L'istante è un Battito d'Ali, Sessione Autogestita #7 (Speciale)

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view post Posted on 30/6/2017, 15:13     +1   -1
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Konoha
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Il summit dei Kage non era terminato nel migliore dei modi e alla fine l'alleanza tra i vari paesi sembrava essere più precaria che mai per via delle fragili fondamenta con la quale era stata stipulata. Il Fulmine si era tirato indietro non convinto delle parole dell'Ordine, mentre gli altri paesi avevano deciso di dare fiducia a coloro che sembravano gli unici a riuscire a contenere i danni dovuti all'azione dei Cercoteri.
Purtroppo per loro però, nessuno poteva garantire sull'effettivo funzionamento della statua conosciuta come Gedo Mazo e non potevano far altro se non usare tutte le loro forze per rinchiudere le Bestie Codate e sperare che le tanto decantate proprietà della statua non fossero andate deteriorandosi durante i secoli.
Kinji aveva ascoltato tutta la conversazione fra Kage con un certo interesse, eppure sia Akane che Chiye Koizumi avevano fatto riferimento ad un'esplosione talmente potente da essere avvertita in lungo e in largo da tutti i sensitivi dei Paesi. Se quelle parole fossero state vere, allora avevano per le mani qualcosa di talmente spaventoso da riuscire davvero nell'intento di spazzare via ogni villaggio.
Facendo il viaggio a ritroso dalla Pietra alla Foglia, l'Uchiha non potè che interrogarsi su come avrebbero fatto a restringere la potenza anche solo di una di quelle creature; solo i membri dell'Ordine conoscevano il rituale per racchiuderli nelle loro pietre, nelle quali avrebbero dormito per una decina di giorni prima di liberarsi nuovamente.
Dieci giorni erano davvero pochi per rinchiudere tutti e nove i Bijuu, quindi avrebbero dovuto cominciare coordinati e precisi assieme a Kiri, Iwa e Suna.
Non appena il gruppo di Konoha fu nuovamente nel villaggio, Kinji si congedò dall'Hokage e dal primario dell'ospedale, confidando nelle capacità organizzative di Akane e di come avrebbe voluto gestire la faccenda dei Cercoteri.


Questa storia non mi piace: senza il supporto di Oto e Kumo abbiamo una potenza bellica minore, e persino un soldato in meno potrebbe essere cruciale per vincere contro questi mostri. Cosa devo fare quindi? Tornare a casa ed avvertire Hayato del pericolo oppure lasciarlo all'oscuro di tutto per non preoccuparlo?

Nel dubbio, il Vermiglio si diresse verso casa per cercare di far mente locale tagliando per le vie meno gremite di gente; quel giorno aveva a malapena voglia di parlare, figurarsi vedere decine di persone per strada e farsi largo tra queste anche solo per raggiungere la sua dimora.
Una volta arrivato, trovò ad attenderlo nel giardino anteriore Yugure, la quale era intenta ad ammirare la bellezza delle piante in fiore mentre attendeva l'Uchiha. Non appena lo vide sbucare dalle mura perimetrali, attirò subito la sua attenzione.


- Kinji-kun, finalmente sei tornato a casa! C'è qualcuno che vorrebbe incontrarti per parlarti di qualcosa di molto importante.

Il Jonin non sembrò molto entusiasta della cosa: era già la seconda convocazione "importante" nel giro di alcune ore, ma nonostante non fosse di buon umore non poteva rifiutarsi.

- Qualcosa di importante dici? E chi sarebbe colui che vuole parlarmi?

- Masanori-sama, il membro più anziano della nostra intera stirpe. Solitamente non interferisce mai di sua spontanea volontà con la vita quotidiana di firmatari ed eremiti, ma pare che per questa volta abbia voluto fare un'eccezione.

L'eremita sembrò piuttosto sorpreso della chiamata, ma non poté far altro se non accettare di buon grado dando modo a Yugure di effettuare la tecnica del richiamo inverso.

- Va bene allora, portami da lui.

Credo che voglia parlarmi dello stesso motivo per cui si sono ritrovati tutti i Kage.

Senza perdere altro tempo prezioso, la giovane donna cominciò a comporre i dovuti sigilli per poi poggiare delicatamente la mano sinistra sulla spalla del giovane; nel giro di pochi istanti i due vennero trasportati a centinaia e centinaia di kilometri di distanza da casa del Jonin per mettere piede sul banco di nuvole alle pendici dell'immenso albero ove dimorano i Rapaci.
Yugure sembrò felice di tornare a casa dopo tanto tempo, ma la situazione sembrava grave e dunque non poteva permettersi di perdere tempo in chiacchiere.


- Seguimi Kinji-kun, la dimora di Masanori-sama è più in cima, distante da quella degli altri fratelli e sorelle. Mi raccomando, quando incontri Masanori-sama sii rispettoso e non lasciarti ingannare dalle lunghe pause quando riflette... a volte può essere poco loquace, ma è colui al quale tutti noi ci rivolgiamo per scelte difficili o che riguardano l'eremo stesso.

Sembrava di essere introdotti ad una sorta di divinità, ma in fondo Kinji sapeva bene che l'eremo dei Rapaci era una sorta di famiglia in cui il sistema gerarchico era ben definito sia per gli ospiti alle pendici di Shirokume sia per i volatili ai piani superiori. Non fece una piega alle raccomandazioni della ragazza.

- Non sono le buone maniere a mancarmi, piuttosto sono le buone notizie a scarseggiare oggi.

Yugure non sapeva dove era stato la mattina e perchè si era dovuto allontanare, ma immaginava si trattasse di questioni diplomatiche per via della riunione con l'Hokage ed il suo braccio destro.
I due si mossero dunque verso l'alto, dove l'aria diventava più limpida e si potevano addirittura ammirare le nuvole dall'alto verso il basso. La dimora di Masanori si trovava in una sorta di caverna all'entrata della quale potevano essere ben visibili due sculture di rapaci con le ali spiegate verso l'alto e dei focolari accesi da poco alle loro spalle. I fuochi continuavano lungo le pareti della caverna per poi sfociare in una stanza circolare, enorme e dal soffitto talmente alto da mischiarsi con le ombre create dal gioco di luci.
Alla fine del percorso, il Vermiglio potè notare il bagliore della luce naturale prendere forma fino a che il paesaggio non mutò totalmente; distingueva chiaramente la presenza di alcuni dei fratelli di sangue attorno ad un... trono, o almeno era quello che riusciva a vedere al centro della radura parzialmente innevata: sembrava una enorme radice scavata nel legno ed impreziosito con alcuni rilievi.
Appollaiato sul trono di legno vi era lui, il rapace più antico e maestoso dell'intero eremo: Masanori. Si presentava con un manto chiaro che aveva visto sicuramente giorni migliori, ma nonostante ciò il suo candore e l'impressione di vaporosità non avevano nulla da invidiare agli altri membri della famiglia. Tra le penne candide svettavano alcune più grandi e dai colori che variavano tra il verde, blu e viola a seconda della prospettiva dalla quale si guardassero. Sembravano gioielli più che piume, esattamente come quella che l'Uchiha portava al collo.


Deve essere una delle sue piume allora quella che porto con me. Sarà un simbolo di unione tra i Rapaci e gli uomini che si tramanda di eremita in eremita.

Una volta abbastanza vicini, Yugure fu la prima a inchinarsi in modo da porgere i propri saluti ai presenti e Kinji fece la stessa cosa per non risultare sgarbato, rimanendo in quella posizione per guardare l'anziano pennuto solo di striscio. Fu proprio Masanori a prendere parola per primo per spezzare quell'aria di tensione e solennità che si era creata.

- Kinji Uchiha, benvenuto nella mia umile dimora. Ho sentito molto parlare di te e Nushisora-kun sembra avere in serbo solo lodi nei tuoi confronti... mi spiace dover fare la tua diretta conoscenza in simili circostanze.

Solo allora l'Uchiha sollevò lo sguardo verso Masanori cercando di scrutare qualche emozione dalle due fessure che erano i suoi occhi; lo sguardo si spostò poi agli altri membri presenti: Washi, Higyo, Hitomi e Nushisora che tra tutti sembrava quello più soddisfatto dalle parole dell'anziano.

- Per favore, non restate in piedi e accomodatevi pure. Abbiamo molto di cui parlare quest'oggi.

Sia il Jonin che Yugure accolsero volentieri l'invito e si sedettero di fronte al gruppo di rapaci.

- Di cosa si tratta, Masanori-sama?

- Hai mai sentito parlare delle Bestie Codate, Kinji-kun?

Chiese l'anziano la cui voce sembrava profonda eppure cristallina nonostante l'età. L'eremita capì in quel momento che stava per avere una discussione simile a quella che aveva avuto poche ore prima con Kataritsuen e gli altri membri dell'Ordine.

- Sapevo delle leggende riguardo la loro natura e tutto ciò che raccontano solo i libri più antichi, ma oggi posso dirvi che so che non si tratta più di semplici leggende.

Masanori sembrò sorpreso, ma non troppo.

- Anche gli umani allora sono stati in grado di percepire quella tremenda esplosione di pura energia che ha sancito il loro ritorno. Bene, noto con piacere che sei già al corrente della situazione, ma sappi che oggi sei stato chiamato qui per ricevere un avviso che nessuno degli essere umani può darti.
I Bijuu sono creature che trascendono la realtà e le comuni concezioni di "potere" a cui sei abituato. Il mondo ormai ha dimenticato il periodo in cui vivevano liberi da qualsiasi restrizione, ma noi no... questi esseri dal chakra primordiale e indomabile non sono avversari comuni...


Sembrò voler cominciare con un racconto più lungo che narrava di tempi antichi, ma Hitomi intervenne.

- Se sei già a conoscenza della loro ritrovata libertà, vuol dire che i grandi villaggi si staranno già muovendo di conseguenza e proveranno a combatterli e intrappolarli... per questo dovrai stare molto attento, Pulcino.

Kinji si sentì in dovere quindi di informarli sull'avvenuta riunione nel Paese della Pietra.

- Torno da una riunione tra i Kage e gli esponenti di un certo Ordine, votato a preservare i Bijuu nel loro stato di stasi in una statua chiamata Gedo Mazo. Pare che un gruppo a loro opposto, il Kyo Dan, sia riuscito in qualche modo a liberarli e adesso hanno bisogno dell'aiuto di noi shinobi per compiere i dovuti rituali di confinamento. Purtroppo per Oto non ha presenziato nessuno e il Raikage non ha voluto collaborare... quindi sarà una battaglia molto dura con due eserciti in meno.

Nushisora dunque intervenne.

- Come forse già saprai, uccidere i Cercoteri è del tutto inutile, quindi voi ninja dovrete trovare il modo di limitarli e farli sigillare dai membri di questo ordine di cui parli. Sembra che le vostre previsioni fossero corrette, Masanori-sama.

L'immenso rapace dal piumaggio candido annuì e sospirò gravemente prima di riprendere parola.

- Oltre che metterti in guardia sulla loro potenza e pericolosità, volevamo chiederti tutti una cosa. Quindi Kinji-kun, hai già deciso come agirai contro la minaccia in quanto nostro eremita?... Sempre se vorrai metterti in gioco, si intende.

Quella domanda fece rimanere il Vermiglio interdetto per alcuni secondi. Aveva avuto modo di pensarci davvero?
I Rapaci più di ogni altra cosa valorizzavano la libertà in ogni sua forma, ma come avrebbero reagito se il loro eremita, colui che doveva rappresentare un ponte tra la razza umana e quella dei rapaci, avesse agito per limitare la libertà di esseri che non avevano fatto nulla per non meritarsela?


- Queste creature... sono rimaste sigillate per migliaia di anni e adesso tutto ciò che desiderano è vendicarsi. Qualcuno nel Kyo Dan potrebbe anche pensare che tenerle libere sia la cosa più giusta, più naturale... ma io non la penso così.
Se i Cercoteri rimarranno a piede libero, distruggeranno indiscriminatamente qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Già ci sono state le prime vittime innocenti, e non ho intenzione di rimanere a guardare bruciare casa mia o quella di chi non ha fatto nulla per meritarsi un simile trattamento. E' questione di giustizia: questi esseri fatti di puro odio devono essere rinchiusi per garantire la sopravvivenza di migliaia di donne, bambini e innocenti.
Voglio fare la mia parte durante il conflitto e spero che voi, Masanori-sama, o chiunque qui all'eremo sia disposto ad appoggiarmi.


Fece un piccolo inchino mentre i rapaci lo guardavano in silenzio, ma con una fierezza negli occhi che l'eremita non poteva vedere, non ancora.

- Ben detto!

- Sarà una sfida interessante.

Washi e Higyo sembrarono appoggiare la scelta del Vermiglio e solo dopo aver sollevato la testa poté notare che anche gli altri esponenti dell'eremo stavano sorridendo compiaciuti.

- Se avrai bisogno del nostro aiuto non devi far altro che chiedere, Pulcino. Saremo da te in un baleno.

Nushisora annuì alle affermazioni della civetta dal piumaggio scarlatto e, voltando il capo al proprio fianco verso Yugure, Kinji capì di aver preso la decisione giusta.

- Bene, Kinji Uchiha. Se queste sono le motivazioni che ti spingono a combattere, nè io nè nessun altro membro dell'eremo avremo mai nulla in contrario. Va pure e fatti onore durante le battaglie che ti attendono... solo ricordati di fare molta attenzione.
Yugure-chan, a te affido il compito di vegliare sul nostro eremita mentre porta a termine questo gravoso compito. Se ci saranno novità vi faremo chiamare nuovamente. Potete andare.


Il rapace dalla forma ancora umana sembrò particolarmente grata per il compito affidatole dal membro più anziano dell'eremo e sorrise mentre le gote si arrossarono leggermente.

- Certamente, Masanori-sama!

Anche Kinji sembrò contento e al tempo stesso sollevato all'idea di avere dalla sua parte l'eremo intero e, senza alcun dubbio, si preparò all'imminente scontro che ci sarebbe stato per salvare l'intera razza umana.

- Grazie per la fiducia, non vi deluderò.
 
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view post Posted on 3/7/2017, 13:27     +1   -1
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Letta e approvata da 3/5 dei narra, hai la convalida e il + in pagella. Buon proseguimento!
 
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