Classe #33 Oltre le apparenze, Per Daem

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view post Posted on 8/7/2017, 11:50     +1   -1
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//gdr off//
Benvenuto nel tuo esame! Ti consiglio innanzitutto di leggere le regole per un buon gdr, sono cose fondamentali che portesti anche sapere già. Ti chiedo di non modificare i post senza prima chiedermi il permesso. La cosa che mi interessa di più è vedere il tuo personaggio, come pensa, cosa prova.
Il primo post è libero, puoi raccontare quello che fai il giorno prima dell'esame. Poi recati all'accademia, il numero dell'aula ti era già stato comunicato. Troverai la porta chiusa e gli altri ragazzi fuori dalla classe, alcuni li conosci già perché hanno fatto l'accedemia con te, altri non li hai mai visti. Potrai notare un foglio appeso sulla porta ma sarai troppo lontano per leggere, finisci il post che ti avvicini.
Per ogni dubbio, perplessità o richiesta contattami nel modo che preferisci.
//gdr on//
 
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Daem
view post Posted on 8/7/2017, 14:22     +1   -1




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Narrato ~ "Parlato" ~ <i>Pensato


Poteva sembrare un giorno come gli altri, ed effettivamente per la maggior parte delle persone lo era, ma non per me: 15 Giugno 248, il giorno prima dell’esame. Non che ne fossi granché preoccupato, ma era qualcosa di nuovo, ed ero sinceramente curioso di come si sarebbe svolto, nonostante dessi per scontato la mia promozione.
Mi ci vollero circa otto minuti e cinquantatre secondi per vestirmi e lavarmi, dieci secondi meno del giorno prima, e poi uscii di casa, per dirigermi come al solito all’accademia.
Per strada c’era poca gente, la maggior parte era composta da altri apprendisti ninja, che mentre andavano anche loro verso l’accademia perdevano tempo a “praticare” con le loro tecniche ninja. Alcuni si divertivano persino ad viaggiare passando per i tetti delle case, anche se la metà di loro spesso o falliva miseramente e cadeva a terra, per venire “soccorsi” da altri studenti, oppure veniva rimproverata da civili o altri ninja più esperti, perdendo parecchio tempo. Io ovviamente mi limitavo a camminare normalmente, controllando periodicamente il mio orologio da polso, come mio solito.
Arrivai all’accademia con un anticipo di cinque minuti e trentadue secondi, e lì ci passai le cinque ore successive, come al solito. Fu un’altra giornata abbastanza normale, che passammo a prepararci all’esame.
Uscito da lì, dopo aver pranzato, decisi di prendermi altro tempo per prepararmi. Sapevo che l’esame si divideva in teorico e pratico, ma della parte teorica non mi interessava tanto: avevo memorizzato tutti i concetti principali, ero sicuro di poterlo passare senza problemi. Piuttosto, ero preoccupato per la parte pratica. Non me la cavavo troppo male neanche in quel campo, però non sapevo bene cosa aspettarmi. A quanto ne sapevo, la prova variava in base al maestro che la teneva: poteva trattarsi di una missione come di un test organizzato dall’esaminatore. Un alievo che è stato bocciato raccontava che nella sua prova il maestro aveva inscenato un rapimento, legando lui ed i suoi compagni di squadra in un edifico abbandonato. Non riuscirono ad uscire in tempo e furono bocciati tutti.
Trovata una zona abbastanza ampia, mi misi lì a praticare con i ninjutsu fino al tramonto, quando fui costretto a tornare a casa.
I miei sembravano più agitati per il giorno di domani di me, dalle discussioni che uscivano mentre cenavamo.
Il giorno dopo, mi svegliai all’orario solito, e seguii la mia routine come fosse un giorno normalissimo.
Andando verso l’accademia, sembravano esserci ancora più apprendisti che giravano, e che si divertivano come al solito di dare sfoggio delle loro capacità base. Uno di loro addirittura mi tirò contro uno shuriken, che riuscii a schivare prontamente, per provare a schernirmi; io feci direttamente finta di nulla e proseguii per la mia strada.
Arrivato all’accademia, mi comunicarono di andare verso l’aula numero trentatré.
Lì davanti c’era parecchia gente. Molti li conoscevo già, perché frequentavano la mia classe oppure erano noti nell’accademia, ma altri erano facce sconosciute per me. La porta dell’aula era chiusa e sopra c’era appeso un foglio, che attirò la mia attenzione. Ovviamente da dove mi trovavo non riuscivo a leggerlo, quindi mi avvicinai per vedere cosa c’era scritto...
 
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view post Posted on 8/7/2017, 20:59     +1   -1
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Bel post, leggendo ho visto un errorino ma per il resto mi sembra ben fatto. Lo hanno fatto notare a me (che ruolo decisamente peggio di te), e ora te lo consiglio, di prendere in considerazione la possibilità di dividere il post in paragrafi, quando cambiavi giorno sarebbe stato più scorrevole da leggere.


I ragazzi fuori da quell'aula si potevano quasi distinguere in due gruppi: quelli che si accalcavano verso la porta per leggere quel che c'era scritto sul foglio e quelli che, dopo esserci riusciti, conversavano tra loro, alcuni, i più sicuri di sé, facevano anche sfoggio delle loro abilità per impressionare i compagni. Se Haruki fosse riuscito ad avvicinarsi alla porta sarebbe potuto ascendere al secondo gruppo, e spendere come desiderava il poco tempo che lo separava dalla prova scritta. Infatti sulla porta erano scritte indicazioni sull'orario dell'esame:
CITAZIONE
Alle ore 8:17 potrete accomodarvi all'interno dell'aula e svolgere la prima parte della prova. È severamente proebito copiare, saranno presi seri provvedimenti anche contro chi suggerisce agli altri esaminandi. Avrete un ora per completare la prova, una volta scaduto il tempo dovete trovarvi fuori dalla classe. Dovrete ripresentarvi qui alle 9:40 per conoscere i risultati.

In questo tempo puoi interagire con gli altri studenti, prenditi tutta la libertà di descriverli (sempre considerando che quasi tutti devono avere 12 anni). Di solito i png li muovo io, ma ora hai il mio permesso (Sempre nel limite del ragionevole. Nel caso chiedi.)

All'orario scritto il sensei non sembrava essere ancora arrivato quindi uno degli esamimandi, un ragazzo di corporatura robusta e dai capelli scuri, si fece avanti e provò ad aprire la porta. Un lieve cigolio e la classe fu visibile a tutti; su ogni banco era chiaramente visibile un foglio di carta, ma la cattedra era vuota, dell'esaminatore nessuna traccia. I ragazzi sembravano incerti sul da farsi, alcuni uscirono dall'aula parlottando seccati, altri si limitarono ad aspettare lì, solo una parte si sedette nei banchi e iniziò a leggere quello che c'era scritto. Nel frattempo le lancette dell'orologio scandivano il tempo che passava. Un'ora non era molta, e il sensei non sembrava avere intenzione di arrivare.
Se leggi il foglio vedi che è la prova scritta, fai ciò che ritieni giusto considerando quello che c'era scritto sulla porta. Le domande inventale pure, io ti manderò in privato un test di 10 domande per testare la tua conoscenza del regolamento. In tutta l'ora il sensei non arriva. Finisci il post che termina il tempo
 
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Daem
view post Posted on 8/7/2017, 21:38     +1   -1




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Narrato ~ "Parlato" ~ Pensato


Odiavo la gente che si accalca, quindi decisi di aspettare un attimo perché si sfoltissero, per poi avanzare e leggere cosa c’era scritto.

Otto e diciassette? Che razza di orario è?

Se il mio orologio non si stava sbagliando, cosa che accadeva molto raramente, al momento in cui leggevo quel pezzo di carta erano le otto e dodici minuti, che significava un attesa di circa cinque minuti.
Mentre aspettavo, rimasi appoggiato ad un muro, abbastanza lontano dalla porta per non trovarmi in mezzo ai piedi la gente che voleva leggere il cartello, ma anche abbastanza lontano dagli altri, in uno spazietto solitario.

Mentre stavo lì, osservavo cosa stavano facendo gli altri. C’era un mio vecchio compagno di classe che ci provava con una studentessa a me sconosciuta, solo per venire cacciato nel giro di mezzo minuto. In un angolo c’era un gruppetto di studenti che si metteva a giocare alle freccette con dei kunai, calcolando i punti in maniera molto arbitraria visto che se avessero effettivamente fatto un bersaglio rigando il muro con una delle loro “frecce” sarebbero stati crocifissi dai bidelli. Gli altri parlavano dell’esame, e sembrava che la maggior parte non si preoccupase della prova scritta, dicendo che sarebbe stata una mera formalità e che l’avrebbero passata tutti con semplicità. Io ne dubitavo fortemente, conoscendo alcuni di questi individui.

A qualche secondo dalle diciassette, iniziarono a zittirsi tutti. Qualcuno si aspettava un entrata in scena spettacolarizzata dell’esaminatore, ma non successe nulla. Dopo pochi secondi di incertezza, uno degli studenti decise di aprire la porta di sua iniziativa, e neanche in classe ci fu traccia del sensei.

<i>Odio la gente che arriva in ritardo. Gli do altri tre minuti, poi entro.<i>

In quel lasso di tempo, in molti rimasero fuori, incerti sul da farsi, altri invece erano già entrati, ed un paio di loro stava già vedendo gli esami. Quei tre minuti passarono in fretta, ed il sensei ancora non era arrivato, quindi decisi di entrare, prendere un posto e girare il foglio. Infondo, il cartello era stato chiaro: arrivate le otto e diciassette potevamo accomodarci, nessuna menzione su un esaminatore o qualcosa del genere. Ero curioso su come avrebbero controllato la gente che copia, ma non era un mio problema.

Nel foglio le domande non erano nulla di trascendentale: cinque di loro riguardavano il chakra, cos’era e come funzionava. Un paio erano riguardo leggi su cosa è concesso in missione, altre due sull’anatomia e su che parti del corpo erano vitali e l’ultima era un calcolo da fare riguardo il lancio di uno shuriken dall’alto.

Riuscii a risolvere tutto in una trentina di minuti, e, dopo averne passi altri quindici a ricontrollare che non avessi fatto errori di distrazione, misi il foglio girato sulla cattedra, dove probabilmente si sarebbe creata una pila con gli esami finiti, e lasciai la stanza, per aspettare il tempo restante fuori da essa, aspettandomi che sarebbe arrivato qualcuno.

Intanto tutti avevano preso coraggio ed erano entrati, e quindi per qualche secondo fuori dall’aula rimase deserto, finché non arrivarono altri studenti che avevano a loro volta consegnato.
 
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view post Posted on 11/7/2017, 11:18     +1   -1
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Uno studente che consegnava una decina di minuti prima del tempo poteva essere una manna dal cielo per chi era alla ricerca di suggerimenti. Infatti, mentre Haruki stava uscendo dall'aula un ragazzino piccolo, con degli spessi occhiali e un'espressione spaurita si rivolse balbettando a quello che ai suoi occhi doveva essere un genio: "Ti supplico, tu ch-che sei così b-bravo, po-potresti dirmi c-cosa hai risposto alla nu-numero 3?"

Dopo un po' anche gli altri studenti presero a consegnare, alcuni però, forse rassicurati dall'assenza di un esaminatore, rimasero in classe più del tempo. L'ultimo ad uscire dall'aula fu il ragazzo che aveva chiesto aiuto ad Haruki, dopo quasi un quarto d'ora. Sembrava sul punto di scoppiare in lacrime. Tutti l'avrebbero visto correre via, se qualcuno fosse uscito dall'accademia lo avrebbe trovato lì fuori, rannicchiato in un angolo. Gli altri studenti invece si divisero dopo la prova: alcuni rimasero nel corridoio ad attendere, altri si sparpagliarono per Suna diretti chi a casa, chi a mangiare qualcosa, qualcuno avrebbe fatto anche solo una passeggiata per ammazzare il tempo.


Ore 9:40, una scena già vista: porta chiusa, cartello, ragazzi che aspettano, il sensei che non si era fatto vedere. Questa volta però le cose andarono diversamente: la porta si spalancò da sola, colpita da una folata di vento che si abbatté sul corridoio. Quelli che avevano la sfortuna di trovarsi direttamente di fronte all'aula sarebbero stati investiti in pieno e avrebbero dovuto faticare non poco per evitare di essere scagliati contro il muro dietro di loro. Davanti alla cattedra vi era un'uomo alto, dalla pelle e dalla carnagione scura, vestito con il classico abbigliamento degli shinobi di Suna.
Scusate il ritardo, ragazzi. Ero impegnato in direzione a compilare i moduli per ottenere l'autorizzazione per il luogo della seconda prova, ma questo per molti di voi non avrà importanza. Sogghignò, poi mosse il braccio in un ampio gesto teatrale, per indicare un rotolo che si trovava su uno dei banchi. Su quel rotolo vi è scritto il nome di chi ha superato la prova scritta, gli altri possono anche tornarsene a casa. Per chi ce l'ha fatta, invece, ci vediamo tra quindici minuti sul luogo della prossima prova. Non ammetto ritardatari, se non arriverete in tempo avrete fallito.

I nomi sul rotolo erano relativamente pochi: solo una ventina di persone avevano passato il test scritto, ma Haruki era tra questi. Quelli che erano stati bocciati si avviarono mestamente fuori dall'aula. Ora rimanevano solo l'esaminatore e quelli che potevano ancora diventare genin. Nel frattempo l'uomo si era accostato alla finestra e l'aveva spalancata. Guardava gli studenti con aria divertita. Ci sono domande?
Puoi scegliere tu cosa fare nel tempo libero, se vuoi interagire con quel bambino lì contattami (anche se scegli di suggerirgli), gli altri se vuoi li puoi muovere anche tu. Se ci sono dubbi su qualcosa contattami
 
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Daem
view post Posted on 11/7/2017, 14:38     +1   -1




”Sono abbastanza sicuro che sia più difficile nascondere il fatto che stai copiando che arrivarci da solo”
Fu la mia risposta. Un po’ mi dispiaceva per lui, ma non volevo rischiare che ci stessero controllando davvero in qualche modo.
Arrivato fuori, mi misi ad aspettare pazientemente l’esaminatore, sperando che almeno questa volta fosse puntuale.

Quel ragazzo era sicuramente rimasto dentro, a continuare l’esame. Da come era disperato, mi sembrava anche difficile che potesse passare la seconda prova, anche se l’avessi aiutato. Quando gli altri arrivarono, i primi sembravano abbastanza sicuri. Effettivamente, se erano riusciti a superare la prova così in fretta, di sicuro non erano impreparati. A cinque minuti dalla fine, la maggior parte erano già usciti. Alcuni erano parecchio agitati, non sembravano sicurissimi dell’aver passato la prova, ma non era un mio problema. Gli ultimi uscirono mezzo minuto prima della prova, e sembravano avere molta fretta di uscire. L’ultimo fu proprio lui, quello che non avevo aiutato, che usciva fuori in lacrime.

Arrivato l’orario, grazie a qualche tecnica ninja a me sconosciuta l’esaminatore aprì la porta con del vento, sbattendo un paio di studenti che aspettavano lì contro il muro violentemente. Mentre ci parlava, sembrava essere divertito del fatto che in molti avrebbero fallito, ma a me non interessava granché. Piuttosto, ritenevo molto presuntuoso da parte sua obbligarci ad essere puntuali. Ovviamente ciò non era motivo per lamentarsi, anzi, sarebbe stato il metodo più veloce per ritornare all’accademia.

Dal modo in cui parlava e si comportava, dava l’idea di divertirsi guardandoci in ansia. Questo era un altro motivo per rimanere il più sicuro possibile, e cercai di dare l’idea di non avere la minima ansia, per non farmi intimorire da lui.

Finito di parlare, sembrava tutto abbastanza semplice e chiaro. Gli altri rimasero in silenzio quando chiese se c’erano domande, quindi decisi di farmi avanti e dire:
”Non ci hai detto dove si svolgerà la prova”
 
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view post Posted on 11/7/2017, 18:10     +1   -1
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Hai perso l'occasione di descrivere le azioni del tuo pg in quel tempo,
si passa istantaneamente da quando i ragazzi escono a quando l'esaminatore apre la porta. Se sei rimasto lì ad esempio sai che l'esaminatore non è mai entrato da quella porta



E così era stato lui a farsi avanti, a dire quello che probabilmente tutti pensavano. Forse qualcuno aveva pensato che l'esaminatore gliel'avrebbe semplicemente detto, ma si sbagliava di grosso. L'uomo portò lentamente una mano dietro la schiena, poi iniziò a parlare, ora con un'espressione molto più seria nel volto.
Questa non è una domanda. Forse voi pensate che un ninja sia solo qualcuno di forte. Beh, non è così: un ninja dev'essere anche in grado di utilizzare al meglio le informazioni che riceve e di ottenerne altre, ricordatevelo. Il fatto che tu non abbia fatto una domanda ma un osservazione è segno che non hai ascoltato o, per lo meno, non hai dato importanza a ciò che ho detto.
I ragazzi videro una sfera violacea scagliata dall'uomo rotolare nella loro direzione.
Potrete scoprire il luogo chiedendolo a chiunque ne sia a conoscenza,
ve lo dirà.

Poi il fumogeno esplose, accecando tutti quelli che si trovavano lì. Inutile dire che quando il fumo si diradò, grazie anche alla finestra aperta, del sensei non c'era più traccia. Nell'aula regnava la confusione più totale tra ragazzi che si chiedevano se il maestro fosse uscito dalla finestra, e altri che discutevano sul significato delle sue parole. Ma il tempo passava e Haruki avrebbe dovuto pensare a qualcosa per passare quell'esame.
Post breve il mio, ma ora entriamo nel vivo dell'esame
 
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Daem
view post Posted on 11/7/2017, 22:02     +1   -1




Che stronzo!

E così la prova iniziò. Ovviamente, davo per scontato che la prova iniziasse in quel momento, altrimenti ci avrebbe detto dove si sarebbe effettivamente svolta quella prova.

Ero abbastanza sicuro che se gliel’avessi chiesto in maniera diretta, la risposta sarebbe cambiata poco. D’altronde, quell’esaminatore si divertiva parecchio a metterci in crisi. Ma io non volevo dargli la soddisfazione di non presentarmi sul posto, e quindi dovevo inventarmi qualcosa...

Intanto tutti erano molto confusi riguardo l’accaduto, ed invece di preoccuparsi di capire dove sarebbero dovuti andare si preoccupavano di come se ne fosse andato il maestro, iniziavano ad infastidirmi quanto tanto quell’esaminatore. Ma, poco dopo, mi venne un’idea.

”Smettetela di perdere tempo, abbiamo quindici minuti per trovare qualcuno che sappia dove si trova il posto della prova ed andarci. Ha detto che era a chiedere il permesso di usare quel luogo, qualcuno in quest’accademia deve sapere dove si trova. Non siamo in competizione, ad aiutarci a vicenda vinciamo tutti.”

A questo punto continuare da solo aveva poco senso continuare per conto mio, di sicuro collaborare con qualcun’altro era la migliore scelta possibile. Mi aspettavo che qualcuno controbattesse a quello che dicevo, o che tentasse di lavorare da sola comunque, ma tentare non nuoceva.

SPOILER (click to view)
Post un po' più breve perché sto interagendo con tutti e non mi sembra giusto scrivere la reazione io
 
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view post Posted on 13/7/2017, 11:31     +1   -1
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L'idea di Haruki non sembrava affatto male, ma all'inizio la sua proposta non sembrò ottenere i risultati auspicati. Lui aveva pensato che sarebbe potuta essere osteggiata da qualcuno, successe qualcosa di diverso: le sue parole furono seppellite da una miriade di altri discorsi, gente che proponeva di andare a cercare in tutti i campi di allenamento, altri che uscivano dall'aula correndo. La gran parte della classe sembrava non essersi nemmeno accorta di quello che aveva detto. Forse però non aveva parlato completamente in vano: tre ragazzine si erano avvicinate a lui e lo guardavano speranzose.
Per farti un'idea del loro aspetto guarda queste tre qui. Solo che hanno 12 anni e niente coprifronte, ovviamente

La più alta delle tre iniziò a parlare per prima: "Così potremmo davvero farcela! Dove aveva detto di essere anda..."
"Ciao, io mi chiamo Hanako! Tu?" La interruppe entusiasta la più piccina del trio, sembrava quasi che le importasse di fare conoscenza più che dell'esame. Rimase immobile per qualche secondo ad aspettare una sua risposta, un sorriso inumanamente largo sul volto. La prima ragazza intanto la guardava con un'espressione corrucciata, evidentemente non aveva gradito l'interruzione.
Se Haruki fosse stato attento avrebbe potuto notare la studentessa che fino ad allora era stata in silenzio che sbuffava, probabilmente infastidita dall'eccessiva esuberanza di Hanako.
"Io mi chiamo Kazumi e lei invece è Sora. Adesso però abbiamo poco tempo. L'esaminatore aveva parlato di moduli, giusto? Dobbiamo capire dove possono essere." Decise di intervenire così quella che sembrava la più concentrata delle tre.
Si, giusto! Risposero in coro le altre due con ammirazione. Ammirazione? Si, proprio così: chiunque avrebbe potuto intuire dal luccichio dei loro occhi e dal tono della voce come considerassero Kazumi alla stregua di un capo e di un modello da seguire. Ora le due ragazze guardavano Kazumi e lei, dal canto suo, sembrava pendere dalle labbra del giovane manipolatore della sabbia.

Nel frattempo la classe si stava svuotando, gli studenti uscivano da soli o a gruppetti, ormai consci che, come aveva giustamente capito Haruki, la prova era iniziata. Lui adesso non era più solo, ma doveva comunque fare una mossa, e doveva essere quella giusta, per arrivare in tempo.
In linea di massima le ragazze provano a fare quello che dici, ma non è detto che ci riescano. Tutto ciò che vuoi fare con loro comunicamelo in privato e ti dirò quello che accadrà. Ti segnalo di stare attento alle ripetizioni (ce n'erano un paio abbastanza bruttine nell'ultimo post).
 
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Daem
view post Posted on 14/7/2017, 20:14     +1   -1




Non era andata proprio come mi aspettavo, ma era meglio di niente. Una parte di me era anche felice che ad aver ascoltato erano delle ragazze, tra l'altro.

Erano un trio strano: una delle tre era subito partita a dirsi entusiasta dell’idea, per venire subito bloccata da una seconda, che era partita con molto entusiasmo a presentarsi. Ma, dopo poco, partì la terza, che era rimasta silenziosa fino a poco prima, per presentarle tutte velocemente. Evidentemente era il “Capo del trio”.

Riuscì a risolvere la situazione in breve tempo, quindi non persi tempo e dissi il piano, pensato mentre aspettavo la reazione degli altri:

Io sono Haruki. Sarò breve e conciso: abbiamo 15 minuti, 14 con tutto il tempo perso. Nei prossimi quattro minuti chiedete in giro se qualcuno conosce lo shinobi che ci dovrebbe fare l'esame, dividendovi ovviamente. Anche io farò lo stesso. Se uno scopre il suo nome, subito a cercare gli altri. In ogni caso, entro quattro minuti tutti qui. Il prossimo passo sarà andare in direzione e chiedere a tutti dei moduli firmati dallo shinobi.

Lui aveva detto che chi sapeva dove si trovava la posizione ce lo avrebbe detto, e quella era l’unica pista che avevamo, quindi valeva la pena provare.

Quindi, andai a chiedere in giro. Non ebbi molta fortuna, nonostante la mia precisione nella descrizione gli studenti a cui chiedevo mi dicevano di non averlo mai visto. Di dieci, uno solo mi disse che l’aveva visto da qualche parte, ma che non conosceva il suo nome.

Il tempo avanzava, e, studente dopo studente, non trovavo niente. Mancava solo un minuto, ed ancora nessuno mi aveva detto nulla di utile. Era mai possibile che fossi così sfortunato?
 
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view post Posted on 16/7/2017, 18:41     +1   -1
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Le ragazze si mossero veloci per eseguire il piano di Haruki, si divisero e andarono a chiedere in giro.

A quanto pareva il sensei non era solito fare lezione in accademia, infatti nessuno degli studenti con cui il ragazzo era riuscito a parlare aveva detto di conoscerlo. L'ultimo a cui domandò, però, gli rispose in modo un po' diverso dagli altri: "Che ci importa del suo nome, è quello che ci fa l'esame. A me basta questo, sinceramente non sono interessato ad avere a che fare ancora con lui."

Dopo l'ennesima risposta negativa il tempo che aveva dato alle sue tre compagne era finito, e le avrebbe viste tornare verso di lui.
Le due più grandi avevano un'aria mesta, ma la più piccola, che arrivò per prima, sembrava al settimo cielo. Col senno di poi si sarebbe potuto dire che la sua faccia era quella di chi aveva un'idea geniale: "Haruki, che ci importa del nome? Sappiamo che ci fa l'esame, non basta questo? Se c'è chi sa dove si svolge la seconda prova, saprà anche chi ci ha fatto fare la prima!"

Poi arrivarono le altre due e Scossero la testa per indicare che non avevano trovato nulla. Stavolta fu Sora a parlare per entrambe: "E ora che facciamo?"

Un terzo del loro tempo era passato, ma loro erano ancora lì, lo sguardo delle ragazze fisso su Haruki, quello fiducioso di Hanako e quello preoccupato di Sora e Kazumi.
L'edit è stato per aggiungere i colori del parlato. Tocca di nuovo a te,
non sei riuscito a scoprire il nome e ora hai solo 10 minuti. Gioca al meglio le tue carte, puoi farcela. Se qualcosa non ti è chiaro sarò lieto di spiegartelo in privato
 
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Daem
view post Posted on 17/7/2017, 19:02     +1   -1




Il primo passò fallì miseramente: sembrava che nessuno sapesse chi fosse quello shinobi, come se fosse stato appena preso. Nonostante questo, non c’era tempo per biasimarsi: avevo già pensato a questa possibilità ed il piano doveva proseguire.

Non sapendo niente di lui l’unico indizio che avevamo sul posto della prova era la direzione: lì aveva dovuto firmare dei moduli, che se aveva davvero finito poco prima della fine della prova dovrebbero essere in un posto accessibile degli archivi, quindi valeva la pena di rischiare.

Dissi alle altre di avvicinarsi, per parlarle a bassa voce del prossimo passo:

”Allora, statemi bene a sentire: l’unica possibilità che abbiamo è frugare in direzione. Se avessimo saputo il nome, sarebbe stato più semplice chiederlo, ma anche se ci manca abbiamo una possibilità. Dovete entrare nella direzione e chiedere se possono dirci dove si svolge la prova: fatela passare per una dimenticanza del maestro, e se vi chiedono perché ci avete messo tanto a venire a chiederlo ditegli che vi eravate dimenticati dov’è la direzione. Io rimarrò fuori dalla porta, e ascolterò quello che succede. Nel caso, per qualsiasi motivo, non volessero dirvela si passa al piano B: fategli perdere tempo. Il più possibile, chiacchierateci, fingetevi morte, qualsiasi cosa, purché attiri l’attenzione. Io intanto entrerò silenziosamente e frugherò negli archivi per cercare le carte firmate dal maestro. Sicuramente nei moduli firmati da lui ci sarà scritto il luogo che chiedeva di usare.”

Non vedevo alternative, quindi quella era davvero l’unica possibilità. In caso non avessero obiettato niente, mi sarei preparato: sarei andato vicino alla porta, avrei iniziato a vagare lì davanti aguzzando le orecchie[Sensi Migliorati Liv 6] per sentire cosa succedeva dentro.

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Non sono convintissimo che sia la scelta giusta, ma non vedo altro lol
 
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view post Posted on 19/7/2017, 10:10     +1   -1
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Frugare in direzione? Le ragazze lo guardarono decisamente perplesse, non le sembrava affatto una buona idea. Chiedere d'altro canto appariva più semplice e meno pericoloso, e spervavano che non ci sarebbe stato bisogno di sgattaiolare negli archivi.
Non espressero apertamente i loro ovvi dubbi sul piano, la loro fiducia in Haruki era grande e non volevano deluderlo così.
Tutte: "Va bene, faremo la nostra parte."

Andarono velocemente verso la stanza, conscie anche loro che il tempo scarseggiava, ed entrarono. Ebbero l'accortezza di lasciare la porta socchiusa, quindi il ragazzo poté agevolmente sentire tutto quello che si diceva all'interno.

Sora: "Scusi, potrebbe dirci dove si svolge l'esame pratico?"
Rispose una voce che sembrava appartenere ad una donna anziana.
Vecchia: "Oggi si svolge più di un esame, non so quale vi interessa. Comunque, perché lo volete sapere?"
Kazumi: "Ehm..."
Sora: "Uhm..."
Hanako: "Ecco..."
Le parole di Kazumi arrivarono esitanti alle orecchie di Haruki.
Kazumi: "L'insegnante si sarebbe dimenticato di dircelo"
Si sentì la vecchia borbottare qualcosa di inconprensibile prima di rispondere:
Vecchia: "Ve lo direi se sapessi di quale esame state parlando, ma così come potrei?"
Infine il silenzio.

Questo era tutto ciò che le orecchie del ragazzo avevano potuto cogliere. La risposta del trio non arrivava, era passato quasi un minuto dall'ultima parola pronunciata lì dentro.
Tu sei libero, puoi fare ciò che vuoi nei limiti delle capacità del tuo pg, non devi dimenticarti però che ogni azione ha delle conseguenze, nel bene e nel male. Potresti anche agire prima della fine del mio post, nel caso contattami via mp così mi regolo se quello che fai influenza quello che accade nella stanza. Se rimani lì vicino alla porta ferma il tuo post una trentina di secondi dopo la fine del mio. Se no contattami e dimmi cosa fai e ti darò informazioni.
 
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Daem
view post Posted on 19/7/2017, 10:48     +1   -1




L’idea di infiltrarsi era una precauzione per un caso limite, anche se l’avevo preparata non pensavo di doverla attuare. Infatti, quando sentii che la vecchia era abbastanza collaborativa decisi di entrare e di continuare io il discorso:

“Abbiamo poco tempo, quindi spiegherò tutto quello che sappiamo: lo shinobi in questione si è presentato solo alla fine della prova, ed è apparso dietro la cattedra. Ha detto di aver passato l’ora della prova a firmare moduli per poter impiegare il terreno della prova, magari è un posto pericoloso, oppure una proprietà privata. In ogni caso, quando abbiamo chiesto in giro se qualcuno conoscesse il suo nome non abbiamo trovato nessuno che lo sapesse, quindi forse lo avete preso da poco, oppure fa solo esami, non ne ho idea.
L’esaminatore in questione è alto e di carnagione scura, ma questo non dovrebbe essere di grande aiuto, considernado la media degli shinobi di Suna, ed ha un atteggiamento di superiorità, almeno con noi studenti. Questo è tutto quello che sappiamo. E ci ha dato 15 minuti dalla fine della prova scritta, quindi abbiamo tempo fino alle 9:55.”


A questo punto frugare da solo era inutile, quindi l’unica possibilità era spiegare tutto quello che sapevamo e sperare che la vecchia riuscisse a capire a chi ci riferivamo con quel poco che sapevamo.
 
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view post Posted on 20/7/2017, 10:04     +1   -1
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Quando aprì la porta Haruki si trovò davanti un'ampia stanza, occupata però da vari scaffali pieni di carte e moduli. Lì, seduta dietro un tavolo vi era una donna sulla sessantina. Evidentemente era con lei che le ragazze avevano parlato. Quando Haruki entrò e si inserì abilmente nel discorso rimase stupita. E come biasimarla? Quel ragazzo appena arrivato sembrava sapere esattamente di cosa stessero parlando. Ascoltò tutto quello che aveva da dire, così tante informazioni inutili. Pensava davvero che dirle l'aspetto dell'insegnante l'avrebbe aiutata a capire?
Ma li avrebbe aiutati, così sarebbe anche riuscita a levarseli di torno e riprendere a lavorare.
Vecchia:"In che aula avete svolto la prova teorica?"
Le tre ragazze si guardarono smarrite, ma fortunatamente fu Haruki a rispondere.
Haruki: "Era l'aula 33 di questo edificio".
La donna si alzò e andò a prendere un fascicolo da uno degli scaffali dietro di lei. Iniziò a sfogliarlo.
Vecchia: Ecco qui, aula 33... Hoshi Okamoto, siete capitati piuttosto male con lui... trovato: Campo di allenamento 9."
Dopo di ciò la signora smise di prestare attenzione ai ragazzi e tornò al suo lavoro.
Posò i fogli che aveva preso sul tavolo e prese a compilare uno dei moduli che si trovavano lì.

Il campo di allenamento 9 lo conoscevano tutti nell'accademia: era uno di quelli in cui portavano ad allenarsi gli studenti, non distava troppo dall'edificio e non c'erano molti pericoli in esso, una scelta ovvia.

Questa vicinanza poteva costituire l'unica speranza dei ragazzi: gli restavano solo cinque minuti per arrivare lì. Camminando non ce l'avrebbero certo fatta, ma forse correndo...
Quel che era certo è che non sarebbe stato facile e che non avevano un secondo da perdere.

Una volta arrivati lì avrebbero visto la distesa di terra rocciosa che conoscevano bene, ma nient'altro. Sarebbero stati lì, soli, non un ragazzo né tantomeno l'esaminatore ad attenderli.
Potete ancora arrivare in tempo ma dovete correre come dei matti. Ruolati bene la corsa e anche come si sente il tuo pg, che sembra precisissimo, ad essere in ritardo. Correndo al massimo riuscite praticamente a spaccare il secondo. Se vuoi parlare con le compagne posso darti le loro risposte in privato. In caso di dubbi non esitare a contattarmi
 
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