta dal cibo non appena l’amica lasciò trasparire un velo d’insicurezza. Mise da parte le bacchette e la tazza di Soba per adagiare il palmo della mano sulla spalla dell’amica e sorriderle. - Qualsiasi cosa dovremo affrontare… la supereremo! - Con ottimismo si rivolse a Miyo-chan, nella speranza di contagiarla con il suo ottimo umore.
Alla fine rimase da sola, anche perché nel primo pomeriggio fu il turno della timida Miyo-chan per affrontare il Test pratico dell’esame Genin. La salutò con un sorriso, augurandole buona fortuna, mentre il suo pensiero fu rivolto a Saicho-chan che era via ormai da ore. Si strinse nelle spalle ed impiegò il tempo a passeggiare nel cortile, scambiare quattro chiacchiere con altri studenti ed osservare il nebbioso cielo. All’imbrunire la ragazza decise di abbandonare l’Accademia per dirigersi verso il luogo del suo esame. Con calma percorse il centro cittadino, frequentato da mercanti e da carovane di persone in cerca di fortuna. Per le strade sentiva il clangore delle forge, le cui lame venivano modellate dai migliori fabbri del Villaggio. I fumi delle fucine si mescolavano con la costante presenza della nebbia, che adombrava maggiormente un cielo che diventava sempre più buio. Ebbe tutto il tempo per raggiungere con calma l’imbocco della Foresta di Kiri, nell’estremo Nord del Villaggio della Nebbia. Erano ormai le ventidue e solo le ombre notturne accompagnavano il solitario passo dell’aspirante Kunoichi presso il sentiero che l’avrebbe portata presso la parte forestale di Kiri.

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view post Posted on 25/11/2017, 18:47     +1   -1
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Finalmente l'ora della verità era giunta e, con lei, la notte. Strano che un esame pratico si tenesse durante tale orario, considerando il fatto che vi erano abbastanza maestri per svolgere tutte le classi necessarie in simultanea. Evidentemente doveva essere il volere del suo misterioso sensei. Presto lo avrebbe incontrato, o almeno così lasciavano intendere le parole della Kunoichi che aveva corretto il compito scritto della giovane.

Il sentiero non presentò alcun ostacolo. Nulla che potesse intralciare o infastidire la giovane. Giusto qualche rumore dovuto all'attività notturna di alcuni animali della zona. Niente di particolare insomma. Nonostante la presenza della nebbia a tratti più fitta a tratti meno, la luna splendeva alta nel cielo illuminando a parzialmente il suo cammino. Ci vollero circa cinque minuti prima che la ragazza iniziasse a notare qualcosa di strano. Nonostante la vegetazione fosse ancora presente e piuttosto fitta, vi era una rilevante carenza di alberi. Presenziavano soltanto arbusti di strana fattezze, comunque più alti di lei, ma non sorretti da possenti tronchi.


Finalmente è arrivata.

Una voce estranea, proveniente da non molto più avanti, accolse l'arrivo di Akemi. Davanti a lei comparvero due ragazzi della sua età, entrambi privi di coprifronte e, probabilmente, sul posto per lo stesso motivo. Prima che, però i due potessero presentarsi, qualcosa di molto più particolare avrebbe attirato l'attenzione della studentessa. I due la stavano attendendo alle porte di quello che pareva essere un labirinto. Le pareti erano verdeggianti, composte da piante di vario tipo. Impossibile vederci attraverso e difficile vederne la cima, vista l'altezza che risultava quasi opprimente. In mezzo alla foresta si celava una particolarità del genere? Ebbene sì, e sarebbe stato il loro campo di prova.

I due si presentarono, il primo era Akiyoshi, un ragazzo alto e ben piazzato, dai capelli castano chiaro e gli occhi azzurri. Non pareva essere tipo di molte parole e nei suoi occhi brillava una strana luce, quella di una persona sicura di se stessa e delle proprie capacità. L'altro si chiamava Shintou. Più mingherlino e basso rispetto al primo, capelli neri e occhi marroni. Aveva una parlantina leggermente più fluida ed un tono di voce abbastanza fastidioso. Nulla di lui sarebbe potuto sembrare minaccioso, se non fosse per il sorriso. Era distorto, macabro, senza scrupoli. Entrambi erano abbigliati in modo piuttosto comune, con la divisa da combattimento classica, adatta per i novizi. Loro sarebbero stati i suoi compagni, per modo di dire.


MA BUONASERA! Che piacere, che piacere! Vedo che finalmente ci siamo tutti! - Una terza voce, maschile anch'essa, ma non identificabile. Riecheggiava nella foresta, nel dedalo davanti a loro. Come se appartenesse ad una qualche sorta di spirito che li circondava interamente. - Potremmo anche iniziare subito, ma prima gli onori di casa. Sono lieto di accogliervi, giovani studenti, il mio nome è Arashi e sarò il vostro esaminatore. - Ancora nessun volto a cui associare quell'esuberante voce. - La prova è semplice. Dovrete raggiungere il centro del labirinto davanti ai vostri occhietti. Però, vedete, detta così sembra piuttosto noiosa come cosa, quindi ho aggiunto qualche piccola regola. Solo il primo che tra voi raggiungerà la destinazione verrà promosso, gli altri... beh... Potranno riprovare in seguito, sempre che ne escano vivi. - No, non stava scherzando, non vi era nemmeno un velo di ironia nelle sue parole. - Quindi ecco, l'unica regola è che non ci sono regole. Vincere è ciò che conta e potrete farlo con ogni mezzo a vostra disposizione. Prego, potete procedere. Buona fortuna cuccioli!

CITAZIONE
Se hai domande sai dove trovarmi. :sisi:



Edited by 'nD - 26/11/2017, 23:19
 
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view post Posted on 26/11/2017, 11:54     +1   -1
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asso dopo passo il sentiero cittadino lasciava spazio alla vegetazione della Foresta di Kiri. Gli arbusti erbacei e le piante a basso fusto creavano una vegetazione piuttosto florida e che dipendeva dal terreno umido del Paese dell’Acqua e dalla poca disponibilità di luce per l’eterna presenza di nebbia che adombrava la volta celeste. Riconosceva quel sentiero, visto che non era la prima volta che si avventurava nell’umida foresta di Kiri, nonostante i divieti dei genitori. In realtà era il luogo in cui si allenava con il Fratello, o almeno quando la piccola Akemi desiderava raggiungere presto gli anni necessari per iscriversi all’Accademia per seguire le orme di Ryuu-niisan. Ricordava ancora come i suoi occhi cristallini brillavano ai perfetti lanci di Shuriken e Kunai effettuati dall’adorato fratello. Invece lei riusciva appena a far ruotare uno Shuriken per pochi metri senza mai colpire alcunché.
“Oniisan…Guardami!”
Accompagnata da quei dolci ricordi non si rese conto che ormai era prossima al luogo dell’incontro. Le sfuggiva il motivo per cui il proprio esaminatore aveva deciso di organizzare l’esame Genin così tardi, con il calare della sera. Il cielo era buio e la visibilità minima. Le sue amiche avevano già affrontato l’esame Genin e probabilmente stavano festeggiando con le relative famiglie nel miglior chiosco di Ramen di Kirigakure no Sato. Invece lei si ritrovava a vagare per la foresta di Kiri in tarda serata nella speranza di trovare il proprio esaminatore. Indubbiamente era un esame atipico.
Quando la vegetazione divenne meno fitta, con l’alternarsi di alti ed esili arbusti, l’aspirante Kunoichi intravide la figura di due ragazzi, che probabilmente la stavano aspettando. Accelerò il passo per poter ridurre al minimo le distanze mostrando uno dei suoi migliori sorrisi. - Konbanwa ragazzi! - Squittì con entusiasmo, socchiudendo le palpebre e chinando leggermente il capo in un lato. Il volto lentigginoso si aprì in un cordiale sorriso. Ma prima che la socievole ragazza provvedesse alle dovute presentazioni, notò che alle spalle dei due studenti dell’Accademia c’era un grosso agglomerato di verdeggianti arbusti e piante, così alte da impedire l’altrui visuale nel costatare quanto quel labirinto vegetale fosse ampio. Probabilmente era il luogo dove si sarebbe svolto l’esame. - Non ditemi che dobbiamo entrare lì dentro? Comunque.. - Mise da parte i suoi dubbi per presentarsi con un inchino del capo ai due compagni d’esame. - … Hajimemashite. Watashi wa Akemi desu! -
Le prime impressione sui compagni non furono delle migliori. Il ragazzo dalla chioma scura e gli occhi chiari, Akyoshi, sembrava poco incline a socializzare visto che proferì appena il suo nome. Mentre nell’altro, più mingherlino e basso, Shintou, c’era qualcosa che la rendeva inqueta, ovvero il suo sorriso. Sarebbe stato difficile collaborare con entrambi, visto che spesso in Accademia si cercava di alimentare il gioco di squadra, un elemento fondamentale per portare a termine con successo un’azione. Ma nonostante le prime avversità Akemi non perse di certo il sorriso, almeno fino a quando non udì la seria e profonda voce del loro esaminatore. Le sue parole non furono rassicuranti e fecero rabbrividire la Hanawa. Si strinse nelle spalle e lasciò che quei moniti rimbombassero nella sua mente per alcuni secondi. Le regole del Test pratico erano molto chiare: non esistevano.
- Uhm.. credo sia un Test anche questo. - Alzò lo sguardo al cielo e massaggiò il mento con l’indice ed il pollice della mano destra. - Il nostro esaminatore desidera metterci l’uno contro l’altro. Ma così facendo le nostre possibilità nel labirinto diminuiranno. Se davvero non esistono regole… basta che facciamo gioco di squadra per affrontare i pericoli del labirinto e raggiungere insieme il centro. Saremo tutti e tre primi… e in questo caso dovrà applicare alla lettera le sue parole e promuoverci tutti. Cosa ne dite? -

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view post Posted on 26/11/2017, 23:19     +1   -1
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Dopo che il sensei concluse la sua tirata inerente l'esame e le modalità con le quali si sarebbe svolto, calò il silenzio. Era stato chiaro, molto. Solo uno sarebbe stato promosso dei tre, gli altri non avrebbero ottenuto il tanto agognato coprifronte della nebbia. Non sarebbero diventati Genin. Nonostante tutto, però, la ragazza pareva essere piuttosto fiduciosa riguardo all'esame e, nello specifico, alle modalità di promozione. Chissà, magari il suo si sarebbe potuto rivelare un buon piano, magari anche ottimo, assicurando la promozione ai tre. Sfortunatamente, però, non tutti i presenti erano concordi con la sua linea di pensiero.

Akiyoshi: Forse non hai capito. Questa è una gara, una gara dove uno solo può vincere, anche a costo di fare fuori i suoi avversari. Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, arriverò primo e diventerò Genin. Fine della questione. Ci si vede. - Il suo tono era tranquillo, pacato, anche se le sue parole erano particolarmente dure. Non si fidava dei suoi compagni e, a quanto pareva, l'esame era troppo importante per lui. Non poteva rischiare di farsi tradire da coloro cui avrebbe promesso il suo aiuto. Per questo motivo decise di introdursi nel dedalo in solitaria, precedendo gli altri due. Appena entrato svoltò a sinistra e si persero le sue tracce. Rimaneva ancora una persona però, Shintou, il mingherlino che era rimasto in silenzio, con un'espressione pensierosa in volto. Incerto sulla prossimo mossa.

Shintou: Io ci sto, dopotutto il tuo ragionamento non sembra poi così male. Aiutandoci potremmo arrivare per primi, battendo quell'antipatico e ottenendo la nostra promozione. Bene, dopo di te... - E sorrise, sempre in quel modo particolarmente sgradevole, invitando Akemi a precederlo con un mezzo inchino.

CITAZIONE
Da questo momento in avanti, se vorrai chiacchierare con Shintou nei tuoi post, dovrai scrivermi e accorderemo ciò che risponderà alle tue eventuali domande. Stessa cosa vale per le strade che imboccherai, ti lascio carta bianca sulla descrizione generale del labirinto. Per quanto riguarda particolari più specifici, sarò io a darteli con il tempo, o te li comunicherò per MP. La gli effetti provocati dalle tue azioni li concorderemo assieme, oppure li leggerai direttamente nei miei post.

 
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view post Posted on 28/11/2017, 20:10     +1   -1
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G

li occhi smeraldini si soffermarono con maggior attenzione sui due compagni d’esame. In passato l’Accademia del Paese dell’Acqua, imponeva limitazioni e regole ferree nella selezione dei futuri Genin, tanto che nella vecchia “Nebbia Insanguinata” coloro che ambivano ad ottenere il coprifronte dovevano macchiare le proprie mano con il sangue dei propri compagni. Quei tempi erano ormai lontani, sebbene alcuni Mizukage avevano cercato di restaurare la vecchia e sinistra fama del Villaggio della Nebbia, quindi per la Hanawa, vissuta in tempi decisamente diversi, preferiva optare per un sano gioco di squadra per raggiungere un obbiettivo comune.
L’atteggiamento scostante ed indipendente assunto da Akiyoshi si concretizzò in parole poco gentili e molto risolutive, senza prendere minimamente in considerazione la proposta della studentessa. Le labbra della ragazza si schiusero appena in un’espressione sorpresa, le ciglia s’inarcarono e lo sguardo tremò di fronte a tanta determinazione ed ostinazione. Era un ragazzo riservato e non amava il gioco di squadra, una scelta comprensibile ma che l’Hanawa non accettava. Scosse la testa contrariata, mentre Akiyoshi gli voltò le spalle e si addentrò nel labirinto di vegetali. - A.. Aspetta..?!? Non ebbe nemmeno il tempo per replicare che il solitario ragazzo dagli occhi chiari svanì tra le ombre notturne e le siepi naturali.
Lo sguardo permase nel punto in cui Akiyoshi era svanito alla sua vista, contrariata ed infastidita dall’atteggiamento del compagno d’esame. Lo sguardo si soffermò su alcune specie vegetali che componevano quelle alte murature verdi. Per la maggior parte il labirinto era costituito da alberi a basso fusto ma con una chioma ricca e florida ed un sottobosco d’arbusti che rendeva impossibile alla studentessa di procedere oltre alle mura di quel labirinto. L’unico modo per procedere era seguire gli intricati percorsi del labirinto.
- Baka! - Contrariata retrasse la mano che invano aveva allungato nella speranza di fermare Akiyoshi e gonfiò le guance lentigginose con un cenno di stizza. Il naso, arrossato per il freddo ed il tasso d’umidità che penetrava fin nelle articolazioni, si contrasse per l’irritazione. Socchiuse leggermente le palpebre per mantenere la calma. Un lungo sospiro creò una condensa a pochi centimetri dalle sue labbra rosee e sottili. Lo sguardo si soffermò sull’altro studente, Shintou. Dopo un iniziare espressione d’incertezza alla fine decise di collaborare. Eppure la Hanawa non sembrava particolarmente entusiasta di quella collaborazione. Akiyoshi sembrava molto più capace e preparato del mingherlino che l’affiancava. Ed il suo sorriso malevolo e strambo non l’aiutava a concedergli ulteriore fiducia.
- Sono certa che con una buona collaborazione riusciremo ad ottenere il coprifronte entrambi! - Annuì alle parole di Shintou con un mezzo sorriso. Non sembrava molto convinta, ma quattro occhi erano meglio di due. Alzò le spalle, rassegnandosi all’idea di dover collaborare con il mingherlino dal malevolo ghigno. - Sicuro? Dove è finita la galanteria? Dovresti proteggermi dai pericoli del Labirinto. - Preferiva di gran lunga restare alle spalle dello studente, non per mancanza di coraggio, ma per tenere sott’occhio la situazione e lo stesso compagno di squadra. La diffidenza iniziale non era stata ancora infranta del tutto. - Assolutamente si! Ti coprirò le spalle io. - Shintou insistette e non interruppe mai il suo reverenziale inchino, almeno fino a quando la Hanawa non compì i primi passi verso l’entrata del labirinto. I passi incerti si tramutarono ben presto in cadenze ritmiche e regolari per avanzare fino al primo incrocio del labirinto, dove Akiyoshi aveva imboccato il sentiero di sinistra. Il sentiero a tridente offriva all’Hanawa ben tre possibilità, imboccare lo stesso sentiero dell’altro studente, andare nella direzione opposta oppure continuare su quel sentiero, proseguendo frontalmente. Alla fine la ragazza decise di non cambiare sentiero e fece un cenno a Shintou per invitarlo a seguirla. Visto che lo precedeva le sembrava giusto prendere ogni decisione sulla strada da imboccare, almeno fino a quando il ragazzo non avesse avuto chiare obbiezioni.
- Chi era il tuo Sensei in Accademia? Quale classe hai frequentato? Non ti ho mai visto in giro. - La ragazza provò a rompere il ghiaccio ed intrattenersi in una piacevole chiacchierata, almeno fino a quando la situazione nel labirinto era stabile. - Fujii-Sensei! È un Chuunin di Kiri con una folta barba color cenere e fuma sempre una pipa. Un buon insegnante... Classe n°13 al piano terra. - Il ragazzo per quanto possibile iniziò ad intrattenersi in una breve discussione senza abbandonare il suo ghigno malevolo. D’altro canto la Hanawa gli rivolse un socievole ed incerto sorriso. Era importante conoscere qualcosa di lui per gettare le basi per una buona collaborazione. - In cosa sei bravo? Io mi sono allenata soprattutto nel Taijutsu. - Shintou distolse lo sguardo dal sentiero solo per pochi secondi per poter rispondere all’ennesima domanda della studentessa. - Me la cavo nel Ninjutsu. - Lo sguardo smeraldino di Akemi si soffermò sorpresa e colpita per quell’Arte che riusciva a padroneggiare appena. Non aveva mai dimostrato un particolare talento per le Arti Ninja, ma il duro lavoro sul proprio corpo le aveva assicurato una discreta esperienza con il combattimento armato, a mani nude e nei lanci. - Molto bene! Comunque hai un nastro o qualcosa con te da poter utilizzare sul tronco degli alberi per segnalare il nostro cammino? Così evitiamo di perderci. - A quelle parole Shintou arrestò il passo e sgranò gli occhi visibilmente sorpreso per quell’idea. - Ottima idea! Geniale! Purtroppo non ho nulla di utile con me... te? -
L’aspirante Kunoichi iniziò a frugare nel Porta Kunai e Shuriken che aveva ben legato alla coscia destra per poter impugnare con la mano destra il manico di un Kunai. Provò ad avvicinarsi ad uno degli alberi, immediatamente precedenti al sentiero a tre vie ed iniziò ad incidere la corteccia nella speranza di lasciare una “X”. - Ogni qualvolta troveremo una “X” significherà che stiamo girando in tondo. Inoltre possiamo tornare sempre indietro e risalite al sentiero che abbiamo imboccato e cambiare la nostra scelta in caso di vicolo cieco. - Lanciò un’occhiata al compagno d’esame. Abbozzò un sorriso. - Ora procediamo e teniamo gli occhi aperti! - Il tempo delle chiacchiere era terminato. La Hanawa cercò di avanzare lungo il sentiero con cautela e mantenendo la guardia ben alta. I pericoli potevano arrivare da ogni parte, anche alle sue spalle.

RD0ZyF2



Uso:
Kunai x6: Arma tagliente simile ad un coltello, viene spesso impiegata durante gli addestramenti in Accademia ed è, insieme allo Shuriken, una delle prime armi che un ninja impara ad utilizzare durante la sua carriera, dato che il suo impiego è basilare e al tempo stesso versatile. Infatti non viene soltanto usato come un semplice pugnale, ma impiegato come arma da lancio o addirittura adoperato in Bukijutsu la cui esecuzione può risultare spettacolare quanto letale. Per questo motivo può essere sia lanciato con un bonus di +2 all'Frz o usato come arma ravvicinata ad una mano con un bonus di +4 a Frz e +2 a Def.
Ha un peso insignificante e un set di 6 occupa 1 Slot.

Edit concesso da 'nD per avvisare che i dialoghi e le azioni sono state concordate in privato.


Edited by *Akemi* - 29/11/2017, 13:36
 
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view post Posted on 30/11/2017, 00:20     +1   -1
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Una ragazza intraprendente la nostra Akemi. Nonostante gli strani modi del compagno e la particolare prova, non si era lasciata intimorire ed aveva fatto strada nel dedalo. Effettivamente, la strategia ideata dalla stessa sarebbe potuta rivelarsi piuttosto utile. Segnare il passaggio per fare in modo di sapere sempre quale parte del labirinto avevano già esplorato. La "X" venne, quindi, incida ed il loro cammino continuò tranquillo, almeno in apparenza. Qualcosa, però, era cambiato. Da quando la lama aveva ferito quel tronco, un forte vento pareva essersi alzato all'interno di quel dedalo, il fogliale vibrava, quasi come respirasse. Si gonfiava e si sgonfiava, mentre i due continuavano la loro avanzata verso l'ignoto.

Si ritrovarono, quindi, in quello che pareva essere un lungo, lunghissimo e verdeggiante corridoio. Era una strada unica ed al fondo svoltava a sinistra. Non avendo scelta, dovettero imboccarlo, ma dopo alcuni secondi un rumore sordo si alzò alle loro spalle, come di rami che impattavano contro altri rami, legno contro legno, foglie contro foglie. Shintou si voltò e, titubante, aprì bocca.
- A... Akemi... Corri... CORRI! - Alle loro spalle il labirinto si stava richiudendo su se stesso. Quel lungo corridoio stava via via sparendo, lasciando posto alla ad un unica siepe. Se non avessero fatto in fretta, sarebbero stati inghiottiti anche loro.

Il giovane iniziò a correre, convinto che la compagna avrebbe fatto lo stesso, ma le insidie non erano finite. Non solo sarebbero dovuti sfuggire da ciò che li stava pressando alle loro spalle, ma avrebbero anche dovuto badare bene a dove mettevano i piedi. Le radici davanti a loro stavano emergendo, quasi volessero intralciare la loro corsa. Shintou finì proprio con l'inciampare in una di queste. Stava avvolgendo la sua caviglia destra, intrappolandolo, destinandolo all'essere inghiottito.
- AIUTO, TI PREGO AIUTAMI! - La scelta era solo della giovane. Aiutarlo o abbandonarlo al suo destino?
 
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A

veva scelto di collaborare con Shintou, nonostante le sue stranezze e la non positiva impressione iniziale, ma probabilmente le sue conoscenze nel Ninjutsu poteva risultare utile all’Hanawa. E poi era ancora convinta che un buon gioco di squadra potesse surclassare le capacità individuali. L’ottimismo non mancava alla studentessa e sperava davvero di trovare un modo per far ottenere ad entrambi la promozione Genin, qualora il compagno di squadra avrebbe rispettato gli accordi.
La lama del Kunai incise una “X” sulla corteccia di un albero a basso fusto. Applicando una buona dose di forza riuscì a segnare la coriacea protezione del vegetale e marchiare quel punto per poter eventualmente tracciare un percorso e non smarrire la retta via. Nel dedalo di vegetali era davvero facile smarrirsi e la Hanawa preferiva avanzare con cautela e con le dovute precauzioni. Una sferzata di vento le smosse la cascata di capelli dorati, gli occhi si socchiusero e la mano libera si dispose a protezione del volto dal fogliame che volavano via e dai detriti di polvere che provenivano dal buio sentiero che si accingevano a percorrere.
Lanciò un’occhiata a Shintou per intimargli implicitamente di tenere gli occhi aperti e guardarle le spalle. Da quando aveva inciso quell’albero un’inquieta sensazione si era insinuata nel suo animo. Qualcosa era stato svegliato. Che quel dedalo verde avesse una vita propria? Escluse quell’idea. Probabilmente erano state piazzate delle trappole nel labirinto dall’esaminatore per mettere alla prova gli aspiranti Genin.
- Teniamo gli occhi aperti! - Il sentiero verdeggiante continuò per parecchi metri. Fu difficile per la studentessa dell’Accademia di quantificare quanto a lungo camminarono, fino a trovare la strada sbarrata da un groviglio di cespugli ed una barriera di alberi carnosi. La ragazza fu costretta a svoltare verso sinistra, visto che non c’erano altre opzioni. La calma apparente fu interrotta da un sordo tonfo. Lo scricchiolio degli alberi che urtavano l’uno contro l’altro diventò sempre più vicino ed il rumore di fronde che si sovrapponevano con violenza fu ben udibile alle spalle della studentessa. Akemi ebbe solo il tempo di ruotare appena la testa per osservare con inquietudine un groviglio di vegetali che desideravano ingoiarli come le fauci di un famelico mostro. Il corridoio si stava chiudendo, animato da una misteriosa e sinistra forza. E le urla di Shintou diedero l’impulso al cervello di prepararsi alla fuga. - …?!? -
L’Hanawa cercò di correre, o almeno questo fu il suo intento, fino a quando non avvertì alle spalle le urla disperate e supplichevoli del suo compagno d’esame. Il capo ruotò istintivamente verso la fonte di quelle richieste d’aiuto e ritrovò Shintou a terra con gli arti inferiori bloccati, precisamente la caviglia destra. Le radici stavano iniziando ad emergere dal terreno rendendo difficoltosa la corsa e sebbene quella fosse un’ottima occasione per disfarsi di un alleato poco affidabile, non se la sentì di lasciare indietro il ragazzo dal sorriso malevolo, anche perché non aveva avuto modo ancora di dubitare della sua buona fede. - Arrivo! -
Proferì con risolutezza ed invertì il suo senso di marcia nella speranza di raggiungere Shintou, impacciato e limitato nei movimenti. Le radici continuavano ad emergere dal terreno, dissestando in parte anche il sentiero che ben presto si sarebbe richiuso su se stesso. Aveva pochi secondi per agire. Provò con un rapido scatto ad azzerare le distanze con il compagno, stando ben attenta a non inciampare e rendersi essa stessa un peso per il duo, e poi con il Kunai ancora impugnato nella sua mano destra lo sollevò all’altezza della spalla e con un rapido movimento, dall’alto verso il basso, cercò di sferrare un fendente contro la robusta radice che bloccava la caviglia del ragazzo. Mirò ad alcuni centimetri di distanza dalle carni dello studente per limitare al minimo la possibilità di ferirlo ma provò ad impastare un po’ di Chakra nei muscoli dell’arto destro per rendere quel fendente con Kunai più pericoloso ed abbattere quella coriacea radice.
Se fosse riuscita ad estirpare la radice, mantenendo il Kunai nella mano destra, utilizzerebbe la mano gemella per afferrare il colletto della maglietta del compagno e con un discreto sforzo fisico provò a trascinarlo con sé. Non c’era tempo per attendere che Shintou si rimettesse in piedi, anche perché la vegetazione alle loro spalle stava collassando. Accumulerebbe anche un po’ di Chakra nelle sue leve inferiori per poter rendere più rapida ed agevole la fuga, stando ben attenta alle numerose radici che stavano emergendo dal sentiero e compiendo alcuni saltelli per non trovarsi impreparata ad eventuali ostacoli che il labirinto avrebbe deciso di porgli sul cammini. Nonostante il suo aspetto mingherlino e delicato l’aspirante Kunoichi custodiva dentro di sé una buona forza fisica e sperava che bastasse per sollevare e trascinare il bassino Shintou.
Avrebbe usato ogni briciolo delle sue energie e del suo Chakra, ben dosato dal discreto controllo che aveva dimostrato in Accademia, per la fuga.

RD0ZyF2



Effetto Attacco Semplice Armato Chakrato con Kunai sulla radice per liberare Shintou e Utilizzo il Chakra per aumentare la velocità nella Fuga.
Calcoli non richiesti dal Master.
 
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view post Posted on 30/11/2017, 23:06     +1   -1
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Shintou si rimise in piedi. Dietro di loro i muri continuavano a tramutarsi in uno. Le piante s'inghiottivano a vicenda travolgendo tutto quello che trovavano lungo la strada. Una corsa sfrenata per superare quello che appariva quasi come un corridoio infinito. Ma infinito non era. Finalmente lo superarono, voltava a destra e furono costretti a seguirlo. Si ritrovarono in una particolare piazzola, se si fossero voltati avrebbero potuto vedere la strada appena percorsa sparire, inglobata dal verdeggiare di quel dedalo. Difficile dire se quella fosse semplicemente una vendetta per la ferita inferta al busto di quelle piante, quella "X", o se fosse frutto del caso, una trappola. Qualcosa però era certo, non erano al sicuro da niente e nessuno, persino i vegetai avrebbero potuto fermare la loro corsa verso il coprifronte.

Finalmente in salvo, il ragazzo si piegò su se stesso, poggiando entrambi i palmi sulle ginocchia, iniziando ad inspirare ed espirare rumorosamente. Era chiaro che non fosse un tipo molto propenso all'esercizio fisico, ma questo non voleva dire che fosse un ninja meno capace di altri. Dopo alcuni secondi risollevò il capo, puntando le iridi verso la sua salvatrice e sorridendo. Per la prima volta, il sorriso sembrò meno distorto e malevolo del solito, come se si fosse sciolto, liberato da qualche sorta di peso.
- Pff... Grazie mille, mi hai salvato da una brutta fine... Sicuramente quelle radici sarebbero potuto costarmi la promozione. Ti devo un favore! - Alzò, poi, lo sguardo, analizzando quella che si prospettava essere l'ennesima scelta. - Da che parte ora!? - Tre vie possibili. Una a sinistra, dove uno strano vento sferzava le verdi mura. Che fosse un segno premonitore? Che la stessa cosa appena accaduta stesse per succedere nuovamente in quel corridoio? Chi poteva dirlo? Una centrale, apparentemente calma, ma più scusa delle altre. Era come se, nonostante il corridoio non fosse poi così lungo, la fine dello stesso fosse ammantata di una strana tenebra. Una a destra, nulla di particolare da segnalare sulla stessa, soltanto un sottile rumore metallico di sottofondo.
 
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view post Posted on 1/12/2017, 13:34     +1   -1
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Q

uando l’aspirante Kunoichi afferrò il colletto del compagno di squadra, quest’ultimo riuscì rapidamente a rimettersi in piedi senza la necessità di trascinarlo con sé lungo tutto il pericoloso sentiero. La radice che aveva bloccato l’arto inferiore di Shintou era stata recisa con successo e l’Hanawa aveva iniziato a correre dando fondo a tutte le sue energie. Sentire i sinistri urti dei tronchi ed i fruscii delle foglie che si univano dietro alle proprie spalle le rammentò che doveva correre più velocemente che poteva, se non voleva rimanere impigliata, o peggio schiacciata dai vegetali che stavano generando una muraglia invalicabile. Era come se la Natura avesse preso vita e si fosse vendicata per lo sfregio che l’Hanawa aveva arrecato al tronco di un albero. Ma in quel momento ogni ragionamento sul “perché” e sul “come” passò in secondo piano visto che tutto il suo sangue ed il Chakra era concentrato nelle leve inferiori per favorire la fuga. Non aveva superato il Test scritto solo per farsi bocciare alla parte pratica.
Gli occhi sbarrati e spaventati si soffermarono sulla muraglia di verde che si palesò di fronte a lei. C’era un sentiero sulla destra e senza pensarci nemmeno per un secondo si buttò su un lato per accedere a quello che era un ampio spiazzo verdeggiante. La vegetazione dietro di sé si richiuse, non prima di notare l’arrivo di un Shintou provato non solo fisicamente. Il pericolo in quel labirinto era dietro l’angolo.
*Anf-Anf-Anf!* Dovette riprendere fiato prima di provare a rimettersi in piedi. Era atterrata sul verdeggiante prato del labirinto, quindi era stato un urto morbido e privo di conseguenze. In ginocchio con le mani che affondavano nel prato della piazzola si concesse un po’ di riposo. Sentiva il cuore battere forte e la gola completamente secca con le labbra schiuse in un’espressione di affanno e fatica. Alcune goccioline di sudore le rigarono le tempia e la chioma scomposta aveva ormai preso il bocciolo di loto durante la fuga.
- Mi sembra che qui dentro ogni cosa voglia impedirci di raggiungere il centro del labirinto. - Si voltò indietro e notò che il sentiero che avevano appena abbandonato era svanito tra la vegetazione e gli arbusti che si erano spostati da una mistica ed inspiegabile forza. Attribuì quello strano comportamento del labirinto ad una trappola piazzata dall’esaminatore. Era riuscita a prendere fiato ed il ritmo cardiaco si era finalmente regolarizzato. Il respiro dell’aspirante Genin divenne meno pesante ed affaticato. Portò una ciocca di capelli dietro all’orecchio, accorgendosi solo in quel momento di aver perso il loto. Sbuffò infastidita. Ma quella sensazione di fastidio svanì quando incrociò il sorriso sincero di Shintou. Sorrise di rimando. - Ehi.. siamo una squadra no? - Proferì con il suo solito ottimismo. In realtà aveva ancora ben chiare le parole del misterioso esaminatore. Solo uno tra lei, Shintou e Akiyoshi sarebbe diventato Genin.
Il compagno di disavventure sollevò un quesito interessante. Questa volta i due studenti non avevano una direzione obbligata da seguire, come era accaduto fino a quel punto. La scelta del sentiero da imboccare era un altro punto nevralgico di quel malsano “gioco” del labirinto. Avevano bisogno anche di una buona dose di fortuna per imboccare il sentiero che li avrebbe avvicinati al punto d’uscita. Alzò le spalle e compì alcuni passi per recuperare il Kunai che aveva perso durante la caduta. Strinse maggiormente il suo pugno destro sul manico ed iniziò a compiere alcuni passi incerti verso i tre sentieri. - Uhm… -
Si concesse un po’ di tempo per riflettere sulla scelta, affinando i suoi sensi. Il sentiero a sinistra manifestava un vento molto simile a quello che avevano già affrontato. Probabilmente preannunciava una nuova modifica del percorso con il frenetico movimento dei vegetali. O almeno queste erano solo supposizioni. Il sentiero centrale era quello che incuteva maggior timore all’Hanawa, una tranquillità fin troppo strana e la completa assenza di luce non preannunciava nulla di buono. Aveva imparato ad andare oltre le apparenze, spesso i posti più tranquilli erano quelli che nascondevano agguati e pericoli mortali. Dal sentiero di destra invece la quiete della piazzola era disturbata solo da un rumore metallico di sottofondo. Probabilmente celava delle trappole con complicati meccanismi. - Il sentiero sulla sinistra è quello più sicuro… ci sono buone probabilità che si ripeta il movimento dei vegetali. È un ostacolo che abbiamo già affrontato, ma non c’è nessuna certezza che si ripresenti quella trappola e potremmo anche tornare al punto di partenza. - Lanciò un’occhiata a Shintou, per costatare se fosse d’accordo con le sue supposizioni, che potevano essere comunque errate. - Dal sentiero sulla destra provengono rumori metallici. Ci sono sicuramente trappole… o marchingegni metallici. - Infine soffermò lo sguardo sulla strada centrale. - La tranquillità del sentiero centrale è davvero inquietante, sebbene dietro a questo silenzio e le ombre si potrebbe celare un pericolo mortale. Solitamente le trappole dei Labirinti crescono di difficoltà a mano a mano che ci si avvicina al centro. Quindi… - Breve pausa. L’indice della mano sinistra indicò il sentiero centrale. - … Andremo in quello che mi ha trasmesso meno sicurezza. Forse è una follia, ma dobbiamo provarci. - Sebbene fosse dotata di buone capacità di ragionamento, il suo carattere audace ed impavido lasciava spesso prevalere l’irrazionalità e l’avventatezza. Sperava di aver optato per la scelta giusta.
Inizierebbe a compiere i primi passi verso il tranquillo e buio sentiero centrale, non prima di aver marcato quella scelta con una “X” sulla corteccia dell’albero all’entrata del sentiero, mantenendo la guardi alta e stringendo maggiormente il Kunai davanti al petto.

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view post Posted on 2/12/2017, 23:16     +1   -1
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Avevano superato la prima vera prova del loro test pratico, ma la strada era ancora lunga. Non avevano idea di quello che sarebbe potuto piombargli addosso da un momento all'altro, bastava una scelta sbagliata. Tre strade, tre possibili vie. Nessun tipo di indizio se non sensazioni e rumori. I sensi erano tutto quello su cui stavano facendo affidamento per proseguire sperando di trovare la strada giusta.

La scelta spettava alla giovane. Perché? Beh, le doti del suo compagno in fatto di leadership non erano così marcate. Era un ragazzo più portato per il supporto che per la prima linea, o almeno questo era quello che stava lasciando trasparire. Proprio per questo ed anche perché gli aveva salvato la vita, decise di lasciare a lei la possibilità di scegliere. Mentre l'analisi delle tre opzioni veniva svolta, Shintou restava in silenzio. Lui aveva già deciso, avrebbe semplicemente seguito la compagna, sperando per il meglio. Trovandosi, quindi, entrambi d'accordo con la strada da percorrere, s'incamminarono lungo il sentiero centrale. Il più scuro, il più tetro, il più... freddo? Sì, era freddo. Ma non per il vento. Non soffiava nemmeno la più lieve brezza per quel cunicolo. Eppure, passo dopo passo, i due potevano sentire distintamente il freddo instillarsi nelle loro ossa. Persino il loro respiro iniziava a fare una piccola condensa davanti ai loro volti.

Non solo però, anche la capacità della luna di illuminare il loro percorso andava scemando. Anche il motivo di questo fenomeno, però, era del tutto ignoto alla coppia. Procedevano, senza rendersi conto di essere già caduti nell'ennesima trappola. La luce lunare, stava venendo schermata da specchi a loro non visibili, in modo tale che la stessa non potesse illuminare a dovere il sentiero. Perché? Semplicemente perché avrebbe rivelato le lastre di ghiaccio nascoste tra il verdeggiare di quelle mura. Qualcuno, o qualcosa, li stava osservando attraverso esse.

Il sentiero procedeva e girava a destra non lasciando scelta ai due ragazzi. Appena svoltarono l'angolo, notarono qualcosa a terra, tracce di sangue fresco che si trascinavano nella direzione che stavano seguendo. Qualcuno era ferito e non era troppo distante. Sarebbe bastato loro alzare un po' di più lo sguardo per vedere un ombra accasciata al suolo, celata, però, dall'oscurità. In ogni caso, se avessero deciso di sincerarsi delle condizioni della stessa o di scappare sorvolando sulla questione, non avrebbero avuto il tempo di muovere nemmeno un muscolo.

Da sei angolazioni differenti, comparvero repentini dei pilastri di ghiaccio. Puntavano ai due compagni in modo disordinato. Non miravano a nessuno dei due di preciso, ma era chiaro l'intento dell'utilizzatore. Uccidere. Avrebbero dovuto difendersi o schivare in qualche modo, ma quei pilastri non si sarebbero fermati. Sarebbero continuati a tornare, sempre dalla stessa angolazione, con potenza sempre superiore. Come fermarli?

 
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view post Posted on 3/12/2017, 11:56     +1   -1
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I

suoi ragionamenti furono seguiti da un taciturno Shintou, che sembrò concordare con ogni sua singola parola. Non ebbe ripensamenti o divergenze d’opinioni, visto che il compagno di squadra aveva chiaramente deciso di lasciare all’Hanawa tutte le decisioni più importanti forse per mancanza di leadership o per fiducia. La ragazza rivolse un rassicurante sorriso verso il mingherlino compagno di disavventure, anche se in realtà non c’era nulla da sorridere e di cui essere contenti in quel momento. Se i suoi ragionamenti erano corretti il sentiero centrale custodiva le trappole più pericolose e mortali, ma in compenso se fossero riusciti a superare anche quell’ostacolo avrebbero accorciato di molto la strada per il centro del labirinto. Le sue erano solo supposizioni, ma a mano a mano che si addentrava in quel sentiero sentiva il peso delle proprie scelte calare come un macigno sulle sue spalle. Apprensione e preoccupazione dominarono il suo animo.
Aveva marchiato anche quel sentiero, nel caso decidessero di tornare indietro. Passo dopo passo l’oscurità si faceva sempre più intensa e all’aspirante Kunoichi sfuggiva il motivo per cui il chiarore lunare non riuscisse a penetrare in quella sezione del labirinto come nelle altre. Eppure il buio e l’aspetto tetro del sentiero erano dettagli trascurabili in confronto al freddo che percepiva. A pochi centimetri dalle labbra si formava un alone di condensa, respiro dopo respiro. Quei aloni diventarono sempre più frequenti mano a mano che si addentrava nel cunicolo. Diventa sempre più inquieta.
*Brrrrrr!* Si strinse nelle spalle ed iniziò a sfregare gli avambracci per generare un po’ di calore. Il gelo penetrava nelle sue ossa e rendeva quasi i suoi movimenti più lenti. O almeno era una sua sgradevole sensazione. Iniziò a tremare. Brividi di freddo che percorsero tutta la sua colonna vertebrale. Diede un’occhiata alle sue spalle per sincerarsi delle condizioni di Shintou. Anche lui era infreddolito e preoccupato. - Conosci qualche Ninjutsu Katon? Sai… sarebbe utile. Qui rischiamo un’ipotermia! - Proferì speranzosa verso lo studente mingherlino che desolato scosse la testa. - Purtroppo no. Conosco qualche Ninjutsu d’acqua. - Sebbene adorasse l’elemento Suiton, in quel momento l’acqua non sembrava molto utile. Sospirò rassegnata. - Allora acceleriamo il passo! - Lasciò trasparire un po’ d’impazienza. Forse non aveva compiuto una scelta saggia, considerando che procedendo lungo quel sentiero il buio si faceva sempre più fitto ed il gelo più penetrante.
Il sentiero si interruppe improvvisamente, vista la mancanza d’illuminazione. Con lo sguardo l’aspirante Kunoichi indicò un sentiero sulla destra che era ugualmente tetro e freddo. Sembrava quasi attraversare un labirinto di ghiaccio eppure intorno a sé c’era solo vegetazione. Confusa continuò ad avanzare lungo il nuovo sentiero, almeno fino a quando non scorse un’ombra accasciata a terra. Il passo si arrestò improvvisamente non appena la ragazza notò del sangue. Una traccia che portava verso l’ombra riversa a terra. - C’è qualcuno che è stato ferito! - Le leve inferiori dell’Hanawa erano pronte a compiere alcuni passi verso il ferito, quando si ritrovarono nel bel mezzo di una trappola. Da sei estremità emersero dei pilastri di ghiaccio appuntiti pronti a mietere vittime. Lo sguardo della fanciulla si sgranò per la sorpresa e le labbra lasciarono sfuggire un urlo di sorpresa, seguito da una condensa. - EH…?! - Anche Shintou fu sorpreso da quell’improvviso attacco e i pilastri di ghiaccio iniziarono a percorrere il sentiero in diverse direzioni senza un ordine preciso. L’imprevedibilità di quella trappola però non paralizzò l’aspirante Kunoichi, che doveva assolutamente schivare uno dei pilastri che si dirigeva in sua direzione, mentre Shintou alle sue spalle era alle prese con un altro. La Hanawa provò ad accumulare un po’ di Chakra nelle leve inferiori per rendere i suoi muscoli più reattivi e scattanti. Piegherebbe le ginocchia per caricare le gambe come delle molle ed accumulando abbastanza energia scatterebbe alla sua sinistra per schivare il pericoloso pilastro. Anche il compagno di squadra, aiutato dal Chakra, visto che non eccelleva nella forma fisica, avrebbe tentato una schivata verso sinistra per rimanere accanto alla compagna di squadra ed evitare di essere separati. - Dobbiamo restare vicini. -
Se fossero riusciti a schivare entrambi la prima ondata di attacchi, avrebbero notato che i guai non erano ancora finiti. Infatti dalle stesse direzioni, altri sei pilastri di ghiaccio si sarebbero formati con l’intenzione di mettere fine alla loro vita. Ciò che la Hanawa avrebbe notato subito era le dimensioni e la velocità della successiva offensiva molto più pericolosa della prima. Era un gioco mortale a cui la studentessa non desiderava prendere parte. - Questa trappola desidera dividerci e sfiancarci con ripetuti attacchi! - Sebbene non fossero particolarmente precisi o diretti verso di loro il vagare di una serie di pilastri appuntiti per quel sentiero metteva in pericolo la loro incolumità.
- Ho un’idea… è un’idea folle, ma l’unica che abbiamo per fuggire da qui! Ma devi stare accanto a me… prendi il mio braccio. - L’attenzione della studentessa si soffermerebbe sul compagno al suo fianco, mentre stava probabilmente preparandosi all’ennesima schivata. Non c’era troppo tempo per pensare, quindi la Hanawa annuirebbe ed afferrerebbe il suo braccio, mentre Shintou inizierebbe a compiere alcuni sigilli con entrambe le mani. Manipolerebbe il Chakra Suiton all’altezza dell’arto superiore, il destro, mentre con l’altro sorreggerebbe Akemi. Una forma tentacolare d’acqua si manifesterebbe alla sua estremità ed invece di utilizzarlo in modo offensivo attenderebbe con pazienza l’avvicinarsi di uno dei pilastri. Sfruttando il loro movimento il tentacolo stringerebbe l’apice per lasciarsi trasportare da esso, dopo essersi posti leggermente sulla destra della sua traiettoria. Così facendo avrebbero sfruttato l’energia cinetica del pilastro di ghiaccio per essere catapultati oltre la siepe ed abbandonare con furbizia ed un pizzico di follia il pericoloso sentiero.
L’Hanawa avrebbe stretto con maggior forza il braccio del compagno nella speranza di essere tratta in salvo e catapultata sul groviglio di vegetali ed eventualmente auspicare in un atterraggio morbido. In ogni caso sia Akemi che Shintou avrebbero accumulato un po’ di Chakra sotto alla pianta dei Sandali Ninja per poter aderire alle superficie verticali degli alberi e alle fronde della vegetazione per poter attenuare la caduta in un punto sconosciuto del labirinto.

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Permesso di muovere Shintou concesso dal Master e calcoli non necessari.

Azioni di Akemi:
- Schivata chakrata
- Passiva: Camminare sulle Superfici Verticali e sull'Acqua

Azioni di Shintou:
- Schivata chakrata
- Suiton: Tentacolo Marino
- Passiva: Camminare sulle Superfici Verticali e sull'Acqua

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - 水 - Suiton: Tentacolo Marino - [Chk: 45/95][Int: +60/105] "Manipolando una discreta quantità d'acqua, al ninja è possibile modellare un tentacolo che andrà lentamente ad abbattersi contro il nemico. Se l'attacco viene eluso, l'acqua si infrangerà sul terreno, creando un'onda che andrà ad intralciare l'avversario, indebolendo il suo successivo attacco di 20/35."

<passiva> - Camminare sulle Superfici Verticali e sull'Acqua - "Il ninja concentra il chakra sulla pianta dei piedi per rimanere saldo sui muri anche a testa in giù, in questo modo è in grado di correre in tutte le direzioni; allo stesso modo emanando e distribuendo al meglio il chakra sulla pianta dei piedi questi sarà in grado di galleggiare sull'acqua, e correre su qualsiasi superficie liquida senza sprofondare. Il consumo di Stamina per questa capacità è nullo a meno che non si affronti una scalata o una traversata sull'acqua per delle ore; in tal caso starà al Master decidere che malus assegnare per simulare l'affaticamento."
 
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view post Posted on 4/12/2017, 23:46     +1   -1
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La strategia ideata dalla giovane, ancora una volta, appariva piuttosto ingegnosa e particolare, ma vi era un problema. I due erano insieme da troppo poco tempo per potersi comprendere così rapidamente e, soprattutto, così bene. Nonostante la prontezza d'animo di Shintou nel recepire le direttive della compagna, il tutto accadde sin troppo in fretta. Prese la ragazza e legò il suo tentacolo al pilastro, ma proprio quando stavano per farcela perse la presa della giovane e, di conseguenza, la concentrazione per mantenere la ninjutsu attiva.

Impattarono con violenza contro quella che pareva essere la vegetazione che componeva quel muro, in due punti differenti ma non distanti. Vi era qualcosa di particolare in quel verdeggiare. Qualcosa di duro, freddo, liscio. Qualcosa che stava producendo un rumore rotto, come se stesse andando in frantumi. Se avessero aperto gli occhi avrebbero notato una figura in quello che pareva essere a tutti gli effetti uno specchio di ghiaccio. Impossibile definirne i tratti. Era scura, priva di qualsiasi connotato, ma presentava forma umana, probabilmente maschile. Occhi rossi e gelidi, fissi in quelli dei due studenti, ed un sorriso divertito in volto. Fu un secondo, poi gli specchi si spezzarono del tutto, lasciando i due ragazzi capitolare a terra, ritrovandosi ancora nello stesso corridoio. Erano ancora a rischio? Non sembrava, non solo gli attacchi parevano essere cessati, ma anche la temperatura pareva essere tornata alla normalità. Così, di colpo. Persino gli specchi nascosti che modificavano le traiettorie dei raggi lunari parvero perdere la loro funzione, in quanto il duo si ritrovò a vedere, chiaramente, il sentiero illuminato.

Il corpo ferito era ancora lì, a terra, ansimante e davanti a lui un alto muro. Era un vicolo cieco. Ma di chi era la carcassa? Akiyoshi. Sì, non ci avrebbero messo molto a riconoscerlo, anche se il ragazzo, nel vederli non parve particolarmente sollevato, anzi.
- Coff... coff... R-ragazzi?! Dov... Dovete andarvene, sta arrivando, lo sento, sta arrivando! SCAPPATE! - Delle radici spuntarono dal terreno, avvolsero il corpo del giovane iniziarono a trascinarlo verso la siepe di destra, come se volessero assorbirlo. Fu allora, mentre il malcapitato veniva spostato, che Shintou e Akemi avrebbero potuto notare un grande, enorme, taglio sul suo petto. Una ferita inferta da una lama di incredibili dimensioni. Il poveretto era ricoperto di sangue ed il suo respiro affannoso. Per quanto provassero, ammesso e non concesso che effettivamente avrebbero tentato, non sarebbero riusciti a privare il corpo del compagno dalla morsa delle radici. E così, prima di sparire tra le mura del dedalo, ripeté ancora quella parole. - Fuggite! Dovete salvarvi, corr... - E poi silenzio, rotto solo da un rumore metallico sempre più forte e più vicino.
 
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17 replies since 19/11/2017, 20:49   358 views
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