Classe #60 - Il circo dei sogni, per Alessandro Uzumaki e Shorai

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Sah.~
view post Posted on 17/7/2017, 01:24     +1   -1






- Vedrai che andrà bene su, non avere timore, Hikari-chan. Anche la mamma è passata da questa tappa!

Riecheggiava dolcemente, per l’ampio soggiorno, la voce materna della signora Matsumoto. La mano lattea carezzava con estrema cura la chioma dorata della figlia che, forse insicura o forse intimorita dall’idea che gli esami donavano di sé stessi, stringeva forte le proprie manine attorno il grembo materno. Gli occhi leggermente arrossati e la voce spezzata da lievi singhiozzi.

- I-io ho paura d-di non essere...d-di non farcela… - mormorò sottovoce.

Allorché la donna adottò un’espressione leggermente più severa, usufruendo dell’ausilio della mano destra per alzare dolcemente il viso della bambina. L’azzurro oceano dei suoi occhi nello smeraldo della figlia.

- Non bisogna mai lasciare che il timore prenda il sopravvento su di noi, né che lo facciano le paure. Queste vanno affrontate e superate, proprio come degli esami! Vediamola così: lungo il percorso della nostra vita, avremo svariati esami da superare, questo è uno dei primissimi in assoluto. Una volta superati però, diventerai più forte, proprio come la tua mamma! - e le sorrise nuovamente, questa volta però, non fu la sola a farlo.
- V-vabene...allora i-io vado… - e fece per andarsene, quando la mano della madre non le bloccò il piccolo polso, trattenendola per ancora qualche istante.
- Non dimentichi qualcosa, mh? - e la piccola sorrise, voltandosi nuovamente verso la figura materna. Le schioccò un bacio sulla guancia e poi fece per andarsene davvero, salutandola prima di uscire.


Che razza di shinobi saremmo se dimenticassimo di essere, prima di ogni cosa, esseri umani?





CITAZIONE
Eccoci assieme, finalmente, per il percorso che ci porterà al grado genin!
Che dire? Beh, tante cose in realtà. Iniziamo da me, che sono una grandissima egocentrica. Cosa voglio dai miei masterati? Cosa pretendo? Niente di eccezionale, una serie di cose che adesso andrò elencandoti:
- La prima su tutte è ovviamente una buona grammatica, siamo su un gdr by forum e direi che questo sia un punto fondamentale da rispettare.

- Coerenza con il carattere del tuo personaggio: Akahito è un ragazzino tranquillo dalla descrizione, non mi aspetto che vada ad uccidere studenti a caso; se lo facesse, dovresti descrivermi per filo e per segno cosa gli passa per la testa, ovviamente gdr on.

- Una buona conoscenza delle regole basilari di un gdr: niente powerplay né, quantomeno, metaplay. Per eventuali dubbi, ti lascio la guida fornitaci dal nostro staff. (Per un buon GDR)

-Avvertimi nel caso tu abbia bisogno di modificare un post, NON farlo mai senza il mio consenso.

Dal canto mio avrai invece: la più completa disponibilità, libertà di azione ed espressione e delle buone tempistiche.

Venendo all'esame in sé, esso si dividerà in un test off ed uno in on. Nel primo dovrai rispondere ad un semplice questionario sulle meccaniche del gdr, che a breve ti invierò per messaggio privato; nel secondo invece, dovrai semplicemente ruolare.
In questo post descrivi la giornata tipo di Akahito, con tanto di sensazioni ed ansie (se ne ha) pre-esame. Termina il post quando, alle nove del mattino,
sarai dinanzi alla classe #60.

Ricorda, meglio un post migliore domani che uno peggiore oggi. Have fun!

P.S: Prima di iniziare, aggiungi il byakugan alla tua scheda, evidentemente il supervisore di turno ha avuto una svista.

<attivazione> - Byakugan - [Chk: 40/60/80/100]
“Il Doujutsu tramandato ad ogni membro del Clan per via genetica. Sin da bambini gli Hyuga infatti sono facilmente riconoscibili a causa degli occhi completamente bianchi che non mostrano alcuna pupilla, attivando però il Byakugan questa inizia a delinearsi e le vene delle tempie si gonfiano vistosamente. Grazie ai suoi occhi speciali lo Shinobi avrà un'ampia di visione di ciò che lo circonda, potendo aumentare infatti il suo campo visivo di ben 50 metri in tutte le direzioni; ciò gli conferirà maggiore sicurezza nei movimenti, data la consapevolezza della propria Difesa Assoluta. Inoltre sarà in grado di vedere il flusso interno del Chakra del nemico e i suoi Tsubo. Unica pecca di quest'abilità oculare è un punto cieco nel centro della nuca, segreto tenuto nascosto agli estranei gelosamente e svantaggio che molti riescono a colmare con un po' d'ingegno.
Attivando questo Doujutsu, i membri del clan sono in grado di vedere qualsiasi essere vivente all’interno del loro campo visivo rendendo quindi impossibile nascondersi da essi tramite normali metodi. Oltre a ciò, la possibilità di vedere i punti dove il Chakra nemico è più concentrato, così come la natura elementale del suo Chakra, rende possibile poter in un certo senso prevedere gli attacchi avversari e notare molti dei loro punti deboli permettendo di colpire con precisione. Ciò dona un bonus pari a 20/40/60/80 ad ogni Taijutsu o Bukijutsu, sia offensiva che difensiva. Tale bonus sale a 30/60/90/120 nel caso si usino tecniche di clan.
Quest’attivazione conta come un potenziamento a tutte le statistiche tranne che a Chk e Vta, quindi sarà possibile usare una sola altra attivazione che dia bonus ad una qualsiasi statistica.”
 
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view post Posted on 17/7/2017, 16:17     +1   -1

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Akahito è un ragazzo che si sveglia presto perchè Bunzo lo deve allenare per controllare il Byakugan visto che quest'ultima è un'abilità che gli hyuga si tramandano per generazioni. prima degli allenamenti va sempre in accademia per frequentare le lezioni perché i giovani shinobi vengono addestrati fin da piccoli per imparare le tecniche base per la vita da ninja. Tornato a casa subito Bunzo è pronto per allenare Akahito nelle tecniche del clan che prevedono l'utilizzo del Byakugan ma bisogna dire che Akahito è molto ansioso per via dell'esame che dovrà affrontare perchè se il giovane Hyuga passa l'esame sarà uno shinobi di Konoha a tutti gli effetti e oltre all'ansia ha anche paura e quest'ultima viene dal fatto che Akahito essendo uno Hyuga ha molta pressione ma grazie anche all'aiuto della madre tutto passa e ora finalmente Akahito perfeziona le tecniche del clan ed è pronto per affrontare l'esame che gli permetterà di passare al grado di Genin così la mattina seguente precisamente alle 9 del mattino si reca alla classe #60 dell'accademia di Konoha.
 
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Sah.~
view post Posted on 18/7/2017, 11:26     +1   -1





Il sole, alto e splendente in cielo, era sorto da oramai diverse ore. Le nuvole delineavano un cielo azzurro limpido e gli uccellini, freschi di una notte di sonno, donavano vitalità all’intero villaggio, grazie ai loro melodiosi canti. Le foglie fresche di rugiada, dipingevano di un ulteriore verde un villaggio che di sfumature di quel colore ne possedeva molteplici. I bambini che giocavano a palla per strada invece, animavano quei vicoletti ove solitamente non passerebbe e non s’udirebbe nessuno. E poi vi era l’accademia ninja, quel luogo che in molti amavano così come in tanti odiavano: la preparazione fornita da quest’ultima, aveva lo scopo di addestrare al mondo degli shinobi i giovani aspiranti ninja, molto spesso però, era necessario che una certa disciplina venisse adottata dagli insegnanti, e gli studenti avevano ben chiaro questo concetto.

Quel giorno, precisamente il 28 maggio del 248 D.N, molte promesse e molte speranze volevano essere realizzate, ma si sa, il rischio del fallimento e le possibilità di deludere le aspettative altrui, sono sempre dietro l’angolo. La classe sessanta, in particolare, vantava diversi studenti appartenenti ai più prestigiosi dei clan del villaggio, molti dei quali erano ritenuti delle giovani promesse del mondo ninja. Vi era Akahito Hyuga, un giovane appartenente alla celebre casata principale dell’omonimo clan, ed una tale Akemi Uchiha, che portava sulle spalle lo stesso nome dello Shodaime-sama.

La campanella annunciò l’inizio di quel fatidico giorno e tutti gli studenti si diressero ben presto nelle rispettive classi, in attesa dell’arrivo del proprio sensei. Quest’ultimi, o almeno alcuni di loro, vantavano la fama d’esser spesso e volentieri in ritardo, irritando così gli alunni più frettolosi. Per fortuna però, l’attesa per la classe sessanta fu minima ed Hideo Yakushi si presentò ben presto agli occhi dei suoi alunni. Capelli lunghi sciolti, barba appena accennata ed occhi azzurri, pungenti come il ghiaccio e profondi come l’oceano. Schiarì la propria voce prima di prendere posto dietro la cattedra, sfilando poi, dalla propria borsa, un malloppo di fogli. Alcuni completamente bianchi ed altri colmi di segni eseguiti con la biro rossa.

Come ben saprete, ragazzi, pochi giorni fa sono stati corretti i vostri esami scritti. Avevo già spiegato voi che, per essere uno shinobi, non è necessaria solo ed unicamente la forza bruta: un vero ninja deve essere un attento scrutatore ed un freddo calcolatore. Ogni attacco, ogni movimento, dev’essere frutto di una minuziosa strategia affinché la vostra vita rimanga integra.

Una piccola pausa, gli occhi oceano scrutavano con freddezza gli studenti che aveva dinanzi. Alcuni erano completamente ceduti al panico, altri, invece, apparivano sicuri del proprio operato. Sorrise lievemente, cominciando a sfogliare alcuni dei fogli che teneva in mano.

E sono entusiasta d’aver notato che il mio messaggio è arrivato forte e chiaro ai vostri timpani. Sebbene ci siano lavori sull’orlo della sufficienza, non ci sono davvero motivi per cui io non possa ritenermi soddisfatto. Tutti promossi alla prova scritta.

E l’esaltazione generale fu più che dovuta quando, tra la felicità dei vari studenti, i compiti vennero consegnati. Il giovane Akahito avrebbe potuto sfogliare il proprio operato, per poter constatare se ci fossero stati più o meno errori e quanto avesse preso in termini di voto. L’esortazione al silenzio ed alla calma non venne a mancare e, ben presto, tutti gli alunni tornarono ad una postura più o meno composta. Il sensei prese tra le mani un altro foglio e, schiarendosi per l’ennesima volta la voce, cominciò il proprio discorso.

Innanzi tutto tenevo a farvi i miei più sentiti complimenti, bravi tutti. Però, c’è un però: è vero che questa prova è molto importante ai fini della valutazione e della vostra stessa vita da shinobi, ma la parte più dura arriva adesso, con l’inizio della prova pratica.

Bacchetta alla mano, cominciò con l’illustrare i vari punti del villaggio della Foglia sull’omonima mappa.

Verrete divisi in quattro gruppi da tre elementi, dopodiché sarete sparpagliati per i luoghi appena indicati. Questa prova ha lo scopo di testare due principali capacità che uno shinobi deve possedere: l’abilità individuale e…una cosa che scoprirete da voi. Coraggio, cominciamo subito con l’elencare i vari gruppi!

E cominciò a recitare nomi su nomi, squadre su squadre fin quando arrivò al quarto ed ultimo team.

...e infine la squadra 17 composta da: Hyuga Akahito, Matsumoto Hikari e Aburame Shin. Dirigetevi pure verso l’aula infondo a destra, per quest’oggi vuota. Lì stesso vi raggiungerà un jounin che enuncerà il vostro compito. Buona fortuna anche a voi tre!

Ed i tre si sarebbero diretti nell’aula indicata. Ella era pressoché identica alla loro, con la sostanziale differenza delle pareti grigie anziché azzurrine e l’assenza della lavagna. Hikari e Shin proposero di sedere a cerchio, in modo da riempire il tempo restante.

B-bene r-ragazzi...che ne d-dite di presentarci…? C-ci conosciamo già ma non abbiamo mai parlato...s-se non volete v-va ugualmente bene... chiese la piccola Hikari, rivolgendo lo sguardo smeraldino in quello perlaceo del giovane Akahito.





CITAZIONE
Primo giro di post, terminato. Purtroppo, ho diversi, tanti appunti da farti e taante cose che vanno corrette. Ma andiamo con ordine:

- Ti ho detto di descrivermi la giornata tipo di Akahito, ma qui manca completamente l’introspezione, l’approfondimento dei suoi pensieri. Ti sei limitato ad elencare una serie di azioni stile lista della spesa e purtroppo questo in un gdr non va bene. Vorrei, anzi, pretendo che il prossimo post sia più scavato nei pensieri di Akahito e in ciò che gli passa per la mente. Descrivi tutto ma seguendo il SUO punto di vista e non limitandoti alla figura del narratore onnisciente. Spero d’esser stata chiara, è un consiglio, non un rimprovero. ^^

- La punteggiatura. Hai mancato un sacco di virgole ed altrettanti punti, rischiando di farmi morire per soffocamento. Te l’ho già detto sin dal primissimo post: meglio un post scritto bene domani che uno scritto male oggi. Scrivi con calma e rileggi più volte per individuare gli errori.

- Non si pretende un linguaggio forbito, ma, anche qui, rileggi per evitare eventuali ripetizioni.

Detto questo, in privato cercherò di approfondire meglio il tutto, non disperare, sono la tua insegnante ed in quanto tale ti guiderò verso un miglioramento ed un percorso di “crescita”, che servirà anche a me. ^^ Venendo a noi, il tuo prossimo post è discretamente importante in quanto, oltre a migliorare i vari punti, dovrai entrare un po' più nello specifico per quanto riguarda il tuo personaggio: ruola le sue reazioni e renditi pure la libertà di decidere il voto che prenderà all’esame scritto. ^^ Decidi se presentarti ad Hikari e Shin e, se Akahito avesse domande per loro, fammelo presente per MP che ti do le loro risposte. Have fun dear. ^^

P.S: Non dimenticare che hanno frequentato l’accademia assieme, quindi il tuo pg ha già visto, almeno un paio di volte, gli NPC appena citati.



 
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view post Posted on 24/7/2017, 20:28     +1   -1

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Narrato Verde pensato Akahito Blu parlato Akahito
Il sole splendeva a meraviglia a Konoha tanto che Akahito voleva fare la prova pratica all'aperto visto che a lui piaceva stare all'aperto specialmente se la giornata era bellissima e infatti quel giorno faceva a caso suo ma le parole della sensei avevano deluso le sue aspettative e così gli alunni furono suddivisi in squadre da tre elementi ma non prima che la sensi aveva chiamato Akahito per dirgli del risultato del suo esame scritto "vengo io e che cavolo,
io sono un tipo tranquillo non posso aver fatto danni chissà cosa mi aspetta"
e infatti la sensei aveva comunicato il voto del suo esame scritto ed era un 29 e Akahito non era contento perchè lui voleva un 30 e appena la sensei dieide il compito al giovane Hyuga subito egli si immerse nei suoi pensieri "eco immaginavo che era il voto del compito scritto e vediamo un 29 solo perchè ho sbagliato una domanda,cavolo per una mia distrazione non ho preso il massimo" e una volta tornato in se il sensei chiamè glia lluni per le squadre ed Akahito era insieme ad Aburame Shin e Matsumoto Hikari e la sensei aveva detto anche che un joonin li aspettava nell'aula in fondo così raggiunta l'aula si sedettero a cerchio e Akahito iniziò il giro di presentazione <<hai ragione comunque io mi chiamo Akahito Hyuga e il mio sogno è quello di diventare Hokage>>

Edited by Alessandro Uzumaki - 25/7/2017, 22:17
 
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Sah.~
view post Posted on 26/7/2017, 10:34     +1   -1





Il ragazzo dagli occhi dello stesso colore della perla fu il primo a presentarsi e, sebbene lo conoscessero già, faceva sempre un certo effetto udire un nome importante ed evocativo come quello del clan Hyuga. “Appartiene alla casata cadetta oppure a quella principale?” Era sicuramente la domanda che per prima era stata suscitata da quel nome, ma si trattennero dal porla. La piccola ragazza dalle ciocche dorate strinse le mani, appena sopra il ventre; Shin invece si limitava ad osservare con estrema minuziosità il nuovo compagno, quasi a volerne registrare ogni piccolezza.

- B-bene...m-molto piacere A-Akahito-kun. Io mi chiamo Hikari M-Matsumoto, a differenza tua non appartengo ad a-alcun clan… - sentenziò la piccola, lasciando lo spazio di parola al ragazzo a lei di fianco.
- Io mi chiamo Shin Aburame e appartengo al glorioso e famosissimo clan dei controllori degli insetti! Sono un ragazzo molto ambizioso, comincio col dirlo, per questo un giorno dovrete aggiungere l’onorifico “sama” al mio nome...perché io diventerò prima un leale jonin al servizio dell’Hokage-sama e poi un ANBU! - esclamò.
- Scusami S-Shin-sama...non volevo mancarti di r-rispetto… -
- Nah per adesso non è necessar- -

Ma ecco che un rumore deciso lo interruppe. La porta in modesto legno era stata aperta con delicatezza e la figura snella e allo stesso tempo ben tornita di una donna si fece spazio nell’aula. I lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia laterale, gli occhi rosso sangue e le labbra carnose: era giovane, fin troppo rispetto ai suoi colleghi insegnanti. Aveva con sé una cartina geografica, che srotolò dinanzi ai suoi giovani alunni.

- Buongiorno miei novizi, il mio nome è Yumi, il mio cognome non esiste. Vi basti sapere che sarò il jonin che supervisionerà il vostro gruppo; sappiate invece che non riceverete alcun tipo di aiuto da parte mia, solo ed unicamente delle informazioni strettamente necessarie. - cominciò, guadagnandosi una sorta di sguardo di ammirazione da parte dell’Aburame, mentre uno sguardo terrorizzato da parte della Matsumoto.
La giovane donna sfilò poi un kunai dal proprio taschino, appendendo con questo la cartina geografica al muro. Ne sfilò un altro in successione, usandolo stavolta come fosse un’innocua bacchetta.

- La nostra squadra sarà assegnata a questo preciso angolo della città. Dovremo raggiungere un luogo che ha la fama di circo abbandonato e ci toccherà, anzi, vi toccherà recuperare una preziosa pietra conosciuta come “Cuore dell’oceano”. - una lieve pausa, poi ricominciò. - Avrete quindi intuito che si tratta di una pietra preziosa, dalle sfumature azzurrine ed appartenuta ad una ricca donna proveniente da terre oltremare. Si narra che quest’ultima sia stata sbranata da un animale lì presente e che la pietra risieda ancora in quei ruderi. E’ nostro lavoro recuperarla. Se avete domande fatele pure, altrimenti partiremo ora stesso. -

Si sedette sulla cattedra con fare innocente, poi sorrise in modo poco genuino.

- Oh quasi dimenticavo, che sbadata! Quella pietra si dice esser posseduta dallo spirito dannato della nobile donna che la possedeva, eccitante, non credete? -



CITAZIONE
Role libero: se ne hai, fai le tue domande alla sensei. Se vuoi, puoi ruolare la vostra uscita dall’accademia, ma fermati mentre siete ancora per strada.

Ultimo giro di transizione, gradirei un post ben fatto più che mai. Venendo a questo, hai sicuramente sviscerato ed aggiunto i pensieri di Akahito, questo è un bene, ma ci sono ancor delle cose che, necessariamente, bisogna migliorare.

- Come prima, la punteggiatura e la grammatica. Non hai riletto, vero? Ci sono tantissimi errori grammaticali ed il ché non va bene: siamo qui per divertirci, lo capisco, ma purtroppo io devo valutare necessariamente la voce correlata e non posso attribuirti un voto positivo se continui così.

-“ma non prima che la sensi aveva chiamato” qui ci va il congiuntivo: “ma non prima che la sensei avesse chiamato Akahito”.

-” dieide” diede.

-”eco, chiamè, glia llunni.” tutti errori che avresti potuto evitare rileggendo.

-”e una volta tornato in se” in questo caso il se va accentato: “sé” quando si parla di sé stessi.

Passando invece a narrato e al role in generale...amplia, amplia e amplia. Cerca di interagire con l’ambiente circostante, fai vedere cosa Akahito pensa, chiedi a me per ogni tipo di dettaglio e io te lo fornirò. Per quanto riguarda la modifica senza permesso, stavolta non accade niente, alla prossima sarò purtroppo costretta a sanzionare.

Per ogni dubbio, perplessità o dettaglio, la mia casella degli MP è sempre aperta. ^^

 
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view post Posted on 3/8/2017, 12:01     +1   -1

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Narrato Verde pensato Akahito Blu parlato Akahito

Sotto il sole splendente la jonin si era presentata e si chiamava Yumi, e prima di lei si presentarono Shin e Hikari e dal modo in cui parlavano sembravano essere solari tranne che Hikari lei era timida"Hikari e timida ma la capisco ha dei compagni nuovi , le ci vorrà del tempo per socializzare con me e Shin e comunque Shin vuole diventare un membro della squadra speciale magari un giorno se diventerò Hokage , egli sarà al mio servizio e Hikari a quanto pare non ha un sogno e per quanto riguarda la missione beh sarebbe meglio chiedere cosa sa fare Hikari perchè io posso usare il mio Byakugan e Shin può usare le tecniche con gli insetti ah ma perchè penso questo? Ancora la sensei non ha detto nulla sulla missione" E dopo Akahito rivolse uno sguardo alla sensei in attesa che ella parlasse della missione e finalmente eccola. una missione su una pietra che si fa chiamare "Cuore dell'Oceano" o così ha detto la sensei e finalmente il giovane Hyuga ha potuto spiegare il suo piano ovvero quello di sfruttare le capacità dei singoli membri del team.<<sensei Yumi visto che lei non ci fornirà nessun aiuto ho deciso di prendere il comando della squadra e per farlo ho bisogno di sapere cosa sa fare Hikari peerchè Shin può usare gli insetti e io posso usare il Byakugan , non so se lei è d'accordo con me.>> E con queste parole Akahito pensò o meglio sperava di poterricevere l'approvazione dalla sensei , per l'organizzazione della squadra, visto che la missione sembrava difficile e ilo caldo di Konoha non aiutava i tre studenti perchè il sole era bello cocente.
 
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Sah.~
view post Posted on 5/8/2017, 11:35     +1   -1





Il ragazzo dagli occhi perlacei prese parola, probabilmente in virtù di quel che la donna albina aveva detto in precedenza. Questa alzò un sopracciglio, scrutando l’esile e giovane figura del ragazzo con quelle sue iridi cremisi, che ricordavano vagamente il sangue. Un sorriso si tinse sulle labbra rosee, ma svanì subito dopo quando, prima che i tre genin avessero potuto farlo, udì dei passi provenienti dal corridoio che collegava quell’aula alla classe sessanta. Allorché, conserte le braccia, attese che quella figura si parasse agli occhi di tutti i presenti. Ciò accadde e poterono osservare, oltre all’immagine conosciuta dell’insegnante Hideo Yakushi, quella di un altro giovane studente, probabilmente in prossimità di esame genin. Un cenno della donna invitò l’uomo ad entrare e a prendere ben presto parola.

- Yumi-san, devo chiederti scusa per il disagio e lo stesso ai tre studenti qui presenti, Shin, Hikari e soprattutto tu, Akahito. Il tuo voto nel compito è stato frutto di una mia enorme svista e, ricontrollando, ho potuto constatare che la tua prova scritta non tocca la vetta della sufficienza. -

Annunciò, una pausa da quelle parole che all’udito del giovane Hyuga suonarono decisamente brusche.

- Di conseguenza, è mio dovere impedirti di proseguire. Al suo posto subentrerà lo studente Shorai Uchiha, che all’esame ha raggiunto e superato la sufficienza. Chiedo venia per il disagio e vi auguro una buona prova, Yumi-san. -

E, con un gesto del capo e lo Hyuga di fianco, lasciò quell’aula che adesso si era ammutolita. La donna osservò i suoi ragazzi e poté notare uno scalpore generale: Hikari sembrava ancor più impaurita e Shin appariva quasi demotivato da quelli che erano inizialmente i suoi obbiettivi. Sospirò, quasi rassegnatasi all’idea di doversi sorbire una squadra priva di entusiasmo. Portò i suoi occhi sull’Uchiha e lo fissò silente per un istante, poi parlò.

- Bene, il vostro compagno ha probabilmente studiato poco, questo è il giusto prezzo da pagare. Tu sei Shorai, no? Che ne dici di presentarti e dirci da dove ti hanno pescato? Eri in un altro team o? -

Concluse, attirando l’attenzione generale sul moro che, adesso, poteva vantare tre paia di occhi che lo scrutavano in attesa di una risposta.





CITAZIONE
Mi dispiace, Alessandro, ma ho valutato che, purtroppo, continuare avrebbe fruttato ben poco. A parte i vari post, ancora insufficienti gdr On, devo segnalarti il tuo esame off che è andato davvero male. Analizzerò ogni punto e ti spiegherò il motivo di questa fatidica decisione: è la mia prima classe e bocciare qualcuno non è mai semplice.

- Calcolami una tecnica offensiva a piacere tra quelle che hai in scheda.
Fuuton:Folata di vento 38 Int + 70 Int+PS 0 = 108

Il calcolo è esatto, manca però la descrizione della tecnica e il calcolo della stamina. I punti specialità, inoltre, non si applicano nei calcoli. La tua specializzazione è il taijutsu e, il calcolo che avresti dovuto eseguire, sarebbe dovuto essere:
Specializzazione: x/10 + il tuo livello. In questo caso, però, non sei specializzato in ninjutsu. [1/2]

- Calcolami una tecnica difensiva a piacere tra quelle che hai in scheda.
Fuuton: Alzata 39 Res +70 Res+PS 0=109

Stesso discorso qui. [1/2]

- Calcolami una ferita da taglio subita con 30 danni certi basandoti sulla tua scheda attuale per i malus alla salute e alle statistiche.
Salute 190-30=160
Frz 39-30=9
Def 38-30=8
Chk 39-30=9
Vta 38-30=8
Int 38-30=8
Res 39-30=9
Vel 37-30=7

Hai dimenticato di calcolare i punti ferita: Danno certo/5 (30/5=6). I malus erano qundi di 6 solo in Frz, Stm e nuovamente in salute, visto che questi due vanno scalati turno dopo turno. [0/2]

- Calcolami e descrivi (proprio come fosse una role) l’attivazione di una genjutsu.
<genjutsu> - Illusione Demoniaca: Tecnica dell'Ambiente Illusorio - [Chk: 30] [Eff: +45] "Il ninja camuffa con l'arte illusoria una parte dell'ambiente circostante riuscendo a trarre in inganno l'avversario. Tecnica usata raramente in combattimento, tuttavia se usata correttamente grazie al suo effetto si riesce a convincere l'avversario di essere in una foresta con fitti alberi, sul ciglio di un dirupo o comunque in un luogo ostico ai movimenti in modo da causargli difficoltà nel combattimento arrecandogli un malus di 15 +(Danno Certo/3) alla vel."
Chk residuo: 39(chk)- 35 (Costo Genjutsu)=4
Specializzazione: Int 40/10 + 0 Livello=4
Genjutsu:39(Int)+45(bonus tecnica)+4(Chk residuo)+4(Specializzazione)=102
Stamina:76-2(39/20 Chk utilizzato per la genjutsu)= 74
<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1] [Chk: 30] [Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

Qua me ne hai scritte due senza calcolarne una, ma non è questo l’errore. Ti avevo chiesto una descrizione come fosse una role vera e propria, quindi con le sensazioni e il processo mentale di Akahito mentre ne esegue una. Hai errato il chakra residuo (era 39-30[costo della genjutsu]) e hai calcolato una specializzazione che non hai. [0.5/2]

- Calcolami un’elusione da un attacco semplice armato pari a 96.
Vel 37+ Chk 39= 76
Stm= 76-2(39/20)=74

Errato: Devi calcolare la tua velocità + il chakra immesso + velocità/5 (Se l'elusione viene usata per schivare attacchi Ravvicinati o a Lungo raggio, al calcolo dell'elusione bisognerà aggiungere un ulteriore bonus, dato da Vel base/5.) Non hai calcolato l’eventuale assorbimento. [0/2]

- Quando ed in quali modi è possibile passare al rango chunin, quali sono i requisiti?
Per passare al rango Chunin ci sono due modi: uno è il torneo di selezione per i chunin ed è costituito da tre prove:la prima prova consiste in un test scritto per valutare le capacità mentali dei candidati poi la seconda prova consiste in uno scontro tra teamper testare il lavoro di squadra e per ultima c'è la terza prova che consiste in un torneo in cui si testano le capacità individuali dei candidati e per essere ammessi al torneo bisogna avere tre requisiti:Essere al livello 5,aver completato almeno una missione di livello D o C e poi bisogna essere approvati dal Kage. In alternativa abbiamo la missione per il passaggio di rangoc dove un candidato genin presenta la richiesta e il Master deve approvare e per fare questa missione bisogna avere due requisiti uno aver completato almeno una missione di Livello C e bisogna essere al livello 10 e il candidato dovrà scegliere un compagno con i suoi stessi requisiti e in caso non ci sopo compagni disponibili il Master dovrà decidere se lasciar partire il candidato da solo o affiancargli 2 npc. Al termine della missione i Narratori e il Master discuteranno della prova del candidato attraverso dei voti
1-4: ;Morte o Menomazione del pg(arti imputati, ecc...)
5-7: Pg salvo ma ancoraGgenin
8-10 :Pg promosso al rango di Chunin
In caso di fallimento bisogna completare una missione di livello C per ritentare il passaggio di rango.

Questo copypastato malissimo ma niente da dire… [2/2]


Voto: 4.5 – Considerando anche l’andamento allo scritto, opto per la bocciatura. Libero di riprovare una nuova classe. Good Luck per il futuro!

Ricevi: 225 Punti esperienza.

N.B: il test off è arrivato poco dopo il mio ultimo post con Alessandro. Dopo tre giri mi sono sentita autorizzata a valutare.

@Shorai:

Andiamo a noi. Ruola pure tutta la mattinata a casa introducendomi il tuo pg, il voto che prendi una volta giunto in classe (al compito scritto, puoi scegliere da 1 a 30) e la sua reazione una volta che, dal team a cui era stato assegnato, viene assegnato al team 17. Alla domands della sensei rispondi dicendo che il numero era dispari ed eri capitato in un gruppo da 4 elementi. Per questo motivo ti avrebbero portato da noi. Per ogni dubbio MP. Have fun!


Edited by Sah.~ - 8/8/2017, 17:05
 
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Shorai
view post Posted on 7/8/2017, 11:10     +1   -1




Narrato - "Pensato" - <<parlato>>

Il tanto atteso giorno dell’esame per diventare ninja, era finalmente arrivato. Quattro anni di piena immersione negli esercizi e nella pratica quotidiana, per prepararsi nel miglior modo possibile a quella che sarebbe stata la prima tappa che avrebbe dato inizio alla carriera dell’ambizioso Uchiha. Shorai si svegliò di buon mattino come suo solito, la notte appena trascorsa era stata tranquilla unica nota stonata era il caldo che fece risvegliare il giovane impregnato di sudore; dopotutto l’estate si stava avvicinando. Una volta aperto gli occhi balzò dal futon e mentre stava poggiando i piedi per terra sul pavimento composto da tatami liscio e di colorazione marrone scuro, pensò:

"Oggi è il giorno dell’esame genin finalmente potrò diventare un ninja a tutti gli effetti."

Una volta alzatosi in piedi si avvicinò ad un armadio dove erano riposti tutti gli abiti puliti e piegati che la mamma gli faceva trovare abitualmente ogni giorno. Mentre stava per attingersi ad aprire la porta scorrevole dell’armadio, una goccia di sudore scorreva dal lato destro della fronte verso la guancia quasi fosse una carezza; faceva davvero caldo tant'è che dormì a torso nudo la notte prima. Di buona coscienza decise che fosse necessario darsi una lavata prima di indossare i vestiti che avrebbe messo per l’evento in accademia.
Mentre solcava l’uscita della sua stanza per avviarsi al bagno, un profumino invitante giunse al suo naso. Il giovane riconobbe subito i diversi profumini che gli fecero venire l’acquolina in bocca; riso e zuppa di miso quelli più forti tra i diversi odori che arieggiavano in casa quella mattina. Decise così di fare prima una deviazione in cucina. Arrivato sulla soglia dell’entrata in cucina vide di spalle sua madre alla presa con i fornelli che così presa non si accorse della presenza di suo figlio. Si spostava a destra e sinistra rapidamente facendo attenzione a tutto ciò che stava preparando, dalla teiera che fischiava all’acqua della pentola che bolliva. Ad accorgersi della presenza di Shorai fu suo padre che in attesa che la colazione fosse pronta, era di spalle all’uscita del giardino preso ad annaffiare le piante e a togliere le erbacce che sbavavano quell'ambientazione che sembrava un quadro ben dipinto. Una volta accortosi della presenza di suo figlio, che guardava impalato sua madre cucinare, con una lenta torsione del collo gli diede il buongiorno, Shorai ricambiò. Fu solo dopo questo scambio che sua mamma interruppe di colpo i suoi lesti movimenti e girandosi con disinvoltura e sorriso stampato sulle labbra che diede ad egli il buongiorno, seguito subito dopo del menù di tutte le prelibatezze preparate in vista del giorno in cui il suo amato figlio sarebbe divenuto ufficialmente ninja; menù composto da riso al vapore, zuppa di miso, pesce ed alghe. Dopo aver citato il menù, invitò Shorai a sedersi poiché sarebbe stato pronto di lì a breve, ma quest’ultimo rispose con tono felice che preferiva farsi una rapida lavata e poi sedersi per colazione, a tale affermazione i due genitori risposero all'unisono che lo avrebbero aspettato prima di sedersi sui cuscini intorno al tavolo quadrato color marrone chiaro che si trovava al centro della stanza e dove avrebbero poi consumato la colazione, quindi il ragazzo si avvio in bagno. Entrato in bagno, si tolse rapidamente da dosso il pantalone e l’intimo dopodiché si immerse nella vasca d’acqua tiepida non molto calda nemmeno gelida ma comunque più fresca della temperatura ambientale esterna. Non ci impiego molto, mise l’intimo e si recò in camera sua avvicinandosi all’armadio tirò fuori da una mensola i suoi vestiti e nella parte più bassa del mobile erano presenti sandali nuovi color nero; Shorai prese anch’essi. Indossò rapidamente il pantaloncino grigio chiaro e mise i sandali, prima di indossare la maglietta a maniche corte nera, soffermò il suo sguardo per pochi secondi sul simbolo del proprio clan che era per egli motivo d’orgoglio. Rammentò che il clan Uchiha fosse uno dei clan più rispettati e al contempo temuti del mondo degli shinobi e che difronte a questa reputazione egli non dovesse per niente sfigurare. Una volta vestitosi del tutto si attinse ad andare in cucina per mangiare il cibo che con buona volontà sua madre gli aveva preparato. Si sedette sul suo solito cuscino avendo alla sua destra il padre e difronte la madre, tra un boccone e l’altro ingerito rapidamente dal giovane, che non voleva far tardi all’esame; questi gli fecero le giuste raccomandazioni. Una volta finita la colazione, Shorai ringrazio e ultimò il suo vestiario aggiungendogli gli attrezzi basilari da ninja più alcuni caratteristici del suo clan senza dimenticare il ciondolo che il nonno gli regalò e che da allora teneva sempre con sé. Sull’uscio di casa salutò i propri genitori e si mise sulla strada che lo avrebbe portato all’accademia. Uscito di casa, percorreva la strada per l’accademia, quella mattina, il cielo era un colore azzurro profondo che trasmetteva un senso di pace che avvolgeva tutto il villaggio, non vi era nemmeno una nuvola in cielo e i caldi raggi del sole penetravano nella pelle fino a raggiungere le ossa. Shorai cercava di trovare un po’ di sollievo camminando nelle zone più ombrate della strada, giungendo verso il centro del villaggio, la sua casa si trovava un po’ più a est; noto come pian piano quel senso di tranquillità tendeva a trasformarsi in caos dettato dai venditori ambulanti e ninja che saltavano da un tetto all’altro apprestandosi a compiere le missioni assegnategli dall’entità più illustre del villaggio, l’Hokage. Mentre tutti scorrazzavano avanti e indietro il ragazzo pensò;


"Tutti si impegnano con dedizione nel portare a termine ogni mansione, ed è giusto cosi, il nonno mi diceva, come facevano anche gli insegnati all’accademia, che la dedizione fosse una delle principali qualità che ogni ninja che si rispetti deve avere."

Fatta questa riflessione si rimise sui suoi passi, le voci delle persone che popolavano il villaggio diventavano, una sola rendendone la comprensione pressoché complicata. Un passo alla volta Shorai giunse all’entrata dell’accademia, dove vi era stato posto un telo bianco sul quale c’era scritto con pennello nero un po’ sbavato, forse a causa del caldo; “Oggi esami, in bocca a lupo a tutti!”. E cosi, Shorai varcò il grande portone in direzione dell’aula alla quale era stato assegnato. Mentre camminava si guardava intorno, cercando di capire quale fosse l’aria che si respirasse in accademia, in tale situazione l’emozione più evidente era l’ansia lo si poteva capire semplicemente osservando i comportamenti di persone che, come il giovane Uchiha, stavano attendendo che l’esame avesse inizio. Giunto nella classe designata, prese posto in un banco in prima fila vicino ad altre due studenti ai quali non ebbe modo di rivolgere parola, poiché subito dopo, l’insegnante che avrebbe esaminato gli studenti di quella classe fece il suo ingresso. L’entrata in scena dell’esaminatore spezzò di punto in bianco il fracasso causato dallo scambio di parole degli studenti e con un colpo di tosse, come quasi ad indicare di voler prendere parola iniziò a fare l’appello, leggendo con tono alto tutti i nominativi dei candidati all’esame, dopodiché si attinse a spiegare come si sarebbe svolto l’esame ribadendo più volte che l’esame fosse composto da due parti, una scritta e una pratica quest’ultima si sarebbe svolta dividendo gli studenti in squadre composte da tre membri. La prima prova della quale lui era il supervisore, consisteva in quesiti che riguardavano tutto ciò che gli studenti avevano appreso dal primo all’ultimo giorno di lezione. Questa affermazione generò scalpore, ma Shorai a differenza degli altri rimase pressoché impassibile, cosciente del profondo impegno che egli aveva dedicato allo scopo ultimo del esame, divenire un ninja. Lo shinobi esaminatore con un altro colpo di tosse, più forte di quello fatto in precedenza; placò gli animi agitati presenti in aula e prima di distribuire i questionari, dedicò qualche minuto alla spiegazione delle regole generali affermando con tono forte e deciso che nessuna trasgressione sarebbe stata in alcun modo tollerata. Fatte le dovute premesse, l’insegnante cominciò a distribuire i fogli che sarebbero stati in un certo senso i biglietti d’accesso alla seconda prova, ovviamente se compilati correttamente. Distribuì i fogli avvalendosi della moltiplicazione del corpo generando tre copie dando a ognuna di queste una pila di questionari e una fila da tenere sotto controllo. I banchi della classe erano divisa da tre file, una per ogni copia che nel giro di pochi secondi portarono a termine il loro primo compito, adesso non restava altro che tener sotto controllo gli aspiranti genin. Prima che l’esaminatore desse il via, Shorai diede un fugace sguardo al compito e dalla sua espressione, rilassata e compiaciuta; sembrava dover essere per lui un gioco da ragazzi. Non appena lo shinobi impostò il timer dando inizio alla prova, l’Uchiha fu subito pronto ad impugnare la matita che trovò alla destra del foglio pronto a ricoprire ogni spazio bianco sul quale fosse possibile scrivere. Infatti Shorai fu tra i primi a consegnare il foglio dopodiché si mise ad attendere che i restanti studenti finissero. Una volta terminata la prova l’esaminatore invitò i candidati ad abbandonare l’aula e a ritornare qualche giorno dopo, quando i risultati del test sarebbero stati pubblicati. Passò qualche giorno, e Shorai, come del resto anche gli altri gli altri studenti, fece ritorno in accademia in attesa di conoscere l’esito del test. Una volta che tutti i candidati presero posto l’insegnante esordì dicendo che di lì a poco avrebbe comunicato i risultati della prima prova e che avrebbe comunicato anche i nomi di coloro che avrebbero formato i team di tre membri. Shorai fu tra gli ultimi a conoscere il proprio voto, trenta il massimo; il giovane Uchiha non rimase molto sorpreso poiché era sicuro di conoscere tutte le risposte e che quindi avrebbe ottenuto un voto alto, però di certo non poteva nascondere la gioia che traspariva sul suo viso a partire dalla fronte al mento. Tuttavia, l’insegnante si ritrovò dinanzi ad un inaspettato intoppo, il nominativo di Shorai figurava in una squadra composta da quattro membri, l’esaminatore pensò subito che si trattasse di un errore in quanto ogni team prevedesse un massimo di tre componenti. Lo shinobi si scusò per il problema e rettificò ai piani alti il presunto errore, chiedendo ai candidati di aspettare poiché doveva assentarsi per qualche minuto. L’attesa non fu lunga e al suo ritorno indicò allo studente del clan Uchiha, una nuova classe dove si trovava la squadra alla quale egli fu nuovamente assegnato; il team 17. Shorai rimase per un attimo senza fiato dopo aver udito quella notizia, ma nonostante ciò sapeva che i cambi improvvisi sono propri nel mondo ninja, per cui, salutò l’insegnante e i compagni e si avviò verso la classe dove avrebbe fatto la conoscenza di nuovi compagni e di un nuovo sensei. La classe in questione si trovava pochi metri più avanti di quella appena lasciata per cui il ragazzo la raggiunse in breve tempo. Dinanzi alla porta chiusa della nuova classe la sua mente formulava diverse domande:

"Chissà chi sono i miei nuovi compagni e il nuovo sensei?"

Le risposte alle sue domande si celavano dietro quella porta che lo separava dal suo destino. Nonostante l’attimo di smarrimento Shorai riprese subito coscienza della sua mente e si attinse ad aprire la porta scorrevole dell’aula. La prima figura che entrò nel suo campo visivo, fu quella di una donna. Quando l’immagine si fece più nitida, vicino alla donna vi erano altre tre persone, un ragazzo il quale si stava incamminando con passo lento, testa china e faccia visibilmente abbattuta in direzione della porta, che passando accanto all’Uchiha, fece insorgere nella sua testa delle domande a riguardo:

"Questo ragazzo sembra sia affranto da qualcosa, cosa gli sarà successo?"

Più che dispiaciuto per il ragazzo era incuriosito da ciò che fosse accaduto, forse un attimo prima del suo ingresso in quella stanza. Non sapeva se la sua domanda avrebbe trovato risposta o meno, in quanto la sua mente la cancellò nel giro di un secondo, ponendo l’attenzione sulle restanti persone che vi erano in aula e in particolar modo su quella che sembrava essere, anzi quasi sicuramente; il supervisore della seconda parte dell’esame, poiché fosse l’unica ad avere il coprifronte tra i presenti in quella classe. La donna in questione, era senza dubbio una donna dalla sublime bellezza, capelli bianchi raccolti in una treccia laterale che metteva in risalto dei bellissimi occhi rossi capaci di stregare chiunque li incrociasse, naso perfetto e labbra carnose che sembravano sposarsi perfettamente con il resto del corpo, dando alla donna un alone di magnificenza, come se fosse uscita da un quadro perfetto. Dopodiché Shorai soffermò brevemente la sua attenzione sulle restanti persone senza avere la possibilità di farsene un’idea, in quanto l’affascinante supervisore prese immediatamente parola, spiegando il motivo per il quale il ragazzo afflitto visto poco prima lasciò l’aula, era stato bocciato. La cosa venne percepita dal nuovo arrivato come un modo per palesare che fosse lei ad avere il comando della situazione, non poteva essere diversamente; in quanto il supervisore fosse lei. Anche la voce di quella donna era stupenda ma le parole che quelle labbra scandivano lo erano di meno, pungenti come le spine che ogni bella rosa di fatto possedeva. L’Uchiha fu invitato a prendere parola, a presentarsi e ad esporre il motivo per il quale si trovasse in quella classe:

<<il mio nome è Shorai Uchiha, sono qui per sostenere la seconda parte dell’esame poiché il team al quale ero stato assegnato presentava quattro membri anziché tre come stabilito, per cui i piani alti ne hanno preso atto e mi hanno inserito in questo nuovo team, pertanto sono lieto di fare la vostra conoscenza.>>


Concluse il discorso condotto con voce pacata e ferma, chinando leggermente il capo e il corpo in avanti alludendo a una sorta di inchino come segno di rispetto nei confronti dei presenti.
Non disse molto di sé e sicuramente non amava farlo, in quanto non aveva molti amici poiché passasse la maggior parte del suo tempo o con la famiglia o in solitudine. Una volta presentatosi, attese che i presenti prendessero parola, focalizzando il proprio sguardo sulla donna dagli occhi smerlando che con i suoi modi, movenze e atteggiamenti incuriosiva l’Uchiha.


Edited by Shorai - 9/8/2017, 01:24
 
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view post Posted on 7/8/2017, 20:57     +1   -1

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La sensei aveva comunicato che Akahito era stato bocciato e preso dalla delusione se ne tornò a casa, perché sapeva di fare di meglio ma non ci è riuscito e dopo pensò ai compagni che aveva abbandonato " Chissà se sarò considerato feccia visto che ho abbandonato i miei compagni , spero che con il nuovo compagno si trovino bene ma si ci ritento? È arrivato il momento di comunicarlo ai miei compagni."
E si rivolse ai compagni pieno di delusione :<<Mi dispiace ragazzi ma sono stato bocciato , spero che vi troverete bene con il nuovo compagno e di trovare compagni nuovi come voi non so se è un addio o un arrivederci ma vi devo salutare. >>
E dopo aver detto quelle parole, Akahito abbandonò la classe deluso ma speranzoso per il futuro è forse un giorno avrebbe rivisto quei compagni con cui il giovane ninja stava cominciando a legare.
 
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Sah.~
view post Posted on 8/8/2017, 17:04     +1   -1





La classe accolse la figura appena arrivata, tra il silenzio e le spigolose parole della donna che, come un chiudo nel vetro, frantumò quell’atmosfera quasi religiosa. Il giovane dagli occhi perlacei aveva da qualche minuto abbandonato la classe, con parole degne di un ragazzo che sa affrontare le spiacevoli situazione che la vita a ciascun uomo riserva. La donna ascoltò con attenzione le parole del nuovo arrivato, similmente fecero i ragazzi ch’erano adesso divenuti suoi nuovi compagni di squadra. L’albina barbottò qualcosa tra sé e sé, poi tornò in posizione eretta, fissando i tre novizi diritti negli occhi. Il suo era uno sguardo tagliente, affilato come la lama di un coltello cosparso di sangue. La treccia bianca contrastava con essi, donandole una bellezza per pochi. Prese il suo taschino ninja e lo legò alla coscia destra, invitando i suoi alunni a controllare al meglio il loro equipaggiamento. Poi, senza dire una parola, fece cenno loro di seguirla: la loro missione era sul punto di cominciare.

Così, nello stesso silenzio di una cerimonia funebre, la squadra lasciò l’aula. In breve tempo i due ragazzi fiancheggiarono il moro, forse, anzi, sicuramente, incuriositi dal nome che poco prima avevano udito. La fanciulla dalle ciocche bionde e morbide era silente, il giovane Aburame indeciso se prendere parola o meno; alla fine optò per farlo.

- Ciao...il mio nome è Shin, del clan Aburame, mentre lei è Hikari Matsumoto. Tu sei del clan Uchiha, sbaglio? Ho sentito molte storie sul vostro clan, dicono siate grandi controllori del fuoco ed abbiate…una vista particolare. Noi invece viviamo in simbiosi con gli insetti, saranno loro a permettermi di diventare un fedele braccio destro della nostra Hokage, Akane Uchiha! Siete anche voi un clan formidabile, c’è da dirlo! - e sorrise, genuinamente, accompagnato dalla ragazzina più timida del gruppo. Chissà quali fossero gli obbiettivi di quest’ultima, chissà quali fossero quelli di Shorai. - E tu...a cosa ambisci? Diventerai un Hokage proprio come la Sandaime-sama? - chiese, entusiasta.

Nel frattempo, la meta era sempre più vicina e la fila indiana aveva trovato un ordine ben preciso: Yumi-sensei davanti, Shorai dietro di lei, Hikari al centro e Shin dietro tutti. L’acuta vista di un Uchiha era preziosa in un gruppo, qualunque esso fosse. Il sole batteva forte e le abitazioni cittadine del villaggio cominciarono a sparire dietro le spalle dei quattro, dinanzi a loro, ciò che restava di un circo abbandonato: tendoni dai tipici colori circensi per terra e giostre oramai distrutte dagli anni – una visione orribile per dei bambini amanti dei divertimenti e dei giochi che riempivano gran parte delle loro giornate. A pochi metri dall’entrata, la sensei si fermò, osservando con minuzia i suoi alunni, stavolta con un’espressione più leggera, più accessibile a dei ragazzi.

- Spiegherò un’ultima volta il compito assegnatavi, per farlo presente anche al vostro nuovo compagno: aprite bene le orecchie e scolpite a mente ogni parola che lascerà le mie labbra, o morirete.

Premesse, con una disumana naturalezza.

- Dovete trovare una pietra preziosa, azzurra come l’oceano e similare ad un cuore. Il Cuore dell’Oceano. Apparteneva ad una nobildonna del Paese del Fuoco, deceduta proprio qui, ove a causa di un incidente, persero la vita altre dozzine di persone. Nonostante il luogo sia stato ripulito, nessuno si è mai spinto oltre per cercare la fantomatica ricchezza. E’ vostro compito, perciò, trovarla. - una pausa, i piedi si mossero in direzione dei tre, girando attorno alle loro figure, come se stesse esaminandole. - Io cercherò nella parte ovest del circo, al fianco di Shin Aburame. gli rivolse uno sguardo. - Shorai Uchiha, te ti occuperai della parte est con la tua compagna. Ricordo a tutti che non ci sono capitani, l’unico capitano è la sottoscritta. Tra un’ora, se ambedue i gruppi non dovessero trovare niente di rilevante, ci rivedremo in questo esatto punto. Prendete la ricetrasmittente ed avvertitemi subito qualora ci fossero novità o necessità. Buon lavoro. -

E rimasero soli, l’Uchiha e la bionda.

Buon post, molto introspettivo e ben scritto: attento alla punteggiatura però. Un altro particolare da chiarire è la sensei: non è la mia pg ma una NPG creata appositamente per questa missione. Non è un errore, tranquillo. ^^
Correggi quindi il tuo post attenendoti a questa descrizione:

“Ma ecco che un rumore deciso lo interruppe. La porta in modesto legno era stata aperta con delicatezza e la figura snella e allo stesso tempo ben tornita di una donna si fece spazio nell’aula. I lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia laterale, gli occhi rosso sangue e le labbra carnose: era giovane, fin troppo rispetto ai suoi colleghi insegnanti. Aveva con sé una cartina geografica, che srotolò dinanzi ai suoi giovani alunni.”

In quanto al prossimo post, descrivi come vuoi il circo mantenendoti sulla falsa riga di quest’immagine e a quanto detto nel post.



Elabora una strategia per cercare la pietra, interagendo con Hikari (chiedi a me eventuali reazioni o dialoghi). Fermati quando ti troverai dinnanzi tre tendoni, l’uno vicino all’altro e perfettamente uguali tra loro. Per eventuali perplessità, non farti scrupoli a contattarmi! ^^



 
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Shorai
view post Posted on 10/8/2017, 13:28     +1   -1




Narrato - "Pensato" - <<parlato Shorai>> <<parlato Hikari>>

Terminata la presentazione dell’Uchiha, la bella donna disse sottovoce qualcosa con tono fugace e incomprensibile, per poi posare il suo ammaliante e al contempo fulminante sguardo sui tre aspiranti ninja, che erano in attesa di istruzioni. L’esaminatrice come primo passo, esortò i tre ragazzi a controllare il proprio equipaggiamento, segno evidente che l’esame stesse per cominciare. Shorai non se lo fece ripetere due volte e imitando similmente le gesta della donna, avvinghiò anche egli il borsino ninja attorno alla gamba destra per poi mettersi nuovamente in posizione eretta e portare il braccio all'interno del collo alto della maglietta, che faceva da nascondiglio al ciondolo con il simbolo del clan, regalatogli dal nonno in punto di morte, quasi stesse pregando di guidarlo nei suoi passi. Senza aprir bocca, con uno sguardo e un cenno, la sensei invitò i tre studenti a seguirla, dove non si sapeva, ma presto tutto sarebbe stato chiaro, o almeno queste erano le aspettative dei tre ragazzi; che, senza fare domande obbedirono.

E così, in modo silenzioso lasciarono l’aula e poi l’accademia, con una formazione che vedeva l’esperta ninja avanti e i tre ragazzi allineati in modo tale da formare un triangolo. A rompere il ghiaccio fu Shin del clan Aburame, che, si presentò all’Uchiha; il discorso cominciò in modo vago descrivendo un po’ il clan degli insetti e ostentando la fama degli Uchiha che fece destare sul viso dell’interlocutore un’espressione d’orgoglio, che sparì lentamente quando Shin portò il discorso sul piano più personale chiedendo a Shorai quali fossero i suoi obiettivi. Il ragazzo all’udire la domanda manifestò un’espressione al quanto infastidita, poiché non amava parlare di sé, ma forse, le domande poste dall’ormai compagno di squadra, erano solo un tentativo di smorzare quella sensazione di tensione che era nell’aria. Per cui, anche se in maniera forzata e preceduta da un leggero sospiro la risposta arrivò:

<<il mio obiettivo attualmente è diventare genin. Per diventare Hokage bisogna essere scelti, per cui… se dovesse essermi proposto in futuro deciderò al momento.>> Rispose senza sbilanciarsi troppo.

Camminando e parlando, il gruppo formò una fila indiana che presentava: in testa la donna dagli occhi rosso sangue, Shorai appena dietro, seguito dalla ragazza dalla chioma dorata e gli occhi smeraldo, della quale l’Uchiha non conosceva ancora tratti vocali, poiché da quando si era unito al nuovo team ella non aveva ancora aperto bocca; a chiudere la fila c’era il membro del clan degli insetti. Tra un passo e l’altro, Shorai ebbe modo di osservare brevemente, ma meglio, Hikari per cercare di capirne i tratti più evidenti, ovviamente osservandola con la coda dell’occhio, cercando di non farsi notare.


“Questa ragazza non ha mai aperto bocca da quando mi sono unito al gruppo… sembra essere assorta in chissà quali pensieri.”

Di certo Shorai non era il tipo di persona alla quale piacesse valutare gli altri, ma immerso nei suoi pensieri si chiedeva se, dal comportamento fino ad allora mostrato, fosse adatta alla vita da ninja. Osservando la ragazza dalle ciocche bionde era semplice arrivare a conclusioni del genere, ma da come la vita insegna: “mai giudicare un libro dalla copertina” e l’Uchiha, di questo, nel suo profondo ne era pienamente consapevole, magari quella gracile ragazza, aveva in serbo grandi sorprese.
Avanzando, il villaggio scomparì del tutto alle spalle del gruppo, sul quale il sole picchiava duro e con il passare dei minuti diveniva sempre più forte, forse perché erano le ore più calde della giornata. Tuttavia, anche se lentamente, il cambio di temperatura si percepiva chiaramente. Tale percezione, diminuì nel momento in cui il team arrivò alla meta, poiché l’attenzione di tutti i membri fu presa del tutto dallo scenario che si parò dinanzi ai loro occhi. L’esaminatore, che per tutto il tragitto era stato in silenzio, richiamò l’attenzione dei tre su di sé, quando il gruppo era nei pressi dell’entrata di un circo abbandonato. La bella donna, con espressione meno aspra di quelle viste in precedenza, guardava con uno sguardo penetrante i suoi sottoposti e con il suo solito caratteristico, poco sottile modo di esprimersi, li istruì sul da farsi. Il compito assegnatogli, era quello di trovare una pietra preziosa semplicemente descritta come una pietra azzurra a forma di cuore chiamata il cuore dell’oceano che, a detta dell’istruttrice; appartenesse ad una nobildonna del paese del fuoco, la quale fu una delle tante vittime di un incidente, che svariati anni prima colpì il luogo. Mentre spiegava minuziosamente tutti i dettagli, l’esperta ninja, girava intorno ai tre; Shorai restando immobile, con la mano destra appoggiata sul fianco, seguiva accuratamente i movimenti che ella eseguiva. Il silenzio regnava sovrano in quel luogo, l’unica cosa ad infrangerlo era il rumore dei passi della donna, che sembrassero seguire un preciso ritmo. La sensei, prima di dare inizio ufficialmente alla missione formò due coppie; una composta da lei e Shin che si sarebbe impegnata a ricercare nell’area ovest del circo; un'altra formata dall’Uchiha e dalla ragazza dagli occhi smeraldo che sarebbe andata in ricognizione nella parte est; il tempo concesso per la ricerca era di un’ora. In ultimo, il capitano, porse ad ogni membro una ricetrasmittente, affinché potessero restare sempre in contatto, dopodiché diede il via e si allontanò affiancata dall’Aburame in direzione ovest come stabilito poco prima. E cosi, rimasero in due, Shorai e Hikari, al primo non piaceva perdersi in chiacchiere ma sapeva che in situazioni simili, la cooperazione assumeva un ruolo fondamentale, per cui decise di rompere il ghiaccio, per cercare di istaurare un minimo di rapporto con quella persona che sembrava essere fuori luogo.


<<tu come agiresti Hikari? Hai qualche idea?>> domandò.

<<n-No… Mi dispiace…>> rispose con voce fievole la ragazza.

Sebbene Shorai, s’aspettasse una risposta simile, cercò di non farsela pesare troppo poiché era sicuro del fatto che, nel corso della missione, la compagna si sarebbe aperta di più.

<<non è un problema, mentre perlustriamo il posto qualcosa in mente ci verrà>> disse cercando di rassicurare la timida compagna di squadra.

Dopo questo breve scambio di parole i due si avviarono nella zona assegnatagli. L’ingresso al circo fu impattante, poiché lo scenario in cui i due ragazzi si trovarono era davvero tetro, lì in quel luogo dimenticato, il silenzio era sovrano. I due non credevano ai loro occhi, quel luogo era talmente desolato che pure immaginarlo nella sua forma originale risultava complicato. Il terreno era arido, l’unico verde che si vedeva, seppur secco; erano le erbacce che ricoprivano alcuni siti del luogo. Dall’entrata, con sguardo rivolto all’orizzonte era ben in vista una mastodontica ruota panoramica, che sembrava volesse sorvegliare quel raccapricciante luogo e alle sue spalle nubi con sfumature di grigio e marrone che sembravano essere un tutt’uno con il terreno. A destra e sinistra del sentiero intrapreso dai due esaminandi, vi erano una schiera di bancarelle, ovviamente vuote e impolverate, costituite di legno ormai marcio a causa del passar del tempo, con delle insegne alcune rimaste a metà, altre che giacevano ai piedi delle strutture. Tra una bancarella e l’altra, vi erano degli altissimi pali, quelli classici da fiera; con apposite bandierine triangolari. A riempire gran parte dello spazio di quel luogo c’erano dei tendoni a strisce bianche e rosse, alcuni piccoli e altri un po' più grandi.
Hikari, dava l’impressione di essere rimasta al quanto turbata alla visione di quello scempio.


<<stai tranquilla Hikari non farti abbindolare da strani pensieri, questo è semplicemente un luogo abbandonato, niente di più.>> disse l’Uchiha con l’intento di rasserenare la compagna.

All’udire di quelle parole, il viso della ragazza sembrava essersi liberato dall'espressione di paura che un attimo prima, aveva preso in ostaggio il suo liscio e bianco viso.
Camminarono per un bel po’, facendo attenzione ad ogni posto, ogni tendone ed ogni bancarella, ma l’unica cosa che i due trovavano era il vuoto assoluto. Intanto, Shorai era profondamente perso nei suoi pensieri:


“Cercare una pietra preziosa in un luogo come questo, equivale a cercare un ago in un pagliaio… inoltre il tempo scorre inesorabile, ed io vorrei trovare quella pietra prima che il tempo scada. Se continuiamo così ad andare per tentativo, non ce la faremo. Abbiamo bisogno di elaborare una strategia.”

E mentre questa riflessione fluiva nella sua mente, la grande ruota panoramica era sempre ben in vista, fu così che fermando un attimo i suoi passi gli venne un’idea.

<<seguimi Hikari, mi è venuta in mente un’idea… non possiamo andare ancora avanti affidandoci al caso inoltre il tempo scorre, dobbiamo elaborare una strategia efficace.>>

Intanto Shorai aumentava gradualmente la velocità dei suoi passi, correndo in direzione della grande ruota, Hikari lo affianco avendo già forse, minimamente compreso l’intenzione del compagno.

<<s-Scusa Shorai che hai in mente? E dov’è che siamo diretti?>> chiese per sicurezza.

<<alla ruota, seguimi.>> ribatté l’Uchiha.

E cosi, a gran velocità, i due ninja arrivarono ai piedi della ruota. Essa era composta di ferro arrugginito, talmente alta che i due al suo cospetto sembravano coccinelle. All’epoca sembrava avesse all’incirca trenta cabine sulle quali far salire le persone, adesso qualcuna in meno.I due, saltarono da una cabina all’altra facendo la massima attenzione poiché quella ruota sembrava essere molto vecchia e mal messa. I tetti delle cabine erano scivolosi a causa della polvere della quale essi erano ricoperti, inoltre qualche tetto era anche bucato. Infine, arrivarono sulla cabina posta sul punto più alto della ruota e da lì si vedeva chiaramente quale fosse la fisionomia dell’intera area, inoltre soffiava un piacevole venticello che accarezzava i visi dei due compagni dando un lieve sollievo.

<<hikari siamo venuti qui, perché così possiamo avere una visione completa dell’area.>>

Appena quelle parole furono scandite, lo sguardo del ragazzo e della ragazza furono rapiti da un punto in particolare. In un punto un po' distaccato dal resto del circo, vi erano tre grandi tendoni, davano l’impressione di essere stati messi lì per catturare di proposito l’attenzione di chi godesse della vista regalata dalla grande ruota panoramica.

<<adesso sappiamo dove andare.>> Sentenziò Shorai.

Hikari non aprì bocca, ma con un accenno di sorriso annuì, comunicando di essere d’accordo con il compagno.
Quindi, fecero una discesa rapida e una volta poggiati i piedi a terra, si mossero in direzione della nuova meta. Non impiegarono molto ad arrivare all'entrata dei tre tendoni, i quali erano uno uguale all'altro, stessi colori e stesse fantasie, identici. L’area nella quale i tre tendoni erano situati, era recintata.
 
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Sah.~
view post Posted on 12/8/2017, 15:45     +1   -1





I due giovani giunsero dinanzi le celebri, o almeno in ambito circense, “Capanne del sogno e dell’incubo”: tendoni pressoché identici ai classici che la mente umana associa all’immagine di un circo, similari agli altri, per certi versi. L’entrata era unica, segnata da un portone in mogano, oramai giacente al suolo. Su quest’ultimo, i due poterono scorgere una striscia rossa che andava ad espandersi in più rami una volta varcata una certa soglia. Non era un rosso intimatore, come quello dei tappeti che si stendono ogni qualvolta che in chiesa si celebra un matrimonio, né uno di quelli atti ad intimidire, come il colore del sangue. La stanza era flebilmente illuminata da un paio di candele, forse tre, ma abbastanza da lasciare intravedere ai due la superficie lignea delle porte, scheggiata da chissà quale utensile. Il curioso particolare, però, non stava in quegli ambigui segni, altresì sull’etichetta presente in ogni superficie.

Amore, Desiderio, Potere.

Tre nomi evocativi che ogni uomo, soldato o comune cittadino che sia, ha immaginato in distorte visioni almeno una volta nella propria vita. Il giovane Shorai avrebbe potuto udire due voci, adulte, provenire dalla prima porta, mentre una terza, anziana, dalla seconda. Dall’ultima porta invece, niente s’udiva, eppure avvolta da uno strano alone di mistero era. La piccola Hikari fissava gli occhi color pece del compagno, che avrebbe potuto intravedere in lei l’insicurezza che solo il terrore causa. Quelle voci erano famigliari, eppure lontane. Silenti e assordanti. Quale strada avrebbero imboccato i due, a quel punto? La più rumorosa, la via di mezzo oppure quella più silenziosa?

CITAZIONE
Role libero: puoi adottare molteplici strategie, dal decidere di udire meglio le voci all’affrontarle. Dal fuggire all’avvisare i compagni. Ricorda però che ogni scelta ha una sua conseguenza. Al solito, dubbi ed incomprensione vanno risolti via MP ^^



 
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Shorai
view post Posted on 16/8/2017, 19:22     +1   -1




Narrato - "Pensato" - <<parlato Shorai>> <<parlato Hikari>> <<parlato Yumi Sensei>>


I tendoni erano tre, eppure, l’entrata era unica anticipata da un enorme portone riverso al suolo, il che insospettì immediatamente i due compagni, che, comunque spinti dalla curiosità avanzarono, quando improvvisamente, si stopparono di colpo per lo scenario al quale i loro occhi erano sottoposti. Sulla superfice del portone appena superato vi era una striscia rossa che ramificandosi, creava delle linee guida che sembravano aver fine ai piedi di tre porte in legno. La stanza nella quale i due erano appena entrati, era leggermente illuminata da soltanto tre candele, le cui fiammelle, emettevano una luce debole ma forte abbastanza da permettere di distinguere ciò che vi fosse intorno. Quel posto, era avvolto da un alone di mistero unito all’atmosfera tetra che il silenzio e la luce debole delle candele producevano. Era tutto così strano, come poteva esservi uno scenario simile in un posto del genere? Il pensiero dell’Uchiha era preso da tale domanda che nella sua mente sembrava rimbombasse come un fulmine a ciel sereno. Mentre la mente dello studente era occupata a trovare risposte che forse non avrebbe nemmeno trovato, i suoi occhi erano impegnati ad analizzare le tre porte alle quali le linee rosse portavano. Su di esse vi erano segni dovuti forse a qualche utensile. Fu cosi, che, Shorai vi si avvicino per analizzarli; attraverso il tatto riuscì ad identificare segni di contusioni e altri di taglio. Le porte, erano pressoché simili le uniche cose a distinguerle erano i segni e delle etichette, una diversa per ogni porta; sulla prima porta vi era infissa un’etichetta sulla quale vi era scritta la parola “amore”, sulla seconda “desiderio” e sulla terza “potere”. Tale cosa, implemento ultimamente l’irrequietezza della quale le anime dei due ragazzi erano impregnate. Ad alimentare ancor più lo scalpore, come se non bastasse, vi erano distinguibili tre differenti voci provenienti dal retro di due delle tre porte. Dalla prima porta si potevano udire le voci di due adulti, dalla seconda una voce anziana, mentre dalla terza, stranamente, non vi era possibile udire alcuna voce.

<<È evidente che ci tocca scegliere.>> Disse Shorai rivolgendosi alla compagna.

<<v-va bene, però ho delle brutte sensazioni, questo luogo non mi piace.>> ribatté la ragazza, con voce tremolante e viso leggermente sbiancato.

<<hai ragione… è così strano e non trasmette sensazioni positive.>>

<<torniamo indietro e avvisiamo gli altri… e insieme agli altri decideremo cosa fare…>> disse Hikari sperando in un cenno di consenso da parte del compagno.

<<io invece Hikari, renderei nota la nostra posizione agli altri e deciderei che porta aprire.>> disse l’Uchiha facendo scomparire in un attimo la fievole speranza della ragazza dai biondi capelli.

<<capisco, l’importante è che avvisiamo la sensei.>> disse Hikari accettando a malincuore la proposta.

Fu cosi, quindi, che Shorai portò il medio e l’indice all’orecchio per poter comunicare la propria posizione.

<<sensei mi riceve? Le segnalo la nostra posizione, raggiungeteci, ci siamo imbattuti in qualcosa di insolito. Nella zona all'estremo est, un po’ più distaccato dal resto, vi sono tre tendoni dall'aria misteriosa. Io e Hikari vi anticipiamo e avanziamo.>>

La risposta da parte del capitano fu immediata.

<<ci siamo imbattuti in una situazione speculare, attualmente siamo impossibilitati a raggiungervi. Attendo vostre notizie. Passo e chiudo.>>

I due compagni per qualche ragione s’aspettavano una risposta simile.

<<sentito Hikari? Pare che dovremmo cavarcela da soli, l’unica cosa che ci resta da fare e scegliere. Analizziamo con calma la situazione… ci sono tre porte e noi siamo solamente in due per cui potremmo dividerci scegliendo ognuno la propria porta, lasciandone una chiusa, ipotesi che scarterei; siccome non sappiamo che luogo sia, non sappiamo di chi sono le voci e quindi eviterei di dividerci e prendere in considerazione l’idea di scegliere insieme una porta e aprirla. Che ne pensi?>>

<<a me fa paura l’idea di dover visitare questo brutto posto, m-ma stando insieme a te S-Shorai, mi sento più s-sicura. Scegli tu la porta…>> disse la ragazza con sguardo rivolto al terreno.

<<capisco, adesso non ci resta che scegliere la porta. Amore, desiderio e potere queste tre etichette sono molto generiche, non lasciano trapelare nulla su ciò che ci aspetta dietro ognuna di essa. Però visto che dobbiamo per forza scegliere scelgo quella del desiderio>>

La scelta era compiuta, l’Uchiha avanti e la ragazza, appena qualche passo più indietro di lui, si apprestarono ad avvicinarsi alla porta sulla quale etichetta vi era scritto desiderio. Shorai allungò il braccio sinistro, appoggiando la mano sulla maniglia, una breve pausa per poi spingere e cercare di aprire, con forza sostenuta; la misteriosa e cigolante porta del desiderio. Quel breve attimo, sembrò davvero lungo, forse anche a causa della suspense che caratterizzò tale azione.
 
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Sah.~
view post Posted on 20/8/2017, 08:11     +1   -1





Un attimo che parve un’eternità, uno scricchiolio, emanato dalla maniglia dorata, che esaltava le emozioni che in quell’istante attanagliavano i cuori dei due ragazzi. Forse non erano loro ben chiare, quelle sensazioni, eppure la ragazzina dai capelli biondi le percepiva, più di quanto avesse avuto modo di fare prima di quel fatidico momento. Era la paura, il terrore di andare incontro a qualcosa di grande ed ignoto; qualcosa o qualcuno che superasse persino le sue più tetre aspettative.

Il paesaggio che vi si parò agli occhi dei ragazzi, oltre la superficie lignea della porta, non era poi così differente da quello che avevano avuto modo d’osservare in precedenza: qualche artificiale riflesso, di dubbia provenienza, esaltava dei mosaici sulle pareti marmoree; appoggiato su di esse, un piccolo bastoncino che avrebbero potuto utilizzare come torcia, se acceso. La tecnica decorativa utilizzata per arricchire i muri, se scorta nei particolari, donava alla vista l’inusuale immagine di una nuvoletta di fumo, opaco e scuro come la pece. Questo, se aggiunto al nome dell’entrata scelta, lasciava varie interpretazioni sul significato che voleva dare a chi l’osservava.

Andando avanti, i due si sarebbero poi ritrovati dinnanzi ad un muro e ad un manufatto similare a una bara di pregiata fattura. Il muro portava su di sé delle scritte illeggibili, appartenenti probabilmente ad un gruppo di lingue a loro sconosciuto. Rimbombava il cuore di Hikari, nel suo petto, laddove nessuno avrebbe potuto sentirlo. Si strette in sé stessa, portando le sue piccole mani sulle spalle.

Poi s’udì qualcosa. Un tonfo, un lamento. Qualcosa che avrebbe sconvolto l’animo più ferreo.

Una voce mugugnava qualcosa. Una voce famigliare per entrambi, che accese una sorta di scintilla negli occhi oceanici di Hikari, una scintilla che si spense quando subentrò la realizzazione e il conseguente terrore.

- A-Akira? S-sei tu…? mormorò appena la piccola.

Eppure Shorai avrebbe udito una voce estremamente famigliare, dal timbro rauco e dal suono evocativo. Evocativo di ricordi sbiaditi, che la sua mente non sarebbe riuscita a mettere a fuoco, ma abbastanza vividi da regalargli un senso di malinconia. Il tutto finì però in fretta, quando, intorno a loro, vi si materializzarono tre bestie. Animali similari a delle tigri, eteree e rosee, come costituite da fumo. Ringhiavano e, in quattro, accerchiarono i due ragazzi. A quel punto, con una Hikari distrutta psicologicamente, cosa si sarebbe inventato il ragazzo del clan dagli occhi rossi?

CITAZIONE
Nulla da aggiungere, elabora una strategia e finisci il post una volta messa in atto. Io ti darò l’esito. Hikari è accasciata di fianco a Shorai, ma puoi provare ad intimarle di alzarsi, in quel caso chiedi pure a me la sua reazione. Al solito, mi trovi sul messenger. ^^

P.S: eventuali errori li correggo dopo, dovrei ancora farmi un sonnellino...



 
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Shorai
view post Posted on 29/8/2017, 20:55     +1   -1




Narrato - "Pensato" - parlato Shorai - parlato Hikari


La porta si aprì lentamente e lo scenario che vi si parò d’avanti, rese vano quell’attimo appena trascoscorso in preda all’ansia, sostenuta dalla domanda di ciò che vi poteva essere dietro la fantomatica scelta dei due. La porta non era altro che un’entrata che separava la stanza precedente, da quello che sembrava essere un passaggio del quale non si poteva vedere la fine, poiché leggermente illuminato dalle torce poste sistematicamente su entrambe le mura che ne definivano lo spazio. I due sembrano dapprima esitanti, poi con un incrocio di sguardo, quasi fosse un cenno di intesa; iniziarono a muoversi uno di fianco all’altro, solo dopo aver preso dal muro una torcia seppur debole; ma comunque di buona compagnia vista la fitta oscurità che li attendeva. Il corridoio non era così lungo, come sembrava essere a primo impatto. La fievole luce della torcia tenuta nella mano destra dell’Uchiha, rifletteva sui muri decorati con qualche arte ai due sconosciuta. I due compagni, scossi dell’aria mistica del luogo, erano talmente presi da far attenzione anche ad ogni singolo passo mosso, tanto che, nemmeno una parola fuoriuscì dalle loro rispettive bocche. Avanzando, il ragazzo e la ragazza notarono che il terreno andava gradualmente allargandosi, quando di colpo si fermarono. Un muro si parava dinanzi ai loro increduli occhi; una bara, molto ben fatta e di colore nero scuro, scuro quasi come il buio che circondava quel luogo. Il muro alle spalle della tetra bara, era pieno zeppo di parole scritte in chissà quale incomprensibile lingua per i due compagni, ai quali, il sangue si gelò nelle vene. Improvvisamente, un borbottio spezzò il silenzio, rinforzando il senso di tensione che impregnava quel posto. Di colpo, Hikari si, accasciò ai piedi di Shorai, stringendo sé stessa in un abbraccio manifestando il terrore del quale era succube.

“Cosa sta succedendo?!” Pensò l’Uchiha tra sé e sé.

Si inginocchiò sulla gamba destra, poggiando una mano sull’esile spalla della compagna scuotendola, prima leggermente, poi più forte, era cosciente ma tramortita.
Intanto il mugugno, era incessante, e improvvisamente, esso sembrava appartenere a qualcuno di famigliare, qualcuno che un tempo gli fu molto vicino, una voce anziana, era quella che risuonava nelle orecchie dell’aspirante ninja. All’udire di quella voce, il suo cuore e il suo animo si agitarono come un mare quieto difronte a un’inaspettata tempesta, intanto flussi di ricordi scorrevano nella sua mente. Quei ricordi, alternavano immagini chiare prima, sbiadite un attimo dopo e tali immagini lo mandavano in confusione. Tra i tanti ricordi sbiaditi, uno in particolare gli fece da ancóra di salvataggio. Vide sé stesso, forse diversi anni prima mano nella mano con un uomo, del quale non riusciva a mettere a fuoco il viso, ma il calore che avvolgeva la sua tenera manina era indimenticabile, quell’uomo era il suo amato nonno. Quella piacevole sensazione, sostituì il senso di angoscia del quale era stato vittima un attimo prima e fu così, che Shorai rinvenne. Il ragazzo era in ginocchio, un po’ affannato, quella breve ma dura esperienza mise a dura prova sia i suoi nervi che la sua mente. Nonostante il peggio sembrava esser passato, non vi era alcuna ragione di provar gioia, poiché Hikari era ancora a terra con viso sbiancato e quattro spaventose bestie vi si erano materializzate dal nulla, accerchiando i due compagni. Le quattro bestie, ricordavano vagamente le tigri, denti a sciabola, occhi felini e sguardo da predatore; sembravano essere immateriali. La situazione era complicata, le belve sembravano agguerrite e pronte ed aggredire, ma Shorai non poteva starsene senza far nulla, doveva guadagnare tempo per pensare una soluzione che avrebbe tirato fuori lui e Hikari da tale arduo contesto. Fece forza sulle sue gambe per alzarsi e mettersi in posizione allo scopo tenere la guardia alta in caso di un possibile attacco delle quattro bestie fameliche. Nell’alzarsi, avvicino la mano destra al taschino abbottonato sulla coscia destra, e vi tiro fuori un Kunai, poi spostò quella stessa gamba in avanti leggermente piegata, quella sinistra un po’ più indietro. Il braccio e la mano destra nella quale impugnava l’arma, erano all’altezza del mento; il braccio sinistro, all’altezza dello stomaco. Mentre assumeva tale posizione, provava a far arrivare la sua voce a Hikari.

Coraggio Hikari rialzati, questo non è proprio il momento giusto per abbattersi, devi alzarti! Ce la possiamo fare!! Esclamò nella speranza che la compagna si riprendesse.

Intanto analizzava la situazione senza però distogliere gli occhi né dalle quattro bestie né dalla compagna.

“Devo mantenere la calma per trovare una soluzione. Procediamo per gradi: Siamo arrivati qui dalla porta del desiderio, abbiamo acceso una torcia per far luce nell’oscurità e arrivati in questo punto, ci siamo imbattuti in una bara e un muro con strane scritture. Subito dopo ho sentito la voce del nonno, e ho rivissuto quei ricordi sbiaditi, com’è possibile? E da dove sono saltate fuori queste belve? Ragionando, l’unica conclusione che mi viene in mente è che sia io che Hikari siamo stati intrappolati in un genjutsu. Potrei usare lo Sharingan e accertarmene… ma preferisco giocarmi quest’asso dopo, poiché sono quasi sicuro che questa sia un’illusione e a dirla tutta… me lo auguro, poiché anche se decidessi di affrontare le quattro bestie, non riuscirei a proteggere Hikari e ad attaccare contemporaneamente, non ne usciremmo vivi, sarebbe un azzardo. Non mi resta che provare la tecnica di rilascio del genjutsu e vedere se la mia intuizione è corretta.”

Proprio mentre l’Uchiha stava per mettere in atto al piano pensato, una fievole voce richiamò la sua attenzione.

Shorai... Hikari era tornata in sé.

Era visibilmente turbata, ma il solo fatto di aver dato segni di ripresa, fu un sollievo per l’animo del compagno.

Hikari! Adesso ci tiro fuori da questa situazione. Disse fiducioso il ragazzo dagli occhi scuri alla compagna.

Tuttavia, quelle parole, sembrarono non essere pienamente comprese dalla ragazza, la quale sembrava essere poco lucida e pesantemente provata, per cui sembrava inutile provare a spiegarle il piano e senza preoccuparsene troppo, Shorai, si accinse a formare con le mani il sigillo per la tecnica di rilascio, sperando che questa, li avrebbe liberati dallo strazio di quel momento.


Statistiche
Frz: 37 (base 31)(+5 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+1 Livello)
Def: 36 (base 31)(+5 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Chk: 41 (base 31)(+10 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Vta: 31 (base 31)(+0 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Int: 41 (base 31)(+10 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Res: 31 (base 31)(+0 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Vel: 51 (base 31)(+20 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+0 Livello)
Tot:268 (base 217)(+50 rango)(+0 missioni)(+0 equip)(+1 Livello)

Slt: 155 | Stm: 70 | Lvl: 1 | Exp: 0
CITAZIONE
<genjutsu> - Kai! - Tecnica della Liberazione - [Res*1,1] [Chk: 30] [Eff: +40] “Il ninja ferma il proprio flusso di chakra per un istante, quindi lo rilascia tutto in una volta con una potenza esplosiva per eliminare il chakra avversario all'interno del proprio corpo, come un fiume in piena che trascina via con sé tutto quanto. Questa è l'unica tecnica per difendersi dalle Genjutsu avversarie; eccezioni vengono fatte solo per tecniche personali o effetti di genjutsu dove è specificato un calcolo limitato a Res+Chk. Il calcolo della Liberazione è: [Res base*1,1 +Chk Residuo +Eff +Assorbimento + Specializzazione eventuale]; se si decide di subire passivamente la Genjutsu senza utilizzare la Liberazione o una difesa semplice con Res + Chk, si consumerà ugualmente l'azione difensiva in quanto il corpo e la mente saranno soggiogate dall'illusione avversaria.”
[E' utilizzabile anche su un alleato e prende il bonus dalla Specializzazione in Genjutsu]

• A partire dal rango Chunin, Costi e Bonus aumentano in base a questa scaletta a Livelli, senza per questo occupare mai Slot come accade per altre Tecniche con simili potenziamenti di rango:
    Liv 3: [Res*1,2][Chk: 50][Eff: +80]
    Liv 2: [Res*1,25][Chk: 70][Eff: +120]
    Liv 1: [Res*1,35][Chk: 90][Eff: +160]

Specializzazione: Res 31/10 + 1 Livello = 4
Chakra Residuo: 41 (Chk) - 40 (Costo Liberazione) = 1 Chk Residuo

Potenziamento Res: Res 31*1,1 = 34

Liberazione Genjutsu: 34 (Res) +40 (Bonus Tecnica) +1 (Chk Residuo) + 4 (Specializzazione)= 79
Stamina: 70 - 2 (Chk utilizzato 40/20) = 68


Modificato su concessione del master


Edited by Shorai - 30/8/2017, 09:20
 
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25 replies since 17/7/2017, 01:24   733 views
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