Shura, Addestramento base incentrato su Pa, Pt, per yolomasterlol

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view post Posted on 7/6/2017, 13:11     +1   -1
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Avamposto di confine. Nessuna notizia da qualche giorno. Le alte sfere si sono preoccupate di questo silenzio che ormai dura da dieci giorni esatti.
All’interno una trentina di shinobi. Carne non da macello. Armi che Kiri utilizzerebbe in guerre o missioni, armi che ci sono voluti anni per addestrare, per renderli assassini provetti, vanto per la nebbia. Quindi erano non solo un mezzo ma anche un patrimonio. E un patrimonio non va scialacquato così alla prima occasione. Soprattutto quando non si sa nulla, né perché i contatti si siano interrotti così bruscamente.
E quindi chi mandare?
Ed ecco lo lì, il Diavolo di Kiri avanzare fino alla sua meta. Con la taglia teste in bella vista, la fierezza dell’acciaio e del sangue incrostato sulla sua elsa. Il Diavolo redivivo. La taglia teste risorta da una tomba in cui l’avevano ficcata da troppo tempo.
Vi era di nuovo un Diavolo. Vi era di nuovo la Nebbia. Kiri era di nuovo se stessa e quindi era il caso di non dimenticare il passato, anche perché quello stesso passato ora camminava – avanzando retto e preciso – di fronte alle mura silenti dell’avamposto.
Non una sentinella. Nessun uomo di guardia alle mura. Il portone semi aperto. Il silenzio intorno.
Lo starnazzare di corvi e cornacchie. Non un buon inizio. Brutti presentimenti nell’aria ondeggiavano come fantasmi. Ma non solo…l’aria puzzava di sangue.
Era come se ne fosse impregnata. Eppure nell’avamposto, sotto quella luna pallida che sembrava l ‘occhio di una vecchia annoiata, non vi era nulla. La fioca luce accarezzava le abitazioni vuote, di un vuoto avamposto. Eppure corvi e cornacchie svolazzavano ed erano tanti… troppi.
E da lì a poco il Diavolo capì perché si erano radunati in quel posto.
Pezzi di carne maciullata, occhi, nasi, bocche, pezzi di corpo…un pantagruelico pasto per quegli uccelli, visione stomachevole per altri. Un piccolo monta rozzo fatto di carne umana, pezzi di carne umana…orrido trono per quella figura nera che svettava lì in cima.
Imperatore di cadaveri mentre i corvi banchettavano a tale tavola.
L’immane lama ancora gocciolava di sangue, lama troppo grande per chiunque, peso insopportabile eppure era appoggiata lascivamente sulla sua splla e il filo…non era affilata e rovinata in più punti eppure grondava sangue.
E quell’uomo…o demone? Perché non vi era uomo che poteva starsene su di un trono così malsano, tranquillo e beato con null’altro che le teste di quei poveri diavoli, messe su delle picche che sembravano i gioielli per adornare questa corona infernale, intorno a lui.
Il lungo mantello era fradicio di sangue, la sua armatura nera chiazzata di sangue e sollevò lo sguardo verso di lui.
E se si potesse descrivere lo sguardo di una shura… sarebbe stato quello di quell’uomo.
 
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view post Posted on 7/6/2017, 14:33     +1   -1
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Il genin avanza con passo ben cadenzato e regolare verso l'avamposto di confine al quale è stato inviato a controllare. Le spalle sono tenute rilassate mentre le braccia discendono lungo i fianchi e il capo si volta sovente a destra e a sinistra a controllare la strada.
Sul volto è dipinta una espressione completamente neutra, la fronte corrugata che tradisce una vaga impazienza di arrivare sul luogo prescelto: in un paese come quello dell'Acqua, ove la disciplina è largamente incoraggiata se non imposta, perdere i contatti tanto a lungo con un avamposto non può significare nulla di buono, mai. Eppure non vi è terrore nello spento sguardo scuro nel momento in cui infine inquadra per la prima volta le mura della struttura militare ed anzi un tenue sorriso gli si dipinge sul volto. Niente può instillare terrore in chi è la sua personificazione, in chi come lui ha rischiato la vita per un premio tanto grande da essere una caratteristica fondante di Kiri. Lui ora è il Diavolo delle Nebbie e farà di tutto pur di ripristinare la nomea di tale titolo,
una nomea scoraggiata persino dal suo stesso Mizukage, che ha preferito lasciare la venerabile lama spezzata entro una cella segreta del villaggio. Un vano tentativo, poichè Hogo potrà essergli pure superiore per il momento,
ma non potrà impedire al Diavolo di riprendere ciò che di diritto gli appartiene:
il timore reverenziale nei suoi commilitoni, la paura più profonda nel cuore dei propri nemici.
Si sofferma una volta giunto a circa quattro metri dalle porte dell'accampamento, le gambe fasciate da un paio di lunghi pantaloni mimetici grigio-scuri che si distendono mentre lo sguardo passa in rassegna i bastioni desolati, le porte semiaperte mentre alle nari gli giunge un odore di sangue fresco talmente forte da non richiedere neppure che sforzi i suoi sensi per percepirla: la situazione sicuramente è peggiore di quanto si aspettasse.
Una scrollata di spalle quindi, la destra che istintivamente cerca di serrarsi attorno all'elsa della Tagliateste, riposta dietro la schiena in diagonale, con il pomo che svetta dalla spalla sinistra ed il debole che solca talvolta il suolo:
qualunque cosa lo attenda è meglio stare in guardia.
Busto coperto da una maglia priva di maniche nera sul cui lato destro in prossimità del ventre spicca un amuleto del chakra che si proietta istintivamente in avanti mentre le gambe dettano una nuova avanzata all'interno dell'accampamento, Diavolo che cerca di portarsi oltre il portone d'ingresso per poi inevitabilmente soffermarsi sullo spettacolo tutt'altro che incoraggiante che ritrova entro le mura: ogni singolo shinobi pare esser stato fatto a pezzi, le loro budella ed interiora riversi a comporre una montagna sopra alla quale è adagiato un uomo massiccio ricoperto da una corazza e che stringe fra le mani uno spadone incrostato di sangue.
Occhi dello shinobi che si socchiudono mentre infine si sofferma nuovamente,
distendendo i lineamenti del volto per la sorpresa. La bocca oltre le bende aderenti bianche che ne fasciano i lineamenti sino al naso si spalanca mentre sbuffa calda aria nei dintorni: non c'è stato un semplice omicidio, ma un vero e proprio massacro, eppure perchè il suo artefice è ancora presente sul luogo?

Aspettava i rinforzi per uccidere anche loro...

Si ritrova a pensare, deglutendo d'istinto mentre poco dopo le gambe si divaricano nuovamente e le ginocchia si flettono, il peso che cerca di essere equamente distribuito mentre tenta di osservarne la posa rilassata, la lama che non pare affatto essersi rovinata.
Non solo la sua tranquillità, e l'atto compiuto, possono lo portano d'istinto a constatare che sia un avversario tutt'altro che normale, ma il fatto che la lama non si sia rovinata indica altresì il fatto che praticamente ha compiuto il massacro con tagli netti e ritrovandosi a cozzar la spada di rado: deve essere molto veloce oltre che potente. Ampio il respiro successivo che viene preso mentre cerca di adattarsi al lezzo del circondario, osservandosi intorno per qualche istante prima di soffermarsi sull'uomo

Dovrei riferire al Mizukage dell'incompetenza dei suoi shinobi o della straordinaria possanza dell'invasore?

Il tono calmo, basso cercando di comunicare passivamente che non teme l'avversario, facendo già riferimento al fatto che tornerà a casa non perchè sottovaluta realmente l'avversario, ma perchè vuole testarlo, provocarlo. Parla volutamente al singolare, eppure lo sguardo scuro cerca ancora nei dintorni segni della presenza di terzi: non utilizza i propri sensi, il proprio olfatto sviluppato, vista la pregnanza del sangue una zaffata concentrata potrebbe addirittura debilitarlo e fargli perdere la concentrazione.
Una scrollata di spalle per comunicare intenzionalmente indifferenza quindi mentre la sinistra si chiude a pugno, distendendo indice e medio verso l'alto e con la mano perpendicolare al suolo, portata innanzi al volto fasciato, per cercare di comporre il sigillo onde richiamare la Nebbia, la sua.

Immagino che mi toccherà scoprirlo da me

Sentenzia poco dopo cercando di far fluire il chakra dal proprio corpo all'ambiente circostante, di raccoglierlo per poi rilasciarlo gradualmente. Chakra che cerca, fluendo, di andare a intrecciarsi con l'aria circostante addensandola, tentando di cambiare effettivamente le condizioni climatiche della zona: l'aria cerca di farsi più fredda, la vista di chi non fosse il Diavolo ad offuscarsi mentre tenta di inglobare l'intero accampamento entro la propria Nebbia: quella del Diavolo che instilla il terrore e fa perdere la concentrazione anche al più forte dei guerrieri.

Nebbia:
Caratteristica principale del Diavolo è la sua particolarissima Nebbia, che si differenzia da quella generata dagli altri Shinobi di Kiri con la Tecnica del Velo di Nebbia perché non è una semplice distorsione dell'ambiente creata da una Ninjutsu, ma una vera e propria materializzazione del Chakra dello Shinobi Katana. La Nebbia, infatti, è in perenne contatto con il Diavolo, dato che è formata dal suo stesso Chakra e si piega alla volontà di quest'ultimo confondendo e allucinando intanto le menti di quelli che tocca.
In qualsiasi momento in cui il Diavolo potrebbe Attaccare, usare Tecniche o Oggetti, può sprecare un'azione per dare forma al proprio Chakra e trasformarlo in nebbia, utilizzando un qualsiasi quantiativo di Chk a sua disposizione per generarla, decidendo così la Forza della Nebbia, che sarà pari al Chk immesso per evocarla. Tutti quelli in combattimento con il Diavolo, esclusi i suoi compagni, prenderanno un malus pari alla Forza della Nebbia/10 a tutte le statistiche, tranne Chk, Vta e Stm; questo Malus viene però applicato solo se la Nebbia supera la somma della propria Res Base più il proprio Livello. La Nebbia va mantenuta con un costo in Stm di 2 a turno.
Potenza Nebbia: 70 [malus: -7, bonus a velocità personaggio: +7]
Stm: 115-3=112


Nonostante le sue parole chiaramente provocatorie egli non è uno sprovveduto: un avversario in grado di sterminare da solo un intero avamposto della Nebbia potrebbe tranquillamente surclassarlo in un combattimento diretto, ed è per questo che cerca di creare le sue condizioni e di volgere il campo di battaglia a suo favore, mentre contemporaneamente le parole di sfida mirano a testarne la calma o il fervore, a conoscere in parte il proprio avversario. Un vero shinobi non lascia nulla al caso, e la vittoria sovente è solo questione di preparazione.
 
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view post Posted on 7/6/2017, 16:25     +1   -1
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Vi sono uomini che non temono la morte, anzi la bramano. Non ne hanno paura, ma hanno paure più radicate, ben più profonde che attecchiscono alla loro anima e germogliano come nere rose.
Vi sono uomini che hanno paura di tutto. Vi sono uomini che fanno paura. Quelli che impersonificano la paura. E poi vi sono uomini che sono demoni. Che hanno l’anima nera, cacata dall’inferno stesso perché persino lì non la volevano. Vi sono uomini che sono male. Vi sono uomini che sono paura. Vi sono uomini che sono più shura che persone.
E con questo genere di cose nulla può essere detto per scalfire quella corazza nera che è la loro anima. Perché vivono del terrore, perché loro stessi sono terrore. Non meri appellativi ma l’essenza stessa del loro essere.
Lo spadaccino di Kiri lo avrebbe capito. Perché quello spadone si alzò, sgusciando tra i cadaveri e i pezzi di carne che restarono ancora, alcuni, attaccati su quel filo più atto allo strappare che al tagliare. Filo grezzo. Filo rotto in più parti eppure aveva fatto tale carneficina e scempio.
E stare seduto su di quel trono di cadaveri era l’essenza di chi ora faceva svettare nell’aria lo spadone per poi schiantarsi su di una spalla colossale. Il clangore del ferro risuonò sinistro in quel vuoto e tetro luogo mentre i corvi, disturbati dal loro pasto, si alzarono in volo consci più con l’istinto che con la ragione, che vi era pericolo.
Perché in un modo o in un altro due demoni erano al confronto.
E le parole di quello della nebbia non sortirono nessun effetto. Sordo alle parole perché i suoi timpani erano abituati solo all’urlo dei nemici. Alle grida delle donne violentate, a quelli degli uomini mutilati e dei loro corpi fatti a pezzi.
I suoi occhi abituati ad ogni genere di scontro perché ogni campo di battaglia era il suo palcoscenico e lui gozzovigliava in essi. Attore e re incontrastato. Avanzò a passo lento, studiato. Si fermò ad una manciata di metri dal verme.

«Tu sei già morto.

Esordì, secco.
La sua voce era un raschiare nel vento.
Poi solo stasi.
Silenzio duro come la roccia. Quasi premeditato. Scenico.

E quindi rise. Ma fu più una contrazione malefica dei muscoli facciali, sotto quella barba nera e ispida.

Berserk-vol27-pag096

« ..voglio questa terra rossa di sangue. »

Del suo sangue.

E la lama si agitò nell'aere e sembrò quasi fiutare la sua presenza. L'espressione che non era altro che la minaccia di un vero sorriso. Perché orgasmava di questi momenti e di questi momenti non era mai sazio.


Edited by Al Na'ir - 7/6/2017, 18:10
 
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view post Posted on 7/6/2017, 17:19     +1   -1
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Un sorriso leggero si dipinge sul volto del genin nel momento in cui comincia a percepire quella nebbia che ora si diffonde tutt'attorno nell'accampamento avvolgendosi con quella fredda protezione come un bimbo che torna al ventre della madre dopo una giornata di assenza. Gli occhi si socchiudono mentre le gambe scricchiolano ed un debole sospiro si dipana dalle labbra udendone le parole, potendone sondare i movimenti che portano l'uomo ad abbandonare la montagna di cadaveri, dirigendosi verso di lui e mulinando lo spadone, forse un metodo per dipanare parzialmente la fitta nebbia con la quale ha avvolto il luogo.
Sangue, il suo nemico non cerca altro che quello. Morte, ciò che lo attende se dovesse fallire. Eppure lo sa bene, non può lasciare nulla al caso, e dopo aver testato la volontà del suo avversario deve valutarne le capacità effettive, e vedere come la nebbia del diavolo ne ha influenzato le capacità.

Non temere, è tutto ciò che intendo darti

Mormora, cercando di prendere a muoversi in avanti e verso destra, distendendo la gamba destra d'appoggio per dettare uno scatto repentino a compiere con il proprio movimento un arco a tentare di portarlo direttamente dietro al nemico, separato da esso dalla montagna di cadaveri da egli allestita.
Genin che in quel movimento cerca di essere rapido, esplosivo, tentando di concentrare il chakra nei muscoli delle proprie gambe onde muoversi con maggior rapidità. Le gambe che tentano di disegnare archi ampi, in quell'intervallo irregolare dettato dalla corsa mentre il busto viene disteso in avanti così come il collo e i piedi poggiano prima la punta al suolo onde saggiare il terreno prima di porvi tutta la pianta: deve constatare la forza ma non ha intenzione di caricarlo, con quello spadone, con quella portata e la forza che la sua sagoma trasuda, potrebbe soltanto rimetterci la vita ancor prima di cominciare a combattere.

Rapidità lv 6
Stm: 113-7= 106
Mantenimento Nebbia: stm-2= 104


Lo sente parlare, ne scorge lo sguardo e lo fissa a sua volta prima di tentare di portarsi alle spalle del nemico, dietro la montagna di cadaveri che poco prima ha disceso, tentando di soffermarsi innanzi ai resti umani. Il petto si gonfia, il respiro diviene più irregolare ma non per paura, no, per l'eccitazione. Non ha mai incontrato un avversario del genere, che in altre circostanze avrebbe addirittura ammirato proprio perchè siede su un trono composto dalle sue vittime.
Un gesto che compirebbe anche lui, poichè assomiglia all'avversario molto più di quanto esso possa immaginare: anche lui non vuole altro che il sangue, non vuole altro che scavarsi un solco fra i resti di mille cadaveri per guadagnarsi il rispetto che merita: Kiri un tempo era il villaggio della Nebbia insanguinata, e lui rimane fedele a quella idea. Niente amore, niente ristrutturazione ne apertura: solo morte e disciplina, ecco ciò di cui si compone uno shinobi, e ciò per cui vive altro non è se non la fedeltà ai suoi ideali.
Una volta fermatosi cerca di rimanere a fronteggiare la montagna di cadaveri alle spalle del nemico proprio con il fianco destro, gamba d'appoggio flessa e mancina distesa, tentando poco dopo, afferrando anche con la sinistra la propria arma, di sfruttare il movimento di estrazione per compiere una spazzata a circa un metro dalla base ove la costruzione è leggermente più sottile. Shinobi che cerca di raccogliere il proprio chakra entro le braccia per poi cercare di farlo rapidamente fluire direttamente sulla Kubikiri: spessa lama in acciaio crudele che tenta di ricoprirsi di una densa coltre grigia come la nebbia che la avvolge, che poco dopo tenta di solidificarsi su di essa andando a cercare di raddoppiare letteralmente le dimensioni della Mannaia: chakra che tenta di trasformarsi in spesso acciaio crudele ed affilato, quel colpo che cerca di esser accompagnato da una rotazione del corpo attorno alla gamba d'appoggio onde tentare di mettervi più forza e renderlo più fluido.

<bukijutsu di supporto> -(Deformazione) Lunghezza- (Chk: 40)
“Il Ninja deforma la propria spada, allungandola verso l'avversario in una stoccata o in un fendente. A seconda del tipo di Spada, il raggio e i bonus di questa tecnica cambiano secondo questo schema:
Katana: La Katana allungata ottiene un bonus alla Frz di +40.
Dai-Katana: La Dai-Katana Allungata ottiene un bonus alla Frz di +50, ma essendo stata resa più pesante l'utilizzatore della tecnica avrà un malus alla Vel di -5.
Katana Soshu: La Soshu allungata ottiene un bonus alla Frz di +45.
Utilizzando questa tecnica per attaccare, l'attacco verrà considerato a Lungo Raggio.”

<taijutsu Ravvicinata> - Stile della Mattanza: Unico Fendente – (Stm: 4)(Frz: +70 +Bonus Arma) “A differenza del elegante Stile della Luna, quello della Mattanza coincide con la brutale uccisione del nemico. Nessuna eleganza, nessuna sinuosità, nessun complesso movimento che possa incarnare l’ideale di bellezza, ma semplicemente odio verso il proprio avversario e violenza. Le tecniche dello Stile della Mattanza sono solitamente caratterizzate da un solo, possente colpo, che non viene nemmeno indirizzato verso una specifica zona del corpo del avversario, ma semplicemente verso la parte più facilmente raggiungibile. L’Unico Fendente prevede un rapido balzo, preceduto da pochi passi, verso il nemico, per poi tentare di colpirlo con tutta la forza possibile. L’unico obiettivo è quello di tranciare la sua carne e di provocarne un’orrenda morte.”

Attacco: 109 (Frz) + 45 (bonus arma) + 50 (deformazione) + 70 (tai) + 16 (spec: tai) + 34 (chakra residuo) = 324

Stm: 104- 8= 96


Colpisce con forza e senza pietà, assottigliando lo sguardo dietro alle iridi onde tentare di evitare che proprio gli schizzi di sangue derivanti da quel colpo possano accecarlo, le gambe che tentano dopo il movimento di rimanere piegate, pronte ad una eventuale elusione.
Non mira a una zona specifica dell'avversario, semplicemente mena la spazzata a circa un metro dal suolo onde tentare di colpirlo al busto, la zona più ampia del corpo di lui, sfruttando proprio il rumore del volteggiare della spada di quello per orientarsi, sapere dove centrare la spazzata orizzontale.
Non lo attacca direttamente, no, sarebbe follia, ma sfrutta il suo stesso monumento contro di lui: una lama spessa e potente come la Kubikiri è capace di tagliare anche i muri, potenziata dal suo chakra aumenta notevolmente la portata ed il potere d'offesa pur restando al coperto. Inoltre ciò che più gli preme è tranciare brutalmente la matassa informe per schizzare di sangue negli occhi il proprio avversario, getti di icore che potrebbero distrarlo, coglierlo alla sprovvista, potenziale che lui non si è lasciato sfuggire e che cerca dunque di sfruttare.
Che il suo stesso monumento ricada contro di lui.

Così come la superbia precede la caduta

 
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view post Posted on 7/6/2017, 18:47     +1   -1
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Paura, pensò quell’essere, è uno dei luoghi in cui la gente che non riesce ad affrontare la realtà cerca asilo. Ma non sentiva simile effetto sulla spina dorsale dell’altro, a differenza di quello che succedeva su altri. Troppo deboli.
E quello non lo era. Non rifuggiva la morte, non ne era rassegnato, non era un vile codardo, topo di fogna da schiacciare dimenticandosi la sua faccia e la sua vita. Ennesima chiazza di sangue tra mille altre sulla propria cotta di ferro. Nel momento in cui lui partì, lo Shura comprese come lo sconosciuto sentisse l’idea della morte sì tanto familiare che sembrava amarla, come un’amica troppo a lungo ignorata. Non aveva speso una parola per i suoi compagni, dimentico che fossero anche solo esistiti e…gli piacque.
E il sorriso fu uno snudare di denti gialli, tra gengive violacee e le rughe ai lati degli occhi furono così profonde da sembrare radici d’albero.
Preludio ad un valzer mortale.
Il suo ballo preferito.
E quindi avrebbe combattuto. Avrebbe ucciso. Avrebbe sterminato. Il massacro era totalmente giustificato nel nome della sua ambizione.

Chi uccide un uomo è un assassino.
Chi uccide milioni di uomini è un conquistatore.
Chi li uccide tutti è un Dio.


E quando lui colpì, sorrise. L’immane spada a parare il colpo, più per istinto che per tecnica, ma fu lento e le carni vennero strappate. E il suo trono a cadere su di lui.
Vittoria? Non esiste vittoria senza dolore. Non c'è dolore senza sangue. Non c'è sangue senza morte e lui emerse da quei cadaveri come se fosse uno di loro. Ma anche la morte lo aveva rifiutato.
Sangue, carne, dolore. Dopotutto era un uomo…un uomo che godeva di tutto questo. La spada a conficcarsi nella terra crepandola. Gli occhi iniettati di sangue.
Quello dell’uomo adesso non era un sorriso: solo una giallastra facciata di denti digrignati.
Gli occhi ferrigni si piantarono in quegli del Diavolo.

« Prostrati dinanzi a me, insetto.. »

Tirò su l’immane acciaio.

..o nella putrida pozzanghera del tuo sangue, finirai.. »

Altrimenti sarebbe finito ammazzato come il verme che era. Ossia..

« ..schiacciato. »

Si alzò in piedi.
Annusò il suo avversario. Lo avvertì. Avvertì la sua aura assassina.
Scattò.
La lama a raschiare la terra.
Un arco grigio fumo. Una mezzaluna d’acciaio e sangue.
E la lama gli calò in faccia.



CITAZIONE
Att Semplice Frz 280
 
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view post Posted on 7/6/2017, 21:28     +1   -1
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Il colpo va a segno, la montagna di cadaveri crolla e lui è ancora nascosto nella sua nebbia: una esecuzione ottimale, se non fosse che quello poco dopo riemerge, ferito ma affatto provato come avrebbe sperato: è duro,
molto duro, ma lui lo sconfiggerà. Lui gli farà capire cosa significa ritrovarsi a combattere contro un vero Diavolo, l'unico: quello delle nebbie.
Ma ecco che non solo riemerge, ma poco dopo...

Sta..annusando...

Il primo pensiero che ne attraversa la mente, la fronte si corruga mentre poco dopo sogghigna: l'aria è impregnata di sangue, non esiste che possa individuare qualcosa di specifico. La propria katana è ancora nel fodero, dietro la schiena ed in parallelo al terreno ad altezza dei fianchi, attende all'ombra della possente Mannaia che giunga il suo momento. Non ce ne sarà bisogno, lo finirà nella nebbia che lo avvolge. Lo finirà nel suo ambiente. Eppure ecco che quello si gira, gli rivolge quelle parole, lo inquadra e lo carica: com'è possibile che sia riuscito a trovarlo entro la sua foschia? cosa lo ha tradito? non ha nulla che l'ambiente non abbia, e ora non vi può pensare poichè arriva un attacco poderoso direttamente sul volto di lui, potenzialmente fatale e non intende rimanere immobile a subire.
Stringe i denti, il respiro di fa più affannato: non lo aveva previsto, e ciò lo manda in bestia. Il chakra che viene rilasciato dalla propria mannaia, lasciando che di rimando quel metallo di chakra si sfaccia con la stessa velocità con cui poco prima si era creato, disfacendosi, diminuendo portata dell'arma così come il suo peso, una mossa necessaria per riuscire a non avere impedimenti. Le gambe si flettono mentre il peso corporeo si orienta all'indietro, tentando poco dopo di voltarsi e distendere le gambe onde fuggire al colpo con uno scatto in avanti e verso sinistra.
Quella spada è enorme, troppo, ed unita alla prodezza di chi la regge rischia ugualmente di prenderlo, di ferirlo. Non può permettersi di sanguinare in un combattimento in cui dovrà riservare le energie a lungo: non ha altra scelta se non...

Tecnica della sostituzione

Un pensiero, che si accompagna al tentativo del genin di raccogliere il chakra e di distribuirlo equamente in tutto il proprio corpo, sguardo che cerca di fissarsi proprio su uno dei pezzi di legno staccatisi dall'edificio sulla sua sinistra a lui più prossimo, mentre poco dopo tenta ivi di far fluire il proprio chakra, di sostituire la propria posizione con quella dell'oggetto in questione

<tecnica> - Sostituzione - [Stm -4/6/8/11][Max 2 volte ad incontro]
"Il ninja si sostituisce con un tronco o oggetti che trova nelle vicinanze. Questa tecnica si può utilizzare come:
Attivazione: dimezza il danno certo subito dall'attacco appena difeso.
Tecnica: conferisce un bonus a def/vel/res Base pari al parametro stesso. E' chakrabile e potenziabile con attivazioni, tonici o simili.
[Durante l'azione può essere utilizzata solamente in una delle due varianti sopra citate][Contro attacchi a Raggio Totale non sarà possibile utilizzare la sostituzione come attivazione, ma solo come tecnica].

<attivazione> - Kiriton: Fuga Denigrante - (Stm: -4) "Schivare semplicemente un attacco con un riso maligno è di certo uno dei modi più divertenti per insidiare la mente avversaria, turbando il suo spirito già pesto dalla Nebbia. Questa attivazione da un bonus alla Vel di 60 e, in aggiunta, da un bonus al prossimo Attacco da Terrore di 10 se l'elusione ha pieno successo. Inoltre, i PT generati dalla Elusione potenziata vengono su 1/15 della Vel complessiva al posto di 1/20."

Tecnica: 89 (sostituzione: velocità) + 89 (vel)+ 60 (attivazione) + 35(chakra) + 7 (bonus velocità nebbia) = 280 elusione con pieno successo

stm: 96- 10 - 2 (Mantenimento Nebbia)= 84


Quella sostituzione che viene accompagnata da una risata che va a diffondersi dalla gola dello shinobi, una risata che cerca di essere roca, di gusto, udendo parole con le quali non solo è concorde, ma con cui si identifica: lui è solo un assassino e vuole, anzi deve, divenire molto di più: non finirà come quella nullità di suo padre, ne permetterà che qualcuno possa infangare la sua memoria come quella di Ki, no, lui sarà diverso.

Allora avanti, trovami per diventare un Dio

Lo istiga, lo provoca, parole che vogliono fargli perdere il controllo, un controllo che viene costantemente minato da quella nebbia a lui tanto cara, una Nebbia che può salvarlo, o condannarlo se dovesse abusare dei suoi benefici.
Ma come ha fatto a trovarlo? non può essere stato un caso: era distante da lui grazie alla portata della Mannaia, ora serbata unicamente nella destra, cosa può averlo ingannato se ogni caratteristica che aveva era identica all'ambiente? Come ha fatto a scorgerlo attraverso la SUA nebbia? Ed ecco che gli occhi si sgranano mentre lentamente porta lo sguardo sul filo della decapitatrice: il suo sangue. La sua spada è l'unico oggetto sul quale sia situato il suo stesso sangue!
Serra la mascella mentre poco dopo cerca di flettere la schiena, tentando di strapparsi un lembo dei resistenti pantaloni con cui, poco dopo, tenta di pulire il filo della propria spada, di passare le tracce di sangue maggiori, con maggior facilità percepibili in quella mattanza, dalla spada al pezzo di braghe: se può trovarlo con l'olfatto, e lui stesso per esperienza diretta conosce i punti deboli di quel senso, allora farà in modo che trovi unicamente ciò che vuole lui, quando vuole lui. Genin che cerca dunque di entrare nel primo edificio sulla sua sinistra, di deviare entro una stanza che da sull'esterno e di posizionare il panno sul pavimento nei pressi di una finestra esterna.
Ecco che poco dopo cerca con la mancina di estrarre la propria katana dal fodero, di levare il braccio e di porre il debole perpendicolare al suolo mentre poco dopo tenta di richiamare una piccola quantità di chakra nel proprio braccio mancino, tentando di farlo fluire direttamente sulla lama che di rimando tenta di circondarsi di filamenti azzurrognoli, impressioni che tentano di espandersi, diffondersi visibilmente, tentando di raddoppiare la larghezza della lama.
<bukijutsu di supporto> - (Deformazione) Larghezza. - (Chk: 40) (Deformazione) "Il Ninja deforma la propria spada, allargandone il piatto. A seconda del tipo di Spada i bonus di questa tecnica cambiano secondo questo schema:
Katana: La Katana allargata, da un bonus di +20 alla forza se usata di stoccata. Se usata di Difesa, aumenta la Dif/Res di +55.
Dai-Katana: La Dai-Katana allargata può essere usata di piatto dando un bonus alla Frz di +40 e infliggendo ferite da Contusione. Usata in Difesa, aumenta la Dif/Res di +65. Essendo stata resa più pesante, nel turno seguente l'utilizzatore della tecnica avrà un malus alla Vel di -10.
Katana Soshu: La Soshu allargata non è facile da maneggiare per gli attacchi, e non da ulteriori bonus alla forza, tuttavia il suo attacco viene considerato Perforante. In Difesa aumenta la Dif/Res di +50."

stm: 82


Spada che tenta di essere accostata alla finestra, tali da rendere l'idea il ragazzo si stia nascondendo trascurando quel semplice aspetto che è lo stralcio di un ampio filo visibile a chi sa dove guardare. Katana che viene posizionata tali da far spuntare parte della lama, resa ampia per ingannare riguardo le sue fattezze, dalla finestra esterna del primo edificio alla sua sinistra, il più vicino per comodità di azione con ai suoi piedi una parte delle proprie vesti che tenta di raccogliere il sangue della Kubikiri, onde tentare di ingannare l'avversario riguardo la sua posizione.
Ecco che poco dopo cerca di ingobbire visibilmente la schiena, di sgattaoialare all'esterno dell'edificio e di porvisi completamente accucciato nella nebbia, di fronte e a circa sei metri di distanza, tentando, ancora prossimo all'edificio, di rilasciare un commento nel nulla.

Se credi di poter essere così fortunato da trovarmi ti sbagli, non si è mai fortunati due volte

Rilascia quel commento con la stessa tonalità concitata, vagamente divertita, che aveva accompagnato il primo commento di lui, volendo rendere l'idea di aver frainteso il metodo che lo ha portato ad attaccarlo. Vuole che sia sicuro di se, sicuro di ucciderlo e di trovarlo. Lo vuole ingannare.
Perchè quello non è un semplice avversario: quello è l'individuo a lui più simile, un uomo che uccide per uccidere, e che non accetta altro se non il prostrarsi dei suoi avversari o la loro distruzione.
Una filosofia che condivide, e che proprio per questo motivo lo porta a combattere con tutte le sue forze: sarà lui ad inchinarsi al suo cospetto, sarà lui a soccombere. Non il diavolo delle nebbie. Non dopo i suoi sacrifici.
Ragazzo che dunque cerca di celarsi ove la nebbia è più densa, di attendere, proprio di fronte alla finestra e distante meno di dieci metri da essa che l'avversario faccia la propria mossa: non fallirà di nuovo, e sarà proprio l'ambiente che il suo avversario ha creato a tradirlo.

Il sangue, il mio, il tuo...quello loro...tutto quello che abbiamo creato...sarà la tua distruzione

Un ultimo pensiero, le gambe sono flesse visibilmente onde acconsentire a quello di assottigliare la propria figura, la Kubikiri che viene tenuta aderente al suolo sul fianco destro dello shinobi, non volendo tradirsi facendola svettare: può sostituirsi soltanto un'altra volta. Una sola. E non deve sprecare il suo salvavita.

Nascondersi lv 4 stm: 77
Rapidità lv 6



 
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view post Posted on 7/6/2017, 23:45     +1   -1
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Vi fu un solo momento in cui pensò é finita.
Purtroppo per lo spadaccino no, per suo diletto nemmeno. Perché voleva giocare con lui. Ma non come fa un gatto col topo, un predatore con una preda ma perché aveva riconosciuto la spada e voleva assaggiare Il Diavolo. Molti ne aveva assaggiati di finti Shura ma non il Diavolo delle Nebbie.
Voleva saggiare il filo della lama, vedere il suo sangue sull’acciaio e poi decapitarlo guardandolo. L’ultimo sguardo si sarebbe posato su quegli occhi malevoli, pozze d’odio rilucenti, nere come i più reconditi recessi infernali.
Perché in fondo non era mai sazio. Mai domo. Non si sarebbe accontentato.
Dopotutto era come affilare una spada arrugginita immergendola in un lago di sangue. In un ciclo infinito. Perché quella volontà non recedeva mai e quanto più la affili, tanto più si arrugginisce e più si arrugginisce più l’affili.
Quello era un vero Diavolo. Ma il giovane genin l’aveva capito?
Forse…o forse no e in ogni caso non sarebbe cambiato nulla: si sarebbe nutrito del pasticcio putrefatto di carne umana di nome Kazuku Mizuguchi.
E quindi sorrise. Sorrise ad ogni parola che la catturò il vento. Sorrise pure quando si nascose.
Sorrise perché avvertiva l’acciaio, il pulsare del sangue, quell’aura assassina mai celata…ma perché dopotutto non dare sapore a tale pasticcio?
Perché far finire tutto con una spadata da aprirgli il cranio e farlo morire, schiacciandogli il cranio come ad un verme con gli occhi sbarrati e all’insù, senza formulare nemmeno un pensiero?
In fondo a quegli uomini gliela aveva data tale possibilità. Si era goduto ogni rantolo, ogni attimo d’agonia, mentre seghettava, tagliava, squarciava e le interiora si riversavano a terra tra feci e piscio.
E lui aveva goduto di simile scempio. E pensare che i loro occhi erano pregni della sua possanza era ancora più eccitante.
Ma in fondo la lotta non aveva avuto sapore. Non per lui.
La vita era una lotta crudele su un arena rosso sangue. E ogni volta era come fottere la morte. Ogni volta che entrava su di un campo di battaglia era come se infilasse il suo cazzo tra le fauci di questa bestia mai doma, mai sazia, mai appagata.
Uscendone vittorioso.

E quindi assecondò il verme. Non era offeso che non avesse capito cos’era lui, ma voleva che lo capisse. Che tremasse. Che si pisciasse sotto e che la sua testa volasse nell’aria con uno spruzzo vermiglio come una pennellata d’autore.
E quindi cascò nel suo trucco. E quindi fece quello che si aspettava. E quindi mise in piedi tale quinta teatrale.
Quindi diede sale a quel putrefatto verme, e in seguito gli avrebbe succhiato anche l’anima.
 
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view post Posted on 8/6/2017, 12:16     +1   -1
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Rimane celato nella propria nebbia. Un cambiamento climatico per molti intollerabile, fastidioso e terrificante ma non per lui: tutti gli shinobi di Kiri riconoscono l'importanza della bruma, tutti ne sanno sfruttare la presenza.
E fra di essi nessuno è in grado di volgerla a proprio favore come il Diavolo del Villaggio della Nebbia. Gli occhi scuri, vuoti, che osservano il proprio potente avversario avanzare verso la casa ove ha posizionato la sua trappola. Un sorriso che nasce spontaneo e largo sui lineamenti del volto occultati dalle bende di lui: il piano sta funzionando e presto, presto il proprio avversario comprenderà appieno che per quanto potente non potrà abbatterlo. Non potrà assaggiare il sangue del Diavolo della Nebbia, poichè sarà lui a riuscirvi. Lui lo porterà dove vuole, ed una volta tirato in trappola il proprio avversario colpirà con tutta la forza necessaria ad abbatterlo. Ne è certo: quest'oggi la campana non suonerà per se, ma per il massacratore che si ritrova innanzi, e che pure a suo modo rispetta. Si ritrova ad affrontare un avversario dalla potenza formidabile, in grado di ignorare anche i danni più pesanti che quello è capace di causare. E' un avversario temibile, capace di sterminare interi plotoni e di avere ancora la forza per reggere uno scontro contro di lui. E' un diavolo. Un diavolo che, libero da vincoli derivanti da un villaggio, ha deciso di fare semplicemente ciò che ama e che sa fare meglio: uccidere. Senza criterio,
senza rimpianti ma semplicemente uccidere e massacrare il più possibile.Un avversario degno di rispetto, perchè no non riusciva ad odiarlo, non poteva.
Odiare lui sarebbe stato come odiare se stesso. Una versione più potente.

E anche più stupida

Pensa euforico, il respiro che si fa più marcato e irregolare: quell'aria densa di morte, cadaveri e resti umani non lo metteva a disagio, ed anzi assieme alla Nebbia creava un connubio che ben facilmente poteva riassumere il pensiero dello Shinobi ovvero morte e terrore. Niente conta al di fuori di questo elemento e di quello stato mentale nella vita di un ninja.
Tenta dunque sulle prime di andare a normalizzare il proprio respiro, socchiudendo gli occhi mentre i lineamenti del volto tentano di distendersi,
ricercando di calmarsi, di rilassare per un istante il proprio corpo onde provare a recuperare parte delle immense energie spese sino a quel momento

Azione morta: + 6 stm = 83


Infine gli occhi neri si riaprono, cercando di osservare attentamente il proprio avversario. Le mani si intrecciano, gli avambracci paralleli al terreno e avanzati dinnanzi ai pettorali, cercando di comporre il primo sigillo seppur ancora non completi alcuna tecnica, rimanendo con le gambe piegate visibilmente, il dorso flesso in avanti. Divora con lo sguardo la figura girata di spalle del proprio avversario. Non sa dove piazzare il colpo, dove attaccare, ma ecco che poco dopo osserva lo spadone, blocco in acciaio pesante ammantato, così come la corazza dell'avversario di...

Sangue

Sangue, quell'elemento che tanto l'avversario ha cercato di raccogliere avidamente dalla sua figura. Sangue, composto di acqua e ferro. Ferro, lo stesso elemento che la TagliaTeste raccoglie da esso per rigenerarsi. Ed entrambi questi elementi sono conduttori.
Gli occhi si sgranano ancora una volta dunque mentre poco dopo inquadra lo spadone dell'avversario: egli è coperto da una corazza, è acciaio. Egli ha massacrato, ed è pieno di sangue. Lui ha bisogno di un focus per la tecnica:
e quello spadone è perfetto.
Deve ancora una volta sfruttare tutte le sue armi, la sua arguzia, per riuscire a colpirlo, danneggiarlo. Non ha altre possibilità se non quella di provare. Un colpo della Kubikiri ha permesso al nemico di trovarlo, non può rischiare nuovamente di colpirlo con un attacco diretto no, questa volta attaccherà dalla distanza.
Shinobi che poco dopo cerca dunque di comporre i sigilli che compongono la propria tecnica mentre lentamente cerca di far fluire il chakra all'interno del proprio corpo. Tenta di raccoglierlo, di farlo fluire direttamente entro i propri arti superiori come un contadino che devia parte dell'acqua di un torrente in piena verso la propria abitazione. Chakra che cerca di raccogliersi entro il palmo della mano sinistra, tentando di palesarsi come impressioni sfrigolanti di un blu acceso con un bagliore biancastro.
Serra la mascella dunque, muove lo sguardo verso il braccio destro, per il momento adagiato lungo il fianco a riposo: una fitta chiara, dolorosa, attira sull'arto superiore l'attenzione del genin. Ha sforzato troppo il braccio ancora non del tutto recuperato, ed ora ne sta pagando il fio.
Che vada in un modo o nell'altro ormai allo shinobi la situazione è chiara: questo scontro non durerà ancora a lungo.
Energie che cercando di venire accumulate sul palmo della sinistra, il cui braccio tenta di distendersi verso l'alto, tentano di formare una sfera di pura elettricità, dal diametro doppio rispetto al pugno chiuso del genin. Shinobi che dunque cerca di lanciare tale sfera direttamente contro alla spada del proprio avversario: ha voluto sangue e ferro? ora patirà entrambi.
Sfera che cerca di viaggiare a tutta velocità, tentando di andare a disintegrarsi contro allo spesso pezzo di metallo sorretto dal nemico: energia che tenta dunque di disperdersi, tentando, forte dei conduttori, di espandersi rapidamente dalla spada al suo possessore, alla sua corazza, al suo sangue, per poi disperdersi in un raggio di circa un metro di diametro al suolo in uno sfrigolare come di mille gracchiare di corvi prossimi al banchetto.

<ninjutsu elementale a lungo raggio> - 雷 - Scarica a Terra - [Chk: 50/110][Int: +75/145] "Il ninja concentra il proprio chakra in una sfera instabile di elettricità, per poi scagliarla contro l'avversario. Non appena la sfera tocca il terreno, esso sarà pervaso per un attimo da una potente scossa elettrica, che renderà estremamente difficile difendersi da questo attacco. Chi si difende dall'attacco, qualora subisca danno certo, vedrà i punti Sonnolenza e Paralisi che subirebbe, aumentare di 10/15."

Attacco: 98 (int) + 75 (tec) + 24 (residuo chk) = 197
Mantenimento Nebbia: -2 stm

Stamina: 83-6= 77


Vuole sfruttare le sue stesse armi e protezioni contro di lui, vuole coglierlo impreparato, frustrarlo.
Vuole dimostrargli che il Diavolo sa essere brutale. Ma anche infido.
Il Diavolo sa adattarsi. E quel Diavolo è lui. Lui e nessun altro.
 
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view post Posted on 8/6/2017, 13:25     +1   -1
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Il Diavolo sa essere infido. Ma il Diavolo sa essere malevolo. Osceno. Sa far vedere quello che lui vuole. L’attacco era stato forte.
O per meglio dire: forte per uno del genere. Perché per lui era al pari di una puntura di zanzara. Lieve pizzicore. Mosca che ronzava su escrementi.
Come quello sfrigolio di carne. La sua. Riconosceva l’audacia ma riconosceva anche la stupidità.
Non c'è posto al mondo per due Diavoli e mentre cadde sorrise.
Perché il Diavolo sa essere tentatore ma anche invitante. Sa essere teatrante e far leva sui peccati e sull’orgoglio.
L’orgoglio…vanità…decisamente il peccato preferito. Gli fece credere di averlo battuto ma quel gorgoglio che emise…risata. Stava ridendo.
Divertito della pulce e della sua voglia. E si sollevò in piedi. Montagna immane che torreggiò su di lui

pr5zcGe

« Pensavi di avermi sconfitto, verme? »


Serrò la lama come uno scettro, puntandolo verso il nemico.

« Ma ho combattuto e vinto essenze di gran lunga superiori alla tua. »

La sua voce roca era provocatoria. Maledettamente provocatoria. Adocchiò l’infame, squadrandolo dall’alto verso il basso. E un aura nera prese a formarsi dietro di lui.
Nera più delle tenebre. Pesante più del mondo.

« Vorrà dire che prima ti umilierò.. »

E quella sfera di energia saettò verso di lui. Simbolo del trono in cui quel Diavolo si era assiso.
Un trono fatto di ossa. E ossa comparvero intorno a loro. Come piante malevole, sorsero dalla terra, dita scheletriche che al pallido tocco lunare apparirono lugubre e ferali.
Sembrò che l’inferno stesso fosse stato cacato sulla terra.
E lui era in mezzo a quell’orrendo spettacolo e la lama venne piantata a terra. Onde di chakra nero saettarono sulla nera terra, aprendo squarci come se fosse una premonizione di quello che sarebbe successo di li a poco al corpo del giovane.
Perché voleva squarciarlo come aveva fatto con quei poveri Diavoli di prima.

« ..poi ti truciderò. »

Avrebbe implorato pietà come gli stolti di prima e dall’alto del suo trono avrebbe risposto col silenzio.
Per comprendere che la sua polverosa morte , al pari della sua insulsa vita non aveva avuto alcun senso.

« E infine ti mozzerò il capo. »

In fondo la storia dell’umanità si faceva non su grandi teatri ma su piccoli palcoscenici come quello.
In fondo, lì su quello spiazzo malsano, tra ferro e sangue, stava andando in scena il trionfo della morte.
Due protagonisti accomunati dallo stesso nome. E la morte, regina e puttana lasciva, avrebbe preso uno dei due trascinandolo nell’oblio.


CITAZIONE
Ninjutsu non elementale Int 300
 
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view post Posted on 8/6/2017, 14:25     +1   -1
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L'attacco va a segno, il nemico sfrigola visibilmente mentre il chakra del fulmine ne percorre l'intera mole di muscoli. Il sorriso si allarga mentre il capo s'inclina verso il basso quasi a seguire con quel movimento la caduta del proprio avversario: aveva vinto, era riuscito ad abbattere un nemico ben oltre la capacità di molti shinobi, e questa constatazione gli provoca piacere nel momento stesso in cui raggiunge la sua mente a giudicare da come dondoli il capo a destra e sinistra per qualche istante, la bocca spalancata come se si volesse beare persino dei granelli di polvere provocati dal tantolare del proprio avversario.
Ma quel momento è passeggero, quel momento passa in fretta poichè poco dopo sente una...

risata?

Gli occhi si sgranano, i muscoli per un momento si fermano, si paralizzano per la sorpresa e lo stupore dettati dall'osservare quell'avversario non solo rialzarsi, ma voltarsi direttamente verso di lui.
Come aveva fatto a scoprire la sua posizione? non poteva, lo aveva attaccato alle spalle e con un attacco a diffusione, non poteva. A meno che

Lo...sapeva???

Deglutisce, rimane immobile, cercando semplicemente con la destra di riprendere il manico della Kubikiri.
Le narici si dilatano, le mani...tremano. Tremano, perchè solo ora ha compreso la potenza del proprio avversario: smisurata. Solo ora comprende appieno quanto sia stato teatrale. Un attore perfetto. Un guerriero perfetto, il guerriero che lui sogna di essere. Ed è forse per questo motivo che solo ora si rende conto di non aver mai realmente avuto una possibilità, poichè non si possono sconfiggere i sogni: si può solo sperare di raggiungerli.
Si rialza, tentando di distendere le leve inferiori mentre osserva attentamente come l'avversario prepari la propria offensiva. Le braccia rimangono tese lungo i fianchi, lo spadone serbato nella destra e mantenuto parallelo al suolo mentre la bocca rime semi aperta nel vederlo circondarsi di quelle energie scure, crepitanti che parimenti avvolgono lui e la sua spada. Un bukijutsu. Lo stesso tipo di tecniche usate da Sasaki quel giorno fuori da Kiri. Quelle stesse tecniche che già una volta ha constatato essere più che in grado di eliminarlo

n...no

E' tutto ciò che riesce a dire con voce ora flebile. Non si sottometterà. Non soccomberà ora. Per quanto il suo avversario sia formidabile lui deve sopravvivere, diventare più forte e uccidere quel nemico. Quel Diavolo. Che oggi si è dimostrato ben più terrifico di lui. Velocemente lo sguardo cerca un pezzo di legno nuovo, in prossimità dei cancelli dell'accampamento mentre tenta frettolosamente di accumulare il chakra dal proprio corpo a quello del legno. Le gambe tremano eppure egli serra la mascella, si sforza di scrollarsi. Si rifiuta di morire, si rifiuta di fargli assaggiare anche il suo sangue. Tenta dunque di voltarsi verso l'uscita, poco dopo cercando di flettere per poi distendere repentinamente gli arti inferiori, onde gettarsi in avanti, più prossimo all'uscita ed all'oggetto prescelto per la sostituzione. Socchiude gli occhi. Il respiro è affannoso e irregolare. Si odia per questo, perchè solo ora prova paura, ora che la nebbia si è diradata dalla sua mente e gli ha permesso di osservare la grandezza dell'avversario.
Shinobi che cerca quindi di far fluire il proprio chakra dal corpo al legno, tentando di sostituire in velocità la propria posizione con quella dell'oggetto, cercando di potenziare quella tecnica con tutto il chakra che riesce ad impastare: sulla superiorità dell'avversario non può far nulla ma su una cosa gli darà torto: non intende fargli assaggiare il proprio sangue.

Sostituzione + Attivazione Fuga denigrante:
89(tec)+89(vel)+60(attivazione)+74(chk)+7(nebbia) =319
77-17=60 (-2 ulteriore mantenimento nebbia)


Tenta di allontanarsi dall'accampamento, di far leva sulle gambe per fuggire, cercando solo all'ultimo di voltarsi indietro, di osservare ciò che il nemico ha fatto: l'intero accampamento vien avvolto da un'aura oscura, nera, un globo puro di male che distrugge tutto l'avamposto, radendolo al suolo.
Si odia, si detesta per quel sentimento che solo ora comincia lentamente a lasciarlo. Si odia per la sua debolezza, seppur il nemico fosse tutt'altro che alla sua portata. Si odia per quel tentativo di fuga. Ma non vi è gloria nel morire inutilmente. E non vi è gloria nemmeno nel morire sul campo di battaglia. Non vi è gloria nel morire e basta. Vi è solo nel fornirla e lui, un giorno, sarebbe tornato per donarla al proprio avversario. Ora ha una motivazione in più per allenarsi, per prendersi il posto che gli spetta nella nebbia: quello di reclamare il mostruoso trono del diavolo per se.

E ci riuscirò...dovessero volerci mille millenni

Si ritrova a pensare, in un ringhio che assomiglia più alla smorfia di un animale ferito messo all'angolo che ad una espressione di pura ira.

 
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view post Posted on 8/6/2017, 14:54     +1   -1
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Lo vide correre e la sua risata accompagnò la sua corsa. Una risata gelida che accarezzò la sua spina dorsale, ghermendo la sua anima. Perché il Diavolo quando afferra un anima è per sempre.
E quella negra figura svettava di contro ad una Luna argento che lo rendeva di un altro mondo.
Come se avesse aperto uno squarcio in questa realtà e vi fosse passato attraverso. Come se il mondo cercasse di vomitarlo, espellerlo, cacarlo da qualche altra parte.
Forse davvero era stato cacato dal buco di culo di Satana. Ed ora insozzava tale realtà.

« Verme dove corri? Diavolo?
Tu saresti il Diavolo? Verme…Verme…
»


Il suono si fece più in alto e le parole vennero catturate dal vento e portate allo spadaccino. Impietose si intrufolarono tra le pieghe della sua anima. Maligne attecchirono e gelo e paura si fecero strada in quel cuore.
Il Diavolo. Il Diavolo era in quelle terre.


« Verme ricordami! »

Ed era questo che lo orgasmava. Che quell’uomo fosse vivo. Che lo aveva risparmiato per dargli una morte ancora più lenta, ancora più agonizzante delle altre. Perché morire è un attimo ma vivere con la paura è come morire mille volte.
Ma vivere sapendo che un Diavolo può sbucare dalle tenebre e reclamare quell’anima…non è nemmeno morire. Non è nemmeno vivere. È annullarsi.
Sparire…come se non fossimo mai nati.

« Vivi..combatti…scopa…ama…poi ti truciderò.
Così con ogni cosa che hai avuto…»


E in quegli occhi solo…morte.

6usLBQt


CITAZIONE
L'addestramento è concluso.

Role: nulla da dire. Nulla da segnalare in più di quello che altri ti hanno detto già.
Continua su questa strada. 8

Scrittura: nemmeno qui nulla da dire. Non sono il tipo da dire che uno stile è migliore di un altro, perchè il gusto è soggettivo. Sebbene non sia il mio stile preferito lo usi davvero bene. 7

Strategia. coatto. Punto e a capo. Per cui va più che bene.
L'attacco ultimo è stato un bel colpo. Un ottimo colpo e hai sfruttato tutto quello che potevi avere nell'ambiente. Qualcosa di più potevi imbastire ma non era un avversario così facile e hai già fatto troppo e di più per un lv come il tuo 9

Conoscenza del regolamento: nulla da segnalare. Nulla da dire. 10

Voto Medio: 8.5

Addestramento Bene(330 exp) con sensei npg: Base --> Premio 330*3/4 = 247 P.ti Exp

Punti Exp 247( per allenamento con npg) riduzione del 20% per poter prendere PA/PT/PS= 247-49= 198

PT/PA/PS gudagnati: 2
 
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view post Posted on 8/6/2017, 15:28     +1   -1
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Le parole dell'avversario lo raggiungono. E lo feriscono, molto più dei colpi che è riuscito a evitare concentrando tutte le energie possibili sulla fuga.
Capo che s'inclina verso il basso, i lineamenti del volto si tendo visibilmente man mano che ode i suoi consigli, i suoi ammonimenti ben consapevole di essere impotente di fronte a un tale avversario. I lineamenti del volto si assottigliano mentre ora i pugni si serrano, il labbro superiore si ritira rivelando la biancastra dentatura sottostante: impotenza, paura, inferiorità.
Queste consapevolezze lo schiacciano come un masso farebbe con una formica,
perchè oggi lui stesso si è dimostrato poco più di un insetto contro un tale nemico.
Ha ragione a definirlo verme, perchè i vermi fuggono, eppure contemporaneamente è in errore: i vermi fuggono per aver salva la propria vita, lui fugge solo per combattere nuovamente, in un nuovo giorno.

Ti prenderò...e quando ci rivedremo..

Quelle parole, promesse pronunciate alla foresta, suonano incerte, condite da un fremito.

Quando tornerò a prenderti...non avrai scampo...ti distruggerò

Gorgoglia, tornando con lo sguardo scuro, saturi di quel furore che solo l'essere scampati a morte certa può donare, a fissare le rovine dell'avamposto

reclamerò la tua testa...

Si volta solo ora, riprendendo ad avviarsi sulla via del ritorno

e su di essa edificherò il mio trono

Termina, eppure quelle parole vengono mormorate come se avesse paura terzi potessero udirle. Come se altro non fossero che un monito personale, null'altro che una spinta in più per proseguire la sua strada con vigore e rabbia. Una motivazione per ridare alla spada la sua nomea.
Una motivazione per uccidere, eppure anche per sopravvivere: sarà lui l'unico diavolo a rimanere in vita, lui l'unico che si approprierà di quel titolo.
Lui. Lo stesso che oggi ha dovuto battere in ritirata come un lupo troppo giovane per abbattere l'alfa del proprio branco.
Eppure si sa, nulla è per sempre ed un sorriso nasce lentamente sui lineamenti duri del ragazzo, bagnati dal sangue dei morti di quel giorno: un trono non è per sempre della stessa persona e lui crescerà per reclamarlo di nuovo.
Prima aveva solo la motivazione di uccidere per diletto, perchè lo divertiva.
Ora ucciderà per raggiungere e superare quell'avversario formidabile. Ora ucciderà per allenamento, perchè l'unica morte che bramerà davvero sarà quella della montagna in armatura.
Le ultime parole del'uomo lo costringono a irrigidire la schiena mentre tenta di tornare al proprio villaggio, stanco e ansimante.

E tu non osare dimenticarmi

Un pensiero che ne attraversa la mente, unito ad una consapevolezza che ritiene crescente, perchè come lui si ricorderà del giorno in cui è stato quasi ucciso il suo avversario si ricorderà del giorno in cui non è riuscito a ucciderlo.
Nel bene o nel male due Diavoli che si scontrano non si dimenticheranno mai,
ma faranno di tutto per avere la possibilità di battersi nuovamente l'uno contro l'altro e di eliminarsi

[GDROFF]

Procedo a mia volta con la valutazione, anticipandoti dei grandissimi ringraziamenti per un allenamento oscenamente bello *^*

Tempistiche: si commenta da solo. 10

Coinvolgimento personale: alto, altissimo, corredato da picchi di hype nei momenti più coatti e tamarri. Mi è piaciuta la caratterizzazione, l'ambiente e sopratutto il personaggio, nonostante l'allenamento sarà motivo di crescita futura per il mio pg e di questo ti ringrazio davvero. 10

[GDROFF]
 
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view post Posted on 14/8/2017, 17:33     +1   -1
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Tengo alti gli indicatori in base al feedback del giocatore: le trame sospese possono piacere o meno, e qui con Yolo abbiamo il caso n.1. Sfortunatamente a me le tamarrate non piacciono, ma mi pare giusto valorizzare i casi in cui i master riescono a colpire in pieno i gusti del giocatore.

Occhio giusto all'impostazione dello scritto: non ci sono errori salvo un paio di typo, ma la ripetizione di alcuni termini, più che un'anafora con funzione di climax, risultava un po' deboluccia. In ogni caso voglio dare compenso pieno (60+100 ryo), visto che in pagella figura un + non credo di sconvolgere i miei colleghi Supervisori se faccio uno strappo per uno 0.1%

Tempistiche 10
Coinvolgimento 10
Scrittura 9
Trama e impostazione 10
Ambientazione e caratterizzazione png 10
 
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