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覚醒 Kakusei: Risveglio
Se sperava di impressionarli con quella manifestazione di puro potere primigenio, le sue speranze si dovettero infrangere contro gli occhi dei Kage. Solo lo Shinobi Katana appena presentato dal Mizukage mostrò un minimo di espressione facciale, forse perché aveva meno della metà degli anni del resto dei presenti, e cose del genere non gli erano mai capitate. Tuttavia, le labbra di Kataritsuen si serrarono nel constatare come, di nuovo, quegli ostinatissimi signori della guerra non si muovessero dalle loro arroccate posizioni.
Hajime stava spostando lo sguardo da un Kage all'altro, ma quando Akane lo interpellò direttamente sussultò. Era palese che i suoi nervi fossero tesi, e non si aspettava di essere interrogato... Ma la sorpresa durò un attimo. Il ragazzo deglutì, si sistemò gli occhiali, e rispose all'Uchiha guardandola negli occhi con serietà professionale, si sarebbe potuto dire.
«Mi chiamo Hajime, Hokage-sama» esordì, dato che la donna non si era disturbata a ricordarsi o usare il suo nome. «E sì, Kata-k...Kataritsuen-san non vi avrebbe convocati tutti qui con questa urgenza se non avessimo un piano. Ciò che questa volta ha impedito al Taisei di fare il suo lavoro nell'ombra è stato proprio il Kyo Dan... E mio padre ed io eravamo presenti.»
Satoshi si schiarì la voce, e annuì prendendo la parola. A differenza dei due più giovani che sedevano al tavolo con lui, lo studioso era calmo e parlava con voce profonda, avvolgente. Il professore che tutti avrebbero voluto in classe, il nonno che raccontava le migliori favole, il saggio che spiegava i misteri nascosti nelle profondità delle pagine del tempo.
Parlò degli scavi che la sua troupe aveva portato avanti, in cerca di antichi lasciti di civiltà preninjutsiane. Di come l'immenso sigillo che avevano trovato era stato spezzato dal Kyo Dan, violenti fanatici mascherati che avevano offerto in sacrificio un loro collega al fine di liberare i Bijuu fino a quel momento sigillati.
«Il sigillo era esattamente quello, Tsuchikage-sama. Più elaborato e preciso, ma era quello» confermò con un cenno del capo quando Chiye mostrò il disegno di quello che i suoi uomini erano riusciti a trovare. «Un sigillo antico e potente, risalente ai tempi in cui il chakra era ancora un'arma grezza e indomabile. Più pericoloso, ma più potente. L'Ordine è riuscito a sigillare le Bestie Codate, e per molti secoli il Kyo Dan è rimasto a leccarsi le ferite e a guadagnare potere... Fino ad oggi.»
Le parole di Reisei, fredde e con ben poco ottimismo, attirarono sulla Raikage gli occhi di Kataritsuen, freddi a loro volta.
«Noi siamo i discendenti di quei guerrieri che all'epoca sigillarono le Bestie Codate. Così come voi siete i discendenti dei primi Kage, e tutti i ninja sono quel che sono grazie all'Eremita. Se al momento decidiamo di non intervenire e lasciare che il Kyo Dan vinca e i Bijuu tornino liberi, la nostra civiltà farà passi indietro di millenni. Perché quei demoni sono votati a una cosa: la distruzione. Pura e semplice. L'avrete notato, immagino.»
Si umettò le labbra, facendo una breve pausa, e tornò a guardare a turno tutti i regnanti, chi aveva parlato e chi era stato in silenzio.
«Cosa sarà il mondo, chiedete? Sangue e macerie. Villaggi costruiti sottoterra nella speranza che questo impedisca a quei demoni di passarci sopra. Costante timore che tutto ciò che si desidera costruire venga distrutto perché una di quelle bestie alza una zampa. Li abbiamo tenuti imprigionati per anni, se pensate che la loro rabbia e la loro voglia di vendicarsi si esauriranno in fretta, vi sbagliate di grosso.»
La domanda del Mizukage, sul perché l'Ordine si fosse sempre occupato di quella faccenda in silenzio, non venne ignorata. Kataritsuen lo guardò come si potrebbe fare con un bambino innocente che domanda perché ci sono le guerre, o perché il sole tramonta.
«Perché quando la politica viene tirata in ballo, le priorità oscillano Mizukage. E perché l'ultima volta che l'Ordine ha chiesto aiuto a un Paese in maniera ufficiale, questi ha tentato di imbrigliare il potere dei Bijuu per usarli come armi per il proprio tornaconto.»
Parole velenose, di accusa e sottile disprezzo verso quel modo di pensare così opportunistico che tanti capi di stato avevano dimostrato di seguire. Non accusò nessuno, non guardò nessuno in particolare: chi sapeva qualcosa avrebbe potuto forse trovare conferme, chi ignorava sarebbe rimasto all'oscuro.
«Voi non vi fidate dell'Ordine e l'Ordine non si fida di voi. Ma non è di fiducia che abbiamo bisogno, in questo momento. Occorre mettere in atto l'unico piano possibile.»
Finalmente, le chiacchiere terminavano e si parlava di cose pratiche.
«I Bijuu devono essere sigillati di nuovo. L'Ordine ha mantenuto intatta una statua, se così la possiamo definire, forgiata in modo da poter contenere sterminate quantità di energie. La chiamiamo Gedo Mazo. Sigillati lì dentro, i Bijuu non potranno più uscire e potremo dedicarci ad annientare definitivamente il Kyo Dan per essere sicuri che non tenti più di liberarli.»
Alzò due dita della mano sinistra.
«Per farlo, ci sono due alternative: attirare tutti i Bijuu nello stesso punto ed eseguire il rituale, oppure sigillarli localmente in maniera temporanea. Pensiamo che il modo meno rischioso sia il secondo. Ed è qui che ci servite voi, con le vostre risorse e i vostri uomini.»
Prese di nuovo il medaglione che portava al collo e lo sollevò per mostrarne le nove sfere incastonate.
«Un membro del Taisei per ogni pietra verrà con voi, per aiutarvi a trovare e intrappolare ognuno dei Bijuu. Per farlo occorre un rituale che solo noi conosciamo, e per isolare e immobilizzare un Cercoterio occorre una potenza bellica che solo voi avete. Una volta fatto ciò, quando tutte le pietre mi saranno riportate, io eseguirò il rituale per rinchiudere i Nove nel Gedo Mazo.»
Un «No!» strozzato si levò da uno dei membri del Taisei che fino a quel momento aveva presenziato in silenzio, in piedi contro la parete, come i suoi colleghi. Tutti alzarono gli occhi, sorpresi da quell'interruzione inaspettata. Era un uomo sui quarant'anni, calvo e con una barba bionda ben curata che gli disegnava il profilo marziale e spigoloso. Gli occhi scuri erano pieni di un'angoscia che pareva incontenibile, e che ignorava la presenza dei Kage, degli ospiti, di tutti tranne che di Kataritsuen.
«Leader, quel rituale... Non puoi eseguirlo tu!» Impassibile, il giovane si eresse in tutta la sua altezza, guardando il compagno negli occhi con fierezza. «Tonamoto-san, capisco la tua premura, ma...» «Morirai! Non puoi eseguire quel rituale! Fallo fare a me! O a chiunque di noi! Puoi insegnarcelo, e continuare a vivere e guidarci. Tu...» SBAM! Un pugno sbattuto sul tavolo pose immediatamente fine a quelle proteste. «Io sono Kataritsuen, sessantaduesimo Leader del Taisei, ed è mio specifico compito assumermi questa responsabilità. Come voi siete pronti a morire per la causa, così lo sono io. Morirò facendo ciò che è giusto.» «Ma se tu...» «Io so qual è il mio posto! E sarebbe ora che tutti imparassero il loro!» Aveva urlato. La mano che aveva sbattuto sul tavolo tremava leggermente, ma gli occhi fiammeggiavano di determinazione.
Quelli di Hajime, invece, sembravano essere sprofondati nel tavolo, attraversandolo e scavando la roccia al di sotto di esso. Tutti i membri dell'Ordine apparivano turbati, chi più chi meno, ma il giovane studioso non riusciva proprio a celare quanto la notizia l'avesse distrutto.
Kataritsuen prese un bel respiro, tornando a rivolgersi ai Kage. «Vi chiedo scusa» fece con calma. «Ora, evitiamo di perdere altro tempo. Questa è la situazione; ogni minuto che passiamo a discutere e a darci l'un l'altro dell'impostore è un innocente in più che muore nei vostri villaggi e nei vostri campi. La caccia ai Cercoteri non sarà facile, ma ciò che è davvero impossibile è ucciderli. Sigillarli è l'unico modo, e siamo noi a poterlo fare. Chi non vuole collaborare, per un motivo o per un altro, lasci immediatamente questa sala e non ci faccia perdere altro tempo.»
Siamo alle ultime battute, signori e signorine. Se il Kage accetta di prendere parte alla Caccia al Bijuu, la prossima fase dell'evento coinvolgerà tutti gli shinobi del proprio paese in via ufficiale (aka: quest per tutti gli utenti a iscrizione libera). In caso temiate che la coerenza possa andare a danneggiare l'utenza, non temete: abbiamo già in programma arruolamenti generali, per poter includere anche Liberi e Nukenin. Siete liberi di accettare la proposta di Kata-kun o rifiutarla e andarvene in questo post.
Per dubbi, domande, perplessità, come sempre contattate un Narratore.
Prossimo post: 27 giugno
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